Aprile 2022

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TEMPI DURI, UOMINI (SPERIAMO) FORTI «Il tempo è l’unica cosa che non si può mai restituire. Non si restituisce la gioventù, non si restituiscono le ore di gioco. Bisogna quindi “farsi amici” del tempo e trarre le dovute lezioni dalla Storia» C’è un proverbio arabo che così suggerisce: “Tempi duri generano uomini forti, uomini forti generano tempi felici. Tempi felici generano uomini deboli, uomini deboli creano tempi duri”. Alla generazione dei 50 e più, in particolare a quella nata al termine del secondo conflitto bellico, i cosiddetti Baby Boomers, la Storia ha certamente dato molto in termini di pace, prosperità e prospettive di crescita. Le generazioni che sono venute dopo, tra cui i Millennials e la Z generation, sono invece nate in un tempo di diffuso benessere, hanno conosciuto straordinarie innovazioni tecnologiche e goduto di libertà dif-

grande sensibilità nell’intervista dal titolo Un furto di gioventù, contenuta nell’inchiesta a pagina 43. A differenza dei beni, e forse anche di valori come libertà o dignità, il furto di gioventù appare particolarmente insidioso per un motivo molto semplice: il tempo è l’unica cosa che non si può mai restituire. Non si restituisce la gioventù, non si restituiscono le ore di gioco, non si restituisce il valore dello studio in presenza e del confronto con i propri pari. Non ci saranno altri anni per il tempo più tenero dell’adolescenza e quello più consapevole della gioventù. Per tramutare lo svantaggio in vantaggio bisogna quindi “farsi amici” del tempo, il che significa che dobbiamo «È MIOPE PENSARE CHE OGGI trarre le dovute lezioni dalla Storia. E QUALCUNO POSSA SOTTRARSI qui il “dobbiamo” è d’obbligo perché ALLA RESPONSABILITÀ è miope pensare che oggi qualcuno DI OCCUPARSI possa sottrarsi alla responsabilità di DEI NOSTRI GIOVANI» occuparsi dei nostri giovani. Innanzitutto, in questo tempo da “inficilmente immaginabili pochi anni formazione in tasca” (o meglio, nel prima. Eppure stanno attraversando telefonino), da guerra in diretta e da due traumi profondi i cui impatti non comunicazione continua, riconnetsono forse ancora del tutto misurabili tersi con la Storia significa informarsi sulle coscienze e nelle comunità. attivamente. Occorre perciò seleziodi Carlo Sangalli Il primo trauma non è associato a nare l’informazione per non venirne Presidente Nazionale 50&Più una data o un fatto emblematico, ma travolti, anche perché - e qui vengo è stato caratterizzato dalla lenta e diffusa difficoltà di al secondo punto - non è possibile concentrarsi sul prealcune generazioni ad affermarsi oltre il successo di chi sente senza pensare con la propria testa. E per pensare le aveva precedute, vedendo infranta l’illusione che ai con la propria testa bisogna dare ad essa i dati migliori figli toccasse sempre un progresso in termini economici da elaborare. rispetto ai propri padri. Informazione ed equilibrio vanno dunque di pari passo, Il secondo trauma ha una data precisa - 2020 - e un nome mentre finisce sempre per essere un passo avanti chi ha notissimo - Covid-19 -, seguito immediatamente da una la generosità necessaria per aiutare gli altri (terzo e ultiguerra vicina, che ha travolto la generazione più giovane mo piccolo consiglio per affiancare questa gioventù alle minandone le certezze e la capacità di lettura del mondo. prese con la crisi). Il risultato è un’insicurezza diffusa e una sensazione di Se le nuove generazioni impareranno ad andare oltre se inefficacia che spesso tracima in un senso di impotenza. stesse, il tempo che è stato loro rubato non sarà andato Un tema, questo, che proprio Walter Veltroni affronta con perso e avrà il volto del futuro.

marzo 2022 | www.spazio50.org

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