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Omnia praeclara rara: le birre della Klosterbrauerei Mallersdorf
Tutti, almeno una volta, abbiamo sentito parlare delle famose birre trappiste, prodotte sotto la supervisione dei monaci cistercensi della stretta osservanza in birrifici sparsi ormai un po’ in tutto il mondo. Oltre a lodare i loro prodotti, ultimamente le notizie su questo argomento ci informano del fatto che la crisi delle vocazioni religiose ha un grave impatto anche sull’esistenza degli amati birrifici trappisti. È notizia di qualche mese fa la chiusura della produzione dello statunitense Spencer Brewery (Saint Joseph’s Abbey, Spencer, MA), a fronte di un numero sempre minore di monaci e di un’attività brassicola non più ritenuta sostenibile. Sempre a causa
della carenza di personale religioso in organico, le deliziose birre belghe prodotte da Achel (Sint-Benedictusabdij, Hamont-Achel) non si potranno più fregiare dell’esagono che certifica un prodotto autenticamente trappista. Esiste però una realtà “birraria-monastica” ancora più rara e meno conosciuta. A Mallersdorf, vicino a Regensburg (Germania) è ancora attivo un birrificio la cui produzione è gestita… da una suora. La grande abbazia di Mallersdorf (Kloster Mallersdorf) è oggi un grande edificio bianco che si staglia tra l’azzurro del cielo bavarese e il verde delle colline, in cima a un rialzo chiamato Klosterberg. Fondato nel 1107 da Enrico di Kirchberg e dedicato a San Giovanni Evangelista, il monastero venne occupato dai monaci Benedettini fino al 1803, quando fu secolarizzato e adibito a uso civile. Nel 1869 la struttura divenne la casa madre della Congregazione delle Suore Francescane Povere della Sacra Famiglia. Attualmente le sorelle vi dirigono un’accademia di pedagogia sociale e una scuola secondaria. Come tutti i monasteri, anche Kloster Mallersdorf tende a rappresentare una realtà idealmente autosufficiente: dal punto di vista alimentare, vi si coltivano cereali e verdure, e al suo interno, oltre ad ampi refettori che possono accogliere centinaia di persone, sono presenti cucine attrezzate, un panificio e una piccola fabbrica di birra (una parte della quale, naturalmente, viene consumata internamente: le suore, infatti, possono bere birra durante ogni pasto, colazione esclusa). La produzione di birra a Mallersdorf risale al 1881. Da ormai più di quarant’anni al timone del birrificio claustrale c’è suor Doris Engelhard, originaria della Media Franconia, che nonostante abbia superato la settantina continua imperterrita a produrre le birre della Klosterbrauerei e di fatto è l’ultima e l’unica suora al mondo a dirigere un birrificio. In questo compito è coadiuvata da alcuni collaboratori laici e da alcune sorelle. Il birrificio unisce tradizione e modernità. La sala cottura è stata completamente rinnovata nel 2005 ed è quindi tecnologicamente aggiornata, come anche la maggior parte dell’impiantistica, ma non si può non notare la storica vasca di raffreddamento aperta, ancora utilizzata, nel sottotetto dell’edificio. Fino agli anni Novanta del secolo scorso, inoltre, il birrificio includeva
Suor Doris Engelhard.
Gli auguri di buona Pasqua di suor Doris, arrivati con l’ordine delle bottiglie. una malteria e ancora oggi una parte dell’orzo è coltivata direttamente nei campi del monastero. Suor Doris è una birraia professionista, con una formazione di alto livello nel settore brassicolo. Produce una volta la settimana, con una doppia cotta da 38 hl, per un totale annuo che si aggira attorno ai 3000 hl. La birra viene confezionata in fusti e bottiglie, rigorosamente non filtrata e non pastorizzata. Le tipologie prodotte sono tipicamente bavaresi, tutte a bassa fermentazione. Accanto a etichette realizzate durante tutto l’anno, come Zoigl e helles Vollbier, ci sono prelibatezze stagionali: Jubiläumsbier (Festbier), heller Bock, Maibock, Doppelbock (quest’ultima, per esempio, va in cotta per un solo giorno, nella seconda metà di gennaio, in modo che la birra sia pronta dopo parecchie settimane di maturazione a freddo, all’inizio della Quaresima). Tutte le birre di suor Doris possono essere assaggiate presso l’accogliente Klosterbräustüberl, di fronte al monastero, accompagnate da piatti regionali succulenti e dolci sostanziosi, in un’atmosfera completamente rilassata.
Omnia praeclara rara, tutte le cose eccellenti sono rare, dicevano gli antichi. Forse avevano ragione.
L’assaggio
Vollbier Hell (5% abv) Schiuma bianca e soffice, molto persistente, grana delle bolle media, spumosa. Birra leggermente velata, di colore giallo dorato intenso. L’aroma è rustico ma al tempo stesso elegante: mollica di pane, un miele delicato, appena accennato e un leggerissimo profumo di fieno, con sbuffi di fiori bianchi e una nota erbacea rinfrescante sullo sfondo. In bocca è suadente, dolce in principio e con un finale amaro non molto intenso, ma comunque sufficiente a caratterizzare la bevuta in direzione di una grande snellezza. Retrolfatto in linea con l’aroma, con meno fiori e più pane e fieno. Corpo medio, bolla media a conferire un po’ di brio al sorso. Semplice, concreta, estremamente facile da bere. Mandatoria la consumazione del prodotto fresco, ma con un paio di mesi
di shelf life in bottiglia non c’è rischio di farla invecchiare. Heller bock (6,7% abv) Come la Vollbier, dopo un anno di palestra. Intensamente dorata, leggermente velata, schiuma bianca, fine e compatta, ottima persistenza. Aroma abbastanza intenso, con cereale, pane in cassetta e ancora miele millefiori, fieno, camomilla e più dietro un accenno di erba tagliata di fresco. Gusto dolce prevalente, all’inizio, con un amaro mediamente intenso e mediamente persistente che esce alla distanza e bilancia egregiamente il sorso. Retrolfatto di miele, con l’aggiunta di un lieve spunto erbaceo che esce alla fine, quando la birra si riscalda. Corpo medio-pieno, bolla media, molto fine ed elegante. Un lievissimo riscaldante, piacevole, è percepibile sul palato. Complessivamente simile alla Vollbier, ma più intensa da tutti i punti di vista. Deliziosa. Zoigl - Vollbier mit Hefe (5% abv) ai165348297726_BIRRA NOSTRA giugno2022-stampa.pdf 1 25/05/22 14:49 Birra dorata, velata, con schiuma bianca, fine, persistenza buona. Aroma rustico, mediamente intenso, con evidenti sentori di cereale e fieno, con fiori bianchi e uno sbuffo fruttato appena percepibile. Di nuovo, come nelle birre precedenti, leggere note erbacee e di miele chiaro. In bocca l’intensità è media, con l’inizio dolce del cereale smorzato da un amaro evidente, pulito, dall’intensità media e abbastanza persistente, sensibile anche dopo parecchi secondi dalla deglutizione. Corpo medio, bolla media. Questa caratterizzazione verace, sicuramente meno “pulita” delle altre due birre assaggiate, la rende estremamente facile e piacevole da sorseggiare. Molto simile alle birre del territorio che si possono incontrare proseguendo a nord di Mallersdorf, verso la Franconia. ★
Per approfondire
https://www.mallersdorfer-schwestern.de/ https://youtu.be/NuTmuaKUuV4 https://youtu.be/ByywxLdJihg