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Intervento di Albini
178 Verbali della riunione del Gran Consiglio del fascismo del 25 luglio 1943
Egli sa che gli si attribuiscono molte responsabilità; ma, in sostanza, egli non ha
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mai diretto la guerra; ha sopra tutto presieduto all’organizzazione logistica di essa7 . Soltanto una battaglia, afferma d’aver diretto, in assenza del Maresciallo Cavallero: quella8 di Pantelleria. L’attuale9 conflitto si può dividere in due nette fasi: una prima, a noi favorevole, che termina con il fallimento dell’“offensiva Rommel”. “Tale fallimento si deve agli affondamenti eseguiti10 dai sommergibili nemici a danno di nostro naviglio mercantile, sia nel golfo di Taranto, sia in aperto Mediterraneo. Le perdite più esiziali sono quelle relative alle petroliere. La seconda fase, della quale l’iniziativa passa decisamente al nemico, ha inizio il 23 ottobre. Da questo periodo in poi, salvo le eccezioni relative alle iniziative della guerra sottomarina, i nemici continuano a conseguire successi”. A proposito della guerra sottomarina, pone in rilievo come attualmente siano stati escogitati, da parte delle nazioni alleate, particolari sistemi di difesa. “A loro volta i tedeschi stanno studiando sistemi di contromisura”. Accenna quindi alle nostre ritirate, dall’Egitto alla Tripolitania, fino alla perdita di Tripoli. Fa presente come egli avesse più volte invitato il Maresciallo Cavallero, dopo il fallimento dell’iniziativa di El Alamein, a ripristinare le posizioni difensive sul vecchio confine libico-egiziano11 .
[prima pagina manoscritta numerata] 2
Egli sa che si fanno risalire a lui molte responsabilità; ma, in sostanza, egli non ha mai comandato le operazioni belliche: ha esplicato quasi esclusivamente un’azione di coordinamento nel campo logistico. Soltanto una battaglia ha diretto, in assenza del Maresciallo Cavallero: quella aeronavale di Pantelleria. Circa la successione degli avvenimenti, dalla ritirata di El Alamein allo sgombro di
7 Nel testo dattiloscritto: “Afferma che egli sa che gli si attribuiscono molte responsabilità ma che, in sostanza, egli non ha mai diretto la guerra”. Il seguito è aggiunto a penna. 8 Nel testo dattiloscritto segue la parola: “navale” cancellata. 9 Nel testo dattiloscritto: “Dopo altre considerazioni egli dice che l’attuale conflitto…” 10 Nel testo dattiloscritto: “perpretati”. 11 Seguono due righe cancellate: “(a questo punto precisa le linee che aveva disegnato, che però sono sfuggite nella relazione verbale)”.
Trascrizioni – Discorso di Mussolini 179
gran parte della Sicilia, dichiara che la situazione dell’Africa Settentrionale sarebbe stata ben diversa, qualora fosse stata consentita l’occupazione della Tunisia, allorché fu stipulato l’armistizio con la Francia. Il fallimento dell’offensiva Rommel è stato cagionato principalmente dagli affondamenti eseguiti dai sommergibili nemici a danno di nostro naviglio mercantile, sia nel golfo di Taranto, sia in aperto Mediterraneo. Le perdite più esiziali furono quelle delle petroliere. Dal fallimento di quella offensiva, e precisamente dal 23 ottobre, comincia una nuova fase del conflitto, con la quale l’iniziativa passa decisamente al nemico. Da allora, salvo le eccezioni costituite dalle imprese della guerra sottomarina, i nemici continuano a conseguire successi. A proposito della guerra sottomarina, pone in rilievo come attualmente siano stati escogitati, da parte avversaria, nuovi apparati di difesa. A loro volta i germanici stanno studiando sistemi di contromisura.
[seconda pagina manoscritta numerata] 3
Il Duce accenna quindi alla nostra ritirata dall’Egitto alla Tripolitania. Fa presente come egli avesse più volte invitato il maresciallo Cavallero, dopo lo scacco di El Alamein, a ripristinare le posizioni difensive sul vecchio confine libico-egiziano. Ma il generale Rommel
[pagina dattiloscritta numerata 3, corretto sopra a mano] 4
non ne volle sapere, sostenendo che anche le posizioni che i germanici occupavano presso El Alamein erano difendibili12. Al contrario, “dovemmo ritirarci precipitosamente per la preponderanza delle forze nemiche. Per fortuna le perdite di uomini e di materiale furono limitate”. Successivamente il Duce13 aveva dato disposizioni affinché si resistesse verso l’altopiano di Homs, la cui posizione geografica avrebbe permesso di difendere Tripoli. “Qui scoppiò14 il dissidio fra Bastico e Römmel, che vedeva sempre la manovra avvolgente di carri nemici. Egli si ritirò con le sue forze verso la Tunisia,
12 Nel testo dattiloscritto: “Il generale Rommel non ne volle sapere affermando che anche le posizioni che essi occupavano presso El Alamein erano difendibili” 13 “il Duce “è inserito a mano 14 Nel testo dattiloscritto: ”nacque”