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Buccari 1918: la “beffa” che scrisse
Castello Aragonese di Taranto, boom di visite nel 2021
Un incremento del 40% di turisti e un investimento di 2,75 milioni del Ministero della Cultura per il sito curato dalla Marina Militare
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di Pasquale Prinzivalli
Tra le varie attrazioni da visitare in Puglia, il Castello Aragonese di Taranto è certamente una di queste. Riaperto al pubblico nel giugno scorso, le visite guidate, divise giornalmente in 15 turni, hanno complessivamente interessato 30615 visitatori, di cui 6056 di Taranto e provincia, e 24559 turisti con un incremento di oltre il 40% rispetto al 2020. Sono i numeri di un successo su cui scommette anche il Ministero della Cultura, con un investimento pari a 2,57 milioni per il restauro e il risanamento conservativo di questo gioiello cittadino e nazionale, volano di crescita culturale ed economica. In particolare, fa rilevare la Marina Militare, "Ad attrarre l'interesse dei visitatori, è il valore storico del Castello Aragonese, arricchito di nuovi particolari, come la nuova targa in ricordo di Federico II, unitamente alle sue qualità estetiche e paesaggistiche". Noto anche come Castel Sant’Angelo, è una delle strutture più rappresentative: se ci si trova nella Città dei due Mari, non sarà difficile scorgerlo vista la sua imponente mole. È ubicato in una posizione centrale, sotto al famoso Ponte Girevole che collega l'isola del borgo antico alla città nuova e supera il canale che unisce il Mar Grande al Mar Piccolo. Le origini del “Castello” risalgono all’anno 1000. A quell’epoca i Bizantini, per proteggersi dagli attacchi dei Saraceni che provenivano dal mare, pensarono di costruire questa fortificazione. Furono erette, proprio a ridosso delle acque, alte e strette mura e in seguito
Intervista al comandante Sergio La Manna, capo nucleo del Castello Aragonese
Comandante, da meno di un anno ha ricevuto in “eredità” un vero e proprio gioiello archeologico, il Castello Aragonese. Quale il segreto del continuo aumento dei visitatori?
Come per tutto, il successo è da ricercare nella professionalità, nella passione e nell'impegno, qualità che da circa 15 anni le istituzioni del territorio riversano sul Castello Aragonese, riconoscendo e perorando la causa promossa e ancora sostenuta dall'ammiraglio Francesco Ricci. Mi riferisco, oltre alla Marina Militare che fa da pilota, alla Soprintendenza ai Beni culturali e archeologi, al Comune di Taranto, alle associazioni culturali che, a vario titolo, sentono di dover contribuire alla conservazione di questo tesoro architettonico accanto alla Marina.
Al Castello gli scavi archeologici e le ricerche non si fermano mai! Quali le ultime novità?
Il Castello è una vera miniera di storia ed una fucina di cultura, visitarlo equivale a immergersi in un libro di epica sentendosi coinvolti nelle storie che lo stesso ci racconta. In queste settimane è in allestimento la stanza in cui Alexandre Dumas, padre del celebre scrittore, trascorse la sua prigionia redigendo un diario che, in seguito, ispirò il figlio nel famoso romanzo "Il Conte di Montecristo”.
La gestione dei visitatori è svolta dal personale della Marina Militare. Ci aiuta a conoscere meglio questi marinai?
Ricevere un visitatore in un’area militare impone un’attenzione particolare per la sicurezza dello stesso e la salvaguardia del bene storico e architettonico. Tuttavia il personale preposto a questo servizio di tutela ha approfondito lo studio del sito anche al fine di rispondere o illustrare al meglio il Castello cercando di soddisfare il desiderio di conoscenza, proprio e dei visitatori, soprattutto dei più giovani. Sono i ragazzi, infatti - tra di loro moltissimi bambini - i più curiosi ed entusiasti di vivere come un’avventura straordinaria la visita al Castello. Inoltre, non solo la gestione dei visitatori, ma anche la manutenzione e il restauro, sono affidati ai colleghi della Marina, militari e civili che, di fatto, sotto la guida della Soprintendenza, intervengono nella ristrutturazione e ricerca storica. Ritengo che tutto l'insieme trasmetta ai visitatori una sensazione di accoglienza e di apprezzamento non solo verso la Marina, ma più in generale verso lo Stato e la Pubblica Amministrazione.
fu costruito un canale navigabile per consentire l’accesso a piccole imbarcazioni. Ferdinando II d’Aragona nel 1486 fece ampliare la costruzione modificandola in modo che divenisse idonea a ospitare cannoni. Fu in quel periodo storico che il Castello assunse le sembianze che ancora oggi si possono ammirare, caratterizzato da torri basse e larghe. Nel corso dei secoli gli Asburgo che si succedettero fecero perdere importanza al Castello, fu Napoleone Bonaparte che lo riportò alla sua originaria funzione. Nel 1887 divenne sede della Marina Militare Italiana. All’interno, superato l’ingresso si può accedere alla cappella di S. Leonardo, riconsacrata nel 1933. Di grande interesse è la cripta dove si sono rinvenuti pezzi di ceramica datati XIII-XV secolo e una moneta dell’epoca di Federico II. Dal cortile, lungo i suoi passaggi non sempre agevoli, si possono ammirare vari reperti ritrovati durante alcuni scavi in città, come monete, gioielli, vasi, posate ed altri oggetti. La parte del Castello più entusiasmante da visitare sono le mura esterne; una bellissima passeggiata durante la quale si potrà godere di un paesaggio incredibile. Una delle sale più inquietanti è la sala delle torture, particolare per il grande buco che attraversa la volta. Fra torri e paesaggi mozzafiato il Castello di Taranto regala sicuramente grandi emozioni tra il presente e un lontano passato.