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Notizie Pro Vita & Famiglia
La morte cerebrale Per definire una persona morta tutte le parti del cervello, compreso il tronco encefalico, devono essere prive di attività.
Gerardo Cazzato
Benedetto XVI in Spe Salvi afferma testualmente: «Non siamo padroni né della vita, né della morte, […] da una parte non vogliamo morire; soprattutto chi ci ama non vuole che moriamo. Dall’altra, tuttavia, non desideriamo neppure continuare a esistere illimitatamente e anche la terra non è stata creata con questa prospettiva. Allora, che cosa vogliamo veramente? Questo paradosso del nostro stesso atteggiamento suscita una domanda più profonda: che cosa è, in realtà, la vita? E che cosa significa veramente eternità?». Questa breve frase, credo, racchiuda in maniera estremamente sintetica la reale contraddizione della nostra stessa esistenza: sappiamo che la morte è ineluttabile, naturale, necessaria; ma nello stesso tempo non vogliamo morire, la morte ci fa paura, ci annichilisce, ci distrugge.
Più che parlare di “morte cerebrale” sarebbe più corretto parlare di “criteri neurologici” utilizzati per l’accertamento e la determinazione di morte.