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SPECIALE PEST MANAGEMENT AUDIT E STANDARD

IFS FOOD versione 7

Confermata l’attenzione per il Pest Management

IFS Food rappresenta uno dei più diffusi

standard volontari di Sicurezza Ali-

mentare ed è riconosciuto internazionalmente dal GFSI (Global Food Safety

Initiative). Nasce come standard di riferimento per la conduzione di audit dei fornitori di prodotto a marchio dei distributori.

Di origine franco-tedesca (ma ha visto anche il contributo italiano nella sua realizzazione), lo standard è applicabile alla verifica dei produttori di prodotti alimentari e può essere utilizzato solo per aziende di trasformazione alimentare e/o società che confezionano prodotti alimentari sfusi, attraverso lo svolgimento di dettagliati audit da parte di Organismi di Certificazione accreditati.

Assieme ad altri standard sulla Sicurezza Alimentare, IFS rappresenta anche un riferimento per i Professionisti del Pest

Control, poiché prevede requisiti ben definiti per la gestione degli infestanti negli stabilimenti certificati. Questa attenzione alle attività di Pest Management in senso lato è stata rinnovata con la pubblicazione della nuova edizione dello standard Food. Ad ottobre 2020, infatti, è stata diffusa, dopo una lunga gestazione, la versione 07. Molteplici sono le novità di interesse e anche il requisito dedicato al “Monitoraggio ed al controllo degli infestanti” (requisto 4.13) ha visto alcuni aggiornamenti. Si consideri che gli assessment (terminologia con cui di fatto si indica l’insieme delle attività di audit ed ispezione) sono possibili a partire da marzo 2021, mentre dal 01/07/2021 l’adozione della versione 7 sarà obbligatoria. La nuova versione, allineata ai più recenti requisiti di benchmarking GFSI, FSMA e Regolamenti UE, vede una riduzione complessiva del 15% del numero di requisiti: 237 nella versione 7 vs i 281 requisiti della versione 6.1. In alcuni casi alcuni requisiti sono stati fusi con altri requisiti, in altri casi soppressi ma ve ne sono anche di nuovi. Tra gli altri aspetti di novità, si citano la revisione di alcuni requisiti al fine di renderli maggiormente chiari, la revisione del protocollo di audit e delle check-list al fine di dedicare maggiore tempo alle valutazioni in campo rispetto agli aspetti documentali. Sono stati inoltre forniti

Francesco Fiorente

Consulente in Pest Management

Tra gli elementi da tenere in considerazione: la tipologia di materia prima e di prodotti finiti e gli elementi costruttivi sensibili all’attività degli infestanti

Le attività di Pest Management sono indispensabili per gli obiettivi di Food Safety

chiarimenti in merito ai requisiti degli Organismi di Accreditamento e di Certificazione anche per migliorare la possibilità di confronto con gli altri standard GFSI (tra cui per es. BRC, FSSC 22000, ecc). Relativamente alla gestione degli infestanti, vi sono delle integrazioni ed è stato aggiunto un requisito, portando il numero dei punti di interesse a sette. Ciò sicuramente conferma l’attenzione al ruolo chiave del Pest Management tra le GMP e la gestione dei PRP. Naturalmente, l’attenzione agli animali infestanti è presente anche in altri paragrafi, legati a vari aspetti produttivi, organizzativi e del sito: ritroviamo riferimenti ai “pest” a proposito di pavimenti, soffitti ed elementi sospesi, finestre, porte ed aperture, condizioni di trasporto, gestione delle materie prime, dello stoccaggio, smaltimento e gestione dei rifiuti, ecc.

Pest Prevention

Il primo e nuovo requisito è il punto 4.13.1 che asserisce come l’infrastruttura del sito e le operazioni debbano essere progettate e costruite per prevenire le infestazioni. Questo aspetto sarà valutabile dall’assessor (l’auditor) mediante l’ispezione del sito. Pur non modificando il titolo del capitolo in “gestione degli infestanti” (come accaduto con BRC GSFS FOOD ed. 8), viene di fatto richiesta l’adozione di veri e propri “piani di gestione delle infestazioni” che tendano a ridurre al minimo le possibilità di infestazioni: il concetto di “pest prevention” appare sempre più chiaro. Emerge palesemente che i servizi di pest management debbano basare la propria progettazione a seguito di un’accurata valutazione dei rischi.

Rischi di contaminazione

Il punto 4.13.2 conferma di fatto i contenuti della precedente versione (ex punto 4.13.1) relativamente alla predisposizione di adeguate misure di controllo degli infestanti che devono essere conformi ai requisiti di legge locali1, prendendo in considerazione i rischi legati agli infestanti, ai prodotti alimentari presenti, le responsabilità, la frequenza delle ispezioni, ecc.

1 Compresi i requisiti relativi ad ordinanze locali e leggi regionali, oltre che relativi al Paese in cui il sito è ubicato. Tra questi aspetti, si cita l’uso delle esche rodenticidi anticoagulanti, secondo le indicazioni di etichetta, tema ancora in fase di forte dibattito tra gli addetti ai lavori.

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Sono aggiunti quali elementi da tenere in considerazione: la tipologia di materia prima e di prodotti finiti, gli elementi costruttivi sensibili all’attività degli infestanti quali soffitti, cantine, tubazioni, canaline, angoli e i depositi in affitto. Si potrebbero, pertanto, configurare dei rilievi “KO” o “NC Maggiori” qualora non siano messe in campo misure di pest control, qualora accada una contaminazione di prodotto a causa di esche di vario genere non tenute sotto-controllo o qualora possa configurarsi un rischio per la sicurezza dei prodotti.

Il responsabile interno

Il requisito 4.13.3 assume un’interessante connotazione circa le definizioni delle responsabilità. Infatti, è ora ancora più evidente che qualora l’Impresa alimentare incarichi un fornitore esterno di servizi di pest control, tutti i requisiti di servizio specificati al punto 4.13.2 dovranno essere chiaramente specificati in un contratto di fornitura di servizi che, è auspicabile, sia il più dettagliato possibile. In aggiunta, dovrà essere identificata una persona dell’Impresa alimentare, nominata e debitamente addestrata per monitorare le misure di pest control intraprese, ricordando che anche se il servizio di pest control fosse esternalizzato (come di fatto spesso accade), le responsabilità per le azioni necessarie (inclusa la supervisione continua delle attività di disinfestazione) debbano rimanere all’interno dell’azienda. In questa fase, diventano di primaria importanza, la selezione e la qualifica dei fornitori esterni del servizio e la valutazione della formazione e degli addestramenti di tutte le persone coinvolte in tale attività. Su questo aspetto, certamente andranno ad influire anche le norme adottate dai fornitori professionali di servizi di pest control, quali in particolar modo le norme UNI EN 16636:2015 (integrata nel 2020 dalla UNI/PdR 86:2020), UNI 11381:2010. Relativamente alla formazione per i cosiddetti “Professionisti formati” della disinfestazione (con specifico riferimento all’impiego dei prodotti biocidi), in assenza di un’abilitazione dal valore legale per lo svolgimento di tali attività e per l’impiego dei prodotti, il mercato privato della formazione offre oggi numerosi programmi formativi completi (40 ore), anche nelle modalità di formazione in remoto, destinati al personale delle Imprese di Pest Control. Per quanto riguarda i requisiti 4.13.4, 4.13.5, 4.13.6 (rispettivamente nella precedente versione 4.13.3, 4.13.4 e 4.13.5), essi sono sostanzialmente invariati rispetto alla versione IFS 6.1. Relativamente al punto 4.13.4 il valutatore dovrà verificare la disponibilità delle evidenze documentali delle ispezioni periodiche e delle azioni correttive applicate, controllando anche che tali documenti siano firmati dalle parti e che le azioni correttive siano state applicate in tempistiche ragionevoli ed adeguate. Con riferimento al requisito 4.13.5 (“Le esche, le trappole e i dispositivi anti-insetto devono essere perfettamente funzionanti, in numero sufficiente, progettati allo scopo, ubicati in posizioni appropriate e utilizzati in modo da evitare qualsiasi rischio di contaminazione”), saranno, tra le altre cose, verificate le ubicazioni della lampade UV per la cattura degli insetti, se funzionanti: l’eventuale posizionamento in modo tale da consentire agli insetti di raggiungere e contaminare i prodotti alimentari sarà fonte di eventuale rilievi “KO” o “NC Maggiori”. Si cita, altresì, la necessità che i dispositivi per il monitoraggio e per il controllo degli infestanti siano necessariamente “designed for purpose” ovvero “progettati per lo scopo” anche ai fini di una corretta valutazione dell’efficacia e dell’efficienza. Viene, quindi, rimarcata l’importanza di dotarsi e di impiegare di strumenti adeguati, coinvolgendo anche i fornitori di prodotti e dispositivi.

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Verifica dell’efficacia delle attività

Infine, per il requisito 4.13.6 sarà necessario predisporre azioni mirate alla verifica delle materie prime e dei beni ingresso nel sito, documentando le attività e l’eventuale presenza di infestanti e le misure di gestione intraprese. Il requisito 4.13.7, ultimo specifico per la gestione degli infestanti nei siti certificati IFS 7, pone l’attenzione sulla conferma dell’efficacia e sul riesame periodico delle attività. Tra le righe, appare chiaro che la “trend analysis” rappresenta solo uno degli strumenti per confermare l’efficacia: non è da escludere infatti che anche le indagini approfondite da parte di un “pest control expert”, già prese in considerazione dallo standard BRC, vengano consigliate anche in aziende certificate IFS, come anche le esperienze degli ultimi anni ci hanno indicato. Al fine di chiudere le correzioni, potranno essere accettate quali prove i registri di formazione, le procedure aggiornate con modifiche tracciabili, immagini delle situazioni “prima” e “dopo”, evidenze di trasmissione di documenti al personale interessato, evidenze di svolgimento di audit/ispezioni interne anche supplementari, indagini approfondite ed approfondimenti presso laboratori di campioni/contaminanti, evidenze di svolgimento di interventi straordinari per gestire un’infestazione, comprese le fatture di riparazioni, interventi di manutenzione (i preventivi non rappresentano una prova di correzione, ma solo l’intenzione di procedere), ecc. Infine, è bene ricordare come, seppure non sovrapponibile nei punti norma, i requisiti descritti nello standard IFS FOOD relativi al pest management, trovano un riscontro anche nella norma UNI EN 16636:2015 che disciplina i servizi di gestione delle infestazioni. Per esempio, le attività di ispezione, valutazione sono descritti ai punti 5.2, 5.3 della norma “16366”. La valutazione dei rischi del sito e del cliente è riportata al punto 5.4, mentre la definizione di adeguate misure di gestione e gli aspetti contrattuali sono indicati ai punti 5.6, 5.7, così come l’implementazione del sistema (con aggiunta del riferimento al punto 5.8). Infine, lo svolgimento di adeguate pratiche di monitoraggio e di conferma di efficacia sono riferibili ai punti 5.11 e 5.12 della norma UNI EN 16636. Allo stesso tempo, il punto 6.1 dello standard “16636” approfondisce le modalità della formazione e delle competenze del personale impiegato. Anche con l’ultima revisione 7, lo standard IFS riconosce ulteriormente, confermandolo, il ruolo di primaria importanza per le attività del Pest Management quali indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi di Food Safety.

Anche nel caso di fornitore esterno, le responsabilità per le azioni necessarie all’attività di pest management rimangono all’interno dell’azienda

Indagine qualitativa:

disinfestazione e industria alimentare

Scarica il Libro Bianco sul Pest Control nell’industria alimentare

Bayer ha recentemente condotto un’indagine rivolta ai disinfestatori e ai referenti tecnici dell’industria alimentare. Daniel Lucien, Field Manager and Technical Support Bayer ci racconta brevemente cosa è emerso

L’indagine è stata svolta negli Stati Uniti e nel regno Unito in collaborazione con BRC Global Standards. I risultati degli audit BRC

Global Standards mostrano come le non conformità legate alla disinfestazione riguardino il 15% dei siti certificati nel

Regno Unito e il 20% di quelli negli Stati Uniti. Questi livelli di non conformità sono mediamente nella norma, ma la non conformità dell’audit riguarda non tanto l’efficacia del servizio, ma la sua pianificazione e preparazione, ad esempio l’analisi del sito.

Abbiamo iniziato con una dettagliata indagine qualitativa con i Technical

Managers di grandi imprese di disinfestazione (Stati Uniti e Regno Unito) per individuare quali sono le fasi della relazione professionale.

Dopo di che abbiamo approfondito il tutto tramite 200 interviste telefoniche a tecnici disinfestatori ed un questionario online a 200 Responsabili di aziende alimentari.

I risultati sono chiari e tutt’altro che scontati. La fotografia che emerge da questa indagine è che obiettivi e aspettative delle imprese di disinfestazione e dei responsabili dell’industria alimentare sono molto allineati. Nonostante questo, si evidenziano anche aree di miglioramento, individuate da entrambe le parti, oltre che la necessità di una comunicazione inclusiva e di attività per definire il ruolo di tutte le persone coinvolte nelle attività di ispezione, di erogazione del servizio e di mantenimento della relazione commerciale. Ad esempio i responsabili dell’industria alimentare si aspettano che l’impresa di disinfestazione illustri in quale modo saranno affrontati i rischi specifici del

sito e mettere in evidenza come saranno soddisfatti i requisiti di sicurezza alimentare, compresi quelli che derivano dagli standard volontari: appare chiaro come i clienti non gradiscano un approccio standardizzato all’ispezione e all’impostazione del contratto, e preferirebbero che il disinfestatore sia in grado di comprendere le loro specifiche necessità. I disinfestatori invece riferiscono che non è sempre possibile fare un sopralluogo del sito: questa è una barriera importante per un preventivo accurato e per l’erogazione del servizio. L’accessibilità a tutte le aree del sito è molto importante.

Rispetto ai risultati emersi, quali sono le azioni intraprese da Bayer per rispondere alle esigenze di entrambe le parti?

Per riassumere i risultati di questa indagine, abbiamo stilato un elenco di suggerimenti validi per entrambe le parti: le conclusioni hanno generato una checklist sulla quale impostare più efficaci programmi di gestione e controllo degli infestanti. Anche se possono sembrare suggerimenti dettati semplicemente dal buon senso, la pressione sotto la quale vengono eseguite le attività di pest control dimostra come questi aspetti siano a volte trascurati. Ad esempio garantire all’impresa di disinfestazione accesso e tempo adeguato per l’ispezione del sito e per l’erogazione del preventivo. Oppure stabilire chiaramente ruoli e responsabilità del personale dell’impresa e di quello dell’azienda cliente.

Parliamo di innovazione e tecnologia: quali sono i vostri piani per il futuro in termini di sviluppo di prodotti e soluzioni?

Sviluppiamo soluzioni integrate per il controllo degli infestanti per aiutare i professionisti della disinfestazione a mantenere gli ambienti salubri e a garantire la sicurezza degli alimenti. Grazie all’estensione di impiego del gel insetticida Maxforce PLATIN, quest’anno presentiamo un protocollo per il controllo del Pesciolino d’argento, un infestante presente ma ancora poco diffuso in Italia ma che probabilmente aumenterà in futuro. Nel corso del 2020 abbiamo presentato K-Othrine PARTIX, un nuovo insetticida registrato come Prodotto Biocida che impiega una nuova tecnologia di formulazione che permette di ottimizzare l’utilizzo del prodotto e di ottenere un’efficacia di lunga durata con una quantità inferiore di principio attivo. Inoltre abbiamo lanciato in 15 paesi del mondo l’applicazione mobile Pest Partner, che offre al tecnico della disinfestazione numerosi strumenti utili per il suo lavoro di tutti i giorni, ad esempio il Calcolatore di dosaggio, che permette di calibrare e di calcolare la giusta dose d’impiego per il prodotto insetticida. Crediamo che il corretto utilizzo dei prodotti, evitando sprechi e sotto-dosaggi, sia da supportare e da agevolare in tutti i modi anche offrendo ai professionisti degli strumenti tecnici come questo.

Infine, cosa vuol dire per Bayer essere sostenibili?

Contribuire allo sviluppo sostenibile è diventato un elemento centrale della strategia di Bayer ed una delle leve strategiche dell’azienda. Con la nostra strategia per la sostenibilità stiamo venendo incontro alle sfide globali dei nostri tempi, come il cambiamento climatico e la protezione dell’ambiente, e stiamo lavorando per migliorare l’impatto sulla società dell’azienda e delle nostre attività. Nel settore della disinfestazione professionale cerchiamo sempre di promuovere l’applicazione dei principi dell’Integrated Pest Management e di sviluppare prodotti, come ad esempio K-Othrine PARTIX, che permettano di applicare una dose inferiore di prodotto mantenendo un livello ottimale di efficacia. Infine Bayer vuole avere un ruolo attivo nel tessuto sociale e da anni si impegna concretamente per una crescita sociale e culturale, operando a fianco di istituzioni e organizzazioni in grado di promuoverla.

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