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Giornata mondiale delle persone con Sindrome di Down: restiamo umani In italia è arrivato il Nipt, il test che apre le porte all’eugenetica
Giulia Tanel
L’Emilia Romagna fa da apripista nella sperimentazione del Nipt (Non invasive prenatal testing), che porta con sé preoccupanti risvolti di natura eugenetica. Di contro, vi è chi il 21 marzo non mancherà di festeggiare la Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down
Anche in Italia arriva il Nipt (Non invasive prenatal testing), un test prenatale innovativo che permette di individuare le anomalie cromosomiche, tra le quali anche la Sindrome di Down, ma anche quella di Edwards e di Patau. A fare da apripista è l’Emilia Romagna: da gennaio di quest’anno, infatti, a Bologna ha preso avvio un progetto pilota della durata prevista di nove mesi, al termine del quale il test sarà esteso a tutta la regione. Nel comunicato stampa diramato a inizio dicembre dalla Giunta di centrosinistra guidata da Stefano Bonaccini il Nipt era presentato come «un test di screening innovativo, non invasivo (un semplice prelievo di sangue) e sicuro per donna e feto. Che consente di prevedere con un alto grado di attendibilità alcune alterazioni dei cromosomi, e cioè le trisomie 21 (sindrome di Down), 18 (sindrome di Edwards) e 13 (sindrome di Patau), già dalla decima settimana di gestazione. Un test con una sensibilità e una specificità che arrivano all’incirca al 100% nell’individuazione del rischio di sindrome di Down e di trisomia 13, e poco inferiori nella trisomia
Il Nipt sarà gratuito per chi ne usufruisce, il che significa che a pagarlo saranno i contribuenti, anche quelli contrari all’aborto