CASA&CLIMA #96

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Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE

ISSN: 2038-0895

N. 96 I Anno XVII I MARZO/APRILE 2022 I Bimestrale

KLIMAHOUSE 2022 Presenti per costruire il futuro DENTRO L’OBIETTIVO La fabbrica dell’innovazione sostenibile TRANSIZIONE ENERGETICA Idrogeno, energia del futuro? STARTUP Sismabonus, il caso di Progetto Sisma Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010

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Nel volume vengono affrontati tutti i diversi aspetti degli interventi in facciata, con indicazioni molto dettagliate dall’analisi dei degradi alla progettazione dei lavori, dalle check list per il posatore fino all’esecuzione delle opere – con tutte le illustrazioni per la cantierizzazione, comprese diverse illustrazioni che chiariscono le modalità operative delle attività da eseguire. Un Manuale dedicato a Progettisti, Tecnici e Imprese che operano nell’ambito del recupero e restauro di facciate degradate, nella riqualificazione energetica degli edifici civili e negli interventi di adeguamento e miglioramento sismico.


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Oggi le pompe di calore stanno cambiando il mercato idrotermosanitario in ottica green. Noi, che da sempre siamo grandi sostenitori delle fonti rinnovabili, abbiamo sviluppato una gamma completa

di prodotti per garantire il corretto funzionamento, l’efficienza e la sicurezza dei nuovi impianti di riscaldamento: valvola di zona serie 6445 e by-pass serie 519, filtro defangatore magnetico CALEFFI XF, collettore portastrumenti serie 305 e valvola antigelo serie 108. GARANTITO

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IN QUESTO NUMERO MARZO/APRILE 2022

Organo ufficiale di:

n. 96 marzo/aprile 2022 www.casaeclima.com

28 5 EDITORIALE 8 NOVITÀ PRODOTTI 16 TECH TRANSIZIONE ENERGETICA 24 IDROGENO, ENERGIA DEL FUTURO? di Gianfranco Benzoni

KLIMAHOUSE 2022 | ANTEPRIMA 28 PRESENTI PER COSTRUIRE IL FUTURO a cura della redazione

SPECIALE INFISSI 33 ECOSOSTENIBILE, INNOVATIVA, DI DESIGN E SMART: ECCO LA FINESTRA DEL FUTURO!

52 STARTUP 68 SISMABONUS, IL CASO DI PROGETTO SISMA di Roberto Nascimbene

CONSULENZA FISCALE 72 BONUS BARRIERE ARCHITETTONICHE a cura di Assocaaf

DENTRO L’OBIETTIVO 46 ANCHE LA CINA HA IL SUO BOSCO VERTICALE di Silvia Martellosio

52 BE FACTORY, LA FABBRICA DELL’INNOVAZIONE SOSTENIBILE

74 BONUS FISCALI SOLO PER CHI POSSIEDE DETERMINATI CONTRATTI NAZIONALI AFIDAMP 75 MACCHINE PER LA PULIZIA PROFESSIONALE, NASCE LA PRIMA GUIDA AGLI INCENTIVI FRODI IN EDILIZIA 76 BONUS FISCALI PER L’EDILIZIA SOLO PER ALCUNI. SICUREZZA E RIPRESA A RISCHIO

IN COPERTINA w w w. c a s a e c l i m a . c o m

Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE

di Davide Gigli

CASE STUDY 64 QUALI SOLUZIONI BIM MEP PER UNA PERFETTA PROGETTAZIONE INTEGRATA?

Pier Luigi D’Ambrosio (Aiz) Daniela Dal Col (Anna) Caterina Epis (Fondazione Promozione Acciaio) Emilio Fadda (Ansag) Guido Faré (Unicmi) Nicola Antonio Fornarelli (Acmi) Roberto Frassine (Assocompositi) Fabio Gasparini (Assites) Gabriella Gherardi (Aises) Hans Paul Griesser (Ancca) Iginio Lentini (Union) Giuseppe Lupi (Aipaa) Antonio Maisto (Assoverde) Luca Marzola (Zenital) Laura Michelini (Anfit) Aurelio Misiti (Cnim)

Fabio Montagnoli (Pile) Francesco Morabito (Assografene) Daria Pasini (Archeoimprese) Paolo Pastorello (Restauratori Senza Frontiere) Marco Patruno (Fisa) Massimo Poggio (Fias) Giuseppe Riello (Afidamp) Walter Righini (Fiper) Kristian Schneider (Ari) Angelo Sticchi Damiani (Aci) Daniele Succio (Anipa) Paolo Taglioli (Assoidroelettrica) Eleonora Testani (Ancsa) Bruno Ulivi (Ait)

Redazione

Giorgio Albonetti | Direttore Responsabile Silvia Martellosio | Coordinamento Editoriale s.martellosio@lswr.it - Cell. 349.1801063

Collaboratori

Assocaaf, Gianfranco Benzoni, Davide Gigli, Roberto Nascimbene, Patrizia Ricci, Erika Seghetti

Pubblicità

Luigi Mingacci | Sales Manager l.mingacci@lswr.it - Cell. 320.4093415 Elena Genitoni | Ufficio traffico e.genitoni@lswr.it

Servizio abbonamenti

abbonamenti.quine@lswr.it - Tel. 02.864105 Abbonamento annuale (6 fascicoli): 40 € Costo copia singola: 2,30 € (presso l’Editore)

Produzione

Antonio Iovene | Procurement Specialist a.iovene@lswr.it - Cell. 349.1811231 Grafica e Impaginazione: Life sh.p.k. Stampa: Aziende Grafiche Printing Srl Peschiera Borromeo (MI)

Editore

Quine Srl Sede legale Via Spadolini, 7 - 20141 Milano www.quine.it - info@quine.it tel. 02 864105

N. 96 I Anno XVII I MARZO/APRILE 2022 I Bimestrale

KLIMAHOUSE 2022 Presenti per costruire il futuro DENTRO L’OBIETTIVO La fabbrica dell’innovazione sostenibile TRANSIZIONE ENERGETICA Idrogeno, energia del futuro? STARTUP Sismabonus, il caso di Progetto Sisma Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010

60 RIQUALIFICAZIONE E RISANAMENTO DI UN EDIFICIO ANNI ’50: FINITURE E COLORI

Comitato scientifico Dario Amici (Assoroccia) Antonio Arienti (Aif) Alfio Bonaventura (Aifil) Cesare Boffa (Fire) Sandro Bani (Anfus) Sergio Fabio Brivio (Finco) Fabio Brondolin (Assofrigoristi) Francesco Burrelli (Anaci) Paolo Cannavò (Fecc) Davide Castagnoli (Anacs) Innocenzo Cipolletta (Aifi) Italo Cipolloni (Anisig)

ISSN: 2038-0895

a cura di Erika Seghetti

WORK IN PROGRESS

Comitato consultivo Carla Tomasi (Finco) Angelo Artale (Finco) Giorgio Albonetti (Quine) Marco Zani (Quine)

BONUS FISCALI

di Patrizia Ricci

a cura della redazione

BIMESTRALE

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SERVIZIO A PAGINA

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EDITORIALE

Un Ministero del Tesoro europeo unico?

ANGELO ARTALE, Direttore Generale Finco

Il rischio è un’interferenza crescente dell’UE nella politica economica italiana. D’altro canto, potrebbe però favorire la resistenza della classe politica da qualunque pressione di tipo demagogico effettuata da alcune categorie

L

a proposta di istituire una sorta di Ministero del Tesoro europeo unico, a suo tempo ventilata da Francia e Germania, è stata recentemente rilanciata anche dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, con una certa convinzione, anche dopo i colloqui con il Presidente francese, Emmanuel Macron. Ciò tenuto conto che con il NGEU, Next Generation EU – da cui si dipartono le risorse e si articolano i vari Piani Nazionali (in Italia PNRR) – un parziale e reciproco controllo dell’utilizzo di tali risorse viene già attuato. Ove ribadita in modo proattivo, si tratterebbe sicuramente di una proposta forte. Coloro che pensano che l’Europa ingabbi già fin troppo le politiche dei singoli Stati sovrani non la valuteranno certo positivamente. In effetti, a prima vista, l’intrusività di tale ipotesi sulle politiche economiche e di bilancio appare palese.

Pro e contro Ritengo occorra fare una riflessione più profonda circa i reali pro e contro che la connotano. In estrema sintesi, se da un lato saremmo ancor più “condizionati”, dall’altro la bilancia penderebbe positivamente a favore della suddetta ipotesi, stante la cronica – e in taluni casi svergognata e offensiva (per il contribuente) – incapacità della

politica italiana di resistere a qualunque pressione di tipo demagogico effettuata da corpi separati, categorie, sindacati etc. Ne abbiamo avuto un esempio palese nell’ultima Legge di Bilancio, passata al volo dalla Camera dei Deputati e in genere dal Parlamento, e caratterizzata (ma non è una novità) dal diktat, se così si può dire, dell’Esecutivo (dei partiti che fanno parte dell’Esecutivo) che l’ha riempita di spese di modesta levatura e obiettivo, e di mance – mi si scuserà il termine ma, per capirci, difficilmente alcune di queste voci si possono chiamare in modo diverso. Ma anche su temi non banali chi dobbiamo ringraziare se per esempio su dossier delicati, e per certi versi scandalosi, come Alitalia e Monte dei Paschi non si sia effettuato un ulteriore sperpero di denaro del contribuente (perché, e ricordiamocelo, non esiste il denaro pubblico, esiste quello del Contribuente, come diceva una Margaret...) se non la Commissione Europea? E nonostante il fatto che l’Unione Europea si sia dimostrata abbastanza di manica larga nei confronti del nostro Paese con riferimento a questi due dossier è stata comunque più rigorosa, molto più rigorosa, dei vari Governi italiani. Il Contribuente italiano deve ringraziare Bruxelles se aziende che normalmente

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EDITORIALE

avrebbero dovuto portare i libri in Tribunale, i cui Capi avrebbero dovuto essere oggetto di azione di responsabilità e ai cui lavoratori abbiamo pagato e stiamo pagando “scivoli” pensionistici inimmaginabili per altri loro simili – di serie B evidentemente –, siano state messe, almeno parzialmente, in condizione di non continuare a nuocere. Parzialmente, perché comunque questi buchi vengono sempre ripianati a carico della fiscalità generale, bella ed elegante espressione per indicare i Contribuenti, anzi quel 50% scarso di loro che versa le imposte, tra esenzioni, Isee, deduzioni, regimi speciali etc. A ben vedere, dunque, oltre alle ovvie implicazioni di fortificazione della costruzione europea, dover rendere conto a livello sovranazionale circa le spese che vengono effettuate e non solo alla propria opinione pubblica è un principio sano, utile e che va nel verso dell’efficienza. Certo, politicamente più scomodo, vivaddio, per chi vuole acquistare consenso con una politica di elargizione “widespread”. E chi si è opposto alla indecente situazione delle concessioni balneari se non l’Europa (e il Consiglio di Stato, va dato atto)? Chi può avere la forza di reggere il contraccolpo in termini politici della, eventuale, sacrosanta liberalizzazione delle licenze Taxi? Certo non i Sindaci, né i livelli politici collegati che ne debbono ascoltare le ragioni!? E poiché – come mi disse un Sindaco di un’importante Città anni fa – i tassisti parlano ogni giorno con decine di persone e centinaia ogni mese (e magari ne orientano inconsapevolmente la soglia “subliminale”, quindi, meglio tenerseli buoni...), stiamo ancora messi così, cioè male. Ne abbiamo già parlato in occasione della recente Legge sulla Concorrenza, partorita (termine assai calzante e comunque il parto, dopo anni, è positivo) tra mille difficoltà e con molte limitazioni.

Mancata libertà economica e burocrazia Purtroppo la mancanza di reale legittima libertà economica, parlo di quella sancita nei Principi Fondamentali della nostra Costituzione nonché in particolare all’articolo 41 della medesima, non di quella “selvaggia” come ad alcuni piace enfatizzare anche oltre il reale, sta strozzando il nostro Paese.

Essa, unita alla spesso colpevole autoreferenzialità di molti ingranaggi dello Stato e della burocrazia, vede l’impresa – in realtà la piccola e media impresa, quella per capirci che non ha abbastanza lavoratori da mandare sotto il Minindustria a Via Veneto per indurre l’apertura di un Tavolo di crisi – sempre in condizione di minorità e difficoltà. E, per non farci mancare nulla e venire a un tema ancor più strettamente connesso all’attività dei Soci, nelle recenti Linee Guida per la progettazione delle opere pubbliche in ambito PNRR (cioè l’80% del totale nei prossimi cinque anni almeno), il Ministro Giovannini ha pensato bene di approvare un punto dove – su evidente spinta dei Sindacati – viene previsto che saranno le Stazioni Appaltanti a decidere quale contratto collettivo di lavoro l’impresa appaltatrice e subappaltatrice dovrà applicare!! Siamo ormai al socialismo reale... Sarebbe necessario un Ministero per la Pmi. Sarebbe assolutamente necessario e opportuno.

Post scriptum Qualcuno potrebbe pensare: ma come mai tale ragionamento proviene proprio da una delle Federazioni nel cui ambito sono rappresentati settori che possono fruire dei bonus e del Superbonus!? Ebbene – a parte il fatto che tali tipi di agevolazioni sono pensate giustamente più per il consumatore che per l’industria e che hanno un effetto benefico sull’economia nazionale sotto vari profili (ma questo ultimo aspetto lo evidenziano praticamente tutti i Settori con riferimento alle agevolazioni di competenza) – giungo a dire, anzi a scrivere: le imprese italiane – con le ovvie differenze ed eccezioni che tuttavia confermano la regola – sanno fare il loro mestiere. Togliete loro tutti i sussidi, le agevolazioni, i premi, tutto ciò che in sostanza viene intermediato dalla politica e dalle burocrazie e togliete loro, però, al contempo, il 15% di pressione fiscale e contributiva reale (non stiamo parlando delle aliquote delle Cayman Islands o di Montecarlo ma della pressione fiscale per esempio inglese) e il 30% – non dico di più – di burocrazia. Senza deroghe. Allora vedremmo cose che voi umani…

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NOVITÀ PRODOTTI

Kit termoacustico per la coibentazione del cassonetto Per migliorare le prestazioni energetiche dei propri infissi di almeno due classi, requisito fondamentale per l’accesso ai bonus fiscali, non è sufficiente la sola sostituzione del serramento, ma anche del vano cassonetto responsabile di oltre il 25% delle dispersioni energetiche. myNova è la soluzione più indicata tra le proposte Roverplastik per un intervento di sostituzione del serramento che preveda anche la ristrutturazione del cassonetto a vista (in legno, in pvc o altro materiale). Si tratta di un kit termoacustico che, senza dover effettuare opere murarie, fornisce tutto il necessario per coibentare il cassonetto: materiale isolante disponibile in diversi spessori; barriera acustica; spazzolini di tenuta interni ed esterni e altri accessori che consentono al kit di trasformare il cassonetto in un elemento altamente prestante in pochi semplici passaggi. Usando anche i prodotti della linea Riqualifica di Roverplastik, la posa risulta conforme alla norma UNI 11673-1 e, se realizzata da posatori qualificati secondo le norme UNI 11673-2-3, permette di massimizzare le prestazioni del serramento e superare le verifiche in opera previste dalla norma UNI 11673-4.

www.roverplastik.it

Per aspirare e diffondere l’aria Realizzato con linee e materiali sino a oggi inediti per il mondo delle cassette idroniche, Effetto di Galletti è il nuovo modulo per l’aspirazione e la diffusione dell’aria a effetto Coandă, abbinabile alle cassette idroniche Acqvaria. L’azienda ha sperimentato l’utilizzo del Dibond (lastra con struttura a sandwich, costituita da due lamine di alluminio), materiale che – oltre ad avere un’ottima tenuta alla formazione della condensa – ha consentito ai designer dell’azienda di conferire un layout lineare e pulito. La griglia centrale in acciaio crea un’unica superficie con il pannello Dibond, esaltando la sottigliezza complessiva del prodotto. Due le finiture cromatiche attualmente proposte: alluminio naturale spazzolato e bianco RAL 9010. Da un punto di vista tecnologico, il lancio dell’aria è stato ottimizzato grazie all’utilizzo di simulazioni fluidodinamiche computazionali (CFD) che hanno permesso di studiare la diffusione dell’aria in ambiente al fine di sfruttare al massimo l’effetto Coandă che permette all’aria in uscita dalla cassetta di lambire il controsoffitto evitando flussi direzionati direttamente sull’occupante, scongiurando situazioni di discomfort termo-igrometrico localizzato. Grazie alle calamite poste sul pannello frontale, l’installazione e la manutenzione sono molto semplici e veloci.

www.galletti.it

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SUPERBONUS 110%

INFORMAZIONE DALLE AZIENDE

Caldaia modulare e sistema ibrido factory-made Grazie alla sua gamma di prodotti ad alta efficienza energetica, Unical prosegue l’adesione al Superbonus 110%

HYBREER SLIM

La vasta offerta di prodotti ad alta efficienza e contenuti tecnologici innovativi permette a Unical di fornire tutti gli elementi necessari all’ottenimento del Superbonus 110%, una misura fiscale per i settori edile e impiantistico, volta all’efficientamento energetico degli edifici esistenti, relativo a spese sostenute dal 1° luglio 2020. Per usufruire di tale vantaggio è necessario migliorare di almeno 2 classi l’efficienza dell’edificio, effettuare almeno un intervento cosiddetto “trainante” e che rispetti i requisiti previsti in termini di caratteristiche prestazionali dei componenti entro i massimali di spesa per ogni intervento.

GENERATORI A CONDENSAZIONE Tra i prodotti Unical trainanti idonei al Superbonus 110%, rientrano tutti i generatori a condensazione, tra cui spicca la caldaia modulare MODULEX EXT, potente e compatta, oltre alla gamma di pompe di calore ad alta efficienza impiegate sia in soluzioni stand alone che in configurazione ibrida. Grazie alle 50 ANNI Unical festeggia quest’anno un traguardo importante: 50 anni di attività. Da sempre ha puntato sulla ricerca, sviluppando prodotti dalle massime prestazioni e minori emissioni nel segno dell’innovazione (più di 50 brevetti depositati), confermandosi punto di riferimento dell’alto di gamma con tutta la sua produzione domestica, professionale e industriale dedicata al settore riscaldamento, includendo sistemi di climatizzazione, solare termico, sistemi integrati ed ibridi, pompe di calore, pannelli radianti.

MODULEX EXT

caratteristiche tecnologiche, i prodotti Unical accedono ai più alti contributi fiscali. Prodotto di eccellenza, MODULEX EXT è la più attuale evoluzione tecnologica del generatore termico a condensazione professionale, ideale ove si richiedono massime prestazioni, minor impatto ambientale ed estrema velocità di sostituzione per efficientamento. È disponibile in ben 17 modelli da 100 fino a oltre 1.200 kW; estremamente versatile, può essere installata ovunque: all’interno dell’edificio, all’esterno e perfino sul tetto fino a -15 °C.

IBRIDO “FACTORY-MADE” HYBREER SLIM è un sistema ibrido factory-made per riscaldamento/raffrescamento e produzione A.C.S., ideale per impianti nuovi, sostituzioni e riqualificazione di impianti esistenti. Disponibile sia nella versione preassemblata in fabbrica che da assemblare in cantiere, si compone principalmente di: box verniciato per installazioni a incasso o a vista, bollitore da 150 lt. verticale in acciaio inox, kit rilancio zona diretta, compensatore idraulico e circolatore con 7 m, regolatore digitale integrato e configuratore di sistema, kit idraulico ed elettrico per la connessione con pompa di calore, pompa di calore aria-acqua 70R/90R/120R full inverter, made in Italy, e caldaia murale a condensazione 24/35 kW. Unical AG Spa 46033 Casteldario (MN) info@unical-ag.com www.unical.eu


NOVITÀ PRODOTTI

Riscaldamento e raffrescamento in classe A++

Pompe di calore polivalenti MSL di HiRef è la nuova linea di pompe di calore polivalenti, condensate ad aria con compressori scroll che, dovendo essere installati sui tetti degli edifici, devono garantire un impatto acustico pressoché nullo. Le unità MSL sono unità aria/acqua in classe energetica A sia in raffreddamento che in riscaldamento, disponibili per utilizzo con refrigerante R454B in versione “A2L” a basso impatto ambientale, oppure con refrigerante R410A tradizionale. La gamma – che utilizza compressori scroll di ultima generazione, scambiatori ad acqua a fascio tubiero a doppio passaggio ottimizzati per l’utilizzo con refrigeranti ad alta pressione (R410A/R454B) e ventilatori assiali ultra-silenziosi – è progettata per gestire il condizionamento di impianti industriali e i carichi termici in applicazioni tecnologiche dove l’affidabilità 24/7 rappresenta un requisito fondamentale. Per garantire una maggiore facilità di manutenzione dei collettori delle batterie condensanti e dei componenti del circuito frigo, la gamma è fornita con la guida di scorrimento Hi-Rail che permette di estrarre agilmente il quadro, ricavando uno spazio aggiuntivo per la manutenzione straordinaria senza impattare sull’ingombro a terra richiesto per il normale funzionamento dell’unità. La particolare gestione del ciclo di sbrinamento delle unità MSL minimizza i tempi in cui esso viene completato e agisce solo quando è realmente necessario, garantendo maggiore efficienza in riscaldamento e un conseguente risparmio sui costi di gestione. Particolare attenzione è stata posta nella configurabilità delle connessioni idrauliche, che possono essere poste sul retro, sul lato destro o sinistro a seconda delle esigenze d’impianto e installazione (es. replacement di un’unità esistente o spazi di installazione contenuti).

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Toshiba lancia il nuovo sistema di climatizzazione Seiya per gli ambienti con controllo climatico di precisione e bassi costi di gestione. Grazie al riscaldamento e raffrescamento fino alla classe A++ di efficienza energetica con il monitoraggio opzionale dell’energia per tenere traccia dei consumi elettrici, Seiya offre tranquillità per tutto l’anno. La modalità Silent permette di ridurre il livello di rumorosità dell’unità esterna di 5 dB(A), mentre l’elegante unità interna può funzionare fino a 19 dB(A), meno di un fruscio di foglie, offrendo a qualsiasi ora del giorno un ambiente rilassante e un riposo tranquillo. Il tema della salute e del benessere viene rafforzato dal filtro Ultra-Fresh, che cattura fino all’85% delle particelle sottili (PM2.5), per garantire una migliore qualità dell’aria interna. Il telecomando è dotato di funzioni utili adatte a svariati stili di vita, come la modalità vacanza preimpostata a 8 °C, il timer onoff, il comfort-sleep per un utilizzo notturno, e le modalità Quiet IDU e Silent CDU per un ideale comfort acustico. Opzioni accessorie di controllo includono un modulo Wi-Fi e un’app intelligente e intuitiva che permette di accedere al climatizzatore quando si è fuori casa, mentre l’assistente vocale è disponibile anche per chi ama adottare un approccio più colloquiale alla tecnologia domestica. I sistemi Seiya, progettati per una facile e rapida messa in servizio e manutenzione, sono disponibili in 7 taglie diverse, e le taglie interne dalla 5 alla 16 sono compatibili anche con sistemi multi.

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Semplice, come respirare Il rivoluzionario sistema Ariasilent permette di realizzare un impianto di Ventilazione Meccanica Controllata con soli 4 componenti: l’installazione diventa finalmente pratica, veloce ed intuitiva. E anche la gestione del magazzino è estremamente semplificata!

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Risparmiare con la gestione intelligente dell’energia ista MinuteView è la piattaforma digitale all-in-one che, integrando tutti i diversi dispositivi per monitorare i consumi di elettricità, gas, acqua e calore, permette di gestire al meglio i consumi della nostra energia. Il software raccoglie in un unico sistema di elaborazione accessibile via internet (pc, smartphone e tablet) i dati di consumo provenienti da contatori, sensori e altri dispositivi, consentendo di controllare i consumi, i relativi costi e le emissioni di CO2, risparmiando energia a vantaggio dell’ambiente. ista MinuteView consente, inoltre, di impostare valori limite individuali per costi e consumi, con un invio automatico di un alert (sms o e-mail) nel caso venga superata la soglia prescelta. I dati, inviati a intervalli regolari (fino a 15 minuti), sono visualizzati in un unico cruscotto che consente di individuare tendenze, modelli e valori anomali derivanti da perdite o fughe e, quindi, di intervenire tempestivamente nell’eventuale riparazione del guasto con una conseguente riduzione dei costi di manutenzione. I report forniscono, inoltre, affidabili suggerimenti, senza ulteriori interventi e tecnologie

aggiuntive, per facilitare la scelta delle strategie più efficaci per abbattere fino al 15% i consumi energetici e ridurre le emissioni di CO2. Il servizio comprende l’esame dei consumi e dei costi attuali e storici; l’elaborazione di un progetto completo, flessibile e modulabile secondo requisiti e obiettivi specifici di ciascun cliente; l’installazione dell’hardware (anche a noleggio) e il corretto settaggio del software, con migrazione sicura dei dati; il monitoraggio e l’analisi dei dati di consumo, con consulenza basata sull’esperienza e la competenza maturate nel settore; l’adattamento e la personalizzazione della piattaforma al corporate design del cliente.

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Miscelatori elettronici con disinfezione termica antilegionella Utilizzati negli impianti centralizzati per la produzione e distribuzione di acqua calda a uso sanitario con accumulo, i miscelatori Legiomix® 2.0 di Caleffi hanno la funzione di garantire e mantenere la temperatura dell’acqua calda sanitaria distribuita all’utenza al variare delle condizioni di temperatura e pressione di alimentazione dell’acqua calda e fredda in ingresso oppure della portata prelevata. Oltre a svolgere questa funzione, il miscelatore elettronico è dotato di un apposito regolatore che gestisce una serie di programmi di disinfezione termica del circuito contro la Legionella. Questo dispositivo permette anche di verificare l’effettivo raggiungimento delle temperature e dei tempi di disinfezione termica e di intraprendere le opportune azioni correttive. Tutti i parametri sono aggiornati giornalmente e storicizzati, con registrazione oraria delle temperature. A seconda del tipo di impianto e delle abitudini dell’utenza, è possibile programmare i livelli di temperatura e i tempi di intervento nella maniera più opportuna. Il regolatore è predisposto per la gestione remota con specifici protocolli di trasmissione MODBUS, 12

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tramite scheda opzionale, a uso nei Sistemi di Building Management (BMS). Legiomix® 2.0 è adatto a impianti di strutture considerevoli, come grandi condomini, ospedali, case di cura, centri sportivi e commerciali, alberghi, campeggi e collegi. Si tratta di edifici a utilizzo collettivo, dove è necessario il controllo e la prevenzione della Legionellosi in modo programmato, gestendo al meglio i tempi di disinfezione.

www.caleffi.com



NOVITÀ PRODOTTI

A basso impatto estetico Da sempre molto attenta al mercato delle ristrutturazioni, Innova ha sviluppato Støne, una pompa di calore pensata specificatamente per tutti quei contesti dove la gestione dello spazio e l’alto livello estetico sono tra gli elementi irrinunciabili del progetto. Støne è una soluzione per il benessere climatico che minimizza la sua presenza in esterno e che può essere installata anche in contesti e modalità finora impensabili. Oltre a un basso impatto estetico, infatti, la pompa di calore si caratterizza sia per il ridotto ingombro di installazione, sia per l’alto numero di configurazioni disponibili. Grazie al design innovativo, ideato da Luca Papini, le pompe di calore possono essere installate totalmente a ridosso del muro dell’abitazione, completamente o parzialmente nel muro o essere posizionate in modalità schiena-schiena per creare dei veri e propri moduli integrabili con prestazioni elevate e alte potenze. Støne può essere gestita attraverso il web server Butler Pro, sistema semplice e intuitivo totalmente sviluppato da Innova per gestire in locale e/o da remoto l’intero impianto di climatizzazione invernale ed estiva, impostando un calendario settimanale a fasce orarie, creando scenari a zone e modificando le impostazioni per avere sempre il giusto livello di comfort in ogni locale dell’abitazione.

www.innovaenergie.com

Climatizzatori split con ionizzatore di serie I condizionatori della nuova gamma Isax di Idema, all’interno della linea ISA, si contraddistinguono per i livelli di SEER e di SCOP incrementati, pari rispettivamente a 9.3 e 4.6 per il taglio 2,5 kW (9.000 Btu/h), e di 8.5 e 4.6 quello da 3,5 kW (12.000 Btu/h): valori che fanno meritare ai due modelli una classe di efficienza energetica A+++ in raffrescamento e A++ in riscaldamento. Isax vanta un super-ionizzatore (di serie) che, se attivato, rilascia nell’aria milioni di ioni in modo da far cadere a terra eventuali particelle dannose per l’organismo. Le restanti caratteristiche sono quelle già note per il marchio Idema: dimensioni ultra compatte, design elegante del pannello frontale degli split, e la possibilità – acquistando USB opzionale – di gestire l’apparecchio in modo ultra smart, sia tramite l’utilizzo della nuova app (disponibile per iOS e Android), sia tramite comandi vocali di assistenti intelligenti come Alexa di Amazon. Gli split sono predisposti anche per l’utilizzo di un comando a parete e/o di un timer centralizzato (opzionali): di serie, invece, è presente il telecomando a infrarossi dotato della nuovissima tecnologia Follow Me. Tutti i modelli della serie, disponibili sia in versione mono-split (rispettivamente con potenze 2.5, 3.5, 5 e 7 kW) che multi-split (con le medesime potenze alle quali si aggiunge il taglio 2.0 kW) hanno 5 anni di garanzia totale. Le colorazioni disponibili per questa gamma sono la versione base (bianca) e le tre esclusive finiture di design, perfette per adattare gli split a qualunque stile di arredamento: Titanium, Silver e Black.

www.idemaclima.it 14

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EFFETTO L’ A R M O N I A P E R F E T TA T R A C O M F O R T E D E S I G N

IL PRIMO MODULO DI DESIGN PER LA DIFFUSIONE DELL’ARIA AD EFFETTO COANDA Grazie ad EFFETTO il comfort incontra il design e rende la cassetta idronica ACQVARIA una soluzione assolutamente unica. L’estetica di EFFETTO unisce linearità, stile ed eleganza, è la proposta perfetta per gli ambienti dove niente è lasciato al caso. Forte dell’indiscussa esperienza di Galletti sui terminali idronici, EFFETTO è stato concepito per garantire il massimo comfort nella diffusione dell’aria grazie all’effetto Coandă. Realizzato in alluminio | Disponibile in tre varianti cromatiche | Facile da installare e manutenere.

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TECH

Ridurre i consumi dei sistemi di trattamento aria con i motori a riluttanza magnetica Lo Smart Motor System sviluppato dalla californiana Turntide Technologies sbarca in Italia, con l’obiettivo di rivoluzionare i sistemi di trattamento aria negli edifici

COME FUNZIONA IL MOTORE ELETTRICO A RILUTTANZA MAGNETICA COMMUTATA Mentre i motori elettrici tradizionali con tecnologia a induzione perdono fino al 50% del rendimento quando operano in condizioni diverse da quelle di progetto, la tecnologia Smart Motor System comporta un’efficienza costante al variare di velocità e carico, con funzionamento privo di perdite di rendimento. Il motore non ha avvolgimenti intrecciati nello statore, sostituiti da bobine separate, e non ha avvolgimenti nel rotore, costituito da un blocco metallico opportunamente sagomato. Tutto questo affranca dalle perdite di energia e consente una maggiore vita utile dei cuscinetti, poiché il rotore non genera calore. Smart Motor è, inoltre, controllato da un apposito elaboratore in grado di dialogare con sensori o con sistemi BMS e di decidere con quale logica attivare le bobine dello statore, permettendo una completa gestione in potenza e velocità. Questo tipo di soluzione prevede un algoritmo che permette

I motori elettrici utilizzati negli edifici industriali e commerciali per climatizzare e movimentare aria arrivano a rappresentare fino al 50% dei loro consumi. In un momento storico in cui il prezzo dell’energia è in continuo aumento e le emissioni di CO2 crescono, disporre di soluzioni intelligenti che migliorino le prestazioni energetiche senza necessità di investire in un nuovo impianto, ma integrandosi con l’esistente, fa la differenza

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o Smart Motor System è un motore elettrico a riluttanza magnetica commutata, sviluppato dall’azienda californiana Turntide Technologies, che permette ai grandi edifici di gestire il trattamento dell’aria con un risparmio energetico in media del 64% (misurato sugli impianti installati negli Stati Uniti). Questa tecnologia arriva ora anche in Italia grazie a Future Motors, società specializzata in tecnologie verdi per l’efficienza energetica.

ANGELO RIVOLTA, CEO di Future Motors Italia

di controllare l’attivazione delle bobine 20.960 volte al secondo, permettendo di adattare la velocità del motore alle condizioni di funzionamento in tempo reale e generando un risparmio di elettricità in media del 64%, se integrato nei sistemi di gestione degli edifici. Il motore elettrico Turntide è privo di magneti e terre rare ed è quindi a basso impatto ambientale. Infine, tramite il sistema cloud Turntide, è possibile monitorare e gestire a distanza il motore e i sensori a esso collegati, generare avvisi e implementare la manutenzione predittiva.

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STØNE La pompa di calore che non devi più nascondere 20 Kw

R32

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TECH

Il primo impianto a CO2 supercritica in Europa L’impianto servirà per produrre elettricità dal calore inutilizzato nelle industrie. Enea fra i partner di progetto

IMPIANTO PILOTA IN REPUBBLICA CECA Dopo la fase preliminare dedicata allo studio e all’analisi, il consorzio svilupperà un impianto pilota da 2 MW elettrici che sarà integrato nel cementificio CEMEX a Prachovice (Repubblica Ceca). In questo stabilimento industriale, le tecnologie innovative basate sulla sCO2 saranno dimostrate in un impianto di generazione elettrica, che dovrà essere flessibile, innovativo, economicamente sostenibile e replicabile in altri contesti industriali. Il progetto prevede anche sei siti di replicazione virtuale in diversi paesi: industrie per la produzione di vetro (Turchia), alluminio (Grecia), acciaio (Spagna), un inceneritore (Belgio), un impianto di generazione elettrica (Francia) e uno solare (Spagna).

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COME FUNZIONA Un fluido raggiunge uno stato supercritico quando viene sottoposto a temperature e pressioni superiori a quelle critiche, vale a dire quando viene scaldato e compresso fino a raggiungere una condizione termodinamica oltre la quale le due fasi, liquida e gassosa, diventano indistinguibili. Tale fluido, in questo caso la sCO2, ha quindi caratteristiche intermedie tra quelle di un liquido e quelle di un gas. “I cicli a sCO2 sono efficienti e flessibili, sia dal punto di vista dell’erogazione della potenza elettrica che del combustibile. Nel caso di configurazioni con ossi-combustione, vale a dire con una combustione che utilizza ossigeno puro anziché aria, è possibile integrare anche un processo di cattura della CO2 a costi estremamente ridotti. In quest’ultima configurazione, gli impianti a sCO2 hanno un minimo impatto ambientale. Infine, sono estremamente compatti, il che significa che i costi di realizzazione sono relativamente bassi”, spiega Eugenio Giacomazzi, responsabile Laboratorio Enea di Ingegneria dei processi e dei sistemi per la decarbonizzazione energetica. L’impiego della sCO2 può essere una soluzione efficace anche per l’accumulo dell’eccesso di produzione elettrica delle rinnovabili non programmabili, mediante stoccaggio termico a bassa temperatura (ghiaccio) e successiva riconversione termo-elettrica. Molto interessante è anche l’applicazione dei cicli a sCO2 con ossicombustione per l’estrazione di gas naturale senza contaminazione di acqua e il contemporaneo confinamento geologico della CO2 catturata.

Sostituire gli impianti tradizionali con tecnologie di generazione elettrica basate sulla sCO2 rappresenta una grande opportunità per il raggiungimento degli obiettivi europei di risparmio energetico 2030/50. La tecnologia alla base di CO2OLHEAT contribuirà a ridurre il fabbisogno di energia primaria e quindi all’abbattimento delle emissioni di CO2: supportando la rete elettrica, inoltre, renderà tecnicamente più sostenibile l’incremento della quota di energia da fonti rinnovabili non programmabili GIUSEPPE MESSINA, ricercatore Enea del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili e responsabile del progetto CO2OLHEAT per l’Agenzia

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ealizzare un impianto pilota su scala industriale, il primo nel suo genere in Europa, in grado di recuperare il calore inutilizzato nelle industrie e trasformarlo in energia elettrica attraverso tecnologie innovative basate sulla CO2 supercritica (sCO2). È questo l’obiettivo del progetto europeo quadriennale CO2OLHEAT (2 power cycles demonstration in Operational environment Locally valorising industrial waste HEAT), finanziato dal Programma UE Horizon 2020 con circa 19 milioni di euro e al quale partecipano 21 partner di 11 paesi. Per l’Italia: Enea, Politecnico di Milano, Università degli Studi Roma Tre, Rina Consulting e Nuovo Pignone per l’Italia. L’utilizzo della sCO2 come fluido di lavoro consentirà lo sviluppo di centrali elettriche più compatte e meno complesse dal punto di vista impiantistico, con una possibile ampia diffusione della tecnologia a tutto il settore delle industrie energivore (chimica, acciaio, vetro, cemento, ceramica) caratterizzate da ampi margini di recupero del calore di processo. “Gli impianti a sCO2 possono superare i limiti della tecnologia attuale, che si traduce in minor complessità e quindi costi inferiori rispetto agli impianti a vapore, maggior efficienza per lo sfruttamento di calore industriale a temperatura più alta e minori vincoli legati alla sicurezza per il rischio di infiammabilità rispetto agli impianti a fluido organico”, sottolinea Giuseppe Messina, ricercatore Enea del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili e responsabile del progetto CO2OLHEAT per l’Agenzia. Enea è coinvolta trasversalmente in quasi tutte le attività del progetto e si occuperà, assieme ad altri partner, dell’elaborazione di analisi tecnico-economiche di scenario volte a definire il modello, le caratteristiche e i requisiti che dovrà possedere l’impianto pilota. Inoltre, è leader del task per l’identificazione dei potenziali mercati per l’applicazione della tecnologia.


VMF & SISTEMA CASA

IL SISTEMA INTELLIGENTE PER LA CLIMATIZZAZIONE DELLA CASA Aermec presenta la soluzione completa, innovativa ed efficiente per la climatizzazione degli ambienti residenziali. Grazie al semplice pannello touch screen del sistema VMF è possibile gestire completamente l’impianto idronico, sia localmente che in maniera centralizzata, garantendo le migliori prestazioni energetiche ed il massimo comfort in ogni ambiente e durante tutto l’anno. Il sistema si completa con BHP, la pompa di calore di tipo split a gas ecologico R32 e OMNIA SLIM, il silenzioso ventilconvettore a ridotta profondità.

BHP Pompe di calore

Ventilconvettore Omnia Slim Pannello da incasso VMF-E6

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Pumps


TECH

Sistema di facciata modulare con le rinnovabili integrate Dal Fraunhofer un’innovazione che potrebbe semplificare e dare una spinta agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici

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Pannelli antirumore a struttura labirintica

FACCIATA MODULARE CON RINNOVABILI INTEGRATE

Sei studenti dell’Alta Scuola Politecnica dei Politecnici di Milano e di Torino hanno inventato dei pannelli basati su metamateriali labirintici che riescono ad assorbire le onde sonore nell’ambiente

ome noto, i maggiori consumi energetici sono provocati dai sistemi di riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Per ridurli è necessario investire in interventi di riqualificazione del parco immobiliare più vetusto e, quindi, energivoro.

Un contributo importante potrebbe arrivare da un’innovazione sviluppata da un gruppo di ricercatori del Fraunhofer Institute for Building Physics IBP e del Fraunhofer Institute for Energy Economics and Energy System Technology IEE. Si tratta di una facciata modulare che integra al suo interno un pannello fotovoltaico – abbinato a una mini pompa di calore – per il riscaldamento e il raffreddamento e un’unità di ventilazione decentralizzata con recupero di calore. Il sistema, costituito da moduli dalle dimensioni ridotte (125 cm di larghezza e 30 cm di profondità) è stato progettato per adeguare gli edifici esistenti ai moderni standard di rispetto ambientale. E, puntando sulla prefabbricazione, la soluzione potrebbe essere messa in atto in tempi molto più rapidi e a costi decisamente inferiori rispetto a una tradizionale ristrutturazione. Le facciate originali, afferma il team, possono essere rimosse e sostituite con questi nuovi moduli entro poche ore e senza la necessità di far spostare gli occupanti.

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annelli antirumore basati su metamateriali “labirintici” in grado di assorbire le onde sonore trasmesse nell’ambiente. Questa nuova tecnologia – progettata da sei studenti dell’Alta Scuola Politecnica (ASP), il programma internazionale riservato ai migliori studenti del Politecnico di Milano e del Politecnico di Torino – promette un’importante attenuazione del rumore, ottenuta grazie alla struttura interna dei pannelli. Tali strutture, definite “metamateriali” perché superano le potenzialità dei materiali convenzionali, hanno delle proprietà acustiche innovative. Le loro prestazioni non sono dovute ai componenti con cui sono prodotti, ma alla loro forma geometrica labirintica, riproducibile facilmente. I settori di applicazione sono vari: dall’edilizia all’automotive, fino agli impieghi domestici. Leonardo Bettini, Venus Hasanuzzaman Kamrul, Emanuele Musso, Fabio Nistri, Davide Piciucco e Matteo Zemello sono i sei studenti dell’ASP che hanno ideato il pannello. Le strutture labirintiche presenti all’interno fanno riflettere più volte l’onda acustica, che lentamente si riduce fino ad auto cancellarsi. È come se il rumore acustico si “perdesse” all’interno del labirinto. Queste strutture sono in grado di smorzare più tipologie di rumore: dai suoni a media frequenza, tipici del parlato e di alcuni strumenti musicali, fino a quelli a bassa frequenza, causati dai motori. Il lavoro ha dimostrato che i metamateriali labirintici hanno un elevato potenziale, in quanto la loro struttura leggera, poco ingombrante e fabbricata al 100% tramite la stampa 3D, rende possibile la costruzione di prodotti acustici con plastiche di scarto, senza compromettere le performance del pannello, ma riuscendo ad abbattere i costi finali. Un possibile settore di impiego potrebbe essere quello dell’aeronautica. L’applicazione del pannello nella fusoliera di un aereo consentirebbe sia di isolare i passeggeri all’interno dal rumore esterno, sia di ridurre l’inquinamento acustico ambientale provocato dal velivolo.


Easy Hybrid. Il tuo sistema ibrido per eccellenza! AR-Therm presenta la nuova gamma di sistemi ibridi “Easy Hybrid” realizzata per soddisfare le esigenze di installazione e per ottenere il massimo dei benefici e dell’affidabilità. Gestiti dall’innovativo “kit interfaccia Easy Hybrid”, i sistemi Easy Hybrid sfruttano al meglio l’efficienza della caldaia a condensazione e della pompa di calore nel rispetto delle normative di detrazione fiscale Superbonus 110%, Ecobonus 50% - 65% e Conto Termico 2.0. Per maggiori informazioni www.ar-therm.com

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TECH

Produrre elettricità dalle onde del mare, al via i test Da Enea e PoliTO partiti i test sul prototipo 2.0 del PEWEC, il convertitore di onde marine in energia elettrica per il Mediterraneo che si candida a fornire energia alle tante piccole isole italiane non autosufficienti

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Il PEWEC 2.0 presenta alcune migliorie tecnologiche rispetto alla versione precedente. Un prototipo in scala 1:25 è stato testato presso la Vasca Navale dell’Università Federico II di Napoli per studiare la risposta dello scafo e degli ormeggi a onde estreme. Abbiamo esposto il dispositivo hi-tech a serie di onde particolarmente alte (in scala) sia regolari che irregolari, generate artificialmente all’interno del bacino di test, evidenziando un’ottima capacità di tenuta e di produzione elettrica del sistema anche in condizione estreme. Questo tipo di prove sono fondamentali per valutare le prestazioni e la resistenza dei convertitori anche in situazioni critiche di onde da tempesta GIANMARIA SANNINO, responsabile del Laboratorio Enea di Modellistica Climatica e Impatti

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nea e Politecnico di Torino hanno messo a punto la versione 2.0 del PEWEC, il convertitore di onde marine in energia elettrica per il Mediterraneo, dove le onde sono di piccola altezza e alta frequenza. Questo sistema low cost di produzione di energia dal mare si presenta particolarmente interessante per le tante piccole isole italiane non autosufficienti energeticamente, dove la fornitura di elettricità è garantita da costose e inquinanti centrali a gasolio. Il nuovo sistema galleggiante, simile a uno scafo di forma semicircolare da posizionare in mare aperto, è in grado di produrre energia elettrica sfruttando l’oscillazione del dispositivo per effetto delle onde. Enea e Politecnico di Torino stanno lavorando ora alla realizzazione del progetto preliminare del PEWEC in scala 1:1 da installare lungo le coste “più energetiche” del Mediterraneo come, per esempio, la costa occidentale della Sardegna e il Canale di Sicilia. Il dispositivo da 525 kW sarà lungo 15 metri, largo 23 metri e alto 7,5 metri per un peso comprensivo di zavorra di oltre 1.960 tonnellate. Il team di ricercatori, inoltre, sta studiando la riduzione dei costi del dispositivo e l’aumento dell’efficienza di trasformazione dell’energia, tramite l’adozione di materiali a basso costo e l’integrazione di pannelli fotovoltaici. Ciò garantirà un abbattimento del costo dell’energia, rendendo il dispositivo competitivo rispetto alle altre tecnologie rinnovabili più mature. “Il team del Politecnico di Torino Lab – afferma Giuliana Mattiazzo del Politecnico di Torino, responsabile del centro ricerca MOREnergy Lab (Marine Offshore Renewable Energy Lab) – ha sviluppato avanzati codici numerici per lo sviluppo della tecnologia e la previsione della producibilità del dispositivo PEWEC. Sono stati adottati codici di ottimizzazione genetica, basati sul concetto di selezione naturale darwiniana per ridurre il costo dell’energia del dispositivo. Le prove sperimentali effettuate presso la Vasca Navale di Napoli sono state invece fondamentali per dimostrare e validare i promettenti risultati numerici ottenuti”. “Per stimare il mercato potenziale nel bacino del Mediterraneo – spiega Gianmaria Sannino, responsabile del Laboratorio ENEA di Modellistica Climatica e Impatti – partiamo da questi dati: nel nostro Paese si contano più di 50 isole minori con una popolazione media di circa 2.596 abitanti, un consumo medio pro-capite di 6 kWh/g e un costo dell’energia molto elevato. Una decina di questi dispositivi potrebbero produrre energia elettrica per un paese di 3.960 abitanti, contribuendo in modo significativo a contrastare i fenomeni di inquinamento e di erosione attraverso la riduzione dell’energia delle onde che si infrangono sulla costa, senza impattare in maniera significativa su flora e fauna marine”.

L’installazione del PEWEC può arrivare a soddisfare del tutto il fabbisogno energetico di isole medio-piccole che basano il proprio approvvigionamento di energia su impianti a combustibili fossili. Queste tecnologie sono implementabili non soltanto nella fornitura di energia elettrica per usi domestici o civili, ma anche industriali (per esempio, nell’acquacoltura). L’energia elettrica negli impianti di acquacoltura è sempre maggiormente utilizzata per i fini di distribuzione del cibo, ricircolo dell’acqua/ ossigenazione, illuminazione. Il costo dell’energia elettrica dovuto al solo gasolio per la produzione del pesce negli impianti di acquacoltura marina è valutato al 2018 nel range 0,4-0,6 €/kWh e corrispondente al 19% - 45% del valore di vendita all’ingrosso del pesce prodotto. L’impatto di un sistema come il PEWEC permette la produzione eco-compatibile di energia in loco in un’ottica di green fish farming.



TRANSIZIONE ENERGETICA

Idrogeno, energia del futuro? Diversi paesi nel mondo hanno deciso di puntare sull’idrogeno verde per la produzione di energia pulita, ma i dubbi sulla sostenibilità e sui costi della sua produzione sono ancora molti di GIANFRANCO BENZONI*

*Presidente della Commissione Ambiente dell’Ordine Ingegneri di Bergamo

L’

idrogeno si sta affermando come uno degli elementi chiave per la transizione energetica ed è al centro delle agende politiche e delle strategie energetiche sia di numerosi paesi del mondo che della Commissione Europea che nel testo del Recovery Plan ha previsto 3 miliardi per il suo sviluppo.

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L’IDROGENO COME FONTE ENERGETICA Occorre subito chiarire che l’idrogeno non è una fonte energetica, bensì un vettore; ovvero, non si trova direttamente in natura, come il carbone, il gas, il vento o il sole, ma è una risorsa energetica che deve essere prodotta a partire


da un’altra forma di energia precedente. Pertanto, qualsiasi trasformazione energetica o passaggio è sempre imperfetta e comporta inevitabili perdite di energia e, quindi, di efficienza della catena di utilizzo. Credo, dunque, necessario che su questo composto e sul suo possibile utilizzo, almeno nel medio periodo, vada fatta chiarezza e probabilmente si debbano ridimensionare le aspettative. La sua produzione può provenire da diverse tecnologie con diverse reazioni e uso di fonti energetiche e da questo deriva la fantasia cromatica con cui i vari tipi di idrogeno vengono classificati (vedi Box). Attualmente vengono utilizzati ogni anno 500 miliardi di metri cubi di idrogeno: 65% come materia prima nell’industria chimica, 25% nelle raffinerie e 10% in altri settori industriali.

VANTAGGI In futuro l’attenzione verso questa fonte energetica potrebbe crescere sempre più, questo perché l’idrogeno possiede alcune interessanti caratteristiche: ■ è leggero, stoccabile quindi più facilmente immagazzinabile a lungo termine rispetto all’energia elettrica che va tendenzialmente usata quando viene prodotta; ■ è reattivo, ad alto contenuto di energia per unità di massa; ■ può essere facilmente prodotto su scala industriale. Accoppiarlo alla produzione di energia rinnovabile, che per sua natura è discontinua, potrebbe risolvere il problema dell’immagazzinamento dell’energia, uno dei grandi problemi di un servizio che per sua natura deve essere sincrono con la richiesta, ovvero si potrebbe produrre idrogeno usando l’energia che altrimenti andrebbe persa, stoccarlo e utilizzarlo per produrre energia quando necessaria nei momenti di punta. Il problema della sincronicità e flessibilità della produzione è uno dei grandi problemi tecnici da risolvere nel futuro delle energie rinnovabili. Un altro aspetto fondamentale è sicuramente la possibilità di utilizzare l’idrogeno per produrre energia “pulita”. Infatti, la combustione dell’idrogeno per produrre energia elettrica (e quindi fare girare motori) non è associata alla produzione di anidride carbonica (CO2) e non comporta emissioni climalteranti dirette; la combustione viene condotta per via elettrochimica in celle a combustibile, con efficienze complessive superiori a quelle della combustione termica e senza l’emissione di ossidi di azoto, processo che in effetti è semplicemente la reversibilità di quello usato per produrlo per via elettrochimica. Le figure mostrano come la produzione di Idrogeno per via elettrolitica e il suo utilizzo come combustibile in una cella

sono due processi simili dal punto di vista elettrochimico e sono solo applicati in modalità reversibile. Contrariamente alla via elettrochimica di produzione dove si ha produzione dei due gas idrogeno e ossigeno ai due poli, nel caso della cella a combustibile si può semplicemente utilizzare l’aria per il suo contenuto di ossigeno gas mentre all’altro capo si introduce l’idrogeno gas proveniente da un apposito stoccaggio.

IDROGENO GRIGIO E VERDE Tutto perfetto? Non direi. Se per l’uso il giudizio è positivo, finora quasi tutta la produzione industriale dell’idrogeno (detto infatti grigio) deriva per il 90% da una reazione detta di reforming tra gas naturale, metano e vapore acqueo ad alta temperatura con produzione di CO2, quindi uso di fonte fossile e produzione di gas serra (circa 40 g CO2/MJ) ma con costi contenuti che si aggirano sui 2 Euro/kg. Solo una piccolissima parte, circa l’1% (il cosiddetto idrogeno “verde”), viene prodotto con celle elettrochimiche (con efficienze ancora non economicamente sostenibili e costi di produzione che si aggirano sui 10 Euro/kg) scindendo la molecola dell’acqua in ossigeno e idrogeno.

I COLORI DELL’IDROGENO Nero. L’idrogeno “nero” è il meno amato perché viene estratto dall’acqua usando la corrente prodotta da una centrale elettrica a carbone o a petrolio. Grigio. È “grigio” più del 90% dell’idrogeno oggi prodotto. Questo elemento ha usi industriali, per esempio nella chimica. Può essere lo scarto produttivo di una reazione chimica, oppure può essere estratto dal metano (che è formato da idrogeno e carbonio) o da altri idrocarburi. Blu. Viene definito “blu” l’elemento estratto da idrocarburi fossili dove – a differenza del “grigio” – l’anidride carbonica che risulta dal processo non viene liberata nell’aria bensì viene catturata e immagazzinata. Viola. L’idrogeno “viola” viene estratto dall’acqua usando la corrente prodotta da una centrale nucleare, cioè a zero emissione di CO2. Verde. L’idrogeno “verde” viene estratto dall’acqua usando la corrente prodotta da una centrale alimentata da energie rinnovabili, come idroelettrica, solare o fotovoltaica.

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TRANSIZIONE ENERGETICA

battute, sperimentate e messe a regime per potere sfruttare al meglio questa fonte energetica. Di qui l’esigenza della ricerca per una produzione efficiente, economicamente sostenibile, energeticamente competitiva e specialmente da energia rinnovabile altrimenti si ricade nell’uso della fonte fossile con produzione di gas serra.

SETTORI DI POSSIBILE IMPIEGO

POSSIBILI UTILIZZI DELL’IDROGENO VERDE sia come vettore energetico diretto che come reagente o gas di supporto

COME VIENE PRODOTTO L’IDROGENO VERDE? Nel dettaglio, il funzionamento si basa sulla scissione della molecola dell’acqua attraverso l’applicazione di una differenza di tensione e un passaggio di corrente in una classica cella elettrochimica con corrispondente produzione di idrogeno e ossigeno ai due elettrodi. Quindi solo se l’energia elettrica sarà prodotta da fonti rinnovabili senza emissioni climalteranti e se l’efficienza dei dispositivi elettrochimici sarà migliorata, l’idrogeno potrà ricoprire un ruolo di primo piano nella transizione energetica. La reattività dell’idrogeno con la CO2 per produrre metano sintetico lo rende anche un possibile mezzo per la cattura di questo gas serra e un mezzo per avere metano non di origine fossile; la ricerca è avviata ma ancora molte strade devono essere

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Dove e come lo si potrà usare? Principalmente nel settore dei trasporti come sostituto del gasolio nei grandi mezzi, treni, navi, forse aerei e tir di grandi società di distribuzione, ove rispetto all’uso di batterie, quindi della trazione elettrica, pur con una minore efficienza energetica globale, ha il grande vantaggio di potere essere immagazzinato in serbatoi (anche se ad alte pressioni) e quindi non ha limiti di autonomia. La logistica non è semplice, non facciamoci illusioni di grandi usi a breve, la strada è lunga e al momento non ancora chiaramente tracciata. Anche l’uso diretto nelle reti di distribuzione esistenti in parziale miscela con il metano (meglio se biometano) potrà essere un canale di utilizzo diretto, in questo caso anche per usi domestici. Tante strade, tante idee che si incastrano con la fretta di una riconversione energetica che sarà lunga e difficile, ma anche di grande fascino tecnologico per chi deve guardare e saper immaginare il futuro. Il presente articolo è stato pubblicato anche sul n° 1/2022 de “Il Giornale dell’Ingegnere”



KLIMAHOUSE 2022 | ANTEPRIMA

Presenti per costruire il futuro Dopo lo slittamento di inizio anno, Klimahouse torna in presenza dal 18 al 21 maggio 2022 a Fiera Bolzano. Tante novità in programma tra divulgazione, aggiornamento e opportunità di business a cura della REDAZIONE

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n’occasione di confronto irrinunciabile per tutti gli attori del settore edilizio in un momento chiave per poter porre le basi per un nuovo modo di costruire. È questo il grande valore della 17esima edizione di Klimahouse, manifestazione del comparto dedicata al risanamento e all’efficienza energetica in edilizia, che ritorna in presenza dal 18 al 21 maggio 2022 a Fiera Bolzano.

LE NOVITÀ Prima novità la presenza di due palchi in fiera, la cui attività si potrà seguire anche in streaming: il “Klimahouse Innovation Forum”, incentrato sul futuro dell’edilizia sostenibile con aziende ed esperti pronti a esporre i loro case study, e la “Klimahouse Academy” dedicata alla formazione in collaborazione con partner e associazioni. Nuova anche la suddivisione dei 4 giorni della fiera, ognuno dei quali sarà focalizzato su una tematica specifica. Si inizia il 18 maggio con un focus sull’architettura e una particolare attenzione al target dei giovani professionisti. Il 19 maggio, invece, si parlerà di economia circolare, rivolgendosi soprattutto ai professionisti. Questi ultimi saranno i destinatari anche delle attività del 20 maggio, concentrate sul mondo del legno; in particolare, il Klimahouse Wood Summit sarà un incontro interamente AUTOR dedicato al tema della costruzione in legno, con le sue molDatos

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teplici sfaccettature e la sua crescente importanza per l’edilizia residenziale su larga scala. Infine, il 21 maggio spazio al vivere sostenibile per professionisti e committenti privati, con le consulenze di tecnici CasaClima ed esperti della Provincia di Bolzano e la Klimahouse Academy. Completa il panel di novità Klimamobility, evento che per la prima volta si svolgerà in due giornate, e che vedrà accanto al Klimamobility Congress una parte espositiva con le startup più innovative ed eventi rivolti ai professionisti, ma anche consulenze gratuite, expo e test drive per privati.

LE CERTEZZE Confermati appuntamenti e iniziative che sono ormai considerati un punto di riferimento per tutti gli operatori. Il Klimahouse Congress, con tre giornate al MEC per presentare le prospettive più innovative e futuristiche del comparto. Il Klimahouse Prize, premio all’eccellenza organizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano per le aziende espositrici più virtuose che si sono distinte con la loro capacità di innovare, rafforzare e ampliare il mercato dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale in un’ottica di economia circolare. E, infine, i Klimahouse Tours con la Fondazione Architettura Alto Adige: una serie di visite tematiche guidate per conoscere da vicino i migliori esempi dell’architettura sostenibile locale.


LA NUOVA FRONTIERA DELL’INNESTO

B PAD. A D N STA A05/12

L’idraulico è abituato a installare impianti di scarico sfruttando il sistema di giunzione a innesto per i sistemi di scarico in polipropilene e PVC. Polo-kal XS di Bampi è, invece, il primo sistema di scarico insonorizzato in polipropilene (PP) di colore blu RAL 5014 coestruso a 3 strati con giunzione “FunTEC”. Si tratta di una tecnologia produttiva che permette di realizzare la guarnizione di tenuta direttamente stampata nel bicchiere. Questo permette di ottenere diversi vantaggi. Prima di tutto, non è più possibile perdere (in fasi di trasporto e stoccaggio) la guarnizione; inoltre, durante l’inserimento nel bicchiere non c’è più la possibilità di muovere la guarnizione dalla propria sede. La riduzione del diametro esterno del tubo permette poi il passaggio in spazi più limitati, mantenendo la medesima portata di scarico. Infine, la guarnizione in fase di stampaggio viene trattata con un particolare lubrificante che consente d’innestare tubi o raccordi nel bicchiere senza alcun ausilio di lubrificante e permette di introdurre un tubo tagliato senza la necessità di smussarlo. Il sistema di scarico mantiene elevati standard d’insonorizzazione certificati in accordo alla DIN 4109/EN 14366 presso l’Istituto Fraunhöfer di Stoccarda ed è compatibile con altri sistemi di scarico essendo prodotto con una gamma diametri di 32, 40, 50, 75, 90, 110 millimetri. www.bampi.it

IL FUTURO È SMART La gamma Serie S di NIBE è caratterizzata da un aspetto moderno ed elegante, con un portello in alluminio push-to-open. Il display touch consente di scorrere fra i menù dell’interfaccia rinnovata. Grazie alla connettività wireless integrata, è possibile collegare l’unità ovunque e in qualsiasi momento. Inoltre, è dotata del supporto per assistenti vocali, diventando così integrata nella casa connessa. L’azienda lavora costantemente allo sviluppo del software della pompa di calore e, quando è il momento di aggiornarlo, la piattaforma tecnologica consente di inviare un aggiornamento direttamente alla pompa di calore. Sarà solo necessario autorizzare l’aggiornamento dal display touch della pompa di D C calore. Questo aiuta a . PAD D ottimizzare il funzionamento STAN 6 1 / e massimizzare il risparmio 3 D2 energetico. Un sistema connesso online assicura che tutto funzioni senza problemi. Regolando la temperatura secondo le esigenze quotidiane, sarà possibile ottenere il massimo comfort con il minimo consumo di energia. www.domusgaia.com

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KLIMAHOUSE 2022 | ANTEPRIMA

GRUPPI PREASSEMBLATI PER LA PRODUZIONE ISTANTANEA DI ACS Ivar propone SAP e la versione compatta SAP-C, gruppi preassemblati che permettono la preparazione istantanea di ACS mediante accumulo di acqua tecnica. Una volta collegati a un accumulo contenente acqua primaria riscaldata da uno o più generatori, i moduli prelevano il fluido primario caldo e, sfruttando uno scambiatore a piastre, cedono calore all’acqua sanitaria sul secondario riscaldandola istantaneamente. Il trasferimento di calore avviene mantenendo separati i due fluidi così da evitare lo stoccaggio di ACS, soggetto a vincoli di temperatura, igiene e manutenzione, riducendo il rischio di proliferazione della Legionella. Il controllo della temperatura di ACS in uscita è elettronico con setpoint impostabile sulla centralina. Il sistema è disponibile anche nella versione con valvola miscelatrice sul circuito primario per limitare la temperatura in ingresso allo scambiatore. Entrambi i moduli sono forniti con guscio isolante e disponibili in diverse taglie, definite in base alla portata di ACS che può D C . D essere prodotta con un primario a 60 °C per riscaldare A P D N A T S acqua fredda da 10 °C a 45 °C. La portata del sistema SAP C21/60 varia da 30 a 100 l/minuto, mentre il più compatto SAP-C varia da 25 a 40 l/minuto. www.ivar-group.com

SISTEMA MODULARE DI FISSAGGIO PER CARICHI PESANTI L’installazione di tubazioni di grande diametro rende necessario utilizzare elementi di supporto adatti, che siano resistenti, sicuri e affidabili. Per questo genere di esigenze Mefa propone il sistema modulare di fissaggio CENTUM®. Di facile installazione, CENTUM® si compone di profili, connettori e una vasta gamma di accessori, che consentono di realizzare strutture di geometria diversa, in maniera rapida e sicura. Il cuore del sistema è rappresentato dalla connessione bullonata che riduce le tempistiche di installazione rispetto alla carpenteria; infatti, non richiede saldature per mano di personale qualificato e può essere prefabbricata oppure montata direttamente in cantiere. Oltre a garantire flessibilità di adattamento, la connessione del sistema è anche resistente e affidabile: il collegamento a vite con testa a martello, prodotto e sviluppato da MEFA, consente di trasferire carichi fino a 10 kN (a taglio) per ogni bullone. Tutti i componenti sono zincati a caldo o con speciale rivestimento superficiale in zinco-nichel (TSP – Top Surface Protection) che li rende durevoli nel tempo e resistenti a usura e corrosione. www.mefa.it

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D PAD. C D STAN D23/10


L’ALTERNATIVA IN LATERIZIO AL CAPPOTTO TERMICO

CAPPOTTO PREFABBRICATO CON FINITURA IN MATTONE FACCIA A VISTA TERRACOAT® di Terreal Italia è un cappotto per l’isolamento termico degli edifici, costituito da pannelli prefabbricati, mediante l’assemblaggio di lastre di EPS con grafite, e di listelli in terracotta faccia a vista “a pasta molle”, dello spessore di 2 cm. Il sistema di assemblaggio fa sì che i due elementi siano saldamente incollati tra loro, per creare un corpo unico, indivisibile e con un’alta resistenza agli agenti atmosferici. La prefabbricazione viene eseguita nello stabilimento di Noale (VE) dell’azienda in condizioni controllate di fabbrica con procedimenti standardizzati. Le dimensioni ridotte (equivalenti a 0,54 mq per pannello) e il peso limitato (17,4 kg circa) rendono il pannello molto versatile nelle fasi di logistica, stoccaggio in cantiere e permettono una posa facile e veloce. I pannelli possono essere fissati meccanicamente su qualsiasi struttura di supporto: dalla parete in legno alla più tradizionale parete in latero-cemento, al pannello in CA delle strutture prefabbricate. Oltre ad assicurare elevate performance termiche, il sistema migliora anche l’estetica dell’edificio grazie alla varietà di finiture e colori della gamma SanMarco e Pica. www.sanmarco.it

Quando si progetta un edificio è importante scegliere la tecnologia migliore che permetta di rendere l’involucro esterno il più efficiente e coibentato possibile così da migliorare le prestazioni energetiche del fabbricato. Wienerberger Italia propone la gamma rettificata Porotherm BIO PLAN in laterizio che consente di raggiungere ottime prestazioni termiche senza l’installazione di un cappotto termico. Per esempio, il blocco Porotherm BIO PLAN 45 T – 0,09, semplicemente intonacato, permette di realizzare involucri con una trasmittanza U = 0,19 W/m2K, ovvero più del 20% al di sotto delle richieste normative per la Zona Climatica E. Inoltre, l’elevata massa superficiale di questi laterizi consente di raggiungere alti livelli di comfort estivi, con sfasamento dell’onda termica che supera le 24 ore. Non solo edifici altamente prestazionali, negli ultimi anni Wienerberger si sta focalizzando sempre di più anche sui processi, orientando le proprie strategie verso la sostenibilità ambientale, ottenendo la Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD). www.wienerberger.it B PAD. A D N STA B10/24

B PAD. A D N STA 2 B09/3

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Gli unici con migliaia di microfori e nessun getto d’aria diretto.

SmartThings

Il design rivoluzionario di WindFree™ consente di ottenere il massimo del comfort in ufficio e a casa, inclusi gli ambienti più delicati come la camera da letto. Il tutto con la massima efficienza energetica1.

Comfort WindFree™ Diffusione omogenea senza getti d’aria diretti

UNITÀ A PARETE

Connettività

Wi-Fi, Intelligenza Artificiale, Controllo Vocale2

CASSETTA 1 VIA

Filtrazione Avanzata Migliora la qualità dell’aria

CASSETTA 4 VIE

Scopri la famiglia WindFree www.samsung.it/windfree (1) Specifiche tecniche posso variare a seconda del modello. I climatizzatori Samsung contengono Gas Fluorurati ad effetto serra R410A (GWP = 2088) e/o R32 (GWP = 675) (2) Compatibilità con i principali assistenti vocali.


SPECIALE

Infissi

Ecosostenibile, innovativa, di design e smart: ecco la finestra del futuro! La sostituzione degli infissi esistenti con infissi di ultima generazione beneficia del Superbonus 110%, purché rientri nell’ambito di una più ampia opera di ristrutturazione volta all’efficientamento energetico dell’edificio. Come orientarsi nella scelta tra materiali, soluzioni innovative, benefici e detrazioni fiscali? PATRIZIA RICCI

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SPECIALE

F

inestre e porte finestre hanno un ruolo importante per il risparmio energetico. La sostituzione degli infissi esistenti con quelli di ultima generazione è un intervento fondamentale nella riqualificazione energetica, nel caso in cui si voglia migliorare il comfort interno di casa e favorire il risparmio in bolletta. Essendo, infatti, tali elementi costantemente esposti agli agenti atmosferici e a continui cambi di temperatura, tendono a usurarsi nel tempo, non riuscendo più a garantire buone prestazioni in termini di tenuta all’aria e capacità isolante. La sostituzione di modelli obsoleti consente di ridurre le dispersioni di calore in inverno e combattere il surriscaldamento in estate, evitando anche problematiche come spifferi e rumori, assicurando efficienza energetica, isolamento acustico e comfort interno, contribuendo al miglioramento della classe energetica degli edifici. Proprio quest’ultimo aspetto è fortemente vincolante nel caso in cui si voglia usufruire del Superbonus 110% che, come ben noto, contempla la sostituzione di finestre – comprensive di infissi – come intervento “trainato” da almeno uno dei cosiddetti “trainanti” (cappotto termico, sostituzione impianti, miglioramento sismico), a condizione che gli interventi, anche congiuntamente ad altri di efficientamento energetico, portino al miglioramento di due classi energetiche dell’edificio, oppure, ove non possibile, al conseguimento della classe energetica più alta dimostrata mediante l’Attestato di Prestazione Energetica (A.P.E.), di cui all’articolo 6 del Decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, pre e post intervento, rilasciato da un tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata. Grazie alla Legge di Bilancio 2021, per tutto il 2022 i proprietari di unità immobiliari in condominio ed edifici unifamiliari potranno ancora usufruire del Bonus infissi, che prevede agevolazioni per coloro i quali acquistano, installano o sostituiscono vecchi infissi con prodotti che portino a una riqualificazione dell’appartamento, a partire dagli altri tre bonus prorogati, a cui si ricollega: il Bonus ristrutturazione, l’Ecobonus e il Superbonus 110%. Quindi – dato che per la sostituzione non esiste una misura specifica – sono tre le opzioni disponibili e le norme cui occorre fare riferimento per il Bonus infissi: ■ art. 14, comma 2.1 del Decreto Legge n. 63/2016 – Ecobonus 50%; ■ art. 16, comma 1 del Decreto Legge n. 63/2016 – Bonus ristrutturazioni 50%; ■ art. 119, comma 2 del Decreto Legge n. 34/2020 – Superbonus 110%.

Tali norme prevedono requisiti e adempimenti diversi ai quali occorre porre la dovuta attenzione (vedi Box 1). In comune, in base all’art. 121 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio), c’è la possibilità, per tutti gli anni di vigenza, di usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito. L’art. 121, comma

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1-ter, del Decreto Rilancio richiede la produzione del visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta e dell’asseverazione di congruità delle spese sostenute. Tali adempimenti non si applicano: ■ alle opere già classificate come attività di edilizia libera (art. 6 del D.P.R. n. 380/2001, D.M. 2 marzo 2018 o normativa regionale); ■ agli interventi di importo complessivo non superiore a 10.000 euro, eseguiti sulle singole unità immobiliari o sulle parti comuni dell’edificio, fatta eccezione per gli interventi di cui all’articolo 1, comma 219, della Legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Bonus facciate). Il D.L. 4/2022, Decreto Sostegni-Ter (Gazzetta Ufficiale n. 21 del 27 gennaio), ha introdotto alcune novità, tra le quali il limite posto dall’art. 28 alle “catene” di cessione dei crediti sui bonus edilizi. In pratica, a partire dal 17 febbraio 2022, la cessione del credito veniva limitata a un solo passaggio a terzi, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari, cristallizzando di fatto il credito fiscale in capo al primo cessionario. Quindi, il fornitore che fa lo sconto in fattura può cedere il credito solo una volta, mentre il committente – che matura il diritto a detrarre – può convertire la detrazione in un credito cedibile una sola volta. Proprio contro il limite alla cessione del credito imposto ai bonus – che rischia di frenare la misura stessa, con danni pesanti al settore dell’edilizia e all’intera economia italiana – si sono schierati politici e associazioni di categoria. Con un apposito decreto dedicato al contrasto delle frodi in materia di edilizia, approvato in Consiglio dei Ministri il 18 febbraio scorso, il Governo ha portato le possibilità cessioni da una a tre, ma solo tra intermediari finanziari vigilati da Banca Italia, e ha introdotto un codice identificativo da attribuire ai vari crediti, in modo da poter tracciare agevolmente tutti i passaggi e poter risalire ai lavori a cui si


Infissi di ultima generazione riferiscono. Oltre a questo, sono previste delle sanzioni penali nel caso di illeciti, con multe e anche la carcerazione per il “tecnico abilitato” che attesa falsamente la congruità delle spese.

COSA ORIENTA LA SCELTA Secondo i dati del 12° Rapporto ENEA Detrazioni 2021, riferito all’anno 2020, tra le prime soluzioni scelte per migliorare l’efficienza energetica della casa degli italiani ci sono i serramenti. In termini di interventi specifici eseguiti e tecnologie installate nel 2020, oltre 1,2 miliardi di euro sono stati destinati alla loro sostituzione, con soluzioni performanti e innovative. In termini di risparmi energetici conseguiti, nel 2020, il contributo derivante dai serramenti è stato di circa il 30% e, considerando l’intero periodo 2014-2020, i dati mostrano che il contributo derivante dalla sostituzione dei serramenti si è attestato intorno ai 3.290 GWh/anno. Per quanto riguarda la distribuzione degli investimenti per i serramenti sostituiti, il 57% dei casi riguarda il PVC. Per le tipologie di vetro, quello a bassa emissione copre circa il 63% delle risorse attivate. I serramenti in PVC con vetro a bassa emissione rappresentano circa il 40% degli investimenti attivati nel complesso (circa 477 milioni di euro). Da questi dati emerge che, se un tempo sui driver guida della scelta nella sostituzione degli infissi giocavano un ruolo determinante il fattore economico e la facilità di manutenzione, oggi a orientare l’acquirente sono l’efficienza energetica e la conseguente possibilità di risparmiare energia, pur non trascurando il fattore design. La finestra è diventata un autentico elemento

BONUS INFISSI 2022

BOX 1

Come già accennato, tre sono le possibili detrazioni di cui si può usufruire nel 2022: Ecobonus 50%, Bonus Ristrutturazioni e Superbonus 110%. La sostituzione degli infissi può tuttavia essere effettuata “senza innovazioni”, in questo caso materiali, dimensioni e componenti vetrate non devono cambiare rispetto alle precedenti, oppure “con innovazioni”, nel caso in cui vengano cambiati materiali, dimensioni o componenti vetrate. Nel primo caso, l’intervento va considerato in edilizia libera e non sono quindi necessarie pratiche edilizie. Rientrano, infatti, tra gli interventi di manutenzione ordinaria (art. 3, comma 1, lettera a) del D.P.R. n. 380/2001) anche la riparazione, sostituzione e rinnovamento di serramento e infissi interno e esterno, per i quali, il Glossario dell’edilizia libera allegato al D.M. 2 marzo 2018, prevede che si possano effettuare in edilizia libera, senza la presentazione di alcun titolo abilitativo o comunicazione. Nel secondo caso, si rientra nella manutenzione straordinaria ed è necessaria la CILA, Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, a firma di un tecnico abilitato. Se la sostituzione degli infissi si configura come manutenzione straordinaria, quindi con innovazioni, può fare da traino anche al bonus mobili.

Ecobonus 50% Nell’ipotesi di Bonus casa o Ecobonus, prevista all’art. 14, comma 2.1 del D.L. n. 63/2013, la sostituzione degli infissi gode della detrazione ordinaria al 50% da applicare alle spese sostenute per l’acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi e di schermature solari a condizione che: ■

l’intervento si configuri come sostituzione di elementi già esistenti e/o sue parti (e non come nuova installazione); il serramento interessato dall’intervento delimiti un volume riscaldato verso l’esterno o verso vani non riscaldati; siano asseverati i valori delle trasmittanze su cui si interviene nella situazione ante (valore medio anche stimato) e post intervento (valori certificati o calcolati) e ne risulti che essi risultino rispettivamente maggiori e minori o uguali ai valori di trasmittanza termica riportati in tabella 1 dell’Allegato E del D.M. 6 agosto 2020 (Decreto requisiti tecnici Ecobonus), per interventi con data di inizio lavori a partire dal 6 ottobre 2020, calcolati utilizzando le norme UNI EN ISO 10077-1: ■ Zona climatica A - ≤ 2,60 W/m2*K ■ Zona climatica B - ≤ 2,60 W/m2*K SEGUE A PAGINA 36

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SPECIALE Zona climatica C - ≤ 1,75 W/m2*K ■ Zona climatica D - ≤ 1,67 W/m2*K ■ Zona climatica E - ≤ 1,30 W/m2*K ■ Zona climatica F - ≤ 1,00 W/m2*K ■ siano rispettate le pertinenti norme nazionali e locali vigenti in materia urbanistica, edilizia, di efficienza energetica e di sicurezza (impianti, ambiente, lavoro). La detrazione massima ammissibile è di 60.000 euro per unità immobiliare. Per gli interventi avviati dopo il 6 ottobre 2020, per i quali l’asseverazione può essere sostituita da una dichiarazione del fornitore o dell’installatore, l’Allegato A al Decreto requisiti tecnici ecobonus prevede che per il calcolo del limite di spesa l’ammontare massimo delle detrazioni fiscali, o della spesa massima ammissibile sia calcolato sulla base dei massimali di costo specifici per singola tipologia di intervento di cui all’Allegato I al decreto MiSE stesso. I massimali sono funzione della zona climatica. Nel caso la sostituzione degli infissi riguardi una singola unità immobiliare, non è necessaria la produzione dell’attestato di prestazione energetica (APE). La scadenza per l’Ecobonus al 50% è fissata al 31 dicembre 2024, per quanto riguarda la sostituzione degli infissi realizzata da persone fisiche sia per condomini che per edifici unifamiliari. ■

Superbonus 110% e bonus “minori”: il Decreto del MiTE sui massimali di spesa Lo scorso 14 febbraio è stato firmato il Decreto del MiTE che fissa i tetti massimi di spesa per il Superecobonus 110% e, nei casi di accesso alle opzioni di sconto in fattura e cessione del credito, per gli interventi di efficienza energetica ammessi all’Ecobonus “ordinario”, al Bonus Casa 50% e al Bonus Facciate. Con il provvedimento, approvato in attuazione della Legge di Bilancio 2022 (L. n. 234/2021), vengono aggiornati i massimali individuati dal decreto MiSE del 6 agosto 2020, aumentandoli almeno del 20% in considerazione del maggior costo delle materie prime e dell’inflazione. A differenza della prime bozze circolate, il testo definitivo del decreto stabilisce che i massimali, che saranno rivisti annualmente, non comprendono i costi di fornitura, installazione, messa in opera dei prodotti e beni, inclusa, ove applicabile, la loro dismissione, nonché l’IVA, le prestazioni professionali e qualunque altra opera complementare necessaria alla messa in opera degli stessi. I massimali saranno quindi aggiornati entro il 1 febbraio 2023 e successivamente ogni anno in considerazione degli esiti del monitoraggio svolto da ENEA sull’andamento delle misure, di cui all’articolo 121 del Decreto Rilancio e dei costi di mercato.

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di design: nei progetti più professionali sono gli architetti e gli interior designer a suggerire quella più adeguata al contesto, forti anche del fatto che si possa avere una finestra in legno con grandi prestazioni tecnologiche e semplice manutenzione, come una in alluminio con alte prestazioni isolanti e, naturalmente, una in PVC dalla forte personalità. In effetti, i materiali con cui più comunemente vengono realizzati gli infissi rimangono sempre legno, alluminio e PVC; ma grazie alla ricerca avanzata di settore, questi stessi materiali oggi garantiscono negli infissi di ultima generazione elevate prestazioni energetiche, con livelli ottimali di isolamento termico e acustico. Il mercato risponde all’esigenza di nuovi infissi con differenti tipologie realizzate con soluzioni e diverse combinazioni di materiali, che incidono anche su costi, necessità di manutenzione e durata. Dunque, come scegliere? Quali materiali e tipologie prediligere? Quali soluzioni garantiscono livelli di comfort migliori?

INFISSI MODERNI E PIÙ PERFORMANTI: I MATERIALI Ciò che conta nella scelta di un infisso sono le prestazioni globali del serramento, sia in termini di isolamento termico che acustico. Per quanto attiene al primo, un parametro importante è la trasmittanza termica U (espressa in W/mqK), ovvero il flusso di calore medio che passa, per metro quadrato di superficie, attraverso una struttura che delimita due ambienti con temperatura diversa. Un serramento è tanto più isolante termicamente quanto più basso è il valore della trasmittanza termica. Tale parametro è fondamentale per la certificazione energetica infissi che, come si può leggere nel paragrafo dedicato alle certi-


Infissi di ultima generazione Inoltre, il nuovo Decreto fissa i costi massimi relativi alle categorie di beni non contemplate dal D.M. 6 agosto 2020, come gli impianti con micro-cogeneratori. Per tutti i costi non previsti nel Decreto si farà riferimento ai prezzari predisposti dalle Regioni e dalle Province autonome o ai listini delle CCIAA competenti o ai prezzari della casa editrice DEI. Per queste voci, al fine di evitare speculazioni, sarà comunque indispensabile l’asseverazione della congruità della spesa da parte di un tecnico abilitato. Qualora i costi specifici per tipologia di intervento sostenuti siano maggiori di quelli massimi ammissibili definiti dal Decreto, la detrazione è applicata entro i predetti limiti massimi. Ai nuovi valori massimi deve attenersi chi fruisce di bonus per lavori di riqualificazione energetica attraverso una delle tre modalità possibili – detrazione Irpef, sconto in fattura, cessione del credito – ed è tenuto a produrre l’asseverazione della congruità delle spese. I nuovi massimali di costo si applicheranno agli interventi per i quali la richiesta del titolo edilizio sia stata presentata successivamente alla data di entrata in vigore del Decreto, data fissata al trentesimo giorno successivo alla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. ficazioni, costituisce uno dei requisiti per l’accesso alle detrazioni fiscali. È stato inoltre dimostrato che la dispersione del calore non avviene solo attraverso il vetro, ma anche attraverso il telaio. Perciò è importante considerare il coefficiente di trasmittanza termica (valore Uw) dell’intero serramento, che contempla la trasmittanza sia del vetro che del telaio. Pertanto, nella scelta, è fondamentale stabilire sin dall’inizio quali prestazioni si vogliono ottenere anche in relazione al contesto in cui si trova la casa e, in funzione di queste, affidarsi al materiale più idoneo. Le principali prestazioni di cui tenere conto sono la tenuta all’aria, all’acqua e al carico del vento, l’isolamento termico e acustico, la sicurezza e la funzionalità dell’infisso. Venendo ai materiali, gli infissi di ultima generazione a elevate prestazioni energetiche possono essere realizzati con profili in PVC, legno e alluminio; materiali che possono essere utilizzati da soli oppure combinati in un unico serramento, realizzando, per esempio, un’anima in legno e un rivestimento in alluminio. Il legno, materiale naturale e ottimo isolante, disponibile in diverse essenze e finiture, viene spesso utilizzato per il lato interno del serramento, abbinato esternamente a PVC o alluminio e impiegato in forma lamellare, a più strati incollati e pressati, per essere più resistente alle deformazioni. Questo materiale non necessita di una grossa manutenzione, come molti pensano, in quanto le finestre in legno di ultima generazione sono trattate con vernici ad acqua che lo rendono più resistente. Il PVC è il materiale maggiormente isolante e con il miglior rapporto qualità/prezzo. È un polimero termoplastico, il cui nome

Bonus Ristrutturazioni 50% L’art. 16-bis del TUIR prevede il bonus per le ristrutturazioni edilizie, suddividendo i casi in cui si interviene nelle parti comuni o nelle unità immobiliari. In quest’ultimo caso, accedono al Bonus infissi del 50% solo gli interventi di: manutenzione straordinaria (art. 3, comma 1 lettera b) del Testo Unico Edilizia); ■ restauro e di risanamento conservativo (art. 3, comma 1 lettera c) del Testo Unico Edilizia); ■ ristrutturazione edilizia (art. 3, comma 1 lettera c) del Testo Unico Edilizia). Nel caso, quindi, si proceda alla sostituzione degli infissi esterni utilizzando il Bonus Ristrutturazioni, l’intervento deve prevedere modifica di materiale o tipologia. In questo caso l’intervento deve configurarsi come manutenzione straordinaria. Il Bonus Ristrutturazioni al 50% termina il 31 dicembre 2024, per poi tornare all’aliquota del 36%. ■

Superbonus 110% La possibilità di portare in detrazione le spese sostenute per l’efficientamento energetico dell’unità immobiliare e, quindi, la sostituzione degli infissi al 110%, come intervento trainato, SEGUE A PAGINA 38

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SPECIALE è offerta dall’art. 119 del D.Lgs. n. 34 del 2020 (Decreto Rilancio) con il cosiddetto Superbonus che, al comma 2, la prevede nel caso sia realizzato un intervento trainante di: isolamento termico a cappotto; ■ sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale; ■ riduzione del rischio sismico. In questo caso è richiesto, in aggiunta ai requisiti previsti per l’Ecobonus, il doppio salto di classe energetica dell’edificio, non dell’unità immobiliare, a meno che questa abbia un accesso autonomo e sia funzionalmente indipendente. La scadenza del Superbonus 110 per condomini e edifici plurifamiliari da 2 a 4 u.i. è fissata al 31 dicembre 2023: quindi l’intervento trainato di sostituzione degli infissi potrebbe essere realizzato entro la stessa data. Per le unifamiliari al 31 dicembre 2022 purché al 30 giugno 2022 sia realizzato il 30% dell’intervento.

ISOLAMENTO TERMO-ACUSTICO DEGLI INFISSI: I FATTORI CRITICI

Spese ammissibili Tra le spese agevolabili rientrano: ■

■ ■

la coibentazione o sostituzione dei cassonetti nel rispetto dei valori limite delle trasmittanze previsti per le finestre comprensive di infissi; la fornitura e posa in opera di una nuova finestra o di una porta d’ingresso o di un lucernario comprensivi di infissi in sostituzione dell’esistente; le integrazioni e sostituzioni dei componenti vetrati; la fornitura e posa in opera di scuri, persiane, avvolgibili e relativi elementi accessori, sostituiti simultaneamente agli infissi (o al solo vetro) oggetto di intervento; le prestazioni professionali, quali, la produzione della documentazione tecnica necessaria, compreso l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) e la direzione dei lavori.

tecnico è Polivinile di Cloruro, riciclato, ottimo isolante termico e acustico. Internamente è rinforzato con l’acciaio e con un sistema di camere d’aria nei profili che evitano la dispersione termica. L’alluminio è un materiale resistente agli agenti atmosferici, non richiede una manutenzione particolare e deve essere a taglio termico, con un sistema di camere riempite con materiale isolante che impediscono la dispersione del calore e la formazione di condensa. Una caratteristica vincente di questo tipo di materiale è il prezzo, in quanto risulta il meno costoso. In termini di efficienza energetica, tuttavia, non è paragonabile agli infissi in legno e in PVC.

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Premettendo che una finestra non ben isolata può causare una dispersione energetica pari al 20%, la scelta del giusto prodotto va valutata in base a molti fattori che concorrono al conseguimento di un adeguato livello di comfort, tra cui la zona geografica in cui si trova la casa, per quanti mesi è climatizzata e com’è esposta alla luce. I limiti di trasmittanza termica che le superfici vetrate devono assicurare a seconda della zona climatica in cui è ubicato l’edificio, alla luce del Decreto requisiti, sono diventati più stringenti e “obbligano” il progettista a utilizzare delle finestre con elevate prestazioni, generalmente con vetri almeno a doppia camera. Un altro fattore determinante, che incide per il 30% sulle prestazioni di un infisso, è la posa in opera, ovvero l’operazione di montaggio della finestra. La corretta posa in opera assicura un’elevata resa del materiale delle finestre nel tempo. Una posa non idonea può vanificare le prestazioni dell’infisso: il giunto di posa può infatti diventare veicolo di trasmissione per il rumore esterno ed essere elemento di dispersione termica. Per questo è opportuno rivolgersi a montatori e posatori esperti. Le guarnizioni e i telai devono essere di buona qualità, realizzati con materiali adatti e tecnologie innovative, non obsolete. Particolare attenzione va posta anche nella realizzazione e nell’isolamento dei cassonetti per le tapparelle. In ogni caso, sia per l’isolamento termico che acustico, anche la tipologia di vetro è decisiva per il calcolo delle prestazioni globali di ciascun prodotto. Qualità e posa dei vetri sono dunque determinanti, al pari degli altri elementi. I doppi e tripli vetri garantiscono ottime prestazioni, sia in termini di isolamento termico che acustico. Il vetro doppio, detto anche “vetro camera”, è composto da due vetri uniti tra loro da una canalina, detta appunto camera. Una lastra è rivolta verso l’esterno, l’altra verso l’interno dell’edificio. Analogamente, il triplo vetro è composto da tre vetri e due camere di divisione. Gli strati contengono differenti gas, ad esempio, argon, kripton e xeno, che hanno lo scopo di aumentare l’isolamento termico del vetro. Il vetro triplo è consigliato per migliorare l’isolamento termico degli edifici in luoghi con temperature particolarmente rigide, dove sicuramente può offrire prestazioni migliori rispetto al vetro doppio. In tutti gli altri casi, tuttavia, già con il doppio vetro è possibile raggiungere livelli di isolamento, sia termico che acustico, ottimali, con una spesa inferiore rispetto al vetro triplo. In conclusione, la scelta del vetro va ponderata in base alla zona climatica in cui si trova l’edificio e in base alle specifiche esigenze. Le lastre di vetro possono essere trattate, grazie ad alcuni accorgimenti produttivi, combinazioni con altri materiali e lavora-


Infissi di ultima generazione zioni sofisticate, per ottenere materiali speciali e tipologie di vetri che possono assumere anche proprietà riflettenti al calore. Si ottengono così i vetri selettivi, basso emissivi, antintrusione, antirumore e anche autopulenti. Ad esempio, i vetri basso emissivi riescono a trattenere gran parte del calore all’interno di un locale, evitando così la dispersione energetica e, allo stesso tempo, riescono a proteggere l’interno dell’abitazione dai raggi UV e dal calore del sole. In termini di isolamento acustico, ovvero la capacità dell’infisso di isolare il locale dai rumori esterni misurata in decibel (dB), maggiore è il valore dell’abbattimento acustico, maggiore sarà la capacità dell’infisso di isolare l’ambiente interno dai rumori esterni. Le cosiddette finestre antirumore, un particolare tipo di infissi studiato appositamente per ridurre l’inquinamento acustico degli edifici, sono ottenute da vetri elastici, accoppiati e rivestiti con speciali pellicole insonorizzanti. Dal punto di vista acustico, le finestre antirumore più idonee allo scopo sono quelle realizzate con vetri doppi e materiali speciali, fonoassorbenti o fonoisolanti, inseriti fra le lastre di vetro. A contrastare il passaggio del suono e determinare l’isolamento acustico della finestra, non è infatti solo lo spessore del vetro, ma anche l’utilizzo di materiali antirumore. I materiali fonoassorbenti differiscono da quelli fonoisolanti perché i primi tendono ad assorbire il rumore, attenuando le onde sonore che arrivano a contatto con la finestra, mentre i secondi isolano respingendo direttamente le onde sonore, senza assorbirle. Negli infissi con prestazioni eccellenti, solitamente questi due tipi di materiali vengono utilizzati insieme. Per fare qualche esempio, i materiali fonoisolanti più conosciuti sono il piombo e la gomma naturale,

mentre tra quelli fonoassorbenti possiamo ricordare il sughero, la lana di vetro e il legno truciolare. Anche le dimensioni degli infissi ormai non rappresentano più un problema, in quanto oggi è possibile realizzare anche ampie vetrate, in cui il vetro è il vero protagonista.

LE CERTIFICAZIONI, OBBLIGATORIE E VOLONTARIE Le certificazioni per gli infissi sono attestazioni di conformità che possono essere volontarie oppure obbligatorie. Questo tipo di documento permette di scegliere l’infisso più conforme alle proprie esigenze, ma soprattutto alle norme europee. La certificazione obbligatoria fa riferimento a direttive comunitarie e attesta che il prodotto rispetti alcuni requisiti minimi rispetto alla tutela dell’ambiente, della sicurezza e della salute del consumatore, mentre quella volontaria attesta la qualità e le specifiche tecniche di un serramento. La certificazione obbligatoria per eccellenza è il marchio CE, senza il quale il prodotto non può essere commercializzato. La certificazione o marcatura CE, regolamentata dalla norma europea UNI EN 14351, è un’attestazione di conformità del prodotto indicante il rispetto del serramento di tutti i requisiti minimi definiti dalle norme comunitarie e imposte al fabbricante. La marcatura CE è obbligatoria per molteplici elementi da costruzione, quali finestre e porte finestre, ma anche porte pedonali ed esterne sulle vie di fuga, finestre a nastro, finestre accoppiate, etc., e attesta che gli infissi siano certificati dal punto di vista della resistenza meccanica degli elementi di chiusura, resistenza al vento, non emissione di sostanza pericolose e resistenza all’acqua. La EN 16034 è una norma di prodotto europea armonizzata per porte, portoni e finestre che fissa i requisiti relativi alla protezione antifuoco e/o antifumo. La norma viene applicata sempre in combinazione con la EN 14351-1 per le porte esterne oppure con la EN 14351-2 per le porte interne. Tra le certificazioni di carattere volontario possiamo ricordare la certificazione Finestra Qualità istituita dall’Agenzia CasaClima, in cui rientrano quei prodotti con alto standard qualitativo secondo i criteri di sostenibilità promossi dall’ente. La UNI EN ISO 9001, detta anche certificazione di qualità, è un riconoscimento volto a ottimizzare i processi aziendali, obbligatorio solo per le imprese che lavorano nell’ambito degli appalti pubblici, che devono necessariamente adottare un Sistema di Gestione della Qualità per validare il proprio operato agli occhi della pubblica amministrazione. Per tutti gli altri costituisce un adempimento volontario, con cui le aziende adottano un modello organizzativo riconosciuto. Discorso simile vale anche per la certificazione energetica degli infissi, obbligatoria per ottenere le detrazioni fiscali, in quanto ai fini dell’ottenimento dell’a-

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SPECIALE gevolazione al 50% o al 110%, se la sostituzione è realizzata congiuntamente a uno degli interventi trainanti di riqualificazione energetica, tra i documenti che occorre dichiarare all’ENEA c’è anche la certificazione energetica infissi, che attesta il valore di trasmittanza termica dei nuovi infissi. In particolare, i valori di trasmittanza termica finali (Uw), fermo restando il rispetto del Decreto 26.06.2015 “requisiti minimi”, devono essere: ■ inferiori o uguali anche ai valori limite riportati nella tabella 2 del D.M. 26.01.2010, per interventi con data di inizio lavori antecedente al 6 ottobre 2020; ■ inferiori o uguali ai valori limite riportati nella Tabella 1 dell’Allegato E al D.M. 6.08.2020, per interventi con data di inizio lavori a partire dal 6 ottobre 2020. La EN 1090 relativa alle strutture saldate, volontaria dal 2012, è diventata obbligatoria in tutta Europa a partire dal 1 luglio 2014. In base a questa norma, la saldatura di materiali metallici, come gli infissi in alluminio, deve essere effettuata da operatori certificati, ovvero muniti di “patentino” per saldatori. L’isolamento acustico degli edifici è regolamentato dalla UNI 11367, che ha reso obbligatoria la specifica certificazione acustica per tutti gli edifici di nuova costruzione. L’obbligatorietà, dunque, non vale per gli edifici costruiti prima della pubblicazione della Legge (31 dicembre 2011). Specificatamente per gli infissi, dal 2018 è stata pubblicata la UNI 11296: “Acustica in edilizia – Posa in opera di serramenti e altri componenti di facciata – Criteri finalizzati all’ottimizzazione dell’isolamento acustico di facciata dal rumore esterno”, revisione profonda della precedente versione datata 2009. Scopo e campo di applicazione del documento comprendono i criteri per la posa in opera di componenti di facciata (quali serramenti, sistemi dispositivi per il passaggio dell’aria, sistemi di oscuramento/schermatura e altri componenti presenti

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in facciata) e indicazioni operative per la verifica dell’isolamento acustico della facciata dal rumore esterno. La norma si applica agli interventi su edifici esistenti e di nuova costruzione, riferiti unicamente ai casi di propagazione del rumore per via aerea. La parte della norma relativa ai criteri per la posa in opera dei componenti di facciata si applica anche ai serramenti interni di separazione tra ambienti che richiedono protezione dal rumore. All’interno del documento sono poi contenuti numerosi schemi esemplificativi di configurazioni di posa per finestre e porte finestre, con telaio in luce o in battuta, per serramento monoblocco, etc.

LA NORMA UNI 11673 PER LA POSA IN OPERA DEI SERRAMENTI La norma UNI 11673-1 per la posa in opera dei serramenti, pubblicata nel 2017, è la prima parte di un quadro normativo che getta le basi per il corretto montaggio degli infissi, i criteri di verifica e la gestione di formazione e qualifiche degli operatori. Segna l’inizio di una nuova era per la posa in opera degli infissi, poiché vengono finalmente riconosciute ufficialmente una serie di regole da seguire per la corretta installazioni degli infissi. Si tratta di uno standard della posa dei serramenti, vale a dire una regolamentazione – non (ancora) obbligatoria – che finalmente definisce le linee guida da tenere in considerazione quando si progetta e si esegue la posa in opera dei serramenti. La norma UNI 11673-1 specifica inoltre anche con quali materiali deve essere realizzata la posa in opera. Con questa norma, la cosiddetta “posa in opera a regola d’arte” non esiste più perché è più corretto parlare di “posa conforme ai requisiti della norma UNI 11673-1”, purchè vi sia un progettista abilitato alla progettazione. Pur non essendo obbligatoria, la norma è diventata la base normativa per la risoluzione di contenziosi dovuti a problemi di posa. La norma definisce: 1. gli standard della progettazione della posa in opera: le prestazioni certificate dal produttore del serramento devono essere mantenute dopo l’installazione dello stesso; 2. le caratteristiche e dei materiali di sigillatura e riempimento da utilizzare per eseguire la posa in opera; 3. le modalità di risoluzione di situazioni critiche, ad esempio nel caso di sostituzione di serramenti esistenti. Interessa tre figure professionali: ■ progettisti del nodo di posa, ovvero i professionisti che si occupano del progetto e della predisposizione di tutte le attività operative successive da attuare in cantiere; ■ produttori di serramenti, che devono adeguarsi alla nuova normativa e devono fornire istruzioni il più precise possibile per la posa in opera dei loro infissi; ■ posatori, cioè i professionisti che svolgono la fase operativa


Infissi di ultima generazione del lavoro e devono scegliere il materiale per posare in conformità, oltre a rispettare i tre livelli di posa. Con la norma UNI 11673-2 si completano i criteri di progettazione per il montaggio dei serramenti definiti dalla UNI 11673-1, in quanto vengono specificate le qualifiche e i requisiti del posatore di porte e finestre e definisce gli standard di conoscenza, abilità e competenza del posatore, per garantire un montaggio adeguato e normato. Grazie alla UNI 116732, un installatore può conseguire un “patentino” specifico che lo qualificherà come “esperto posatore secondo la Norma UNI 11673”, dal livello minimo EQF2 al massimo EQF4. Attualmente però, avere o non avere questo patentino, non fa una grande differenza, perché chi non lo ha conseguito potrà comunque installare infissi. Non c’è infatti obbligo di avvalersi di posatori certificati per la sostituzione degli infissi con Superbonus. A tale obbligo, previsto da una Direttiva europea, la 844, non è stato mai dato seguito con un D.P.R. che leghi le detrazioni fiscali alla posa effettuata da posatori certificati. È bene dunque precisare che attualmente, in Italia, la posa in opera certificata dei serramenti non esiste. Con la UNI 11673-3, invece, vengono regolamentate la formazione dei posatori e gli organi che se ne occupano. Vengono infatti definiti nel dettaglio gli argomenti dei corsi formazione, il modo in cui si sviluppano e i requisiti per diventare un organo di formazione accreditato, adeguandoli a uno standard etico e qualitativo elevato e lasciando corsi e certificazione alle sole realtà accreditate. Infine, la UNI 11673-4, pubblicata a marzo 2021, definisce requisiti e criteri di verifica dell’esecuzione, completando la serie della UNI 11673.

UNO SGUARDO AL FUTURO: LE SMART WINDOW Nella progettazione di nuovi edifici a risparmio energetico o nelle riqualificazioni di quelli esistenti, limitare le perdite di calore delle finestre è diventato un fattore prioritario. Sebbene l’uso di infissi a doppio o triplo vetro, da qualche tempo a questa parte, comporti già un cambiamento radicale, il futuro va verso le cosiddette smart window, in cui l’evoluzione di tecnologie e materiali consente di controllare o immagazzinare la luce e il calore trasferiti dall’esterno all’interno. Sono diversi i consorzi di ricercatori dell’UE al lavoro già da qualche anno per creare nuovi concetti di finestre intelligenti che contribuiranno a ridurre il consumo energetico di edifici nuovi e ristrutturati, con l’obiettivo di creare opportunità per i produttori in un mercato in crescita, ma anche di ridurre le emissioni di CO2 secondo le ambizioni dell’UE. Una ricerca di Research and Markets prefigurava per il mercato del vetro e delle pellicole elettrocromiche (EC) – particolari rivestimenti in vetro controllati da un interruttore manuale

in grado di bloccare fino al 98 % delle radiazioni solari – il raggiungimento di un fatturato di 580 milioni di euro entro il 2024, mentre altre soluzioni di finestre intelligenti, come le tecnologie fotocromiche, termocromiche, SPD (Suspended Particle Device), PDLC (Polymer Dispersed Liquid Crystal), idrogel, basate su pixel e microtende, dovrebbero aumentare fino a 650 milioni di euro. Tra le tecnologie più interessanti nel settore delle smart window, in base al Results Pack del Servizio Comunitario di Informazione in materia di Ricerca e Sviluppo (CORDIS), vanno annoverate le tecnologie EC (pellicole elettrocromiche), i materiali leggeri, i vetri quadrupli, le soluzioni di raccolta dell’energia e altri approcci innovativi per l’isolamento e il risparmio energetico. CORDIS è la principale fonte della Commissione europea in merito ai risultati dei progetti finanziati dai programmi quadro dell’UE per la ricerca e innovazione nell’ambito del programma quadro Horizon 2020. La sfida è quella di massimizzare il guadagno solare, sfruttando l’illuminazione naturale e riducendo al contempo i consumi energetici: per ottenere tutto ciò si punta su materiali edili innovativi in grado di reagire alle condizioni climatiche esterne, gestendo l’apporto di luce e calore in base alle esigenze del sistema-edificio. Tali materiali, detti cromogenici, sono sostanze capaci di mutare le proprie caratteristiche ottiche in risposta a stimolazioni esterne passando, a seconda delle condizioni atmosferiche o delle esigenze degli occupanti, dall’essere trasparenti e con un elevato grado di trasmittanza termica e solare a uno stato di opacità che tende a riflettere, con minore o maggiore intensità, i raggi solari. Più specificatamente, i vetri cromogenici sono quelli in grado di assumere un comportamento che dipende dalla luce, dalla temperatura o da una differenza di potenziale elettrico applicata. Si dicono fotocromici quando la trasparenza e il controllo solare varia nel tempo

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SPECIALE in base alla luce; termocromici se tali caratteristiche si modificano in funzione della temperatura ed elettrocromici se le stesse si modificano in base alla variazione di una tensione elettrica. Attualmente, si stanno studiando delle pellicole elettrochimiche avanzate, leggere e meccanicamente flessibili, basate su una tecnologia di polimeri nanocompositi conduttori per il controllo della luce del sole e del bagliore in edifici e veicoli, che hanno proprietà che vanno molto oltre l’attuale stato dell’arte delle normali pellicole in plastica. Grazie a questa tecnologia, che permette anche di ammodernare finestre esistenti, potenzialmente si potrebbero risparmiare quantità sostanziali di energia per il condizionamento dell’aria. L’oscuramento della pellicola potrebbe ridurre il calore assorbito dall’interno mantenendo allo stesso tempo la visibilità attraverso la finestra. Un altro materiale sul quale sono impegnati diversi team di ricercatori è l’idrogel, una miscela di acqua e polimeri, capace di reagire in maniera intelligente a un cambiamento ambientale, soprattutto un cambiamento di temperatura. Nella versione più innovativa, proposta dall’American Chemical Society Journal Industrial & Engineering Chemistry Research, l’idrogel è composto da microsfere sospese in un liquido. Questo materiale, inserito tra due lastre di vetro, reagisce alle variazioni di temperatura: di fronte a temperature basse, la finestra è trasparente, come quella tradizionale; nel momento in cui i gradi salgono e superano una determinata soglia, il vetro si opacizza fino a diventare bianco. La luce e il calore, di conseguenza, vengono rimbalzati e non raggiungono gli interni dell’edificio. Con tecnologia PDLC (Polymer Dispersed Liquid Crystal) si intende un materiale innovativo, capace di aggiungere funzionalità al vetro e ad altre superfici trasparenti, grazie al quale finestre e porte di uffici e abitazioni possono diventare traslucide, garantendo privacy sicura con un semplice tocco. La tecnologia PDLC sfrutta appieno le caratteristiche delle molecole dei cristalli liquidi nematici, confinando le molecole di cristallo liquido in micro-gocce, distribuite in un compound polimerico depositato tra due film di poliestere nobilitato, perché superficialmente conduttivo. Con l’applicazione di un campo elettrico, le molecole modificano le proprietà ottiche del film alla luce incidente. L’applicazione del campo elettrico fa sì

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INFISSI A TAGLIO TERMICO

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Al giorno d’oggi gli infissi a taglio termico sono considerati sinonimo di “serramenti a ottime prestazioni termoisolanti”, in quanto capaci di garantire all’abitazione un ottimo isolamento termoacustico e mantenere un comfort adeguato. Queste finestre sono chiamate così in quanto “tagliano” letteralmente il flusso di calore tra l’interno dell’abitazione e l’esterno. Questo consente di mantenere un clima confortevole più a lungo e con minor dispendio di denaro. È noto che in inverno, un edificio riscaldato tende a disperdere il suo calore all’esterno, mentre al contrario in estate è l’aria esterna, più calda, a penetrare all’interno, creando quello che viene definito “ponte termico”, responsabile di uno spreco di energia che mediamente, negli edifici tradizionali, è del 30%. Eliminare o ridurre il ponte termico dei serramenti consente di migliorare l’isolamento dell’edificio.

che le molecole del cristallo liquido si dispongano in assetto ordinato, in modo che la luce possa attraversare il film in maniera indisturbata (senza deviazione da parte delle molecole) rendendolo trasparente. Il film PDLC si comporta quindi come un filtro in grado di creare una nebbia controllabile elettricamente. Togliendo il campo elettrico le molecole del cristallo liquido si riportano in uno stato disordinato/casuale, tale da deviare la luce dalle molecole più e più volte (luce diffusa), impedendo agli occhi dell’osservatore di identificare le immagini degli oggetti posti al di là del film (stato traslucido). Il film switchable con tecnologia PDLC applicato al vetro – e ad altre superfici trasparenti – diventa uno strumento intelligente, capace di variare il livello di trasparenza con un semplice comando elettrico, e con molteplici applicazioni che vanno dalla possibilità di un design degli spazi osservabili e di una nuova estetica, fino alle necessità pratiche di privacy.



SPECIALE

Cosa offre il mercato Direttamente sul vetro NANO di Resstende è un sistema innovativo, dalle linee essenziali e pulite: un’integrazione “mimetica” con la struttura finestrata per schermare in maniera intelligente la luce solare. Si tratta di un sistema di fissaggio resistente e semplice da installare: un comodo profilo adesivo viene incollato direttamente sul vetro. Si può applicare su finestre tipo vasistas o basculanti che possono dunque essere aperte o chiuse senza dover prima avvolgere la tenda; è, inoltre, ideale per le finestre di piccole dimensioni (min. dimensione L 35 x H 40 cm). La sua applicazione non nasconde, anzi esalta la bellezza dell’infisso. Una vasta gamma di tessuti, più o meno filtranti, e la disponibilità in versione singola (con un solo cassonetto e relativo rullo per lo scorrimento tradizionale della tenda) o doppia (con due cassonetti scorrevoli verticalmente), rendono il prodotto molto versatile e poliedrico negli usi e nelle texture.

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Infisso versatile Bellagio è la linea completa di finestre e portefinestre progettata da Erco per adattarsi a qualsiasi esigenza estetica e tecnica. La collezione, dal design pulito ed essenziale, si caratterizza per i profili ridotti e sottili che favoriscono il passaggio di più luce, grazie alla maggiore superficie in vetro. Bellagio è disponibile in diverse tipologie per rispondere a specifiche richieste progettuali: finestra fissa, finestra a 1, 2, 3 ante, finestra a bilico orizzontale, porta finestra a 1, 2, 3 ante (tutto vetro o con traverso), scorrevole traslante. È declinata nella variante Bellagio Classic, caratterizzata dalla maniglia posizionata centralmente, e nella versione Bellagio Basic, più moderna, che si distingue per la maniglia disposta sull’anta sinistra e quindi disassata rispetto al nodo centrale. Per offrire al mondo dell’interior design interessanti prospettive di personalizzazione, Erco propone per Bellagio una gamma completa di finiture di tendenza resistenti alla luce, agli agenti atmosferici e ai graffi: nuance effetto legno, tonalità a tinta unita e una ricca palette di colori RAL. Il particolare trattamento PX per la riflessione della radiazione infrarossa evita, inoltre, il riscaldamento del profilo. Il vetro, su richiesta doppio o triplo, può essere scelto in tre varianti: trasparente, riflettente chiaro, riflettente grigio. L’infisso è dotato di sei camere con profondità di 76 mm, tre guarnizioni di battuta, rinforzi in acciaio sui quattro lati di anta e telaio, vetri fino a 48 mm di spessore e vetrocamera con miscela di gas nobili. Inoltre, è presente il distanziatore warm edge di serie – elemento strutturale costituito da un materiale isolante che consente l’eliminazione dei ponti termici sui bordi della vetrata migliorando l’isolamento termico – e la ferramenta antieffrazione con dispositivi di sicurezza in tutti i punti di chiusura. Isolamento termico profili Uf 1,00 e acustico fino a 47 dB.

www.ercofinestre.it

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Infissi di ultima generazione In PVC e PVC/alluminio con ferramenta I-Tec Secure KF520 è una finestra in grado di proporsi come vero e proprio elemento di forza di progetti architettonici. Le soluzioni tecniche di cui è dotata consentono di avere proprietà isolanti al top del mercato, un’estetica particolarmente raffinata, più luminosità negli ambienti e sicurezza nelle classi RC2 e RC3 grazie alla tecnologia I-tec Secure e alla tecnologia Fix-O-Round di incollaggio dei vetri al telaio esclusive di Internorm. Dal design minimalista, il telaio dell’anta non si nota dall’esterno grazie alla sua estetica tutto vetro e non è distinguibile da un vetro fisso, pur essendo una finestra apribile. Il telaio molto sottile permette l’ingresso di più luce rispetto ad altre finestre, con grandi benefici per la salute e il benessere soprattutto nei mesi invernali. Inoltre, la luminosità dell’ambiente è favorita dal vetro ECLAZ® di serie, che offre vantaggi come fino al 10% in più di luce diurna, più comfort visivo e più efficienza energetica, perché isola l’interno in modo eccellente e quindi riduce i costi di riscaldamento, aumentando l’efficienza energetica nell’edificio e consentendo una riduzione all’11% delle emissioni di CO2. Contribuiscono a migliorare l’effetto estetico le finiture esterne del guscio in alluminio di Internorm.

www.finestreinternorm.it

La tenda nel vetro I sistemi schermanti in vetrocamera ScreenLine® di Pellini SpA sono realizzati tramite l’interposizione di una schermatura solare all’interno di una vetrata isolante. La movimentazione della tenda non altera le proprietà isolanti della vetrocamera e avviene in un ambiente totalmente sigillato, garantendo in tal modo assoluta protezione da sporco, polvere e agenti atmosferici senza necessità di manutenzione. Tra i sistemi più innovativi sviluppati da Pellini spiccano i modelli di tenda veneziana, plissé e plissé black-out dotati di motore interno brushless, ossia privo di spazzole. Tale caratteristica, oltre a evitare l’usura del motore, rende il sistema estremamente silenzioso e affidabile e permette di controllare accuratamente il movimento delle lamelle, sincronizzando la movimentazione di diverse tende anche in presenza di impianti domotici, con possibilità di feedback di posizione e sun tracking, a beneficio dell’estetica della facciata e dell’efficienza energetica dell’edificio. L’affidabilità nel tempo dei sistemi Brushless ScreenLine® è stata confermata da un life test presso l’IFT Rosenheim, che ha certificato il superamento di 200.000 cicli completi di salita e discesa in luogo dei 20.000 previsti dalla Direttiva di riferimento. Nelle camere da 20, 22 e 29 mm, i modelli Brushless ScreenLine® vengono forniti con canalina warm edge come standard, contribuendo in tal modo a migliorare le prestazioni energetiche dell’intero sistema-serramento.

www.pellini.net

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DENTRO L’OBIETTIVO

Anche la Cina ha il suo Bosco Verticale L’Easyhome Huanggang Vertical Forest City Complex è il primo bosco verticale cinese progettato da Stefano Boeri Architetti China, interamente completato e già abitato dai primi inquilini di SILVIA MARTELLOSIO 46

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Nel caso di Huanggang, la soluzione di facciata ci ha permesso di valorizzare al massimo il rapporto con gli alberi e il verde, presente sia nei balconi che nei bow-window. Gli abitanti delle torri hanno così la possibilità di vivere lo spazio domestico e il panorama urbano da una prospettiva diversa, godendo di una inedita prossimità con la natura vivente

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l Bosco Verticale, uno dei simboli architettonici di Milano progettato da Stefano Boeri, arriva anche in Cina. Situato nella città di Huanggang, nella provincia di Hubei (Cina), l’Easyhome Huanggang Vertical Forest City Complex – pur traendo ispirazione dal complesso milanese, divenuto un vero e proprio simbolo della riqualificazione della zona di Porta Nuova – si estende su una superficie di 4,54 ettari ed è il primo Bosco Verticale cinese progettato da Stefano Boeri Architetti China. Disegnato per dare vita a uno spazio verde totalmente innovativo per la città, il complesso – che integra edifici adibiti a residenza, hotel e grandi spazi commerciali – soddisfa le esigenze quotidiane di cittadini, ospiti temporanei, abitanti e turisti. Il progetto comprende cinque torri, due delle quali residenziali (alte 80 m) e progettate come Boschi Verticali capaci di fornire una nuova esperienza di vita all’area urbana e naturale circostante. L’intervento sottolinea l’innovazione portata nel campo dell’edilizia di quarta generazione che riesce a combinare le esigenze del mercato interno con la residenza tradizionale; a portare tecnologie avanzate e a cambiare radicalmente il paesaggio urbano e le aspettative delle persone per una futura vita delle città sostenibile. Il complesso urbano è situato in un’area chiusa da tre strade e ciascuna delle diverse zone funzionali è collegata a uno spazio pubblico aperto.

STEFANO BOERI, architetto

VIABILITÀ Al fine di aumentare la flessibilità del traffico urbano, è stata incrementata la viabilità in direzione nord-sud, dividendo lo spazio commerciale su due lati, mentre all’interno del centro commerciale viene stabilito un ulteriore tracciato per facilitare la connessione est-ovest. I due elementi lavorano insieme per valorizzare la vivibilità dello spazio pubblico e la sua fruibilità, rendendolo un luogo ricco di attività che si presta all’incontro e alla vita sociale, circondato dai nuovi edifici in modo tale che l’intero complesso possa integrarsi al meglio con l’ambiente urbano. www.casaeclima.com

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DENTRO L’OBIETTIVO

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VERTICALITÀ E MODULARITÀ

TORRI RESIDENZIALI

Alla base delle torri, le facciate delle parti commerciali situate ai piani terra adottano in gran parte una trama composta da elementi verticali e modulari, la cui distribuzione è costante, eccetto in alcuni punti in cui si fa più rada, movimentando il gioco di facciata. Tale scelta progettuale crea visivamente un senso di ritmo sui prospetti esterni continui che va invece diradandosi mano a mano che ci si avvicina all’angolo nordest, dove la facciata continua e vetrata rende l’aspetto dell’intero complesso più flessibile e trasparente. Come eco alle superfici verticali che caratterizzano le torri residenziali, una grande porzione di verde semi-pubblico è pensata in copertura del quartiere degli affari, con lo scopo di mettere in stretta relazione l’ambiente naturale con gli spazi di lavoro.

Le due torri residenziali sono un nuovo tipo di Bosco Verticale: i prospetti, infatti, adottano elementi a sbalzo interrompendo la regolarità dell’edificio e creando un movimento continuo e sempre nuovo, accentuato dalla presenza di alberature e arbusti selezionati tra le specie locali. La combinazione di balconi aperti e chiusi può adattarsi meglio all’esperienza di vita di diversi gruppi di abitanti, generando uno spazio di transizione tra la natura e l’ambiente di vita umano. L’intervento, così disegnato, permette un’eccellente visione delle facciate alberate, valorizzando l’esperienza sensoriale della foresta e integrando il paesaggio vegetale alla scala architettonica. La disposizione irregolare dei balconi permette alle piante di svilupparsi liberamente in altezza e alle chiome di

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DENTRO L’OBIETTIVO

SCHEDA PROGETTO COMMITTENTE Beijing Easyhome Vertical Forest Real Estate Co., Ltd PROGETTO Stefano Boeri Architetti China CONSULENTE PER IL VERDE Studio Laura Gatti CONSULENTE PER LA PROGETTAZIONE STRUTTURALE Luca Buzzoni, ARUP (Italy) LDI Central-South Architectural Design Institute Co., Ltd WIND TEST RWDI CONSTRUCTION China Construction Third Engineering Bureau Group Co., Ltd LANDSCAPE CONSTRUCTION Landscape Architecture Corporation of China Co., Ltd VISUAL LIFANG (Shanghai) Digital Technologies Co., Ltd; Shanghai Skyin Visual Arts Co., Ltd FOTOGRAFIE RAW VISION studio

inserirsi perfettamente nel disegno di facciata. Gli abitanti delle torri residenziali, così, hanno la possibilità di vivere lo spazio urbano da una differente prospettiva, sentendo pienamente il comfort di essere circondati dalla natura.

VERDE LOCALE Il verde del Bosco Verticale, selezionato a partire da essenze vegetali locali, è costituito da 404 alberi (le specie principali sono Ginkgo biloba, Osmanthus fragrans, Acer griseum, Ligustrum lucidum e Chimonanthus praecox); 4.620 arbusti (tra le principali specie: Hibiscus mutabilis, Elaeagnus pungens, Nandina domestica ed Euonymus alatus) e 2.408 mq di piante perenni, fiori e piante rampicanti (come Ophiopogon bodinieri, Sedum lineare e Liriope spicata). In totale, il verde assorbe 22 tonnellate di CO2 all’anno e produce 11 tonnellate di O2 all’anno. 50

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PREZZI INFORMATIVI DELL’EDILIZIA

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DENTRO L’OBIETTIVO

Credit: Michele Purin

Be Factory, la fabbrica dell’innovazione sostenibile Materiali naturali, impianti ad alta efficienza energetica e un’architettura che si integra nel paesaggio. Ecco il nuovo hub tecnologico di Trentino Sviluppo che amplia gli spazi dell’ex Manifattura Tabacchi di Rovereto a cura di ERIKA SEGHETTI 52

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levate performance energetiche, basso impatto paesaggistico e il green roof più grande d’Europa. È questa la carta d’identità di Be Factory, l’ultimo tassello del progetto di riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi di Rovereto. Nato dalla visione di Kengo Kuma, icona contemporanea dell’architettura sostenibile, e dopo due anni di lavori, che si sono conclusi nel 2019, il nuovo compendio produttivo low carbon si posiziona sul sedime della vecchia fabbrica, triplicandone gli spazi. Consentendo, quindi, di attrarre nel polo tecnologico trentino numerose nuove aziende dalla forte matrice sostenibile, che vanno a rafforzare la sua identità di green innovation factory.

UNA STRUTTURA RAMIFICATA Al primo colpo d’occhio dall’alto, Be Factory si presenta come una struttura bassa e ramificata in lunghi edifici paralleli, uniti al centro come in una colonna vertebrale. La copertura di questa linea centrale è calpestabile, mentre i tetti degli edifici sono coperti in parte da vegetazione e in parte da pannelli fotovoltaici. Da terra, invece, la struttura si caratterizza per un alto e largo viale con tetto piano a una navata in legno che si ramifica all’aperto seguendo la disposizione perpendicolare degli edifici che sono disgiunti alla base.

SPAZI MODULARI Gli edifici che compongono Be Factory sono dieci, per una superficie complessiva lorda in pianta di 25.513 metri quadrati. Otto sono destinati a utilizzo manifatturiero/uffici/laboratori, mentre gli altri due sono funzionali alla struttura. I moduli sono realizzati prevalentemente a struttura lignea e pianta rettangolare basata sulla griglia strutturale di luci 16.60 m x 17.50 m x h 9.60 m. Gli spazi interni agli edifici in legno hanno un’altezza pari a 7 metri sotto-trave, con un ulteriore incremento di circa 1.40 metri tra le strutture fino ad arrivare al pannello di chiusura in X-LAM. Rispetto alla quota del piazzale dell’ambito storico, l’imposta del piano terra dei nuovi uffici produttivi è ribassata. Al piano interrato, sono collocati circa 400 posti auto comprensivi di quattro postazioni per la ricarica elettrica, parcheggi dedicati a veicoli green e parcheggi disabili.

POSTAZIONI PER LA RICARICA ELETTRICA

Credit: Michele Purin

IL PROGETTO MANIFATTURA Nel 2009, ad appena un anno dalla chiusura della Manifattura Tabacchi e dal passaggio del compendio a Trentino Sviluppo, è stato costituito un gruppo di progettazione e consulenza su incarico di Progetto Manifattura Srl, società costituita appositamente per gestire l’operazione di recupero. Il gruppo di lavoro era composto da Kengo Kuma & Associates, Carlo Ratti Associati, Arup e Kanso e aveva l’incarico di trasformarla in un centro di innovazione industriale green nei settori dell’edilizia ecosostenibile, dell’energia rinnovabile e delle tecnologie per l’ambiente. Fu chiesto loro di dare corpo a una nuova visione per la storica Manifattura Tabacchi. Nel 2010 venne presentato il Master Plan, un documento di analisi e di proposte, contenente la filosofia dell’opera e le linee guida per la progettazione. Cardini della concezione architettonica erano: il rispetto del territorio circostante; ■ l’integrazione tra vecchio e nuovo; ■ la restituzione dell’area alla città di Rovereto. Attualmente nel Progetto Manifattura convivono e collaborano varie realtà dei settori green-tech come PMI, startup e scaleup innovative, grandi gruppi industriali, associazioni di sistema come Habitech – il primo distretto italiano per l’energia e l’ambiente –, corsi universitari come la laurea magistrale in Scienze dello sport e della prestazione fisica nata dalla collaborazione tra le Università di Trento e Verona, e centri di ricerca come il Cerism che svolge attività di ricerca di base su sport montagna e salute, il Cimec, Centro Interdipartimentale Mente/Cervello per le neuroscienze cognitive dell’Università di Trento, e il Cosbi Centro di ricerca bioinformatica fondato da Unitn e Microsoft Research. ■

Quattro sono le traiettorie strategiche dell’hub tecnologico dell’innovazione: ■

edilizia intelligente: risparmio energetico e sistemi integrati per la comunicazione e la sicurezza domestica; mobilità sostenibile: veicoli elettrici, carburanti non convenzionali, infrastrutture, bike-economy; sport-tech: sviluppo materiali, impianti e attrezzature intelligenti, sensoristica, promozione del turismo outdoor e 4seasons; scienze della vita: biotecnologie, biomedicina, tecnologie per il settore medicale.

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DENTRO L’OBIETTIVO

Credit: Michele Purin

Credit: Michele Purin

STRUTTURA PORTANTE IN LEGNO LAMELLARE 54

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Gli edifici sono disegnati seguendo un principio di modularità spaziale e offrono la possibilità di ottenere superfici di dimensioni diverse per rispondere alla domanda varia delle aziende, da un minimo di 300 metri quadrati a un massimo di 1.000 metri quadrati circa. La struttura portante è in legno lamellare, sia per le elevazioni verticali che per i solai di copertura. Si è trattato di una formula costruttiva con sistemi antisismici, altamente prefabbricata, che ha richiesto una progettazione costruttiva coordinata tra le varie componenti dell’edificio: strutture, facciate, manti di copertura, lucernari e impianti tecnologici ma ne ha velocizzato le fasi di montaggio. Travi e pilastri in legno sono lasciati il più possibile liberi da ogni elemento aggiuntivo per una resa ampia e pulita degli spazi produttivi. Ogni modulo presenta un blocco servizi interno realizzato a secco con sistema portante in acciaio e finiture in cartongesso. Al mezzanino in cui si trovano i macchinari per l’aerazione meccanica UTA è possibile accedere tramite una scala alla marinara. I moduli produttivi sono, infine, completati con un pavimento in cemento industriale integrato con rete elettrosaldata e fibre.

LA TEXTURE DELLE SUPERFICI Particolare attenzione è stata posta nell’uso dei materiali di rivestimento orizzontali e verticali. Si è optato per materiali di provenienza locale: il verdello estratto dalle cave presenti nella collina di Trento e il legno di larice naturale. La vegetazione, posta in zone verticali e in copertura, completa il processo di mimesi con il paesaggio circostante. In copertura si è cercato di utilizzare elementi tridimensionali (collinette) per separare le aree a diversa accessibilità in modo da ridurre l’impatto di parapetti e recinzioni. La facciata continua con struttura portante in legno è composta da pannelli sandwich con finitura in alluminio ed elementi in vetro con dimensioni 2 m x 1 m. Il pattern prevede l’alternanza di elementi vetrati apribili/fissi e opachi piatti/inclinati creando con l’inclinazione di questi ultimi un leggero gioco estetico di ombre. La scelta dei materiali di facciata è dettata dal dialogo di Be Factory con il contesto preesistente. Così troviamo il legno e il verde verticale lungo il fiume Leno mentre la pietra verdello verso la Manifattura storica. La parte sotterranea è realizzata in cemento armato e si snoda tra i numerosi locali tecnici in cui sono collocate le macchine, le vasche per l’accumulo dell’acqua di falda e il parcheggio in un sistema di tunnel ciechi con illuminazione al passaggio particolarmente suggestiva.

MATERIALI LOCALI E SOSTENIBILI I criteri di sostenibilità hanno guidato l’intero intervento. La scelta dei materiali risponde all’esigenza di ridurre l’impatto

del costruire sull’ambiente, privilegiando l’impiego di materiali, componenti e prodotti regionali, riciclati e riciclabili, atossici e a ricrescita veloce. Tra le tecnologie più significative adottate vi sono quelle relative alle strutture portanti, con il legno lamellare per le strutture fuori terra e il cemento armato post-teso per il solaio al piano terra. Il cemento armato post-teso è una tecnologia particolarmente innovativa che permette di realizzare grandi superfici orizzontali riducendo al minimo la quantità di materiale utilizzato e preservando quindi le risorse disponibili in termini di materie prime. La natura dei materiali impiegati ha consentito inoltre di utilizzare una grande quantità di materiale riciclato come acciaio da armature, inerti da frantumazione degli scarti della lavorazione del porfido, ceneri da altoforno. Il contenimento degli spessori della struttura hanno consentito infine di ridurre le profondità di scavo limitando l’impatto ambientale sia sui siti di costruzione che sui siti di conferimento. Anche la scelta di utilizzare legno lamellare va inserita in un’ottica di sostenibilità, grazie alle proprietà sostenibili intrinseche del legno e alla regionalità della tecnica costruttiva, che permette di ridurre al minimo le quantità di CO2 emesse nella fase di trasporto. La particolare tecnologia adottata per le strutture in legno lamellare garantisce poi la massima flessibilità negli anni dei moduli produttivi grazie a campate di quasi 20 metri di luce, completamente libere da elementi verticali strutturali, e contribuisce a realizzare un ambiente produttivo di grande qualità architettonica.

GEOTERMIA E FOTOVOLTAICO Il progetto ricorre a fonti energetiche sostenibili come la geotermia e il fotovoltaico. La strategia energetica sostenibile si basa su due pilastri: ■

riduzione del fabbisogno energetico con performance ottimizzate dell’involucro edilizio; massima efficienza di funzionamento degli impianti.

La generazione energetica è affidata a tre pompe di calore polivalenti che usano come fluido di scambio l’acqua emunta dalla falda sotterranea attraverso due pozzi da 85 litri al secondo. L’edificio è asservito anche da un impianto fotovoltaico con potenza di 350 kWp, integrato dalla rete elettrica urbana. Nella visione di risparmio energetico, il sistema tecnologico di ogni singolo modulo produttivo con uffici è completamente indipendente, ottimizzando l’efficienza e il comfort sulle specifiche esigenze dell’insediamento. La potenza elettrica disponibile in ogni modulo va da 50 kW a 150 kW. La climatizzazione di ogni modulo è composta da un sistema radiante a pavimento con uno spessore inerziale di circa 20 centiwww.casaeclima.com

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DENTRO L’OBIETTIVO

metri e un impianto di trattamento aria UTA a 4 tubi, collocato per ogni modulo al piano mezzanino del blocco servizi. Questa combinazione permette un basso livello di consumo energetico e al contempo un comfort termico e igrometrico dinamico e preciso. L’intero sistema è supervisionato da un controllo domotico che permette la gestione in remoto delle funzioni e delle impostazioni. Il livello di illuminamento è impostato a 300 lux ed è costantemente controllato dai sensori in base all’apporto di luce naturale esterna. Be Factory ha ottenuto il livello di sostenibilità Gold secondo i criteri del protocollo Leed NC v4 e a ottobre 2021 ha conseguito il livello di Silver secondo i criteri della certificazione di qualità ARCA per gli edifici in legno.

LANDMARK ORIZZONTALE Be Factory si inserisce nella città, rispettandone il contesto geografico e storico. La struttura porta con sé innanzitutto un legame profondo con Borgo Sacco, il quartiere che la ospita, e il torrente Leno, aprendosi al tempo stesso al territorio. Un’apertura che si rispecchia anche nelle scelte architettoniche. Il green roof e l’orientamento degli edifici riprendono le stesse cromie e direzionalità delle linee parallele tratteggiate dai vigneti e dalle coltivazioni circostanti. Lungo il Leno si snodano alcuni luoghi adibiti al tempo libero, una pista ciclabile, delle aree attrezzate per la sosta. Inoltre,

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per sottolineare l’importante rapporto con il torrente e i suoi elementi, da questo lato la copertura verde si abbassa dolcemente fino a raccordarsi al livello del terreno, permettendo così l’accesso su di esso. Seguendo questo principio è stata prevista anche una scalinata nella parte centrale della facciata, che permette di raggiungere la copertura ma allo stesso tempo si offre come spazio di sosta e possibile auditorium all’aperto con una vista privilegiata verso il landscape circostante. I pannelli di finitura di dimensione 2,5 m x 0.5 m sono posizionati ruotati rispetto all’orizzontale per avere un effetto di dinamicità e movimento, come l’ambiente circostante caratterizzato dalle stratificazioni rocciose e dai vigneti. Il materiale dei pannelli cambia gradualmente lungo lo sviluppo della facciata in accordo con il susseguirsi delle funzioni all’interno degli edifici: si alternano pannelli in pietra verdello, con pannelli in legno di larice naturale e pannelli che ospitano il verde verticale, previsti proprio per dialogare con il territorio coltivato e naturale. Utilizzare la copertura non solo come chiusura di un involucro edilizio bensì come spazio pubblico in parte pedonabile e in parte verde permette di ridare alla città di Rovereto quella porzione di territorio che era da tempo stata occupata dalla fabbrica e resa inaccessibile al pubblico esterno, diventando così luogo di aggregazione. Sfruttando quindi il salto di quota esistente tra l’imposta degli edifici storici, i nuovi edifici e la pista ciclabile che corre lungo

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Credit: Michele Purin

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DENTRO L’OBIETTIVO

Credit: Michele Purin

il torrente Leno è stato possibile dare accessibilità a questo nuovo spazio in copertura garantendo allo stesso tempo la necessaria sicurezza per gli edifici produttivi. Sotto il profilo strettamente urbanistico, Progetto Manifattura ha un’ubicazione di confine tra il borgo e l’area verde agricola. La parte storica è conglobata nell’assetto urbano mentre il nuovo ambito Be Factory è retrostante e vuole fare da cerniera con l’area verde. Questo rafforza la vocazione del progetto all’apertura. Per rendere efficaci tali concetti, è stato studiato un approccio formale e permeabile che tiene conto della texture disegnata dai campi agricoli paralleli al Leno che rappresenta un elemento di continuità verso Rovereto, ma anche aperto verso l’abitato di Borgo Sacco. Quest’ultimo è un elemento da rispettare e valorizzare considerando che l’orientamento del primo impianto storico della Manifattura guarda su Borgo Sacco. Si è cercato di creare un sistema che si relazionasse al contesto fisico in maniera chiara e visibile facendo emergere la preesistenza storica e integrandosi in maniera tangibile con il contesto ambientale.

FOTOVOLTAICO IN COPERTURA

Credit: Manuel Morandini

GREEN ROOF 58

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Credit: Michele Purin

Credit: Manuel Morandini

INTEGRAZIONE NEL PAESAGGIO

RACCORDO TRA STORIA E MODERNITÀ A fare da cerniera tra i due ambiti, quello storico e quello nuovo, è stata inserita una fascia di connessione che raccorda i livelli dei due ambiti collegando le due aree e ordinando i diversi flussi di circolazione, pubblico e privato. In particolare sono previsti tre livelli principali: ■ la copertura, che collega per i pedoni Progetto Manifattura con il Lungoleno; ■ l’accesso a Be Factory, che coincide con la quota del piano terra dell’edificio storico dell’“Orologio”, mettendolo in diretta comunicazione con gli spazi esterni; ■ la quota del piano di campagna adiacente alla ciminiera storica, che rimane cardine di riferimento nel passaggio tra i due ambiti.

La copertura scende tramite una scalinata verso la quota delle piazze storiche e, di fronte all’edificio dell’“Orologio”, crea uno spazio ampio, con aree per la sosta e sedute, che funge da anfiteatro. L’edificio B1, fabbricato di raccordo tra i due ambiti, sviluppa il linguaggio architettonico dell’intervento secondo un criterio di dialogo con il contesto storico, privilegiando l’impiego della pietra per le facciate che si rapportano con l’ambito storico, riprendendone matericità e cromie e impiegando l’elemento vetro in maniera specifica. Quest’ultimo, in particolare, viene impiegato per caratterizzare il fronte del piano terra, interpretando in chiave attuale i rapporti compositivi dei fronti storici e soprattutto il loro basamento di attacco a terra. www.casaeclima.com

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WORK IN PROGRESS

INTONACHINO ARGILLA

Riqualificazione e risanamento di un edificio anni ’50: finiture e colori Oltre che una riqualificazione estetica e funzionale, l’obiettivo generale è il recupero in termini di efficienza energetica dell’edificio. In questa puntata, finiture e colori DAVIDE GIGLI

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i sono stati momenti in cui ho pensato che non sarei mai riuscito a scrivere la parola fine per questo progetto; eppure, ci siamo. Anche se mancano ancora alcuni pezzi – la variante Omicron, purtroppo, non trascura nessuna

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categoria di lavoratori – è giunto il momento di chiudere. Tredici mesi di lavoro: tanti, troppi. Il cantiere, a partire dalle prime demolizioni e durante la ricostruzione, è stato sicuramente condizionato dal Covid-19 e, successivamente, dalla mole di


lavoro spropositata che il Superbonus ha generato, della quale però non è facile immaginare quanta andrà effettivamente in porto. Ma dicono che nessun viaggio è mai troppo lungo, se alla fine raggiungi la meta. Anche se la fatica ora si sente, siamo contenti di vedere il traguardo. Pronti a ripartire, ma non subito.

GRES E PARQUET Nell’appartamento sono state completate le finiture con la posa di piastrelle e parquet e la tinteggiatura. Abbiamo scelto piastrelle in gres porcellanato formato 80x80 cm (alternato a 40x80 cm) con un disegno che ricorda un cemento industriale, leggermente strutturato, con una tonalità calda. Soprattutto in cucina, la tessitura delle piastrelle si accorda con il gioco di chiaroscuro tra mobili, pannelli e tinte. Il legno, dall’effetto molto naturale, è un rovere sbiancato oliato con finitura opaca e piuttosto ruvida con plance di circa 2 metri per 20 centimetri di larghezza. L’orditura delle plance segue la dimensione massima dello spazio e l’orientamento della luce migliore, tardo pomeridiana, che attraversa l’appartamento dalla zona giorno verso le camere. La cucina non è stata chiusa. Le teste bianche dei muri continuano il loro disegno a terra, grazie a una striscia di mosaico in marmo di Lasa, che permette di separare in modo pulito e quasi tridimensionale le due pavimentazioni (gres e parquet). Il marmo, oltretutto, è caratterizzato da una finitura semilucida che riflette la luce in maniera evidente rispetto ai confinanti opachi, rendendo molto visibile il confine tra cucina e zona giorno. La stessa finitura sarà utilizzata per le soglie interne delle finestre.

CUCINA. Dopo la tinteggiatura

COLORI Le pareti presentano due colori e tessiture differenti. Una finitura liscia tinteggiata bianca ricopre la maggior parte delle pareti. Si è cercato un colore con un punto di bianco molto acceso, ma al tempo stesso non lucido per avere un effetto molto naturale. La seconda finitura è caratterizzata da un intonachino di argilla color ocra nella zona giorno e grigio medio negli ambienti del piano seminterrato (anch’essi isolati internamente, come descritto negli scorsi numeri). In entrambi i casi è stata aggiunta all’impasto di argilla una percentuale di scaglie effetto madreperla e glitter, che rendono brillante e vivo l’intonachino a seconda di come la luce ne colpisce la superficie. In particolare, nel tardo pomeriggio – quando il sole si muove da sud a ovest – nella zona giorno si creano degli effetti di luce molto intensi, con lame di luce che passano attraverso gli elementi delle persiane e le scaglie che brillano anche nelle zone meno illuminate. Si crea quel senso di armonia tra gli elementi che è sempre stato l’obiettivo primo del progetto, dove ogni materiale lavora

POSA PARQUET

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WORK IN PROGRESS

INTONACHINO CANTINE CON GLITTER E MADREPERLA insieme per creare un senso di pace e benessere, assolutamente indispensabile per curare lo stress della nostra frenetica società; armonia cromatica e sensoriale. Non ci sono cacofonie. Un ambiente caldo e confortevole, illuminato artificialmente da lampade LED con temperatura di colore minore di 4000K, pertanto molto calda, con un tono quasi retró. E silenzioso grazie al triplo vetro e all’isolamento interno, separato dal mondo esterno quasi completamente.

FINITURA BAGNO

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PARQUET VS GRES Infine, il calore avvolgente è il risultato di un connubio perfetto tra il pavimento radiante, le pareti e i serramenti (non freddi) verso cui il nostro corpo non cede calore. Potersi sedere per terra o sdraiare sulle piastrelle in cucina, camminare senza ciabatte, guardare fuori dalla finestra, appoggiare la schiena al muro; e in nessun caso sentire disagio. Se posso esprimere soddisfazione, questo è il momento, perché mi rendo conto che questa è qualità di vita, qualcosa che il nostro corpo vive e apprezza,, al di là dei lussi estetici o tecnologici che ci possiamo permettere o no. Si dovrebbe investire molto di più su questa qualità di vita, intima, personale, non solo su quella da mostrare, che spesso procura più stress di quanto non ne risolva. Nel prossimo numero, le foto degli ambienti arredati.

STRISCIA DI MOSAICO IN MARMO DI LASA

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CARTA, ENERGIA PER LA MENTE Il 60% dell’energia usata per produrre la carta in Europa è rinnovabile. Leggere su carta non consuma e rimane impresso. Questa è una notizia, vera.

Scopri le notizie vere sulla carta www.naturalmenteioamolacarta.it Fonte: Statistiche CEPI, 2018 CEPI rappresenta il 92% della produzione europea di carta e paste per carta


CASE STUDY

Quali soluzioni BIM MEP per una perfetta progettazione integrata?

Credit: Politecnica

Lo Zealand University Hospital a Copenaghen, realizzato da Politecnica, è un esempio virtuoso di cosa significa lavorare in team, affidandosi al BIM MEP e a MagiCAD a cura della REDAZIONE

I

l progetto di espansione e ricostruzione dell’ospedale universitario danese Zealand University Hospital (ZUH) – ubicato a sud di Copenaghen, precisamente a Køge – si è compiuto senza interrompere le attività quotidiane dell’ospedale. Questo approccio ha sicuramente rappresentato una sfida

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per il processo di progettazione e costruzione. La soluzione è consistita nell’adozione di un processo di progettazione digitale partecipativo e un flusso di lavoro integrato di Building Information Modeling (BIM). Un totale di 1.050 professionisti ha lavorato insieme a questo progetto che ha richiesto una


collaborazione sofisticata e una progettazione e gestione dei dati su larga scala. Politecnica Ingegneria e Architettura, studio italiano di consulenza progettuale per architettura, ingegneria e urbanistica, è specializzata in questa soluzione e si è affidata a piattaforme e strumenti software BIM all’avanguardia – tra cui MagiCAD per Revit – per progettare i sistemi meccanici, elettrici e idraulici (MEP).

IL PROGETTO Gli edifici esistenti dell’ospedale saranno ricostruiti e l’intera area sarà ampliata, passando dagli attuali 64.000 m² a 185.000 m². La capacità di posti letto sarà di 789, rendendolo uno dei più grandi ospedali del Nord Europa. Tutti i reparti ospedalieri regionali, le strutture di emergenza e di ricerca saranno trasferiti nello ZUH, caratterizzato da un’unica struttura di nuova costruzione. Avrà cinque piani dedicati ai reparti e tre alle alte tecnologie, come i bunker di radioterapia. Il nuovo ospedale universitario danese mira a diventare un centro per la ricerca nel campo delle moderne scienze biomediche, ospitando strutture ospedaliere all’avanguardia. Nella progettazione architettonica si considerano anche attività didattiche e congressuali. Il progetto dovrebbe essere completato nel 2024.

“I team di progettazione di Politecnica – afferma Andrea Relli, architetto e BIM Manager di Politecnica – hanno lavorato contemporaneamente sulle rispettive discipline da due diversi uffici in Italia. Le parti interessate del progetto si trovavano in Danimarca ed era richiesto il loro coinvolgimento in ogni fase del processo. Pertanto, l’interazione, la collaborazione e la comunicazione dovevano essere indipendenti dal tempo e dallo spazio di lavoro. La sfida del coordinamento ha reso necessario l’impiego di strumenti intelligenti per gestire le esigenze e le priorità del progetto”.

LA SOLUZIONE: LA GESTIONE BIM SU LARGA SCALA Il processo di progettazione è stato eseguito interamente su piattaforme BIM per garantire lo scambio, la cooperazione e la comunicazione tra i progettisti di tutte le discipline e le parti interessate. I modelli BIM creati in questo progetto, tra i quali architettura, MEP, struttura, arredi e persino quello del paesaggio circostante, hanno fornito un accurato modello digitale del futuro Zealand University Hospital e delle sue caratteristiche, prima della sua costruzione. “L’organizzazione BIM di questo progetto su larga scala ha consentito di eseguire stime parallele di budget e di tempistiche durante la fase di progettazione per tutte le discipline, l’acquisto di arredi e la selezione dei fornitori. Ciò ha portato ad approvazioni rapide da parte del cliente e a un processo di progettazione complessivo – spiega Relli. Il progetto ha, inoltre, richiesto professionisti BIM altamente qualificati. Ogni cliente, appaltatore, disciplina di progettazione ha il proprio BIM coordinator e BIM manager”.

LA SFIDA Politecnica ha affrontato la sfida di mantenere in funzione l’ospedale durante il progetto di ricostruzione e ampliamento. “Un requisito essenziale del cliente – spiega Enea Sermasi, partner engineer e Head of International Business Development di Politecnica – era quello di garantire l’attività ospedaliera ininterrotta durante tutta la realizzazione del progetto. Questa esigenza ha rappresentato la sfida più grande perché richiedeva un’estrema pianificazione e coordinamento di tutte le parti, compreso il personale operativo dell’ospedale, oltre ai grandi team di progettisti coinvolti nel progetto. Un elemento chiave nell’ottimizzazione della gestione quotidiana dell’intero progetto è stata la comunicazione con il personale responsabile delle operazioni ospedaliere, le autorità, l’impresa di costruzioni e altri subappaltatori”.

Credit: Politecnica

IMMAGINE 3D del Zealand University Hospital

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CASE STUDY

Credit: Politecnica

IMMAGINE 3D del Zealand University Hospital

PROGETTARE I SISTEMI MEP Per gestire la grande quantità di attività di progettazione BIM dettagliate, il team di progettazione MEP di Politecnica ha lavorato con MagiCAD per Revit. Questo software di modellazione multidisciplinare avanzato include calcoli MEP e calcoli del rumore, il rilevamento delle interferenze e una vasta libreria di componenti BIM. Di conseguenza, sono stati generati oltre 60 file Revit per questa parte del progetto con MagiCAD per Revit, inclusi più di 1.000 chilometri di condotti e di tubazioni per impianti meccanici e idrosanitari e oltre 1,2 miliardi di oggetti BIM modellati.

RISPARMIARE IL TEMPO DI MODELLAZIONE MagiCAD offre la più vasta selezione al mondo di oggetti BIM verificati dal produttore, oggetti che includono le specifiche funzionali e geometriche. “Tutti gli oggetti MEP utilizzati nei modelli sono stati presi direttamente dalla libreria MagiCAD Cloud – afferma Relli. Ciò ci ha permesso di risparmiare tempi enormi di modellazione e di fornire, allo stesso tempo, una maggiore precisione. L’ampio database di famiglie MEP ci ha permesso di avere un set di dati comune di famiglie, condiviso con i membri del team dei sistemi meccanici operanti in due diverse filiali, ma che progettavano contemporaneamente”.

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SCHEDA PROGETTO CLIENTE

Politecnica Ingegneria ed Architettura Soc.Coop

PROGETTO

Ampliamento e ricostruzione dello Zealand University Hospital

LOCALITÀ

Køge, Danimarca

COMPLETAMENTO

Servizi di progettazione resi nel 2018, costruzione dal 2019-2024

GESTIONE GENERALE DEL PROGETTO Politecnica Ingegneria ed Architettura Soc.Coop

ARCHITETTURA

Politecnica Ingegneria ed Architettura Soc.Coop

IMPRESE DI COSTRUZIONE

JV Itinera Spa (Gavio Group, Leader) e C.M.B. (Partner) per l’Autorità Regionale Danese “Region Zealand”

COORDINAMENTO BIM

Politecnica Ingegneria ed Architettura Soc.Coop

PIANIFICAZIONE MEP

Politecnica Ingegneria ed Architettura Soc.Coop

AREA DI PROGETTO 110.000 m2

SOFTWARE MAGICAD

MagiCAD Electrical, Ventilation e Piping for Revit, MagiCAD Cloud, MagiCAD Sprinkler, MagiCAD Supports & Hangers


Credit: Politecnica

PROGETTAZIONE DEI SISTEMI MEP dello New Zealand University Hospital

RILEVAMENTO DI INTERFERENZE AUTOMATIZZATO E IN TEMPO REALE Data la complessità dei modelli multidisciplinari, la possibilità di interferenze tra sistemi tecnici, struttura e architettura era alta. I modelli MEP creati con MagiCAD beneficiano di uno strumento di rilevamento delle interferenze nativo di facile utilizzo che rende il coordinamento tra le diverse discipline di progettazione più semplice, veloce e affidabile. Il Clash Detection di MagiCAD identifica due tipi di collisioni: collisioni cosiddette “hard”, in cui gli elementi si scontrano fisicamente tra loro, e collisioni “soft” che si verificano quando gli oggetti si trovano in zone di rispetto definite per gli stessi. Inoltre, lo strumento crea un rapporto sulle interferenze utile per il coordinamento, consentendo una facile condivisione dei risultati e dei relativi dettagli con tutti i partner coinvolti nel progetto. Spiega Relli: “I coordinatori BIM di ciascuna disciplina si sono concentrati in particolare sulla risoluzione dei conflitti tra i diversi modelli BIM per ridurre al minimo il rischio di conflitti durante la costruzione. MagiCAD ha consentito il rilevamento in tempo reale e su richiesta di interferenze hard e soft in tutto il nostro progetto”.

PROGETTAZIONE MEP BASATA SUI DATI Relli è un forte sostenitore della progettazione MEP basata sui dati. In questo specifico progetto, la prefabbricazione è stata un prerequisito e Politecnica ha dovuto definire le prestazioni e i parametri degli elementi in fase di progettazione. L’utilizzo di MagiCAD per Revit ha aiutato Relli e i suoi team di progettazione a modellare in modo più rapido e preciso. “Altre funzionalità software degne di nota, come il posizionamento automatizzato dei supporti attorno ai condotti e alle tubazioni e, in particolare, il report di calcolo delle perdite di carico di MagiCAD, sono molto intuitive e consentono di risparmiare tempo – afferma Relli. Mentre il vecchio ZUH è alto solo 10 metri, l’altezza del nuovo edificio sarà portata a 55 metri. Negli edifici multilivello, i calcoli delle perdite di carico sono molto importanti nella progettazione dei sistemi meccanici. Questo strumento in MagiCAD per Revit è facile da applicare e lo abbiamo utilizzato per tubazioni, condotti e sprinklers”. “Grazie alla precisione degli oggetti, le stime dei materiali per la fase di costruzione erano più esatte e la simulazione dei costi più realistica. Nel complesso, la quantità di informazioni all’interno dei modelli ha migliorato le tempistiche e ha comportato risparmi sui costi durante la costruzione attraverso la riduzione degli errori di installazione e degli sprechi di materiale”, conclude Andrea Relli.

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STARTUP

Sismabonus, il caso di Progetto Sisma Un cappotto antisismico che consente di ottenere un rinforzo sismico delle strutture insieme a un ottimo isolamento termico di ROBERTO NASCIMBENE*

*Professore Associato di Tecnica delle costruzioni IUSS Pavia

N

el 2020 e 2019 si sono verificati rispettivamente 16.597 e 16.584 eventi sismici in Italia e di varia intensità, un numero comunque inferiore rispetto al 2018 (23.180 terremoti). La ricerca scientica non è in grado (e – a

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opinione dell’autore – mai lo sarà) di prevedere il momento e il luogo esatto in cui avverrà il prossimo terremoto. L’unica previsione possibile è di tipo statistico, basata sulla conoscenza della sismicità e quindi sulla ricorrenza dei terremoti.


Molti ricorderanno l’evento che il 20 maggio 2012 ha visto protagonista la città di Finale Emilia (anche lei in zona a bassa pericolosità). Sui giornali di quel periodo spesso si è letto che nessuno ricordava eventi in quell’area geografica. Sicuramente vero, ma solo “a memoria d’uomo”. Ricercando negli archivi ben noto era l’evento che colpì Ferrara nel 1570. Quindi, lo studio di tipo probabilistico (statistico) consente di individuare le aree pericolose e di classificarle in funzione della probabilità che si verifichino forti terremoti e della frequenza con cui ce li possiamo aspettare, cioè la periodicità con cui ritorneranno.

“POSSIAMO STARE TRANQUILLI?” È sicuramente la domanda più complessa a cui rispondere. Salvemini diceva che in Italia “si punisce il peccato come se fosse un delitto, e si perdona il delitto come se fosse peccato”. Ricorderemo bene come il padre fondatore della moderna Protezione Civile Italiana (forse una delle meglio organizzate al mondo) è stato Giuseppe Zamberletti che – a seguito dell’evento di magnitudo 4.2 che aveva scosso la Garfagnana – alle 11.10 del mattino del 23 gennaio 1985 annunciò la possibilità di una forte scossa di terremoto nelle 48 ore successive. Zamberletti fu in seguito denunciato per procurato allarme e poi processato. Alcuni anni dopo, nel 2009 (a seguito del terremoto dell’Aquila) la Procura contestò alla Grandi Rischi “una valutazione del rischio sismico approssimativa, generica e inefficace in relazione all’attività della commissione e ai doveri di prevenzione e previsione del rischio sismico” e la metterà a processo con l’accusa di omicidio colposo plurimo e lesioni. Insomma, se si fa si sbaglia e se non si fa si sbaglia lo stesso! Esiste una sola certezza che possiamo carpire prendendo a riferimento un documento ufficiale “Il Piano Nazionale per la Rigenerazione Urbana Sostenibile” del Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), che sottolinea come i circa 120 milioni di vani della struttura urbana nazionale possono essere distinti in due categorie: ■ edifici che consideriamo “storici”, ai fini della tutela, della consistenza di circa 30 milioni di vani, realizzati in oltre 3.000 anni di storia; ■ fabbricati che costituiscono le periferie urbane e non, la cui consistenza è stimabile in circa 90 milioni di vani, generalmente non antisismici, realizzati anche in ambiti geoambientali inadeguati e con impiantistica superata e materiali non “sostenibili”, carenti di servizi primari, che nei prossimi anni saranno, avendo esaurito il proprio ciclo economico,

totalmente obsoleti e dovranno essere sostituiti con una programmazione che non può che essere pluridecennale. Quindi, il nostro è un Paese di “costruzioni antiche”. Si potrebbe aggiungere per essere ancora più precisi una Comunicazione ufficiale dell’Ufficio Stampa dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici (A.N.Di.S.) che – partendo dai dati forniti dall’Anagrafe dell’edilizia scolastica, del MIUR e dai Rapporti di Legambiente e di Cittadinanzattiva – evidenzia questa situazione: ■ il 50% degli edifici scolastici italiani non possiede la certificazione di agibilità; ■ il 65% non ha il certificato di prevenzione incendi (CPI); ■ il 36% ha bisogno di interventi urgenti di manutenzione; ■ il 50% si trova in aree a rischio sismico. Già dal 2017 è stato introdotto il Sismabonus. Una nuova agevolazione fiscale per interventi edilizi antisismici voluta dal Governo nella Legge di Bilancio 2017 per consentire un’ampia azione di prevenzione nazionale del rischio sismico del patrimonio edilizio abitativo e produttivo del Paese. All’epoca, lo strumento attuativo fu il D.M. n.65 del 7/3/2017 con cui vennero stabilite le Linee Guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni, nonché le modalità per l’attestazione, da parte di professionisti abilitati, dell’efficacia degli interventi effettuati. Le Linee Guida definiscono otto classi di rischio da attribuire a un edificio, da A+ (meno rischio) a G (più rischio), mediante un unico parametro che tenga conto sia della sicurezza sia degli aspetti economici. La determinazione della classe di rischio di un edificio può essere condotta secondo due metodologie, di cui una semplificata per lavori minori e il miglioramento di una sola classe di rischio, e l’altra convenzionale indirizzata su come progettare interventi di riduzione del rischio per portare la costruzione a una o più classi superiori. Per accedere all’agevolazione è necessario classificare il rischio sismico dell’edificio prima e dopo aver effettuato i lavori.

PMI INNOVATIVE Proprio lungo questa linea, negli ultimi anni, si sono sviluppate soluzioni tecniche innovative capaci di migliorare le prestazioni sismiche dell’edificio, molto spesso incorporando anche le funzionalità di risparmio energetico. In questo modo con un’unica azione sull’involucro strutturale si aumentano sia le performance energetiche che quelle sismiche. Inoltre, alcune di queste soluzioni sono anche in grado di agire sulla funzionalità degli elementi non strutturali (quali pareti di tamponamento oppure pannelli perimetrali

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STARTUP

di chiusura o molti altri sistemi in commercio) al fine di assicurare anche su questo fronte una notevole miglioria. Parallelamente a queste innovazioni tecnologiche, nel 2012, il D.L. 179/2012 ha introdotto alcune misure specifiche a sostegno delle startup al fine di supportarle durante il loro ciclo di vita (nascita, crescita, maturità). Le startup innovative possono godere dei benefici previsti entro i 5 anni dalla loro costituzione; trascorso tale periodo di tempo hanno la possibilità di trasformarsi in PMI innovative, senza perdere i benefici disponibili.

Qual è per voi la “mission” della startup in ottica di prevenzione del rischio sismico? “L’Italia è un Paese ad alto rischio sismico a causa della sua particolare posizione geografica che la vuole situata nella zona di convergenza tra la zolla africana e la zolla euroasiatica. In 2.500 anni abbiamo subito 30.000 terremoti di media e forte intensità, i più recenti e devastanti a L’Aquila nel 2009, in Emilia Romagna nel 2012, nel Centro Italia nel 2016 e all’Etna nel 2018. È fondamentale apportare un rinforzo sismico alla casa in mattoni e a un edificio già esistente, fare interventi antisismici su edifici storici è un intervento necessario, il cui costo è assorbito dal Sismabonus all’interno del Superbonus 110%”.

Dove inquadrereste l’innovazione nella vostra startup?

Per coniugare il patrimonio esistente italiano, la sismicità del nostro territorio e le startup innovative, facciamo qualche domanda ai fondatori di Progetto Sisma (www.progettosisma.it): Cristian Teneggi, Andrea Dallari, Marco Gambarelli e Andrea Venturelli. Progetto Sisma è pura innovazione e competenza concentrate in un team di esperti del miglioramento sismico ed efficientamento energetico, incubato nel Tecnopolo di Mirandola (MO). “Ogni giorno rispondiamo a chi vuole ristrutturare casa nell’ottica del miglioramento sismico ed energetico, con una soluzione chiavi in mano che permette il recupero fiscale usufruendo del Superbonus 110%”.

“Il termine innovazione riguarda principalmente l’implementazione di un prodotto nuovo o significativamente migliorato (Figura 1). Nel nostro caso, abbiamo pensato, sviluppato e realizzato, oltre che brevettato un cappotto antisismico che consente di ottenere, in un unico prodotto chiavi in mano, un rinforzo sismico delle strutture insieme a un ottimo isolamento termico. Aggiungiamo che innovazione vuol dire anche qualità del prodotto. Per questo ci siamo rivolti, per la sperimentazione e la validazione del sistema, a uno dei più importanti centri di ricerca europei sull’Ingegneria Sismica, Eucentre a Pavia (www.eucentre.it) che ci ha seguiti nelle fasi di sviluppo delle prove sperimentali (Figura 2)”. E dunque, il progresso tecnologico a vantaggio della sicurezza del cittadino è possibile, non dimenticando il passato sismico del nostro paese, e guardando a un futuro con molte soluzioni a vari livelli. Un rappresentante del realismo critico, spagnolo di nascita, americano di crescita e italiano di morte (sepolto al Verano per essere precisi), George Santayana, diceva: “Il progresso, lungi dal consentire il cambiamento, dipende dalla capacità di ricordare [...] coloro che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo”.

FIGURA 1. Sistema innovativo di rinforzo

FIGURA 2. Laboratorio sperimentale Eucentre

IL PROGETTO SISMA

Il presente articolo è stato pubblicato anche sul n° 1/2022 de “Il Giornale dell’Ingegnere”

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Isolamento a cappotto 4 Riqualificazione antisismica 4 Incentivi fiscali

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Nel volume vengono affrontati tutti i diversi aspetti degli interventi in facciata, con indicazioni molto dettagliate dall’analisi dei degradi alla progettazione dei lavori, dalle check list per il posatore fino all’esecuzione delle opere – con tutte le illustrazioni per la cantierizzazione, comprese diverse illustrazioni che chiariscono le modalità operative delle attività da eseguire. Un Manuale dedicato a Progettisti, Tecnici e Imprese che operano nell’ambito del recupero e restauro di facciate degradate, nella riqualificazione energetica degli edifici civili e negli interventi di adeguamento e miglioramento sismico.


CONSULENZA FISCALE

Bonus barriere architettoniche La Legge di Bilancio 2022 ha introdotto una detrazione del 75% delle spese sostenute nel 2022 per consentire a tutti di muoversi in casa in sicurezza a cura di ASSOCAAF

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l comma 42 dell’articolo 1 della Legge di bilancio 2022 (Legge n. 234/2021) introduce la detrazione del 75% per le spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 relative a interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti. La detrazione per la rimozione delle barriere architettoniche in edifici esistenti non è riservata alle sole persone con disabilità, ma ne può usufruire chiunque. La finalità, infatti, è quella di rendere le case accessibili a tutti. L’importo massimo della detrazione varia a seconda del numero di unità immobiliari che costituiscono l’edificio. La

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detrazione deve essere calcolata su un importo complessivo non superiore a: ■ 50.000 euro, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e con accesso autonomo dall’esterno; ■ 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari; ■ 30.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.


L’agevolazione – che consiste in una detrazione d’imposta del 75% delle spese sostenute e correttamente documentate – va ripartita tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo.

LAVORI AGEVOLATI È possibile usufruire dell’agevolazione sia per l’eliminazione delle barriere architettoniche (per esempio, la costruzione di un ascensore) sia per la realizzazione di strumenti che – attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo tecnologico – siano idonei a favorire la mobilità interna ed esterna delle persone gravemente disabili, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Legge n. 104 del 1992. Rientrano tra i lavori che possono usufruire dell’agevolazione anche la ristrutturazione dei viali d’accesso (prevedendo un percorso per le persone ipovedenti); la sistemazione dei posti auto (inserendo aree di parcheggio riservate ai disabili); la sostituzione di citofoni, cassette della posta, portone e scale d’ingresso, inserendo, se necessario, dei montascale.

BENEFICIARI, ALCUNI ESEMPI Per poter beneficiare del bonus, tutti gli interventi devono rispettare i requisiti previsti dal D.M. 236 del 14 giugno 1989 sull’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati. Per l’installazione dell’ascensore, ad esempio, è previsto che – ove non sia possibile il montaggio di cabine di dimensioni superiori – possa avere le seguenti caratteristiche: ■ cabina di dimensioni minime di 1,20 m di profondità e 0,80 m di larghezza; ■ porta con luce netta minima di 0,75 m posta sul lato corto; ■ piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di 1,40 x 1,40 m. Le porte di cabina e di piano devono essere del tipo a scorrimento automatico. Nel caso di adeguamento, la porta di piano può essere del tipo ad anta incernierata purché dotata di sistema per l’apertura automatica. In tutti i casi, le porte devono rimanere aperte per almeno 8 secondi e il tempo di chiusura non deve essere inferiore a 4 secondi. L’arresto ai piani deve avvenire con autolivellamento con tolleranza massima ± 2 cm, mentre lo stazionamento della cabina ai piani di fermata deve avvenire con porte chiuse. La bottoniera di comando interna ed esterna deve avere i bottoni a un’altezza massima compresa tra 1,10 e 1,40 m. Nell’interno della cabina, oltre il campanello di allarme, deve essere posto un citofono ad altezza compresa tra 1,10 m e 1,30 m e una luce d’emergenza con autonomia minima di 3 ore. I pulsanti di comando devono prevedere la numerazione in rilievo e le scritte con traduzione in Braille; anche in adiacenza alla bottoniera esterna deve essere posta una placca di riconoscimento di piano in caratteri Braille. Infine, si deve prevedere la

segnalazione sonora dell’arrivo al piano e, ove possibile, l’installazione di un sedile ribaltabile con ritorno automatico.

BARRIERE ARCHITETTONICHE, ALTRE AGEVOLAZIONI Il bonus barriere architettoniche 75% si aggiunge ad altri due bonus prorogati dalla Legge di bilancio 2022. Il primo è il bonus ristrutturazioni, che prevede la detrazione Irpef del 50%, calcolata su un importo massimo di 96.000 euro, delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024. Il secondo è il Superbonus per interventi “trainati”. In questo caso, per richiedere la detrazione del 110%, è necessario che i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche (“trainati”) siano eseguiti congiuntamente a lavori “trainanti”, quali: interventi di isolamento termico delle superfici opache o di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti. La presenza di un proprietario o un inquilino disabili o che abbiano un’età superiore ai 65 anni è totalmente irrilevante ai fini dell’applicazione del beneficio. Quando i lavori vengono effettuati sulle parti comuni degli edifici residenziali, il singolo condomino usufruisce della detrazione per i lavori, sulla base dei millesimi di proprietà o dei diversi criteri applicabili ai sensi degli articoli 1123 e seguenti del Codice Civile. Nel caso in cui i lavori sulle parti comuni di un edificio residenziale vengano sostenuti solo da alcuni condomini, per questi è possibile avvalersi delle detrazioni fiscali previste dalle norme agevolative utilizzando un criterio diverso da quello legale di ripartizione delle spese condominiali (previsto dall’art.1123 del C.C.); condizione necessaria, però, è che l’assemblea dei condomini autorizzi l’esecuzione dei lavori e all’unanimità acconsenta al sostenimento delle relative spese solo da parte di alcuni condomini. Nel caso in cui i lavori sulle parti comuni vengano eseguiti senza delibera assembleare, i costi saranno detraibili dai condomini che hanno sostenuto le relative spese, limitatamente alla parte di spesa a loro imputabile sulla base della tabella condominiale di ripartizione millesimale.

OPZIONI ALTERNATIVE Per queste tre detrazioni, l’art. 121 del Decreto Rilancio ha previsto la possibilità di essere utilizzate tramite le seguenti opzioni alternative: ■ la cessione ad altri soggetti del credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante; ■ lo sconto in fattura da parte del fornitore. In caso di utilizzo delle opzioni alternative, fatta esclusione per gli interventi di edilizia libera e per quelli di importo inferiore a 10.000 euro, è richiesto: ■ il visto di conformità; ■ l’asseverazione di congruità delle spese sostenute. www.casaeclima.com

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BONUS FISCALI

Bonus Fiscali solo per chi possiede determinati contratti nazionali Confimi Edilizia: “Abuso legislativo gravissimo. Intervenire immediatamente” Bonus Fiscali solo per chi possiede determinati contratti nazionali. Ventricelli, lei che è presidente di Confimi Edilizia, come ha accolto questa indicazione del Governo? Dopo decenni di stagnazione, il settore delle costruzioni in Italia sta tornando competitivo grazie all’impegno di migliaia di imprese coraggiose e, soprattutto, alle tante leve fiscali in atto. Ora, però, si scopre che questa competitività non dev’essere per tutti, ma solo per alcuni. Un fatto a dir poco gravissimo, inammissibile. I contratti “pirata” non vanno bene, ma ancor meno un uso strumentale di questo tema per delimitare steccati e attribuzioni di esclusive. E poco importa, in linea di principio, che il provvedimento sembra riguardare i lavori superiori ai 70.000 euro.

Veniamo al dunque. Immaginiamo che l’indignazione nasca dalla norma proposta dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, in base alla quale i bonus non potranno essere riconosciuti per i lavori edili “eseguiti da datori di lavoro che non applicano i contratti collettivi del settore edile, nazionale e territoriali, stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale”, corretto? Questo provvedimento propone, di fatto, una sorta di bollino di appartenenza, terzo e discriminante, per chi deve accedere alle leve fiscali, spazzando via in un colpo solo la qualità del lavoro e l’onestà di migliaia di aziende che avrebbero il solo torto di non appartenere al circolo eletto. E come se questo non bastasse, nel medesimo provvedimento si precisa che le nuove norme obbligano le imprese non solo ad aver firmato un contratto collettivo nazionale, ma che tale contratto deve essere firmato dai sindacati maggiormente rappresentativi. Ci domandiamo, a questo punto, quali sarebbero i sindacati più rappresentativi? E, soprattutto, in base a cosa verrebbe attribuita la maggior rappresentatività?” La vera barriera al malaffare e ai sinistri è la qualificazione delle imprese.

E poi c’è il tema dell’indicazione contrattuale in fattura. Nel provvedimento si legge, infatti, che “il contratto collettivo applicato deve essere indicato 74

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SERGIO VENTRICELLI, presidente di Confimi Edilizia

nell’atto di affidamento dei lavori e riportato nelle fatture emesse in relazione all’esecuzione dei lavori”. Il Ministero del Lavoro vuole indicare chi, e perché, deve poter lavorare, commettendo un arbitrio senza precedenti. Se ciò non bastasse, viene indicata l’Agenzia delle Entrate per la verifica dell’indicazione del contratto collettivo applicato, col supporto dell’Ispettorato nazionale del lavoro, dell’Inps e delle Casse Edili, quest’ultime un altro storico circolo a numero chiuso. Infine, solo perché - evidentemente - sarebbe stata del tutto incostituzionale, si decide che la suddetta disposizione non si applica ai lavori già avviati alla data di entrata in vigore del medesimo provvedimento.

Un importante discrimine. E cosa chiede, presidente Ventricelli? Appare chiaro che ci troviamo di fronte alla volontà di decidere motu proprio chi deve poter essere ammesso a questa ripresa e chi no. Come Confimi Edilizia stigmatizziamo, fortemente, tale provvedimento, chiedendo al Presidente del Consiglio Draghi e al Presidente della Repubblica Mattarella di intervenire, senza indugi, nel correggere un tale gravissimo abuso, ripristinando un equilibrio normativo e sociale, che dovrebbe sempre essere garantito nelle attività legislative di un paese democratico come l’Italia.


AFIDAMP

Macchine per la pulizia professionale, nasce la prima guida agli incentivi Da Afidamp un Position Paper sulla Transizione 4.0 che permette di comprendere il corretto approccio agli incentivi e i vantaggi che la trasformazione digitale porta con sé

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Inquadra il QR Code per scaricare il Position Paper

l Piano Nazionale Transizione 4.0 prevede diverse agevolazioni ed è per le aziende una grande occasione per investire in tecnologie digitali innovative o comunque migliorative per il proprio lavoro. Importanti opportunità anche per quelle aziende che si trovano a effettuare investimenti in macchine per la pulizia professionale. Tuttavia, le regole alla base di tali misure non risultano sempre di chiara comprensione e facile applicazione nel settore di interesse di Afidamp. Per questo motivo, l’Associazione ha pubblicato “Transizione 4,0 – Gli incentivi per gli investimenti in beni 4.0 nel settore delle macchine per la pulizia professionale”, un documento che fornisce indicazioni e strumenti chiari per consentire ai produttori e distributori di veicolare al mercato le giuste informazioni in merito alla possibile fruizione di incentivi per i propri prodotti e per supportare le aziende clienti dando alle stesse elementi di chiarezza e serenità nell’impiego di tali agevolazioni. Si tratta di un testo esaustivo che prende in considerazione tutti gli aspetti normativi e temporali, i requisiti necessari e gli obblighi documentali e, soprattutto, per ogni tipologia di macchina la classificazione e gli investimenti eleggibili. Con questo strumento, Afidamp si prefigge di accompagnare i propri associati nella fase di trasformazione digitale, che consente di poter migliorare le proprie performance in ambito ecologico, permettendo di lavorare sull’efficienza energetica e ambientale delle imprese stesse, grazie alla possibilità di investire in strumenti e macchinari nuovi, che generano un impatto ambientale inferiore. www.casaeclima.com

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FRODI IN EDILIZIA

Bonus Fiscali per l’edilizia solo per alcuni. Sicurezza e ripresa a rischio Continua l’allarme per quanto normato dal Governo con il D.L. 13 del 25 febbraio 2022 per il contrasto alle frodi e per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Ne parliamo con Egidio Sangue, segretario confederale e segretario nazionale di UGL Costruzioni Segretario Sangue, qual è la posizione della UGL e della rappresentanza del comparto edilizio in merito a quest’ultimo provvedimento del Governo? Registriamo grande allarme nel settore. Il Governo è intervenuto sulla disciplina del cosiddetto “110” con il D.L. 13 del 25 febbraio 2022 per il contrasto alle frodi e per la sicurezza nei luoghi di lavoro, con una norma insensata, confusa, inapplicabile, ingiusta, discriminatoria. A sconcertare particolarmente è, soprattutto, quanto riportato nell’art. 4 del Decreto che introduce l’obbligo per i datori di lavoro che vogliano accedere ai benefici normativi e contributivi per la realizzazione lavori edilizi di adozione di CCNL del settore edile, sottoscritti dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative. La

norma prevede, altresì, che sia l’Agenzia delle Entrate a verificare l’applicazione del CCNL corretto, avvalendosi dell’Ispettorato del lavoro e delle Casse Edili. Tutto ciò a discapito della finalità del suddetto articolo: ossia assicurare una formazione adeguata in materia di salute e sicurezza, nonché incrementare i livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro, dal momento che non esiste alcun nesso causale e men che meno logico tra l’applicazione di uno specifico contratto collettivo e gli enunciati obiettivi di realizzare formazione adeguata in materia di salute e sicurezza o ridurre gli infortuni sul lavoro. A ciò va aggiunto che la corretta adozione, da parte delle imprese, di CCNL specialistici in virtù delle loro attività prevalenti – si pensi ai CCNL dell’impiantistica, della metalmeccanica o di altre attività specialistiche delle costruzioni – pur rappresentando una concreta garanzia per quanto riguarda la sicurezza e della riduzione degli infortuni, sarebbe inevitabilmente causa di esclusione dai bonus fiscali.

La UGL è uno tra i sindacati maggiormente impegnati per la promozione di una cultura della Salute e Sicurezza nei luoghi di Lavoro in Italia. Cosa vi sareste attesi dal Governo?

EGIDIO SANGUE, segretario confederale e segretario nazionale di UGL Costruzioni 76

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Se le finalità del dispositivo fossero state effettivamente quelle di “incrementare i livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro”, ci saremmo attesi una verifica dell’osservanza, da parte delle imprese, degli obblighi stabiliti dalla vigente normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e una verifica, tramite l’INAIL, del numero e della gravità degli infortuni verificatisi, presso le imprese, nel corso della loro attività. Si è, invece, preferito avvalorare la tesi secondo la quale, all’adozione di un contratto collettivo stipulato da associazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, corrisponda un maggior grado di sicurezza. Tesi a suffragio della quale ci saremmo attesi, per esempio, una verifica dei CCNL applicati dalle imprese edili presso le quali si sono verificati,


nel 2021, i 32.227 infortuni, di cui 141 con esito fatale. Verifica mai effettuata. Insensata, peraltro, anche la presa di posizione, a monte, per quanto riguarda la rappresentatività. Come dovrebbe essere noto al Governo, il principio comparativamente più rappresentativo non è perfettamente definito, in quanto non sono mai stati precisati i perimetri di attività all’interno dei quali fare la comparazione. Pertanto, in assenza di criteri e modalità che consentano la certificazione oggettiva di tale rappresentatività, il riconoscimento di taluni benefici solo ad alcuni tra i ben 48 contratti collettivi depositati al CNEL per il settore edile non può che essere frutto di scelte arbitrarie. Scelte arbitrarie operate con il coinvolgimento delle stesse Casse Edili, che seppur costituite da alcune delle associazioni datoriali e sindacali che stipulano i Contratti Collettivi del settore edile ed essendo per questo i soggetti meno indicati a ricoprire tale ruolo, sono formalmente chiamate a valutare la rappresentatività dei Contratti Collettivi. Ne deriva, pertanto, un allarmante avallo dell’evidente conflitto di interessi. Mentre, dall’applicazione generale della norma, ne deriva un’ingiustificata, quanto inaccettabile, limitazione della libertà di rappresentanza e contrattazione, così come sancita dalla Costituzione italiana.

Quali, dunque, le previsioni per il settore delle costruzioni e le vostre richieste?

Nel 2021 il settore delle costruzioni, dopo la battuta d’arresto registrata nell’anno della pandemia, aveva intrapreso un percorso di crescita, con un sostanziale aumento della produzione (+16,4% dal 2020 e +14,3% dal livello registrato nel 2019). Un incremento importante che non si verificava da anni e che aveva influenzato anche i livelli di occupazione. A questo punto, tuttavia, il trend appare già a rischio: l’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione e, soprattutto, le controverse limitazioni introdotte alla normativa sui bonus edilizi hanno, di fatto, bloccato gli investimenti nei primi mesi del 2022. La confusione normativa ha determinato non solo incertezza, ma anche malumori e immobilismo negli operatori, nelle imprese e nei cittadini, danneggiando la ripresa del settore. L’introduzione di vincoli determinati dall’applicazione di uno o più specifici CCNL che, per loro natura non hanno alcun nesso con l’oggetto dei contratti di affidamento, limita, di fatto, la libertà di concorrenza e incide sull’economicità dei lavori. Nello stesso tempo, il dispositivo, ponendo condizioni diverse per prestazioni equivalenti, è altresì foriero, per le medesime ragioni, di grave nocumento all’erario. Tutto ciò premesso, pertanto, riteniamo doveroso e indispensabile un immediato e risolutivo intervento del Governo e del Parlamento per correggere questa norma contro le imprese, i lavoratori e la ripresa.

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SOCI FINCO ACEPER – Torino Associazione Consumatori e Produttori Energie Rinnovabili Presidente: Veronica Pitea Vice Presidente: Simone Ruffinatto ACMI – Roma Associazione Chiusure e Meccanismi Italia Presidente: Nicola Fornarelli Vice Presidente: Antonio Gramuglia Presidente Onorario: Vanni Tinti AFIDAMP – Milano Associazione fabbricanti e fornitori italiani attrezzature macchine prodotti e servizi per la pulizia professionale Presidente: Giuseppe Riello Vice Presidente: Gianfranco Bonotto Direttore: Stefania Verrienti AIFIL – Roma Associazione Italiana Fabbricanti Insegne luminose Presidente: Alfio Bonaventura Vice Presidente: Marisa Graziati e Cinzia Dall’Anese Segretario Nazionale: Claudio Rossi AIPAA – Bergamo Associazione Italiana per l’Anticaduta e l’Antinfortunistica Presidente: Giuseppe Lupi Direttore: Tommaso Spagnolo AISES – Roma Associazione Italiana Segnaletica e Sicurezza Presidente: Gabriella Gherardi Vice Presidenti: Toni Principi e Eros Pessina AIT – Torino Associazione Imprese Impianti Tecnologici Presidente: Carlo Antonio Gandini Vice Presidenti: Riccardo Cerrato, Roberto Faggiano Responsabile: Alessandro Moschini ANACI – Roma Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari Presidente: Francesco Burrelli Segretario: Andrea Finizio ANACS – Milano Associazione Nazionale Aziende di Cartellonistica Stradale Presidente: Franco Meroni Vice Presidente: Adriano Castagnoli ANCCA – Castelrotto (BZ) Associazione Nazionale Contabilizzazione Calore e Acqua Presidente: Hans Paul Griesser Vice Presidente: Luca Magni Responsabile Rapporti Istituzionali: Dr.ssa Angela Marchese

ANNA – Bolzano Associazione Nazionale Noleggio Autogru e Trasporti Eccezionali Presidente: Daniela Dal Col Vice Presidente: Simone Gramigni Past-Vice Presidente: Angelo Gino ANIPA - FIAS – Piacenza Associazione Nazionale Imprese Pozzi per Acqua Presidente: Gino Longo ANSAG – Roma Associazione nazionale sagomatori Presidente: Emilio Fadda Vice Presidenti: Paolo Venturelli, Ezio Michielin, Dario Carniello ARCHEOIMPRESE – Bologna Associazione Italiana Imprese di Archeologia Presidente: Cristina Anghinetti Vicepresidenti: Claudio Calastri, Daria Pasini ARI – Roma Associazione Restauratori d’Italia Presidente: Kristian Schneider Vice Presidente: Irene Zuliani Segretario: Paola Conti ASSITES – Roma Associazione Italiana Tende, Schermature solari e Chiusure Tecniche Oscuranti Presidente: Fabio Gasparini Vice Presidenti: Loris Di Francesco, Nereo Sella ASSOBON – Roma Associazione Nazionale Imprese Bonifica Mine ed Ordigni Residui Bellici Presidente: Paolo Mennini Segretario: Valerio Bellei ASSOCOMPOSITI – Milano Associazione dei materiali compositi e affini Presidente: Roberto Frassine Direttore: Simona Tiburtini ASSOFRIGORISTI – Padova Associazione Italiana Frigoristi Presidente: Fabio Brondolin Direttore Operativo: Marco Oldrati ASSOIDROELETTRICA – Bologna Associazione dei Produttori Idroelettrici Presidente: Barbara Franchi Direttore Generale: Paolo Taglioli ASSOROCCIA – Trento Associazione Nazionale costruttori opere di difesa dalla caduta di massi e valanghe Presidente: Dario Amici Vice Presidente: Diego Dalla Rosa Direttore Generale: Bruno Zanini ASSOVERDE – Roma Associazione Italiana Costruttori del Verde Presidente: Rosi Sgaravatti Vice Presidente: Michele Bindi Segretario Generale: Stefania Pisanti

ANCSA – Roma Associazione Nazionale Centri Soccorso Autoveicoli Presidente: Eleonora Testani Vice Presidente: Enzo Ciabatta Direttore: Alessia Lentini

CNIM – Roma Comitato Nazionale Italiano Manutenzione Presidente: Aurelio Salvatore Misiti

ANFIT – Ferrara Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy Presidente: Laura Michelini Vice Presidente: Marco Rossi Responsabile Tecnico: Dario Poletti

FIAS – Roma Federazione Italiana delle Associazioni Specialistiche del Sottosuolo Presidente: Massimo Poggio Vice Presidenti: Mauro Buzio, Stefano Chiarugi

ANFUS – Brescia Associazione Nazionale Fumisti e Spazzacamini Presidente: Sandro Bani Vice Presidente: Pietro Bonello

AIF – FIAS – Roma Associazione Imprese Fondazioni consolidamenti - indagini nel sottosuolo Presidente: Gabriele Graziani


ZENITAL – Monza Associazione Italiana sistemi di illuminazione e ventilazione naturali, sistemi per il controllo di fumo e calore Presidente: Luca Marzola Vice Presidente: Raffaele Scognamiglio Direttore: Giuseppe Giuffrida

ANIG HP – FIAS – Roma Associazione Nazionale Impianti Geotermia – Heat Pump Presidente: Moreno Fattor ANISIG – FIAS – Roma Associazione Nazionale Imprese Specializzate in Indagini Geognostiche Presidente: Italo Cipolloni

ACI – Roma Presidente: Angelo Sticchi Damiani

ASSOCIAZIONE MASTER - Roma Presidente: Stefano Bufarini Presidente Emerito: Vincenzo D’Aria Direttore: Domenico Squillacioti Vice Direttori: Santo Mineo - Sandro Pariset

ANAS SPA - Azienda Naz. Autonoma delle Strade – Roma Presidente: Claudio Andrea Gemme Amministratore Delegato: Aldo Isi

ALFA ACCIAI SPA – Brescia Legale Rappresentante: Amato Stabiumi

ATAC SPA - Roma Amministratore Unico: Giovanni Mottura

FIPER – Roma Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili Presidente: Walter Righini Vice Presidente: Hanspeter Fuchs, Federica Galleano Direttore: Vanessa Gallo

CASEITALY SRL – Roma Presidente: Laura Michelini CSI SPA – Milano Presidente: Antonella Scaglia Vice Presidente: Alessandro Ciusani Amministratore Delegato: Vincenzo Ruocco

FIRE – Roma Federazione Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia Presidente: Cesare Boffa Vice Presidente: Giuseppe Tomassetti Direttore: Dario Di Santo

ENI PLENITUDE S.P.A. SOCIETÀ BENEFIT – Milano Presidente: Rita Marino Amministratore Delegato: Stefano Goberti GRAVILI SRL – Lecce Amministratore Delegato: Antonio Gravili INTERBAU SRL – Milano Presidente: Giuseppe Cersosimo

FISA – Roma Fire Security Association Presidente: Marco Patruno

ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA – Genova Presidente: Sergio Scanavino Segretario Generale: Luca Timossi LAPI SPA - Laboratorio Prevenzione Incendi – Prato Presidente: Massimo Borsini Vice Presidente: David Borsini Consigliere: Luca Ermini

FONDAZIONE PROMOZIONE ACCIAIO Ente per lo sviluppo delle costruzioni in acciaio – Milano Presidente: Caterina Epis Direttore Generale: Simona Maura Martelli

M3S SPA – Roma Legale Rappresentante: Anna Maria Mangialomini PASINI METALS PRODUCTIONS – Brescia Presidente: Icaro Pasini Vice Presidente: Piergiacomo Pasini

HARLEY&DIKKINSON ASSOCIAZIONE – Milano Presidente: Alessandro Ponti

PERAZZI ENGINEERING & C. SRL – Piacenza Amministratore Delegato: Italo Perazzi PRAGMATICA AMBIENTALE SRL – Ravenna Presidente: Nedo Biancani Amministratore Delegato: Alberto Guidotti Direttore e/o Segretario: Laura Mazzavillani

PILE – Varese Produttori Installatori Lattoneria Edile Presidente: Fabio Montagnoli Tesoriere: Palmiro Bartoli

RESIT SRL – Roma Presidente: Ugo Vittorio Rocca

UNICMI – Milano Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei Serramenti Presidente: Guido Faré Vice Presidente Vicario: Mauro Furlan Direttore Generale: Pietro Gimelli

SINERGICA SRL – Taranto Presidente: Ludovico Motolese TRANSFORMTESSILE – Napoli Amministratore Delegato: Aniello Ciabatti ZANZAR S.p.A. – Grottaglie (TA) Presidente: Angelo L’Angellotti Amministratore Delegato: Sergio Fabio Brivio e Nicola Lippolis CFO Direttore Generale: Sergio Fabio Brivio

UNION – Roma Unione Italiana Organismi Notificati Presidente: Iginio S. Lentini

Per ulteriori informazioni sulle Associazioni federate potete consultare il sito Finco www.Fincoweb.org - Area associate

COMITATO DI PRESIDENZA FINCO

Carla Tomasi Presidente Finco

Gabriella Gherardi Vice Presidente Vicario con delega a Organizzazione e Filiere

Francesco Burrelli Vice Presidente Finco

Daniela Dal Col Consigliere Incaricato Filiera Macchine e Attrezzature

Fabio Gasparini Consigliere Incaricato Sviluppo Associativo

Walter Righini Consigliere Incaricato Filiera Rinnovabili

Lino Setola Consigliere Incaricato della Filiera Mobilità e Sicurezza Stradale

comu n i cazi on e@f i n coweb .o rg – finco @finco web .o rg – www.finco web .o rg

Angelo Artale Direttore Generale


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WORK IN PROGRESS Sotto il vestito… altro che niente

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Organo ufficiale

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Fascicolo Fascicolo Mese

Fascicolo Mese

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Gennaio/Febbraio 2021

Gennaio/Febbraio 2022 89

Marzo/Aprile 2021

Marzo/Aprile 2022 90

Rifacimento Isolamento termico Gennaio/Febbraio 2021centrali Marzo/Aprile 2021

Argomenti

Mese

Argomenti

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Legno: edifici e certificazioni Rifacimento centrali

Infissi di ultima generazione Isolamento termico

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Maggio/Giugno 2021

Maggio/Giugno 2022 91 Climatizzazione Maggio/Giugno 2021

Sistemi di climatizzazione e riscaldamento Climatizzazione

Settembre 2021

Settembre 92 2022

93 99 Ottobre 2021

Ottobre 93 2022

Coperture Sistemi di controllo Requisiti igienico-sanitari per Ottobre Settembre il 110% 2021 CAM 2021

nella progettazione Coperture degli e realizzazione CAM edilizi interventi

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BIM, realtà virtuale e Sistemi di controllo aumentata per il 110%

In ogni numero: novità normative, report fiere, analisi dei progetti, monitoraggi

100

Novembre/Dicembre 2021

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Finestre/Schermature Novembre/Dicembre Accumulo Innovazioni in edilizia:2021

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