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L’attrezzatore navale: un artigiano del mare

Ma la “Sala” non è solo un team di ufficiali ingegneri militari del Genio Navale: un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei nuovi progetti è svolto anche dal personale specializzato in disegno tecnico navale (trattasi essenzialmente di personale proveniente dal ruolo sottufficiali ovvero truppa) che, dopo aver frequentato corsi specialisti ed un periodo on the job training, mettendo a disposizione la propria pluriennale e diversificata esperienza professionale maturata a bordo delle navi, supporta con efficacia, professionalità e iniziativa gli ufficiali progettisti nella definizione dei lay-out (aree, locali e superfici interne) e del top-side (configurazione esterna) delle nuove navi. Non solo quindi preparazione teorica e specialistica, ma anche professionalità, pragmatismo ed esperienza proveniente dal campo, o meglio dal mare: sono

Per assolvere le sue funzioni, la “Sala”, sede dell’Ufficio progetti, è “armata” da ufficiali del Genio Navale specializzati, secondo il previsto iter di formazione, in Costruzioni e Architettura navale, materie legate al design delle navi militari. ”

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questi gli ingredienti fondamentali che fanno della Sala Progetti uno dei principali punti di forza dello Stato Maggiore Marina che, con la Direzione degli Armamenti Navali (NAVARM), garantisce lo sviluppo di navi all’avanguardia tecnologica ed in grado di dare efficace risposta alle minacce attuali e future del Paese. Molte sono le navi pensate, progettate e poi disegnate sul tavolo centrale della Sala da quel lontano novembre 2011; tantissime altre sono state progettate da illustri ufficiali del Genio Navale in tempi antecedenti tale data, come ad esempio alcune già

Alcuni degli ufficiali del Genio Marina dell’Ufficio Progetti guidato dal capitano di vascello Gabriele Catapano: da sinistra i capitani di fregata Tommaso Russo e Mario De Biase, il tenente di vascello Paolo Scorvo, i capitani di corvetta Claudio Maggi, Paolo Pappalardo e Alessio Liuni

dismesse e altre prossime alla dismissione (fregate classe Lupo, classe Maestrale, Caccia classe De La Penne, cacciamine classe Lerici-Gaeta e altre ancora). Trattasi di progetti di riferimento che anche oggi vengono osservati e studiati a conferma dell’importanza che assume nella progettazione navale militare e nello sviluppo di nuove ed innovative tecnologie il connubio fra tradizione e innovazione. Non sono mancati i concept design di unità subacquee realizzati dagli ufficiali specializzati in Costruzione Sommergibili, che portavano in embrione tecnologie poi confluite a bordo dei sottomarini nazionali, la cui analisi progettuale è negli anni passata al 5° Reparto Sommergibili dello Stato Maggiore Marina, impegnato nello sviluppo ingegneristico del programma NFS (Near Future Submarine) in corso di realizzazione. Oggi, non nego di provare profondo orgoglio e grande soddisfazione nel veder navigare nave Vulcano (unità ausiliaria per il rifornimento e il supporto logistico della Squadra navale), cui si aggiungeranno a breve anche il Thaon de Revel (pattugliatore polivalente d’altura) e il Trieste (nave multiruolo per lo sbarco anfibio). Guardando al domani e senza tralasciare l’esperienza maturata nel passato, oggi sono numerosi gli studi in corso di sviluppo da parte dell’Ufficio Progetti, tra cui quello preliminare delle navi anfibie, dei pattugliatori, dei caccia e dei cacciamine di nuova generazione, solo per citarne alcuni, non dimenticando l’unità intelligence, le navi idro-oceanografiche costiere e una barca a vela di tipo Class 40.

Rappresentazioni grafiche del nuovo cacciatorpediniere “DDX” nella sua versione preliminare.

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