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l'iotn 'lnllstirhr o•! ep1olem1ologiche del te nenw me.llro douo r Giovft nn i o"éino, aclcJetto :ella cln·eztone Ili militare del l corpo d 'a rma la
Al risveglio igienico. mnnifestalosi sull' esempio dell'lnghiltert·a in quest'ultima melit del secolo presso" tutte le na· zioni europee, è susseg uita una graduale e progress iva diminuzione dell a mortalità generale, alla quale diminuzione ha la1·game nte partAcipa lo anrhe l'esercito italian o, co me g li eccellenti e le statisti che pnbbli cate dal nost ro ispellorato di Fanitit militare t:loquentemente dimostra no. E pe:· non fermarmi rho alle malattie infettive, osserverò che i morti per \'aiuolo nel no Lro eserci to non "o no pitì che tr isti rico r,ii, la scarlattina non ha mai lìgurato, com e nell'eserl'ilo tra le princi p lli cause di morte; delh cerehrospinale epidemica, son parecchi i medici militari non conoscono il «JUildro clinico che per quanto ne rifet·iscono i trallati: il tifo esantematico e una rarit;'t. blHn nnLr. Della ntimra:•one del torace negli iscritti. (Giont•rl t mtdiro tl tl n. esercito, 1881).
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Lasciaudo a parte la tubercolosi e l'ileolifo, pur e::si in leggiet·a diminuzi one, resta il morbillo. Se noi e"amini ·mw. in diagramma, la mortalità per questa malallla per un lungo volgere d'anni, cioè dal 1879 ad vediamo come esso rappresenti una corra abbastanza costante. c·on un'elrvazione hr usl'a e corrispondente al hi enn iCI alla quale tieu dtelro una diminuzione j!t·a· duale, :;olo interrotta da una leggiera a>ce,;a nel 18\)l per la chhmata di due classi di leva.
Di qucs1a grarluale e progressiva diminuzione di morta!itit IH'r morbillo ne va forse doto merito alle sovere m igien il' he proli lallich e adouate i11 q uesL' ul Limo sco t cio di Sl'enlo, o non i• che ii ri stiitatn d'una attenuaZIOne naturale. per adattamento, ad un'infezione originariamente più grave e piu di1Tusa1 La risp os ta è irta di dillìrollit: troppi coefficienti iu giuo co, ed il post huc t•rgo 11ropt,.r ltoc. il quale ha dalo luogo a tante erronee llllt>rprelazioni in meJtctna eù io igiene, mi st aiTacc il lru ppo pcrchè mi cretla autol'izzato a trarne . pe r il morbillo :-'intende. tale dedulione.
( t ) llA K'TIIBI.r.r - tOII 'rdtr·aziom m/l e dellt perdite per mrrlalllt dc>ll'nrrc to ila tiancr. ( Gi OTIIIllt medreo tlel R. esercito, 1877 ).
- /l Vllluolo e l e uacclnflzioni nell'esercito. ( GioJ'Jltlle 111 e· dico drl R c!e rcito, 1891 ).
(t ) SfORZA. - Sulle 111i1 {l'etlueu!i etl impot·tanti m11latlie d'ill{t":liont osm·· vale nel 11. esercito il trliano durante ìt d ecwn io 1878-:1887. (Ri visi ti d.'igicue e 3fmllù pubblica, i890).
Il pre-enae l:nuro, pel quale devo l'i:>pi razio ne e mol lt sagJ.ri cn n,i,:li al co'oooello medico do tt. Ubaudi, non ha 1.1 pretesa di r 1solvere si arduo qu esito, so lo s uo scopo •1nello di studiare l'evoluzio ne ep id emi ca del tnor· hillo nel p residio militare di Toriuo. ed i suoi fo c9la i d'o · ri _:ine. pe r cled urn e alcuni prin cipii di
Ed anzitutto apro un a part3 ntesi per ribatte re un errore , di fTu so an che tra. i nostri co ll eghi ci vili. Il Li vi ( l ) iu un arc uralo la vor o sul morb illo neii ' Ese1cito, pubblica to nel z, asse r iva rhe l'esercito Ita liano po!'sedeva il triste privil egio dell a grande mo rh osi tit pe r morbi ll o. Questa propos izione , vera nel 188 3, non corrispond e pi ù all a realtà in questi nltimi anni, noi q ual i l'esercito fr ancese ce ne tolse il pr imato, come risul ta da l seg uen te quadr o.
M orbosìlil pe r mo r billo per mille di forza media annuale ncyh ese rciti .francese ed italiano --
Jlo r mille di rorz·L me ia annua le Morboslt n pe r mille d i forza m efll n nnnualc An no -- Anno e>r rcito l esercito esercito t•se rclto It alia no fra ncese Italiano rr:. ncese l 'IILlTAIIE OJ TORINO 165
Sarebb e questa un'accusa all'igiene militare La val entia dei nostri colleghi militari d'oltr'Alpe è troppo nota, perchè a noi ne possa veniro solo il sospetto.
( i J L1v1. - Dtl m or billo 11ell'uercìlo etl ltl7larlicola re d i u n 'tp i tlem i a dom illtlla nel pres i d i o di Flt•tt t z t nel 1880. ( Giontal e d i medicina m iltla r e, 1wnna io e frbbr nlo, 188j ),
Ed ora vengo all'argomento e presento i dia grammi della mortalitit pe1· morbillo dell'esercito italiano e di alron<' divisi.uli militari del regno.
Il fallo che primo ci colpisce si è che quasi tulli i diagrammi presentano dopo l elevazione, in tutti costante, del ùiennio 1882 - 188:3, un a discesa graduale: solo quelli di alcune dh·isioni dell'alta Italia sono piu complessi. co n s.piccate e hru;;chc, variabili per le vr.rie divi s1oni nei diversi anni.
Si ripete qui la nota epidemiologica , luminosamente dimostrata da Paoum nel suo magi trale lavoro s ulla epidemia morùtllosa delle isole che qu es te si manifestano tanto piu gravi quanto piu lungo è il tempo trasco rso dall'ul tima epidemia. E l'esercito , il quale, per l'annuale rinnovamento di parte del suo contingente. parrebb e doversi a detta legge, ne vien e invece a conferma.
E difatti. parallelamente a quanto nota Marvaud (l) per l' eserdtu fl'<lllcese, da Ile statistiche san itar ie annuali del isp(>llorato di sa nit it militare rilevasi come, dopo aver mvase tutte le divisioni della penisola nel biennio 1882-1883, il morbillo abbia infierilo nel 1884 ad Al essa nd1·ia e P iacenza, nel t 885 a Cuneo , Torin o, nel 188 G abbia colpito Perugia o Salerno, mentre le divisioni di Cuneo, e Torin o, colpite l'anno :mtecedente, o restano immuni o presentano nna cifra in:.ignifìca nte di mortalitit. 18 7 son invase Yerona e )f ilano, poco colpite nel 1886, Peruj?ia risparmiata: nel 1888 pagano largo trihuto alh malattia Ale%andria, To1·ino, Brescia che nel 18Xfl o sfuggono all'epidemia ( Brescia} o se ne mostrano infette. 1890 ci fu SO:'La per tulle le di· divisioni: nC'I IXtll invece, colla chia m1ta d1 due clas'i di leva fu costante un'ele\ azione della mortalità pilt spiccata per \'erona, Torino; Torino è ancora prediletta nel 1892. lo que:;ta lllnga serie d'anni la divisione di Torino L' quella in cui ha, proporzionalmente., mietuto ma)!gior numero ùi vittime il morbillo. Esistouo forse per essa speciali causC' morbose'?
Le poco igieuiche condizioni dei nostri quartieri e l'agglomeramento, che pu r sono tanta parte nella eziologia delle mal. tltitl infettive, non enLmno in uno stud io, come il presente, comparativo, perchè comuni anche alle caserme di altri pres iùii, quindi non mi intrallerrò su tali momenti eliolog1ci, come cer te epidemie si siano maggiormente dill'use nei quartieri che offrivano le migl1ori condizioni di saluh rit it. anzi ché nelle vecchie case! me as · solutamente condannabili dal l:lto i!!ienico. 188B il G2° fanteria, che occupa va Il r1 uartiere Daniele, p roto ti p o delle caserme logot·e alla Yauban. presentò un numero di casi inferiore al 71 ° fanteria , alloggia Lo al quartiere Pietro di recente costruilo, e con unoni criteri igien ici. Id entico fallo ha rilevato il Lemoine nell'epidemia di meningi le cerebrospinale del 1886 a credo di sofTet·m.1rmi maggiore morbosità
E SILL.\ 01\"IS: O'iK llll.lTARE Ili TORINO 167 da morh illo, dovuta a maggiore facilitit di conta!(i, per più intimi rapporti nelle grandi citlit e nei granrli p1e· militari. Torino i• l'una e l'altro. militari hanno sempre data molta importnuza alla climatologia nello s,·iluppo del morbillo, e noi tutti, all'ndit· pal'lare di questa mal:lttia. ricorriamo tosto col pen:;iero a reclute sbale:.trate r];1i tepori del alle cime> n ewse delle no"tre Alpi. Colle nttuali di paIOfeni:t as:>urdo sostenere cht;> le condizioni climatologiche siano tutto nt>lh gene'i dcll'epitlrm1a. es:'endo per tpte:\la in1li"pl'nsalnle la presenza del germe patoj.!eno specili cu . ma anche dell'influenza che le temperature basse ed 111 uide po,;sono avt>re sull'nltel'loro del morbo si Ì'. molto esagerata l'importanza. E, dif.1tti, non le città pilt fredde cd umitle le predilelle dal morbillo; 1·iporto tlalla del Boncin elli (l).
.'I.Jcrcalitli. eia morbillo t'er mille rtbilanti nel clecen,tio 1882-1891.
CittJ l per malle
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Homs. 0,6!1 VPnezia o,:,:J
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