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“Otto alla Banda” - Grazie Presidente Mattarella

L’editoriale

di Alessandro Busonero

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Affezionati lettori,

febbraio apre con il momento più alto della vita della nostra Repubblica: l’elezione del Capo dello Stato. Abbiamo ascoltato la “Canzone del Piave” accompagnare il Presidente nel suo cadenzato salire la scalinata dell’Altare della Patria che porta al sacello del Milite Ignoto. Visto i corazzieri portare la corona d’alloro davanti alla fiamma perpetua in ricordo di tutti i militari che hanno dato la vita per la nostra nazione e il trombettiere intonare il “Silenzio”. Tutto racchiuso in pochi minuti per un gesto simbolico colmo d’emozione. In questo numero, entreremo nel Palazzo del Quirinale con un’intervista al capitano di vascello Ostilio de Majo, assistente militare e aiutante di campo del Presidente della Repubblica. È il 3 febbraio, giorno del giuramento in Parlamento e tra le parole del Capo dello Stato, alcune mi colpiscono più di altre: “La stabilità di cui si avverte l’esigenza è, quindi, fatta di dinamismo, di lavoro, di sforzo comune. I tempi duri che siamo stati costretti a vivere ci hanno lasciato una lezione: dobbiamo dotarci di strumenti nuovi per prevenire futuri possibili pericoli globali, per gestirne le conseguenze, per mettere in sicurezza i nostri concittadini. L’impresa alla quale si sta ponendo mano richiede il concorso di ciascuno. Forze politiche e sociali, istituzioni locali e centrali, imprese e sindacati, amministrazione pubblica e libere professioni, giovani e anziani, città e zone interne, comunità insulari e montane. Vi siamo tutti chiamati”. Su quest’ultima frase leggo l’impegno quotidiano della Marina Militare per il presente e per il futuro. La capacità di “dotarci di strumenti nuovi per prevenire futuri possibili pericoli globali, per gestirne le conseguenze, per mettere in sicurezza i nostri concittadini” fa parte di quel vedere oltre l’orizzonte di noi marinai. E forse non è un caso che dopo quello di gennaio, un altro inserto interno ci fa navigare tra le attività e le componenti della nostra Forza Armata. Enrico Vignola, capitano di vascello e capo Ufficio Spazio e Innovazione Tecnologica (USIT) ci presenta la vision della Marina sullo strumento marittimo del futuro con orizzonte sino al 2035. Un viaggio in avanti a dir poco affascinante, dove coglieremo le sfide, ma anche le opportunità che ci attendono. Il futuro, non dimentica di certo la tradizione e quei mestieri del mare sopravvissuti al passar del tempo. Dall’arsenale di Taranto ce lo spiega in un’intervista Cosimo Fornaro, “attrezzatore” custode di una professionalità da preservare. A Taranto, lo stesso Arsenale Militare diventa anche presidio vaccinale della Difesa, dove medici e infermieri militari lavorano senza sosta dando il loro contributo alla vaccinazione della cittadinanza tarantina per combattere la pandemia legata al covid-19. Concludo con un sentito ringraziamento. Il contrammiraglio Angelo Virdis, capo ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione (UPICOM) della Marina Militare lascia l’incarico per l’ennesimo trasferimento di carriera che fa parte della nostra vita di marinai. A nome della redazione e dei lettori del Notiziario della Marina, grazie di cuore per aver dato fiducia al nostro operato, lasciando al lavoro giornalistico di redazione quello spirito d’iniziativa e spesso di vera e propria creatività in grado di migliorare la qualità del servizio verso i nostri “affezionati lettori”. Immagino essere a bordo, in navigazione e sentire “la guardia in plancia” al contrammiraglio Antonello de Renzis Sonnino. Lui è il nuovo Capo di UPICOM, giornalista e “navigato” conoscitore della comunicazione della Marina e della Difesa in generale e anche di missioni internazionali (è stato portavoce della missione dell’UE Sophia). A entrambi, ai quali mi lega anche un personale sentimento di amicizia e stima maturata in tanti anni di conoscenza, auguriamo “buon vento e mari favorevoli”. Buona lettura! Alla via così!

“Otto alla Banda” Grazie Presidente Mattarella!

di Alessandro Busonero

Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale

Un arbitro imparziale, un garante, un uomo che prende decisioni importanti nei momenti di difficoltà. Si proprio così. Nell’immaginario degli italiani è questa la figura del Presidente della Repubblica, una figura istituzionale che sia come la luce di un faro e una rotta sicura da seguire. Sergio Mattarella è nato a Palermo il 23 luglio 1941, eletto il 31 gennaio del 2015 dodicesimo Presidente della Repubblica italiana dopo sette anni, lo scorso 3 febbraio, ha terminato il suo mandato istituzionale. Le votazioni hanno interessato il Parlamento in seduta comune, 630 deputati, 321 senatori, 58 grandi elettori scelti dai Consigli Regionali per un totale di 1009 elettori. Solo tre i presidenti riusciti nell'impresa di essere nominati al primo turno: Enrico De Nicola nel 1948, Francesco Cossiga nel 1985 e Carlo Azeglio Ciampi nel 1999. Il 29 gennaio, all’ottava votazione, Sergio Mattarella è stato rieletto Presidente della Repubblica con 759 voti su un totale di 983 presenti e votanti diventando il secondo Presidente più votato, dopo Sandro Pertini (832), nella storia della Repubblica. “Avevo altri programmi per il futuro ma sono a disposizione”, le parole del Presidente. Mattarella ha sottolineato come “La grave emergenza sanitaria, economica e sociale richiama al senso di responsabilità”. Il Presidente detiene un ruolo non solo di garanzia, ma anche di vero e proprio indirizzo politico in materia di sicurezza e difesa, ciò anche tenendo presente che egli rappresenta un vero e proprio “garante attivo di equilibri e rapporti tra organi e poteri” delle regole costituzionali. Il Presidente ha sempre tenuto a cuore la Marina. “Alle donne e agli uomini della Marina Militare […] mi è

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