DOSSIER TA G L I O L A S E R
OPTOPRIM
LA RIVOLUZIONE DEI LASER IN
FIBRA TUNABILI NLIGHT E IL SUO PARTNER UFFICIALE EUROPEO OPTOPRIM RISPONDONO ALLE RICHIESTE DI PRECISIONE E PRODUTTIVITÀ CON I LASER IN FIBRA CORONA™: UNA NUOVA TECNOLOGIA INTERAMENTE IN FIBRA CHE CONSENTE L’OTTIMIZZAZIONE DEL TAGLIO DI ALTI E DI BASSI SPESSORI MEDIANTE VARIAZIONE DELLE PROPRIETÀ DEL FASCIO LASER. NE PARLIAMO CON MARCO MONTANI E STEFANO ZARINI, OPTOPRIM PROCESS DEVELOPMENT AND APPLICATION ENGINEERS.
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Il Mercato del Taglio Lamiera è da sempre basato sulla combinazione dei seguenti fattori: elevata produttività, precisione ed economicità. Negli ultimi anni, i Laser in Fibra con potenze da 2 a 4 kW sono diventati il cavallo di battaglia per molti clienti offrendo un taglio più preciso sugli spessori sottili rispetto alle tecnologie già diffuse del laser CO2 e del Plasma. Tuttavia, molti sistemi di taglio che utilizzano i laser in fibra sono progettati per una gamma limitata di spessori. In particolare, uno spot laser di dimensioni ridotte e ben focalizzato fornisce un ottimo risultato per bassi spessori, ma non per quelli alti. In alternativa, è possibile utilizzare un fascio di dimensioni maggiori per consentire tagli di spessori più alti a discapito però della produttività. Risulta quindi difficile trovare una soluzione che abbracci tutta la gamma delle parti da realizzare in una realtà produttiva classica se la stessa macchina viene utilizzata sia per bassi che per alti spessori. A prova di quanto detto sopra, troviamo una serie di aziende, solitamente strutturate e di grandi dimensioni, che si dotano di più macchine da taglio, dove 56
M &A | DICEMBRE 2020
ogni macchina è configurata per rispondere a una particolare esigenza di spessore. Questo tipo d’investimento è limitante per i piccoli produttori, che si possono permettere solitamente una sola macchina per l’intera gamma dei prodotti da tagliare. Per sopperire a questa limitazione spesso viene cambiata la configurazione ottica della macchina in funzione dello spessore di taglio. Ciò però forza a lasciare sul tavolo parte della produttività o della qualità di taglio. Inoltre, eseguendo queste operazioni, si rischia la contaminazione delle ottiche causando potenzialmente anche dei fermi macchina importanti. La capacità di poter selezionare automaticamente la dimensione dello spot laser senza dover variare le ottiche all’interno della testa estenderebbe l’applicabilità, la produttività ma soprattutto la finestra di processo dei laser in fibra. Come risposta alle esigenze di avere un’ampia gamma di spessori da tagliare, la maggior parte degli approcci esistenti prevede un’ottica motorizzata all’interno della testa di taglio. “Alcuni esempi – spiegano Marco Montani e Stefano Zarini,