Settembre 2021

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Il valore dell’esperienza | SETTEMBRE 2021 | Anno XLIII - n.9 - € 2,50 I.P.

INCHIESTA

Il futuro che vorrei (per te)

" "o]mbķ -vr; -ঞ ;ķ -vrbu- bomb b ঞ b b b r;u ]Ѵb -7 Ѵঞ 7b 7ol-mb

SOCIETÀ Italia domani: il PNRR punta all’equità generazionale 6 Missioni, riforme e investimenti per un invecchiamento attivo

EVENTI A Baveno di nuovo insieme per la Settimana della Creatività Incontri, workshop, laboratori, per vivere l’arte in ogni sua forma

SPORT 4W XZaTXPY_Z P T MPYPʭNT ʭ^TNT P XPY_LWT [P] RWT ZaP] Non è mai troppo tardi [P] ]LʬZ]eL]P WL X`^NZWL_`]L



50&Più il valore dell’esperienza

Sommario

Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi

Seguici su:

Anno XLIII - n. 9 - settembre 2021

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"=o]Ѵb- Ѵ- ub bv|- v Ѵ | o 7bvrovbঞ oĺ Visita il sito: www.spazio50.org ;u 1om|- -u; Ѵ- !;7- bom; scrivere a: redazione@50epiu.it Il valore dell’esperienza, l’esperienza dell’innovazione

Carlo Sangalli

5

Anna Maria Melloni

6

Dario De Felicis

18

Annarita D’Agostino

20

Ilaria Romano

30

Gianni Bugno, mito del ciclismo

=LʬLPWWZ .L]LMTYT

64

Eraldo Pizzo, 80 anni di successi

Eliana Quattrini

66

Adelaide Vallardi

68

Valerio Maria Urru

79

Luca Giustinelli

81

Alessandra De Feo

83

Cambiare in un mondo che cambia

34

di L. Simeoni

L’ETÀ È UN VALORE, ANCHE AL LAVORO

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In questo numero Periscopio, notizie dal mondo PNRR e over: verso l’anzianità attiva? -PYT NZYʭ^NL_T LWWL XLʭL TW [`Y_Z

Il movimento è vita e non conosce età Tecnologia e dintorni Previdenza Fisco

41

45

Vivere e convivere con l’Alzheimer

Sogni e aspettative per gli adulti di domani

Storie di vita e di cura nel racconto della quotidianità

Una nuova inchiesta per conoscere le speranze di due generazioni

di Giuseppe Cionti

di G. Vecchiotti e G. Valdannini

Rubriche 2TLY]TNZ P 2TZ]RTL .L]ZʭRWTZ

10

Lidia Ravera

12

8L]NZ ?]LM`NNST

14

0ʬP__Z ?P]]L

Francesca Santolini

16

Lettere al Direttore

Giovanna Vecchiotti

98

La forma delle nuvole Il Terzo Tempo Anni possibili

38

di L. Russo

ESSERE È APPARIRE?

L’immagine che si vuole dare di sé rincorre spesso modelli che possomo r;ul;-u; -m1_; 7b ;uvb -l0bঞ della propria vita

59

di A. Costalunga

LA SETTIMANA DELLA CREATIVITÀ

- ;mo ࣏ | o ruom|o r;u 1;Ѵ;0u-u; ѴĽ-u|; bm o]mb v - =oul-ĺ Cultura e svago, il mix ideale per trovarsi di nuovo insieme settembre 2021 | spazio50.org

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Intervista ;LZWZ =Z^^T _]L ]PLW_¨ P ʭYeTZYP Il poliedrico artista racconta a 50&Più la sua vivace e intensa carriera

bu; ou; 7b|oub-Ѵ; Anna Maria Melloni @ -lĺl;ѴѴombŠƔƏ;rb ĺb|

Ersilia Rozza

26

bu; ou; !;vromv-0bѴ; bo -mm- (;11_boম @ ]ĺ ;11_boমŠƔƏ;rb ĺb| ;vb]m Massimo Cervoni @ lĺ1;u ombŠƔƏ;rb ĺb| 7b|oub-Ѵ; ƔƏş bা "uѴ Amministratori Fanucchi Antonio (Presidente) Belardinelli Giuseppina Bonini Franco u- -]Ѵb m|ombmo Gallinaro Brigida uo1 u-|ou; Gabriele Sampaolo

Scienze Giochi da tavolo, amici di umore e cervello Integratori: quando servono?

Stefano Leoni

72

a cura di Fondazione U. Veronesi

76

74 Passione scacchi: esercizio per la mente Un gioco dalle antiche origini P _]L T [TÁ OTʬ`^T LW XZYOZ di Giovanna Dall’Ongaro

Cultura e tempo libero Libri, Arte, Teatro, Musica, Cinema

86

Vivere in Armonia

92

Giochi

94

Bacheca

95

Bazar

97

Credit foto: ]=ķ om|u-v|oņ!; |;uvķ -v|;uCѴ;ķ "_ ;uv|o1hķ m|ombo -u;ѴѴ-ķ š"|; ; 1 uu Ň omh -| oh_-m] $;lrѴ;ĺ _-v-ķ $b0;|ķ ƑƏƏƏĺ "_ ;uv|o1hĹ -vblbuo $ķ v7 ƐƔķ " -Ct 7m-mķ $;uf; -v;ķ š Ѵ;vv-m7uo -uoC]Ѵboĺ o|o 7b 1or;uঞm-Ĺ "_ ;uv|o1hĺ Illustrazioni: mub1o !brov-ঞĺ 00om-l;mঞ Italia: annuale ŐƐƐ m l;ubő ; uo ƑƑķƏƏ vov|;mb|ou; ; uo ƓƏķƏƏ 1orb- vbm]oѴ- ; uo ƑķƔƏ 1orb- -uu;|u-|- ; uo ƓķƔƏ Estero: -mm -Ѵ; ; uo ƓƐķƔƏ $;Ѵĺ ƏѵĺѵѶƐƒƓƔƔƑ Ŋ - ƏѵĺѵѶƕƑƔƖƕ

Per posta: (b- 7;Ѵ ;Ѵ-m]oѴoķ Ƒѵ Ŋ ƏƏƐѶѵ !olPer telefono: ƏѵĺѵѶƐƒƓƔƔƑ Ŋ Per fax: ƏѵĺѵѶƕƑƔƖƕ m@il: u;7- bom;ŠƔƏ;rb ĺb| ;u bѴ r-]-l;m|o ;@; -u; b ;uv-l;mঞ v Ѵ 1ņ1 rov|-Ѵ; n. 98767007 intestato a 50&Più Srl - Roma. L’abbonamento -m7u࢘ bm 1ouvo 7-Ѵ rublo m l;uo u-]]b m]b0bѴ; ; r ॔ - ;u; bmb bo bm t -Ѵ mt ; lol;m|o 7;ѴѴĽ-mmoķ l- - u࢘ 1ol mt ; -Ѵb7b|࢘ -mm -Ѵ;ĺ

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IL VALORE DELL’ESPERIENZA, L’ESPERIENZA DELL’INNOVAZIONE «Sostenere la reazione e la ripresa del Paese, accompagnando le nuove ];m;u- bombĺ ‫ ݼ‬t ;v|o bѴ 1olrb|o 1_; vr; - - 1_b _- b 1-r;ѴѴb 0b-m1_bŅ questi anni la voce collettiva del nostro sistema associativo e ha registrato nel tempo il racconto puntuale della nostra attività, doveva dare un segnale di innovazione con risposte alle nuove esigenze dei lettori e, magari, la capacità di porre nuove domande di crescita, tra informazione, impegno sociale, appartenenza, cultura. Se l’esperienza insegna, per imparare bisogna infatti mettersi in gioco. E non conta l’età, che invece comporta una responsabilità supplementare proprio in questa fase storica. La fascia di popolazione che «NON C’È RIPRESA la nostra Organizzazione rappresenta ha infatti oggi il compito di sosteneAUTENTICA E DUREVOLE re la reazione e la ripresa del Paese: CHE NON SIA una reazione che è certamente sulle SOSTENUTA DA UNA spalle e nelle gambe delle nuove geVOCAZIONE ETICA» nerazioni, ma che senza il contributo dell’esperienza e la convinzione delle tutto nel mercato. generazioni precedenti di̇cilmente 7uttavia, la s¿ducia non è l’unico mopuò decollare. do di reagire ai tempi incerti. Esiste D’altra parte, le stesse Olimpiadi una seconda via, fatta di impegno, hanno un motto signi¿cativo: “Citius, presenza e continui atti di coraggio: di Carlo Sangalli $ltius, )ortius - Communiter´, più così l’incertezza si trasforma nella voPresidente Nazionale 50&Più veloce, più alto, più forte - Insieme. lontà di farne un momento di crescita. D’altro canto, Giacomo Leopardi diceva che «il forse Dobbiamo essere dunque più veloci, per tenere il passo è la parola più bella dell’italiano, perché apre possibilità, con il cambiamento di un mondo che con il digitale ha non certezze« non cerca la ¿ne, va verso l’in¿nitoª. E compresso spazio e tempo in una nuova dimensione. sappiamo tutti bene che poi /¶,Q¿QLWR per Leopardi ha Dobbiamo osare e saltare più in alto, come aspirazione di crescita materiale, ma soprattutto morale, perché non dato soddisfazioni non secondarie… Così, in un certo senso, anche la nostra 50&Più “ha pun- c’è ripresa autentica e durevole che non sia sostenuta da tato all’in¿nito´, facendo dell’incertezza un’occasione per una vocazione etica. Dobbiamo diventare più forti, come aprirsi a nuove possibilità e ad una rinnovata creatività: persone, prendendoci cura di noi stessi e dei nostri stili sono nati tanti progetti, locali e nazionali, dal nuovo for- di vita, ma anche come Paese, ărontando e risolvendo mat che viene presentato a Marina di Castellaneta, che le grandi questioni che rendono il futuro più fragile. Ma, unisce le Olimpiadi di 50&Più e Italia In...Canto, al forma- in¿ne, soprattutto, dobbiamo farlo “communiter´, insieto ripensato di questa stessa rivista. Proprio 3L ,O me. Perché solo così si vincono le gare e soprattutto, solo YDORUH GHOO¶HVSHULHQ]D, che nelle sue pagine ha espresso in così, si esce migliori dalle crisi. Quella che stiamo attraversando è un’estate incerta, che con un occhio ha osservato un ritorno alla normalità, seppur ben diversa dal passato, tra green pass e abitudini individuali, e con l’altro occhio ha registrato una profonda insicurezza sul futuro. Non è semplice convivere con questa esperienza che ha messo in discussione la realtà che conoscevamo e, talora, anche noi stessi. E quando l’incertezza si trasforma in mancanza di ¿ducia le conseguenze sono dolorose e pericolose, prima di

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CAMBIARE IN UN MONDO CHE CAMBIA di Anna Maria Melloni

Un nuovo logo, un nuovo formato, nuovi autori e nuove rubriche. La rivista 50&Più cambia per restare al passo con i tempi, con il mondo in rapida evoluzione. Una trasformazione che non tradisce il passato ma lo arricchisce ulteriormente. Di valori, impegno, appartenenza

A

gile, approfondita, puntuale e chiara. Attenta alle tematiche ecologiche e sociali, ma anche all’innovazione tecnologica. Ricca di approfondimenti e brevi spunti di attualità. Così si presenta oggi 50&Più nella sua nuova veste. Abbiamo voluto rinnovare e migliorare ciò che già raccoglieva un notevole apprezzamento presso i lettori e lo abbiamo fatto nella convinzione che raccontare il mondo che cambia presupponga la capacità di cambiare con esso. Per rispondere in modo adeguato alle aspettative dei lettori proprio a voi ci siamo rivolti, intervistando un campione rappresentativo dei soci 50&Più, nell’intento di evidenziare limiti e potenziale della nostra testata. Ne è emerso un quadro che ha certamente grati¿cato la redazione,

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perché l’interesse e l’apprezzamento per le pagine di 50&Più sono risultati molto alti. Per questo vi ringraziamo. Dalle vostre opinioni e dai vostri consigli ha comunque origine il cambiamento che oggi vi presentiamo: una rivista con una veste inedita, con un nuovo logo e un nuovo formato. Un prodotto che non vuole discostarsi da ciò che è stato fatto ¿nora, ma desidera rispondere alle vostre rinnovate esigenze o, magari, crearne da zero. Troverete delle nuove rubriche come “La forma delle nuvole”, a cura di Gianrico e Giorgia Caro¿glio, che ŏriranno una prospettiva intergenerazionale sui temi di attualità, “Anni Possibili”, tenuta da Marco Trabucchi, che volge lo sguardo a un’anzianità che cambia ed evolve, e ancora “Ĕetto Terra”, curata da Francesca Santolini, che prenderà in esame le delicate tematiche ambientali in continua

evoluzione e sempre più d’interesse. In ogni numero, in¿ne, nella parte centrale continuerete a trovare le nostre inchieste. Analisi puntuali e approfondimenti mirati su temi sempre diversi che speriamo possano fungere da faro per chi sta cercando di far fronte al mare del cambiamento. Ăacciandoci al futuro e pensando ad esso, nell’inchiesta di questo numero abbiamo messo a confronto timori e aspettative di età diverse. Ne è emerso un quadro armonico, una visione comune che rivela un’importante sintonia e connessione tra generazioni solo apparentemente distanti. All’interno di queste pagine c’è tutto ciò che rispecchia i nostri valori: informazione, impegno sociale, appartenenza, cultura. 9e le ȧdiamo sperando possano trasmettervi tutto questo e stimolare tanto altro ancora.



STEVE MCCURRY Terre Alte

La mostra, allestita a Trento nella storica sede di Palazzo delle Albere, è un viaggio tra le altitudini del mondo. 130 scatti dedicati alle terre e alle genti di montagna: dalla struggente bellezza dei paesaggi LWWL ʭ P]PeeL OPT ^`ZT [Z[ZWT

FINO AL 19 SETTEMBRE 8

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La forma delle nuvole

Un padre e una figlia osservano il mondo

ALLEANZA TRA LE GENERAZIONI di b-mub1o ; bou]b- -uoC]Ѵbo

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“La forma 7;ѴѴ; m oѴ;Ŀ ࣏ Ѵ- u 0ub1- 1 u-|da Gianrico ; bou]b- -uoC]Ѵboĺ &mo vr- bo bm 1 b ]Ѵb - |oub o@uomo vr mঞ 7b ubY;vvbom; v |;lb 7b - -Ѵb|࢘ - u- ;uvo Ѵ- bvbom; 7b 7 ; 7b ;uv; generazioni 10

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i recente, ventiquattro associazioni e centosettantanove persone ¿siche (fra cui diciassette minori hanno fatto causa allo Stato italiano per inazione climatica. Questa espressione un po’ astrusa signi¿ca che lo Stato viene citato davanti ai giudici per la sua inerzia di fronte all’emergenza delle mutazioni climatiche e del riscaldamento globale. Non è la prima volta che accade una cosa del genere: in molti altri paesi, giovani e associazioni hanno portato in tribunale gli Stati con l’accusa di non avere messo in campo misure adeguate nella lotta ai cambiamenti climatici. Queste azioni legali hanno già avuto successo in Francia, in Olanda, in %elgio, fra gli altri. Ma il caso più eclatante è stato quello della Germania: ad aprile infatti la Corte Costituzionale tedesca ha dichiarato parzialmente illegittima la legge per la protezione del clima adottata nel 0 . Secondo i giudici della corte la legge viola i diritti delle future generazioni: con obiettivi di taglio delle emissioni troppo ridotti mette a rischio le libertà, la salute, la vita stessa dei più giovani e di coloro che non sono ancora nati. Questa storica sentenza ci pone di fronte a domande cruciali. Che doveri abbiamo verso chi viene dopo di noi" Che obblighi legano generazioni diverse" Come possiamo diventarne consapevoli" Ê noto che facciamo fatica a pensare a lungo termine, a

empatizzare con chi è distante nello spazio e nel tempo, fossimo anche noi stessi nel futuro remoto. Ê di̇cile motivare le decisioni personali - a maggior ragione quelle politiche - in vista di un orizzonte lontano. Ma per molti il cambiamento climatico non è un problema così distante. Alcuni dei suoi ĕetti più catastro¿ci si manifesteranno già nell’arco di vita delle generazioni più giovani. E un’alta percentuale dei più giovani, stando a un recentissimo rapporto della Deloitte, ritiene che le generazioni più anziane siano un “ostacolo al progresso” per la protezione del pianeta. Su questioni ambientali e di giustizia sociale sembra dunque si stia aprendo una crepa incolmabile tra generazioni. Una crepa che alimenta il risentimento e minaccia il futuro. Ma non deve andare per forza così, come dimostrano alcune innovative esperienze in varie parti del mondo. La più interessante, forse, è quella dell’Irlanda: un esperimento di democrazia partecipativa che ha raccolto novantanove persone diversissime fra loro per genere, religione, estrazione sociale ed età anagra¿ca. Lo scopo era di cercare soluzioni il più possibile condivise, e soprattutto condivisibili, a problemi gravi e controversi di varia natura. Queste novantanove persone, un campione rappresentativo della popolazione irlandese, si sono riunite in una Citizens’ Assembly, un’assemblea civica,


per deliberare su diritti civili, referendum e ambiente. Tutti temi che dividevano aspramente l’opinione pubblica. L’assemblea si teneva nei ¿ne settimana. I membri, che arrivavano da ogni angolo del Paese, ascoltavano le testimonianze di esperti e di persone comuni ed erano incoraggiati a esprimere la propria opinione e, soprattutto, ad ascoltare attivamente quella degli altri. Alla ¿ne l’assemblea doveva trovare soluzioni e avanzare ipotesi di lavoro per il governo. I risultati più signi¿cativi si sono visti nelle deliberazioni sull’ambiente: le linee guida redatte dall’assemblea erano molto più innovative e radicali rispetto alle proposte di qualsiasi partito politico, inclusi quelli di più forte vocazione ambientalista. Nonostante ciò, oltre l’ 0 per cento dei membri dell’assemblea ha votato a favore e le linee guida sono state adottate nella strategia del governo per la lotta al cambiamento climatico. Se vengono messe in condizione di comunicare e ascoltare, le persone scoprono spesso di avere in comune più di quello che pensavano. Ma soprattutto hanno l’opportunità di vedere il mondo da un

b-mub1o -uoC]Ѵbo (Bari, ƐƖѵƐő _- v1ub o u-11omঞķ uol-m bķ v-]]bĺ v ob Ѵb0ubķ v;lru; bm ; - -ѴѴ; 1Ѵ-vvbC1_; 7;b 0;v| v;ѴѴ;uķ vomo |u-7oম bm | o bѴ lom7oĺ Ѵ v o uol-m o rbা u;1;m|; ࣏ La disciplina di Penelope. bou]b- -uoC]Ѵbo Ő omoroѴbķ ƐƖƖƔő vb ࣏ Ѵ- u;-|- bm $;oub- oѴbঞ1- ru;vvo Ѵ- &mb ;uvb| oѴѴ;]; om7omĺ - Ѵ- ou-|o bm mĽ-];m b- Ѵ; ;u-ub- ; 1oѴѴ-0ou- 1om 1-v; ;7b|ub1bĺ

punto di vista dĭerente, di ridurre le distanze che impediscono di coltivare empatia verso chi è diverso per esperienze o per data di nascita. 9edere il mondo attraverso gli occhi di qualcun altro ha un potenziale rivoluzionario: dà una forma nuova alle cose, mostra ciò che prima era invisibile, permette di trovare prospettive inattese. Nelle relazioni interpersonali come in politica, capire il punto di vista dell’altro è la premessa per arrivare a rimedi soddisfacenti per tutti. Ê tempo di trovare soluzioni coraggiose, per il clima e per le altre questioni del nostro tempo, dalla ripresa economica alla lotta alle diseguaglianze, e per la dignità degli esseri umani. Lo possiamo fare solo se non cadiamo nel risentimento tra generazioni e tra persone che la pensano diversamente e andiamo alla ricerca di territori comuni da cui osservare il futuro. Ricordandoci le bellissime parole di un proverbio pellerossa: non abbiamo ereditato questo mondo dai nostri genitori, l’abbiamo preso in prestito dai nostri ¿gli ed è a loro che dovremo restituirlo. settembre 2021 | spazio50.org

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Il terzo tempo

LA CARTA DEI DESIDERI di Lidia Ravera

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L’

estate è ¿nita, con l’aria fresca di settembre ricominciano le scuole e anche per me, che la scuola me la ricordo a malapena, il ritorno dell’autunno coincide, inconsciamente, con i buoni proponimenti del bravo studente: dopo le vacanze, si ricomincia a studiare, e cercando di far meglio dell’anno prima. La nostra vita di Grandi Adulti non concede scadenze formative: niente esami di maturità, bocciature, nessuno che ci rimandi a settembre, niente pagelle. Dobbiamo arrangiarci da soli. Disciplinarci, esaminarci, darci i voti.


Io lo faccio: ogni anno, quando sboccia l’autunno, mi metto svelta svelta a studiare, come se dovessi recuperare, dopo un’estate da cicala, tutta la mia saggezza di formica. Questa volta, tornata con l’anima “in città”, ho pensato di lavorare ad una sorta di “Carta dei desideri” da proporre alle donne della mia età, un po’ più piccole, un po’ più grandi, ma, come me, alle prese con il terzo tempo della vita. Perché le donne" Perché mi sembrano - ne abbiamo già parlato - più spesso degli uomini, oggetto dello strisciante razzismo antietà. Si tratta, mi sono detta, di segnalare quello che mi ferisce e quello che desidero, quello che mi pare giusto e quello che mi pare sbagliato, gli obbiettivi verso cui convergono tante nostre battaglie per la pari dignità. Ecco, ve lo propongo così come l’ho scritto. Fatemi sapere se siete d’accordo, punto per punto. Desiderio per desiderio.

Lidia Ravera è nata a Torino. Giornalista, sceneggiatri1; ; v1ub ub1;ķ _- r 00Ѵb1-|o |u;m|- or;u; 7b m-uu-ঞ - |u- 1 b Porci con le ali Ő olrb-mb 1976), Sorelle (Rizzoli 1994), L’eterna ragazza (Rizzoli 2006), La guerra dei figli (Garzanti 2009) e A Stromboli (Later - ƑƏƐƏőĺ Ѵb Ѵঞlb uol-m b Piangi pure, Ѳb v1-7 ࢼ, Il terzo tempo, -mࢼ, parla sono nel 1-|-Ѵo]o olrb-mbĺ - Ѵ- ou-|o r;u bѴ 1bm;l-ķ bѴ |;-|uo ; Ѵ- |;Ѵ; bvbom;ĺ

IO DESIDERO: 1. Non essere discriminata in quanto non più giovane. Gli esseri umani non perdono di valore con il trascorrere del tempo come l’insalata che prima è sul banco dell’ortolano, pronta per essere consumata, e poi nella pattumiera, in quanto inadatta al consumo. 2. Non essere costretta a comportamenti, abbigliamento, linguaggio, ruoli, relazioni, adatti, secondo il sentir comune, all’età avanzata. 3. Non essere criticata o ridicolizzata se non mi attengo al copione previsto per “le anziane”. 4. Essere rispettata e considerata con attenzione proporzionale alla lunghezza, al peso e alla ricchezza del mio passato. Cioè: molto. 5. Essere libera di intrecciare relazioni con persone più giovani, senza sentirmi come l’imbucata ad una festa.

6. Essere libera di intrecciare relazione con persone più vecchie (quarta età" senza sentirmi una che si affaccia sull’abisso. O prende le misure della sua bara (prossima, ventura . 7. Essere liberata dall’umiliazione degli stereotipi che svalutano questa parte della vita: non sono avara, né invidiosa, non sono acida, non sono rimbambita, non ho perso curiosità né passioni. So usare computer, Ipad e cellulari, se non passo la vita su FacebooN è soltanto perché ho parecchio da fare. Oppure perché ho di meglio da fare. 8. Non essere considerata un’eccezione se non sono avara, invidiosa, acida, rimbambita, inerte, depressa e perdente. Come me ce ne sono milioni. 9. Essere trattata come si tratta chi appartiene ad una schiera molto nutrita. Siamo il della popolazione italiana. Continuiamo a crescere di numero. E non solo di numero. Siamo una forza. E siamo un problema politico. 10. Essere considerata con la preoccupazione politica che merito: l’allungamento dell’aspettativa di vita è un progresso, ma bisogna ridisegnare la società, ride¿nire le classi d’età, lavorare per un Zelfare che tenga conto della dimensione di massa dell’invecchiare, bisogna creare opportunità, di lavoro e di espressione di sé, inventare stili di vita, costruire case comuni da abitare con agio... Non voglio essere minacciosa, ma siamo tante. E la politica deve fare i conti con noi.

PARLIAMONE... Chi volesse scrivere a Lidia Ravera può farlo: per posta - C/O Redazione 50&Più Via del Melangolo, 26 - (RM) per fax - 066872597 email - redazione@50epiu.it settembre 2021 | spazio50.org

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Anni possibili

IL VALORE DEL PRESENTE PER LA CONQUISTA DI UN FUTURO SERENO di Marco Trabucchi

S

ono grato alla nostra Rivista per avermi dato la responsabilità di scrivere ogni mese sugli “anni possibili”, cioè sulla concretezza di quanto è possibile fare, vivere, raggiungere anche dopo che si sono passati i 50 anni.

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spazio50.org | settembre 2021

Incomincio col dire che la barriera dei 50 anni andava bene quando è stata fondata 50&Più; oggi, infatti, il 65enne ha le capacità che allora aveva il 50enne. Quindi gli “anni possibili” che ci interessano iniziano a questa età; per quelli precedenti, i lettori

non hanno certo bisogno dei consigli di Trabucchi per vivere bene! Un suggerimento di vita vale però anche per loro, come per qualsiasi altra età. La vita deve avere valore nel momento in cui si realizza, non come attesa di un futuro che apparentemente sembrerebbe agognabile; così, infatti, si perde ogni capacità di gustare il presente e di renderlo tempo signi¿cativo. L’esistenza diventa un susseguirsi senza sosta e senza pace, tra attese e nuove attese, una volta raggiunto un obiettivo. Seguendo queste modalità di trascorrere il tempo, la persona rischia di sentirsi inserita in un frullatore, che toglie ogni momento di signi¿cato e ogni speranza al tempo. Gli “anni possibili” mettono ogni donna e ogni uomo di fronte alla capacità (e responsabilità) di rendere pieno di senso il proprio momento vitale; ciascuno vive in un mondo complesso, che determina dĭerenze, le quali, peraltro, tendono ad essere sempre più accentuate con l’avanzare degli anni. Sono anni con possibilità


«Sono anni con possibilità diverse, per ogni persona rispetto a quelle di ogni altro. Bisogna considerare quelli conquistati in continua evoluzione, per cui è necessario adattarsi al tempo che cambia» diverse, per ogni persona rispetto a quelle di ogni altro. Ciascuno, quindi, deve costruirsi la propria strada: gioie, dolori, conquiste, perdite sono individuali. Ma nessuna circostanza deve impedire di guardare alle scelte di ognuno come possibilità realizzabili. E nessuno, individuo o comunità, deve esercitare violenza più o meno palese verso chi cerca di realizzarsi; purtroppo, però, sappiamo bene che spesso è di̇cile farlo senza incontrare invidie, conÀitti, mancanze di ¿ducia. Gli “anni possibili” rappresentano una conquista; sono un dono “potenziale” della Provvidenza o del fato (ognuno è libero di interpretare la vita secondo le sue credenze), dono che, però, va coltivato e fatto crescere. Coltivare vuol dire impegnarsi con pazienza, determinazione e serenità a compiere alcuni atti che potrebbero sembrare pesanti, ma che sono destinati ad aumentare concretamente il numero degli anni possibili. Così,

un’attività apparentemente normale, come muoversi, diventa un fattore importante per costruire un domani in salute. Coltivare l’attività ¿sica vuol dire compierla con gioia e serenità; per qualcuno ciò richiama la palestra, per altri solo l’indipendenza dall’abbinata televisione-poltrona, per altri ancora la possibilità di girare nel verde, o ancora scendere ogni giorno nelle vie più o meno ospitali attorno alla casa, per compiere le piccole incombenze di ogni giorno, a passo svelto. Coltivare l’attività ¿sica si esprime nel praticarla come un momento importante della vita, che va realizzato con libertà (dalla pigrizia, ma anche da costrizioni eccessive, auto imposte!). Gli “anni possibili” non possono mai essere il traguardo dopo una strada costellata di frustrazioni, condizionamenti… devono essere il risultato di percorsi sereni, anche se determinati. Far crescere vuol dire costruire le condizioni perché gli “anni possibili” diventino ogni giorno più utili sul piano della salute e della qualità della vita. È necessario pensare alle nostre scelte come alla coltivazione di una piantina delicata, che va accompagnata con pazienza e con amore. Non ha le spine, però ha bisogno di attenzioni particolari, perché facilmente si äoscia e perde la sua bellezza; così scomparirebbe anche la capacità di indicare che la

vita vince, purché la si realizzi senza dimenticanze, con delicatezza. L’altro versante di attenzione è l’atteggiamento da adottare perché “gli anni possibili” possano continuare. Come “non è mai troppo tardi” per incominciare, ad esempio, a muoversi, così bisogna considerare gli anni conquistati in continua evoluzione, per cui è necessario adattarsi al tempo che cambia. Le capacità di compiere una certa attività ¿sica variano: sono diverse nel 65enne e nell’85enne. Sarebbe un errore non considerare con attenzione il cambiamento delle potenzialità, ma altrettanto negativo sarebbe considerare il tempo come il susseguirsi di perdite che impongono restrizioni, chiusure, timori, precauzioni senza fondamento. In particolare, mi soffermo sulle precauzioni eccessive, che talvolta chiediamo a noi stessi, o che altri ci impongono. Le precauzioni di̇cilmente sono razionali, perché dettate da paure, dal sentito dire, dall’ascolto acritico dei messaggi social. Gli “anni possibili” rischiano facilmente di diventare “impossibili” se funestati da pressioni auto imposte o imposte da altri, che portano a limitare la voglia di vivere. Con il lettore ci incontreremo, mese dopo mese, secondo una linea che potrebbe costituire il sottotitolo degli “anni possibili”: libertà, responsabilità, coraggio, voglia di vivere.

Marco Trabucchi è specialista in psichiatria. Già Professore ordinario di Neuropsicofarmacologia all’Università di Roma “Tor (;u]-|-Ŀķ ࣏ 7bu; ou; v1b;mঞC1o del Gruppo di Ricerca Geriatrica 7b u;v1b- ; 7bu; ou; 7;Ѵ ;m|uo di ricerca sulla demenza. Ricopre anche il ruolo di presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria e della Fondazione Leonardo. settembre 2021 | spazio50.org

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Effetto Terra

GREEN DEAL, IL PATTO VERDE DELL’EUROPA di Francesca Santolini

I

l 28 giugno 2021 rimarrà una data da ricordare nella storia della crisi climatica, perché è quella in cui l’Unione Europea ha adottato la sua prima legge sul clima, una norma che ¿ssa l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 e una riduzione delle emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030. Ma cosa signi¿ca neutralità climatica" In estrema sintesi: la capacità di assorbire tutti i gas a ĕetto serra che si producono. Si arriverà a questo risultato quando smetteremo di aggiungere gas serra nell’atmosfera oltre la quantità che riusciamo a toglierne.

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Negli ultimi anni il riscaldamento globale ha fatto allarmare gli esperti. La nuova strategia europea consentirà ai Paesi di ridurre le emissioni e di dare una direzione sostenibile alla propria economia.

Francesca Santolini giornalista scientifica, saggista, divulgatrice ambientale. Collabora con il quoঞ7b-mo La Stampa, dove scrive di ambiente, clima e sostenibilità e con la trasmissione Unomattina, in onda su Rai Uno, dove si occupa di ambiente. Ha partecipato a numerose trasmissioni televisive e radiofoniche intervenendo su temi 7Ľ- -Ѵb|࢘ Ѵ;]-ঞ -ѴѴĽbmt bm-l;m|o ; -Ѵ 1Ѵbl-ĺ ;u -uvbѴbo _- v1ub o Passione Verde. - vC7- ;1oѲo]bv|- -ѲѲ- roѲbࢼ1- (2010), mentre per la 1-v- ;7b|ub1; ! 00;মmo Un nuovo 1Ѳbl-ĸ ol; ѲĻ |-Ѳb- -@uom|- Ѳ- vC7- 1Ѳbl-ࢼ1- (2015) e uo= ]_b 7;Ѳ 1Ѳbl-ĸ _b vomoĶ 7- 7o ; ;m]omoĶ 7o ; -mdranno (2019).

Una condizione fondamentale e necessaria per fermare il riscaldamento globale. Del resto, in questi anni abbiamo imparato che la lotta al cambiamento climatico e la transizione energetica camminano di pari passo: non è possibile raggiungere quell’obiettivo senza intraprendere l’altro sforzo. L’azione per il clima e la neutralità climatica sono il cuore del Green Deal, il grande Patto verde europeo che comprende da un lato le misure da adottare per la riduzione delle emissioni di gas a ĕetto serra, e dall’altro gli investimenti nella ricerca, l’innovazione e gli interventi per preservare l’ambiente naturale dell’Europa. Tra le innovazioni di cui non potremo fare a meno nei prossimi anni, ci sono i sistemi di cattura delle emissioni: si tratta di tecnologie che vengono utilizzate per divorare l’anidride carbonica e gli altri gas serra. E anche se il grosso alla neutralità carbonica arriverà dalla riduzione delle emissioni da ottenere passando a fonti di energia rinnovabile, queste tecnologie, come scrive anche %ill Gates nel suo ultimo libro Clima, come evitare un disastro, saranno di grande aiuto per centrare l’obiettivo zero emissioni. E l’Italia come può vincere questa s¿da" Il nostro Paese nel 2020 ha prodotto circa 400 milioni di tonnellate di CO2 e, stando alle stime del Ministero della Transizione Ecologica, al 2050 potremo sperare di ridurre le emissioni di circa la metà. Questo signi¿ca che siamo ancora molto distanti dall’obiettivo “zero emissioni” e che per smaltire altri 200 milioni di tonnellate di gas serra serviranno una dieta più drastica e misure più lungimiranti: un vero e proprio cambio di paradigma. Del resto, ogni transizione rappresenta un momento di rot-

tura, e in questo preciso momento storico la transizione industriale, climatica ed energetica sono indissolubilmente legate. Secondo un recente studio della Fondazione Ellen MacArthur, la produzione industriale dei beni e il settore agricolo e degli allevamenti sarebbero responsabili del 45% delle emissioni di gas serra nel mondo. Anche in questo caso è l’Unione Europea a prescriverci la ricetta per guarire più in fretta, con il nuovo Piano per l’economia circolare che riguarda sia il mondo industriale, sia il settore agroalimentare e della bioeconomia. L’industria, può contribuire ad abbattere le emissioni ripensando i prodotti e i processi di produzione in chiave circolare, senza sprechi, e il settore agricolo può adottare la strategia europea Farm to Fork (dalla fattoria alla tavola) per una produzione alimentare sostenibile, adattandola alle caratteristiche del nostro Paese. Questo lungo processo di transizione rivoluzionerà il nostro modo di vivere, di lavorare, di produrre e avrà uno straordinario impatto sociale. Tutti questi interventi lasceranno il segno sulla nostra società: dovremo adottare nuovi comportamenti nella vita di tutti i giorni, nuove abitudini alimentari; dovremo ridurre l’utilizzo del trasporto privato, ripensare il nostro modo di vivere nelle città e ristrutturare radicalmente le nostre abitazioni in chiave di risparmio energetico. Nei prossimi anni abbiamo la possibilità - ma anche il dovere - di avviare un grande movimento che dia forma e sostanza al sogno di cambiamenti radicali nell’era post Covid-1 . La strada per guarire il pianeta esiste ed è davanti a noi: ci occorrono intelligenza per vederla, audacia per percorrerla in direzione del futuro. settembre 2021 | spazio50.org

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Periscopio

UN VENTO NUOVO DALLA SCOZIA a cura di Dario De Felicis

Lungo le coste della Scozia spirano venti fortissimi. Per questo motivo, a circa 25 km al largo delle coste di Peterhead, nell’Aberdeenshire, è stato installato il primo parco eolico R̆VKRUH. Si chiama Hywind, e con 6 turbine galleggianti, di 253 metri di altezza (di cui 78 fuori dall’acqua), è l’impianto eolico più grande del mondo. L’enorme motore ecologico è in grado di produrre 30 Megawatt per la rete nazionale, rifornendo di energia circa 22mila famiglie scozzesi.

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La particolarità di Hywind è quella di essere costruito in mezzo al mare, in un luogo normalmente inaccessibile, andando a catturare il vento dove nessuno mai è riuscito ad accedere. Inoltre, le turbine collegate alle pale depositano l’energia prodotta in particolari batterie, chiamate Batwin, in grado di conservare ¿no a 1 Megawattora di elettricità. Secondo le stime di WindEurope, l’Associazione europea per l’eolico, la proliferazione di impianti R̆VKRUH diminuirà i costi dell’energia eolica entro il 2030. In più, con queste nuove infrastrutture si potrebbero creare oltre 500mila posti di lavoro, generando un risparmio di 13 miliardi annui sui costi di importazione dei combustibili fossili.


Notizie dal mondo

UN “BIBLIOFRIGO” CONTRO L’INCIVILTÀ

A PROPOSITO DI... E-BOOK

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Economia

IL PNRR PER GLI “OVER”: VERSO L’INVECCHIAMENTO ATTIVO? di mm-ub|- Ľ ]ovঞ mo

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on il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’Italia prova a guardare oltre la crisi sanitaria ed economica. Un ambizioso progetto di riforme che individua le priorità su cui investire le consistenti risorse che l’Unione Europea ha messo a disposizione con il programma Next Generation EU (NGEU). Il più grande pacchetto di investimenti mai ¿nanziato in Europa di cui l’Italia, peraltro, è la prima bene¿ciaria in valore assoluto. Per attivare le risorse a disposizione, ogni Stato membro ha dovuto presentare un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per illustrare all’Europa investimenti e riforme su cui vuole puntare. Italia domani è il titolo e lo slogan del PNRR italiano, che si articola in 6 “Missioni”: digitalizzazione,


innovazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute. Lo scorso 22 giugno è arrivato il via libera della Commissione europea, a pieni voti: tutte “A” e solo una “B” per la voce relativa ai costi, in linea con altri piani nazionali. Tanti gli obiettivi di NGEU e, dunque, del PNRR, fra cui anche una maggiore equità generazionale a cui guardano, anche se da prospettive diverse, sia i giovani che gli anziani. Una priorità de¿nita dallo stesso Piano “trasversale” alle 6 Missioni. Questo perché l’assenza di pari opportunità a prescindere dall’età, alla stregua delle discriminazioni legate alla provenienza, alla religione, alla

disabilità o all’orientamento sessuale, non è solo un problema individuale - si legge nel PNRR -, ma un ostacolo alla crescita economica. Quali sono dunque i progetti del PNRR che riguardano più da vicino il mondo degli over? Attualmente in Italia le persone over 65 - segnala il PNRR - sono il 23%. Inoltre, secondo le stime più recenti, il numero di anziani non autosu̇cienti raddoppierà ¿no a quasi 5 milioni entro il 2030. Il Rapporto Istat Gli anziani e la loro domanda sociale e sanitaria, promosso insieme alla Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria, ha stimato che oltre 2,7 milioni di over 75 in Italia convivono con gravi problemi di salute e di autonomia, circa 1,2 milioni non hanno un aiuto adeguato e per circa 100mila anziani la condizione di sŏerenza ¿sica ed emotiva è acuita dalla povertà. Per ărontare questa drammatica realtà, il PNRR ăronta in modo integrato il nodo dell’assistenza degli anziani con quello della riorganizzazione dei servizi sanitari, collegando gli investimenti della Missione 5 “Inclusione e coesione” a quelli della Missione 6 “Salute”. Per l’inclusione delle persone anziane e fragili, sono 500 i milioni stanziati

nella Missione 5. Comuni, singoli o in associazione, potranno sovvenzionare interventi per una vita autonoma e per la prevenzione della non autosuf¿cienza e răorzare i servizi sociali a domicilio per garantire la dimissione anticipata in caso di ricovero e prevenire la degenza in ospedale. Spazio anche a nuove politiche urbanistiche e abitative con la transizione verso il senior housing, un sistema abitativo pensato su misura per l’anziano. Dei 500 milioni complessivi, infatti, oltre 300 milioni saranno destinati a ¿nanziare la riconversione delle RSA e delle case di riposo in gruppi di appartamenti autonomi attrezzati. Progetti ancora più dĭusi potranno essere realizzati a livello territoriale, dunque investendo anche sulla riquali¿cazione delle aree interne del Paese, attraverso reti di servizi dedicati alle residenze abitative per anziani. Domotica, telemedicina e monitoraggio a distanza - spiega il Piano - permetteranno di aumentare l’ėcacia dell’intervento. Chi coordinerà il progetto? Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che pubblicherà un bando dedicato ai comuni. Se già nel terzo trimestre 2021 è prevista la stesura di un piano operativo con i requisiti dei progetti che potranno essere presentati, per la piena at-

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Economia tuazione del progetto si dovrà attendere il 2026. Ad integrare le nuove politiche di sostegno alla non autosu̇cienza, la riforma dei servizi sanitari di prossimità e l’investimento sull’assistenza domiciliare previsti dalla Missione 6, a cui saranno destinati 7 miliardi di euro. Entro il 2021, con l’approvazione di uno speci¿co decreto ministeriale, il governo conta di de¿nire gli standard strutturali, organizzativi e tecnologici omogenei per l’assistenza territoriale e identi¿care le strutture disponibili per poi, entro la metà del 2022, presentare un disegno di legge di riforma al Parlamento. Per i malati cronici arriveranno, entro la metà del 2026, 1.288 “Case della Comunità”. Con una dote di 2 miliardi di euro, saranno punti unici di accesso alle prestazioni sanitarie nelle quali opererà un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute e assistenti sociali. Nella struttura saranno presenti anche un punto prelievi, strumentazione poli-specialistica, servizi sociali e assistenziali rivolti prioritariamente alle persone anziane e fragili. Un intervento che il Ministero della Salute dovrà avviare entro il primo trimestre del 2022, coinvolgendo le regioni e tutti gli altri enti interessati. Sempre entro la metà del 2026, il 10% degli over 65 con una o più patologie croniche e o non autosu̇cienti, in linea con i migliori esempi dell’Europa, dovrà avere a disposizione la propria casa come principale luogo di cura. Come? Attraverso la telemedicina, la domotica, il tele-monitoraggio e l’attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali (COT) per coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari. A disposizione per questo obiettivo 4 miliardi di euro. Saranno le regioni a proporre i pro22

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getti sulla base delle priorità e delle linee guida de¿nite dal Ministero della Salute. Per i pazienti che saranno sottoposti a interventi sanitari che prevedono brevi ricoveri e la possibilità di proseguire le cure a casa, a fare da anello di congiunzione fra le strutture ospedaliere e il domicilio sarà l’“Ospedale di Comunità”, una struttura sanitaria territoriale snella, a gestione prevalentemente infermieristica. Un miliardo a disposizione per la realizzazione di 381 Ospedali di Comunità, pienamente operativi a partire dal 2027. Dei 3 milioni e 150mila disabili in Italia, quasi 1 milione e mezzo sono over 75. A completare il quadro del PNRR per il mondo senior sono dunque le misure per la disabilità,

fra cui: la rimozione delle barriere architettoniche e sensoriali in musei, biblioteche e archivi, purtroppo tutt’oggi ancora esistenti; gli interventi per la mobilità e i trasporti; un investimento straordinario sulle infrastrutture sociali, a partire da quelle tecnologiche, e sull’aumento dei servizi di assistenza domiciliare per favorire l’autonomia; il più generale miglioramento dei servizi sanitari sul territorio per promuovere un accesso realmente universale alla sanità pubblica. A fare da cappello a questi progetti, la Riforma della non autosu̇cienza, che dovrà de¿nire i livelli essenziali di assistenza a livello nazionale, da approvare con legge delega entro la primavera 2023 e poi con il decreto


Il PNRR italiano vb -uঞ1oѴ- in 6 “Missioni”: digitalizzazione, innovazione, 1olr;ঞঞ b|࢘ķ 1 Ѵ| u- ; | ubvlo; ub oѴ bom; ;u7; e transizione ;1oѴo]b1-ĸ bm=u-v|u u; r;u m- lo0bѴb|࢘ vov|;mb0bѴ;ĸ bv|u bom; ; ub1;u1-ĸ bm1Ѵ vbom; ; 1o;vbom;ĸ v-Ѵ |;

legislativo delegato entro il primo trimestre 2024, e la Legge quadro sulla disabilità, per cui sono stanziati 800 milioni di risorse del Fondo per la disabilità e la non autosu̇cienza. Da attuare entro il 2025, punta a rafforzare i servizi ŏerti dai territori, sempli¿care l’accesso ai servizi e le procedure di accertamento della disabilità, promuovere progetti di vita indipendente. Fra i principali sostenitori dell’inserimento dell’attesa Riforma della non autosu̇cienza nel PNRR, il Network Non Autosu̇cienza (NNA), nato nel 2009 e formato da studiosi, dirigenti di servizi pubblici e privati e consulenti, che si è fatto portavoce di un’articolata proposta con il sostegno delle principali organizzazioni attive nella tutela degli anziani e delle loro famiglie. Obiettivo raggiunto? Per Cristiano Gori, coordinatore del Network e

professore ordinario di Politica sociale presso l’Università di Trento, «il giudizio è duplice. Se noi guardiamo il PNRR di Draghi rispetto al PNRR di Conte, non possiamo che essere molto soddisfatti perché sono stati incrementati gli investimenti nella domiciliarità e, soprattutto, è stata prevista una riforma organica del settore, di cui si discuteva dalla ¿ne degli Anni ’90. Se però guardiamo al punto di arrivo di questo percorso - sottolinea - siamo solo al punto di partenza perché la riforma, che è l’aspetto chiave, è tutta da scrivere». Dunque, anche se “i titoli sono giusti, sono solo i titoli”. L’unica unità di misura per poter esprimere un giudizio de¿nitivo sulla riforma è avere risposte, innanzitutto sulla frammentazione dell’assistenza: «Attualmente - evidenzia abbiamo un sistema che spesso ŏre poche risposte e frammentate fra

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Economia tantissimi punti di accesso e tantissime sedi che poi sta all’anziano e alla sua famiglia ricomporre, quindi il primo punto da ărontare è sempli¿care e rendere sempre più unitari, sia i percorsi di accesso che l’ŏerta di servizi. Il secondo aspetto - prosegue - è quello di utilizzare modelli di intervento appropriati per la non autosu̇cienza». Quali? «Un’assistenza domiciliare che sia capace di una presa in carico dell’anziano “multidimensionale”, cioè una presa in carico che consideri le molteplici dimensioni che la non autosu̇cienza porta con sé». Occorre inoltre tener conto della speci¿cità delle diverse forme di demenza, ad esempio quella cognitiva, e mettere in campo soluzioni adatte a ciascuna di esse. «Il terzo punto è un incremento dell’ŏerta di servizi che, seppure in misura diversa, riguarda tutte le aree del Paese, anche quelle in cui il welfare è più evoluto, e sul quale è necessario un approccio integrato: chiaramente la priorità è incrementare l’assistenza domiciliare, ma anche l’ŏerta residenziale è insu̇ciente e va aumentata». Il professor Gori chiarisce anche che occorre distinguere il piano dei progetti ¿nanziati dalle Missioni del PNRR, che “sono investimenti una tantum da spalmare fra il 2022 e il 2026”, dalle riforme, che saranno “quello che resterà davvero nel tempo”. Anche se i maggiori investimenti sulla domiciliarità sono da accogliere con soddisfazione, «sono solo ancora un punto di partenza poiché tutto dipende da come i fondi saranno usati - sottolinea, segnalando che - un primo problema che stiamo ponendo è che, mentre avevamo chiesto più fondi sia per la domiciliarità sanitaria che sociale, il PNRR contiene essenzialmente investimenti sulla domiciliarità sanitaria». Si tratta di idee che - ricorda -, come recita uno degli slogan della campagna di sensibiliz24

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I comuni, singolarmente o in associazione, potranno sov ;m bom-u; bm|;u ;mঞ r;u m- vita autonoma e per la prevenzione della non autosufC1b;m -ķ ; -m1_; u-@ou -u; b servizi sociali a domicilio così 7- ]-u-mঞu; Ѵ- 7blbvvbom; -mঞ1br-|- bm 1-vo 7b ub1o ;uo ; prevenire la degenza in ospedale.

zazione NNA, “non sono originali” dopo 20 anni di attesa della Riforma della non autosu̇cienza. Uno slogan provocatorio, per sottolineare ai decisori politici che i progetti e i titoli devono diventare ¿nalmente fatti e soluzioni concrete per i tanti anziani e le tante famiglie che attendono da troppo tempo un cambio di passo del sistema di assistenza. I prossimi mesi saranno quindi decisivi per capire se davvero il PNRR per gli over ci condurrà verso il nuovo orizzonte dell’invecchiamento attivo.


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ANCORA CON DIARREA, DOLORI ADDOMINALI O FLATULENZA? Qual è la causa? Che cosa può essere veramente d’aiuto? Gli esperti ne sono a conoscenza da molto: diarrea, dolori addominali e flatulenza possono essere causati dallo stress, da una dieta poco equilibrata o dai farmaci. I ricercatori sono ora riusciti a sviluppare un prodotto innovativo che troviamo esclusivamente in farmacia: Kijimea Colon Irritabile PRO. Le persone affette lo sanno: i disturbi intestinali ricorrenti come diarrea, dolore addominale o flatulenza sono estremamente fastidiosi. La qualità della vita ne risulta gravemente compromessa. Questi disturbi intestinali possono essere favoriti dallo stress, da un’alimentazione poco equilibrata o dall’assunzione di farmaci. Ma la vera causa è rimasta nascosta per molto tempo. Gli scienziati oggi suppongono che sia una barriera intestinale danneggiata a causare il malessere intestinale. Sulla base di questa conoscenza, i ricercatori hanno sviluppato il dispositivo medico Kijimea Colon Irritabile PRO (disponibile esclusivamente in farmacia).

IL CEPPO BIFIDOBATTERICO VIENE IN AIUTO I ricercatori hanno scoperto che uno speciale ceppo di bifidobatteri inattivato termicamente (contenuto solo in Kijimea Colon Irritabile PRO) offre un aiuto efficace: il ceppo B. bifidum HI-MIMBb75 aderisce come un cerotto sulle aree danneggiate della parete intestinale. Grazie a questo “effetto cerotto”, la parete intestinale può quindi riprendersi ed è così protetta da nuove irritazioni. In questo modo, i tipici disturbi intestinali come diarrea,

dolori addominali o flatulenza possono attenuarsi e si possono evitare nuove irritazioni. ANCORA MEGLIO IN CASO DI PROBLEMI INTESTINALI I ricercatori hanno anche scoperto che i disturbi intestinali come diarrea, dolore addominale o flatulenza vengono alleviati grazie agli speciali batteri del ceppo B. bifidum HI-MIMBb75. Ma non è tutto: anche la qualità della vita delle persone affette è migliorata! Chiedi in farmacia Kijimea Colon Irritabile PRO.

Kijimea Colon Irritabile PRO:

3 Con effetto cerotto 3 Migliora diarrea,

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È un dispositivo medico CE 0481. Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Autorizzazione ministeriale del 21/10/2020.

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Come attivare l'intestino e ridurre il gonfiore addominale Lo stress, il poco esercizio fisico o una dieta povera di fibre spesso portano a una ridotta attività intestinale. La conseguenza: il trasporto del cibo attraverso l'intestino richiede molto più tempo, la digestione rallenta e ciò porta a evacuazioni irregolari e stitichezza.

A ciò spesso si accompagna anche uno sgradevole gonfiore addominale. Con Kijimea Regularis fai ripartire l'intestino e riduci così il gonfiore addominale. Kijimea Regularis contiene fibre di origine vegetale che si gonfiano nell'intestino e ne allungano delicatamente i muscoli. Puoi acquistare Kijimea Regularis senza ricetta in farmacia.

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Intervista

PAOLO ROSSI, TRA REALTÀ E FINZIONE

di Ersilia Rozza

Dopo anni di cabaret, Paolo Rossi ha debuttato a teatro nel 1978 per la regia di Dario Fo, ha lavorato con il Teatro dell’Elfo e poi con diverse compagnie su sarcastici recital legati all’attualità e a testi classici, ha re-

alizzato spettacoli Tv (a cominciare da Su la testa! del 1992) e recitato in numerosi ¿lm (con Salvatores, 9anzina, Brizzi). Ha partecipato a vari Festival di Sanremo, scritto canzoni e numerosi spettacoli teatrali. Meglio

dal vivo che dal morto è il suo ultimo libro, a metà tra autobiogra¿a e raccolta di storie. William Shakespeare è il personaggio di riferimento con cui dialoga per tutto il libro. Perché non ha scelto un comico? Essenzialmente perché sto lavorando ormai da due anni a una rappresentazione shakespeariana, e già nella mia precedente storia teatrale ho fatto tre Shakespeare, a cominciare da La commedia degli errori, che non andò neppure in scena. Ero ancora un ragazzino. Poi ho fatto La tempesta con Carlo Cecchi e una versione particolare, interattiva, di Giulietta e Romeo. Dividevo la sala tra Montecchi e Capuleti e con il trucco - qualcuno ci cascò anche - secondo cui non erano arrivati gli attori, distribuivamo le parti al pubblico stesso. Rimase in tour per tre anni, uno dei miei spettacoli più fortunati. In realtà, ovviamente, gli attori erano in platea, io facevo il regista, un altro il tecnico delle luci, un altro il suggeritore e il pubblico recitava secondo la nostra direzione. Shakespeare, per noi che pratichiamo il teatro, è come Dio. Ed «La più grande preoccupazione che ho per T XTPT ʭ RWT ° \`PWWZ NSP ho visto capitare, ovvero NSP PaL[Z]T TW _LWPY_Z 4W _LWPY_Z YZY O`]L [P] sempre% ^P _` ^MLRWT OPWWP XZ^^P [L]_TNZWL]T ^PYeL accorgertene, rischi di [P]OP]WZ 0 NZX`Y\`P [P] NZW_TaL]WZ MPYP []P^P]aL]WZ QL]WZ O`]L]P L W`YRZ P XLRL]T LYNSP XTRWTZ]L]WZ devi sempre continuare a scommettere, essere curioso»

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SALTIMBANCO PER SEMPRE

è anche il dio dei ladri, perché, per noi comici e saltimbanchi, o come volete chiamarci, il furto è una miniera incredibile. C’è una dĭerenza fondamentale, come mi disse Dario Fo: «Rubare è da geni, copiare è da idioti». Una frase che aveva sottratto a Pablo Picasso, il quale probabilmente a sua volta l’aveva presa da qualcun altro. Per un attore che viaggia molto borderline tra il comico e il serio, come faccio io, il furto è una miniera. Il libro si presenta come un’autoELRJUD¿D SHUz SRL VSLD]]D FRQtinuamente il lettore tra verità H ¿Q]LRQH Non mi interessava il risultato ¿nale, avevo in mente il percorso e non mi sono preoccupato di dargli una struttura compiuta. Facendo teatro ti accorgi che ogni sera è un’incompiuta, per questo sono arrivato a un metodo che è una continua “messa in prova”. Del resto l’incompiutezza e l’imperfezione sono caratteristiche del teatro popolare, per questo leggere un testo teatrale ti annoia dopo cinque pagine. Leggere La tempesta è piuttosto

noioso, mentre sul palco ne ammiri la grandezza: passa da una scena didascalica a una d’azione, a un’altra comica e così via. Nello stesso tempo ti lascia pieno di dubbi, come un po’ tutte le opere di Shakespeare. I classici per un comico del mio tipo sono il primo riferimento, anche perché, se rubo da loro, l’autore non può più protestare. Lei dice che gli attori, in particolare quelli comici, devono vivere in un mondo ribaltato, a rovescio, per poter raccontare quello diritto, quello degli umani con i quali è meglio non mescolarsi... Sono considerazioni che uso spesso con gli amici, al bar, in privato, facendo un po’ i guasconi. Ma qualcosa di vero in ĕetti c’è. È che il bohèmien, l’artista, chi fa questo mestiere, non può essere “sindacalizzato” o lavorare perché deve osservare un certo protocollo: un minimo di anarchia deve tenersela dentro. È molto importante, perché certe conquiste civili che hanno ottenuto da poco

Meglio dal vivo che dal morto (Solferino, 220 pagine) è un lungo monologo che Paolo Rossi propone allo spirito del sommo bardo William Shakespeare con le considerazioni v ѴѴ- v - b|-ķ rb;m- 7b -Ѵঞ ; 0-vvbķ voru- o 0-vvbķ 1ol; bѴ |u;l;m7o Yor 7b m Aspettando Godot con la regia di -0;uķ -Ѵ|;um-|; -7 ;vbѴ-u-mঞ -m;77oঞķ ub1ou7bķ v|oub; ; bm1om|ubĺ ";lru; 1om bѴ v o vঞѴ; 1-u- ;ubvঞ1oķ rb;mo 7b =u;nate e deviazioni, di immagini vo u-rrov|; ; =-u= ]Ѵb-l;mঞ ingegnosi, di analisi profonde 0 -|; Ѵज bm l; o - oѴb 7;menziali. Dal periodo del Derby, il celebre cabaret milanese anni ’60 - ’70, al Covid-19, cui 7;7b1- t - uo ľu-11omঞ m; ropandemici”, Rossi fa sorrideu; -l-uoķ 7- ;uo v-Ѵঞl0-mco che vuole proporre semru; ľ m r;mvb;uoķ m ruo]; oķ un’azione, un punto di vista 7b@;u;m|; 1_; -uub - bm-vr;|tato, nuovo”.

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Intervista

«Facendo teatro ti accorgi che ogni sera ° `YɪTYNZX[T`_L, per questo sono arrivato a un metodo che è una continua messa in prova. Del resto WɪTYNZX[T`_PeeL P WɪTX[P]QPeTZYP ^ZYZ NL]L__P]T^_TNSP OPW _PL_]Z [Z[ZWL]P» quelli che io chiamo provocatoriamente “gli umani”, cioè chi non fa il mio mestiere, noi le avevamo già fatte nostre nel ’400, nel ’500. Chi ha inventato la famiglia allargata? Noi. Da noi potevano lavorare quelli che oggi sono considerati “diversi”. E anche le donne, come Isabella Andreini e Madame Béjart, la moglie di Molière che comandava la compagnia, perché era evidente la loro autorevolezza. I problemi, l’alcolismo e quant’altro si gestivano in compagnia. Poi, nel secondo dopoguerra, quando è arrivato lo Stato, con le sovvenzioni, abbiamo creduto tutti di essere a posto. Io ero contento, mi vedevo come un impiegato statale della DDR e potevo dire a mia madre, che era molto preoccupa28

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ta della mia scelta lavorativa: «9edi c’è lo Stato che pensa a noi». Grandi personaggi, come Dario Fo, Edoardo De Filippo, Carmelo Bene, Franca 9aleri, dicevano invece: «Attenzione a che l’intervento non sia troppo pesante, perché rischia di venir meno la qualità». Noi rispondevamo: «Dicono così perché “loro sono loro”», ma alla ¿ne avevano ragione. Oggi il problema qual è? Che noi siamo costretti a prendere come riferimento non più il pubblico, la gente, ma i protocolli. 9engono scelti gli spettacoli e il pubblico è diventato secondario. Nei luoghi di potere ci sono un sacco di persone che, pur dicendo di amarlo, odiano il teatro, che quindi diventa il ghetto degli amatori. Durante il

lockdown ho fatto tante repliche nei cortili, con gente che non viene mai a teatro. Loro erano incantati, anche se facevamo poco e magari male per di̇coltà tecniche, e io ero incantato dal loro stupore, che voglio andare a ricercare. Io sono molto orgoglioso di giocare in serie B, quella del teatro popolare. Anche perché, qualcuno lo deve ¿nalmente dire che, dopo che per quarant’anni la cultura del teatro è stata martoriata in questo Paese, non solo non ci sono campioni degni di giocare in serie A, ma proprio non c’è il campionato di serie A. Il suo primo spettacolo l’ha fatto in parrocchia... Sì, però c’è stato subito un problema con la censura. Non l’ho mai detto in nessuna intervista, magari lo scriverò meglio nel prossimo libro. Anche se il parroco e il sagrestano erano contenti, qualche fedele ebbe dei dubbi, perché salivamo sul palco, tutti vestiti da donna, e cantavamo “Noi siam come le lucciole...”. Mi piaceva la canzone, la sentivo cantare da mia nonna e non mi rendevo conto di fare una provocazione. Poi sono ¿nito al Derby... forse una punizione divina, in un locale che non aveva le sovvenzioni statali, ma stava in piedi grazie ad altro...


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ARTICOLAZIONI AFFATICATE E RIGIDE I ricercatori hanno sviluppato un complesso nutritivo unico Chi ne è colpito lo sa fin troppo bene: con l'età le articolazioni affaticate e intorpidite rendono la vita difficile. I ricercatori hanno scoperto che alcuni nutrienti specifici sono essenziali per la salute delle articolazioni. E la cosa migliore è che queste sostanze nutrienti sono disponibili in una bevanda nutritiva unica nel suo genere, acquistabile in libera vendita in farmacia (Rubaxx Articolazioni). Quel che è normale negli anni della gioventù diventa un problema con l' età: il movimento. Le articolazioni affaticate affliggono infatti milioni di persone con l' avanzare dell' età. Questo fenomeno tipico dell'età avanzata era già da tempo al centro della ricerca scientifica, ma oggi si è a conoscenza che alcuni micronutrienti specifici sostengono la salute di articolazioni, cartilagini ed

ossa. Un gruppo di ricercatori ha sfruttato questa scoperta e ha combinato queste sostanze nutritive in un complesso unico nel suo genere: Rubaxx Articolazioni.

per rimanere attive anche col passare degli anni. Tra questi nutrienti ci sono le componenti naturali delle articolazioni, ossia il collagene idrolizzato, la glucosamina, la condroitina solfato e l'acido ialuronico. Queste sostanze sono componenti elementari della cartilagine, dei tessuti connettivi e del liquido articolare. Inoltre, gli scienziati hanno anche identificato 20 vitamine e sali minerali specifici, i quali promuovono le funzioni di cartilagini ed ossa (acido ascorbico, rame e manganese), proteggono le cellule

IL NUTRIMENTO OTTIMALE PER LA SALUTE DELLE ARTICOLAZIONI La cartilagine e le articolazioni necessitano di nutrienti specifici

dallo stress ossidativo (riboflavina e α-tocoferolo) e contribuiscono al mantenimento di ossa sane (colecalciferolo e fillochinone). Tutte queste sostanze nutritive sono contenute in Rubaxx Articolazioni (in farmacia). Il nostro consiglio: bevete un bicchiere di Rubaxx Articolazioni al giorno. „Le articolazioni del ginocchio, della caviglia e del braccio traggono vantaggio dall‘assunzione. Facile da preparare, ottimo sapore.“ (Elisa S.)

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Integratore alimentare. Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta equilibrata e variata e di uno stile di vita sano. • Immagine a scopo illustrativo, nome modificato

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Ogni donna sogna una pelle liscia e senza imperfezioni. Con l’avanzare dell’età, la produzione di collagene nell’organismo tende tuttavia a diminuire progressivamente, facendo perdere alla pelle elasticità e compattezza con la conseguente insorgenza di rughe ed inestetismi della cellulite. La soluzione? Signasol è una bevanda specificamente formulata per reintegrare le riserve di collagene. Gli speciali peptidi al collagene contenuti in Signasol sono in grado di rimpolpare la

pelle dall’interno, restituendole la sua naturale elasticità. Signasol contiene inoltre vitamine e minerali essenziali: ad esempio, la vitamina C contribuisce alla normale formazione del collagene. Rame, zinco e biotina contribuiscono invece al mantenimento di tessuti connettivi normali e di una pelle normale. Per una pelle visibilmente bella e soda, chiedi Signasol in farmacia!

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Attualità

di Ilaria Romano

BENI CONFISCATI ALLA MAFIA, LA LEGGE COMPIE 25 ANNI Quante sono state, negli anni, Ѵ; ruorub;|࢘ vo u- ; -ѴѴ- 1ublbm-Ѵb|࢘ ou]-mb -|- ; 1ol; vomo v|-|; ubt -ѴbC 1-|;ĵ m o11-vbom; 7;ѴѴĽ-mmb ;uv-uboķ ľ b0;u-Ŀ r 00Ѵb1- m u;rou| per fare il punto 30

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I

l 7 marzo del 1996 veniva pubblicata u̇cialmente la Legge 109 per il riutilizzo pubblico e sociale dei beni con¿scati alle ma¿e, che segnava un de¿nitivo cambio di passo nella lotta alla criminalità organizzata. La possibilità di requisire il patrimonio degli ȧliati ai clan, spesso frutto diretto del riciclaggio di denaro sporco, ha messo in campo uno strumento in più per imputare e condannare le associazioni ma¿ose. A 25 anni di distanza, l’Associazione Libera ha pubblicato il report #fattiperbene, allo scopo di capire quale sia stato il percorso di riquali¿cazione di


questi beni, che ad oggi risultano essere oltre 36mila. L’elemento incoraggiante è che le con¿sche sono aumentate negli anni: se dal 1996 al 2008 sono state 1.023 con 315 destinazioni, dal 2009 a oggi si è già arrivati a 36mila. Di questi, 17.300 sono stati consegnati all’Agenzia nazionale per ¿nalità istituzionali e sociali, mentre i restanti 19.300 sono ancora da destinarsi perché presentano di̇coltà e irregolarità urbanistiche. Esistono tre diverse categorie di beni con¿scati: i beni mobili, ossia denaro contante, assegni, titoli, crediti personali, autoveicoli, natanti e altri beni che non facciano parte di patrimoni aziendali, i beni immobili come appartamenti, ville, capannoni, terreni edi¿cabili o agricoli; e in¿ne i beni aziendali, che rappresentano una delle principali fonti di riciclaggio dei fondi illeciti, e che coprono diversi settori di investimento perché spaziano dall’agroalimentare, all’edilizia, alla ristorazione, ¿no alla sanità, alle energie rinnovabili, a interi centri commerciali. Secondo l’articolo 48 del Codice Antima¿a, che nel 2011 ha inglobato anche la Legge 109, le somme di denaro con¿scate o ricavate dalla vendita di beni mobili, sono ¿nalizzate alla gestione attiva di altri beni sequestrati, e ESPERIENZE DAL MONDO: LA SITUAZIONE IN AMERICA LATINA ; moul-ঞ ; bm|uo7o ; 7-]Ѵb mmb ĽѶƏ ;ѴѴ- l-]]bou r-u|; 7;b -;vb 7;Ѵ " 7 l;ub1- ;vbv|omo moul-ঞ ; vblbѴb - t ;ѴѴ; b|-Ѵb-m; v v;t ;v|uo ; 1omC v1- 7;b 0;mbķ bm|uo7o ; m;b ubvr;ম b ou7bm-l;mঞ - r-uঞ u; 7-]Ѵb -mmb -m|-ĺ oro Ѵ- u;t bvb bom; 7;C mbঞ -ķ bѴ 0;m; r-vv- -ѴѴo "|-|oķ 1_; r ॔ 7;Ŋ 1b7;u; v; 7bv|u ]];uѴo Ŋ 1ol; -11-7 |o r;u Ѵ- =-lov- bѴѴ- 7;Ѵ m-u1oŊ |u-L 1-m|; -0Ѵo v1o0-u - ;7;ѴѴbmķ bm oѴol0b- Ŋ orr u; ;m7;uѴo -ѴѴĽ-v|- o 7;vঞ m-uѴo - m- = m bom; bvঞ | bom-Ѵ;ĺ o]]b ;vbv|; m ;vb] o m l;uo 7b ;vr;ub;m ; 7b ub ঞ Ѵb o vo1b-Ѵ;ķ -mŊ 1_; v; v|- 1u;v1;m7o ѴĽbm|;u;vv; 7;ѴѴ; -vvo1b- bomb ; 7;b 1oѴѴ;ম b 7;ѴѴ; bম l; 7;ѴѴ- 1ublbm-Ѵb|࢘ ou]-mb -|- ubvr; o -ѴѴĽ;vr;ub;m - 7;ѴѴĽ |-Ѵb-ķ ]u- b; -m1_; -ѴѴĽ- bom; 7;ѴѴĽ-u;- bm|;um- bom-Ѵ; 7b b0;u-ĺ

quelle non necessarie a questo scopo devono comunque conÀuire nel Fondo Unico Giustizia (Fug) o essere destinate al recupero di crediti personali. Gli immobili, invece, possono essere dedicati a ¿nalità di “giustizia, ordine pubblico e protezione civile”, oppure trasferiti al patrimonio degli Enti locali, Comune, Provincia e Regione, che decidono se amministrarli direttamente o assegnarli a titolo gratuito ad associazioni, comunità e organizzazioni di volontariato. Dei beni con¿scati ¿no ad oggi, cinque su dieci restano ancora da destinare: il maggior numero di immobili sottratti alla criminalità si trovano in Sicilia (6.906), Calabria (2.908), Campania (2.747), Puglia (1.535) e Lombardia (1.242). Le aziende sono invece 4.384, con la Sicilia in testa con 533, seguita da Campania con 283, Calabria con 204 e Lazio con 160. Come evidenzia Libera nel capitolo del report Rimandati, che diventa un dossier a parte, i Comuni sono i principali destinatari dei beni con¿scati e dunque hanno una grande responsabilità sulla loro destinazione e recupero. Dai dati raccolti dall’Associazione è emerso però che molte amministrazioni locali restano inadempienti sul fronte della trasparenza e della pubblicazione dei dati dei beni sull’apposito elenco: su 1.076 Comuni monitorati, solo 406 hanno pubblicato, e spesso in maniera parziale e non pienamente rispondente alle indicazioni. Ciò signi¿ca che il 62% è completamente inadempiente e anche fra chi ha provveduto si sono presentate delle criticità. Guardando invece agli esempi virtuosi che pure non sono mancati in questi anni, nel Duemila è nato il progetto “Libera Terra” per la coltivazione dei terreni con¿scati e la gestione di cooperative agroalimentari. La prima cooperativa che ne è scaturita è la Placido Rizzotto di San Giuseppe -ato, in provincia di Palermo, che porta il nosettembre 2021 | spazio50.org

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Attualità me del sindacalista di Corleone ucciso dalla ma¿a nel 1948, e che oggi conta 17 soci sovventori, 4 soci volontari e 9 soci lavoratori, e coltiva grano, pomodoro, olive e legumi su 256 ettari. Nel 2004 è nata a Polistena (RC), la cooperativa 9alle del Marro, che oltre a coltivare 100 ettari di agrumi, kiwi, grano duro e peperoncino piccante, lo scorso anno ha promosso un progetto di inserimento lavorativo e accoglienza a favore di sette giovani immigrati provenienti dalla piana di Gioia Tauro. Nel 2008 è stata la volta di Terre di Puglia, a Mesagne, in provincia di Brindisi, vincitrice del bando regionale “Cantieri di antima¿a sociale”, che oggi gestisce 85 ettari dove si coltivano ortaggi, olivi e vigneti, e che sperimenta una scuola di agricoltura sociale dove una ventina di giovani si dedicano alle tecniche di coltivazione sostenibile ed etica. Nel settore dell’edilizia, gli e[ lavoratori di un’azienda di Trapani, la Calcestruzzi Ericina, hanno colto l’occasione per costituirsi in cooperativa e riprendersi il loro lavoro dopo anni di battaglie giudiziarie a seguito della con¿sca del sito produttivo al boss 9incenzo 9irga, nel Duemila. Non solo sono riusciti a continuare la produzione, ma hanno anche realizzato un impianto di riciclaggio di inerti all’avanguardia per recuperare materiali destinati a ¿nire in discarica.

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La mia storia Dormire è una necessità ƃVLRORJLFD /D TXDOLW¢ GHO VRQQR ª HVVHQ]LDOH SHU ULHTXLOLEUDUH LO QRVWUR FRUSR /D PDQFDQ]D GL VRQQR KD XQŠLQƄXHQ]D QHJDWLYD VXO QRVWUR XPRUH VXOOD QRVWUD IHOLFLW¢ H VXO EHQHVVHUH GHO QRVWUR FRUSR

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INFORMAZIONE PUBBLICITA-

Ora dormo beatamente Birthe conosceva bene la sensazione che si ha TXDQGR QRQ VL ª GRUPLWR DƂDWWR 3HU OHL RUPDL GXUDYD GD TXDVL DQQL Ţ2JQL PDWWLQD DO ULVYHJOLR mi sentivo stanca e non in forma e facevo fatica ad DƂURQWDUH OH PLH IDFFHQGH TXRWLGLDQH ,QYHFH GRSR DYHU LQL]LDWR DG DVVXPHUH OH FRPSUHVVH GL 0HOLVVD Dream™ PL VHQWLYR ULQYLJRULWDţ

Soffrivo di fame compulsiva perché non riuscivo a dormire “La nostra è sempre stata ȱ ȱ ȱ ȱ ¥ǯȱ ȱ áǰȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ǰȱ ȱśȱ ȱ ǰȱ £ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ Ĵ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ǯȱ Ĵ ȱ áȱ ȱ ȱ ȱ ě Ĵ ȱ ȱ ȱ ǯȱ ȱ ȱ ùȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ stanca ogni singolo giorno. Cominciai a mangiare per sentirmi meglio, pensando ȱ Èȱ ȱ ȱ ùȱ ǰȱ ȱ Ĵ ȱ áȱ ȱ

ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ǰȱ ȱ £ ǰȱ ȱ ȱ ùȱ ȱ ȱ ǯȱ ȱ ȱ Èȱ ȱ ȱŘȱ anni.“

Mi raccomandarono Melissa Dream™ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ parlare dei miei problemi

ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ áȱ ȱ ȱ ȱ compresse di Melissa Dream™, ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ǯȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ £ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ aiutano a mantenere un sonno ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ

Il rapporto tra sonno e peso ȱ ȱ ȱ ě ȱ ȱ ǰȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ǰȱ ùȱ ǰȱ ȱ ùȱ ȱ ȱ Ȃ ȱ ȱ peso. Lunghi studi hanno dimostrato che, coloro ȱ ȱ ě ȱ ȱ ȱ ȱ ǰȱ ȱ ùȱ ¥ȱ ȱ ȱ ȱ Ĵ ȱ ȱ ȱ ȱ ¥ǯȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ǰȱ ȱ ȱ ȱ ȱ Ĵ ȱ ȱ ȱ ǯȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ǰȱ ¸ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ǯ

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Birthe abita in un piccolo sobborgo di Vejle in Danimarca. Insieme al marito, ȱ ȱ ȱ Ĵ ¥ȱ di carpenteria e lei si occupa ȱ ¥ǯ

ȱ ȱ £ ȱȃ Ȅǯȱ In più, aiutano la normale £ ȱ ȱ ȱ ǯȱ Così comprai la mia prima scatola e andai a casa piena di ȱ Ĵ ǯȱ

Ora dormo tutte le notti, senza interruzioni. ȱ ȱ Ĵ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ £ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ Ĵ ȱ ȱ ȱ ȱ ùȱ a riaddormentarsi, è una £ ȱ ǯȱ ȱ ȱ sentire molto più a mio agio. Sono tornata ad essere la ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ perché mi sento come se ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ǯȱ2ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ Ĵ ȱ ȱ ȱ Ě £ ȱ ȱ ¥ȱ ȱ ǯȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ǷȄ

Il percorso della vitalità


Inclusione

L’ETA È UN VALORE, ANCHE AL LAVORO Ľbm|;]u- bom; ; bѴ ubvr; o 7;ѴѴ- 7b ;uvb|࢘ vomo 7- 1omvb7;u-uvb m r m|o 7b =ou - r;u Ѵ; - b;m7;ķ ruorubo 1ol; ѴĽ-rr-u|;m;m - - ];m;u- bomb 7b@;u;mঞ di Lorenzo Simeoni

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ssere soddisfatti del proprio lavoro, far crescere la propria impresa è anche una questione di diversità. Sempre più aziende oggi puntano sul Diversity&Inclusion (DW&I) Management, ovvero la gestione della diversità e dell’inclusione dei propri dipendenti, un approccio lungimirante alla crescita sostenibile. Ma cosa signi¿ca sostenere la diversità e l’inclusione al lavoro? «Signi¿ca conoscere e valorizzare ogni singolo individuo - spiega Valentina Dolciotti, consulente D&I e direttrice del magazine


DiverCity - con le dĭerenze di cui è portatore all’interno della propria organizzazione aziendale. E sicuramente vuol dire anche coinvolgere i dipendenti per generare idee innovative». Ma non solo, perché la diversità e l’inclusione si rivolgono anche all’esterno dell’azienda per «indirizzare la percezione che i clienti e gli stakeholder hanno del brand e attrarre quindi clienti e anche talenti». Con un impatto diretto sul fatturato dell’azienda. Non solo quando la diversità dipende dal genere, dall’orientamento sessuale, religioso, dalla provenienza geogra¿ca, dalla lingua, ma anche quando è generazionale. La diversità legata all’età è spesso sottovalutata, mentre oggi è sempre più dĭusa. Con l’allungamento dell’età pensionabile e con l’invecchiamento progressivo della popolazione, infatti, il mondo del lavoro italiano si trova a fare i conti con una realtà unica: l’incontro di almeno quattro diverse generazioni, ognuna con il proprio bagaglio di valori, idee, competenze, che le guida nei rapporti con i colleghi e con l’organizzazione aziendale. «Con un ricambio genera-

zionale che potremmo de¿nire “tradizionale” - chiarisce Laura Quintarelli, professional coach e autrice del volume Managing by generation -, normalmente in un’azienda si incontrano due generazioni: la generazione che detiene il know-how e il potere a livello manageriale, e la nuova generazione che prima o poi ne prenderà il posto. Oggi, invece, ci sono la generazione Baby Boomer degli over 55, soprattutto in ruoli di responsabilità, la Generazione X dei 50enni, i Millennial che hanno fra i 30 e i 40 anni e la Generazione Z degli under 30 che si sta ăacciando ora nel mondo del lavoro». Inoltre, la tecnologia, dal 1990 in poi, ha creato una vera e propria cesura fra chi è nato prima, quindi Baby Boomer e Generazione X, e chi è arrivato dopo ed è considerato un digital native, come i Millennial più giovani e la Generazione Z. Per i nativi digitali, la tecnologia è talmente integrata nella vita quotidiana da inÀuenzare valori e linguaggi, anche sul lavoro: «Se la fedeltà all’azienda è fra i valori principali di Baby Boomer e Generazione X - sottolinea Quintarelli -, nei Millennial dal 1990 in

CHI È IL D&I MANAGER Valore alle diversità u;v|-u; - ;m bom; - | ; Ѵ; 7b ;uvb|࢘ ru;v;mঞ -ѴѴĽbm|;umo 7;ѴѴĽ- b;m7-ķ u-11o]Ѵb;u; b7;; ; ruorov|;ķ ];vঞu; ; ] b7-u; ruo];ম ; ruo]u-llb - b;m7-Ѵb r;u ѴĽbm1Ѵ vbom;Ĺ vomo t ;vঞ b 1olrbঞ -L7-ঞ -Ѵ ş l-m-];uķ m- C] u- ruo=;vvbom-Ѵ; ;m|u-|- - =-u r-u|; 7;ѴѴĽou]-mb1o 7b loѴ|; - b;m7; -ѴѴĽ- -m] -u7b- m;ѴѴ- -Ѵoub - bom; 7;ѴѴ; 7b ;uvb|࢘ĺ &m- = m bom; bmmo -ঞ - ; |u-v ;uv-Ѵ;ķ 1_; -uub11_bv1; ; -lrѴb- Ѵ; |u-7b bom-Ѵb 1olr;|;m ; 7;ѴѴ; !bvouv; &l-m;ĺ

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Inclusione

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poi e nella Generazione Z predomina la fedeltà non all’azienda ma verso sé stessi e il proprio sviluppo a prescindere dall’organizzazione in cui questo avviene». Tutto ciò inÀuisce sulle aspettative di carriera: se le generazioni senior sono rimaste ferme nel proprio ruolo anche per 1015 anni, attendendo di acquisire nel tempo le competenze necessarie per il salto di carriera, «gli junior - evidenzia Quintarelli - già dopo circa 24 mesi cominciano a spingere per sapere cosa l’azienda ha in serbo per loro e quali sono i programmi di sviluppo», con l’idea che acquisiranno le competenze necessarie lungo la strada, correndo veloce come l’innovazione. Come gestire e valorizzare questa diversità? «Creando nuovi modelli di interazione - suggerisce Dolciotti -, facendo lavorare persone senior e junior su uno stesso progetto e cercando di non focalizzarsi sugli stereotipi dominanti. Ad esempio, pensando che necessariamente le persone più giovani siano smart e super tecnologiche e quelle più anziane non lo siano o, viceversa, che soltanto l’esperienza senior sia utile per l’azienda mentre l’apporto di chi è neoassunto non possa servire». O ancora, che i capi siano necessariamente più anziani del proprio team, perché anche questo è uno stereotipo che non corrisponde alla realtà. Spazio ai team intergenerazionali ma anche ai programmi di mentoring e reverse mentoring: «progetti di scambio di conoscenze e competenze - spiega Quintarelli - fra diverse generazioni. Per fare un esempio, un 50enne trasferisce attraverso il mentoring ad un collega di una nuova generazione, magari fra i 25 e i 30 anni, il funzionamento delle dinamiche interne e le storie di successo come modello da seguire; in cambio viene aiutato con il reverse mentoring da una generazione digital native ad avere un approccio diverso alla tecnologia».



Psicologia

ESSERE È APPARIRE? di Linda Russo

Nel mondo dei social sembrerebbe di sì. L’immagine che si vuole dare 7b v࣐ķ bm=-মķ ubm1ouu; loѴ|o vr;vvo 7;b lo7;ѴѴb 1 Ѵ| u-Ѵb 1_; rovvomo r;ul;-u; -m1_; 7b ;uvb -l0bঞ 7;ѴѴ- ruorub- b|-

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n Italia, nei primi mesi dello scorso anno, il tema del body shaming (che tradotto signi¿ca “derisione del corpo”) legato all’età è tornato in auge quando la celebre giornalista Giovanna Botteri (64 anni), impegnata nel riportare gli svolgimenti del Covid nel mondo, era stata derisa per il suo aspetto ¿sico in un noto programma Tv. A partire da quella vicenda, sono stati molti gli spunti di riÀessioni legati alla percezione del corpo, all’accettazione di sé e ai comportamenti discriminatori che inÀuenzano in molti casi anche il rapporto con il cibo e l’alimentazio-


ne. D’altronde, sulla gogna mediatica qualsiasi caratteristica ¿sica può facilmente diventare la vittima designata. L’eccessiva magrezza o il sovrappeso, così come il colore dei capelli, la statura, le dimensioni del seno o del fondoschiena, la presenza o meno di tatuaggi e piercing. Potenzialmente, nel mondo interconnesso, nessuno è immune dal body shaming, specialmente se qualche dettaglio del proprio ¿sico può essere considerato non aderente ai canoni estetici della cultura. Ne abbiamo parlato con Emanuel Mian, psicologo e psicoterapeuta con un dottorato in neuroscienze e scienze cognitive, che in questi anni ha af¿nato la sua esperienza in disturbi alimentari e immagine corporea inventando il metodo MindFoodNess. Dottor Mian, il progetto MindFoodNess nasce con l’intento di supportare chi è in lotta con il cibo, con il proprio corpo e con le proprie emozioni. Di cosa si tratta? Il metodo che ho creato per i miei pazienti è frutto di quasi vent’anni di esperienza sul campo. Il nome, come si può intuire, deriva da mindfulness e mindfuleating, due pratiche che insegnano a diventare consapevoli di ciò che accade “qui e ora”. Il tutto è iniziato quando mi sono reso conto che le persone che seguivo in studio mi chiedevano, sempre più spesso, come gestire un cattivo rapporto con il cibo, con il proprio corpo e con le emozioni che ne derivano. Molto spesso arrivavano da me dopo aver già provato altre strade, ma tutto ciò che era stato fatto ¿no a quel momento per loro rappresentava solo un tentativo. Perciò non era su̇ciente avere una dieta, ma era necessario cambiare l’assetto mentale, il cosiddetto “mindset”. Volevo trovare qualcosa che cambiasse l’atteggiamento di queste persone per fare in modo che potessero adottarlo per

tutta la vita. Da qui arriva il metodo MindFoodNess, che raccoglie tutto ciò che ha funzionato e funziona con molte di loro e che, in questi anni, è stato spiegato in audiolibri, podcast, un libro, un videocorso e molto altro. In cosa consiste il suo metodo? Il metodo è semplice e pratico e prevede una serie di s¿de ed esercizi divisi in tre livelli di di̇coltà. Nel primo modulo intitolato Mind insegno le strategie per sfuggire al condizionamento negativo della mente e ai suoi sabotaggi. Nel secondo, Food, do consigli su come abbandonare le abitudini sbagliate a tavola. In¿ne, si ăronta il Ness, che è la parola che mi preme di più, dove si allenano nuove strategie per vivere il rapporto con il cibo, il corpo e le emozioni in modo sereno. Quali sono alcuni dei trucchi o delle strategie che consiglia? Tra i trucchi più semplici, uno di quelli che funziona meglio consiste nel concentrarsi sul cibo con tutti i cinque sensi: sentirne l’odore, guardarne la forma, assaporarne il gusto. Una serie di piccoli accorgimenti che ci porta a considerare ciò che stiamo per mangiare, andando più lentamente e saziandoci prima. Un altro piccolo consiglio per mangiare con più calma e in modo più “sereno” può essere quello di stare a tavola e mangiare con la mano non dominante. Questo porta la nostra mente a considerare il gesto come strano e inconsueto, richiedendo più attenzione su ciò che stiamo facendo e, quindi, mangiando. Qual è lo scopo del percorso? Senza dubbio è quello di legare la percezione di sé, l’autostima e la cura dell’alimentazione per fare in modo che ci sia il giusto equilibrio tra le cose. Il percorso per raggiungere questo genere di benessere deve passare quindi dall’accoglienza di ciò che non si può cambiare e la volontà di mutare ciò che è possibile mutasettembre 2021 | spazio50.org

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Psicologia re. Mi spiego meglio: io non sono contrario alla chirurgia estetica, ma l’importante è che ci sia equilibrio. Se ci si ritocca il naso perché è una parte che non si potrebbe cambiare altrimenti, è una cosa assolutamente normale. Ma se ci si rifà il naso, poi il seno, poi i glutei e le labbra, forse il problema è altrove e va ărontato. Lei fa riferimento principalmente a giovani donne: dobbiamo dedurre che il genere femminile sia quello che ha più problemi nell’accettazione di sé e che i disturbi alimentari spariscano con il tempo? A me non piace il termine “accettazione” perché mi sembra che racchiuda in sé anche il concetto di rassegnazione. Io preferisco che le persone accolgano quelle che sentono essere imperfezioni perché solo così potranno essere felici e soddisfatte. Di solito, questo meccanismo è più presente nel genere maschile e nelle persone adulte. Gli uomini, infatti, generalmente non tendono a fare confronti svalutando il proprio aspetto, mentre le donne comparano spesso il proprio ¿sico con quello di altre donne che giudicano attraenti e si concentrano sui propri difetti perdendo di vista i punti di forza. Inoltre, gli over 50 non sono immuni dai problemi alimentare, ma di solito ciò che “spinge” il disturbo cambia. Se in adolescenza un disturbo come l’anoressia si presenta legato a un disagio della propria immagine corporea o a una sŏerenza che si vuole esternare, in terza età l’anoressia può essere legata a spettri depressivi. Può insorgere a seguito di un lutto o di un cambiamento radicale come l’entrata in RSA, ad esempio, o la scoperta di una malattia o, ancora, l’avvicinamento al ¿ne vita. Nella percezione che si ha di se stessi e nel rapporto con il cibo, nel 2021, quanto pesa “lo zampino” dei social network? 40

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Non si può generalizzare, ma a mio parere il danno più grande proviene da Instagram. Si tratta di un social basato sull’immagine, sul ¿ltro, sul ritocco e questo crea un problema, una distorsione delle immagini altrui e, di conseguenza, anche della propria paragonata a ciò che appare sul nostro smartphone. Quando si vedono queste immagini non si razionalizza. Non si pensa al fatto che ci siano ¿ltri o modi¿che o che, magari, la persona che stiamo guardando non si concede troppi s¿zi per essere come appare in quelle foto. Poi, parallelamente, c’è un problema opposto che arriva dalla spettacolarizzazione di chi invece convive con un corpo che non si ritiene “desiderabile”. I programmi ambientati in America, ad esempio, in cui si raccontano le vite di chi sŏre di una grave obesità sembrano allontanare il problema: si crea un meccanismo in cui si guarda incuriositi e si sente la tematica lontana da sé. Eppure, nel corso della mia carriera ho lavorato per 9 anni in un reparto di chirurgia bariatrica e posso assicurare che, invece, accade anche in Italia e spesso il problema è legato a un rapporto sbagliato con il cibo a livello psicologico ed emotivo. Parlare continuamente di diete e di allenamenti, senza parlare dell’atteggiamento con cui approcciarsi a queste

tematiche, credo sia grave. Sui social e in Tv molti spiegano cosa mangiare, mentre pochi ti dicono come e perché. Credo sia la parte più importante, che aiuta a prevenire o a contenere molte di̇coltà. Per combattere questo assetto giudicante nei confronti delle GLYHUVH ¿VLFLWj q QDWD OD Body Positivity, una sorta di movimento sociale che ruota attorQR DG XQD PRGDOLWj SRVLWLYD GL vedere i corpi presenti nella soFLHWj DQFKH LQ ULIHULPHQWR DJOL over 60 e ai naturali cambiaPHQWL ¿VLRORJLFL GHOO¶DQ]LDQLWj Lei cosa ne pensa? Penso che ciò che sta alla base della Body Positivity non sia solo normalizzare un corpo che non risponde ai canoni di bellezza imposti dalla società, ma anche rispettare quelli che sono i limiti dei diversi ¿sici. La diversità di ognuno di noi, d’altronde, è anche il punto di forza, la nostra bellezza. Ad esempio, all’inizio della terza età, magari si può focalizzare la propria attenzione sul miglioramento della Àessibilità e della mobilità piuttosto che pensare al fatto che non si entra in un determinato paio di jeans. Il corpo ha una funzione: deve farci stare bene e ciò che più è desiderabile è che sia “sano”, al di là di un’eccessiva magrezza od obesità.


Famiglia e società

VIVERE E CONVIVERE CON L’ALZHEIMER

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torie di resilienza, storie di domande inevase, di ricerca di aiuto, di momenti di grande sconforto, alle volte, di solitudine. Ma anche di energie insospettate, di solidarietà e sostegno pratico. Insomma, storie di mariti o mogli, di ¿gli, di persone che sulla loro strada si sono imbattute in un nemico terribile: la demenza cognitiva o Alzheimer. I cosiddetti caregiver venuti alla ribalta delle cronache per i loro sforzi in tempo di Covid. E alcune di queste storie le vogliamo raccontare prendendo spunto dalla Giornata mondiale per l’Alzheimer, istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Alzheimer’s Disease International (ADI), che si celebra il 21 settembre. La prima di queste ci porta in un luogo tra i più belli d’Italia, il Lago di Como, dove risiede Pierluigi. «Come

occupazione principale oggi - ăerma con un pizzico di triste ironia - ho quella di seguire mia moglie che si è ammalata in età relativamente giovane. Il problema, quando ti capita addosso e viene diagnosticato per la prima volta, equivale a sbattere contro un treno in corsa. Nel nostro caso sono sei anni che cerchiamo di convivere con questa malattia. I primi due-tre anni sono stati abbastanza gestibili. Ci sono state buone risposte alle terapie e ai nostri sforzi, ma gli ultimi due soprattutto stanno diventando devastanti per mia moglie e per tutto il resto della famiglia, per me in primis. I supporti sono quelli che si riescono a trovare. Il pubblico ti dà col contagocce. Oltre ai 500 euro di accompagnamento non c’è molto e allora ti devi arrangiare». Oltre a questo, aggiunge Pierluigi, c’è l’aspetto psicologico nella coscienza che: «non c’è nulla che ti possa sollevare dalla

consapevolezza che resta poco da fare e che una persona a te così cara, sta lentamente andando in un posto dove tu non potrai andare, e questo è per me devastante». Aiuti? «I sostegni - risponde secco Pierluigi - te li devi cercare. Nel mio caso ho una persona che si occupa di lei e mi dà una mano qualche pomeriggio a settimana, così come qualche sostegno arriva anche dalle strutture pubbliche con un supporto di tre ore a settimana. Ovviamente il Covid è stata l’ultima mazzata con i problemi che tutti sappiamo». Se poi chiedi quale è la forza per andare avanti la risposta è quasi scontata: «È quella di voler bene a mia moglie che ha vissuto con me oltre 40 anni e ricordarsi dei momenti belli, cercando di resistere anche se ogni giorno è più dura. Se non fosse stata lei non so francamente se negli ultimi 6 mesi avrei resistito…». Dalla Puglia, esattamente da Grotsettembre 2021 | spazio50.org

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Famiglia e società taglie, provincia di Taranto, arriva un’altra storia di amore e resistenza. Ce la racconta Angela che segue la mamma Maria, ormai 85enne. «Vivo con lei e l’assisto in casa - ci dice -. Sono tornata dalla Toscana ed ho dovuto rimodularmi per accettare di assistere una persona diversa. Se non lo fai, non potrai mai riuscire in questa impresa perché la situazione è molto dura e di elevatissimo impatto per una famiglia, soprattutto per chi se ne prende carico direttamente. Perché è così - prosegue Angela -, la mia esperienza mi porta a dire che c’è sempre un familiare su cui ricade la gran parte del lavoro e questa sono io». Angela ci descrive l’evoluzione della malattia. «È una patologia che procede per stadi - risponde - e devi essere pronto ad ărontare anche cambiamenti di personalità. Per me il primo è stato quello di “difendermi” da mia mamma, nel senso che, perdendo gli oggetti ho iniziato a nasconderli, come se non mi ¿dassi più di lei. Lì ho capito che dovevo andarle incontro, modulandomi sui nuovi bisogni e sulle sue fragilità. Occorre guardare con occhi diversi quella persona. Molte famiglie non lo accettano e non riescono a mettersi al passo. La perdita di autonomia, poi, porta a diventare genitore dei tuoi genitori. In¿ne, diventi quasi un medico o una infermiera, e cerchi di rubare con gli occhi l’esperienza dei professionisti». Il Covid, anche per Angela, ha costituito un aggravio pesante di problemi anche con scelte di̇cili nel periodo di un ricovero. «Senza voler criticare nessuno - ăerma Angela - ho notato, soprattutto da noi, una mancanza di “cultura” nell’ărontare queste situazioni anche negli ospedali. Tra i medici e gli infermieri arriva un momento nel quale, in questo tipo di malati, non si vede più lo spirito ma solo la carcassa che va in deperimento. Si mettono i remi in barca come se non 42

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UNA “LINEA VERDE” A SUPPORTO DEI CAREGIVER &m- bm;- ;u7;ķ 1olrѴ;|-l;m|; ]u-| b|-ķ r;u -L-m1-u; ; v rrou|-u; Ѵ- 7bL1bѴ; u;-Ѵ|࢘ 7;b 1-u;]b ;u ; 7b t -mঞ vomo b1bmb - r;uvom; 1om l-Ѵ-ম- 7b Ѵ _;bl;uĺ ‫ ݼ‬ѴĽblrou|-mঞvvblo Ѵ- ouo 1_; v oѴ];ķ oul-b 7- -mmbķ m- u;-Ѵ|࢘ 7b oѴom|-ub-|o vo1b-Ѵ; 1ol; ѴĽ bl- Ő vvo1b- bom; |-Ѵb-m- -Ѵ-ঞ 7b Ѵ _;bl;uőĺ &m- Ѵbm;- v;lru; 7bvromb0bѴ; -]Ѵb |;mঞ 1_;ķ 7-ѴѴ; ƖĺƒƏ -ѴѴ; ƐƕĺƒƏķ 7-Ѵ Ѵ m;7ज -Ѵ ;m;u7ज ; r;u ƐƑ l;vb ѴĽ-mmoķ l; ; - 7bvrovb bom; Ѵ; 1olr;|;m ; 7b rvb1oѴo]b ; vr;1b-Ѵbvঞ r;u m -L-m1-l;m|o m;ѴѴ- 7bL1bѴ; ];vঞom; 7;b l-Ѵ-ঞĺ ń ;]Ѵb -mmb ŋ 1b 7b1; Ѵ- rvb1oѴo]- u-m1;v1- $bѴѴo1- ŋ bѴ mov|uo ࣏ 7b ;m |o m- vou|- 7b ovv;u -|oubo r;ul-m;m|; v t ;v|- l-Ѵ-ম- ; v ѴѴ; v ; ; oѴ bomb -m1_; r;u b =-lbѴb-ubĺ 00b-lo 1omv|-|-|o v Ѵ 1-lro Ѵ- m;1;vvb|࢘ 7b m v rrou|o rvb1oѴo]b1o -b =-lbѴb-ub 1_;ķ m;Ѵ |;lroķ 7b ;m|- m r m|o 7b ub=;ubl;m|o r;u Ѵ; Ѵouo m;1;vvb|࢘ ; 7ol-m7; Cm 7-ѴѴĽbmb bo 7;ѴѴĽbmvou];u; 7;ѴѴ- l-Ѵ-ম-ĺ Ѵ mov|uo v;u b bo Ŋ -]]b m]; Ѵ- $bѴѴo1- Ŋ oѴ; ruorubo ubvrom7;u; -ѴѴ- ub1_b;v|- 7b -b |o ; 7b v rrou|o 1_; 7b ;m|- 7;1bvb - bm t ;v|o Ѵ m]o ; =-ঞ1ovo r;u1ouvo 7;ѴѴ- l-Ѵ-ম-ĺ bm;- ;u7; =oumbv1; ubvrov|; 7b 7b ;uvo ঞroĹ 7-ѴѴĽoub;m|-l;m|o -b v;u b b v |;uub|ouboķ -ѴѴĽb|;u 7b-]movঞ1oķ 7- 1_b ub oѴ];uvb -Ѵ 1olr-ubu; 7;b rublb vbm|olb 7;ѴѴ- l-Ѵ-ম-ķ -ѴѴ- ru; ;m bom;ķ -b v ]];ubl;mঞ 7b b|- t oঞ7b-m-ķ Cmo - 1ol; -@uom|-u; b vbm|olb 7b 7bL1oѴ|࢘ 1o]mbঞ -ķ b ruo0Ѵ;lb 1olrou|-l;m|-Ѵbķ ; -ѴѴ; ub1_b;v|; 7b -b |o r;u ѴĽ-11olr-]m-l;m|o -Ѵ Cm; b|-ĺ ;u l-]]boub bm=oul- bombĹ www.alzheimer-aima.it

valesse più la pena curarli o trattarli come una persona che ha dolori e bisogno di conforto. Eppure da ¿glia dico che molte cose le ho risolte semplicemente guardando e osservando con amore mia madre negli occhi, cogliendo ogni piccolo segno. Ma dietro c’è l’amore. Senza questo non si può fare nulla…». Anche Angiola, insegnate in pensione di Milano, è una “resistente” dell’Alzheimer e segue con dedizione suo marito, che ha iniziato a mostrare i primi sintomi della malattia nel 2016. «All’inizio - ci dice - abbiamo attribuito certi suoi comportamenti alle ripercussioni avute dalla ¿ne della sua esperienza lavorativa ma non era così e, pian piano, la malattia si è mostrata in tutta la sua problematicità». La signora Angiola descrive il marito come una persona che “ha mantenuto una grande serenità, ancora sorridente e gentile. Non è di̇cile da trattare, è

disponibile e malleabile alle mie proposte e risponde sempre in modo attivo. Non è aggressivo, al massimo si turba». La situazione, comunque, è un po’ precipitata nell’ultimo anno, responsabile anche il Covid con le chiusure prolungate in casa e lo stop delle strutture di sostegno. Insomma, il panorama non è roseo e penso - aggiunge Angiola - che aumenterò gli aiuti anche per trovare i miei spazi. Non siamo mai state persone particolarmente avvezze a fare amicizia con i vicini di casa ma devo dire, con sorpresa, che quando ho informato i vicini della malattia di mio marito, ho trovato in tutte le persone una gentilezza e disponibilità che non mi sarei mai immaginata. In particolare, da due famiglie è giunto un sostegno a tutto campo nel di̇cile periodo del lockdown: un signore che, addirittura, si è preso carico di farci la spesa ed accompagnarci alle visite mediche».


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Un messaggio chiaro arriva anche da Marco. «Da ¿glio mi sento di dire a chi si trova in questa situazione di non mollare, di farsi aiutare perché l’aiuto, alla ¿ne si trova». Giovane papà milanese, aiuta la mamma a gestire la non più semplice situazione di suo padre, 74enne, da quattro anni malato di Alzheimer. La sua è un’esperienza positiva con l’ente pubblico che si occupa di queste patologie, anche se da tre mesi, spiega, la situazione del papà si sta aggravando rapidamente. «L’impatto con il male - spiega Marco - inutile dirlo, è molto forte, soprattutto per la mamma che sta vedendo un peggioramento così rapido e non riesce a metabolizzarlo. Lei ha un carattere forte ma è molto scossa. Anche per me, soprattutto all’inizio, è stato lo stesso, pure se non vivo con loro. Ora mi sono assestato e corro solo il doppio rispetto a prima. Lo faccio per lui e perché mia mamma non crolli». Il consiglio di Marco è quello di farsi aiutare, attraverso realtà come per esempio il telefono verde di Aima. «È necessario un supporto psicologico dice Marco -. Ora, ad esempio, mio papà nel procedere della malattia sta assumendo atteggiamenti aggressivi che ci impongono maggiore attenzione». Il futuro? «La forza per me è l’enorme ăetto che nutro per mio padre. Lui è sempre stato il mio eroe, ¿n da ragazzo, e glielo devo. Viene istintivo. Guardarlo in questo momento è come guardare un bambino, e i bambini non si abbandonano. Non si può mettere in un istituto, come fosse un peso. So che forse questo succederà, ma solo se le cose diventeranno ingestibili e per il bene suo e di mia mamma. Farlo ora sarebbe come buttarlo via, non potersi più godere la vita con lui che è certo diverso, è un’altra persona. Ma si può trovare il modo di godere della sua presenza e stargli vicino anche ora». settembre 2021 | spazio50.org

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Inchiesta 50&Più

IL FUTURO CHE VORREI (PER TE) 7b bo -mm- (;11_boম

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Inchiesta 50&Più

SOGNI, ASPETTATIVE, ASPIRAZIONI PER GLI ADULTI DI DOMANI di bo -mm- (;11_boম

Sui giovani insiste il peso del futuro del Paese, ma i senior non restano a guardare. Nella nuova indagine del Centro Studi 50&Più, ঞloub ; vr;u-m ; 7b 7 ; ];m;u- bomb

A

rianna si guarda intorno alla ricerca di un posto libero vicino ad una presa di corrente. La sala d’attesa di fronte all’area d’imbarco è poco ăollata. Ripassa mentalmente ciò che le occorre per salire sull’aereo: passaporto, boarding pass, certi¿cato vaccinale, mascherine di ricambio durante il volo, gel disinfettante per le mani. La pandemia ha cambiato anche il modo di viaggiare ma per Arianna non è un problema. Gli aeroporti sono quasi diventati la sua seconda casa da quando, tre anni fa, ha iniziato a lavorare in Francia. Sì, perché lei, ingegnere aerospaziale, unica donna di quel manipolo di studenti del suo corso di laurea, ha trovato un impiego nel settore di sua competenza solo all’estero, nonostante abbia conseguito il titolo con lode. Lo aveva già messo in conto - quando all’università macinava esami su esami - che in Italia di̇cilmente sarebbe riuscita a lavorare, eppure, ogni volta che va Oltralpe, sente una piccola ¿tta al cuore. Sa di essere uno dei troppi “cervelli in fuga”, e ora, con la crisi economica determinata dalla pandemia, il rientro in Italia sembra sfumare sempre di più. Arianna per il 46

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momento non ci vuole pensare: apre il suo computer ed inizia a lavorare, in attesa che l’imbarco sull’aereo abbia inizio... Matteo taglia le verdure mentre tiene d’occhio la pentola sul fornello. Cucinare è sempre stata la sua passione. Sogna di diventare un grande chef e di aprire un ristorante tutto suo, un ristorante “stellato”. Sa che non sarà facile, che ci vorranno tempo e sacri¿ci, ma lui è caparbio e in cuor suo si dice che ce la farà. Spera di farcela. Vorrebbe anche “mettere su famiglia”, avere dei ¿gli. Lo scorso anno stava per chiedere a Francesca di sposarlo, ma poi è arrivata la pandemia e tutto è andato a carte quarantotto. Va bene, per ora niente matrimonio, ma certo che se lui e Francesca riuscissero a trovare una casa, intanto potrebbero andare a vivere insieme. Di ¿gli, per il momento, non se ne parla: per quelli si dovrà attendere ancora un bel po’ di tempo, ma Matteo ha già imparato la di̇cile arte “dell’aspettare”. Giorgio ripone lo smartphone, sorridendo. È orgoglioso dei suoi progressi tecnologici: ha appena terminato una videochiamata con suo ¿glio, che vive in un’altra città. Certo, non

è stato facile, alla sua età, imparare ad utilizzare computer e smartphone, a scaricare app, a seguire programmi in streaming. Forse se non ci fosse stata la pandemia non si sarebbe mai impegnato, ma questo maledetto Coronavirus ha sconvolto la vita di tutti e, quindi, Giorgio di necessità ha fatto virtù. Sicuramente un grande aiuto glielo ha dato sua nipote Sabrina. La guarda. Lei sta seguendo una lezione al computer: la chiamano DaD, didattica a distanza. Il prossimo anno Sabrina avrà l’esame di maturità e poi inizierà gli studi universitari. Chissà se riuscirà a diventare la donna che ha immaginato di essere, quella per la quale sta studiando e sta facendo “prove di vita”. Giorgio è preoccupato. La pandemia ha scon-


di sostenibilità in un mondo che per forza di cose deve cambiare.

volto la vita di tanti, anche la propria e quella dei suoi cari. E ora? Che cosa accadrà nel futuro? DAI BABY BOOMER ALLA GENERAZIONE Z Giorgio è un Baby Boomer, fa parte della schiera dei nati tra il 1946 e il 1964. Li chiamano Baby Boomer perché la speranza che dalle macerie della guerra potesse nascere un mondo migliore ha determinato un vero e proprio boom delle nascite. I Boomer sono i fautori delle grandi rivoluzioni sociali, dei cambiamenti, un po’ i padri della modernità. Sono loro la parte più consistente dell’attuale popolazione mondiale, il fulcro della cosiddetta Silver Economy. Sono coloro su cui spesso si poggiano ¿gli e

nipoti ¿accati dalla crisi economica. Arianna, Matteo e Sabrina, invece, ingrossano le ¿la dei Millennial e della generazione Z. Nati tra il 1980 e il 1994, i primi, e tra il 1995 e il 2010, i secondi, sono le generazioni che demarcano la transizione tra il passato ed il futuro. Sono quelli che hanno assistito alla nascita di Internet e all’esplosione dei social network, quelli diventati cittadini del mondo abbattendo le barriere culturali e accorciando le distanze grazie alla dĭusione della rete. Digitali per passione, oltreché per necessità, vivono la vita in un costante susseguirsi di online ed öine. Idealisti, ma con anche una certa dose di pragmatismo, amano l’innovazione e l’ecologia, e si battono per lasciare la loro impronta

LA STORIA SI RIPETE Di epidemie e pandemie ne è costellata la Storia: da quelle causate dalla peste, che nel corso dei secoli ha annientato parte della popolazione mondiale, alla famigerata inÀuenza spagnola, che giusto un secolo fa (era il 1918) in un paio d’anni causò circa 100 milioni di decessi in tutto il mondo. In quest’ultimo secolo la ricerca scienti¿ca ha fatto passi da gigante, la medicina ed il miglioramento socioeconomico hanno permesso alla vita di allungarsi trasformando il nostro nel secolo dei centenari e portando la speranza di vita oltre ogni previsione. E così, dal momento che tutti abbiamo creduto che saremmo stati immuni da eventi tanto tragici, il Covid-19 ci ha colto impreparati, sconvolgendo le nostre vite, mandando in frantumi certezze e sogni, innescando in taluni reazioni scomposte, in altri - per fortuna la maggioranza - la consapevolezza che il nostro vivere quotidiano avrebbe dovuto essere ricalibrato, che le storture ¿nora sottaciute avrebbero dovuto essere corrette. Corsi e ricorsi della storia, si dice. Ma la pandemia non ha colpito soltanto i corpi delle persone. Anche le economie degli Stati sono rimaste coinvolte. E da emergenza sanitaria si è trasformata in una grave crisi economica e del mercato del lavoro. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite, il Covid-19 ha aumentato su scala globale disoccupazione, povertà e disagi psichici. Si calcola che la crisi economica e del lavoro che ha causato potrebbe incrementare la disoccupazione mondiale di quasi 25 milioni di individui, mentre le Nazioni Unite prevedono che alla ¿ne del 2021 saranno 235 milioni le persone bisognose di assistenza umanita-

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Inchiesta 50&Più

ria. La povertà ha impattato soprattutto sulle donne, il cui tasso di povertà è aumentato di oltre il 9%. NEXT GENERATION EU L’Europa, investita come il resto del mondo dallo tsunami pandemia, dopo un primo periodo di sbandamento si è compattata ed ha ărontato l’emergenza sia dal punto di vista sanitario - ¿nanziando anche la ricerca ȧnché si arrivasse alla produzione di un vaccino che potesse contrastare la dĭusione dei contagi -, sia dal punto di vista economico, mettendo in campo risorse in grado di sostenere quegli Stati dell’Unione maggiormente colpiti dalla pandemia e perciò in gravi di̇coltà. Il “pacchetto” di aiuti, del valore di 750 miliardi di euro, è stato de¿nito Ne[tGenerationEU. È considerato dall’Unione europea “più che un piano di ripresa, un’opportunità unica per emergere più forti dalla pande48

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mia, trasformare le economie e le società e realizzare un’Europa che funzioni per tutti”. Insomma, l’obiettivo dell’Europa è avere un futuro più verde, più sostenibile e più digitale. Un’Europa più forte e resiliente che dovrà investire sulle prossime generazioni (da qui il nome Ne[t Generation), «un grande piano di investimenti sui beni comuni, come educazione e formazione, per dare a tutti le stesse opportunità», come ha dichiarato il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. L’Italia usufruirà di una cospicua parte di questi ¿nanziamenti: 191,5 miliardi di euro distribuiti in cinque anni. Sarà un’iniezione di liquidità che servirà a dare un impulso di sviluppo al Paese e a disegnarne il futuro. Ma a proposito di futuro: come lo immaginano le giovani generazioni, anche loro duramente colpite dagli ĕetti della pandemia? E i Baby Boomer, come pensano potrà essere il fu-

turo dei giovani, ¿gli e nipoti compresi? Le nuove generazioni cosa devono aspettarsi dalla politica, dal mondo del lavoro, dalla società in generale? Quali strumenti devono mettere in campo i ragazzi se vogliono essere su̇cientemente equipaggiati per ărontare le incognite di un mondo che cambia sempre più velocemente? L’INDAGINE Per conoscere meglio quali sono le prospettive di vita futura delle nuove generazioni e le spinte positive latenti nella società italiana, il Centro Studi 50&Più ha realizzato, grazie anche all’ausilio della società di ricerca Format Research, l’indagine Nuovi orizzonti: il futuro ha un cuore antico. Alla base di questo nuovo studio un confronto di idee e prospettive su quanto attende i giovani, visto sia da loro sia dalla generazione dei Baby Boomer. Per questo, nell’indagine è stato coinvolto un campione di 1.500


persone suddiviso nelle fasce d’età che vanno dai 18 ai 30 anni e dai 64 agli 85 anni. TRA TIMORI E SACRIFICI L’Istat, attraverso i dati del Rapporto annuale 2021, ha confermato che i giovani, insieme alle donne, sono stati tra i più colpiti dalla crisi economica determinata dalla pandemia. Nel 2020 il 13,1% dei ragazzi in età compresa tra i 18 ed i 24 anni ha abbandonato gli studi dopo aver conseguito la licenza media (in Eu il dato è 10,1%). Nella fascia 15-29 anni, la percentuale di Neet (ovvero di giovani che non studiano e non lavorano) nel 2020 è salita a 2 milioni e 100mila. Pari quindi al 23,3% dei ragazzi appartenenti alla stessa fascia di età. Nel 2020, inoltre, causa restrizioni sanitarie, si sono celebrati la metà dei matrimoni rispetto al 2019 (-87mila), e si stima che tra il 2021 e il 2023 potrebbero esserci circa 40mila nascite in meno rispetto alle 70mila preventivate. Sono cifre allarmanti, ma che forniscono una chiave di lettura alle risposte date dagli intervistati da 50&Più alla seguente domanda: Guardando al futuro dei giovani, ci sono degli aspetti che la preoccupano? Il timore più grande degli under 30 è quello di non riuscire a trovare un lavoro (48,7%). È una sensazione condivisa dagli over 64, che per il 42,8% paventano lo spettro della disoccupazione per ¿gli e nipoti. Ma c’è un altro dato che appaia le due generazioni: la paura di una crisi economica nazionale (per il 37,8% degli under 30 ed il 37,2% degli over 64) e di una crisi ¿nanziaria personale (il 30,6% tra i giovani e il 40% tra i senior) [Figura 1]. Per migliorare però le proprie condizioni di vita o di lavoro quali saFUL¿ FL VRQR GLVSRVWL DG D̆ URQWDUH

Figura 1

Fonte: Centro Studi 50&Più - Format Research

Nell’indagine è stato coinvolto un campione di 1.500 persone suddiviso nelle fasce d’età che vanno dai 18 ai 30 anni e dai 64 agli 85 anni

gli under 30 e quali scelte, secondo i senior, dovranno compiere le nuove generazioni? Per la quasi totalità degli intervistati “spostarsi geogra¿camente dal luogo di origine, per un periodo limitato nel tempo” è un sacri¿cio sopportabile (88,2% per gli under 30; 87,9% per gli over 64), seguito da “sposarsi più tardi” (86,8% per gli under 30; 88,2% per gli over 64) e “posporre l’età in cui avere dei ¿gli” (78,1% per gli under 30; 83,8% per gli over 64) [Figura 2].

Figura 2

Fonte: Centro Studi 50&Più - Format Research

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Inchiesta 50&Più

Figura 3

MOLTO fiducioso

ABBASTANZA fiducioso

Fonte: Centro Studi 50&Più - Format Research

POCO fiducioso

PER NULLA fiducioso

SENTIMENT SUL FUTURO Come già detto, il nostro Paese, pur attraversando una crisi senza precedenti, si sta mettendo in moto per ripartire. Nel Rapporto annuale 2021 l’Istat prevede per quest’anno un Pil in rialzo del 4,7% e del 4,4% per quello successivo. I fondi europei destinati all’Italia, inoltre, determineranno un’ulteriore spinta in avanti del Pil, spinta che sarà tanto maggiore se il nostro Paese punterà nel breve termine ad investire su Ricerca e Sviluppo. Una boccata d’ossigeno, dunque, per il Paese e le famiglie tutte. Un’iniezione di ¿ducia anche per le persone,

«Una cosa forse ovvia che vale la pena ripetere è: “nessuno si salva da solo”. In questa ripartenza e in ogni fase, c’è bisogno di un patto intergenerazionale che non escluda nessuno e che favorisca la collaborazione tra le generazioni». A dirlo è Lucia Abbinante, direttrice dell’Agenzia Nazionale per i Giovani. Con lei abbiamo analizzato i risultati dell’indagine Nuovi orizzonti: il futuro ha un cuore antico svolta da Format Research per conto del Centro Studi 50&Più. «Non c’è più spazio per l’approccio semplicistico del ricambio generazionale - ha commentato -. Occorre guardare all’intergenerazionalità e alla contaminazione tra generazioni come asset imprescindibile dell’innovazione e del cambiamento».

NESSUNO SI SALVA DA SOLO di Giada Valdannini

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¿ducia che si ritrova nelle risposte del campione interpellato da 50&Più. Ad esempio, alla domanda L’Italia sta lentamente uscendo dalla crisi dovuta alla pandePLD 4XDQWR q ¿GXFLRVR GHO IDWWR che il Paese possa tornare, pur con tutti i cambiamenti, ad una “nuova normalità”? il 78,6% degli intervistati ăerma di essere molto abbastanza ¿ducioso sulla ripresa del Paese, a fronte di un 21,4% di pessimisti, che hanno poco o per nulla ¿ducia in un ritorno alla normalità, seppur modi¿cata dalla pandemia [Figura 3].

Dottoressa Abbinante, nell’indagine condotta da 50&Più sul futuro delle giovani generazioni, il 78% degli intervistati coinvolti nel sondaggio si diFKLDUD ³PROWR R DEEDVWDQ]D ¿ducioso” sul fatto che il Paese possa tornare alla normalità, nonostante tutti i cambiamenti che la pandemia ha comportato nel corso dell’ultimo anno. Quali strategie vanno messe in atto per far sì che si avvii una ripresa che tenga conto dei nuovi bisogni a livello intergenerazionale? La domanda che mi pongo è se davvero convenga tornare alla normalità di prima, o non cogliere l’occasione dei cambiamenti accelerati dalla pandemia per cercare un equilibrio migliore e una nuova normalità, nuovi modelli basati sulla sostenibilità, sulla cura del Pianeta, sul benessere delle persone, sulla promozione dell’equità sociale e dell’inclusione e sulla transizione digitale, puntando alla coesione tra generazioni. Le nuove generazioni sono le vere e proprie protagoniste delle grandi transizioni che stiamo attraversando. Perché

il Paese possa ripartire, è necessario ascoltare i giovani, incoraggiarli, coinvolgerli nei processi decisionali e consentire che facciano rete. L’Agenzia Nazionale per i Giovani, in collaborazione con Ashoka Italia, ha lanciato recentemente il progetto “GEN C - generazione changemakers”, che mira proprio a mettere in relazione tra loro quei giovani che quotidianamente realizzano cambiamenti positivi per i loro territori, con l’obiettivo di costituire una grande comunità di giovani changemakers, cioè agenti del cambiamento. Se i giovani si dicono ottimisti (37,6%), curiosi (31,3%) rispetto al futuro, per contro ammettono anche di sentirsi pieni di dubbi (29,7%). Come si scongiura l’ipotesi che, per trovare la stabilità di un impiego, siano costretti a emigrare? Il nostro Paese quali iniziative sta mettendo in campo per trattenere queste risorse e permettere loro anche di costruire una famiglia? I giovani ottimisti proattivi sono i più importanti motivatori dei soggetti più fragili, ovvero quelli più disillusi verso la vita ed il futuro. L’osservatorio dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, che dirigo, ci conferma che uno dei più importanti antidoti per il dubbio e la paura del futuro è nel răorzamento della conoscenza di se stessi e delle proprie abilità, oltre che delle competenze accademiche. I programmi di volontariato e di mobilità giovanile consentono di conoscere altre culture, di relazionarsi con i propri pari e, soprattutto, di acquisire le cosiddette “soft skills”, cioè quelle competenze personali e relazionali che si apprendono sul campo e attraverso l’esperienza diretta. Queste sono esperienze concrete che consentono ai giovani di orientare meglio il proprio percorso di vita e

di trovare nuovi spazi professionali nelle nostre comunità. È indispensabile però anche evidenziare che noi oggi siamo la cosiddetta “Àow generation”, ovvero quella generazione che ha fatto i conti con un’instabilità lavorativa strutturale, dal momento che il contesto storico, sociale ed economico è mutato ed i riferimenti che avevano i nostri genitori sono saltati. Vi è un dibattito in corso su cosa sia oggi il precariato e cosa sia un lavoro stabile e se lavoro stabile sia talvolta sinonimo di benessere più di un lavoro temporaneo. Le professioni del futuro sono sempre più trasversali, quindi credo sia molto più importante ragionare su un sistema di formazione e aggiornamento stabile di competenze, piuttosto che solo di lavoro stabile inteso come il lavoro ¿sso dei nostri genitori. La vera urgenza è garantire che il lavoro sia sempre dignitoso, nel rispetto degli standard di sicurezza e di sussistenza. In questo momento c’è troppa retorica sui giovani che non vogliono lavorare che inquina il dibattito: i giovani, come tutti i lavoratori, pretendono condizioni di lavoro giuste, e credo facciano bene. Ad essere timorosi sul futuro dei giovani sono comunque gli anziani: si sentono preoccupati (35,5%), pieni di dubbi (30,1%), tristi (20,1%). Come giudica questo dato? Sono saltati i modelli di “normalità” dentro i quali i giovani di ieri, ovvero gli anziani di oggi, hanno sviluppato i propri progetti e sogni di una vita. Parlare di “gig economy”oggi ad una generazione che è cresciuta con i valori di solidità e stabilità crea questo sentimento di preoccupazione e tristezza. Secondo me, è importante che gli anziani continuino a sostenere i giovani nei cambiamenti e nelle transizioni che il momento storico ci settembre 2021 | spazio50.org

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Inchiesta 50&Più sta chiedendo di ărontare. Ogni momento storico ha visto le giovani generazioni come energie generatrici di cambiamenti epocali che hanno avuto impatti intergenerazionali (penso al sŭragio universale, al diritto allo studio, alla legge sul divorzio) e oggi i giovani stanno trainando la transizione green e digitale, stanno convivendo con nuove modalità di studio, di vita e di lavoro e stanno trasferendo queste competenze a livello intergenerazionale. Rispetto di se stessi, senso del dovere, senso della famiglia come valori che gli intervistati ritengono fondamentali. Sia per i giovani sia per i senior. Cosa ci dice della nostra società questa vicinanza di vedute in generazioni che spesso, invece, si vogliono contrapposte? Come dicevo prima, spesso per facilità nell’argomentare o per strumentalizzare, ci si inventa scontri che non sono reali. È evidente che non solo non sono contrapposte ma che è indispensabile che siano coese e, come mostra chiaramente l’indagine, vi è un allineamento nelle visioni e nei valori. È un tema di ciclicità storica. Oggi il modello non è più quello delle nuove generazioni trainate dalle generazioni più esperte perché più adulte, ma un modello di scambio tra generazioni in cui anche i giovani possono insegnare qualcosa. Una cosa forse ovvia che vale la pena ripetere: “nessuno si salva da solo”. In questa ripartenza e in ogni fase c’è bisogno di un patto intergenerazionale che non escluda nessuno e che favorisca la collaborazione tra le generazioni. Per gli over 64 contano più le “hard skills”: qualità della formazione, conoscenza di una lingua straniera, competenze

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tecniche e professionali. Formazione continua, passaggio di competenze, lavoro dopo la pensione sono strade percorribili o tolgono possibilità di impiego ai giovani? A mio avviso siamo in un momento in cui non c’è più spazio per l’approccio più semplicistico del ricambio generazionale. Occorre guardare all’intergenerazionalità e alla contaminazione tra generazioni come asset imprescindibile dell’innovazione e del cambiamento. Lavoro in team trasversali con competenze ed esperienze di vita diversi¿cate, con età eterogenee: è questo l’approccio che il mondo dell’innovazione sta già da decenni sperimentando con successo. In alcune realtà istituzionali e produttive forse la carriera è ancora troppo legata agli anni di servizio: sarebbe una grande spinta all’innovazione ȧdare responsabilità importanti anche ai giovani, proprio

per favorire lo scambio e l’integrazione tra esperienza e cambiamento. I giovani, pur riconoscendo importanza agli aspetti in qualche modo tangibili della preSDUD]LRQH H GHO SUR¿OR GHOOD persona, tendono ad attribuire PDJJLRUH LPSRUWDQ]D DOOD ÀHVsibilità e alla capacità di adattarsi alle situazioni. Insomma, hanno imparato a fare i conti con il precariato e la mancanza di certezze. Rassegnazione o spirito dei tempi? Direi spirito dei tempi, ma in una accezione positiva che signi¿ca spinta verso il futuro e che comprende entusiasmo, visioni innovative, competenze, abilità. Questa capacità di adattarsi ai grandi cambiamenti è una caratteristica distintiva delle nuove generazioni, come possiamo constatare attraverso i programmi europei realizzati dall’Agenzia Nazionale per i Giovani, ed è la chiave


per interpretare il tempo presente e ărontare la ripartenza. Anche i nostri nonni hanno ărontato, ad esempio, le migrazioni. Il punto è fare di tutto ȧnché il precariato non sia una condanna, come è stato ed è, garantendo maggiori tutele e garanzie nelle fasi di passaggio. Gli under 30 ritengono che le priorità del Paese siano la salute, la formazione e la sostenibilità ambientale. Gli over 64 invece considerano come prioritarie la formazione, l’occupazione e la sanità. Quali risposte occorre dare per rispondere a queste prospettive? E, nel green, quale futuro c’è per i giovani? I giovani sono molto attenti alle grandi questioni che animano il dibattito pubblico: inclusione, contrasto alle discriminazioni, tutela ambientale. Non è un caso che i grandi movimenti di sensibilizzazione intorno a queste questioni siano nati proprio per iniziativa delle ragazze e dei ragazzi. Molti dei progetti attivi grazie al Corpo Europeo di Solidarietà hanno come principale obiettivo la tutela dell’ambiente e ciò testimonia la grande attenzione e la sensibilità dei giovani verso l’ambito green. I più giovani hanno capito che la questione ambientale sta diventando il tema principale per il futuro, i più adulti lo vedono ancora troppo come una battaglia di principio. Spero che non arriveremo tardi a capire che è invece una emergenza reale, come i disastri climatici, anche in questa estate, hanno dimostrato.

Figura 4

Molto Abbastanza Poca Per Nulla Fonte: Centro Studi 50&Più - Format Research

E se la maggioranza degli intervistati comincia a vedere la luce in fondo al tunnel, come giudica le azioni delle attuali forze di governo, considerando che il futuro del Paese è racchiuso essenzialmente dall’attuazione di una linea politica e decisionale governativa? Le risposte alla domanda Ritiene che l’azione delle attuali IRU]H GL JRYHUQR SRVVD LQÀ XLUH SR sitivamente sulla vita dei giovani? hanno riportato un segno positivo da parte degli intervistati. Infatti, la maggioranza di essi (il 51,3 %) si dichiara ¿ducioso che la linea demarcata dall’attuale esecutivo possa inÀuire positivamente sugli orizzonti di vita delle nuove generazioni [Figura 4].

Un dato, questo, estremamente positivo, se rărontato con quanto rilevato nel periodo pre pandemia e da cui si evince che solo un quarto degli italiani aveva ¿ducia nel Governo di allora e meno di un quinto dava credito al Parlamento (Fonte Eurispes). SE POTESSI AVERE... La linea verso il futuro, dunque, è demarcata. Le risorse economiche sono state reperite, la voglia di ricominciare è palpabile. Ma, a questo punto, la politica e le istituzioni su quali priorità del Paese dovrebbero lavorare per assicurare un futuro alle nuove generazioni? Secondo gli intervistati under 30,

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Inchiesta 50&Più gli sforzi dovrebbero concentrarsi principalmente sulla Sanità, messa a dura prova dalla pandemia (85,1%), sulla Formazione (83,6%) e sulla sostenibilità ambientale (83,5%). Per gli over 65, invece, la Formazione dovrebbe avere la priorità (96,4%), seguita dall’Occupazione (95,5%) e dall’Opportunità per i giovani di poter lavorare in Italia (95%). I dati ci raccontano, dunque, di un’attenzione elevata dei senior per il futuro occupazionale dei ragazzi, lasciando emergere nel contempo la necessità di porre ¿ne alla migrazione giovanile [Figura 5]. VOGLIA DI LAVORARE... Sempre sul tema occupazionale gli intervistati si sono focalizzati quando è stato chiesto loro un parere sul futuro prossimo: Cosa si aspetta nei prossimi cinque anni? La priorità dei giovani è “la possibilità di trovare facilmente lavoro” (56,6%), seguita subito dopo, però, da “un Paese più green” e dalla “lotta alle disuguaglianze sociali”. I senior, invece, per i nipoti si aspettano certamente che possano trovare più facilmente lavoro (62%), ma anche che il Paese ŏra loro “una maggiore sicurezza” (57,3%). Un’Italia più green viene posta, invece, al terzo posto (47,8%). L’anima “sostenibile” dei giovani, dunque, ha la meglio rispetto alla “sicurezza”, tema che notoriamente sta molto a cuore a chi è più avanti negli anni [Figura 6]. E alla domanda Pensando al suo futuro nei prossimi cinque anni, la società nella quale spera di vivere come deve essere? per i giovani non ci sono dubbi: deve permettere loro di trovare il lavoro per il quale hanno studiato (38,5%), deve essere “un Paese più digitalizzato e innovativo” (31,9%), ma anche “ricco di 54

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Figura 5

Fonte: Centro Studi 50&Più - Format Research

Figura 6

Fonte: Centro Studi 50&Più - Format Research

opportunità e di contesti stimolanti” (30,6%). Anche gli over 64 auspicano per ¿gli e nipoti una società che permetta ai ragazzi di lavorare in base al titolo di studio conseguito (49,1%), ma per i senior è importante anche che i giovani possano svolgere un lavoro che consenta loro di vivere nel benessere (33,4%) e che nella società di domani ci siano meno disuguaglianze di genere, di reddito, ecc. (27,9%). E a proposito di disparità, diritti

ed eticità, quali sono i valori personali e quelli su scala sociale che i giovani associano al proprio futuro? Nella sfera privata troviamo il “Rispetto per se stessi”, seguito dal “Senso del dovere” e dal “Senso della famiglia”; in ambito pubblico in testa c’è l’“Impegno sociale” e, subito dopo, il “Volontariato” e l’“Impegno politico”. Ma anche i senior, rispondendo alla domanda Pensando al futuro dei giovani, quali sono i valori sui quali dovrebbero co-


Figura 7

struire il proprio domani?, hanno citato il rispetto di se stessi, il senso del dovere, ai quali però hanno aggiunto anche il valore dell’onestà. Nella sfera pubblica, i valori degli over 64 coincidono invece con quelli degli under 30. Un passaggio di testimone fra due generazioni molto importante [Figura 7]. IN UN FUTURO PROSSIMO Ma guardando al futuro, quali sentimenti animano i giovani e quali i

Fonte: Centro Studi 50&Più - Format Research

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Inchiesta 50&Più

Figura 8

Fonte: Centro Studi 50&Più - Format Research

Figura 9

Fonte: Centro Studi 50&Più - Format Research

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senior? Beh, in merito al proprio avvenire i giovani appaiono decisamente ottimisti (37,6%), curiosi (31,3%) ma, allo stesso tempo, anche pieni di dubbi (29,7%). Tutti tratti caratteriali che generalmente contraddistinguono i ragazzi, portati per indole ad essere interessati a ciò che li circonda, a guardare il mondo con occhi scevri da pregiudizi, ma non per questo distanti dalla realtà, tant’è che i dubbi fanno comunque parte del loro bagaglio emozionale. Al contrario gli over 64, se pensano al futuro di ¿gli nipoti o delle nuove generazioni tra cinque/dieci anni, si sentono preoccupati (35,5%), pieni di dubbi (30,1%), tristi (20,1%) [Figura 8]. Evidentemente, il carico esperienziale dei senior incide fortemente sulle loro risposte. I giovani, quindi, sono decisamente più positivi, tanto che nelle loro risposte, la parola più utilizzata è Speranza (la speranza di un mondo migliore, meglio se green), seguita da Auto-realizzazione, Carriera, Occupazione e Libertà [Figura 9]. Positivi, come è giusto che sia.



DALLA COLLANA “LE PERLE DELLA MEMORIA”

di padre in padre.

GENITORI-FIGLI nel secoloXX Come è cambiato il ruolo genitoriale nel corso delle ultime generazioni? Il 10° volume de Le Perle della Memoria, “Di padre in padre. Genitori-figli nel secolo XX”, coglie le voci di figli e figlie, padri e madri che - partecipi dei due ruoli nel corso della loro vita sono stati attori sia aperti al “nuovo” sia tenaci difensori della tradizione, pur misurandosi con tale condizione vitale per le “sorti” della società presente e futura. Un viaggio all’interno delle famiglie italiane nell’ultimo secolo.

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DI PADRE IN PADRE. GENITORI-FIGLI NEL SECOLO XX DESIDERO RICEVERE IN CONTRASSEGNO PRESSO IL MIO DOMICILIO N. _____ COPIA/E DEL VOLUME AL COSTO DI EURO 18,00 A COPIA (*) + SPESE SPEDIZIONE (**) (*) I soci 50&Più, le Università della Terza Età e gli iscritti che hanno partecipato alla ricerca possono acquistare il volume a 12,00 euro (con uno sconto del 30% rispetto al costo sopra indicato). (**) Per ordini fino a un massimo di 5 volumi, le spese di spedizione ammontano a: - 5,00 euro per i soci, i ricercatori e le Università che hanno collaborato alla ricerca; - 10,00 euro per tutti gli altri interessati. Per ordini superiori ai 6 volumi, le spese di spedizione ammontano a: - 10,00 euro per i soci, i ricercatori e le Università che hanno collaborato alla ricerca; - 20,00 euro per tutti gli altri interessati.

I Socio 50&Più - Tessera n° ................. I Università Terza Età / Iscritto ricercatore (BARRARE LA CASELLA INTERESSATA) COMPILARE IN STAMPATELLO, RITAGLIARE E SPEDIRE A 50&PIÙ EDITORIALE - VIA DEL MELANGOLO, 26 - 00186 ROMA

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Eventi

L’ARTE COME ESPRESSIONE DI SÉ, TRA LABORATORI E NUOVI INCONTRI di Anna Costalunga - ;moĹ | o ruom|o r;u Ѵ- ";মl-m- 7;ѴѴ- u;-ঞ b|࢘ ; r;u Ѵ- *** * ;7b bom; 7;Ѵ om1ouvo uov-ķ o;vb-ķ b u- ; o|o]u-=b-

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a Settimana della Creatività, che si svolgerà dal 16 al 21 ottobre nella cittadina di Baveno, sul Lago Maggiore, è il nuovo evento culturale dell’associazione 50&Più. Sette giorni nel corso dei quali si alterneranno momenti formativi e di intrattenimento, tra numerosi laboratori espressione delle varie arti (poesia, fotogra¿a, scrittura creativa, fumetto, illustrazione e cinema) e incontri sulla storia dell’arte. Il Concorso 50&Più

torna in presenza dopo la parentesi online dello scorso anno: un evento importante nella sede ideale per una delle manifestazioni più amate. Il lago come fonte di ispirazione Oltre alla competizione, che accompagna il clima sereno e di amicizia dell’intero evento, è prevista la possibilità di prendere parte a coinvolgenti workshop condotti da noti esperti delle diverse arti. Quest’anno i lavori saranno ispirati al paesaggio cir-

Le premiazioni del Concorso u-m|; Ѵ- ";মl-m- 7;ѴѴ- u;-ঞ b|࢘ ;uu-mmo 1omv;]m-|; Ѵ; -u=-ѴѴ; ; Ѵ; b0;ѴѴ Ѵ; 7Ľ u];m|oķ -vvb;l; -ѴѴ; ;m bomb "r;1b-Ѵbĺ -u|;7ज ƐƖ ;uu-mmo ruo1Ѵ-l-ঞ b bm1b|oub 7;ѴѴ- *** * ;7b bom; 7;Ѵ om1ouvo ;ķ -m1_; t ;v|Ľ-mmoķ bѴ 1olrb|o 7b -vv;]m-u; b ru;vঞ]bovb ub1omov1bl;mঞ vr;||;u࢘ -7 m- b ub- 1olrov|- 7- ;vr;uঞ 7;ѴѴ; 7b ;uv; 1-|;]oub;ĺ (oѴঞ 1omov1b ঞ 7-]Ѵb -rr-vvbom-ঞ 7;Ѵ om1ouvoĹ !;m-|o bmou;ķ ]boum-Ѵbv|-ķ v1ub ou; ; ro;|-ĸ 11bo $uol0-7oubķ rb ou;ķ ]boum-Ѵbv|- ; 1ubঞ1o 7Ľ-u|;ĸ Ѵbo ;1ou-ķ ro;|- ; 1ubঞ1o Ѵ; ;u-uboĸ ;ķ r;u Cmbu; Ŋ mom Ѵঞl- Ŋ bm- -ѴѴo -ķ =o|o]u-=- ; 7o1;m|;ĺ ѴѴ- 1;ublomb- mom l-m1_;u-mmo b ľv r;u bm1b|oubĿķ ]Ѵb -uঞvঞ 1_; _-mmo v r;u-|o bѴ ]b 7b bo 7;Ѵ r 00Ѵb1o 7oro - ;u bm|o Ѵ- -u=-ѴѴ- 7Ľ uo 7;ѴѴĽ;7b bom; ƑƏƑƏ ; 1_; v-u-mmo ru;lb-ঞ 1om Ѵ- " r;u=-u=-ѴѴ-ĺ settembre 2021 | spazio50.org

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Eventi

costante, che nella stagione autunnale si ammanta come per magia di nuovi colori e sfumature. “Voci e immagini del lago” è il tema scelto che, nel corso della Settimana, accompagnerà docenti e aspiranti artisti. La cornice naturale di Baveno, tra il verde delle montagne e l’azzurro delle acque del lago, rappresenta infatti lo scenario ideale per esprimere la ritrovata voglia di libertà, di armonia e rinascita che caratterizza l’intero evento. I laboratori e gli incontri Nel corso della Settimana, le sale del Grand Hotel Dino ospiteranno gli incontri e i laboratori (indicati nel programma a pagina 62) che vedranno impegnati nel ruolo di docenti alcuni dei protagonisti della scorsa stagione di Zoom, i Webinar di Spazio50. Ad occuparsi del laboratorio di scrittura creativa sarà infatti, Enrico Valenzi, direttore e docente della prestigiosa Scuola Omero - dal 1988 prima scuola di scrittura creativa in Italia -, 60

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che terrà un corso di creative writing, incentrato sulla struttura e costruzione di dialoghi e monologhi, attraverso gli esempi di autori contemporanei. Flavio de Bernardinis, illustre critico cinematogra¿co e docente al Centro Sperimentale di Cinematogra¿a di Roma, condurrà un workshop sul linguaggio ¿lmico. Attraverso la proiezione di sequenze tratte dai lavori di grandi maestri sarà possibile analizzare il linguaggio cinematogra¿co e scoprire il dietro le quinte della macchina da presa. Come nasce un fumetto? Il disegnatore e cartoonista Sandro Rosi illustrerà come ideare, costruire e sviluppare un personaggio, con forme, personalità e caratteristiche che lo rendono unico, attraverso un’intensa attività di schizzi e progettazione. Il disegno è una forma di espressione: Arianna Papini, vincitrice del premio Andersen come Miglior Illustratrice 2018, condurrà un laboratorio sull’utilizzo dell’arte come espressione di sé e della propria storia, attra-

verso l’uso diversi¿cato di materiali e parole, così da renderla fruibile come risorsa autonarrativa. Il laboratorio avrà, quindi, un taglio arteterapeutico, un aspetto al quale l’artista è profondamente legata. In¿ne, due volti “storici” del Concorso 50&Più: Lina Pallotta ed Elio Pecora. La nota fotografa documentaristica, membro della Giuria del Concorso e docente nei suoi laboratori di tecnica, dispensa preziosi consigli agli appassionati. Quest’anno, eccezionalmente, le sue lezioni saranno condotte in collaborazione con Jordan Cozzi, il ventisettenne fotografo che si è impegnato ad approfondire, attraverso il mezzo fotogra¿co, una tematica inusuale per un giovane: il mondo della terza età. Con il suo atteso laboratorio di poesia torna anche l’acclamato Elio Pecora, poeta, saggista, scrittore, critico letterario e membro della Giuria del Concorso dal 2009. Ogni edizione vede un numero sempre maggiore di partecipanti pronti ad accogliere il suo invito a “liberare” la creatività e ad esprimere pensieri e sentimenti attraverso la produzione di versi. Strizzando l’occhio alla tecnologia digitale e ai social network, in¿ne, la fondazione Mondo Digitale organizzerà piacevoli momenti di alfabetizzazione informatica. I laboratori ŏriranno nella pratica l’occasione per migliorare - o apprendere - l’uso della rete, uno strumento ormai fondamentale della nuova quotidianità. Un evento dedicato alla creatività non può prescindere dall’approccio al “bello” per antonomasia rappresentato dalle arti ¿gurative. Il territorio del lago Maggiore, ricco di suggestioni, è stato una costante fonte di ispirazione per gli artisti, che trovavano nelle famiglie nobiliari locali una puntuale committenza per le loro opere. La professoressa Stefania Ponti, presidente dell’Associazio-


SETTIMANA

DELLA

CREATIVITÀ A BAVENO DI NUOVO INSIEME

Si ritorna a Baveno presso le splendide strutture del Gruppo Zacchera Hotels - 4 stelle superior, nel XLRYTʭNZ ^NPYL]TZ OPW 7LRZ 8LRRTZ]P P OPWWP 4^ZWP -Z]]ZXPP ,WMP]RST PWPRLY_T NZY RTL]OTYT ^PNZWL]T P [T^NTYP NSP R]LeTP LWWL \`LWT_¨ P []ZQP^^TZYLWT_¨ RL]LY_T]LYYZ `YɪZ^[T_LWT_¨ L__PY_L P [P]^ZYLWTeeL_L QUOTE INDIDUALI DI PARTECIPAZIONE

camera doppia

camera singola

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Eventi 16

SABATO

PROGRAMMA DAL 16 AL 21 OTTOBRE 2021 17

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DOMENICA

08:30 – 12:30 LABORATORI ILLUSTRAZIONE con Arianna Papini

08:30 – 12:30 LABORATORI ILLUSTRAZIONE con Arianna Papini

09:30 – 12:30 LABORATORI

M A T T I N A

LUNEDÌ

09:30 – 12:30 LABORATORI

MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

08:30 – 12:30 LABORATORI ILLUSTRAZIONE con Arianna Papini 09:30 – 12:30 LABORATORI 09:30 – 12:30 LABORATORI

FOTOGRAFIA con L. Pallotta e J. Cozzi

FOTOGRAFIA con L. Pallotta e J. Cozzi

FOTOGRAFIA con L. Pallotta e J. Cozzi

FUMETTO con Sandro Rosi

FUMETTO con Sandro Rosi

FUMETTO con Sandro Rosi

FUMETTO con Sandro Rosi

09:30 – 12:30 PILLOLE DI BELLEZZA

10:00 – 18:00 Consegna quadri e allestimento esposizione 15:30 – 18:30 LABORATORI

P O M E R I G G I O

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FOTOGRAFIA con L. Pallotta e J. Cozzi

GENIUS LOCI con Stefania Ponti

10:30 – 12:30 #SOCIALIZZIAMO

L’ESUBERANZA BAROCCA con Stefania Ponti

STREET ART E LA TECNICA DELL’AFFRESCO con S. Ponti

Consegna delle Farfalle e delle Libellule d’argento XXXIX CONCORSO 50&PIÙ

Consegna delle Farfalle e delle Libellule d’argento XXXIX CONCORSO 50&PIÙ

LABORATORIO INFORMATICO con Mondo Digitale

15:30 – 18:30 LABORATORI 15:30 – 18:30 LABORATORI 15:30 – 18:30 LABORATORI

CINEMA con Flavio De Bernardinis

CINEMA con Flavio De Bernardinis

CINEMA con Flavio De Bernardinis

CINEMA con Flavio De Bernardinis

SCRITTURA CREATIVA con Enrico Valenzi

SCRITTURA CREATIVA con Enrico Valenzi

SCRITTURA CREATIVA con Enrico Valenzi

SCRITTURA CREATIVA con Enrico Valenzi

POESIA con Elio Pecora

POESIA con Elio Pecora

POESIA con Elio Pecora

POESIA con Elio Pecora

15:30 – 18:30 PILLOLE DI BELLEZZA TRA INCANTO E MAGIA VISITA A PALAZZO BORROMEO A BAVENO - Appuntamento in Appuntamento in esterna con Stefania Ponti esterna con Stefania Ponti Consegna delle Farfalle e delle Libellule d’argento XXXIX CONCORSO 50&PIÙ

S E R A

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VISITA DI UN BORGO Appuntamento in esterna con Stefania Ponti 16:00 – 18:00 #SOCIALIZZIAMO 16:00 – 18:00 #SOCIALIZZIAMO LABORATORIO INFORMATICO con Mondo Digitale

LABORATORIO INFORMATICO con Mondo Digitale

21:30 Auditorium

21:30 Auditorium

21:30 Auditorium

21:30 Auditorium

21:30 Auditorium

PRESENTAZIONE DELLA SETTIMANA Tavola rotonda con i docenti dei laboratori Voci e immagini del lago

Spettacolo

Spettacolo

PROCLAMAZIONE DEI VINCITORI DEL XXXIX CONCORSO 50&PIÙ - Cerimonia di consegna delle Farfalle e delle Libellule d’oro 2021 - Premiazione dei Supervincitori del Concorso edizione 2020

SERATA DI CHIUSURA Presentazione ed esposizione dei lavori realizzati nei laboratori Voci e immagini del lago

*Il programma può subire variazioni - 21 OTTOBRE giovedì - Rientro dei partecipanti alle località di provenienza

ne I Ponti nell’Arte Sator Sator Sator, archeologa e storica dell’arte, autrice di testi teatrali e del format “Pillole di Bellezza”, nonché di alcuni tra i webinar di maggior successo della produzione di Spazio50, proporrà un 62

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viaggio attraverso i capolavori estetici di Baveno, tra passeggiate, visite guidate e appassionanti incontri in cui passato e presente artistico convivono sullo sfondo dell’incantevole paesaggio lacustre. Con un program-

ma tanto ricco di proposte - pensato per incontrare i gusti più diversi - e senza mai perdere di vista il clima di amicizia e serenità che da sempre caratterizza gli eventi di 50&Più, il divertimento è assicurato.



Sport

GIANNI BUGNO, IL MITO SI RACCONTA di !-@-;ѴѴo -u-0bmb

G

ianni Bugno è una leggenda del ciclismo. Attivo dal 1985 al 1998, ottenne 72 vittorie (tra cui i Campionati del mondo su strada del 1991 e del 1992 e il Giro d’Italia del 1990), fu uno degli ultimi corridori in grado di competere ai massimi livelli sia nelle classiche di un giorno che nelle grandi corse a tappe. Nel 1990 e nel 1991 fu inoltre il numero uno della classi¿ca mondiale UCI (Unione Ciclistica Internazionale).

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Ha impiegato oltre vent’anni GDOOD ¿QH GHOOD FDUULHUD SULPD GL SXEEOLFDUH XQ¶DXWRELRJUD¿D &RPH PDL FRVu WDQWR WHPSR LQ un periodo di instant book e di immediatezza dettata dal web? Non lo so nemmeno io. Forse le circostanze del Covid mi hanno messo in condizione di ricostruire gli avvenimenti principali della mia vita sportiva, anche con testimonianze di altri, perché faccio comunque fa-

tica a rivedermi in maniera obiettiva. &L VSLHJKL LO WLWROR GHO OLEUR Per non cadere. Dobbiamo proprio FUHGHUH FKH OHL QRQ VDSSLD DQGDUH LQ ELFLFOHWWD" Sono sempre andato in bicicletta con la paura di cadere, non sono mai stato un funambolo. Ho iniziato a stare davanti nel gruppo e a impratichirmi con il tempo, ¿nché non sono arrivato a fare volate pericolose, fughe e altre cose che, viste adesso, mi fanno


pensare che non fossi neppure io in bicicletta. 4XDO q OD TXDOLWj PLJOLRUH FKH VL ULFRQRVFH FRPH SHUVRQD H FRPH VSRUWLYR" La voglia di lottare sempre, quella che permette a tutti gli sportivi di andare avanti. Il ciclismo tempra la persona. Insegna a combattere, fa star bene con se stessi e con gli altri. 3HUFKp QRQ KD FRQVHUYDWR QXOOD GL XQ SDVVDWR FRVu VSRUWLYDPHQWH JORULRVR Qp WURIHL Qp PDJOLH Qp ULFRUGL" Non sono amante del passato, del tenere le cose ferme, come in un museo. Conservare una bicicletta vuol dire tenerla funzionante e sempre pronta a essere utilizzata. Anche i trofei per me parlano del presente e prospettano il futuro, altrimenti non vale la pena tenerli. È il ricordo di una vittoria del passato e sono convinto che una persona a me cara, come quella cui li ho regalati, ne farà più buon uso di quello che ne farei io. 1HO OLEUR D̆HUPD FKH SHU OHL WXWWH OH YLWWRULH VRQR XJXDOL TXHOOD GL XQD FRUVD SHU DOOLHYL H QH KD YLQWH WDQWLVVLPH FRPH LO FDPSLRQDWR GHO PRQGR GHL SURIHVVLRQLVWL &L SHUPHWWH GL dubitarne? Io de¿nisco la vittoria come qualcosa che si ottiene dopo grandi sacri¿ci. Ricordo la prima come l’ultima, e ognuna è importante perché avviene in un momento particolare della vita. In corsa non si può pretendere di vincere sempre, sono più le volte che le prendi di quelle che le dai. Perciò, quando le dai, le dai volentieri, perché hai imparato a darle a furia di scon¿tte. Le vittorie sono una uguale all’altra, è come dire “ti piace più il primo ¿glio o il quarto ¿glio?”. Sono ¿gli tuoi e per me sono tutte uguali. &UHGH VLD YHUR FKH YDOHYD H YLQFHYD SHU " Me l’hanno detto in tanti. Fa piacere

perché vuol dire che avevo un bel valore. Però non vivo di rimpianti, quello che potevo fare l’ho fatto, ne sono contento e lo rifarei allo stesso modo. &RQ FKH VSLULWR VL D̆URQWD XQ DYYHUVDULR GL̇FLOH GD EDWWHUH" «Di avversari ne ho avuti parecchi, ma quando vai in bicicletta il tuo principale avversario sei tu stesso, devi lottarti contro, contro la tua fatica, la tua voglia di mollare nel momento in cui sŏri e pensi di non farcela. È allora che devi pensare a tutta la fatica che hai fatto in allenamento proprio per ărontare quel momento, solo così riesci a riprenderti e arrivare al traguardo. 8Q PRPHQWR GL̇FLOH GHOOD VXD FDUULHUD IX TXDQGR OD VRVSHVHUR SHU GRSLQJ GRYXWR D FD̆HLQD XQD VRVWDQ]D FKH RJJL QHSSXUH DQDOL]]DQR 4XDOL HUDQR FKLDPLDPROL FRVu JOL ³LPEURJOL´ GL DQQL ID" Gli imbrogli ci sono, ci sono stati, ci saranno. Non sono solo del ciclismo, ma riguardano un po’ tutti gli sport, e sono un problema di̇cile da affrontare. Anche se la lotta contro il doping ha fatto passi da gigante, c’è sempre qualcuno che ci casca ancora. 4XDOL VRQR L VXRL SURSRVLWL SHU LO IXWXUR" Sono nonno da poco e adesso penso a diventare un bravo nonno. E basta.

;u mom 1-7;u;ĺ - lb- b|- bm ;t bѴb0ubo «Non ero forte in salita, non ero forte in volata, non ero forte neppure a cronometro. Mi -uu-m]b- o m roĽ 7-rr;u| oĺ Di certo non ero capace ad andare in bici. Cercavo solo di fare t ;ѴѴo 1_; =-mmo | মĹ u;v|-u; il più possibile in equilibrio per non cadere». È la confessione di un campione che ha vinto nei primi Anni ’90 il Giro d’Italia indossando la maglia rosa dalla rubl- -ѴѴĽ Ѵঞl- |-rr-ķ Ѵ- bѴ-no-Sanremo, la Coppa del Mon7oķ 7 ; om7b-Ѵb 1omv;1 ঞ b ; via dicendo. Gianni Bugno, un mito delle due ruote, si racconta m;ѴѴĽ- |o0bo]u-C- Per non cadere. La mia vita in equilibrio, scritta con il giornalista Tiziano Marino. Persona di poche parole, che odiava le luci della ribalta, u-11om|- ѴĽ Ѵঞlo 1b1Ѵbvlo rubl- del doping, legato a sensazioni, 0-মঞ 1-u7b-1b ; v1om|ub 1om -Ѵ|ub ]b]-mঞĹ ;ѴѴ ķ ; om7ķ m7 u-bmķ _b-rr 11bķ u];mঞmĺĺĺ

«Il ciclismo tempra la persona. Insegna a combattere, fa star bene con se stessi e con gli altri» settembre 2021 | spazio50.org

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Sport

ERALDO PIZZO, 80 ANNI DI SUCCESSI di Ѵb-m- - ubmb

Bandiera della pallanuoto italiana, longevo campione indiscusso, _- 1ov|u b|o bѴ v o v 11;vvo r-uঞ |- 7oro r-uঞ |- 7b ;m|-m7o m- Ѵ;]];m7-

Eraldo Pizzo ࣏ =u- b ruo|-]ombvঞ 7b ľ u]om- ঞ ĺ !;11o r;u !;11oĺ - 1b ࢘ vb =- |;-|uoĿķ ruo]; o 7b $;-|uo 00Ѵb1o b] u; ; ol m; 7b !;11o 1om1;rb|o r;u 1obm oѴ];u; Ѵ- 1b -7bm-m - ; ub1ov|u bu; ƕƏ -mmb 7b v|oub-ķ 7-ѴѴ- ] ;uu- -Ѵ |ubom=o 7;ѴѴ- uo !;11oķ C mo - o]]bĺ m ruo]u-ll- 7- o o0u; 66

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raldo Pizzo è una leggenda della pallanuoto. Con la Pro Recco ha vinto quindici scudetti (più uno con la rivale Bogliasco), una Coppa dei Campioni, nel 1960 è stato medaglia d’oro alle Olimpiadi e, quasi s¿dando un carattere da ligure schivo e concreto, è diventato un mito. «Mi chiamano Cai anche all’estero, ancora oggi che ho 83 anni». Cai sta per Caimano, il soprannome che gli ha dato il portiere compagno di squadra, osservandolo muoversi con gli occhi a ¿lo dell’acqua per sfuggire al ¿schietto dell’arbitro, quando ancora le partite si giocavano in mare. Pizzo sarà

il testimonial della XXVII edizione delle Olimpiadi 50&Più, in programma dal 12 al 21 settembre 2021 a Castellaneta Marina, in provincia di Taranto. Com’è iniziata la storia della Pro Recco? Dalle gomme rubate a un camion. Era il 1946 e Recco era stata rasa al suolo dai bombardamenti del 1943. Sono stati più di venti, ma il più devastante era stato quello del 10 novembre. Il Paese era veramente bello, ma non esisteva più. Mentre la città cercava di risollevarsi, cresceva la spinta vitale della ricostruzione. I ragazzi, nonostante la fame e la po-


vertà, d’inverno giocavano a calcio e d’estate a pallanuoto in mare. Era rimasto il ricordo di una società che si chiamava Enotria e prima della guerra aveva espresso buoni pallanuotisti. Un giorno un gruppo di ragazzi, tutti amici, vedono il camion, portano via i pneumatici e li vendono. L’incredibile è che, invece di usare quei pochi soldi per un paio di scarpe o del cibo, hanno comperato i natelli di sughero, le corde e fatto costruire due porte per avere ¿nalmente un campo da pallanuoto vero. Avevano il desiderio, la necessità, di fare dello sport. Così è nata la Pro Recco. Lei faceva parte di quel gruppo di ragazzi? No, ne faceva parte mio fratello Piero, che aveva 4 anni più di me, giocava già e anche bene. Avevo 8 anni e a quell’età andavo dove andava lui. Ma non sapevo ancora nuotare e ho imparato perché a forza di andare avanti e indietro dove si tocca, da solo - perché i grandi nel frattempo erano andati a tŭarsi dagli scogli - a un certo punto mi sono accorto che stavo a galla. Avevo 11 anni e ho iniziato a seguirli. Finendo in squadra. Due anni dopo giocavo a pallanuoto. A calcio ero negato, in acqua mi veniva tutto facile. La squadra era forte e vinceva. Per due anni di seguito, 1952 e 1953, la Pro Recco è promossa in serie A, ma per disputare il campionato era obbligatorio avere un molo dove l’arbitro potesse camminare avanti e indietro. Invece noi giocavamo in mare con l’arbitro sulla barca che, obiettivamente, non poteva controllare tutti. Quindi lo avete costruito. È stata un’idea del sindaco, il ragionier Antonio Ferro. Non ha chiesto soldi, ma inventato la campagna del cemento. Si è rivolto alla popolazione: portate del cemento e noi costruiremo il molo. Abbiamo partecipato

tutti. La domenica si passava a fare il molo. Io mi buttavo in acqua con le pietre da mettere nelle gabbie di ferro che sono le fondamenta. Ricordo bene che in aprile facevamo i turni, perché l’acqua era fredda e più di un quarto d’ora non si resisteva. Poi abbiamo costruito la piscina che oggi è intitolata proprio ad Antonio Ferro. Una storia bellissima. Allora era naturale. Quando si fanno le cose in comunità diventa tutto più semplice. Quali successi sportivi le sono più cari? Il primo titolo di Campioni d’Italia, nel 1959 a Trieste, è indimenticabile. Mio fratello Piero era diventato un allenatore duro, serio, impegnato. Sapeva come guidare noi ragazzi e gran parte del successo si deve alla sua impostazione di lavoro. Siamo arrivati in ¿nale con la Canottieri Napoli, la squadra favorita, e li abbiamo battuti. Ma ridendo e scherzando… avevamo 20 anni, mio fratello 25 e non pensavamo di vincere. Da Recco a Trieste erano venuti una sessantina di tifosi in Vespa (non c’era l’autostrada), con lo scudetto già cucito sulla bandiera. Nel 1960 vince le Olimpiadi a Roma. Per uno sportivo signi¿ca toccare la vetta. Giocare la ¿nale davanti a 16mila spettatori è stato incredibile. Dove tiene la medaglia? Nella scatola di una cravatta della Pro Recco. Dev’essere in un armadio. Ho anche il pallone di cuoio con cui abbiamo giocato la ¿nale olimpica. In un sacchetto di plastica sempre nell’armadio. Tengo tutto. $ %HOJUDGR OR VFRUVR JLXJQR ha alzato commosso la Coppa della Champions League vinta dalla Pro Recco. Mi sono commosso perché una squadra di giovani mi ha chiamato in mezzo a loro e mi ha fatto alzare la

coppa per primo. Senti di fare parte di qualcosa che hai contribuito a costruire. Consiglio a tutti di frequentare i giovani per rimanere giovani. Che consiglio può dare a chi GHYH D̆URQWDUH XQD JDUD GL qualunque livello e a qualunque età? Essere concentrati su di sé e sui propri compagni. Pensare alla vittoria non solo non serve, ma può essere controproducente, perché se vai in svantaggio rischi il panico. Se ho potuto giocare e vincere ¿no a 44 anni, è perché ho sempre giocato più con la testa che con il corpo.

Eraldo Pizzo è nato a Genova nel 1938 e vive a Recco da quando aveva 6 anni. La sua carriera nella pallanuoto, prima come atleta poi come dirigente, coincide con quella della Pro Recco, una squadra 1_; _- bm|o | oĺ b o ࣏ -uub -|o v Ѵ |; o 7;Ѵ lom7o 1om la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1960. settembre 2021 | spazio50.org

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Sport

T

rionfa il bianco. I capelli, la maglietta, il peso da un chilo e mezzo mostrato con orgoglio nel pugno stretto in primo piano: tutto, anche lo sfondo, è rigorosamente bianco. È la scelta cromatica della copertina della rivista dell’Università di Harvard dedicata ai bene¿ci dello sport per gli over 65, e forse, non è casuale. Il bianco è rassicurante, è il colore propiziatorio indossato dalle spose che iniziano una nuova fase della vita o dai bambini che ricevono la Prima Comunione. Nella psicologia dei colori, il bianco rappresenta la libertà, la pace, la puri-

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¿cazione, la gioia che accompagna un nuovo inizio. È sicuramente il colore perfetto per il messaggio che i ricercatori di Harvard vogliono consegnare ai loro lettori: lo sport rasserena, puri¿ca il corpo e la mente, permette di guardare al futuro con speranza. Lo sport, insomma, ti cambia la vita, in meglio ovviamente, e la trasformazione può avvenire ad ogni età. Abbiamo scelto la parola “sport” al posto della generica “attività ¿sica” per scongiurare subito il possibile equivoco: i bene¿ci per la salute (e sono tanti) si ottengono con allenamenti speci¿ci, calibrati in base al-

le proprie caratteristiche ¿siche più che all’età, e non con la passeggiata intorno al palazzo. A meno che il palazzo non sia la Reggia di Versailles e la passeggiata non avvenga al ritmo della Marsigliese. Secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per prevenire molte malattie, dal diabete a quelle cardiovascolari ¿no al cancro, tutte le persone, indipendentemente dall’età, dovrebbero svolgere ogni settimana 150-300 minuti di attività sportiva di intensità moderata, o 75150 minuti di allenamenti ad elevata intensità in aggiunta a esercizi di


IL MOVIMENTO È VITA E NON CONOSCE LIMITI D’ETÀ

di Adelaide Vallardi

" oѴ];u; -ѴѴ;m-l;mঞ vr;1bC1b ; v lbv u- ruo7 1; 0;m;C1b vb- - Ѵb ;ѴѴo Cvb1o 1_; l;m|-Ѵ;ĺ u-ঞ1-ঞ 1om l;|o7o ; u;]oѴ-ub|࢘ķ -b |-mo - l-m|;m;uvb bm 0 om- v-Ѵ |; potenziamento muscolare a intensità moderata o elevata, due o più giorni alla settimana. Dopo i 65 anni bisognerebbe aggiungere esercizi speci¿ci per l’equilibrio e dedicare almeno tre giorni alla settimana agli allenamenti per răorzare la muscolatura. I muscoli Il termine medico è “sarcopenia”. Consiste nella perdita della massa muscolare associata all’invecchiamento. È un processo ¿siologico che però può, anzi deve, essere contrastato. «È ben noto che un corretto e costante esercizio ¿sico a ogni età contrasta la perdita di forza e tono muscolare connessa all’invecchiamento, e soprattutto negli anziani, per i quali l’attività ¿sica è un salvavita, perché ha ripercussioni positive sulle capacità cognitive, la disabilità, la funzione cardiovascolare e respiratoria, il ritmo sonno-veglia», spiega Francesco Landi, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG). Numerosi studi scienti¿ci hanno dimostrato che non è mai troppo tardi per “farsi i muscoli”. Le possibilità per aumentare la massa muscolare sono tante, dallo <oga al Pilates, dal Tai Chi agli esercizi di sollevamento pesi o di resistenza con le bande elastiche. Se ci si ȧda a persone competenti

&m- 1ov|-m|; -ম b|࢘ vrouঞ - r ॔ ;vv;u; 1omvb7;u-|- -m|-]ombv|- 7;ѴѴĽbm ;11_b-l;m|oĺ u- ;uvo mĽ-7;] -|- ruo]u-ll- bom;ķ l o ;uvb vb]mb=b1- ub|-u7-u; Ѵ- 1olr-uv- 7b ruo0Ѵ;l-ঞ1_; Cvb1_; ; bm-ম b|࢘ķ ub v1bu; - 1omv;u -u; m- 0 om- bll-]bm; 7b v࣐ ; v=u -u; Ѵ; ruorub; 1-r-1b|࢘ĺ om - vo o -Ѵ |-|o bѴ ]u-m7; blr- o v ѴѴ- v=;u- rvb1_b1- ; 7;Ѵ 0 om lou;ķ 1om lb]Ѵbou-l;mঞ v 1om1;m|u- bom; ; 1om|uoѴѴoĺ

(ed è bene farlo prima di prendere iniziative), i bene¿ci si ottengono anche a cent’anni. Lo sa bene Jonathan Bean, professore di Medicina dello sport e riabilitativa all’Università di Harvard, che porta ad esempio il suo paziente di 101 anni che non ha saltato neanche un allenamento pur di veder coronare il suo sogno: spingere da solo la sua sedia a rotelle per poter andare a comprare il giornale all’edicola ogni mattina. Dopo un programma di training mirato con i pesi per rinforzare la muscolatura delle braccia, il signore ultracentenario ha ¿nalmente raggiunto il suo obiettivo. «Lo voleva e ce l’ha fatta. È arrivato al punto in cui riusciva a spingere la sedia a rotelle per potere scendere in strada e leggere il giornale. Non è davvero mai troppo tardi», ha commentato il professor Bean sulla Rivista di Harvard. Ovviamente non si possono fare miracoli. Per quanto ci si alleni, a 80 o 90 anni non si potrà competere a braccio di ferro con chi ne ha 40 o 50. Ma la maggior parte delle persone può indubbiamente acquisire una maggiore forza. Gli esperti di Harvard, che sono tra i più accreditati al mondo, hanno fatto di tutto perché il loro messaggio arrivasse forte e chiaro: bisogna sfatare il mito dell’“oramai è troppo tardi”, perché anche dei piccoli progressi nella forza muscolare possono fare la dĭerenza. Mantenere in salute i muscoli è importante tanto quanto mantenere in salute il cuore o il cervello. Perché se i muscoli sono deboli, lo scheletro non viene adeguatamente sorretto, si sviluppano problemi di postura che generano dolori e aumentano il rischio di cadute. Il test: Quanta forza hai? L’esame per valutare la salute della muscolatura degli arti inferiori, chiamato “Chair Stand Test” (il settembre 2021 | spazio50.org

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Sport test della sedia), è semplice. Basta sedersi su una sedia con le braccia incrociate sul petto, impostare un timer per 30 secondi e contare quante volte ci si riesce ad alzare e a sedere sulla sedia in quel lasso di tempo, mantenendo le braccia incrociate. Associando l’età al numero di alzate e sedute in 30 secondi si può calcolare il rischio di cadute. In generale, se non si è arrivati a 15, vuol dire che la muscolatura è debole e poco scattante. In particolare, se si hanno tra i 60 e i 64 anni si è a elevato rischio di cadute se ci si alza dalla sedia per meno di 12 volte, o meno di 10 se si hanno tra i 70 e i 74 anni, o meno di 8 tra gli 85 e gli 89. Alle persone tra i 90 e i 94 anni basta superare le 5 volte per venire considerate in buona forma ¿sica. L’allenamento perfetto Attività aerobica, potenziamento muscolare ed esercizi di equilibrio e stretching. Le tre attività sono importanti rispettivamente per la salute del cuore, per quella dei muscoli e per ridurre il rischio di cadute.

L’attività aerobica è quella che aumenta il battito cardiaco, fa sudare e fa venire l’ăanno. Quella di intensità media permette di parlare ma non di cantare, quella di intensità elevata non consente di fare né l’una né l’altra cosa. Rientrano in questa categoria le camminate a passo svelto, la corsa, il ciclismo, il tennis e la danza. Secondo le indicazioni dell’OMS, 75 minuti di allenamento a elevata intensità equivalgono a 150 minuti di attività a intensità moderata (è la soglia di attività ¿sica minima a settimana). Gli esercizi per rinforzare la massa muscolare vanno, come abbiamo detto, dal sollevamento pesi al Pilates. Per migliorare l’equilibrio, invece, le attività più indicate sono il Tai Chi e lo <oga. Il test dell’equilibrio Per valutare la capacità di restare in equilibrio si può ricorrere al cosiddetto “test della cicogna”: bisogna stare in piedi, mani sui ¿anchi, con la pianta del piede sul ginocchio della gamba d’appoggio, salire sulla punta del piede appoggiato a terra e calcola-

‫ ݼ‬m- t ;vঞom; 7b 1_blb1-Ĺ l;m|u; 1b vb -ѴѴ;m- vb ruo7 1omo ]Ѵb endocannabinoidiķ loѴ;1oѴ; 1-r-1b 7b - l;m|-u; Ѵ; 1omm;vvbomb |u- b m; uomb

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re quanti secondi si riesce a mantenere la posizione. I valori normali sono tra i 30 e i 40 secondi. Al di sotto di quella soglia l’equilibrio viene considerato insu̇ciente e il rischio di cadute aumenta. Tutto muscoli, niente cervello? Sfatiamo il mito che ¿nora ha rovinato la reputazione dei “palestrati”. I bicipiti o gli addominali ben de¿niti non sono sinonimo di poco cervello. Al contrario, chi fa sport assiduamente ha un cervello più in forma di chi non svolge attività ¿sica. Insomma, è di̇cile trovare una strategia di prevenzione così completa come lo sport, un’attività così salutare capace di fare bene tanto al corpo quanto alla mente. Secondo uno studio dell’Università di Ginevra, i bene¿ci dell’esercizio ¿sico sulla memoria e sulle capacità cognitive sono visibili subito, appena terminato l’allenamento. Lo ha dimostrato un semplice esperimento: i ricercatori hanno sottoposto un gruppo di volontari a speci¿ci test per valutare le performance del cervello prima e dopo l’allenamento, osservando notevoli miglioramenti nei punteggi dopo l’attività ¿sica. A uno sforzo maggiore corrispondeva un maggior rendimento cerebrale. È una questione di chimica: mentre ci si allena si producono gli endocannabinoidi, molecole capaci di aumentare le connessioni tra i neuroni. I ricercatori ne hanno misurato i livelli nel sangue dei partecipanti, osservando valori molto maggiori nelle persone che avevano svolto l’esercizio più intenso. Queste sostanze sono le stesse responsabili del cosiddetto “runner’s high”, lo “sballo di chi corre”, uno stato ¿sico caratterizzato da una piacevole euforia che dà anche dipendenza. Se anche l’umore ne bene¿cia, cos’altro serve per considerare lo sport il re del benessere?


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di Stefano Leoni

A TAVOLA, SI GIOCA! Monopoli, Risiko, Cluedo, ma anche gli scacchi o la dama. Sono giochi da tavolo che fanno bene all’umore, alla socialità e al cervello. -uoѴ- 7b -l; m -0ķ bѴ ruo]u-ll- 7b ub1;u1- Cm-m b-|o 7- vlo7;;

S

ul ¿nire dell’estate del 2019, Twitter è diventato il palcoscenico di una storia che ha unito diverse generazioni. Tutto ha preso piede dal racconto di un ragazzo francese, Antoine, che servendosi delle poche battute disponibili per ogni post ha ricordato la nonna nel giorno più triste. «Mia nonna se n’è andata. I suoi funerali sono stati oggi, ma vorrei parlarvi di una cosa molto importante: il suo amore per Dungeons & Dragons (D&D)». Inizia così il primo dei venticinque post sulla nonna appassionata di questo gioco di ruolo nato nel 1974 dalla mente di Gary Gyga[ e Dave Arneson. Una storia che ha commosso più di 100mila persone e che ha fatto sognare appassionati e non, incuriosendo anche nuovi giocatori. In questo “passatempo”, infatti, esistono moltissime creature, come el¿, orchi e nani, e ognuna di loro viene interpretata attivamente dai giocatori. Ogni partecipante ha, così, il proprio personaggio con il quale ărontare un’avventura a più puntate, calandosi in un’ambientazione immaginaria. Un divertimento che Antoine ha pensato di condividere con sua nonna e che coinvolge, nel mondo, oltre 20 milioni di giocatori di tutte le età.

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Al mondo esistono circa 103.500 giochi da tavolo, ma ogni anno se ne aggiunge un nuovo migliaio. ; ঞroѴo]b; -mmo 7- t ;ѴѴb -v|u-ম - t ;ѴѴb r;u 0-l0bmbķ t ;ѴѴb r;mv-ঞ r;u Ѵ; =-lb]Ѵb;ķ b ]bo1_b 7;Cmbঞ r-u| games, quelli di simulazione, gli strategici e loѴঞ -Ѵ|ubĺ

D’altronde, D&D è l’esempio più famoso in quello che è un mondo di giochi da tavolo meno consueti. Negli ultimi sedici mesi, poi, complice il Covid, questo e altri giochi in scatola sono tornati a popolare le case di chi ha dovuto far fronte alle restrizioni e al distanziamento sociale. Molti hanno optato per i classici Monopoli, Cluedo e Risiko, sino ad arrivare ai più inediti Seven Wonders, Di[it o Dobble. De¿nendo così il successo di un settore che nel 2020 ha quasi raddoppiato le vendite grazie alla capacità di superare le distanze tra generazioni e la possibilità di divertirsi lontano da uno schermo. Ma i bene¿ci di questo passatempo vanno ben oltre. Secondo uno studio condotto da Asmodee, casa editrice che pubblica e distribuisce giochi da tavolo e di ruolo, Game in Lab e CoBTe. (Cognition Behavior Technology), il laboratorio dell’Università della Costa Azzurra, i giochi da tavolo potrebbero rappresentare un ottimo strumento per contrastare il decadimento cognitivo. Davanti a un progresso scienti¿co che ancora, purtroppo, fatica a trovare terapie ėcaci nella cura di demenza e Alzheimer, l’unica via percorribile al momento sembra quella dei trattamenti non farmacologici. Una serie


Prevenzione

di tecniche e strategie che rallentano il decorso di queste malattie e permettono a chi ci convive di mantenere il più a lungo possibile l’autonomia. Perché non provare, allora, con giochi facili e divertenti? Se lo sono chiesto i ricercatori che hanno testato la loro intuizione su 76 persone, di età media pari a 84 anni, a cui era stato diagnosticato un disturbo neurodegenerativo di lieve o medio livello. Gli strumenti a loro disposizione erano i due giochi di carte Dobble e Timeline, debitamente adattati per livello di di̇coltà. Il primo prevede il riconoscimento di ¿gure simili tra loro, mentre il secondo chiede ai giocatori di inserire in ordine corretto una serie di eventi storici sulla linea del tempo. Abilità che, in molti casi, sono le prime a scomparire quando si ha a che fare con Alzheimer e demenza. I risultati del progetto hanno portato a una scoperta innovativa: i giochi da tavolo possono essere uno strumento prezioso per migliorare la qualità della vita di un paziente, lavorando sulla stimolazione cognitiva e comportamentale, ma anche sull’umore e la socialità. Dopo il successo dello studio, Game in Lab ha pensato di estendere la propria area di ricerca anche ad altri ambiti. A Bru[elles e in Lussemburgo, ad esempio, Asmodee ha ¿nanziato uno studio sull’ėcacia dei giochi da tavolo nella formazione e nell’apprendimento, mentre nel Regno Unito è all’attivo una ricerca per l’invenzione di giochi da tavolo che mettano in scena le problematiche legate al cambiamento climatico e le relative soluzioni. Inoltre, in Australia, viene studiata la trasposizione dei giochi da tavolo in digitale per cercare di capire come questo strumento possa accelerare l’alfabetizzazione digitale della popolazione. Insomma, un vero e proprio mondo che può far divertire grandi e piccoli, migliorando al tempo stesso le loro conoscenze e abilità.

SFIDE ONLINE Durante il lockdown e le restrizioni 7- ubvr; -u;ķ loѴঞ -l-mঞ 7;b ]bo1_b 7- |- oѴo vb vomo 7-ঞ -rr m|-l;mŊ |o v rb- -=oul; omѴbm;ĺ &m- 7;ѴѴ; rbা =-lov; ࣏ Board Game Arena, un vb|o bm 1 b vb r ॔ ]bo1-u; omѴbm;ķ vb- bm |;lro u;-Ѵ; 1_; - | umbķ 1om|uo ]bo1-|oub 7- | ; Ѵ; r-uঞ 7;Ѵ lom7oĺ

IL FESTIVAL DEL GIOCO Ѵ ƒķ Ɠ ; Ɣ v; ;l0u;ķ - o7;m-ķ |ouŊ m- Ѵ- Ŋ ;vঞ -Ѵ 7;Ѵ ]bo1oĺ Ľ Ѵঞ l- edizione, nel 2019, aveva radunato 44mila visitatori di ogni età. Nella 1b ࢘ ;lbѴb-m- vb |uo - -m1_; bѴ -l; Science Research Center, un centro di ricerca interuniversitario dove si studia la materia ludica. settembre 2021 | spazio50.org

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Scienze

PASSIONE SCACCHI, ESERCIZIO PER LA MENTE ";7b1b r; b 7bvrovঞ v m- v1-11_b;u- 0b-m1- ; m;u-ĺ &m lb 7b r-vvbom;ķ v|u-|;]b- ; bm| b|oķ m ]bo1o 7-ѴѴ; oub]bmb -mঞ1_bvvbl; ; |u- b rbা 7b@ vb -Ѵ lom7o di Giovanna Dall’Ongaro

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n gioco o uno sport? Gli scacchi sono un po’ tutte e due le cose e anche molto altro. Sono un gioco perché chi lo pratica si diverte, sono uno sport perché ci sono le regole, c’è la partita, c’è la competizione con vincitori e vinti. In alcuni Paesi, come nel Regno Unito, in Francia e in Germania, sono anche una disciplina didattica compresa nel piano di studi sin dalle elementari, che al pari della matematica serve per potenziare le capacità logiche. Non solo: gli scacchi sono anche un’ottima ginnastica per il cervello, anzi quasi una terapia capace addirittura di prevenire il decadimento cognitivo. Secondo uno studio recentemente pubblicato su The New England Journal of Medicine, una delle più importanti riviste scienti¿che del mondo, le persone di 75 anni che giocano regolarmente a


Prevenzione

scacchi hanno un minor rischio di sviluppare demenza rispetto ai coetanei non giocatori. Dei bene¿ci di questa disciplina per il cervello abbiamo parlato con Nicola Tambasco, neurologo dell’Azienda Ospedaliera e Universitaria di Perugia, lui stesso giocatore di scacchi. Dottore, come mai gli scacchi aiutano a tenere in forma il cervello? Il gioco degli scacchi prevede una varietà quasi in¿nita di mosse. E ciò richiede uno sforzo di creatività e fantasia, oltre che di concentrazione e di memoria. Il che signi¿ca che ci sono diverse aree del cervello stimolate dal gioco. Cosa succede al cervello di un giocatore di scacchi? Succede qualcosa di molto simile a quel che accade nel cervello di chi compone della musica. Il cervello non ripete mai schemi pre¿ssati ma è in cerca di soluzioni sempre nuove. E questo vale sia per il gioco degli scacchi sia per l’esecuzione della musica. Ma negli scacchi c’è anche un elemento in più che fornisce un ulteriore stimolo al cervello: l’avversario. Il giocatore deve adattare la sua strategia a quella di un’altra persona, il che rende l’attività ancora più stimolante per il cervello. &L IDFFLD XQD OLVWD GHJOL H̆HWWL EHQH¿FL GHJOL VFDFFKL« Aumentano la capacità di concentrazione, migliorano la memoria e promuovono il problem solving, visto che sulla scacchiera ci si muove con degli obiettivi precisi. Insomma, gli scacchi modi¿cano, migliorandole, molte capacità neuronali. Ma non solo. Ci sono anche degli ĕetti positivi di carattere psicologico. Lo scacchista solitamente è una persona pacata, equilibrata, socievole. È probabile che chi sceglie di giocare a scacchi abbia già queste caratteristiche, ma è indubbio che questa disciplina non

fa che alimentarle. Giocare a scacchi richiede pazienza e costringe a rimanere fermi a lungo, e quindi invita all’autocontrollo e alla calma. Ci si allena così ad ărontare i problemi in maniera tranquilla. Cosa direbbe per convincere qualcuno ad iniziare a giocare? Che è un gioco divertente, adatto a qualunque età, capace come poche altre attività di potenziare le capacità cognitive. Uno degli aspetti più belli di questo gioco è che è intergenerazionale. Nei circoli si assiste a persone con i capelli bianchi che vengono s¿date da adolescenti. Gli scacchi sono universali, vanno bene per tutti. L’unica cosa che conta è la capacità, che non dipende quasi mai dal dato anagra¿co. È davvero un gioco senza età. Lo dice anche nel senso che si può imparare a qualunque età? Sì, certo. È possibile iniziare anche da grandi. Spesso succede che si impari a giocare da bambini e che poi si riprenda quando si va in pensione e si ha più tempo libero. Ma si può benissimo cominciare da neo¿ti a qualunque età. Basta apprendere le regole base. Poi si migliora con la pratica. Gli scacchi, però, hanno la faPD GL XQ JLRFR GL̇FLOH &¶q FKL rinuncia prima di cominciare proprio perché spaventato dalOD FRPSOHVVLWj« Questo è un po’ un mito da sfatare. Certo, tutto dipende dal livello a cui si vuole arrivare. Una cosa è giocare per divertirsi, un’altra è voler diventare dei campioni. Ma non c’è bisogno di puntare così in alto. Tutti possono arrivare a giocare delle partite di scacchi in famiglia. Da giocatore di scacchi, quale altro mito vorrebbe sfatare? Vorrei sfatare il mito del giocatore asociale e distaccato. Di solito è esattamente l’opposto, ossia una persona tranquilla e aperta al prossimo.

IL CERVELLO DEI CAMPIONI E DEI NEOFITI

Uno studio pubblicato sulla rivista Nature ha dimostrato che i campioni di scacchi giocano usando parti del cervello diverse rispetto ai principianti. I ricercatori hanno messo a confronto le immagini della risonanza l-]m;ঞ1- 7;Ѵ 1;u ;ѴѴo 7b ƑƏ giocatori di scacchi di diverso Ѵb ;ѴѴoķ lomb|ou-ঞ l;m|u; ;u-mo blr;]m-ঞ bm m- r-uঞ|-ĺ -]Ѵb esami sono emerse alcune 1-u- ;ubvঞ1_; ub1ouu;mঞ |u- b ]bo1-|oub ;vr;uঞĹ Ѵ; -u;; 7;Ѵ 1;u ;ѴѴo rbা -ম ; 7 u-m|; bѴ gioco erano le cortecce frontale e parietale, responsabili della memoria a lungo termine. Succede perché i campioni tengono a mente, per poi richiamarle al momento del 0bvo]moķ Ѵ; r-uঞ|; ]bo1-|; bm precedenza. Nei principianti Ѵ- u;]bom; rbা -ম - ࣏ t ;ѴѴ- del lobo temporale mediano, 1obm oѴ|- m;ѴѴ- 1o7bC1- 7;ѴѴ; m o ; bm=oul- bombĺ vvbķ bm=-মķ imparano cose nuove ad ogni partita e, piuttosto che fare affidamento sulla memoria, cercano di individuare la mossa giusta da fare di volta in volta. settembre 2021 | spazio50.org

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Scienze a cura di Fondazione Umberto Veronesi

GLI INTEGRATORI: QUANDO SERVONO DAVVERO? (b vomo -m1ou- ro1_; 1;u|; ; v ѴѴĽ ঞ Ѵb|࢘ data dall’assunzione di alte dosi di C |o1olrovঞ ĺ m1_; r;u t ;v|o loঞ o bѴ 1omvb]Ѵbo ࣏ v;lru; t ;ѴѴo 7b ub oѴ];uvb -Ѵ ruorubo l;7b1o

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gni giorno gli alimenti che scegliamo, e la loro quantità, inÀuiscono sul nostro stato di salute. Nel caso dei tumori, una dieta equilibrata e uno stile di vita sano (giusto peso corporeo, senza alcol e fumo) aiutano a ridurre di molto il rischio di sviluppare le forme tumorali più dĭuse. Un esempio per tutti è la dieta mediterranea, che oltre a garantire il giusto apporto di macro (proteine, carboidrati e grassi) e micro-nutrienti (sali minerali e vitamine) apporta altre molecole che il nostro organismo non è in grado di produrre e da cui può trarre diversi bene¿ci. Meglio nel piatto o in bustina? Antiossidanti, vitamine, sali minerali: basta la dieta o è utile farne scorta con gli integratori? Abbiamo ancora poche certezze su quanto davvero sia utile assumere ¿tocomposti in dosi molto alte, se non quando sono consigliati dal medico per una carenza

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spazio50.org | settembre 2021

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speci¿ca. E se parliamo di cancro il World Cancer Research Fund raccomanda di non assumere integratori per prevenire i tumori. Come mai, dal momento che molte ricerche sembrano fornire risultati interessanti? Esiste una estrema variabilità genetica fra le persone, fra i vari tipi di tumore, fra i diversi trattamenti ed i diversi tipi di antiossidanti, per cui ad oggi non è possibile dare una raccomandazione sicura e valida per tutti. I tesori nella dieta Prima di ricorrere a supplementi, quindi, è bene riconoscere cosa contengono gli alimenti che portiamo in tavola. Ecco una rapida carrellata: 1. Verdura Ricca di vitamine, sali minerali, ¿bra e altre molecole bioattive fondamentali per la nostra salute. Alcune verdure contengono molecole con effetti antiossidanti antin¿ammatori e antitumorali. Esempi sono broccoli,


Salute

cavolo, cavol¿ore, cavolini di Bru[elles ricchi di polifenoli, i glucosinolati ed i pomodori con il loro licopene. 2. Frutta fresca Meglio se di stagione, anche la frutta è un concentrato di vitamine, sali minerali, ¿bra e antiossidanti. 3. Cereali integrali Sono fonte di carboidrati complessi, la nostra benzina per eccellenza, ma anche di proteine, ¿bra e micronutrienti. L’ideale è variare, frumento, orzo, farro, riso, mais, segale, sorgo, avena, e gli pseudocereali quali quinoa, grano saraceno, amaranto. Meglio consumarli integrali: verranno conservati anche il germe, ricco soprattutto di grassi essenziali, e la parte esterna che contiene polifenoli e sostanze come betaglucani che contribuiscono alla salute del microbiota. 4. Legumi Ottima fonte di proteine vegetali, soprattutto se abbinati ai cereali che ne completano il pro¿lo di aminoacidi essenziali, i legumi contengono ¿bra, micronutrienti e sostanze utili come gli isoÀavoni, l’acido fenolico e i ¿tosteroli. Gli isoÀavoni, abbondanti soprattutto nella soia, hanno dimostrato di inibire la crescita delle cellule tumorali della mammella e del polmone. 5. Pesce azzurro Fonte importante di acidi grassi essenziali della serie Omega 3, soprattutto sgombri, sardine e salmone selvatico, da preferire rispetto a pesci più grandi che rischiano di accumulare metalli pesanti nelle loro carni.

7. Frutta secca e semi Noci, nocciole, mandorle e i semi come quelli di lino, di girasole, di chia, di zucca e di sesamo che contengono grassi “buoni”, calcio, potassio, ferro e vitamine antiossidanti come la E. Sono correlati a un minor rischio cardiovascolare, diabete, sindrome metabolica e tumore al colon. 8. Spezie e aromi Aiutano a ridurre l’uso di sale. Aglio e cipolla contengono sostanze solforate studiate per un ruolo protettivo nei confronti di alcuni tumori. Le erbe aromatiche e le spezie come il peperoncino, lo zenzero o la curcuma, oltre al gusto, aggiungono ai piatti molecole antiossidanti, antin¿ammatorie e antitumorali. 9. Cioccolato fondente Il cioccolato fondente, con almeno il 70% di cacao, è ricco di Àavonoidi, in grado di migliorare i livelli di lipidi nel sangue e la pressione arteriosa. Piccole quantità possono dunque contribuire alla salute cardiovascolare, oltre che al buonumore. 10. Acqua, tè e tisane L’idratazione sta alla base di un regime alimentare corretto e l’acqua può contribuire all’apporto di sali minerali. Interessanti anche tisane in cui possiamo trovare polifenoli e tè verde, ricco di catechine antitumorali.

CONSIGLI UTILI $-Ѵ oѴ|-ķ -m1_; v; bm v-Ѵ |;ķ roŊ |u;00; ubv Ѵ|-u; m;1;vv-ubo - -Ŋ Ѵ;uvb 7b bm|;]u-|oubĺ ‫ ݼ‬v;lru; u-11oŊ l-m7-|o bѴ r-u;u; 7;Ѵ l;7b1o r;u 1-rbu; 1ov- o11ouu; ; r;u t -m|o |;lroĺ Ŋ - b|-lbm- ƐƑ - bm|;]u-|- m;b ;]-mbķ o =-ul-1oѴo]b1-l;m|; o 1om ruo7oম -Ѵbl;m|-ub =ouঞC1-ঞĺ Ŋ Ľ-1b7o =oѴb1o - v;lru; bm|;]u-|o rubl- ; 7 u-m|; m- ]u- b7-m -ĺ Ŋ - b|-lbm- ro|u;00; ;vv;u; ঞѴ; bm =oul- 7b v rrѴ;l;m|o r;u vov|;m;u; bѴ vbv|;l- bll mb|-Ŋ ubo ; 1ol; 0Ѵ-m7o -mঞv|-lbmb1o m;ѴѴ; 1om];vঞomb 7- u-@u;77-Ŋ l;m|oĺ Ŋ - b|-lbm- r ॔ ;vv;u; m;1;vŊ v-ub- 1om mĽbm|;]u- bom; bm 1-Ŋ vo 7b v1-uv- ;vrovb bom; -Ѵ voѴ; o 7oro b ѵƔ -mmb r;u m- 7blbŊ m b|- ;L1b;m - 7;ѴѴĽou]-mbvlo m;ѴѴ- vbm|;vbĺ

6. Olio extravergine di oliva Protegge le arterie attraverso la regolazione dei livelli di colesterolo circolanti. Inoltre, è ricco di antiossidanti tra cui la vitamina E, il tocoferolo e composti fenolici che proteggono dai radicali liberi. settembre 2021 | spazio50.org

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ABBIAMO SCOPERTO CHE C’È VITA DOPO LA VITA. Grazie al tuo lascito testamentario a Fondazione Umberto Veronesi, la ricerca oncologica potrà andare avanti e migliorare la vita delle generazioni future.

Fondazione Umberto Veronesi sostiene i migliori ricercatori, impegnati a trovare nuove terapie per i tumori e per le patologie ad essi correlati. Scopri di più su lasciti.fondazioneveronesi.it Per saperne di più e ricevere gratuitamente la guida informativa sui lasciti, telefona allo o scrivi una e-mail a lasciti@fondazioneveronesi.it In alternativa, compila il coupon e invialo via fax al numero 02.76406966 oppure in busta chiusa a Fondazione Umberto Veronesi - Via Solferino 19, 20121 Milano.

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Tecnologia e dintorni CURIOSITÀ

a cura di Valerio Maria Urru

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settembre 2021 | spazio50.org

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ASSEGNO TEMPORANEO PER I FIGLI Domande dal 1 luglio al 31 dicembre 2021 Lavoratori autonomi, lavoratori dipendenti che non hanno diritto all’ANF e disoccupati potranno richiedere l’assegno temporaneo per i figli dal 1° luglio fino al 31 dicembre.

QUALI SONO I REQUISITI? presenza nel nucleo di figli minori; ISEE non superiore a 50.000 euro; non godimento degli ANF (assegni al nucleo familiare).

L’assegno è corrisposto per ciascun figlio minore e l’importo varierà sia in base alla situazione economica (gli importi diminuiscono al crescere del livello dell’ISEE) che in base al numero dei figli.

La domanda di assegno temporaneo va presentata all’Inps entro il 31 dicembre 2021. Per avere diritto alle mensilità arretrate a partire dal mese di luglio 2021, è necessario presentare la domanda entro il 30 settembre.

Trova la sede sul nostro sito o chiama il nostro numero unico nazionale

Il Patronato 50&PiùEnasco è a disposizione per la presentazione della domanda di Assegno e, grazie alla collaborazione con 50&PiùCaf, potrà fornire assistenza anche per la compilazione e presentazione dell’Isee minorenni.

ISTITUTO DI PATRONATO E DI ASSISTENZA SOCIALE

www.50epiuenasco.it


Previdenza

a cura di Luca Giustinelli

ASSEGNO TEMPORANEO PER FIGLI MINORI: REQUISITI E DOMANDE ;u Ѵ; ub1_b;v|; ru;v;m|-|; ;m|uo bѴ ƒƏ v; ;l0u; ƑƏƑƐķ vr; -mo Ѵ; l;mvbѴb|࢘ -uu;|u-|; - r-uঞu; 7-Ѵ l;v; 7b Ѵ ]Ѵbo

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n attesa del nuovo Assegno Unico per i ¿gli previsto dal 1 gennaio 2022, sono state introdotte per il periodo 1 luglio-31 dicembre 2021, alcune misure temporanee e di ėcacia immediata a sostegno delle famiglie con ¿gli minori.

Maggiorazione importi ANF Per il periodo dal 1 luglio 2021 al 31 dicembre 2021, gli importi mensili dell’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) sono aumentati: - per i nuclei familiari ¿no a due ¿gli: di ¼ 37,50 per ciascun ¿glio; - per i nuclei familiari di almeno tre ¿gli: di ¼ 55,00 per ciascun ¿glio. L’aumento viene riconosciuto d’u̇cio a tutti i richiedenti ANF aventi diritto. Assegno temporaneo o “ponte” È stato introdotto, per il periodo 1 luglio-31 dicembre 2021, un assegno temporaneo detto “assegno ponte” destinato alle famiglie con ¿gli minori che non abbiano diritto agli Assegni per il Nucleo Familiare. Destinatari. Sono quindi destinatari di questa misura: lavoratori autonomi (compresi i CD/CM), titolari di pensione da lavoro autonomo, soggetti disoccupati senza indennizzo, incapienti, lavoratori dipendenti senza diritto all’ANF perché con percentuale di reddito dipendente inferiore al 70% del reddito familiare complessivo. Requisiti. Per accedere al bene¿cio, il nucleo familiare deve possedere cumulativamente tutti i seguenti requisiti: a) il richiedente deve essere: cittadino italiano o di uno Stato membro dell’UE, o suo familiare titolare del

diritto di soggiorno; o cittadino di uno Stato non appartenente all’UE, in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno semestrale; soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia; domiciliato o residente in Italia, avere i ¿gli a carico sino al compimento del 18 anno di età e residente e convivente con il/i minore/i; residente in Italia da almeno 2 anni, anche non continuativi, oppure titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale. b) titolarità di un ISEE in corso di validità inferiore a ¼ 50mila annui. Misura dell’assegno. Gli importi mensili spettanti per ciascun ¿glio minore vengono determinati in base al valore ISEE ed in relazione al numero dei ¿gli minori presenti nel nucleo (se il nucleo è composto da più di due ¿gli, l’importo unitario per ciascun ¿glio minore viene aumentato del 30%). Nell’esempio sono riportati gli importi spettanti per un nucleo con un valore di ISEE minimo (¿no a ¼ 7mila) e per uno con il valore ISEE massimo (¿no a ¼ 50mila). Per ciascun ¿glio minore con disabilità (a prescindere dal grado)

gli importi sono maggiorati di 50 euro. Compatibilità. Il bene¿cio è compatibile sia con il Reddito di cittadinanza, sia con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei ¿gli a carico, erogate dalle regioni, province autonome e dagli enti, sia con altre misure a sostegno della famiglia (assegno ai nuclei con tre ¿gli minori, assegno di natalità, premio alla nascita, fondo di sostegno alla natalità, detrazioni ¿scali). Per i nuclei familiari percettori di Reddito di cittadinanza, l’INPS corrisponde d’u̇cio l’assegno temporaneo congiuntamente al Rdc, ¿no a concorrenza dell’importo dell’assegno spettante in ciascuna mensilità. Il bene¿cio complessivo è quindi determinato sottraendo dall’importo teorico spettante la quota di Reddito di cittadinanza relativa ai ¿gli minori che fanno parte del nucleo familiare. L’assegno temporaneo è invece incompatibile con la percezione dell’Assegno al Nucleo Familiare (ANF). Decorrenza. Per le domande presentate successivamente al 30 settembre, l’assegno temporaneo decorrerà dal mese di presentazione della domanda (il cui termine ultimo di presentazione è, pertanto, il 31 dicembre 2021); per le domande presentate entro il 30 settembre 2021, verranno corrisposte le mensilità arretrate a decorrere dal 1° luglio 2021. Il Patronato 50&PiùEnasco è a disposizione per la presentazione della domanda di Assegno temporaneo e, grazie alla collaborazione con 50&PiùCaaf, potrà fornire assistenza anche per la presentazione della DSU ai ¿ni del rilascio dell’attestazione ISEE, utile ai ¿ni della domanda dell’assegno.

Fascia ISEE

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Fino a € 7mila

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da € 40mila a € 50mila

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oltre € 50mila

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0 settembre 2021 | spazio50.org

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Fisco

a cura di Alessandra De Feo

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articolo 1 del D.L. 73/2021 prevede un ulteriore contributo a fondo perduto che può articolarsi in: un contributo “automatico”, un contributo “alternativo” o un contributo “residuale”. Li esaminiamo di seguito. Il contributo “automatico” ha come presupposto la percezione del contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Sostegni (articolo 1, D.L. 41/2021) ed è concesso: a tutti i soggetti con partita IVA attiva al 26.5.2021 (data di entrata in vigore del decreto), che hanno richiesto e ottenuto il contributo a fondo perduto di cui al Decreto Sostegni; senza presentazione di alcuna istanza; in misura pari a quello già riconosciuto dal Decreto Sostegni; con la stessa modalità scelta per il precedente (accredito diretto o credito d’imposta da utilizzare in compensazione nel Modello F24). Il contributo “alternativo” è concesso: a tutti i soggetti, che abbiano presentato (o meno) l’istanza per il contributo del Decreto Sostegni, che svolgono attività d’impresa, arte o professione o producono reddito agrario, titolari di partita IVA attiva al 26.5.2021, residenti o stabiliti nel territorio dello Stato, diversi da enti pubblici e intermediari ¿nanziari, a condizione che: i ricavi/compensi del 2019 non siano superiori a 10 milioni di euro;

l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo dall’1.4.2020 al 31.3.2021 sia inferiore almeno del 30% rispetto all’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dall’1.4.2019 al 31.3.2020; sia stata presentata apposita istanza all’Agenzia delle Entrate, con modalità e termini che sono de¿niti con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, n. 175776, del 2 luglio 2021. L’istanza deve essere inviata, all’Agenzia delle Entrate, dal 5 luglio e ¿no alla scadenza del 2 settembre 2021. La misura del contributo, stabilita in percentuali diverse a seconda se si è già usufruito del contributo del Decreto Sostegni, da applicarsi alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo 1.4.2020-31.3.2021, e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo 1.4.2019-31.3.2020. Il contributo “residuale” è un ulteriore contributo a fondo perduto ed è riconosciuto: a tutti i soggetti che svolgono attività d’impresa, arte o professione o che producono reddito agrario, residenti o stabiliti nel territorio dello Stato, titolari di partita IVA attiva al 26.5.2021 e diversi da enti pubblici e intermediari ¿nanziari; purché i ricavi/compensi del 2019

non siano superiori a 10 mln di euro; a condizione che vi sia un peggioramento del risultato economico d’esercizio relativo al periodo d’imposta in corso al 31.12.2020, rispetto a quello relativo al periodo d’imposta in corso al 31.12.2019, in misura pari o superiore alla percentuale che sarà definita con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze; nella misura determinata applicando la percentuale che sarà de¿nita con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze alla dĭerenza tra il risultato d’esercizio 2020 e quello relativo al 2019, al netto dei contributi a fondo perduto eventualmente già riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate; previa presentazione di apposita istanza telematica all’Agenzia delle Entrate, con modalità e termini stabiliti con provvedimento ma, in ogni caso, entro 30 giorni dall’apertura della procedura e solo se la dichiarazione dei redditi relativa al 2020 è presentata entro il 10.9.2021.

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GRANDI CROCIERE 50&PIÙ TURISMO dal 18 al 25 febbraio 2022

Emirati Arabi, Oman e Qatar con Costa Firenze Una crociera negli Emirati Arabi è perfetta per chi vuole scoprire un’arte antica, sapori speziati, la modernità e tutta la magia del deserto. Escursioni: soste notturne sotto le stelle del deserto e tanto tempo per appassionarti alla bellezza futuristica di Dubai, [L^^PRRTL]P YPWWɪLY_TNL NT__¨ OT 8`^NL_ YLaTRL]P YPW ʭ Z]OZ in Oman, ammirare le moschee di Abu Dhabi e lo scintillante skyline di Doha. Expo Dubai 2020: un’occasione unica per visitare la prima 0^[Z^TeTZYP @YTaP]^LWP YPW 8POTZ :]TPY_P @Y PaPY_Z Lʬ L scinante e coinvolgente, proiettato nel futuro.

LA NAVE COSTA FIRENZE La nuova nave che celebra il Rinascimento e il guv|o ঞ rb1-l;m|; b|-Ѵb-moķ 7b 1 b Ѵ- 1b ࢘ |ov1-m- ࣏ Ѵ- l-vvbl- ;vru;vvbom;ĺ o vঞ Ѵ; 7;]Ѵb vr- b 7b ov|- bu;m ; ࣏ 7bm-lb1o ; - oѴ];m|;ĺ A bordo: Ѵ- rbা ]u-m7; ruorov|- 7b ubv|ou-mঞ |;l-ঞ 1b 7;ѴѴ- Y o - ov|- uo1b;u; r;u m buu;vbvঞ 0bѴ; bm b|o - ruo -u; rb-ম r;u | ম b ] vঞ ĺ

ARRIVO

PARTENZA

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NAVIGANGO IL DANUBIO BLU

PARTENZA CONFERMATA

Dal 18 al 25 ottobre 2021

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Cultura

Libri

BORGO SUD DONATELLA DI PIETRANTONIO EINAUDI ƐѵѶ ƐѶķƏƏ &!

IL RITORNO ALLE ORIGINI DELL’ARMINUTA Ľ 0u oķ 1om v1;m-ub ; o1-ঞ bķ b r;uvom-]]b 1_; - ; -lo blr-u-|o - 1omov1;u; m;Ѵ uol-m o ru;1;7;m|;ķ bѴ 7oѴou; ; Ѵ; l-m1-m ;ķ v;mঞl;mঞ 7b -00-m7omo ; ঞlou;ķ u-11om|-ঞ 1om - |;mঞ1b|࢘ ; 7;Ѵb1-|; 7b Renato Minore «Con mia sorella ho spartito una eredità di parole non dette, gesti omessi, cure negate. Siamo come sempre, due scappate di casa». Lei, la protagonista senza nome è ancora l’Arminuta del primo fortunato romanzo di Donatella Di ;TP_]LY_ZYTZ N]P^NT`_L [P] _]POTNT LYYT OL RPYT_Z]T LʯOLtari, venuta a conoscenza della sua origine in una famiglia contadina, nel momento di farvi ritorno, estranea e traumatizzata da quella rivelazione che segna la sua esistenza. Due sorelle che si avvicinano e si respingono, attrazione e repulsione, desiderio e negazione delle proprie radici in una ricerca che incide profondamente il loro destino. Anzi ° `Y OP^_TYZ []PʭR`]L_Z NSP ZRY`YL OPaP ]T^N]TaP]P ^`WWL propria pelle, con gli errori, le incomprensioni, gli abbagli esistenziali e cognitivi. L’Arminuta ora è a Grenoble, insegna all’università ma improvvisamente deve tornare in

PRIMI AMORI. UNO, NESSUNO, CENTOMILA Umberta Telfener il Mulino 248 pagine Prezzo: 16 euro

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Abruzzo per assistere la sorella precipitata da un balcone o forse spinta, non si sa bene ma si sussurra nel borgo, dal suo compagno forse per un eccesso di gelosia. Nella lunga notte in cui si mette in viaggio per ricongiungersi con la sorella, compie un percorso coraggioso nella memoria: la ^_]`__`]L L ʮL^S MLNV WZ ]T[P]NZ]]P NZY [P]TeTL NZ^_]`__TaL P M`ZY OZ^LRRTZ YPW XP__P]P TY NLX[Z WP LW_]P ʭR`]P OPW racconto in cui si intrecciano nuovi dolori e solitudini. Come quella di un marito borghese alle prese con la propria nascosta identità sessuale o di una madre insondabile e L^[]L OPaZ_L LO `Y ʭRWTZ ^NZX[L]^Z 7L XPXZ]TL NZXpone a strappi lancinanti o improvvise illuminazioni una ^_Z]TL QLXTWTL]P OT R]LYOP ^ZʬP]PYeL P L^[]PeeL WP O`P sorelle sono alle prese con un passato implacabile da cui non si scappa, perché non si sfugge dalle proprie origini.

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Arte

Fino al 21 novembre Venezia torna a riempirsi 7b ; ;mঞ -uঞvঞ1bķ - ;mঞ -Ѵ lom7o 1_; 1b - ;m7; m;Ѵ = | uo ruovvbloķ 7b@ vb r;u | - Ѵ- 1b ࢘

LA 17^ BIENNALE: LE NUOVE SFIDE DELL’ARCHITETTURA 7b Ersilia Rozza 7ɪLXP]TNLYZ =LW[S =`RZʬ N`]L_Z]P dell’ultima Biennale Internazionale Oɪ,]_P OT APYPeTL OL_L_L $ LʬP]mava, presentandola: «A guardare oltre il sipario, a vedere quello che non avevi visto prima, a trovare la giusta connessione tra le cose: a questo dovrebbe spingerti l’arte. Niente di nuovo, in fondo. Lo faceva Leonardo, che prima di ogni altro ha svelato le connessioni tra arte e scienza». Sulla medesima falsariga si muove oggi l’architetto e docente del mitico 84? TW WTMLYP^P 3LNSTX >L]VT^ NSP SL titolato la nuova Biennale Architettura da lui curata How will we live together? Ovvero “come vivremo insieme?”, domanda chiave a cui sono chiamati a rispondere ^` NTY\`P OTʬP]PY_T WTaPWWT di grandezza: il corpo umano, la casa, la comunità, il territorio e il pianeta - 112 partecipanti, provenienti da 46 Paesi, con una maggiore rappresentanza da Africa, America Latina e Asia e con un’ampia presenza femminile. Nelle sedi abituali dei Giardini e dell’Arsenale si seguono percorsi che ]L[[]P^PY_LYZ vWP Y`ZaP ^ʭOP NSP il mondo sta lanciando all’architet-

tura», a cominciare appunto dalla scienza, che propone nuovi materiali con cui operare nei più disparati progetti, da quelli relativi all’abitabilità a quelli che vogliono ricostruire le coste erose dal mare, da quelli che utilizeLYZ ]ZMZ_ [P] NZW_TaL]P Q`YRST ʭYZ L quelli che ci fanno assaporare il proQ`XZ OT `Y ʭZ]P P^_TY_Z OL `Y ^PNZWZ Non solo, anche il resto di Venezia ° NZTYaZW_Z NZY PaPY_T OTʬ`^T% OLWWP ɭaT^TZYTɮ OT 1]LYV 2PS]d P .SL]WZ__P Perriand alla Fondazione Vuitton ai progetti dei designer veneti al Museo ,]NSPZWZRTNZ ʭYZ LWWɪTY^_LWWLeTZYP OT Maarten Baas al Fondaco dei Tedeschi. Info Giardini e Arsenale - Venezia Orario: 10-18; chiuso il lunedì. Biglietti: € 55; ridotto € 20 (over 65, abitanti di Venezia); ridotto € 16 (studenti, under 26); gratuito per under 6, studenti primarie e secondarie di primo grado e accompagnatori portatori di handicap; per i gruppi (10/16 persone): adulti € 18, università € 15, scuole secondarie € 10. Tel. 0415218828 - www.labiennale.org/ it/architettura/2021/informazioni

DA NON PERDERE LUCCA

La Collezione Rota

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Guido Crepax Ѵ|u; ƐƏƏ or;u; 7b mo 7;b rbা 1;Ѵ;0ub l-;v|ub 7;Ѵ = l; o ŋ oѴ|u; -ѴѴ; |- oѴ;ķ 7o1 l;mঞķ 1or;uঞm; 7b 7bv1_bķ o]];মķ -0bঞķ r-u- ;mঞķ v| 7bķ ]bo1_b |ub7bl;mvbom-Ѵb ŋ vomo ;vrovঞ m;ѴѴĽ;v- vঞ - -m|oѴogica b7o u;r- ĸ lbѲѲ; oѲࢼ 7b (-Ѳ;mࢼm-ĸ ;m|uo "-bm|Ŋ ࣐mbm bmo -Ѵ Ƒѵ v; ;l0u; settembre 2021 | spazio50.org

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Cultura

Teatro

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IL TEATRO NON SI FERMA: GLI EVENTI DA NON PERDERE Ѵ r-Ѵ1ov1;mb1o 1ol; Ѵ o]o 7b ubY;vvbom; ; bm1om|uo |u- r 00Ѵb1o ; r;u=oul;uĹ ;11o 7b ;uvb -rr m|-l;mঞ bm 1-u|;ѴѴom; m;ѴѴ- v|-]bom; - | mm-Ѵ; Due mesi di programmazione, dal 3 settembre al 29 ottobre, per Torinodanza festival 2021 al Teatro Stabile di Torino. Un teatro che non si è mai fermato e che ha fatto dei suoi spazi il luogo ideale per respirare nuovamente aria colta. Dalla mattina alla sera e per tutta l’estate è stato un valido punto d’incontro fra artisti e pubblico, programmando spettacoli teatrali dove la contemporaneità WɪSL QL__L OL [LO]ZYP Zʬ]PYOZ WZ ^[`Y_Z [P] ]TʮP__P]P ^`WWɪLXMTPY_P P ^`WWP XLʭP ^`W YPZ]LeeT^XZ P ^`WWP R`P]]P ^`T NZYʭYT P ^`WWL XLYT[ZWLeTZYP OT XL^^L Chiuso il capitolo estivo e prima del cartellone della nuova stagione teatrale, va in scena l’intensa, suggestiva e creativa Rassegna di danza contemporanea, diretta da Anna Cremonini. Undici i Paesi da cui provengono le 14 compagnie che si esibiscono in 35 rappresentazioni, di

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cui 9 prime nazionali. L’inaugurazione vede il debutto di Chapter 3: The Brutal Journey of the Heart OT >SL]ZY 0dLW P 2LT Behar. Seguono altri apprezzati interpreti fra i quali ricordiamo Dimitris Papaioannou, Annamaria Ajmone, Peeping Tom, Silvia Gribaudi, Wang Ramirez, >SLY_LWL >STaLWTYRL[[L P ,`]±WTPY -Z]d Grande evento il 13 e 14 con la straordinaria étoile Alessandra Ferri, che celebra i suoi 40 anni di carriera al Teatro Carignano interpretando L’Heure Exquise accanto a Carsten Jung. A distanza di 23 anni esatti torna nello stesso teatro, che vide allora la coppia Fracci-Van HoeNVP TW WLaZ]Z NSP -±UL]_ ML^º ^`W _P^_Z OT -PNVP__ Giorni felici ʭ]XLYOZYP NZ]PZR]LʭL P ]PRTL Quasi profetiche le atmosfere del lavoro che ci mettono di fronte al nostro vissuto pandemico.

DA NON PERDERE ROMA

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Musica

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EVENTO

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IN RICORDO DI FRANCO BATTIATO Ѵ ƑƐ v; ;l0u; ƐƖѶƐ v1b - ľ - o1; 7;Ѵ r-7uom;ĿĹ bѴ 1-roѴ- ouo ror ub oѴ bom-uboķ 1om|;m;m|; ƕ |u-11; 7;Ѵ 1-m|- |ou; vb1bѴb-moķ _- ;m7 |o oѴ|u; Ɛ lbѴbom; 7b 1orb; Un mensile, per i tempi di stesura, di impaginazione e di distribuzione, non può ŏrire l’immediatezza di informazione, specie in tempi di Internet superveloce e di televisioni invasive. Anche la morte di Franco Battiato, di cui hanno scritto e detto tutti quanti, non può che arrivare su queste pagine come notizia già nota. Ma parlare qui del cantautore siciliano vuole ricordare quanto ha dato alla musica italiana e quanto coraggio gli sia stato necessario per far uscire dalle sale di incisione la sua “lucida follia” miscelatoria e provocatrice. «Non sempre sono ideologicamente d’accordo con quello che dico. Prendiamo ad esempio il verso “A Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata”, questo non è vero, ma so che in un’epoca come la nostra questi versi sti-

molano l’ascoltatore, c’è un riconoscimento, un bisogno del trasferimento di certe tensioni grazie alle parole». Lo diceva per spiegare la pregnanza e insieme l’appiglio dei suoi testi. Liriche sospese sopra una musica che spaziava per territori inusuali con l’accanita concentrazione di un bimbo immerso in un libro di ¿abe, tra minimalismo, controtempi ritmici impossibili, impennate orchestrali, improvvisi svuotamenti, sempre con un’incredibile tensione. Battiato ci ha lasciato nel 40ennale del suo capolavoro La voce del padrone, il primo album italiano a superare il milione di copie vendute. Ristampato in vari formati, è ancora pieno di suggestioni e spinge tutti a cercare il proprio “centro di gravità permanente”.

I CINQUANT’ANNI DI “ALL THINGS MUST PASS” ľ Ѵ ;uu- ; r-1; 7;Ѵ uo1h ş uoѴѴĿ ŋ !oѲѲbm] "|om; 7b b| ŋ = u;]bv|u-|o m;Ѵ ƐƖƕƏķ v 0b|o 7oro Ѵo v1bo]ѴbŊ l;m|o 7;b ;-|Ѵ;vĺ ;ou]; -uubvom ; bѴ ruo7 ou; _bѴ "r;1|ouķ u;1;m|;l;m|; v1olŊ r-uvoķ ub mbuomo mo v|u-ou7bm-ubo ]u rro 7b l vb1bvঞ ķ -u1_b ; C -ঞ ķ r;u m |ubrѴo 1om 0u-mb 1ol; )_-| v b=;Ķ " ;;| ou7Ķ -bň ࢼ m] m +o ѲѲĸ - ľv r;u 7;Ѵ ; ;7bঞ omĿ o7b;um- ruorom; Ɣ orr u; Ѷ 1om ƕƏ |u-11;ķ 7b 1 b ƓƑ bm;7b|;ķ |u- 7;loķ v;vvbomb o |Ŋ |-h; ; f-l bm v| 7boĺ settembre 2021 | spazio50.org

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Cultura

Cinema

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TRE PIANI -Ѵ Ѵb0uo 7;ѴѴĽbvu-;Ѵb-mo v_hoѴ ; oķ ľ$u; rb-mbĿķ -mmb ou;ম u;-Ѵb - m- r;uvom-Ѵ; r-mou-lb1- v ѴѴ; u;Ѵ- bomb l-m;ķ m- 7bv1;v- m;ѴѴ- rvb1_; ; m;ѴѴĽ;|;um- Ѵo - |u- o ;7 v Dopo aver annunciato la presenza in concorso a Cannes con un video su Instagram, in cui attori e regista preparavano l’abito da sera per la Croisette cantando la canzone di Mahmood Soldi, Moretti arriva in sala con un ¿lm tratto da un libro ăascinante, Tre piani. Tre, quanti sono i livelli postulati da Freud per i corrispondenti piani psichici. L’anima, secondo il padre della psicanalisi, sarebbe infatti divisa in Es (primo piano, pulsioni e istinto); piano mezzano, l’Io (in cui abita il mediatore tra sogno e realtà); e piano alto (super Io, il severo censore). Lungi dall’essere una noiosa seduta psicanalitica, il ¿lm - tratto dal romanzo dell’israeliano Eshkol Nevo, che la critica de¿nisce una potente allegoria delle nostre paure profonde - è materia incandescente

su cui il regista di Ecce bombo e Caro Diario forgia il suo 13 lungometraggio, che non parte da un soggetto originale. L’azione si sposta da Tel Aviv a una città italiana. Sullo schermo scorrono le vite di tre famiglie che abitano nella stessa palazzina borghese, dove la quiete regna sovrana ma solo in apparenza. Dietro le porte blindate degli appartamenti deÀagrano i problemi di coppia, di solitudine e irrequietezza, portando i protagonisti a scontrarsi con le loro realtà. Insieme con Nanni Moretti recitano Alba Rohrwacher, Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Adriano Giannini, Anna Bonaiuto e Stefano Dionisi. !;]b-Ĺ -mmb ou;ম ;m;u;Ĺ 7u-ll-ঞ1o


La piattaforma 50&Più è uno strumento di comunicazione rivolto al mondo degli over. Un angolo del web piacevole e divertente, dedicato prevalentemente a chi ha superato i 50 anni e cerca un approccio veritiero ai problemi che riguardano l’età matura. Un luogo in cui l’informazione, sempre attenta e aggiornata, è dedicata a coloro che vogliono sentirsi parte attiva della società. www.spazio50.org vi aspetta, venite a scoprire di più!

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Vivere in armonia

seguendo le stagioni

INCONTRO ALL’AUTUNNO «Questo mese si comincia la raccolta 7;ѲѲo -@;u-mo ; vb 1olrb; -Ѳ|u;v࠷ t ;ѲѲ- 7;ѲѲ- ]b ]]boѲ-ĸ "b ru;r-u-mo Ѳ; 1-mࢼm;Ķ Ѳ; 0o࣌ ;7 -Ѳ|ub u;1brb;mࢼĸ ;b Ѳ o]_b lom| ovb vb u-11oѲ]omo b rolb 7b |;uu-Ń Almanacco Barbanera 1872

a cura di:

SETTEMBRE Nel mese più morbido e armonioso dell’anno, all’arrivo dell’Equinozio l’estate cede il passo all’autunno, stagione generosa di colori e intime atmosfere. Le giornate, ancora calde ma man mano più brevi, sono percorse da bagliori d’oro, mentre l’aria si fa dal mattino più frizzante. Eppure il tempo è ancora generoso di frutti e invita alle tante cose da fare. Perché a settembre, nell’orto, si gettano i semi, si fanno i trapianti, si coltivano la mente e gli ăetti. In cucina tutto è pronto per portare nell’inverno i buoni profumi di frutti e ortaggi, per catturare il sole in gustose confetture. Mentre nel bosco ci si augura che funghi e more riempiano il capiente cestino. Fin quando i proverbi giungono a ricordarci che il momento è anche quello delle noci e dell’uva da raccogliere. “Per San Michele, l’uva è come il miele” suona la tradizione, dicendoci che quell’uva, benedetta il 29 dall’Arcangelo, è attesa, tra botti e tini, in una fresca cantina. 92

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IL FRUTTO DI SETTEMBRE La mora di rovo (Rubus ulmifolius) Gustosissime, le more sono molto ricche di vitalbm- ķ C0u; ; v-Ѵb lbm;u-Ѵbĺ om|;m]omo -m1_; b|-lbm- ; -1b7o =oѴb1oĺ b u;ঞ1_;ķ 7bvv;|-mঞ ; 7;r u-ঞ ;ķ vomo oমl; -mঞovvb7-mঞ ]u- b; -ѴѴ- ru;v;m - 7b -m|o1b-mbm; ; Y- omob7bĺ Il proverbio &m v; ;l0u; 1-Ѳ7o ; -v1b o l-| u-u; =- o]mb =u oĸ b-m|- -vv-b 7b@ v-ķ bѴ uo o vb ruor-]- 7b@ v-l;m|; r;u b u-lb u-7b1-mঞ 1_;ķ -rro]]b-m7ovb -Ѵ |;uu;moķ 7-mmo b|- -7 -Ѵ|u; rb-m|;ĺ ; ;vbv|omo -m1_; -ub;|࢘ 7- ]b-u7bmo v;m - vrbm;ĺ o1o ;vb];m|;ķ vb -7- - - t -Ѵvb-vb ঞro 7b |;uu;mo ; vb -ll-Ѵ- l;mo 7;b ľ=u-|;ѴѴbĿ Ѵ-lrombĺ La semina Ѵ lo7o lb]Ѵbou; r;u 1oѴঞ -uѴo ࣏ l; ;u; - 7bloubm rb;m- |;uu- m- rb-mঞm- 7b -Ѵl;mo |u; -mmb 1om oѴѴ- 7b |;uu-ĺ "b |u-rb-m|- - l-u o 1om Ѵ- m- 1-Ѵ-m|;ķ bm |;uu;mo =;uঞѴ; ; lb7oķ v1- -m7o m- 0 1- 7b ƒƏ 1l m;ѴѴ; |u; 7bl;mvbomb ; 1om1bl-m7o 1om Ѵ;|-l; l-| uoĺ mm-L-u; 7-Ѵ |u-rb-m|o Cmo -ѴѴ; rubl; rbo]]; - | mm-Ѵbĺ "; Ѵ; =o]Ѵb; 7o ;vv;uo bm]b-ѴѴbu; bm7b1-m7o l-m1-m - 7b - o|o m;Ѵ |;uu;moķ vb ro|u࢘ ubl;7b-u; vr-u];m7o 1_b11_b 7b 1-@࣏ -ѴѴ- 0-v; 7;ѴѴ- rb-m|-ĺ Raccolta e conservazione ; lou; vb u-11oѴ]omo 7- -]ov|o - v; ;l0u; 1om Ѵ- =-v; 7b m- 1-Ѵ-m|; r;u Ѵ- 1omv;u - bom;ķ bm m- 1u;v1;m|; r;u bѴ 1omv lo =u;v1oĺ "b rovvomo 1om];Ѵ-u;ķ l;]Ѵbo |u-v=oul-uѴ; bm 1om=; u; ; ];Ѵ-ঞm;ĺ


BUONO A SAPERSI! Un insolito detersivo 00b-lo 7bl;mঞ 1-|o 7;ѴѴ; r-|-Ŋ te nella dispensa e non sono più 0 om; 7- l-m]b-u;ĺ bmbu;00;uo m;ѴѴ- r- lb;u- v; Ѵ- v-m- -u|; 7;Ѵ ub1b1Ѵo mom 1b v ]];ubvv; 1ol; trasformarle in un detersivo per 0 1-|o - l-moĺ -v|;u࢘ Ѵ;vv-u; Ѵ- r-|-|-ķ v0 11b-uѴ- ; v=u;]-uѴ- ;m;u]b1-l;m|; v ]Ѵb bm7 l;mঞ ĺ Ѵ |u- -l;m|o ࣏ r-uঞ 1oѴ-ul;m|; indicato per capi di lino e cotom;ĺ &m ];v|o v;lrѴb1bvvblo l- 7b ]u-m7; ;L 1-1b- r;u ; b|-u; bm ঞ Ѵb vru;1_b ; bmt bm-l;m|oĺ

NEL CESTINO DEL MESE

ORTAGGI: 0b;|oѴ;ķ 1-uo|;ķ 1;|uboѴbķ 1bŊ 1oub;ķ 1broѴѴ;ķ =-]boѴbķ =-]boѴbmbķ bm7b b;ķ Ѵ- ]_;ķ l;Ѵ-m -m;ķ r-|-|;ķ roloŊ dori, peperoni, piselli, porri, radicchi, rucola, sedano, spinaci, valerianella, 11_; ; 11_bm;ĺ

FRUTTA: C 1_bķ Ѵblombķ l-m7ouѴ;ķ l;Ŋ Ѵ;ķ l;Ѵ-]u-m;ķ l;Ѵombķ lou;ķ mo11boѴ;ķ noci, pere, pesche, pompelmi, susine |-u7b ; ; -ĺ

AROMI: 0-vbѴb1oķ l-]]bou-m-ķ l;m|-ķ r;r;uom1bmoķ ru; ;loѴoķ uovl-ubmoķ v-Ѵ b- ; ঞ loĺ

NELL’ORTO, NEL GIARDINO, SUL BALCONE 1- -ѴѴo |u- ѴĽ;v|-|; ; ѴĽ- | mmoķ ѴĽou|o 7b v; ;lŊ 0u; -00om7- -m1ou- 7b loѴঞ v-roub ; ruo= lbĺ bm7b l-mo -Ѵ 1;vঞ mo r;u Ѵ; Ѵঞ l; u-11oѴ|;ĺ ";m - 7bl;mঞ 1-u; 1_; 0bvo]m- -m1_; ] -u7-u; - -mঞ ; r;mv-u; -ѴѴ- v|-]bom; bm ;um-Ѵ;ĺ ;v|o oѴ 7bu; 1_; ࣏ m;1;vv-ubo rb-mbC 1-u; Ѵ; v;lbm;ķ -ѴѴĽ-r;u|o 1om Ѵ- Luna calanteķ r;u ru; ;loѴoķ u- -m;ѴѴoķ C mo11_boķ u-7b11_boķ u-r- ; vrbm-1boĺ $u-rb-m|-u; bmoѴ|u; bѴ rouuo Ő|-u7b oőķ u-11o]Ѵb;u; ]Ѵb ou|-]]b bm t -mঞ |࢘ ; 1omv;u -uѴb vo ĽoѴboķ vo Ľ-1;|o ; -]uo7oѴ1;ĺ oѴঞ rѴb1-u; r;u |-Ѵ;- bѴ uovl-ubmo ; Ѵ- v-Ѵ b-ĺ mb b-u; Ѵ- ;m7;llb-ĺ ;Ѵ ]b-u7bmo ro|-u; Ѵ- Ѵ- -m7- ; =-u; Ѵ; |-Ѵ;; |-]Ѵb-m7o u-l;ম 7b 1bu1- ƐƏ 1l 7- bm|;uu-u; bm -v;ম 1om |;uub11bo lbv|o 7b |;uu- ; |ou0-ĺ Ancora semine in Luna crescenteķ l- 7b 1u;v1bom; ; Ѵ- ]_bmo 7- |-]Ѵboĺ $u-rb-m|-u; 0b;|oѴ- 7- 1ov|-ķ 1b1oub-ĺ Ѵblbm-u; Ѵ; =o]Ѵb; 1_; ub1oruomo b =u ম mom loѴ|o l-| ub 7;]Ѵb ou|-]]b ;vঞ bĺ !-11o]Ѵb;u; b r;r;uom1bmb ; Ѵ; 1Ŋ che esponendole al sole per fa oubu; Ѵ- rb;m- l-| u- bom;ĺ !-1Ŋ 1o]Ѵb;u; -m1_; l;Ѵ-]u-m; ; lou; r;u bѴ 1omv lo =u;v1oķ v 0-Ѵ1om; ; ]b-u7bmo v;lbm-u; bm 1oѴ| u- ruoŊ |; - Ѵ; -mm -Ѵb 7- C ou;ĺ ";lbm-u; bm ;1; -ѴѴĽ-r;u|o 1-Ѵ;mŊ dula, convolvolo, papavero, pril Ѵ- ; b |-rr;ঞ ;u0ovbĺ ; ;u; - 7blou- 0 Ѵ0ov; - C oub| u- rubl-Ŋ ;ubѴ; 1ol; -m;lom;ķ 0 1-m; ;ķ 1uo1oķ ]b-1bm|oĺ

COLTIVARE CON LA LUNA

UN PICCOLO FRUTTETO 00;m; vजĺ "; ruorubo -00b-lo bѴ roѴѴb1; ;u7; ; m- ;u- r-vvbom; r;u ѴĽou|oķ ;11o 1_; 1b vb r ॔ -m1_; 1bl;m|-u; m;ѴѴĽ-11o]Ѵb;u; m =u ;|o v Ѵ 0-Ѵ1om;ĺ b-l;m|; vb 7o u࢘ or|-u; r;u -u0 vঞ 7b lo7;v|; 7bl;mvbomb 1_; 0;m vb -7- -mo -ѴѴ; lbv u; 7b m -voķ r;u t -m|o ]u-m7; Ѵo vb v1;Ѵ]-ĺ 7 ;v;lrboķ 1b vomo b rb11oѴb =u ম ķ t -Ѵb -Ѵ1 m; -ub;|࢘ 7b ub0;v uovvo o 0b-m1oķ - vrbm- ]b-ѴѴ- ; uovv-ķ ub0;v m;uo ; lbuঞ ѴѴo m;uo -l;ub1-moĺ ;u t ;vঞ rb11oѴb -u0 vঞ v;u omo -vb ruo=om7b -Ѵl;mo 30 cm con un buon drenaggio v Ѵ =om7o ; |;uub11bo mb ;uv-Ѵ;ĺ -mmo 0bvo]mo bm ;v|-|; 7b -mm-L -| u; u;]oѴ-ub l- mom ;11;vvb ;ĺ 11_bo -ѴѴĽob7boķ m- l @ - 0b-m1- 1_; vb r ॔ ru; ;mbu; 1om |u- -l;mঞ 7b oѴ=oĺ mvb;l;ķ -b rb;7b 7;ѴѴĽ-u0 v|oķ vb rovvomo 1oѴঞ -u; 7;ѴѴ; b -1b =u-]oѴbm; 7b 0ov1oĺ

SE HAI ½ GIORNATA

IL SOLE: Il 1° sorge alle 06.26 e tramonta alle 19.34. L’11 sorge alle 06.36 e tramonta alle 19.16. Il 21 sorge alle 06.46 e tramonta alle 18.59. ; ]boum-|; vb -11ou1b-moĸ Ѳ ƎŤ v; ;l0u; vb _-mmo ƎƐ ou; ; Ѵ lbm ࢼ 7b Ѳ 1; voѲ-u; ; bѲ Ɛƍ v; m; _-mmo ƎƎ ; ƑƓ lbm ࢼ ĸ "b r;u7omo Ǝ ou- ; ƏƎ lbm ࢼ 7b Ѳ 1; voѲ-u;ĸ LA LUNA: Il 1° sorge alle 00.24 e tramonta alle 16.18. l’11 sorge alle 11.33 e tramonta alle 21.51. Il 21 tramonta alle 06.56 e sorge alle 19.36. m- 1-Ѳ-m|; 7-Ѳ ƎŤ -Ѳ ѳ ; 7-Ѳ ƏƏ -Ѳ Ɛƍĸ m- 1u;v1;m|; 7-ѲѲĻѴ -Ѳ Əƍĸ m- o - bѲ ƓĶ m- b;m- bѲ ƏƎĸ settembre 2021 | spazio50.org

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Giochi

Stuzzica Cervello

di Lionello e Favolino

di Enrico Diglio TEST 1 vv;u -|; - ;m|-l;m|; Ѵ; vo ov|-mঞ t - uo 1orrb; 7b C] u; ; 7b|; t -Ѵ; 7b ;vv; r ॔ ;vv;u; 1omvb7;u-|- ľbm|u sa”, secondo un criterio logico da determinare.

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҉ $ " Lieve fantasma avvolto in bianchi veli, t -Ѵ v;]u;|o 7Ľ-lou m;Ѵ r; o 1;Ѵbĵ Quale speranza la tua fede indora, v;ķ r-uѴ-m7o 7b |; 7bu-mĹ Ŋ"ĽĻb]mou-ĵ " ! ҐƓņƕ Ʒ ƐƐґ ҉ " Appaiono sovente irraggiungibili, l- bѴ 1 ou; vr;u- 7Ľ-uub -u1bķ ; bmCm; mentre il tempo che scorre inesorabile 1b =- 0- ;u; bѴ 1 ouķ 1_; mom vĽ-uu;v|-Ļ u;vঞ-lo - ] -u7-u; bѴ 1b;Ѵoķ bѴ voѴ;ķ Ѵ; m oѴ; 1_; -mmoķ m;ѴѴĽ- ;v-Ļ ( Favolino

TEST 2 Osservate, a 7;v|u-ķ Ѵ; o o sequenze formate da sigle di province italiane inserite nel gruppo a) e numeri a due 1b=u; bmv;ubঞ m;Ѵ gruppo b) accanto riportato, e dite quale Ѵ; ;u- ; t -Ѵ; cifra vanno sovঞ| b|; -b r mঞ bm|;uuo]-ঞ bķ secondo un criterio logico da determinare.

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TEST 3 ;ѴѴ- -ѴѴ; 7;]Ѵb -]u l;ঞ 7b b|uomज- ࣏ rovvb0bѴ; |uo -u; gli alberi di arance, di mandarini e di limoni più buoni di | o Ѵo "|-|o 7b (;u7-Ѵb-ĺ =;uঞѴb |;uu;mb Ѵ1-mb1b 1_; 1bu1om7-mo bѴ vo u-v|-m|; lom|; -Ѵ-Ѵ- -ķ -Ѵ|o ƑĺƑƏƏ l;|ubķ u;m7omo bѴ v-rou; 7;b =u ম bm1om=om7b0bѴ;ĺ moѴ|u;ķ bѴ C l; uubmo 1_; - u- ;uv- Ѵ- -ѴѴ; r;u 1bu1- ƔƏ 1_bѴol;|ub ࣏ ub11o 7b ] v|ov; |uo|; 1_; |-Ѵ oѴ|- u-]]b m]omo b Ɣ 1_bѴo]u-llb 7b r;vo ; b ƓƏ 1;mঞl;|ub 7b Ѵ m]_; -ĺ

Soluzioni a pag. 96 94

a)


bacheca a cura della Redazione

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Relazioni personali

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Queste pagine sono dedicate a chi cerca un’amicizia, Z `Y NZX[LRYZ OT aT_L& L NST a`ZWP Lʯ__L]P NZX[]L]P Z aPYOP]P TXXZMTWT a chi cerca un lavoro, oggetti rari e curiosi e ai collezionisti

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Signora gradevole, simpatica, ȧdabile, economicamente indipendente, con tanta voglia di innamorarsi, conoscerebbe max 65enne, giovanile, allegro, senza problemi familiari e con la voglia di ricominciare a sorridere in questo di̇cile momento. Solo di Roma. No perditempo. Telefonare al 3493014587. 74enne, pensionato, residente in provincia di Como, solo, libero, amante del mare e della natura. Non guido per un difetto visivo, vorrei conoscere per una sincera amicizia signora sola, libera, residente nelle vicinanze di Como. Assicuro la massima serietà. Astenersi persone senza requisiti richiesti e anonimi. Telefonare al 3334276676 (anche sms).

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BAZAR

a cura del Centro Studi 50&Più

SALUTE RIABILITAZIONE VIRTUALE La riabilitazione motoria arriva a casa grazie alla realtà virtuale. Fondazione Don Gnocchi e Università Campus Bio-Medico, infatti, portano un visore al domicilio di 20 pazienti per la riabilitazione dell’arto superiore dopo un ictus. Il progetto permetterà di supervisionare il paziente per la corretta esecuzione degli esercizi e valutare eventuali ĕetti avversi. Per maggiori informazioni: www.dongnocchi.it/@servizi/riabilitazione-robotica-e-con-tecnologie-avanzate PRONTO FARMACI Prenotare online i farmaci e riceverli a domicilio: è l’idea alla base della startup Pharmercure. Per farlo basta ĕettuare l’ordine sul sito e attendere la telefonata del farmacista che confermerà la disponibilità dei prodotti richiesti. Il servizio prevede anche la consegna di farmaci per cui è richiesta la ricetta medica indicando l’apposito codice al momento della richiesta. Per maggiori informazioni: www.pharmercure.com #IO MI TESTO Al ¿ne di evitare contagi, sono molteplici le situazioni sociali in cui viene richiesto un documento che attesti la propria negatività al Covid. Per questo è nato il sito #IoMiTesto che fornisce indicazioni in merito ai centri che ĕettuano test e tamponi in modo facile e intuitivo. Un aiuto prezioso, specie se si è in vacanza in luoghi in cui mancano gli abituali punti di riferimento. Per maggiori informazioni: www.iomitesto.it

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AMANTI DELLA LETTERATURA LEGGERE AL BORGO Il borgo molisano di Macchiagodena ha lanciato un’iniziativa per incentivare il turismo. Il Sindaco ha presentato “Genius Loci”, il progetto che regala un soggiorno gratis a tutti i turisti che regaleranno un libro, con dedica, alla comunità. Grazie alla pubblicità social, l’iniziativa è diventata famosa: i soggiorni sono diventati oltre 350 a fronte di circa 2.000 richieste, e turisti “prescelti” arriveranno, muniti di libri, ¿no al 12 dicembre. Per maggiori informazioni: www.comune.macchiagodena.is.it IL SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO Il Salone Internazionale del Libro di Torino apre di nuovo le porte al pubblico. Dal 14 al 18 ottobre, negli spazi del Lingotto Fiere e dell’Oval, ci saranno gli editori e tanti big della letteratura. Nel mese di settembre sarà reso noto l’intero programma, ma alcuni nomi sono già trapelati. Saranno presenti Valérie Perrin (autrice di Cambiare l’acTXD DL ¿RUL), Andrè Aciman, Javier Cercas, Alan Pauls, Stefania Auci, Domenico Starnone e molti altri. Per maggiori informazioni: www.salonelibro.it

APP PER TUTTI GOOGLE TIVOLI Entro la ¿ne del 2021 verrà lanciato “Tivoli”, il nuovo progetto di Google. Un modello di intelligenza arti¿ciale che insegnerà le lingue, in

tutto il mondo, in modo semplice e veloce. L’iniziativa ha preso vita già un paio di anni fa e nasce con lo scopo di rendere più semplice l’apprendimento di nuove lingue, fornendo un’interazione naturale tra il sistema e l’utente, come se si fosse davanti a un tutor reale. TRUFFLE-MARKET Finisce l’estate e torna, per la gioia di molti, la stagione del tartufo! Proprio per questo, l’Associazione Nazionale Tartufai Italiani ha messo a punto un’App che consente di certi¿carne la provenienza italiana. Si chiama Trüe-Market, è già in funzione e ŏre anche un servizio di consegna del prodotto entro 48 ore, in contenitori che ne proteggono le qualità organolettiche.

FILM STORM BOY Il ragazzo che sapeva volare Australia, 2020 Regia di Shawn Seet Con Jai Courtney, Finn Little, Geŏrey Rush, Erik Thomson e Natasha Wanganeen Michael Kingley, nonno e businessman in pensione, ritorna sul litorale meridionale dell’Australia, dove ha trascorso l’infanzia e dove dovrà votare una mozione che rischia di impattare l’ecosistema. L’ostinazione della nipote, decisa a salvaguardare quel paradiso, risveglia nell’uomo l’eco di anni lontani. Un’epoca in cui attraversava le tempeste e “volava” coi pellicani salvati dai bracconieri. Coi ricordi cresce la consapevolezza umanista e politica e ritorna l’ardore della sua battaglia. settembre 2021 | spazio50.org

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Lettere al direttore

Risponde Giovanna Vecchiotti Direttore responsabile 50&Più

DEDICATO AI NONNI, SOSTEGNO INVISIBILE DI TANTI ATLETI olr-]mb m;ѴѴ- 1u;v1b|-ķ vrouঞ - ; momķ 7;b u-]- bķ b mommb vomo v|-ঞ vr;vvo =om7-l;m|-Ѵb m;Ѵ =-u v0o11b-u; b 1-lrbomb

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Verissimo, signor Adelmo, i nonni molto spesso si prendono cura dei nipoti ¿n dalla loro nascita e ȧancano i genitori nel percorso educativo dei piccoli. E sono un bene prezioso, tanto più se entrambi i genitori sono costretti a dividersi tra lavoro e famiglia. Per avere l’idea della loro disponibilità, è su̇ciente osservare le persone che attendono pazientemente l’uscita dei bambini dalla scuola elementare: i nonni costituiscono gran parte della piccola folla che si ammassa davanti ai portoni. E poi, via a casa per i compiti, oppure in palestra o in piscina per gli allenamenti o ai giardini per una pausa rigenerante. Uno studio ha persino calcolato l’ipotetico stipendio che spetterebbe ai nonni, per il “lavoro” che essi svolgono in ambito familiare: beh, la cifra supererebbe i 2mila euro al mese. Ed è proprio grazie al loro supporto se le famiglie italiane ogni anno possono risparmiare circa 8 miliardi di euro. Credo perciò che il modo migliore per ringraziarli sia attraverso le parole di papa Francesco: «I nonni e gli anziani ci hanno custoditi lungo il cammino della crescita. Siamo grati per i loro occhi attenti che si sono accorti di noi, per le loro ginocchia che ci hanno tenuto in braccio, per le loro mani che ci hanno accompagnato e sollevato, per i giochi che hanno fatto con noi e per le carezze con cui ci hanno consolato».

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spazio50.org | settembre 2021


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Kathy ha migliorato la sua vista con Blue Berry, e ha impressionato la sua oculista

La mia vista è migliorata, grazie a Blue Berry! Kathy ha scritto per raccontarci la sua meravigliosa storia: “Sono una donna di 62 anni, che ha portato gli occhiali fin dall’età di 10 anni. Un giorno feci un normale controllo della vista, ma i risultati non furono molto confortanti. Mi ricordai di aver letto di Blue Berry su alcune riviste, così, qualche tempo dopo, iniziai ad assumerlo. Tornai dalla mia oculista per i controlli di routine, e mi fece notare che la mia parte visiva riguardante la lettura era notevolmente migliorata. Ne restò letteralmente impressionata.

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Non starò mai più senza Blue Berry™ Le dissi che avevo iniziato a prendere le compresse di Blue Berry e lei mi confermò che molto probabilmente erano state queste a farmi migliorare la vista. Volevo solo far sapere a tutti che prodotto meraviglioso è Blue Berry. Ho portato gli occhiali fin da quando avevo 10 anni ed ora che ne ho 62, la mia vista è migliorata! Non starò mai più senza Blue Berry. Grazie per avermi fatto conoscere questo prodotto così efficace che mi ha aiutato a migliorare la vista” Blue Berry è l’integratore naturale per la vista più venduto in Scandinavia e lo è da almeno dieci anni. Blue Berry è approvato dall’associazione per la salute Canadese come integratore utile nella prevenzione della degenerazione maculare e della cataratta.

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