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GUIDA PER VIAGGIATORI in fermento
Èuscita in questi giorni la prima, vera Guida di turismo brassicolo dal titolo Turismo Birrario. Guida per viaggiatori in fermento edita dai tipi di LSWR. L’opera si compone di quattro diverse guide, suddivise per aree geografiche: Nord-Est, Nord-Ovest, Centro Italia, Sud e Isole, così da poter lasciare al lettore la libertà di scegliere cosa acquistare.
? Per presentarci l’opera abbiamo incontrato Luca
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Grandi che della Guida è l’ideatore nonché curatore…
L’idea di una Guida che unisse informazioni turistiche e riferimenti ai birrifici artigianali italiani ha radici nel 2011, quando uscì il volume La via della Birra. Un Grand Tour attraverso l’Italia dei birrifici artigianali, scritta a tre mani e pubblicata nella collana Gargantua e Pantagruel dall’Editore Aliberti. Quel libro è stato prodromico a quest’ultimo lavoro, in quanto descriveva i birrifici inseriti in contesti turistici interessanti, senza necessariamente metterne in primo piano le birre. Lo scopo era infatti quello di legare la presenza di un birrificio alle bellezze del territorio che lo ospitava, sollecitando così la curiosità di un appassionato di birra disposto al viaggio, che è grosso modo il profilo di chi, già oggi, affronta lunghe distanze per partecipare ai numerosi festival, alle fiere di settore e ai vari contest che si organizzano in Italia.
? Nasce così Turismo Birrario...
Sì. Fra l’uscita de La Via della Birra e questa Guida ci sono state tuttavia di mezzo le molte fiere di settore che ho organizzato in questi anni con Birra Nostra, le decine e decine di degustazioni che ho tenuto allo scopo di promuovere essenzialmente i birrifici e i loro territori e soprattutto il rilancio, nel 2019, di Birra Nostra Magazine, che ospita regolarmente da anni rubriche di turismo brassicolo. In questo periodo di tempo ho realizzato quanto interessante sarebbe stato affrontare un percorso così suggestivo - in parte già esplorato in questi anni grazie all’intraprendenza di alcuni birrifici artigianali e dalla sempre maggiore richiesta di turismo esperienzialecreando e proponendo itinerari di prossimità, sulle cui rotte insistono anche quei birrifici artigianali che si sono attrezzati per ospitare viaggiatori e appassionati di birra. Viaggiatori in fermento, appunto.
? La Guida è quindi la risposta a una domanda di turismo alternativo?
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Di certo c’è che in Italia il fenomeno dei birrifici artigianali ha avuto, in quest’ultimo decennio, un incremento esponenziale e che tutte le regioni sono oramai ben rappresentate.
Peraltro, anche allo scopo di rispondere commercialmente a tale incremento, molti birrifici hanno deciso di vendere gran parte della propria birra in locali di loro proprietà come i brewpub o le taproom e, per farlo al meglio, hanno poi ampliato l’offerta con ottimo cibo da abbinare alle loro birre.
Gli ultimi report sul consumo medio pro capite di birra, poi, sono incoraggianti: in Italia, la birra si consuma quasi quanto il vino. Segno che anche da noi, come in quasi tutto il resto d’Europa e in molte aree mondiali, la birra è stata ampiamente sdoganata e oggi il suo consumo è considerato normale, non più limitato ad occasioni e luoghi di consumo speciali. Questo aspetto, di rimando, ci fa capire quante persone e quanti appassionati siano oggi disposti al viaggio, per poter conoscere birrifici e birrai.
La Guida ha quindi messo a terra questa richiesta, proponendo itinerari che tuttavia arricchiscono questa esperienza di viaggio, associando quindi ai birrifici tutto quanto può offrire - di culturale, artistico e spesso gastronomico - il territorio che li ospita.
? Può quindi essere considerata a tutti gli effetti, come già scritto, la prima, vera Guida di turismo brassicolo...
Direi proprio di sì. Ad oggi non è stata mai proposta un’opera così ampia, in questo settore. Ho coordinato il lavoro di otto persone che con me hanno scritto 60 itinerari e recensito un’ottantina di birrifici coprendo tutte le regioni d’Italia: è stato un lavoro lungo e meticoloso. Colgo anzi l’occasione per ringraziare Giulia
Vinci, Pierluigi Bruzzo, Alberto Calderoni e Gabriele Navoni che con Naike Mulas - che li ha coordinati - hanno scritto con precisione e competenza di turismo. Ed anche Andrea Camaschella, Matteo Ferrigno e Luca Pretti che li hanno affiancati nella recensione dei birrifici. Un lavoro di squadra che ha garantito un risultato all’altezza delle aspettative dei lettori.
? Cosa ti aspetti da questo lavoro?
Per me è una preziosa tappa del percorso che ho intrapreso professionalmente da oltre quindici anni in questo settore, così affascinante e complesso. Mi occupo di turismo brassicolo da tempo e credo ci sia ancora molto da fare, una cosa su tutte ad esempio la formazione. I birrifici sono infatti veri e propri presìdi del loro territorio: è, e sarà sempre più indispensabile, connettere sempre più tutti gli attori che contribuiscono a far vivere turisticamente, artisticamente, culturalmente e produttivamente quel territorio così come risulta fondamentale conoscere a fondo le regole dell’ospitalità. Un percorso indispensabile che, ne sono sicuro, verrà affrontato dai birrai e dai loro collaboratori con sempre maggiore competenza.
? Quali i progetti futuri all’orizzonte, oltre alla promozione della Guida?
Una nuova edizione di questa Guida, naturalmente, con nuovi itinerari e molti, moltissimi altri birrifici da visitare! ★