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Sarda d’adozione
from PINK BASKET N.13
by Pink Basket
PRIMO PIANO di Francesco Velluzzi
CINZIA ARIOLI È UNA GIOCATRICE DI CUORE E DI PANCIA. HA SCELTO DIRIMANERE A SELARGIUS E DI CONTINUARE IL SUO SOGNO AD OCCHI APERTI:GIOCARE A BASKET IN UN LUOGO CHE ORMAI È DIVENTATO CASA SUA
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“Sfido chiunque a non innamorarsi della Sardegna”.
Lei se n’è innamorata completamente. Tanto da decidere di viverci. Dall’hinterland milanese, Magenta, per la precisione Santo Stefano Ticino, a quello cagliaritano, Selargius, con abitazione a Monserrato. Cinzia Arioli ha fatto una scelta d’amore. Per la vita. E per il basket. Ha 35 anni (il prossimo 7 febbraio saranno 36) e sta benissimo. A parte un infortunio al polso che la costringe a stare per più di un mese lontana dal parquet, dal basket. La cosa più importante della sua vita.
GLI INIZI

CINZIA ARIOLI, NATA NEL 1984 È DI MAGENTA, COMUNE NELL'HINTERLAND MILANESE. IL PROSSIMO 7 FEBBRAIO COMPIRÀ 36 ANNI E NON HA ALCUNA INTENZIONE DI SMETTERE DI GIOCARE
Cinzia con Vittuone ha vissuto l’esperienza delle nazionali giovanili, tanti raduni, tornei ed eventi. Senza vincere medaglie. “Eravamo scarse”, ride con la solita sincerità che la contraddistingue. Cinzia dice quello che pensa. Sempre. Se una cosa o una situazione non le va fa capire che non va bene.
TRASLOCHI
Da Vittuone si è spostata di poco, a Biassono per fare l’A2 nel cuore pulsante della Brianza che produce. Poi il grande passo e il primo segnale di innamoramento. Il Cus Cagliari, la Sardegna, la lontananza, la solitudine che adora. Tre anni lì al centro universitario. Prima di riprendere l’aereo per raggiungere Pontedera, che in quegli anni aveva ambizioni. Come Chieti dove Cinzia è sbarcata l’anno successivo. Quindi Viterbo, l’A1 che meritava. “Ma dopo mezza stagione dovetti andar via. C’erano problemi”. Economici. E Cinzia piombò a La Spezia. È stata l’ultima tappa prima di risentire forte il richiamo della Sardegna, del Cus Cagliari dove è tornata. Cinzia non si è mai pentita di quella scelta che oggi la tiene ancorata all’isola. “Forse sarei potuta andare a Lucca con Diamanti. A volte ci ripenso. Sì, potevo anche fare quella scelta, giocare ancora l’A1.

ARIOLI ARRIVA IN A1 PRIMA A VITERBO E POI CON IL CUS CAGLIARI, SQUADRA "GALEOTTA" CHE LA FARÀ INNAMORARE DELLA SARDEGNA, DEL SUO CIBO E DELLA SUA GENTE
Ma penso che stare bene sia la cosa più importante e più bella. Io le mie soddisfazioni me le sono tolta al Cus. Abbiamo fatto ugualmente l’A1, abbiamo centrato i playoff, costruito un grande gruppo in un ambiente che era bellissimo”. È arrivata anche una convocazione in Nazionale. Se Riccardi è stato il padre putativo, l’uomo che ha fatto innamorare Arioli della pallacanestro, Antonello Restivo, oggi nuovamente suo coach alla Techfind Selargius, è stato il collante di tutta la sua esperienza in Sardegna. Un legame forte, importante, anche con la famiglia. “Con lui ho giocato il miglior campionato della carriera in A1 col Cus Cagliari
Facemmo i playoff. Spesso si dice che si va via da un posto perché non ci sono più le motivazioni e bisogna trovarle da un’altra parte. Io penso, invece, che le motivazioni tu le hai dentro di te e non in base a dove sei”.
Cinzia, 178 centimetri su un fisico scolpito, ha sempre preferito giocare da guardia che da play e ancora oggi (prima dell’infortunio) risulta la miglior realizzatrice della sua squadra a fine partita. Non stupitevi se non vedete percentuali incredibili, non è un’incredibile, ma una discreta tiratrice. I tanti punti li fa realizzando parecchi tiri liberi. Perché Cinzia è abile a procurarsi falli che la mandano in lunetta. “Mi piace particolarmente attaccare il canestro”. Penetrazioni nel cuore dell’area. Questo il suo pezzo forte. “Spesso mi rendo conto che non ho la testa e l’intelligenza per giocare da playmaker anche se all’occorrenza naturalmente svolgo quel ruolo. Mi piace più buttarmi dentro che tirare da fuori”.
SELARGIUS
Ritrovare Restivo è stato importante per la scelta di Cinzia di continuare a giocare nella sua terza vita cestistica, l’ultimo passo di una carriera lunghissima. Nell’oasi di Selargius, dove il club del presidente Marco Mura cerca di fare le cose per bene. Separarsi dal coach di una vita, Fabrizio Staico (22 anni) è stata una scelta coraggiosa, segno di vitalità, di svolta, di crescita. È arrivato un professionista come Restivo, col suo staff che comprende il vice allenatore Marcello Ibba e il preparatore atletico Gianfranco Dotta (notissimo per le sue passate esperienze con i velocisti dell’atletica). Selargius ha voluto guardare avanti. Oggi ha sei giocatrici che provengono dalla penisola e la leader non può che essere Cinzia Arioli, al quarto anno in maglia giallonera. “Arrivare ai playoff di A2 sarebbe un passo importante. L’ambizione in questa società c’è. La società è motivata e fa le cose per bene. Non puntiamo alla promozione, ma a far bene, a incrementare tesserate e a far crescere un settore giovanile in cui comincio ad essere presente. Lo scorso anno ho allenato l’Under 13. Mi piace. Ma la scorsa estate ho avuto un’opportunità di lavorare in un villaggio turistico a Costa Rei e l’esperienza mi è piaciuta. Così ho tralasciato un po’ l’idea di cominciare a fare l’allenatrice. Il ramo turistico mi attira molto. Ho sempre amato viaggiare, i miei lo fanno andando dappertutto. Cominciare ad avere un approccio nel mondo del lavoro è fondamentale. Soprattutto, avendo fatto la scelta di vivere in quella Sardegna che amo. Stare in un’agenzia di viaggi sarebbe bellissimo”. L’importante è farlo in Sardegna che Cinzia ama in tutto. Non le pesa assolutamente neppure la vita da single che vive con piacere. “Perché la solitudine è bellissima, così come farsi una passeggiata per conto proprio sulla spiaggia del Poetto. Da single si vive benissimo. Se trovi la persona giusta la condivisione è piacevole. Ma devi trovare davvero la persona con cui stai bene. E, ovviamente, non è semplice. Io sto serena e tranquilla, anche per conto mio.
Poi con la mia famiglia, che viene spesso a trovarmi, c’è unlegame fortissimo. In generale, sono molto selettiva nella scelta delle persone da avere accanto e nelle compagnie. Poi, come i sardi, se mi apro dò tutto pure io. Ma sto molto bene nella mia solitudine”. Anche se Cinzia tra Cagliari e Selargius ha scoperto e trovato tante persone che la adorano. Altrimenti non avrebbe fatto questa scelta. “Ho imparato ad amare il pesce che prima non mi piaceva proprio. Oggi anche una semplice orata al forno o alla griglia mi rende felice. Per non parlare della fregola che adoro. E del pesce a cui si ispira la cucina giapponese. Prima i piatti che sognavo erano il risotto ai funghi della nonna e la pizza di mia mamma, oggi le specialità sarde mi fanno impazzire. Partendo dal tipico maialetto arrosto che è qualcosa di incredibile. E finendo con i dolci sardi che ho imparato ad apprezzare, pure quelli di mandorla, un’altra bella scoperta”. E Cinzia di dolci è golosa. “Di cioccolato, soprattutto, fondente, ma pure al latte”.
RIPRESA
Ora non resta che riprendersi dal fastidioso infortunio al polso. “Ho portato il gesso, era, purtroppo, inevitabile perché la frattura c’era. Per fortuna che mi è successo al polso sinistro, io sono destra e quindi anche a casa mi sono potuta arrangiare. Con l’aiuto di mio papà che mi è stato vicino. Ma non vedo l’ora di ricominciare. Questa sosta forzata mi disturba perché stavo giocando molto bene e fisicamente non ero mai stata così bene dai tempi dell’A1 col Cus. Merito del preparatore Dotta che ci torchia a dovere. Voglio contribuire alla crescita e a centrare i playoff”. Cosa che per il momento sembra nelle possibilità della sua ex squadra, il Cus Cagliari (c’è pure la Virtus Cagliari in A2, tre formazioni sarde): “Stanno facendo bene, ma la squadra è buona”. Cinzia pensa al Selargius e non ha assolutamente l’idea di smettere di giocare. A 36 anni può ancora dire la sua, soprattutto se riprende a giocare come ha fatto finché non si è rotta il polso. “È il solito discorso: se stai bene fisicamente e ti senti a posto con il tuo corpo, puoi continuare tranquillamente. Io sento di star bene”. Sulla passione non ci sono dubbi. Cinzia gioca e vive la pallacanestro. Guarda tanta serie A ed Eurolega maschile. E se può, si spinge fino a Sassari per seguire la Dinamo del suo amico Jack De Vecchi. Ma guarderebbe anche tanta femminile. Se si vedesse in chiaro come è accaduto fino alla scorsa stagione.

DAL 2016 GIOCA IN A2 CON LA MAGLIA DEL SELARGIUS DI CUI È CAPITANA, SEGUITA DA COACH RESTIVO. QUALCHE SETTIMANA FA HA SUBITO UN INFORTUNIO AL POLSO, INGESSATO, DAL QUALE SI STA RIPRENDENDO PER TORNARE IN CAMPO