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Parlare in Cörsivœ Sadìa Maccari

CÖRSIVŒ, LO SLANG NATO SU TIKTOK di Sadìa Maccari

Iniziato come canzonatura di un certo tipo di dialetto milanese, è diventato in breve tempo un fenomeno virale, “insegnato” da una influencer 19enne

Vi è mai capitato di incontrare giovani che parlassero italiano con un accento del tutto singolare? Una sorta di cantilena che non ha niente a che vedere coi dialetti nostrani: sonorità, insomma, che ci somigliano ma anche no. Se vi è capitato e vi siete domandati di cosa accidenti si tratti, sappiate che - presumibilmente - vi siete imbattuti nel Corsivo: anzi, Cörsivœ. Si tratta di una moda che spopola tra i ragazzi e che si parla utilizzando le vocali in maniera piuttosto chiusa e allungando la pronuncia della parola, soprattutto nella sua parte finale. Il risultato? Un ritmo, appunto, cantilenato. Ora, sul se serva a qualcosa, propenderemmo per il no. Più plausibilmente è una pratica giocosa, che fa comunità e che riguarda, non a caso, un target di giovanissimi. Sentirlo parlare può dare di certo un po’ di noia - viste le sonorità strambe e acute - ma è un fenomeno e, come tale, va trattato: passata la moda - come è probabile - tramonterà. Sta di fatto che questo Cörsivœ sarebbe nato come una sorta di presa in giro della cadenza milanese e di un certo atteggiamento chic, piuttosto ricercato, attribuito a talune signore “in” del capoluogo lombardo. Ciò vuol dire che, questo nuovo modo di

parlare non sarebbe nient’altro che una canzonatura che ha preso, però, poi strada autonoma. Voi direte: “Beh, che c’è di strano?”. In effetti, poco o nulla, specie per chi ha una memoria di lungo corso. Memorabili sono, infatti, le performance dell’attrice Franca Valeri che, per anni, ha portato in scena il personaggio radiofonico e teatrale della Signorina Snob, giunto nelle nostre case - attraverso la televisione - in numerosissimi programmi degli anni Cinquanta. Solo che all’epoca, quel carattere così peculiare, e pur così noto, rimase dentro alla televisione, mentre dal web il Cörsivœ è uscito e si ritrova parlato persino per le strade. Analoga ma d’oltreoceano la tendenza “Valley Girl” che - già negli anni Novanta - aveva diffuso negli States questo modo di parlare delle giovani ragazze, tipico dell’upper class californiana: all’epoca, fu un trend diffuso nelle serie Tv; oggi lo sarebbe - come lo è il Cörsivœ - in internet. Ecco perché il Cörsivœ non sembra essere altro che l’evoluzione 4.0 di questa categoria di gag al vetriolo, che prendono di mira figure appartenenti ad un determinato ambito sociale. Quello che differisce è però il fatto che lo si emuli da un capo all’altro della Penisola - anche laddove le “sciure” milanesi sono pressoché ignote -, ma ciò avviene per effetto di una specie di vita propria presa da questo gioco. Il che significa anche che se il Cörsivœ all’inizio era un modo per mettere alla berlina un certo modo di parlare, oggi si è invece trasformato in un vero e proprio linguaggio. Chi lo abbia inventato, non è dato sapere. Per certo, si è diffuso in modo dilagante sul web e viene ricondotto a una giovane che lo ha reso famoso. Si tratta di Elisa Esposito, una 19enne di Milano che, per prima, ha iniziato ad insegnare come parlare in Cörsivœ

Un esempio di Cörsivœ è “amïo”, variante della parola amo: quella usata, per intenderci, tra molti ragazzi al posto di “amore”

attraverso tutorial diffusi sul web. Una giovanissima, dunque, che a fine 2020 ha aperto sul social TikTok un profilo di grande successo che, oggi, conta quasi 800mila follower e più di 27 milioni di like. Su Instagram di seguaci ne ha oltre 270mila. Un seguito che le è valso una enorme popolarità e che, da qualche tempo, l’ha resa nota al piccolo schermo, dove spesso è ormai ospite. Eppure, sono in tanti ad attribuire la maternità - o paternità che sia - ad altri. In molti sostengono che la “prof di Cörsivœ” - sì, la chiamano così Elisa Esposito - sia semplicemente colei che lo ha reso famoso. Ma veniamo al concreto con un piccolo esercizio: la parola per eccellenza - quella più diffusa in ogni frasario cörsivœ sul web - è “amïo”, variante - appunto, “corsiva” - della parola amo: quella usata, per intenderci, tra molti ragazzi al posto di “amore”. Niente a che vedere con l’amore passionale, quanto piuttosto un intercalare tra amici: anzi, soprattutto amiche. Questo perché il Cörsivœ è una moda nata tra donne ma che evidentemente anche i giovani uomini non disdegnano. La riprova sta nel fatto che, su internet, circolano a migliaia i video che la ripropongono e in questi video non c’è genere - maschile o femminile - che tenga. La curiosità è che anche tanti giovani cantanti sembrano parlare in questa maniera: sebbene, spesso, abbiano iniziato a farlo ben prima che questa tendenza avesse un nome. E parliamo di giovani performer come Blanco, Rkomi, Madame, Tha Supreme e Sangiovanni. Se non li conoscete, sappiate che sono molto apprezzati dalla Generazione Z. Una tendenza, perciò, una provocazione che si è trasformata in gioco collettivo. Il pro-pro-pro nipote dell’alfabeto farfallino col quale - ne siamo certi - anche qualcuno di voi avrà giocato. Ah, l’ultimissima tendenza, però, è il grassetto. Se il Cörsivœ è appuntito e allungato, il grassetto è rude, gutturale e profondo. Ecco, giusto per restare al passo coi tempi.

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