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Notizie Pro Vita & Famiglia
Una festa a sorpresa
Stefano Martinolli
Riflessioni di un medico ospedaliero in tempo di Covid. Come tutti gli esseri umani di questo mondo, anch’io sto attraversando il “periodo di convivenza” con il Covid-19. I mass media hanno creato ad arte una narrazione precisa in cui prevalgono alcuni sentimenti: paura, diffidenza, distanziamento, isolamento, incertezza sul futuro. Ogni giorno non si parla d’altro e sembra che le nostre vite non abbiano senso e la nostra libertà sia stata irrimediabilmente coartata. A fare la parte del leone però sono la paura della malattia e della morte, fenomeni a noi noti, ma sempre allontanati perché convinti che “riguardino gli altri” e non possano coinvolgere le nostre esperienze esistenziali. Anche a me, lavorando in ospedale con i malati gravi e Covid positivi, un po’ di paura confesso - è venuta. Mi sono sempre considerato molto razionale ed equilibrato nei giudizi, critico verso un mondo dove prevale il “pensiero unico” e dove andare controcorrente è sempre più faticoso. Così, giocando con i miei pensieri e con le mie suggestioni, ho trovato due bellissime foto di mia nonna Nerina con i suoi fratelli e un’altra, ancora migliore, con mio padre Giovanni, piccolo, e mio nonno Giovanni, mai conosciuto, perché morto in giovane età a causa dell’odio delle ideologie. Infine ho posto in evidenza una foto dove siamo io
I mass media hanno creato ad arte una narrazione precisa in cui prevalgono alcuni sentimenti: diffidenza, distanziamento, isolamento, incertezza sul futuro e soprattutto paura della malattia e della morte.