Stratifica PDTA

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STRATIFICA PDTA

All’interno di questo strato, sono stati identificati gli abitanti con età ≥75 anni (596.102 persone), quelli con basso titolo di studio (453.912 persone) e quelli caratterizzati da un elevato indice di deprivazione (897.661 persone), disponibile per sezione di censimento.26 Questi fattori, soprattutto se coesistenti e associati alla presenza di patologie croniche, costituiscono un buon proxy di non autosufficienza, funzionalmente intesa come difficoltà nello svolgere le attività della vita quotidiana. In questi scenari, l’organizzazione dei percorsi assistenziali muta notevolmente. Si rende strettamente necessaria l’integrazione tra la componente sanitaria e quella sociale e, nelle situazioni più complesse, i fattori di vulnerabilità potrebbero concorrere alla scelta di un’assistenza di tipo domiciliare o residenziale,1 varcando il confine che separa le cure primarie da quelle intermedie. Nella Regione Lazio, i pazienti cronici che presentano “contemporaneamente” i tre fattori di vulnerabilità socio-economica sono 139.115, pari al 6,5% della popolazione con patologie croniche e al 2,5% dell’intera popolazione regionale.

Stratificazione e Population Health Management: la prevenzione come elemento chiave per la gestione della cronicità Un sistema di stratificazione della popolazione, se improntato ai principi del PHM, dovrebbe essere in grado di differenziare anche la popolazione sana, misurando e monitorando nel tempo la presenza di fattori di rischio, sia individuali che “contestuali”, su cui agire con interventi di promozione della salute.18 Il PNC è molto esplicito su questo tema: la prevenzione è uno degli elementi chiave per una gestione “in prospettiva” della cronicità.


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