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RIVISTA DI ANATO]JIA E FISIOLOGIA
Normale E Patologica
Pro!: C. S. Bov, dell'nn1vcrsit.a d1 Cambr1dge.- Meooantsmt 41 pTotezlone. - (B r it. Mf•d. Jocu·n'll. 5 tl)l'Oslo 18!l:l) .
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T ulll 1•·am1 della patologia hanno a"·unlo un l{rande S\'iJuppo in I'Juesli ultimi anni, ma in nessun dì ess1 si avuti Lauto notevoli prog1·essi quanto in I'JHello che riguarda i pa ral"sili che noi ora di molte mAlattie.
E inlert'H,.ante !"ludia•·e con quali mezzi l'organismi) re!'iste all'iuvAsione di lah parass1Li.
01'a •fUt"•li nwzzi d1 clil'e"a, questi meccanismi di pt•ote:r.ione, <·onl e soglinw1 ciJi amarsi, hanno questo di chfl e:ssi t'lll1'11111l i 11 aLLI v1 La solo q uu ndo una o lullo l'orgl'llll•nlo è m pe r1 colo \lcuu e vollt> essi cosltlui-.fono la t•eazione di meccanismi g1à in u;::o nell'organbmo SHilO, al·
Ire \Oile :<OtiO dovuti all'alltvilà di formazioni analo1niche, le •p•ali agi..;cOIIO solo rfuAtlt.fo l'organismo 1\ 10inacciato.
Un c·aratl re disli11livo di questi mPccanismi <' che e:<,-i :-<Ono mnllu numPrusi •· altamente dillerenziali 111 •tuelle parli che sono più prochvi ad Alcunt sono de;;trnaLi Rd u•11• t11f.-sa locale, allri inveco a I'JUella dt-ll'inlero organisrn Un esempio dim•>"'tr era la cosH.
:::>appiOtllt• a ifURuli per·icoli vA i l ;;islernA respir·aturio. .\l'l'H ver·so i bronrlu, in ognr ìn spir·azione, una corre nte tl'uri:t car ic11 di rnicrobi, i I'JU&Ii in un amhtente umido, cnJd,,, organico qual ò Il muco "ono capaci di e pr od urrt' sost.ante chimiche A
RI\' JSTA Il l A'\ATOMI A E FISIOLOGIA
prote ggere il sistema da questi rnvasori la natura Cl hA fornito numer osi m"zzi di òifesa. . .
In 1• luoao attraverso le cellu\P epiteliali sono cacc1att numer osisslroi IPucocili eosinoflli i quali, com e infì amm aztOne, distru;:rgono e digeriscono tuUi i microb1, con. cu• ,.,mgono a contatto : il movimento vib:atile delle s.1nnge in allo i pNd •lli chimi ci dei mict·oh•..o.llre a. CIO. le vte aer ee son protellt> da allri mecrRnismt 1 quali ag1sco no . sol qu ando "'peci al e bisogno contro sostanze meccamcbe e chimiche che hnnno avuto la meglio nel complesso coi leucocil 1 . La mucosa bt•onchiale può ad ogni momento coprir si ù'uu liquido ricco di muciua l tt cu•. vi-citlitù _sembra prevenire Ja penelr ozione di qualunque bil e 0 fisso. L'arcumulo di mucina, pr·oJotto dr queste sostanze vrene eliminalo con tlue alll'i meccamsm• ('.10 . colla tosse e colla conlraz:one dello strato mu scolare der bronchi.
A nche il dig'"renle trova nel vomito un potente mezzo di dife;,a: né n•) ('ffìcace è una comune diar·l'ea. per aumentata peristalsi intestinale e l'aumento della dell'actdo cloridrico, che com'è dtmostra lo, è un pot 13ntl' distruttore .lei microbi che penetra no nell o ::> lomR('O cogli alimenti.
M a ptù di tutti r1uesli li <lif<'sa met'tla constderazil•n e il proce.,so fTooistico. . .
Qu esto è costituilo dat ri sullalt dell'invasione dr mtcrorganismi pntogeui. 11 fìsiologo non vi che un <li m etabolism o· il cnlore, il rossor·e, e 11 lul'gore non sr di stinguono ùa ;,uelli os;oervali in con aumento di metabolismo. La sola dtslmzJOne constsle nella pr·esenza del dolore e nel disturbo ma la congesti one e r <.>sc;;udazi"ne di plasrna sono senza dovute al mede!"i111n meccanismo che normalmente rego la rirornimento d1 materiAle nut•·izione al tessuto !"...condo tl btdel tessuto Oltre al dolore nolasi mazione la presenza d• leucociti. Questi • vasr i n "'t'art numeJ'O e ciò non dipen·le dalla o da ....
Altr·e cause accidentali per.:he il lor o numero é enormerneute aumentato.
Kanshack e Uardy lranno dimostrato che le prime cellule fuori nel sito infiammato si distinguono per la presenza dr numero dr g•·anuli, che banno un uspt'llo molto caratlerrsliro e che Ehrlich per la loro speciale colo raz ione ha chiamato eosinoflli. Kanshack e llardy hanno put•e JimosLI'aLo c h e questi g r anuli in peesenta di cer ti mict·obi abhan lonano le cellule e , "ciolli nel pJusma o nella linfa st oppongonrl alla vita Jei mict•..lbi coi quali vengono a cùnQuesti OS!':ervat'lri httnno notato <'he i leucociti eire conten!.!ono g ranuli P.osinofllr possono esset·e considersti come f.!lttndole unicellulari, che hanno il compilo di p roteggere i doiJ'inva"ione di cnicrobi p!ltogeni. Cosi che possAno accordarsi le due opposte teorie sul modo di difendersi d'un tessuto contro mi c robi chtm ica cio .. e lA dige::-tione fOf.!OCiLica di Metsclwikolr. Oltt·e a leu<:ocili "6 ne t!eubono es»ere altr-i che !"Ono e!:clusivarnt.'nle destinati alltl rig-en ... razi on .. dei tessuti infiammati . - Una l'econdn linea oli polente difesa é rappresentata dalle glandole linfatiche.
Il dolore, come si é accennato, è un allr·o elemento dt!'lintivo del processo flogistico. E sso è un potente meccanismo di protPzione »u esM l• destinato uno speciAle elemt>nto nnAt•lutìco. E noto cnme le irupre""Ìoni dolo rose son tra"mel"SE' Al CE'rvello d11 tH't'vi separati, la cui funzione é "enza dubbio 'luella di tnPLtere in i poteri del sistPma come un tutlrJ 11n1to per conco!'l'ere alla Jlf'Olezione dA llllacchi locali. Il dolo r e tontinul) dell'inflammazione differisce da quel.ln tf'mporaneo dipe nden te da altre cause poichè questo ecctta mov1meutr riftes"i, quello inw•ce ostacola l'Azione muscolat·e e produce il r;,,oso. Il dolore non si limita solo aò il del per·icolo: esso fa anco 1·a di piu, mette c1oc• rn az1one r nervi i quali intert•(lmpono del tutt o n nlmeno diminuii"cono l'atllusso di sangue oro tessuti, la cu1 nutriliOnt.' può essere senza danno "O· spes.a p.er tempo, per ful'ni rn e in m aggior copia Alle part1 mttttlCCI<d e aftìnchè quesla accrescano il lor o metaI•(•Jt,nw.
DI A'UTOliiA E FIS IOLOGI.\
La febb r e è un altro valevole meccani:::mo di p r otezione. L a l'ebb re è stata fluora considerata dai flsiologi come un d isturbo del m eccanismo che regola la temperAtura degli animsli tt sangue caldo- un proce "so quindi inuti111 e pet·icoloso.- Pei patologt invece essa è qualche cosa di pt·ovvidenziale che aiuta a sostenere la folla contr o i pat·assiti invasori. La maggior pade delle Cebbrt e accompagnala dAlla presenza di veleni microbici. è tra categoria ben distinta di febb rt dovute alle le<:tOfll O at disturbi del ststema ne r voso: anche in questa la causa è In prE-senza di v..leni 11'11 .:robic1 ed e!.'se rbppresenlano la reaziou e coulro que"ll veleni. Sui veleni è ma Sydney Mal'lin lta trovato d1e alcuni microln patogeru p r oducono un'albumosi pi r etogena, altri una !'ostanza. n ica acida, a ltri una sostanza organica basica, le quah tmeltate o?enerano la febbre.
possa essere la caur:a della febbrP, sembra che il p r ocesso .feiJùrile in sè stesso è se;npre lo stesso. L' au· mento della temperatura, secondo l' O!>inione di Rosenlhal, pare dovuto alla dimmuzione della 'luantit.à tl1 emes!c'o dall a cute durante il briv ido o stadio ini7.iale. Pertanto, non appena la temperalut·a del corpo comincia Il salire, aumenta il meta bolismo e generA calorP , menlrfl la quantt tà di emPSSO dalla cute puo esse r e magp;iore o minore Ji quello eme!>so dall'animale apiretico. L'opinione di senthal ha prep;io chE', senza ricorr ere a meccan1sm1 speciali (nervi trofici ecc.), melLe in accordo i ratti ft!bb rili con quelli rìsiologici circa il regolamento del calot·e. .
Gli aiLri s intomi della febb r e, l'aumento dello sca mbiO gaspolmonare e l'aumento dei pt·odotti del metabolismo nelle escrezioni, i cangi am enti dell'aziontj del cuore, possono far::'i dipende r e dall'aumentata temperatura.
La febbr·e si osserva in tuLli gli animali A sangue caldo ed apparentemente, da te certe condizioni, iu alcuni a !!angue freddo. 1 palologi la considerano come la misu r a tldle lotta tra l' o t·gantsmo ed i parassiti invasori. Essa non è già la misura della virulenza dei microbi, poichè alcune volle quanto più. g r avi sono i sin tomr Ji mi- c•·oi>ica, tan to minore e la reazione febb ril e. Un esemp•o s1 ha nel colera, in cui a parità Ji s intom i g ra vi, han maggior p•·obabilitità di gua ri gione quei ca si i quali decorrono con febbre q uelli apiretici. Un a ltro esempio, forse più evade;:te, e da lo dal fatto che in qu egli a nimali i quali, per la lo•·o elevata temperatu ru, sono immuni da cert1 microbi patogeni, basta abbassa•·e la temperatura con una dose di autipirina o col raffreddam en to esterno pe l' vt>dere sparire IJUesta loro immunHà. Malg r ado resis tenza Ji '(Uf'Sti fatti, la scienza non è ora in grado di spiegare chia rameute in qual modo la febb1·e protegge l'organismo. Sembra vero quan to ha notato Ehl'lich, colla colora/.ioue dei ''ari di animali febbricitanti para gonati 11 quelli di animali apiretici, che nei p rim i non· solo esiste aumenti di ossiJa:lione ma au mento del potertJ ossidante sicché alcun e sos tan ze, quali alcune ' tossine che 1·esterebbe ro intatte alla temperatura normale del col'po, sono invece distrutte ossidandosi durante il p r ocesso febbrile. Può a nche da1·si che 11'1 te mpe1•a tura elevata aumenti l'attività di quelle cellule ch e producono antitossine o di quelle che fanno l'ufficio di fagocili o l'una o l'alt ra cosa in s ieme.
Un a conclusione pr atica risul ta da q uanto sopra e esposto, c h e cioè co mmet terebb e grave err or e quel med ico che al letto dell'ammalato volel<se considerare come una malallià che non é altro se non provvidenzinle l'eaz ione dell'organismo.
G. G.
Rivista Oelle Malatiie Veneree Eoella Pelle
d ella. oefalea. •UUlttoa. oon l'a.nttplrina..Oura l le '"'éde e ine et t/P Chirt,r[!ie, lu g liO, 1R93). - (Journa ( m
L'au to 1e preeonizza l" uso dllll"an lipirinn in cc i·Le fot'me dl cefalee sifllilicne f 1 a • necesl<a ra o r 1cerrare P t? r slubili r e la Clii'U della ce a e ' "' l . ltsa che p r o· · es"el' a eu - in quale catej!O rJa possa duce il dolor:·, ·r·J•tiche "''possono allribuara u due g ra ntl i T utte le ce,a ee s1 1• · gruppi di causP: . . . t• Cefa lee co n lesioni} (ossa, maniH.!ZI), ·)• Cefu)ee lesione (nervoc:.e). . ,.., lraltamenlo s Impone. È certo che pet• le p r •me 1 · . sopr aLlutto pos,. iedu una .me.r av. •.g.llosa 11 ioduro pola"SlCO Il . "compa r ir·e. i Jolo rt slfì l ICt , ID a zio n" per calmare 1 ' 81 e . · 1 sopra v- lo 1...1 processo coslllUZIOIIR u esse
' tualu nqouP .del mercu r io e dell' joduro potassico 'engan . 1 1 poco o poco e . . pc;sa 11011 si pr orluce c 1e a non e l'! tantanea, · ' . .• · dolori rende im . . ffi · l quandO )a VtOienza uel divtene IIISU e . , J' d' g u a rirli nel piU breve peri osa l'indicaziOne d • modelar' o ' tempo poc:.sibile · t' . . . . l t' ene tal vol la cogli stupe.aclen t Questa ra pJd8 aziOne SI O l . . J' . l' 'l ·loralìo uno del m q:( !Ori. n coi na•·collc1, k a 1 qua 1 1 " odotte da Quanltl alle cefalee d'orl,.dne nP r vosa, ce fale: pt l'antipi ' 'L bTlà. troppo "' l'an de della cellula cere ru e,un ecc1 a 1 1 ,... t se· nelle r .lna costituisce uo a·imedio sovrano con r o es . . - · • tt' vreb ber o r<'SI. . ù' Lionnel poche cefalee, lnoa • , n ser vaz10na l , . . he uaodo il jodur o stilo all'uzioue curativa dell anltpmna , anc q non aveva pr odotto alcun miglioramento.
Devesi peri> riconoscer() o.be l' Joduro ha dalo nella maggiOr parte delle volle ri!iultati soddisfacenti.
Si è sostituito piu volle il joduro all'unLipirina e si é !<passo constatata la per!'listenza del
Si è inoltre notato che quando l' joduro ha un'azione favorevole, quesl'Azione é più Lt•rdiva che con l'antipirina.
In un caso in cui la cefalea aveva resistito all' anlipirina, l'associazione colla clunina la fece subito sco mparire.
Si può quind1 c:onchi urlcl'e che l'antipirina può r.sserc consideratA come u•• medicamento dì elezione contro la cef11lea nervosa d'o ri gme medicamento so venti più Rlll vo dcll'joduro, chi", i11 casi, pare a gisca, non come uno spec:ifico, ma come un medicau1enlo nervina, analogo all'anlipir•n•L
Non no conseguo però che si clebba abbandonare l' joduro, il qutde, per la mal.{gior parte specialisti, é an co 1'8 il rimedio per eccellenza contro la cefalea sllllilica. M a v1 dc1 casi in cui esso non può essere somministrato, quando, per e;;empio, il rnnlalo non lo può tollerare o quando es<.oo dè luo,go ad accidenti. È soprattutto in queste occasiolll chi' l'antlpirina s'impone e proùuce notElvoli mig-lioramenti.
Le dosi sono state in generale di 2 a :.1 g-t•a mmi al giorno
V&rlazlone dell& tos s ioltà d e l siero s&ngutgno n e ll e affezioni cut&ne e. - QUJNQUAUD. - (Journal de Mérlecine et de Chirurgie, luglro 1803).
Il dottor Quinrtuaud. htJ com unicalo alla Soeieta di derm.atolooia il risullalo di esp1•rienze mollo interessanti, comprovanti che la tossicilà del siero sanguigno, la 'fUAle è stata -dimostrala allo stato normale da Boucha rd, ,·aria uel!e differenti affezioni dt•lla pelle.
In lutto le eruzioni d'origine renale, il iniettato agli animali, nella vena giugulare, aume nta di tost:-icità ed uccide alla dose di :> a 6 centimet ri cubic1 por chilogramm o d'animale.
So,·entl, nelle affezioni cutanee che cou1ci•lono con l'albuminuria, 11 siero è ip e rtossico, ma non e raro l'osservare c asi io cui il siero è no1·male dal puoto di vista della lossicità, benché vi sia albuminu1•ia. Il primo fatto esiste s empre quanùo vi ha inl'lurtlcieuza r enale a qualsiasi grad,l. eczemi dis-;eminali o generalizzati, il ero acquista una "'rlinde tossicità. Nel momenlo delle eruzi on i, si constalab un !'li ero che uccide alla dose di tre centimetri cubic1 per chilogrammo, poscia la t.ossic1t.A diminuisce, e. durante la calma momentanea, esso è ipolol"sico.
In tutte le de rmatiti con grande esfogliaz1one si trova un siero ipertossico nelle prime fasi di loro evoluzione.
N el a cuto, negli e1·itemi infettivi, l'ipertossicilà P. estrema e veramente n()tt.ovole, mentre che la tossicit.A è normale od anche inferiore alla normale in alcuni pemfìghi cachetlici.
Le ricerche di Qùinquand confermano le dottrine umorali che attribuiscono alla cosl1tuzione del sangue una parte importante nella palogenia di certe affezioni cutanee.
Rivi Si A Di Terapeutica
Un nuovo aspir&tore . - (Ga•etle des Hopitau x, luglio 1893 N. 4)
11 Dr. Hirtz ha p1•esenLato alla Società medica degli ospe dali un nuovo apparecchio aspiratore, il quùle s i raccomanda sopra tutto per la sua g rand e semplirità e per il preuo poco elevato. Esso si co111pone :
1• Di un a go n. 3 di Dieulafoy ;
2• Di un piccolo sistema idraulico poco complil'ato fatto di una bot.liglia d(}lla capucilà di mezzo ad un litro, munita nella par te infer iore ùì un rubinello di scolo, e alla parte superior e <'hiusa da un turacciolo di caucciù, atlraverso il qu a le passa un t ubo di vetro ripiegato ad angolo retto.
Il i VISTA
La branca verti cale del tubo il livello dell'ac!lua, che quasi completamente la boltiglìa.
La branca orizzontale, che misura da 5 u 6 centimetri, ad un tubo di ca ucciù, un metro, il quale per la sua e"lr emilà libera va a con l'ago esploralOl'e.
L a botti glia si mett e sop ra nn piano alquanlo inferiore al letto AllorC'hè l'ago é penPtralo la pelle pronto ad allraversare lo spazio intercoslale. s'apre il rubinetto di scolo, l'aC!lua esce prima n gocce, poi co11 un getto continuo, si fa il vuoLo al òi sopra òel liquid o, e tl versamento pleurico è aspiraLo, rivelando la sua presenza con una tintA gi Ilo ambra clte va ad intorbidare la trasparenza dell'acqua. P. i\1.
Oura del oolera . - L IMl'ENS, médecin principe!. - (Archioes ,'\Jédicales B elges, maggio 1x93).
La ba-,e della cur11 del cnle ra dev· cmtiseitica e ne11 roslenica.
Per Ja cur a antisettica é da raccomandare a preferenza la creoli na Pearson !'Omministrata per lA via inter na : non è disgustosa, passa inaiLernta per lo sto maco, e arrivando alle parli più lontane dell'intestino, agisce direttamente sui bacilli di K och P. l'Ulle Jor·o so>crezioni .
Il dottor Groneman di Ojokiakarta (Indie Neerlandesi) ebbe occasione ùi sperirnenlarla a Giava () ura nte l'epidemia 1889-!11, e rifer isce rli Aver· ottenuto il 60 per 100 di guarigione 111 casi gravi, mentre altri infermi, che l'ur•ono curati con altri rimedi. soccombetlero.
La creol111a Pearson s1 amministra per gli adulti alla dose di 5 grammi in 200 gramm1 tl'acr1ua o di the ogni 6 or·e: se é vomitata sì ript:te immediatamente. 1!: da pr·efer ire a Lutti gli allr•i ant1seLtici intestinali.
Per la cura neurostenica nella gr·ande prostrazione delle forze dà ottimi risullali la per iniezioni ipodermiche alla dose di 1 milligr da ripetere secondo i sintomi c l'andamento della malattia . P. M.
ERNE!'i'l' L ANE. - Una prote1ta oontro 11 prematuro DIO del mercurio nella sUllide .- ( The Lancet. maggio JR93).
Ilutchinson nel t a dalla sua esperienza che non si possa rirorrer troppo presto al nelle malallie sifllitiche, e non si rlebba indugiare ad usarlo c1uando l' ulcera mostra una tendenza all'induramento; che molli casi d"ulcera induril11, trtlltati t>ollecitamenle con i merruriali, passar ono senza i segni ca rallerJs tici dello s'adio secood ar.o ; che in altri casi di cu1·a rnercuriale dell'ulce1·a, se fenomeni seconda1·i si moslraro11o. f•1rono miti piu che rJuelli cuJ'&li senza trattamento spec ifico; ello pr·obabilmenle il per•icolo d'una siflllde tertiaria i· Jll'Opor.tionale alla gr·;l\'t!zza e tlurata del perio,Jo secondurio.
Queste vedute ,(i anni or sono, sono an cor•a in armonia con le 1·ecenti di Berkeley Hill t! di .-\.rlhul' Coope r, i quali scr ivonn che quando l'indu1·imento Jell'ulce1'a conferma la di sifi lide, é uso in Inghilterra di rico rrE>ro al mercuriO.
L'autore pero rillt>tle che uon é <:empre facile il diagnosticar la sifilide dall' indurimenlo potendo l'indur ìmento esser·e semplicemente intlammatorio, o provocato da irritanti, nei quali casi, con del mercurio, si può cr edere di prevenire unA sifllìde mentre non la pt•imaria. E perciò egli opportuno che si difla cura mercuriale tino n che la diagnosi !'ia resa ce r ln dalla comparsa ùe' fenomeni second ari, pt> r chè se l'econdo H utchinson il mercUI·io rihll'da ')Uesta comparsa, l 'emo<>t1·u Jall'allro canto che i fenomeni l'econdari tor livt assum11no nn.tamento cronico, cedono meno fH··llmente alla curs.
È no tato infatti da co mpetenti autori che i malati assoggt!ltALi all'uso anticipo lo del m• r·cnrio souo disposi i ad ostina te alfezioni delle mucose e ad iriti, piuttosto che alle manifestazioni cutanee di piu facile cura, e cbe più l'acilmente in essi si sviluppano sintomi d1 <:ifiliJe
Ber keley Hill e aulut•i francasi banno osservato che spesso la sca,.se c lt:'ggiere manif'esLa:tioni se-
DJ TERAI'EUTICA
condarte sono seguìle da gr·avi terziari, cin che fo1·ma uu argome n to contro i tentativi di abbreviare il corso o procu1·are la dei fenomeni secondari, perché sono infatti i per icolosi fenomeni terziari che bisog:na e' i· tare. L'autore consl!!lta perciò di ricorrere al me r curro quando compare la r oseola od altra afTeztOnt3 delle nel qual cuso preferisce lo unzioni mercuriali, ed aver ritratto migliori vantaggi da quest'uso, c he da di far la cura merruriale immediatamente all'intlurimento dell'ulcerA.
EDWARD W ooo . - Contribuzione allo atudio dell' elim inazione dell 'araenioo . - ( Tlle Boston M edierrl antf Suryieal Journ.al. april e L893 l.
In tulli i trattati di ter·apeutica e dr é detto che rarsenico ingerito è f'liminalo romplelamenle iu tre o quattro settimane, r\ c italo il caso rlf'l dottor· Alexnnder che mori l 6 giorni dopo aver inghiollito a ccid entalmentt> una Corte do"e d'ar,.enico, negli orgaui del quale, dopo la l'analisi chimica falla dal Taylor non scovJ't nrsen1co. Il dottor Gntllur,l r•iporta la di un a'·velenamenl(J cronico con paralisi a•·senicole, per err·oneo uso del liqu iùn di F owler , spi11to a 1:> gocce tre volte al !!iorno per 1:) ;riorui. donùo; l'lÌ proriUS"e YOmil•1 e .!olori di stomaco. In. tal r'll"O l'arsenico fu rinvenuto nell'or·ina sei settimAne e mezzo d0po l'ultima dose, eù è quec:to il psil lungo periodo fìnos·n conosciuto di completa eliminazione di ar.:>enico del corpo
Ma con l' nntico metodo di riduzione dell'arscnil'o pe1· 111ezzo dell'irlrogeno solforaLo, le piccole traccie del minerale tJ .. tl'or·ina alla se sono inferiot'i ad uno o due decimi ùi milligrammo per lit•·o. Col metoclo descritto dal pr nf. Sanger inveco, St avita la precipitAzione dell'at·senico per mezzo d!)ll'idrogeno solforalo , I'OJ•ina e e vu! •I'Wnla a secchezza con un ecces«o d'acido nitrico, la ma--sa ntlrsfìcala si brucia in un crogiolo finché divenga bianc a e ogni tra c cia di sostanza organica, quind1 si scalda co n ncido solforiro concentrato fìnrhè sieno espulc;i tulli i vapori ni- lrMì, si lascia r·all'r·eddAr'e e l'n r·,.enico è in forma d'attdo arsenico o ct'nrseniali si scioglie nell'acl'{ua, e la soluzione introdotta nell'appar,..cchio di permette tli scopr re fino a mez.::o cente-.imQ di milligrammo di arsenico per un litro rl'o•·in&
Con tnl metod" l'autore, in un infermo che in lt'e a,·evn preStl h Lr)talilà 27 ce td i!!rdmmi di l!qu.n·o dL•l Fowlt•r, a scovrire arsenico nelle ol'ine fìno al 58° giorno; in un 111tr.l che consumalo iO della stessa "OiuLioue rn c:ei giorni. l'aJ·senicll nelle urine fu rintracciato fin o al1'82• g-iorno, in un terzo che aveva tng-e rilo una pozione 81'"enical .. nell'il febbraio IH9t e ne avuto sinl(Jmr di e paralis.1, ri11''e1111e arsenico nelle oJ·inf' lino Al 15 93 gio rni dopo l'mgestione.
LAT()Un. - Iperpireaata nell' avvelenamento collo stramonto . - (B r it. Meri. Journal, 15 lu glio 1893).
Il lollor H . Lalour riferisce nel Netr Z ealand Mul. Journ.al (apr ile 18!):3) il ca,o d'un btunbino di 4 anni il quale morì i :i ore do)po l'ingeslione di considereYole quantità eli bacche fr·Psch • di s(t•arnon io. Dopo un pc·riodo di in;oonnia, esso diwnn» m ollo irTequieto ed ecc, labile con ta ccia congesla e pupillt> La temperatura ci t·ca m e>zz'ora prima della morlP ra ggiun"e i 109° F C). dieci m i nuti più lardi i 110" F (circa u• C) per scer.de i'O dopo altri 10 minuti a 108° F (12',5 C).
G. G.
L a durata d 'azione della digitale . - JuLES PEcR. (Jou rna l de .\ Jédecine el dc Cltiruryie, lugli o 1893).
E cco le conclusioni principali ba<>ate una serie numerosA tl'esper·ienze e di
A piccola dose ( l O cen tigrammi), per un gtorno od anche per alc•mi giorni, la digt lale non agisce: i suoi effeLti non diventano per ;ell bili che nel quarto o_ nel quinto giorno, se si continua la sua nmminislr azione; sono lenti e p r ogressiv i e pat·e che il medicamento esisla nel-
Rl\"ISTA Ul lERAI'EUTlC \ l'or ganismo in una certa quantitt1 r•·rché si marufestare effetti positivi.
Alla dose di 20 e<>!=a non agisce che al terzo giorn o della sua somministrazrone: per otlenerne u11 vero beneficio, fa d'uopo somministr·arlo per un cel'lo te:npo sPnza per·ò ollrepasl'<are la durata di un mese.
Alla dose di 50 cenligTarnmi, la digitale produce i suoi MfeLli uelle doJici ore che sus!'ùguono alla sua amministrazione; il suo prolungamento tl'azione o allora iu mediA dr r.mrrue grot·ni nei cardiopat ici al peritJdo medio. continuala per quattro o cinque giorni , il suo prolun!!amenlo i• di diciotto giorni circa; per otto essa é ma tivamente dt veulicinrrua giorni.
Alla doc::e di 80 cenugramm i, il rallentamento del " l'Aumento ùi lènsione sono manife'-li, dodici ore Jopo l'a!'sorbimenlo del rimedio; essi sono più intensi e più pr·ol1111· l-!81i chtl ottenuti con 50 cenl.igr am:ni.
Alla dose di l grammo il proh111gumen lo e anùaLn fino nl venlunesimo giorno.
In ba"e a rrue,::te cifrè, Pec!J cosi i limiti allH durata dPII'ammillic;Lt·azinne del medicamento Alla dose di 10 a 30 non si dovrà Cttnltnuar·e la l'Omrnlni:-lraztone deliA oltre un mese; Hllll dose di 3:) a 60 prudente non oltrepa""lll'e i qutndicr gior n1; alla dr Htl 110n sr d vrel>b e al di là di 4 gìorur. ed 1:1 quella rli l al oli lti di due giorni di Tulli que..;Li t'isultatr sono l1asati su ll'u so delh.l dig•Lal e in rnfusione, e. l'autore sog-giun ge clic questa infusion e è sem· hrata mollo niù nella azione e molto me!!liu loller·ata della Jkitaliua
Fn d'u op11 oer6 lene!' pre... ente che eo:is tono g1•an dr Y81'18· z10ni tt sec•,ndll deglr indrv1dui n lla tolleranza della dif!tlale e che I(U tndr .. l'egoi.J ind1speusablle attentamente 1 rnnlatr solloposti a questa medicazione, anche quanùo le dosi non per nulla e!'lagerate.
RIVISTA Dl ESERV ILIU MIWILO MILI TARE
Svolgimento s ommario del teml pe r l' esam e verbale sull' ammlntstrazlone e sul aerylzlo sanitario in guerra presortUi dal § 8 d ell e n or me dl massima pe r gll esami dl avanzamento de l oapltant m e dlo l pe1· i srgnori A. BALDJNI capitano contabile e M. tenente medico.
(Continua:; ìone).
15l:l È il furmaci::la dil'igente che, per la con tab ilità interntl d.-i medicrnali, ne deve trnere in co rrPnlt> i L'Cgistri. Al N. vien citalo il registro l'in;.sunlivo mud 770 che pP r ò non coslilurs<:e tutta la contabilità P sia JH'I uumt>ro delle sostanze come pt>t' la sva r iulR natura dei movimculi cui luo_o non ne può dimostr arè che la sint... si. E""O raccoglie quiudi i risulta ti di Rllri r el!istri. in 1·erlo modo ttrcessori, che 111 esso 'engono t•ipot·Lali.
Il della con tabtltlà det medirina li é infol'matv al concèllo di riJr•nir P al fHmncista dirigente il mf'zzo di l'l· cavare i dali quuntiLalivi ua iusorivera su di un re gislr o r iassuntivo (mud. i71l) che pos:<tl t•appt·esenla l'e almeno trime stt•alrn enle l A quantità delle l"OSitnJze che l'imangonn io fondo; nll'uflicio d'amministrazionf' quello di poter tene •· conto tiPI dei medicinali lt• vnrie cau'<E' dt aumenti e di dimmuzioni che, co me ubbramo o,i«ln, verr!."ano ad interPc;sar e il contante o la lllll"S8 ed iu fini" eh offr ire ai t·onlt'ollor r il modo di potere, u gat·anziR del.a responsabilità di ognuno, verificare tutte lro operazioni fino al risulta lP fina
Si hanno quindi, per ogn i motiv»zionP di enlt'ala e dt u:-t·iLa d i meJic111ali, r·egislri o documenti dim()slrali'i delle sostanzA aumenta le o diminuite ed un riPpìlogo delle fJU&nltlà di ogni sostanza che denominasi Quaderno dei mooimenti d'entrata etl uscita n ei medicinali mod. iSO e che si divide in tante parti o fnl'-cicoli quanti sono 1 motivi di entrala e di usci ta.
160. Per conoscere fJUali siano gli Htli costituenti la contabilttà dei medicina li e dn r1uali di essi il farmach;ta di ri.!{ente de!lumt> i dati per le sue registrazioni è uecessario di partitarnente considerare le cause di aumento e di dim inei mPde.. irni, che o rdtnariamente sono:
Per l'entrala:
1• da altre farmacie:
T rattas i per lo più di prulevamenti dalla fat·macia centrale mìlitare, pei qual aessa invia doppia nota delle sostanze spedite. Il farmaci sta dirigente ve r ificata la quantità e qualità dei medicinali ricevuti di con l'routo alla detta nota , li registra s ull'appo;.ito fa scico lo del C1Uatlet·no m od . i80 e pHSiliB la nota all'ufficio d'amministrazione che ne restituisce alla farmacia centrale nnn copia munita della dachiarazione di ricevuta del relatore de l
Delle n o te avute nel trimestre l'ufficio stesso fa poi un riepi logo del cui totale !l i dà debtto sul r ...ndiconto generale degli Ass egni.
Per i t•icevi menti dalla farmacia di altri ospedali le cose procerlPr·ebber o i11 m odo anologo, eccetto che il pagamento ne sarebbe fallo in modo d:retto in contan ti o con addebito m conto corrente.
Lo stPsso dicasi dei meda c inali che gli ospedali succursali rice vono dall'ospedale principale, meno che, invece che con pagamento, la partita di entrata vien paralizzata coll'identica usc ita dAl re g i!> lro ,Jell'ospedale principale.
20 Acquista dal commercao:
Ricev uti dttl farmacistA dirigente e i medicanali dAl provveditore con apposita nota, li r egistr a sul relativo quaderno mod. 780 e passa Ja pa r cella all'utfioi o di amministrazione pel pagamento. S e questi medicinali sono stati conlrallati a ()rozzo infer iot·c di quello dell'e lenco generale e tal'il1il, lA difl'erenza va a favore della massa d'O$pe-
E SERVIZIO MRDICO Ml U TARE
1253 dal e come vi cade a carico se il prezzo è di detto elenco più ele vat o.
:l• P rPparaLi officinali:
Le t r asfo r mazioni e le analisi chimiche essendo volta per vvlla r egistrate sull'apposito registro mod. i66, da questo il f&rmacisla dirigente desume k quanlita di composti racavati per registra rli sul quaderno mod. i O apposito i • Eccedenze eventuali nel carico :
Quando avvenisse da riscontrare medicinali in più del car ico, s tabililane la quantità, il farmacista dirigente li r Pgistra nell'apposito quaderno mod. 781) ed il relativo imporlo va poi a favore della massa d'o!>pedale.
151. Per l'uscita o scarico di medicinali:
10 Distribuzion i giornaliere agli ammalati :
Il fa 1•macista consegnatario riepiloga giornalmentP sul Regist ro rieapitolatioo delle distribu;ioni giornaliere di med i cinali mod. ii2 la quantità dei medicinali distribuili per uso gen er ale dello stabilimento ed a gli am m a lali, desumendo la dalle ordinazioni risultanti sui Registri pei medicinali m od. 452 d(>i t•iparti registrando, pei composti i lor o com ponenti
Dal r egistro mod 772 trasporta giornalmente i dati su appo!-tilo fa"ci colo di quader no mod. i80.
2o Somminist razioni ai corpi pel servizio delle infet·merae: Queste spedizioni sono fatte in base ai buoni che i cot•pi ril asciano e sono giornalmente registrate s u appo s ito quade r no mod . 780, anche se fatte eseguire direttamente, per le in fe1·merie di presidio, dalla fa rmacia centrale. Oltre di caò so no anche notate dal farmacista, per esteso e per cia!;CUn cor po, su di una Nota delle somminist r azioni .fatte a i co r pi mod. 77:3 su cui comprende pure le sostanze per le analisi chimiche richiest" dai corpi stessi o la tassa tl!lsa c he verrà stabilita.
Tali n ote vengono poi alla fine del trimestre r im t>sse, in- • Si(>me ai corr elallvi buoni, all'ufficio d'amministl'azionr il qual e vi stabilisce l'importo dei medicinali, del 25 •;. di aum ento, ove occorre, e dei r Pci pienti, vi l'importo degli ogget ti di medica zione dali dal magazzino, e le monda
RlVISTA 01 UCNlt;A ai corpi inlt- rel'satt per otlenere ti r tmbor::;o della somma totale c he vi da r elaltvo r tepilogo.
:Jo Dis tribuzi oni tt pagamento ttd uffic iali ed
Le ri cette dci me dicinali ùis tribuilt fl pagamen to volta per vol la che s i l'>pediscono notate :;; ul Reqislro delle ricett e di mechctnalt somministrati a'l ufjlciaÙ ed impte · r;ati mod. 776 notanrlo pei composti magistra:i i lot·o componenti. Al lermme di ciascun gio ru o la quanlila per ogru sostanza vien r egistrata sul relat tvo fascicolo di quAde r no mod. 780. Si fa an che c opia del le r icette dt soRtauze V<llenose pe1' conr;e t'vo.-ne g li originai t in farmaciA (A tlo :Hi de l J892).
Alla fine dol rn•·se il r egtstr o rnotl. 776, colle r1celle e cop 1e r!i r tcelte di cui Mpra. vienP ronsegnato a ll'uffirio d'u mmini s lrazione il quale pe•· ogni corpo c u i appartengono 1 richieden ti compila un Elenco degli ufficiali ed impteyati cui venn ero sommmistraa med i cinali m od 777 e lo spedtsce colle dette ai co rpi stessi por ava 1·e il rimbo r ;,o delle somminislrazioni folle. A quest'uopo l'uffici o stesso "i ev ra slaui lito l'tmporlo dei med icinali, clell'aum enlo del 25 '1. e dci r ec1pienl1 c vi 11vrà aggiunto il prezzo dei bagni ft'uiti, le di spedizione, e cc.
Sostanze 1mpiegate nell e prepa r azioni oflìcinali e n ell e Hntilisi chimt che:
Qtws te sono n o tai '! volta per volta, che s i fanu o le oper nztOni. sul reg islt'O mod. 7G6, e poscia r rpo rtate sul r elativo quade r no mod . iSO.
Di quest'uscita, le pE- r le p r epa1·azion i, tr o,·ann un t'I"'CO nl ro nei pre!'arati assunlt in ca rico (N. 3 dell'entrala) sicchè la d'ospedale r1 ceve o pet•de la sola dlff OI't'IIZil di va lo 1·e: delle S•Js tunze impiegate nell e analisi, quell o pe i corpi sono ri mbo r sate dai co rpi, come si é v1!'lo a l N . 2, su l m od 7i:l e quelle per unulisi d 1 servizio vanno a car•ico ùella tnU!<Sa come vi and t•nuno a ncùe lfuelle )Wl cor·pi l'>P in,·cce di addebitar lor11 le l-o!'tanze pagherunn o alla massa unn fi ssa p e r· ogui analil"i.
5' Spedizioni osped ali
Q ueste son o dal dit'Jgento an c he r egi'llrat e
F. St,:RVIZIO lrED! CO MILITARE 12;);) sull'apposito faqc•colo del l'fU&de r no mod. 780, sempre, ben inteso, che le spedizioni s1t1n fatte dt11la fal'macia dell'ospedale, pet•chù se i medicinali fos ser o fatti spedire dalla farma cia cenlt•ale non occ01•rerebbe (§ 26:31 del regol am e nto d'amministrazione). Quest' usc ita tro va compenso ne ll'identica entrata che i succ ursali imscrivono nel proprio registro r iassuntivo mod. ii!J. fi• Consum• t•ò avarie: e il r iAssunltvo mod . 77fl, che o ra com pr e n de i medicmali soltan to A quan tità, venisse moJificalo in modo da· comorend erne anche il valore, il movimento di scarico e di carico anzi accennaLo sarebbe sempre necessario.
Co nstatati i consumi per calo naturale, per forza ma ggiore (art. 2!l del regolamento d'amministr az ione), e le avarie com e è ùetto nell'ulttm o capov er so del N . 155 , vengo no r egisln te sull'a pposito del quade rn o moò. 780 e la non t r ova compenso a fJUesl'uscita e ccello per la parte che veni"St:: acldt>bitata per responsabilità stabilite o rimborsata per consta tata forza ma ggiore o p er disposi z ione ministeria lt•.
L62. l cambiamenti di ta r iffa r iguardando soltan to il valo r e, a rigot·e, non occorrere bbe c he illarm aci&ta d·t·igen te fa cesse pe r essi alcun m ovimento pr•opr i r egis tri.
L' ufficio d'amministrazione però sul prospetto voluta tivo deve diminuit'e al prezzo vecchi o i medicina li che c ambiano di tariffa e d aumentarli al p rezzo nuovo mette ndo poi a favore od a ca rico della massa tl'ospedale la diffet·enzll. Per evitar·e quindi omissioni ed ert·ori, se il camb10 è ordinato, come di solito, pel p r in cipio del t ri mestre sar à utile che il farma cista dirigente annoti Ru l l'r o ntispizio del r egistro mod. 766 d e l pri mo mese e su quello d el regi str o mod 779 la disp 1s izione che ha o r dinato il ca mbio di ta1·itfa sottolin !·a'uu o s ul 779 la rimanenz11 delle sostanze cui r i-· guar Ja.
S e invece ven isse ordinato per un'altra data s a r à opportullo che, o ltr·e alla della nota, stabilisca la riman e nza d elle sostanze che cambian o a tutto il giorn o fissato e le porti in diminuzio ne m ettendole nello s tesso temp o in au mento in nuove colonne e r ighe s ulle 'lttAli dov1·anno poi esser e compresi tutti i movimenti che in tali sostanze avvengono sino alla fine del tr•imestr·e.
163. Alla fine di cias<'un mese o trimestre si a ddizionano le quantità .. trate sui quaderni mori. 780 ed i totali di ogni sos tanza si riportano toul mod. 779 tanto per l'entrala che per l'uscita e cosi a ddiziouando l'entratA colla rimttnenza in fondo al 1• gio rno del trimestre, che già "' doveva esser& inscritta, e rlal tota le deducendo l'u..'-cilA il farma<'ista consegnatario oltiene la rimanenza al prindpio del trimestre c:uccessivo.
L6l. Riportata la 1·imanenza ottenuta sul regisl!·o riassuntivo nuovo, il farmacista dir·rgente l'imclte quello del trimestre scaduto all'ufficio d'amministrazione insieme ai ,1ua.Jerni mod. iSO.
Quel"L'uffic,o ve r ificate le dei regish'i ed acrertala I'esflltezza delle partite d'entrala e d'uscita (§ 2G50. del re l!•)IAmento d'amministl·azil)ne) ripot·La sul r·egist:-o rinssuntivo principale il fondo dei meclicwali esistenti pre!'SO gl i ospedali !'uccursali, rlesumendolo dui regrstri mod. 77!) che a\Tà dagli stessi ricevuto, & vi sta b1lrsce la quantità generale di in ca r ico al consiglio.
QualorA però il regi"'tr,) mod. 779 veni:'se modificato come è detto nell'ultimo del o• 162, non si potrebbe far& il r iporto suac··ennat·• ecl Il carico gt>neJ·ale d· i medicmali del con!'tj;tlio !"olta111o es<>er t'Appresentato a vAlore sul prospt>Lio valutativo rlr cu1 al 11° seguente.
165. Il direttore dei cn11ti dà poi immediatamente opera alJ'a,l",..stamento olella coulabilità dei medicinali in contanti riportando la •Jtlantilà •l"lle singole di movimenti sul Prospetto oalutatioo della oestione dei medtcinali mod. i-14 siAbiiPndone per ciA:::cuno il valore e quindi quello della ri· mancn::a in fondo Al prim o g10rno del kirnestre successivo.
Se al reRistro mod. 779 venissero aggiunte le colonne per comprendervi il valore dei medicinali, in allora· il prospetlonon ue porterebbe più lA quantità ed il dirello r e dei conti ne stabili rebbe il valore sugli stessi rias-
-sunt ivi dell'osp11ùale principale e de• succursali 1·iportandone sul JJI'Ospetto valutativu soltanto i ri sultati del Con appropriate opera2ioni contabili mette a -ed a ca r ico della ma..sa d'ospedale i proventi e gh addeb1ll accennati avanti, s tabilisce le somme da avere ? da dare a d altre amministrazioni per medicinali rimborsati 10 meno {)d in più dovuto e ne cura la liquidazione. S e rci.:iu di t67. introduziOne od estrazione di fondi o di valori -dove esser e eseguita coll'in te rvento di coloro che tengono le chiavi delle casse e registrata nell'atto stesso che si compie _
1(>6. Per Ja cu!'todio dei fondr e dei titoli di valol'e gli ospt>· dali sono provveduti ùi casse ferrate a più chta\·i di gegno difl'erente e che non debbono per rag1one trovarsi contemporaneamente riun1te nelle man1 dt una sola e stessa persona.
Nelle casse non possono essere ritenuti fondi al di la del bisogno di un mese ed i consigli ret:roleranno in tal senso le -domande dei fonùi.
In non si possono ritenere attivi (ricevute provv1sorie e simili) tranne i vaglia postali militari reg?lar· mente quitanzati dai destinatari ecl i titoli di credilo che '. foroitol'i deposit An o. Non vi si possono custodire nè f?nd1 nè oggetti di privata propriela di alcuno, I[Uelh de1 ricoverati come é accennato al N. 135.
Quando uno dei ritentori delle chiavi abbia da assentarsi o ce!'!'i dalle proprie funzioni, dov rà consegnare la all'ufficiale destin Alo a cus•.odirla, p!'evio il ri scontro det fondi della CHSS8 cui la chiuve si riferisce, ft1cendo di tale operazione consta1•e di cassa e su quello att1 d'amministrazione.
Ove per ra gioni di ùi malattia o per altre cause oou (JOssa intervenire pe r sonalmente all'operazione di ri-