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UN TRONO PER QUATTRO
from PINK BASKET N.13
by Pink Basket
INSIDE A1 di Giuseppe Errico
NOVEMBRE SI CHIUDE CON UNO SPLENDIDO EQUILIBRIO IN VETTA: RAGUSA, VENEZIA, SCHIO E SAN MARTINO APPAIATE AL COMANDO. MA IL CAMPIONATO STA OFFRENDO MOLTO ALTRO. PURTROPPO ANCHE INFORTUNI GRAVI. INTANTO LA NAZIONALE È 1-1 DOPO LE PRIME DUE GARE DI QUALIFICAZIONE
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Ma cosa ci ha regalato questo mese il nostro campionato di A1? Da una classifica mai così affollata in vetta, alle prime due vittorie della matricola Costa Masnaga, che ha messo in mostra la stellina, neanche quindicenne, Matilde Villa che nel derby lombardo contro Geas mette a referto, in scioltezza, 21 punti. Il tutto fino ad arrivare alla caduta casalinga di Ragusa contro Vigarano (che ha perso Bolden, non tornata dagli Usa dopo la sosta). Possiamo dirlo senza smentita, non ci stiamo annoiando assolutamente in questa stagione. Perché c’è l’ultima giornata di novembre, la settima appena trascorsa, che vede capitolare a domicilio le aquile bianco verdi di Ragusa abbattute da un piano partita perfetto di Vigarano, messo in atto da coach Castaldi ed eseguito mirabilmente da Sara Bocchetti (19 punti) e compagne.
Che dire della funambolica guardia campana? Ha trovato uno stato di forma fisico e mentale eccellente in quel di Vigarano Mainarda, viaggia a 18,86 punti di media a partita, quinta nella speciale classifica per media punti, prima italiana circondata dalle stelle straniere. Magari una piccola maglia azzurra potrebbe anche meritarla…

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Traffico in vetta alla classifica, della sconfitta interna di Ragusa (che ha perso Kacerik: rotto il tendine d’Achille) ne approfittano subito Venezia, San Martino di Lupari e Schio, le quali salgono a quota dodici in classifica in questo quartetto delle meraviglie che sta accendendo il campionato. In silenzio, ma non tanto, con la vittoria esterna a Torino, Lucca sale a quota dieci e alle sue spalle il terzetto Geas, Vigarano ed Empoli che precede la deludente, fin qui, Broni che non sta riuscendo a replicare le prestazioni della scorsa stagione. In fondo alla classifica, ferme a due punti, Palermo, Torino e Bologna con la Virtus che dà il ben servito a coach Giroldi e chiama in panchina coach Liberalotto, per cercare di dare una svolta alla stagione. Ferma allo stop Battipaglia, che cerca ancora la prima vittoria stagionale.
Spettacolo in campo che meriterebbe altrettanta risonanza in Tv con la piattaforma della Lega, la quale stenta a decollare, piegata dai continui problemi di connessione che non rendono il giusto servizio ad un campionato che meriterebbe ampi spazi anche in televisione. La speranza sarà anche l’ultima a morire, ma qui si sta per finire ogni tipo di pensiero.

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LA NAZIONALE
È tornato in campo l’azzurro che ci piace, quello che ci fa battere forte il cuore e ci emoziona sempre sia in caso di vittoria che di sconfitta. Sono tornate in campo le nostre Sorelle Azzurre e lo hanno fatto nelle prime due sfide di qualificazione ad EuroBasket Women 2021: la prima casalinga contro la Repubblica Ceca, la seconda in trasferta in Danimarca.
REWIND Perché i ricordi sono importanti e quelli recenti di un europeo fallimentare fanno ancora male con la sconfitta contro la Russia, che ci vieta il passaggio ai quarti e l’accesso al torneo preolimpico. Per carità, una sconfitta contro una potenza del basket Europeo come la Russia ci può stare, meno invece la sconfitta nel girone contro una squadra abbordabile come l’Ungheria, che condannò le azzurre al barrage infernale contro la Russia. Una singola partita, una vittoria ci avrebbe spianato la strada come minimo verso il preolimpico (le azzurre non si qualificano alle Olimpiadi da Atlanta 1996). Torneo preolimpico che vedrà la partecipazione per l’Europa di sei squadre: Spagna, Francia, Serbia, Gran Bretagna, Svezia e Belgio. In totale sono 16 le squadre da tutto il mondo che si affronteranno dal 6 al 9 Febbraio 2020 nelle sedi di Ostenda (Belgio), Foshan (Cina), Bourges (Francia) e Belgrado (Serbia). Sedici squadre divise in quattro gironi, le prime classificate di ogni gruppo strapperanno il pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020.
E noi purtroppo saremo costretti al ruolo di spettatori, col rimpianto per quello che poteva essere se... Ma la storia non si fa con i se ed i ma, sono i fatti quelli che contano ed i fatti ci hanno detto che, quella che poteva essere una delle nazionali più forti, ha deluso le aspettative. Le cause? Tante, se n’è parlato ampiamente. La soluzione minima? Il cambio in panchina. In un’estate dove anche la Federazione ha avuto le idee confuse, si è passati dalla scelta di coach Pierre Vincent come guida tecnica, al passo indietro, e la scelta quasi a furor di popolo di coach Andrea Capobianco. Confusione genera confusione, ma adesso ci siamo ed il cammino verso i prossimi Europei che si svolgeranno tra Spagna e Francia è già in salita.
AZZURRO CHIARO SCURO Poche le novità nelle prime convocazioni di coach Capobianco, la più importante quella di Samantha Ostarello: per la pivot del Sud Dakota è arrivata la cittadinanza italiana e quindi subito arruolata in maglia azzurra per dare centimetri e peso ad un reparto sempre avaro per la nostra nazionale. Anche se il cammino comincia con una sconfitta a Cagliari contro la Repubblica Ceca (52-62), i 16 di Cecilia Zandalasini, i 13 di Francesca Dotto ed i 10 di Martina Bestagno, non sono bastati ad una nazionale che non è mai riuscita ad esprimere la propria idea di gioco di battere una squadra fisica, esperta ed atletica come la Repubblica Ceca. Anche se l’avvio aveva fatto ben sperare con il 15-8 iniziale, La squadra di coach Svitek si è affidata ad una vecchia conoscenza del nostro campionato, Kia Vaughn, per rimettere la testa avanti. Nel secondo periodo sono riapparse tutte le difficoltà azzurre nel trovare la via del canestro, solo 10 i punti a referto con l’inevitabile allungo ceco (29-33) all’intervallo. Il rientro in campo è tutto di marca azzurra con un parziale di 10-0, il miglior volto delle azzurre in una serata opaca, perché poi le avversarie riescono a rispondere, mentre le azzurre si spengono. La Repubblica Ceca vola sul +10 e chiude la contesa. Sconfitta che incasina il cammino verso la qualificazione e macchia i festeggiamenti per le 100 presenze di Sabrina Cinili.

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Tre giorni dopo le azzurre sono state impegnate a Gentofte (Danimarca) e contro la nazionale danese è arrivata la vittoria 72-82 con una super prestazione delle nostre stelle Giorgia Sottana (21 punti) e Cecilia Zandalasini (22 punti), anche se l’energia messa in campo dalle danesi ha provocato non pochi problemi difensivi alle nostre ragazze. Il primo periodo si chiude con un parziale di 10-0 firmato da Zandalasini e Bestagno che fissano il parziale sul 18-24 Italia. Anche nel secondo periodo l’Italia soffre troppo in fase difensiva ma trova con più regolarità il canestro grazie ad una prova eccellente di Giorgia Sottana (38-47) all’intervallo. Terzo periodo di controllo per le azzurre che mandano la Danimarca sul -13 (51-64) ma poi si disuniscono nell’ultima frazione e rischiano, sotto le triple danesi, di riaprire i giochi (72-76). I canestri di Zandalasini e Sottana tengono a distanza le padrone di casa chiudendo con la vittoria azzurra.
Vittoria che serviva per il morale, per dare delle risposte e per cercare di rimediare ad una classifica che, dopo la sconfitta interna contro la Repubblica Ceca, resta in salita perché la formula delle qualificazioni è molto strana. Le 33 squadre sono state divise in nove gironi, sei da quattro e tre da tre, accedono all’Europeo solo 14 nazionali: le prime di ogni gruppo e le cinque migliori seconde. Per il calcolo delle migliori seconde verranno esclusi i risultati ottenuti contro le squadre quarte classificate. Resta il fatto che, per non rischiare nulla, le azzurre nella prossima finestra di qualificazione, fissata per novembre 2020, devono andare a fare il colpaccio a casa della Repubblica Ceca.
DIPENDENTI Quello che appare chiaro in queste due sfide è la dipendenza dalle prestazioni di Cecilia Zandalasini e Giorgia Sottana, che sono certamente le stelle della nostra Nazionale ma non possono da sole supportare il peso dei destini di una squadra che, da troppo tempo, cerca il colpo grosso. Di lavoro da fare ce n’è tanto, giocatrici da far crescere anche, basti pensare alle nostre meravigliose under che si sono ricoperte di oro nei tornei giovanili. Adesso è il tempo di lavorare per far crescere il gruppo e cercare di ridare fiducia a qualche giocatrice che ha visto le proprie prestazioni calare dopo il brutto europeo in Serbia. Di certo queste ragazze avranno sempre l’apporto e l’affetto dei propri sostenitori.