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PARLA COME MANGI
from PINK BASKET N.04
by Pink Basket
(SA)TIRO SULLA SIRENA di Paolo Seletti
OVVERO: MANUALE DI INTERAZIONE CESTISTICAAL TEMPO DEL POLITICALLY CORRECT
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Una nota Università americana ha condotto questo esperimento sociale: somministrato un siero della verità a una Giocatrice ed un Coach prima di un colloquio individuale, ha poi reso pubblico l’esito. Il dialogo che ne consegue ha visto i due soggetti agenti provare ad articolare le frasi virgolettate, ma a causa dell’intruglio in realtà hanno emesso i suoni che potete leggere tra parentesi, tra l’incredulità dei presenti “guardate, dicono quello che pensano, in Italia era dai tempi di Pertini che non succedeva!” A metà colloquio il vice allenatore ha chiesto asilo politico all’ambasciata dell’Ecuador. Il presidente invece per risolvere la contesa senza lasciare strascichi ha avuto una idea proficua. Un duello rusticano a sciabola durante l’intervallo, con biglietti a 7€.
G: ”Coach, ho bisogno di parlare” (Guardi, voleva venire mio padre a prenderla a sberle finché non sembrava Piero Fassino, facciamo che prima ci provo io, eh?)
C: ”Ma certo, sono a tua disposizione “ (Mannaggialamiseria che c’è X Factor, non possiamo parlare il venerdì che il Tale e Quale show mi fa cagare? O non potevo allenare Pallacanestro subacquea? O maschile, dove i giocatori grugniscono una volta per dire sì e fanno due rumori con le mani sotto le ascelle per dire no?)
G: ”Senta coach” (ti do pure del lei, così quando entra mio padre e ti tratta come Ron Artest col tizio che gli ha tirato la birra, rendendoti irriconoscibile anche al tuo cane, non potrai dire che non lo abbiamo fatto con stile)
C: ”Si, cara?” (Ma “senta” chi? Mmmh, quando inizia dandomi del lei finisce col padre che mi prende a sberle, mi serve un piano di grande onestà intellettuale, serietà, lucidità. Potrei parlarle col cuore in mano e dirle esattamente come stanno le cose. Oppure teletrasportarmi su Ultron. Tenente Comandante Spock, teletrasporto!)
G: ”Coach, perché è diventato rosso come Obradovic sul meno venti e fa la bocca a culo di gallina?”
C:”...” (Spock, siamo stati intercettati, tentativo fallito! Tocca star qui e fare il simpatico o almeno portare a casa la faccia. Intera, non come l’ultima volta che dopo il colloquio ero gonfio come Ancelotti a Santo Stefano)
G: ”Coach io gioco poco” (Coach io le sto francamente sulle palle, le rare volte che mi guarda ha la stessa reazione di Fantozzi quando vede Mariangela)
C: ”Beh, poco, poco...Poco è un concetto relativo...lo dice anche quel famoso Fisico che scrive i libri, Rovazzi” (Troppo. Tu giochi troppo, lo dice persino mia madre. E francamente mi stai pure sulle palle)
G: ”Rovelli, coach, si chiama Rovelli. Sedici minuti in un girone d’andata non le sembrano pochi...?” (Quindi relativizzami ‘stacippa, ciccione vanaglorioso!)
C: “Ma non è quanti minuti giochi, devi considerare QUANDO li giochi, e vedere il progetto che ha la società su di te nell’insieme!” (Ti ho messo segretamente sul mercato da un mese, ma non ti si piglia nessuno. Adesso provo su Ebay. E ci aggiungo pure quel set di saponette da bagno che mi avete regalato a Natale come bonus)
G: “Appunto, coach, ho giocato solo quando è scoppiata la peste del ‘300 in squadra e il vice veniva ad allenamento vestito da Monatto. E comunque l’ho sentita chiedere all’arbitro se poteva giocare in 4. Non è stato carino. E neanche a chiedermi di fare lo schema -pianta grassa nell’angolo destro del campo-. Io in realtà ho un buon tiro, vuole vedere?”
Coach si copre gli occhi con un gesto teatrale come Dracula quando apre il frigorifero. C: ”Non occorre, mi fido!” (Non tirare! Che l’ultima volta che ti ho visto mi han sanguinato gli occhi come a San Gennaro, la Santa Sede mi ha dichiarato che la prima che vinciamo divento un miracolo, e se muoio entro Aprile mi fanno pure martire).
Giocatrice tira lo stesso, con un gesto plastico ed elegante da carpa folgorata dai cavi dell’alta tensione: le esce dalle mani un tiro a fusillo che offende la memoria di James Naismith. La palla si impenna e colpisce una stalattite sul soffitto (la palestra risale al mesozoico, e si è scavata da sola nella roccia grazie ad una serie di eventi naturali) ricadendo fragorosamente sulla famiglia del presidente.
CONTINUA