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A BRUXELLES LO SVILUPPO URBANO INCONTRA LA BIRRA

La Grand Place di Bruxelles, con il Municipio, il Palazzo reale e i maestosi edifici in gotico brabantino.

A BRUXELLES

LO SVILUPPO URBANO INCONTRA LA BIRRA

Nel numero 4 avevamo anticipato alcune novità che riguardano il cambio di look di Bruxelles e ora torniamo con piacere sull’argomento. I lavori previsti per la rivalorizzazione della capitale belga sono decisamente considerevoli ed è ancor più interessante, per noi popolo di assetati birrofili, sapere che la birra gioca un ruolo davvero importante nel contribuire alla rinascita di una nuova Bruxelles. L’immagine che si collega alla capitale belga è spesso quella dei viali congestionati dalle auto, grandi piazze lastricate, palazzi ed edifici commerciali dalle svariate sfumature di grigio, che fanno perfetto pendant con il cielo. Ebbene, pare che questa immagine sia destinata presto a diventare solo uno sbiadito ricordo: il governo belga, infatti, ha in corso una rivoluzione degli spazi

che interesserà buona parte dell’urbanistica bruxelloise, con l’ambizione di farla diventare il paradiso ecologico del futuro, dove vivere bene e realizzare i propri sogni diventa una priorità. Nel 2020 la Regione ha approvato Good Move, un progetto che ridefinisce la situazione della mobilità e sostiene un nuovo modo di spostarsi a Bruxelles. Una filosofia che pone al centro dell’attenzione pedoni e ciclisti, lasciando alla viabilità automobilistica un ruolo secondario, per disincentivare l’uso delle autovetture. L’obiettivo è ridurre l’uso dell’auto del 24% entro il 2030 (del 34% per il traffico di transito), aumentare l’uso delle biciclette di quattro volte, restituire spazio pubblico agli abitanti e creare 50 quartieri tranquilli senza traffico di transito. Al fianco del piano sulla mobilità sostenibile, il governo belga sta ora lavorando al progetto del Good Living, introducendo una serie di provvedimenti atti a migliorare l’urbanistica della città. I principi chiave sui quali si basa la filosofia del Good Living sono fondamentalmente tre: spazio pubblico, urbanistica e abitabilità della città. Aspetti che verranno presi in considerazione per migliorare la qualità della vita di tutti i residenti nella capitale belga. Per quanto riguarda gli edifici della città, l’intento è quello di applicare quanto più possibile opere di ristrutturazione, per non snaturarne l’origine; ci saranno tuttavia tanti nuovi complessi che verranno costruiti con criteri di alta eco-sostenibilità. La città attingerà anche al potenziale inutilizzato degli spazi sui tetti degli edifici, che si tratti di giardini privati o roof top bar, mentre tutte le proprietà private dovranno includere uno spazio esterno privato di almeno quattro metri quadrati (come abbiamo già visto avvenire nel roof top di Arkose Canal).

Rinnovare è la chiave

La pianificazione urbana non è limitata alle strade e alle aree pubbliche esterne: anche gli edifici saranno migliorati. Gli edifici con una superficie di oltre 1.000 m2 devono avere uno spazio aperto accessibile agli occupanti. Per promuovere lo sviluppo urbano, sarà data priorità ai progetti che rinnovano piuttosto che demolire. Inoltre, la gestione dell’acqua piovana dovrà essere integrata nei nuovi edifici. I tetti piani di oltre 20 m2 dovranno essere dotati di terrazze, tetti verdi, agricoltura urbana o pannelli solari. In autunno, il governo inizierà a consultarsi con i comuni e le autorità regionali, tra cui Urban Brussels, l’ufficio per lo sviluppo urbano e la commissione per lo sviluppo regionale. Una volta che il disegno di legge sarà stato modificato da queste parti interessate, tornerà al governo per una seconda lettura prima di andare davanti al Consiglio di Stato. La proposta Good Living dovrebbe essere approvata nell’estate del 2023, dopodiché il Parlamento la adotterà come legislazione. Una volta adottato, il disegno di legge entrerà in vigore il 1° gennaio 2024.

Veduta del centro di Bruxelles.

Port Sud: Brussels Beer Project Tap Room, il più grande “beer garden” della città

Torniamo per un istante sul canale di Bruxelles, zona interessata ora da diver-

Port Sud, sede della nuova tap room di Brussels Beer Project.

Nuovi acquisti al BBP.

se criticità in ambito urbanistico, protagonista di un radicale cambiamento atto a farla diventare un nuovo quartiere di alto interesse soprattutto per le nuove generazioni. È proprio qui, lungo il canale, che a fine maggio è stata inaugurata la nuovissima tap room di Brussels Beer Project. Non un semplice punto di ritrovo per gli amanti del brand locale, bensì il più grande giardino della birra della capitale! L’area dedicata ha dimensioni davvero notevoli: 1000 mq che per tutti i fine settimana d’estate ospitano piccoli concerti, food trucks, eventi e birra, tanta birra artigianale locale. La tap room sorge in un’area dismessa, un’ex discarica, situata vicino alla pista ciclabile, un ottimo punto di riferimento per promuovere il messaggio di birrificio attento all’ambiente. Fondato nel 2013 dal belga Olivier de Brauwere e dal francese Sébastien Morvan, il progetto è sostenuto da una comunità attiva fin dai primi giorni, coinvolta nella scelta del nome del primo prototipo di birra da produrre. “Oltre alla birra” aveva dichiarato Olivier in un’intervista ad una radio locale “vogliamo dare l’esempio di un’azienda responsabile ed essere motivo di orgoglio per la nostra comunità. Ecco perché siamo stati tra i primi a produrre una birra con pane invenduto, a sostegno dell’economia circolare. Quando abbiamo creato la nostra struttura, non c’era alcuna riflessione sull’ecologia” spiega Sébastien. “In pochi anni le cose sono cambiate molto. Come molti birrifici, abbiamo installato 250 m2 di pannelli solari sul tetto. Il 20% dell’elettricità è verde e locale. Sfruttiamo le acque reflue per riscaldare l’edificio invece dei combustibili fossili. Per la pulizia sanitaria e dei pavimenti, utilizziamo l’acqua piovana. Le trebbie dei nostri cereali vengono consegnate agli agricoltori delle nostre campagne. Per quanto riguarda le materie prime, stiamo iniziando a lavorare con l’agricoltura rigenerativa, in particolare per il birrificio Dansaert”. Con un enorme sito produttivo, uno stabilimento dedicato alla fermentazione spontanea, sei tap room (di cui due non nella capitale belga), i ragazzi di Brussels Beer Project possono essere incoronati a pieno titolo come un vero e proprio fenomeno birrario, il primo nella capitale a vivere una crescita così fulminea. Gli audaci fondatori del BBP sono determinati a conquistare l’universo birrario essendo già approdati in Francia e Giappone con le loro tap room e avendo all’attivo una produzione di 70 birre diverse l’anno. Cifre da record. La missione di Olivier e Sébastien è quella di continuare a scrivere la storia della birra belga per il futuro, affinché non rimanga “un cimelio storico da museo”.

BBW, il nuovo museo della birra belga nel centro di Bruxelles

E a proposito di musei legati alla birra parliamo adesso di BBW, il nuovissimo museo della cultura birraria belga nel cuore di Bruxelles. Il centro della città sarà infatti interessato da una grande novità che non lascerà indifferenti gli amanti della Sacra Bevanda i quali, per poterla opportunamente onorare, giungono da ogni angolo della terra nella capitale belga. L’attuale edificio de la Bourse, che sorge sull’omonima piazza e che già in passato ha accolto mostre e rappresentazioni artistiche, diventerà presto sede del Belgian Beer World: il primo grande museo interamente dedicato alla cultura birraria belga. L’ingresso alla struttura sarà principalmente orientato sul lato della Grand Pla-

Veduta aerea della nuova tap room.

L’edificio de la Bourse.

ce, all’incrocio tra rue de la Bourse e la famosa strada de “A’ la Bécasse”, storica brasserie nel cuore della capitale, in rue de Tabora. Una nuova, e si presuppone vincente, attrazione turistica per tutti i visitatori che scendono in questa direzione dopo una visita alla famosa Grand Place e a Manneken Pis. Chiacchierando con David Blocteur, esperto di marketing del settore birrario, scopro alcuni dettagli che lui stesso ha notato durante una visita al cantiere del futuro museo. “La visita del BBW inizia dal primo piano: qui un’enorme scalinata porterà i visitatori al secondo piano da dove si godrà di una splendida vista. Questo piano sarà dedicato alla spiegazione della cultura birraria belga e immergerà i turisti nello spirito delle nostre birre e della belgitude... Il tour sarà costruito sulla base dell’interattività e di strumenti multimediali” spiega David. “Lungo il percorso” continua il blogger “attraversando un’altra sala si arriverà a incontrare Gambrinus [che è sepolto nella chiesa francescana di Bruxelles e i cui resti si trovano nella tomba visibile dietro l’edificio della borsa] ma anche la storia della birra nei nostri paesi nel Medioevo. Il visitatore sarà accompagnato indietro nel tempo per meglio comprendere i diversi tipi di cervoises [bevande fermentate a base di orzo e luppolo prodotte nel Medioevo] e le storie dei loro produttori. Attraverso video storie proiettate, sarà possibile comprendere meglio l’esportazione della birra belga e conoscere più da vicino le materie prime che ne caratterizzano la produzione. Al secondo piano, è stata creata una stanza speciale che immergerà il pubblico in una sorta di scatola nera interattiva, con effetti tridimensionali per ‘vivere’ il fenomeno della fermentazione, che consente di avere una tale diversità di stili birrari belgi”. Il vecchio sottotetto sarà convertito in roof top bar, dove poter degustare le birre in estate e col bel tempo. Sarà disponibile una selezione permanente

di dieci birre, scelte in maniera casuale da un algoritmo: una tecnica scelta per soddisfare ogni birraio e dargli l’opportunità di far conoscere la propria gamma produttiva. Poco meno di 1.300 birre diverse sono previste in degustazione! Il tour si concluderà proprio sul tetto dell’edificio da dove poter godere della vista mozzafiato a 360° sulla città: dal Palazzo di Giustizia agli edifici della Grand Place,passando per la cattedrale di Saint Michel.

“Un paese non esiste se non ha la sua birra”

Il museo vuol essere il punto di partenza da cui il visitatore birrofilo possa iniziare il proprio tour alla scoperta della cultura birraria belga, senza rinunciare alle tante occasioni di bevuta che la città offre. Un budget di € 46.000.000 è stato necessario per l’acquisto dell’edificio, la sua ristrutturazione e le attrezzature del progetto. Durante la firma tra birrai e politici, che ha avuto luogo nella sala ovale del Municipio di Bruxelles, Philippe Close, il sindaco, ha insistito sull’importanza del know-how belga e sulla sua notorietà in tutto il mondo. In modo particolare ha insistito su una visione: quella per cui Bruxelles sarebbe un ponte tra diverse regioni perché il progetto è centrale e riunisce tutti i birrifici. Infine, sottolinea che si può lavorare con diversi livelli di potere e anche diversi settori per un progetto comune. “Non c’è una birra belga in particolare, c’è una varietà di birre belghe. Un paese non esiste se non ha la sua birra e una compagnia aerea. Alla fine, è bene che abbia anche una squadra di calcio e armi nucleari, ma ciò che conta di più è la birra” ha detto il primo cittadino alla firma dell’inizio lavori per il nuovo museo. Rudy Vervoort (Ministro-Presidente) ha aggiunto che “Bruxelles ha bisogno di esistere nell’arena internazionale, ha bisogno di brillare. Uno dei modi migliori per farlo è attraverso la birra; del resto, ciò che sembra naturale per il vino a Bordeaux, per la Guinness a Dublino o per il whisky in Scozia deve essere altrettanto naturale in Belgio con la birra”. Infine, il riconoscimento è andato al ministro Sven Gatz, colui da cui tutto è iniziato, che è diventato nel 2011 il capo dell’Associazione belga dei birrai e poi è tornato agli affari politici nel 2019, come ministro del bilancio di Bruxelles. Sven Gatz ha permesso al Belgio e alla sua cultura della birra di diventare patrimonio riconosciuto dall’UNESCO nel 2016. ★

I lavori in corso per creare un roof top bar nel sottotetto.

Il percorso del Belgian Beer World.

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