1 minute read

ANCORA?

EDITORIALE di Silvia Gottardi

Ci risiamo. Anche quest’anno abbiamo perso un pezzo. Era meno di un anno fa, fine gennaio per l’esattezza, quando l’ambiziosa Dike Napoli si ritirava dal campionato per via di problemi economici. E ora tocca all’Athena Roma, griffata Gruppo Stanchi, Serie A2 girone Sud. Campionati diversi, ma stesso copione: mercato estivo faraonico, dichiarazioni esaltanti, grandi obiettivi. Roma, a detta del presidente Edoardo Stanchi, al secondo anno di A2 (dopo essersi salvata la scorsa stagione ai playout) puntava molto in alto, forse addirittura alla A1. Per la precisione, va detto che l’Athena non si è ritirata, ma avendo rinunciato a due partite è stata esclusa dal campionato, come da regolamento. Fa differenza? Certo però non è stato un fulmine a ciel sereno, perché già ad inizio stagione sono emersi i primi problemi: dagli alloggi delle giocatrici non “abitabili” agli stipendi mai percepiti, la gestione delle palestre, l’esodo delle atlete, l’A2 affrontata con le 2000/2005 impreparate…

Advertisement

Ma come può succedere una cosa del genere? La risposta è sempre la stessa: incapacità di pianificare e di gestire un budget, solitamente conditi con una buona dose di megalomania di dirigenti e presidenti (peraltro quasi tutti uomini, visto che mi risulta ci siano pochissime presidentesse donne tra i club di A1 e A2). Certo, fare sport in una grande città non è facile, lo sappiamo, ma proprio per questo sarebbe stato il caso di andarci cauti, programmando bene.

È questione di rispetto. Rispetto che purtroppo le donne non sempre ricevono, soprattutto a livello sportivo. Chissà, magari il nuovo fondo di sostegno alla maternità delle atlete è un segno che le cose stanno finalmente cambiando. Noi ce lo auguriamo vivamente, perché alla fine, chi ci perde sono sempre le ragazze ed il movimento intero.

This article is from: