La forma delle nuvole
Un padre e una figlia osservano il mondo
LA NATURA HA SEMPRE RAGIONE? di Gianrico e Giorgia Carofiglio
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Il più grande sbaglio che si possa fare è cercare di asservire la natura alla nostra visione del mondo. Eppure è un errore comune, che commettiamo spesso anche senza accorgercene 10
i recente in un giardino zoologico nel sud del Giappone si è verificato un evento eccezionale: una femmina di macaco giapponese, chiamata Yakei, è diventata il capo del suo branco. I macachi giapponesi hanno una struttura sociale molto rigida e gerarchica al cui vertice, quasi sempre, c’è un maschio. È raro che il ruolo di leader sia assunto da una femmina. Forse non è un caso che Yakei mostri atteggiamenti tipici dei maschi dominanti: secondo la testimonianza di una guida del parco, cammina spesso con la coda sollevata ed è più aggressiva della maggior parte degli altri esemplari. Storicamente, le caratteristiche necessarie per assumere ruoli di potere, anche tra gli esseri umani, sono state quelle associate alla mascolinità: aggressività, determinazione, sicurezza di sé. Molte volte la ragione per questo dato è stata individuata nella natura: tra i primati, nostri antenati diretti, il gruppo fa affidamento su un maschio dominante, e sarebbe quindi naturale che le società umane siano organizzate allo stesso modo. Una storia come quella di Yakei sembrerebbe confermarlo: nel caso eccezionale in cui una femmina diventa leader, ciò accade per l’adozione di tratti e contegni maschili. Eppure, in una luce diversa, la storia
della macaca che si fece re si potrebbe leggere come una favola di riscatto in cui una femmina dalle doti straordinarie prevale sul dominio maschile. Spesso ci appelliamo all’ordine naturale delle cose per giustificare lo status quo nelle società umane, ma la natura è molto più varia di come ci piace immaginarla. Se tra molti primati è comune che sia un maschio ad assumere il potere in un gruppo, ce ne sono altri - ad esempio i lemuri e i bonobo - che sono organizzati in società matriarcali. Così in molte altre specie. Quando diciamo che qualcosa è naturale, implicitamente stiamo associando la natura ad uno standard di moralità. Ciò che è naturale sarebbe giusto o buono. Ma la natura è moralmente neutra, non distingue fra bene e male, giusto o sbagliato. In essa non esistono premi e punizioni, solo cause ed effetti. Fra gli eventi naturali ci sono il cancro, la peste, i virus letali, gli uragani, le siccità, le inondazioni, i terremoti. Invece non sono naturali: l’aspirina, gli antibiotici, le terapie contro il cancro, i defibrillatori, i computer, le automobili, gli aerei, gli occhiali, i vaccini, gli antivirali. Quando ci appelliamo alla natura per determinare cosa sia giusto o sbagliato stiamo - non sempre consapevolmente - impiegando una fallacia. Le fallacie sono vizi di ragionamento che invalidano un’argomentazione. Esse
www.spazio50.org | aprile 2022
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17/03/22 15:26