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SAI MANTENERE UNA PROMESSA?
from PINK BASKET N.11
by Pink Basket
SAI MANTENERE UNA PROMESSA?
PALLA E PSICHE di Alice Buffoni (Team Psicosport)
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Non tutti i campioni sono dei talenti e non tutti i talenti diventano campioni. La chiave del successo sta nel quanto ci si allena e nella qualità del lavoro svolto in palestra che, badiamo bene, non è mai solo fisico e tecnico. La capacità di costruire giocatori, infatti, passa in modo imprescindibile dalla capacità di costruire persone e quindi dalla qualità delle relazioni umane di condivisione, rispetto, fiducia che l’ambiente sportivo riesce a creare intorno ai proprio atleti. Per questo oggi chiediamo ai coach che ci leggono: sapete mantenere una.. Promessa?
Nelle categorie giovanili più basse è facile trovare ragazzine che dominano in ogni parte del campo. Talenti? Può darsi, ma sarà il tempo a decretarlo.
E’ proprio nei primi anni di attività che si fondano le basi della motivazione intrinseca dei giocatori: le nuove sfide, i nuovi apprendimenti alimentano il senso di autoefficacia, sentirsi bravi e capaci porta ad impegnarsi ancora per provare di nuovo la soddisfazione e il piacere di riuscire. Si genera un circolo virtuoso in cui il giocatore più si sente capace più si diverte. È qui che gli atleti imparano che l’impegno porta ai risultati. I coach dovrebbero esplicitare questo concetto continuamente, premiando l’impegno, più che il talento. Consideriamo che la bravura a quell’età dipende in larga misura dallo sviluppo motorio più avanzato rispetto alle coetanee. E’ quando questo gap viene colmato che subentrano le difficoltà. Crescendo le doti fisiche e poi tecniche si livellano ed emerge chi riesce a sviluppare anche altre qualità come l’attitudine al lavoro, la costanza, la capacità di resistere allo stress: le qualità che distinguono i campioni.
Possiamo allenare tutte queste qualità con le tecniche di mental training integrate al lavoro sul campo. Ad esempio con il Goal Setting possiamo abituare le ragazze a lavorare per obiettivi a breve, medio e lungo termine da un punto di visita fisico, tecnico e mentale. Fissare dei goal stagionali individuali stimola l’attitudine al lavoro e favorisce l’assunzione di responsabilità. Gli obiettivi dovranno essere realistici, ma sfidanti per richiamare le sensazioni di self-efficacy di cui più sopra abbiamo parlato. Insieme al tecnico andranno poi monitorati e ridiscussi verso l’alto o verso il basso nel rispetto dei tempi di crescita della ragazza. Queste occasioni di confronto allenatore-atleta stimolano il dialogo, l’autoanalisi e rinforzano il rapporto di rispetto e fiducia reciproco. È questo un legame fondamentale soprattutto nel periodo critico dell’adolescenza, quando le ragazze sono ad alto rischio di drop-out, abbandono dello sport.
Ogni federazione sportiva ha dei programmi di ricerca del talento, ma le variabili sono davvero ampie e i risultati poco determinabili. Alle società sportive quindi non resta che fornire ai propri settori giovanili gli strumenti tecnici, fisici e mentali per garantire a quante più ragazze possibili una formazione sportiva e umana completa. L’impegno anche in questo caso, porterà al risultato!
*Questa rubrica è tenuta da Psicosport, una realtà che utilizza la Positive Psychology con atleti e allenatori, dai settori giovanili all’alto livello agonistico, per rispondere alle principali criticità che si incontrano sul campo di gara e di allenamento, per migliorare performance individuali e ottimizzare il rendimento di squadra.