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RIVISTA Dl STATISTlCA MEDIC .\

La morbosilé e la mortalita cons1ùerate in rapporto coll'età dànno le cifre che seguono:

Per HlOO della rorza media

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Eta Forza mediaAmmalarono Moriron o Sotto :!0 anni :H,2't0 868,:2 :J,1

20- :H :H,77:3 103!1,8 u.

:25-2!! 1 .sa :., 't

:J0- 31- ì,682 28}.6 7.!)

:i5- 3fl l.i26 :?:{i,7

·iO e piu 2,:H:J 21!1.8

Totale flfl,:lOR --.) ·) 1,!1 ; ' -·come nell'el::ercito inglese quasi un terzo dei solé da individui al d i sotto di 20 anni: e com& glt mdJvldUJ da 25 in su formino ci rca un aHro te r zo della totale, rnentl'e questo due categorie di eta sono inHJiltamentc meno numerose negli esercili a reclutam enl() obbligatorio.

N_otevolissimo, diremo stt'ano, é il fatto che la more la sono minori nella ca tegoria dei giovani al d•sollo d1 20 anni che in quella da 20 a =>i- tanto ·· . ., p1u se SJ l•en conti) che tra ()uesti devono essere in assai mino 1• nume1·o che tra gli individui che non Lanno compiuto anno d1 e che sono appun to i novizii quelli che danno una magg10re morbosità e mortalità, come rilevasi pure dalle cifre seguenti:

Per 1000 di rona Anni di servizio ForZ1 media ----Ammalarono Morirono

Variet

CH ENET, medico maggiore di 2• classe. - Un oa1o dl flllmlna-&lone (auto-osservazione). - (Archiof!s dP méclecine et de pharmacie militatres, settembre, 1!'!!13).

lanto r aramente che un medico venga co lpito dal fulmin e e possa poi raccootarne le impressioni r icevute, che è pieno d'inte r esse il r acconto che ne fa il dottor Chenet, a cui è toccato questo caso.

Il 27 a gosto 1889, trovandosi egli di gua rni gione in Algeria, do,·ette fare un cedo viaggio a cavallo avendo per co mil sig. Or fila, a mm inistratore del comune, e due arabi che fa cevano ùa gwda. E ssi fut•ono sorpresi da un tempo r ale.

E cco come !'Ì esprime il dott. Ch e nel:

Alle n ove e mezza pom. noi ci trovavamo a tG km. e mezzo da Balna; e si giungeva allora alla som m ilA di un m on ticello incollo e diboscato, situato a m. 1:300 di allitudine. Tutto ad un tratto il vento si mise a soffiare co11 violenza e un uragiungeva sopra di noi, seguendo la di r ezione di una ,·alle. L a luce dei lampi era piu sfolgorante di prima e il r umorP. del tuono era più forte . Il lampo Pd 11 tuono erano rnolto vicini fra loro, con un intervallo di circa 2 o a c:e<'nndi. Al cune grosse goccie cominciavano a cadere. Malgrado la notte, a la luce Mi lampi noi continuavam o lo marcio nell'ordine seguente: a una cinquantina di mdr·i avanti di me un arabo che ci serviva da guida, a 20 m. ùielro e un po' a destra Orfìla. Il secondo ca valiAre a r abo, dietro Orfìlo, c hi udeva la marcia . Il vento si era nn po' ca lm alo c d'rmprovviso un baglior·e immenf'o, bianco, !"Coppia bo tto le gambe del mio cavallo e d avvrluppa. Jo sentii una , inlenta commozione; il mio ca\allo sotto di me era tutto tr.mante; io credeva che cari esse; se11liva delle scintille Il uscirmi per· le dita: la mia barba o i miei capelli mi sewbrnvano urr uifati o sopratullo avuva pcr,luto rnomentanearnent.· l o ri"posi al mro compagno di vrttggio: " Abbiam o suhila una eleltrica, ci Lrov1amo sopra un "allu ra , discendiamo suhito da ca vall o, pe r essere me 1r,. e levati 1).

' 'i•-ta; io cercava di vedere spalancando gli occhi, rw1 l 11npressio a e del rolore bianco p1•rsistcva sempt'l} sul la h'· tina, ro era accecato.

Or·fila rni gl'ida va: • che avete dollore1 siete lutto lumrn oso, :{ella te la bacchelta clw a ve te nelle mani, essa L' 11 1 fuoco ».

Cio che aveva, io non lo sentiva che troppo. Aprii lu ma no e la :,ciai sruggire la bacchetta, cl1C mi serviva per allivat·e l'andatu ra del cavallo, e attCJrno alla quale serpeggia,:atHI delle elettriche. A quo&to lllomento. vidi, a mia voltA, Orfìla il suo cavallo lumino"i. La te sta e il collo del mio cavallo lo erano e del pari. La scarica era stata tal menl•· violenta e inattesa che io non potei rendermi conto se " era s!o to, o pur no, lo scoppio del tuono.

Orlìla e gli arabi, mi hauuo assiCurato rn seguito che , r .CI'a stata la detonazione.

E fecr piede a terra, Lenendo gli occt1i chiusi e cercan :ro di renùcrrni conto degli allri rcnomer1i che si potevano prn du rre. l del cuore e quelli della rPspirazioru.; erano cousiderevolmente rallentati. Al c uni secondi appe11n erano passati allo rq uando vidi, benchè ad occhi chiusi, unA flarnmll. e norme di colo1· bianco, così splendente conoe la che mi ci r cond ava da ogni parte e mi coprh·a tullo wter o. l n mezzo di 'JUesli fenomeni t'lellrici, io delle scosse violento e provava una sensazione di o rrore, .che mi é difficile deflnire. In tesi nello stesso momento de i numerosi scoppiettii attorno a rne, e a una distanza che mi parv e a un metro al di soprA della testa, un colpo. di t uono secco e di cm·ta durata. Sentii come nella precedente delle scintille uscirmi mani. occh1 e , .i,il ancor·a il mi o cavallo lutto lum111oso. i\11 molln indebolito ed e1'0 persuaso òi morire, quando una terza scarica mo'lo più violenta Mlle pr ec·edenli mi rovescia a lerr11. sempre occhr chiusi, ma vidi motto nettamente a ;,u ceutim. avanti di me, unn barra d i ruoco a zig- zag, nello stesso tempo che intesi un rumore secco. QuP-slo era diretto da Est a 11 O' est, in senso inverso del vento; rl suo colore era òi un bianco r os<onstro. In mi Pra s<'nlilo sollevato da terra nel mellel'limo tempo che ricev"va una VIOlenta spinta parte anleraore dPI corpo e sul f'ini--trn. Prl!ssochè im med ia tam enle dopo 'l ueslo la111 po 1n zr t:-zag-, la pio!{gia cadd e an grande quanl1tà, ma per poco tempo. l o mi era r·ialz11lo. Vi fu a ncora un quarto lampo, questa volta come un globo, chP mi eleltr·izzò come i primi, ma in minore. Poeciale nubi elellrizzate furono portale rapidamente lontane dal vento p&s!'arono tre o quallro secondi dal momenl" che "idi un quinto lampo ed intest il rumore llel luon.o grado lo slorclimeulo, te scosse o il formicolio che rtsenlavn netln parte sinistr i\ del cor p<', polPi continuare lA mia strnda ed a Morcoura, sito poco lontano. l battili del cuore ed i movimenti r cspi rato rii erano allora mollo a\!celcrati. I miei compagni avevano pr ovato, mr. rn grado mollo minore, ti s t essi renorneni d i rru' . A un momento datCI CS'-i mi Cl'edellero morto.

È so rprendente c he l» folgoa·e non abbia col pilo né un altro uo mo, n é u n animate.

L11 m olteplicità delle scariche, e il piccolo che lo separ ava una doll'allra , dimost rano che te nub1 SI trovavano a piccola allezza al di sopra del suolo l lampi a glo.bo sembravano uscir e dalla t erra ; noi abbiamo do vuto subrre gli effetti d ella folgore ascendente. . .

E r o in costume da caccia e non aveva come atlrtbulo militare che il roio kep\ con un coprinuca in tela. I fr egi dopo l'u ra gano erano tulli anneriti. Non aveva l'or ologio su di me .

Variet

II danaro che conteneva il portamonete non fu attaccato dal fluido ele ttrico.

Si dice che si respirano delle e manazionr solfor•ose, nel luogo dove è caduta la folgore. lo non ho constatato 'JUI'l'lo fallo; l'aria che r espi r avo durante questi fenomeni, mi !'18mbrava pesante, ma non aveva odore ca rat teristico.

Giunsi il 28 pe r tempo a Batna. Mi svestii e constatai delle ecchimosi secondo una lineu ar·borizzata e delle chiazze d'un rosso scuro e brunastre nel lato sini:>tr·o, dalla parto este!'na specialr;nente su l'avambr·accio. QuPste ecchimo8i non di;:parvero completamente che dopo una diecina di giorni.

Ebbi una paresi del braccio e dell'avambraccio sinistro e risentii, a intermiLtenze, delle scosse, delfinlo r prdimento e del formicolio; quesli sintomi non scomparvero che un rvel'e dopo.

Durante una quindiciua di giorni, constatai una diminuzione notevole dell'udito con per cezione di r umori subietli\·i.

Il 28 a O ore del mattino, la commissione di riforme, si riuniva all'ospedale. Io assisteva io (]Ualitli di me.d ico . Il gene r·al e cl1e presiedev11 e che aveva saputo dell'accaduto, m i disse qualche giorno dopo, che egli aveva osservato du r ante t")uesta sed uta una lentezza· e una el'itazione insolite nelle 1·isposte elle io da'a a lle questiCini che egli rni poneva.

Dopo quest'epoca il mio sistema ner"oso è rimasto molto impressionabil e, sopraLutto qua ndo il tempo è burrascoso. Risen to ancora qualche ,·oJla e principalmente Ju ra nle un temporale, ùell'into r mentimento nel lato colpito dal fulmine, ma ud un grado che va sempre diminuendo. M .

Rivist A Bibl I Oghaf I Ca

lllatte tn N apoli . - Ricerche del D. A. MoNTEFusco.(Estratto dagli A n.nali dell'Istituto di della Regia Un irersitd di Roma, vol. III; e dal Giornale clt medicina pubblica, anno XXIV).

. ,

L'a utore ba cortesemente fallo omaggio alla direzione del nostro giornale di questo suo opuscolo con cui la voro precedente del dott. Vestea, il quale pubhltcò alcum a n ni sono i primi risultati di un'inchiesta da lui falla consumo del latte nella città di Napoli. L'autore però eseguì le sue ricerche su piu larga scala occupandosi non solo dell'analisi chimica, ma anche dell'esame batteriologico, ed inoltre al Jt,lte di capra , di asina, e delle lallèrre.

Ecco le conclusioni riassuntive che l'autore !':lesso deduce dalle sue ricerche.

L'industria del latte in Na poli è una delle meg-lio eser crlale. Gli animali laltiferi sono raccolti in stalle che prel'entano in generale buone cond izioni igieniche, sottoposti ad una sufficiente alimentazione e dànno uno scarso contingente alle malattie infellive.

In •1uanto a composizione cbi:nica il latte che si consuma a :-lap oli contiene i di\'ersi suoi elementi nelle proporzioni normali.

Il numero di microrganismi conte nuti ur>l latte si mantiene l"empre in esigue proporzioni: vi ma ncano sempre i baltet•ii patogeni.

Il !alte delle latter ie esistenti in Kapoli presenta una notevole inferiorità relativamente al latte degli animali portati in g"i ro pel' .'a città sia per composizione chimica che pt>r contenuto tl1 ballerii. sempre più la produzione de l latte a poli.' é esercitare una atti"a vigilanza sullo stato samta r to degli animali lattiferi, sull'alimentazioni di ec:«i e sulle condizioni igieniche delle stalle. · · ' l recipiE>nti destinali alla ronse r vazione del la lte non deb. bono essere n!'l di r ame né di zinco, e sar anno forniti di ape t•tura. possano essere fac il mente puliti.

I l . · . SIStema .SI a N apoli per la vendita del latte (por ta ndo gh arumah in giro per la città) da· la rtrT. . ma.,_torf' ga ranzra contro le adulterazioni e d i possibili dr quE>slo prodollo.

Anche più a.llivu de' e la vigilanza sulle latterie.

Es!"a ve rtguardai·e: del latte e dei locali dPi produtlot'I e dci rivènditori; la pulizia degli an 1 ·m 1· d · a 1 e er rn cui si r accoglie il lall•·. la manipolazionE! dd latte, r fora;:gi e l'acquA.

I ad uso di latterie devono presen tare buone condiZIOni 1gienicl1e e uon possono servire anche da abita zione.

Medloao i on Y medloamentos oardlo - motore s, po r D. Ax·

NIO E :>PfNA v C .\Po. - ( Mad r id, 1893; Calle de Prectados, N. :13, bajo).

Abb iamo ricevuto in dono il libro pubblicato recente•nentt• dal D A t · E · · . n spma Y Capo sulla medi cazion P e sui medicam enl! cardto- rnotori.

Questo. mauuale è didso iu tr·e parti: nella prima tralla basr della me Jicazione cardio- moto r ia con brevi StOrH sulla e patologia ca rdiaca in g-enerale· nella tratta dei varii medlcame t' d' . .' . . . n 1 car JO - molort lr·a 1 qua li i cofeici, gli alcoolici, lo s trofanto l'adonis vernalts la convoli .· · 1. ' . . • IH 1a ma1a 1s, Ja sparteina, il solfato di cb tnllla , la secrale com l 1 d. . 1 . . u a, a tgtta e, le emtsswn i san'-ui"ne e. altri med Jcamo nli a usilia r i; nella terza tratta della

Zione car dio-rn o toria accennando alle vade lesioni organiche e funzionali d el cuore, e alla relativa terapia igienica o farrna f'Oloj:ica o chirurgica più conveniente.

I,Juesto piccolo volume, nel quale tratlasi di un argomento tli impol'lanza nella medicina pratica, e scritto con multa chiarezza e competenza eù e stato favorevolmente giull1calo dal pubblico medico p01che trovasi gtà alla sua !'econda edizione.

1-:l.'LB"'B URG. - Di zionario enololopedloo dl med.lolna e ohl rurgia , t r aduzione italiana autorizzata, Napoli, Paeditore.

Sono usciti i la scicoli 158- 161, che vànno dalla YOCo Lusaa;ione alla voce .\1anicomi particolurmenle l'attenzione dei medici m ilitari l'a r ticolo del D. f.ri.ihlich sulle malattie dei milila ri .

La lettura di questo a rticolo ci ha fallo però una vr•lta di p iù il fallo che questa enciclopedia non é che una traduzione letlerale del testo tedesco; e quindi negli articoli r e lativi all'igiene, oJia legislazione ed orga nizzazione sauitaria, all a medicina legale, alla statistica medica, alla climatologia, ecc., si trova falla la più la r ga perle alle notizi e che interessano la Germania ; l'Italia resta in seconda o terza linea Cosi nell'articolo sulle malattie tlei militari i dali statistici IIPII'esercilo italiano si arrestano all'anno 1879! All'tlrticolo Jf llcelli ò esposta dellagliatamente tutta la relativa legislazione german ica; nulla si dice dell'Italia.

Ci pare che l'editore a'-rebbe fallo opet•a assa1 piu mèl·itoria e più consona all'appell ativo nel frontespizio: 11 r uso dei medici p r atici, facendo di questa tmporlante euciclopeùia, o dirE:mo mE.>glio di alcuni articoli, non una li'IH!uz JOne leltct·ale, ma una appeopriata riduzione.

Concorsi

sce 1·e l'autor e, altrimenti questi perderà og ni òir itto al conferim e nto del pt•emio.

Concorsi

Oonoor1o al premio Rlb e rl per gli ufdolalt medlcl del B . esercito e della B . marina , scadente ll 31 m a rzo 1896 .

PROGRAMMA.

Sa1·à agr(iudicato un premio di lire mille alla migliore mem or la r edatta da uffic inli mediri del r egio esercito e della r !."gi<ì marina su l seguente tema.

D elle neo r osi nei milita r i conside rale precipuamenLe sotto il rapporto medico legrtfe l. Nessuna memoria, p el' quanto p l'ege,·ole, potrà consegu ire il premio, se l'a utore non avru soJdisfaltn a tu tLe le del programma. i> Ciascuna memoria dovrà essere contrassegnala da una epig1•afe, l a quale ri petuta sopra una annes« avi scheda contenen te il cognome, il nome, il g r ado eJ il di residenza dell'auto re.

2. Le m e morie non p r e m ia te potranno, ove ne siano :;riudicale degne, conseg uire una menzi o ne o n or evole.

:J. l.e dissertaz io ni dovranno essei'e in edite e sc ritte in liu ;.tua italiana , francese o Ialina, con cara tteri chia ra mente leggibili.

P otr anno conco r 1·ere solamente gli ufficiali medici del· e tlella mai'ine, tanto in attività di servizio quan to in a spetta tiva , in congec.lo od in r itiro. Ne sono pero luati i membri d ell'ispetto r ato di sanità militare e della commis$ione aggiudicatr ice del premio.

6. Sarà evitata qualunque espre ssione che possa far con o- i . V erranno soltanto aperte le scheJo della m emoria premiata o delle g iudicate m e ritevoli di menzione onorevole; le altre !lch cde sar anno abb!'uciale senza esse r e a pe rte. s. L'estremo limite del tempo stabilito per lu consc:rno delle ml"morie all'ufficio ùell'lspetlol'alo di san ila militare 1· il :3 1 marzo 1895; quelle chP. pen•enisst>ro in tem po postedare sa re bbero co n»ider ale collie non ricevute. l numer osi espos-ti, m gran pa rte bar P.lle di ,variato modell o, a cui sono slali agg iunti , co m e ruor·i conco r so,

!J. La pubblicazi one nel Gio r nale meclico rlel r euio pse r cito ,. d P•liJ. r egia marina dell'epi,.!rare delle m emori e pre,enlatc a l concOI'SO, servira di r•ice\·uta ai loro autori.

10. Il m an oscri tto delle nwmoric pl'eRe nltile al conco rso a ppa rler r a di J1rilto a!l'ispetloralo di s anità militare, con pien a racollà ad esso di pubblicarè, per mezzo delle stampe, quello d ella m emo ria premiata.

L' a utore per ò dP.lla 10emorin Drem1ata 6 a llre$i libero di dare, collo stesso mezzo, p ubblici tà al prop rio lavot·o, anche ernen da to e m odificato; pu r ché in questo CB"O l'accia si ch e dt1 u na pt·efazione o dal testo del libro si possano con osce r e lutti gli e m endamenti e le rnod1fica.zioni introdotte vi posleriorrn ente all'a ggiud tcazione del pre mio.

Roma, il t • ottobre 18!l.l.

L'i spetto re capo di sanit ri mililarP CII'Ot .LA.

Il J.fln i<tl rO - P ELLOt'lC.

Oonoorao al premio reale pel mlgllorl mezzl attl al tra.aporto del ferttl in guerra .

Domenica 22 ottobr e fu inaugurato in Roma queslo concor ;o p r omosso. come si sa, dalle LL . :\L\1. il He e la Reg inA , le fJUali hanno messo a d i!! posizione dell'associazione llaJia tt R clella Croce Rossa la cospicua som ma di lire 10,000 ù a di premio ai vin ci tori.

CO liSI

Il materiale s a nila 1·io della Croce Rossa e •JUCIIo dell'esercito r egolare, f1mn o di sé bella e Ol'dinata mostra negli empii locali delfEidoral{o Gli moll1 dei quali hanno esposto piu di un oggetto,

Di b e n sono italiani : tra le altre nazioni spirca subi to dopo per numero di concorrenti la Ge r mania, cl1e ne h a dali 2L. I rima ne11li appartengono all'Austria, all a Francia, Svizzer a, Bulgaria, Grecia e lncl ie Abbiamo anche visto con p1acere prender parte el concorso d1versi medici militari italiani, e pr·ecisamente (salvo omissione) i colonnello med. Ubaudi con una barella (fuori concorso), maggiore Persichelli, con una barella, tenente colonnello Fr'llll· chiui, con rl ue barelle, una selletla e un c arr·o, il capitano Bizzor·ri con tre barelle, Il capitano Ca "icchia con una b3rella a ba s to e un carro barella, il medico di l' classe !tosati con <fUAllro barE>IIe e tre sedie, il capitano Sor tino con una barella, il capitano Righìn i con due barelle, il tenente Boccia con un modt:>llo di barella.

P. S . - Al momento di chiudere il gioroaiP., abbiamo. avuto comunicazione del verdetto del Giurì.

M entre c1 riserbiamo di pubblicare nel prossimo numero. r,.Jenco completo doi premiati, ci faccinmo intanto un do"ere di annunziare che il t• premio di L. :3000 fu aggiudicaLo al medico di 1• classe dvlt. Rosati, e che il tenente colonnello F r·anchini, il capitano Bizzarri e i l t enrnte Boccia ebbero ciascuno la medaglia d'a r gento.

SETTI CEM IA DA STREPTOCOCCHl

(Continuazione c• ji.ne).

11 D1 rett<.>re ll Collabor'atore por la. H.• Mar1 ne.

Do tt. H sGio; colonnello medico ispettore.

D.• TEoooRrco RoSATI .lltdico à i 1' cl a ut

Il .R(..'<:ia.ttore

D.• RIOOLFO LIVI Cap1 tcmo m edico .

§ 26. 1 casi di setticemia e di pioemia erano un frl'qu enti nella pratica chirurgica e dal passaggio nel la circolazione dei pr odot11 d1 cbe potevano eventualmente inquinare le fet'lle o ele menti del pus (71inemict); e s'i ntendeva per .\e · pto-pi onnict la peoetrazione nel sangue di un pus corrouo (U u e t e r) per putrefazione (icO I'I', sani1•). Oggi i?vece senza della seLLicemia è un avvelenamento dell organ1smo da ptomai ne, fermenti ed altri prodotti di decomposizioni batterich e e quindi una intossicazione setli_ca [ l U]; e ,.le for me septopioemiche sono quelle nelle qual1. oltre Lossicazione sellicu. si trova no infiammazioni pioem1c he, val quanto dire le tracce evidenti d'un mazione reatlivo dci tessuti in vasi dai microorgan1sm1. E srccom e queste tracce con l'alLenta ricerca si tro,·aoo nel maggior numero dei casi, cosi avvie ne che le forme septopioemi che so no le più frequenti . l casi da me riferiti de1ouo pe1·tanto intendersi Lutti per forme di

<;&TTICKlllA DA STRKPTO COCCHI H

Chi avesse Vl4(ftezr.a di misurare quale immeo:;o s'è fallo lino ad oggi in questo ramo delle mediche discipliue, può nleggere qualcosa di qnel che s'è scritto sulla sellicernia nei Trattati e nelle En ciclopedie, com'ho fallo io m questa occasione [ 1.2,:3 e 4]; ma passa ndo poi tla ll o stud1o degli scritti antichi a quello dei moderni, si accorgerit fad lmcnte che la septor•ioemia, debellata nel campo della chirurgia, del l'os tetricia e della ginecologia. i progre ·si dell'antisepsi, rimane ancora co me oggello di s1udio e d'investigazione nel campo della medicina e propriamente per quei cas i che furorH• chiamati se ptopioemia spontrmea c1 criJitu,qmt•tica [1:?] da Leube per il primo.

Si danno infalli dei casi in cui (( individui . che apparentemente henissimo. presentano alfer.ioni analoghe a quelle date dai processi sellici e le quali deco rron o col quadro di un'infezione acuta olt1·emodo grave, per lo più mortale » j l3]; inoltre le ricerc he sinora dimostrano che <Jueste forme hanno per agenli morbosi alcnni di que i microurganismi che prodncono le forme seniche e pioemi che. quali sono i micr·oorg-auismi piogeui.

Certamente solto il punto di vista batteriologico. ammesso il prin ci pio cbe i microbi palogeni sono tali per le ptomaine che secregan,, le messe in t·irco lazione. agiscono rome ve leni, non c i sarit più infezione .:.he non meriti il nom e rli seLLicemia, e non si potrehbe, scie nlillcamentt'. metter fuori da r1ue:.ta nemmeno le infezioni locali. se non per il tempo r.he queste ultime rimangono tali. ed anche iu <JUe:>lo caso ci sarebbe tla di1·e cbe molte di esse esercilano la loro azione circoscri lla per la reazione che oppongono loro i tes:;uti a che dh'eogano generali, non perchè manchi io loro la prop1·ietil di generalizza1·si. È per questo che Cor n i l e l! a h es ! 14-. pag. i·(H.] dicono : « le mot de septicémie t: a m p bel. Wng n e r [ l !) ] : ed io so n dolente di non a ve1· potuto confronta1·e i miei casi con molti di quelli da ques ti autori. Ma altre osservazioni ho potuto nelle pubblicazioni fatte da B l' u s c h e t t i n i [l G) tornlletHabes[l.i.e 171. P oucet[ 18J, f.rocco[lfl ]. Mauhrac r201. Cantù l zl ] , Marchiafava e Bignami 122]. Oennig [23], Baginscki [?i-J, Uril1a r d el Sa bo u r a u d [25J e da E i se l [26 1 • I noltre il Cantani 12 7] negli anni 1890-91 presentò due casi ch'egli chiamò di mrtastati:;zant,: S t en i co [?8Jun caso che dal prof. F ederici fu definito srnfilococclmnia primi tira; A n Lo (29] un caso e n e 1m o n d con :\et ter [:lO] due di psendoreuwttismo infettiro da streptococclti, che pnre son forme di pioemia cri ptogenetica.

(( peut toul aussi hien s'appliquer à une foule d'autres pro« r.essus. Lo churhou, la pu,;tulo malig ne chez l'bomme, « peuveot Nre regardés comme des septicl'mies. La fièvre c th) phoid e et beaucoop d'autres maladie,:.

(( rentrent aussi dans !es fiì•vres septicémiques, cau,;ées p;1r la pré5ence des micro -orga nismes et des produils c qu'il s );{•crètent. Il est de mi·me de la tuh erculose pul· « mo naire qui peut aussi ètre dan s sa Cièlre c hectique aux septicémies chroniques snuo il punto di vista clinico mancano analogie; il We ber si esso [ Il aveva notato che: « in genera le può semp re mu« gtrarsi un'analogia tra l'infezione putrida e i morbi da in fezione ».

'la poicht\ lo malattie infeuive co nosci ute presentano nei lnro casi lipici forme ben caratterizzate ed hanno un nome the le di!;tingue, così nella prnli ca è utile lasciare a cia:;cu na il suo nome e serba re la denominazione generale di o di seplopioemia a quelle forme clinicho le ctuali , senz'esset· tifo , nè car bon cltio , ecc., presentano forme a nalog he a quelle date dai process i settici e pioemici.

La più copiosa ra ccolta di o.-servazioni relative alla septopioemia spontanea o crip togen et ica si deYe al .r ii r g e n se n ein oltre ne hanno pubblicati casi LeuhEI, Thoresen , Sch" a r z. l'el, Se) del. Zeehmisen.

('J Veramente l'idea 111 :1 ltri nutori, chr lo divido pienamente, • 11 atrretlarsi dPJ!Ii nmmal:lli 11i tuloercolosi Yerso la llnc con tulli l ratti •h OliA setticemia con la concomitanza di un'infezione slrtpltltocnei processi tubercolari •. Qui!SIO concelto esposto per primo da A P nWtilrag z. 11ath. anat. 111111 D. Zif(J ler Bd \' Il ) fu poi traLiat.o part lr•Jian uontc dal P o i rus c l1 (IJtttt. medie. TVochenscltri(t, N. ft, 18 03 ).

§ 27. L' etiolO!Jia di queste forme per molto tempo è rimasta ma il Billroth [4 pag. 365] a proposito della pioemia spontanea cosi si espr imeva : « io non

« dubito n!Tauo che i detti cosi, che avevan mollo di pro-

« ldematieo secondo le antiche teorie, dovran sempre ri-

« manerci oscuri. imperocchè la sc uola dell' ossen·azione-

« esaua è sempre progres, iva e per lo più riesce a sco· « prire, mediante accurate ri cerche, la occulta re azione 11 dei fenomeni t. O:.rgi infalli possediamo mezzi d'investigazione tali, ù:• poter de..:id ere nella massima parte dei quale fu l'agente infellivo. Tullavia può ancora ne 1 singoli casi esserci la via per la quale l'acrente infet. ltvo penetrò nell'organismo ed allora le a!Tezioni clte ne rivelano la presenza sono apparentemente primarie. Ma poichè .ques ti ecci tatori delle rnalaLLie vengono in noi dal mondo esterno, dobbiamo di necessità rivolgere la nostra attenzione :1i cosi detti lllrii d'infc.=ione . 1 caso riferit o è stato agevole pensare che molto probabilment e lo strepLOcocco piogeno ò pel)etrato dalla sco ntinuittt pt·odotta. d al f8\'0 alla nuca; abbiamo dunque: 1°) le sco ntinuitit come possibile porta di entrata di queste infezioni. Non è cosi agevole pensare lo stesso dei casi Il, H l e l\' , nel pr imo dei quali vi fu infiammazione diiTusa del conneuivo solloculaneo del dorso, ove si trovarono streplocot·chi, negli altri dué un flemmone difl'uso da str eplococch i, se nza che vi fo sse in alcuno scontinuiti1 della cute. Ma noi sa ppiamo esperimen ti di Wa s m ut h [:3 1] che anche b cute sana degli uo'mini e degli animali r penetrahile ai microo•·ganismi e che il pun!o di entrata può essere l'm terstizio tra il pelo e la sua guaina. In oltre sap piamo che il vero strato protettivo della cute è l'epidermide che. rome form a sul getto, si adalla al co rpo papi Ilare (Un na ), il qual e è, per sè stesso, permeabilissimo alle infezioni. Si può dun que pensare che in quei casi una sco ntinuitit dell'epidermide, passata inavvertita e completam ente riparata prim a che insorge ssero i graYi si ntomi generali, ha potuto ir l' adito ai microorganismi che si so n poi trovati in condizioni ra,·orevoli per moltipli carsi. Si deve pens:lre lo stesso di due casi riferiti da Corni l e Ba bes [14 e 17 1. nell 'uno dei quali i sintomi generali tennero dietro ad alterazioni cutanee molto estese, nell'altro vi era ecchimosi e infiltrazione del cuoio C:lpelloto: ùi uno dei due di E i se 1ber g [26] co n asce$SO profondo segu it o a lraomatismo; d'uno del ) l a u h rac con piccola piede cicatrizzata al momento della morte; dei due del B aginschi [24] con piccola ferita ombelicale l'uno, co n esCfJriazione cutanea l'altro: del caso di Or i Ila r d e Salt o n r a u d co n edema flemmono so ed el'itema nodoso al braccio destro; d'un altro del Wagner [ 1i.>] seguito a tr numa tismo dell'indice sinistro e finalmente di sei casi s tudia ti da H a h n j32] nei quali vi era fl emmone.

.t ltri 11trii d'infezione possono essere: 2°) la bocca, per cario dentaria come ne! caso di P o uce t [l 8J e io uno dei casi del Ca n t a n i ove l'A. ammise che In s uppurazione delle glandole cervicali dipendesse da microorganismi penetrati perla bocca; 3°) l'orl'cchio per otJle media. come nel caso di Re ymo nd e Netter· f30J; 4. 0 ) le cie del come in uno dei casi del MauLrac [ l. c.] in cui la setti·· cernia tenne di etr·o ad una pleurite; e io non po sso esclud ere che in alcuni dei miei casi (I f. III e CV) vi fosse co ntemp oraneamente peoetrazione dalle vie del respiro. i) 0 ) Altra ,·ia.

IJUella dell'intestino, come nei due casi di Ma r·c h i a fa va e Bign ami e cruelli di Bru scflett ini [ 10 1che decorser·o durante un'epidemia d'ileotifo. -

Ma in altri casi le pr ime infiammazioni purulente avvengon o: 6•; in parti profondt• del corpo, come nel V e nel n caso da me riferiti , come nei casi di Pau l u s [23], in cni gra\'i forme setticemi che insorsero impronri same nle in mdividui alleui da endocardite cronico; come nel caso del pr·of. ( ì rocco f 19j, ove fu diagnosticala con sicurezza una pericardite della ha"e; ed allora queste forme rirnnn"on o . . ,., pnmane e sono esse che appartengo no alla categoria delle septopioemie criptogenetiche, la quale. col progredire delle osservazioni, andrà sempre più assottigliandosi.

Qua nto agli eccitato1·i di queste forme mot·ùose, a me par e che ne' miei casi si possa riten ere, anche dove non fu comdimostrato , che l'agente infeuivo era lo st rept ococco progeno, pur non escludendo che in alcuni questo microorganismo potesse essere associato con uno statilococco e nel \ l caso, ch'è rimasto più povero di osservazi oni piche , con qualche saprolìra aerogeno (saprenlia di Corni 1 e Ba bes), avendo in e.>so trovato enfisema anche n muscola tura del cuore. Dagli altri casi dei rruali lto ci tate le

SEITICElliA DA. STRKI'TOCOCCBI

pubblicazio ni, tene ndo però co.n.to di Cfuelli in cui la diagnosi haUeriologica fu stnlu!Jta , rrsulta che la setticemia era dovuta : all o stafi lococco albo ed aureo, l volta (Stenieo), allo stafilococco citreo . l volta (Cantu), nll o stafilococco albo, H volle (7 Bru schetti n i, Pa u l u s). allo ;;treptococco e stafilococco, 2 volte (Pau l u s, G1· occo), allo -.trep. staf. e b. coli comm une. l volla ptaub r ac ) . all o streplococco p. solo , l G volte (3 Eiselberg, l flaulus , Bagiu4.i, 2 Cautani, 1 Orillard el 1 Anton), :l Corni! et Babes, 2 Maubrac. l mond et oiLre a 6 casi II a 1m , in cu i la sellicemia era consecutiva a nemm one, ed oltre ai molti casi di D e n n i g, il quale trovò a preferenza lo slreptococco piogeno.

§ 28. Sarebbe anche interessante vedere in quanti e quali di questi cngi la seLticemia fu a decorso acuto o eroh · l te portare nico· ma non avendo potuto c e eccez10na men il m'io st;tdio sulle memorie originali. non sono al caso di fare La te confronto. I n cinque do' miei casi si può dire l'azione dello slrep. pioj!eno è stata fulminante la grave mfezion e del sangue ha cagionata la morte pr•ma che si fossero l'ormati ascessi visibili ad occhio nudo. I n uno si determinò un vasto ascesso e il decorso fu più lunoo denti altri.

Venendo ora ai sintomi, sè nzn. fermarmi a quelli che si o;;se rv ano in O"ni tJrave malauia infelliva , co me lo "Ia lo generale grave ," la l) pro strazione, i delirii, la cefalalgia, i brividi di freddo, la lingua impatinata e secca ecc., prendo nota solo di quelli sui quali a preferenza si può fondare la diagnosi, e questi sono: l 0 il rapido della malattia:

2o la cun·a fi•bbrile, che prontamente sale fin oltre i 40• e spesso e sorpa ssa i .i- l o 1: co n andamento di febbre semplicemente remittente; e le remissioni come dice Bi l l ro t h (op. cit. p. 353) non sono pu r troppo mdizin di miglioramentv. Presento le curve febbrili dei primi tre casi: si compre nd e a;.rerolmente che se esse non so-

1 caraueri generali di trueste curve sono la ripidissima ascensione e la debole remittenza.

Differisce molto dalle precedenti la curva del l\ caso ove si determinò l'ascesso e la 11uale f presenta forti remittenze fino a intermittenze complete. che seguirono al vuotamento dell'ascesso (•). mi glia no molto, ciò s i deve agli antitermici usati, specie nel n r.aso (v. § 8), laonde quella cuna ba quasi l'apice u·oncato. Acca uto n queste si può osservare la curva termica del .:oniglio che fu oggetto del go esperi mento (v.§ 31-). ,

3° \i sono inoltre i !iintomi cutmui, ai quali · 1 r li mp e Il (1. c.) annette grandissima importanza : emonagie cutanee, suggellazioni, eritemi sca rlattiniformi (Tl caso). A me piace rilevarne due, cio<\: Ot) il dulorr della pelli' che comparisce improvvisamenttl (nei casi l - L\') e si esagera ad ogni piccolo contatto ed a tale grado da non permeuere l'ascoltazione (I e Il caso). Questo fn anche osservato nel caso pubbli ca to da Cantù (1. c.) . ove il dolore comparve improvviso alla regione glutea. Anche nei casi Ili e l r questo dolore era esageralo gii• prima che del flemmone si potesse sospeuare l'esistenza. E la tinta subillerica del volto , io- disfacimento delle emazie (itterizia ematogena). Quanto alla i"J lin(angile, notata dal Ca n t a n i e da altri, ed alla fl••bitt• di mostra ta da Orillard e Sabou r aud e da Ant o n ) nei casi da loro pul>blicati, devo dire che uessuno dei medici ch'ebbero in cura i malati dei quali ho riferita la storia ehbe a parlarmi nè dell'una nè dell'altra e con me t utti i medici che osservarono quei casi non ne videro traccia. L'assenza di liufangite è stata pure notata da Z migradski [34]. .\ello studio che Lamologue et Achard l ll ] hanno fallo dell'osteomielite, J:li AA. dicono che nella •Jsteomìelito da streptococcbì non sì disegna sulla pelle la rete venosa. la tjuale invece è comune nella osteomìelìte da stafilococchi; e viceversa l'angioleucite trovasi ' nell'osteomìelìte da streptococchi. Il n caso non confer ma ques to fatto.

(') Per lmulllcienza di dati termometrici non ho potuto tracciare le curve f el•brill dei casi Y e n.

L sintomi o} dell'apparato ci1·colatorio spno stati natural mente ìmporlanti nel Y caso per la in teosn pericardite della q uale si pa:·la anche nel caso del pro f. G r o c co; ma negli altri casi essi non ofTrono nulla di speciale. L'esame microscopico del sangue, dove fu fatto , fe' veùere un lieve ma evidente aumento di leucociti, riscontrato anche da al tri.

Si vedono a prefEirenza lencocìti di formi' adulte [:35] e ciò sta perfellamente in accordo con le moderne vedute sulla fagocitosi de l [3G) ed allri. L'indagme baueriologica del sa n)!ne, di capitale importanza, nei casi ri fe •·ìti da me non ha dato ris ultato positivo: ma ne ha forni to ai casi del B r u s c h e t t i n i , del S Le n i c o, di C a n t ù ecc. e oon dev'essere mai trasl!urata.

6°) I sintomi renali so no anche importanti , specie per la pr ognosi. Nel IV caso nrlll v'era albnmina, nè cilindri o cellule re nali nell'urina ed è stato il solo seguito da gua- r 11pon e . Nel l l' urina fu albuminosa con cilindri e cellul e renalì e lo stesso, dopo l'esame microscopico dei reni, sono autorizzato a ritenere per gli altri miei casi. nei quali fu trovata nefrite parenchiamla spe:;so emorra)!ica e ques ti casi furono tutti seguiti da morte. Anche nel caso pubbl icato dal Gr o c c o v'era albuminuria e l'inferma, non guarita del tutto quando usci dalla clinica, mori qualche dopo per neft i te. Altra indagine utile a fare i• ottalm w:opìco, imperocchè 7°) le possono secondo S t rum p e Il (l. c.) condurre alla diagnosi nei di sellicemia criptogenetìca. Difatti il pro f. dice ehe nel suo ca5o la fu possibile per l'indagine ballerìologicn e per l'osservazione ot1 al moscopica. No n ho trovato che tale osservazione sia stata falla da allri.

Quanto ai 8°) sintomi addominali, nei casi da me riferiti è stato freq uente il vomito spesso bilioso; as-;ai meno frequenti la diarrea e il meteor·ìsmo. n tumore acuto dì milza Don è stato mai considerevole. Trasudazìone sìerosa del peritoneo fu trovata nel V caso che presentava pure ropiosa essud;t zione del pericardìo, e ciò fa pensare a po.;sibìl i or rommiti, quando ro.,sero aiTelle mol te cavìttl siero... e.

I si n tomi g•) delle articola:ioni, come an che suppul·ate (un o dei r.a·i de l Cantani , e q uelli dì Antony e di R a y m o n d ) possono f<lr pensare n. un reumatismo ar ticol are, anzi per questi sintomi gli autori francesi parlano di pseudo-reumatismo infettivo. Lo stesso dicasi della ll ogos i per ìartìcolare (caso VI}, perchè, como dice S l r li mp e Il (1. c.) (( for:;e parecchi casi della grave osteo-mieliLe acula purulellta apparlengono alla ca tegoria delle aiTezioni seui che generai ì. »

I nfine vengono l O"} i sintomi dell'apparecchio uspil·ttlorio, ch e per lo pìlt sono di nalura secondaria. La frequenza òi re:<pi•·o non serupre è accompagnata da sinlomt lisici elle ùiootino estensione di processo; e lo stesso 1n n i nelle o.sservnzion.i d.a lui f,ttte parla di .: pneumoniti fugaci; ,, st dere qmnd1 pensare piullosto a pneumoniti lohulnri. La pleurite che accompagna le flogosi pulm(lnari può anche essere purulenta. Nei casi riferiti specie nel l e nel Uf si notò che lo sputo areva tinta gialle lla, cos·t mente dovuta all'itterizia ematogena: nel l caso infalli si tro'"ò anche noterole quantità di pigmento hiliare nell'urina.

§ 2!). Le altera: ioni anatomo-patulOfJÌChl' dei casi da me riff'riti sono state giit minutamente esposte. E>se con- ' sistono principalmente in emboli micotici multipli, in piccole emorragie, in piccoli ascessi in via di formazione in limit.ate coagu lazioni necrotiche, specie nei focolai di montte lobulari (pueumoniti selliche ematoge ne). Semhra che gli streptococchi nel polmone nlthian•> la proprietit di produrre pneumoniti lobnlari : auclte il pro f. L 11 c ate 11 0 l37] in W casi di pnoumoni Li da st reptococch i (epidemia d'inlluenzn) lta trovato sem pre pneumonite lobulare. Ou este alterazioni sono state costanti in tutti i sei casi, va;iando solo l'estensione o l'intensit;ì dei processi. Al cuni autori hanno negato che nella se tticernia si r·invengano costantemente microor·ganismi negli organi. fn favore della eli questo r·eper·to stann o, fra le altre, le osser·vazioni di Zie m a i [38) e qu el le pubblicate in un bellissimo la' 'o ro del Ba bes [391, il quale fece ricerche batteriologiche lìisL':lmnticbe di tutti gli organi in '11 2 cadaveri di bambini morti per processi setlici seguiti a scarlattina, a difterite o a lesioni esterne. lo q•wti tutti questi ca,i l'A. trorò negli organi interni dei microorganismi; questi np- parteoevano in parte al gruppo dei piogeni slrep. piogen o) , « i q nctli mol/l' volte nO'l p1·orl tw ecano .<;tlpprt /'(/=ioni!, IIIIL appm·en:ct di 1ucrosi o Sl'llllllicemmte nn pl'incipi o di .mJlJlltm:iont•. •> fallo notevole e che trova la sua conferma in tutti i nostri casi. Invece .\l. II ab n (3:?], cht3 pure ha pubblicato molte ricerche in cui i c ismi si trovarono costantemente, riferisce 1) cast dt setticemia seguita a flemmone, nei quali la ricerca degli organi :nterni fu quasi oeg:ttiva. In fine Corni! et Bab es cosi si esprimono r14, p. i-GG] : « pour prétendre que da o:; n la plu parl ùes seplicémies on ne trouve pas de bacti•rie.s (( dans !es organes internes, il faut que Jeur recberche att « étè insuflisante. à moins qu'on ne considère comme des « impuritt's \es bactéries qui 'S'y trouvenl. »

La pericct?·dite trova ta nel Y caso, la quale pi'Obabilmente non è stata primaria, fu pure notata nel caso rocco (1. c.) nel caso di streptococchemia metastatizzante pubbl icato dal Cantani nel IHOO. in uno dei casi di Cornilet Dabe:>

[ 17 p. 5iHI; inoltre fu rin venuta dal K t\rte io fa nciullo nlletto da carie necrotica della til>ia, da stomat tl e e consecutiva necrosi del mascellare. in l'eguito alle quali all'ezio ni si ebbe setticemia e morte: e dal K r a s k e il quale ha studi ato 32 casi di osteomielile acuta ed ba trovata como compi icanza anche la pericnrdite, e noi sappiamo cbe in molti casi ùi osteomielite ac uta si ha sellicernia. Inlìn e Hol st Ai e'\. (l-2] co n iniez. sottocutanen di strep. piog. ha riprodotta una 11erica1·dite spaimentale nei co nigli, como a me è cnpitato nel go esperimento (v.§ 3i.) di riprodurla con iniez. di strept. nel cavo plcurico.

Gli streptococchi nelh profondità della cute, oltre ai molti casi di tlemmone !'eguttr da sellicemia, furono rinvenuti due volle dal Ba bes nella setticemia seguita a scarlatti na e una volta dal medesimo insienre con C 0 r· n i 1 [ 17. p. :nq in un caso neltruale, come nel nostro H caso. l'i nfezio ne del cellulare so ttocutanoo parve primaria. Ho già ricordato a pr oposito di ciò gli studi falli dal Wa,m u t h (v . § 27) il truale inoltre stabili ch e le gl. sebacee e le sudoripare non permettono l'entrata dei microorganismi. Ora io nei tagli di tessu to sottocuta neo del H caso lro dimostr·ato gli streptococchi nel gomitolo delle gl. sudoripare, :;ola porzione di esso ei re potettr esam inare (v. § 10 e nota c): ma nei t.•glr colo rnti nel H l caso l\ mar m c avvenuto dr trovarvene e nemmeno ne ho incontrato uello spazio tra i peli e la loro guaina. [l fatto risco ntrato nel H caso potrebbe sta re in accordo con quanto ' hanno osservato Qu e i rolo in unn grave pioeruia cronicn, durante la quale per molt i giorni si tmvò lo stofìloco.;co piogeno albo nel sud ore e ne l sangne, ed Ei esherg [ i-:3] che trovò ques to microbo pure nel sudore d' un indh·iduo alleuo da osteomie lite con necrosi della tibia. Osse rvaz ioni s imili hannofatloan che Br·unn e r·. Tiz'l.oni, Gart n er·. Xoto inoltre che, quantunqne le nlternz ioni del r;e llula re sottocutaneo del JI I caso eran co:;tituite da fle mmon e e quelle del {[ caso da semplici suggella1. io ni ecchimotiche 'enza traccia visibile di pus, pure al microscopio, ol tre alla presenza di grande quantita di streptococchi uauale in en - tramur , le alterazioni istologiche so no tanto simili ch'è agevole trova re camp i microscopici degli· uni e degli altri prepamti, i quali non si possono più ditre r enziare.

Pare insomma che &nche nel seco ndo caso si sa reuhe in se;uita determin ato il flemm one ditru"o co me nel terzo e nel quarto. Ave ndo, co m'ho dello, co lorati moltissi111i tagli di e tess uto so ttoc utaneo del terzo caso, posso dire che le mr e osset'vazioni in ge nerale co nfNman o quelle fatte

S ETTICEYI.' DA STREPTOCOCCHI l H3 da Corni l 1U.J sul Oemmone cutaneo nel 1884-. Nelle mie ossenazioni ho per ò trovato: a) che l'epidermide (strato corneo e strato mu coso) e la ente (corpo papillare e stt·ato retrcolare) so n rima ste co me barriera non invasa da su·eptococchi ed si vede la proliferazione cellulare nelle pi it pro fo nde maglie dello strato reticolare: che il reticolo fibr inoso si osserva nei mi ei preparati prevalentemente nelle vene del cellula re sottocuta neo e in quPII e aree d'immi grazio ne cellulare O\'C non sono ancora micr·oorganismi. ma non giit nel derma co me ha visto Corni!, ni• in mezzo all'essudato con streptococchi , r) che In so la alterazione del derma ben ri conosciu ta è, nei mie i preparati, la dilatazio ne (da stasi) dei ca pillari del co rpo papillare (v. lig 4 r. e'): v) che nt>lle zolle adipose non ho potuto dimostntre gli streptococclri . come non ne ho trovati en tro le ' 'ene tro mbosatP . questi r isultati r·iguardano un :;olo raso Ji ll emmone e però non inlirmano per niente le osservazioni di Corni!.

Noto, cosi di passa:.:gio. che la presenza di coechi nell a cute e nel cellulare sot Loc utan eo non è sem pre della medesi ma forma morhosa. Di fatt i mentre nelgli streptococchi trovano nei vasi linfatici della cute (Fehleisen ecc). nel flemmon e ess i so no nel cellulare sottocutaneo (so lo in seg ui to io credo clw il derma) e nell 'e1·it ema multiforme, secondo un recente lavoro di Fin ger le ri cer che delle eritematose mostrarono la presenza di molte catene di cocc hi nell a re lo e nei va si capillari delle papille che, nei tagli, apparivano iniettate. La dilferenza di qu e,te tre malatLie pare dunque in relazione da un lato C<ln la ditrerente virulenza degli strepto co cchi, dall ' altro con la speciale localizzazione di questi negli strati cutanei e sottoc uta nei . non posso parlare di alterazioni delle meningi non avendo farto su di e:;se osservazioni micr·oscopiche: nel primo ca.;o fu lrovara aderenza della pia con la dura meninge ed è probabile che l'essuda to gelatiniforme suharacnoid en le rinvenuto in <Juello e in altri casi rosse dovuto appunto a presenza di slreptococch i.

L'indagi ne batteriologi ca da me istituita con le scariticazioni sulla pell e nel terzo caso (v. 13) non poteva dar risu ltato positivo, allesa l'assenza dogli streptococchi nella epidermide e nella cute.

In <Juelle forme ch iamale dal Cantani slrt•ptococchrmirt ' melaslctti.=.=ante e nell e altre chiamate da ..\ n ton'. da Ra'mond e infettivo si ;rovaoo a;._ triti s uppuralive secondarie generale con i medesimi parassiti ai fJUali la malattia generale i• dovuta: nella seplopioemia Cornil e J3ab es (op. cit. vol. L p. Ml:3) hanno dimostrato streplococchi e stafilococchi piogeni , soli o con altri, fino nelle cartilagini.

Nelle forme di origine intestinale non sono risparmiate la mu cosa e la solto-mucosa del colo n e del rello dall'inl'invasione dei parassiti che vi producono ulcerazion i le quali costituiscono l'atrio dell'infezione generale. TI cas() pubblicato da Raymond e Netter ci mostl'a anche le alte· razioni anatomo-pal'>logiche dell'orecchio medio e del gloù() ocu lare.

§ 30 La diagnosi di t{Ueste forme è molto difficil e. specialmente perchè spesso il medico l'infermo quando la malauia è di già al suo acme. Cosi nelle nostre o5servazioni delle quali una so la ebbe decorso lun go, il rempo che gl'infermi ri ma!\ero in ospedale dove solo le opportune ricerche po tevano farsi, fu spe!iso di :iH ore o meno e il loro stato era oltremodo grave. La seplopioemia primaria 0 cripto.:e netica si può confondere: l ) co n la tubercolosi miliare aeuta, 2) con gli esantemi ar.nti (->carlallina) . 3) con la polm on ite migrante, .i,) con la pleurite dinframmaLica (primo caso), !j) col reumati smo articolar e ncnlo (.Jurgensen) o col reumatismo iperpiretieo (H <·a:;o). G) col tifo a•tdom inale (Bruscheuini), /) con la meningite cerebro -spinale (Il e Vf caso), H) con furme di uroemia, <tuando la presen za di albumina nelle urine e le e-plosioni dPiiranli dell ' infermo indu cono a sospcunre di acces!'i UI'emiri. •: dall' p.;ame della svariatissima -.:inlomatologia (§ "Ì com pre nde agerolm enle come questi errori sia no possibili. ll'im po rr anza capitale per la diagnosi sono: l'i ndagine battPrio logica ( berg PG n e l' oliai mosropiea ('t rumpell. Grocro). r gualtne nte la formazi one di nno o pi1't può essere ind izio far1orevole per ciò che dirò qui appresso.

§ 31. La è quasi grave . Un criterio di favorevole può l'a:;se nza di albumina e di biliari nell 'urina. Chi ha lello la relazione 1le1 casi terzo e t)uarto 12 e li) rammenterit rh e i :-.intomi eran o ugualmente gravi lino al <ruarto giorno; ma nel ' Jua rto caso l'nnalisi dell ' urina non fece scovrire questi principii nè cellule. OL' cili ndri renali e questo fu il solo seguito da "nari"ione· dopo lo anatomo-pa,.. ' lologiche esposte :;'i ntendono agcvolmenle le ragioni di questo fatt.o.

§ !l2. Pi ti che alla cura, la quale Striimpell stesso dice !lt che può. solo sintomati ca, bisogna por mente alla rwofila.vst. Il mantener sani gli atri d'infezione naturali t\ mass.irua importa nza contro qualsiasi malauia infettn·u e parunenti bi,;ogna co n ogni cura disinfeuar·e e ren:re_ a! dalle invasioni microbiche qualunq ue atrio d rnleztone acwlentale apri rsi sulla nostra pelle. t na ptccola scallìuura, un piccolo foruoculo non :o'ollecitamente possono aprir l'adito ai microrganismi piogeni. i qu alt con molla freque nz.t si trovano ne"li 0""eLti eire 110 • 1 l . t> ,,.. toce lllllllO (Ho ckhart l iGJ l'ha rin\'enuto tre volle :.alla dell_'uorno sano); e dico sollecitamente. perchl· a volle lm oc ulaz10ne di micror·gauismi se ttici avviene in hre' issimo tempo. irlson rti l propone p erlipo l'operazione nella pericardr te e Hronner· [48] dice in proposil c rhc i dn1· fogl 1ettr pel'l ca rdi ci tendono u riunirsi prontamente o me 11 1io dei plett•a! ' li r:" " ' ' t. n. DI'le ne l caso sopra ri co rdato (1.

Basti r·icordar·e por lutti il caso occorso al pi'Of. Zmigmdski, il quale dopo aver tagliato un fl emmone eresipee.hhe pntercccio che, nonostante lo r.ure pit't enerIn segu tt o da infezione genera le di tutto il l'orpo: tnfarlt pu lmonari. empiema (operazione) inf.11'ti renali co n para ne fritici (n efrotomia), asce;;si periostali con neerosi della tiuia (sequestrotomin); e fortunatamente ''tiUri e • • • l"'> pott· ·cnvere lut stesso la :-Loria della sua malauia [3i. l La quale storia nnclre c'in.;egna cbe l'intrrn•ntu chirurgiro la .."tm indicazione :tnche nella cura di 1fl1este alleZIOlll. L rntenento chirurgico :>ollecito c necessario in tulli quei casi in cui :-i formi una rnccolla purulenla sia per che per pleurrte (operazione dell' empiema), 0 penlonrle purulenta (laparotomia e disinfezione ùPI pentoueo) ecc. ecc.

§ !9 ) vuotò il pericardi o dell'essudato purolenLo, ma il fpnc iullo morì d'infezi one generale dopo 12

Quanto a farmachi saranno indicati. secopdo i casi, eccitanti e tonici per sorreggere le forze dell'infermo. Colle alte do:;i di chinino non si ha duraturo, co me non se ne hanno col sa lictlato sodico . Pen :;o che sia da l'u so degli antitermici. bastando le abluzioni fresche gt•neral i. la vescica di ghiaccio ecc. ad abbas·are la temperatur<l.

:'i el caso pubblicato da Steni co sortir·ono buon elfetto le iniezi oni intravenose di bicloruro ùi chinina in lìOluzione sterilizzuta.

FinnlmenLe in agosto 1891 il Fochier di Lione pub blicava casi di guar 1gione da febbri puerperali otlonn tn con la produzi one nrliuciale di ascess i, mei'Cè ini ez ioni nel cellulare sottocutaueo di nitrato d'aqrcnto o d'olio essenzia le di trementina . prove furono poi ripet ute ( lk !l3) dal Ti erry [50], il qu ale in una dozzina di casi di feubre pu erperalo rifol'i di avet· ottenuta la guarigi(lne con i.-H ascessi provocati co n la trementin a e vuotati del pus appena appariça la Outlllazione. l 'azione di questi ascessi !{i ( F o c 1t i c r), o cri tici, o di da ira:: ione, come altri li ch iamano, i· a. q uella ascessi spontanei· seguiti da \n che nt•l uo:;tro ospedale nel '90 si ebbe un caso che mi ' 'Ì en comun icato dal med. capo dotl. ,\ h h a m o n d: L. . nel q uale durant e il corso d'una meningite cerebro-spinale com pl icata con ùron co-p neumonite (epidemia d'infl uenza) si manife:>tò inten$o eritema che durò un a settimnnn e qui ndi ascesi multipli per l utto il corP.o; e l'ammalato guarì. I n segui to si è tentato di e3lendere il metodo ad altri morhi infettivi come li\ pneum onite e per·lino la ma laria, c co n esito favorevole, come ha recent emente riferii o il tloLI u " . b. l. . . tu. Ar rrn[i>l];di gorsa che tra poco dovrà parhr·e dell' . , ' ' f/St;eS.<;O- ll'l'll[llfl. Qoe Lo metodo sarebbe da adouare specialmente . Il fo d' · ' . ' m qu e e rme ' sellrcemra da microorgani!\mi piorreoi nelle l u·l· . può . . ('' . e l ·' l Sl re rnvasloue del cellulare sottorutaneo..\l a le genernli rlell'infermo e le condizioni del san"ue esnminato suranno lfUelle che decidemnn; il chnlco a rnLr·apreudere «Juesto sistema di cura l mede ·· f, • ,. ' • n ::.lme orme d rnvasrone de' piogeni nel cell ulnre sottocutane?, sarebbero da prol·ar·eaoclre l . . . . , . · e rnrez1on, sottocuta nee d acqua femcata o d'altrr miscele antisettiche: se non che da un lavoro di :u. II e,. m a n Il [:)3] pare che la reslstenza dei tessuti contl'O i m'rcl·ou· . . , d' · · ' progen1 ' en"a .lm.lnnl.ta te sostanze chimiche, tra le quali ligura;o l aCJÙO ft:lliCO .3 l e il suolimato l o; l d Il l . . . . !\ , d 0 ' oo e a Ol'a e IDICZJOnl secondo il principio di F oc h l e'. provocando degll ascessi critici.

Risultati de lle ricerche batteriologiche.

!>ETTICE1IIA 0.\ STREPTOCOCCHI l 44-9 f

41ccitlent:tle. Lo studio parallelo di due streptococchi in colture mi provò subito che si traLtava di una sola specie batteri ca c l'identità non fu smentita, como si vetlrit appresso. dagli esperimenti sugli animali.

Era mia intenzione di rneuere queste colture a confronto con nltre ouenute da casi di (che pero non potei procnrarmi) sia per ricercarne qualche carattere differenziale. • co me ha fatto ultimamente O. Si e bo r·-S c h umano ff [:)3 J in un lavom dal ttun le si conchinde: che lo :;treptococco delfe regipela forma, con lo zucchero, drll'acido lattico destro l(iro di cni il sale di zinco contiene .2 molrr.olt• d'acqua di eri sLalliu.azione ; laddove lo streptococco piogeno forma coi differen ti zuccheri solubili (zucchero di latte, zucchero d'uva) una quanlitil variabile d'acido lalli co otticamente inattivo, di cni il sale di zinco contiene 3 moll'cole d'acqua di cristallizzazione.

§ 33. _Com'è r deu o nei §§ l:) e l 8. dal pus dall' as ce;.:-o ormat.Osl nel l\ raso ed estraiLo con sirin<>a del p l"' v a t z ollenn l 1 • • (" " • ' n lut'a pum d uno streptococco . coltura pura ottennr ali autops ia del III dal (lei Il d 1 ·· 1 emrnone e. a pul:none .. Oagli altri organi diguest' autopsia Ceci pure piaStre dr gelallna e lo stesso StreJHOCOCCO u' .· 'J Co . .r :-1 sv1 uppara n numero d 1 • d. l ' l co onre ' gr·an predominante su altri' c r eran ù' ·.. · . ' . ? 'mrcto organrsmr (un bacillo e uno stnfìlicocco)

SUl IJ Ualr non mi fel'ma· IL· d 1 0 re, opo Ul'el· provato ch' eran prrn dt potere paLog 1 d' ' t>no e c 16 lpeoùe,·ano da in,tuinamt•nto altri osser·valori hanno fatto studi comparati' i sulle div.:;rse specie di streptococchi e tra questi il medico tii t• classe prof. .-\.P asquale [:>6] dal quale ho avuto non solo il lavoro da lui fallo e ch'è appar:;o testè anche su questo gio rn a le, ma ben anche quattro colture di ;;t rep tococchi da lui stu diati. cioè i numeri 9. 12. 17 e 3R. Di queste mi so n servito per istituire confronti e seguirò te nor me del lavor·o citato nel de,;crivere i caratteri del mieroorganismo isolato.

Si tratta duntrue d'uno slreptococco i cui elemen ti mi ura no fJ. i--6 ed appariscono tondi in goccia pendente (senza movimento propri o). prepamti colorati con hleu di meti lene carbolico si mo:'Lra a cocchi doppi, spesso a ligura di panetti, cioè con un trallo di divisione nel mezzo. Questo tratto di divisione è più frequentemente in direzio ne tras>ersale alla lunghezza delle cntene; crualche volla è in direzione della loro lunghezza (ftg. l l). Gli elementi di ciascu n di pio - cocco non sono generalmente a mezza sfera ma rJrl po. l l . ' anel senso trasversale, come se fossero compre·si "li unr contro gli altri. tagli deuJi oraani dove le l , d' · n n • ca ene s.:>no ' pocb• elementi, questa forma a panetti è molto più rara che nelle collure, il che proverebbe che nelle catene più sarebbe appunto e!Tetto di compressione. L di temperaturn per questo micro rganismo ,·. intorno a1 .20° C.

Esso resta colorato col meroòo di Gram, avverlenùo 6 cl e l' d' · · per ' acqua . dev' essere preparata dì recente: nel casCl contrariO SI scolom facilme nte nell 'alcoo l.

I caratteri delle colonie su piastre di aelatina ( l O o ' ) . n o ()l e puntifot·mi dopo 4.8 ore a 20" c e quelli .su prastre ' agar n 37" C ov' cresco no a " d d' . • tlran azza 1 poro non si allontnnano da tjuelli lante volte dese ··tt' l' l . . Il l g' a trJ streptoco cchi piogeni e, per brevità, non li rifei'IS co.

Io tubi di l'i ha sviluppo a nastro. con bordi più o meno granulosi, lun"o il traaino dell'ago· . • n n , nessuno SVII,uppo• 111 superficie. Quando l'innesto non è slato copioso e l e. penetrato rapidnmente, si svilup pano solo punti ci ni lHanclu staccati che dopo 20-:10 ..,i orni cre·cono al p' n :. • IU come gran• d• m•glio. La gelatina non è liquefatta e quella tinta con laccnmlllfa non è decolorata Delle l c Il d' l . • 11- o ure 1 n trr st reptococchi che possedevo, solo il 38 la scolara PI'Ontnpotere di riduzione non ho potnlo provar/o l rn d•gomooo sol fat o di tli cui ero pr·ivo. Quanto •l potere nell ' ullirn o tratlo d'inlissione in alcune colture d1 due me · , . SI c apparsa una leaa,era linla ai:dlo- bruna. en 11

Le colture in tubi d' . . . . 1 ngar non otlro no alcun carattere d1 slm1Jvo. Sull'naa 1• ' nel' l . . 'n 1 rn n o, ser.1 rn andovt con un solo seiamento ùcll'an sa di platino da giovani coll ure in brodo, si ottengono colo nie minutissime t•he r1uando !\On molto vi cinP fra loro danno alla coltura aspeLlo di 'el o assai leggiero. Qneiito velo, col crescere della coltura diventa, per dire, meno opaco di quello che. n pari conùizioni dà il 38 , piit opaco di quelli ottenuti dai ,:-{i 9, >1:2 e 17 di Pa sq uale.

So·ua patate sia a 18"-:20" che a 37" C non :::.on riuscito mai arl avere coltu re appariscenti e nem meno dopo 20 e più alla T. ambiente. I l microorgani smo però vi :.i conserva e '"ilupp.l lentamente: difatti anche dopo giorni si racco· ''on la !'pa tol ina di platino di sc reta quantità di coltura nella quale si vedono già fo•·me d'involuzione che restano men o co lorate. in brodo. - Queste lu ho ripet,ute molte vol te e pari\ll elam cnte co i 9. 1'2 , 17 , 38 di Pasquale, cheg iuha l01·o data maggiore importanza. Senza ripelet·e i car·atteri microscopici di lfUeste colture per i nnmeri suddetti, noto che lo H•·eptococco da me isolato. a 37o dopo ore in torbida lctmermente il brodo come actJUa velata di calce; nn la coltura si d('posita un po' sulle pareti del tubo e più al fond o. da cui, agitando, si solleva in fo r ma di filamento che facilm ent e si disgrega e intorbida il brodo. Si ha dunqu e in brodo un a co ltura 710CO torbida e muco-fil(l,mmtoso Qu anto a caraueri microscopici delle collure in brodo. ho notato che qu esto str cptococco ha poca 1eodenza a formare cate ne nna :;ula volta ho con tato 70 elememi ed ì• stat1 nella coltura che servi al 16 ' esperimento (r. 3\.) .

La coltura del 9 dì P a 5 qua l e, che ha conservato per due anni In propri età di formare corte crrtene (1. c.) nei da mc fatt1 ne pr esentava di lunglti s-;ime già dopo 4.8 ore; laddov e in coltura di 5 giomi lo str cptocot.:co da me isol:lto

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