ICity 53_inverno 2019

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COVER

MAIRA SALATIELLO

SPECIAL

LA RICOSTRUZIONE

FASHION1

BETTINA BUTTGEN

FASHION2

#FASHIONKIDS

FASHIONSPORT

CHIARA CALISE

ART

GINO COPPA STREET ART

BUSINESS

LAVORARE NEL BELLO anno 15 - N°53 inverno_ 2019 ischiacity.it

euro 5,00










D E S I G N

i

ASTRA OUTDOOR SOLUTIONS: SPAZI DA VIVERE Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo Ischiacity

G

li spazi all’aperto, sempre più impor-

e i brand che rappresenta, è leader nel settore

ne, dall’hotel della Baia a locali come Drinkt ‘n

tanti nella concezione contempo-

della progettazione e installazione di sistemi

Drankt e Tiratardi, e tanti privati, hanno scelto

ranea dell’abitare, possono trasfor-

ombreggianti e soluzioni complete per arre-

di affidarsi ad Astra. Il cui obiettivo è soddi-

marsi in luoghi di cui godere appieno, e nel

dare gli spazi esterni. Astra, infatti, è rivendi-

sfare ogni esigenza con competenza e pro-

caso si tratti di realtà aperte al pubblico, come

tore autorizzato Corradi, colosso del made in

fessionalità, grazie a soluzioni personalizzate

ristoranti e alberghi, possono diventare stra-

Italy nell’ambito delle coperture e allestimenti

e possibilità di finanziamento. Nelle foto, Ma-

tegici per arricchire la struttura e consentire

outdoor: produce brevetti originali in questo

estro Bioclimatics, modulo singolo versione

di viverla tutto l’anno. A condizione di indivi-

settore e realizza tende da esterno, gazebo,

autoportante con lamelle orientabili, installa-

duare le giuste soluzioni in termini di design e

vele ombreggianti, tende tecniche e comple-

ta da Astra presso l’ingresso principale di una

funzionalità. Soluzioni che abbiano la versati-

menti. Le coperture Corradi sono studiate

villa, ristrutturazione di un antico casale. Le

lità di adattarsi anche a situazioni preesistenti,

per trasformare superfici all’aperto in luoghi

linee pulite della struttura si armonizzano con

che siano esteticamente piacevoli, s’integrino

ospitali, rendendole accoglienti per molti mesi

quelle dell’abitazione, in un piacevole gioco di

architettonicamente in modo armonico e al

all’anno, proteggendo chi vi soggiorna dal cal-

luci ed ombre che richiama le pergole vegeta-

tempo stesso siano pratiche nella gestione

do, ma anche dall’umidità, dal vento e dalla

li che spesso completavano le case dell’isola:

quotidiana. Nell’isola d’Ischia Astra Outdoor

pioggia, preservando la bellezza dei luoghi in

una soluzione contemporanea quella di Corra-

Solutions è la risposta per chi desideri ottene-

cui si inseriscono. Strutture prestigiose dell’i-

di che offre protezione (anche dalla pioggia),

re tutto questo: l’azienda di Francesco Agne-

sola, dal Miramare e Castello con il ristorante

regola la luminosità ed esalta insieme l‘archi-

se, infatti, per l’esperienza ventennale che ha

La Lampara, al ristorante Sole, all’hotel Trito-

tettura mediterranea.


11 Via Pio Monte della Misericordia, 17 Casamicciola Terme T +39 081 996887 F +39 081 5072065 www.astraoutdoor.com - info@astraoutdoor.com


S U M M A R Y

CREDITS editorinchiefcreativedirector riccardosepevisconti executivedirector silviabuchner marketingdirector ceciliad’ambrosio artdirectorstyle riccardofioretti

i

53

editors pasqualeraicaldo_special emmasanto_movie silvanoarcamone_special ceciliad’ambrosio_technology

COVER_ Maira Salatiello AD & PHOTO_ Riccardo Sepe Visconti MAKE UP_ Nancy Tortora per Aglaia HAIR_ Marco Aiello per Marilyn DRESS_ Il Pellicano Boutique JEWELRY_ Massimo Bottiglieri Gioielli EYE WEAR_ Ottica Cinzia Pipolo

PHOTO riccardosepevisconti T. 347 61 97 874 dayanachiocca antonelloderosa francescodinotomorgera

CONTRIBUTING

19 55 76 34

97

models mairasalatiello chiaracalise dalilasghaier annabuono soniasaidi palmadimeglio miriamcaldieri abouly gabrieldicostanzo kevinscaloppino luciod’orta vincenzoromolo rositadevivo robertaporcaro marianasavchak leandrakeller francescapatalano makeupartist nancytortora hairdresser marcoaiello raffaellatortora

115 COVER

MOVIE

BUSINESS

58 Maira Salatiello

84 L’amica geniale

88 Lavorare nel bello

TECNO

ART

FOOD

136 Benessere in cucina 140 L’assistente ideale 154 Acqua buona e sicura

76 Gino Coppa 110 Street Art

138 L’Altra Mezzanotte

EVENT

SPECIAL

129 Slow smoking

32 Le radici (in)visibili del Majo 34 Lo scassinatore del terzo condono 42 Il potere silenzioso 46 Aldo De Chiara 52 Sicurezza per ripartire 55 La grande scaltrezza

FASHION 19 Bettina Buttgen 97 Chiara Calise 115 #Fashionkids

TOURISM 92 Cala degli Aragonesi

Per la pubblicità: direttore marketing Cecilia D’Ambrosio 334. 2931628 marketing@ischiacity.it

editore officinaischitana delleartigrafiche s.r.l. via A. De Luca, 42 80077 ischia - italy rsv@ischiacity.it

ischiacity.it

retefissa +39.081.5074161 retemobile 347.6197874 direttoreresponsabile riccardosepevisconti N°53, anno 2019 registrazione tribunale di napoli, n°5 del 5 febbraio 2005 stampa tipografia microprint, napoli


D I R E C T O R

i

L’ECCEZIONALITA’ DEL MAJO

I

n 15 anni mi è capitato solo una volta di non firmare l’Editoriale, e accadde perché ero assente. Oggi, invece, cedo questo spazio che è il primo del magazine, e che normalmente ne detta la linea politica, a Silvia Buchner poiché la profonda e lucida visione dei suoi argomenti si impone su ogni mio possibile ragionamento (Riccardo Sepe Visconti).

Non ho nonni né altri parenti casamicciolesi, anzi neppure ischitani, e questo

Eppure, le conseguenze peggiori di questo costruire in maniera anarchica, in

forse mi consente di guardare con maggiore obiettività a tutto quanto

spregio alla legge ma anche senza gli strumenti urbanistici (che tocca a chi

accaduto dal 21 agosto 2017; ma obiettività non vuol dire non pensare

amministra redigere), non sono di tipo morale, quanto piuttosto concrete

con apprensione a chi ha perso moltissimo, e con uguale, se non maggiore

ricadute negative. Nel senso che, se si arriva al paradosso espresso dal

apprensione, non cercare di intravedere il migliore futuro possibile per

professor De Natale (si può costruire senza titolo edilizio anche un bunker

un’intera comunità con un’identità forte - al punto da essere tornata nei

d’acciaio che resisterà al terremoto, ma per la legge rimane abusivo), è tuttavia

secoli ad abitare un territorio decisamente pericoloso. Mi chiedo fino a che

verosimile che edificare quando non è consentito, significa farlo in fretta, con

punto avendone piena consapevolezza. Perché se è vero che il precedente

il timore di essere denunciati e quindi fermati, magari senza calcoli progettuali

terremoto a Casamicciola alta risale alla fine dell’800, è vero anche che si

accurati (e se anche quelli non bastano in zone sismicamente pericolose,

dimentica in fretta, e se c’è chi ancora adesso ricorda le ammonizioni e i

figuriamoci quando sono del tutto assenti); aggiungiamo che costruire

racconti dei nonni che lo hanno vissuto, è anche vero che, comunque, lì ha

secondo regole stringenti fa sicuramente lievitare i costi di realizzazione, e

costruito perché lì possedeva il terreno ereditato dagli avi. Il Majo e La Rita,

si ha un quadro abbastanza verosimile di ciò che è accaduto. Intendere,

infatti, le zone più martoriate dall’ultimo terremoto, erano già state più e più

quindi, le parole del geologo che spiega come la faglia che genera le scosse

volte e assai duramente colpite: e se nell’immediato dopo il terribile sisma del

sismiche corra esattamente al di sotto del Majo, come un’assoluzione per le

1883 lo Stato ha dato indicazioni restrittive precise a chi voleva ricostruire,

abitazioni abusive crollate o danneggiate, costituisce un fraintendimento: lo

nel secondo dopoguerra, e per decenni, complice l’inarrestabile crescita

stesso geologo suggerisce, infatti, di non ricostruire più in assoluto

di Ischia come stazione turistica e quindi un - finalmente - diffuso

case in quella zona, e probabilmente lui, come d’altra parte farebbe un

benessere, si è costruito, costruito, costruito...

ingegnere, avrebbe bocciato la sopraelevazione sotto la quale una donna

E’ un fatto oggettivo di cui chi conosce quei luoghi deve prendere atto: le

ha perso la vita e 3 bambini sono rimasti intrappolati la sera del 21 agosto...

case sono tante, spesso addossate le une alle altre, sicuramente di edilizia

Adesso che, da qualche settimana, la conversione in legge del decreto

economico-popolare (non ci sono ville in quella zona, questo è assolutamente

Genova traccia le direttive volute dal Governo per poter iniziare la

vero), ma è altrettanto vero che tutto è stato fatto in modo incontrollato,

ricostruzione, questa dovrebbe essere preceduta assolutamente da

disordinato, in posizioni a volte davvero pericolose (è il caso del fondo del

valutazioni serie, approfondite, ragionate su come muoversi. Perché

vallone della Rita, luogo rischioso a prescindere dalla pericolosità sismica),

è ormai ben chiaro che il Majo e La Rita non sono un abitato come

spesso aggiungendo nel tempo nuovi volumi - da una certa epoca in poi

un altro, sono un luogo con una storia eccezionale, che va capita

violando la legge. Punto davvero dolente questo dell’edilizia abusiva, che

appieno e con la quale si devono fare i conti. E, contemporaneamente

scatena reazioni forti. Da una parte chi invoca, con assoluta ragione, solo

si deve pensare a quella comunità aggrappata alla sua terra come a una

costruzioni legittime (eppure nell’intervista che ci ha rilasciato, il vulcanologo

realtà sociale, civile, economica, con problemi e potenzialità. Quel borgo,

Giuseppe De Natale spiega come anche quelle, pur se realizzate secondo

infatti, era già in grande affanno dal punto di vista delle attività prima del

gli attuali criteri richiesti, in quei luoghi non possono dirsi sicure al 100%).

terremoto: fra pensioni e alberghi in seria difficoltà e pochi negozietti, ma

Dall’altra chi da secoli è abituato a fare da sé, in uno spazio per sua natura

è altrettanto vero che custodisce in sé una prestigiosa sorgente purtroppo

limitato, qual è per definizione l’isola (per cui parlare di delocalizzazione, se

sottostimata nel suo valore e resa marginale da scelte di strategia turistica

con essa si intende ricostruire le case del Majo in un altrove - che non sia la

che hanno penalizzato il settore termale, ed è prossimo ad un contesto

terraferma!- è mero esercizio intellettuale) e dove il valore del terreno stesso

naturale magnifico quale il monte Epomeo. Per ricostruire davvero non

ancorché sulla carta solo d’uso agricolo è altissimo, per non dire dei costi di

si può prescindere dal considerare tutto ciò, punti deboli e potenzialità,

una casa da prendere in affitto come da comprare. E quindi si è continuato a

storia e prospettive, per capire in quale direzione andare. Pena perdere

fare da sé. Fra leggi che non hanno voluto considerare la crescita economica

definitivamente uno dei cuori storici dell’isola d’Ischia.

del paese e un sistema Stato che ha scelto di non prendere decisioni a nessun livello, come bene ha spiegato l’avvocato Molinaro nella sua intervista, dando vita a un meccanismo pernicioso di pressioni reciproche fra cittadino e politica locale. Dietro l’attuale situazione c’è tutto questo, una serie di fattori concomitanti che sono stati gestiti male, malissimo, e oggi se ne scontano le conseguenze.

SILVIA BUCHNER


F O O D

i

foto: Giuseppe Ippolito


in collaborazione con

#coltellirosa

UNO SU TUTTI IL PIATTO CHE MI HA SEDOTTO LA PIZZA LIBERA DI GINO SORBILLO

UNA BOMBA CARTA HA DANNEGGIATO UNA DELLE PIZZERIE PIU’ FAMOSE AL MONDO, SORBILLO AI DECUMANI DI NAPOLI. UN ATTENTATO DI ESTREMA GRAVITA’ CONTRO UN PIZZAIOLO E UN’AZIENDA CHE SONO SIMBOLI DELLA VOLONTA’ DI RINASCITA DEL CENTRO STORICO DELLA CITTA’, APRENDOLO AL TURISMO E AL LAVORO. PER QUESTO MOTIVO, VOGLIO DEDICARE LO SPAZIO CHE DI SOLITO ACCOGLIE QUELLI CHE, A MIO GIUDIZIO, SONO PIATTI CHE VANNO ASSOLUTAMENTE ASSAGGIATI PER L’ESPERIENZA DEL GUSTO CHE OFFRONO, ALLA PIZZA DI GINO SORBILLO. NON A UNA SINGOLA PREPARAZIONE, A UNO SPECIFICO IMPASTO O FARCITURA, MA AL CONTRIBUTO CHE DÀ, CON LA SUA PIZZERIA A CAMBIARE LA MENTALITÀ, A INVERTIRE LA ROTTA. Text_ Cecilia D’Ambrosio Presso la redazione di ICity lavorano italiani, meridionali, napoletani: persone

Ecco perché la Pizza di Gino Sorbillo, oggi - e sempre! - è il piatto irrinunciabile

inclusive, accoglienti, aperte.

che propongo a tutti voi.

Napoli è - come ha detto chiaramente il suo sindaco DeMa - una “Città

Viva i mille mestieri dalla profonda Dignità e gli uomini con le Spalle Diritte!...

Aperta”. A tutti! Gino Sorbillo è un simbolo vivente della Città, del suo Popolo, dei suoi

OBBLIGO O VERITA’?

Costumi… e anche del Gusto.

E’ d’obbligo avere un pizzico di pazienza e attendere il proprio turno in una

Attentare a Sorbillo, “avvertirlo”, minacciarlo, danneggiarlo equivale ad

folcloristica fila composta di visitatori arrivati da tutto il mondo per un tavolo

attentare contro Napoli, “avvertire” Napoli, minacciare Napoli, danneggiare

alla pizzeria Sorbillo, che ha riaperto prestissimo dopo l’attentato: per far

Napoli…

sentire la propria presenza, a tutto il quartiere, e per gustare una tra le migliori

E fare questo in danno della città di Napoli equivale ad “avvertire” l’Italia

eccellenze gastronomiche italiane.

intera. Tutto ciò accade non da oggi ma da molto tempo. Troppo. Che la “gente di qua” si stringa intorno al suo pizzaiolo e lo difenda è un modo per riscattare tutta la Città, l’Italia, chissà, forse il Mondo intero. Un Mondo insidiato da profonde ingiustizie e molta, moltissima violenza. Se addentare la Pizza Napoletana può diventare un modo per dare un morso a chi ci opprime allora divorerò con piacere, gusto ed avidità ogni spicchio di ogni pizza che avrà il sapore della Rivoluzione. Morderò questo cibo con piacere raddoppiato perché ogni boccone sarà Civiltà, Libertà, Insurrezione… Almeno nelle mie idee, che poi sono quelle di molti milioni di esseri umani. La Pizza Napoletana porta i colori dell’Italia, è il simbolo di un Popolo, di una Comunità, di un Pensiero, di un Ideale identitario: di Unione, Rispetto, Fratellanza, Condivisione, Forza, Semplicità.

Gino Sorbillo Antica Pizzeria - via dei Tribunali, 32 - Napoli




IMMAGINA CHE NON CI SIA NESSUN PARADISO E’ FACILE SE CI PROVI NESSUN INFERNO SOTTO DI NOI SOPRA DI NOI SOLO IL CIELO IMMAGINA TUTTE LE PERSONE CHE VIVONO SOLO PER IL PRESENTE IMMAGINA NON CI SIANO NAZIONI NON È DIFFICILE DA FARE NIENTE PER CUI UCCIDERE O MORIRE E ANCHE NESSUNA RELIGIONE IMMAGINA TUTTE LE PERSONE CHE VIVONO LA VITA IN PACE POTRESTI DIRE CHE SONO UN SOGNATORE MA NON SONO L’UNICO SPERO CHE UN GIORNO TI UNIRAI A NOI E IL MONDO DIVENTERÀ UNA COSA SOLA IMMAGINA NON CI SIANO PROPRIETÀ MI DOMANDO SE CI RIESCI NESSUNA NECESSITÀ DI AVIDITÀ O FAME UNA FRATELLANZA TRA GLI UOMINI IMMAGINA TUTTE LE PERSONE CONDIVIDERE TUTTO IL MONDO POTRESTI DIRE CHE SONO UN SOGNATORE MA NON SONO L’UNICO

SPERO CHE UN GIORNO TI UNIRAI A NOI E IL MONDO DIVENTERÀ UNA COSA SOLA. JOHN LENNON


F A S H I O N

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i


AD_ Riccardo Sepe Visconti PHOTO_ Riccardo Sepe Visconti, Enzo Rando, Dayana Chiocca, Francesco Di Noto Morgera, Antonello De Rosa, Stanislao Migliaccio Video Maker_ Antonello De Rosa Coordination_ Cecilia D’Ambrosio, Silvia Buchner Dress, Jewelry & Accessories: Bettina Buttgen Arte da Indossare Atelier, Forio Photo Retouching & Graphic_ Riccardo Fioretti Assistant_ Imma Punzo, Annamaria Di Massa, Raffaela Mendella Location_ Cava dell’Isola, Forio Special Thanks_ Antonio Longobardi, Igor Monti MODELS_ Dalila Sghaier, Anna Buono, Maira Salatiello, Sonia Saidi, Chiara Calise, Palma Di Meglio, Miriam Caldieri, Abou Ly, Gabriel Di Costanzo, Kevin Scaloppino, Lucio D’Orta, Vincenzo Romolo, Rosita De Vivo, Roberta Porcaro, Mariana Savchak, Leandra Keller, Francesca Patalano, Maria Rosaria Speranza, Giuseppe D’Orta, Daniel Marte

Atelier Bettina Buttgen via Giovanni Mazzella, 210 (di fronte discesa Cava dell’isola) - Forio

info: 338. 5731242 www.bettinabuttgen.com FB: Bettina Buttgen Arte da Indossare













S P E C I A L

i

LE RADICI (IN)VISIBILI DEL MAIO Text_ Silvano Arcamone

32

La sera, a Bologna, può capitare che dopo aver

ideale fatta per cittadini e non per gli agricoltori

ra e funzionale di prima. È vero, non è semplice

fatto un aperitivo sotto i portici finisci in un vicolo

che vivevano quei luoghi, il pensiero torna alla tua

credere in una sfida così difficile in un momento

dove davanti al portone del Laboratorio di San

terra. Quella terra che ha tremato poco più di un

in cui anche l’ordinario è un’impresa, in un pa-

Filippo Neri c’è un assembramento di bolognesi,

anno fa ed ha distrutto cosa? Ha distrutto cose

ese che muore di chiacchiere, insulti, denunce,

architetti e studenti in attesa di un evento che

invisibili. Ha distrutto la città invisibile che, viva e

incompetenza e burocrazia. Purtroppo l’Italia di

parla di città invisibili. Intrigato, mi accodo. L’e-

pulsante, si muoveva tra il Maio, la Rita e il Fango.

fronte ad eventi drammatici come il terremoto

vento rievoca quel capolavoro che Italo Calvino

Quella città fatta di mestieri, di affetti, di rituali,

presenta due facce, l’una bellissima e qualificante

scrisse nel 1972 per raccontarci tutto ciò che quo-

di consuetudini, di storie (vere e inventate), di in-

che ci conferisce orgoglio e pregio, l’altra triste e

tidianamente ci circonda, ma noi non vediamo,

contri, di appartenenze, di ricordi e di racconti.

a volte odiosa che ci deprime sempre più, squali-

illusi da forme che non sono altro che proiezioni

Mentre la città di pietra è stata ferita, lesionata, la

ficandoci agli occhi di tutti. Siamo i più bravi nel-

del vivere quotidiano. L’architetto Mario Cucinella

città invisibile è stata irrimediabilmente distrutta,

la fase dell’emergenza, grazie a una protezione

è il Kublai Khan della serata e attraverso imma-

polverizzata, come colpita da una bomba nucle-

civile organizzata e alla solidarietà di un popolo

gini fatte di foto, disegni e quadri ci conduce in

are. Nulla più esiste di quella città invisibile, ormai

che ha sempre una mano tesa verso chi soffre,

un viaggio attraverso i luoghi meno scontati del

solo silenzio regna in quei luoghi. È l’anno zero di

ma passata la fase dell’emergenza viene fuori la

nostro paese. Ci racconta la sua città ideale, che

una terra che più di un secolo fa è stata costretta

parte peggiore di noi. Quando dovrebbe iniziare

in fondo è la Città fatta di riti, mestieri, sacrifici,

a reagire e a ricostruirsi secondo quelle che allora

la fase della ricostruzione diventiamo i peggiori.

povertà, intuizioni, creatività, paure, speranze, in-

erano le migliori tecnologie dell’epoca.

Imbrigliati e frastornati da leggi, ordinanze, codi-

somma è un luogo fatto di uomini, dove le forme

Oggi gli abitanti della mia terra sono chiamati

ci, regolamenti pieghiamo il benessere dell’uomo

e il costruito si piegano al sentire della collettività

nuovamente a reagire, a ripartire, a reinventarsi,

al rispetto di norme che sono diventati Totem

e quindi dell’uomo.

a trasformare una disgrazia in un’occasione di ri-

invalicabili a cui la comunità deve soggiacere. Di-

Poi succede che quando s’inizia a parlare del so-

nascita, a “trovare nella crisi un valore”, a trovare

ventiamo lenti, sconclusionati, indecisi, incapaci

gno infranto di Gibellina, colpita dal terremoto

il coraggio di crederci in quell’idea di città invi-

di avere una visione e di dare risposte certe alle

del 1968, e ricostruita secondo un’idea di città

sibile, ormai persa, da ricostruire più bella, sicu-

popolazioni e ai territori colpiti. Ad Ischia pur-


troppo stiamo assistendo alla stessa pantomima,

mento in cui bisogna alzare la testa e chiedere di

e dove i temi dell’economia, dell’ambiente, del

è passato un anno e mezzo e non c’è nessuna

più per noi stessi come fanno altrove, chiedere

paesaggio, delle tradizioni, della cultura e della

visione su come riportare la vita in quei territori

contributi e azioni speciali per rilanciare l’intero

mobilità trovino il giusto equilibrio nel rispetto di

martoriati dal sisma. Ci si limita a buoni proposi-

territorio e non limitarsi al comma astruso e in-

quell’uomo e di quella natura che per secoli han-

ti e a norme contraddittorie e inconcludenti che

concludente al quale puntualmente tutte le rico-

no saggiamente convissuto in quei territori.

dovrebbero semplificare la ricostruzione edilizia,

struzioni rimangono impiccate, facendo dell’Italia

“Le città sono un insieme di tante cose” scrive-

ma nel concreto aumentano la confusione e le

la peggiore nazione in tema di ricostruzioni post

va Italo Calvino in quel libro bellissimo e geniale,

incertezze. L’ultimo esempio è l’Ordinanza n. 2

sisma. I numerosi fallimenti delle recenti ricostru-

un insieme “di memoria, di desideri, di segni, di

del Commissario alla Ricostruzione che è com-

zioni post sisma ci dicono con chiarezza che biso-

linguaggi. Le città sono luoghi di scambio e non

pletamente avulsa dalle problematiche e dalle

gna cambiare passo, cambiare metodo, acquisire

soltanto scambio di merci. Sono scambi di parole

specificità del territorio, oltre a presentare palesi

una visione nuova della programmazione territo-

e ricordi”. È così, il Maio era proprio quelle pa-

contraddizioni con il D. L. 109/2018, che regola

riale dove le norme e le regole rispondano alle

role e quei ricordi che fatalmente la sera prima

la ricostruzione post sisma ad Ischia.

esigenze della comunità, della qualità della vita

del terremoto ci scambiammo a tarda notte in

La ricostruzione non può limitarsi alla minestrina

e dell’ambiente, senza porsi aprioristicamente

piazza Maio tra amici del posto, seduti ai tavoli

mal riscaldata dei singoli interventi edilizi, senza

come moloch indiscutibili a cui un’intera comu-

della storica pizzeria Catarì. La Comunità colpi-

una visione complessiva che ridia vita a quei ter-

nità deve sottostare nel nome di principi che non

ta dal terremoto potrà dire di avercela fatta solo

ritori. L’assenza di un piano e di un programma

si comprendono.

quando ritorneremo a raccontarci storie picare-

per la ricostruzione che contempli processi di svi-

In Italia, e ad Ischia, bisogna passare dal regno

sche e avventurose a piazza Maio, in una fresca e

luppo e valorizzazione del territorio nel rispetto

della burocrazia al paese (oggi invisibile) della

piacevole notte d’estate.

delle proprie peculiarità e dei propri valori, oltre

programmazione e della progettazione, dove

che di ricostruzione delle abitazioni, condanna

tecnici e manager studino e comprendano le cri-

quelle aree, già depresse prima del terremoto,

ticità di un territorio al fine di elaborare un pro-

a un futuro avvolto da grigiore. Questo è il mo-

getto a scala urbana che dia soluzioni percorribili


S P E C I A L

i

LO SCASSINATORE DEL TERZO CONDONO Interview_ Riccardo Sepe Visconti Photo_ Riccardo Sepe Visconti Pencil and Ink_ Pietro Mureddu

E’

lui, l’avvocato ischitano Bruno Molinaro l’artefice dell’articolo 25 del decreto Genova, etichettato come “nuovo condono” dai suoi detrattori, salutato come la migliore soluzione possibile per far partire finalmente la ricostruzione nelle aree terremotate dell’isola d’Ischia, da chi lo ha a lungo atteso. L’articolo 25, infatti, indica le coordinate da seguire per la ricostruzione degli edifici colpiti dal

terremoto del 21 agosto 2017 non in regola dal punto di vista del titolo edilizio, che sono abusivi insomma. In questa articolata intervista, Molinaro, esperto di diritto amministrativo nel settore dell’urbanistica, edilizia sanzionatoria e tutela del paesaggio, tocca tutti i punti caldi che ruotano attorno al problema spinoso dell’abusivismo e delle responsabilità disattese da decenni che hanno generato il nodo gordiano che ci si ritrova oggi a cercare di sciogliere. L’articolo 25 di quello da tutti conosciuto

vero che l’art. 25 costituisce un nuovo

n. 47/85, sono trascorsi oltre 30 anni e ancora

come decreto Genova e che dal 16

condono.

tantissimi non hanno avuto una risposta

novembre 2018 è legge, costituisce la

Più d’uno lo ha definito “condono tombale”, ma

definitiva. Non è vero, infine, che l’articolo 25

più controversa delle disposizioni volute

non è così, in quanto l’articolo 25 circoscrive in

interessa più di 27mila pratiche: questa cifra la

fortemente

giallo-verde

maniera puntuale chi può fruire del beneficio.

si ottiene considerando tutte le domande di

per regolare la ricostruzione nei comuni

dal

Governo

La norma, infatti, interessa unicamente i

condono pendenti per l’intera isola e aggiungo

terremotati di Casamicciola, Lacco Ameno

fabbricati distrutti o danneggiati dal sisma,

che, comunque, queste non si riferiscono

e Forio. Esso serve, infatti, a dirimere il

quindi non abbraccia né l’intera estensione dei

tutte a edifici; insomma non c’è un’equazione

problema della riedificazione di fabbricati

tre Comuni colpiti né tantomeno gli altri tre

1 domanda di condono = 1 edificio privo di

distrutti o danneggiati dal terremoto del

esterni all’area terremotata. Ancora, e si tratta

permesso a costruire. Più del 50% delle 27mila

21 agosto 2017 che, in parte o per intero,

di un punto fondamentale, la legge si limita

domande, infatti, riguarda tettoie, verande,

non hanno un titolo edilizio: per questa

a definire le modalità di esame per portare a

balconi,

ragione la stampa e i media hanno parlato

conclusione procedimenti di sanatoria già in

insomma interventi edilizi minori; il resto,

di un condono varato ad hoc per l’isola

atto, spesso da tanti anni, se si tiene conto che

invece, è relativo a vere e proprie case con

d’Ischia. Le chiedo subito, quindi, se è

per chi ha aderito al primo condono, la legge

aumenti di volume.

finestre,

ristrutturazioni

invasive,


35


Sempre secondo l’art. 25 anche le istanze inoltrate in base al terzo condono (quello voluto dal governo Berlusconi nel 2003) devono essere gestite con riferimento alle disposizioni del primo condono, quello del 1985.

Sergio Rizzo, vicedirettore di

Repubblica, ha scritto che si tratta di una legge più permissiva delle successive e, quindi, questa scelta finirebbe per facilitare le sanatorie. Non è così. Questa idea si fonda sul fatto che il primo condono non prevedeva limiti volumetrici, cioè si potevano sanare anche palazzi ... E questo è vero, ma la lacuna è stata colmata dal condono successivo che (art. 39, comma 18) ha risolto il problema, eliminando dal sistema le norme incompatibili tra cui, appunto, quelle precedenti che non ancoravano la sanatoria a limiti volumetrici. In pratica, attualmente per una domanda di sanatoria non definita, anche se fu presentata nel 1985,

all’articolo 36 del testo unico dell’edilizia e,

può comportare anche l’abbattimento della

valgono le prescrizioni del condono più recente

prima ancora, all’articolo 13 della legge n.

parte oggetto della precedente domanda

e, pertanto, i fabbricati o gli ampliamenti che

47/85 che pure prevedono l’obbligo della

di condono. Ricostruire oggi significa anche

presentano oltre 750 metri cubi di volume non

conformità (doppia conformità per l’esattezza).

superare questo tipo di difficoltà attraverso la

hanno diritto al condono.

Senonché tali norme sono relative ad abusi

norma di cui stiamo discutendo ed eliminare in

Allora, perché si è fatto riferimento

“formali”, cioè ad opere che, se non realizzate

radice ogni possibile contenzioso che è sempre

proprio alla 47/85 e non alle successive

senza titolo, potevano ottenere dal Comune il

dietro l’angolo.

leggi condonistiche?

permesso di costruire, qualora regolarmente

Perché nonostante il tempo trascorso

Si è ritenuto di individuare in questa prima

richiesto prima della loro esecuzione. Viceversa,

queste

normativa la chiave per risolvere i problemi

il condono si riferisce storicamente soprattutto

esaminate prima?

legati al condono del 2003. Il rinvio alla

agli abusi sostanziali. Ne deriva che prevedere,

I Comuni non hanno avuto interesse a definire

47/85 per le case terremotate di Ischia

nel terzo condono, l’obbligo della conformità

le domande di condono perché proprio il

risponde, infatti, all’esigenza di superare la

urbanistica per questi abusi sostanziali ha

primo (quello considerato più “permissivo”)

grave limitazione costituita dalla necessità

rappresentato, a mio avviso, una ingiustificata

prescriveva che, se la Soprintendenza non

di dimostrare la conformità urbanistica, così

compressione di aspettative del cittadino

dava il suo parere entro 6 mesi, questo

come richiesto dal terzo condono, appunto.

giuridicamente tutelate, sulla base di un “copia

silenzio equivaleva a un rifiuto. A fronte della

Il terzo condono che, peraltro, nei Comuni

e incolla” di principi e disposizioni applicabili a

violazione dell’obbligo di risposta, i Comuni

del cratere interessa solo una piccola parte

fattispecie completamente diverse. Rinviando,

sapevano,

del patrimonio edilizio esistente, lo considero

con l’articolo 25, al primo condono, si è potuto,

trasmesso le pratiche, avrebbero avuto molti

una legge-truffa perché lega la sanabilità

dunque, eliminare l’unico vero handicap

rigetti, cui segue l’applicazione della sanzione

dell’abuso all’accertamento della conformità

all’esame delle istanze più recenti.

della

urbanistica, cioè alla compatibilità con con le

Accanto a questo, che è il dato giuridico,

hanno scelto di non procedere, e si tratta di

previsioni del piano regolatore. Ciò significa

c’è anche una necessità pratica.

un patrimonio edilizio enorme, tenuto conto

che una casa realizzata entro il 31 marzo 2003,

Sì, è data dal fatto che sulla maggioranza delle

anche che lo stesso discorso vale per il secondo

anche in zona vincolata, può avere il titolo

case danneggiate dal sisma pendono almeno

condono (legge n. 724 del 1994). Adesso

edilizio a condizione che sia conforme al piano

due domande di sanatoria. Il nucleo originario

c’è però una novità importante, che cambia

regolatore. Così facendo, però, il legislatore

di esse è interessato al primo condono;

questa prospettiva.

ha condizionato la sanabilità ad un attributo

successivamente

Di cosa si tratta?

che sapeva non avrebbe potuto essere

ampliamento, la casa è cresciuta e quindi si è

Chi oggi si scandalizza per l’art. 25, mi riferisco

dimostrato, perché molti Comuni non hanno

presentata una seconda domanda, spesso per

per esempio a Legambiente, non ha avuto la

piano regolatore; di conseguenza lo Stato ha

il condono del 2003. Se si respingesse questa

stessa reazione per una norma introdotta un

incamerato l’oblazione ma, nei fatti, la legge

seconda domanda, la ricostruzione sarebbe

po’ di tempo fa, quella sul silenzio assenso.

è rimasta inapplicata. Perché legge-truffa?

impossibile, perché l’edificio da un punto di

Ed è a questa che mi riferisco. Oggi, infatti,

Perché analoghe norme sulla sanabilità legata

vista fisico-strutturale è diventato una struttura

trascorsi 45 giorni dall’inoltro della pratica di

all’accertamento di conformità urbanistica

unica, in cui è inscindibile il nuovo ampliamento

condono alla Soprintendenza, se quest’ultima

erano - a ben vedere - già presenti nel sistema

dal corpo originario. Di conseguenza se

non risponde in modo esplicito, il condono

in via ordinaria e non era il caso di replicarle

si rigetta la domanda presentata in base

sotto il profilo paesaggistico riceve l’assenso.

in una normativa di condono che è, per sua

al condono Berlusconi ne viene che va

Insomma,

natura, straordinaria. Mi riferisco, in particolare,

demolito l’ampliamento, la qualcosa, però,

tempo equivaleva ad un rifiuto, ora significa

è

stato

realizzato

un

pratiche

non

comunque,

demolizione:

la

in

mancata

sono

che,

questa

se

state

avessero

prospettiva

risposta

che

un


accettazione. Una tale norma costituisce una

valutare i singoli casi.

potere ampio in quanto i suoi poteri appunto

rivoluzione e, intendiamoci, non la critico,

Affrontiamo un altro punto fondamen-

traggono diretta legittimazione dal Governo

essendo, fra l’altro, ispirata all’esigenza di

tale della legge per la ricostruzione a

che lo ha nominato e l’ordinanza commissariale

attuare principi comunitari. Dico solo che non

Ischia: chi potrà ricevere il ristoro econo-

è un atto che ha forza di legge: per il terremoto

ha senso tacere sul silenzio assenso, che toglie

mico del danno?

del Centro Italia problemi simili a quello del

alla Soprintendenza il potere di esprimere

Su questo tema purtroppo la legge mostra

contributo economico sono stati risolti con

un giudizio di tipo estetico-paesaggistico, e

una forte incongruenza. Il comma 3 dell’art.

ordinanze commissariali, quindi è probabile

sappiamo benissimo che le Soprintendenze

25 prevede nella sua prima parte che chi

che anche nel nostro caso si faccia ricorso a

non hanno il personale sufficiente a farlo nel

si vedrà accolta la domanda di condono

tale strumento.

breve lasso di tempo dettato dalla legge, e

possa ricevere il contributo per ricostruire.

In realtà, il problema delle case realizzate

scandalizzarsi, invece, per l’articolo 25 che

Invece nella seconda parte la norma recita

senza titolo edilizio affligge tutto il

cerca di risolvere un problema - è il caso di

“il contributo non spetta per gli aumenti di

territorio nazionale, e molte regioni hanno

dirlo grosso come una casa - che è quello

volume oggetto di condono”: la logica avrebbe

profili di illegalità simili se non superiori

della ricostruzione di abitazioni distrutte dal

voluto che fossero esclusi i fabbricati o parte di

a quelli di Ischia e della Campania, ma

terremoto con migliaia di sfollati.

essi completamente abusivi, che non avevano

dall’esterno l’isola viene vista, a torto,

Voglio farle una domanda molto diretta:

fatto istanza di sanatoria! Così non è stato e

come il cuore del problema. Partendo da

in base al decreto appena approvato,

adesso c’è un’evidente contraddizione che

questa considerazione, è possibile che

verranno sanate anche le case che si

rende questa disposizione irragionevole. Lo

l’art. 25 possa in futuro diventare uno

trovano negli alvei, nelle zone a rischio

spiego con un esempio: in base alla legge così

strumento per aggirare i divieti, possa

idrogeologico?

come è stata varata, chi aveva realizzato una

cioè essere esteso anche alle altre case

I “dissidenti” del Movimento 5 stelle, contrari

casa interamente abusiva e ha fatto richiesta di

abusive, non solo a quelle danneggiate

alle norme stilate per Ischia, hanno sostenuto

condono, qualora venga accolta, riceverà anche

dal terremoto?

che il ricorso al primo condono come

il contributo per ricostruire. Nel caso, invece,

Tutte le disposizioni di legge post sisma sono

riferimento anche per gli altri mira ad eludere

di un fabbricato legittimo presso il quale sono

eccezionali e per principio la norma eccezionale

appunto questo tipo di vincoli. Ebbene, è una

stati realizzati aumenti di volume, anche se

deroga rispetto a quella ordinaria e, quindi,

vera sciocchezza, perché proprio l’articolo 33

per questi ultimi viene concessa la sanatoria, il

come tale non può essere estesa ad altre

del primo condono fa riferimento ai vincoli di

contributo lo si riceve solo per la parte legittima.

situazioni diverse da quella per la quale è stata

inedificabilità assoluta, e riguarda costruzioni

In tal modo viene a crearsi una disparità con il

concepita. E’, tuttavia, risaputo che esiste

realizzate in prossimità di strade fuori dai centri

primo soggetto, che ha realizzato un edificio

un’esigenza sentita di chiarire i problemi posti

abitati per ragioni di sicurezza, in aree gravate

totalmente abusivo e, paradossalmente, ha

dal terzo condono per edifici che si trovano

da servitù militari, vicino ai cimiteri e sulla fascia

un trattamento migliore. Se proprio si vuole

in zone sottoposte a vincolo, cui abbiamo

costiera. Quanto al vincolo idrogeologico,

dare un senso alla norma bisogna pensare che

accennato.

diversamente da come credono in tanti, esso

il legislatore abbia inteso ritenere l’aumento

Quante

non è un vincolo di inedificabilità assoluta. Può

di volume di natura voluttuaria e, per questo,

sull’isola riguardano ville e alberghi,

essere, infatti, rimosso dall’autorità competente,

abbia ritenuto di escludere per esso qualsiasi

edifici prestigiosi e quante case di civile

oggi il Comune, a condizione che il parere di

effetto premiale in termini di indennizzo per la

abitazione, quelli che vengono definiti

quest’ultimo sia favorevole. Detto ciò, si tratta

ricostruzione.

anche abusi di necessità?

naturalmente di un discorso molto delicato,

Si potrà correggere e come?

Ad Ischia non ci sono ecomostri, grosse

perché ne va della vita delle persone, e si devono

Il Commissario alla ricostruzione ha un

speculazioni,

delle

domande

abbiamo

di

fabbricati

condono

abusivi

riconducibili all’edilizia economico-popolare, case con una superficie in genere non superiore ai 120-130 mtq. A mio parere non si deve temere di parlare di abusi di necessità: una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha sdoganato questo concetto, condannando la Bulgaria per aver demolito l’unica casa di una famiglia, una piccola costruzione realizzata sulle

Accanto, il senatore Vito Crimi, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega alle aree sismiche.

37


sponde del Mar Nero. La Corte ha giudicato sproporzionata

la

condanna,

considerando

giusto demolire le opere abusive con una sanzione proporzionata e tempestiva, ma ha ritenuto che entrambi le condizioni in questo caso non siano state rispettate, essendo passati anni dalla realizzazione dell’opera. Proprio ciò che si verifica in Campania, in Sicilia dove ci sono moltissimi ordini di abbattimento che i magistrati pretendono di eseguire a distanza anche di decenni dalla costruzione del fabbricato. Ebbene, la Corte Europea condanna tutto questo. E’ riuscito a darsi una risposta sul perché in Italia si sia creata una situazione così intricata? Condivido l’analisi del giornalista del Guardian John Hooper che, con lucidità, individua l’origine

Cerchiamo ugualmente di approfondire il

demolitoria. Altra incongruenza non da poco

di tutti questi problemi nel fatto che dopo la

tema delle responsabilità: di chi è la colpa

che la gente non riesce a comprendere è data

caduta del Fascismo si è determinato un sistema

per un tale stato di cose?

dal fatto che l’Autorità Giudiziaria interviene il

che volutamente ha distribuito il potere fra più

Abbiamo un mare di responsabilità e tanti

più delle volte a macchia di leopardo, mentre si

soggetti a diversi livelli, creando una serie di pesi

soggetti inadempienti a vario titolo, rispetto a una

dovrebbe demolire tutto ciò per cui esiste una

e contrappesi, di veti incrociati. I padri costituenti

legge che viceversa è molto precisa. Sicuramente

condanna, perché la legge deve essere uguale

non volevano rischiare che si ponessero le

il cittadino che ha infranto la legge è colpevole:

per tutti. E a chi dice che non ci sono i fondi

condizioni per una nuova dittatura, ma una

altrove in Europa è impensabile aprire una finestra

rispondo che è falso: proprio la legge detta del

delle conseguenze è stata che non si sa più chi

senza avere il titolo per farlo, ma ti danno anche

terzo condono istituisce un fondo di rotazione

comanda. La politica? Il burocrate? Il magistrato?

gli strumenti urbanistici per poter realizzare le tue

di 50 milioni di euro al quale possono attingere

Il giornalista? Ciò che decide l’uno lo bocciano

legittime esigenze, e soprattutto non è ammesso

autorità

gli altri! Oggi abbiamo un problema di deficit

eseguire oggi un ordine di demolizione per un

Regione, Soprintendenze, anch’esse con potere

decisionale. E in Europa questo impianto è di

abuso risalente a 33 anni fa ...

di surroga rispetto alle demolizioni non eseguite

difficile comprensione.

Al secondo posto metterei i Comuni che in

dagli altri Enti - ma ancora una volta nessuno si è

moltissimi casi, anche nell’isola d’Ischia, non si

assunto alcun tipo di responsabilità ...

giudiziaria,

Comuni,

Presidenti

di

sono dotati degli strumenti urbanistici, ed è bene che si sappia che la legge prevede (art. 141 Testo Unico Enti Locali) lo scioglimento dei consigli comunali che non hanno dotato le comunità amministrate di tali strumenti, in particolare il Ministro dell’Interno deve procedure a sciogliere le Amministrazioni inadempienti. Ma colpevole è pure la Presidenza della Giunta Regionale, che non esercita il potere sostitutivo che le compete: la legge dice, infatti, che se il Comune non provvede agli abbattimenti deve intervenire la Regione e in Campania questo potere è stato esercitato sì e no 3-4 volte. Responsabili di tale condizione di incertezza nei rapporti fra cittadino e pubblica amministrazione sono - a ben vedere - anche le Procure che avrebbero già dovuto eseguire le demolizioni, a partire dall’entrata in vigore della prima legge di condono, nel 1985, che prevedeva che dopo la sentenza di condanna il giudice dovesse ordinare la demolizione. Ebbene, ad Ischia abbiamo tante sentenze emesse mentre la 47/85 era già in vigore, con ordini di demolizione, ma le Procure non si sono mosse. Solo da pochi anni, dopo un’ispezione disposta dal Ministero, qualcosa è stata fatta ma pur sempre con colpevole ritardo anche alla luce di quanto stabilito dalla Corte Europea in tema di proporzione e tempestività della sanzione

38


S P E C I A L

i

21 AGOSTO 2017

"L

Photo_ Antonello De Rosa a nostra terra ha tremato poco più di un anno fa ed ha distrutto cosa? Ha distrutto cose invisibili. Ha distrutto la città invisibile che, viva e pulsante, si muoveva tra il Maio,

la Rita e il Fango. Quella città fatta di mestieri, di affetti, di rituali, di consuetudini, di storie (vere e inventate), di incontri, di appartenenze, di ricordi e di racconti. Mentre la città di pietra è stata ferita, lesionata, la città invisibile è stata irrimediabilmente distrutta, polverizzata, come colpita da una bomba nucleare. (Silvano Arcamone, architetto)

"


"S

e ci guardiamo indietro diventa tanto più urgente un progetto serio di messa in sicurezza. Certo, non possiamo dire con assoluta certezza che il terremoto

si verificherà ancora così come è stato il 21 agosto 2017, ma per principio di precauzione dobbiamo lavorare intorno a questo tema. Mettere in sicurezza i centri urbani è un investimento sul futuro, a breve come a medio-lungo termine. Si dovrebbe ragionare così per tutto il territorio nazionale e purtroppo non accade; ma almeno nel caso di Ischia, abbiamo indicazioni circostanziate e la possibilità di operare con costi bassi. (Giuseppe De Natale, geologo)

"



S P E C I A L

i

IL POTERE SILENZIOSO Interview_ Riccardo Sepe Visconti Photo_ Riccardo Sepe Visconti Dayana Chiocca Stefano Fiorentino

D

a tempo il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Domenico De Siano lavora per superare i vincoli posti dal terzo condono ai cittadini della Campania, che si sono visti escludere la possibilità di accedere alla sanatoria edilizia promossa dal governo Berlusconi nel 2003. L’incarico che ricopre nella 8° Commissione per i lavori pubblici, che ha operato congiuntamente alla 13esima Commissio-

ne, Ambiente, lo ha visto in prima fila in occasione dei passaggi istituzionali necessari all’approvazione del decreto Genova, di cui è parte integrante una sezione dedicata alla ricostruzione delle aree terremotate di Ischia. Quando, infatti, in Commissione gli esponenti del M5S, quindi della maggioranza, hanno scelto di votare a favore di un emendamento voluto dall’opposizione (su cui il Governo aveva dato parere contrario) per rendere più rigide le norme relative alle case di Ischia colpite dal terremoto gravate da irregolarità edilizie, De Siano si è schierato e ha votato con la maggioranza, contro l’emendamento. Ma è andato anche oltre, autosospendendosi dal suo stesso partito - insieme a tutti i parlamentari campani di FI - in nome della “lealtà e coerenza” con cui negli anni “abbiamo sostenuto le ragioni dei cittadini di Ischia e della Campania, a partire dall’abusivismo per passare alle vicende degli abbattimenti e dei condoni”. Una presa di posizione ferma, che ha avuto gli effetti sperati. Nell’intervista, rilasciata all’indomani della conversione in legge del Decreto, il senatore De Siano racconta il suo punto di vista su questa delicata fase, snodo indispensabile per iniziare la ricostruzione. E da qui parte per ragionare sulle responsabilità della politica nella programmazione del territorio e sulla necessità di un diverso assetto amministrativo per l’isola.

Il Parlamento ha convertito in legge il decreto Genova, che com-

tempo fa. La Lega, dopo 15 anni, ha cambiato idea ed è tornata alle posi-

prende una serie di articoli dedicati alla ricostruzione a Ischia,

zioni di Forza Italia campana mentre l’M5S, che 5 anni fa era di opinione

conservando l’articolo 25, che regola la questione dei condoni, e

totalmente diversa, si è reso conto che avere responsabilità di governo

quindi della ricostruzione di case distrutte o danneggiate dal ter-

non ha niente a che vedere col fare pura opposizione demagogica.

remoto, che presentano difformità edilizie. Cosa pensa di questa

Nell’iter di approvazione, la posizione di Forza Italia è stata

scelta della maggioranza?

a un certo punto molto difficile, in quanto una senatrice del

C’è stata la volontà da parte del Governo di recepire un bisogno forte

partito ha presentato proprio nella Commissione di cui lei è

dell’isola, devo prendere atto che ha mostrato sensibilità su un tema

componente un emendamento che bloccava l’articolo 25 del

per noi importante. Al pari di tanti altri territori della regione Campania

decreto Genova, quello dedicato ai condoni. E lei, insieme ai

sottoposti a vincolo paesaggistico, Ischia soffre dei problemi connessi

colleghi parlamentari campani, per manifestare il suo dissenso

all’inapplicabilità del terzo condono. E’ vero che il decreto dà risposte

si è autosospeso dal partito.

solo a chi ha subìto danni dal terremoto, ma la cosa importante è che si

Abbiamo lavorato insieme alla 13esima Commissione, Ambiente, per

sia finalmente pronunciata la parola condono nelle aule parlamentari, in

contribuire a risolvere i problemi di Genova e del ponte crollato; alcuni

particolare che si parli del terzo condono, una sorta di tabù fino a poco

articoli riguardavano il terremoto del Centro Italia e quello di Ischia dell’a-


gosto 2017. Per quanto riguarda Ischia, su disposizione del capogruppo

ai cittadini. Il giorno dopo, in aula, i colleghi (anche i componenti della

senatrice Bernini ho seguito io l’iter in vece del capogruppo in Com-

Commissione) si sono ravveduti e hanno votato in sintonia con noi, boc-

missione il senatore Schifani. Quanto alla scelta della senatrice Urania

ciando l’emendamento.

Papatheu, è frutto di una strategia puramente politica: FI ha voluto far

Ischia può costituire un punto di partenza? Mi riferisco alla sua

emergere la spaccatura esistente all’interno del Movimento 5 Stelle e

proposta di estendere la soluzione portata dall’art.25 anche agli

mostrare come su un tema sensibile subito siano venute fuori le diverse

altri Comuni, e quindi alle abitazioni non coinvolte dal terremoto.

e contrastanti anime che convivono al loro interno e, quindi, come facil-

Sì, da qui si può cominciare un ragionamento che coinvolga i restanti

mente alle prime difficoltà un partito della maggioranza è andato in crisi.

Comuni isolani ma anche le altre aree della Regione sottoposte a vincolo.

Ma lei ha fatto una scelta diversa...

Questi territori vivono una disparità di trattamento rispetto al resto del

Il mio primo incarico risale al 1980, è una vita che mi dedico alla politica,

Paese, perché una legge dello Stato valida non trova applicabilità solo in

con vari ruoli, in Provincia, Regione, Camera, Senato, sono stato sinda-

un territorio circoscritto della regione Campania. Questo potrebbe costituire un primo passo di

co di Lacco Ameno per tanti anni e tutto questo lo devo ai miei concittadini. E sempre ho anteposto il fare all’apparire: non ho mai parlato, se non nelle sedi istituzionali dove si doveva “portare a casa” il risultato, e ho dimostrato di fare la mia parte. Come parlamentare eletto anche a Ischia ho deciso di anteporre agli interessi di partito quelli di questa comunità. Non me la sono sentita di partecipare al tatticismo della politica e ho assunto una posizione distinta rispetto al capogruppo, in linea con i bisogni del mio paese. Ho votato, quindi, con la maggioranza contro l’emendamento e non con il mio partito

Considero indegno l’atteggiamento di esponenti del PD sul nostro territorio che non hanno avuto uno scatto di orgoglio e non ci hanno difeso quando siamo stati bollati come l’isola dei malfattori: il problema dell’abusivismo coinvolge tutti i cittadini, al di là del colore politico.

che lo ha sostenuto, insieme al PD. L’emendamento

avvicinamento di Forza Italia al Governo? Noi abbiamo steso un programma comune con la Lega e siamo andati al voto da alleati, FI è forza di governo, abbiamo guidato il Paese, abbiamo tanti Sindaci e siamo presenti in tante Giunte... E da forza di governo sappiamo come comportarci e quali sono gli interessi del Paese. Su tutti i punti che fanno parte dell’agenda sottoscritta con la Lega prima delle elezioni del 4 marzo 2018 e su tutti i temi che sono tradizionalmente nostri lavoreremo per raggiungere dei risultati, anche collaborando col Governo. Su altri ambiti, invece, siamo del tutto lontani

in Commissione è comunque passato, per cui con i colleghi deputati

e lo dimostriamo quotidianamente.

campani ci siamo autosospesi: non potevamo accantonare le battaglie

Che giudizio dà del decreto Genova, per la parte che riguarda Ischia?

condotte da FI nella nostra Regione negli ultimi 15 anni intorno al pro-

Non credo sia la panacea, presenta una serie di anomalie che vanno

blema dell’inapplicabilità del condono 2003 nelle zone sottoposte a vin-

analizzate e possibilmente corrette. Al tema del finanziamento alla rico-

colo paesaggistico. Nel 2013 questo è stato il perno della campagna

struzione per esempio, il Decreto ha dato una risposta diversa da quella

elettorale e portammo 16 senatori in Parlamento. Non potevamo abdi-

attesa. Nel momento in cui le abitazioni ricevono la sanatoria, avendo

care a favore di una ipotetica dimostrazione politica, voltando le spalle

pagato tutti gli oneri richiesti, non vedo per quale ragione non debbano poi accedere al finanziamento in quanto danneggiate dal sisma (Ndr. In base all’articolo 25, nelle case colpite dal terremoto che presentino difformità, queste parti, qualora costituiscano aumenti di volume, non riceveranno contributi per essere ricostruite - anche se saranno condonate). E’ una questione seria che il decreto non risolve. Forza Italia, nei mesi trascorsi dalle ultime elezioni, ha visto erodersi in maniera forte il suo bacino di voti e non a caso molti coordinatori regionali del partito sono stati sostituiti. Tuttavia, lei è stato confermato nell’incarico e sta al fianco di Silvio Berlusconi da moltissimo tempo: questo, come la compattezza dimostrata dai parlamentari campani intorno alla sua presa di posizione sul decreto per la ricostruzione, dovrebbe farci ritenere che come coordinatore ha svolto bene il suo mandato... Alle politiche del 4 marzo 2018 in Campania abbiamo raggiunto il 20,5% in media dei voti, nonostante a livello nazionale FI si sia attestato intorno al 14%, quindi abbiamo una delle medie più significative. Questo dato è frutto del lavoro svolto sul territorio. Alle elezioni tenutesi a ottobre scorso nella provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige FI ha preso l’1%, mentre nei sondaggi la Campania è l’unica regione in cui contendiamo il primato nell’ambito del centrodestra alla Lega, nonostante il trend nazionale sia diverso. Tutto ciò essendo all’opposizione sia in Regione che in Provincia e non avendo la responsabilità di governare le città più importanti. Eppure la gente ci ha riconosciuto con il suo voto la volontà di impegnarci su temi fondamentali, quello del condono è uno di essi. Quali sono gli altri temi? L’aspettativa di vita per un cittadino campano è di 3 anni inferiore a quella degli abitanti della Lombardia: allora, perché il cittadino campano deve andare in pensione con le medesime regole di quelli delle


Regioni in cui si vive di più? Siamo, sì, un partito nazionale, ma rima-

finanzia, dopo aver eseguito la microzonazione, la delocalizzazione e

niamo sempre attenti alle peculiarità locali: c’è un partito che real-

la trasformazione urbana. Si tratta di un tema molto interessante che

mente si dedica al Sud ed ai suoi problemi? Non credo... Noi invece,

potrebbe cambiare il volto dell’isola, se ci sarà la maturità da parte

continuiamo con costanza a insistere su certi argomenti che sono de-

delle amministrazioni locali per comprenderne la portata.

terminanti per questa Regione.

Questa riflessione su una prospettiva che riguarda l’isola nel

Ischia, da molti anni, ha due rappresentanti che fanno atti-

suo complesso non può che far pensare al Comune Unico, un

vità politica extraisolana, rivestendo entrambi incarichi di

suo progetto da tanti anni e che potrebbe costituire la prossi-

primissimo piano: lei, senatore e coordinatore regionale di

ma battaglia.

FI e Giosi Ferrandino, europarlamentare PD. Quando Ferrandino in merito al decreto ricostruzione ha dovuto scegliere fra prendere le parti della sua comunità e quelle del PD, fortemente contrario al decreto e in particolare all’art. 25, ha scelto di mettersi accanto al suo partito. Considero grave questa scelta, in quanto lui è anche il rappresentante dell’isola e difenderla era suo dovere. Ho trovato scandaloso l’atteggiamento del PD su questo tema, siamo stati sottoposti a un linciaggio mediatico come isola d’Ischia ed è evidente che questa posizione ha avuto come ispiratori il

Nasco come amministratore locale e continuo

Dall’art. 25 può partire un ragionamento che coinvolga tutta l’Isola, ma anche le altre aree della Regione sottoposte a vincolo, dove si vive una disparità di trattamento rispetto al resto del Paese, perché una legge dello Stato valida non trova applicabilità solo in un territorio circoscritto della regione Campania.

PD appunto e Legambiente. Per quanto riguarda

dentro di me ad esserlo, oggi ho un altro ruolo, ma non metto ipoteche sul domani, mai dire mai... Parliamo del sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, che insieme all’avvocato Bruno Molinaro ha lavorato fin dal primo momento per arrivare a concepire i termini della legge per la ricostruzione. L’isola ha il problema dell’applicabilità del terzo condono e il sindaco Pascale che conosce bene la materia e ne è un appassionato, in collaborazione con Molinaro, ha aperto la strada ad una norma risolutiva. Certo ha generato dibattito e potrà portare anche a contenziosi, e allora vuol dire che si

Giosi Ferrandino, ho stima di lui, conosce i meccanismi della politica

dovrà porre rimedio.

e proprio per questo ha fatto un calcolo: la sua circoscrizione per le

I contenziosi peraltro ci sono già...

prossime Europee comprende ben 5 Regioni, e ha scelto di restare in

Oggi c’è qualcosa di peggio, c’è la sofferenza di famiglie che rischia-

sintonia con i vertici del partito per cercare di essere rieletto - in un

no, una su cento, presa a caso, di vedersi l’abitazione demolita. Ed

momento peraltro di grande difficoltà per il suo schieramento. Quindi

è un’ingiustizia profonda in un paese democratico. Non si tratta di

fra avere 1000-2000 consensi dall’isola e la possibilità che i leader

speculazioni edilizie, né di fabbriche o alberghi, non sono edifici che

del PD lo sostengano, ha

producono ricchezza.

scelto quest’ultima op-

Lei parla di abitazioni

zione. Peraltro, conside-

private; io vado oltre

ro indegno l’atteggia-

e vorrei comprende-

mento di esponenti del

re in questi ragiona-

PD sul nostro territorio

menti pure aziende,

che, a qualsiasi livello,

come le sue, che sicu-

non hanno avuto uno

ramente hanno la ne-

scatto di orgoglio e non

cessità di adeguare le

ci hanno difeso quando

proprie strutture alle

siamo stati bollati come

esigenze dettate dal

l’isola dei malfattori, e

mercato. E’ stato det-

si tratta di un problema

to che appoggiando

reale che coinvolge tut-

il decreto lei ha fatto

ti i cittadini, al di là del

anche i suoi interessi,

colore politico. Per gli

in quanto albergatore

abusi edilizi realizzati in

dell’isola. Ma l’impre-

tanti anni, infatti, le re-

sa, che qui è costitu-

sponsabilità vanno attri-

ita in particolare dal

buite a tutti i partiti che

settore alberghiero, è

hanno avuto incarichi di

quella che crea occu-

governo in queste aree.

pazione e se è in buo-

E nessun sindaco, né

na salute dà lavoro a

amministratore

tanti: e allora perché

locale,

né parlamentare del PD

non porre anche il

ha chiesto una riflessione sincera su questo tema. La pianificazione

problema dell’impresa?

e la programmazione urbana hanno bisogno di 20 anni per essere

Penso che ci voglia programmazione, e mi spiego meglio. Non credo

attuate, intanto si deve trovare una soluzione dignitosa al problema

sia giusto che un’azienda possa in sei mesi aumentare di dimensioni

di cittadini che hanno perso la casa a causa del terremoto. E le dirò

commettendo abusi e per questo poi assumere più dipendenti, perché

di più, questo decreto è importante perché, oltre a dar corso alla ri-

lo avrà fatto comunque senza programmare la sua espansione. Ci sono

costruzione, sempre che i Comuni facciano la loro parte, consente e

imprenditori che hanno investito milioni di euro per comprare attività


ricettive e le hanno dotate di servizi per farle operare al meglio e altri

25 del decreto Genova, immediatamente ribattezzato decreto

che, invece, si sono limitati, spendendo cifre molto inferiori, ad ag-

Ischia, poiché Genova “non fa notizia”! Perché accade questo?

giungere centinaia di camere - e negli anni ‘70-’90 questo comporta-

A cosa è dovuto il pregiudizio contro l’isola?

mento è stato prevalente. Ora, le domando, chi è quello che si è mosso

Penso che la colpa sia nostra. Veniamo percepiti come un’unità, non

meglio?! E aggiungo che una forte responsabilità va alla politica, che

suddivisi in 6 Comuni; ma di fatto non è così, siamo sei realtà diver-

per fini elettorali ha crea-

se e non connesse fra

to le condizioni perché ciò

loro. E questa è la ra-

accadesse. In base alla mia

gione per cui accado-

lunga esperienza di am-

no cortocircuiti come

ministratore, a chi prende

quelli che ha ricordato.

posizioni ipocrite come gli

Un

esponenti del PD, dico che

strativo di questo tipo

non ci vuole nulla a redige-

poteva

re una norma che blocchi

quando siamo usciti

l’abusivismo.

Per

assetto

ammini-

andar

bene

esem-

dal fascismo e dalla

pio, e mi riferisco non alle

guerra, ma oggi non

grandi città ma a quel reti-

è più all’altezza delle

colo di piccoli Comuni, in

necessità dell’isola e

Campania sono 540, che

ci porta a collezionare

costituisce la struttura del-

brutte figure. I primi

le nostre Regioni, dando al

che devono capire che

sindaco e al comandante

ormai non gestiscono

della polizia locale (i vigili

più nulla sono proprio

urbani) la responsabilità

gli amministratori lo-

penale rispetto all’abusivi-

cali. Nessuno si pone

smo: insomma se non tu-

il problema di perché

telano il territorio non pos-

abbiamo perso tan-

sono ricoprire quei ruoli. E

te presenze turistiche

se non operano secondo

negli ultimi anni, per

il loro dovere si deve scio-

esempio... La traccia su

gliere il consiglio comunale. Se si facesse questo non si alzerebbe più

cui poi l’impresa si deve muovere va data dalla politica - sempre che

un muro, perché gli amministratori hanno un ruolo fondamentale nel

ci siano personalità capaci di farlo. Oggi non è così: ciascun sindaco,

sistema che consente gli abusi.

in Municipi piccolissimi (a Lacco Ameno il primo cittadino viene eletto

Capita sempre che un evento negativo, per il solo fatto di es-

con 1600 voti) guarda solo al suo elettorato, senza preoccuparsi delle

sersi verificato a Ischia, abbia un’eco nazionale. Accadde per la

conseguenze delle scelte che fa e che ricadono anche sui Comuni limi-

frana del monte Vezzi nel 2006, per l’alluvione del 2009; poi

trofi. E questa profonda divisione interna crea un vuoto che consente di

con l’arresto del sindaco Giosi Ferrandino ed oggi con l’articolo

diffondere facilmente dall’esterno un’immagine negativa di noi.

In apertura, il senatore Domenico De Siano con Silvio Berlusconi, durante la convention di Forza Italia celebrata a Ischia nel 2017. A seguire, De Siano con Antonio Martusciello, esponente storico di Forza Italia. Pag. accanto, il senatore De Siano con l’europarlamentare PD Giosi Ferrandino: la foto fu scattata nel 2011, all’epoca dell’accordo locale PDL-PD, che anticipò un’analoga esperienza nazionale. Qui, in alto De Siano ancora con Berlusconi e, sotto, durante la visita nelle zone terremotate del futuro ministro dell’Interno Matteo Salvini.

45


i

S P E C I A L

ALDO DE CHIARA: UN PROBLEMA GROSSO... COME UNA CASA Photo_ Riccardo Sepe Visconti

F

ra il 2008 e il 2011 il nome del procuratore Aldo De Chiara si è legato indelebilmente all’isola d’Ischia: in quel periodo, infatti, alla guida della sezione territorio e ambiente della Procura di Napoli, De Chiara cercò di far eseguire le sentenze di condanna per abusivismo edilizio in cui era stata decretata la demolizione dei fabbricati. Come ha dichiarato lo stesso ex Procuratore in una recente intervista “A Ischia l’iniziativa fu così dirompente che a ogni

demolizione c’era una rivolta di piazza. La resistenza popolare fu totale e abbiamo perso la battaglia”. Ad anni di distanza, in occasione della conversione in legge del Decreto Genova che contiene le norme per la ricostruzione a Ischia e in particolare l’art. 25 che disciplina gli interventi per gli edifici colpiti oggetto di domanda di condono, De Chiara torna sulla mai risolta questione degli abusi ischitani. Con una relazione lucidissima e incalzante che pubbli-

chiamo integralmente, pronunciata in occasione del convegno Ischia dopo il sisma, La disciplina della ricostruzione (tenutosi a Napoli nel dicembre 2018, e che ha visto fra i relatori anche l’avvocato Bruno Molinaro, suo avversario storico ed estensore dell’articolo 25), in cui il magistrato ripercorre le tappe legislative che hanno condotto all’attuale situazione. Fino al sisma del 21 agosto 2017. All’indomani del quale, quando si è dovuto parlare di ricostruzione e finanziamenti ad essa destinati, la condizione di illegalità in cui sono ferme da anni centinaia fra abitazioni, alberghi, strutture commerciali, ecc. è emersa in tutta la sua drammaticità, e con il suo carico di ricadute negative che si vanno ad aggiungere al già difficile quadro determinato dal terremoto. Attualmente sono in pensione, dopo 47 anni in

ca, dalla classe dirigente del nostro Paese. Detto

ma l’oceano. Perché se le leggi vigenti in mate-

Magistratura, per cui sono portatore di un inte-

questo, per comprendere tutte le polemiche che

ria fossero state osservate con serietà, non dico

resse che non può essere che quello dell’applica-

sono nate all’indomani del varo del decreto leg-

dai cittadini ma dalle istituzioni amministrative e

zione della legge - costi quel che costi. Perché in

ge e della legge di conversione del decreto legge

giudiziarie, oggi non saremmo qui a parlare di

un’epoca come quella in cui viviamo, in cui si fa

n. 109, per brevità per la parte che interessa a

un problema complesso, di non facile soluzione

un continuo riferimento alla legalità, al rispetto

noi il Decreto Ischia, occorre una breve disamina

che, a mio giudizio, così come è stato - si dice

delle regole quale condizione essenziale per un

del contesto normativo, ma direi anche socio-

- risolto con la normativa in esame, creerà più

progresso civile, economico della comunità na-

economico, in cui esso si cala. Sappiamo tutti

problemi applicativi di prima. Cerco di spiegare

zionale, occorre essere molto coerenti sul punto

che sulla questione della tutela del territorio, in

queste mie affermazioni. Noi abbiamo in Italia

specifico, anzitutto a partire dalla classe politi-

Italia tra il dire e il fare c’è di mezzo non il mare,

centinaia di migliaia di abusi edilizi che mettono


in pericolo concreto la pubblica e privata inco-

to una disamina molto puntuale da quel tecnico

sono i fatti.

lumità. In soldoni, con l’abusivismo edilizio non

esperto che è e col quale mi confronto sempre

Ischia non è Afragola, né Frattamaggiore, né

si scherza. Non è un problema dei radical chic,

con piacere (anche fuori dai procedimenti pena-

Casoria, né tutta quella corona di spine che

delle associazioni ambientaliste che secondo al-

li), perché è uno che ne capisce. Perché questa

circonda Napoli, Ischia è Ischia e io lo so bene,

cuni non hanno nulla a cui pensare: è un pro-

è una materia difficile, sulla quale si vogliono

perché vi ho trascorso delle estati, qualche anno

blema serio. Molinaro sicuramente confermerà

pronunciare persone che magari saranno dei pa-

fa, anzi molti anni fa, indimenticabili. Ischia è un

il dato: Monte Vezzi nel 2006, Casamicciola nel

dreterni in altri campi, ma in questo dovrebbero

paradiso in terra e sono costrette (vedete come

2009, piccole piogge, terreno fragile, morti che

forse stare in silenzio. Però, l’avvocato Molinaro

sono oggettivo?!) a costruire abusivamente an-

occupavano, guarda caso, un’abitazione abusiva

- direbbe la Cassazione - ha omesso di ricorda-

che persone di rango, che appartengono ai livelli

(Ndr. Nel primo caso, nel secondo la giovane vit-

re, e non esprimo una mia valutazione, ma cito

alti della società civile e delle istituzioni. Quindi,

tima era in auto). È facile dire, ma io lo dico, se

sentenze recenti della Corte Costituzionale, che

il problema di questi numerosissimi abusi, indotti

non ci fosse stata la casa abusiva non avremmo

il terzo condono è più restrittivo dei primi due,

dal condono ‘85 e ‘94, è che dovevano essere in

avuto i morti. Vedete… Tra le cause fondamen-

perché anche il vincolo di inedificabilità relativa

qualche modo salvati. Quando, poi, dopo anni

tali di questo disastro civile, economico, sociale,

è ostativo. È una legge assurda (lo posso conce-

di vergognosa inerzia dei pubblici ministeri, alla

noi abbiamo soprattutto la contraddizione della

dere, ma mica l’ho fatta io?!), è una legge fuori

Procura della Repubblica di Napoli c’è un’inver-

legislazione italiana, che da un lato sembra esse-

dalla realtà (posso convenire, ma non l’ho fatta

sione di tendenza, la gente insorge: “Caspita!

re severissima con la previsione di una sanzione

io!): è legge dello Stato. In base alla quale, poi-

Qua nessuno ci ha dato fastidio, mo’ vengono

che, se applicata, avrebbe dovuto neutralizzare

ché non solo gran parte della regione Campania

a demolire su una sorta di Repubblica extrater-

sul nascere il fenomeno, la demolizione degli im-

ma gran parte dell’isola d’Ischia è gravata quan-

ritoriale?!”. Allora, viene escogitato (molti di voi

mobili abusivi, e, dall’altro, abbiamo delle leggi

tomeno da un vincolo di inedificabilità relativa, la

non lo sanno, perché è materia di addetti ai la-

che periodicamente mettono tutto a tacere, mi

Corte Costituzionale è stata chiara, basta vedere

vori) un decreto legge (non convertito in legge,

riferisco ai condoni dell’85, del ‘94 e

ovviamente, perché sarebbe stato il

del 2003. Ed è proprio per quest’ul-

colmo) pubblicato il 29 aprile 2010

timo, relativo agli abusi commessi

nella Gazzetta Ufficiale, con cui si

dal primo gennaio ‘95 al 31 marzo

sospendono le demolizioni giudizia-

2003 che il problema, soprattutto in

rie - neanche tutte quelle disposte,

Campania e quindi sull’isola Verde,

non dico dai sindaci, ma dai dirigenti

assume dei connotati particolari. Ri-

degli uffici tecnici cui per legge spet-

cordo che, nello stesso giorno in cui

ta di provvedere. Perché il sindaco

fu varato il decreto legge 269 - 30

non c’entra niente, secondo la leg-

settembre 2003, poi convertito nel-

ge. Che cosa dice? Vi leggo l’articolo

la legge 326 dello stesso anno - la

1 per farvi comprendere: “Al fine di

giunta Bassolino, premesso che gran

fronteggiare la grave situazione abi-

parte del territorio della Campania è

tativa della regione Campania e di

soggetto a vari vincoli, con provve-

consentire una adeguata ed attuale

dimento amministrativo stabilì che

ricognizione delle necessità deter-

quella legge non trovava applicazione. Sbaglia-

le relative sentenze. Molinaro nel suo intervento

minanti vincoli di tutela paesaggistica - anche in

to! Perché una delibera di Giunta non può neu-

ha ricordato quelle intorno al 2005-2006; io ve

pendenza delle problematiche indotte dalle sen-

tralizzare una legge dello Stato. E infatti, que-

le cito, ve le scrivete e ve le andate a controllare:

tenze della Corte Costituzionale - sono sospese

sta delibera fu annullata da una sentenza della

la nr. 225 del 2012, la 117 del 2015 e Consiglio

fino al 30 giugno 2011 le demolizioni di immobili

Corte Costituzionale del giugno 2004. Ricordo

di Stato 6° sezione, presidente Maruotti, nr.

disposte dai giudici”. Il Governo Berlusconi 2010

questo particolare perché si sente dire: “Pove-

755 del 6 febbraio 2018. “Ma è un’ingiustizia!”,

non si preoccupa, ovviamente, delle demolizioni

ri campani! Per colpa di Bassolino non hanno

sono d’accordo, lo è. Perché? Perché coloro che

disposte dai dirigenti degli Uffici, perché tanto

presentato le domande di sanatoria relative agli

hanno realizzato gli abusi dal 1 gennaio ‘95 al 31

quelle, ove disposte, rimangono nelle carte! C’è

abusi 1 gennaio ‘95-31 marzo 2003”. Nulla di

marzo del 2003, diversamente dagli altri ischita-

un numero grandissimo di sentenze della Magi-

più falso. Uno: perché - e ve lo dice uno che per

ni che li hanno realizzati negli anni precedenti,

stratura, ci sta qualche pazzo di Pubblico Mini-

tanti anni, da magistrato, si è occupato di que-

non possono condonare. D’altronde, con fatti

stero, anche Procuratore Generale che procede

sti fatti - le domande di condono le presentano

inequivocabili, vi dimostro come questa “ingiu-

doverosamente. Come vedete, l’attenzione su

anche i morti! Le domande di condono hanno

stizia” (possiamo chiamarla così?!) fosse ogget-

quella massa di abusi che l’ingiusto condono del

ad oggetto anche immobili realizzati dopo il ter-

to di particolare attenzione da parte della classe

2003 non aveva consentito di sanare, viene in

mine fissato dalle tre leggi. Quanti soggetti sono

politica nazionale, locale e di quanti, legittima-

qualche modo tutelata da questo decreto legge,

andati a finire sotto processo penale per aver di-

mente, avevano interesse comunque a sanare gli

che però non viene convertito, e quindi le demo-

chiarato il falso! E Molinaro lo potrà sicuramente

abusi realizzati in quella fascia temporale. E sono

lizioni riprendono.

confermare. Due: per presentare la domanda di

tantissimi, cari signori, quale conseguenza della

Terremoto del 21 agosto 2017, di lieve intensità,

sanatoria per il terzo condono 2003 c’era tempo

condonite tipicamente italiana, perché è stato

si badi. Ma, agli occhi dei politici che hanno la

da novembre a dicembre 2004, quindi i cittadini

detto, e si può convenire, che i condoni hanno

responsabilità di gestire, è un’ottima occasione

della Campania avrebbero avuto tutto il tempo.

una spinta criminogenetica, perché rafforzano

per sanare ciò che non era sanabile. E lo fan-

Come, giustamente, hanno fatto! Signori, ma

nei cittadini la convinzione “costruiamo, tan-

no (lo dice Molinaro, non lo dico io!) scrivendo

qual è il problema?! L’avvocato Molinaro ha fat-

to prima o poi verrà un altro condono”. Questi

un articolo 25 che in parte abroga il condono


decreti legge di mettere nel nulla lo statuto Albertino - abbiamo la possibilità, nei modi e nelle forme previsti dalla legge, di impugnare in parte il decreto Ischia, per sottoporlo all’esame del giudice delle leggi (cioè la Corte Costituzionale), il quale, se ritiene che la norma impugnata sia in contrasto la annulla e dobbiamo rifare tutto daccapo. Che ci siano profili di dubbi di legittimità costituzionale è stato affermato da più parti. Non spreco parole, perché tutti conoscete gli argomenti sviluppati al riguardo. Da tecnico del diritto, invece, consegno alla vostra riflessione un profilo di legittimità costituzionale che mi sembra fino ad ora non sia stato sviluppato: la violazione del giudicato costituzionale. Premesso che le sentenze della Corte Costituzionale appena pronunciate sono irretrattabili, perché non sono impugnabili, a differenza di quelle dei giudici ordinari, mi chiedo e chiedo a tecnici di del 2003. E allora, io dico: secondo me è un ul-

a richiedere la sospensione fossero… (puntini

provata esperienza: se più sentenze della Cor-

teriore provvedimento di condono edilizio, un

puntini, andate a leggervi la relazione!) (Ndr.

te Costituzionale (ripeto, 225 del 2012, 117 del

quartino di condono edilizio, perché è limitato a

Dalla relazione del Sen. Orsi: “Per verità e giusti-

2015) hanno detto che il terzo condono è più

tre degli 8mila e rotti Comuni italiani, per far sì

zia politica dobbiamo spiegare perché si è giun-

restrittivo, può il legislatore ordinario renderlo di

che quegli immobili, in toto o in parte realizzati

ti a questa emergenza, perché cioè il Governo

fatto meno restrittivo? Siccome sono un mode-

abusivamente in quella fascia temporale, possa-

è dovuto intervenire. Lo dico, colleghi, perché

sto Pubblico Ministero, aspetterò il verdetto della

no rientrare nella legalità. E così il Governo, che

non vorrei che qualcuno fosse tentato di giudi-

Corte, se (ed in quanto) la questione verrà supe-

in questo modo va oltre il Governo Berlusconi,

care questo provvedimento come se non fosse

rata. Evidenziando ancora una volta il dato stori-

si mette l’anima in pace. Ma io chiedo al Gover-

- come invece è - la risposta, seppur parziale,

co, senza indugiare in un giudizio di opportuni-

no in carica (questo dato Molinaro non ce lo ha

ad una specifica richiesta della Regione appena

tà: l’articolo 25 ha consentito alla legge del 2003

detto): e gli immobili realizzati dopo il 31 marzo

insediata, della comunità territoriale, delle Pro-

di potersi applicare anche sull’isola d’Ischia, cosa

2003 non sono proprio considerati? Sono stati

vince, di numerosissimi sindaci della Campania

che in base al tenore originario non era possi-

danneggiati dal sisma? E qui casca l’asino... Al-

che abbiamo ricevuto in Commissione, nonché

bile. Il legislatore ordinario può fare quello che

lora, io dico: per quale motivo, gli abusi dopo il

ad una richiesta promossa perfino da autorevoli

vuole? Sì, ma in certi limiti. Sono stati superati?

31 marzo 2003 hanno evitato ricorsi al Tar, ecc,

esponenti della magistratura campana, che han-

Non spetta a me dirlo. Io vi dico che c’è stata una

sono stati demoliti dal Padreterno, e rimangono

no auspicato un intervento statale per gestire

previsione legislativa ben meditata per consenti-

tali, mentre quelli entro il 31 marzo 2003 devono

una situazione che è giunta sul piano dell’emer-

re agli autori degli abusi edilizi di vedersi esami-

essere sanati?! Non vi è dubbio che si è voluto

genza di ordine pubblico”).

nate le domande di sanatoria con minore rigore.

- non voglio usare il termine favorire - diciamo

Mi avvio alla conclusione: è legge dello Stato e

Per cui mi augurerei che terremoti, per altro di

consentire, eccezionalmente... Però, signori, an-

quindi va rispettata. Però sappiamo tutti bene

lieve intensità, e altre possibili calamità, non sia-

datevi a leggere la relazione del senatore Orsi

che in un sistema come il nostro - a Costituzio-

no poi l’occasione - non voglio dire la scusa - per

al disegno di Legge di conversione del decreto

ne rigida e non a Costituzione flessibile, come

scardinare la coerenza dell’ordinamento. Per fi-

legge 28 aprile 2010. Si diceva, per giustificare

era l’ordinamento pre-repubblicano, cosa che

nire, l’articolo 25, ma non solo, prova in manie-

la sospensione delle demolizioni giudiziarie, che

consentì al governo dell’epoca anche con dei

ra incontestabile che quanti, fra cui c’era chi vi parla, a poche ore dal sisma del 21 agosto 2017, misero in relazione, tenuto conto della tenuità della scossa tellurica, alcuni danneggiamenti e/o abbattimenti ad una edificazione abusiva e quindi il più delle volte non a regola d’arte, avevano ragione. Eppure, fummo additati come sciacalli e quant’altro… Questo è ingiusto e va detto.

Nelle foto di queste pagine, momenti della protesta contro gli abbattimenti che la sezione ambiente e territorio della Procura di Napoli guidata da Aldo De chiara cercò di far eseguire a Ischia, fra il 2008 e il 2011.


E’ "

fondamentale capire se ci sono edifici, abusivi o meno sul piano giuridico, posti su terreni oggettivamente troppo pericolosi dal punto di vista

sismico ma anche idrogeologico o di rischio alluvionale, per cui non devono essere abitati. Queste sono le case che dovrebbero essere evacuate e abbattute, perché le due cose camminano di necessità insieme, altrimenti qualcuno inevitabilmente ci tornerà a vivere. Questo è l’abusivismo che non andrebbe sanato in alcun caso.

(Giuseppe De Natale, geologo)

"


Q "

uesto è il momento in cui bisogna alzare la testa e chiedere di più per noi stessi come fanno altrove, chiedere contributi e azioni speciali per rilanciare

l’intero territorio e non limitarsi al comma astruso e inconcludente al quale puntualmente tutte le ricostruzioni rimangono impiccate, facendo dell’Italia la peggiore nazione in tema di ricostruzioni post sisma. I numerosi fallimenti delle recenti ricostruzioni ci dicono con chiarezza che bisogna cambiare passo, cambiare metodo, acquisire una visione nuova della programmazione territoriale dove le norme e le regole rispondano alle esigenze della comunità, della qualità della vita e dell’ambiente. (Silvano Arcamone, architetto)

"



i

S P E C I A L

SICUREZZA PER RIPARTIRE Interview_ Riccardo Sepe Visconti Photo_ Francesco Di Noto Morgera Stefano Fiorentino

V

52

ivere in un paese sicuro è assolutamente possibile. Il vulcanologo Giuseppe De Natale, ricercatore dell’INGV, la massima istituzione italiana in tema di terremoti, che con l’Osservatorio Vesuviano monitora il territorio dell’isola d’Ischia, illustra in questa intervista l’interessante progetto elaborato per mettere in sicurezza le aree del nostro territorio sensibili rispetto al pericolo rappresentato dalle scosse sismiche. Frutto di un anno

di studi compiuti con la sua equipe, il lavoro è stato da poco reso pubblico, e costituisce una proposta concreta, finalizzata a intervenire in maniera sistematica sugli edifici esistenti per migliorarne la resistenza in caso di terremoto. Finalmente, quindi, si ragiona in termini di prevenzione, tanto invocata di fronte ai rischi naturali cui tutta l’Italia è soggetta, ma altrettanto disattesa. Nel suo ultimo intervento in ordine di tempo,

il sisma si è generato è localizzata esattamente

Piuttosto che ricostruire si deve mettere in

in occasione della presentazione del progetto

sotto il centro abitato del Majo, a 1,5-2 km di

sicurezza: l’attuale zona rossa il 21 agosto 2017

dedicato alla messa in sicurezza dell’isola

profondità. Altro fattore di cui tenere conto è

ha sperimentato l’VIII grado della scala Mercalli

di cui parleremo in questa intervista, lei ha

che la mappa della pericolosità sismica dell’isola

(Ndr. Elaborata dal sismologo e vulcanologo

sottolineato come i danni ingenti subiti dalle

d’Ischia è chiaramente sottostimata, nel senso che

Giuseppe Mercalli, valuta l’intensità dei terremoti

case nella zona del Majo-La Rita non sono da

le accelerazioni di progetto previste, e che stanno

osservandone gli effetti distruttivi sulle costruzioni

imputare al fatto che fossero abusive. A cosa

alla base del calcolo ingegneristico preliminare alla

e sull’ambiente) e, nel caso di un terremoto come

sono dovuti, allora?

costruzione degli edifici, sono circa la metà di quella

quello avvenuto nel 1883 può sperimentare

Le case non crollano perché abusive, potrei anche

effettivamente registrata il 21 agosto 2017 dalle

l’intensità massima, l’XI grado, vale a dire

costruire senza titolo edificatorio un bunker

nostre strumentazioni all’Osservatorio Geofisico

accelerazioni anche 3-4 volte superiori a quelle

d’acciaio resistente al terremoto, ma ciò non

della Sentinella. Ciò significa che anche un edificio

di progetto attuali. Ebbene, dobbiamo far sì che

toglie che rimanga abusivo da un punto di vista

costruito il giorno prima, perfettamente a norma,

nelle aree dove possono verificarsi terremoti

giuridico. Ma dal punto di vista tecnico, il mio di

poteva essere gravemente colpito o collassare.

dall’VIII grado in poi della scala Mercalli, che

geologo e vulcanologo, gli edifici sono crollati

Prendere atto di questo cosa implica dal

hanno conseguenze molto serie sulle costruzioni

e sono stati danneggiati perché la faglia da cui

punto di vista del geologo?

in muratura, gli edifici vengano portati in


categorie di minore vulnerabilità, resistenti a quel

ricostruire” tutti i centri urbani, quanto piuttosto

infatti, le faglie sismogene si situano di solito a 10-

tipo di sollecitazioni. Sappiamo, infatti, grazie

usare tecniche di consolidamento per le quali,

20 km sottoterra; a Casamicciola, invece, fra 1 e

all’esperienza che ci viene dal sisma del 1883, che

fra l’altro, gli ingegneri italiani sono dei maestri -

3 km al di sotto del centro abitato. La vicinanza

in quella zona i terremoti possono essere molto

data l’esperienza che abbiamo di terremoti che

della sorgente sismica comporta che anche con

violenti. Tecnicamente è un’operazione fattibile,

si verificano in paesi e città con edifici storici in

magnitudo tutto sommato basse (come è stato

non è molto costosa data la limitatezza della

muratura spesso di grande valore architettonico,

il 21 agosto 2017, quando è stato registrato il 4°

superficie coinvolta da possibili forti danni per un

che non si possono semplicemente buttare giù

grado circa della scala Richter) si siano prodotte

futuro terremoto e sarebbe un modo per rendere

e rifare. Nelle zone limitrofe a quella rossa si può

accelerazioni molto molto importanti e quindi

sicura Ischia, che è un “marchio” turistico, oltre a

consolidare in gradi differenti per rendere le case

tanti danni. Ebbene, esaminando la sismicità del

essere molto popolata. Potrebbe costituire, inoltre,

adatte a sopportare le sollecitazioni che ci si aspetta

passato capiamo che questi terremoti si possono

un esempio per iniziare un’operazione analoga su

in quei determinati punti. Esiste una classificazione

ripetere anche a intervalli di pochi anni, o pochi

scala nazionale.

internazionale per gli edifici in muratura stilata per

decenni, come si vede dalla sequenza del XIX

Possiamo

che

categorie costruttive e c’è un’esperienza a livello

secolo, quando fra il 1828 e il 1883 ci sono stati

dovrebbero essere interessati da questi

circoscrivere

i

luoghi

mondiale della resistenze di ciascuna categoria

almeno 6 episodi, sempre nella stessa zona con

interventi preventivi?

alle sollecitazioni sismiche. Abbiamo appena

intensità fra VII e XI grado della scala Mercalli,

Giuseppe Mercalli dopo il terremoto del 1883

pubblicato in un bel volume della società di

quello disastroso del 1883. E nel 1881, Mercalli

realizzò una mappa di risentimento molto accurata,

geologia ambientale il nostro studio dell’ultimo

stesso ammonì a non ricostruire lì; altri scienziati

che registrava i danni sugli edifici: ebbene, essa

anno in cui usando queste tabelle identifichiamo

e i politici presero posizioni diverse ma purtroppo

è sovrapponibile, fatto salvo che il terremoto fu

quali sono le tipologie costruttive che a nostro

ebbe ragione lui. E’ evidente, quindi, che se ci

molto più forte, alla mappa di danneggiamento del

avviso possono coesistere nelle diverse zone

guardiamo indietro diventa tanto più urgente un

2017. E anche per quanto riguarda gli eventi sismici

dell’isola, prendendo come riferimento appunto

progetto serio di messa in sicurezza. Certo, non

più antichi, le aree colpite sono le medesime. Ciò

le sollecitazioni massime attese in caso ci sia un

possiamo dire con assoluta certezza che accadrà

vuol dire che la sorgente da cui si innescano le

terremoto come quello del 1883. Abbiamo scelto

ancora con tale modalità, ma per principio di

scosse è sempre la stessa e questo è importante

un taglio estremamente pratico, perché pensiamo

precauzione dobbiamo lavorare intorno a questo

perché ci indica con attendibilità dove intervenire.

sia bene agire in modo veloce per poter mettere

tema. Mettere in sicurezza i centri urbani è un

Quindi, se ipotizziamo, e le valutazioni scientifiche

in sicurezza l’isola e dare un segnale ad altre zone

investimento sul futuro, a breve come a medio

supportano questa ipotesi, che il terremoto

d’Italia.

lungo termine. Si dovrebbe ragionare in questo

massimo atteso sia quello tipo 1883, partendo

Può sintetizzarci i risultati del vostro studio?

modo per tutto il territorio nazionale e così

dalle mappe di Mercalli che indicano le varie fasce

Ci sono alcuni concetti fondamentali: il primo è

purtroppo non è; ma almeno nel caso di Ischia,

di intensità sismica, si può procedere a esaminare

che la distruttività del terremoto del 2017, come

abbiamo indicazioni circostanziate e la possibilità

gli edifici e quindi ad operare su di essi per far sì

di tutti quelli del passato con uguale origine

di operare con costi bassi. Essendo, infatti, le

che possano resistere alle massime sollecitazioni

(ma questo è il primo forte che abbiamo potuto

faglie da cui nascono i terremoti ischitani molto

che ci si aspetta in quelle aree.

analizzare con tecnologie moderne), è dovuta al

superficiali, questi ultimi sono sì molto distruttivi

Lei comprende fra queste anche la zona

fatto che le faglie sono estremamente superficiali;

ma il loro raggio di azione è circoscritto, mentre i

rossa dell’ultimo terremoto?

nei terremoti appenninici di origine tettonica,

terremoti che avvengono a maggiore profondità

Certo, è possibile metterla in sicurezza ma si deve valutare se conviene farlo per delle semplici abitazioni, oppure se non sia meglio delocalizzare le case e in quella zona pensare di realizzare opere strategiche che possono essere anche di alto valore culturale. Per esempio, sono d’accordo con la proposta di installare al Majo un centro di ricerche sismologiche e vulcanologiche. Nell’idea di voler rendere sicure le case della zona rossa è sufficiente intervenire su di esse, o vanno abbattute e ricostruite? Antisismico è un termine un po’ abusato, indica una situazione assoluta, mentre dovrebbe essere un concetto graduato, nel senso che un edificio può essere resistente a un determinato grado di sollecitazioni, ma se queste crescono non lo è più. Poi ci sono aree con sollecitazioni sismiche molto forti (ed è il caso della zona rossa) in cui effettivamente sarebbe necessaria un’edilizia antisismica intesa in senso molto avanzato e, immagino, ma devono dirlo gli ingegneri strutturisti, gli edifici andrebbero ricostruiti piuttosto che consolidati. Tuttavia, quando parlo di messa in sicurezza non intendo “distruggere e

La carta geognostica-sismica di Ischia redatta da G. Mercalli, in cui sono rilevate le aree di danneggiamento dopo i terremoti avvenuti nel corso dell’800, fino a quello del 1883, le frane, l’attività idrotermale.


coinvolgono zone più vaste. A proposito del terribile terremoto del 1883, diciamo una parola definitiva sul confronto con quello del 2017: quest’ultimo è stato meno forte? Sì, sicuramente è stato meno forte, cioè la sua intensità intesa come danno massimo è stata molto minore di quella del 1883 (nella zona rossa VIII grado e XI grado Mercalli); i terremoti alla sorgente durano sempre pochi secondi, poi siccome le onde sismiche hanno velocità diverse man mano che ci si allontana la durata percepita può essere più lunga. Dando una scala di magnitudo, se l’ultimo è stato 4.4, nel 1883 fu fra 5.5 e 6 scala Richter. E ogni grado di magnitudo in più è un fattore 30 in termini di energia, quindi è stato da 100 a 900 volte più forte. La

legge

per

la

ricostruzione

voluta

dal Governo prevede di effettuare una microzonazione della zona rossa: cosa è e come funziona? La microzonazione considera dettagliatamente le tipologie di terreno dove si è verificato o può ve-

vivere. Questo è l’abusivismo che a mio parere non

termine dei lavori.

rificarsi un terremoto, per capire se, per esempio,

andrebbe sanato in alcun caso.

Lei pensa sulla base di quello che il Gover-

ci sono aree franose, che possono essere soggette

Lei dice che l’adeguamento costerebbe poco:

no e gli altri Enti coinvolti stanno facendo,

a liquefazione, o se ci sono stratificazioni super-

avete condotto uno studio dei costi? Quanto

che si sono indirizzati su questa strada, cioè

ficiali tali da amplificare le sollecitazioni sismiche,

può costare adeguare, per esempio, una

definire la zona più a rischio, esaminare cia-

creando danni superiori a quelli che si avrebbero

villetta di 150 mtq?

scun edificio che vi si trova e controllare gli

su terreni di altro tipo. E’ molto importante, ma

Dipende naturalmente dal punto di partenza e da

interventi? O teme che resti solo oggetto di

nel nostro caso non la considero fondamentale

quello a cui si deve arrivare: le posso dire che con i

studio?

per avviare in tempi brevi un progetto di messa in

colleghi ingegneri abbiamo fatto una prima stima

Da italiano, come lei, sono ugualmente scettico,

sicurezza, perché se consideriamo le mappe di in-

di massima - magari attaccabilissima - per l’intera

ma da esperto devo dire quello che andrebbe

tensità elaborate dopo il 1883 da Mercalli, i danni

operazione di consolidamento di edifici nelle zone

fatto; tuttavia, ho visto grande sensibilità da parte

rilevati all’epoca contengono in sé già tutte le in-

in cui si sono già avuti terremoti con danni dall’VIII

dei Sindaci coinvolti. La legge di conversione

formazioni sia sulla sollecitazione sismica che sulla

grado in su, ed è una superficie di circa 25 km

del Decreto Genova non mi sembra contenga

risposta dei terreni. Nel senso che se vediamo che

quadrati, più o meno centrata sulla zona rossa

riferimenti chiari e precisi nella direzione che

alcune zone sono state più danneggiate di altre,

attuale: il costo totale dovrebbe aggirarsi fra 50 e

indichiamo noi studiosi, perché si parla di

abbiamo i dati per valutare i possibili differenti ef-

100 milioni di euro.

riparazione, ripristino, ricostruzione degli edifici

fetti locali del sisma. Certo, gli insediamenti urbani

Questo tipo di intervento può farlo il singolo

danneggiati ma non ci sono le parole “messa in

sono cresciuti rispetto alla fine del XIX sec., per cui

proprietario?

sicurezza”. Tuttavia, alcuni passaggi potrebbero

la microzonazione va eseguita, ma penso non sia

Certo, esiste anche il sisma bonus, una legge

lasciare uno spazio per questo tipo di interventi, mi

strettamente necessaria per iniziare la messa in si-

ottima, che risponde all’esigenza di un progressivo

riferisco alla discrezionalità che ha il Commissario

curezza.

miglioramento degli edifici su tutto il territorio

alla ricostruzione per poter operare in maniera più

Qual è allora secondo lei il primo passo da

italiano, ma se si vuole realizzare un’operazione

ampia di quanto scritto nel testo, cioè la semplice

compiere?

mirata in aree critiche come quella di Ischia non

ricostruzione della zona. Sono disponibile a dare

Eseguire un esame dettagliato della vulnerabilità

può essere a macchia di leopardo. In altre parole,

una mano e mi piacerebbe come ricercatore e

dei singoli edifici, per valutare gli interventi necessari

se un cittadino interviene e il suo vicino no, come

come italiano che la cosa si concretizzasse, ma

a portarli in categorie di minore vulnerabilità. E

accade affidandosi alla volontarietà, è possibile

soprattutto come grande estimatore dell’isola,

queste verifiche dovrebbero riguardare anche

che in caso di scosse l’abitazione del primo

un luogo incantevole, bellissima dal punto di vista

i terreni su cui le costruzioni si trovano. Infatti,

regga ma le altre cadano danneggiando anche

ambientale e turistico e interessante da quello

secondo me è fondamentale capire se ci sono

quella. Inoltre, le direttive per il sisma bonus non

scientifico - fra l’altro fui il primo, nel 1993, a

fabbricati, abusivi o meno sul piano giuridico,

definiscono il grado di adeguamento sismico

portarvi stazioni di rilevamento sismico moderne.

posti su terreni oggettivamente troppo pericolosi

da conseguire. Invece, secondo me almeno in

In Italia non c’è stato finora un intervento risolutivo

non solo da un punto di vista sismico ma anche

certe aree sensibili la messa in sicurezza va resa

capillare come quello che prospetto per Ischia, che

idrogeologico o di rischio alluvionale, per cui non

obbligatoria: dove nel 1883 il terremoto ebbe

potrebbe mettersi al riparo del tutto da danni

devono essere abitati. Queste sono le case che

un’intensità dall’VIII grado in su si dovrebbe

molto seri, ciò che conta infatti è che l’edificio non

dovrebbero essere evacuate e abbattute, perché

rendere obbligatorio il consolidamento indicando

collassi, perché in questo modo si riduce molto la

le due cose camminano necessariamente insieme,

con precisione l’obiettivo da raggiungere, cioè

probabilità che ci siano vittime.

altrimenti qualcuno inevitabilmente ci tornerà a

la categoria superiore, e ciò implica controlli al


S P E C I A L

i


LA GRANDE SCALTREZZA Text_ Pasquale Raicaldo Photo_ Riccardo Sepe Visconti Francesco Di Noto Morgera

G

iacomo Pascale, sindaco nel momento più difficile. Perché

cura il suo piano per fare breccia su Roma. Protetto dalla solidità

c’è chi ama vincere facile. E chi, suo malgrado, si trova

argomentativa dell’avvocato Bruno Molinaro, il deus ex machina

catapultato nel posto giusto, ma al momento sbagliato. Il

dell’articolo 25 (o lo “Scassinatore del terzo condono”, come abbiamo

Comune in dissesto finanziario: basterebbe questo. Il terremoto. Roba

voluto immaginarlo sempre in questo numero di ICity), con cui il

da far accapponare la pelle. E allora bisogna parafrasare il celebre e

sindaco ha dato vita a un vero e proprio sodalizio, e dal peso politico di

pluripremiato film di Paolo Sorrentino per sintetizzare la complessa

Domenico De Siano, Pascale ha saputo costruirsi una sua personalissima

gestione politica del primo cittadino di Lacco Ameno, immobiliarista di comprovate doti, uomo del popolo, la politica nel sangue, qualche problema di salute dribblato non senza coraggio negli ultimi anni. E poi il terremoto, già. Dall’emergenza alla dura lotta per l’articolo 25, Pascale ha mostrato i muscoli. E il cervello. Lo ha fatto per l’utile machiavellico del suo popolo, senza mai arretrare. Anzi, mettendoci la faccia. Se il suo collega di Casamicciola, Giovan Battista Castagna, ha spesso preferito indietreggiare davanti all’incedere pericoloso dei media, lui no: Giacomo ha indossato l’elmo e preparato lo scudo, pronto a respingere con forza le stilettate della «stampa nemica», come ha spesso ripetuto. A Non è l’Arena ha mostrato i muscoli a Massimo Giletti e Antonio Di Pietro, infastidendosi per le difficoltà del contraddittorio a distanza. Ha rinnegato con forza, sin dai giorni successivi al sisma, l’etichetta di “abusivi” attribuita agli sfollati e, per estensione, ai cittadini lacchesi e casamicciolesi. E mentre difendeva il vessillo dell’isola dalle molotov incendiarie di stampa, tv e opinione pubblica, disegnava con meticolosa


rubrica, dando del tu a Matteo Salvini (“coccolato” a Lacco Ameno

terminata”. Fuma come un turco e nel via-vai del suo ufficio, nel cuore del

nella sua fuga d’amore pasquale, fra cena al ristorante e partecipazione

municipio di Lacco Ameno, accoglie speranzoso gli inviati dei quotidiani

alla via crucis lungo corso Rizzoli) e prendendo confidenza con Luigi

nazionali: “Voglio farle capire una cosa sui condoni, vuole un caffè?”.

Di Maio, durante la sua puntata nell’isola istruito a dovere sull’epopea

“Guardi, una cosa è il terremoto, una cosa è l’abusivismo”. “E allora io

dell’abusivismo ‘made in Ischia’. Rapporti veri, senza troppi fronzoli,

le dico: bisogna radere al suolo l’isola?”. Volitivo e caparbio, non molla

che gli hanno poi consentito - nelle ore degli emendamenti sul DL

terreno. Efficace? Certo. Ed è lì che risiede la grande scaltrezza: arrivare

Genova e delle pericolose oscillazioni di quel contestatissimo testo - di

all’obiettivo (leggasi l’articolo 25 del DL Genova) con ogni mezzo, con

avere una corsia diretta con Lega e Movimento 5 Stelle.

la costante attività persuasiva nei confronti della politica nazionale - cui

Blitz continui a Roma, più grande scaltrezza che grande bellezza.

continuerà a darsi del tu - e con l’appassionato e infaticabile lavoro

La verità è che Giacomo col terremoto ha avuto un conto aperto

quotidiano di chi prova a smussare gli angoli dell’opinione pubblica

personale sin da subito: duramente danneggiate dal sisma le case

nazionale. Riuscendoci? Non sempre. E così accade che, avvelenato,

della madre ottantasettenne (“Costretta a lasciarla in lacrime, un colpo

colpisca soprattutto il PD e Renzi, attraverso il suo profilo Facebook,

durissimo a livello emotivo”) e delle sorelle, a Casamicciola. Colpita

più valvola di sfogo che vetrina accurata. Lo fa quando il DL vacilla e,

la sua, a Lacco Ameno, anche se con lesioni non troppo profonde.

al solito, non usa mezzi termini: “È veramente triste che un ex sindaco

Presente in zona rossa nelle ore clou, quando la palazzina accartocciata

di una città importante come Firenze, ex presidente del Consiglio

di via Serrato intrappolava le fragili vite di tre bambini.

dei Ministri, leader di un partito politico e senatore della Repubblica

L’adrenalina lo ha tenuto insonne per settimane, forse mesi. Schietto

spari cazzate di questa portata! Dove ha letto di un condono tombale

il rapporto con il commissario per l’emergenza, Pippo Grimaldi.

per le case abusive di Ischia? In quale parte del DL ha letto che si

Complesso quello con le frange più presenti degli sfollati, da Annalisa

potrebbero salvare trentamila case costruite in modo abusivo? Credo

Iaccarino a Susy Capuano. Tra i sindaci dell’isola, è forse il più istintivo:

sommessamente, senatore, che lei sia come si dice da noi: chiacchiere

non ha l’equilibrio democristiano di Del Deo, gli manca il razionale

e distintivo. Straparla dicendo bugie e in questo caso, mi creda, non sa

aplomb di Caruso, è assai più impulsivo di Castagna, vive il paese molto

neppure di cosa sta parlando». Missili che giungono a destinazione,

più di Ferrandino. Un approccio che gli procura grattacapi, anche. A

imbarazzando il numero uno del PD isolano, Giosi Ferrandino. E’ la

meno di due settimane dal terremoto, lamenta un’aggressione dalle

politica, bellezza. O meglio: scaltrezza.

parti di piazza Fango: va all’ospedale Rizzoli perché, racconterà, mentre stava disponendo interventi di messa in sicurezza di stabili pericolanti un uomo gli si rivolge contro intimandogli di non muoversi. Per poi dirgli: “Ti devo segare in due!”. Lui resta sbigottito, poi però lo sfiora con un pugno. “Capisco il nervosismo della gente sfollata - commenterà a freddo - ma non posso tollerare la violenza di chi intende speculare sul terremoto: questo signore, contro il quale ho già predisposto un’azione legale, aveva chiesto che la sua impresa fosse coinvolta nei lavori postsisma. Quanto successo davanti a decine di testimoni è intollerabile”. Non piace a tutti, questo sindaco schietto e senza filtri, che s’inventa l’iniziativa “Un sindaco in piazza” per esporsi davanti a tutti - residenti e turisti, mamme preoccupate dai doppi turni e imprenditori alla canna del gas - e soprattutto, dice, per farlo senza filtri. Domande e risposte, un sindaco imperfetto ma accessibile. Al quale chiedere, dal quale ottenere risposte. “Non posso promettervi la luna”, ripete. “Ma non dormirò sonni tranquilli finché l’emergenza post terremoto non sarà

In apertura, in alto il sindaco Pascale con il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca e il premier Giuseppe Conte, in occasione della visita di quest’ultimo a Ischia e, in basso, con Matteo Salvini. In basso, qui, a sin., Pascale, insieme al sindaco di Casamicciola Giovan Battista Castagna, accoglie il vice premier Luigi Di Maio; a ds., fra l’avvocato Bruno Molinaro e l’ex procuratore Aldo De Chiara.


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F

orse il compito degli artisti è far sentire attraverso i dipinti la musica del mare, l'odore della risacca, il frastuono dei ricordi. Forse il compito degli artisti è trasportare la propria piccola terra in qualsiasi posto della Terra. Africa nera, Piccole Antille, Tropici mediterranei. Gino Coppa ha portato Forio altrove, le ha dato nuove radici. Gino Coppa ha regalato a Forio colori che non aveva mai avuto. Il colore diventa luccichio sulla sabbia, bagliore improvviso, raggio verde leggendario fissato su tela. Forse questo è il compito degli artisti regalare colori nuovi alla nostra esistenza daltonica. Ciao Maestro. Corrado Visone



A R T

78

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GINO COPPA (1934-2018): LA FORZA DELLE FORME Interview_ Silvia Buchner Photo_ Riccardo Sepe Visconti


È

partito da Forio per tornarvi tante volte, Gino Coppa. Alla ricerca di suo padre, della propria maturità artistica, per quanto consapevole fin da giovanissimo che dipingere sarebbe stato il suo mestiere, del contatto con altri mondi e culture. Incontra così la sua Africa, che esplora con amore e che per anni trasfonde in migliaia fra schizzi, bozzetti, quadri, anche di notevolissime dimensioni. Ma contemporaneamente conosce e si fa conoscere con le

sue opere nelle gallerie europee e americane, esponendo a Parigi, Londra, New York, Zurigo, Berlino, Essen. Una continua, rigorosa e incessante ricerca e sperimentazione di tecniche e materiali, una fedeltà quasi ossessiva ad un tema dominante, studiato, analizzato a lungo e con meticolosità in infinite variazioni; una sensibilità sociale, “etnica”, “antropologica”, attenta e attratta da realtà arcaiche, ancestrali, caratterizzano i lavori di Gino Coppa. A Forio dipinge i suoi 3 figli piccoli, ma non c’è discontinuità tra i due cicli africani, in particolare il secondo, e quello dei bambini, appunto. I bambini “foriani” e i tuareg fasciati nei loro turbanti blu, gli uni e gli altri raffigurati raccolti su se stessi, le donne magrebine avviluppate nei loro lunghi abiti colorati, diventano figure essenziali e arcane, immagini monumentali, potenti, ieratiche che si allargano sul supporto occupandone totalmente lo spazio. L’anatomia è manipolata, reinterpretata e alterata dall’artista alla ricerca dell’astrazione, dell’essenzialità, della semplicità, della sintesi in forme geometriche, architettoniche, mentre il colore, audace, acceso, deciso, puro, vibrante, conquista una sua autonomia. Lo abbiamo incontrato nel suo splendido studio foriano: fra enormi tavoli coperti da fogli di carta, supporti per dipingere, quadri, contenitori in cui sono ordinatamente suddivisi un’infinità di pennelli, spatole, barattoli, tubi di colore, scaffali occupati da cornici, tele ancora bianche, raccoglitori in cui sono archiviati bozzetti, corrispondenza, fotografie, giornali, cataloghi, e poi moltissimi libri, cavalletti, casse per far viaggiare le opere, con disponibilità e cortesia Gino Coppa ci ha parlato di sé…


Com’è stata la sua gioventù a Forio? Sono cresciuto senza padre, lui era un civile che lavorava in Africa con la ditta Astaldi, costruivano strade e piazze ad Addis Abbeba. Fu fatto prigioniero durante la guerra: a un certo punto scappò e visse in un villaggio, nella casa del capo, e riapparve nel 1947, ma ci scriveva e sapevamo che era vivo. Durante tutta la mia infanzia, ho sognato l’Africa, perché era il luogo dove stava mio padre. Avevo chiaramente una propensione innata per le espressioni artistiche: a 6 anni i miei amici mi portavano pezzetti di carta in cui ritagliavo un perfetto profilo di Mussolini e da ragazzo inventavo maschere e costumi favolosi per Carnevale.

Da giovanissimo, ho dipinto soggetti ischitani, ma sono relativamente pochi quadri: essendo poverissimo, mi facevo da solo i colori per dipingerli e tuttavia i quadri di quel periodo sono quasi tutti ‘in buona salute’. A 16-17 anni già esponevo in collettive italiane, come S. Marino, Riviera del Conero, La Spezia, ero invitato sotto giuria e accettato regolarmente. Finalmente un critico d’arte mi notò alla Quadriennale di Roma, era il 1950, in quell’occasione vendetti anche uno dei due quadri accettati. Perché ha messo da parte presto i temi ischitani? Sognavo l’Africa, e un critico d’arte turco vide i miei quadri a Roma e mi propose una mostra a Instambul: vendetti tutte le opere e con quei

soldi acquistai un biglietto per l’Africa, per raggiungere mio padre. Lo trovai in Uganda: il volo per arrivare a Nairobi, con un piccolo aereo a elica, durò 21 ore, 8 ore per attraversare il lago Vittoria fino ad Entebe, con un aereo di legno e tela: fu impressionante e io non avevo mai volato prima. Suo padre si era molto legato all’Africa… Sì, vi tornò per altri 22 anni dopo la guerra, aveva 3 mesi di vacanza ogni 3 anni. Io andai nel 1957/58 e per un anno girai l’Africa nera: l’Uganda appunto, dove lui lavorava in quel periodo, il Kenia. Gli africani lo amavano molto, perché li trattava bene, diversamente dalla maggioranza degli altri. Le donne, infatti, si


davano agli operai italiani perché non avevano di che nutrire i propri figli, e in cambio ricevevano neanche soldi, ma il pane o il pollo che avanzava. Ho visitato anche il Congo, ricco di miniere, allora era pieno di occidentali facoltosi, ha l’unico lago dell’Africa centrale in cui si può bagnarsi senza pericoli, ma un costume da bagno costava 23.000 lire nel 1958. Cosa ha fatto durante quell’anno? Ho dipinto tutto il tempo, centinaia e centinaia di schizzi di villaggi, persone, bambini, scene di animali, donne, che lì non avevano paura di farsi vedere e ritrarre, diversamente da quelle dell’Africa islamizzata. A parte il desiderio di ritrovare suo padre, cosa


l’ha affascinata dell’Africa? Un’umanità che mi ha sconvolto, per la sua miseria, per le persecuzioni razziali che ha subìto: il contatto con tutto questo mi ha cambiato, mi ha reso migliore come uomo e, tornato in Italia, sono diventato comunista, nel senso che ho acquisito consapevolezza delle ingiustizie sociali che ci sono nel mondo. Tutto ciò ha influito su di me e ha contribuito a fermare la mia mente sul mondo africano, che ho dipinto per oltre 10 anni. Appena rientrai a Forio, iniziò il lavoro dei grandi olii che nacquero come un’esplosione, li ho sviluppati senza guardare i bozzetti, che mi servono in realtà per incamerare e fermare immagini e sensazioni nella mente. Subito cominciarono ad arrivarmi inviti per esporre queste opere a Parigi, Londra, New York. Ha continuato anche in seguito a dipingere soggetti africani? Sì, ma ispirandomi all’Africa araba, che fino a quel momento avevo volutamente evitato. E’ stato un caso: nel 1976 degli amici mi invitarono ad andare con loro in Marocco per un viaggio e fu un altro shock. Ma da quando nacquero i miei 3 figli, si aprì anche un altro ciclo, a lungo infatti ho dipinto i bambini, ho fatto centinaia di studi e poi dei grandi acquerelli. Che differenze ha colto tra l’Africa nera e quella araba? Quella araba è più scenografica - il deserto, l’architettura meravigliosa, la gente solitaria e silenziosa - ma non vuole comunicare la miseria e la sofferenza che pure là è tantissima. L’unica cosa che lì si muove e gioisce è la gioventù, i ragazzi che quando si va nei villaggi appaiono all’improvviso, festosi come un nugolo di uccelli, per poi scomparire di nuovo. Lei ha viaggiato nel deserto: ce lo racconti. Ho percorso il Sahara in lungo e in largo: è un viaggio da affrontare con saggezza, stando attenti a non perdere le piste, se c’è un’indecisione conviene attendere che arrivi la luce giusta per osservare le ombre e stabilire il percorso. Bisogna armarsi di pazienza e non reagire in maniera violenta, con agitazione se ci sono degli imprevisti; non bisogna correre sulle dune se non si ha una seconda macchina e un verricello, perché può non passare nessuno anche per 10 giorni. Noi portavamo viveri al massimo per 2 giorni, molta benzina e tanta acqua, ma ci fermavamo ogni notte in oasi o villaggi. Poi si deve stare attenti ai serpenti, anche se si dorme negli alberghi dei piccoli paesi. Questo me lo ha insegnato mio padre: nel Queen Elizabeth National Park in Uganda, dormivamo in una carovana mobile, di metallo, divisa in due appartamenti da una porta e altre 2 porte ci separavano dall’esterno. Johnny, il boy che si occupava di lui, ogni sera disfaceva il letto riordinato al mattino, controllavamo che non ci fossero serpenti, lo risistemava, mi chiudeva dentro e solo allora potevo stare tranquillo. Ha fatto molti ritratti nell’Africa araba.

Sì, per esempio le donne algerine e marocchine, che si drappeggiano sempre con molti bei tessuti e veli. Quelle del gruppo dei tuareg sono molto belle, nobili, snelle, in un certo senso più libere delle altre donne arabe tanto che le si può vedere a capo scoperto, se non ci sono uomini in giro. Quanto ha contato la tecnica nello sviluppo della sua opera? Moltissimo, sono stato uno scavatore di tecniche, man mano che sono entrato in questo mondo, ho voluto conoscerlo a fondo, anche per garantire la durata delle mie opere e quindi ho studiato i colori, volevo i migliori e ho investito tutto nel mio lavoro, anche dal punto di vista economico. Non ci sono tecniche che non ho esplorato, ho fatto anche la grafica ma la trovo un po’ fredda, mi annoiava la sua ripetitività. Ha conosciuto Eduard Bargheer, il più famoso degli artisti stranieri che si sono stabiliti a Forio? E’ stato importante per me, osservandolo ho capito certe tecniche dell’acquerello: era geniale nell’usare il colore per realizzare le bellissime luci del nostro paesaggio ed era un grandissimo acquerellista. Io sono riuscito anche ad andare oltre, unendo a ciò che ho imparato da lui le mie sperimentazioni sui pigmenti, sui collanti, l’obiettivo è sempre stato quello di raggiungere una padronanza tale da riuscire a rendere, per esempio, la terra del Sahara, le sue sfumature, che si riverberano nei vestiti, negli oggetti, altrimenti il quadro resta solo una ‘cartolina africana’. Da poco, dopo una lunga sospensione di circa 3 anni dovuta a una malattia, lei ha ripreso a lavorare: come si realizza questo difficile passaggio? I temi vanno affrontati nel momento giusto. Sempre, in ogni tempo, ci sono tanti quadri non finiti, e io ricomincio da questi, ripescando quelli che mi attirano di più, e provo a finirli: in questo modo ho portato a termine anche opere che avevo iniziato 5 anni fa e per le quali non trovavo la soluzione. Almeno per uno (ndr. un grandissimo pannello con un gruppo di cacciatori africani) la soluzione era che non andava finito. Il fatto è che la maturità ti consente di vedere come non vedevi prima. Così, in una settimana ho finito 7-8 quadri, anche difficili. Come si vede adesso? Più maturo, appunto, e quindi vedo più chiaramente di prima quello che voglio fare, ma mi è rimasta una prudenza estrema prima di imbarcarmi in un’avventura nuova, che ci sarà, molto diversa da tutto quello che faccio oggi. Aspetto il momento opportuno, di avere la sicurezza, non di fare l’opera d’arte, ma di essere pronto a starci dentro: è come una battaglia. Io ho tanti desideri, sempre nell’ambito della continuità, che non significa continuità del tema, dello stile, perché ogni nuovo ciclo ha cambiato

il mio lavoro, ad esempio nel ‘periodo dei bambini’, generato dalla nascita e dall’osservazione dei miei figli, ho prodotto centinaia di opere: si tratta di cicli in cui tutta l’attenzione viene diretta su ciò che in quel momento mi interessa, e vi ho trasferito anche la mia infanzia e l’infanzia sofferente che ho visto in Africa. Comunque preferisco che un quadro nasca e venga finito nel più breve tempo possibile: questo acquerello (ndr. donna velata in blu) è il lavoro di due-tre ore ed è stato ammirato e recensito in tutta Europa. Ci sono anche delle cose segrete che non vi dirò su come adopero il colore, è un’esecuzione immediata, senza traccia di matita sotto, passa direttamente dal mio cervello alla realizzazione. Il rapporto tra le mani, i piedi che stanno sotto l’abito, tutto deve essere posseduto da me e va poi eseguito al più presto possibile. Quando il quadro non riesce subito, si aggiungono altre sostanze: io ho scelto di non fare acquerello su acquerello o tempera su tempera ma adopero l’acrilico, ma il risultato deve essere tale che chi osserva non si accorga dove finisce una tecnica e dove comincia l’altra. Che vantaggi offre questo sistema? Consente di recuperare un’opera assolutamente valida. Picasso, in alcuni quadri, ha adoperato pastello a cera, acquerello, inchiostro, poi non essendo contento ha usato l’acrilico oppure ha fatto oli misti ad acrilico. La cosa importante è il risultato finale: un insieme, una struttura architettonica di forme colorate che o funziona o non è niente. Anche Caravaggio, se non contenesse questo mistero nei suoi quadri non sarebbe nulla. Il pittore è in grado di predisporre - direi quasi con magia - una serie di meccanismi non visibili, chiamiamole linee di meccanica dinamica in cui questo insieme vive, anche se è per tre quarti scuro e ci sono alcune emersioni colorate, di luce. Quanto conta il soggetto, in questo discorso? Molto, è un modo di comunicare energia. Paul Klee in una lezione all’accademia di Berlino disse: “Un albero cresce dal basso verso l’alto” e accompagnò queste parole con un gesto che comunicava il partire dalla terra di un’energia di crescita, di sollevazione del tronco. Questa tensione continua deve esserci sempre, di un braccio si deve capire il peso che ha, altrimenti si riduce a mero fatto decorativo. Per esempio, nei 4 ritratti di donne arabe, nota come in quella anziana è stata violentata l’anatomia della persona perché fosse così espressiva.*

* Intervista pubblicata su Ischiacity 15 nel 2007


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M O V I E

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L’AMICA GENIALE: ISCHIA PROTAGONISTA Text_ Emma Santo Photo_ ICity

C

om’era Napoli sul finire degli anni ‘50? Com’era Ischia, come eravamo noi o come saremmo potuti essere? Ne L’amica geniale, la celebre Elena Ferrante ci risponde attraverso la narrazione di un’amicizia, quella tra due bambine, Lenù e Lila, che i lettori accompagnano, pagina dopo pagina e volume dopo volume, in tutte le fasi della vita - l’infanzia e l’adolescenza nel primo libro; la giovinezza, il tempo di mezzo, la maturità e la vecchiaia nei successivi - diventando essi stessi partecipi dei cambiamenti che investono, in più di un cinquantennio, non solo le

protagoniste ma anche il rione di periferia in cui il loro legame nasce si consolida si trasforma, il rione che “rimandava alla città, la città all’Italia, l’Italia all’Europa, l’Europa a tutto il pianeta”. E poi c’è il luogo in cui Lenù sperimenta per la prima volta, a quindici anni, “la gioia del nuovo”. Quel luogo è Ischia, che lo scorso giugno ha potuto fare un grande balzo indietro nel tempo, in occasione delle riprese della miniserie in otto puntate diretta da Saverio Costanzo, tratta dal primo romanzo della quadrilogia della Ferrante, la scrittrice italiana più amata e venduta all’estero, la cui vera identità è

rimasta avvolta nel mistero fino a poco tempo fa. A meno di un anno dai casting di A casa tutti bene di Muccino e pochi mesi prima di quelli di Men in Black, che hanno portato su queste coste lavoro, gloria, divertimento e magia, l’isola verde ritorna sugli schermi, prestando scenari e volti autoctoni (ben 180 le comparse, di cui 80 minorenni) ad un fenomeno di portata mondiale - targato HBO, RaiFiction e TIMvision - che la catapulterà oltreoceano con il titolo The Neapolitan Novels. Così, in un caldo mattino di fine maggio, il piazzale e il lungomare Aragonese di Ischia Ponte si risvegliano con una fisionomia diversa e antica. Sopra il bar Cocò campeggia un’insegna d’antan con su scritto “Ristorante Don Silvio”, mentre sul lato opposto dello slargo è spuntato il gabbiotto di una biglietteria, con l’inconfondibile sagoma del Castello sullo sfondo: sarà proprio questo, infatti,


il porto di attracco della nave con a bordo Elena Greco detta Lenù. La facciata moderna della gioielleria è stata oscurata per lasciare il posto a quella vetusta di una trattoria su cui sbuffano come vele le lenzuola che pendono dai balconi; un uomo in coppola e canottiera sosta con un mulo, suo compagno fedele anche nella vita reale; in posa sui basoli salsedinosi, valigie e quotidiani del dopoguerra legati con lo spago, e poi carretti della frutta affiancati da botti, reti da pesca stese ad asciugare sul pontile, carrozzelle trainate da cavalli, lambrette, Fiat 500 e motorette d’epoca, e una corriera azzurra in attesa dello sbarco fittizio dei turisti. La produzione cerca “volti antichi bruciati dal sole”, gente che porti scritto tra le rughe il racconto di una vita trascorsa in mare o nei campi, ma anche candidati stranieri dalla carnagione chiara o che abbiano l’aria e l’aplomb di uomini e donne di città. Alle comparse femminili viene raccomandato di presentarsi al naturale, niente make-up, le sopracciglia non vanno sfoltite, bisogna essere more, castane, bionde o rosse originali, banditi i colpi di sole o tecniche moderne come lo shatush, piercing o tatuaggi. Anche il taglio di capelli di adulti e bambini va aggiustato, ci si deve adeguare alle tendenze di un sessantennio fa. Le donne sono più restie, tuttavia c’è chi accetta senza farsene un cruccio (“Tanto sta arrivando l’estate, starò più fresca e male che va ricrescono”), chi un po’ si rammarica per aver rinunciato a quella lunghezza guadagnata con fatica, chi rivede nella sua acconciatura di scena un viso caro incorniciato in una fotografia sbiadita. Quando si viene chiamati alla

85


prova dei costumi sembra di varcare l’ingresso di una capsula del tempo: vestiti di un’epoca che i più giovani lì in mezzo non hanno attraversato e che ad indossarli oggi si sentono a disagio; cappellini e pagliette, foulard in stile vacanze romane, reggiseni a punta, borsette che pagheremmo caro in qualche negozio di articoli vintage, blazer, gonne a vita alta, divise da marinaio, stoffe consumate per farle apparire vissute e umili che si contrappongono agli abiti da sera con stampe floreali e dai colori più vivaci - parliamo di 1.500 pezzi d’epoca realizzati da dieci sarti e designer. Anche le calzature sono state curate nei minimi particolari, un calzolaio italiano ha spedito dalla Bulgaria decine di scatole di scarpe da “antichizzare”, bellissime quanto scomode, specie per chi deve passeggiare su e giù per il pontile, dove Lenuccia mangerà il gelato con il suo amato Nino Sarratore. Le riprese cominciano il 29 maggio alle 7 di mattina e si protraggono fino alle 19; il giorno seguente si girerà dalle sette di sera alle tre di notte circa. Alcune comparse vengono arruolate per calarsi nella parte dei pescatori, ma qualcuno lo è anche fuori dal set. I più fortunati possono dire qualche battuta, tra di loro c’è chi recita già in compagnie amatoriali e magari spera che in quei pochi secondi in cui la macchina da presa sarà puntata su di sé possa far breccia nel cuore di qualche regista in cerca di nuovi talenti, lo stesso Saverio Costanzo, magari. Quasi tutti, però,

sono lì a ripetere una singola scena tante di quelle volte da perderne il conto e la pazienza, a sopportare il caldo afoso, le scarpe strette, a tenere a bada i bambini che dopo ore di prove iniziano ad avvertire la stanchezza e hanno voglia di tornare a casa, non tanto per il rimborso spese previsto per la partecipazione, quanto per toccare con mano l’emozione di far parte di un sogno vero e tangibile come la finzione cinematografica e televisiva. E nell’attesa tra un ciak e l’altro, si stringono amicizie fuori dal virtuale, si condivide una giornata diversa e memorabile, si fotografano scorci di vita vissuta nella cornice di una storia che ne echeggia molte altre. Da Ischia Ponte il set si sposta, a luglio, a Barano, dove Elena Greco passerà le sue vacanze, ospitata a casa di Nella Incardo, cugina della maestra Oliviero che ha voluto premiare i suoi successi a scuola. Qui la nostra Lenù rifiorirà, l’acqua del mare dei Maronti, descritti nel romanzo come “una spiaggia sterminata e deserta, con una sabbia granulosa che frusciava ad ogni passo”, e il sole delle giornate estive, le cancelleranno l’acne dal viso, le dipingeranno d’oro scuro il corpo e la restituiranno trasformata anche nell’anima - tormentata dall’amore per Nino e da un brutto episodio che le farà interrompere bruscamente il suo soggiorno sull’isola - ad una Napoli che ritroverà immersa in “una maleodorante, disfatta calura”, al contesto del rione “dove ogni viso, ogni via era-

no rimasti di un pallore malato”, tanto che la sua abbronzatura, messa al confronto con la gente, le palazzine e lo stradone che le appariranno come una foto mal stampata, le sembrerà “eccessiva, quasi un’anomalia”. Nel salutare quel luogo dove per la prima volta sperimenta “la gioia del nuovo”, Elena Greco/Ferrante ci lascia un’immagine di Ischia alle prime luci del giorno, “quasi senza suoni, il mare fermo, solo gli odori erano intensissimi. [...] Appena il battello si mosse e l’isola, coi suoi colori teneri di primo mattino, fu abbastanza lontana, pensai che avevo finalmente qualcosa da raccontare a cui Lila non avrebbe potuto opporre nulla di altrettanto memorabile”.



B U S I N E S S

i

88 LAVORARE NEL BELLO Text_ Redazione ICity Photo_ Riccardo Sepe Visconti

A

bbiamo scelto di raccontarvi la realtà di Imperatore Travel poiché è un esempio di eccellenza. Dall’organizzazione strategica agli obiettivi imprenditoriali, dalla cura del brand alla sistemazione degli spazi di lavoro, tutto funziona nel segno dell’alta qualità. E, per un’isola che lentamente scivola verso l’appiattimento mediocre, diventa centrale l’esempio di chi, al contrario, è voce fuori dal

coro e si impegna per essere davvero competitivo.

Ventotto anni di attività e non sentirli. Il tour

tendenza dominante di quel periodo, quando si

con la creazione del nuovo brand “ImperaTours”,

operator Imperatore Travel si presenta come

vendeva l’isola in primo luogo ai turisti tedeschi,

il tour operator ha iniziato a proporre l’offerta

l’azienda più dinamica, giovane e all’avanguardia

proponendola invece come destinazione alle

turistica italiana d’eccellenza anche all’estero, dove

dell’isola d’Ischia, a partire dal design, grazie ad

agenzia italiane del Nord, in particolare Milano.

è presente principalmente sul mercato spagnolo -

una progettazione innovativa e ultra-moderna

Contemporaneamente, il raggio d’azione si

il più forte, tanto che nel 2000 ha aperto una sede

degli interni della sede principale situata a Forio,

è esteso a tutta la Campania e alle regioni

a Madrid - seguito da quello inglese e tedesco

fortemente voluta dal fondatore e CEO Luigi

specializzate nel prodotto-vacanza legato al

e in piccola quota dai Paesi scandinavi. Negli

Polito. L’intento (riuscitissimo!) era quello di creare

mare, come Sicilia e Sardegna, fino ad arrivare

ultimi anni, sta inoltre allacciando rapporti con

un ambiente stimolante, agile e “smart” per i

ad includere tutto il Sud Italia - tanto da coniare

l’Argentina, con gli USA (interessati in particolare

propri dipendenti ed uno spazio di rappresentanza

il claim “Imperatore, il Sud più bello”. Tra le

a prodotti di fascia superiore, come Sorrento),

accogliente ed esteticamente accattivante, volto a

destinazioni più richieste, la Sicilia è la reginetta

con il Medio Oriente, Dubai e India, Australia e

favorire una comunicazione più efficace. Basta

indiscussa del Meridione, anche grazie alla più

Nuova Zelanda. Gli interlocutori principali sono

varcarne la soglia, per respirare l’atmosfera

lunga stagionalità dovuta al clima, e in particolare

operatori ed agenzie che vendono al dettaglio ai

internazionale che si sposa perfettamente al suo

le isole minori - Lampedusa, Pantelleria, Eolie,

consumatori finali. Il business principale è dunque

core business. Realizzato nel 1990 con l’obiettivo

Egadi; a seguire, Ischia, Sardegna e Puglia, più

il B2B, ma anche il singolo privato può acquistare

di promuovere il turismo a Ischia e sostenere

distanziate Calabria e Basilicata. Costantemente

la sua vacanza presso il colosso dei tour operator

le strutture alberghiere locali, il tour operator

in evoluzione, l’azienda lavora per comprendere

isolani, che è al contempo agenzia di viaggio al

Imperatore Travel ha preso le distanze dalla

nelle proprie offerte turistiche tutto lo Stivale. E

dettaglio. Il punto di forza è l’assistenza e la grande



capacità di problem solving. Inoltre, Imperatore si

spesso riscontrato nel riuscire ad individuarvi

più competitivo. Nella sede di Forio lavorano 35

distingue dagli altri operatori per l’acquisizione

determinate professionalità. In più, Imperatore

dipendenti - nei periodi più tranquilli - che in alta

di contratti diretti con le strutture alberghiere (di

Travel annovera avamposti a Taormina, che

stagione diventano 130. Strategica la suddivisione

solito si opera tramite terzi), scegliendo di puntare

coordina tutta l’assistenza per la Sicilia, con circa

dei reparti operativi: posizionato all’ingresso,

soprattutto sui 4 stelle, che garantiscono il rispetto

30 dipendenti, e uffici a Milano con un organico

l’Ufficio Assistenza Clienti, dove la signora Lina

di elevati parametri di qualità.

di circa 10 persone destinate al commerciale,

Di Meglio, colonna portante di Imperatore Travel,

La decisione di Luigi Polito di realizzare ad Ischia

ossia ad incontrare i clienti sul posto. A Madrid

coordina il gruppo di addetti all’accoglienza diretta

la sede principale della sua attività, è stata

operano, invece, circa 6 persone; infine, un

sull’isola, con reperibilità h24 durante il soggiorno.

dettata indubbiamente dall’amore che lo lega

ufficio in Romania cura il settore tecnologico, per

Seguono l’Ufficio Estero ed il reparto Help Desk,

alla sua terra, nonostante le difficoltà che ha

rispondere alle esigenze di un mercato sempre

in cui operano gli esperti in web marketing che


gestiscono la comunicazione online, in primis

dell’azienda di Polito, nonché il prodotto più

l’aereo a Milano, Verona, Bologna e in 3 ore

il portale imperatore.it, utilizzato soprattutto

richiesto all’estero, sono i tour tematici, che

essere in spiaggia. Il punto debole di Ischia, d’altra

dai dettaglianti italiani. Spazi dedicati ospitano

spaziano da quelli culturali ed enogastronomici

parte, restano i trasporti, sia per le difficoltà che

gli uffici amministrativi, articolati in contabilità

agli itinerari naturalistici, tarati sull’offerta specifica

presentano che per i costi, e poi ci sono i problemi

passiva e rapporti con i fornitori di servizi turistici

delle diverse destinazioni, che permettono ai turisti

legati al traffico, che rischiano di compromettere il

e contabilità attiva, che segue le agenzie e quindi

(per la maggior parte stranieri) di poter visitare più

lavoro degli operatori che puntano su un’ospitalità

i clienti. E ancora la Direzione Amministrativa, che

località della Penisola durante una sola vacanza.

di alto livello. Problematiche che Luigi Polito segnala

interfaccia con gli enti esterni, dai Comuni all’INPS,

Parliamo di un movimento annuale di oltre

da anni: essendo, infatti, anche un albergatore,

all’Inail, all’Agenzia delle Entrate, alla Guardia

110mila clienti, di cui un buon 70% proveniente

conosce bene il valore dell’accoglienza. E lo

di Finanza. Il Call Center si occupa del booking

dal mercato domestico. A determinare il successo

si nota in ogni aspetto della sua attività, dalla

tradizionale, con circa 30 operatori telefonici il cui

turistico di un luogo di vacanza sono le capacità

qualità dell’offerta alla professionalità del suo

compito è quello di vendere attraverso il sito o il

dell’operatore di convogliare i flussi su un certo

team, all’attenzione per gli spazi della sede

catalogo cartaceo, rispondendo alle chiamate delle

territorio, ma naturalmente contano anche le

principale dove tutto è curato nei minimi dettagli,

agenzie che offrono i pacchetti del tour operator

caratteristiche intrinseche della meta prescelta.

per garantire un ambiente piacevole e di grande

ed effettuano le prenotazioni; e ancora, l’Ufficio

Ad esempio, Lampedusa è favorita dalla presenza

impatto estetico ai dipendenti come ai clienti.

Biglietteria (aerea, navale e terrestre) e l’Ufficio

dell’aeroporto che rende possibile organizzare

Una bellezza che la grande famiglia di Imperatore

Gruppi (sopra le 10 unità). Il fiore all’occhiello

voli charter, così che i clienti possono prendere

Travel vorrebbe proiettare sull’isola intera.


T O U R I S M

i

UN HOTEL A 5 STELLE SUL MARE DI ISCHIA Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ ICity

C

ala degli Aragonesi è l’unico porto turistico a gestione completamente privata dell’isola d’Ischia, in una posizione invidiabile nel comune di Casamicciola Terme, al centro dell’isola sulla costa settentrionale. Ben riparato per 365 giorni all’anno, Cala degli Aragonesi offre approdo sicuro sia d’estate che d’inverno. A terra la sua collocazione consente di raggiun-

gere con facilità qualsiasi punto dell’isola. Per godere di tutto quanto essa offre, ristoranti, shopping, parchi e stabilimenti termali, passeggiate ed escursioni nella sua magnifica natura, itinerari storici e culturali, spettacoli ed eventi.



Cala degli Aragonesi mette al centro la passione per la propria terra e il suo mare, la sua mission è offrire un soggiorno di qualità, caratterizzato da dinamismo, energia e versatilità, per rendere la permanenza dei diportisti un momento di benessere a 360 gradi. Per questa ragione ha attivato una carta servizi Nisola Marina - Ischia Quality Moorings destinata a proporre servizi di qualità, rendendoli espliciti, comunicandoli e, dunque, sottoponendosi con continuità al giudizio dei suoi ospiti circa il grado di soddisfazione raggiunto. La Carta Nisola Marina nasce nell’idea di miglio-

rarne l’efficienza ponendo sempre al centro le aspettative di chi ne fruisce. Per questa ragione, essa sarà sempre monitorata nel suo gradimento e quando necessario aggiornata. I servizi offerti dalla Carta si caratterizzano per una serie di requisiti che accomunano tutte le strutture che aderiscono al circuito Nisola Marina - Ischia Quality Moorings. Si garantisce quindi: - disponibilità di tutte le informazioni relative alla descrizione dei servizi, modalità e tempi di fruizione e relativi costi; - accessibilità alle attrezzature portuali, assicurata attraverso informazioni chiare e infrastrutture

che agevolano le fasi di avvicinamento, accesso, permanenza, partenza; - rispetto degli orari in cui si garantiscono le prestazioni; - presenza di personale professionale formato sia per tutte le necessità dei diportisti durante l’intero soggiorno, che per informare circa l’ampia offerta di intrattenimento sull’isola e sempre a disposizione per fornire risposte il più sollecite possibile alle richieste collegate ai servizi offerti; - la sostenibilità dei servizi offerti e la tutela dell’ambiente sono un punto fermo per le strutture che aderiscono alla Carta.


Il porto turistico di Cala degli Aragonesi offre i servizi essenziali collegati all’attracco ed alla permanenza in porto (e i cui costi sono compresi nella tariffa applicata per l’ormeggio). Assistenza ormeggio e disormeggio erogazione di acqua e corrente elettrica disponibilità di servizi igienici e docce area ristoro riservata sito internet wifi guardiania e videosorveglianza H 24 ritiro a bordo dei rifiuti, raccolta di oli esausti e batterie Servizi di manutenzione effettuati da personale interno con l’applicazione di tariffe predeterminate (lavaggio delle imbarcazioni, degli interni,

marinai di supporto per escursioni).

zione gite ed escursioni, servizio nursery, agenzie immobiliari e di viaggi.

Servizi di manutenzione all’imbarcazione ed alle sue attrezzature, effettuati da ditte convenzionate e selezionate per la loro qualità: alaggio e varo, riparazione scafi, motori e vele, lavorazioni tecniche, operatori subacquei, acque nere e sentina, distributore carburante e lubrificante, lavanderia, rimessaggio e custodia invernale. Servizi per l’intrattenimento durante il soggiorno, dal parcheggio al servizio navetta, noleggio auto, barche biciclette, scooter, disponibilità di strutture alberghiere e termali, bar e ristoranti, farmacie, negozi e boutiques, palestre e centri benessere, diving center e scuole vela, organizza-

Cala degli Aragonesi s.r.l. Porto Turistico di Casamicciola Terme - VHF CH9 tel. (+39) 081 98 06 86 - mob. (+39) 337 846220 fax (+39) 081 99 56 66 - info@caladegliaragonesi.it



F A S H I O N

CHIARA CALISE

i


ART DIRECTOR & PHOTO_ Riccardo Sepe Visconti PHOTO ASSISTANT_ Dayana Chiocca MODEL_ Chiara Calise MAKE UP_ Nancy Tortora per Aglaia, Ischia HAIR_ Raffaella Tortora per Aglaia, Ischia DRESS_ Cicli Scotto Bike Shop, Ischia LOCATION_ Terrazza dei Maronti - Barano d’Ischia

Le due biciclette a pedalata assistita Speedy verde e nera, pieghevoli, si differenziano per il telaio, quello basso (bici nera) è dedicato alle donne e a chi cerca un confort aggiuntivo, perché le rende molto comode. La potenza è di 750w, la batteria 52v, la più potente attualmente sul mercato per questo tipo di biciclette (ricarica in 4 h). Made in Italy, il telaio in alluminio è garantito a vita; display a led, faretto e clacson incorporato si controllano dal manubrio, forcella ad aria con ammortizzatore regolabile. Sella morbida in gel che si adatta alla forma del corpo, con taglio ergonomico, le ruote da 20 pollici smorzano bene le asperità del suolo.


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In questa pagina e nell’ultima, due biciclette a pedalata assistita City Commuter di Pedego, azienda californiana che produce bici dal design molto curato e al tempo stesso molto robuste sia nella parte elettronica che nella struttura e quindi affidabili nel tempo. 250w di potenza, il manubrio ampio e la sella assai larga danno un confort ulteriore. La rastrelliera posteriore accoglie la batteria con il faro integrato e costituisce un comodo appoggio per montare un cestino, le ruote consentono una pedalata performante su strada. Il sistema a pedalata assistita ha 5 livelli di potenza che supportano automaticamente l’andatura a secondo delle caratteristiche del luogo (raffiche di vento, salite) e può essere disattivato agevolmente dal pannello di controllo sul manubrio.


Qui e nella pag. seguente: body Team Cicli Scotto, guantini Pissei, caschetto Gist.

sopra, l’avvocato Bruno Molinaro; accanto, Vito Crimi, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega alle aree sismiche. Nelle pag. seguenti, il vicepremier Luigi Di Maio in visita alle zone terremotate con il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, e il sindaco di Forio Francesco Del Deo. Bruno Molinaro con l’ex Procuratore Aldo De Chiara (a ds) e l’avvocato Innocenzo Militerni.

ecologica 103


SICURA


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Nella pag. precedente e accanto: giubbino e guantini Pissei, calze Mbwear, caschetto Bell Elmets.

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H A I R

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IL BOB IDEALE Text_ Cecilia D’Ambrosio

I

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l mondo dell’Hair Fashion contemporaneo si rivolge a un pubblico variegato

Bikkembergs, Daniele Calcaterra, Daks e tanti altri - scopriamo cosa ci propone

ed ha quindi la necessità di essere camaleontico, di assumere volti diversi.

la moda per questo autunno-inverno con Cristian Sirabella, hair stylist e

A differenza dei decenni passati, infatti, durante i quali potevamo stabilire

direttore artistico dell’affiatato Team di Picasso Hair & Beauty, indiscusso punto

tendenze ben definite, oggi anche per gli stilisti del capello la moda va in

di riferimento per chi vuole prendersi cura della propria capigliatura ad Ischia.

molteplici direzioni: le chiome sono corte, ma anche molto lunghe (solo se ben

La tendenza è ben sintonizzata su effetti di mosso naturale, lunghezze medie e

curate, però!) anche se il must assoluto sono le lunghezze medie ed è sufficiente

tantissime onde, più un’interessantissima proposta di frangia dallo stilista Etro.

dare un’occhiata alle photogallery dei red carpet per rendersene conto.

“Ma a differenza di qualche anno fa, quando si preferivano teste dall’aspetto

La parola magica è “bob”, o carré per i francesi, caschetto in Ita lia. Declinato

super pulito, i capelli assumono adesso una consistenza materica, salina e per

in tante varianti, con una libertà che consente a tutte le fisionomie di trovare la

ottenere questo risultato hanno un ruolo decisivo i prodotti per lo styling che

giusta proporzione e di essere al tempo stesso di tendenza.

devono essere leggeri ma dagli effetti ben precisi, e una presenza importante

Di ritorno dalla Fashion Week di Milano - dove lavora per brand come

nei backstage è quella delle linee di R+Co, must anche per i Vip e gli stilisti


più esigenti. Un ruolo di primaria

Come stabilire quindi lo stile perfetto? “Il segreto - sintetizza Cristian

importanza viene dato, inoltre, alle

Sirabella - è la personalizzazione, in salone abbiamo un momento dedicato

colorazioni, la cui qualità cresce

a chiarire qualsiasi dubbio per ogni servizio che si desidera effettuare, è la

sempre più, lasciando i capelli

base di partenza di tutto e può durare pochi minuti oppure anche mezz’ora,

più morbidi e resistenti, per

ma è indispensabile sia per la cliente che per lo stilista. Nei nostri saloni la

effetti cromatici decisi e meno

cliente è sempre informata preventivamente su tutto quello che farà, sulle

sfumati rispetto al passato” -

tempistiche

chiarisce Cristian. Insomma, più che mai il colore completa la forma, anche attingendo a nuance che non esistono nella gamma dei naturali, ritornano infatti i viola intensi, il color prugna, i moka sia chiari che scuri e i fluo. L’unica condizione vincolante

e sui costi; senza soprese, è rilassata e si gode

al cento per cento il tempo che le dedichiamo”. Un ambiente moderno, un team professionale e aggiornato su tagli, colori e tendenze, prodotti di altissimo livello: questa è la realtà di Picasso Hair&Beauty. E allora, che aspettiamo...?

è che il colore deve risultare compatto e deciso. Se si prediligono le tonalità scure, quelle comprese tra il castano profondo e il castano medio, il riferimento è il cioccolato fondente, pieno, con riflessi metallizzati. Per le chiome bionde il riferimento è l’ultra white, platino chiarissimo dai riflessi freddi nelle declinazioni beige, rose gold e grigio ghiaccio. Sono colori difficili da ottenere e da mantenere, soprattutto sui capelli delle donne mediterranee: ma la linea di colori senza ammoniaca di Redken è ideata appositamente per ovviare a questo problema e garantire stabilità cromatica per lungo tempo anche per chi lava la testa frequentemente. “A questo proposito, il mio prodotto preferito in questo periodo è Re.Store di Kevin Murphy ci confida Cristian. E’ una maschera che si crede uno shampoo: deterge perfettamente i capelli sia secchi che grassi perché privo di solfati e non fa schiuma ma è sostanzialmente una maschera iper-nutriente!”. Sulle passerelle è stato un tripudio di carré compatti, lisci e lucidi, con linee piene, per virare poi a tagli molto corti o fino a metà collo abbinati a una frangia cortissima nella proposta di Etro. Le lunghezze poggiano sulle spalle, sigle e acronimi sono dappertutto: il BOB (caschetto) si allunga e diventa LOB, Long Bob, per movimentarsi in un WOB, Wave Bob, il carrè mosso e così via... Per lo styling ancora una volta gioca un ruolo decisivo il prodotto: l’effetto lucido quasi come se i capelli fossero di cristallo si ottiene con Shimmer Shine, un prodotto leggero di Kevin Murphy, con microparticelle che attivano la luce. Per l’effetto dei capelli mossi dalla brezza marina, con una sapidità delicata, ‘croccante’ come d’estate, ma non troppo, i migliori prodotti di styling sono firmati R+Co: “per le radici suggerisco la lozione volumizzante Dallas, invece sulle lunghezze amo il Sail, che regala un effetto salino soft, come dopo una giornata trascorsa in barca”. Un segreto? Invece della lacca, adoperate lo shampoo secco, il mio preferito è Death Valley, non lascia una patina bianca ed ha un profumo fantastico!”.

Picasso Hair and Beauty Care Via Ferrante d’Avalos 1 piazza S. Girolamo, Ischia Tel. 081 993158 picassoparrucchieri.it - info@picassoparrucchieri.it Picasso Hair & Beauty


A R T

i

ART INVASION A FORIO

110

Text_ Silvia Buchner Photo_ Riccardo Sepe Visconti Dayana Chiocca

S

ui muri si è sempre scritto. Per lasciare una traccia di sé, per

esprimersi, a lungo considerata illegale (e in parte tuttora lo è), indossa

gridare di esistere, per raccontare la propria visione del mondo.

nuovi abiti, scopre obiettivi diversi, Banksy e il napoletano Jorit Agosh

Atti vandalici o arte? Segno di irrefrenabile creatività alla

- suoi i bellissimi ritratti iperrealisti sui palazzi di Forcella ma anche di

ricerca di un palcoscenico - strade, pareti, mezzi di trasporto - da cui

Ponticelli e S. Giovanni a Teduccio - vengono considerati delle star, e

si raggiungono migliaia di persone o espressione di un’anarchia che

tanti artisti come loro sono chiamati dalle istituzioni per portare le loro

spinge a non “rispettare” gli spazi comuni? Il graffitismo, il muralismo,

opere in quartieri borderline. Di questo fenomeno abbiamo parlato con

oggi la street art, hanno le loro radici nelle metropoli americane, New

Salvatore Iacono, navigatissimo appassionato di arte contemporanea e

York in particolare, dove i writers operano dagli anni ‘70 (ma i semi

ideatore di una galleria molto speciale, per il luogo in cui si trova, ai piedi

di questo complesso linguaggio, anzi una serie di linguaggi con i loro

di una torre, in una stradina nel centro antico di Forio e per il fatto di

codici ben precisi, i loro simboli, furono piantati ancora prima). Intanto,

essere dedicata alla street art appunto. “Quando ho ereditato dai miei

questa forma d’arte più che mai viva, sempre alla ricerca di altri modi per

genitori la casa in cui sono vissuti, mi sono detto: ma perché limitarmi


a ristrutturare l’ennesimo appartamento? Perché non mettere in un ambiente al quale sono legato ciò che amo di più?”. Nasce così circa un anno fa Ischia Street Art, che ha nella galleria il perno di una serie di progetti e collaborazioni dedicati all’arte di strada, ad eventi di urban art, ma anche alla rigenerazione di ambienti. “Quello che non dice la politica, la religione, la società lo dice la street art con messaggi che entrano nella testa delle persone. Una sorta di contro-potere comunicativo, che ha in sé una spinta all’attivismo, all’impegno sociale e predilige le aree grigie delle città”. Ma allora con Ischia cosa ha a che vedere? “Attenzione, anche noi abbiamo i nostri muri grigi, gli spazi anonimi, trascurati, spesso collegati ad edifici pubblici che appaiono davvero tristi. Anche da noi ci sono posti adatti a diventare le ‘tele’ dei writers” - spiega lo street art manager. Andare a vedere per credere: le opere realizzate grazie alla collaborazione degli artisti portati da Salvatore Iacono in occasione della prima edizione di Ischia Street Art International Festival (tema: ambiente e inquinamento) sono talvolta poetiche, sempre divertenti, e dimostrano come possano inserirsi bene anche in contesti particolari come quello dell’isola. “Li seleziono in base al mio gusto, mi devo innamorare dell’artista e di ciò che fa”. E allora Ivan Akesenov, russo, ha portato i suoi colori sgargianti in un mix di figurativo e astratto,


Tony Gallo, padovano, le sue figure fantastiche, fra umano ed animale,

due icone, Bud Spencer e Terence Hill, nello stile pop che lo identifica.

che sembrano uscite da una fiaba (dalla Gattara, su una parete davanti

Sono dell’illustratore urbano Davide Brioschi, insieme a Teresa Sarno,

alla Galleria alla sirena che regala garbo al brutto muro che circonda

gli interventi più recenti, ancora sulle pareti esterne della Galleria, in

l’altrettanto brutto palazzo del Municipio, sempre a Forio; e c’è uno dei

un bianco e nero grafico. Cambiano gli strumenti adoperati - si va dai

suoi inconfondibili personaggi anche su una cabina elettrica a Zaro). La

pennelli alle bombolette spray, agli stencil, e gli stili, c’è chi predilige il

180, alias Mauro Carrafiello, ha dedicato al ciclo della vita la sua opera

figurativo e chi il puro gioco dei segni del lettering o addirittura della

visibile sotto il tunnel del Soccorso, mentre il Paperino di Umberto Koso

calligrafia - in comune l’esuberante fantasia di chi trova in superfici

Lodigiani ha trasformato uno scorcio presso la Galleria di Iacono in una

che noi non vediamo neppure il luogo giusto per comunicare. Oggi,

striscia di fumetti. Sempre lui, in collaborazione con la scuola Media

infatti, sempre più spesso i writers cercano di muoversi nella legalità,

di Lacco Ameno, ha realizzato nel cortile interno dell’istituto, sotto gli

ricevono in affidamento dai Comuni le superfici su cui lavorare, e lo

occhi attenti degli studenti, un lungo murale con protagoniste altre

fanno soprattuto nei quartieri più difficili, dove la gente convive spesso


con il degrado quotidiano dei luoghi, o per lo meno con l’anonimato

altri. Ma io non demordo, anche perché la presenza di queste opere

che li contraddistingue e dove i giganteschi murales sono colore, vita,

diventa un deterrente contro il vandalismo, i ragazzi, infatti, tendono

identità altrimenti poco visibili, diciamolo con un termine abusato ma

a non danneggiare le pareti dipinte, al massimo aggiungono le loro

qui necessario - sono bellezza, di cui tutti possono fruire, semplicemente

tags”. Tuttavia, questa resta una forma d’arte peculiare: gli autori dei

uscendo di casa. “E’ una mentalità questa che si sta affermando,

murales sanno che le loro opere possono essere censurate, cancellate,

ma l’isola è ancora indietro, naturalmente per le sue caratteristiche

ricoperte da quelle di altri writers, deteriorate dagli agenti atmosferici.

intrinseche, che la narcotizzano sul piano dell’effervescenza culturale per

Fa parte del gioco. “E’ un’arte libera, loro vivono con gli incarichi che

la sistemica mancanza di attività osmotica con l’esterno; non è facile,

ricevono, e vendono stampe e opere indoor. Queste ultime sono uguali

quindi, far capire alle Amministrazioni le potenzialità di iniziative come

nelle tecniche e nei contenuti a quelle realizzate all’aperto, ma i supporti

il Festival della street art. Ho trovato un certo sostegno nel comune

cambiano, a me non piace la tela che considero superata, e quindi ho

di Forio, che ha anche dato spazi dove lavorare legalmente, non negli

creato io stesso delle superfici con pannelli in polistirene, quelli isolanti


per l’edilizia, trattati con delle vernici, in modo che abbiano l’aspetto

Galleria perde la sua connotazione tradizionale per diventare interattiva:

della parete ma siano superleggeri”.

le pareti bianche saranno a disposizione degli artisti e il pubblico potrà

Rinunciare al fascino, che sicuramente ogni writer ha provato,

partecipare mettendo la propria tag. “Il fatto di essere in un ambiente

dell’illegalità, consente di essere coinvolti in progetti che avvicinano la

chiuso consentirà di esprimersi in totale libertà, lavorando anche su temi

gente al mondo della street art. E’ il caso dei laboratori, come quello

e immagini che in strada potrebbero essere oggetto di censura”.

realizzato alla scuola Media Vincenzo Mennella di Lacco Ameno, dove Salvatore Iacono organizza corsi per imparare a usare stencil e bombolette. E ancora, il comune di Forio gli ha affidato l’intera superficie del tunnel del Soccorso per creare una galleria urbana a cielo aperto, e un tratto della parete prospiciente il porto per interventi di riqualificazione attraverso il writing. E inoltre, dal 1 gennaio 2019, la


K I D S

i

#FASHIONKIDS


A ds. in alto, per Giacomo total look Chicco, a ds per Matteo e in questa pagina, da sin., per Desiree, Desideria ed Aurora, abiti e calze Mayoral, scarpe Chicco.


117


118 Accanto per Vincenzo abiti Mayoral, scarpe Chicco. Nella pag. successiva, dall’alto, per Dylan maglia e felpa Mayoral, pantaloni e scarpe Chicco; per Salvatore abiti Mayoral, scarpe Chicco. A seguire per Adrian abiti Mayoral, scarpe Chicco.


AD & Photo_ Riccardo Sepe Visconti Photo Assistant_ Dayana Chiocca Coordination_ Cecilia D’Ambrosio Dress_ Primi Anni, Casamicciola Terme

Make Up_ Nancy Tortora per Aglaia Centro Estetico, Ischia Hair_ Raffaella Tortora per Aglaia Photo Retouching & Graphic_ Riccardo Fioretti Assistant_ Raffaela Mendella

Location_ Ristorante Club Lo Scoglio, S. Angelo Special Thanks_ Paolo Di Maio Models_ Desideria Sforza, Desiree Castillo De Leon, Aurora Trani, Giacomo Calise, Dylan Ferrigno, Adrian Marte, Vincenzo Colicchio, Salvatore Vitale, Leonardo Isticato, Matteo Schiano



121




Sopra per Leonardo giacca in maglia e jeans Mayoral, scarpe Chicco.




PRIMI ANNI STORE Via Castiglione, 24 - Casamicciola Terme Info. 081. 992040 Primi Anni Ischia



129

E V E N T

i

SLOW SMOKING:

REGOLE DI FUMATA LENTA E DI DEGUSTAZIONE DEL SIGARO Text_ Emma Santo Photo_ Dayana Chiocca

U

na questione di cultura, eleganza, savoir-

ventato una vera e propria leggenda nell’universo

qualità oppure occasionale. E ci sono i sommelier

vivre. Il sigaro non si fuma, si assapora.

del fumo lento. Niente a che vedere con il tabagi-

del sigaro, come Gianluca Sinisi (che si fregia anche

Ogni boccata è “un’esperienza di ricerca-

smo nevrotico e compulsivo. Ci sono ritmi e rituali

del titolo di “catador”, ossia maestro conoscitore)

to piacere per i nostri sensi”, come soleva ripetere

slow da rispettare, l’osservanza di un galateo che

che studiano e sperimentano gli abbinamenti nella

Zino Davidoff, il celebre imprenditore svizzero di-

determina se ci si trova davanti ad un fumatore di

ristorazione di eccellenza e, naturalmente, nel beverage. Maestria e precisione si ostentano già dall’accensione. “Il sigaro va tagliato, acceso tra le dita, non in bocca - spiega Sinisi. È preferibile utilizzare listelli di cedro, fiammiferi particolari o accendini alimentati a butano, con fiamma morbida, mentre si sconsigliano cerini, candele o i classici Zippo a benzina, perché il forte odore che sprigionano ne altererebbe il gusto. Si riscalda, quindi, il piede, ovvero la parte terminale, e si fanno dei movimenti lenti con la mano che simulano il tiraggio. Questo, sia per un motivo igienico (verrà infatti porto al cliente, rigorosamente con i guanti bianchi), sia per evitare un errore che fanno in tanti: se si inizia a tirare troppo, la nicotina si addensa, creando asprezza. Il tempo stimato per un’accensione perfetta è di un


minuto e mezzo/due, l’importante è ottenere un

glia di tabacco più esterna. Dopo il taglio, effettua

garo ha due caratteristiche fondamentali: confe-

braciere regolare”.

un “tiraggio a crudo” (ossia a sigaro spento), così

risce quel sentore amarognolo e, per il processo

Per il presidente dell’Ischia Cigar Club, la cadenza

da percepire l’intensità dei profumi ed identificare

di combustione, provoca secchezza delle fauci.

di fumata ideale è di un ‘puff’ ogni 60 secondi: la

il primo bouquet di aromi, che andrà ad evolversi

Gli spirits, che siano whisky, rum o grappe con un

nicotina avrebbe così il suo sfogo naturale e non

durante la fumata. “Una volta acceso - spiega Sini-

grado alcolico superiore ai 40/45 gradi, seccano il

si correrebbe il rischio di surriscaldare il prezioso

si - senti la tostatura, le note conferite dalle scatole

palato e in più vanno ad accentuare l’amarezza.

manufatto. Come per il vino, anche il suddetto

in legno di cedro, che rilasciano il giusto livello di

L’abbinamento ideale, dal punto di vista tecnico,

oggetto di culto necessita di un corretto sistema

umidità. Un Toscano regala echi legnosi, di cuoio

riesce invece a creare il giusto bilanciamento tra

di conservazione, per preservarne le caratteristiche

e terra, e per questo si sposerà benissimo con una

questi due fattori. Ad esempio, un muffato, simile

organolettiche nel tempo. Basti pensare che un

fiorentina e un vino rosso strutturato; un Cubano,

al passito prodotto con uve botritizzate, mitiga l’a-

Avana ben curato si conserva fino a quindici anni

invece, avvolge il palato con accenni di vaniglia,

sprezza e conferisce quell’acidità in più che stimola

senza perdere le sue qualità. Il primo parametro da

nocciola, anche un po’ di miele in alcuni. Nei più

la salivazione, equilibrando i sapori”.

controllare è l’umidità, il cui livello ottimale oscilla

stagionati puoi sentire il cacao o la liquirizia, men-

Lo scorso marzo, il sommelier campano, in coppia

tra il 65% e il 75%, mentre la temperatura, che in-

tre non avverti la nota erbacea di quelli freschi”.

con Francesco Ventura, ha conquistato la meda-

fluisce sulla longevità, deve restare sui 16-18 gradi.

Per quanto riguarda le regole della degustazione,

glia di bronzo al campionato mondiale Habanos

Solitamente, il catador parte da un esame estetico,

Gianluca è pronto a sfatare un mito. Anzi, due. “Il

World Challenge, che si è tenuto a Cuba, facen-

che gli permette di stabilire la purezza del prodotto,

binomio sigari-distillati è sbagliato quanto quello

do sbarcare per la prima volta in assoluto nell’Isla

analizzando colore e tipologia della “capa”, la fo-

pizza-birra (che genera un surplus di lieviti). Il si-

Mayor il babà, presentato come un vero e proprio


131

GIANLUCA SINISI

trait d’union tra lo spirit e lo smoke, grazie alla sua

Classe 1979, tarantino d’origine, napoletano e ischitano d’adozione, è un agente della

consistenza spugnosa. “Un esperimento interes-

Squadra Mobile di Napoli, amante del bon-vivre e dell’eleganza in tutte le sue declinazioni,

sante - racconta Sinisi - ho tagliato a metà un babà

dall’abbigliamento alla tavola. Sommelier e degustatore ufficiale certificato AIS (non solo

di media grandezza, preparando una bagna con

dei vini, ma anche di whisky, rum, birra e sigari), membro dell’Organizzazione Nazionale

bucce di limoni di Amalfi e d’arancia, zucchero di

degli Assaggiatori di Formaggio (Onaf), vanta, tra gli altri, il titolo di “catador”, maestro

canna e acqua. Ho quindi aggiunto del rum Ron

conoscitore del sigaro. Classificatosi qualche mese fa terzo al campionato mondiale “Haba-

Cohiba Union, dalle note vanigliate, 2cl su una par-

nos World Challenge”, dal 2011 è presidente dell’Ischia Cigar Club, ideato per promuovere

te e 4cl sull’altra. Dato che il sigaro ha un’evoluzio-

corsi didattici e cene di degustazione guidate, con abbinamenti a distillati di pregio, ciocco-

ne di fumata, ho consigliato di assaggiare la metà

lato, tè e grandi vini, nonché eventi culturali, musicali e sociali. Con la collaborazione della

meno alcolica con la prima fase e quella più carica

Scandinavian Tobacco Group Italia e di Ischia Dream, l’Agenzia di servizi di lusso ed eventi

con la seconda. Avevo scelto un Cohiba Genios

premium dell’avvocato Antonio Carotenuto, della quale Sinisi è event manager, il suo Cigar

(della linea Maduro 5), con sentori di cacao che

Club ha ospitato sull’isola verde la finale italiana del campionato mondiale di fumo lento

controbilanciavano la dolcezza del babà. A subli-

2018, tenutasi lo scorso giugno. Con questo spazio ICity inaugura una serie di conversazio-

mare il tutto, la freschezza e l’acidità degli agrumi

ni con Gianluca Sinisi, dedicate agli affascinanti mondi dei sigari, dei distillati, dei formaggi,

presenti nella bagna, che contrastava la secchezza

degli accostamenti fra questi prodotti, dello stile sartoriale maschile.

delle fauci provocata dalla combustione, creando un’armonia di gusto e aromi perfetta”. Mica pizza e fichi... e birra.






T E C H N O L O G Y

i

BENESSERE IN CUCINA, UNA PRIORITA’

Text_ Cecilia D’Ambrosio

INDISPENSABILE AFFIDARSI A ESPERTI PER REALIZZARE UN IMPIANTO DI ASPIRAZIONE CHE SIA EFFICIENTE E DIA VIVIBILITÀ ALL’AMBIENTE DELLA CUCINA PROFESSIONALE.

F

orni ventilati, griglie e padelle, friggitrici e cuocipasta emanano

e profonda per intercettarli. Le prescrizioni di legge impongono l’uso

calore, sostanze grasse, odori, vapore acqueo in grande quan-

della cappa per il trattamento dei grassi, perché si tratta di sostanze

tità. Intervenire con gli strumenti adatti per eliminare o ridurre

inquinanti. E con le cappe tradizionali, grazie ai filtri presenti al loro

questi che sono fattori inquinanti per la salubrità della cucina è obbli-

interno, a patto che siano puliti con regolarità e/o sostituiti a secondo

gatorio. E va fatto bene, per “tutelare in primo luogo chi nelle cucine

del tipo di sporco che sono deputati a intercettare, si blocca il grasso

ci lavora” - spiega Vincenzo Criscuolo, alla guida di Prisma Forniture,

e le particelle contenuti nel vapore e nell’aria che sale dalla zona in

azienda che garantisce una consolidata esperienza nel settore delle

cui si cucina e si lava, e l’aria così filtrata viene espulsa all’esterno. Ciò

apparecchiature professionali e della progettazione di ambienti per la

comporta, però, due conseguenze: si crea una depressione all’interno

ristorazione e l’accoglienza alberghiera. “In una cucina dove gli spazi

della stanza che viene compensata automaticamente, attingendo aria

non sono ben distribuiti si soffre, e tutti danno la colpa alla cappa,

dagli spazi adiacenti, quindi dalla sala, dove a sua volta si creerà una

ma non è il modo giusto di ragionare. E tanto più se non si riesce ad

compensazione e, di conseguenza, sarà necessario reimmettere una

avere una metratura maggiore da dedicare alla cucina, è indispensabi-

grande quantità di aria nella sala per bilanciare quella uscita. Una situa-

le intervenire sulle fonti di calore. Faccio sempre questo esempio che

zione questa che incide sui costi di climatizzazione del ristorante, sia in

rende bene in che situazione si trova a operare la brigata: nelle nostre

estate sia in inverno, perché l’afflusso di aria dall’esterno interferisce su

case d’inverno usiamo una stufa per riscaldarci in una stanza di 3x4 m.

temperatura e umidità interne, costringendo gli impianti a un superla-

circa. Nella cucina di un ristorante con minimo 8 fuochi, 1 friggitrice

voro. E, seconda conseguenza, di fatto rimane irrisolto il problema del

doppia vasca (che riscalda come due fuochi molto potenti), griglia e

calore. Anche se si installa in cucina l’aria condizionata, infatti, la cap-

cuocipasta è come avere 20 stufe! In un ambiente che magari è di 20

pa tradizionale la catturerà e la espellerà vanificando quasi del tutto

mtq., e tutto ciò anche in piena estate”. Facilmente, quindi, si arriva a

l’effetto rinfrescante. “Sono necessarie, allora, altre soluzioni che l’in-

misurare 40 gradi e ciò rende molto più disagevole il lavoro e peggiora

novazione tecnologica mette a disposizione” - continua Criscuolo, che

la resa di chi vi è impegnato per tante ore al giorno. I fumi e i vapori

con Prisma è esclusivista per l’isola d’Ischia di Angelo Po, eccellenza

che partono dal forno e dai fuochi si protendono verso l’alto, allar-

italiana nel settore delle apparecchiature per cucine professionali. “Mi

gandosi a cono, la cappa dovrà quindi essere sufficientemente ampia

riferisco alle cappe a compensazione, nelle quali il 70-80% dell’aria


137

estratta è sostituita da aria esterna introdotta direttamente in cappa e

di confort e diseconomie: non può, quindi, essere risolto con l’improv-

da qui nell’ambiente mantenendo la pressione interna costante. L’aria

visazione o il fai-da-te, richiede, invece, la progettazione dell’impianto

reimmessa in maniera controllata nella cucina può essere, volendo,

da parte di professionisti. Oltre a sistemi di estrazione e immissione

rinfrescata o, in inverno, riscaldata grazie a uno scambiatore di calore

di aria performanti, la sofisticata tecnologia oggi a disposizione degli

che consente la cessione del calore dall’aria in uscita dalla cucina a

chef offre altre soluzioni per contribuire a tenere sotto controllo il

quella in entrata”. Il dimensionamento di questi impianti è complesso,

caldo nelle cucine. Come attrezzature - forni combinati, griglie, fry

e anche un piccolo errore nel calcolo dei flussi può provocare problemi

top, friggitrici - che raggiungano molto rapidamente la temperatura richiesta, consentendo di accendere la macchina all’ultimo momento, con un risparmio energetico e un maggior benessere per gli operatori. E’ il caso della tecnologia Cooking Pro applicata dalla Angelo Po alla sua nuova cucina modulare ICON9000. Ugualmente, il forno combinato Combi Star FX ha un sistema di raffreddamento a camera chiusa, che lo porta rapidamente a temperatura, evitando immissione di aria dall’esterno o peggio ancora il raffreddamento a porta aperta. Inoltre, il forno consente la cottura al vapore e in vaso, tecniche che assolvono a tutta una serie di lavorazioni che necessitano solitamente di grandi quantità di acqua in ebollizione sui fuochi. Ancora, il sistema Chef Comfort-Pro, brevetto esclusivo di Angelo Po, che si può inserire all’interno delle ICON9000: si tratta di una lama di aria fresca che separa lo chef dalle superfici arroventate di cottura, riducendo anche del 40% il calore proveniente dalla macchina e che, al tempo stesso, incanala efficacemente i fumi e i cattivi odori verso la cappa, contribuendo a una migliore climatizzazione della cucina.

Prisma Forniture Arredamenti, Attrezzature e Servizi per Alberghi, Ristoranti, Bar, Gelaterie, Pasticcerie, Panifici, Macellerie, Salumerie, Supermercati, Pub, Pizzerie, Lavanderie

Uffici ed esposizione: Via M.Mazzella, 213 - loc. Pilastri - Ischia - Tel. 081. 98 97 60 Prisma Forniture Snc - Forniture professionali www.prismaforniture.com


i

F O O D

RISTORANTE

L’ALTRA MEZZANOTTE Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Dayana Chiocca

L

a parola d’ordine è freschezza, del pesca-

selezionati con cura, si va da ogni tipo di frutti

in un riuscito accostamento in cui le carni della

to, dei vegetali, preferibilmente alternati in

di mare, taratufi, fasolare, cannolicchi, vongole,

seppia vengono ben completate dal gusto in-

base alla stagione, delle preparazioni rea-

ostriche serviti con gamberi e scampi ai carpacci,

confondibile dei funghi. Può essere un secondo

lizzate quotidianamente nella cucina de L’Altra

come quello di polpo con zucchine alla scapece,

leggero il calamaro scottato servito con asparagi

Mezzanotte, ristorante e pizzeria condotto con

dove la verdura preparata secondo la tipica ricet-

su una purea di pomodorini gialli, piatto fresco

passione per il proprio lavoro dai fratelli Valentina

ta con una marinatura di aceto e menta contrasta

ed equilibrato.

e Mariano Amitrano, insieme allo chef Luciano

bene con la dolcezza del polpo. E ancora, tartare,

Il pescato del giorno viene portato a tavola ed

Patalano, che ben interpreta l’impronta che vo-

di tonno e gambero rosso, sempre presenti, e poi

è possibile scegliere quello che si preferisce e il

gliono dare al luminoso locale con ampio spazio

dentice, ricciola, pezzogna a secondo di quanto il

modo in cui cucinarlo; ma si possono provare

esterno affacciato sul porto di Ischia, alla Riva

mercato offre, profumati con zeste di lime. Insie-

anche i filetti, sempre preparazioni fresche, ad

Destra. Scelta attentissima della materia prima

me ai grandi classici della cucina di mare lo chef

esempio di orata, al vapore con crema di aspa-

e personalizzazione dei piatti sono la filosofia

propone primi di sua creazione come le pappar-

ragi, oppure in crosta di patate e zucchine, con

che li guida, dagli antipasti al dolce: i crudi sono

delle condite con porcini, seppia e pomodorini,

patate, olive nere e capperi, in guazzetto con po-


L’Altra Mezzanotte via Porto, 71 (Riva Destra) | Ischia info 081 981711 L’Altra Mezzanotte

modoro fresco, aglio e prezzemolo. Ricche di sapore, le triglie scottate e servite su un letto di cavolo nero crudo a julienne e con un’emulsione di pomodoro. Non mancano, inoltre, crostacei di pregio come l’astice blu, preparato con le linguine per un primo eccellente, ma anche alla griglia, in insalata, alla catalana. E a L’Altra Mezzanotte, su ordinazione, lo chef realizzerà anche il piatto principe della cucina isolana, il coniglio alla cacciatora, preceduto da bucatini o gnocchetti con il suo saporitissimo sugo e le golose patatine fresche fritte. Il settore pizzeria è affidato ad un artigiano esperto che cura anche la preparazione quotidiana del

139 pane e della focaccia farcita (o arricchita con semi e spezie) che viene sempre portata a tavola. E’, invece, Valentina Amitrano che si occupa personalmente dei dolci, una sua passione che le consente di proporre una carta variegata: la cura per la freschezza delle preparazioni è d’obbligo, tanto che diversi dessert vengono montati solo al momento di essere portati a tavola. E si può scegliere fra specialità sempre richieste come tiramisù, torta caprese in più versioni, panna cotta con copertura di frutta fresca, crostatine, una squisita pastiera napoletana, ma anche delizie al limone, preparate con pan di spagna molto leggero, bagna e crema a base del profumato frutto, usata sia come farcitura che come copertura, e gli amanti del cioccolato non devono perdersi la mousse al cioccolato con crumble alle mandorle e salsa di fragole. Per chiudere in modo piacevole un pranzo o una cena in un locale dove l’ingrediente principale, su tutti, è il piacere di far star bene chi siede a tavola.


T E C H N O L O G Y

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L’ASSISTENTE IDEALE Text_ Silvia Buchner

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U

n tandem che consente di avere in 2 mtq un sistema di cottura e lavorazione del cibo altamente performante, e assolve a tutte le esigenze di una cucina professionale, così versatile che è perfetto sia per un ristorante con lo spazio cucina molto piccolo (come accade spesso nei centri storici), che per una struttura ampia e per una sala con tanti coperti (come nel caso degli alberghi). Queste in sintesi le performances garantite da Naboo e Neo, il sistema di cottura multifunzione e l’abbattitore, e all’occorrenza mantenitore e apparecchio di cottura, ideati da Lainox, azienda della multinazionale Ali Group colosso italiano che opera da tempo nel settore della ristorazione, coprendone quasi ogni ambito, dalla preparazione e cottura dei piatti al lavaggio, dalla refrigerazione alla gelateria, dalla panificazione al caffè. Lainox ha come settore di specializzazione la progettazione di forni e si distingue per i forti investimenti nell’innovazione. A Ischia le macchine Lainox sono distribuite in esclusiva dalla FASAM di Massimiliano Pisani, con sede a Testaccio nel comune di Barano, importante punto di riferimento nell’isola per chi fa ristorazione professionale grazie all’assortimento di marchi che offre. Naboo, che presenteremo nello specifico in questo articolo, fa parte di una nuova generazione di forni combinati, realizzati da staff di ingegneri e chef che conoscono a fondo le esigenze di chi sta in cucina. La mission per cui Naboo è stato creato, infatti, è di raggiungere obiettivi da cui oggi una cucina professionale non può prescindere, quali uniformità e costanza di risultati, razionalizzazione del lavoro che permette di abbattere gli sprechi, riduzione del consumo di energia ed acqua, migliore impiego del tempo a disposizione. Con indubbi vantaggi sia economici che di qualità della vita per chi lo adopera. Senza mai limitare, però, la necessità di personalizzare le preparazioni che tutti gli chef hanno, anzi la duttilità di uso e le tante possibilità che questi dispositivi offrono valorizzano tali aspetti. Naboo concentra in uno spazio ridotto un sistema di cottura in verticale multilivello (alimentato a gas o elettricamente), che


consente di eseguire il lavoro per il quale normalmente occorrono fuochi, friggitrice, piastra, bollitore, affumicatore - unica preparazione che resta appannaggio dei fuochi è la cottura della pasta secca. Tutti questi sistemi di cottura sono gestiti attraverso un software che supporta in ogni fase l’operatore, grazie ad un’interfaccia identica nelle funzionalità (menù, icone, files) a quella che si usa quotidianamente su smartphone o tablet, facile e veloce da apprendere e gestire. Grazie al wi-fi Naboo è costantemente connesso alla rete e al cloud che Lainox ha lanciato nel 2018, novità assoluta nel settore dei forni professionali, e che offre una gamma davvero ampia di opzioni lavorative - come vedremo. Iniziamo dalle caratteristiche del forno. Naboo lavora a convezione (con la classica aria calda), ma consente di controllare l’umidità con il brevetto fast dry: in tal modo, la stessa macchina potrà realizzare fritti e pane croccanti, gratinature e grigliati, ma pure cotture lunghe a bassa temperatura (con tutti i vantaggi che questo procedimento dà) e al vapore (regolabile da 30° a 130° e quindi ideale per tante preparazioni, dal creme caramel alla lavorazione dei surgelati), inoltre mantiene in temperatura (65°, secondo le regole dell’haccp) i cibi pronti in attesa del servizio. I piani del multilivello permettono di realizzare cotture diverse con temperature simili e quindi compatibili (anche grazie al sistema autoclima che impedisce agli odori di mescolarsi), cucinando contemporaneamente, per esempio, le spigole all’acqua pazza, la frittura, rifinendo gli apetizer per l’aperitivo e grigliando. Si tratta di programmi di

cucina automatica: una volta impostati (nella memoria del Naboo esistono già le cartelle con i macro gruppi di cotture multilivello, quindi accedere a questa funzione è semplicissimo), attiverà da solo i diversi livelli su cui si trovano le teglie da cuocere a secondo dei tempi necessari, ma è possibile creare cartelle personali e il sistema guida l’operatore e lo corregge al fine di caricare soltanto ricette e piatti con cotture che si possono eseguire insieme. Avvisando con un segnale sonoro quando la teglia è pronta. Si eviteranno, così, tempi morti, carichi parziali, errori, consumi inutili con un risparmio di oltre il 30% di tempi di produzione rispetto ai sistemi tradizionali con griglia e friggitrice. Inoltre, con la funzione just in time Naboo avvisa quando inserire le singole teglie per poterle sfornare allo stesso momento (funzione assai utile per chi fa banchettistica,e quindi deve servire molte persone contemporaneamente). Ma c’è di più: il sistema di cottura intelligente di Naboo mette a disposizione del cuoco nella memoria del forno accanto ai programmi di cottura addirittura ricette vere e proprie, con informazioni complete su ingredienti, istruzioni, accessori, storia del piatto e se ne può visualizzare la presentazione. Ciò non significa che gli chef non debbano più essere creativi: è possibile, infatti, attingere ai suggerimenti del Naboo ma anche personalizzare l’archivio delle ricette inserendo le proprie in memoria, impostando temperature (anche al cuore del piatto, grazie alla sonda in dotazione), livello di umidità, tempi e modi di cottura per ciascuna lavorazione e in funzione delle dosi. Così si avranno

a disposizione nuove preparazioni che andranno ad arricchire l’archivio del Naboo. Le ricette del singolo forno, quelle proposte dall’azienda e quelle aggiunte dallo chef, vengono tutte archiviate nel My Naboo del proprio forno; ma se si desidera ampliare il repertorio di piatti, si entra in My Nabook, un cloud esterno sempre connesso al forno: iscrivendosi si avrà a disposizione un Portale Chef dove salvare e gestire le ricette personali, sperimentare appunto nuove ricette presenti nel Cloud (periodicamente aggiornato) da scaricare liberamente, sincronizzare e gestire eventualmente più Naboo collegati, scaricare i dati haccp, visualizzare video ricette e video tutorial. Naturalmente, si possono creare ricette al 100% personalizzate da inviare via internet al My Naboo anche da supporti come computer, tablet, smartphone, quindi è possibile farlo anche stando a migliaia di chilometri di distanza da dove il forno si trova. E ugualmente a distanza si possono organizzare nuovi menù, unendo contenuti propri e residenti sulla macchina, e addirittura controllare il lavoro che il forno sta eseguendo. Per creare e inserire una nuova ricetta, si va nella sezione apposita, si riempie una serie di voci (ingredienti, accessori) e si inseriscono i cicli di cottura, uno o più, e la foto del piatto, in modo che i collaboratori possano vederlo ed eseguirlo correttamente. Abbattendo così la possibilità di incorrere in errori. Pensiamo, per esempio, di aggiungere al MyNaboo la preparazione del coniglio all’ischitana, che necessita di diversi passaggi: ha bisogno della rosolatura (primo ciclo), per cui si imposta il tempo, il livello di umidità, la


143 velocità della ventola; segue (secondo ciclo) la cottura vera e propria: si deve aumentare il livello di umidità e si devono rendere tenere le carni, quindi si può scegliere di lavorare a temperatura più bassa. Quando la ricetta è completa, si salva nella memoria del Naboo e a quel punto, se necessario, può essere trasferita a tutte le macchine collegate ad un certo account. Quindi, per esempio, l’executive chef di una catena di ristoranti che lavorino con Naboo, può inviare anche alle altre macchine qualsiasi preparazione creata. Questo sistema consente di uniformare il lavoro eseguito dai reparti nelle diverse cucine della catena e garantire che tutti gli operatori realizzeranno piatti con il medesimo risultato. Naturalmente, si può organizzare in questo modo un intero menù che può essere inviato alla stampante per avere i cartacei da adoperare in sala. Naboo supporta inoltre la lista della spesa, inviabile anche con una mail ai fornitori. Inserendo, infatti, nelle ricette gli ingredienti e il numero di preparazioni, il software in dotazione calcolerà le materie prime necessarie. Insomma, lo chef ha un vero e proprio assistente virtuale, che redige (immettendo quantità e prezzi unitari della materia prima), quando richiesto, il costo economico del piatto. Ancora, la

macchina monitora i consumi giornalieri energetici (gas o corrente elettrica), acqua e detergente. I Naboo sono presenti negli istituti alberghieri italiani, li hanno adottati nelle più grandi strutture ricettive e il singolo chef grazie al proprio account personale dopo un certo tempo possiede un archivio personale che lo accompagna nelle strutture dove il sistema è in uso. Insomma, il cloud My Nabook è la rivelazione del settore, e non è riservato solo ai possessori di un Naboo. Con la semplice registrazione al sito aziendale, infatti, ogni chef può accedere alle ricette del cloud e inserire le proprie: una scelta che apre il mondo Lainox alla comunità del cuochi. Naboo è un sistema di cottura che diventa una mentalità, costituisce un investimento importante che consente di aumentare l’offerta del ristorante e la sua qualità, e insieme di avere sempre sotto controllo i costi e di poterli abbassare grazie alle tecnologie applicate all’interno del forno. Perché l’obiettivo ultimo di Naboo è far crescere il fatturato di chi lo sceglie e migliorare il suo lavoro quotidiano. Per tutte queste ragioni, è garantita una costante assistenza: mensilmente, si organizzano i Naboo Challenge, sfide che si tengono

a Ischia presso il concessionario che ha l’esclusiva per l’isola FASAM, destinati ai potenziali clienti, ma anche chi già lo adopera; questi ultimi possono seguire anche i Naboo Experience, incontri per chi usa la macchina e vuole ampliare le proprie conoscenze. Inoltre, è attiva la Chefline telefonica, cui risponde l’application chef di ruolo, si tengono anche demo dedicate (mensili o settimanali); successivamente alla vendita è assicurata l’assistenza sulla start up della macchina, assistenza che può essere anche personalizzata in collaborazione con l’agente di zona, figura selezionata fra cuochi esperti in modo che conosca bene l’affascinante e complesso mondo della cucina.

Via Piano, 111 - Barano d’Ischia - Tel. 081 990690 info@fasamsrl.it Fasam Srl Forniture Alberghiere












T E C H N O L O G Y

A

cqua come sinonimo di pulizia, benessere, gusto di dissetarsi con un liquido sicuro e garantito, prendendo unicamente l’utilità di un bene indispensabile e risolvendo i fastidiosi

i

problemi che spesso comporta. Perché acqua significa calcare, che può danneggiare apparecchiature ed impianti anche costosi, abbreviare la

ACQUA BUONA E SICURA Text_ Cecilia D’Ambrosio

vita di elettrodomestici e capi di vestiario, rendere la pelle secca e i capelli opachi. E se bere un’acqua dal buon sapore è un vero piacere, ciò comporta trasporto e stoccaggio di moltissime bottiglie in plastica, di cui sempre più spesso si mette in rilievo i costi e la difficoltà di conservarle in modo ottimale. Culligan, specialista mondiale nel trattamento dell’acqua, ha la risposta giusta per tutte queste esigenze, per chi vuole un’ottima acqua a 360°, che sia da bere, per cucinare o per lavare. A Ischia e Procida, Eco Merid, da ormai 30 anni azienda leader nel settore della sanificazione ambientale e per il suo assortimento di prodotti per la detergenza, attrezzature e macchinari per la pulizia professionale, è concessionaria in esclusiva dal 1993 per la vendita e l’assistenza di apparecchiature Culligan. E anche in quest’ambito come negli altri in cui opera, Antonio Andreozzi, che guida la Eco Merid fin dalla sua nascita, lavora per garantire ai tanti che lo scelgono - aziende, alberghi, ristoranti, bar, ma anche privati - prodotti e attrezzature selezionati da aziende d’eccellenza e un costante aggiornamento del personale. Requisiti essenziali quando si opera in settori delicati e strategici, come quello del trattamento dell’acqua. Culligan assicura la forza di un gruppo che opera in tutto il mondo, il che dà per esempio la garanzia di poter richiedere pezzi di ricambio anche per modelli meno recenti, e data la longevità di queste macchine (un addolcitore Culligan ha una vita media di circa 20 anni) si tratta di un servizio importante, che viene svolto con puntualità. “Unire la professionalità e le competenze raggiunte in decenni di esperienza sul campo alla sicurezza che viene da un’azienda come Culligan ci consente di poter rispondere a qualsiasi problema e richiesta di chi si affida a noi” - spiega Andreozzi. Tantissimi i bar e le strutture ricettive che hanno deciso di rivolgersi a Culligan e quindi alla Eco Merid per addolcire l’acqua, “e anche i privati sono entrati nell’ordine di idee di installare un addolcitore”. Questa apparecchiatura consente, infatti, di eliminare il calcare presente normalmente nell’acqua erogata dal servizio idrico, che è di buon livello, ma nella nostra zona in particolare ricca di carbonato di calcio (nell’isola d’Ischia si colloca a 3540 ° f, quindi è classificata come acqua dura). L’addolcitore è composto da due contenitori (uno per il sale e uno per le resine necessarie a eseguire lo scambio ionico, cioè il processo che elimina il calcare) ma ci sono anche modelli per piccoli spazi, che riuniscono entrambi in un unico corpo. “L’apparecchio viene posto a monte dell’impianto idraulico e i vantaggi di avere un’acqua dolce sono sempre più chiari ai nostri clienti: significa, infatti, preservare dal calcare quindi dalla principale causa di guasti (e di spese per riparazioni o addirittura sostituzioni) lavatrici, lavastoviglie, caldaie, scaldabagni, boiler, scarichi, piccoli elettrodomestici, l’intero sistema di tubazioni della casa fino alla rubinetteria. E impianti ed elettrodomestici preservati dal calcare significa anche bolletta energetica più leggera. Ancora, l’acqua privata di calcare consente di ridurre in maniera sensibile l’uso di detersivi per il lavaggio di stoviglie e biancheria, fino a dimezzarlo, sia di eliminare quelli specifici per togliere macchie e incrostazioni che lascia sulle superfici, con un bel risparmio economico e un contributo concreto a un minore inquinamento. E lavare corpo e capelli con acqua addolcita regala pelle morbida e chioma lucente e facile da pettinare (consentendo un uso minimo di shampoo). L’elevata tecnologia degli addolcitori Culligan li rende strumenti facili da gestire, ma molto performanti e studiati per essere calibrati sulle esigenze più diverse: una scheda elettronica, che l’installatore programmerà, stabilisce quando deve entrare in azione (in


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riprendere il loro lavoro di eliminazione del calcare. Il valore aggiunto per Culligan è l’assistenza, gestita a Ischia e Procida con scrupolo da Eco Merid che segue tutta la filiera, dall’installazione, preceduta sempre da un accurato sopralluogo gratuito, indispensabile per capire il tipo di acqua su cui si deve intervenire e le necessità di chi andrà a fruire dell’impianto: un addolcitore ben calibrato sulle reali esigenze della casa, infatti, consente di non stressare la macchina e quindi di garantirle una vita lunga. Dopo l’installazione, poi, la visita del tecnico che esegue la consegna periodica del sale necessario a far funzionare le resine costituisce sempre l’occasione per controllare l’apparecchio e ricevere il riscontro di chi ne fruisce quotidianamente. Sempre in tema di acqua, indispensabile per locali, ma anche bar, spa, uffici e naturalmente famiglie è il sistema di affinaggio dell’acqua che la rende eccellente da bere: si tratta di apparecchi di dimensioni e filtrazioni diverse, disponibili in versione per luoghi pubblici e per la casa, i quali, eliminando impurità e sostanze che ne alterano il sapore, rendono l’acqua del rubinetto perfetta da bere e da adoperare in cucina. L’acqua, infatti, è anche un “ingrediente” indispensabile per tante preparazioni quotidiane, che si tratti di un brodo, minestre, pasta lessata, tè e caffè, ghiaccio, liquidi di cottura ecc. E in tutti questi casi non adoperiamo certo l’acqua in bottiglia. Quindi, avere un impianto che la filtri ci mette a disposizione acqua di ottima qualità in abbondanza, liberandoci dall’incombenza di comprarla. La migliore acqua trattata oggi è quella osmotizzata: diventa oligominerale e grazie a specifici filtri brevettati Culligan si può intervenire su qualsiasi problema, rendendola batteriologicamente pura e debellando anche la legionella. Per bar e locali pubblici, in particolare, l’ideale è il distributore Aquabar, che risolve ogni problema di erogazione di acqua per i clienti, con una costante attenzione all’ambiente e al risparmio energetico ed economico. Installando tale apparecchiatura di affinaggio, infatti, e grazie alle diverse opzioni dell’erogatore, sarà possibile spillare un’acqua sicura a temperatura ambiente, gassata e refrigerata; il gas refrigerante è a impatto zero sul riscaldamento globale e la ricarica della bombola come la sostituzione dei filtri sono uno dei servizi curati con puntualità dalla Eco Merid.

genere di notte), ogni quanti giorni (in media 3 per un addolcitore da 3 mt cubi adatto a una famiglia di 4 persone, ma in caso di maggior consumo la macchina anticiperà il processo di rigenerazione, in quanto è tarata per funzionare sulla quantità di acqua consumata) e regola la piccola percentuale di calcare che è bene rimanga nell’acqua in modo che non sia acida. In un’ora circa le resine vengono rigenerate e possono

Ex Strada Statale 270 (Variante Esterna) Via Vicinale Fasolara, 28 - Ischia Tel 081902451 www.ecomerid.it - info@ecomerid.it Eco Merid









W E B

IL MIO FACEBOOK

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Post tratti dal profilo Facebook di Riccardo Sepe Visconti


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foto a cura di

Dayana Chiocca Testi a cura di

Cecilia D’Ambrosio

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L’ARTE DI CEPPO MATTO

Text_ Emma Santo

Alle spalle della piazzetta di Buonopane, ricavata in un’antica cantina di famiglia, c’è una piccola salita che conduce a Il Ceppo Matto, l’originale galleria dello scultore Raffaele Di Costanzo. Classe ‘44, ha 40 anni quando comincia ad intagliare e scolpire il legno, che riceve in regalo da qualche amico, raccoglie tra i boschi dell’isola o sulle spiagge dopo le mareggiate, già levigato dall’acqua salata, preservandolo dalla furia del fuoco di qualche camino. Proviene perlopiù da alberi di arance e limoni, ulivi, acacie, persino ginestra, quest’ultima difficile da lavorare, spiega, per via della sua fibra assai tenace. Tronchi e radici sono muse che gli solleticano l’immaginario, sotto i suoi strumenti di artigiano e artista si tramutano in figure antropomorfe e animali dalle fattezze mitologiche. Ad ispirarlo è la natura che lo circonda, ma anche i giganti dell’arte come Michelangelo e Caravaggio e la vulnerabilità della condizione umana, rappresentata in tutta la sua precarietà. Dal groviglio di anime dannate in cui si imbatte Dante all’ingresso dell’Inferno – opera insignita del primo premio in un prestigioso concorso a Cava de’ Tirreni – al monumentale centauro di braccia, gambe, piedi umani e teste d’animale, tra cui quelle d’aquila, che simboleggia il potere, l’arroganza, passando per la smorfia di dolore e disperazione impressa sul volto del prigione, o la mano possente di uomo che stringe un corpo di donna, metafora dell’incultura della sopraffazione che culmina nel grido muto di un toro ormai fantasma, vittima del crudele rituale della danza della morte. “È il pezzo di legno che mi parla, ogni scultura è una sfida a chi è il più forte – racconta Raffaele Di Costanzo. Una volta intuito cosa posso ricavarci, mi metto subito al lavoro, dicendo a me stesso: ‘se sbagli, lo butti via’. Finora non ho buttato mai niente, la considero una vittoria”.



#2

SFIDA DI FAMIGLIA Photo_ Francesco Di Noto Morgera

Si scontrano e confrontano sui campi di calcio dell’Eccellenza, la categoria più importante a livello campano, Gianni e Isidoro Di Meglio. Non due “Di Meglio” qualsiasi: sono infatti cugini - figlio di Giuseppina l’uno e di Giuseppe l’altro - e i loro genitori fanno parte della conosciutissima famiglia di albergatori proprietaria di DIM Hotels, una delle più grandi catene alberghiere dell’isola. Gianni Di Meglio, classe 1975, alle spalle una carriera da calciatore anche come professionista e di allenatore nell’isola e fuori, guida

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il Barano; Isidoro, classe 1977, che come calciatore ha sempre militato nell’Ischia, anche quando era in serie C, allena il Real Forio. Le due squadre sono le uniche isolane a essere iscritte al massimo campionato regionale: la loro posizione in classifica non è delle migliori, ma il campionato è ancora lungo e la determinazione dei due allenatori speriamo consenta loro di mantenere le due squadre nell’Eccellenza: nelle foto, l’incontro di andata di questo derby familiare e isolano, vinto dal Real Forio.

ALLIANZ BANK

Il 18 ottobre 2018, presso la sala conferenze del Grand Hotel Re Ferdinando, si è svolto un interessante Forum promosso dal gruppo isolano dei Consulenti Finanziari di Allianz Bank Financial Advisors. Al centro del convegno le obbligazioni bancarie e i nuovi scenari durante le crisi del settore bancario: dal Bail-in al Burden sharing, cioè dalla risoluzione alla condivisione degli oneri (anche in capo ai risparmiatori), in caso di difficoltà della banca a far fronte ai propri impegni con i creditori. Allianz Bank è la Banca dei Consulenti Finanziari appartenente al gruppo Allianz, una delle più grandi società di gestione di risparmio al mondo con un margine di solidità altissimo pari al 229% e con un Rating AA stabile da tempo, che opera da oltre 20 anni sul territorio isolano con i suoi professionisti del risparmio gestito. Un alleato solido ed affidabile a cui rivolgersi per la cura e la gestione del proprio risparmio. (per informazioni Luigi Criscuolo 338. 7792040).


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ANDAR PER CANTINE, ANDAR PER TRADIZIONI Photo_ Francesco Di Noto Morgera

Da oltre dieci edizioni la rassegna settembrina organizzata dalla Pro Loco Panza e dedicata al mondo del vino ischitano apre per una settimana le cantine che costellano il territorio dell’isola, alcune in attività da un tempo davvero lungo, altre frutto del recupero di vigneti e strutture abbandonati che tornano ad essere produttivi. Fra visite guidate, occasione anche di esplorare le colline di Ischia, poco conosciute da chi si ferma solo alla zona costiera, ma di incantevole bellezza (tanto che, sempre a cura della Pro loco, sono protagoniste della manifestazione primaverile Andar per sentieri), degustazioni, momenti musicali, racconto delle tante tradizioni e usanze al vino collegate, nei sette giorni dell’evento oltre 2000 ospiti italiani e stranieri, ma anche ischitani, hanno scelto di immergersi per qualche ora nelle affascinanti radici della cultura vinicola dell’isola. Al centro lui, il vino, biancolella, in primo luogo, una delle primissime doc nazionali ma anche i rossi come il per ‘e palummo, ed etichette frutto del lavoro di vignaioli ed enologi che da anni investono per far crescere e rendere competitivo questo settore che può costituire sicuramente una delle eccellenze che raccontano Ischia nel mondo, oltre a essere un efficace baluardo di tutela del territorio e del paesaggio.

#5

ICITY FIORE ALL’OCCHIELLO, CECILIA D’AMBROSIO AMBASCIATRICE DELL’ACCOGLIENZA

Immancabilmente, ad ogni arrivo di personalità di rilievo, a chi ci amministra fa piacere e comodo accoglierle esibendo ICity con un “certo orgoglio”... Poiché tutto ciò contribuisce a lasciare un favorevole ricordo dell’Isola in coloro che hanno il potere decisionale, sarebbe assai bello se le autorità locali avessero maggior rispetto per la nostra testata e per il lavoro di promozione che seriamente in pochissimi facciamo per Ischia.


#6

LO STREET FOOD DI STELLE IN STRADA

Per l’edizione 2018, la terza, di “Stelle in strada per assaggi d’autore”, appuntamento invernale con il buon cibo, è stato scelto il porto di Ischia che il 28 dicembre scorso si è trasformato in una grande cucina all’aperto, per accogliere migliaia di buongustai e curiosi venuti da tutta l’isola per assaggiare il percorso gastronomico composto dai piatti di oltre 20 chef, 8 pizzaioli, 10 pasticcieri. Ideato dagli chef stellati Nino Di Costanzo e Pasquale Palamaro con l’aiuto del vivaista Ettore Guarracino che ha curato l’allestimento scenico e sotto l’attenta organizzazione della dottoressa Carmen Criscuolo e di Gigi Mattera, Stelle in strada è una kermesse giovane ma molto attesa per la possibilità che offre di gustare specialità culinarie dei migliori cuochi, pizzaioli e maitre patissier. Che hanno proposto uno street food d’eccezione: si potevano provare infatti le prelibatezze, fra gli altri, di Pasquale Palamaro e Nello Iervolino, Nando Porcaro, Emmanuel Di Liddo, Leonardo Di Meglio, Luciana Cervera con la collaborazione di Luciana Morgera, Domenico Sepe, Nunzio Calise, Antonio e Giuseppe Caruso, Marcello Pesce, Giancarlo Lo Giudice. Quest’anno, per la prima volta, è stato organizzato anche un corner dedicato ai vini con etichette del territorio curato da Tommaso Mascolo e dall’Associazione Italiana Sommelier. Le circa 5000 persone che hanno scelto di visitare Stelle in strada dimostrano ancora una volta come il binomio food-intrattenimento sia


53 vincente, e il ricavato della manifestazione sarà utilizzato per lasciare una traccia visibile e solidale sul territorio dell’isola d’Ischia, a pochi giorni dall’inaugurazione dell’area giochi di Lacco Ameno, costruita con i proventi della seconda edizione della manifestazione. Da parte dell’organizzazione, inoltre, si è voluta porre particolare attenzione al rispetto dell’ambiente e alla riduzione dei rifiuti, infatti durante la serata è stata bandita la plastica, e tutti i contenitori e le posate adoperati erano in materiali ecosostenibili - dimostrando come anche per eventi che coinvolgono un gran numero di persone è possibile conciliare funzionalità e sensibilità green.


#7 Avvicinare i ragazzi alla loro terra, fargli conoscere da vicino le sue ricchezze agricole, che diventano prodotti e specialità e n o g a - stronomiche che contribuiscono, insieme al mare, alle terme, ai percorsi naturali a definire il prodotto turistico Isola d’Ischia. E’ con questi obiettivi che da diversi anni la tenuta Cantine di Crateca, esemplare esempio di recupero di un antico vigneto abbandonato realizzato dai fratelli Giampaolo, Arnaldo e Piergiovanni Castagna in località Fango a Lacco Ameno, organizzano insieme all’Istituto Professionale V. Telese, visite degli allievi dell’indirizzo alberghiero. Come quella realizzata nel novembre scorso, quando i professori Nino Sferratore docente di sala e bar e Angelo Imputato, docente di cucina, hanno organizzato per 70 studenti di sala ed enogastronomia una giornata di studio con esercitazione pratica al vigneto e all’orto di Crateca. Gli allievi dell’indirizzo cucina hanno preparato un pranzo completo, all’interno della struttura della cantina, usando anche le verdure dell’orto, “ e hanno messo così alla prova - spiega il professor Sferratore - la loro capacità di lavorare in una brigata e di gestirsi con attrezzature che non sono quelle della scuola”. Invece, i ragazzi dell’indirizzo sala, che li prepara per diventare maitre, sommelier e barman, hanno fatto una degustazione dei vini prodotti nella tenuta, adoperando le schede ufficiali A.I.S. per descri-

A CRATECA LEZIONI DI CUCINA E DI TERRITORIO


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verli. “Collaborazioni con aziende come Crateca che contribuiscono a definire le tipicità dell’isola dal punto di vista agricolo sono strategiche per una scuola che forma figure professionali che lavoreranno in alberghi, ristoranti, strutture di intrattenimento a contatto continuo con i turisti, ai quali dovranno saper raccontare i punti di forza della località, e l’enogastronomia costituisce un tassello fondamentale”.

#8

I CORSI MUSICALI DI ECHI D’ARTE Photo_ Antonello De Rosa Crescere con la musica e magari farne, da grandi, un lavoro: è nato con questo obiettivo il Centro di Formazione Musicale “Echi d’Arte”, ideato e diretto da Angelo Ricci, nel suo carnet una grande esperienza nella didattica della musica e docente all’I.C. Mennella, la scuola media di Lacco Ameno, che con la sua preside Assunta Barbieri è fra i promotori del progetto. “Echi d’Arte porterà sull’isola gli insegnanti, in modo che i ragazzi che desiderano approfondire le loro competenze musicali possano farlo qui, seguendo corsi pre accademici che consentano poi di essere ammessi in Conservatorio. Fino ad oggi, infatti, l’isola ha costituito un limite per chi desiderava proseguire gli studi musicali fatti fino alle scuole medie, infatti non esiste un liceo musicale e sono necessarie pesanti trasferte in terraferma con tutti i disagi che ciò comporta e molti per questa ragione rinunciano magari a coltivare un talento” - spiega Ricci. L’offerta formativa si articola in tre livelli progressivi e al termine di ciascuno step il Conservatorio Martucci di Salerno, con cui il Centro è convenzionato, rilascia le certificazioni per gli obiettivi raggiunti.

Anche gli indirizzi sono tre, classico, jazz e pop, ricalcando quelli adottati nei Conservatori. Nell’ambito di ciascuno di essi ci sono corsi dedicati alla strumentistica, alla voce e alle materie complementari teoriche. Gli esami si sostengono a Ischia, due volte all’anno, sia quelli di passaggio che per il rilascio dei titoli, con commissione nominata dal Conservatorio. Per info: 338. 1987775 FB Echi d’Arte


#9

I CENTAURI SCELGONO ISCHIA

Photo_ Francesco Di Noto Morgera

Ancora una volta i panorami e l’anello stradale dell’isola d’Ischia, in un piacevole week end autunnale, hanno fatto da location per una pacifica e allegra invasione di rombanti due ruote, in occasione del Motoraduno nazionale isola d’Ischia. Organizzato dal Motoclub IschiaBikers, si tratta di un un appuntamento consolidato, sono infatti 10 anni che tantissimi appassionati di moto raggiungono l’isola da tutta Italia per incontrarsi, trascorrere momenti piacevoli fra musica, escursioni e una puntata alle terme; inoltre, la tappa ischitana era valida come prova conclusiva del Campionato Italiano turismo della Federazione Motociclistica nazionale.




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