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4 VOLTE LUPE
from PINK BASKET N.04
by Pink Basket
ALTRI MONDI di Marco Taminelli
LA SPLENDIDA FAVOLA DI SAN MARTINO DI LUPARI, DALLA NASCITA ALL’EVOLUZIONE SINO ALLA CREAZIONE DI BEN QUATTRO FORMAZIONI NELLE VARIE CATEGORIE. SERBATOIO DI GIOVANI TALENTI, MODELLO E PUNTODI RIFERIMENTO DI UN BASKET FEMMINILE SENZA TEMPO
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LE ORIGINI. Spesso le grandi idee si dice nascano quasi per caso. La favola di San Martino di Lupari sembrerebbe non fare eccezione. Da un oratorio della piccola cittadina veneta inizia l’avventura delle “Lupe” come ricorda il presidente Vittorio Giuriati: “Tutto è iniziato nell’ormai lontano 1979. Con altri amici ed amiche collaboravamo all’interno della parrocchia, molto attiva sia in ambito sociale che sportivo. A livello di sport al femminile c’era il dominio assoluto della pallavolo. Con alcune amiche, durante il rientro da scuola in autobus, ci siamo detti “E perché noi invece non creiamo una squadra di basket femminile?”. Da una frase quasi buttata lì per scherzo è iniziata la nostra storia”. Primo mattone con un gruppo di cinque ragazze che ha portato alla creazione di un modello portato ad esempio quando si parla di basket femminile. Prototipo che si nutre di organizzazione, reclutamento sul territorio e passione come spiega sempre il deus ex machina delle Lupe: “Il nostro progetto è stato frutto di una crescita costante, senza strappi, prodotta con pazienza. Passi fatti con decisione ma altrettanta prudenza, con l’obbiettivo di dare spazio alle tante nostre giovani e di mantenere alto il coinvolgimento delle persone del territorio”.
PROGETTO CONDIVISO CON IL TERRITORIO. Palazzetto di via Leonardo da Vinci sempre stracolmo per vedere giocare la Fila, tanto entusiasmo e la capacità di generare coinvolgimento di tifosi e potenziali finanziatori come spiega nel dettaglio Giuriati: “Non abbiamo di certo magnati e finanziatori importanti alle spalle del nostro gruppo. Il mio lavoro, sfruttando anche la conoscenza del territorio e l’esperienza con la società dopo tanti anni, è proprio quello di tenere con noi le persone che ci seguono. I nostri tifosi e tutte le persone che hanno voglia di aiutarci in questo percorso entusiasmante. Ed è proprio l’entusiasmo – prosegue Giuriati – insieme alla passione il nostro motore principale che ci consente di coinvolgere sponsor che vedono in noi una realtà bella, sana e ricca di valori positivi in cui identificarsi. Ad esempio il progetto Triboom, campagna di crowdfunding dedicata al finanziamento di minibasket e giovanili, è un’iniziativa che va in questa direzione, dove tutti ci sentiamo partecipi di questa grande avventura. Per portare con noi amici, parenti, soci e semplici tifosi, un autentico volano positivo, che genera il propellente di cui si nutre la nostra società”.
LE LUPE SI FANNO... IN QUATTRO. Crescita costante che ha garantito solidità e la conseguente possibilità di ampliare il raggio di azione. Ben quattro ora le società che orbitano all’interno della galassia San Martino di Lupari: oltre alla Fila in A1, Fanola in A2, Olimpia Giovani Lupe in B e Birollo Lupe San Marco in promozione. Una ricchezza che dà la possibilità di far crescere tante giovani, creare prospetti grazie anche al proficuo interscambio tra le squadre delle varie categorie: “È certamente molto positivo - spiega Giuriati - per le giocatrici delle serie “minori” potersi confrontare, vedere o addirittura partecipare ad allenamenti con le altre squadre delle “grandi”. Ti permette di valorizzare i prodotti del tuo vivaio, garantire uno sbocco naturale a ragazze che possono comunque competere in categorie importanti, o anche dare una chance a quelle che escono dal nostro settore giovanile adattandosi alle varie serie nazionali.”
REALTà E SOGNI. Produrre giocatrici di livello nazionale, dare possibilità a giovani prospetti e, talvolta, sognare in grande: “La nostra forza arriva anche e soprattutto dalle belle storie, dalle ragazze che crescono con noi. Frutto del lavoro del nostro staff di allenatori e dirigenti delle varie categorie, del nostro GM Leopoldo Carraro. Proprio con Carraro ricordo ad esempio la bellissima storia della nostra Alice Milani (figlia di Achille giocatore in Serie A con la maglia di Udine e Torino). Alla sua prima selezione di alcuni anni fa abbiamo pensato “bravina ma non una giocatrice magari di alto livello” ed invece – sorride divertito Giuriati – ci sbagliavamo alla grande. Alice è una fantastica combattente: ha dimostrato sul parquet, e nella vita di tutti i giorni, forza mentale e straordinarie qualità, i suoi primi punti in A1 contro Torino ci hanno davvero emozionato! La vera sfida difficile – conclude Giuriati – del prossimo futuro è di coniugare risultati (quindi qualità e quantità) e lo spirito di coinvolgere e far giocare tutte le nostre ragazze delle tante categorie nazionali in cui partecipiamo. Certo siamo cresciuti tantissimo in questi anni, produrre giocatrici di grande valore come le sorelle Francesca e Caterina Dotto, agevolare l’esplosione di Martina Fassina ed aver valorizzato la grande evoluzione di Jasmine Keys ti garantisce ancora maggiore energia e ti fa pensare di essere sempre sulla strada giusta”.

RISING STAR. Proprio Jasmine Keys è la giovane stella che si sta ritagliando sempre più spazio nella Fila in A1. Approdo a San Martino di Lupari da giovanissima, dopo la parentesi in A2 con Vicenza: “Ero indecisa su cosa fare – racconta Keys - per completare il mio percorso dalle giovanili a professionista con la prima squadra, cercavo di ampliare i miei orizzonti. Tutti mi parlavano bene di San Martino di Lupari, e devo dire che è stata una scelta per me semplicemente perfetta. Ambiente che davvero è quello di una grande famiglia. Attenzione però, non semplicemente un involucro protettivo. È un posto dove puoi lavorare con serenità, crescere tecnicamente in un contesto sempre molto stimolante.” Evoluzione garantita anche dall’esperienza prima con la Fanola in serie A2, stagioni che l’hanno portata a diventare una protagonista nella massima categoria: “È stata fondamentale la mia esperienza con la squadra di A2. Hai allenamenti super performanti con le campionesse della A1 durante la settimana, fattore che porti con te nelle battaglie in A2 dove invece hai la possibilità di sbagliare, correggere i tuoi errori. In definitiva puoi completare e migliorare la tua concentrazione in partita”.
A1, NAZIONALE E... CARPE DIEM. Allenamenti duri, competitività e voglia di migliorare i propri limiti. Bagaglio che ora può riversare, pur se ancora giovanissima, alle nuove ragazze della Fanola: “Certamente fai tesoro delle battaglie con le grandi in allenamento, e di sicuro non faccio mancare qualche “colpo” - sorride divertita Jasmine – alle mie compagne più giovani della A2. Quando impari dalle migliori hai sempre la possibilità di apprendere i piccoli segreti, come gestire poi la pressione, quella giusta che ti fa rendere di più”. Numeri in crescita per Keys che vuole trascinare San Martino verso nuovi traguardi, confermandosi umile e concreta: “In passato ho avuto diversi problemi di autostima e sicurezza che sto provando a migliorare in queste ultime stagioni. Studio per diventare una giocatrice sempre più versatile ed in qualche modo imprevedibile. Ampliare la gamma di tiro, eseguire bene le transizioni difensive, una crescita tecnica su cui punto molto per il futuro. Dove mi porterà? Sono molto da “carpe diem”, sento e guardo al presente anche se, quando mi volto indietro, mi vengono sinceramente le vertigini. Continuare a giocare in A1 da protagonista, un posto in Nazionale (la chiamata in azzurro mi ha reso felicissima) e la voglia di lavorare duro anche fuori dal parquet (sono al terzo anno di psicologia) i miei obbiettivi per il prossimo futuro”.

CAPITANE CORAGGIOSE. A far eco alle parole di Keys sui vasi comunicanti tra le varie categorie le capitane delle altre tre squadre della compagine veneta. “Ogni volta che è possibile – spiega Claudia Amabiglia veterana (12 stagioni con le Lupe) della Fanola di A2 - seguiamo le partite delle altre squadre, anche perché molte delle ragazze si allenano quotidianamente insieme a noi, soprattutto con quelle della A1. Questo permette loro di darci moltissimi consigli tecnici e non, che ci aiutano a crescere e capire meglio situazioni di gioco particolari, e che noi possiamo a nostra volta mettere in campo giocando con la A2”. “La A1 – racconta Gloria Pettenon capitana, dell’Olimpia Giovani Lupe di Serie B – rappresenta un esempio per tutte le Lupe e Lupette che militano nella nostra società. Avere la massima serie in una (ormai non più piccola) realtà come la nostra, dà modo a noi giocatrici di avere gli stimoli per migliorare sempre di più e la consapevolezza che, lavorando sodo sia individualmente che di squadra, si possono concretizzare obiettivi che a volte pensiamo possano rimanere solo piccoli sogni”. Orgoglio da Lupe sottolineato infine con altrettanta efficacia da Lidia Campagnaro, capitana della Birollo Lupe San Marco che milita in Promozione: “Fare parte del Branco è come fare parte di una grande famiglia. Ho avuto la fortuna di crescere in questa società e di vederne la crescita che ha avuto negli ultimi anni. I nostri obiettivi di squadra al momento sono di giocare per divertirsi dando il 110%, con tutta la grinta che solo le Lupe sanno mettere”.
