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CAPITOLO V IL PIANO DEL TENENTE GENERALE LUIGI CADORNA

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RINGRAZIAMENTI

RINGRAZIAMENTI

1. La situazione politico-strategica italiana nel 1914

Quando il 27 luglio 1914 il tenente generale Luigi Cadorna venne chiamato ad assumere la carica cli capo cli stato maggiore, lasciata vacante dati ' improvvisa morte ciel tenente generale Pollio sopraggiunta il l O luglio , l'Austria-Ungheria gi~t aveva lanciato l 'ultimatum alla Serbia, innescando quella reazione a catena che portò alla deflagrazione della guerra.

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Nel succedersi incalzante di ultimarum, di ordini di mobilitazione e di dichiarazioni di gue rra tra le potenze della Triplice, da un lato, e dell'Intesa, dall ' altro, l ' Italia decise di assumere una posizione equidista nt e dichiarando, il 2 agosto J 9 I 4 , la propria neutralità.

Questa posizione era resa possibile dal concomitante verificarsi di due clausole contenute rispettivamente nel patto cli adesione alla Triplice e nel trattato ciel 1902 con la Francia.

ln quest'ultimo l'Italia si era assun ta l ' impegno di dichiarare la propria neutralità qualora il paese transalpino fosse stato oggetto di un 'aggressione eia parte della Germania mentre, nel primo, nel pieno rispetto dello spirito difensivo c he era alla base dell'alleanza, non essendosi verificato il casus foecleris , condizione necessaria per la partecipazione al conflitto dalla parte austro -tedesca, il governo si era trovato nel la possibilità di astenersi dall'entrare in g uerra.

Tuttavia, pur dichiarando la propria neutralità ne l conflitto in atto, il paese era pur sempre tenuto ad osservare una benevola neutralità verso g li alleati.

Ques ta si tuazione politica rappresentò quel periodo di grande incerte zza nella qual e s i venne a trovare lo stato ma ggio re italiano nel pred is porre tulle quel le misure, di carattere organizzativo. finanziario ed operativo, che fossero in g rado di m ette re il paese al s icuro da eve ntuali azioni militari da parte di altre potenze

È qui nece ssa rio so ttolineare come il generale Cadorna, con una lettera indirizzata al mini s tro della guerra il 29 luglio 1• avvertisse la neces s ità di segna lare i provvedimen ti più importanti d a adottare per porre l 'eserc ito nelle condizioni di fronte gg iare, nel modo migliore. l 'eve ntualità che la Francia, seppur impegnata quasi totalmente nella decisiva lotta sul Reno , attuasse dei parz iali atti di offensiva tallica , tendenti all'acqui s izio ne di alcune posizioni nel territorio italiano che riv es tivano un alto valore tattico e s trategico .

Tra qu es ti s piccano , per le conseguenze che avrebb ero potuto cornpore per la sicurezza ad E s t , l 'inizia le invio delle truppe alpine , di s locate s u ambo le fronti ere, a svolge re le escursioni est iv e verso le te s tat e d e lle valli de l confine occidentale e, in un seco ndo tempo , s u autorizzazione del mini stro della guerra, l'imme diat a attuazione dei tra s porti d e i materiali d'artiglieria dalla frontiera NordEst a qu e lla Nor d-Ovest per completare l'armam e nto d e lle fortezze di que s t ' ultima.

La s ituazione politico-st rateg ic a europea, nel fratt e mpo. era in via di profondo mutamento e la decisione italian a aveva pro voca to nelle due potenze alleate un clima di delusione e diffide nza verso l ' Italia tali c he in Austria. dove l'avv ers ione e ra più manifesta, si ipoti zzava la possibilità di prende re l'iniziativa. con una deci sa azione offensiva, contro "l'alleata infede le".

Non solo, ma il c lim a già di per se s te sso teso, s i venne sempre più deteriorando sia per le richie s te italiane di compensi inoltrate alr Austria in seg uito alla sua espansione verso oriente, come era contemplato nei trattati d e lla Triplice , s ia p e r la crescente mobilitazione interna per una guerra che portasse a compimento i sogni e le a s pirazioni irredentistiche che erano s tat e la base del Risorgimento.

In questo stato di incertez za del governo e di crescente ostiI ità da parte delle nazioni a l leate, il Cadorna si trovò ad organizzare l 'ese rcito predi s ponendo i piani operati v i, il completamento deg li uomini e dei materiali, il supporto logi s tico.

2. La memoria operativa de l 1914

La situazione politica internazionale, che si prospettò al generale Cadorna nell'estate del 1914, era quindi mutata dopo la dichiarazione cli neutralità e la presa di coscienza che, in caso cli partecipazione al conflitto, l'avversaria eia frontegg iare sarebbe stata l'Austria-Ungheria.

Si sarebbe però verificata la condizione, sempre auspicata nel caso cli un conflitto con l 'impero danubiano, nella quale l'Italia non sarebbe stata sola, ma avrebbe avuto al fianco l'Inghilterra e la Francia.

L'Impero asburgico era inoltre impegnato ad oriente contro la Ru ssia ed a s ud contro la Serbia mentre la Germania , a sua volta, doveva contemporaneamente fronteggiare le forze franco-inglesi ad occidente e quelle rus se ad oriente.

L'azione italiana, pertanto, avrebbe dovuto assumere un preciso connotato offensivo per conseguire sia i propri obiettivi stra tegici, sia quelli più generali della coalizione in cui si sarebbe, eia lì a poco, trovata.

Nei nove mesi che seguirono il Caclorna ne approfittò per dare vita al la preparazione del lo strumen to mi lit are redigendo una memoria operativa per l'ipotesi cli un 'offensiva nei confronti del!' Austria-Ungheria.

Il documento 2 , edito il 21 agosto del I 914 con il titolo di: Memoria riassunti1'a cirra un'a:ione offensiva verso la Monarchia a. u. durante l'attuale co,!flagrazione europea. - Possibili obiettivi. - Presumibili opera:ioni da Sl'olgersi, era s uddivi sa in nove paragrafi nei quali erano illustrate le linee guida da seguire nel caso di conflitto.

Nella premessa il generale Cadorna sottolineava come il progetto cli mobilitazione e rad un ata Nord-Est in vigore, per le sue caratteris tich e d i complessità e rigidità dovute principalmente all'ordinamento militare e fe rro via ri o, non fosse suscettibi le di trasformazio ni radicali e che, cli conseguenza , nel cond urre delle azioni offens ive contro l'Austria bisognava tenerne conto.

Si passava poi a definire l'obiettivo principale dell 'o ffensiva c he non poteva essere diverso dal goriziano e dal triestino, in cons id erazione della dis locazione delle forze asburgiche impegnate conto i Russi ed i Serbi e l'ottima o rga ni zzaz ione ferroviaria dell'im- pero asburgico, in grado di far affluire rapidamente il proprio esercito sulla frontiera aperta del Friuli. li Cadoma fa ceva poi rife riment o alle opera.doni da co ndurre contro il forte cli Malborghetto e le opere di Pred ii e di Flit sc h la c ui espugnazione. come lui s tesso afferm a .. . era lll'Cessaria per impadronirsi del nodo di Ta l'l'is: il posse .\so di q11es10 nodo .wradale a,·rehbe assirurato il fianco sinistro del nostro sc ltierame111 0 s ulla Sava, e sarehhe sra10 il primo passo per m •a,rzare nella conca di \lillaclt 1. ..

2 Per il testo comp leto cfr.: L" Esercito italian o nella grande f?uerra - Vo i. II -bis, allegato n. I. USSME, Rorna I 929.

Come obiettivo secondario si indicava il Trentino, subordinando l'azione all'efficienza delle difesa e, soprattutto al principio cli non disperdere forze in più obiettivi contemporanei.

Era presa in considerazione anche la possibi lità di effettuare degli sbarchi sulle coste dell ' lmpero individuando in Trieste e Fiume gl i obiettivi da raggiungere a premessa di un ulteriore sviluppo verso l ' interno e , nel caso di Fiume, di concorre re. puntando sulla città di Agram. ali ' azione che i Serbi conducevano attraverso la Bosnia.

Erano ipotizzate anche delle operazioni anfibie s u Antivari e Metkovic con lo scopo di inviare delle forze di rincalzo a quelle del Montenegro o per dare a queste un concorso diretto per poter procedere al l'occupazione del l'Erzegovina.

Tuttavia, ritenendo di primaria importanza effettuare un'offensiva attraverso il Friuli , s i riteneva più opportuno as s egnare a ll a I " e 4" armata compiti dife nsivi, o parzialmente offen s ivi, mentre alla 2• ed alla 3" decisamente offensivi.

La memoria pass ava quindi a definire i provvedimenti da adottare per condurre l'offensiva attraverso il Goriziano ed il Triestino, stabilendo che tale offensiva si sarebbe dovuta svolgere nel settore compreso tra monte Maggiore ed il mare e che venisse condotta con la massima velocità po s sibile, consentita dall'azione a ma ss a.

Per ovvia re alla len tezza della mobilitazione e radunata si proponevano alcuni provvedimenti qu a li l 'effettuaz ion e dell'avanzata di alcuni scag li o ni della 2" e 3• armata. sia per ferrovia che per v ia ordinaria, in modo da farli g iun gere su l Ta g liam ento verso il ventiduesimo giorno ; la copertura di questo movimento con un numero maggiore cli reparti di sicurezza; il tra s porto verso la parte alta ciel Friuli de ll e truppe da montagna , tolte dal settore trentino-tiroles e dove ri s ulta va no in es ub ero, approfittando della necessità di aum enta re le unità di copertura.

Venivano poi recuperate a lcune unità del Corpo di osservaz ione verso la Svizzera, !'X l corpo d ' armata inizialmente dislocato in Pu g lia per la difesa del te rritorio da even tu al i sbarchi austriaci ed i presidi di alcune piazze forti e de ll a difesa costiera.

Era, quello del Cadorna, uno sforzo giga nt esco per avere il maggior numero possibile di forze disponibili per poter effettuare, con un minimo di probabilità di s uccesso , l'offensiva iniziale.

Nella s ua memoria il capo di s tato maggiore passava quindi a definire i compiti delle singo le armate, la lo ro composizione ed i rispettivi limiti di se tt ore.

In particolare asseg na va a lla I • armata. sc hi era t a dallo Ste lvio al mont e L isser ( in c lu so), un co mpito di ca ratt e re difensivo co n la possibilità di co ndurre piccol e azioni offensive che avessero lo scopo di mi g liorare la difesa de i co nfini; la 4 a armata. il cui sc uore andava dal mont e Lisser (esc lu so) al monte Peralba . av rebbe dovuto, qual ora le c ircos tanze lo avessero co ns igliato, ag ire offcnsivamenLe dall'alto Piav e verso la val Pus teria con il fine s ia di ta g liare le comunicazioni d e l Tirolo co n il re s to dcli' Imp ero. s ia pe r co ncorre re ad eve ntuali operazioni offe nsi ve d e ll e trupp e della Carnia ve rso Tarv bio; alla 2·' cd alla 3·1 armata, sc hierate la prima dal mont e Maggior e (esclu s o) a Prepott o (s ul torr e nte Judrio) e la seco nda da que s to al mare, era affidato il compito di condurre l'offen s iva vero il cuore dctrAustria-Ungheria; il tratto dal mont e Pe ralba al m o nte Ma ggio re era affidato ad un coman dant e dip e nd e nte dire tt a m e nte dal comando s upremo.

Il primo obie tli vo della 2" e 3• armata e ra la conq ui s ta della linea de l 1· Is onzo cd in particolare il possesso delle alture de l K olovrat e del Co g li o, qui, se occo rreva, bisognava attestarsi a difesa per res istere ad e ve ntuali ritorni offensivi nemici.

Se poi le forze co n le quali era s ta ta raggiunta la lin ea dell' Iso nzo no n fossero risultate s ufficienti per co ntinu a re l'offens iva, bisog nava sos tare su ll e posizi o ni in attesa dell'arriv o dei gross i, dopo di c he le due armate avreb bero dovuto riprend ere l'avanzata verso la Sava puntand o s ulle conc he cli Krainburg e Lubiana.

La m e moria opera ti va acce nna va a nc he alla proba bilità c he. durante lo svo lgiment o di qu es ta seconda o ffensiva i I nemico, pe r contrastare efficacemen te l 'avanza ta italiana, avrebbe potuto irrigidire la dife s a , in un primo temp o, lungo I· o rlo occidentale della frattura d e ll' Idria, quindi lungo qu e lla de l Yipacco .

Sulla base di que s ta m e moria il co mando sup re mo provvide a definire lo schieramento che l 'ese rcito mobilitato avrebb e dovuto assumer e, in partico lare ess o fu così ar ti co lato: l3 armata: (due corpi d ' armata ed una divi sione) s ulla fronte tridentina dallo Stelvio a valle Cismon compresa;

\ Cfr.: Luigi CADO RNA, La guerra alla fronte irafia11a, voi. I, pag. 96. Frate lli Trevc,, Editori. Milano 192 1.

4• armata: (due corpi d 'a rmata) nel Cadore; Corpo della Carnia: (un corpo d ' armata e sedici batlaglioni alpini) da l Cadore al monte Maggiore;

2• armata: (tre corpi d'armata ) dalla monte Maggior e alla strada Co rmon s-Go ri zia compresa;

3• armata: ( tre corpi d'armata) dalla destra de l la 2 • armata al mare; riserva: (due corpi d'armata di tre divi s ioni di milizia mobile ciascuno) tra Verona e Desenza no , più una divi sione dell'esercito permanen te a Bassa no.

La m e moria operativa d e l genera le Cadorna stabiliva, quindi. di prendere s ubito e con decision e l ' iniziativa contro l 'A ustria-Ungheria, disponendo quallordici divi sio ni lungo i 500 km. di fronte dallo Stelvio alla Carnia, quattordi c i s ui 90 km. ci rca del fronte principale , rappresentato dall' I sonzo, e sette in ris e rva , orientate al concorso d e ll'offens iva principal e .

Il documento terminava con un breve accenno all ' impiego di quelle unità nav a li che fossero sta te poste a sos tegno de ll 'azione dell'e se rcito nei settori costieri di Sagrado e di Basov izza, qu est'ultimo ne l caso in cui si fosse proceduto all'occupazione di quella città.

3 . L e dir e tti ve pe r la radun at a n o rd -es t

11 concetti che il Caclorna aveva il lustrato con la memoria, il I O settembre vennero tradotti in particolareggiate direttive nelle quali venivano fissat i i compiti d e lle armate durante il periodo della mob il itaz ione e della radunata.

Nella premessa di tali direttive i I capo cli s tato maggiore affermava che . nel/' evenl ualità di un conflilfo con la Monarch ia a. u. si può rit e n e r e c he la situa z ione politico -militare sarà sos tanzia lm en te diversa da quella , in hase alla quale ebbero orig in e il progeflo di mobilita zione e radunata N . E . e Le conse,quenti direttive impartite alle LL. EE. i coma ndanti des ignati di armata

1imavia, p er ra g ioni di convenien:o, ritengo di non dol'er alt era re profondament e quanto g ià è stato predispo s to in passato e, per la m ob ilita zione e la radunata, mi limit o quindi a d e ll e modi -

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