SICULI

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Tornando a loro, i Fenici di Tiro in quel tempo hanno per re Hiram, e proseguono la loro proficua attività commerciale, distaccandosi senza loro merito dalla ingombrante presenza egiziana. I problemi di questi ultimi, però, fanno perdere ai cugini Cananei Gebusei il possesso di Gerusalemme, già territorio protetto e messo a frutto dai faraoni, ora passata in mano agli Ebrei. VIII a.C. La guerra alla posizione ed ai beni accumulati da Troia si è conclusa da quattro secoli con l'ennesimo annullamento militare e politico della ricchissima città teucra; la sua gente si disperde e colonizza altre sponde mediterranee. I Siculi che coi Popoli del Mare contribuiscono in minima parte al declino degli imperi d'Egitto e di Hatti sono stabilmente stanziati in Sicilia da una dozzina di generazioni. La popolazione tradizionalmente definibile autoctona di Sicilia è quindi sempre più composita, e sempre meno presente lungo le coste. La vita agricola delle comunità siciliane prosegue nel gioco di equilibri tra le tante comunità sorrette dalle volontà di duci che poco fanno per far erigere mura difensive attorno ai villaggi. È più comodo, a parer loro, disporre di duplici nuclei nell'entroterra (protetti naturalmente dalla asprezza dei siti prescelti) e lungocosta (proprio a pochissimi metri dall'acqua), ove produrre e smerciare i raccolti, il be143


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