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Comando in Capo della Squadra navale, 70 anni di storia verso il futuro di Riccardo Ticconi

Sette nuovi incursori al Comsubin

La testimonianza dei protagonisti

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di Marco Mezzanelli

“Non esiste in Forza Armata un percorso talmente selettivo. Questo rende la misura dell’impegno e della devozione necessari per raggiungere questo ambito traguardo” - ammiraglio di squadra Enrico Credendino, capo di Stato Maggiore della Marina

La scelta di vita che avete abbracciato, di certo, non è scevra da rinunce e da sacrifici. Voi sarete chiamati ad assumere rapidamente decisioni difficili in momenti di tensione e forte pressione. Vi sarà richiesta iniziativa, perseveranza, tenacia, determinazione oltre a buon senso, equilibrio e tantissimo coraggio”. Così l’ammiraglio Credendino si è rivolto ai 7 neo brevettati al termine del corso “Axios”, il 72° degli incursori. “Ancora faccio fatica a capire la posizione in cui ci troviamo adesso […] dopo un anno di addestramento duro da tanti punti di vista, sia fisici che psicologici”, esordisce un ragazzo poco più che ventenne neo brevettato, che chiameremo Marco, nome di fantasia per tutelarne la riservatezza. Un ragazzo italiano come molti, pieno di vitalità, emozionato dal traguardo raggiunto con orgoglio e tanta determinazione, presentato non solo davanti alle più alte autorità, ma soprattutto davanti alla famiglia, ai propri affetti che in questi mesi lunghi e impegnativi lo ha appoggiato nella sfida con se stesso. “Mi ha fatto vedere qualche video e sono rimasta perplessa. Non capivo da dove fosse venuto questo interesse per il mondo militare, però in famiglia lo abbiamo appoggiato e supportato quando ce n’è stato bisogno, come nei periodi di calo” ci racconta Maria - altro nome di fantasia - una delle mamme presenti, che prosegue: “con il lockdown aveva lasciato il Corso, ma poi ci ha ripensato! Lo voglio fare - ci ha detto nostro figlio - e noi gli abbiamo detto che quel desiderio era giusto portarlo avanti”. Le mamme, si sa, vivono questi momenti di crescita con un pizzico d’apprensione, ma non senza un profondo sentimento d’orgoglio: “Come mamma sono un po’ preoccupata per il suo futuro, però penso che qualsiasi cosa possa accadere, mio figlio ha fatto la sua scelta e noi non possiamo che essere super orgogliosi e supportarlo in tutto”. “È stato un percorso lungo, faticoso,

“non privo di momenti di sconforto - continua Marco, il neo incursore - ma è proprio in questi momenti che si formano i legami più forti. Legami che possono essere equiparati a quelli che ci sono in una famiglia”. In questo contesto l’istruttore diventa una figura quasi paterna: “Sono sempre severi e cercano sempre il meglio di noi però nel momento in cui vediamo delle difficoltà oppure abbiamo delle piccole carenze sono pronti ad aiutarci e a consigliarci per affrontare al meglio ogni prova”. Così l’allievo ha descritto il “maestro”, ma qual è la prospettiva dell’istruttore? “Non cerchiamo di instaurare un rapporto genitore-figlio, noi istruttori vogliamo vedere ragazzi che inseguono

Momenti della cerimonia di consegna del basco verde a sette nuovi incursori. Presenti il Sottosegretario di Stato alla Difesa, senatore Stefania Pucciarelli, capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Enrico Credendino. La prospettiva dell’istruttore: Non cerchiamo di instaurare un rapporto genitore-figlio, vogliamo vedere ragazzi che inseguono un domani, guardare dietro la maschera e capire se l'uomo che si è nascosto sarà la persona con cui potremo lavorare insieme in operazioni delicate ”

Tra le autorità presenti, il senatore Pucciarelli e il capo di Stato Maggiore della Difesa l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, che ha detto: “È difficile, davanti a questi reparti così blasonati, non parlare del valore che esprimono, del lavoro importantissimo di alta caratura politica e strategica. E’ l’immenso valore di farlo al buio e senza gli onori della cronaca che lo rende ancora più nobile”. Alla cerimonia era presente anche la signora Irene Birindelli, figlia della Medaglia d’Oro al Valor Militare ammiraglio Gino Birindelli, padre fondatore dell’incursione navale e nume tutelare del Comando Subacquei e Incursori.

un domani. Cerchiamo di guardare dietro la maschera che ogni allievo ha quando arriva qua dentro […]. Il nostro compito è fargli abbassare quella maschera, guardare chi realmente c'è dietro e capire se l'uomo che si è nascosto fino a quel momento sarà la persona con cui potremmo lavorare insieme in operazioni delicate”. Anche in quest’occasione abbiamo omesso il nominativo del sottufficiale istruttore per ragioni di sicurezza. Il corso Ordinario Incursori però è solo la prima fase di un addestramento che continuerà per tutta la carriera. Durante loro vita attiva nel G.O.I. (Gruppo Operativo Incursori) l’addestramento sarà costante e l’aggiornamento continuo.

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