LE BANDE MUSICALI DEL REGIO ESERCITO (1861-1915)

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ln copertina: Musica del 22° reggimento fanteria (1904).


STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO UFFICIO STORICO

Gaspare Nello Vetro

LE BANDE MUSICALI DEL REGIO ESERCITO DALLA PROCLAMAZIONE DEL REGNO D'ITALIA ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE

1861-1915

ROMA2010


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© Stato Maggiore Esercito Ufficio Storico Roma 201(\_


PRESENTAZIONE Da sempre i suoni militari costituiscono elementi di forza e di disciplina. Fin da epoca remota glì eserciti facevano uso cli strumenti a fiato e a percussione per te1Torizzare l'avversario con rumori molto fragorosi, per infondere entusiasmo e ardimento nei combattenti , per trasmettere segnali ed ordini . I Romani si avvalevano di "buccine" o "tube", altri po poi i di "corni", altri ancora cli "timpani", di "casse", di " trombe" o di "tamburi". A prescindere dal mezzo acustico impiegato, scopo fondamentale dei segnali sonori era quello cli disciplinare la vita delle collettività annate, esigendo, tramite suoni convenzionali, l'esecuzione contemporanea di ordini o disposizioni. Le unità di fanteria avevano pifferi e tamburi già nel XV secolo e dal XVII avevano in media almeno un tamburo e due pifferi per compagnia, incaricati di suonare la marcia sia in parata che in battaglia, tanto all'attacco che durante gli spostamenti su campo, per dare il ritmo del passo e consentire al reparto di conservare l'ordine chiuso. Nell'esercito piemontese, sotto Vittorio Amedeo li, erano inquadrati, nei reggimenti di fanteria, pifferi, tamburi e un tamburo maggiore. Solo alcuni reggimenti avevano una musica di oboe, nella cavalleria c'era un trombettiere per reggimento cd una cornetta per compagnia, mentre le fanfare reggimentali erano dotate di timpani, la cui importanza era tale da farne considerare la perdila in battaglia pari a quella della bandiera. Dal 5 aprile 1775 i reggimenti di fanteria non dovevano più suonare le proprie marce militari, ma dovevano battere tutti in passo ordinario la marcia ciel Reggimento Sardegna e, in passo raddoppiato, quella del Reggimento Savoia. Le Guardie erano le sole a poter mantenere la .loro marcia, mentre i granatieri di tutti i reggimenti dovevano battere la famosa "marcia dei pifferi", cli autore ignoto, che sarebbe divenuta poi una delle due marce tradizionali dei Granatieri di Sardegna. Nello stesso anno veniva pubblicato un regolamento per i segnali di tromba e di tamburo, al quale tutti i corpi dovevano attenersi. Con il riordinamento deJ1'esercito piemontese, nel 1815, ogni reggimento di fanteria incorporava: 1 tamburo maggiore, 37 tamburi, 15 pifferi, 2 musicanti e 5 corn i da caccia. I reggimenti di cavalleria avevano 8 trombettieri. Nel 1834 si introducevano nuove sostanziali modifiche riguardo le musiche, lasciando ad ogni reggimento la propria marcia e dando a tutti, come marcia generale d'ordinanza, la Marcia Reale del Gabetti. Nelle compagnie bersaglieri figuravano piccole fanfare composte da 12 trombettieri. Nel J 85 1 la composizione delle musiche era uguale in ogni corpo. TI 27 luglio 1879 un decreto ministeriale istituiva la funzione di "capo musica" nei reggimenti di fanteria, perché era l' Arma che aveva maggiore presenza nei vari presidi, quindi quella che più facilmente poteva provvedere alla musica per cerimonie e


parate. L'incarico era affidato ad un sottufficiale e l'unifom1e adottata era simile a quella dell'ufficiale, proprio perché si voleva idealmente conferire a questi militari il rango più elevato nella gerarchia dei sottufficiali . L'Atto n. 203 del 4 novembre 1892 revisionava l'uniforme dei capi musica rendendola molto più simile a quella di un sottotenente di fanteria, il fregio ciel chepì veniva modificato sostituendo alla cetra, post~ sulla stella, il numero ciel rispettivo reggimento, in analogia a quanto si portava già sul berretto; veniva altresì consentito l'uso di cappotto, mantellina, sciabola e guanti. La banda cli fanteria era la più completa per varietà di strumenti e numero cli componenti. Analoghe formazioni di musicanti venivano comunque costituite per i reali carabinieri, i reggimenti di artiglieria da fortezza, i corpi del genio. I bersaglieri avevano le loro caratteristiche fanfare, mentre per la cavalleria e l'artiglieria da campagna erano previsti i gruppi fanfara a cavallo. La diffusione delle musiche portava, il 16 agosto 1884, ad una completa regolamentazione della materia; il decreto pubblicato sul Giornale Militare stabiliva tutti i modelli degli strumenti previsti per i vari corpi e per le bande, i tipi di segnali, le marce d'ordinanza ed i ritornelli eia suonare nelle diverse circostanze. Si sanciva inoltre che la "Marcia del Re" fosse eseguita come marcia di parata dell'esercito, seguita dalla marcia d'ordinanza dei vari corpi. Attraverso successive riorganizzazioni, si giungeva così agli anni immediata-• mente prima della Grande Guerra, nel 190 I, con un nuovo ordinamento in fatto di musiche: ogni reggimento di fanteria disponeva di una musica diretta eia un sottotenente maestro di musica; ogni reggimento di alpini , bersaglieri, cavalleria e artiglieria aveva una fanfara. E proprio nel corso ciel primo conflitto mondiale, la Marcia Reale riceveva la consacrazione cli guerra allorquando, alle ore 22 del 18 agosto 1917, le bande musicali di quattro reggimenti cli fanteria la eseguivano sul monte Santo appena conquistato. Tutta questa storia è raccontata nel libro che ho il piacere di presentare. È il frutto di una ricerca appassi9nata e ben documentata, intimamente legata all'evoluzione del nostro Esercito e alle vicende del Paese. In ogni società contemporanea le 'bande musicali svolgono infatti un'importante funzione culturale e di aggregazione sociale, facendo conoscere alla gente, poco abituata alle sale da concerto, il piacere e il fascino dell'ascolto della musica dal vivo nei grandi spazi aperti.

' IL CAPO DELL'UFFICIO STORICO Col. Antonino Zarcone


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L'EVOLUZIONE STORICA

1

1. Prima dell'unità. Un cenno storico

3

2 . Gli stati p reunitari

9

il Regno di Sardegna i Ducati di Parma e di Modena il Granducato di Toscana lo Stato Pontificio il Regno delle Due Sicilie

II

3. Il Risorgimento

14

4. Dalla proclamazione del Regno d'Italia alla te rza guerra di indipendenza

19

5. I primi anni post-risorgime ntali

35

6 . Un successo musicale del Regio Esercito: l'unificazione del diapason

48

7. Il contributo delle bande militari allo sviluppo economico del Paese

60

8. Gli ultimi anni dell'Ottocento

73

9. Il nuovo secolo

~-4

10. L'l banda dei Reali Carabinieri

95

11. Le musiche

98

12. Gli interpreti

110

I CAPI-MUSICA REGGIMENTO PER REGGIMENTO

113

III I CAPI-MUSICA. NOTE BIOGRAFICHE

181

I capi-musica: indicè dei nomi

260

Bibliografia

264



PARTE PRIMA

L'EVOLUZIONE STORICA


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Le bande musicali del Regio Esercito


Prima dell'unità -

Un cenno storico

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Prima dell'unità. Un cenno storico Senza voler fare.la storia degli insieme di strumenti a fiato fin dall'antichità, è probabile che la musica militare, con le sue prime voci rozze e fragorose, avesse la finalità di spaventare i nemici; gradatamente, poi, venne utilizzata, con l'efficacia del ritmo e della parola unita al suono, a infondere coraggio nei combattenti; successivamente servi per la trasmissione dei segnali e dei comandi; da ultimo diventò un ornamento, un emblema della forza degli escrciti. 1 Sorvolando sugli strumenti musicali dei .romani, peraltro riccamente iJJustra,j nei monumentj, e del medioevo, di cui anche esiste una larga documentazione iconografica, il Rinascimento segnò un progresso nella costruzione degli strumenti a fiato che si svilupparono in una notevole varietà. Da una lettera di Vincenzo Parabosco del 28 gennaio 1564 da Brescia, sappiamo che il duca di Parma era interessato ad assumere al suo servizio sei "valenti" virtuosi di quella città, il cui primo era Jo Pietro Rizefo. Erano anche el.encaò gli strumenti che il complesso usava nelle varie combinazioni che poteva assumere: trombette, trom boni, piafari, pifa.ri ala alemanna [flauti traversi?], cornamuse, flauti. 2 Alla metà del .1...'VII secolo, Girolamo Fantini da Spoleto, trombetta maggiore del ·granduca Ferd.inando dc' Medici, consegui una notevole fama, sia come suonatore, che come teorico: fu l'autore infatti di un metodo per lo studio della tromba sia da guerra che da concerto.3 Come in tutta Europa, nei reparti militari dei Farnese esisteva un embrione di banda militare, consistente in quattro oboisrj nella compagnia colonnella di ogni reggimento e, dato che nella fanteria gl i ordini venivano trasmessi con il rullo dei tamburi, presso ogni compagnia erano in forza due tamburini. Jn occasione de.I.la parate o cli "straordinarie attioni militari" in piazza d'armi, gli oboisti e i tamburini del reggimento suonavano riuniti agli ordini del tamburo • 4 magg10re. Maurizio di Sassonia, maresciallo di Prancia della prima metà del Settecento, nelle Rfveries sur l'art de la gt1erre, dette notevole spazio alla musica miJjtare: «Tutò fanno battere le marcie sui tamburi senza saperne il perché; e tutti c.r.edono che <1uesto sia un ornamento militare. Che si dirà s'io dimostro che è impossibile caricare vigorosamente il nemico senza quella cadcnza?» 5 1. M . Brenet. .L,, 11m.riq11e 111ililaire: ét111le c1itiq11e. Paris: Libr. Rcnouard; Henry Laurens editcur, 1916. Le citazioni sono Lratce dalla recensione apparsa in Rivista ivlttsicale Ita/i(l!lf.l, XXIV ('1917), pp. 518-522. 2. Parma, Archivio cli Stato. TI:ahi 1545-1697, mazzo l. 3. M. Brenec. 01 t1Jt1sique JJ1ililaire, cit., p. 519. 4. Mario Zanooni. T,'esercito.ftm1esiano dal 1694 t1! 1731. Parma: Palatina EdiLrice, 1981, pp. 82-87. 5. M. l3rener. La 11111siqt1e 111ilitére, c:it., p. 520.


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Le b1.mde musimli del Regio Esercito

Una circostanza salta agli occhi: pur di avere buoni strumentisti, le bande prescindevano dalla nazionalità dei suonatori. Sempre per restare al Ducato di Parma, si conservano i nomi di alcuni clarinett isti della Reale Guardia: oltre ai nomi italiani, si incontrano quelli di Crober, Craizer, Pech.(' Nel contempo, già da allora le bande ospitavano meravigliosi strumentisti, passati a pieno titolo alla storia della musica. Per fare un esempio, la Guardia Irlandese del duca di Parma, "le oche selvagge", nella banda annoverava nientemeno che i fratelli Besozzi, insuper.arj oboisti e ottimi compositori.7 Già allora si delineò la duplice funzione - militare e civile- delle musiche dei reparti in armi: le manifestazionj della vita civile, infatti, ricevevano brio e solennità da gueste musiche: nelle "allegrezze" dei sovrani, nei tornei, nelle solenni cerimonie religiose... Non si può nemmeno ignorare che in questi corpi musicali si trovavano anche ricercati docenti. Nei Diari di Stendhal, alla data del 9 giugno 1803, si può leggere: «Oggi ho cominciato a prendere lezioni di clarinetto dal capobanda della 91 '». 8 L'appunto stendaliano ci consente anche di ricordare la grande importanza che era stata riconosciuta al.le bande musicali al tempo della Rivoluzione Francese. Durante questo turbolento e storico evento, la musica non fu intesa soltanto come svago, in quanto le venne riconosciuto un obiettivo elevato: (1uelI0 di concorrere all'educazione del cittadino, di forgiarne uno nuovo. Quest'arte . venne considerata un mezzo di diffusione della concezione rivoluzionaria in tutti gli strati sociali. li rapporto del 13 Pratile dell'anno II (che altro non era che il 1° giugno 1794), così si esprimeva: «Gli effetti severi e maestosi [della musica] saranno adatti ad esaltare ogni forma di coraggio, invece di rendere gli animi effeminati e molli».9 Se si può convenise sulle sensazioni provocate dalla musica sull'animo umano,10 risibile è la contrapposizione che venne teorizzata tra il concetto di musica virile, quella degna di un popolo repubblicano, e di musica effeminata, sicuramente appannaggio di coloro che non la pensavano nello stesso modo. La r,nusica degli strumenti a fiato concorse alle grandiose manifestazioni rivoluzio1:i.arie, creando con ioni e marce guell'atmosfera vibrante che favorì la prese;1za di massa del popolo. Se le musiche per banda composte durame la Rivoluzione Francese caddero presto nel dimenticatoio, un oscuro dilettante di violino, Roger De Lisle, trasportato dall'entusiasmo del momento, dette alla Francia· iJ più bell'inno che un popolo potesse sognare, la Mar.riglie.re. 11 Se un innegabile impulso allo sviluppo delle bande si ebbe così con la Rivoluzione Francese, alla Germa1ùa va il maggior merito per .le marce militari, quelle composizioni ru carattere marziale che accompagnavano gli eserciti. 6. Parma, 1\rch.ivio di Stato. Du Tillot, b. 58. Compt1tisteria, b. 934. 7. Gaspare Nello Vetro. Ilfa11do 11111sicale delk, ba11da della G11ardia Nazionale di Parma. Parma: Co mune di Parma, Archivio Storico ciel Teatro Regio, 1993, pp. 28-29. 8. Anncl)' Zeni. Le bt111de vnlitmi in Italia. Saggio di prossima pubblicazione. 9. Bruno Brevan. 1'111sic(I e Ri11qluzùme Francese. Milano: Unicopli e Ricordi, 1986, pp. 11 7118. 10. L1 Gazzetta Mu.ricalc di Milano (in seguito indicata come C.M.M.) del 15 settembre 1878, p. 326,-pubblicò uno studio del dott. Cesare Vigna sull'influenza della musica sugli esseri umani. 11. M. Brenet. La 11111siq11e 111ilitaire, cit., p. 520.


Prima dell'unità -

Un cenno storico

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Furono guei capi-musica reggimentali, musicisti tecnicamente molto preparati, a dare i migliori modelli non privi di notevole valore artistico. Durante le guerre napoleoniche, venendo tra loro a contatto gli eserciti europei, i loro insegnamenti e organizzazione vennero recepiti anche dalle "armonie" degli altri paesi. 12 Comunque, se dobbiamo prendere per vero quanto scrisse Stendhal in epoca napoleonica, «le bande dei nostri reggimenti stanno a questa [banda austriaca] come la scarpaccia di una pescivendola sta alla graziosa scarpetta di seta bianca». 13 Assieme agli strumentisti, nelle bande vi era un notevole numero cli tamburini. Questi non erano equiparati ai suonatori e venivano nominati dal comandante de.I reggimento tra i fucilieri volontari che si dimostravano idonei a questo servizio. Nel Ducato di Parma, al tempo di Maria Luigia, «il Caporal Tamburro sarà preso tra i tamburri e il Tamburro Maggiore fra tutti i sott'Ufficiali del Reggimentm>. 14 La figura del tamburo maggiore fu caratterizzante delle bande militari fino a tutto il X IX secolo: sua insegna caratterisrjca era un bastone che, col tempo, si trasformò in una mazza dal pomo d'argento, sempre più sovraccarica di fiocchi e altri ornamenti. Serviva, attraverso dei segnali, per dirigere i tamburini e le trombe nelle esecuzioni delle "batterie" e delle "suonerie". Questi sottufficiali venivano scelti tra i militari cli statura imponente, aumentata ulteriormente da un alto copricapo e, marciando alla testa del reggimento, erano oggetto dell'ammirazione ciel popolo, come modello di grandezza e di autorità. 15 Non ci .ris1ùta che gli esercirj dell'area italiana abbiano adottato la curiosa usanza, diffusa nel XVIII secolo dalla Germania a tutta l'Europa, di utilizza.re nei corpi armati musicanti neri, abbigliarj con vistose divise orientali. Per limita.rei a un solo esempio, ricordiamo che Federico il Grande, tra i suoi giganteschi granatieri della g uardia, aveva come suonatori dei pifferi mori i quali, invece dell'alto cappello, portavano un turbante.16 Dopo la caduta di Napoleone, nel periodo di pace che seguì, le musiche militari degli stati preunitari in cui era divisa l'Italia vennero meno alla loro storica destinazione: assunsero carattere decorativo, si fecero più numerose-nel numero dei suonatori, cercarono la perfe'.lione degli strumenti, eseguirono ben altre composizioni. Così quesrj strumentisti di prim'ordine, non furono per lo più considerati forza combattente, ma equiparati a veri e propri musicisti. Assai cli sovente i professori di strumento a fiato delle orchestre attive nei teatri delle città dove i reggimenti erano di guarnigione, altri non erano che i migliori strumentisti della banda militare e, a volte, prestavano la loro abilità come docen6 di musica. Non era infrequente poi che la banda al completo venisse ingaggiata 12. Alessandro Vcssella. L,1 banda. Milano: Istituto E ditoriale Nazionale, 1935, pp. 143-144. 13. Stendhal. Roma, N "poli, Palermo. La Spezia: Club del Libro F.lli Melita, 1982, p. 55. 14. &golan,enlo del servizio dipia:z:{a dei Co,pi per le Truppe di S.M. l'!t11peraltice 1'vlmù1 .T~ 1igia, D11chessa di P(lrma, Pù11:enzr1 e G11mtalla, novembre 1814, art. 111. 15. Renato Artesi. TI ltJ!llbJlro nell'esercito, in "Rivisca militare" , 1989, n. 3, pp. 88-93. La circolare 56670 del 7 luglio 1939 ciel Gabinetto del ivlin.istero della G uerra ha regohtto i movimen6 della mazza da parte del capo tamburino da fermo e in marcia. 16. Il l'vfr,.rici.rta, 1941, n. 1, p. 8.

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Le bande musicali del Regio Esercito

per prestare servizio sul palcoscenico nell'allestimento di opere liriche," e non mancano i contratti tra gl.i impresari dei teatri e il Comando delle truppe, per la retribuzione ai "fanfaristi" per la partecipazione agli spettacoli. I suonatori, così, oltre alla paga base, percepivano una gratifica <-1uando erano chiamati ai vari servizi fuori da guelli militari,; nelle messe solenni in chiesa, nelle celebrazioni della cappella di corte, alJe accademie, ai balli, e in teatro dove, oltre alle opere, si esibirono per creare intermeni nelle commecl.ie, eseguendo marce e "sinfonie". In più, poi, potevano chiedere il permesso per prestare la loro opera nei teatri della provincia o, addiri ttura, "all'estero". 18 Con l'espandersi della popolarit,'Ì della musica lirica in ogni strato della popolazione e con il perfezionamento apportato agli strumenti a fiato dalle nuove risorse tecniche,19 le bande acquisirono l'aspirazione a misurarsi con il repertorio delle orchestre. Gli anni attorno alla metà dell'Ottocento videro così la fioritura spontanea in tutta l'Italia di un grande numero di Società Filarmoniche, che raggruppavano persone di ogni ceto sociale appassionate cli musica. Questo associazionismo fu ben visto dai governanti, che autorizzarono i comuni a mettere in bilancio la spesa (in parte o per intero) per la retribuzione di un maestro cli musica. Le ragioni cli questo favore poggiavano su ragioni etiche ed economiche. Le motivazioni morali si basavano sull'opinione che il dedicarsi alla musica fosse un deterrente dai vizi, guelle materiali sulla constatazione • che, qualora alcuni giovani avessero fatto progressi nello studio strumentale, avrebbero potuto trovare un mestiere .retribuito e stimato: l'Italia era povera, in guanto priva di industrie e con una agricoltura i_n cui la terra era in gran parte costit:1.ùta da latifondi in mano ai nobili e al clero. Così gucsrj giovani, istruiti in queste scuole aggregate alle Società Filarmoniche, costjtuirono la massa dell'organico delle bande musicali. Un valido contributo allo sviluppo della bande musicali negli sperduti paesi del Meridione d'Italia fu il ritorno a casa, a seguito del congedo, dei musicanti militari dopo i lunghi anni di ferma; questi contribuirono alla trasformaz~one dei piccoli nuclei cli pifferi, trombe e tamburi che si esibivano nelle processioni e neUe feste in veri e propri complessi. · Un grave problema fu il reperimento dei maestri occorrenti per tutte gueste Società Filarmoniche. Nella maggior parte dei casi, trattandosi di paesi poveri~ il maestro era come il medico condotto della mus~ca. 20 Doveva sapere un po' di tutto su tutti gli strumenti: per tenere scuola agli atJievi, per suonare 17. Alessandro Stocchi. Dicnio del Teatn, D11mlc di. Pam1t1 dal 1829 a /11/to il 1840 compilato dr,/ Portiere del P,1/co Scenico. Parma: Rossi-U baldi, 1841. L'uso delle bande militari durante i "corsi" di carnevale e negli spettllcoli teatrnli perdL1rò per vari anni anche dopo l'unificazione del Regno. Da una lettera del 20 dicembre 1880 della Prefetmra di Parma al sindaco, che aveva richiesto Ja disponibilità dei soldati, leggiamo: <<11 JYlinistero della G uerra (ha) preso la risoluzione di non concedere truppe per servizi da prestarsi ai teatri, se non quando, per eventuali timori di probabili disordini si creda necessario cutelare per q ualche sera l'ordi ne del pubblico col concorso della medesima» (Parma, t\rchivio Storico Comunale, SjJ!:ltacoli 1881, Prowedi111et1li divem). 18. Par ma, Archivio di Stato. Fondo 1111/itare, b. 686. 19. Gaspare Nello Vetro. Iljimtfo !llllsicale dellr, banda tlellr, G11ardia 11azùmale di Parma, cit., p. 45. 20. Pietro Righini. La bc111d11 11n111icipale. Cosa è sl11ta e cosa può essere, in "N11ova Rivis/11 Mi1SiCt1le [ltJliaÌ1a", Xll(1978), n. 2, pp. 195-204.


Prima dell'unità -

Un cenno storico

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l'organo nella chiesa, per strumentare e dirigere le opere nel teatrino locale, per comporre una messa, una marcia, tm ballabile semplice e orecchiabile da eseguire in piazza nei giorni in cui si fes teggiava qualche evento significativo, per dirigere il complesso che suonava eia ballo nei veglioni di carnevale .. . Sulla nomina dei maestri capitò a volta che si accendessero nei paesi addirittura delle vere e proprie lotte: basti ricordare quello che avvenne a Busseto per la nomina del giovane Giuseppe Verdi, voluto dai filarmonici e contestato dai fedeli del parroco. 2 1 Queste Società Pilarmoniche dettero vita, oltre a orchestre vere e proprie, a complessi strumentali, le cui caratteristiche, grosso modo, corrispondevano a quelle della banda odierna, anche se gli organici erano i più svariati, sia per numero di suo natori, che per genere di strumenti disponibili Nessun paragone, certo, con l'austerità delle bande austriache, che suonavano le composizioni in voga nella Vienna imperiale. Altra la natura, altre le tradizioni, altre le basi culturali. Nella realtà italiana, d'altra parte, ci si trova dinanzi al primo pallido segno di una educazione musicale popolare, in località che erano state sempre avulse da qualsivoglia approccio alla cultura. Anche se forse è troppo parlare della funzione educativa portata al popolo dalle bande, non si può negare che queste ebbero comunque il pregio di allietare la gente in un'epoca in cui era oppressa dal grave peso dell'ignoranza e della più nera miseria. Ben diversa era la condizione delle bande municipali delle maggiori città, composte da un notevole numero di suonatori fissi stipendiati regolarmente, a.Ila cui direzione concorsero ottimi musicisti, attratti anche dai rispettabilissimi compensi. Tra le bande civili e militari si ebbero intensi interscambi: se le bande civili nacquero per un fenomeno di imitazione di quelle militari e non per caso all'origine delle bande civiche si trovano i complessi delle bande degli Stati preunitari che, sciolte con l'unifìca%ione del Regno, si ricostituirono in seno ai reparti della Guardia Nazionale, che costituiva una unio ne tra il militare e il comunale. Accadde anche che alcune bande civiche già esistenti venissero inquadrate nelle formazioni della Guardia Nazionale, come pure che moltissimi suonatori militari, giunti all'età della pensione, entrassero subito nei corpi civili, sempre ricercaci per la g rande esperien%a che avevano aC(]uisito negli anni di carriera. Lo stesso può dirsi per i capi-musica per i quali si rileva un intenso interscambio dai complessi civili a quelli militari e viceversa.22 Da <.Juesta continua osmosi, si può concludere che la distinzione tra le bande civili e militari va considerata esclusivamente sotto l'aspetto organizzativo, in quan to non possono essere invocati a elemento distintivo i generi di musica esegL1iti. li termine stesso di banda, poi, si riferisce soltanto a un organico strumentale, e poco mo·nta <-1uale sia la qualifica di civile o militare di clù soffia dentro gli strumenti. 21. Gustavo Marchesi. Verdi, 111erli e Cfl(IÌ. Cro11acbe b11sselanefm il 1819 e il 1839 ampliate su documenti trovaci da Gaspare elio Vetro. Husscro: Biblioteca del Monte, 1979. 22. Marino ,\ ncsa. Dizio1111rù1 della 11111sica il1,/ù111a per ha11d11. Bergamo: Associazione Bergm,,asca Banùe Musicali, 2004.

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Le bande musicali del Regio Esercito

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Anche per (JUel che riguarda la musica eseguita, se si escludono particolari propri come i segnali della vita militare, non esiste un genere differenziante: le bande civili sono solite eseguire pezzi defini ti di "musica militare", come le bande militari non suonano soltanto musiche di c1uesto genere. 23 ...

IMPERO D'AUSTRIA

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23. P ulvio Crcux. Li f m!fara, in ''..\'tmmenti e .Mt1sim", XL11(1990), n. 3, p. 48.


Gli Stati preunitari

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Gli Stati preunitari Circa la presenY.a bandistica negli eserciti degli stati in cui era cLivisa l'Italia prima dell'unif-ìcazione nel Regno sabaudo, ci limitiamo a un semplice accenno, in quanto una trattazione più approfondita fuoruscirebbe dal terna che ci siamo prefissati di trattare. Si può cl.ire, in breve, che ogni stato si rifece negli organici, organizza::-:ione e repertorio, prima alle bande militari francesi e, dopo il Congresso di Vienna, a quelle austriache. 1

Regno Lombardo-Veneto. Nel Regno Lombardo Veneto non si può par.lare cli bande musicali cli uno stato preunitario, in quanto i reggimenti che avevano guarnigione nel territorio facevano parte delle armate austro-ungariche. Per la loro perfezione, la bontà degli strnmen ti in dotazione e la preparazione dei capi-musica <-1uesti complessi furono oggetto di amrni.raY.ione e fornirono un esempio a <-1uelli dei vari s tarj italiani.

Il Regno di Sardegna I complessi militari del Re6rno cli Sardegna furono il punto di riferixnento per l'organizzazione delle bande militari nello Stato unitario. La loro storia prende spunti dalle tracli::-:ioni di hcmtbois e pifferi, perfezionate sul finire del 1._rvn1 secolo dal direttore generale Gaetano Pugnaru. Il prestigio di cui godevano <-1ueste musiche militari trova riscontro nell'attenzione del legislatore finalizzata a definire non solamente gli organici - 18 gli elementi fissati nel 1831 da Carlo Alberto per le bande aggregate ai reggimenti cli linea, e 24 per la compagnia delle Guardie del corpo cli Sua Maestà - ma anche funzioni e repertorio, precisati nel 1839 secondo le diverse ce.rimonialità.2 l nuovi ordinamenti, predisposti tra il 1838 e il 1839, prevedevano anche una marcia "speciale" «per tutti i corpi del Regio Esercito aventi banda mi.litare». 3 Le musiche scritte per l'occasione forniscono un censimento delle bande in servizio nei diversi reggimenti dell'esercito: Reggimento Granatieri de.Ila Brigata Guardie Reggimento Cacciatori della Brigata Guardie 1. Tn (]UCSti paragrafi, con l'autorizzazione dell'autrice Annely Z,e ni, ci siamo rifatti al suo studio inedito Le .13mzde 7llilitari in Italia. 2. G ioseppe Robcrti. La 11111sica negli ,mtichi eserciti Sc,hrmdi, in "Rivista Musicale Italiana", IIT (1 896), n. 3, pp. 700-713. 3. R.t1ccolta di R~?t'e Determinazioni e Prowedimenli diversi co11cemmti il semizio e l'11111111inirtrazio11e 111ilita1·e per l'a1111atr1 1839. Torino, 1840, p. 629.

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Le bande musicali del Regio Esercito

1° Reggimento di Fanteria della Brigata Savoia 2° Reggimento di Fanteria della Brigata Savoia 3° Reggimento di Fanteria della Brigata Piemonte 4° Reggimento di Fanteria della Brigata Piemonte 5° Reggimento di Fanteria della Brigata .ç\osta 6° Reggimento di Fanteria della Brigata Aosta 7° Reggimento di Fanteria della Brigata Cuneo 8° Reggimento di Fanteria della Brigata Cuneo 9° Reggimento di Fanteria della Brigata Regina 10° Reggimento di Fanteria della Brigata Regina 11 ° Reggimento di Fanteria della Brigata Casale 12° Reggimento di Fanteria della Brigata Casale 13° Reggimento di Fanteria della Brigata Pinerolo 1.4° Reggimento di Fanteria della Brigata Pinerolo 15° Reggimento cli Fanteria della Brigata Savona 16° Reggimento cli Fanteria della Brigata Savona 17° Reggimento cli Fanteria della Brigata d'Acc1ui 18° Reggimento di Fanteria della Brigata d'Acqui Corpo Reale d'Artiglieria Reggimento Nizza Cavalleria Reggimenro Piemonte Reale Cavalleria Reggimento Savoia Cavalleria Reggimento Genova Cavalleria · Reggimento Novara Cavalleria Reggimento Aosta CavaUeria Un'idea dell'organico delle bande sabaude del 1834 si può desumere dalla partitura della Lvfarcia d'ordinanza per banda, tamburi e pifferi composta da Giuseppe Gabetti, chiamata poi Marcia Reale. terzetta in sol, flautino in sol, clarioo in sol, clarinetti 1° e 2°, fagotto, corni in re 1° e 2°, r.rombe in sol 1° e 2°; t~o.mbe.in re 1° e 2°, serpentoni e bassi, tromboni, rullante, catuba, pifferi, · tamburi.·4 L'Orrù riporta che la ba~da dei Cacciatori Sardi era composta nel 1851 da 39 strumentisti: oboe, flauto, ottavino, due clarinetti piccoli, sei clarinetti soprani; c1uattro corni, fagotto, sette trombe, flicorno, quattro tromboni, tre oficleidi, tre bombardoni, cinque percussioni. 5 Tuttora erede cli quei reparti è la banda ciel reggimento dei Granatieri di Sardegna, che può vantare una delle prime forme cli finanziamento autonomo, grazie al lascito del 1786 di Don Alberto Genovese, che destinò un fondo di 120.000 vecchie lire di Piemonte, vincolato al mantenimento della banda e alla costituzione della dote per le figlie dei sottufficiali. 6 4. Marino Anesa. Dizionano della m11sica italiana per banda, cit., v: Il, p. 970. 5. Giuseppe Orrù. Piccolo diziol!(mo biogmjìco dei 111t1sicisti che brmno/atto parte delle orchestre e bande di Cagliari dall'mmo 1830 al 1897. Firenze: Passeri, 1897, Il edizione, p. 173. 6. .Andrei Sinigoj. La 111mica in uniforme. Modena: Stamperia del Comune. 1998.


Gli Stati preunitari

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I Ducati di Parma e Modena Nei territori ducali di Parma e Piacenza e in <..1uelli Estensi di Modena e Reggio Emilia, i tre reggimenti e le poche bande aggregate, nacquero e si svilupparono all'ombra di quelle austriac.h e. Se a Parma la duchessa Maria Luigia, subito dopo essere salita su] trono, assunse per il suo reggimento il maestro austriaco Martin Joscph Scholl, già capo-musica nell'esercito austro-ungarico,7 Francesco IV di Modena, dopo la riforma a seguito dei moti del 1831, nominò maestro Giuseppe Dobyal, e anche molti dei bandisti provenivano da reparti tedeschi o boemi.8 Buona parte degli strumenti adottati da queste bande provenivano da fabbriche austriache (Ulmann per gli ottoni, Ziegler per i legni) e gli intensi contatti favorivano la diffusione delle novi tà viennesi: questi corpi cli m usica furono probabilmente i primi a usare in Italia le trombe a chiavi. La banda militare del Reggimento Estense ciel piccolo Ducato di Modena e Reggio, formatasi intorno al 1815, contava su un organico cli sei clarinetti, due corni da caccia, due trombe diritte, una tromba a tiro, un ottavino, due piatti, un sistro, cassa, tamburo e un cappello cinese. Quest'ultimo strumento era una particolarità recepita sull'esempio delle armate napoleoniche. E ra uno strumento di tradizione turca, che produceva il suono attraverso la vibrazione del corpo dello strumento. Costituito da un'asta di circa due metri, variamente decorata, era una specie di labaro che reggeva semilune, sonagli e campanelli. in serie, in acciaio o argento, intonati a scale che producevano un suono di altezza diversa. Storicamente portato in battaglia dai mori anche come punto di riferimento, era posizionato alla testa della banda e retto dagli uomini più alti del reparto. 9 Questi complessi, più che in un ruolo militare, li troviamo per lo più impegnati in sfilate, come comparse o banda di palcoscenico in teatro, nelle cappelle di corte, o nelle funzioni religiose solenni.

Il Granducato di Toscana La Toscana è uno dei luoghi più interessanti per il movimento bandistico italiano: basti pensare alla musica aggregata al Corpo dei Veliti, ai clirettori di banda quali il virtuoso Enea Brizzi, Giovacchino e Giovanni Bimboni, Antonio Tosoroni, e Teodulo M abeUini, maestro cli tutti i maestri di banda usciti da questa regione. Negli anni tra il 1790 e il 1820 diversi complessi aggregati alla G uardia Palatina o alle Guardie Real.i a piedi si formarono attorno alla corte di Palazzo 7. C'rdspare Nello Vetro. Ilfondo vmsicale della Banda della Guardia N azjonc,le di PanJJa, cic. Nel corso di questa dce rca, in un fondo musicale non ancora studiato, abbiamo trovato delle 1uusiche militari di cui non si conosceva l'esistenza, composte dc Joscph Martin Scholl, direttore della banda del Ducale Esercito Parmense: G,m.fde 111c11zjale tol/ l'eco; Marcia di tmmovm dei Reali Caccia-

tori Pcmvenn; Seconda iilimta adattala c011 11miazioni ù1 f!J1tJica sopm il 111oti110 d'ordùtanz!' del trof!lbelliere pmwmse; lvlarcic1 degli Invalidi riel Dflcale Reggimento Pammm; lvfarcia dejìle dello Sfato i'vfrr5giore; i'vlarcia Re,1/e; .Nuow 1itirald con v,1rù1zio11e. 8. Marta Lucchi. Musiche, stn1111enti e 01:g{l!1ici delle bande 1/111.ricali esten.ri, in "i\fontova i\fosica", VII (1993), n. 23, pp. 10-12. 9. Alno Moratt:i. Q11at1do i Jo/dalini di cmia rileggono la st01ir1. ln internet. Il cappello cinese fa parte ancora dell'organico delle bande della Legione Straniera francese.


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Le bande musicali dei Regio Esercito

Pitti, mentre dopo il 1820 sono ricordate le bande del Reggimento Real Ferdinando, del 2° Reggimento cli linea e quella dei Carabinieri. Dallo scioglimento cli (Juest'ultimo corpo, aggregatosi poi a quello della Banda volontaria, composto da una cinquantina di elementi diretti da Giovacchino Bimbe.mi, nel 1848 si formò il complesso di 70 elementi dei Veliti Tç>scani, trasformatosi nel 1859 nel corpo musicale della Guardia Nazionale. Non bisogna però ignorare che negli stessi anni erano presenti in regione anche ottime bande reggimentali austriache, che contavano fino a 78 elementi. 10 Dal 1851 era in uso in Toscana il lavoro di Antonio Tosoroni, il Trattato pratico di stmmentazjone, osJia no.z.ionigenerali sul carattere e sulleproprietà degli struJJtenti musicali tanto antichi che di recente invenzione eperfezionamenti i quali servono attualmente per le orchestra, le bande e lefanfi1re. 11 In questo lavoro si ipotizzavano tre modelli di ba nde militari: la grande banda di fanteria con un organico di 84 strumentisti, di cui 29 legni, 9 percussioni tra le quali i campanelli, due paia di piatti e due cappelli cinesi; una fanfara per i bersaglieri, una banda per la cavalleria.

Lo Stato Pontificio A Roma i complessi militari erano chiamati con frequenza ad accompagnare un cerimoniale in cui si sovrapponevano occasioni laiche e festività religiose. Nel 1816 era stato fondato il Corpo dei Carabinieri Pontifici che prevedeva la presenza cli 16 trombetti, corpo che, dopo il 1849, prese il nome cli Reggimento dei Veliti Pontifici, con 14 trombe a cavallo e 14 tamburini a piecli. Negli anni intorno al 1820 la Banda Capitolina era formata da una ventina di elementi, mentre disponevano di piccoli gruppi di strurne nrjsti anche il corpo delle Guardie Svizzere, delJa Guardia Nobile e della Guardia d'onore Palatina.12 Degli stretti rapporti tra banda e musica religiosa una prova ci è fornita dall'esecuzione, avvenuta a Macerata nel 1845, dello Stabat di Rossini nella trai,crizione di Giovanni Andrè, maestro capo-musica di San Giovanni in Persiceto. 13

U Regno delle Due Sicilie '' Attorno al 1816 si può dire che sorse la banda moderna dell'esercito napoletano. Alcuni regi decreti sancirono l'ingresso - ~ fianco dei corni, serpentoni, flauti e ottavini - dei clarinetti, trombe e tromboni, che bilanciarono la ricca sezione delle percussioni, comprendenti gran cassa, cassa rullante, piatti e cappelli cinesi. I complessi bandistici dell'esercito borbonico erano numerosi, e offrivano un buon numero di posti di lavoro ai giovani, forniti di una buona preparazione, che uscivano dalle diverse scuole musicali. Modellati 10. Alessandro Onerati. Strn111enti a fiato 11ella vita musicale ftorenti11a del/'Ottocc11to. Tesi di laurea. Università degli Smdi cli Orbino, 1995, pp. 266-280. 11. Milano: Lucca Editore, 1851, num. ed. 1'1 500. 12. Alessandro Vessdla. La Ha11dr1. Milano: Ist. Eclitoriale Nazionale, 1935, pp. 175-1 82. 13. Aldo Adversi, Dante Cecch.i e Libero Paci (a cura). Sto1ia di Maccnita, voi. III. l\facerata: Tip. Compagmicci, 1973, p. 268.


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su quelli germanici, questi corpi musicali, tra quelli italiani, erano riconosciuti tra i migliori per le notevoli capacità esecutive. 14 A partire dal 1831 l'esercito borbonico ricevette la regolamentazione della propria musica, con l'organi'.i'.7.azione Elelle bande musicali, la disciplina e la posizione dei musicanti. 15 Nel Regno delle Due Sicilie esisteva <<Un assieme rispettab.i.Li.ssimo di Professori in copiosissimo numero, non mino re di cinquanta>>.1" I reggimenti svizzeri, guelli della Guardia Reale, quella dei Cacciatori, e la Fanteria di M arina avevano le migliori bande. Nel loro organico era previsto un direttore, un sotto-direttore, solisti e un grande numero di suonatori, L1.1tti scelti per concorso. Le prove di questi esami erano tutt'altro che faci li, basti dire che il maestro Carlo Costa, poi diventato insegnante di armonia nel Conservatorio di musica di Napoli, non riuscì in due gare nelle c1ual.i si misurò con provetti artisti, e non poté conseguire il posto di sotto-capo in una delle bande dei reggimenti svizzeri. Per l'amministrazione vi erano ispettori, sotto-ispettori, e un direttore capo, che era il maestro Saverio Mercadante. Questi vigilavano su tutto e tutti <<e grande diletto si provava ad ascoltare quei concerti». Compito delle bande era a nche prestarsi ad accompagnare le feste civili e le cerimonie religiose. Una provai.ndiretta per queste ultime si trae da quanto avvenne in Sicilia poco tempo dopo il voto che uni queste terre ,il regno sabaudo. «La popolazione di Agrigento conserva memoria dell'offesa ricevuta all'indomani ciel plebiscito, allorché la Banda .ivfilitare si era rifiutata di accompagnare la processione del venerdì santo eseguendo musiche d'occasionc». 17 Sciolto l'esercito borbonico, si costituirono con quei musicanti dodici corpi di musica della Guardia Nazionale napoletana, sulla base dell'o.r ganico delle bande del disciolto esercito borbonico e «non lasciavano nulla a desiderare, tanto più che le bande militari dell'esercito ital.iano, che alJ.ora si venivano alla meglio costituendo, non reggevano il paragone con guelle che eravamo usi ascoltare». 18

14. Esaustivo è il saggio di Angelo De Paola. Lt, banda 11111sica/e ne/l'esercito borbonico dt1ra11/c il regno di N,1jJo/i e rie/la Sùilia, in "Studi storico-militari. 2001". Roma: Stato Maggiore dell'Esercito. Ufficio Storico, 2004, pp. 75-257. 15. Arnaldo Ferrara. L-, bm1da dei carabinie,i. S.I.: Arma dei Carabinieri, 1981, p. 6. 16. Albertro Perrin e Vincenzo Giovanni Scarpa. Siti(!/ milit,zri. Riorganizzazione d.e/le m11.riche militmi. Appendice. To.dno: Bocca, 1863. 17. Settimio Biondi. L.a cultum 1111,sicale ag1igenti11a tm la fine de/l'Ottocento e i primi del Novecento. Agrigento: Comune di i\grigento. 1984, p. 17. 18. Corrispondem:a da Napoli in occasione della soppressione della Banda Municipale, in G.M.lvl., 22 settembre 1895.


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n Risorgimento Negli anni che precedettero la metà del secolo, i passi più significativi e orecchiabili delle opere liriche erano largamente presenti nei programmi delle bande musicali con tutta una serie, spesso di pessimo gusto, di adattamenti, rielaborazioni, trascriziorù, rendendo in tal modo popolari (}I.lesti motivi anche a coloro che non avevano i mezzi per accedere al teatro. Nel contempo, fin dall'inizio deJJ'Ottocento, nel campo religioso, vennero composte decine di Messe per banda militare, a dimostrazione della consuetudine di accompagnare con la musica le messe al campo. 1 l titoli di queste composizio1ù - tutte di Franz Joseph Haydn (Siefonia da/l'oratorio, Le ultiJ11e parole del Redentore; coro nella Ciwzione del tllondo; preghiera nelle 01.1c1ttro str~gioni; Armonia ricavata dal/e opere di Ciusejpe F-lC!)'den lsicl) - erano indicati in una ordinanza del 1839 per le bande dei reggimenti piemomesi.2 Paradossalmente così nel mondo militare il repertorio eseguito nei contesti sacri era subordinato a un contegno raramente riscontrabile nel mondo civile che, ass,ù disinvoltamente, per ctueste occasiorù usava ballabili, arie d'opera e marce nelle processio1ù, vespri e messe. Ci limitiamo a un esempio che ci viene da Cagliari e che coinvolse una banda mjJitare dell'esercito piemontese, che si era adeguata ai gusti del clero e del pubblico:3 «Da simili profanazioni artistiche non andavano immuni neppure le bande, poiché le marce 6mebri che eseguivano nella settimana srulta non erano altro che altrettanti pot-pourri formati coi motivi più oreccb.iabili delle opere recentemente rappresentate nel teatro civico. E si può credere che qualunque genere di musica si prestasse allo scopo, quando avrò ricordato èhe .ncl 1858 la banda del 13° Reggimento, la mattina de.I Venerdì Santo, al. seguito della processione deU'Orato.rio d'It:ria; suonò .ridotta a marcia funebre la q.vatfoa del buffo nell'opera Don Checco:

Ecco 1'11omo: t1ppen(l nasce Stando ancom.fa lejàsce Con pur,gcmte e vomitivo Lieto è inverse resta vivo». li sentire romantico portò a una rivoluY..ione nel campo deJla musica. Questa si inserì nella vita sociale, stimolando le passioni ed eliminando dal 1. An tonio C1dini. La tradizione 11111sic(J/e ba11dislica nelle chiese e nei 1itiprocessio11(J/i, in "La Cappella musicale cli San Marco nell'era moderna". Attj <lei convegno internazionale cli s tudi, Venezia, 1994, a cura di Francesco Passatore e Franco Rossi. Venezia: Fondazione Levi, 1998, pp. 177-212. 2. Racco//(J di Regie Deterf!linazioni e Provvedù11enti dive,:ri contementi il servizio e l'ammi11istmziot1e !l1ilitare per !'tJ1/l/t1/f1 1839. Torino, 1840, p. 629. 1. Giuseppe Orrù. Piccolo dizio11t11io hiogmficq d1:i m11.ricisti di Caglùm~ cit., p. 159.


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melodramma le scorie di una tradizione legata al senti.re settecentesco. Per alcuni ceti progressisti italiani, la musica diventò lo strumento di un patriottismo tendente a raggiungere la libertà dallo straniero e l'unità nazionale. Negli anni che portarono all'unità d'Italia, l'opera liJ:ica diventò uno degli appuntamenti favoriti dove (1uel pubblico r.rovava le allusioni che voleva, anche se per opportunità i compositori si servivano cli quei tetni per consei.::,ri.1ire un facile successo. D'altra parte la pur occhiuta censura austriaca non poteva tagliare dai libretti l1.1tte le arie eroiche di invettive ai ti.ranni, tutti i cori guerreschi, tutte le marce militari, in quanto questo costituiva il tessuto connettivo di ogni opera se.ria. G li Italiani, riottos.i sudditi dell'Austria, nell'udire la ''preghiera" del Mosè di Rossini si identificavano con gli ebrei soggiogati che anelavano al ritorno nella terra promessa; il coro della 1Vor111a, "Guerra, guerra!", come pure il duetto dei Puritani di Bellini Suoni la lro111ba, e intrt1>ido io pu,gnerò da Jo,te, beiio è qf/iYmtar la m01te o,idando: libertà! <'.>

(anche se la censura ritoccò la parola "libertà" in "lealtà") erano tutto un richiamo alla lotta e alla cacciata degli invasori. E mentre uno dei martiri di Bel fiore, Angelo Scarsellin.i, andava al martirio cantando l'aria del l'Vlarin Fctiiero di Donizetti,

TI palco è a noi trionfo Ove ascendir1m ridenti lvfa il sangue dei vctlenti perduto non sarà ad accompagnare l'impresa e l'olocausto dei fratelli Bandiera fu il coro dell'ormai dimenticata Donna Cc1ritec1 di Mercadante (che la censura ritoccò nelle fogge più fantasiose)

Chi per la patii(J 111uor V issuto è asst1i. L'agiografia risorgimentale ci ha tramandato Verdi come il simbolo del patriottismo: tutto ebbe inizio nel 1842 quando presentò a l'vlilano il J'\fabucco, in cui iJ famoso coro "Va pensiero", se commosse per l'alto valore della melodia e il sentimento che emanava, regalò all'autore ben 57 repliche nel solo primo anno di programmazione alla Scala di l'vlilano. Spirito eminentemente pratico, Verdi cercò di ripetere nelle opere successive il miracolo, e fìno al gennaio 1849, con La hattaglia cli Legnano, ritentò la fortuna con tutta una serie di cori infarciti di gloria, patria, riscatto. Se c..1ueste furono t.ra le meno felici opere, non demeritavano nel panorama delle altre die allora passava il convento, e comunque il minimo dei riferimenti serviva a trascinare il pubblico. E se la corda patriottica faceva vibrare il teatro, centro della vita sociale, palpitava tutta una città. Gli anni che portarono all'unità d'Italia videro altresi tutta una immensa fioritura di inni patriottici e di canti che trovarono un successo momentaneo per il tema trattato, ma che non ressero alla macina del tempo, trattandosi di


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Le bande rnmicaii del Regi.o Esercito

musica priva di meriti artistici. Di L1.1tta questa produzione si salvarono soltanto pochi esemplari, in quanto erano diventati comuni nei repertori delle bande musicali. Ricordiamo L'addio del volontmio toscano, parole del fiorentino Carlo Alberto Bosi e musicista ignoto, per il quale Enrico Panzacchi scrisse d1e, dopo averlo udito, Richard Wagner espresse le lodi più calorose. Iniziava con

lo ven.go a dii1i addio enormemente miglio.rato dalla lettura popolare in

A ddio, mia bella, addio. Famosissima divenne la mar.eia garibaldina di .Alessandro Olivier.i, capomusica del 2° Reggimento di Fanteria,

Si scopron le to111he diventata tra i tanti dedicati in quegli anni all'E roe dei due mondi l'Inno di GrJ1ibakli per antonomas.ia, il cui testo fu soggetto a diverse modifiche e al quale, dopo la proclamazione del Regno (marzo 1861) vennero aggiunte due nuove strofe. Fu eseguito per decenni dalle bande dopo la 1Vfarcia Reale, richiamando sempre un grande pubblico che non si stancava di applaudirlo. La 1\ilarcia Reale di Gabetti, fìn dopo la pr.irna guerra mondiale, non fu l'inno nazionale italiano: vi erano stati diversi tentativi per averne uno nuovo che lo sostit1.ùsse. Nel 1875 il Parlamento aveva chiesto a Giuseppe Verdi di comporne uno, ma il t , ;,;r \H \ maestro non ne aveva fattonulJa;nel 'i \Rl I \ RJ \lF I) ' ORDINANZA 191.3 le i\ssocia7.ioni Monarchiche ,, ' Costil1.1zionali, riunite in congresso a Roma, .avevano affìdato l'incarico a Raffaele Caravaglios, che compose così un Inno Nazionale Italiano, che però non venne adottato; 4 subito d9po •ci fu chi pensò al bell'inno sardo Conserve! Deus stt Re, che era stat9 composto nel 1848 da Vittorio Angius e musicato dal capo-musica dei cacciatori Sardi Giovanni Gonella; alla fine, così, la lvf.arcia &aie ~ì.UABl::TTI i\ i.,,_t, • ,.,. P•r l'"•"~r..'!rU d• ( (hh>t t +, divenne l'inno naziornùe. 'i UOO U'Ul\l"tl Altro canto che ebbe notevole ,. presenza nei repertori delle bande fu iJ Ccmto depji Italiani (l'attuale inno nazionale), la cui poesia di Goffredo Mameli, musicata da Michele Novaro, tra le varie trascrizioni annoverò anche quella del Vessella, mentre non si può ignorare La bandiera trii-olore, i cpi autori rimase.ro ignoti, inno che echeggiò su tutti i campi di battaglia risorgimentali

... .. .

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4. Cesare Caravaglios. Il centenmio della ]\!farcia Re(l/e. Estratto da l "BoUcttino Ufficiale Swrico", 15 ottobre 1934.


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e che Enrico Panzacchi attribuì al «poeta ispir.ato e fecondo [cheJ fu nel 1848 il popolo ital.iano, e tutti, in alto e in basso, furono poeti per un momento ... ». La più famosa di tutta questa produzione, comunque, fu una polka bri.1lante, La hella Gigogin, un testo popolare lombardo musicato da Paolo Giorza, che per la diffusione presso tutti gli eserciti che si scontrarono nelle battaglie risorgimentali, si può considerare una Lilì lvl.ar/een ante litteram. Nacque alla vigilia della seconda guerra di indipendenza, il 31 dicembre 1858, nella festosa serata di fine anno che si teneva al Teatro Carcano di ìVfilano. A mezzanotte la banda cittadina, diretta da Gustavo Rossari, attaccò con queste note. Il successo fu immediato e la canzone fu ripetuta otto volte tra il tripudio del pubblico. Pare che le parole, innocenti e sconclusionate, fossero intese nel modo che rispondeva alle aspettative del momento. Gigogin, diminutivo piemontese di Teresina, tra i patrioti pare fosse sinonimo di Italia. Ma cosa significano "Di quindici anni facevo ,ùl'amore", (JUd "mangiar polenta", o "bisogna aver pazienza"? Tutto e niente. Pare che con il doppio senso che alludevano alla "polenta" si indicasse la bandiera austriaca; mentre "!assala maridà" voleva dire trovare l'unità, mentre "daghela avanti un passo" avrebbe indicato marciare contro gli oppressori. Diventò comunque una vera musica popolare, al punto che il 4 giugno 1859, mentre infuriava la sanguinosa battaglia cli Magenta, era suonata come passo di carica dal.le contrapposte bande musicali francesi e austriache, come pure fu la stessa che accompagnò l'impresa dei ìVfille. 5 Sulla presenza delle bande musicali militari durante il Risorgimento abbiamo il ricordo della battaglia di San Martino scritto da Giovanni Romero che, molti aruù dopo, il 1° marzo 189'6, con il grado di colonnello cadde in Abissinia nello sventurato fatto d'armi di Adua: «La musica, ferma allo sbocco nel prato, suona, o meglio stuona una marcia mentre il reggimento ~'11 °] sfila; i tamburini battono la carica e i battaglioni, al grido di Savoia, si lanciano ali' attacco». 6 In questa battaglia fu decorato di medaglia d'argento il caporale tamburino G iovanni Musso «per avere sotto una grandine di proiettili battuta intrepidamente la carica, esempio ai solda6 di sangue freddo e cli valorc». 7 Sempre a San Martino cadde sul campo anche il tamburino Francesco Duport del 2° Fanteria, mentre esplicava con impegno il suo compito.8 Sulla Rivùta militare italiana, il tenente Gualber.to Favini scrisse un articolo vibrante di ent1.1siamo, .Alla baionetta. <<... Poi la tromba comanda "Attenti 5. Per il presente capitolo sono stati consultati: Raffaello Monterosso. La 11111sica ne!Risorgi111enlo. Milano: Vallardi, l 948; T t\micon.i. J/ Rùorgj111ento italiano attn1vmo i canti. Roma: r\rrnellini, 1963; Sp,1rtiti 11111sicali dal Rùlirgivm1to alla prima guerra mondiale. Rom:t: Palombi, 1978; Rubens Tedeschi. Addio fiorito asi/. Il ,,,e/odratJ1111a italiano da Bl1it1J al Ve,ismo. Milano: Pdtrinclli, 1978; Alberto Basso. La 11111.rica nel Rùo,;gi111ento, in "Soldaù e pittori nel Risorgimento italiano", a cura di Maurizio Corgnati. ivlilano: Fabbri Editori, 1987, pp. 65-71; Gaspare Nello Verro. L, 11111sict1 in ft(lli(I 11ei 1J1otipolitici e sociali. Relazione al Convegno nazionale di snidi "I fasci e la società siciliana. 18931993", Agrigen to, 1993, pubblicata con modifiche in Rassegna Musicale Italiana, VTTT (2003), n. 24, pp. 36-41. 6. Giovanni Romero. La 12° compa,g11ia d.e//'11° Ft111leria a .l'an Martino, in" Rivista A1ilitare lta!it111a" (in seguito indicata come KM.I.), 1896, VII, p. 592. 7. E. Pifferi. Lu JJ1i,g11t(I Ct1sale, in R.M.J., 1893, T, p. l 48. 8. G. Licomaci. Co11/enmzf' cn11 proiez/011i !111J1i11ose alla lmj!f!a, in R.MT, 191 l ,) I, p. 1954.


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per l'assalto" [...]. La stessa tromba sguilla il segnale "Alla baionetta", le altre trombe lo ripetono, la musica intona la Marcia reale con cadenza accelerata, i nostri soldati balzano dalla loro posizione e si gettano irresistibilmente avanti, innalzando il terribile urlo di guerra». 9

AUSTRIA

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Malta

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9. Gualberto Pavini. A lla baio11ettr1, in R.M.I., ·1901, 11, p. 1801.


Dalla procl11mazùme del Regno d'Italia alla terza guerra d'indipendenza

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Dalla proclamazione del Regno d'Italia alla terza guerra d'indipendenza Con la legge promulgata il 17 marzo 1861 - dopo la votazione conforme della Camera dei Deputati e del Senato del Regno - «Accetto per me e per i miei discendenti il titolo di Re d'Italia», Vittorio Emanuele II, già «Re di Sardegna, di Cipro e di Gerus,ùemme, Duca di Savoia e di Genova, ccc., ccc., Principe di Piemonte, ecc., ecc., ccc.», diventò «Per grazia di Dio e volontà della nazione, Re d'ltalia». 1

Il 4 maggio 1861, con nota 7 6, il ministro della Guerra Manfredo Fanti scriveva: «Vista la legge in data 17 marzo 1861, con la c1uale Sua Maestà ha assunto il titolo cli Re d'Italia, il sottoscritto rende noto a tutte le Autorità, Corpi ed Uffici militari, che d'ora .in poi il Regio E sercito dovrà prendere il nome cli Esercito Italiano, rimanendo abolita l'antica denominazione di Armata Sarda». ·1. Innumerevoli furono le musiche d'ocçasione pe r b:inda e per ogni organico. Ricordi pubblicò nel 1862 una Gran 111ania per n11coro11azione di S.M. V ittorio E mam11:le II a re d'Ttalùr, musica di Giuseppe Unia.

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Appena costituito il Regno d'Italia, era necessità suprema amalgamare e fondere insieme le diverse parti del paese, che erano rimaste divise per secoli, per formare una stato a livello europeo. I ministri della guerra, ispirandosi a queste esigenze, videro nell'esercito il mezzo più efficace per soddisfare questa esigenza: questa fu la ragione della preferenza Ùl\ta a1 sistema nazionale rispetto a quello territoriale, mediante il c1uale le istiruzioni militari divennero il principale fattore dell'unità italiana. Con i continui spostamenti dei reparti da sud a nord e viceversa, l'esercito si assunse il compito di scuola della nazione. Se le condizioni fisiche di molte reclute enmo assai precarie - le statistiche denunciavano l'alto numero dei riformati alle visite di leva per malaria, denutrizione, pellagra, gozzo, insufficienza di statura o toracica - anche la siruazione culturale del paese era a livelli bassissimi, specie nelle provincie del Meridione. Della classe 1861 solo il 50,08% delle reclute sapeva leggere e scrivere, contro il 5% degli illetterati dell'esercito prussiano, circostanza che portò all'istituzione di scuole reggimentali per analfabeti. Come si legge in un saggio sull'istruzione delle reclute, molte di queste difettavano di c1uella prima e rudimentale educazione civile necessaria per preparare dei buoni soldati. Provenivano infatti da campagne deserte, senza aver mai frequentato una scuola né avuto mai contatti con persone di altre zone. Il loro rozzo dialetto li rendeva incomprensibili agli istruttori, e questi non avevano modo di farsi comprendere, al punto che in molti casi, agli inizi dell'istruzione formale, dovettero far tenere il piede destro scalzo «acciò fin da principio contraessero l'abitudine di girare sul calcagno del piede sinistro».2 Nel periodo immediatamente precedente, tempi convulsi in cui le popola:àoni espressero la volontà di aderire al Piemonte, in quello piemontese confluirono ben cinque eserciti: con il decreto 25 marzo 1860 erano stati infatti accolti nel Regio Esercito i militari degli Stati annessi, riconoscendo l'anzianità e il grado .posseduti. La norma non comprese però nel beneficio i direttori e i suonatori della bande. La ragione di questa decisione va ricercata nel fatto che il regolamento vigente per il nuovo Regno era una diretta emanazione di q\lello piemontese, fissato nel 1832 da Carlo Alberto. In questo era indicato che le bande dei reggimenti <;li fanteria, granatieri e artiglieria, oltre agli al.lievi e agl( flspiranti, fossero composte da 18 musicanti effettivi,3 e il loro capo-musica equiparato ai sottufficia]j, mentre in alcuni degl_i Stati annessi le formazioni erano ben più numerose, e i direttori avevano il grado di ufficiale. Cosi, per non crearsi problemi, il Ministero della Guerra decise di rinunciare a 4uesti pur collaudati e validi complessi. A differenza degli altri paesi dell'Europa il direttore, per il quale si pretendeva un diploma di conservatorio, di liceo musicale, o tiuanto meno una comprovata abilità specifica, nella dignità del grado era inferiore o quasi al più rozzo sottufficiale. E non bisogna dimenticare che tra questi vi erano dei veri musicisti, che godevano di meritata fama. N elle bande musicali austriache il car.o-musica era assimilato a ufficiale subalterno; in Inghilterra aveva rango e uni forme di 2. Francesco De Bonis. Per l'islruzù)JJe rie/le recl11te, in RM'.I., 1889, I, p. 88. 3. Giuseppe Robcrti. Lo 11111sit:a 11eg/i 011/ichi uenili saba11tli, in ''Ri11ùla M11si"1/e Italia11a", 1896, n. 3.


Da!!tt proclamazione del Regno d'Italia aliti terza guerra d'indipendenza

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"ufficiale con sciarpa"; in Francia poteva raggiungere il grado di capitano, e lo stesso in Prussia: in Italia, «grado e uniforme da furiere». 4 Questo stato di cose provocò delle lagnanze, delle quali si fecero portatori i giornali musicali: dopo aver rilevato che la situazione attuale non dava prospettive, si rilevava che «molti dei nostri capi-musica hanno preferito abbandonare l'impiego e procacciarsi altrimenti un'onorata sussistenza; altri vi rimangono solamente per la speranza che si pensi quanto prima a migliorare la loro sorte». 5 Le difficoltà incontrate dai capi-musica per ottenere il grado di ufficiale trovavano spiegazione nella mentalità del tempo improntata allo spirito di casta, che un articolo a firma di Sismondo mise bene in luce. 6 Questi affermava che «la carriera del sottufficiale non può essere un avviamento a quella dell'ufficiale senza grave pregiudizio della buona ed omogenea composizione del corpo degli ufficiali, e sen7.a pregiudizio anche di interessi di ordine sociale più elevato». Indirettamente l'autore riconfermava quella che era la considerazione che le classi elevate avevano dei musicisti, (1uando scriveva ancora «l'esercito moderno deve nella sua costituzione gerarchica essere una riproduzione esatta di quella stratificazione che si riscontra nella società civile». E a ncora nella seconda metà dell'Ottocento in Ttalia i musicisti si dividevano in due categorie: .i dilettanti, appartenenti alle classi sociali più elevate, che facevano musica per mero diJetto, esigenza dello spirito, senza scopo di lucro, e i professionisti che esercitavano (1l1esta attività come lavorativa e fonte di 6>1.iadagno, tutti provenienti dalle classi popolari. Sembrava perciò logico che i capi-musica fossero inquadrati nell'esercito tra i sottufficiali che, ordinariamente, erano reclutati tra le classi sociali inferiori, poco agiate e senza i mezzi per conseguire un largo corredo di educazione, cl.i cultura, ed era quindi destinato ad essere un esecutore e un istruttore.7 La legge istitutiva della Guardia N aziornùe, che prese l'esempio da quella del Piemonte, impose ai comuni l'obbligo di mantenere a p.r oprie spese una banda costituita dai volontari che prestavano servizio nella Guardia, della ([mÙe tutti i cittadini maschi, salvo poche eccezioni, erano tenuti a far parte, restan1o comunque dei civili. In queste bande confluirono i capi-musica e i musicanti che avevano fatto parre dei disciolt i corpi musicali militari. Una ragione per la quale i musicanti dei soppressi eserciti passarono nelle bande della Guardia Nazionale fu che in t,ù modo restavano nei paesi d'origine, senza essere soggetti ai continui spostamenti cui si sobbarcarono, specie nei primi anni dell'unificazione, i reggimenti del Regio Esercito, causando non pochi problemi alle "Commissioni comunali per gli alloggi e i trasporti militari". La situazione economica dei bandisti che avevano optato di passa.re nella Guardia Nazionale, ebbe però un peggioramento in quanto essi persero la lk1uidazione che, anche se misera, era concessa dal Regio Esercito, e vennero inoltre privati degli incertj che provenivano dalle funzioni religiose, cui nel 4. Gaspare Nello Vetro. I/fondo 11111.rica/c della banda della G11ardia N11zionale di Parma, cit., p. 50. 5. C.l\i[.lvl., 11 maggio 1862 6. La q11e1tio111, degli 11fjiciali e dei so1t1!fftciali, in R.1\if.l., ·1877, pp. 444-445. 7. G.B.L. Ddl'i.rtmzione J'l!Orale dell'esercito, in R.M.I., 1884, I, pp. 409-410.


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Le bande musicali del Regio Esercito Militi della Guardia Nazionale

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pas~ato partecipavano. Con la soppressione dei benefici del clero, le cerimonie solenni f·urono ridotte all'austerità e, come primo prov:vedimento, erano state soppresse le musiche ''chiesastiche''. Dato che anche nei centri minori si istituirono reparti della Guardia N azionale, le bande locali divennero la loro voce musicale «e si modellarono in tutto e per tutto alle militari Musiche piemontesi>>. Non tutti approvarono tiuesta modifica e vi fu chj scrisse che si era trattato di una " funesta'' riforma. «Da tiuell'epoca le nostre Bande, trascurando la buona musica di teatro cominciarono a sfoggiarne aJtra, fredda, arida, leggiera, triviale, senza carattere, senza novità; de' motivi combinati dalla penna de' capo-musici di reggimento, abili sovente nel concertare, ma sforniti di genio nel comporre. 11 malvezzo di voler ese6>1.1ire tiuelle musiche insulse ... ». 8 8. l'-fatria Cipolline. S11/le r.011dizio11i 11ttu11/i del/11 m11.ric11 per /;mula !lllf',li Abmz::;;J-~ in N apoli Mt1sù;a/e, 6 giugno 1871.


Dalla proclamazione del Regno d1talùi alk1 terZtl guerra d'indipendenz.a

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Ai 18 reggimenti di fanteria dell'esercito piemontese se ne aggiunsero presto un grande numero, fino a che nel 1862 il Regio .Esercito ne contò ben 78.9 E per ognuno di questi fu creata la banda, oltre a quelle nei corpi della Regia Marina e dei reggimenti dei granatieri, cavalleria, artiglieria, treno e bersaglieri. Considerato che molte di queste bande erano raccogliticce e con strumenti non certo di (}Ualità e moderni, già dall'agosto 1862 si cominciarono a trovare sui giornali musicali degli articob che ne invocavano la riforma, anche perché era «più di un anno dacché i pubblici fogli annunziavano come imminente la promulgazione di un Regolamento per cura del Nlinistero della guerra, all'oggetto di migliorare la concli:,,ione», mentre tutto continuava secondo il vecchio sistema. Una delle anomalie che si riscontrava nelle bande era che i capi-musica non erano stati inc1uadrati tra gli ufficiali, cosa che faceva sì che i maestri compositori sentivano «ripugnanza di entrare nella milizia». Oltre a ciuesto primo passo nella riforma, bisognava poi selezionare rigidamente i capi-musica per avere soltanto c1uclli che avevano i requisi ti per occupare questo delicato incarico: <<il concorso è il più giusto mezzo eia adottarsi per divenire alla scelta del candidato». E ra poi giudicato insufficiente il numero degli strumentisti «poiché con 18 strumentisti e 8 trombettieri assegnati dal Regolamento non si possono organizzare né buone bande né buoni concerto>. 10 Erano anni di grande entusiasmo e partecipazione popolare, e le bande militari raccoglievano attorno a loro il calore di una vera massa di spettatori. Oltre ad accompagnare i vari scaglionj cli coscritti alla ferrovia, a festeggiare il 14 marzo il giorno natali,:io cb Vittorio Emanuele II, l'altra festa era (1uella dello Stat1.1to Albertino, che la legge 5 maggio 1851 n. 1187 aveva adottato nel Piemonte e che adesso, con la legge 5 maggio 1861, era stata estesa a tutto il Regno. Da una circolare prefettizia che dava le disposizioni per i fcsteggiamenrj, sappiamo che non aveva una data fissa, in (1uanto veniva celebrata la prima domenica di giugno. 11 Erano previste «spontanee dimostrazioni dei privati che con bandiere e luminarie ornando le proprie case renderanno più vago l'aspetto della città» e, a carico del Comune, elargizione di onorificenze, di premi e medaglie agli alunrù meritevoli per diligenza e profitto (di ogni orcline di scuole, con eccezione di quelle di musica), distribuzione cl.i pane aJJe famiglie indigenti, sorteggi di denaro dot,ùe tra le "povere ed oneste ,:iteUe", per conéluclersi à sera con fuochi d'artificio. «Per ciò che riguardai.I concorso del clero in questa festa civile, il Governo è più che mai fermo nel proposito di rispettare la libertà della Chiesa e delle coscienze». 12 Così, fino al 1870, faceva parte dei festeggiamenti anche la "messa di campo" celebrata dai cappellani davanti ai reparti schierati. 9. F. Dell'Uomo e R. Pulctti. L'esr:nitr1 italiamJ vmo il 2000. Voi. l (Storia dei corpi dal 1861). Roma: Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito, 1998; E OeU'Uorn.o e R. D i Rosa. [!esercito ilaliano verso il 2000. Voi. Il (I corpi disciolti). Roma: U fficio Storiw dello St;.ito Maggio.re dell'Esercito, 2001. 1O. Di 11n,1 1ijim11a della bande militari, in C.1'v1.M., 3 agosto 1862. 11. Parma, Archivio Storico Comunale, Spellnco!i, 1863. 12. l\1inistero clell'Incerno, C irco lare IO maggio 1862.

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Dopo Porta Pia questa cerimonia religiosa fu interdetta con la giustificazione dei vescovi che si trattava di una festività civile. 13 Per la parte rnilitare, in questa festa si procedeva a effettuare il giuramento delle" reclute: «durante lo sfilamento la musica ed i tamburi della Guardia N a%ionalc si collocheranno alla sinisr.ra delle Autorità militari e reciprocamente la musica ed .i tamburi della truppa si collocheranno alla sinistra. dell' Autorità politica». Il manifesto del Comune di Parma del 1864 concludeva i.I calendario delle manifestazioni con l'appello: «Numerosi convenite o cittadini di ogni ord ine al festeggiamento '"' di tiuesto giorno che tutte raccoglie in sé le memorie più care della patria risorta». "1 E a Firenze <<neJl'occasione della festa dello Statuto si eseguì la sera del 7 giugno, nella piazza della Signoria, una sin fonia guerriera del maestro Rodolfo Matteozzi intitolata La hattc{glia di l\llagenla. Vi presero parte sette bande militari, 24 tamburi della Guardia Nazionale e 150 coristi. Il Signor Stefano fioretti pubblicò iJ programma di questa sinfonia, la quale dura.circa un'ora. Il popolo stivato nella piazza e nelle prossime vie applaudì più volte questa composizione». 15 Una simpatica usanza poi, che raccoglieva il popolo attorno al suo esercito, era la moltitudìne che all'ora della ritirata accompagnava la banda che, suonando, rientrava nei timutieri. Per restare nell'argomento, anche negli anni successivi per quella che era la festa più importante del Regno, il sindaco di Jvlilano, Giul io Belinzaghi, nel giugno 1870 disse: «L\mniversario della festa dello Statuto è sempre solenne; è il sacro ricordo di quell'urùtà che, se per le altre nazioni fu l'opera della forza, per.la 'nostra fu quella della speranza e della concordia». Per l'occasione otto bande rnilitari avrebbero dovu to suonare «scelti pezzi di musica nei punti più frequentati della città».H• Per la festa del 1882, una Milano imbandierata ebbe modo dì ascoltare in piazza Duomo alle 7 di sera la banda civica, poi quella

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13. T.a legislazione piemontese, estesa poi a tutte le provi ncie del Regno, come pure quella nazionale, furono caratterizzate eia un 01:icntamento laicista. Sono così da ricordare le leggi Siccardi (agosw 1850) che s cacuirono l'abrogazione del foro ecclesiastico e l'ac<.juisto degli enti morali ed ecclesiastici; l'este nzio ne nel 1862 deUa legge Cavour che sopprimeva le corporazioni religiose e toglieva loro il riconoscimen to come enti mora li; la liLJui<lazione dell'asse ecclesiastico e la soppression e degli ordini religiosi (7 luglio 1866); la legge Ratcazzi (15 agosto 1867) che aboliva i canonicati, le collegiate e i benefici; la fìne dd potere LemporaJe della chiesa con la libernione d i Roma (20 settembre 1870); la legge delle guaremigie (3 maggio 1871); le leggi Crispi, quella che aboliva le decime (1870) e q uella c he conglobava nelle Congregazioni wrnunali di carità le opere pie, escludendo espressamente i parroci dai consigli (1890). 14. Parma, Ai:ch ivio Storico Comunale, Spettacoli, 1S6J. l\<lanifesto per la Festa deÙo StatutC>. 15. Boccherini, 30 giugno 1863. 16. Cazx.ella di Mikmo, 4 e 5 giugno 1870, riportata eia Antonio Carlini. Le bande a 1\ili!t1110, in '?vfikmo ,m1sicale 1S61-1897". Lucca: LTM, 1999, p. 287.


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del 24° Fanteria dalle 8 alle 1O, mentre in Foro I3onaparte si esibiva quella del 63°, e ai Giardini Pubblici guella del 64°. 17 Nell'ottobre 1862 fu pubblicato in Italia un ljbro che ebbe amplissimo eco e che fu riportato da tutti i giornali musicali: Riorganiz::z.cizione delle M.11.riche Reggimenttili, opera di i\lberto Perrin, tradotto dal francese da Giovanni Scarpa. 18 Era un'opera servita in Prancia di base a]J.a r.iorganiz1/.a1/.ione delle musiche militari e che il traduttore proponeva di tenere presente come presupposto anche per il nostro esercito. Partendo dall'affermazione che «la Nazione Italiana sia e resti sempre la meglio fornita di attitudini artistiche, ad on ta di guesta verità egli è incontestabile, le bande militari d'Italia non avere affatto le gualità trascendentali, che loro con sì facile confidenza si aggiudicano; ma, se il male è grave, accade soggiungere, che è anche semplice, agevole a spiegarsi ed a togliersi. Secondo me, e parlo per esperienza, il risorgimento delle bande sarà meravigliosamente rapido, tosto che si avrà riconosciuto la necessità di modificarne e ringiovanirne la vieta, antimusicale ed antimilitare organizzazione, nella quale con somma sorpresa io ritrovo tutti gli abusi, che per lo addietro esistevano in Francia, ove potetti combatterli e coadiuvare alla loro distruzione; ve li ritrovo, dico, vuoi nell'insieme vuoi ne' particolari, in tutta la loro interezza, anzi per soprassello con parecchie giunte del carattere più serio. Basta accennarne, per esempio, che la paga del musicante militare è in parte costituita mercé la ritenzione mensuale sopra il soldo degli Ufficiali Q).rocedere (1uesto violento e aristocratico, sbandito dall'Esercito francese da più di guarant'anni). f...] In Francia i Capobanda dell'Esercito hanno grado di uffic.ial.e, quelli della Guardia Na'.t:ionalc, principalmente a Parigi, portano la divisa e gli spallini di capitano; 17. Antonio Carlini. Le bande r11vli/1mo 11ella seconr/(1111etcì dell'Ottoce11to, cit., pp. 283-310. 18. Alberto Perrin e Vincenzo Giovanni Scarpa. Studj JJ1ilitmi. Riorganizx,arJ011e delle 11111siche tllilitari., ci L.


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men felici in Italia essi vivono nella m ediocrità e all'ul timo gradino della gerarchia sociale e militare, qualunque ne sieno l'ingegno, i servigi, l'età e la fama. È necessario dire che i Capobanda, e dell'Esercito e della Guardia Na'.1.ionale, debbono essere uomini istrutti, ingegnosi, di comportamento esemplare? Nessun lo ignora, e quindi tutti converranno .ineco, tornar doloroso il vede.rl.i restare in eterno gli eguali de' tamburi m aggiori, con i galloni che si danno alle guardie di polizia ed agli uscieri negli ufizi delle Amministrazioni publiche. [. ..] rn questo s tato di cose mi è dolce il pensiero che le ragioni, le quali prevalsero in Francia, potranno anche in Italia giovare ad una causa sempre attrattiva e rilevante». Sposando questa causa, il lungo articolo continuava: «Questi sono buoni intendimenti; l'editore desidera che, onde abbia effettuazione il suo concetto, l'o pera ch'egl.i publica e le idee in essa contenute abbiano l'adesione dei maestri, cultori e amatori dell'arte. Egli è perciò che o nde obbedire a questa buona intenzione la Direzio ne de lla Gazzetta Musicale e l'edi tore proprietario signor Ricordi, renderanno ostensibile .l'opera nel negozio di musica, piazza della Scala, unendovi una lettera d'adesione che verrà sottoscritta da quanti maestri e culto ri dell'arte approvano l'ideata riforma. Speriamo che al nostro appello non mancheranno di accorrere i nostri professori e quanti amano l'arte cd il decoro dell'Esercito». 19 Nd libro in esame si leggeva anche che le musiche mili.tari italiane no n erano all'altezza dell'esercito, erano troppo misere e l'organico composto da un numero di suonatori troppo ristretto. Era auspicabile una riforma anche dal punto di vista qualitativo «tanto più ora che, aumentandosi i Reggimenti, si aumentano le bande istessc». 20 L1/-lrjJa, rivista che aveva pubblicato la notizia, visto che nulla si era mosso, riprese poco dopo l'argomento concludendo: <<lvfa Verdi, che è deputato, perché non si fa egli patrocinatore di una sì nobile causa?»21 Il libro ebbè un notevole incontro e «l'esito provò che l'idea dell'autore era l'idea e il desiderio cli tutta la nazio ne, che rispose unanime encomiando l'ç>pera», come pure fu ovunque approvata la posizione presa «a vantaggio dei capi-musica e dei musicanti, moderni iloti del nostro eserci to», nei ranghi del (juàle il maestro di scherma, il cavallerizzo, il computista avevano il grado di ufficiale, per non parlare del capo-tam buro. 22 ,. li prof. Scarpa, che aveva tradotto la pubblic3zzione, ricevette dal re, tramite il ministro della Real Casa Costantino N igra, una medaglia d'argen to accompagnata da una lettera in cui, oltre ai complimenti (li rito, si diceva che copia del libro stesso era stata inviata al 1viinistero della Guerra, onde fosse presa in esame la questione trattata.23 11 lavoro del Perrin sfanolò la pubblicazione di altri lavori su (1uesto sentito argomento: se Giuseppe Foraboschi pubblicò un opuscolo S11llt1 iio,;ga19. C.M.ivl., 26 ott0bre 1862. 20. L'Arpa, 15 <liccmbrc 1862. 21. L'Arpa, 16 marzo 1863. 22. Gaz::z.ett(I M11sicale di N (/(Joli, l 7 ge nn:iio 1864. 23. G,1zzetta lvlilitare l ta/i(IJw, 4 gennaio ·1863, riportato J alla Gazzetta M11sica!e di Napoli, 25 gennaio 1861.


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niz'(.azione delle Musùhe re,_f!gi1t1ent11ii. Considerazioni,2·1 in cui affermava la necessità che il governo pensasse seria.mente aJle musiche militari, «un lustro della nostra Italia»,2" il deputato genera.le rortunato Pinelli con l'opuscolo di Questioni militari affrontò anche il tema della legittimità delle richieste dei capi-musica e dello scarso numero dei bandisti (pag. 25).26 Non ci fu giornale che non dedicò diversi articoli sullo stato delle bande del Regio Eseròto: si chiedeva l'istituzione cli Collegi Musica.li, diretti da esperti musicisti in cui i giovani strumentisti potessero st11diare e fare pratica per essere poi assegna.tj ai vari reggimenti,27 si deplorava che 18 suonatori effettivi fossero poclù, che i capi-musica non avessero il grado di ufficiale, cosa che non rendeva appetibile la carriera per i giovani che avevano studiato tanti anni, si dùedeva che l'ammissione avvenisse previo un rigoroso concorso che provasse l'effettiva preparazione dei candidati, con la conseguem'.a che l'insieme di questi problemi aveva fatto s.ì che il livello qualitativo fosse scarso. E tutte le più svariate richieste si basavano sull'affermazione che queste venivano poste per assicurare sia la dignità all'artista che il bene dell'arte. 211 In un articolo da Modena, firmato E.T., si poteva leggere: «.Allorquando l'Italia era miseramente tlivisa in piccoli Stati, noi troviamo in alcuni di essi le musiche militari assai meglio organizza.te che non sono le attuali. Il capo musica era assimilato al grado tli ufficiale, ed i musicanti divisi in sott'ufficiali, caporali e soldati di modo che, oltre al congruo stipendio, anche l'amor proprio veniva in essi appagato. Napoli, la T()scana, Modena, Parma avevano tali musiche militari che potevano benissimo reggere al confronto delle germaniche, di cui ognuno conosce la perfezione. Il solo Piemonte, per non so quale invalsa opinione, ha sempre mantenuta una organizzazione la qua.le, oltre di umiliare un bravo artista, è pure insufficiente a mantenere nel corpo musicale quella certa distanza. e quel rispetto che passar deve fra il musicante provetto e l'allievo di recente ammesso». 29 Altri ancora scesero in lizza con pubblicazioni su t1uesto terna. Jl contributo più sif:,rnificativo fu pe.tò guelJo che la Gazzetta A!fusicale di Napoli pubblicò in una lunga serie tli articoli con .ini'.l.io dal 29 marzo 1863. L'autore era Emanuele Krakamp, famoso flautista, docente del Conservatorio di Napoli e organizzatore di bande musicali, e fu una summa delle proposte che si erano udite. Anche Krnkamp affermava che la riorgani'.l.za'.l.ione dovesse in primo luogo mirare all'innalzamento dell'arte, e basava la sua proposta su <1uattro principi: unità del.la scuola che portasse al superamento de.ile differenze che sussisteva.no tra coloro che provenivano dai diversi Stati preunitari, con l'istituzione di un Liceo Musicale Jvlilitare va.lido per tutto il Regno; unità di esecuzione con la creazione di un Ispettorato centrale; unità di proporzioni sonore, stabilendo il numero e la qualità degli strumenti per tutte le bande; unità di meccanica, 24. Torino: Tip. Dalmazzo, 1863. 25. Boccherini, 30 maggio 1863. 26. Gazzetta 1Wusicale di Nap oli, 7 febbraio 1864. 27. Gazzetta 1l1usicale di Napoli, 30 novembre 1862. , 28. Gazzetta Musicale di Napoli, 2 novembre 1862. 29. Il Panaro di Modena,riportato dalla Gazzetta Afusicale di Napoli, 15 marzo 1863.

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concedendo per le fornitura la p.rivativa ad un unico stabilimento. Pe.r essere ammessi PER 4A·RIORGANIZZAZIONE al liceo, i ragazzi avrebbero dovuto avere meno di DU.LI 15 anni e, dopo sei mesi di prova, sarebbero stati ammessi al corso che aveDEL va la durata di tre anni. Al termine, conseguito il diBllGNO ITALIA ploma, avrebbero ricevuto Pel Cmllere il grado di caponùe e sarebbero stati soggetti a un EMMANUELE KRAKAMP ingaggio forzoso. Le classi SICJLIAl(O sarebbero state formate da 12 al.lievi a insegnamento individuale, e i docenti Se•••"" F.<lllllene rlYedaC. ed arrtee•I"' cli ••te di strumento sarebbero Coo APPlftDICK stati militari musicanti di provata esperienza, nominati per esame, mentre c.1uelli di lettere e solfeggio avrebbero impartito un NAPOLI insegnamento collettivo. 't1POGk.ilt4 DI LUIGI GJ.IOIUtO Stnda Sptran,ella n, 95. Era previsto che un 186S. capo-musica face_sse suonare i giovani in concerto. Circa il repertorio, Krakarnp fu sostenitore del carattere "marziale" delle music,h e militari, dichiarandosi contrario alle cabalette operistiche che proJjfìcavano «a seconda del genio e del capriccio di qualche ufficialetto appassionato di teatro)>. Gli strumenti in legno poi, sarebbero stati scelti tra quelli con il sistema di chiavi Bohm, mentré gli ottoni avrebbero adottato il sistema a c.i.1.i.ndro e rì'on a pistone. Tra i p.rimi iJ1 TtaUa, Krakamp fu uno strenuo s~stenitore del rivoluzionario sistema costruttivo Bòhm. Questo, messo a punto fin dal 1832, aveva apportato notevoli miglioramenti al.l'intonazione, alla tecnica manuale, alla sonorità degli strumenti, ma aveva incontrato una gestazione faticosa per le resistenze sia da parte dei compositori che degli esecutori. Si rilevava .inoltre che, pur essendo in Italia migliaia i suonatori nelle bande e fanfare militari, al JVlinistero della Guerra non esisteva un dipartimento addetto alle musiche militari. Il progetto cLi Krakamp richiedeva l'apertura di un "Officio Speciale" e di un Consiglio ispettivo per vagliare sull'unità di esecuzione, uniformando il diapason e lo stile. Per essere certi della qualità era anche indispensabile che i capi-musica si sottoponessero a un esamè e che fosse conferito loro il grado di ufficiale. Concludeva infìne suggerendo la creazione

PROGETTO

MUSICHE MILITARI u~


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di una Cassa di ]\1utuo soccorso per assicurare ai musicanti la pensione per vecchiaia, jnabilità e malattia, prendendo ad esempio quanto era stato recentemente creato a Milano per gli artisti della musica?' Il 14 maggio 1863, fu presentato .in Parlamento da due deputati, il generale Filippo Brignone e il duca di San Donato, un ordine del giorno indirizzato al ministro della Guerra stilla riforma delle musiche militari: «La Camera invita il Ministero, perché ai direttori delle bande militari e reggimentali sia accordata l'assimilazione e l'onorificenza di ufficiali». TI ministro Della Rovere, pur convenendo che si dovessero migliorare le condizio ni dei capi-musica, rispose che fino allora aveva «dovuto pensare a cose più serie, lchej appena avremo un po' di respiro il Ministero porrà la sua attenzione su guest'argomento, [ma] non posso dire se sia bene farli ufficiali». Dagli atti della discussione del bilancio del Ministero della Guerra per l'anno 1863 risulta che si riconosceva come la situazione dei capi-musica e dei musicanti delle bande militari fosse precaria, ma «non trattasi ora di proporre aumenti di sorta», in quanto «le istitu:t.ioni musicali non erano cose di necessità assoluta come non lo erano tutte le cose che si attengono alle belle arti». Al saggio pubblicato dal Perrin, i.I prof. Scarpa ne fece seguire un secondo, pubblicato a Torino, che raccoglieva <<i documenti officiali aderenti alla bisogna». Le affermazioni dell'autore circa la riforma delle musiche i:nili.tari erano adesso corredate da un folto numero di documenti "in pro'' della sua tesi: lettere di ministri e generalj, petizioni firmate da centinaia di cittadini delle città di Torino e l\t1ilano, giudizi espressi dai più famosi maestri di musica. 3 1 Qualcosa comunque si andava muovendo: il 9 giugno 1864 l'onorevole Bruet, relatore della Commissione sul Bilancio del.la Guerra, comunicava che il Ministero aveva riconosciuto che ai capi-musica sarebbe stato «assegnato un grado come ai Commissari di Guerra, il che vuol dire che avranno grado d'ufficiale». 32 Questa situazione cli precarietà elci capi-musica militari non era che lo specchio del sentire dei governanti nei riguardi delle arti e della musica in particolare. Con l'unificazione, il nuovo stato aveva ereditato dal.le corrj dei sovraoj spodestati j teatri e le orchestre: così, per risolvere il problema, venne nominata Llna commissione che studiasse come potesse «liberarsi» di guesti oneri.33 E la soluzione fu trovata con lo sciogli.mento delle orchestre e la cessione degli immobili alle amministrazioni comunali, che si trovarono quest'altro fardello da gestire. Un evento che catalizzò l'attenzione di t·utto il mondo musicale italiano fu quello che si svolse a Napoli dal 15 settembre al 5 ottobre 1864. Organizzato d,ù Circolo culturale musicale Bonamici, per merito del cav. Taglioni «che primo ne concepì l'idea e del Municipio di Napoli che ne fornì i mezzi», si tenne il primo Congresso foùiano de' Cultori dèlla Musica, che aveva in programma molti 30. G11zzctt,1 1.Husicale di N(lpoli, 31 maggio 1863. 31. G"zzett,1 i'vfo.ricale rii Napoli, 22 marzo 1863. 32. G(lz::zpthi A111sic(lle di N(/poli, 21 :1goste> 1864. 33. Rig11/ctto, 28 maggio 1863.


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dei temi più delicati della materia. 34 Gli argomenti vennero trattati ognuno da una diversa sezione, oltre che in adunanze plenarie. Ne citiamo solo alcuni, in guanto toccano direttamente il tema della nostra ricerca: l'uniformità del diapason, l'istitu:..:ione di scuole corali o ltre che negli istituti di istruzione normali, anche «possibilmente in ogni Battaglione dei_la Guardia Nazionale>>, il diritto d'autore, .il mutuo soccorso, e il riordinamento delle musiche militari. La sezione che esaminava guest'ultimo tema, l'ottava, fu presieduta da Giovanrù Battista Beretta ed ebbe per segretario il maestro Domerùco Gatti, docente del Conservatorio e uno dei capi-musica della Guardia Nazionale cli Napoli. Le proposte elaborate vennero approvate nella terza tornata generale. «In sei sedute di sode e prolungate discussioni>> vennero messi in luce i nove maggiori inconvenienti in cui versavano t1uesci complessi e suggerici i provvedimenti per ovviarvi: 1. Scarsezza nel numero del personale; 2. Nessuna distinzione di grado fra i musicanti e i soldati, e fra i professori e gli allievi; 3. Fondo di pagamento dei bandisti insufficiente, ed indecoroso; 4. Per disciplina e servizi di corvée sia i professori che gli allievi sono pari ad ogni soldato; 5. Tngiusta distribu:..:ione delle paghe; 6. Il portare lo :..:aino; 7. Il ritirarsi dopo 25 anni col grado di caporale appena con 18 Lire al mese; 8. Deficienza d'Istituti musicali per fornire tli suonatori le bande dell'armata; 9. Avere il capo-musica il medesimo grado del tamburino maggiore per dieci anni. L'essere subordinato ai furieri maggiori del Corpo, e spesso allo stesso tamburino maggiore. Si suggeriva che la compagine dello strumentale per una buona banda militare fosse portata a 48 strumentisrj, a 35 per le armonie dei corpi dei Reali çarabinieri, cavalleria, artiglieria e treno, e 24 per le fanfare dei battaglioni dei bersaglieri. li nuovo organico, agile ed equilibrato, avrebbe dovuto essere · diviso in: ''un maestro direttore, con lo stesso grado de.i mecl_ici di battaglione; un capo-musica cli prima classe con il grado di guard'armi dell'esercito; 5 primi solisti, di prima classe, con il grado di furieri; 14 seconde parti, tli secooda dasse;con il grado di caporale; 20 terze parti, tli terza classe, musicanti semplici. Nello strument,ùe della banda era previsto l'aumento dei legrù fino a 18, con l'inserimento di due oboi e, importantissima novità per i complessi italiani, cim1ue sassofoni - dal soprano ,Ù basso - mentre gli ottorù, che fino allora avevano coscittùto la parte preponderante delle bande, erano ridotti a cim1ue. Se l'adozione dei sassofoni era una novità per le bande del giovane Regno italiano, a onor di verità storica dobbiamo ricordare che questi strumenti facevano già 34. L'/lrp(I, 11 settembre 1865 e Sto1ir1 de/1 Gmgre.rso 71111simle tratto <lai lVfonit?re del Circolo, in "G11zz.e.tt(I A111Jiet1!e di N(/poli", XJTT, r1. 28, 1S ottobre 1865.


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parte delle bande dell'esercito borbonico. Si suggeriva poi che gli strumenti di buona gualità fossero tutti di una sola fabbrica, accordati giusta il diapason dei teatri; che fossero fondaci tre Istituti musicali militari, regolarj con la medesima normativa ru c1uello esistente in Asci,? con le relative sedi in Ivlilano, Napoli e Bologna e nei guaii i docenti fossero scelti tra i capi-musica e i solisti, e infine che fosse .istituita una Cassa dj Mutuo Soccorso per i musicanti militari. Un articolo prendeva infine in esame la situazione delle bande delle varie Guardie Nazionali per provvedere alle pensioni e assicurare uniformità di trattamento economico tra i suonatori dei vari complessi. 36 Circa il punto 6 delle proposte, togliere cioè lo zaino, si faceva presente che era impossibile suonare bene uno strumento a fiato con guel fardello sulle spalle, che pesava, tirava, toglieva il respiro e impediva il libero movimento delle braccia. Alcuni generali più illuminati avevano già provveduto a (]Uesto, ordinando che in piazza d'armi le musiche si esibissero senza quel fardello.37 Dall'esame del docu mento non si può che rilevare come gli studi di I<sakamp38 fossero stati profondamen te assimilati dai delegati deJJ'otta' . . va sezwne. Al termine del Congresso, la commissione esecutiva pwpose che si tenesse presto una seconda ass.ise: il I ,iceo Musicale di Bologna si offerse di ospitarla, e come data fu fissata il 22 ottobre 1865. Scoppiò però un'altra delle ricorrenti epidemie di colera che tormentarono il nostro paese, e il congresso venne sospeso e rinviato a data da destinarsi. Nei primi anni dell'unificazione l'esercito fu anche considerato un mezzo per alleviare la crisi economica in cui versavano diverse località italiane. Se 35. Siamo perplessi circa questa affe rmazio ne dell'esistenza di una scuola cli musica militare ad Asù. Pensiamo trnct:1rsi di un refuso: in fatti una Scuola Normale di Fanrer.ia aveva ~ecle a Ivrea, e in essa si impartiva anche l'insegnamento della mu sica ai nùlitari destinati alle bande. Con Decreto 25 novembre 1862 questa Scuolà fu in parte riordirn1ta e tra~forita a Colorno (Parma), dove e rano comandati gli ufficiali subalterni, j $Ottufliciali e la truppa per eseguirv i un corso semestrale di istruzione, al termine del qtrn le venivano restituiti ai corpi di appartenenza. 36. G'azxettn M11sicale di Napoli, 15 ottobre 1863. 3 7. li 1J1011do mtistico, 19 agosto 1867. 38. Mauriz.io Bignardelli. //pro,getto per !t1 ,iorga11izzr1zio11e delle v111sichc 1J1i!itmi del R~g110 d'ltalir, di E 111c11111ele Kmk.ovtjJ. Roma: Quaderni dell' Arnbirna, f1988].


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abbiamo delle lettere con le quali Giuseppe Verdi, deputato della circoscrizione Borgo San Donnino-Busseto, chiedeva che il Jvlinistero della Guerra istallasse dei depositi nella città che lo aveva eletto, in proposito abbiamo letto che «i sacrifizj che per avventura gli [ai comuni] incombessero per tale bisogna, sarebbero ad esuberanza compensati dal movimento commerciale, e dal lavoro che cotali depositi ridestano ovunque».39 Per rimanere a Parma fu scritto che l'ex capitale del Ducato era adesso «una città scaduta e deserta, non aver essa più vita, non commercio, non risorse».''0 Così, per dare un po' di ossigeno a questa economia disastrata, il Governo organizzò una festa mi.litare dal 23 al 27 giugno 1865 per commemorare la battaglia cli San Martino e nel contempo distribuire «la medaglia commemorativa delle campagne per l'indipendenza ed unità d'T talia». Convennero così per l' occasione un grande numero di reduci e cli spettatori per assistere alle grandiose sfilate e ai concerti delle bande militari che si esibirono in diversi punti della città. Per la nostra ricerca, la documentazione della festa presenta notevole interesse in t1uanto, dalle ricevute delle somministrazioni fatte dal Comune, sappiamo di t1uanci membri fossero composte le bande convenute. 4 1 Per ogni "individuo'' presente delle bande, il Comune elargì infatti un supplemento e.li mezzo litro di vino e di due sigari.42 Arrivò la primavera del 1866: l'esercito fu mobilitato per la terza guerra di indipendenza. l i Ministero della Guerra stampù e distribtù alle musiche militari l' Tnno di gt1erra scritto dal deputato Angelo I3rofferio (anche allora definito "rettorico") e che risulta essere stato musicato sia da E nea Brizzi, già capomusica del 35° Reggimento di Fanteria, che da Gustavo Rossari, capo-musica della Banda .Municipale di Milano, nonché da Antonio Canti, capo-musica del 35° Reggimento cli Paoteria. 13 Delle spade ilfiero lampo Troni e Popoli sv~gfiò: Italiani àf campo, al campo; È la madre che chiamò Su corriamo in battaglioni Fra zl rimho11;bo dei cannoni, T,'elmo in testa, in man l'acciar Viva il Re dall'Alpi al mar! Dr,ll'Ertdcmo (1/ Ticino Dr,/ s-icano rii tosco suol Sorgi, o Popolo ù,tino, Sorgi e vinci: Iddio lo vuol! Su corriamo, ecc. 39. C,1zzetta di Pam1t1, 24 novembre 1863. 40. Zenzero, Firenze, 27 giugno 1865. 41 . Parma, Archivio SLOrico Comunale, Speltacoli, 1865. 42. Dalle ricevute delle spese risulta che la musica dei Lancieri di Novara ent composta d:t l4 persone; quella del 27° Fanteria da 33; del 28° da 50; del 61 ° da 25; del 62° da 30; del 71 ° da 41 ; d.eJ 72° da 44, mentre la fanfara del 3° Bersaglieri da 14. 43. Gazzella M11Jicalc di Napoli, 27 maggio 1866.


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Da gli spalli vi2,ilati G1ideranà: - Chi va là? Dell'Ttalia siam soldati .Portiam ,guerra e libertà. Su coniamo, ecc. Nostre son quest'alme sponde, Nostti i f/01idi sentier: L'mir1, il cielo, i campi e /'ofJ{/e '1 'i respingono, o stranier. S11 coniamo, ea: Gente Ausonia, r1 nobi/jtlto L'astro Jttojàflir non p11ò: Re V i1to1io lo ha gittrato, Chegiammai non spergi11rò. Su cor1ia1110, ecc. Già la thioma irato efiero Scuote il veneto T.,eon: Sorgi e torna, o/!,ondoliero, A intuonar la tua canzon. S11 coniamo, ecc. Della glo1ir1 nel ca1n,11ù10 Sovra iiprode itttlo suol Splenderà di San lvfartino Splenderà di 1111ovo il sol. Su coniamo, ecc. FartÌ pago il Dio de'Jo11i Di più secoli il desir: Peggio assai di mille morti È l'obbrobrio del servir Su corriamo in batta,glioni Fra il 1imbombo dei cannoni, L'elmo in testa, in man l'acàar V ivr1 il Re dall'Alpi al mar! 44 44. L'.A,padi Bologna del 25 maggio 1866 riportò integralrncmc la "poesia" dell'Inno dig11erm di Angelo J3rofferio, la cui parùrura si crova a Parm~ nella Casa della Musica. L'editoria musicale partecipò largamente alla guerra: la Palestm 1Wusica/e riportò i titoli dei canti popolari bellici e delk marce militari dedicate al Regio Esercito che aveva ricevuco per recensione. Tra questi: L 'addù1 della bella al volon!t11io, Gmn marcia dell'esercito 11t1zio11,,/e, Il 111minair, della Terribile luna nave da guerra], la polka Il /m:raglim:, li soldato san/o, Le ànq((e giornate di Milano, l'inno cli guerra Umì dei berst{g/ieti, la polka Hr:zzecca, "l'inno patriottico" L'lk1/ù1 e il Re, e infine La V/(ltcia t1 Venezia, dedicata a Vittorio Emanuele 11. L'./11pt1.del 25 giugno 1866 riportò che la casa editrice Cuidi di Firenze aveva pubblicato l'inno per sop.rnno, wro, orchestra e banda A.I/ci croce di Savoia di C. Roman i, mentre di J\fattiozzi la marcia Vif/()JÙ/ F.11"11111e!e; la marcia lvfontebello; la marcia crionfale Nfogmta; la marcia guerriera N apoleone lll. Vismara cli I\.1ilano elette alle stampe un "inno nazionale degli Italiani" G11em1 di Agostino MercL1ri e, per concludere, la casa Lucca un ll111u di g111:rm musicato da Vincenzo Robaudi, un tenente colonnello dei bersaglieri che era stato l'autore della musica di Stella amfldenle, una composizione di grande successo che lo aveva reso famoso nel campo della musica.

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Il 20 giugno, con un proclama, Vittorio Emanuele "invitava" alla guerra contro l'Austria. La notizia, giunta la sera nelle città «fu accolta con gioia»: la notte vi furono ovunque luminarie, le strade vennero percorse dalle bande civili e militari al chiarore delle fiaccole , tutta la popolazione in strada faceva ala plaudente, suonavano a distesa le campane, ovunque oratori improvvisati esaltavano le imprese del re, di Garibaldi, dell'esercito ... Malgrado che si fosse ottenuto il Veneto, il tragico esito del conflitto (Custoza, 24 giugno 1866, seguita presto da Lissa) 4 '; fece però cadere un velo di silenzio su ogni proposta per affrontare e risolvere il problema delle bande militari.

45. G. IJcomati. Co,ifr:renzf' con p,·oiczio11i !tm,inosc alla tmppa, in KM.I., 1911, Il, p. 2085. t\ Custoza caddero i trombetcieri Tonunaso Bevilacqua del XVll.l battaglione J3ersaglieri e Francesco Burali del 29° 1-"aoteria.


l primi anni post-risorgimentali

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5 I primi anni post-risorgimentali

Carlo Corsi, p.rolifìco autore di scritti di natura militare, affermò che il periodo di sette anni tra iJ 1859 e il 1866 fu "eccezionalissimo". «Un seguito rap.idissimo, (1uasi vorrei di.re precipitoso, di prodigiose venture, tanto meravigliose che non ha l'uguale nella storia, un'ebbrezza di buona fortuna, la indipendenza nazionale congui.stata di volo, la libertà stabilita senY.a contrasto, l'unità per soprammercato, l'esercito in tre anni (1uadruplicato, e.reato un nuovo grande stato militare, giovani che da soldato ascendono a capitano in minor tempo che prima non s'impiegasse a diventar sergente, uomini levati di sbalzo agli_alti gradi dell'ordine militare, un continuo prepararsi a grossa guerra, voluta, certa, vicina, tre guerre in sette anni ... Chi poteva figurarsi che a quello sforzo non dovesse succedere la spossateY.Y.a, a quella furiosa piena il ringorgo, il ristagno? li paese non era ricco, i milioo.i. volavano; lo arresto era inevitabile. La guerra del 1866 frenò un momento guel.la discesa, ma per darle poi maggiore spinta>>. 1 La situazione delle fìnanze del giovane Regno era sul.l'orlo del collasso. l.Jno dei suggerimenti per limitare le uscite fu di elimina.re le bande dell'esercito, proposta che suscitò subito proteste riportate dai giornali. «Le musiche militari servono a sollevare lo spi.rito del soldato stanco, e a infondergli c1uel pensiero di gentilezza che ogni animo cerca in questo mondo, e che la musica dà a tutti, compresi (1uelli che senza capi.re pur si commuovono. Dove c'è musica tutti accorrono, il che vuol dire che ha in sé gualche cosa di attraente, qualcosa che domina e unisce molti caratteri, anche disparati, in un solo punto». 2 Sempre in proposito altri scrissero articoli di fo ndo, usando anche un vocabolario inusitato ma appropriato: in sintesi si deplorava la soppressione delle bande militari «che si va buccinando».3 Ci fu anche chi scrisse che (1uesta «misura odiosa, dannosa, barbara, indefinibile nella sua atrocità>) sarebbe comungue avvenuta «perché distruggere, distruggere e distruggere è l'unico compito di chi ci governa. .Le musiche militari sono così utili alla educazione popolare, e alla moralità dell'esercito, che io sarei d'avv-i.so, non di abolirle, ma di cambiarne e di perfezionarne .l'organismo, cercando di ridurle quel. che sono in Prussica ed in Austria, veri corpi artistici che onorano il paese». 4 La proposta abol.iY.ionista r.imase in sospeso in guanto gli anni che seguirono non consentirono di limitare le spese elevate per gli armamenti: una nuova crisi fece piombare l'Europa in uno stato di vigiJ.anza armata, (Juesta 1. Carlo Corsi. La vit,i e la carriera 111ililare, in KM.I., 1881 _, T, p. 28. 2. Palestm lvft1sict1le, fabbraio 1867. 3. Il 1?1011do ,11-tistico, 17 agosto 1867. 4. Il t11ondo a1-tislico, 19 agosto 1867.


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Le bande musicflli del Regio Esercito

volta causata dal conflitto tra Francia e Prussia. Per l'Italia l'indebolimento francese consentì di concludere il 20 settembre 1870 l'unificazione del'ltalia con la liberazione e.li Roma. 5 Il 1° luglio 1871 la capitale del Regno venne ufficialmente trasferita a Roma, salutata dal tripudio di tutto il Paese, e il giorno dopo Vittorio Emanuele II entrò nella città. -.

La breccia di Porta Pia in una fotografia d'epoca

Questa stato di cose giustificò una imposizione fiscale al limite dell'insostenibile, che gravò su tutti gli Italiani. Soppresse le doti ai grandi teatri, il 1:vfinistero delle Finanze con la legge 19 luglio 1868 applicò una nuova imposta sul bollo e registro; con la legge del 28 luglio 1868 n. 4520 applicò un'altra tassa dell'l 1% sugli spettacoli teatrali, subito giudicata «esosa, vessatoria, enorme, impossibile»6 e propc>se che i Consigli Provinciali fossero autorizzati a imporre bàlzelli sulle patenrj, sulle pone e finestre, sul focatico, sulla famiglia, sul bestiame, è - cosa che portò a vere sollevazioni popolari - la legge 7 luglio 1868 appròvò l'imposta sul macinato.ì Non è perciò da stupirsi se non si parlò più s\.a libera7.ione di Roma dette il via a un fiume di composizion(per ogni genere di organico. Ricordiamo, ad esempio, che la sera della festa dello Smnito in piazza Colonna a Rom:1, da 200 esecutori riuniti fu eseguito un pezzo per banda di grande effetto intitolato .La lihemzjone di Romei, 20 sette!!lbre 1870. «F u applaudito moltissimo e se 1:e volle la replka, non tanto per la bellezza J clla musica, quanto p el conceno patriottico che vi andava unico. Tn q uesto pe7.7.0 si ode la sveglia prima colle trombe poi coi tamburi, indi lì assalto, le cannonate, la carica dei bersaglieri, il u:ionfo cd in ultimo la Marcia Ret1le accolta con grandi applausi» (Napoli l\,fo.ricale, 26 luglio 1873). Anche Luigi Mercantjni, l'auwre delle parole dell'Inno di Gariba!t!i, scrisse una Ode sulla cadt1t(1 del f>otere te111pora/e tleì. Papi: "Fu Dio che disse: Basta". 6. brte.rpe, l (1868), n. l e Ntipoli 1vfusicale, 1868, n. l, r.iporr:ano il Regio Decrew 22 m arzo 1868, con il quale "in conseguenza del voto de.I Parlamento" fu d ecisa la "soppressione della sovvenzione ai. Regii Teatri del Regno". 7. Quest.a antica imposta nel 186"1 non esisteva più in nessuna provincia italiana. Difficoltà di bilancio avevano ind0tt0 nel 1862 Quinùno Sella a chiederne il ripristino, con l'in tesa d i ;ibolirla non appena si fosse raggiunto il pareggio. Su iniziativa del ministero Menabrca fu convertita in legge il 7 luglio 1868, entrando in vigore dal 1'' genn;iio 1869. Fu abolita nel 1880.


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di riforma delle musiche militari, in quanto nel maggio 1867 la Commissione del Bilancio ne aveva proposto addirittura l'aboljzione. Fino allora l'organizzazione delle musiche militari italiane, vista con gli occhi di oggi, era guanto mai strana. Oltre al capo-musica, le bande reggimentali erano composte da maestri e allievi. «Gli allievi sono soldarj del reggimento che scelgono di entrare nella musica e là vengono istruiti; i maestri sono borghesi che diventano soldati, stipulando un contratto col comandante del reggimento, iJ guale vi è autorizzato dal regolamento d'ammissione; quel contratto viene firmato dal maestro, dal colonnello e dal consiglio d'amministrazione. E sso obbliga il maestro a prestare l'opera sua nella banda del corpo, più ad assoggettarsi alle militari discipline. Varie sono le specie di guest:i contratti. In taluni di essi è convenuto che il musicante potrà vestire alla borghese e potrà pernottare fuori di tiuartiere. In altri, tale condizione è subordinata a quando non vi siano altre disposizioni superi.ori. Il contratto è bollato, fatto con tutte le debite forme.» Nell'estate 1867 il l'vlinistero della Guerra emanò una circolare con la quale si vietava ai capì-musica e ai musicanti di pernottare fuori dal guartiere. Questa disposizione creò malcontento tra coloro che usufruivano cl.i tale opportunità, in guanto nel proprio domicilio gli stessi potevano studiare I.iberamente, dare lezioni e, al limite, approfittare dell'occasione per prestarsi da liberi professionisti, cosa non più possibile risiedendo in caserma. Una incongruenza era costituita poi dallo stipendio del capo-musica che era stabilita dal contratto, oltre alla paga di furiere maggiore. Pur non essendo così annoverato tra gli ufficiali, veniva in media a percepire 180 lire al mese, ossia circa 30 di più di un luogotenente di fanteria. 8 Da gualche anno era iniziata in Europa la moda di organizzare grandi gare per complessi bandistici. La più importante fu quella che si tenne nel luglio 1867 in occasione dell'Esposizione Internazionale di Parigi. All'invito rivolto direttamente dall'imperatore Napoleone III a tutti i sovrani <l'Europa, risposero !'.Austria con la banda del 73° Reggimento composta da 76 uomini e diretta da Z immermann; la Prussia con le bande riunite dei due reggimenti della Guardia, 87 uomini diretti da Wieprecht; la Baviera con la banda deC 1° Reggimento di Fanteria composta da 51 musicanti diretti da Siebenkas; il Baden con la banda dei Granatieri, 54 uomini diretti da Burg; il Belgio con la banda riunita delle Guide e dei Granatieri, 56 uonùni diretti da Dunkler; la Prancia partecipò con la fanfara deUa Guide a cavallo, 62 uomini diretti da Cressonois, e con la banda della Guardia di Parigi, 56 uomini diretti da Paulus; la Spagna con la banda del 1° Corpo del. Genio, 64 uomini diretti da Marino; la Russia con la fanfara della Guardia a cavallo, 71 uomini diretti da Doerfeld. La giuria si componeva di venti membri, tra i guai.i nomi illustri nel mondo musicale t1uali .Jean-Georges Kastner, J\mbroise Thomas, Hans von Biilow, Félicien David, Léo Délibes, Eduard Hanslick. Il concorso, che si svolse nel recioto dell'Esposizione «sotto alla gran volta del Palazzo dell'Industria ai Campo Elisi» davanti a migliaia cl.i spettatori, vide premiarj tutti i complessi 8. I I mondo artistico, 19 agosto 1867.


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dopo, però, la banda prussiana, quella austriaca e quella della Guardia di Parigi. l paesi maestri in tJuest'arte si erano confermati.9 Il Regno d'Italia non partecipò, 1mùgrado le proteste espresse dai giornali musicali, sia per disinteresse che per motivi di bilancio, nonché per la deficienza delle sue bande: «in ogni modo fu vergogna»..., La città di Napoli, vista l'assenza del Governo per tjuesta manifestazione, considerando che essa manteneva ben dodici ottime bande delle Legioni della Guardia Na:,:ionale, 10 decise di presentarsi con un complesso di 120 suonatori, composto dai migliori elementi di queste. 11 «Jn una solennità di tanta importanza per l'arte, l'Italia, Regina della musica e madre di tanti grandi ed illustri musicisti, verrebbe meno alle gloriose sue tradizioni se non intervenisse, e non si mostrasse decorosamente, o se non desse opera ad occuparvi il posto eminente che le compete».12 Nel tentativo cli raggranel.lare le 30.000 I.ire occorrenti per le spese di viaggio e soggiorno, il Comitato inviò «agli Onorevoli Municipii delle Città italiane» l'invito perché concorressero «con la minima quota di[,. 200 [... ] a t1uesta splendida opera di arte, cli pace, tli civiltà». Nella circolare, datata 6 agosto 1867, si raccomandava «essere urgente l'invio, per coloro cui piacerà di farlo, attesoché il corpo musicale deve, a 18 agosto, porsi in viaggio». 13 Evidentemente l'appello non sortì l'esito auspicato e la conclusione fu che nessun complesso rappresentò il nostro Paese. A Napoli rimase lo strascico del.le spese da pagare per l'organizzazione e la copiatura delle parti musicaJi del programma. Quanto a deplorazioni anche Milano col senno di poi ebbe a lamentare che la banda della sua Guardia Nazionale non si fosse recata al concorso di Parigi, in guanto si diceva che il suo complesso fosse uno dei migliori d'ltalia. 14 Un evento banclistico che non si può ignorare avvenne i_n guel 1868. Con una lettera da Passy del 10 settembre, Rossini trasmise al mini.stro della Pubblica Istruzione Emilio Broglio una marcia, J...,a corona cl'ltalia, fanfara per musica militare, in omaggio a Vittorio Emanuele II che lo aveva nominato cavaliere Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia, onorificenza di recent~ istituzione. Quello che è degno di nota è il concetto espresso dal maestro: «I strumentando in guesto p~zzetto di musica, da eseguirsi, ben inteso, a piedi fermi, mi valsi non solo degli antichi strumenti delle bande Italiane, ma eziantlio dei '~uovi eccellentissimi dovuti al celebre suo inventc~re e fabbricante Sax;' ; non posso supporre che i Capi Banda della Musica Nlilitare Italiana non abbian 9. Alessandro Vcssella, La Banda. cit., pp. 184-86. -io. La Ga:t{etlt, Afttsicale di Nitpoli del 12 maggio 1867 riporta i nominativi dei capi-musica delle ottime bande musicali delle dodici Legioni della Guard ia Nazionale di N apoli: 1° Salvietti, 2° Luigi Caccavajo, 3° J\tifano, 4° Giuseppe Coppola, 5° Luigi Lippolis, 6° Pasquale Gonzo, 7° Paolo Savoja, 8° Francesco Herbin, 9° Raffaele Tarallo, 1()0 Raffaele Forrueci, 11 ° Jossa, 12° fakone. 11. Scena, 15 agosto 1867. 12. Gaz:{etta M11sica/e di Nttpoli, 24 aprile 1867. 13. Parma, Archivio Storico Comun:1le, .5j)ett,1coli, 1867. 14. Il f!JOlldo arti.rticu, 11 agostC> 1867. 15. Gaspare Nello Vetro. li fondo 111111ica/e... , cit., p. 45. Nel 1846 il virtuoso di clarinetto e fabbricante di strumenti di ottone Adolphe .Joseph Sax aveva brevettato la famiglia dei saxofoni.


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(come fu praticato per ovum1ue) adottati detti strumen ti. Se per fatalità questo solo Progresso dei nostri giorni non fosse stato abbracciato da loro (ciò che infinitamente mi dorrebbe), supplico V.E. voler affidare la mia partizione ad un vaJente compositore di musica militare (ciò che sovente si rinviene nei capo Banda) affine di adattarla ai loro mezzi ordinari conservando con senno e pazienza gli effetti melodjci e armonici della originale fanfara . Sarà pure necessario vigilare a modo che non se ne tirino copie, e se ne proibisca la riproduzione per qualsiasi Istrumento, rispettare in una parola la proprietà>>. 16 Il Radiciotti scrisse che il ministro Broglio ordinò gli strumenti di Sax a Parigi per fare eseguire il peno a Firenze, ma di questa afferma'.l.ione non abbiamo trovato riscontri. Malgrado l'interesse che il dono preseni:ava, la musica non poté essere eseguita in quanto questi strumenti, la cui adozione era stata peraltro auspicata nel Congresso di I apoh, non erano in uso nelle bande del Regio Esercito, né il Broglio la dette a c.1ualche compositore per farla adattare aJJe nostre bande. Vittorio EmaGioacchino nuele 11 regalò l'autografo al Brogho, il quale Rossini successivamente lo consegnò all'Accademia di Santa Cecilia di Roma. 17 Passarono anni dal dono di Rossini, quando il Broglio fece stampare la partitura da Cioacchino Munì, editore del periodico La banda. Venne distribuita al Con- ·' certo Municipale e a tutte le bande militari di guarnigione a Roma e nel 1878, nelle feste per il ritorno delle LL.lv1i.\L a Roma, la "nuova" fanfara venne eseguita nel.la capitale a bande riunite. 18 L'esecu'.l.ione fu però deludente e la Palestra Musicale di Roma ne fece una analisi assai critica: «Nella partitura c'è ogni ben di Dio, anche il cappello cinese, non manca il serpentone per l'infranciosamento delle bande italiane». Si criticava poi la presenza dei sassofoni e l'uso della lingua francese per l'indicazione degli strumenti, e si concludeva: «L'insieme del lavoro nLllla ha in comune con le nostre marcie: è sul tipo di c.1uelle di Meyerbeer. Ha le pretese dell'inno senza averne i caratteri». 19 Il Piovano riporta che la sera del 19 settembre 1882 questa fanfara venne eseguita a piazza Colonna a Roma da tutte le musiche della gL1arnigione riunite e che nel 1887 fu compresa nel cat,ùogo dell'editore Ricordi. 20 16. Giuseppe Radidotti. Gioacchino l{ossi11i. Vita docu!l1et1/tJla. Opere ed in/!11enza s11 l'm-Je. ·rivoli: Arti Grafiche Majella, 1928, v. Il, pp. 488-489. 17. Bocche!ini, 6 novembre 1878. 18. Bocche1i11i, 30 novembre 1878. 19. Riportato in Napoli Musicale, 18 gennaio 1879. 20. Ugo Piovano. .TI contributo di Gi11/io Ricordi alla difliisio11e delle m11siche per b,111da alla fine dell'Otloce11/o, in "Fonti musicali italiane", 2005, n. "IO, p. 179.


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L'introduzione dei sassofoni fu lenta e tardiva. Il costruttore J\dolphe Sax, conscio della bontà di quanto usciva dal suo laboratorio, aveva mirato ad assicurarsi il ricco mercato costituito dalle bande militari. francesi. Per dimostrare così la superiorità dei suoi strumenti, il 22 aprile 1845 al Champ de Mars di Parigi aveva organizzato una pubblica sfida, cui parteciparono una giuria qualificata e un pubblico stimato intorno a ventimila spettatori. l 45 clementi della banda che suonava con gli strumenti tradizionali vennero surclassari dai 38 dotati dagli strumenti inventati o perfezionati dal Sax. Per quanto riguarda l'ltalia, si sa che all'inizio del 1848 il clarinettista Giovanni Bimboni si era esibito all'Accademia Filarmonica di FirenY.e con un sassofono contralto che la ditta Bri'.ni e Niccolai aveva fatto venire da Parigi. Data la mancanza di impiego nelle orchestre e nelle bande (se si escludono quelle del disciolto esercito napoletano), probabilmente il nuovo strumento fu considerato come una curiosità. Se il Congresso di Napoli aveva auspicato l'adozione di questi strumenti, solo nel 1868 quattro sassofoni, in un organico di 52 strumentisti, furono compresi nella «pianta normale» del Corpo cli musica della Guardi.a N azionale di Torino, approvata con il regolamento dell'agosto di quell'anno2 1 e risultò così articolata: flauto, flautino, clarinetto piccolo in la bcm., clarinetto piccolo in mi bem., 11 clarinetti soprani, 4 sassofoni (soprano, contralto, tenore e basso), 2 cornetti, 2 fli.igdhorn, clavicorno in mi bem. e clavicorno in si bem., 4 corni, 6 trombe, 2 bombardini, 4 tromboni, 3 bombardoni, 2 pelittoni e 6 percussioni. Non si hanno altre notizie per lus tri e Ancsa riporta tra i primi esempi la banda di Acerra (Napoli) che nel 1881 contava 5 sassofoni su di un organico di 41 elementi, mentre nella banda municipale di JVlilano il maestro Andrea Guarneri solo nel 1883 inserì i sassofoni e i clarinetti bassi. Per guel che riguarda jJ Regio Esercito, una delle prime notizie che trovi.amo risale al 1882. «Ci scrivono eia Cagliari che colà ha fatto grande incontro la banda del 29° reggimento fanteria, composta cli circa sessanta strumenti, di cui saxofon, claroni in si b, claroni in mi bem., e claroni bassi in m..i bem. Tale banda ha la rara specialità di eseguire musica del repertorio classico tedesco con t,~le precisione da far ricordare le più brave bande tedesche che circolavano per la Lombardia prima del 18~9. Essa è diretta dal maestro E verardo Vannucci che,. riticnsi sia il Mariani delle bande musicali militari». 22 «li ìvlinistero pare voglia sopprimere le bande dei r..eggirncnti di cavalleria e artigLieria.1nfatti una circolare prescrive ai comandanti dei reggimenti di fanteria che, se occorrono suonatori, di rivolgersi a quei reggimcnti». 23 Dal 1 agosto 1870 vennero infatti soppresse le bande' musicali dei reggimenti di cavalleria e di artiglieria e le prime parti furono aggregate alle bande di fanteria. Nel 1871, poi, avendo un decreto del 5 marY.o riordinato i reggimenti di linea dell'arma di Fanteria, il 3° e il 4° Reggimento della brigata Gran atieri di J,ombardia vennero trasformati nel 73° e 74° Panteria, Brigata Lombardia; parimenti il 5° e il 6° Reggimento Granatieri <.li Napoli, che erano stati creati con decreto 24 gennaio <)

21. Iv:,golame11to per il Corpo di 1\rl11sica della Gt1anlit1 N11zioll(1/e di Tolino. Todno: Tip. Eredi J3otta, 1868. 22. 0, 11111sic11 popoktre, 2 novenJbre 1882. 23. E uterpc, 29 luglio 1870.


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1861, furono trasformati nel 75° e 76° Fanteria (Brigata Napoli) ; come pure nel 77° e 78° Fanteria (Brigata Toscana) rispettivamente il 7° e il 8° Reggimento Granatieri cli Toscana, che esistevano dal decreto 29 giugno 1862.24 Per i capi-musica dei reggimç:'.nti soppressi rappresentò un notevole danno economico in quanto, in attesa cli un reincarico, vennero a ricevere soltanto la paga del grado di furiere o fu riere maggiore, perdendo le indennità cli fun,:ione che percepivano. Come abbiamo già detto, c1uesto soprassoldo di natura privatistica era una delle caratteristiche del rapporto di questi musicisti con l'eserci to. Da un bando di concorso per direttore di una banda militare, sappiamo che per l'ammissione l'età minima era di 18 anni e la massima 35, che la ferma era cli 8 anni, il grado e la paga cli capo-musica di seconda classe, «oltre quel maggiore emolumento che sarà di comune accordo convenuto tra l'interessato e il Consiglio cli Amministra,:ione del Corpo». 25 Pari caratteristica si riscontra per i bandisti solisti che, oltre alla paga cli soldato, caporale o sergente, potevano trattare un compenso aggiuntivo: nei bandi di concorso si legge infatti spesso: «Al prescelto sarà assegnata la soprapaga da convenirsi secondo l'abilità ar tistica». Infatti ogni musica reggimentale, continuando una tradizione già in uso nel Regno di Sardegna, si manteneva con un fondo detto "dote della musica", a favore del <-1uale i capi tani e gli ufficiali superiori pagavano mensilmente una giornata cli soldo.26 Con c1uesta dote, gestita da un apposito Consiglio di Amministrazione, si provvedeva alla retribuzione del maestro, alla spesa occorrente per l'acguisto e la riparazione degli strumenti, per le altre necessità della banda, e per i compensi attribuiti ai singoli musicanti.27 Qualora gualcuno cli <-1uesti avesse voluto ac<.1uistare uno strumento personale, gli era data la possibilità di pagarlo con rrattenute mensili sulla paga. Cesare Carini, capo-musica del 47° Fanteria, nella relazione presentata nel 1874 per uno studio della .ri for ma delle bande militari, dopo aver fatto una visita presso i reparti dell'Impero AustroUngarico ril.evò che gli strumenti di quei complessi erano lavorati molto bene e non si riscontravano gl'inconvenienti comuni nelle nostre bande, dove gli strumenti delle prime parti erano cli prima qualità, mentre <-1uelli delle seconde e terze erano di modelli modesti. Circa il reclutamento dei capi-musica, la cronaca del concorso per la banda del 64° Panter.ia ci mostra come esso fosse tutt'altro che facile. Le prove, articolate in tre giorni, si tennero a N apoli dal 29 maggio 1868.28 La 24. ll wrpo <lei Granatieri era stato t1uasi sempre articolato in due reggimenti, eccetto ne l periodo della terza guerra d'ind ipcnde nza quando, con l'aumento del contingente, aveva avuto in via transitoria altri sei reggimenti 25. Concorso per c(Jpo-11111sica del 61° RKef111ento di lilflte1ir1, riportato dalla G.M.lvl., agostO 1882. Per i limiti cli crà, vedi il bando in G.lvf.i'vl., 10 maggio 1900. 26. G(/z::zettt1 M11sicale di Napoli, 7 dicembr<:: 1862. 27. Adele Pierrotcet. f{ijòr111e.f(Jtte e riforme ... da/are, in G.1\tl.M., 5 dicembre 1895. 28. Napoli kfosiCflle, 8 agosto 1868. Le prove del concorso durarono tre giorni: il primo i candidati dovevano scrive.re un basso ricercato e ad imitazioni da armonizzarsi per clari no, cornetta, clavicorno e basso, oltre a una melodia col basso da sviluppare da quattxo battute proposte. Il secondo giorno fu dato da scrivere un tem:1 del t1ualc bisognava trn rre tre variazioni per flauto, cornetta<:: davicorno, LHl largo ed un finale a tempo di marcia, e tutto da strumentarsi per l'incen1 banda. J: ultima prova consiscett<:: nella strumentazione del finale del Ft111st per tutta la banda.


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commissione, composta da due famosi maestri e da un capo-musica militare, aveva fissato il 12 come punteggio minimo per dichiarare l'idoneità. Certo Matti a Cipolline, il primo fra i cinque concorrenti, ebbe un 1O; il concorso fu così considerato come non esplicato, e decisa .la riapertura dei termini per le domande. 29 Per le nomine dei capi-musica n@n esisteva però una normativa unica, e ogni colonnello era libero cli regolarsi per l'assunzione come meglio credeva: a volte il concorso era s0It1.nto per titoli, a volte per titoli ed esanù, a volte solo per esami. Anche il reclutamento dei musicanti era lasciato al libero giudizio dei singoli reparti: se nella maggioranza dei casi si ricorse al concorso per esami, leggiamo anche: «Tutti quei musicanti, che desiderassero incorporarsi nelle musiche de' novelli Reggimenti che si vanno a comporre, e far parte delle bande militari, non hanno che a presentare con sollecitudine le loro domande al Signor Giuseppe Pelitti in ]Villano, Pescheria Vecchia n. 1077».30 Oltre a migliorare le musiche delle bande militari, vi furono in quegli anni, sulla scia della diffusione delle società orfconiche, anche dei tentativi per adottare il canto corale ai reparti. «L'egregio maestro Giovanni \fariseo che, con vero amore, si è dato all'istruzione popolare ciel canto corale, ha pur smdiato d'introdurre i.I benef-ìcio di questa istituzione anco nei corpi militari, nell'intento di aprire nuove ed ampie sorgenti di lucro e di splendore di un'arte tutta italiana, e quello che è più, il grandissimo vantaggio dell'educazione altamente morale ed intellettuale che con questa istruzione si può ottenere dalle scuole reggimentali. .Mercé la gentile adesione del signor comandante il 30° battaglione bersaglieri, ed il buon volere dell'ufficialità, il maestro Varisco poté fare esperimento del suo metodo coi soldati e sott'ufficiali di quel battaglione, e sappiamo che l'esperimento ha buon risultato; anzi possiamo assicurare fin d'ora coi primi giorni di marzo p.v. verrà dato da quei soldati un saggio della loro nuova istruzione».31 E qualche tempo dopo: «li saggio dato domenica scorsa fu vaghissimo e gradito, nuovo e mirabile; tutto si eseguì quasi a perfezione. E fu, esame ed accademia, interrogazione e canto, risposta e solfeggio, anaLi.si e concerto: musica del maestro e musica del Bellini. Al.l'anima del Catanese non s~ri dispiaciuta certamente tale compagnia. [. . .] Auguro a tutti i battagliorù un maestro di musica come il \fariseo, e a mtti i maestri un battaglione».32 ,. Secondo il regolamento del 1872, fu conferma__to che la banda reggimentale si sarebbe composta di un maestro direttore, di diciotto suonatori effettivi, cli dieci allievi, e otto aspiranti allievi. Questi ultimi però non erano esentati dai servizi e.li reparto, per cui sovente era.no costretti ad assentarsi dalle esercitazioni:'3 Nella tornata del 9 marzo 1872, il ministro della Guerra Ricotti, in sede di discussione del progetto di ordinamento dell'Esercito, «si espresse esplicita29. Napoli. lvlttsica/e, 26 agosto 1868. 30. G11zzetta M11sicale di Napoli, 31 agosto 1862. 31. D11te1pe, 1.0 febbraio 1870. 32. E11t1:rpr:, 24 marzo 1870. 33. Cesare Carini, capo-musica Jcl 4·1 ° Reggimento Ji Fanteria. Pro,f!.,ello di riorga11ittJlzirme dcflr: ba11de militati. Alessandria: Tip. Lorè, 1872.


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mente negativo intorno al conferimento del grado di ufficiale al capo-musica», pur riconoscendo che qualche miglioramento dovesse essere apportato alla categoria. Dichiarò che si doveva creare un grado a parte, una via cli mezzo tra sottufficiale ed ufficiale. 34 La rivista musicale TI Trovatore dì Milano nella rubrica "Roba da ridere" celiò sulle riforme adottate per risolvere la guestione delle bande musicali: «Alla fine il nostro ministro della Guerra ha pensato a' Capi-musica ed alle Bande musicali del nostro esercito. Ora possiamo sperare che noi avremo bande militari che non temeranno la co ncorrenza di nessun'altra Nazione, neppure di guelle rinomate dell'1\ustria! Tutto ciò lo si dovrà al decreto del ministro della Guerra, con cui ordina che i Capo-musica e i musicanti dj Fanteria non abbiano più a portare i cordoni di cui facevano uso colla vecchia divisa! Questo è un gran passo!». 35 Nel 1873, poi, rispondendo alle numerose sollecitazioni, l'unica riforma adottata fu che ai caporal.i musicanrj con almeno un anno di anzianità e con la carica di vicecapomus.ica venne conferito il grado di sergente, mentre il problema del grado dei capi-musica continuò a essere causa di diatribe: «Si era annunziato che il Ministero del.la Guerra volesse concede.re iJ grado di sottotenenti ai capo-musica dell'esercito. Ora si dice invece che sarà creato apposta per loro un nuovo grado, che corrisponderà press'a poco a guello di maresciallo d'alloggio dei carabinieri». La rivista di Casa Ricordi era contraria al conferimento di un grado militare in quanto i capi-musica no n avevano funzioni militari.;,r, Questi avrebbero dovuto essere sì in divisa, ma dipendere soltanto dal colonnello comandante del reggimento. La legge del 1874, che stabiliva il nuovo o rganico m.i.l.itare, nella nota 17 del Regolamento confermò invece pe.r il capo-musica il grado di furiere, che sarebbe passato a furiere maggiore dopo cinc1ue anni di servizio. 37 Anche la richiesta dell'istituzione di un Liceo musicale militare interforze per tutto il Re6>110 ( del genere di guella 1Vlilite1ry School of M.usic fondata nel 1857 e tutt'ora funzionante in Gran Bretagna) non ebbe attuazione, in quanto il progetto venne affossato per le solite beghe campanilistiche ita)jane.38 Da quanto abbiamo detto precedentemente, esisteva a Ivrea una Scuola Militare di Musica, che dal 1849 divideva la sede assieme alla Scuola Militare di Fanteria. Trasferita tiuest'ultima, nella città piemontese era restata guella di musica. «Dal.la stessa i militari di leva musicanti, dopo aver sostenuto .regolare esame, venivano destinati con lunghe ferme quali allievi musicanti presso le Bande reggimentali di tutta Italia. Provvedeva dunque detta Scuola di Ivrea a rifornire i musicanrj a tutto l'Esercito».39 Evidentemente tiuesta Scuola, in quanto non è citata in nessuna delle fonti che abbiamo consultato, dovette avere 34. .ltalia 111ililare., 2 marzo ·1872, ripre~o da Napoli A1Hsicr1le, 8 febb raio 1874. 35. Napoli J\Jusicale, 18 febbraio ·J 873. 36. G.M.1\!l., 23 mar:r.o 1879. 37. Napoli A1usicale, 8 febbraio 1874. 38. Mau ri7.io Bignardelli. B t1l(lflt1ele Kmhm1,,/lm1tista del R~~no delle D11e Sicliù:. Messina: Carbone Editore, 1989. 39. Renzo Pessatti. l'vfusica e nmsùisli del éè111"11ese. Tvrea: Società Accademica di Storia ed t\rte canavcsana, 1972, p. 106.


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una durata effimera, al punto da non lasciare traccia e la richiesta di notizie alla Biblioteca della città è restata senza riscontro. Malgrado le richieste avanzate nel congresso di Napoli, nel lvlinistero della Guerra non fu istituito un ufficio competente per studiare la materia, e mancava così ogni idea su (1uello che poteva essere una banda moderna. In Francia e nei paesi germanici, invece, lo sviluppo tecnico era assurto alla dignità di una vera e propria arte: la strumentazione era studiata e le famiglie degli strumenti pertanto ben eqtùlibrate e distinte tra di loro. Le bande italiane invece continuavano a somigliare a fanfare con l'aggiunta a casaccio di qualche clarinetto e ottavino. Tra loro poi non era nemmeno adottato un diapason uniforme. Pur essendo esse, con i due reggimenti dei Granatieri, ottanta, oltre alle quaranta fanfare, con una forza complessiva di 3.760 uomini, mancavano di direttive, di buone prime parti, e molti di questi complessi erano composti da un numero insufficiente di esecutori. Ogni reparto così procedeva a seconda dell'impegno del colonnello comandante LI reggimento e della competenza e partecipazione del capo-musica. Se .la banda cli un reggimento di stanza a Cuneo era addirittura composta di so.lo otto musicanti effettivi e di ,ùtrettanti allievi, e pur con questo organico miserevole nel settembre 1871 la si fece esibire a Torino in occasione dei festeggiamenti internazionali per l'apertura del traforo del Moncenisio, 40 si hanno anche notizie di una fattiva attività tesa a migliorare la situazione: «Non ha guari e precisamente in occasione delle feste natalizie del perduto 1871, al lvlinistero della Guerra, per via gerarchica, e con favorevolissimo attestato d'appoggio del luogotenente generale comandante la Divisione l'v1ilitare di Salerno, veniva dal capo-musica del 41 ° inoltrato un progetto riflettente un nuovo sistema di trombe segnali adattabi.le dal.le varie armi dell'Esercito; utilissimo e vantaggioso in confronto delle attpali trombe a sguillo, che per dir vero non banno senonché il merito di stordire i timpani dell'udito, offendendoti col.la loro dissonanza. Il preaccennato capo-musica, oltre ad aver dato prova irrefragibi.le d'essersi molto occupato o,nde introdurre un rniglioramento nel ramo in discorso, ha soddisfatto altresì '~d un desiderio espresso dal ministro, allorguando faceva appello ai comandanti di corpo perché invitassero i loro capi-musica a proporre su tali materie guel.le · migliorie che ravvisassero più confacenti ed i..ndispensabili». 41 ,. In c1uesti anni sono significativi gli scritti di Ces~re Carini, capo-musica del 41 ° Fanteria, studioso e autore tra i più attivi per il miglioramento dello stato delle bande militari del nostro Paese. Per (1uesto impegno fu tra i protagonisti della riforma del 1884. La sua proposta di organico, formulata nel 1875 dopo essersi recato in Austria per studiarvi l'ordinamento delle bande militari, comprendeva 45 suonatori, un capobanda e un sotto-capo. Tra gli strumenti che elencava, comparivano i sassofoni tenori e baritoni. Questi però furono esclusi nella riforma del 1884, non sappiamo se per l'opposizione di qualche altro membro la commissione o per ragioni di bilancio. Sulla scia di quanto 40. Gaspare Nello Vetro. 1/Jòndo n111sic(l/e ... , cit., pp. 51-52. 41. L uigi Mazzone. U11(11ttile i11veuzione, i.n "Napoli Mmim/e", 25 gennaio 1872. 42. Marino t\ne~a. Dizionmù,, cit, voi. Il, p. 973. 43. G.J'v1.l\,1., 7 settembre 1879.


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era stato auspicato al convegno di Napoli, Carini lavorò appassionatamente per l'adozione del diapason unico e per la definizione delle caratteristiche costruttive dei nuovi strumenti destinati alle bande militari. A lui si dovette anche la chiave correttiva applicata agli ottoni, per rimediare ai difetti d'intonazione delle note basse. 42 Per i capi-musica del Regio Eserc.ito un miglioramento si ebbe nel 1879: «Si annunzia che i capi-musica dell'esercito hanno indossato finalmente l'uniforme del nuovo grado che venne loro conferito con un voto del Parlamento. L'uniforme è poco dissimile da quella degli uffìciali: una tunica quasi nera con mostre rosse e con distintivi d'argento, pantaloni grigi con lista rossa, kepì con una lira, la banda d'argento e seta azzurra, spalline d'argento. La sciabola dei capi-musica è pure simile a (Juella degli ufficiali>>. 43 Dopo anni il ministro della Guerra Mazè della Roche aveva risolto così il problema, trovando «una via di mezzo con .la quale il capo-mmica, se non diventava addirittura ufficiale, cessava almeno dj essere sergente furiere». Il grado era come quello cli maresciallo d'alloggio con conseguenze, oltre che morali, anche nell'aumento della paga. A proposito dell'abbigliamento, (JUando nel 1874 la Guardia Nazionale venne sciolta, nella bande civili rimase la tendenza a uniformare le divise a guelle militari. Dato che l'uso di c1ueste creò degli inconvenienti, il Ministero dell'I nterno dovette intervenire con una circolare che regolava queste uniformi44 Per concludere su questo periodo storico che aveva portato alla quasi totale unificazione della Penisola in un regno unito, non possiamo dimenticare che il 9 gennaio 1878 morì il re Vittorio Emanuele Tl. In tutta Italia si tennero celebraY.ioni di lutto come pure venne eseguito un grande numero di composizioni 44. Circol:ire elci i'vlin ist.ero dell'Imerno indirizzata ai Prefetti, n° 16007-7-106467, del 6 m:iggio 1876 Oggetto - D ivise per gli agenti dei Comuni e per k bande musicali. Q uesto Ministero e guello della G uerra sono venuti d'accordo nella determinazione di delegare rispeuivameme alle autorfrà loçali l'esame e l'approvazione dei figurini che devono esse re proposti dai Mu1ùcipi e privati ogni q ual volta intendono vestire con divisa uniforme :igenti municipali o bande musicali dipendenti o non dal Comune. Per <x1nse6>1.1enza d'ora im1anzi raie f-ìguritù non saran no più da trasmettere all'amnùnistrazione centrale, ma V. S. si compiacerà di con1unkarli al Comandante <ldla D ivisione nùlitare territoriale. E q uando questo li riconosca am mi ssibili per q uanto lo rig uarda, cd Ella dal canto suo non :ibbi:i che ridire, potrà mun i.rli se nz'altro del Visto, tenendo però presente il disposto dell'art. 69 del regolamento 8 giu6>nc) 1865 sull'amministrazione comunale e provinciale. Avverto per norma che gi usLa ree.enti istruzioni del ìvlinistero della Guerra non si possono permette re: - stellette di qualunque forma od akri fregi sui bave ri simili alle stelleue; - fregi o distintivi di grado sulle man i e sul copricapo di forma uguale o sit1ùli a quel.li adottati per l'esercico; - manopole a punta foggiata sulla forma di quelle delle giubbe dell'esercito; - chepi od analoghe coperture del capo mu1ùci di çoprinuca; - pennacchi, pennacdùetti e nappit1e uguali o troppo somigl ianti a quelli, cli cui sono fregiati i copricapo nùlitari; - sciarpe ugual.i o somiglianti, ovvero ugualmenLe o similmente portate, a quella di prescrizioni per gli ufficiali; - u1ùformi che, senza comprendere singole parti soggette ad escl usioni per una delle ragion.i testé :1ecennate, presentino l1lttavia nel loro cornplcsso troppo spiccata analogia con uno quals.iasi degli uniformi in uso nello esercit<>.


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musiciùi di circostam:a. Per limitarci a un esempio, Jeggiano che «il 31 marzo ebbe luogo al Regio Teatro degli Avvalorati [di Livorno] l'annunciata accademia drammatico-musicale a totale beneficio del monumento da erigersi al re Vittorio Emanuele. Il teatro era affollatissimo: quindi un bell'incasso. Vi assisteva la fine Aeur della Società. [. ..] Per la fantasia funebt't È morto il re del bravo maestro O reste Carlini, le ovazioni infinite e i gridi spontanei di bene, bravo, sorgevano ad ogni tratto dagli uditori, spesso trascinati a t,ùi esclamazioni dall'ammirazione e dalla commozione che loro inspiravano i dolci concenti di questa splendida creazione. Le bande musicali dei Volontari Livornesi e del 28° Reggimento di Pa nteria eseguirono (Juesto ed altri peni con un'accuratezza ed una precisione sorprendente, da sembrare talvolta di ud ire un solo strumento.»45

L' inaugura7.ione d<!l m on umento a VITTORIO EMANUELE in Livorno, il 28 agosto 1892. l)j

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45. As111ot!eo, 10 aprile 1878.

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Un successo musicale del Regio Esercito; l'unifìcazione del diap1.tson

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·6 Un successo musicale del Regio Esercito. L'unificazione del diapason Come abbiamo visto, nel 1864 si era tenuta a Napoli l'assemblea del musicisti italiani. Malgrado l'adesione dei compositori più famosi, le conclusioni votate nel documento finale erano rimaste lettera morta. Pinalmente nel 1881, dal 16 al 22 giugno, si tenne a M.ilano il secondo Congresso Musicale Italiano. Vennero discusse le proposte per il miglioramento delle esecu'.l.ioni: contrabbasso a 3 o 4 corde e loro accordatura; le modifiche da apportare ai corni, ai tromboni, l'adozione del bass-tuba e in specie l'unificazione del diapason valido per nitta l'Italia, iniziando dalle scuole di musica e d~ùle bande del Regio Esercito e della Regia Marina, associandos.i così alla delibera presa 1'11 gennaio 1877 dall'.Accademia del Regio Istituto m usicale di J-<'irenze. In Francia esisteva già il diapason unico per tutti i teatri con sanzioni per i contravventori e, malgrado le polemiche, era stato sancito con legge I 6 febbraio 1859, con decorrenza 1° luglio l 860. 1 li 1884 fu un anno denso di innovazioni per i nostri corpi di musica. «Il Ministero italiano ha ordinato che si formi un secondo corpo di musica nei .reggimenti: 7°, 8°, 15°, 16°, 21 °, 22°, 25°, 26°, 31°, 53°, 54°, 63°, 69°, 71 °, 72°, 77° e ciò allo scopo cli provvedere di sonatori le bande dei nuovi reggimenti di fante.ria». 2 Dal 1884, infatti, i reggimenti di quest'arma vennero elevati da 78 a 94 e questa disposizione serviva a preparare le bande per i nuovi reparri. 11 71 ° reggimento di stanza a Bologna, ad esempio, ebbe l'incarico tli preparare i musicanti del futuro 89° che sarebbe stato di guarnigione nella stessa citt à. Un'importante adesione, poi, fu quella data dal.l'Esercito a una manifestazione musicale di notevole rilievo: il grande concorso internazionale tli m usica che si sarebbe tenuto il 2 e 3 agosto presso l'Esposi'.l.ione Generale Italiana cli Torino. L'istituzione di tale genere di concorsi era in voga in Europa, in quanto esercitava una benefica influenza sullo sviluppo artistico e commerciale, ma fino ad allora in Italia di tali "agoni artistici" non se n'erano ancora bantliti. La relazione al progetto, con parole alate, diceva che adesso «era dato alla nobi.le e patriottica Torino la desiderata iniziativa» e, partendo fin dai tempi più remoti, che «gl'imperatori .romani istituirono feste in cui si bandivano certami musicali, in cui si rese famoso il citaredo Settimio e nei quali prese parte lo stesso Nerone». 3 TJ Ministero della Guerra approvò quanto era previsto al punto e: «Un concorso speciale di esecuzione fra Bande Militari, divise per sezioni di non meno ·1. La (,'..,\;J.i\{ per tutto il giugno e luglio188"1 dedicò lunghi articoli a questo Congresso con la cronaca delle varie tornate. Sul diapason i11 Fra11cia, "Gaz:z.etlt1 Musia1/e di Napoli", 22 dicembre 1861. 2. G.i\rf.lvl., 23 dic.:embrc "J 883, p. 462. 3. La 1v.fo.rica, 3 marzo 1884.


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di cim1ue bande cadauna», specificando nel punto j che poi si sarebbe tenuto concorso d'onore speciale fra le bande militari vincitrici dei primi premi di sezione nel concorso di cui alla lettera e». Era stabilito che vi prendessero parte 28 musiche militari, libere da impegni istituzionali. Direttore tecnico del concorso fu nominato Cesare Carini, ca')'.>o-musica del 47° Fanteria.4 La manifestazione venne però abolita a causa del .rischio di contagio, essendo in atto una delle ricorrenti epidemie estive di colera. La musica all'Esposizione venne poi rappresentata da concerti eseguiti <lalle orchestre di Roma, Milano, Napol.i, Torino e Parma. 5 Nel febbraio 1884 si riconobbe alfine la necessità di dare unità organica alle musiche militari, e si nominò a (Juesto scopo una commissione di studio che pubblicò le disposizioni e i disegni degli strumenti che dovevano essere validi per tutti i complessi.e, Questi risultati si materializzarono nell'edizione di due documenti: il primo Sulla scelta di un diapason normale per le musiche e /efan/are del R~~io E sercito e il secondo intestato N otizie spiegtitive ml/a nomenclatura e/orma d~gli' strumenti vmsicali e sulla composizione stru1JJentale delle musiche difanteria e delle fmifare di ct1valle1ia. «È la prima volta che il Ministero della Guerra Italiano si occupa seriamente di una quistione artistica: ce ne congratuliamo e ritorneremo sull'argomento importantissimo». Così la rivista di casa Ricordi. 7 11 ministro Ferrero ebbe così il merito di firmare un dettagliato ordinamento delle musiche militari, l'atto ministeriale 153 del 1884, disposizione che uniformò il diapason, gli strumenti e i servizi, riconoscendo una specificità ai capi-musica e ai musicanti (possibilità di alloggiare foo.ri da.i quartieri, vesrjre l'abito borghese, ecc.). 8 Secondo questo ordinamento ministeriale, le fanfare della cavaJJeria avrebbero duv-uto contare 29 suonatori, mentre 36, oltre al capo-musica, erano previsti per le .musiche della fanteria: 1 sottufficiale musicante, 1 caporale maggiore musicante, 8 caporali musicanti, 8 appuntati musicanti, 10 allievi e 8 aspiranti allievi, il cui numero poteva essere portato a 18. «Quando la musica avesse ricorso a un maggior numero di aspiranti allievi musicanti, giusta la façoltà concessa con speciale disposi:t.ione, le seconde parti e quelle d'accompagnamento avrebbero do\'uto essere aumentate proporzionalmente». ,. Gli aspiranti ,ùlievi musicanti sarebbero stati scelti di preferenza fra coloro che dovevano percorrere il maggior tempo di servizio sotto le armi, e i comandanti di reggimento potevano utilizzare quei soldati che già sapessero suonare qualche strumento. Costoro, qualora avessero già raggiunto un sufficiente grado di istruzione militare, nòn sarebbero stati distolti. dal servizio della musica, a meno che questo non fosse richiesto da una assoluta necessità del servizio. <Qll1

4. C.MJ\il., 13 aprile 1884; La 11111siCfl popolare, maggio 1884, n. 5. 5. Gaspare Nello Vetro. C/.eqfò11te Ct111!fJ1ini11i, l'altro dif'etlore. Parma: Il Cavaliere Azzorro, 2001, pp. 21-24. 6. Giomale Militaf'e Ujficialc, parte I, atto n. 153, 25 agosto 1884. 7. G.M.M., 12 otrohre 1884. 8. Cioma/e Mi/iftJre Ujftciale, 23 agosto 1884. Atto n. 153 del 16 ago~to 1884: M11.riche dai ,.~ggi1J1e11/i difimteria e della /~pjo11e allievi cambinie,i reali. Fanfare dei reggiJJJenli di cavalleria. Normeper l'into11azio11e eper la cov1posizio11e istn1111e11tclle.


Un successo musicale del Regio Esercito; f'unific11zione del diapason

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Per le musiche della fanteria, oltre alla batteria (cioè gli strumenti da battere: 1 tamburo, 1 grancassa, piatti), degli strumenti a fiato era prevista la divisione in tre gruppi: le parti cantabili, gli accompagnamenti e i bassi. T primi due gruppi erano ulteriormente classificati in «strumenti squillanti» e «strumenti cupi». Non venivano operati raggruppamenti per famiglie, ma solamente distinzioni in base all'altezza dei suoni prodotti. Era anche segnalata la cor.rispondenY.a tra strumenti e voci, un indizio che le trascrizioni della musica lirica costituivano una importante componente del .repertorio militare. La cornetta e il flicorno soprano rappresentavano le voci femmini li del soprano e mezzosoprano, la tromba in mi bem. del contralto, il trombone di canto del tenore e il bombardino del baritono e del basso.9 Resta comunque da rilevare che questo organico non teneva però conto della trattatistica elaborata in materia nei vari convegni e studi: i 9 legni (un solo ottavino in re bem. o un flauto in do e gli 8 clarinetti: 1 clarinetto in mi bem. e 7 clarinetti in si bem.) restavano letteralmente soffocati dalla massa dei 24 ottoni (2 cornetti in si bem.; 2 flicorni in si bem.; 4 rrombe in mi bem.; 3 corni in mi bem.; 3 clavicorni in mi bem.; 3 tromboni a 4 cilindri; 1 trombone a 4 cLl.indri; 1 bombardino in si bem. a 4 ciJ.indri, baritono; 1 bombardino in si bem. a 4 cilindri, basso; 1 bombardone in fa; 1 bombardone in mi bern.; 2 bombardoni contrabbassi in si bem., pelittoni), che continuavano a dare al complesso un carattere rumorosamente marziale.10 l'vfalgrado l'innegabile squilibrio - come rilevò in segu.ito assai criticamente il Vessella - questo organico segnava comunque un innegabile miglioramento, in c1rnmto presentava una complessiva omogeneità e una razionalità di impianto. 11 L'ltalia militare pubblicò che la commissione radunata a ]\filano e presieduta dal col. Terzi (di cui faceva parte D omenico Barreca, capo-musica del 21 ° Fante.ria) aveva suggerito di adottare per le musiche e le fanfare militari un nuovo diapason unificato. L'atto n. 153 del 16 agosto 1884 statuì così che tutte le musiche e le fanfare del Regio Esercito avrebbero avuto «un diapason unico e immutabile l-..J fissato in 456 vibrazioni doppie» e che tutti i reparti sarebbero stati forniti di un diapason tipo che avrebbe dovuto servire come base per l'intonazione anche delle fanfare dei trombettieri. Era nel contempo fatto divieto di acquistare strumenti musicali la cui intonazione normale fosse diversa dal diapason stabilito. Ai musicanti prime parti non era vietato acqtùstare strumenti di fabbricazione speciale o di metallo più scelto, purché fossero i11tonati al diapason normale e la forma e le proporzioni non presentassero differenY.e notevoli rispetto ai tipi stabiliti, i cui disegni erano riportati nell'atto stesso. Parimenti non erano ammesse alteraY.ioni «alla natura della voce ed al carattere degli strumenti». Era soltanto ammesso conservare in uso, finché fossero in condizione di servire, gli strumenti di cui i musicanti fossero provvisti «purché ben inteso fossero ridotti al diapason normale». La fabbrica di strumenti musicali Romeo Orsi di Milano ricevette l'incarico dal Nlinistero della G uerra di adattare i clarini delle bande secondo le istruzioni. riportate nell'atto pubblicato sul Giornale militare. Per ottemperare a 9. Giornale A1ililare Ufficù1/e, 25 :igosto 1884., atto n. 153, cit. 10. Marino Anesa. Dizionmio, cit., voi. II, p. 974. 11 . Ugo Piovano. J/ c(lllttihuto .. ., cit., pp. 154-155


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Le bande musicali del Regio Esercito

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tale disposizione Orsi effettuò studi e prove preliminari, essendo necessario un completo riesame di tutta la struttura degli strumenti. 12 Furono intonati così gli strumenti delle 96 musiche dei reggimenti di fanteria e delle fanfare di cavalleria, oltre a quelli degli altri reparti Si prospettò una ingente spesa, in quanto l'amministrazione dovette provvedere a modificare circa 4.000 strumenti. Per l'acquisto degli strumenti il Giornale riportava il consiglio che, prima di .essere accettaci, fossero collaudati da una commissione nominata dal comandate del corpo: «non si dovrà to.llerare alcuna deficienza nella quaLità del me::,tal.lo o legno, né diversità dei tipi». Fino ad allora le musiche militari non avevan<Nm diapason comune e guello in vigore dipendeva o dagli strumenti che erano stati fornici d,ùle fabbriche o dal gusto del capo-musica. Ques!a unificazione, auspicata da.i maggiori musicisti. italiani al Congresso dei musicisti. cli Milano del 1881, fu applicata per primo dal Jvlinistero della Guerra, con la conseguenza che stimolò in tale direzione anche i Conservatori di musica (J'v1ilano, seduta del consiglio del 29 ottobre 1884), i teatri e le bande civili. Unificazione guesta che consenti di far suonare insieme diverse formazioni. I fabbricanti degli strumenrj musicali a fiato, per non restare esclusi dal mercato, adeguarono lo standard della produzione attorno all'altez7.a delle accordature.1:1 12. Pietro Righini. Giu.reppe V r.rdi e il diapason, in ''.Ylmmenti e i\1usim", XLI (1989), n. 1O, pp. 25-27 13. Pietro Righini. L'intricata storia della nor111aliz:zr1ziQ11e del diapason, in "Strmncnti e Musica", XL (1988), n. 9, p. 26


Un successo musicale del Regio Esercito; l'unificazione del diapason

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L'atto si soffermava anche sulla pulitura degli strumenti: così, a quelli <<in ottone non deve essere data una soverchia lucentezza, per mantener la quale è d'uopo strofinarli troppo e usar sostanze che guastano la lastra». G li acidi e la polvere di mattone non erap.o da adoperare, ma si doveva fare uso della polvere cli tripolo, mentre per le molle e i sugheri si doveva usare l'ol.io di oli.va purificato e, per le pompe, l'olio e il sego. Per gli strumenti in alpacca era prescritto poi che dovessero essere tenuti internamente bene asciutti. con lo spazzol.ino, o con una penna a barbe; esternamente dovevano essere tenuti puliti stropicciandoli leggermente con pelle cli dante. Per gli strumenti di legno infine, quando non dovevano essere adoperati per (Jualche tempo, dovevano essere unti internamente con olio. Quando poi non erano in servizio, tutti gli strumenti dovevano tenersi chiusi nelle rispettive borse o coperti dai coprimacchina. Con l'wli.fìcazione del diapason .l'eserci to aveva lanciato un sasso in un nido cli calabroni: in breve fo pubblicato un gran numero di articoli sull'argomento, in quanto la (1uestione del nuovo diapason unificato fu oggetto dell'attenzione della stampa musicale e di immancabili polenli.che. 1'1 Giulio Ricordi alla fine dovette ammettere: «Il solo che seppe prendere una misura efficace e defini6va, con immenso vantaggio delle discipline musicali, fu il Ministero della Guerra! ... Strano a dirsi per l'arte della musica ... ma è così! Il 1-finistero della Pubblica Istru,:ione .. . forse si sarà occupato dell'arte della guerra. La conseguenza è questa: le musiche militari sono tutte accordate ,Ù cliapason 864 v.s.». 15 Per ufficializzare la scelta presa, con il regio decreto-legge 30 ottobre 1887, n. 5095 il re decretò l'applicazione del "corista normale" uniforme per l'arte musicale. 16 1falgrado questi innegabili passi avanti nella situazione della bande militari, i risultati non furono corrispondenti alle aspettative e continuarono a uscire scritti che riproponevano le solite antiche lagnanze, per lo più giustificate. i\ncbe Carmelo Lo Re, capo-musica del 52° Fanteria, volle dire la sua con un lungo articolo Su!l'ordinaT1Jen/.o delle .Musiche Militari in Ttalia.17 Metteva il clito stilla trascuratezza in cui le bande erano lasciate, la preponderanza degli ottoni, la scarsezza <lei "clarini" «che, per q.uanto suonati da abili musicanti, rimangono necessariamente affogati dall'intera falange clegl.i or.icalchi J.ottoni], i quali fra loro non si distinguono appena che da un timbro più o meno aperto o chiuso». Lamentava poi che i nuovi saxofoni, il controfagotto, gli stessi oboi, daroni, corni inglesi e fagotti, erano «barbanunente esclusi dai concerti milita ri». Riguardo agli organici rilevava che le poche risorse pecuniarie erano spesso una delle cause dello scJtùlibrio. Il numero dei musicanti effettivi, che formavano per così clire lo schema cli ciascuna musica, diciotto in tutto, era troppo ristretto, anche se poteva essere aumentato da ,ùtri dieci allievi e altrettanti aspiranti allievi, aumentabili a facoltà del comandante del reggimento. .A.i 14. Lt1 !)1t1sict1 p,1;0/are, 15 settembre 1884, p. 144; 15 ottobre 1884, p. 3 di coper.tina; 15 aprile I 885, n. 4, pp. 50-53. 15. C .!'vLW., 20 marzo 1887. 16. G.Al.M., 13 novemlm: 1887, p. 356. 17. G.ivl.M., 14 luglio 1889, pp. 454-456.


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Le bande musicali del Regio Esercito

1Ùusiça1?ti effettivi, che dovevano essere in grado di istruire anche gli allievi, era èohferito soltanto il grado cli soldato, con una miserrima paga mensile tra le 20 e le 30 lire. Per ogni corpo di musica erano previsti soltanto due graduati, per cui" era assai difficile conseguire una promozione. Proponeva pertanto l'istituzione di una Scuola che addestrasse i suonatori per l'esercito, i cui licenziati sarebbero statj poi assegnati ai vati reggimenti: a questi però avrebbe dovuto essere riconosciuto il grado di sergente. Circa la condizione non certo felice dei cap.i-mus.ica, la loro era una posizione imbarazzante, anche se recenteme nte qualcosa era stata fatto. Angelo Montanari, capo-musica del 1° reggimento Granatieri, pubblicò un opuscolo sul Giro armonico, studio te01ico pratico su/l'accordatura, p1!r ottenere fa peifettci intonazione e l'qffiatamento di una banda tmlitcm:. L'autore specificava che il lavoro era stato ideato nell'ottobre 1884, nella circostanza del nuovo diapason per le musiche del Regio Esercito. 18 · 18. Firenze: Lapin.i editore. IiTMtro J//11strato (n. 106 dcll'nt:tobre 1889, p. 160) spiega nei dettagli come funzionava questo metodo.


Un successo musicale del Regio Esercito; l'unificazione del diapason

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Un altro articolo, di un non identificato G.M., Sulla 1ijòrma delle Musiche 1vJilitarP suggeriva di portare i musicanti effettivi di ogn.i banda reggimentale ad almeno venti, cli aumentare i gradi, di disporre di un vice capo-musica che conoscesse l'armonia, e che il capo-musica ottenesse il grado di ufficiale, pur affermando che in alcuni reggimenti (1uesti era apprezzato per i.I suo valore artistico. Non erano lamentele ingiustificate, almeno a quanto si può leggere sulla Gazzetta lvfttsicctle di Milano del 1° gennaio 1893 che pubblicò un articolo su Le 1m1siche militari estere, in cui metteva in evidenza la maggior disponibilità finanziaria con cui erano amministrarj i corpi di musica nei maggiori paesi europei. i\ questo pL1nto è bene portare una precisazione: le disposizioni sulle bande ignoravano la presenza nei reparti dei tamburini e dei trombettieri. Questi suonatori infatti non facevano parte delle bande musicali, ma si aggregavano ad esse in occasione di marce e sfilate, in cui prestavano la loro opera. Anche in guesto caso il loro addestramento procedeva senza alcun metodo uniforme, in guanto ogni battaglione provvedeva autonomamente, creando così una sua piccola fanfara: e a forza d'insistere, da un .iscritto alla leva, anche rozzo, si riusciva ad ottenere (Jualche nota musicale. «Che egli poi giungesse ad avere non diciamo il senso, ma soltanto l'idea del tempo, del suono, di una frase ritmica qualsiasi, non si usa nemmeno sperare»?' Non sappiamo se il metodo scritto dal tenente Giovanni Pio Rossi, L'abbeceda,io del trombettiere pei corjJi difimterùi, hersr{glieri, compq~nie alpine, distretti e stabilimenti militari,21 fu adottato; si trattava comunque di un tentativo di unificazione del.la preparazione che colmava una lacuna; era, comungue «un breve trattato elementarissima che non troverà ostacoli nella pratica, essendo semplice e facile». Nei primi anni dell'unificazione del Regno i reggimenti furono sottoposti a spostamenti continui di guarnigione, anche in località disagiate e lontane, consentendo così ai richiamati di conoscere e avvicinare popolazioni che erano state suddite cli governi diversi e con le quali er.a mancato ogni contatto. In c1uesti trasferimenti le bande militari, anche se lamentavano spesso carenza di organici, ebbero un ruolo importante, in quanto portarono la musica in luoghi che fino aUora avevano avuto scarse opportunità di avvicinarsi a guest'arte e, nei paesi che ne erano privi, stimolarono per emulazione .i.l sorgere cli questi complessi. Le bande furono così presenti non solo nelle città sedi del comando del reggimento di appartenenza ma anche, come recandosi a una visita pastorale, nei paesi della p.r.ovincia nei guaii erano di stanza dei distaccamenti con delle compagnie capillarmente dislocate nel territorio. Per un esempio cl.i guesta situazione, ci siamo rifatti a un documento risalente al 6 febbraio 1868.22 Dalla "Tabella di dislocazione delle Truppe di19. G.M.M., 22 settembre 1889. 20. R.M.J., 1882, Il, pp. 153-154. 21. Giovanni Pio Rossi. L'abbecedmi(J del tr()mbettit:rej>er c1117Ji difanteria, bersa,glieri, conpa,f!,!1ie alpine, distretti e s1t,bi!itJJenti v1ilitmi. Pi~a: Tip. Nostri, 1882. 22. Parma, 1\rchivio di Stato, Prefell!m,, Gabinetto, b. 50.

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Le bande musicali dei Regio Esercito

pendenti dalla Divisione :Militare di Parma" sappiamo come era articolata la bruarnigione con i distaccamenti in provincia: 7° Reggimento Granatieri, I Battaglione, a Parma; 22° Reggimento Fanteria: 6° Compabrnia a Mezzani; 9° Compagnia a Colorno; 10° Compagnia a Roccabianca; 11 ° C•ompagnia a Polesine; 26° Reggimento Fanteria, III Battaglione, 9° Compagnia a Collecchio; 10° Compagnia a Parma; 11 ° Compagnia a Parma, Vigatto; 12° Compagnia a Parma; 38° Reggimento Fanteria, 111 Battaglione, a Parma; 5° e 6° Compagnia a Borgo San Donnino; IV Battaglione, 13° Compagnia a Berceto; 14°, 15°, 16° Compagnia a Borgotaro; 42° Reggimento Fante.ria, T Battaglione, 1° Compagnia a Soragna; 2° Compagnia a Busseto; 3 ° Compagnia: a Borgo San Donnino, 3 Pelottoni; a Medesano, 1 Pelottone; 4° Compagnia a Pellegrino; 52° Regb>imento Fanteria, 9° Compagnia a Langhirano; 10° Compagnia: a Corniglio, 3 Pelottoni; a Tizzano, 1 Pelottone; 11 ° Compagnia a Fornovo; 12° Compagnia: a Calestano, 3 Pelottoni; a Cassio, 1 Pelottone; V Battaglione Bersaglieri, a Parma; 6° Reggimento di Cavalleria Lancieri d'Aosta, 1°, 2°, 3°, 4° Squadrone, a Parma 6° Reggimento di Arriglicria da campagna, 7° Batteria, a Parma. Da rilevare poi che, mentre a Parma vi era i.I comando del 37° Reggimento di Fanteria, i.I comando del 22° era aJVWano; del 26° a Perugia; del 38° a Reggio Emilia; del 42° ad AJessandria; del 52° a Perugia e del 6° Artiglieria a Pavia. Se escludiamo la situazione delle bande della Guardia Nazionale di Napoli pochi anni dopo la data dell'unificazione del Regno, situa".ione però che presto si deteriorò e perse di smalto, soltanto alla fine ciel secolo le bande çivili delle maggiori città (Torino, :tvfilano, Venezia, Roma) poterono gareggiare ~on c.1uelle militari. Fino allora le musiche militari erano considerate per la loro natura più affidabili nella resa artistica e nella puntualità degli interventi. Inoltre, come si legge in una corrispondenza da Foggia, per la festa del 15 agosto «la Banda del 2° Reggimento fu applauditamcntc sentit<\ come tutte le volte che si fa sentire da questa cittadinanza, cd anche perché prestasi gratuitamente» (Napoli Musicale, 25 agosto 1871). Così per consentire una migliore fruizione da parte di un pubblico sempre più numeroso, specie nei giardini pubblici vennero costruiti i palchi della musica - alcuni dei quali veri gioielli del.lo stile floreale - sui quali si alternavano le bande militari con il co.r.po d.i musica cittadino. Negli ultimi amù del secolo, per evitare l'accavallamento dei programmi, fu.r.ono stretti accordi tra le Giunte Municipali e i Comandi dei reparti di stanza nelle città, al fine di regolamentare i concerti. Per restare a ].\.,filano, le bande militari avrebbero suonato al Tivoli giovedì e domenica pomeriggio dalle 6 alle 8, quella della Guardia Nazionale ai Giardini Pubblici nuovi il giovedì pomeriggio dalle 6 alle 8 e ai Giardini Pubblici vecchi la domenica dalle 2 alle 4. Nel


Il contributo delle b,;,nde militizri allo svilupp() ec()nomico del Paese

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CAT A N IA - l 'i/111 /l,/liui - l'al,lt,·tt v pn lu "'""'"·

contempo i.I corpo di musica degli operai - sovvenzionato dagli inquilini e dai bottegai delle vie Principe Umberto e Parini - si sarebbe esibito dalle 7 alle 9 il giovedì e .la domenica al Tunnel Principe Umberto. Quando poi le bande militari erano impegnate nei campi estivi, venivano sostituite da tJuelle cittadine per non privare il pubblico dello spettacolo. Non è da dimenticare che era solito avvenire lo scambio di concerti tra le bande militari delle guarnigioni vicine. Un altro esempio di collaborazione tra i diversi corpi musicali lo troviamo in un carteggio del luglio 1873 tra il comandante del Presidio militare di Parma, il sindaco e il comando della Guardia Nazionale. Il Ministero della Guerra aveva infatti comunicato «che essendo possibile che S.lvL lo Schah [sicl di Persia, ora in Francia, proseg1ia il suo viaggio in Italia, sarebbe conveniente che nel rendergli gli onori le Musiche dell'Esercito e della Guardia Na'l.ionale suonassero l'Inno 1\Jc,zionctle Persitmo, e la j\tfm-ci1J Kacf.gurrir, che è l'inno proprio dell'attuale dinastia Persiana. E ssendovi in tJuesta città uno scelto corpo di Musica della Guardia Nazionale, mi pregio perciò trasmettere a VS. Il.Lma, una copia dei due pezzi musicali sovradetti affinché sieno dati allo studio onde all'occorrenza possano essere suonati».23 Gli esempi che si potrebbero portare di questa collaborazione furono innumerevoli. Ci limitiamo a guanto avvenuto a Forlì in occasione di una festa di S. Martino_ 24 In questa occasione Ja banda cittadina e quella del 9° Fanteria suonarono insieme. Il comandante, del reggimento aveva scelto per gli effetti speciali un brano dal titolo La battaglia di Solferino, scritta dal maestro Vagliano, capo-musica del 18° Fanteria, «che richiedeva anche gli spari di fucileria, onde ottenere ttitto l'effetto». Il suggerimento però non venne accolto in guanto si 23. Gaspare Nel.lo Vetro. Tlfimdo 11111sicale... , cit, p. 58. 24. Paola Pa~ini. Una sùifonia lmiga d11e secoli. 13,mda Ottiì di Forlì 1798-1998. Forlì: Filograf, l 998, p. 71.

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espresse i.I timore che gli spari, in una piazza affollata, avrebbero potuto causare del panico, e si ripiegò su di un programma più tradizionale. Nel febbraio 1889 Ricordi, visto il diffuso interesse che circondava il settore delle musiche in piazza, pubblicò un libro didattico, il j\tftinua/e del Capomusica di Amintore Galli. " Nel "proemio" l'autore cli questo trattato constatava come <<in Italia non si è per anco pensato ad istituire scuole pei maestri di musica militare, dal che avviene, troppo di frequente, che a coltivare questo importante ramo del.l'arte dei suoni, (1ualunque musicista si creda perfettamente idoneo; mentre, pur troppo, è innegabile il fatto che ben pochi sono coloro i quali posseggono le cognizioni necessarie alla importante bisogna. Un giovane alc1uanto versato nel contrappunto, esperto nella pia1ùstica, o semplicemente dedito allo studio di (Jualche strumento da fiato o d'arco, ritiensi senza meno fornito, non solo della perizia necessaria aJ Capomusica, ma anche, come se nulla fosse, di tutta la sapienza della lvfinerva musicale, ed anzi sembra faccia grazia di reputare un puerile trastullo l'occuparsi di quella riunione strumentale detta, non si sa bene perché, banda, armonia, fanfara, concerto ed in altri modi. [... ] Gonfi di (Juella boria audace, che è spiccata e non d ubbia impronta dell'ignoranza, costoro, posto in non cale ogni rispetto dovuto alla dignità dell'arte e senza ombra di peritanza, impugnano il bastoncino del Diretto.re di banda, compromettendo in modo deplorabile gli elementi che pendono dall'inesperto loro cenno. Gli sconci conseguenti ed inevitabili, sono alla meglio coperti dagli immani e ripetuti colpi sul :Minotauro orchestrale e dal frastorno dei piatti turchi, il cui barbaro co.ro ognuno sa quanto offenda i ben costrutti orecchi, non meno che guell'intimo nostro senso estetico, cui natura avrebbe pur serbato nobili emozioni».25 Dopo questa premessa, l'autore aggiungeva: «U n trattato di musica militare ci sembra opera non del tutto vana e codesta inten7.ione speriamo varrà a porgere qualche profittevole nozione stilla musica mili tare, sugli strumenti da fiato usati nelJe bande militari odierne, e sul modo di regolare le proporziorù degli elementi. che le compongono, e tutto ciò in ragione dello sviluppo raggiunto .d~ codesto genere d'arte presso le principali rnl'l.i.o ni d'Europa. Le nostre nozioni intorno agli strumenti ed aµa strumentaY.io11e per orchestra rnilitare, opiniamo saranno sufficienti per iniziare gli allievi allo studio delle partizioni dovute agli esperti maestri di banda; il quale studio li porrà in grado d'investigare da se stessi profondamente l'organismo delle orchestre nùlitari, il meccanismo deUa strumentazione, le principali maniere acconcie per ottenere gli effetti delle varie sonorità, dei molteplici amalgamj, .le gradazioni ed i contrapposti di colorito e 25. Amintore Galli. J'vla1111,ile del Capo-lvlusic,1. Tmttt,to di stm!Jlenf(lzio11eper Banda crmtmente le nozioni sto,iche de/l(I 11111sic11 1mJi1tm i11 /-',11ropa. I.1: reg1Jle d'rm11oni(I necess(l/ie ti conoscm·i dai G,pi-lvfusica. TLI stona, l'estetica, i/principio jisico-1,c11slico e la /ectl(J/ogù1 di cù1.rc1111 istm111enlo Ìll 11so nelle b(lnde 111odeme. I,,, ll:C11ica della sttw11e11tazione, ecc. ecc. Opera il/11stratt1 da m11t1erosi e.re111Ji in p1.11tit11ra e dBJ!,li ll111i delleprimipali J1(lzio11i d'Europa. 1v1ilano: Ricordi, 1888, 307 pag. La C.J'v/.M. del 18 marzo 1889 dette la noùzia della pubblicazione di questo l'vf,11111t1le. li lavoro ebbe numerose ristampe fino a.I 1938. Nello stesso anno 1889 Ricordi pubblicò anche un opuscolo di 29 pagine dello stesso autore, Stonc, e teori(l de/l(I M11sim lvtilif(lre in E11ropa (vedi: Luigi lnzaghi. C,àtalogo delle opere in "Amintore Gall i, musicista e musicologo". J\1.ilano: Nuove Ed izioni, 1988, pp. 169-170. In 11 Teatro illustrate>, (marzo 1889, o. 99, p. 47), nella rubrica "Bibliografia musÌl;a)e", Soffredini scrisse una lunga recensione al Ma1111,1/e del C(lpov//fsica di Amintore Galli.


Un successo rnusic,t!e del Regio Esercito; l'unificazione del diapason

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tutte quelle ingegnosità e c1uegli accorgimenti nella distribuzione degli elementi acustico-pneumatici, che costituiscono uno strumentale ben calcolato, e cioè non rozzo e stridente nel forte, non sconnesso e debole nel piano: robusto senza pesanteY.za, leggero senza vacuità, ed infine variato e ricco cli c1uei pregi onde l'opera d'arte entra nell'ordine del bello e approssima a guella perfezione cui sempre deve mirare l'intendimento dell'artista». Nel lavoro del Galli, dopo le notizie storiche sulle musiche militari, «havvi una raccolta di Canti, inni e Marcie che le riguardano, fra i guaii è degno di molta attenzione l'Inno patriottico cli Cimarosa. Quindi si passa alla Musica militare contemporanea, ove si tratta dell'argomento nei varii Stati d'Europa. L'armonia, l'organologia sono le parti teoretiche del Manuale» con un notevole numero cli esempi di strumentaY.ione, mentre l'opera si conclude con gli inni oaY.ionali in partitura per banda dei principale paesi europei. Circa l'organico, il Galli si rifece a guello indicato dalla riforma ministeriale del 1884: il paragone tra le bande militari italiane rispetto a quelle degli altri paesi europei restava, malgrado i progressi, sconfortante: le bande prussiane contavano già da trent'anni più di 50 strumentisrj e ogni reggimento possedeva un coro cli altrettante voci, mentre in i.\ustria e Gran Bretagna quasi tutti questi reparti avevano un'orchestra composta dagli stessi bandisti, abili anche negli strumenti ad arco. A riprova dell'aumentato interesse per queste musiche, 1'8 e 9 giugno 1893 si tenne ad Alessandria il Concorso Nazionale per bande civili e militari. A c1uelle militari venne riservata una sezione. Poterono partecipare soltanto le otto dei reggimenti del lf Corpo d'Armata in c1uanto, per mancanza di alloggi, non se ne poterono ospitare di più. Vinse c1uella del 56° Fanteria, diretta da Giovanni Bressan.2G

26. C.lvf.M., 25 giugno 1893.

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Il contributo delle bande militari allo sviluppo economico del Paese Il ruolo delle bande musicali militari fu anche di una presenza fattiva a livello didattico ed economico. Proprio per lo scopo educativo che rappresentavano, corpi di musica non mancarono di essere istituiti in ogni orfanotrof-ìo o riformatorio maschile. Ricordiamo ad esempio (Juello milanese dei Martinitt e (Juello dell'Orfanotrofio Vittorio Emanuele di Parma dove i giovanetti, oltre ad apprendere un mestiere, si esercitavano nel suono degli strumenti a fiato. E molti di questi, usciti dagli istituti, si arruolarono nelle bande dell'Esercito, e c1ualcuno giunse al grado di capo-musica. 1 Molti collegi segLlirono questo esempio: l'Tstituto Stampa di l'vfilano istituì un corso di esercitazioni militari per gl.i st1:1denti, divisi in compagnie secondo l'età. Fu allestita anche «una piccola fanfara, ossia musica da bersagliere, diretta da un ab.i.le Maestro di musica militare. [. . .] La spesa degli strumenti è a carico deU'lstituto». 2 L'art. 2 della legge 14 giugno 1874, anche se con finalità paternalistiche, aveva favorito lo sviluppo del numero deUe bande musicali anche nei paesi più sperduti. Prevedeva infatti che nei bilanci comunali le spese per l'istruzione musiùùe avessero in sé carattere di utili tà generale, in quanto ingenrjlivano l'animo, contribuivano all'educazione dei piccoli paesi dove diventavano ordinariame nte «occasione di geniali ed onesti trattenimenti», favorendo nel contempo l'ordine pubblico e la pubblica morale. Non tolse il v~ùore dell'iniziativa il fatto che a volte, in momen ti in cui si palesavano problemi di bilancio, la spesa venisse considerata di lussò, e cancellata dal bilancio. L'attività commerciale stimolata dalla presenza di un così notevole .numero di bande, anche se in ritardo, coinvolse l'industria editoriale. Fino ad allora, salvo rare eccezioni, le partiture e le parti erano manoscritte. i\ riprova bt'!sta consultare il catalogo delle edizioni I ,ucca che nel 1888, al momento della cessione a Giulio Ricordi, contava 47.817 numeri. E bbene, di questi soltanto una novantina riguardavano le composizioni per banda, alcune delle guaii erano state già edite da Berletti, Canti o Vismara. 3 La .ragione di questo uso generalizzato delle musiche manoscritte si trovava ne.ila circostanza che tra gli organici delle bande civili vi erano immense differenze legate a un grande numero di fattori, tra i (}mili le disponibilità lìnanziarie e le preferenze dei maestri. Questi avevano il compito, oltre alla direzione deUe esecuzioni e all'insegnamento agi.i al.lievi, di produrre composizioni originali, e specialmente riduzioni e strumentazioni 1. Antonio Carlini. T.1: b,mde 11 Milano .. ., cic; G.N.Yctro. Dizio11arù1 dt:l/a ,1mJict1 1, dei musicisti

dei territori del Ducato di Pam1t1, in http: #-.vww.lacasadellamusica.it/vetro al capitolo "T ,e bande musicali". 2. JIP11ngolo, 16 marzo 1860, p. 30. 3. Ugo Piovano. I l co11trib1110 .. . , cit., p. 150


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di brani su misura per l'organico a disposizione. Era questo un lavoro imposto per lo più dal contratto di assun;,,ione, che indirizzava la scelta assecondando il gusto di un pubblico che richiedeva un repertorio basato sulle riduzioni dei motivi delle opere liriche, e successivamente delle operette. Secondo alcuni, ciò dipendeva dal fatto che la banda non era «un complesso originale, con piena dignità autonoma, ma solo una versione popolare dell'orchestra»4. Se questa situazione costituì un freno alla composizione di brani originali, d'altro canto non incentivò nemmeno una produzione editoriale specif-ìca per banda, non esistendo una vaJjda richiesta dal mercato. Nella seconda metà dell'Ottocento, però, a seguito del riordino delle bande militari alcune case editrici conùnciarono a prendere in considerazione c1uesto genere di musica. Uno dei primi che si dedicò alla stampa delle composizioni per banda fu l'editore romano Gioachino Muzzi, che nel 1873 dette inizio alla collana / LJ hantla, esempio seguito da un gran numero di editori medio-piccoli quali, tra gli altri, Brattj e Sciabilli di Firenze, Brini e Nicolai di Firenze, Alfredo Camellini di Bologna, Alceste Carozzi di Pesaro, i Fratelli Cocchi di Bologna, Forlivesi di F irenze, Oreste Morandi di Pirenze, J ,uigi Trebbi di Bologna, Carlo Venturini di Bologna, Genesio Venturini di Pirenze, Gaetano Vergani di Pesaro. Una caratteristica di gueste musiche era che venivano o fferte in partitura, e poi i capo-musica provvedevano a trarre la parti manoscritte occorrenti per il proprio organico. Nel 1888 Adolfo Lapini di Pirenze dette inizio alla collana Reputorio lvf.ilùare ltaliano «con lo scopo scientifico morale - come recitava al n. 1 - di facilitare ai capi-musica nùlitari l'edizione di qualche loro lavoro in partitura per banda; la propagazione dei medesinù con poca spesa; di promuovere fra di essi il mutuo incoraggiamento, l'emulazione, la reciproca stima, aumentando al tempo stesso il repertorio musicale dei rispettivi reggimenti». L'iniziativa incontrò subito notevole successo e nel 1888 vennero pubblicati 36 brani originali, tutti composrj da capi-musica militari ù1 servizio. Le composizioni entrarono rapidamente nel circuito delle bande militari, passando poi presto a quelle civili in guanto i musicanti inviavano alle bande dei paesi d'origine copie manoscritte delle composizioni.5 11 fatto che un consumo cosi vasto non facesse capo ai soliti canali suscitava il dispetto dei grossi editori, al punto che sulla sua rivista Giulio Ricordi intervenne sul problema delle riduzioni e dei pot-pourri delle opere per i corpi mu sical.i. Si appellava alla legge sui diritto d'autore che era violata in ogni occasione: c'era un articolo, il terzo, che riservava al padrone di un'opera anche le riduz.ioni per diversi strumenti e gli estratti di pezzi da eseguirsi in pubblico. Nascondendo la brama di 6ruadagno dietro la maschera dell'impegno a tutela dell'arte, scriveva: «È un fatto indiscutibile che la maggior parte delle riduzioni di pezzi d'opere per banda sono un mribile raffazzonamento, senza gusto, senza discernimento artistico, prive d'ogni merito: noi crediamo che non sia guesto il nùglior sistema di popolarizzare la musica, specie quella melodrammatica. 4. Ugo Piovano. [/ contti!Jt1to .. ., idem., ibidem. 5. Marino Anesa e Stefa no Lugliotti. Li Banda Musicale di Montevarchi, 1807-2007. Piesolc: Scrvi:ào Editoriale Fiesolano, 2006, pp. 153-158.

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[...] La popolarità di un'opera non le verrà mai dalle bande musicali. L'opera teatrale conquista la popolarità sul suo campo cli battaglia naturale eh'è il teatro: le bande musicali non fruiscono che cli tale popolarità, non la creano! È anzi solo grazie alla popolarità conquistata sulle scene, che c1uesta non è sfregiata dalle monche esecuzioni di piazza. E cliciarço monche perché lo sono necessariamente anche quando si ha a che fare con distin ti maestri riduttori, giacché (1uesti traducono le loro fantasie o trascrizioni dagl.i spartiti d'opera pubblicar.i per canto e pianoforte: ora (JUeste riduzion.i, per quanto fatte accuratamente, non contengono nemmeno la ventesima parte cli ciò che esiste nella partitura originale per orchestra; immaginiamoci quale riduzione ne risulti per una banda musicale, che per se stessa è composta di elementi tanto diversi dall'orchestra». Continuava affermando che questo lavoro doveva essere effettuato da musicisti che potessero lavorare sulle partiture delle opere.6 Checché ne dicessero Ricorcli e i fantini della sua scuderia, è innegabile che la presenza sulle piane di c1ueste trascrizioni facessero conoscere al grande pubblico i nuovi melodrammi anche se ancora non erano stati eseguiti nei teatri ciel luogo, e l'esecm'..ione della banda rendeva il pubblico desideroso cli assistere all'intera opera, fornendo agli impresari uno stimolo all'esecuzione sulle scene. Sulla questione del diritto d'autore si precipitarono a intervenire anche altri studiosi: <<ln Italia non solo non esiste una legge assoluta e pratica, ma si fa lecito un abuso senza pudore. [.. -1Nell'ambiente musicale c'è una conseguenza disastrosa. È quella che ,1uasi (Juasi autorizza la manomissione, la profanazione delle opere altrui. Vi possono essere in questa nostra patria, colta e gentile, dei barbassori che a nostro dispetto bistrattano le nostre composizioni. Sanno bene che non lo potrebbero, non lo dovrebbero, ma c'è un mezzo per deludere la legge barocca cd a farlo se ne compiacciono». L'autore, Ugo Capeti, continuava ricordando che, non appena fu pubblicata la riduzione per canto e pianoforte del nùovo Otello di Verdi, «le Bande militari se ne impossessarono subito. [.. -1 Nessuno di quegli spettatori della piazza, del concerto, del salotto, può immaginare quale distanza corra fra ciò che è e ciò che esso intese. Ma 'intar,ito la primi:,:ia se ne va». 7 Data questa situazione, le cause davanti ai tribunali per il riconoscimento dei diritti d'autore tra le bande civili e gli editori erano assai frequenti. Infatti la'·norma prevista dalla legge 1O agosto 1875, n. 2652, che aveva modificato quella sancita dalla legge 25 giugno 1865, n. 2337, specificava: «Non si può esegi.ùre o rappresentare (1ualum1ue opera stampata o .inedita, senza il consenso dell'autore». Finivano sempre - o ,ÙmeHo così dicevano i giornali musicali - con la vittoria degli editori, ma il fenomeno non accennava a diminuire. Fondata la Società Italiana degli Autori il 23 aprile 1882, gli spettacoli vennero divisi in cinque classi e furono fissate le somme da pagare. La qtùnta classe, che rigi.1ardava le esecuzioni delle bande musicali, prevedeva un abbonamento tra le 30 e le 60 lire all'anno. Il supplemento al n. 36 del.la Gazzetta M11siccde di lvlilctno del 4 settembre 1887, portava l'annunzio di una nuova collana di pubblicazioni della Casa 6. Giulio R.icorcLi.Q11islio11i d'arte, in C.M.M., 6 marzo 1887, pp. 76-77. 7. Ugo Capeti Dùitti d'c111lore. 11e./ t:Cl!!,Po 11111sicale, in G.M.M., 17 luglio l 887, pp. 223-24.


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editrice Ricordi, la Bib/iotem dei C01JJi di M.ttsicct Civili e Militati. Con c1uesta serie di musiche in partitura e parti Ricordi, dicendo che erano «per salvaguardare i diritti di proprietà e serbare intatti in ogni loro manifestazione gli ideali deJJ'arte», prendeva atto che le diverse centinaia di bande musicali italiane costituivano un mercato ricchissimo, che andava avanti. con composizioni manoscritte »- 10 MARCIE /t( JMdd fl'5Jia;a:fdlnr.rut,.8,t1,Jl:cm Afpndbiuslcni d7$ln!li::;t r 0,sv,tt, Ktlturi,t:i ts."fll.Ni dei diversi capi-musica. L'avIJ:' Tr.:.:fdlrm (i= Ct.',jl.Jl'h. viso riportava che la collana avrebbe contenuto riduzioni di opere o composizioni dì proprietà dell'editore, e che altri, ai sensi dell'art. 3 della legge sul diritto d'autore, non avrebbero potuto ridurre. Le trascri7.ioni per banda sarebbero state eseguite sulle partiture originali d'orchestra di esclusiva proprietà della Casa. La collana sarebbe stata distribuita per abbonamento, e guesta avrebbe conferito la facoltà di eseguire i pezzi acquistati. Tale facoltà, mrviamente, si intendeva limitata a quel corpo di musica nel cui nome era stata fatta l'associazione. E rano previste tre categorie di abbonamenti: per 24, 18 o 12 peni di diversi gradi di difficoltà, considerato che si prevedeva cli pubblicarne due al mese in partitura e parti. Direttore della nuova I3iblioteca era Giuseppe .i\fariani, persona ben nota nel campo per competenza e serietà. Il 12 maggio 1888 G iulio Ricordi, avendo assunto la direzione della clitta alla morte del padre Tito, asserendo che mancava buona musica per questi complessi, bandì il primo concorso di composizione «veramente adatta alla banda», per una fantasia originale (premio di [, 300) e una marcia «di vera impronta e forma militare» (premio L 150). Le opere vincitrici sarebbero state pubblicate nella Bihliotecr1 dei Corpi di M.1,1sica Gvili e l'vlilitari. L'art. 6 del bando specificava: «Per la Marcia Nfilitare si raccomanda preferibilmente un istrumentale di media difficoltà perché possa venire eseguita dalla pluralità dei Corpi di musica>>. Alla scadenza, il 31 ottobre, pervennero 274 composizioni. Della commissione giudjcatrice facevano parte Giuse1;pe lvfariani, tlirettore della collana, A.ndrea Guarneri e il capo-musica del 21 ° Fanteria, Dornenico Barreca. Nel clicembre fu pubblicato l'esito: per la fantasia il vincitore fu Ernesto Francescbini, llirettore della banda di San Remo (su 80 presentate), per la marcia, su 194, Raffaele Vitelli, capo-musica del 12° Fanteria di stanza a Palermo.H

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8. G.1vf.M., 23 di.c embre 1888

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Stimolato c.hù clamoroso successo del concorso, Ricordi ritentò la prova, anche se la partecipazione alle successive fu ben lungi da quella toccata al.la prima edizione. Il 1° marzo 1889 fu bandito il concorso, (1uesta volta per una ouverture per banda che doveva avere una durata tra i 7 e i 10 minuti: la vincitrice sarebbe stata pubblicata neUa l3iblioteca dei Corpi di Musica Civili e A1ilitmi e premiata con 300 lire. Si presentarono 40 concorrenti e nessuno fu dichiarato vincitore.') L'anno seguente iJ concorso riguardò un valzer per banda, cui concorsero 44 lavori: vincitore David Bolognesi, capo-musica del 42° Fanteria. Nel 1891 fu la volta di "un pezzo caratteristico": parteciparono in 45, e iJ vincitore fu ancora E rnesto Franceschini. L'anno dopo l'adesione al tema "Pezzo caratteristico: mattinata" crollò a 20: vinse Fermo l\farini, ma i concorsi non furono più banditi. Avendo a disposizione la nuova collana, come uscivano sul mercato opere nuove nella consueta veste per canto e pianoforte, venivano immessi anche i passi salienti con i materiali per banda completi di partiture e parti, che subito trovavano esecuzioni nel vasto pubblico che affollava le piazze. Casa Ricordi fu assai attiva in questa produzione e la collana Biblioteca dei Corpi di Musù:a C'ivtfi e Mi/dari in 30 serie (una per anno di pubblicazione) dal 1888 al 1917 pubblicò 374 pezzi in partil1.1ra grande; 366 in partitura piccola dal 1897 al 1918 nella collana Bibliotecc, popolare dei Corpi di i\t.lmica e Fanfare; dal 1904 al 1905, 23 partiture nella serie Lapiccola Banda. Concer#ni; 190 in Altre Composizioni per Banda, Armonia e Fctnjè,ra; 11 ne.Lia Bibliotem popolai·e per Fctnjàra. Tn catalogo comparvero anche 120 metodi per i singoli strumenti a fiato e percussione e 11 trattati di teoria strumentale e lettura.IO Altre case editrici aprirono collane specifiche: Francesco Blanchi Lt Biblioteca del handista; E doardo De Vasini Lt1,gc1ra 11111sicale; Adolfo Lapini fu il più attivo con Album delfànfarùta, Iljàtifr11ista moderno, A1ami .fimelni e religiose, Raccolta m11sicale economica, V~~lie danzate e Cara .mttsicale, collana quest'ultima legata al concorso di composizion~ permanente c~e durò dal 1896 al 1898, raccogliendo l'eredità dei concorsi di Ricorcli. 11 Mentre il famoso capo-musica della banda municipale di Roma Alessandro Vessella diventò un collaboratore di Ricordi, anche altre case editrici si contendevano il grande mercato delle musiche per banda, e misero sul mercato le composizioni originali e le trascrizioni affidate a compositori spesso provenienti dall'esercito: troviamo così Giovanni 9. G.M.M., 3 novembre 1889. l O. Antonio Carlini Le ha11de a Mi!tmo ... , cit. l l. Ugo Piovano. Il contrilJ/lto .. ., cic., p. 151

Alessand ro Vesseffa


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Pennacchio, 12 responsabile della collana di F.doardo Sonzogno (che ebbe grandissimo successo con la trascri,:ione della Caval!e,ia rusticana di Mascagni); Antonio Baur, 13 direttore editoria.le delle case editrici Giudici & Strada e BJanchi, Giuseppe .Manente, responsabile artistico di t\lfonso Lapini di Firen,:e, Salvatore Pucci, fondatore de.ll'omonima casa editrice. La capillare presenza sul territorio nazionale delle bande influì positivamente anche sulla produzione di strumenti musicali a fiato, e molti costruttori, che gestivano officine artigiane, ebbero il campo per allargarsi in vere e proprie industrie, con un ampio mercato in Italia e all'estero. Un padiglione cli strumenti musicali era stato già allestito all'Esposizione Italiana del 1861, e il musicologo Luigi Ferdinando Casamorata aveva riunito in un opuscolo i giuclizi che erano stati pronunziati dai giurati, aggiungendo cenni storici sulla data delle invenzioni e sui nomi degli inventori. «In questo libricino si vede che l'industria musicale italiana non è inferiore all'arte, e che se la Francia ha i suoi E rard, Pleyel, Sax, l'Jnghi.lterra i Broawod, l'Italia ha i f ummo, i Colombo, i Pclirtj che non temono in nessuna maniera il paragone degli stranieri».H .A riprova dello sviluppo, nel padiglione teatrale all'Esposizione di J\t1ilano del 1894 esposero i loro prodotti le ditte di Giuseppe Pelitti, quella cli Ferdinando Roth , di Agostino Rampone, cli Carni.Ilo Samb.runa, 15 di Pietro Donnini, di Luigi t\lziati, di Carlo .t\lberi, cli Giuseppe Brioschi, cli Bezzi e Carissimi (sistri) tutte cli J\t1ilano, quella cli Giovanni Battista Cerutti cli Torino, la fabbrica cli timpani G. Stanguellini cli Modena, e quella cli piatti e sistri per banda di Marrani e Benti cli Pistoia. Da rilevare che nella pubblicità per queste 12. Per una biografia artistica di Giovanni Pennacchio, vedi Gaspare Nello Vetro. Della dùp11tr1 i11tomo a E,ica, l'opera non e.reguitr1 di Giovr11111i I'm11r1cchio, in "Note su Note", rassegna di contri buti musicologici curata e rerllizzata dalla Cattedrn d i Storb dell:1 l'vfusica dell'Università di Catania, VTT-VUT, n. 7-8, dicembre 2000, pp. 89-128. 13. Per una biografia artistica di Baur, vedi Gaspare Nello Vetro. Vi:tio11mio del!t1 11111sù't1 e dei mmicùti.. ., cit. 14. G.M.lvf., 26 ottobre 1862. 15. Camillo Sambruna, "professore di clarinetto in un corpo di musica del Regio Esercito, in seguito otten ne il diploma d i c:1po-music:1 nell'es:ime speci:ile a l Conservatorio di musica di Napoli". T rasfcriwsi a Milano, o ltre a d are lezioni del suo strumento, fondò la fabbrica di strumenti musicali (Adriano Amore. L '01toce11to clminellistico ilt1lit1110, in in terneL). La G.M}vl., 6 giugno 1901 , riporta che «li b1inisa:o della Guerra assisùto da una Commissione composta di venti Generali, ha dato incarico alla nota Ditta cli tvfilano Camillo Saiubruna, di fornire, entro il termine di ottanta giorni, 1.200 tamburi ai nostri Reggimenti di Fanteria. La preferenza data, fra molti concorrenti ita lian i ed esteri, a lfa prefota Dfrta è, senza dubbio, assai lusinghiera. TI tamburo prescelto ha il ci lindro in ottone t.:on quattro staffe, quattro viti di ferro e pesa complessivamente grammi 2.900». Riguardo a questi tamburi, l'Esercito riportò che possedevano «caratteristiche di modernie,-'I sia per la forma e le dimensioni loro, sia per i particolari di cosa:u,._ione. Merita speciale menzione l'accessorio di recente introdotto di un giravite-anello gancio porta tamburo, mediante il quale il soldato può tener fermo alla cinn1ra l'istrumento e accordarlo con facilità» (G.M.1vf., 5 6>i.ugno, 1902). i\' proposito cli questi tamburi leggi:1mo: «T.a squadra cli 24 tamburini del T reggim<:: nto Granatieri venne presentata all'Tmperat0re Guglielmo TI, per di lui espresso desiderio, durante la sua ultima permanen7.a a Roma. r.:Imperatorc s'interessò vivamente ad ascoltare la batteria di tamburini; volle udire i segnali regolamentari ed esaminò nn tamburo provandone il peso, la solidità ed il modo di accordarlo. Dopo di che re Vittorio, prescme all'esperimento, ordinò ai tamburini di eseguire delle Marcie: essi ne suonar.ono una diecina, a:e delle quali tedesche. L'Jrnperntor<:: G uglielmo ne ri mase soddisfattiss.imo». (C.1'vl.M., 15 settembre 1903, p. 774).


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Le bande musicali del Regio Esercito

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Il contributo delle bande militari allo sviluppo economico del Paese

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Le bande musicali del Regio fiercito

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I giormùi di ìvlilano si soffermarono a lungo su (1uesta Esposizione e leggiamo che i visitatori si contarono a parecchie migli,ùa ,Ù giorno, e che la musica fu largamente presente: c'era una orchestrina, si dettero otto grandi concerti vocali e strumentali da parte della Società Orchestrale della Scala, si rappresentarono alcune operette al Teatro Pompeiano e «le bande militari si alternarono pure giornalmente presso l'Esposizione dello Sport, di modo che, secondo l'abitudine milanese, vi è i.I ri trovo favorito del mondo elegante». 17 I7. Alfrc<lo Soffrcdini. E,posizione lvlilane.re del maggio 1894, in C.M.lvf. , 13 maggio 1894.


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Nel 1894 dovettero correre delle voci preoccupanti sul futuro della bande militari, se la Gazzetta Atfusica/e di lvfifano prese in considerazione l'argomento: «Se sono vere le voci che corrono, pare che il Ministero della Guerra ha deciso dì sopprimere le Musiche militari, e ciò non con provvedimento di legge, ma alla sordina, valendosi dei pieni poter.i, gualora venissero accordati.


Il contributo delle bande militari allo sviluppo economico del Paese

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T,' Ttalia Militare del 28 febbraio 1894 (organo ufficiale) porta una debole smentita, che nulla tranquillizza, e che sembr.a provenire più dagli oppositori che dal Ministero. «Gli effetti di tale misura saranno un numero ragguardevole dì disoccupati in una classe che ne ha fin troppi, stante la crisi finanziaria delle grandi e piccole città; il disastro e forse la chiusura di molte fabbriche d'istrumenti, proprio ora che stavano guadagnando il mercato estero, con vantaggio finanziario e con decoro dell'Italia. E a questi vanno aggiunti gli effetti morali che ne risentiranno i reggimenti; il ridicolo che ci esponiamo di fronte all'estero con tali miserie. I vantaggi da ricavarsene sono soltanto poche centinaia di m.ila ljre, non immediatamente, ma a lunga scadenza, perché ora si dovranno indennizzare coloro che hanno un contratto con lo Stato». 18 Sull'argomento ritornò c1ualche giorno dopo Vito Fedel.i con un caustico commento sulla poEtica del rispar mio portato alle estreme conseguenza.19 \ -~ueste voci ~a.r~stiche furono assai prestc~ fugate dai fatt~. _li Ministc=:r<~ cieli~ buerra prescnsse infatti che fossero festeggiate presso. tuttJ. 1 reggimenti le ricorrenze dei fatti d'arme nei quali le bandiere degli stessi avevano ottenuto una decorazione al v:ùor rnilitare. Al 4° Reggimento toccò la sorte cl.i essere il primo a solenruzzare militarmente il 23 mar'l.o, anniversario della «triste ma gloriosa battaglia di Novara», in cui il reparto si era distinto. In tale circostanza il tenente Nicola Maria Campolieti compose l'inno, che fu musicato dal maestro Raffaele Ascolese. «Musica e poesia sono bellissime».20 Se caddero le voci sulla soppressione delle bande reggimentali, presto ne corse un'alt.ra. Per avere poche musiche ma buone, si sarebbero tolte le musiche reggimentali e se ne sarebbe creata una per ogni corpo d'armata.21 Da molti si era infatti rilevato che, se era pur vero che alcune bande erano di buon livello 18. G.M.M., 4 marzo 1894. 19. Vito Fedeli. Per le musiche militari, in G.Af.i}f., 25 marzo 1894. 20. G.i\if.M., 1" aprile 1894. 21 . Marcel.lo Mazzol<li. Le ecot10111ie e le .Ba11de 111ililari, in G.lvl.M., 7 ottobre 1894.


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Le bande musicali del Regio Esercito

«per l'intelligenza, il valore, e gli sforzi non piccoli dei capi musica», la maggior parte di esse vivevano «in uno stato di atonia artistica deplorevolissima».22 Come a voler dare una soluzione alle incertezze del governo sulle bande musicali mili tari, coincidenza volle che in quei giorni sembrò che l'imperatore di Germania volesse fornire il suo autorevole aiuto verso un esito positivo. Era accaduto che il poliedrico G uglielmo II a:vesse offerto a tutti i sovrani la copia di un suo parto musicale, l'Inno adAegir 23, che venne immediatamente suonato in tutte le piazze d'Europa. Così domenica 28 novembre 1894, all'i\cquasola di Genova, l'eccellente banda del 4° Panteria diretta da Raffaele Ascolcse fece udire per la prima volta questa composizione, accolta con entusiasmo da un numero "infinito" di persone. 24

• l'Imperatore Ooglie/1110 sta ;,reparmrdo la pubblù:azio~ze di 1111a raccolta di Callzo11i popolari e di ,i-rarcie militari., Q11esti7,ezzi di·11uìsù:a dòvra,mo essere cantati dalle tmppe. l 'Imperatore Ila composto le parole per a/curie lrlarcie militari •.

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(Dai giornali di Berlitto),

22. Enrico Gasperoni. Tra un,, banda e l'altra, in C.1'vf.M, ·19 agosto 1894. 23. 1\egir, per gli antichi scandinavi, era il nome del dio Nettuno. 24. G.M.A1., 25 novembre 1894. La recensione della composizione fu pubblicata nel numero successivo.


G'li ultimi anni dell'Ottocento

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Gli ultimi anni dell'Ottocento Pino a qualche anno prima del tempo in considerazione, in Italia era stata opin ione diffusa che tutto c1uanto attenesse al ramo musicale bandistico dovesse essere considerato volgare e della minima importanza artistica. on si può d'altronde negare che molte circostanze aveSSt'.ro contribuito al formarsi e al persistere di tale opinione: la cattiva organizzazione della maggior parte dei corpi musicali, la mancanza di una cultura sufficiente in molti di coloro che erano preposri alla loro direzione, l'assenza cli un indirizzo ben definito e - non ultimo -lo scarso interesse che si dava a tutta la musica stnimentale. 1 Negli ultimi anni del secolo si rilevò un vivace e rapido progresso nell'arte musicale, che portò a un generalizzato miglioramento in ogni manifestazione. Infatti non era più il tempo in cui il melodramma della scuola italiana assorbiva e schiacciava ognj altra forma musicale. Il teatro lirico si era aperto, si erano smorzate le accese e pretestuose polemiche degli anni Settanta con la scusa della difesa dell'italjanità dell'arte musicale, polemiche caratterizzate dalla lotta senza quartiere contro Wagner e la musica d'Oltralpe, che adesso invece signoreggiavano sui palcoscenici. La musica da carnera, dopo il difficoltoso e osteggiato nascere delle Società del Q uartetto Qa prima fu a Firenze nel 1861), aveva preso stabilmente piede e poteva contare s u intere stagioni frequentate da un pubblico attento e partecipe. Lo stesso può dirsi per le composizioni sinfoniche che, ormai affermate, davano vita ad affollati concerti "popolari", dove grandi o rchestre proponevano programmi della durata di diverse ore. Beethoven, Bach, Mozart e i maestri stranieri erano orm~ù cli casa e anche gli studi musicologici co mi nciavano ad annoverare i loro cultori, p ortando a una trasformazione dei contenuti dei giornali musicali, che andavano modificando i loro interventi, precedentemente rivolti esclusivamente ai cantan1j e al melod ramma. A Torino era così nata nel 1894 la Rivista M11sicalc Italiana, che divenne una fu cina di studi e di ricerche. Purono anche gli anni in cui presero piede le società orfeo niche, usandosi questo termine per le associazioni corali, che portaro no al sorgere ovun<1ue cli Scholae canton1111. Anche il Regio Esercito rimase contagiato da c.1uesto desiderio del cantare in coro e, sull'esempio di quanto avveniva in alcune forze armate sLraniere, il colonnello Luigi Zuccari, comandante del 4° Reggimento di Fanteria, volle che i suoi soldati coltivassero il canto corale. E il capo-musica della banda, iJ famoso maestro Raffaele Ascolcse, si assunse l'incarico di istruttore. 2 1. Vito Fedeli. // t·o11corso di 'Jò1i110, in G.M.M., 4 agosto 1898, pp. 447-450. 2. G.M.M., ·14 gcnnaio 1897.


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Le bande musicali del Regio Esercito

Se vennero cli moda le orchestre a plettro e il mandolino solista3, esplose anche, con una virulenza inspiegabile, la smania per un genere di musica da rinnovare. Gli integralisrj del decoro della musica sacra, nella loro inquisitoria finalità di fare tabula rasa di t1.1tto quello che era diventata la musica nelle fun zioni religiose, raggiunsero il parossismo - come fu scritto in un articolo delJa Gazzetta Musicale di Milano - «secondo i sacri principi propugnati dai difensori dell'invadente epurazione»: fu tutto un fiorire di corsi teorico-pratici, di comitati d'arte sacra, cLi concorsi per maestri cli cappella e organisti, cli scuole di canto fermo e cLi cori a cappella, che portarono a un .fiume di esecuzioni - e conseguenti ecLizioni - di messe, cantate bibliche, mottetti, set1uenze, Tanttm, e,;rz,o, passioni, f?y,ie, gloria, preghiere, trasfìgura7.ioni, resurrezioni, credo, offertori, Agnus Dei e via dicendo, oltre a oratori. riesumati dal passato o composti rid hoc4 che si accompagnavano alle affollatissime conferenze del padre barnabita Giovanni Semeria. Nel contempo videro la luce riviste dedicate alla musica sacra5 e vennero banditi anche concorsi di composizione pe.r marce per banda per accompagnare le proccssioni.G Da questa moda non fu immune neppure il bardo della musica italiana, l'ottuagenario Giuseppe Verdi, che concluse la carriera di compositore con i Pezzi sacri, presentati nel febbraio 1898. E in questo fiorire di nuove apert1.1re della musica, anche le bande militari trassero .il loro beneficio. Dopo anni. di polemiche, alla fine del 1895 si poté leggere: «Il capo-musica militare è uscito dalla bassa forza ed è entrato nel corpo degli ufficiali!». 7 Il 18 ottobre 1895 il ministro Mocenni aveva impartito le istruzioni per l'applicazione dei Regi Decreti 8 novembre 1894 n. 503 e 15 ottobre 1895 relativi al reclutamento e alla nomina de.i capi-musica. Si statuiva che, qualora in un corpo si rendesse vacante tale impiego, il consiglio di amministrazione dovesse .bandire il.relativo concorso, lasciando la libertà di scegliere la forina o per soli titoli o "per esperimento". In quest'ultimo caso si ~~bero dov1.irj 3. li. proposito dd successo delle orchestre a plettro, leggiamo che 1'8 dicembre 1900, al Teatro J\ndreani di Mantova, «per iniziativa della Società Aiuto Fraterno ebbe luogo a scopo benefi.w una serata musicale coronara da intervento d i numeroso pubblico. Fu molto applaudito il 't:c:inçerto mandolinistico, compost() da elementi tutti militari e diretto dal maesLro Di Janni fcapo-musica del 19° Reggimem0 <li Pante ria). L'esecuzione fo inappun tabile». (G.1Vl.M. , 12 diceuibre 1900). 4. Anche le bande rn ili tad dettero il loro contributo alla conoscenza d i q uesta musica. li 15 aprile 1899 la banda del 22° Reggimento cli Fanteria di stanza a Piacenza (<eseguì f ,,, passio!le di C1isto, oratorio elci Pcrosi. I ,a belJa ed ispirata musica fu appre zzata. Pregevoli la riduzione fatta da.I maestro Mario Ferrari e l'<::sec;uzione». .(G.1vl.M, '19 aprile 1899). Il 14 maggio 1900, anche la banda del 69° Fameria diretta dal maescro Alfonso Lattuca eseguì questo oratorio a Vercelli (C.AUvl., 17 maggio 1900), mentre il 9 giugno a Mantova «piazza Leana era gremita di pobblico più del solito e l'aspettativa immensa per udire la riduzione per banda del maestro Angelo Castellani del 20° Reggimento di Fanteria, della Risurrezione di Cristo cli don Lorenzo Perosi. L'esecuzione fu più rhe perfetta, e l'ar<luo assunto del maestro Castellani fu coronato da clamorosi applausi e replicato il finale». (G.M.M., 14 giugno 1900). Giuseppe Manente, capo-musica del 3° Fanteria, pubblicò Due flltJnie religiose per piccola banda c;on Ricordi (Musica t: M11.rùisti, 15 febbraio 1904, p. 8). 5. Tra le riviste, ricordiamo A1.11sica sacra e Sa11ta Cè cilù1. 6. li concorso per una marcia da processione, indetto dalla rivista torinese Santa <.'t:cilia, vide vincitore Adolfo Hossi. (C.lvf.M., 14 ago. 1902). 7. Adele Pierrottec. Hifon,,efatte erifom,e... daJim, in G.AùW., 5 dicembre 1895.


Gli ultimi anni dell'Ottocento

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prende.re gli opportuni accordi con la direzione ili un J_jceo musicale, oppure nomina.re una commissione esaminatrice composta o da altri capi-musica o da maestri civili. Scelto il candidato, la proposta documentata doveva essere trasmessa al comandante del corpo d'armata, allegando il parere «specialmente stù.la dignità dell'aspirante». Nel caso la domanda fosse ammessa, i documenti venivano trasmessi ìÙ ìVlinistero e, nel frattempo, i.I prescelto che non avesse prestato il servizio militare doveva seguire un corso ili istruzione. La nomina sarebbe stata effettuata dal ministero con la forma del R. D ecreto. Oltre agU assegni, ai capi-musica previsti dalla legge erano concesse quattro successive indennità annue: lire 400 nei primi sei anni, 800 nel secondo sessennio, 1.200 nel terzo e 1.600 nel quarto e negli anni successivi. Le disposizioni transitorie stabilivano che «gli attuali capi-musica che aspirano alla nomina a ufficiale, dovranno farne domanda al comandante del corpo». Questi l'avrebbe dovuta inviare :ù comandante del corpo d'armata, esprimendo il parere stùl'ammisAtto N. 207 dd 1808 . sibilità dell'aspirante alla nomina a ufficiale. La documentazione sarebbe stata poi rimessa al tvliniDilt.int.ivo por muaica.utl o oapi 111WJiea. stero, cui spettava l'ultima parola. Qualora un capo-musica non avesse richiesto o ottenuto la nomina a ufficiale, al termine del.la ferma in corso sarebbe stato congedato.8 Fu anche stabilito che «la divisa dei capi-musica dei reggimenti di fanteria cli .linea e della legione carabinieri reali è quella stabilita per i sottotenenti del corpo cui appartengono>>. Sulle maniche, sopra al grado, era collocata una cetra .r.icamata in argento. 9 Nel contempo le bande civili di alcune città andarono riorganizzando le loro bande, impostando.le con criteri moderni: dal Giornale Militare Ufficiale tra tiueste primeggiarono quelle ili Roma, Milano, Torino, Palermo, Venezia, Bologna e Napoli, di recente ricostituzione. ,!\gli antichi complessi, formati empiricamente con una confusione di timbri e ottoni, andava subentrando un nuovo organico basato su criteri artistici razionali, con la divisione dei vari gruppi strumentali che i nuovi strumenti rendevano più facile. L'antica banda reboante si andava trasformando in un insieme di strumenti a .6ato, dolce e ben equilibrato, ricco di risorse per la tavolozza della strumentazione, al punto da essere idoneo a tradurre ogni lavoro sinfonico. Il repertorio bandistico, anche se lentamente, accennò adesso 8. Giornale J'vfi!itare Ujftcia!e, 1895, n. 206, pp. 552-555. 9. Giornale 1'vlili1are Ujfìciak, 1895, n. 207, p. 555 e tavola annessa.


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Le bande musicali del Regio .ésercito

a uscire dagli Y.ibaldoni raffazzonati sui motivi delle opere teatrali, per assurgere all'interprcta'.1.ione di pezzi classici puramente strumentali. A guesta mutazione contribuì a dare il suo contributo la Biblioteca dei Co,pi di J\1usica Civili e i\llilitari, che fu di esempio alle altre case editrici dedite a questa produzione. Anche l'approccio del pubblico nei rig!Jartli dei concerti bandistici andò mutando per l'interesse che i programmi suscitavano: si fece corretto e rispettoso per gli esecutori, come se fosse in una sala da concerto. In un articolo scritto con i termini alati tanto alla moda e che nella sostanza sembra rifarsi alla corrente positivista imbevuta del mito dell'universalità del progresso, si rilevava il c.liffondersi nel pubblico del gusto musicale con la conoscenza di composizioni sinfoniche e teatrali, classiche e moderne, di autori itabarù e stranieri. «Godendo un po' di buona musica il popolo per un processo psichico indefinibile si sente trasportato nelle vie aurate dell'idealità purissima che è pur sempre sublime, santa e generosa. Siccome il miglior coefficiente dell'educazione morale del popolo è la musica, ne viene di conseguenza che una buona banda musicale è innegabilmente uno dei nùgliori agenti rappresentativi e popolari di quella forza morale superiore che si sprigiona prepotente da quell'arte sublime che, innata nell'uomo, eserciterà sempre sopra cli lui la più alta, forte e benefica infl uen'.l.a. N o tiamo che l'andare a sentire la Banda forma l'unico divertimento di quel.la parte del popolo - ed è la maggiore - che non può permettersi il lusso di costosi trattenimenti teatrali». IO N el 1894 apparve il primo scritto banc.listico di Alessandro Vessel.la' J, l'apprezzato direttore del Concerto Comunale cli Roma e membro del consiglio dell'Accademia di Santa Cecilia, mirante a un più razionale ordinamento delle musiche militari itaLiane. Il breve trattato, partendo dalla costatazione che la situazione delle bande militari non era certo ottimale, richiamava l'attenzione dei ministri della Guerra, della Marina e della Pubblica Istruzione su questo pro~~erria, suggerendo l'esigenza di adottare un criterio unico di/ ,stione per tutti 1 complessi. , La proposta toccava invero un punto delicato in c.1uanto, sé da una parte niirav~ a togbere l'autonomia ai singoli reggimenti, dall'altra suggeriva di elinìinare alcuni corpi per rinforzarne altri. Continuando nelle prbposte accentratrici - dalle qual.i traspare l'egocentrismo dell'autore, che si sentiva il deus ex tnachina di tutta la musica per banda italiana - suggeriva di unificare il reperto.rio, rendendolo comune, di scegliere un unico metodo di istruzione, e di rendere uniformi anche le par titure, o.rc.linando gli strumenti per famiglie. Il trattato conteneva poi anche una serie di proposte di organico per le fanfare e le bande militari. Per queste ultime era suggerito uno strumentale di 36 componenti, più o meno come le proposte precedenti: i legni avrebbero dovuto costituire un terzo dell'organico, tra i sassofoni comparivano il tenore e i.l ba~iton, men tre i flicorni, chiamati alla francese saxhorns, erano rappresentati dal soprano al baritono, e i bassi prevedevano un eufonio e tre bombardoni. 1O, /\ngelo llalla<lori. S111/e istit11zio11i ba11distiche, in G.M.M., 9 novembre 1899, 11 . Alessandro Vessclla . Di 1111 più razionale ordù111111ento delle 11111sùhe JJ1i!it,1ri italiane. Roma: Tip. Fratelli Pallotta, 1894.


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li torneo ,teli' 8 maggio nell','\rcrrn di Verona pe r il Centenario del rci:gi111cnto SA VO JA Cnvallcrln. ( l>i.,tfpU) ,U A. H111hu110, .: ('fv'gult() :;(lpn , (c1ro91(ffie,)

"Il Secolo Illustrato", 15 maggio 1892

Nel dicembre 1897 poi, sempre del Vessella, Ricordi pubblicò il primo fascicolo degli Studi di ist17,1mentazione per banda. 12 Anche se «il vento delle economie spirava fortissimo sul mare deUa vita politica italiana», in quegli anni si ritornarono a vedere, all.estirj dall'esercito, 12. Nel 1955 furono pubblicati nuovamente da Ricor.di gli Studi tli ùtm111entazionc per banda del Vessella che o rmai accusavano l'usura del tempo. Vennew compendiati e forniti di una nuova appendice da Alam.iro Giarnpieri che effettuò una attenta selezione, r.ielaborando i brani invecchiati e aggilll1gendone di nuovi.


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Le bande musìcali del Regio Esercito

dei g randiosi tornei. Riprendendo un'usanza che aveva radici nelle "tenzoni" dd medioevo, o rmai però desueta, era uno sp ettacolo incentrato sulla rappresentazione in costume di com battim enti t1llegorici, con caroselli a cavallo, q uadriglie, parate di soklati, assalti a fortezze fittizie, accompagnati cfalla musica delle bande e dei tamburi. " il 3 m agf,i-iO 1883 per le "faustisA Roma capitale, il primo torneo si dette :;ime" nozze del duca di G enova a piazza di Siena nella Villa Borghese, p ia'./.Za che dieci anni dopo ne ospitò un altro - ancor più grandioso - allestito con la partecipazione della nobiltà capitolina per cdebrare le nozze <l'argen to del re Umberto con Margherita di Savoia. Gli sfarzosi costumi furono disegnati da un ufficiale, Vittorio Edel, fratello del famoso Al fredo, figurinista del Teatro alla Scala e di Ricordi. Al termine del torneo, che aveva visto piazza di Siena gremita di folla plaude nte, preceduti dalla banda montata e in cosmme, tutti quelli che avevano parLecipato ,tlla manifestazione - anche loro in costume e a cavallo - scendendo a piazza del Popolo imboccarono il Corso tra due fitte ali di popolo, per accompagnare le carrozze dei sovrani e delle autorità fino al Qiùrinale. Nel 1892 poi, nel torneo Lenutosi 1'8 maggio per celebrare il centenario del Savoja Cavalleria, all'Arena di Verona colma di pubblico il capo-musica del 45° Fanteria, Carme.lo Preite, diresse la banda nella sua Gran marcia trionfale che accompagnava le evoluzioni dello spe ttacolo. Negli anni Novanta si intensificarono altresì le gare provinciali e nazionali aperte ai corpi musicali civili e mili tari, spesso a corredo delle più svariate mani fes tazio ni e per anim are fiere, mostre, esposizioni e fes te che sempre più fiorivano in ogni dove. D op o anni di preparazione, nel 1892 si tennero a G enova le man ifestazio ni per il ceocenario del.la scoperi-a dell'America, dando vita alle Feste Colombiane. Anche-le piazze diventarono teatri di concerti bandistici e la Società _ Ginnastica Ligure 'Cristoforo Colombo' o rganizzò nella sua nuova grand7 palestra, che poteva ospitare fino a 10.000 spettatori, un concorso tra le band.e r'nilitari del IV Corpo d'Armata. 1128 e 29 giugno si contesero la palma q uelle dei reggimenti 25°, 26°, 29°, 30°, 43°, 63° e 64° «e nme senza distinzione fecero palese yuale sensibile progresso abb iano fatto in questi uJtimi anni i corpi bandistici militari». 13 La struttura del concorso prevedeva un pezzo d'obbligo (l'ouverture dei Promessi sposi di Petrella, trascritta da Enrico Guarnieri), che alla fine sarebbe stata eseguita da tutti i co rpi concorren ti, e un brano libero. l'u proclamata vinc itrice la banda del 63° Fan teria, diretta da Pietro Tinari. 1•1 Nel giugno 1893 il com posito re Pietro Abbà CornagLia organizzò e c.liresse ad Alessandria il concorso nazionale delle bande civili e militari, mentre l'estate 1895 per il 25° anniversario della Breccia di Porta Pia si tenne nella Villa Bo rghese di Ro ma una gara a premio per i corpi m~1sicali. r complessi erano divisi in tre categorie, a seconda del numero degli esecutori, ed era prevista una 13. Società Ginnastica Ligure Cristoforu Colombo. Re!,1zio11e e rmdico11to ilei concor.ri e.fe.rl~f!,_~iadalla Societd d1mmfç il pe1iodo delle FeJle Co!olllbia11e, ,111110 1892. Genova: Stab. l~ratclli Pagano, 1893, p. 8. 14. Mario 13ouaro. Cc11011a 1892 e le celehrnzjo11i C(Jlo111birme. Genova: Pirella, 1984.

111c11ti promossi


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L'importanza attribuita al 25° anniversario della presa di Roma è rilevabile anche dall'emissione della prima carta-valore postale commemorativa italiana

categoria speciale riservata alle bande n,jlitari: per gueste era previsto il primo premio di 2.000 lire e un secondo di 1.500. ll primo pez'.I.O d'obbligo era una A1arcia militare dedicata a Roma, composizione originale del capo-musica, cui seguivano l'ouverture del Saul di Bazzini; un pezzo dal Gustavo Wasadi Marchetti e il valzer Armonia delle .ifere di Joseph Strauss. Jl massimo di questo genere di manifestazioni si ebbe alle Feste di Torino dell'estate 1898 in occasione del cim1uantenario dello Statuto con i.l primo Concorso internazionale di musica per bande e società corali, indetto dal comitato dell'Esposizione generale italiana: tra le militari italiane parteciparono 24 musiche di Fanteria, 2 di Granatieri, una del Corpo Reali E quipaggi della Regia Marina, e una del.la T,egione Allievi Carabinieri;.15 furo no presenti anche 51 bande civili italiane e 42 estere, c1uasi tutte francesi e svizzere. i\i primi di luglio, per una settimana, Torino si trasformò c1uasi in un enorme palco: giardini pubblici, piazze, strade, teatri, saloni, ogn i angolo ebbe il suo concerto.16 La commissione giudicatrice comprendeva il fiore dei musicisti italiani: Giovanni Bolzoni, direttore del Liceo Musicale di Torino; Gaetano Foschini, insegnante di armonia nello stesso istituto; Giovanni Sgambati dell'ls rjmro di Santa Cecilia di Roma; Giuseppe Martucci, direttore del J ,iceo Musicale di Bologna, e Arturo Toscanini, direttore dell'orchestra dell'Esposizione. Tra le prove 15. Nel 1885 ern swca trnsfe:: ri ta da 'fo ri no a Roma la fanfara <lclla Legio ne Allievi Carabinieri, riscuotendo presto il plauso nelle sue esibizio ni in una piazza difficile come quella d i Roma, dove si trovava a competere con altre ottime formazioni. 16. J ;1 c,wwct, ,muicale, anno Ill, 1898, n. 8. Il Pro_,p,1w11t11a Ufficiale de.l.T Cnmde Gmcor.ro l11temazio1111/e di lvfusica ripona che parteciparono le bande dei reggi.menti di Panteria 91°, 8°, 46°, 36°, 79°, 2°, 58°, l 0 , 57°, 63°, 92°, 41°, 7", 64°, 48°, 80", 45°, 14°, 3°, ·13°, 47°, 4°, 42°, 35° (ordi ne nel corteo che sfilò il pome riggio della domenica 3 luglio). Le musiche del 'J O e 2° Granatieri, della Legione Allievi Carabinieri e del Reale Corpo EqLùpaggi della Regia Marina si esibirono in una sezione speciale come concorso <l'onore.


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Le bande rnusict1li del Regio Esercito

previste dalla gara vi era- novità assoluta per l'Italia - la lettura a prima vista. Per le bande militari il gran premio d'onore fu assegnato a guella dell'8° .Reggimento di fanteria, diretta dal maestro Raffaele Vitelli; ai posti d'onore si classificarono quella del Corpo Reali Equipaggi e quella degli Allievi Carabinieri. Vito Fede.li nella lunga cronaca del c~ncorso pubblicata dalla Gazzetta MJ,(sicale cli i'vfilano mise in eviden'.l.a l'inferiorità delJe bande italiane in confronto con (Juelle francesi: «Quale differenza! N·oi abbiamo un tipo guasi unico di Banda, tipo che varia per la guaotità degli strumenti che lo compongono, non per la loro gualità, né per il modo di usarli nella strumen tazione, poiché (Juesta vien praticata ancora da molti a piena Banda, come si diceva una volta, cioè col raddoppio continuo delle parti, anche nei pianissimi, con la più deplorevole confusione di timbri, con l'effetto di una volgare e opprimente monotonia di sonorità». Il Fedeli delineava poi i due generi di formazione adottati in Francia: l'orchestra militare, che comprendeva un grande numero di legni con gli ottoni in proporzione, e la fanfara, che agli ottoni aggiungeva i sassofoni, con la conseguenza di ave.re un complesso omogeneo ed eguilibrato. Esprimeva infine l'opinione che le fanfare francesi erano preferibili a tante nostre bande di provincia «ne.Lle guali i clarinetti, sempre scarsi di numero e d'intonazione, non possono fondere il loro timbro con la massa soverchia degli ottoni, per modo che p.r oducono spesso l'effetto di pietosi e strazianti miagolii alternantisi grottescamente con le vigorose trombonate e i colpi di gran cassa!». 17 E come conclusione si augurava che Guido Baccelli, fv[i n.istro della Pubbbca Istruzione, disponesse per interventi più incisivi in favo.re delle bande italiane. Il concorso conseguì comun(1ue lo scopo che si prefiggeva: promuovere il miglio.ramento artistico, stimolare il pubblico a visitare l'Esposizione e, attraverso .la musica, stringe.re l'amicizia dei popoli. Il concorso ebbe terrnù1e con l'imponente sfilata di tutti i complessi partecipanti e con il concerto di tutte le bande l'Ìunite, soÙo la direzione del vinc.itore. 18 Ad animare l'Esposizione ,.fì.no alla chiusura, ol tre a.i concerti sinfonici cliretti da Toscanini, rimasero a tu\no I~ bande della guarnigione: tre reggimenti di Fanteria, una del 20° Reggimerl:to di Cavalleria Roma e la fanfara del Reggimento del Genio Zappatori. · Avendo il concorso di Torino messo in luce la grande valenza artistica e sociale rappresentata dalle ba nde, qualche giorno dopo la conclusione delle manifestazioni il ministro Baccelli conferì ad AlessancJro Vesse.Lla l'incarico di presentare al lvi.in.istero. tma relazione sullo stato delle bande militari italiane. Come esempio di mancanza di organizzazione Vessella portò i.l 7 4° Reggimento Fanteria «dove, per non dire altro, assieme all'assoluta mancanza di flicorni sopran.i, troviamo sette clarinetti in si bem. in lotta con sette tromboni, sette cornette, tre trombe e cingue bombardin.i>>. 19 Il secolo che si concluse, come pure quello che s.i aprì, videro in Italia due lutti che coinvolsero profondamente il sentimento ciel popolo: il 29 luglio 1900 Umberto 1 h.1 assassinato a Monza da un anarchico, mentre il 27 gennaio 17. Vit0 Fedeli. Il co11cor.ro di Torino, in G.i\tl.M., 7 luglio 1898 18. IJ 28 e 29 giugno 1902 Torino ripeté la grande adunata de lle bande d'lLalia, Svizzeca e Francia in occasione ddl'Rsposizione d'Arte Decorativa. Alla sfilata finale parteciparono 7.000 bandisti. 19. i\.fa.rino Anesa. Dizjon(llio, ciL. voi. TT, p. 975.


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IN NOR.TE

VERDI

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!s

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Verdi, Umberto I, la regina Vittoria: tre lutti che furono immediatamente ricordati dai collezionisti attraverso il mezzo più utilizzato all'epoca per comunicare: la cartolina postale

----CARTOLINA POST ALE

1901 mori Giuseppe Verdi. Due eventi che, come la morte della Regina Vittoria, si ponevano come una netta cesura fra i due secoli. Nel caso di Umberto le 29 LUGLIO 1900. bande militari unirono il loro suono al «pianto degli Italiani», e se tutte c.1udle di guarnigione a Roma fecero ala alla traslazione del feretro, anche in tutte le altre piazze furono presenti alle cerimonie funebri. Per ogni organico possibile fu musicata la PreJ!,hier(J per il .Re Umherto I che la regina Margherita scrisse «per la morte del Padre del popolo», mentre a Lecce il maestro Carmelo Preite, capo-musica del 45° Reggimento di FanterÌé!, ricevette dal Comune l'incarico di compor.re il Requiemper Umberto 1. Il 18 agosto «l'esecuzione ebbe luogo nella chiesa comunale di Santa Irene e tutta la cittadinanza vi accorse all'annunzio della Messa del maestro Preite».20 Le esequie per Giuseppe Verdi ebbero una risonanza anche maggiore: scoprimento di lapidi, concerti commemorativi, inritolazione di teatri, di società musicali, di istituti di istruzione, pubblica:tioni di libri di ricordanze e di opuscoli che storicizzarono pompose conferenze, scoprimento di busti (oltre a quello famoso che Vincenzo Gemito fuse in centinaia di esemplari, si impegnarono su questo soggetto un g.ran numero di scultori), commemorazioni uffìciali (ri20. G.kl.l'vf., 23 agosto 1900. La musica del maes tro Preite ebbe un'ottima accoglienza e il 12 settembre venne ripetma ad Andria daUa banda municipale diretta da Nicola Vitelli. ln quesw occasione musicale non poteva mancare il .:Vessella: anche lui compose la marcia funebre per banda In JJ1e1l!o1ia di U111berto I (Roma: Stabilimento 1fosicale Romano, partitura e parti). l\n:iloghe manifestazioni di cordoglio si erano manifestate il 9 gennaio 1878 alla morte del primo re d'Italia, Vittorio Emanuele TT. Anche allora vi era stata una vera fioritura di composizioni di musica per banda: a mo' di esempio ricordiamo che Giuseppe Arrigo pubblicò una Afe.rs,1 funebre a 3 voci in occasione dei solenni fonerali (Roma: Ed. La Banda); Vincenzo Z urlo U11 jùm: ed 1111a !t1crù11a s11//a lo!/lb11 delprit/111 re d'Italia (Roma: Ed. Gioacchino Muzzi); Giovanni l\foscetti Sulla tomb11 delpriJJ111 re d11t1/ia, eseguita il 17 gennaio 1878 per il solenne trasporto al Pantheon della salma.


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Le bande musicali del Regio Esercito

petute anche varie volte: a Bologn a se ne ebbero tre cLiverse cLi pari ufficialità), esecuzione anche delle opere cadute ormai nel dimenticatoio, concerti a bande riunite2 t, composizione di marce funebri d'occasione. 22

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21. Un esempio dei concerti delle Bande mili tari, tra i tanti eh<:: si leggono nel.la stampa di quei giorni: Edoardo Pansini, essendo il più anziano dei cliretrori delle bande militari di srnnza a Napoli, assieme al maestro Caravaglios, clirettore della Banda Municipale, con le band<:: dunite (le mi.licari, la Municipale, quelle del R. Albergo dei Poveri<:: del Riformatorio Vittorio Emanuele II) diresse in piazza del Pl.ebiscito un grandioso concerto wmmemorativo di Giuseppe Verdi. Assistettero più di 10.000 spettatori e, dato il successo, venne ripemto in altre due occasioni. (G.lvl.M., 28 febbraio 1901 e seg.). 22. La Bihl iot<::ca dei Corpi di musica civili e mil.itari di Casa Ricordi pubblicò "in memoria di Giuseppe Verdi" arie delle sue opere trascritte da Pio Nevi in forma cli "marcie'' funebri. Ernnb quelle che erano state eseguite a Milano il 27 febbraio 1901 quando furono tras lat<:: le salme de.I Maestro e di Giuseppina Strepponi dal Cimitero Monumentale alla cripta della Casa di Riposo p<::r musicisti. A proposito di questa benemerita istituzione è da rileva.re che il regolamento per l'ammissione dei ricoverandi nella strum1ra prevedeva anche i maestri delle bande cittadine e militari. Nel primo g1:uppo di ospiti entrò nel 1903 Emanuele Novaro, già direttore di una banda civile.


Il nuovo secolo

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Il nuovo secolo All'inizio del secolo il :Ministero della Guerra, per raggiungere quel grado di elevatezza che il pubblico adesso pretendeva, procedette a una riforma dell'organico strumentale delle bande militari che, così come erano costituite, si trovavano nell'impossibilità di risolvere i problemi. Per merito anche delJ'impulso dato dagli studi di Amintore Galli e di Alessandro Vessella, si giunse così alla costituzione di una commissione di studio che portò alla riforma nel 1901. Delle prove prarjche che vennero tenute per approfondire lo studio abbiamo: «La mattina del 16 febbraio 1901, nella caserma egli Allievi Carabinieri ai Prati di Castello [di Roma], ebbe luogo alla presenza di apposita Commissione, un esperimento di confronto fra Bande militari, delle quali una, di 46 suonatori, organizzata in base alle disposizioni attuali e l'altra, dello stesso numero di musicanti, disposta secondo le norme prescritte dalla Commissione che ha studiato la riforma delle bande stesse. Le due Bande eseguirono una A1.arcia composta dal maestro Vessella sopra motivi del Mosè di Rossini. l risultati del confronto apparvero a tutti decisivi, e la superiorità del sistema proposto emerse evidente. La nuova Banda ottenne effetto veramente superiore, sia per la fusione, che per l'ec.1uilibrio delle parti e per la sonorità. L'esperimento fu anche ripetuto all'aperto, con le bande in marcia e ferme, e il risultato ottenuto fu ancora notevole». 1 La logica intrinseca a c.1uesta riforma colpì l'attenzione al punto che ai primi del 1902 giunse a Napoli una Commissione di ufficiai.i danesi, presieduta dal maggiore Petersen, per studiare l'ordinamento delle nostre musiche militari. 2 Un articolo riporta che il progetto di riordinamento dei Corpi musica~ del Regio Esercito derivò dall'espressa volontà del nuovo re Vittorio Emanuele IIP Il Regio Decreto n. 417, che istituiva presso l'Accademia di Santa Cecilia in Roma un U fficio Tecnico Centrale per le Musiche Ivfilitari, aprì la strada alJa riforma: .il presidente sarebbe stato c.1uello della Reale Accademia di Santa Cecilia, e i membri un professore cieli' Accademia nomi.nato dal Ministero per la Pubblica Istruzic.me, nella persona di Alessandro VesseJJ.a, e due capi-musica ciel Regio Esercito, nominati dal J\iinistero della Guerra, i quali furono L uigi Caioli, capo-musica della Legione Allievi Carabinieri di Roma ed Ettore Ricci, capo-musica del 94° Reggimento Fanteria.'1 Per conseguire la finalità di dare un indirizzo artistico uniforme, l'Ufficio avrebbe messo allo st1.1dio e proposto quanto poteva migliorare .l'organizzazio1. C.i\t[.M, 28 febbraio 1901. 2. C.,vUvl, 15 marzo 1902. 3. P. Ghignoli. In sono t11bae et choro, in G.M.M., 15 agosto 1901. 4. Cioma!uvfililare Ujjiciale, 21 settembre 1901.


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ne "istrumentale" e curare il repertorio delle musiche militari. Avrebbe avuto inoltre il compito di accertare l'idoneità tecnica dei concorrenti al posto di capo-musica come pure di quella dei musicami effettivi. Un esempio del nuovo modo di concepire l'ammissione alla carriera di capo-musica militare lo troviamo nel maggi.o 1901. Il 9° Panteria di stanza a Sassari aveva proceduto a bandire un concorso per titoli, e in base a guesto aveva proceduto a scegliere un maestro proveniente da una banda civiJe. Dopo la designazione la documentazione fu inviata a Roma all'i\ccademia di Santa Cecilia. Una commissione prese in esame le composizioni inviate da questo musicista cd espresse un parere assolutamente negativo sulla sua preparazione musicale. li concorso fu così riaperto il 30 maggio 1901, e giunsero a Roma i documenrj dei 38 concorrenti a quel posto. Visto l'alto numero la commissione, composta da Stanislao Falchi (che da li a qualche mese sarebbe stato nominato direttore del. Llceo musicale di Santa Cecilia, l'istitJ;1zione scolastica che faceva parte deJI' Accademia), Luigi Cajoli e Alessandro Vessella, decise che, oltre ai titoli, i candidati dovessero assoggettarsi a tre prove d'esame: melodia data da armonizzare a 4 voci; tema dato da svolgere e da istrumentare per banda; istrumentazione per banda completa di un brano dato. Dopo l'esame de.i titoli, alle prove d'esame vennero ammessi in sei: Francesco Amoroso, Giuseppe Fatuo, Francesco Nfazzocca, Attilio Nuoziati, Martino Pannocchia, Ettore Pozza e Angelo Scalmana. Tl 1° agosto alle prove si presentarono in cingue, avendo il Pozza rinunciato. Il 9 la commissione dichiarò all'unanimità vincitore Martino Pannocchia, che «si dimostrò di molto superiore agli altri candidati».5 L'atto 115 del 1902 abrogò quello n. 204 del 1895 che aveva emanato le norme per la sistemazione e la nomina dei capi-musica. Così già dal 1902 i concorsi pe:r capi-musica n_on si tennero più presso i _singoli reparti, bensì vennero umfica? e sostenuti a Roma per J postl che s1 vc111vano a rendere disponibili. Per ,i viçecapi-musica e i musicanti invece la competenza rimase delegata ai singoli reparti. 6 · · In guesti anni di riforme e di lento progresso della società italiana le Bande municipali delle grandi città, che potevano vantare un buon bilancio, iniziarono con maggiore frequenza ad esibirsi anche all'estero, e la stampa fu larga nel riportare dei successi ottenuti in Europa dalle formazioni di Roma, Milano e Torino. ' Per c1ucl che riguarda le bande militari continuarono invece a leggersi articoli come quel.lo intitolato Iipovero ,nusicante militare in cui si ritornava a mettere l'accento sul basso livello qualitativo di c1ueste compagini: la causa veniva spiegata in una carriera priva di ogrù garanzia, con una pensione miserrima 5. Roma. Accadem.ia cli Santa Cecilia, acchivio storico. Carteggi 1901-1914. 6 . .Eugenio Mas~a. .Ancom i capin111sica, in "L'Emilia", 20 maggio 1907. L'Ufficio provvide a bandi.re i concorsi per titoli ed esami per capo-musica, che già dal l 902 avevano luogo a Roma (MJ1Jica, 9 marzo 1913). Il limite massimo di età ern fissato in 35 anni. Nel 1906 il Ministero bandì il concorso per 2 posti di capo-musica; nel 1907, con circolare 377 del Giornale Militare per 4; nel 1909 a 5 posti (si presentar ono 43 concorrenti e soltanto tre superarono la prova: Ranieri J\focci, Giuseppe Casadontc e Achille Lizzi); nel 191 O per 6 posti; nel 1911 per 14 postj e nel 1914 per 6 posti.


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e con una paga che non dava alcuna sicurezza per l'avvenire e non invitava certamente i migliori elementi 7 Con l'evoluzione dei costumi, per cui .la bicicletta era diventata un comune mezzo cli trasporto, anche le bande si avvicinarono a questo mezzo. Come l'Ottocento aveva ammirato le fanfare dei reggimenti di cavaJleria, adesso si aggiunsero anche t1uelle dei bersaglieri ciclisti, una specialità di questo corpo nata il 15 mar7.0 1898 nella Scuola di applicazione di Fanteria nel palazzo del Giardino di Parma, fondata daJ capitano Luigi Camillo Natali con elementi scelti fra tutti i reggimenti dei bersaglieri. La bicicletta, a gomme piene e scatto fisso, ripiegabile in due pezzi e m unita di spallacci per issarla sulle spalle, pesava ben 32 chili e fu realizzata su disegno dello stesso Natali da un rivenditore di velocipedi della città, certo Rossi. L'idea di una fanfara montata su biciclette colpì l'attenzione del pubblico e così «nel recinto della Mostra del Ciclo e dell'Automobile di Milano, il 28 maggio 1905 si svolsero le gare fra le venti fanfare delle Società Ciclistiche»,S che avevano il nome di "Lento Club". Per restare neU'argomento ricordiamo che nel 191 O, per aumentare la mobilità dei reparti, ogni reggimento di bersaglieri fu dotato di un battaglione di ciclisti. Un altro progresso della tecnica fu l'arrivo nelle abitazioni private del.la musica riprodotta e, se pur la stragrande maggioranza di guesta fu composta da arie d'opera, non mancò la musica militare per banda, anche se l'esecuzione riguardò le composizioni in voga: così nella pubblicità della Società Italiana di Fonotipia del 1906 fu riportato che erano in vendita quattro dischi doppi da 27 centimetri con pezzi tratti da balli e da operette, eseguiti dalla Musica della Regia Marina diretta da "Seba" Matacena, già capo-musica del 37° Fanteria. 9 Nei primi due giorni del settembre 1906 si tenne alJ'Esposizione di tvlilano il terzo concorso internazionale musicale, cui partecipano bande e cori di t1.1tta E uropa. Si iscrissero 88 bande, 43 società orfeoniche, tre fanfare di tntt,1. Europa, per un totale di (1uasi diecimila esecutori. Non vi presero parte le bande militari, ma le musiche d'onore furono eseguite dalla banda della Garde Répnblicaine di Parigi, dal Corpo di musica dei Reali Equipaggi di La Spezia diretto da Sebastiano Matacena (che ricevette per tiuesta partecipazione una coppa d'argento) e dal Corpo musicale municipale di ~filano diretto da Pio Nevi, reduce da un applaudito giro di concerti in Gennarùa. 10 J ,a maggior parte delle ditte milanesi gareggiarono nelle offerte per arricchire i premi, e tra questi anche delle opere d'arte offerte da artisti affermar.i. Si ru1dava intanto delineando tra gli addetti ai lavori la necessità di una tripartizione del.la bande a secondo del numero dei suonatori. Per quanto riguarda l'organico della picco.la banda si ebbero gli interventi dei compositori G iuseppe Manentc e Amedeo Amadei. 11 Manente, capo-musica del 3° Fanteria, nel 1907 propose uno strumentale di 35 esecutori, in cui si potevano eliminare i tre sassoforù in guanto costosi e di non facile intonazione. Suggeriva l'even7. IlpovenJ 11111sicc111te 111ilitarc, in "Musica moderna", Napoli, 15 maggio ·1906, ripreso in " ll\,fMS lcaly Bullctin", 1994, n. 3, p. 18. 8. Musica e lvfa,icisti, ·15 giugno 1905, p. 2 1O. 9. A1Ht Labor, 15 o tto bre 1906. 1O. I/Arie 111dodm!l1111atic(1, giugno 1906; A1:, et Labo,; 15 settembre 1906.

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tuale sostituzione con un clarinetto basso, un lJJ corno e un II flicorno tenore. L'Amadei, capo-musica del 73° Fanteria, era invece dell'avviso che i sassoforù dovessero essere sempre presenti in una banda moderna, sia pure piccola, e dissentiva inoltre dal Manentc sull'esclusione dell'ottavino, estremamente utile nella musica di genere brillante. Non çondivideva nemmeno la scelta di due flicorni bassi gravi in fa e mi bem. e di un solo contrabbasso in si bem., avendosi in tal modo tre bassi - compreso il trombone basso in fa - di identica estensione ed uno solo per le note profonde. L' Amadei elaborava inoltre per la piccola banda tre modelli di diverse dimensioni - 36, 31 e 26 strumenti, lasciando inalterata la proporzione tra strumenti ad ancia, comprendendo tra guesti l'ottavino, e gli ottoni - da utilizzare a seconda delle possibilità locali. 11 Con l'avvento dei nuovi mezzi tecnici gli eserciti europei si andavano rendendo conto che le policrome divise otwccntesche mal si adattavano alle emergenti esigenze. Così nel novembre 1906 il Regio Esercito sperimentò la nuova divisa "grigio-terra" (che un articolo successivo corresse in "grigioverde'') con un plotone di alpini e nel marzo 1908 con due compagnie del 47° Fanteria di stanza a Roma. L'ideatore era stato un alpino, Luigi Brioschi, che aveva dimostrato come guesto colore fosse sul campo meno visibile alla mira rispetto a gucllo blu in uso fino allora. L'ottima prova fornita dal "plotone grigio italiano" fu subi to seguita dalla Francia e dall'Austria, che adottarono divise tendenti a questo colore dalle quali era bandito qualsiasi oggetto lucente, abolito il colletto rigido, con il mantello grigio e ampio, e con gli ufficiali che non si distjnguevano dai soldati. 12 Una curiosità, che per lungo tempo non avrebbe trovato riscontro in nessun esercito europeo, si apprende da un giornale musicale di Milano: Nelly Miles - una donna! - era capo-musica in un reggimento di fanteria americano di stanza nelle Filippine. 13 Nelle musiche militari intanto si continuava a parlare e.Li riforma e leggiamo che «i capi-musica militari d'Italia si agitano per avere dei miglioramenti di carriera. Sono contenti della paga e degli aumenti a cui hanno diritto, ma vorrebbero poter avanzare di gradi e non rimanere sottotenenti in eterno».14 Il capitano Massa, un prolifico scrittore sui più disparati argomenti, fece sentire la sua anche sulle poco liete condizioni morali dei capi-musica, e sul fatto che la questione delle musiche mili lari era passata inosservata tra i problemi di malcontento degli ufficiali inferiori e dei sottufficiali. «Oggi che la musica tende al verismo, con la sua complessilà si richiede nei musicanti maggiore studio e più coltura artistica e nei capi-musica dei veri valori che sieno interpreti severi e geniali delle nuove forme dell'arte musicale». Aggiungeva che le musiche militari, oltre alle finalità proprie, «tendono oggi ad acqui stare bella fama nel campo artistico elevandosi ad ideali più vasti, che no n sieno le marcic militari. 11. Mari no Ancsa. Diziom,rio . .., cit. voi. TT, p. 976, che dprcnùc l':1rùcolo pubblicato in Mu.rica. 12.Ars et l ..r1bor, 15 aprik: 1908. In merito Ottone Ocrtani. Camir.i(I rossa e plotoneg,igio. Torino: Parav ia, 1907. 13. f !Arie melodra111111a/i((J, 7 novembre l 906. 14. L'Art~111clodra111111atica, 7 dicembre 1907.


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La divisa in uso dalla fanteria del Regio Esercito a fine Ottocento

Le nostre bande musicali nei pubblici servizi coi loro programmi veri e seri, informati ad un giusto spirito di ecdettismo, devono affrontare la critica di un pubblico che è molto avanti in fatto di cultura musicale». Proseguiva rilevando che il posto cli capo-musica veniva dato a concorso per titoli e per esame e, oltre alle necessarie cognizioni artistiche, i candidati dovevano possedere le condizioni richieste per ottenere la nomina ad ufficiali. Questa disposizione


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era stata provvida, in quanto erano stati in tal modo reclutati «preziosi elementi dotati di soda cultura musicale e alcuni anche eccellenti compositori». Rilevava poi che sia i giovani che i vecchi, che avevano fatto sforzi per elevarsi, come ufficiali non erano mai venuti meno a quello spirito cavalleresco che caratterizzava la figura degli ufficiali. Una ingiustj%ia risiedeva nel fatto che il giovane che vinceva il concorso per capo-musica veniva nominato sottotenente e in tale grado restava per tutta la carriera, mentre il maestro d'equitazione e i furieri potevano giungere fino a capitano. Concludeva che le nostre bande militari per livello artistico non erano inferiori a quelle austriache e francesi, benché la paga modesta non fosse di stimolo per attirare i buoni musicanti, e che nelle nostre caserme mancavano idonee sale per le prove, a differenza di (]Uei paesi stranieri in cui molte avevano delle vere e proprie scuole di istruzione musicaie. 15 Il 23 dicembre 1907 il ministro Viganò procedette alla nomina di una commissione che ponesse allo studio le modifiche tecniche e amministrative da apportare all'ordinamento musicale militare e di provvedere alla stesura del relativo regolamento: sotto la presidenza del generale i\1irabelli, era composta daI conte di San Martino, dal colonnello conte Nas,ùli Rocca, dal maestro Vessella e dai direttori di banda militare Girolamo Gaudino, Arturo Diana, Giuseppe Manente e Giovanni Pennacchio. 16 Il preesistente Uffico Tecnico Centrale per le Musiche Militari prese prima il nome di Ufficio Consulente, poi venne abolito. La riforma auspicata daI Vessella, quella cioè di portare le bande militari a 46 suonatori, fu approvata con il Regio Decreto 23 dicembre 1908. Le Musiche dei Reggimenti di Fanteria sarebbero state composte da 15 suonatori effettivi (compreso un sott'ufficiale), 15 allievi e 16 aspiranrj al.lievi con un nuovo organico strumentale: 1 flauto in do (o ottavino in do); 2 clarinetti p icco.li in mi bern.; 8 claiinettj soprani in si bem.; 2 clarinetti contralti in mi bem.; 1 saxofono contralto; · 1 saxofono tenore (con obbligo del clarinetto basso); 1 saxofono baritono; ·· 1 contrabbasso ad ancia; 2 corni in mi bem.; 2 cornette in si bem.; 2 trombe in mi bem.; 2 trombe in si bem. basso; 2 tromboni tenori; 1 trombone basso in fa; 1 flicorno sopranino in mi bem.; 3 flicorni soprani in si bem.; 2 fl.icbrni contralti in mi bem.; 2 flicorni tenori in si bem.; 15. Eugenjo Massa. Q11eslio11i 111ilttarì. I cctj>i-tJJt1sicr1, in "I:Emilia" , 7 n1aggio 1907. 16. M11sic(l, 22 gennaio 1908, n. 3, p. 4.


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flicorni bassi in si bem.; flicorno basso grave in fa; fl icorno basso grave in mi bem.; flicorni contrabbassi in si bem.; tamburi (uno nei servizi a pie' fermo sostituito dai timpa1ù); cassa; paio di piatti. .Era studiata anche la disposizione dei musicanti nei servizi in pubblico a pie' fermo. Cesare 1fantelli del 25° Fanteria, un «maestro direttore di banda» - questa la nuova denominazione attribuita nel 1907 dall'Ufficio Tecnico Centrale della Bande Militari ai capi-musica - attento studioso dei problemi delle bande militari, riguardo al corpo musicale composto da 46 clementi, pur ammettendo che questo numero avrebbe potuto dare un esito soddisfacente, da persona addentro alla reale situazione sollevò alcune perplessità. Q ueste furono espresse in un articolo sulla nuova rivista Musica diretta a Roma da Raffaello De Rensis, che si occupava assai spesso dei problenù bandistici miljrari e civili. Secondo i.I Mantelli l'organico delle bande era costituito da un numero preponderante di allievi in ferma breve, ragione per cui la loro deficiente preparazione musicale, il numero incompleto cli musicanti effettivi, il servizio militare che aveva la precedenza su c1uello artistico, si riflettevano pesantemente sul buon funzionamento. I concorsi per sottufficiali vicecapo-musica e musicanti effettivi, che erano sempre di competenza dei singoli reparti, andavano t1uasi deserti di buoni clementi per una carriera che offriva ben poco, per cui spesso ci si doveva accontentare di c1uello che si offriva. Suggeriva così di aumentare gli effettivi, mantenendo il numero degli allievi e diminuendo gli aspiranti. Osservava infine che tra fanteria e granatieri erano ben 96 le bande, numero troppo elevato per potersi avere un buon livello: suggeriva perciò di ridurre la bande

Anche la banda del/'89° Fanteria fu coinvolta nel terremoto del 1908.

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del cinquanta per cento, facendole diventare clj brigata (una brigata di fanteria era composta da due reggimenti). 17 La rivista L'Esercito scrisse che per saggiare l'opinione sulla guestione delle bande musicali della Fanteria, il 1-'linistero della Guerra aveva sentito il parere dei comandanrj dei reggimenti. A gràncle maggioranza guesti si erano djchiarati favorevoli alla conservazione delle musiche, proponendo di diminujre il numero dei trombettjeri graduati a beneficio dei musicanti effettivi. Il giornale stesso riportava che la proposta sarebbe stata attuata. 18 Il 28 dicembre 1908 uno spaventoso terremoto assieme a Messina distrusse la banda dell'89° Reggimento di Panteria, col suo capo-musica Francesco Barcone. Per la ricostituzione iJ Reggimento fu trasferito a Genova, e la rinnovata banda affidata al maestro Antonio Spera. In un articolo del febbraio 1909 Luigi Pucci, nel sostenere la necessità dell'unificazione della partitura bandistica, in anticipo su Vessella propose tre modelli di organico per la grande, media e piccola banda, prevedendo anche il completamento della famiglia dei flicorni e - per la grande banda - l'inserimento tra le ance dell'oboe, del corno inglese, del fagotto e dei sarrusofoni dal tenore al contrabbasso. Nella grande e media banda sarebbe stato opportuno inoltre aggiungere il contrabbasso a corda e i timpani. 19 Nella comunicazione presentata al Congresso internazionale di musica svoltosi a Roma nell'aprile 1911, oltre a ritornare a ribadire la necessità dell'unificazione interna:àonale della partitura bandistica Alessandro VesseUa presentò i famosi tre modelli per la grande, media e piccola banda, considerati come l'organico classico italiano. L'equilibrio tra le varie categorie strumentali in rapporto al numero dei suonatori di cui si poteva disporre era la condizione essenziale per ottenere il miglior risultato fonico. 20 Intanto ançhe l'Italia, dopo la sciagurata esperienza in Africa Orientale che :;i era conclusa con Adua, volle il suo posto al sole, e un gran numero di reggimenti fo inviato alla conguista della Tripolitania. Alcune bande parteciparono al.l'impresa portando tra le truppe dislocate in Libia la cam:one resa famosa da Gea della Garisenda, Tripoli helsuol d'amore, .21 Con la legge 17 luglio 1910 n. 515, nel.l.'organico del Regio Esercito venne inserito anche il Maestro Direttore di banda, mentre il Regio Decreto 2 ;ovembre 1910 n. 2079, che regolava i nuovi stipendi degli ufficiali, accor17. M11Jica, 10 gennaio 1908, n. 1, p. 3. 18. Ars et Labor, 15 giugno 1908, p. 580. 19. Luigi Pucci. S11/la sm1111entazio11eper ba11da, in "l\'1usica", lll ('1909), n. 21, p. 5. A proposito dell'uso del contrabbasso a corde in una banda, nello stesso periodico, n. 25 del 24 ottobre 1909, leggiamo che in un concertO a Ge nova del 42° Panteria, diretto dal maestro V italiti, «furono favorevolmente notati gli effetti del contrabbasso a corda adottato nel magnifico !11111J (I/ sole di Mascagni». 20. Marino .ç\nesa. Dizi!JIIClliO .. ., cit. voi. n, p. 976. 21. Roberta Paganelli. Ge,1 delk, Gr1risenr/,i. Pae n7.a: Edit. benza, 1999. Musicata da Colombino Arona su versi cli Giovanni Con'etto, la canzone Tripoli bel s110/ d'a111ore fu cantata le prima volta al Teatro Ba.l bo di Torino 1'8 settembre 191 1 ottenendo un immediato successo. Tre settimane dopo i nostri soldati sbarcavano in T.i bia. Anche in quest'occ;u;ione non ci fr, banda militare che non suonasse musiche ispirate alle ges1;~ d'Oltremare, mentre anche gli editori si lanciav;ioo a pubblicare musiche d i drcostanza per ogni orgacùco vocale e strumentale.


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dò ai maestri direttori di banda il traltamento economico stabilito per i sottotenenti, riconoscendo nel contempo una ind ennità per servizio speciale nella misura di 250 lire an nue, non cumulabili però con la pensione. Dato però che per i sottotenenti era previsto uno stipendio fi sso e in variabile di 2.000 li.re annue, con la legge 28 giugno 1912 n. 641 fu preso un provvedimento che fissò per i maestri La fanfara degli Zaptiè libici uno stipendio corrispondente _(1914) a quello di tenente e furono s tabiliti degli aumenti periodici, per effetto dei quali lo stipendio poteva giungere a un massimo di 4.000 lire. r el 1913 , rovò attuazione (}uanto era stato disposto nell'Tstmzione per la costit11zione e il servizio della bande dei r1egi111enti di Fanteria e di linea nell'edizione del 1908. Questo documento aveva istitt.lÌto sette premi annuali (uno da 1.200, uno da 800 e cinque da 600 lire) da assegnare ai direttori di banda che avessero composto musiche, saputo tenere al completo l'organico della banda e effettuato l'istruzione dei drappelli tamburini e trombett ieri dd corpo. 11 provvedimento era rimasto lettera mor ta cd era stato ripristinato con la circolare 52 del 5 febbraio 1912. Nel febbraio 1913 il ìvI.inistcro della Guerra proclamò gli assegnatari dei premi: il primo era stato conferito a Amedeo Amadei del 73° Fanteria, il secondo a Crescenzio Di Mi niello del1'81 ° Fanteria, e quelli da 600 lire a Paolo Battista del 1° Fanteria, a Giuseppe Manente del 2° Granatieri, a Romolo Gasparini del 51 ° b'anteria, a Luigi Cirenei dcll'89° Pantcria, e alla memoria (alla famiglia) di Pasquale Napolitano, già direttore della banda del 2° G ranaticri.22 Come sempre in casi del genere vi furono un mare di proteste e di polemiche, al punto che 1n disposizione ritornò a far parte delle carte d'a.rchivio. Non si ebbe il tempo di mettere a frutto i lenti progressi che si andavano portando avanti in questo settore, in guanto domenica 23 maggio 1915 il duca Gualtiero Giuseppe d'Avarna, ambasciatore del Regno a Vienna, consegnò al barone Rajccz Stephan von Burian, ministro degli Esteri dcll'impero austriaco, la dichiarazione in base alla <.Juale l'Italia si considerava in stato e.li guerra contro l'Austria-Ungheria a partire dalle ore zero del giorno successivo. Il primo conflitto mondiale mise per sempre la parola fine - oltre che alla Belle époq11e rappresentata meravigliosamente dai valzer di Strauss, dall'ope22. MHsira, 23 febbraio e 9 m~rzo 1913.

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Una delle ultime cartoline postali in franchigia con testi di propaganda distribuite ai soldati del Regio Esercito durante la prima guerra mondiale: ideata e pagata dall'YMCA, l'Associazione statunitense per la protezione dei giovani, recava al retro gli spartiti degli inni nazionali

retta e dalle musiche militari con divise colorate, alamari e pennacchi - anche all'esisten1/.a delle bande reggimentali del Regio Esercito italiano che, finita la guerra, vennero soppresse. 23 Nel giugno 1920 si tenne a Roma un convegno del personale delle bande militari, che per motivi di economia venivamo soppresse24 su progetto del Vessella, il quale aveva suggerito di sostituirle con fanfare cornposte da trombettieri e tamburini, lasciandone soltanto alcune nei presidi principali. In quel.l'occasione l'on. Marangoni, dopo aver ricordato che come militari dovevano accettare le decisioni governative, disse: «Certo si è che con la fine delle ~nusiche militari scompare non solo un orga11ico artistico in sé, ma l'esponenete più simpatico dell'istituto militare che mediante continua opera di educazione rendeva possibile uno stato di armonia tra popolo civile ed esercito».25

23. Corriere di C~!tmia, 18 giugno 1920. 24. Omero Carrara. Le bande 1J1()1ibo11de, in "J\fosica", 15 dicembre 1921, esprimeva la preoccupazione che i Comuni, seguendo le piste del Governo, si sarebbero affrettati anche loro a togliere dai bilanci le spese per il mantenimento delle bande, adducendo la r.agione che il lusso era facoltativo. 25. Mmica, 1° luglio 1920.

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La banda dei Reali Ctt.rabinieri

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La banda dei Reali Carabinieri Con l'istituzione del Corpo dei Reali Carabinieri, avvenuta nel 1814, fu prevista ne.ll'organieo la presenza di otto trombetti. Nelle battaglie del Risorgimento, il 30 aprile 1848 sei trombettieri fecero parte dei tre sguadronì di Carabinieri e incitarono con i loro squilli alla carica e.li Pastrengo. Con R. Decreto 24 gennaio 1861 le legioni dei carabinieri furono riordinate e indicate con un numero progressivo da 1 a 14. La Legione Allievi fu la p.rima a nascere, il 16 febbraio, e prese sede nel preesistente deposito allievi nella caserma Cernaia di Torino. Il Regio Decreto 18 giugno 1862 istituì due fanfare, una di 12 trombettieri, compreso il capo trombettiere, presso la Scuola i\llievi Carabinìeri cli Torino (XIV Legione) e una presso la VII Legione di stanza a Napoli, composta da 24 clementi, compreso il capo trombettiere. Data l'evoluzione prestigiosa, seguiamo la storia del com.plesso della Legione Allievi, mentre guel.la di Napoli rimase fanfara. Nell'agosto 1862 la direzione della fanfara della Xl V Legione fu affidata al brigadiere trombettiere Francesco Cabella, promosso a settembre marescialJo d'alloggio. Nel 1884, in ottemperanza a guanto disposto con l'atto 153 del Giornale Atfilitare Ufjùiale per le musiche cli Panteria, l'organico della fanfara della Legione l'Jlievi Carabinieri fu fissato in 19 strumenti a fiato e 5 a percussione. Nello stesso anno dette il primo concerto pubblico all'Esposizione Generale Italiana di Torino, ricevendo il plauso della crirjca e del pubblico e un diplo-

La fanfara de/fa Legione Alfievi Carabinieri di Roma ai primi del Novecento

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Capo Musica

Cartoline utilizzate per far conoscere i programmi dei concerti pubblici · prima e dopo il 1907, come si rileva dalla "firma" in basso

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PROGRAMMA MU51CAl.E da eseguirsi io _ ___ ____ _____ il giorno.-~--- - -- 19..__ dalle_.alle _________

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ma per "l'organizzazione tecnica e l'efficienza artistica". li 10 ottobre 1885 la fanfara fu trasferita a Roma in quella sede ai Prati di Castello che occupa tuttora, mentre .l'anno seguente il maresciallo Cabdla fu posto in pensione per raggiunti limiti di età. L'atto n. 19 del 1° febbraio 1886 regolamentò la musica della Legione. La disposizione prevedeva che la nomenclatura, la specie e la forma degli strumenti e accessori fossero .le stesse stabilite dall'atto dei reggimenti di Fanteria. Per quanto riguarda gli strumenti, però, era prevista una deroga della massima importanza: in luogo dei claroni la musica avrebbe potuto adoperare i saxofoni (soprano, contralto, tenore, baritono e basso). Era pure ammesso l'uso dei timpani e di un tam tam nei concerti a pie' fermo. Oltre al capo-musica, l'organico fu fissato in 1 brigadiere, 2 vice-brigadieri, 3 appuntati, 20 musicanti (chiamati carabinieri trombettieri) e 3 allievi musicanti. i\ll'affollato concorso per occupare il posto che era stato del maresciallo Cabella, fo dichiarato vincitore il maestro Luigi Cajoli, nominato il 5 febbraio 1887. Visti i successi che la fanfara riscuoteva nei suoi concerti a Roma, nel gennaio 1888 fu deliberato l'aumento dell'organico. U n inciso degno di illustrazione dell'ancora inesistente Domenica del Corriere: il 24 maggio 1888 venne concessa la m edaglia cli bronzo al valore civile al carabiniere trombettiere a piedi Cesare Golfìeri «perché fermava coraggiosamente in Roma due cavai.I.i attaccati ad una carrozza, datasi a precipitosa fuga». La fanfara, aumentata nell'organico, nel 1894 (Giornale 1JJilitare ttjficiale, 29 dicembre 1894) fu dichiarata " musica", cioè banda. Nel gennaio 1896 il maestro Cajoli fu nominato, come i capi-musica del Regio Esercito, sottotenente. L'organizzazione della banda fu presa ad esempio, al punto che nel 1897 nell'isola cli Creta, nel corso della prima missione internazionale di pace all'estero, dovendo i carabinieri organizzare la gendarmeria nel settore affidato all'Italia, il brigadiere Giorgio Tomasoni fu incaricato di dar vita alla "Musica della Gendarmeria Cretese". Un altro successo fu raccolto al concorso per bande musicali all'Esposizione Generale Italiana cli Torino del 1899: come conseguenza vennero aggiunti all'organico 18 allievi musicanti e 6 aUievi trombettieri. Con la legge 17 luglio 191 O n. 515, nell'organico del Regio Esercito venne inserito anche il Maestro Direttore di banda, norma che era estensibile anche al maestro Cajoli. 1

1. Per la bibliografia, vedi in internet la voce C(Jra/Jinieri, banda 11111.rica!c e il Libro curato dal generale Arnaldo Perrara. Lt, /JtJnda dei C1mbi11ie1i, s.l.: Arma dei. Carabinieri, l 981 .

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Le 1nusiche Come scrisse un giornale musicale della seconda metà del.l'Ottocento,1 fin dalia più remota antichità si è usata la musica di genere militare. Mosè scrisse2 che la musica guerriera gli era stata rivelata e ordinata da Dio, mentre è stato tramandato che Giosuè conquistò Gerico a suon di trombe. · Se Plutarco riportò che gli Spartani andavano in battaglia al suono delle tibie, esaminando la colonna traiana si può osservare che la musica faceva parte dcli.e legioni romane e, come scriveva Flavio Vegezio nelle Istituzioni militari, fin dal 578 a.C. vi erano suonatori cli tromba e di corno. La tromba, fosse essa diritta (tuba per la fanteria) o ricurva (bucina per la fanteria, lituo per la cavalleria) serviva per dare in pace e in guerra glj ordini più vari: la sveglia, i pasti, l'assalto, la ritirata .. . e i soldati erano addestrati a riconoscere questi diversi segnali.:i Tito Livio narra che durante la seconda guerra punica, avendo .Annibale assaltato la città di Taranto, prima che i difensori romani potessero asserragliarsi nella cittadella il condottiero cartaginese facesse eseguixe i segnali in uso presso i Romani perché questi creassero confusione. I soldati romani, però, riconobbero l'inganno «nam et romana erat, a proditoribus ad hoc ipsum preparata, et inscienter a graeco infl.ata, (JUÌS aut quibus signum daret, incertum efficiebaD>.1 Fino a quando la guerra è stata basata più sugli uomini che sui mezzi, la musica è stata utilizzata per conferire ardore ai combattenti, incutere terrore ai nemici, accompagnare nei lunghi spostamenti a piedi, come pure per accelerare i passi cli marcia e scandirli nelle parate. 5 E se contrib1.uva al morale degli uomini, aveva un effetto stimolante anche sui cavalli. Se la musica ha esercitato grande influenza sul popolo in generale,6 una ancora maggiore ne aveva nell'esercito in cui si viveva quasi regolati dalla musica. Nel Cinquecento Thoinot Arbeau già annotava che «dopo 2500 colpi cli tamburo i soldati avranno coperto una lega»,7 e nel Settecento il generale Maurizio di Sassonia nelle sue lvf.emorie militari andava ben oltre: «Tutti gli uf6ciali fanno ·1. Delgmere 111ililare, in "T .a Musica", 7 aprile 1877, p. I. 2. Nt1meri, capo X. 3. Gaspare Nello Vetro. lifondo 1m1s1cale... , cit., p. 14. 4. «Infatti la tromba era sì romana, preparata a tale scopo da elemcn6 traditori, ma suonata malamente da un greco, e così non si capiva bene quali segnali dava e a chi». Tito Livio. S1orù1 di Ro111a. Bologna: l,anichell.i, 1966, libro À"Xv, cap. X, pp. 296-297. 5. Le 11111.riche 1nili1tm' nelf'antichikì, in G.M.M-, 31 dicembre 1893. 6. li dott. Cesare Vigna pubblicò uno lungo studi.o sull'influenza della musica SL1gli uomini in G.AU\{, 15 sette mbre 1878, p. 326. 7. Thoinot Arbeau. On:he.rogl'dpbie er traicte m jòrv,e de dialogue, pa1· leq11el /011t1:s pmonnes peuvent facilen,ent apprendre etpractiquer l'honnes/e exercice des dances. Lcngres: Teha n des Prep:, 1589. Ristampa anasta tica Bologna: Forni, 1969.


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suonare le marce senza saperne lo scopo. Credono che sia solo un ornamento militare. Niente di tutto ciò. Il segreto è presto detto: la musica serve per far camminare i soldati al passo. Con la musica li farete marciare veloci o lenti come vorrete; la vostra retroguardia non rimarrà mai indietro, tutti i vostri soldati andranno con lo stesso piede: le conversioni si faranno insieme con rapidità e con stile; le gambe non si confonderanno e i soldati non si stancheranno. Tutti hanno visto danzare persone per una notte intera, saltando e agitandosi continuamente. Prendete un uomo, fatelo dam:are solo due ore sem:a musica e vediamo se resiste. Ciò prova che i suoni hanno una segreta potenza su di noi, la (Jmùe predispone i nostri organi all'esercizio fisico e lo facilita». 8 Dopo aver dato prova di sé durante le battagl.i.e del Risorgimento, una volta raggiunta l'unificazione le bande militari occuparono nella società itali.ana ben altro spazio che un semplice compito segnaletico, di incitamento alla battaglia, di ristoro del soldato. La banda divenne testimone della stabilità, presen,:iando sistematicamente alle festività più rappresentative dello stato civile9 e fu quello che oggi si direbbe un elemento promozionale delle Por,:e Armate nei riguardi del popolo spettatore.10 Oltre che nel.le caserme e nei campi di Marte, per il pubblico le musiche risuonarono alla festa dello Statuto, nelJe solennità o nei lutti che coinvolgevano la casa rei:,>nante o personalità illustri,! 1 per l'accoglienza di personalità, nel cambio della guardia al palazzo reale, nelle inaugurazioni di monumenti 12 e di grandi opere pubbliche O'apertura della galleria del Sempione, di linee ferroviarie), in importanti mostre ed esposizioni,1 3 e anche in concerti di valenza culturale e nella partecipazione a spettacoli nei teatri. Pino a quando il giovane Stato italiano non entrò in rotta di collisione con la chiesa - prima con l'incameramento dei beni ecclesiastici, poi con la liberazione di Roma dal potere temporale dei papi - accanto alle cerimonie civili, analoga fun zione celebrativa veniva svolta in seno a\Je celebrazioni religiose, partecipando ai riti (come dimenticare i solenni Te Deum?) e alle processioni. 8. Lu<.:a Ver:wlli. Il fla11to travmo militare i11 Italia, in Claudio Paradiso (a cura). Tl.f!t111/o i11 lttt!ic,. Roma: Libreria dello Stato, 2005, p.66. 9. Antonio Carlini. Le bande a lvft.Ja11011e//(1 second,1 metà de//'0110.-e11to, dr., p. 286. 1O. Anncly L'..eni. Le Ba11de 111ilitari ù1 It,1/ia, cit. 11. 11 28 ott0hre 1896, in occ:isione delle nozze dell'erede a l trono Vittorio Emanuele con la principessa E lena d el Montenegro, come chiusura dell e feste il maestro Vessel la diresse a Roma una serenata di 220 bandisti con l'agg iunca cli contrabbassi: le bande impiegate furono q uella :tvrunicipalc, della Legione Allievi Carabinieri e clcll'11 °, 12°, 69° e 70° fon teria, che avevano trovato posto su d i una vasta terrazza in piazza del Quirinale. 1:·11 novembre il concerto venne ripetuto in piazza Colonna (L, 1:t·onc1c,1 ,m,.ricale, 30 novembre 1896). 12. Anche un capo-musica milita re ebhe l'onore di un monumento, opera dello scult0re Reatini (G. Robert.i, p. 712). Nel giugno 1896, per celebrarne U centenario della nascita , a La Morra in provincia di Cuneo, alla presenza di rappresen tanti de l re e del ministro del.la Guerra fo inaugurato il monumenm a Giuseppe Gabeui, autore nel 1834 di q uella i\1111·cic1 d'ordinanza per /Jn11dr1 e ta/11/Juri, passata poi alla scoria con il nome cli i\tlc,rcùi n:ale (Li cro11r11.'/1 11111sicalc, 1896, n. 7-8). Gabetti era nato a Torino il 4 marzo 1796 e morto a T,a Morra (Alba) il 22 gennaio ·1862. B. Per fai:e uno solo dei tanti esernpi che si porrebbero portare, in occasione delle celebrazioni per il centenario di Gaetano Donizetti, il. 22 agost.O 1897 si inaugurò a Bergamo anche una mostra. Davanti a guesta, nn coro cli cento voci accompagnato dalla banda del 47° J:ianteria ese6ruì una cantata composta per lioccasione dal maestro Pizzi, su parole di Arturo Colaurrj (La cron,1ca ,m1sict1le, anno II, 1897, n. 8).

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Dopo quegli eventi le presenze della bande in chiesa vennero a cessare del. tutto. Non riguardò .le bande la Messa di requiem che annualmente ceJebrava ogni 28 luglio a Torino la memoria di re Carlo Alberto e che, bandita dal .M inistero dell'Interno, vide vincitori anche diversi capi-musica. Circa i funerali di Vittorio E manuele II, ad .Agrigento avvenne che il vescovo si rifiutò di concedere l'uso della cattedrale per la messa in suffragio. Così il 7 febbraio 1878 si dovette ripiegare sulla chiesa di S. Domenico, nella c1uale, davanti a una grande folla, «venne eseguita una musica bellissima di Salvatore Terranova, s·tupenda nel '.l i,ba mirum, da Filarmonici girgentini, da professori dei nostJ:i stabilimenti, dalla banda del 63° Reggimento e da cantori chiamati da Palermo». 14 Il repertorio caratteristico delle bande si articolò su alcuni filoni riconducibili alle funzioni militari, a quelle cerimoniali, alle festive, e infine a quelle concertistico-culturali. Per c.1ud che riguarda le finzioni militari, tipico delle musiche, assieme al ritornello, erano i segnali di tromba che rappresentavano un mezzo di comando e di collegamento pratico, semplice e rapido per le segnalazioni e ordini eia trasmettere ne lle normali operazioni del campo e della caserma. Tra c1uesti, per restare al tempo cli pace, ricordiamo ad esempio quelli dell'adunata, del rapporto ufficiali, ciel rancio, della libera uscita, del silenzio. Di quest'ultimo Polibio scrisse già al tempo dei Romani: esso comprendeva l'ordine per i legionari di enuare sotto le tende e di spegnere i fuochi. NeJ Regio Esercito, fino al 1871 si usarono per questo segnale anche i tamburi, mentre quello ancora in uso risale al 1859. Il R. Decreto 5 marzo 1871 deliberò la soppressione dei tamburini come mezzo sonoro per la trasmissione dei segnali e la sostituzione con i trombettieri. Con circolare 7 marzo 1901 n. 1480 i tamburi ricomparvero, ma soltanto per ritmare le marce e cadenzare i passi di parata delle truppe. Un silenzio particolare è tuttora quello "fuori ordinanza", basato sullo stesso motivo in uso dal 1859, con variazioni ornamentali e ampliato fino all'intervento di tutta la banda. Il suo uso è però limitato a due occasioni, e p,uò essere eseguito soltanto nelle sere che precedono la festa del corpo e .il c_ongedo di uno scaglione di militari. Quando le bande si e~ibivano per il pubblico, normalmente i programmi prevedevano marce, inni, ballabili, brani originali, composizioni sinfoniche e, soprattutto, trascrizioni di pezzi ispirati alle opere liriche. Vi era uno straordinario assortimento tra i titoli pitÌ ricorrenti di clÙ si fregiavano queste musiche: arie variate, capricci, concerti, divertimenti, fantasie, frammenti, libere riduzioni, melodie, motivi, omaggi, pot-pourrì, ricordi, rimembranze, reminiscenze, souvenir, variazioni, e altri ancora. 15 I programmi ufficiali si aprivano con la 1\tfarcia Reale d'ordincmza, la cui partitura era stata fatta allestire appositamente dal 1-finistero della Guerra e trasmessa ad ogni. reggimento. 16 L'editore G. Muzzi di Roma aveva pubblicato la raccolta dei principali inni italiani e delle altre nazioni in due volumi che il 14·. Settimio Biondi. La tt1!tt1ra 1m1sicale agrigentitw, cit., p. 61. 15. Luca rierretti. Relazione al ter{p co11veg110 a111111ale della Società Italiana di lvft1sicolo,eft1. Fiesole, 20-22 settembre 1996. Copia dattiloscritta. 16. Giornale Militare Ufficiale. Atto n. 114 del 25 luglio 1881.


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Ministero aveva distribuito a tutti i corpi. Lo stesso editore aveva curato anche una serie di 24 marce per i regf,>1.menti di Fanteria di li.nea, in modo che più bande riunite potessero suonare insieme, in guanto era fatto obbligo ai capimusica averle sempre pronte. Componente basilare della musica militare era la marcia, la c.1mùe presentava un carattere particolare che la distingueva dagli altri generi e che meglio realizzava la funzione della banda nei suoi interventi, essendole affidato il compito cli coniugare brillantezza dei suoni, scansione ritmica, intensità sonora ed estrema intcllegibilità melodica. 17 «Il senti.mento che la informa dev'essere marziale, nobile, bellicoso, allegro, e il suo ritmo dovendo corrispondere ai sentimenti che esprime, dev'essere misurato da accenti decisi, marcati e forti. Il suo uso principale è quello di essere adoperata a regolare l'uniforme andamento de' passi nelle marce; quindi il suo tempo dev'essere misurato a rigore come nella musica per ballo, cui somiglia per regolarità, benché ne differisca per senrjmento e carattere». 18 Nelle marce era pertanto vietato introdurre a solo, cantabili per pochi strumenti e passaggi di tono, «dovendo le marce avere per iscopo principale di marcare il passo colla maggior precisione ed uniformità, e di essere sentite distintamente dalla truppa. Perciò il canto vuol essere affidato al maggior numero di trombe, le marce devono essere anche talvolta all'unisono; il che dà al passo un movimento più energico e più marziale». 19 La marcia miJitare doveva essere piuttosto clamorosa e soprattutto senza quegli alti e bassi che risultavano contrari allo scopo di ottenere dalla truppa un passo deciso e di quella giusta cadenza che il Regolamento di esercizi e di evoluzioni stabiliva in 120 passi al minuto. La musica doveva così mantenere la stessa caden%a durante tutto lo sfilamento per non obbligare ad accelerazioni o rallentamenti nell'andatura, e tra l'esecuzione di una marcia e l'altra il ritmo per tenere il passo era dato dai tamburi. Il già più volte citato atto ministeriale n. 153 del 16 agosto 1884 prevedeva che, quando la banda era in marcia, prima di iniziare a suonare il segnale fosse un breve rullo di tarnburo e contemporaneo colpo di grancassa e piatti, al momento che stava per finire il ritmo della marcia che suonavano i trombettieri o i tamburini. Sia i trombettieri che i tamburini e le musiche avevano l'obbligo di esercitarsi a tenere un tempo di marcia esatto ed eguale, secondo le prescrizioni stabilite dai regolamenti per la cadenza del passo, affinché non si avvertisse mai alcun distacco fra il tempo della marcia sia dei tamburini e trombettieri che della musica della banda. Il 1O febbraio 1886 il i\:linistero della Guerra pubblicò un Regolamento delle riviste, nel c.1uale si raccoglievano tutte le prescrizioni che erano sparse in varie disposizioni. Come le esposizioni artistiche e industriali in auge in quel tempo servivano a dare un'idea dell'incremento arrjstico e industriale del paese, così le riviste e le parate mil_i tari erano considerate il mezzo migliore per far conoscere il grado di disciplina e istruzione clel.l'esercito.20 17. Gi:Komo Pennino, con la collaborazione di r:'abio Politi. Ba11de rm1sù,tli di Sicilia. Nore illustrntivc al cofanetto di dischi. Palermo: Polkstudio, 1989. 18. De!,gmere ll!ilitare, in "La Musica", 7 aprile 1877, cit., p. 2. 19. Giornale ivfilitare Ujficiale. Atto n. 248 del 189'1. 20. E. Mazzolcni. lv.viste e/>tm!le, in 'RM.l. ", 1887, II, pp. 294-308.


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Bisognava tenere distinte le riviste e parate sottratte alla vista del pubblico, che si tenevano nel campo di Marte o nei cortile delle caserme con lo scopo di accerta.re il buon assetto del.la truppa, dallo "sfilamento" tra due ali di popolo spettatore. Questo era so.lito in quelle solennità ad un tempo civili e militari - guali la festa dello Statuto, il gen~tliaco del re, il giuramento delle reclute - che, se mettevano la truppa nelle migliori condizioni per esibire la più bella mostr.a cli sé, erano reputate utili per stimolare negli spettatori lo spirito patriottico. S.i riconosceva che iJ fatto.re princip,ùe per far sfilare bene la truppa in parate fosse la musica che suonasse «una marcia bella e marziale con giusta e invariata cadenza. Da ciò la necessità di preparare ed esercitare convenientemente le musiche militari all'atto dello sfilamento ed a muoversi e marciare con quella scioltezza e imponenza militare che si vuole esse infondano col suono alle masse che loro tengono dietro a passano loro davanti». L'autore del saggio però concludeva: «Sia detto senz'ombra di offesa, i nostri corpi di musica, anche se buoni sotto il riguardo artistico, mi pare lascino alquanto a desiderare sotto il rispetto della prestanza militare, del portamento e dell'incedere r.isoluto e marziale». 21

J ,e m usiche militari avevano fissate le marce che dovevano suonare in ogni occasione di sfilamento .in parata. Come abbiamo detto il primo posto spettava alla l\!larcia rect!e, da tutti riconosciuta bella e marziale; quan to alle altre, ogni reggimento aveva le sue proprie. Particolare era la "marcia d'ordinanza", una composizione musicale che non era corredata eia parole e che rappresentava la marcia specifica del corpo, la quale andava suonata ogni (Jualvolta i.l reparto era passato in rassegna o 2l. E. Mazzoleni. Riviste e pamte, cit., p. 304.


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sfìlava in parata o rendeva gli onori. Spesso riportava il tema del ritornello, lo sqtùllante segnale di richiamo del proprio reggimento, tema che - assieme ai segnali di tromba - doveva riuscire familiare ad ogni militare. Per i trombettier.i dei corpi cli fanteria era adottata anche una marcia speciale dal titolo Dùtacco delle guardie d'onore delle IL.1v1M. il Re e la Regina. Le marce comparvero anche nel melodramma, dove non mancano gli esempi: se la più conosciuta, e tuttora presente nei repertori bandistici, è la Afarcia trionfale dell'Aida di Verdi, se ne trovano anche nelle opere di Rossini, Bellini, Donizetti, tanto per citare soltanto gli autori italiani più conosciuti. Altra caratteristica marcia era l'esecuzione della "ritirata": serviva a inclicare ai soldati in libera uscita che era giunta l'ora cli rientrare in caserma. La banda iniziava a suonare partendo dal corpo di guardia della caserma, passava per le strade principali, e a volta nella piazza principale o sotto l'abitazione delle autorià si fermava ed eseguiva gualche pezzo a memoria, in quanto non era possibile la lettura con la scarsa illuminazione che caratterizzava le città. I militari.in libera uscita man mano si accodavano e al passo scandito dalle marce rientravano agli alloggi. 22 Un tipo particolare di marcia era quella funebre, composizione che servi-

va a esprimere l'intenso dolore che non poteva manifestarsi con la parola. Era un genere noto fin dall'antichità e a Roma era diventato simbolo di prestigio sociale. Seneca narrò che veniva ·praticato con larghezza di mezzi tale che, essendo diventatj i funerali estremamente dispendiosi, i decemviri avevano emanato una legge con la quale si imponeva un limite al numero dei suonatori. Secondo Euripide, la musica, in guanto contribuiva a lenire il dolore, era più 22. Antonio Carlini La 1llmim 1111/itare. 1111.rhiac,1 nelpri1110 Ottocento: gli sentii rii Giuseppe Fahrb11ch s11/l(I Gazzella 11msict1!e di Milano, in " t'vlusica/Rcaltà", XV (1995), n. 47, p. 172.


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li generale ENRll,;U t;lALDINI. - I FUNEllALI A Ll V ORNO. -

(lJo foto9rofic dello StcwU/m,,,10 .lltow,cd1i,,ò Ili Lòror,oo.J

"Il Secolo Illustrato", ottobre 1892, p. 328

necessaria t1ei funerali che nei conviti. Nelle bande militari la marcia funebre era un pezzo destinato a manifestare il dolore per la perdita di un individuo grande pe~ virtù.e valore, presentando altresì la c:;aratteristica che il cordoglio veniva csi)resso in maniera virile, come si conviene a dei soldati, e non presentare la dolce melanconia dolente di' una elegia. Presentava inoltre la caratteristica di misurare il lento procedere dei passi di coloro che acco~pagnavano le spoglie mortali al sepolcro: il ritmo doveva <.1uincli essere uniformemente misurato, il tempo non era libero ma necessariamente pari, il movimento maestoso e poco mosso. In tutta la forma del pezzo doveva trasparire il pensiero di un pianto funebre dignitoso e nobile. Il Farbach scrisse che in <.1uesta occasione i tamburi venivano coperti con un panno nero e i piatti turchi e i campanelli non facevano parte dell'organico della banda. 23 Semp+e il volunùnoso atto ministeriale n. 153 del 16 agosto 1884 prevedeva per gueste occasio1ù che alla grancassa e al tamburo fossero applicate delle fasce di "tibet" nero che avvolgessero il cilindro dello strumento; agli altri strumenti doveva essere fissato un velo cli crespo nero alto centimetri 8 e 23. Antonio Carlini. La 11111.rica militare a11striaca nelprimo Otlticent1i: gli smtti di Gù1.re;1Je Ftzhrbach s11/la Cazxelt,1 v1t1sicale di lvfila110, cit., p. 171.


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lungo da 40 a 80 centimetri da applicarsi alle canne superiori per gli strumenti verticali, al padiglione per gli orinontali. Per il flauto, l'ottavino e i piatti non era previsto alcun segno di lutto. I grandi musicisti ci hanno lasciato indimenticabili esempi di questo genere: Chopin la Marcia funebre, Beethoven la Sinfonia Eroica, com e pure la Marciafunebreper la morte di un Eroe.24 Amilcare Ponchielli fu autore cli due marce funebri: una Per le esequie di Francesco L/Jcca, l'altra per i Funerali di Alessandro 1\tlanzoni, ambedue ridotte per banda da Enrico Pinochi, capo-musica del 9° Fanteria, e edite per guesto organico da Ricordi. Di guesto genere, tra le più note a livello popolare e tuttora molto in uso nelle processioni del venerdì santo (anche per merito del film di Federico Fellini Aman:ortò è Una lacrima stilla tomba di mia madre del composit:ore e direttore di banda siciliano Amedeo Velia, vissuto a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento. Per concludere, un genere di marcia in uso specie nei concerti, è la marcia sinfonica, una vera e propria sinfonia per banda, nella qmùe per lo più si alternano lo stile classico con quello leggero. Altro soggetto caratteristico della musica militare era l'inno. Rappresentava un'espressione musicale di carattere militare, dove le parole costituivano l'elemento fondamentale e la musica quello sussidiario. Le parole, basate su versi epici normalmente scritti da c1ualche ufficiale del reggimento, dovevano tendere a porre in evidenza la storia del reparto e le sue caratteristiche mentre il motivo musicale, facilmente orecchiabile, era tale da consentire l'esecuzione anche a passo cadem:ato. Si trattava di un componimento di stile popolare, sostenuto e maestoso: la forma abbastanza elementare e cantab.ile, severa, solenne e brevemente concisa, il tempo allegro moderato, lo strumentale ben armonizzato ma tendente al fragoroso.25 Leggendo i giornali del tempo abbiamo trovato che le feste nazionali erano sempre allietate da gueste musiche, spesso scritte per l'occasione. Una di <-1ueste era «con preludio guerriero di trombe, corni, tromboni e sim.ili, che a dire il vero non è fatto per le orecchie sensibili e delicate. L'Inno fu molto applaudito». 26 Un esempio storico di inni di alta gualità artistica furono quelli scritti da Paisiello e da Cimarosa per Napoli, mentre per la presa sul popolo .i.I più significativo fu innegabilmente quello di Garibaldi.27 Per i tempi più recenti possiamo ricordare che Riccardo Zandonai musicò quello del 22° Fanteria. Nelle centinaia di programmi di concerti pubblici tenuti in I talia assai raramente abbiamo trovato esecuzioni per coro e banda. Anche per quel che riguarda le canzoni di marcia la Rivista Militare Italiana alla fine dell'Ottocento rilevava come esse erano scomparse o quasi: «Nel nostro paese non si sente dai soldati, e ora anche cli rado, che il solito .Addio, mia bella addio! e qualche sguaiata canzone napolitana. Anni a dietro nel nostro esercito i soldati nelle marce erano pieni di guell 'umor gaio, spensierato e vivificatore che tanta parte ha pure nella resistenza fisica. J\ poco a poco l'uso del canto è venuto mancando; e ora si 24. L1fa111a, 11 giugno 1861. 25. Giacomo Pennino, con la collaborazione di Fabio Politi.. Bande r1111siCflli di Sicilia, cit. 26. L'J11110, in "La Musica", 22 aprile 1877. 27. La n1arcic1fi111ebrc, in "La .Musica", 5 maggio 1877.

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può c!iJ:e che non si canta quasi più». 28 L'articolo lamentava che questo poteva dipendera anche dalla mancanza di una raccolta di canti adatti. Come accogliendo questo suggerimento, due anni dopo venne pubblicato un Canzoniere del soldato, cui il famoso commediografo Sabati.no Lopez scrisse la prefazione. 29 In questa suggeriva: «Il comandaste del reggimento scelga alcune tra le migliori canzoni, le dia al capo-musica che ci adatti sopra una musica facile, e poi le faccia cantare in coro. I nostri soldati se le porteranno dietro quando andranno in congedo, e le sentiremo anche noi, le canteremo anche noi». Ritornando alle musiche per banda, si rileva che presentavano la caratteristica, determinata anche dagli strumenti in dotazione delle bande, di essere notevolmente rumorose. D\ùtra parte questo genere, basato sui vecchi programmi nei quali un posto di rilievo spettava a trascrizioni e fantasie sulle opere liriche, era quello gradito al popolo, del quale i capi-musica tendevano ad assecondare i gusti, «soprattutto perché l'uditorio non voleva essere distratto o affatjcato». 30 Riuscivano bene per banda anche i ballabili, tJuelle composizioni scritte in misura ru danza, e le sinfonie, «pezzi appropriati per gli strumenti d'ottone, chiari, faci.Li., ornati da quelle eleganti risposte dei bassi che facevano un grande effetto». 31 A chi lamentava .l'esecuzione di t1uesto genere cli musica fu risposto dai capi-musica della Guardia Nazionale di Napol.i: <<A cielo scoperto deve uclirsi la musica così detta militare; e per militare non mtemliamo certo né La Marsigliese né i passi accelerati per sospingere le truppe ,ùla battaglia, sebbene tJuella musica che eseguita i.n piazza non perda io minima parte quegl.i effetti voluti dall'arte, e questi si facciano gustare ed elettrizzino ed allettino un pubblicm>. 32 In tutte le città d'Italia l'appuntamento per i.l concerto della banda militare coinvolgeva ogiù classe sociale, da quella ristretta dei "signori" che potevano permettersi anche di frequentare l'opera e i concerti a quella ben più numerosa delle persone cl1e questi mezzi non li avevano e così potevano avvicinarsi alla musica gratuitamente, «Non manchiamo di fare atto di presenza alla musica eh.e le bande reggimentali, qtù stanziate, eseguono ne' giorni festivi in Piazza del Plebiscito, attorniate da una folla compatta, tutta intenta ad applaut!iJ:e ed a gi.istare il dolce nettare euterpico apprestatole da quei corpi musicali. È ormai fuori questione il progresso che loro si attribuisce quanlunque i mezzi di cui possono dispor.re i signori capi-musica sieno sconfortat;imente esigui».3:i Oltre che le piazze, anche i giarruni vennero attrezzati per ospitare questi appuntamenti musicali «Si è fatto una specie di padiglione a fìanco del luogo dov'è la banda verso il mare, ove si vendono ·e spacciano bevande e rinfreschi. ]~ propriamente uno stare delizioso!»:;4 28. G.C. Un crmzoniere del soldato, in RM.I., 1900. I, pp. 123--124. 29. Lorenzo Bardi. C(lnzoniere dd.wldato. Prefazione di Sabatino Lopez. Gen ova: Pagano, 1902. Rece nsione in Rlv/.1., 1902, l, p. 519. 30. Albeno De J\ngelis. La tlllt.rica a Romt1 nel secolo X IX. Roma: G. Bardi, 1944, TT edizione, p. 108. 31. C.M.lvf., 13 luglio 1862. 32. Napoli M11sicC1le, 12 luglio 1872. 33. N(lpoli ì'vfu.ric(lle, 3 agosto 1875. 34. L'A1pa, 13 luglio 1863.


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A volte ci furono anche critiche per l'orario non felice in cui vennero eseguiti alcuni concerti. La Gazzetta di Parma, con il titolo ".Tvlusica per le serve" riportava: «Proprio cosi si può chiamare per l'ora in cui viene suonata la nostra musica militare in piazza Garibaldi. 1'v1' i spiace pei nostri bravi musicanti, i guaii sono onorati soltanto dalla presenza delle donne di servizio che a quell'ora si vede hanno . .. libertà di uscita. Perché invece cli far suonare la musica dalle 14 alle 15,30 non la si fa suonare in giardino dalle 17 ,30 alle 19 oppure in Piazza Grande dalle 20,30 alle 22? Evviva le serve!». Per accontentare i gusti della maggior parte del pubblico, i programmi comprendevano brani di generi musicali diversi. La maggior parte era così occupata dall'opera lirica, il cui primato rimase indiscusso per tutto l'Ottocento, e si manifestava con le sinfonie, i balli, le arie e i duetti, in cui le parti cantanti erano appannaggio dei solisti virtuosi dei vari strumenti. Gli stessi capi-musica erano poi attivi nel comporre, oltre a marce e ballabili, fantasie sui motivi delle opere, strumentate per l'organico che avevano a disposi7.ione. Era inoltre comune lo scambio cli musiche tra i capi-musica, per cui è normale trovare nei programmi composizioni anche inedite, che venivano adattate alle esigenze della diverse formazioni Nella loro opera clipublic relations, i programmi delle bande militari nelle varie sedi di guarnigione comprendevano spesso anche composizioni di autori locali, i quali così potevano avere il piacere di far conoscere ai concittadini il frutto delle loro fatiche e di godere del loro applauso. In quegli anni i reparti militari erano anche soliti partecipare con i loro mezzi, previo .rimborso, rùle sfilate che si tenevano in tutta Italia per il carnevale. .Abbiamo trovato così notizia di un incidente che si registrò ad .Agrigento nel 1867 in occasione di quella festa. L'organizzatore aveva richiesto e ottenuto di poter utilizzare la banda del 57° Panteria per una mascherata in costume lungo le strade cittadine, fino a una festa da ballo: avendo poi ricusato di retribuire i suonatori, venne citato in giudizio e dichiarato soccombente.35 Il famoso libro sulla riorganizzazione delle bande militari di Alber to Perrin ci ha lasciato un delicato tocco di colore sul gentile pubblico che assisteva a c-iuesti concerti all'aperto: «Oh la magnifica, la deliziosa sonata! E tutti qtie' cappellini leggieri come l'aria, rosati come l'aurora, graziosamente s'inchinano; tutte quelle vermiglie labbra sorridono, tutte quelle candide manine si muovono fra mezzo a un'onda di pizzi per applaudire non certo al vigore de' nostri granatieri, e né pure alla esattezza delle evoluzioni; ma unicamente e sempre alla bontà, alla eccellenza della banda».:ir. Negli anni Ottanta i programmi si andarono evolvendo e i complessi si imposero per il miglioramento della (1ualità delle esibizioni. Oltre ai teatri e aUe riunioni nei salotti, dove la musica e il canto eran o l'ornamen to delle gentili signorine, che potevano presentarsi con grazia in società dando prova del livello della loro raffinata educazione, i programmi delle bande musicali divennero luoghi di appuntamento per l'ascolto. «In piazza della Scala abbiamo 35. Settimio Biondi. Lr, c11/t11m 11111sùale ag,igentùm, dt., p. -i 7. 36. 1\lbertro Perrin e Vincenzo Giovan ni Scarpa. St11dj 111ilit,1ri. RiorganizZf1zio11e delle musiche !!lilitmi, cit.,


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udito, una di queste sere, la Musica militare del 22° Reggimento di Panteria, e siamo rimasti colpiti dalla eccellente esecuzione. Brio, esattezza, vigorosa sonorità sono le (Jualità rimarchevoli cli questo Corpo musicale. .Ad onta del tempo piovigginoso, gran folla assisteva al concerto; la sinfonia del Gu,glielmo Teli, eseguita alla perfeY.ione, riscosse damON>si applausi. Facciamo cordiali rallegramenti al maestro capo-musica del 22° Reggimento».37 E ancora: «I ,e bande militari del 45° e 46° Reggimento, hanno la virtù di mutare la vasta piazza Vittorio Emanuele [di Verona] in una sala cli concerto per l'attenzione e l'entusiasmo col quale vengono sentiti gli svariati e scelti programmi. Balletti (46°) ha esegtùto perfino l'intera opera Aida, inappuntabilmente. Preite (45°) ha fatto sentire il primo atto dei Pagliacci da ltù maestrevolmente ridotte). Maestri ed esecutori ebbero ovazioni a iosa».:is l\. stimolare l'interesse dell'uditorio negli ultimi anni dell'Ottocento erano venuti anche in auge i concerti monografici dedicati a musiche di singoli autori: domenica 15 agosto 1897 J\scolese diresse la banda del 4° Fanteria iù giardini pubblici di Genova in un concerto dedicato interamente a Puccini,39 mentre, come abbiamo scritto sopra, incontravano l'attenzione anche le musiche di autori inusuali Dopo la prima italiana cli Genova, il 3 febbraio 1895 ali' emiciclo Cavour di Agrigento la banda del 57° Fanteria, davanti a una grande folla attenta, esegttì l'Inno fld Argù; una delle composizioni dell'imperatore di Germania Guglielmo II che, oltre a dedicarsi alle sue alte mansioni istituzionali, trovava anche il tempo per essere prolifico compositore, scenografo, scrittore e non sappiamo quant'altro. 40 Per concludere ricor(liamo i concerti di piazza Colonna a Roma, dove nella settimana si alternavano le bande militari della guarnigione in "nobile gara" con la famosa M usica Municipale diretta da Alessandro Vessella. A dimostrazione dell'elevarsi della qualità di queste esecuzioni non possiamo dimenticare ·che divennero oggetto dei programmi, anche per merito delle trascrizioni per banda operate da ottimi musicisti, le Sinfonie di Beethoven, sdezioni dalle opere di Wagner, oltre a Meyerbeer, Chopin, Grieg, Weber, Mendels~ohn, Haydn, Schubert, Mozart, pur senza dimenticare gli italiani. Se infai:ti i quattro grandi del melodramma continuavano ad essere largamente presenti, trovarono il loro spazio anche compositori contemporanei come Ponchielli, Catalani, Puccini, Mascagni, e Gomes, un br<lsiliano che può essere consi.derato italiano e la cui sinfonia del Guarci,ry fu eseguita da tutte le bande in un numero incredibile di esecuzioni. .All'inizio queste esecuzioni, definite "franco-tedesco-avveniriste" furono giudicate «da spiritare i cani» e divisero il pubblico in due correnti: ci fu chi con37. G.M.M., 23 giugno 1889. 38. G.1'vf.M., 23 luglio 19Q3. 39. G.M.iH., 19 agosto l 897. Anche dopo il trasferimento del 4,0 Reggimen to ad Ascoli Piceno il maestro .t\scolese continuò con yuei suoi conccrtj che assurgevano sempre agli onori della cronaca: il 25 agosto, a piazza del Popolo, diresse con la banda del 4° Fanteria «in modo magistrale l'intera 'tosca», la nuova opera di Giacomo Puccini. (C.M.lvf., 30 agost0 1900). Nel contempo Everardo Pansini, capo-musica del 5° Panteria, ricevette dall'editore Ricordi l'incarico di strumentare per banda il secondo atto cli quest'opera. 40. G.M..iVI., 3 febbraio 1895.


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cinuò a osteggiare il nuovo genere affermando che andava difesa una italianità dell'arte, e chi invece - o per atteggiarsi a intelligente o in quanto possedeva qualche preparazione musicale - fu favorevole al nuovo orientamento. Questi ultimi furono detti wagneriani, sulla ~radizione di quelli che nei teatri, anni prima, avevano difeso la nuova musica contro coloro che invece la definivano musica ostrogota. Ormai però nei teatri le opere di Wagner si erano diffuse, e così anche nelle piazze il numero di coloro che espressero il loro gradimento anelò via via crescendo, tramutandosi in un trionfo anche per tutti quegli autori stranieri che avevano condiviso le sorti della battaglia. Restavano comunque sempre quelli che erano legati ai vecclù programmi basati sui motivi delle opere. Così dopo un concerto applaudito un giornale del.la provincia scrisse: «Quando ci farà sentire qualche pagina scelta delle due opere, che per essere state le ultime eseguite, sono più familiari alla cittadinanza?» ·11 i\ questi elevati livelli le migliori bande del nostro Regio Esercito erano giunte anche per merito delle modifiche strumentali che si erano andate applicando e che, se erano state auspicate già a Napo.li nel primo congresso dei musicisti italiani del 1864, poi rielaborate da Alessandro Vessella, furono codificate per tutte le bande milit,u-i con il Regio Decreto ciel 1908. Per concludere su quella che è la ca.ratterista della banda e della sua musica, riportiamo quanto scrisse J\lessandro Vessella in due lettere aperte al maggior (Juotidiano di Roma. Secondo questo maestro, studioso e teorico del genere, la banda non andava intesa come «una passerella a un maggior incremento, o meglio a un assoluto dominio, sempre nel campo della vera arte, delle istituzio1ù orchestrali. Banda e orchestra compiono due cammini paralleli ma distinti: l'orchestra non potrà mai sostituire la banda in quello che è della banda la ragione assoluta ed il vanto, cioè la educazione del popolo. E d io per popolo intendo il vero popolo, non solo l'eletto gruppo di amatori [...], ma quello che s.i affolla ai concerti della domenica, [ma che] non si deciderà mai ad entrare in una sala da concerto, anche se si riducesse il biglietto al minimo prezzo possibile»:12

41. Franco Torresi (a cura). T,11 città sitipalcosce11ico. A1te sj>eftt1c1ilo pubb/ù.itrì a 1'vl(lcemtt1 1884-1944. 1'1"acerata: Il labirinto, 1997, volume Il, corno T. p. 558. 42. Messr{l!,f,e.ro, 30 maggio e 4 giugno 1926. Riportate in Alberco De J\ngelis. Li J11Jtsic(/ a Roma nel secolo XIX, cit, pp. 113-114. ·

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Gli interpreti Anche un ponderoso e documentato volume come (1uello del Martinotci1 sull'Ottocento strument'lle italiano liquida in poche righe un grande evento musicale popolare quale è stato la banda in quella seconda metà di secolo. Questo studioso d'altronde non fa che ripropor.re quanto avevano fatto sia i giornali musicali che i libri del tempo: fino allora la banda, un ramo pur tanto diffuso dell'arte musicale, era considerata così volgare e povera da non essere presa in considera7.ione, con la conseguenza di essere esclusa da Conservatori e Licei, quasi che non appartenesse al grande albero della musica e non meritasse un posto tra gli altri insegnamenti. D ella scarsa attenzione che anche negli ambienti militari si aveva del.la musica del.le bande, chiaro indi'.,.io è dato dal lungo saggio di Cesare Quare nghi.2 Questi pubblicò una bibliografia commentata degli scritti - sia libri che saggi- uscici in I talia in più di tre lustri dall'unifìcazione: ebbene, su centinaia di lavori censiti, di musica cita soltanto «La Faf?/àra, Livorno 1873, giornale pei musicisti militari». Indicativo di questo modo di pensare era che un giovane, «uscito dagli studi musicali dopo anni e anni di applica7.ione, con un diploma, con molte belle speranze, con un eccellente appetito»,3 entrando nella vita pratica era portato a considerare .la banda l'ultimo posto da occupare. Molti neodiplomati, dopo aver bussato invano a tutte le porte, s.i rivolgevano a questo lavoro come a un ultimo porto, unica vi,r di salvamento: l'arte democratjca, cioè la direzione di una banda. Le ban de, a migliaia - un articolo sulla rivista della casa editrice Ricordi parla addirittura di 5.000 - esistevano in (]Uasi tutti i paesi, anche se iJ posto, precario, era sovente sqggetto alle incertezze collegate ai bilanci sempre asfìttici dei municipi. Si rilevava però che la mancanza di una preparaY-ione specifìca aveva fatto sì che molti di questi direttori fossero digiuni fìn dei preliminari della strumentazio ne e di questo ne fanno prova un mare di trascriY-ioni buttate giù alla meglio, piene di incoerenze, errori di armonia e ben lontane dall.e intenzio ni espresse dall'autore delle i)artitu.re originali. 4 Non si può ovviamente generalizzare: per molti giovani il fascino della divisa, e alla fine del secolo il grado di uffìciale, rendevano attraente il posto di capo-musica mil.itare, Su questa carriera proponiamo una nota sociologi.ca. i\ bbiamo rilevato diversi casi in cui i capi-musica militari avevano seguito (JUe1. Sergio Marci nocti. Ottocmto slmmmtalc italiano. Bologna: Forni Edito re, 1972, p. I 59. 2. Cesare Quarenghi. Del progresso letterario 11ell'e.rercito itct!icmo dal 1860 al 1876, in Rlvl.I., 1881,

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3. Luigi Pucci. Lettera aperta, in G.i'vf.M., 12 giugno 1902. 4. Enrico M ineo. La banda musicale in Italia, in G.lv/.M., 18 maggio l 899.


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sta professio ne come una tradizione di famiglia, caratteristica già notata a nche per altri musicisti.> Se i tre fratelli A sco lese - Raffaele, D ome nico e G e nnaro - rivestirono la divisa di capo-musica rispettivamente nel 4°, nel 68° e nel 79° fanteria, e i due fratelli Bozzelli - Michele e Vincenzo - seguirono la stesi;a carriera nel 45° e 31°, abbiamo anche esempi cli padre e figlio, come nel caso di G iuseppe Carini e del figlio Cesare (17° e 47°), e di matri mo ni tra un capomusica, Arturo Rodrigue'l. del 74°, co n la figlia cli forancesco Ermenegildo, già del 32° e poi d irettore della banda municipale di Siracusa. 6 Malgrado le difficoltà in cui ve rsavano le bande rnilirnri e l'ambigua posi'l.io ne dei capi-musica nell'esercito, il posto, sia per passione che per difficoltà d i inserimento in altre o pportunità di lavoro, fo un impiego che attrasse anche o ttimi musicisti. Giovanni Ricortli, che pur si era espresso negativamente nei riguardi del conferimento del grado di ufficiale a guesti maestri, dovette ammettere che in alcuni casi costituivano una realtà non trascurabile nella vita musicale italiana. <(L e musiche militari dell'Esercito italiano so no proprio trattate come paria indiani!. .. Lasciando a parte l'eterna quistione dei capi-musica, sta il fatto che il giornalismo non se ne occupa mai, ed è generale quindi l'idea che delle nostre m usiche militari non valga la pena parlarne, perché mediocri. Che di mediocri ve ne siano, non Io si può negare, ma i m ezzi pecuniari ed artistici di cui dispongono le amm.inisrr azioni dei Reggimenti fanno sì che sia già un miracolo q uando si riesca ad ottenere delle esecuzioni mediocri, e non delle orribili cacofonie di suo ni! .. . Si aggiunga che la meschinità delle paghe e la nessuna soddisfazio ne di am or pro prio allo ntanano dalla direzio ne di queste musiche i buoni m aestri, onde l'educazione artistica ed il buon gusto musicale vengono così ad essere tenuti ad un livello molto basso. Ad on ta di tante correnti negative, vi sono musiche militari eccellenti: nelle condizio ni suaccennate ciò è qualche cosa più di un miracolo!! .. . e che merita di essere segnalato al pLtbblico. In occasione della festa dello Statuto abbiamo utlito in piazza del Duomo Idi i\iWanoJ la musica del 76° Reggimento tli Fanteria, diretta dal maestro Antonio Lopez, nap olitano. Rim anemmo meravigliati per iJ brio, l'esattezza dell'esecuzio ne, per l'eccellente istrumencazione dei pezzi, per il buo n gusto neUa scelta del programm a, meraviglia che si accrebbe di assai osservando l'esiguo numero di componenti la banda.»7 In proposito si rileva come, una volta raggiunta la pensio ne, per la g rande esperienza che avevano maturata, q uesti fossero richiesti per la direzione cli umt banda civile, con la possibilità di cumulare così la pensio ne marura ta nell'esercito con lo sci.pendjo offerto, spesso superiore di quanto allora pe rcepivano i docenti dei conservatori d i musica. Per essere collocato in pensio ne un capo-musica militare doveva avere maturato venti anni di sen-izio, ma per far valere questo diritto d oveva aver raggiunto i 45 anni di età. Compi ro del capo-musica, accanro alle incombenze m.ili1ari e a quelle di organizzare l'intratteniment o dei concerti in pubblico, era quello cli scegliere il 5. Gaspare Nello Vetro. Dizio11mio del/,, 111mica t dei 11111sici.rti dti territori del /J11cnto di Piacenza, cir. 6. VecLi s ui s ingoli capo -musica b, P;irtc terza. 7. G.M.M., 8 giugno 1879, p. 204.

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Le btmde musicali del Regio Esercito Una delle tante musiche dedicate al Regio Esercito

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repertorio. Questo doveva essere sempre pronto per ogni evenien,:a e pertanto

il complesso, accanto agli inni nazionali e alle marce specifiche del reggimento, doveva avere preparata quella se.rie cli pezzi che formavano l'ossatura dei prc,>granuni: e una buona parte era anche conosciuta a memoria. In sintesi si può dire che la scelta era costretta entro due limiti: l'organico a disposizio ne e il livello qualitativo dei suonatori che facevano parte della banda. .Altro compito di prima~ia importanza del capo-musica era l'insegnamento nei riguardi dei suonatori. N on essendo mai stata istituita l)na scuola per formare i musicanti, se si escludono (Juelle prime parti tra le quali vi furono anche dei virn1osi solisti di strumento, era il reggimento stesso a istruire i suoi suonatori. E se quelli effettivi di carriera avevano anche il cc)mpito di addestrare i nuovi allievi allo strumento prescelto, funzione del capo-musica era impartire quell'insegnamento musicale in virtù del c1uale potessero leggere la musica cd eseguirla assieme. I musicanti effettivi erano per lo più giovani provenienti per la quasi totalità dalle classi sociali meno fortunate, e l'arruolamento costituiva la fuga da un mondo cli lavori precari, offrendo un impiego assai modesto ma sicuro, al termine del servizio una piccola pensione in una società nella (Juale esistevano rarissime forme di assicurazione per la vecchiaia, e la possibilità di continuare nell'attività dopo il congedo, nelle tante bande civili ben liete cli accoglie.re elementi competenti e dalla collaudata esperienza pluriennale. Per i migliori si aprivano


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anche le porte delle o rchestre dei teatri. Non esisteva un sistema uniforme per l'insegnamento, ma dalla carriera di molti capi-musica risulta che furono autori di metodi e studi per i vari strumenti scampati da case editrici specializzate. Non sempre i capi-musica furon o all'altez7.a ciel difficile compito che il lavoro comportava causa la mancanza di una preparazione specifica di alcuni di loro, anche se provenienti dagli studi in un liceo musicale o in un conservatorio. Giovanni Battista Frosali, accademico onorario dell'Istituto Musicale di Pirenze e già apprezzato capo-musica militare, aUa fine del secolo scrisse in una memori.a che «mai come oggi si è senrjto nel popolo così vivo il desiderio della musica che mi permettete di chiamare spicciola. 1-..) Nella mia lunga esperienza ho visto che le società fùarmoniche, una volta nate, lottano per l'esistenza partecipando alle discordie paesane e alle ambizioncelle di alcuni, si trasformano, si assopiscono, talora, ma non cadono più. Una volta formata una banda in un paese, essa diventa una necessità; questa eco, più o meno confusa, ma pur sempre piacevole, della grande arre musicale che si svolge nei maggiori ceneri, porta fin nei villaggi più piccoli e più reconditi la voce gentile dell'arte; la scuola musicale diviene un necessario complemento di altre scuole, e mentre queste addestrano la mente, quella schiude l'animo, lo educa e lo rende un po' più accessibile alle squisitezze ddl'arte». 8 Continuava riconoscendo che per un giovane uscito da un conservatorio la professione cli direttore di banda non era certo né la rnigliore né la più remunerativa: era nel contempo innegabile che per alcuni forniva il modo di essere in grado cli guadagnare subito. Considerando che il funzionamento degli sLrumenti in uso delle bande è ben diverso da tiuelli costituenti l'orchestra e che pari principio valeva per il compito di strumentare e ridurre le composizioni , sussisteva l'esigenza cli offrire la possibilità ai giovani di essere preparati in maniera specifica, sia da un punto di vist.a teorico che pratico. Per ovviare a questa carenza, presso il Conservatorio di Napoli nel 1873 vi era un "Maestro di riduzione e strumenta7,ione di banda musicale" 9, insegnamento che però dovette essere straordinario e di breve durata in quanto se ne è persa la memoria. Qualche anno dopo, sempre a Napoli, l'Associazione di Mu tuo Soccorso pe' musicisti napoletani ebbe in funzione tutti i giorni dalle sei alle otto pomeridiane una scuola di armonia, contrappunto e strumenta'./.ione di banda, che seguiva principi "eminentemente pratici". 10 Anche cli questa istituzione non abbiamo notizie ma il Frosali riportava: «Queste scuole esterne al Conservatorio di San Pietro a Maiella mirano a fare dei buoni capi-musica; e il maggior contingente dell'Esercito, sia di maestri come cl.i sonatori, è dato da quell'Istituto».'' 8. Giovanni BatlisLa Frosali . .\"uffa (()lllletrienza d'ùtit11ire 11110 .rpe,ù,le ù1seg;1,u11ento per i giov,mi ,be 11oglio11 t!erlicarsi alla direzione delle ba11rle 111usit:,1{i. Memoria lett:t ncU'adunanzii solenne del dì 21 gennaio 1894, in ''.Annuario del R. Istituto Musicale di Pirenzc (anno T) e atli deU'1\ccadcmia (anni XXXI-XXXV). Firenze: Tip. Galletti e Cocci, 1899, p.132. 9. Antonio Carlini. I..e ba,ule 11111rimli ,,e//'ltalia dell'Ollom1/a: il 111odello 111ilitare, i rapporti con il lea/rq e la mltura de/l'orchestra negli organici stm111e11k,li, in "Rivista italiana di m usicolo1,>ia", 1995, voi. XXX, n. 1, p. 126. 1O. La 111usica, 23 ~ges to 1878. 11. Giovanni Batùsta Frosali. S11/!t1 co11ve11ie11Zf1 ... cit, p. 135

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Le bande rnusic11li del Regio Esercito

Verso la fine del secolo nacque così in Italia la sentita esigenza dell'istituzione di una cattedra specifica che preparasse i futuri capi-musica, cosa che avvenne nel 189 5 al Liceo musiCéùe di Roma con l'insegnamento di Vessella, e molti altri se ne trovano, anche se in una forma libera, a Pesaro, 12 Firenze, Venezia (dove insegnava l'ex capo-musica militare Carmelo Preite), Bologna e Napoli. Felice Longo, a proposito di questa materia, nel 1914 scriveva: «Importa soprattutto che i giovani che si danno agli studi bandistici non siano i falliti di altri rami musicali, ritenuti, e finora di fatto, più importanti; importa che essi siano dei musicisti completi, per dottrina, per educazione, pe.r gusto; importa che amino il ramo di st1.1di scelto e che non lo considerino una scorciatoia per giunger prima alla definitiva uscita dal Conservatorio; importa infine che l'insegnamento ad essi impartito sia materiato anche in pratica, cioè di esperienza». Così, come si faceva con le esercitazioni orchestnùi, nelle scuole si dovevano allestire delle bande con gli allievi di strumenti a fiato affinché i giovani della classe di strumentazione si potessero cimentare nella direzione. i., Una notevole difficoltà che abbiamo incontrato nella ricostruzione dei nominativi dei capi-musica dei reggimenti nelle diverse sedi di guarnigione, è collegata al fatto che i giornali locali, nella pagina della cronaca cittadina, pur non mancando di pubblicare i programmi che sarebbero stati eseguiti, raramente riportavano i nomi dei capi-musica. D'altronde di questo particolare si può fare iJ parallelo con quanto avveniva per le orchestre dei teatri: basta vedere il manifesto della Scala per l'Otello di Verdi, per rilevare che ometteva di riportare il nome cli Franco Faccio, che diresse quella storica prima nel febbraio 1887. Una caratteristica del lavoro dei musicisti che si riscontra anche nelle bande è quello della mobilità. Fin dai primi aruù questa si manifestò sia in ambito nazionale (con lo scambio orchestra/banda civile/banda militare) che con l'estero. Un es~mpio del primo caso è dato dall'inserzione: <ffrovasi disponibile un maestro di musica, che ha già servito per molti anni qual capo-musica 12. Una scuola che vorremmo definire I.ibera di istrumeocazione per banda venne istitll.ita al

! .ii;eo musicale cli Pesaro nel 1887 e da quell'anno .l'insegnamento fu retto da Vincen,.,o Antonio Pem11.i, famoso organista e docente di composizione, fino al suo decesso nel 1889. Nello stesso periodo per ovviare alla scarsa pre parazione dei suonatori di banda esisteva anche un corso serale "per la Banda Cittadina", dove prestavano l'insegnamento i professori Giuseppe Pilippa, già capo-musica militare (ottoni), Mazzolcni (clarinetto) e Lamio.i (corno). Più avanti, sempre per il Liceo musicale di Pesaro, leggiamo: «Da oltre un mese sono cominc:iate le esercitazioni di Banda che prOSE:f,'1.Ùranno regolarmente due volte la settimana. TI corpo musicale formato da alunni del Liceo supera già la trentina di suonatori, ed è diretto dagli alunni della Scuola di !strumentazione di Banda, ai quali è dato così di unire all'insegnamento teorico la parte prntica, sia dirigendo, sia facendo eseguire le proprie musiche o ridL1zio1Ù>>. (La c,w1r1ct1 musicale, anno TV, 1899, n. 4). Il docente di questa classe era un cx direttore cli banda, quello che adesso era uno dei compositori più in voga, Pictto Mascagni, che lo teneva <<per i volente.rosi» (Musica, 25 aprile 1908). Dopo di lui, gli inscgpanti furono Gugliehno .Mattioli e Antonio Cicognani. Inoltre se a Napoli «da più cli dicci anni esisce una scuola d'insieme per strumenti a fiato, a Ì\'Wano da anni esiste una libera docenza d'istrumenti a fiato» (M11.rica, 25 aprile 1908). Comunque a Napoli già dal 1873, essendo sentita la richiesta di maggiori competenze, si palesava la necessità di una formazione adeguata e dell'istituzione di una cattedra di strumentazione per banda. Invece a Bologna la Scuola di composizione e strumentazione per banda fu istituita nell'anno scolastico 1913-l4 e .l'insegnament0 venne affidato a Otcori.no Ramalli, direttore della banda municipale (lvfmica, 23 dicembre 1913). 13. Antonio Cari.in.i. Le hrmde 11111s-iC(l/i 11ell'Italù1 dell'Ottocento ... , cit., p. 126 in nom.


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nell'Esercito Italiano: egli desidera occuparsi presso qualche Banda Nazionale. Recapito in Nlilano, Galleria Vittorio Emanuele, presso l'editore De Giorgi». 1·1 Per quel che riguarda l'estero, se numerosissimi furono i bandisti italiani che emigrarono e trovarono occupazione nelle forma,:ioni delle Americhe, la mobilità interessò anche i capi-musica. Uno straniero, iJ praghese Wenceslao Hugo Z avertal, dopo aver diretto la banda austriaca del 59° Reggimento Ranieri, nel 1859 prese la cittad.inam:a italiana ed entrò nel Regio Esercito come capo-musica del 4° Reggimento GranaCalisto tieri, poi, quando era cli guarnigione a Guatel/i Modena, passò a dirigere la musica della Guardia Nazionale. 1~ Se è famoso il caso del fratello di Gaetano Donizetti, Giuseppe, che divenne l'istruttore delle musiche dell'impero tu.reo, meno conosciuto è il fatto che colui che nel 1856 lo sostituì alla morte, il parmigiano Calisto Guatelli, tenne tali mansioni fino al 1890, facendo un'eccezionale carriera, al punto da essere nominato pascià e a un grado equivalente a quello di generale di divisione.16 Ma non soltanto presso la Sublime Porta sqtùllarono gli ottoni sotto la direzione di un italiano: anche l'esercito inglese ebbe nostri connazionali tra i capi-musica, il flautista E nrico Bertoncini, 17 il maestro Di Lorenzo, direttore della banda di un reggimento di guarnigione a Tientsin, e Gaspare Annino che nel 1891 era direttore della fanfara imbarcata sulla corazzata Nelson, con la quale si esibì fin in Australia. In .Asia, nel 18ì5, Achille La Guardia dirigeva la banda militare delle truppe della colonia olandese di Batavia, e si trasferì poi negli Stati Uniti per condurre quella de]l'1 l O Reggimento di Panteria, 18 mentre ancora un clarinettista italiano, Francesco Scala, nel 1859 diventò il direttore della banda dei Marines americani, privileggiando il clarinetto come strumento principale. Né possiamo dimenticare il clarinettista di Gioia del Colle Francesco Eugenio Resta (1894-1968), diventato uno dei migliori musicisti mili.tari degli Stat.i Uniti: nel 1934 fu nominato per concorso direttore della banda dell'Accademia militare di West Point, posto che occupò per 24 anni, andando in pensione con il grado di colonne.ilo. E come epilogo, abbiamo letto che !'VIII Divisione dell'armata cinese aveva. come capo-musica il maestro Genovese. 19 14. F.11/erpe, 1869, n. 6. 15. Armando Torelli (a cura). Notizie st01iche doct111Jenti - cronache sul Liceo lvl11simle Orazio Vecchi 11el 90° dell'istituziom: (1864-1954). Modena: Tip. Cop. Tipografi, 1954, pp. 151 -1 53, citato da Annely Zen.i. 16. Gaspare Nello Vetro. Dizionario ddla 1m1Jica e dei lllJISicisti. . ., cit. n. Gaspare Nello Vetro. Dizùmmio della Jl/llSÌCa e dei ll/llSicisti. . , cit. 18. Marino Anes:1. Dizio11ario .. . , cit. 19. Ars et L1ho1·, giugno 1911, p. 456.


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Le bande musicali del Regio .Esercito

E per concludere...

Nel luglio 2006, in occasione del fesdval delle bande militari che si dene con g.rande successo ogni anno presso l'Accademia 1"Iilitare di Modena, sono comparsi affissi in città dei manifestini che scrivevano: «Boicottiamo le bande mi.litaril» Non si tratta di essere o meno militaristi, ma l'arte in qualsiasi forma si marùfesti non deve mai essere boicottata. La musica, forse in quanto impalpabile, invisibile, ma capace cli entrare in noi con una intensità che nessuna forma d'arte può eguagliare, non può essere svilita con affermazioni così inqualificabili. Essa è un'arte, poi, che travalica ogrù discorso di pace o di guerra ... Ma gli autori di questo scritto hanno mai assisdto ai concerti di questo tattoo? Le tribune - come abbiamo visto che accadeva neUa seconda metà dell'Ottocento - erano gremite, la gente di ogni classe sociale, di ogni età, l'allegria contagiosa. Il male lo si vede quando vuole essere cercato a tutti i costi, mentre le bande militari sono oggi in assoluto l'espressione più alta di musica da strada, da festa, da voglia di stare insieme, cli pace.


PARTE SECONDA

I CAPI-MUSICA REGGIMENTO PER REGGIMENTO

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114

Le bande musicali del Regio Esercito

.. L'elenco comprende i 94 reggimenti cli Fanteria e gli 8 cli Granatieri esistenti negli anni tra il 1861 e il 1915. La prima colonna indica gli anni cui si fa riferimento, la seconda elenca la sede di guarnigione, mentre la terza il nome del capo-musica della banda. Si rilevano purtroppo delle lacune in quanto, come abbiamo scr.itto nel testo, se nei giornali musicaU e locali erano a volte riportati i pubblici concerti tenuti dai reggimenti, quasi mai, specie nei primi a111ù, erano tiportati i nomi dei capi-musica. In diversi casi è stato rilevato il nome ciel capo-musica, ma non gli anni e la sede in cui ha operato (.....).


i capi-musica Reggimento per Reggimento

1 ° REGGIMENTO (Brigata Re) (1814) "Fedele Sempre" 1861-62 1862-65 1865-66 1866-67 1867-70 1870-7 1 1871-72 1871-7 1874-78 1878-8 1881-86 1886-9 1890-97 1897-99 1899-1903 1903-1l 1911 -15

Gaeta Torino Savona Cagliari Piacenza Alessandria Potenza Nocera Inferiore Padova Caranzaro Firenze* Gaeta Napoli Fossano Ravenna Verona Conegliano

Carlo Carlo Carlo Carlo

Manrer Maurer Maurer Maurer

<lai 1884 Agoardo Bernabei fino al 1888 Agoardo Bernabei Vincenzo Bòrea Vincenzo Bòrea Paolo Ra ttisw,

nel 1915 Alfredo Ceccherini

* Dal dicembre 1883 va a concorso il posto di capo-musica CORPO MUSIC/I LE DEL 1·: RE(1G . FANT ERIA

ten. C. BriOI.\ . Cl p. A, Bcll h.li . Tcr , 0. Sici11,>r:i • Ca;,.) ',l1JSie.) V, 6Urc:i.

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Le bande musicali del Regio Esercito

2° REGGIMENTO (Brigata Re) (1814) "Nulli virtute acfidelitate secundus" 1861 1861-62 1862-63 1863-64 1864 1864-65 1865-66 1866 1866-67 1867-69 1869-71 1871 -75 1875-79 1879-81 1881-87 1887-90 1890-97 1897-99 1899-1902 1902-03 1903-11 1911-15

Napoli Capua Genova Alessandria Torino Genova Alessandria Piacenza* Cremona Piacenza Alessandria Foggia Padova Monteleone Calabro Firenze Lecce Napoli Alba Ravenna Cesena Verona Udine

Alessio Olivieri Alessio Olivieri Alessio Olivi~ri Alessio Olivieri Alessio Olivieri Alessio O livieri Alessio Olivieri Alessio Olivieri

dal 1870 Pasquale Sessa fino al 1872 Pasquale Sessa

nel 1889 Felice Commento Vito Russo

Felice Commento, dal clic. 1914 Chezzi

Filiberto Bertolazzi * li J maggio 1866 va a concorso il posco di capo-musica

2.• RECCrnEITTO FJ.lf fEiili\

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I capi-musica Reggimento per Reggimento

3° REGGIMENTO(Brigata Piemonte) (1814) "Fidem cruore signavi" 186'1-63 1863 1863-64 1864-65 1865-66 1866 1866 1866-67 1867 1867-69 1869-70 1870 1870-72 1872-76 '1876-78 1878-79 1879-83 1883-86 1886-90 1890-93 1893-99 1899-1903 1903-09 1909-15

Catania Caltanissetta G irgcnti Siracusa Messina 'forino Piacenza Bergamo Cremona Milano G eno va Alessandria Cagliari Milano Reggio Calabria Caltanisserta Roma*

Lorenzo Mo naco Lorenzo l'vfonaco Lorenzo Monaco Lorenzo Monaco Loren;w Monaco Lorenzo Monaco Lorenzo Monaco Lorenzo Monaco Lorenzo l\lfomtco Lorenzo Monaco Loren7.o Monaco Lo renzo Mo naco Lo renzo Monaco

Nocera Nnpoli Snssari G enova Chieti Pist0ia

Messina

E manuele Burgio dal 1905 al 1907 G iuseppe Mane nte Anro nio Romeo

* Dal novembre 1882 va a concorso il posto <li capo-musica

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Le bande musicali del Regio Esercit()

4° REGGIMENTO (Brigata Piemonte) (1814) "Omniafervent pro Patria" 1861 -62 1862-63 1865-66 1866 1866 1866-69 1869-73 1873-77 1877-79 1879-83 1883-86 1886-90 1890-93 1893-99 1899-1903 1903-09 1909-15

Genova Catania Messi.t1a Chieri Piacenza Brescia Genova Alessandria* Catania Roma Caserta Napoli Cagliari Genova Ascoli Piceno Firenze Catania

dal 1877 Raffaele Ascolese Raffaele Ascolese Raffaele Ascolese Raffaele Ascolese Raffaele Ascolese Raffaele Ascolese Raffaele Ascolese Raffaele Ascolese Raffaele Ascolese Rosario La Rosa nel 1914, in sede vacante, vicecapo-musica Giuseppe Iorio Luigi Berra

* Nell'aprii.e 1877 va a concorso il posto cLi capo-musica


I capi-musica Reggimento per Reggimento

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5° REGGIMENTO (Brigata Aosta) (1814) "Sotto l'impeto d'Aosta sparve il nemico" 1861-64 1864-66 1866-67 1867 69 1869-72 1872-75 1875-79 1879-81 1881-84 ·1884-87 1887-92 1892-98 1898-99 "1899- 1903 1903-10 1910-15

Piace1na ]\,filano Livorno Napoli Parma Ascoli Piceno Torino Catania Bari Spo leto R.otna Siena Firenze Napoli Ascoli Piceno Girgenti

Carlo Dc /\ntoni Carlo De /\nton Carlo De J\moni Carlo D e Antoni Carlo De /\ntoni fino al 1874 Carlo De Antoni

Edoardo Pansini Edoardo Pansii1j Edoardo Pansini Edoardo Pansi.ni Edoardo Pansi.ni Edoardo Pansini fino al 1908 Amilcare Picrgiorgi dal 1914 Virgilio T.izzi

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Le bande musicali del Regi.o Esercùo

6° REGGIMENTO (Brigata Aosta) (1814) "Sotto l'impeto d'Aosta sparve il nemico" 1861-62 1862-64 1864-67 1867 1867-69 1869 1870 1870-72 1872-75 1875-79 I879-81 1881-84 1884-87 1887-92 1892-99 1899-1903 1903-10 1910-15

Napoli Piacenza .Milano Caserta Napoli Reggio Emilia Parma Reggio Emilùt Lecce* Torino Caltanissetta Bari Perugia Roma Pistoia Napoli Chieti Palermo

Giacomo Conterno Giacomo Co{1terno Giacomo Contcrno Giacomo Contcrno Giacomo Contcrno Giacomo Concerno Giacomo Conte.mo Giacomo Contcrno Giacomo Conterno

Arturo Diana Arturo Diana Arturo Diana Arturo Diana Arturo Diana Giuseppe Sardo

"'Nel maggio 1875 va a concorso il posw cli capo-music:i

7° REGGIMENTO (Brigata Cuneo) (1814) "Legio Cuneensis co stantissima" 1861 1861-66 1866 1866-68 1868-70 1&70 1870-71 1871-73 1873-77 1877-80 1880-83 1883-87 1887-90 1890-93 1893-95 1895-1901 1901-07 1907-15

.tv.lil.ano Napoii Modena . Mantova Livorno) Roma Perugia Caltanissetta Milano VerceUi Nocera Inferiore Roma Viterbo Catanzaro Piacenza Cuneo Potenza l'vWano

Eugenio Sala fino al 1862 Eugenio Sala

Luigi Commento Marco Sala

Bartolomeo Merculìano Bartolomeo Mercu.l.iano Bartolomeo Merculiano Corrado Nini Corrado Nini Corrado Nini

Anche un musicante nel gruppo che figura in questa cartolina-ricordo delle Grandi Manovre dell'agosto 1906, dotate di un ufficio di posta p er consentire ai soldati di comunicare con famiglie e conoscenti


I capi-musica Reggimento per Reggimento

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8° REGGIMENTO (Brigata Cuneo)

(1814) "Legio Cuneensis costantissima" 1861-62 1862 1862-63 1863-65 1865-66 1866 1866-68 1868-69 1869-70 1870-71 1871-72 1872-74 1874-77 '1877-80 1880-83 1883-87 1887-90 1890-93 1893-95 1895-1901 * 1901-07 1907-15

l\1Wano Foggia Noccra di Pagani Napoli Salerno Reggio Errùlia Mantova Livorno Spolero Maddaloni Napoli Gaeta Milano Ivrea Caserta Roma Civitavecchia Lecce Piacenza Cuneo Nocera Jnferiore M_ilano

Del P rato

Secondo Barisone Secondo Barisonc Secondo Barisonc Secondo Barisonc

dal 1892 Raffaele Vitelli Raffaele Vitelli fino al maggio 1900 Raffaele Vitelli dal 1909 G uglielmo Montcvecchi

* Nel maggio 1900 va a concorso il posto Jj capo-music:1. Andato deserto viene riaperto nel gennaio 1901

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Le bande musicali del Regio Esercito

9° REGGIMENTO (Brigata Regina) (1814) '~i bianchi gli ardimenti" 1861-62 1862 1862-63 1863-64 1864 1864 1864 1865-66 1866 1866-70 1870-72 1872-73 1873-78 1878-81 1881-83 1883-85 1885-88 1889-92 1892-97 1897-1901 1901-08 1908-15

Bologna Tesi Palermo Ancona Ravenna Bologna Modena Piacenza Cremona Catania Vercelli J'..1ilano i 'orli Bari Udine Padova Trapani Ravenna Milano Sassari* Siena Bari

* Nel maggio 190·1

Angiolo Coltelli Angiolo Coltelli Angiolo Coltelli E nrico Pinochi dal 1901 Mar6no Pannocchja fino al 1905 Martino Pannocchfa dal 1911 Francesco Satta; poi Rosario Misasi, dal 1914 Salvatore Rubino va a concorso il posto di capo-musica

Co r po Mu s icale del D.'' Regg i mento Fa n ter ia

(1904)


I capi-musica Reggimento per Reggimento

10° REGGIMENTO (Brigata Regina) (1814) "Sicut te candidi candidissima Regina" 1861-62 1862 1862-63 1863-64 1864 1864-65 1865-66 1866 1866 1866-70 1870-73 1873-77 1877-78 1878-81 1881 -83 1883-85 1885-88 1888-92 1892-93 1893-94 1894-97 1897-1901 1901-08 1908-15

Bologna Ferrara Rimini Ancona Forlì Modena Piacenza Cremona Livorno Messina

Novara Ravenna Rimini Bari Vene7.ia Padova Palermo R,'lvenna Milano Palermo Milano Cagliari Livorno Bari

Giovanni Mara11~oni

dal 1889 Francesco Paolo Grasso Francesco Paolo Grasso

E rnesto Bartolucci

11° REGGIMENTO (Brigata Casale) (1814) "Con il sacrificio la gk>ria" '1861 1861-62 1862-67 1867-69 1869-71 1871-73 1873-77 1877-82 1882-88 1888-89 1889-92 1892-98 1898-1902 1902-09 1909-15

Bologna Piacema Napoli Genova Brescia Trapani G enova Bergamo* Rimini Palerruo Trapani Roma Novi Ligme Salerno Forlì

Capo-musica Angelo Palcati

dal 1882 Luigi Musso Luigi Musso Luigi !\fosso Lu(gi Musso

Arturo Diana

* Nel febbraio 1882 va a concorso il posto ùj capo-musica

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Le bande musicali del Regio Esercito

12° REGGIMENTO (Brigata Casale) (1814) "Più aspra la lotta maggiore la gloria" 1861 1861 1861 -63 1863-66 1866 1866-69 1869 1870-71 1871 1871 -74 1874-77 1877-79 1879-82 1882-88 1888-89 1889-90 1890-91 1892-98 1898-1902 1902-09 1909-15

Bologna Piacenza Napoli Reggio Calabria Arezzo Genova Treviso Mantova Verona Girgcnti Firenze Velletri Bergamo Forlì Palermo Caltanissetta Girgcnti Roma* Tortona Salerno Cesena

Costantino Gozzi Costantino (iozzi Costantino Gm,zi

Raffaele Vitelli Raffaele Vitelli Raffaele Vitelli Raffaele Vitelli Raffaele Vitelli Giovarnù Tarditi Rosario Cesario nel 1909 e 1910 Rosario Cesario, nel 1914 Liberato Nardelli

* Nel gennaio 1892 va a concor~o .il posto cli capo-musica

13°.REGGIMENTO (Brigata Pinerolo) (1814) "Sempre più avanti, sempre più in alto" 1861-62 18'62 1862-64 . 1864-66 1866-69 1869-71 1871 -72 1872-78 1878-81 1881-84 1884-87 1887-90 1890-92 1892-95 1895 1895-98 1898-1902 1902-09 1909-15

:tv1ila.no G iovanni Minim.i Brescia Foggia Bologna Torino Ernesto Franccschirù Trapani Brescia Verona Perugia Montclcone cli Calabria Genova Ascoli Piceno Caserta dal 1893 Paolo Ruberto Casagiove Sulmona Paolo Ruberto Paolo Ruberto Torino Trapan.i Paolo Ruberto Paolo Ruberto Padova L'Aquila Paolo Rubcrto; dal 1912 G iovanni Alpigiano


l capi-musica Reggimento per Reggimento

14° REGGIMENTO (Brigata Pinerolo) (1814) "Sempre più avanlì, sempre più in alto" 1861 -62 1862 1862-64 1864 1864-66 1866-69 1869-71 1871-78 1878-81 1881-84 1884-87 1887-90 1890-95 1895-96 1896-98 1898-1902 1902-09 1909-15

Piacenza Bre~cia San Severo Ancona Bologna Torino Girgenti Verona Spo leto Cata11zaro Savona .Ancona; Caserta Torino Rivoli Torinese Palermo Padova

Foggia

Gaetano Correllini

Cesare Perotti Sebastiano Rapisarda Sebastiano Rapisarda Sebastiano Rapisarda Sebastiano Rapisa.rda

fino al 1911 G iovanni Alpigiano, poi Albino Di Janni

15° REGGIMENTO (Brigata Savona) (1814) "Ex adversis rebusfortior r esurgo" 1861-62 1862-63 1863-64 1864-66 1866-67 1867-69 1869-70 1870-74 1874-78 1878-80 1880-84 1884-87 1887-90 1890-92 1892-98 1898-1902 1902-15

Bologna Ancona lesi llllvenna Potenza Sakrno Napoli Perugia Anco na G irgenti Napoli Civitavecchia Ascoli Piceno Roma Forlì Bari Genova

Bernardino Casctti

Camillo Borghino Nicola Quin.tavalle Nicola Quin.tavalle Nicola Q uin.tavalle Nicola Quin.tavalle Nicola Quin.ravalle dal 1909 Achìlle Li:,;zi

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Le b,mde musicali del Regi.o Esercito

16° REGGIMENTO (Brigata Savona) (1814) "Pronti ad ogni battaglia" 1861-62 1862-63 1863-64 1864-66 1869-70 1870-74 1874-76 1876-78 1878-80 1880-84 1884-87 1887-92 1892-98 1898-1902 1902-09

Ferrara Ancona Rimini Forlì Salerno Spoleto Ancona Fano Trapani Napoli Viterbo* Roma Rimini Bari Savona

1909-15

Gaeta

G iovanni Vancluzzi

Vincenzo Di Donato Crescenzio Di Minicllo Crescenzio Di ìvtinicllo Crescenzio Di ìvfoùcllo Crescenzio Di Minicllo fino :ù 1903 Crescenzio Di Miniello, nel 1904 Luigi Musso <lai 1912 Angelo Ruspantini; dal 1914 Rosario La Rosa

* Nell'aprile 1885 va a concorso il posto di capo-musica

17° REGGIMENTO (Brigata Acqui) (1814) ''Aquensem legionem time" 1861 1861-62 1862-64 1864-66 1866-68 1868-69 1869-72 1872-75 1875-78 1878-79 1879-83 1883-85 1885-88 1888-93 1893-94 1894-98 1898-1902 1902-10 1910-15

Bolo6ma Catanzaro Salerno Torino Palermo Termini Tmeresc Milano Parma Foggia Forlì Verona G irgenti* Brescia Bergamo Como Salerno Udine Reggio Calabria Ascoli Piceno

Giuseppe Carini Giovanni Battista Ponzio Giovanni Batcist,'1 Ponzio Giovanni I3attist,'1 Ponzio Giovanni Battista Ponzio Giovanni Battista Ponzio Giovanni Battista Ponzio Giovanni Battista Ponzio Giovanni Battista Ponzio Giovanni Battista Ponzio Giovanni Battista Ponzio

Nicolò Bufaletti Ciro Acampora

(per 8 anni capo-musica Anacleto Facco) * Nell'ottobre 1883 va a concorso il posto cli capo-musica


T capi-musica Reggimento per Reggimento

La banda del 16° Reggimento Fanteria

18° REGGIMENTO (Brigata Acqui) (1814) "Aquensem legionem time" 1861 1861 1861 -62 1862-64 1864-66 1866 1866-68 1868-69 1869-72 1872-75 1875-78 1878-79 1879-83 1883-85 1886-88 1888-93 1894-98 1898-1902 1902-09 1909-10 1910-11 1911 -13 1913-15

Bologna Piacenza CoseIWt Salerno 'forino Ancona Palermo Caltanissetta Milano Reggio Emilia Poggia Rimini Verona Catania Brescia Bergamo Salerno Venezia Pisa Monteleone Calabro Clùcti Tripoli Chieti

Nagliano

Angelo Antonini Angelo Antonirù Angelo Antonini Angelo Antonini Angelo Ant0nùù Angelo Antonini Angelo Antonini

Paolo Battista Pàolo Battista

Pompilio Baffigo Luigi Barrochet

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Le bande musicflli del Regio Esercito

19° REGGIMENTO (Brigata Brescia) (1859) "Superarsi e vincere" 1861-62 1862 1862-65 1865-66 1866-67 1867-69 1869-70 1870-73 1873-77 1877-78 1878-80 1880-84 1884-87 1887-90 1890-97 1897-1901 1901 -05 1905-10 1910-15

Brescia Bergamo Messina Genova Pesaro Bologna Ancona Forlì Bologna Trapani Palermo Napoli Siena Bari Spoleto Mantova Messina Napoli Monteleone Calabro

Pasquale Piacenza Pasquale Piacenza Pasquale Piacènza Pasquale Piacenza

Albino Di )anni Albino Di )anni Albino Di ) anni Albino Di )anni AJbino Di ]anni

dal 1914 Giuseppe Casadonte

20° REGGIMENTO (Brigata Brescia) (1859) "Ut Brixia leones" 1861-62 1862 1862-65 1865-66 1866-67 1867-69 1869-72 1872- 76 1876-78 1878-80 1880-84 1884-87 1887-90 1890-97 1897-1901 1901-05 1905-10 1910-15 187......

Bergamo Palermo Messina Genova Bologna . Forlì Ancona Firenze Nocera Tnfcriore Palermo Napoli* Pistoia Bari Perugia Mantova Siracusa Napoli Reggio Calabria

Anwnio Canti

dal 1892.Giuseppe Macchiotti Angelo Castellani Angelo Castellani fino al 1907 Angelo Castellani dall'ottobre 1910 Antemio Del Buono, dal 1913 Rosario Cesario Balbi Ernesto Pettenati Filiberto Bertolazzi

* Nel maggio 1882 va a concorso il posto <li capo-musica


I capi-musica Reggimento per Reggimento

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21 ° REGGIMENTO (Brigata Cremona) (1859) "Fortitudo mea in brachio" 1861-62 1862-63 1863-66 1866-69 1869-71 1871-74 1874-79 1879-84 1884-87 1887-92 1892-95 1895-98 1898-1901 1901-05 1905-09 1909-15

Perugia Napoli Potenza :M ilano Livorno Reggio Calabria Brescia Alessandria Fano Milano Catania Piacenza Cremona Perugia Montelcone Calabro Spezia

Antonio Sardei dal 1878 Domenico Barreca Domenico Barreca Domenico Barreca Domenico Barreca Domenico Barreca; dal 1893 Cesare Mantelli Cesare Mantelli; dal 1898 G iovanni Lenzi Giuseppe .Macchiotti nel 1914 Aleramo Petrucci

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Le bande musicali del Regio Esercito

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22° REGGIMENTO (Brigata Cremona) (1859) ''All'ombra della bandiera è il nostro destino" 1861 -62 1862 1862-64 1864-66 1866-69 1869-71 1871-74 1874-77 1877-79 1879-84 1884-86 1886-92 1892-95 1895-1901 1901-05 1905-09 1909-15

Bergamo Cremona Potenza Salerno Milano T,ivorno Messina Peschiera Brescia Alessandria Cat,'lnzaro Milano Messina Piacen7.a Spoleto Reggio Calabria Pisa

[orancesco Volta Francesco Volta Francesco Volta fino al 1883 Francesco Volta, poi Mario Ferrari Mario Per.rari Mario Ferrar.i Mario Ferrar.i Mario Ferrari Mario Ferrari Mario [oerrari Mario Ferrari

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I capi-musica Reggimento per Reggimento

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23° REGGIMENTO (Brigata Como) (1859) "Forte nella prospera, mirabile nell'avversa fortuna" 1861 -62 1862-64 1864-66 1866 1866-68 1868-69 1869-72 1872-75 1875-78 1881-84 1884-86 1886-88 1888-90 1890-95 1895-98 1898-1902 1902-07 1907-15

Parma Bologna l esi Parma Bari Barletta Verona Treviso Palermo Novara Milano Reggio Calabria Monteleone Calabro Napoli Pisa Torino Traparli Novara

Corrado Ronzani Corrado Ronzani Corrado Ronzani Corrado Ronzani Corrado Ronzani Corrado Ronzìtrli

Artino Artirli fino al 1893 Artino Arrini, poi Tommaso Coghi

Egidio Storaci

24° REGGIMENTO (Brigata Como) (1859) "Mi è guida il valore, compagna la gloria" 1861 1861-62 1862-64 1864 1864 1864-66 1866 1866-67 1867-68 1868-69 1869-71 1871-72 1872-75 1875-79 1879-81 1881-86 1886-88 1888-90 1890-95 1895-98 1898-1902 1902-07 1907-15

Reggio Emilia Faenza Bologna Rimini Ascoli Piceno Macerata .Ancona Foggia Barletta Bari Verona .ìvlantova Udine Palermo Fano ]\,filano Monteleone Calabro D'Alessandro Reggio Calabria Napoli Spezia 'Torino Francesco Amoroso Palermo Francesco Amoroso Novara. L. D'Erasmo Cado D'Alessio

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132

Le bande musicali del Regio Esercito

25° REGGIMENTO (Brigata Bergam o) (1859) "Nel dovere, la g wria" 1861-62 1862-64 1864-65 1865-66 1866 1866 1866-67 1867-69 1869-71 1871 -72 1872-77 1877-79 1879-84 1884-87 1887-93 1893-98 1898-1902 1902-08 1908-15

Forlì Bologna Perugia Chieti .Ancona Faenza Modena Pisa Bari Ascoli Piceno Napoli Catanzaro Torino Sassari Genova Venezia Pisa Torino Piacenza.

fino al 1875 Ventura, poi Fortunato Giové

dal 1885 Renzo Masutto Renzo Masutto Renzo Masutto Renzo Masutto Renzo Masutto Amilcare Piergiorgi

26° REGGIMENTO (Brigata Bergamo) (1859) "So tto l'impe to d'Aosta sparve il nemico" 1861-62 1862-64 1864-65 1865-66 1866 186~-67 1867-68 1868-69 1869-70 1870-74 1874-77 1877-78 1878-79 1879-84 1884-87 1887-92 1892-93 1893-98 1898-1902 1902-08 1908-15

Reggio Enùlia Bologna Spoleto . . L'Aquila Ancona Parma Lucca Perugia Foggia Chieti Napoli. Rossano Calabro Monteleone Calabro Torino Cagliari Genova Savona Udine Spezia Torino Piacenza

Giuseppe Bonavia Antonio Gerboni Antonio Gerboni Antonio Gerboni Antonio Gerboni Antonio Gerboni Antonio Gerboni Antonio Gerboni Anwnio Gerboni Antonio Gerboni Francesco Fata Prancesco Pata Francesco fiata Francesco Fata Francesco Fata dal 1914 Francesco Sibilla


I capi-musica Reggimento per Reggimento

27° REGGIMENTO (Brigata Pavia) (1860) "Ardeam dum luceam" 1861 -63 1863 1863-64 1864-66 1866-67 1867-69 1869-70 1870 1870-71 1871 -74 1874-76 1876-78 1878-80 1880-82 1882-87 1887-92 1892-93 1893-94 1894-98 1898-1900 1900-05 1905-11 191 1-15

Modena Mirandola Reggio Emilia Parma Napoli Capua Aversa Napoli Terni Padova Nocera Inferiore Firenze Livorno Girgenti Piacenza Chieti Bologna Caltan.issecra Bologna Belluno Palermo 1:ircnze Rimini

Giovanni Bcnatti

Giacomo Gatti

dal 1896 Gaetano Parmegiani Gaetano Parmegiani Gaetano Parmegiani Gaetano Parmegiani fino al 1914 Gaetano Parmegiani

28° REGGIMENTO (Brigata Pavia) (1860) ''Ar deam dum luceam " 1861 -62 1862-63 1863-64 1864-67 1867 1867-69 1869-70 1870-71 1871-74 1874-76 1876-77 1877-80 1880-82 1882-87 1887-92 1892-98 1898-1900 1900-05 1906-11 1911 -15

Piacenza Modena Reggio Emilia Parma Napoli Caserta Noccra Inferiore

Rieti Padova Nocera Inferiore Siena* Livorno Erncsro Vallini Trapani Ernesto Vallini Piacenza.Ernesto Vallini L'Aquila Bologna Treviso G.irgenri f,'irenze Ravenna Igino De Biase, dal 1914 in sede vacante il vicecapo-musica .Angelo Siracusa

* Dal novembre 1877 va a concorso il posto di capo-musica

.

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Le bande musicali del Regio .Esercito

134

29° REGGIMENTO (Brigata Pisa) (1860) "Pristina gu,ria htmen" 1861 -62 1862-63 1863 1863-66 1866 1866-67 1867-68 1868-69 1869-70 1870-72 1872-73 1873-79 1879-82 1882-84

Reggio Calabria Brescia Milano Pavia Racconigi Brescia Venezia Verona Termini lmerese Palermo Alessandria Cuneo Piacenza Cagliari

1885-87 1887-92 1892-93 1893-97 1897-1900 1900-07 1907-15

Ancona Savona Genova Parma Palermo .i'vlilano Potenza

Enrico Del Lun~o Enrico Del Lungo Enrico Del Lungo Enrico Del Lungo Enrico Del Lungo Averardo Vannucci Averardo Vannucci 1\verardo Vannucci Averardo Vannucci Averardo Vannucci Averardo Vannucci Averardo Vannucci fino al 1883 Averar.do Vannucci, poi Achille De Vittori Achille De Vittori Achille De Vittori Achille De Vittori Achille De Vittori Achille De Vittori Achille De Vittori Achille De Vittori

30° REGGIMENTO (Brigata Pisa) (1860) "Non proelia sed victorias numero" 1861-62 1862-63 1863-64 1864~66 1866~68 1868-69 1869-70 1870-72 1872-73 1873-77 1877-79 1879-82 1882-84 1884-87 1887-93 1893-94 1894-97 1897-1900 1900-07 1907-15

Taranto Milano Brescia Mi.lano Venezia Verona ' Caltanissetta Palermo Torino Ivrea Cremona* Piacenza Reggio Calabria Ascoli Piceno Genova Palermo Parma Girgenti Milano Nocera Inferiore

Palmiro Ma.sani Palmiro Masani Francesco Rudelli Francesco Rudelli Francesco Rudelli Francesco Rudelli Fr.anccsco Rudelli

Gixolamo Punturi Girolamo Punturi Girolamo Put1turi Girolamo Punturi Girolamo Punturi Girolamo Punturi Girolamo Puoturi Girolamo Punturi Girolamo Puntuti, nel 1908 Giuseppe Manente

* Nel luglio 1878 va a concorso il posto cli capo-musica


I capi-musica Reggimenro per Reggimento

31 ° REGGIMENTO (Brigata Siena) (1859) "Osare sempre 1861-62 1862-63 1863-64 1864 1864-66 1866-68 1868-69 1869-70 1870-74 1874-77 1877-80 1880-84 1884 88 1888-92 1892-1901 1901-10 1910-15

Messina P.iacenza Parma Piacenza Brescia F irenze Terni L'Aquila Emilio T,0relh Napoli Emilio T.orella L'Aquila Roma Genova dal 1884 G iovanni Rizza Ravenna Vincenzo Bozzelli Trapani Vincenzo Bozzelli Livorno Vincenzo Bozzelli fino al 1 904 Vincenzo Bozzelli; 1905-08, Fossano Rosario La Rosa; 1909-1O, Raniero Mucci Napoli Raniero Mucci

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le btmde musicali del Regio Esercito

32° REGGIMENTO (Brigata Siena) (1859) "Sempre e dovunque forte e fedele" 1861-62 1862 1862-63 1863-64 1864 1864-65 1865-66 1866 1866-68 1868-69 1869 1869-71 1871 -73 1873-77 1877-80 1880-84 1884-88 1888-89 1889-92 1892-98 1898-1901 1901-10 1910-15 186 ........

Siracusa Messina Piacenza Parma Piacenza Brescia Pavia Padova Firenze Rieti Terni* Sulmona Napoli Clùeti Roma Savona Ravenna Caltanissetta Palermo Livorno Siena Cuneo Napoli

" Cipriano Pontoglio Cipriano Pontoglio Cipriano Pontog]jo Cipriano Pontoglio Cipriano Pontoglio Cipriano Pontoglio Cipriano Pontoglio Cipriano Pontoglio

dal 1876 Francesco E rmenegildo Francesco Ermenegildo Francesco Ermenegildo Francesco Ermenegildo Francesco Ermenegildo Francesco Ermenegildo Cesare Flavoni dal 1913 ZopitO Farias Guglielmo Forbek

* Nel maggio 1869 è bandito iJ concorso per capo-musica


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capi-musica Reggimento per Reggimento

33° REGGIMENTO (Brigata Livorno) (1859) "Col sacrificio la gloria" 1861 -62 1862-64 1864-65 1865-66 1866 1866-69 1869-73 1873-77 1877-79 1879-82 1882-85 1886-88 1888-94 1894-98 1898-1900 1900-05 1905-10 1910-15

Pavia Palermo G irgenti Palermo Genova Ancona Bologna rireme Mantova Forli Messina Bergamo Brescia Gaeta Parma Firen7.e Girgenti Cuneo

Bianchi

fino al 1892 Alfredo Azzaroli Virgilio Cuccaro

Cesare Fla,,oni

34° REGGIMENTO (Brigata Livorno) (1859) "Tenacia e valore" 1861 -62 1862-64 1864-66 1866 1. 866 1866-69 1869-73 1873 1873-76 1876-79 1879-82 1882-85 1885-88 1888-94 1894-98 1898-1900 1900-05 1905-10 1910-12 1912-13 1913-15

Pavia Palermo T raparù Genova Novi Ligure Ancona Bologna Genova Cagliari Vernna Rimini Messina Bergamo Brescia N occra Inferiore Reggio E milia Firenze Palermo Uossano Libia Rodi

Vincem:o Bruti Vincen:,.o Bruti Vinccn7.o Bruti Vincenzo Bruti Vincenzo Bruti Vincenzo Bruti Vincenzo Bruti Vincenzo Bruti Vincenzo Bruti; dal 1876 A. Fogliardi A. Fogliardi A. Fogliardi Angelo Clùbbaro Angelo Clùbbaro .t\ngek> Chibbaro Angelo Chibbaro Angelo Cbibbaro Angelo Clùbbaro Angdo Chibbaro Angelo Chibbaro Angelo Clùbbaro Angelo Chibbaro

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Le bande musicali del Regìo Esercito

35° REGGIMENTO (Brigata Pistoia) (1859) "Usque ad mortem audebo" 1861 1861 -62 1862-63 1863 1863-64 1864-66 1866 1866-67 1867-68 1868-69 1869-70 1870 1870-71 1871-74 1874-77 1877-79 1879 82 1882-84 1884-86 1886-88 1888-93 1893-1900 1900-05 1905-15

Palermo L'Aquila Perugia Rieti Siena Livorno Urbino Ravenna Livorno Firenze Padova Rieti Padova L'Aquila Napoli Piacenza Brescia Trapani Palermo Padova Udine Alessandria foggia Bologna

Enea Brizzi EneaBrizzi Enea Brizzi Enea Brizzi E nea Brizzi fino al 1865 Enea Brizzi, poi Llvio Nesti Livio Nesti Livio Nesti Livio Nesti

Giovanni Roggero Giovaruù Roggero Giovarnù R.oggero Giovanrù Roggero Giovarnù R.oggero Giovanni Roggero Giovanni Roggero Tito Belati Marco Bonfiglioli, in sede vacante vicecapo-musica Llborio Autunno, dal dicembre 1914 Cardenio Botti


T capi-musica Rer,gi,mento per Rer,gi,mento

36° REGGIMENTO ( Brigata Pistoia) (1860) "Adsu m vinco" 1861-62 1862 1862-63 1863-64 1864-65 1865-66 1866-67 1867-68 1868-69 1869 '1869-71 1871 1871-72 1872-73 1873-74 1874-79 1879-82 1882-84 1884-85 1885-88 1888-93 1893-1900 1900-05 1905-15

Campobasso Palermo Spoleto Siena Pistoia Siena Pesaro Livorno l 1iren:;,,e Mantova Padova Avellino Maddaloni Nocera Inferiore Salerno Piacenza Brescia Paler mo Trapani Padova Venezia Alessandria L'Aquila Modena

dal 1870 Giovanni Pio Giovanni Pio Giovanni Pio Giovanni Pio Giovanni Pio fino al 1878 Giovanni Pio

Giovanni Moranzoni Giovanni Moranzoni lgioo Pozzolini

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Le bande musicali del Regio Esercito

37° REGGIMENTO (Brigata Ravenna) (1859) "Celerrimo ictu impavida.fide" 1861-63 1863-66 1866 1866-67 1867 1867-68 1868-69 1869-71 187 1-72 1872-75 1875-78 1878-80 1880-82 1882-84 1884-85 1885-88 1888-92 1892-95 1895-97 1897-1901 1901-06 1906-08 1908-15

Palermo Cremona Narni Perugia Orvieto Parma Modena Ravenna Bari Foggia Spoleto Nocera Inferiore Roma Civitavecchia La Spe:àa Pisa; Livorno Palermo Ancona Fano Mantova Venezia Alessandria

187.........

Giuseppe Bono

Sebastiano Matacena Sebastiano Matacena Sebastiano Matacena

Giovanni Tarditi

nel 1901 T,uigi Musso, dal 1902 Antonio Spera dal 1914 in sede vacante il vicecapo-musica Giovanni Senise Giuseppe Maioli

38° REGGIMENTO (Brigata Ravenna)

(1859) "A.quensem legionem time" 1861.-62 1862-63 1863-64 1864-66 1866 1866-67 1867 1867-68 1868-69 1869-70 1870-71 1871-72 1872-77 1877-79 1879-80 1880-82 1882-84

Palermo Caltanissetta :Milano Cremona Narni Perugia Orvieto Reggio E milia Modena BolOf:,>na forlì Lecce Napoli Capua Caserta Civitavecchia; Roma

Gaetano Casaretto Gaetano Casaretto Gaetano Casaretto Gaetano Casaretto Gaetano Casaretto Gaetano Casaretto Gaetano Casaretto Gaetano C~1saretto Gaetano Casaretto Gaetano Casaretto Gaetano Casaretto Gaetano Casaretto Gaetano Casaretto .fino al 1878 Gaetano Casaretto


I capi-musica Reggimento per Reggimento 1884-88 1888-92 1892-94 1894-95 1895-1901 1901 -08 .1908-15

La Spezia* Livorno Pale.rmo Trapani .Anco na Mantova Alessandria

dal 1888 Carlo Della Giacoma Carlo Della Giacoma Carlo Della Giacoma Carlo Della Giacoma Carlo Della Giacoma fino al 1903 Carlo Della Giacoma Artino i\rrjni Francesco Domenico Sibilla Samuele Conter 1882c

* Nel clicembrc 1887 va a concorso il posto di capo-musica

39° REGGIMENTO (Brigata Bologna) (1859) "Audace e tenace" 1861-63 1863-64 1864-66 1867-69 1869-70 1870 1870-71 1872 1872-76 1876-77 1877-79 1879-83 1883-85 1885-87 1887-92 1892-98 1898-1900 1900-05 1905-09 1909-15

Reggio Emilia Modena Rimini Alessand ro T rebbi S, Maria Capua Vetere Napoli Terni Viterbo Civitavecchia Siena Nocera Inferiore Lecce Padova Venezia Palermo Forlì MjJano Gaeta Modena

J..:Aquila Napoli

Salvatore D'Amato

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le bande musicali del Regio Esercito

142

40° REGGIMENTO (Brigata Bologna) (1859) "Senza sosta verso la gwria" 1861-62 1862-64 1864-66 1866-69 1869-70 1870-71 1871 -73 1873-76 1876-78 1878-80 1880-83 1883-85 1885-88 1888-92 1892-98 1898-1900 1900-05 1905-09 1909-15

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Reggio EmLlia Modena Faenza Chieti Napoli Velletri Roma Viterbo Roma Cagliari Padova Udine Palermo Rimini Milano Caserta Bologna

Foggia Napoli

Luigi D'Aloe Luigi D'Aloe ,, Luigi D'Aloe Luigi D'Aloe Luigi D' AJoe Luigi D' t\Joe Luigi D'Aloe Luigi D'Aloe Luigi D' AJoe fino al 1879 Luigi D'Aloe, poi Germano Valcsio Germano Valesio Germano Valesio Germano Valesio Germano Valesio Germano Valesio Germano Valesio Germano Valesio Germano Valesio Achille De Julio


I capi-musica Reggimento per Reggimento

143

41 ° REGGIMENTO (Brigata Modena) (1859) "Per guida l'onore, per me ta la gwria" 1861-64 1864-66 1866-69 1869-70 1870-71 1871 1871-72 1872-77 1877-79 1879-82 1882-83 1883-84 1884-86 1886-90 1890-97 1897-98 1898-1901 1901 -05 1905-09 1909-15

Teramo Bologna Alessandria Piacenza Verona N ocera lnfcriore Salerno Vercelli Milano Messina Teramo Pescara Napoli Caserta Reggio E milia Exilles Torino Sassari Gaeta Savona

Domenico Cerutri Rosario Misasi Rosario Misasi Rosario Misasi, <lai 1914 in sede vacante il vicecapo-musica Gi<)vanni Mattei

42° REGG™ENTO (Brigata Modena) (1859) "Detrudere finibus hostem" 1861-63 1863-66 1866-69 1869-70 1870 1870-72 1872-76 1876-79 1879-81 1881 -82 1882-84 1884-86 1886-90 1890-97 1897-1901 1901-05 1905-09 1909-15

Chieti Bologna Aless-andria Piacenza Verona Salerno N ovara Milano Siracusa Messina Foggia Napoli Nocera Inferiore Modena Torino Cagliari Caserta Genova

Oavi<l Bolognesi fino al 1893 David Bolognesi Aleramo Petrucci

dal 1909 Vitaliti, dal 1914 D omenico Ccrutti

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Le bande musicali del Regio Esercito

144

43° REGGIMENTO (Brigata Forlì) (1859) "Umcumque fidelis et firmu s" 1861 1861 186 1-62 1862-64 1864-66 1866-69 1869-72 1872-75 1875-79 1880-83 1883-87 1887-93

L'Aquila Gaeta San Germano Milano 13ergamo Sulmona Firenze Palermo Parma Cuneo L'Aquila Piacenza

1893-98 1898-1903 1903-09 l 909-1 5

Bari Savona Parma Tortona

...... 187 ..

Francesco Ccsarini Francesco Ccsarini; dal 1891 Ippolito Guglielmini Ippolito Guglielmini lppolit0 Gugticlmini Giovanni Alpigiano Luigi Alessio rrancesco Gemme rrnnccsco Martinez

44° REGGIMENTO (Brigata Forlì) (1859) "Salvo il vessillo,fulgida la vittoria" 1861-62 1862-63 1863-65 1865-66 1867-69 1869-72 1872-75 1875-79 1879-83 1883-87 1887-93

L'Aquila Milano Pavia Bergamo L'At1uila 1:irenze Palermo Parma Alba Chieti Piacenza

1893-98 1898-1902 1902-09

Bari Genova Parma

1909-15

Novi Ligure

Apollonio Vcne:àani Apollonio Veneziani Apollonio Vene:òani Apollonio Veneziani Apollonio Venc:àani Apollonio Vene:àani Apollonio Veneziani Apollonio Veneziani Apollonio Vene:òani Apollonio Veneziani Apollonio Veneziani; dal 1891 Guglielmo Momevecchi Guglielmo. Montevecchi Guglielmo Montevecchi Guglielmo Moncevecchi; nel 1909 StiffeUo Bertoni Stiffelio Bertoni


I capi-musica Reggimento per Reggimento

45° REGGIMENTO (Brigata Reggio) (1859) "Con fede ed in silenzio" 1861 -62 1862-64 1864-65 1865-66 1866-67 1867-68 1868 1868-71 1871-73 1873-76 1876-80 1880-83 1883-85 1885-88 1888-91 1891-97 1897-99 1899-1903 1903-08 1908-15

Torino Isernia Chieti Ancona Verona Perugia Terni Siena Firenze Trapani Bologna Poggia Bergamo Messina Peschiera Verona Vercelli Lecce Napoli Sassari

E. Toselli

dal 1874 :Michele Bozzelli Michele Bozzelli dal 1884 Carmelo Preite Carmelo Preite Carmelo Preite Carmelo Preite Carmelo Preite Carmelo Preite Carmelo Preite Corrado Silvestri

46° REGGIMENTO (Brigata Reggio) (1859) "Tenacia e fermezza nel dovere " 1861-62 1862 1862-63 1863-64 1864-65 1865-67 1867-68 1868 1868 1868-69 1869-73 1873-74 1874-76 1876-80 1880-82 1882-85 1885-88 1888-91 1891-97 1897-99 1899-1903 1903-09 1909- 15

Torino Salerno Potenza Melfi Napoli Ancona Verona Terni Rieti Firenze Siena Firenze Girgenti Bologna* Pescara. Bergamo Messina Mantova Verona Ivrea Catanzaro Napoli Cagliari

D omenico Balletti Domenico Balletti Giuseppe Capuana La Russa Francesco Satta Luigi Moldura Antonio Germani

* Nell'agosto 1879 va a co ncorso il posto di capo-musica

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Le b1.mde musicali del Regio Esercito

47° REGGIMENTO (Brigata Ferrara) (1859) ''Fede e valore" 1861-62 1862-63 1863-65 1865 1865-66 1866-67 1867-68 1868-69 1869-70 1870-72 1872-74 1874-76 1876-78 1878-81 1881-87 1887-88 1888-90 1890-94 1894-98 1898-99 1899-1903 1903-08

Alessandria Termini Imerese Palermo Genova Alessandria Piacenza Livorno M.ilano Cagliari Genova Pesclùem Messina .Milano Udine Genova Fano Sassari; Salerno Bergamo Milano Messina Roma

1908-15

Lecce

Cesare Carini Cesare Carini Cesare Carini ' Cesare Carini Cesare Carini Cesare Carini Cesare Carini Cesare Carini Cesare Carini Cesare Carini Cesare Carini Cesare Carini Cesare Carini Cesare Carini Cesare Carini Cesare Carini Cesare Carini fino al 1893 Cesare Carini Nicola Mistichclli

nel l 908 in sede vacante vicecapo-musica Giovanni Rossi, poi Cesare Perotti fu10 al 1909 Cesare Perotti, dal 1912 Alfredo Leuci Cesi

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I capi-musica Reggimento per Reggimento

48 ° REGGIMENTO (Brigata Ferrara) (1859) "Fede e valore " 1861-62 1862 1862-63 1863-65 1865-66 1866-67 1867-70 1870-73 1873-76 1876-78 1878-82 1882-87 1887-90 1890-94 1894-99 1899-'1904 1904-08 1909-15

Alessandria Palermo Trapani Palermo J\lessandria Piacenza Genova Alessandria* Milano Messina Venezia Genova Cagliari Salerno Como** Catania Roma Catanzaro

dal 1875 Raffaele Dell'Aquila Raffaele Dell'Aquila Raffaele Dell'Aquila Donato Dell'Aquila Donato Dell'Aquila dal 1897 Felice Commento Crescenzio Di Miniello Giuseppe Casadonte, dal 1914 Luciano De Girolamo

* Nel giugno 1869 va a concorso il posto di capo-musica

** NcU'aprile 1897 va a concorso il posto cli capo-musica

49° REGGIMENTO ( Brigata Parma) (1859) "Fu scudo il p ell<> alle nem iche lance" 1861 -62 1862-63 1863-64 1864 1864-66 1866-67 1867 1867-68 1868-71 1871-75 1875-77 1877-81 1881-85 1885-87 1887-92 1892-97 1897-1901 1901 -02 1902-08

Ancona Forlì Ravenna Faenza Ferrara Milano G enova Cagliari Milano Caserta Siracusa Firenze A ncona* Reggio Emilia Bologna Messina Napoli Cremona Piacenza

1908-15

Torino

Lodovico Cherubini Lodovico Cherubiru Lodovico Cherubini Lodovico Cherubini Antonio Bussi Antonio Bussi Antonio Bussi Antonio Bussi Antonio Bussi Antonio Bussi Antonio Bussi Ferdinando Buonocore Ferdinando Buonocore Ferdinando Buonocore Ferdinando Buonocore Ferdinando Buonocore Ferdinando Buonocore fino a 1 1904 Ferdinando Buonocorc, nel 1905-06 Virgilio Cuccaro, nel 1907-08 Giuseppe Cilrni Atanasio Speciale

* Nel maggio 1881 va a concorso il posto di capo-musica

147


148

Le bande musicali del Regio Esercito

50° REGGIMENTO (Brigata Parma) (1859) "Per aspera ad astra" 1861 1861-62 1862-63 1863-64 1864 1864-66 1866-67 1867-68 1868-69 1869-71 1871-76 1876-78 1878-81 1881-84 1884-87 1887-92 1892-97

Ancona Bari Faenza; Ferrara Imola Ferrara Pavia Peschiera Cagliari .Milano* Caserta Catania Firenze Fano Modena Bologna Siracusa

1897-1901 1901 -08

Napoli; Piacenza

1908-15

Torino

...... 187...

Giuseppe Gramegna Giuseppe Gramegna Giuseppe Gramegna Giuseppe Gramegna Giuseppe Gramegna Giuseppe Gramegna Giuseppe Gramegna Giuseppe Gramegna Giuseppe Gramegna

Sebastiano Papa Sebastiano Papa Sebastiano Papa Sebastiano Papa fino al 1893 Sebastiano Papa; poi Gioacchino Giannone Gioacchino Giannone fino all'agosto 1902 Gioacchino Giannone; poi Angelo Montanari Angelo Montanari Francesco Gemme

*Nel gennaio 1870 va a concorso il posto di capo-musica

La musica precede la sfilata delle truppe 1'11 ottobre 1911 nell'ingresso trionfale a Tripoli


I capi-musica Reggimento per Reggimento

51 ° REGGIMENTO (Brigata Alpi) (1859) "Obbedisco" 1861 -62 1862-63 1863-64 1864-66 1866 1866-67 1867-68 1868 1868-69 1869-71 1871-73 1873-75 1875-79 1879-82 1882-85 1885-88 1888-91 1892-97 1898-1900 1900-05 1905-15

Palermo Pist0ia Livorno Terni Piacenza Bologna Terni Perugia Pisa Gaeta Roma Velletri Roma Reggio Calabria Brescia Girgenti Verona Mantova Civitavecchia Mo nteleone Calabro Perugia

Felice Coccorullo

Marco Bonfiglioli Marco Bonfiglioli

Romolo Gasparini, dal 1915 Pietro Carlo Aghemo Antonio Sardei Vincenzo Rossi

y

149


150

Le b,.mde musicali del Regio Esercito

52° REGGIMENTO (Brigata Alpi) (1860) "Obbedisco" 1861-63 1863 1863-64 1864-66 1866 1866-67 1867-68 1868

Palermo Livorno Pistoia Rieti Genova Bologna Perugia Spoleto

Serafino Balbi Serafino Balbi Serafino Balbi " Serafino Balbi Serafino Balbi Serafino Balbi Serafino Balbi Serafino Balbi

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I capi-musica Reggimento per Reggimento 1868-69 1869-72 1872-74 1874-78 1878-79 1879-80 1880-82 1882-85 1885-88 1888-91 1891-92 1892-97 1897-1900 1900-05 1905-15

Lucca Gaeta Ancona Perugia Roma Civitavecchia Cagliari Brescia Cata nia Verona* Peschiera Mantova Viterbo Reggio Calabria Spoleto

* Nel 1891

Serafino Balbi Serafino I3albi Serafino Balbi Serafino Balbi Serafino I3albi Serafino Balbi Serafino Balbi fino al 1883 Serafino Balbi Carmelo Lo Re Angelo Castellani J\ ngelo Castellani

Cesare Mantelli, dal 1914 Virgilio Cuccaro

viene bandito il concorso per capo musica.

53° REGGIMENTO (Brigata Umbria) (1861) "Sento in cuor l'antica Patria " 1861-62 1862 1862-63 1863-64 1864-65 1865-66 1866 1866-68 1868-70 1870-72 1872-74 1874-77 1877-81 1881 -84 1884-87 1887-90 1890-97 1897-99 1899-1903 1903-15

Palermo Siracusa Rieti Perugia Siena Pistoia Palermo Trapani Palermo G enova Cagliari G enova Reggio Emilia Lecce Salerno Napoli

Antonio Venbacher An tonio Venbacher Antonio Venbacher Antonio Venbacher Antonio Venbacher Antonio Venbacher Antonio Venbacher Antonio Venbachcr Antonio Venbacher fino al 1889 Antonio Venbacher

Civitavecchia Verona Pistoia Vercelli

Giuseppe Romano

.

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152

Le bande musicali del Regio Esercito

54° REGGIMENTO (Brigata Umbria) (1861) "In impetu victoria" 1861-62 1862 1862-63 1863-64 1864-65 1865-66 1866 1866-68 1868-70 1.870-77 1877-81 1881-84 1884-86 1886-90 1890-97 1897-99 1899-1903 1903-15

Palermo Gi1:genti Temi Spoleto Firenze Ferrara Palermo Caltanissetta Palermo Genova Modena Gaeta Salerno Napoli Viterbo Verona Firenze Ivrea

Ottavio Buzzino Ottavio Buzzino

Giovanni Manasse Cavalieri Giovanni Manasse Cavalieri Antonio Orsini Amedeo Velia

55° REGGIMENTO (Brigata Marche) (1861) ''Virus acfide" 1861 1861-62 1862-64 1864 1864-66 1866 1866-68 1868-69 1869-70 1870 1870-72 1872-75 1877-80 1880-84 1884-88 1888-97 1897-1900 1900-08 1908-15

Pesaro . Ancona Ravenna Forlì Foggia Ancona Verona Venezia Treviso Verona Treviso Cat.ania Napoli Siena Torino Alba L'Aquila Reggio Emilia Treviso

Luigi Corrado Luigi Corrado

Francesco Martinez Francesco Martinez

nel 1914 in sede vacante vicecapo-musica Donato Guastaldi Segni, dal cl.icembre 1914 Pistalozzi


T capi-musica Reggimento per Reggimento

153

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154

Le bande musicali del Regio Esercito

56° REGGIMENTO (Brigata Marche)

(1861) "Memento audere semper" 1861 1861 -62 1862-63 1863-64 1864-66 1866 1866 1866-68 1868-69 1869-72 1872-75 1875-77 1877-80 1880-84 1884-87 1887-97 1897-1900 1900-02 1902-08 1908-15

Senigallia Ancona Ferrara Paenza Bari Ancona Bologna Verona Venezia Udine Siracusa Caserta Napoli Viterbo Torino Fossano Foggia Parma Cremona Belluno

186........ 1880 c...

Giovanni Bressan Giovanni Bressan Giovanni Br.essan nel 1914 in sede vacante vicecapo-musica Giuseppe Giacinto, dal dicembre 1914 Luigi Spalla Vittorio Bellini Luigi Lammoglia

57° REGGIMENTO (Brigata Abruzzi) (1861) "Nella bandiera la mia gwria" 1861 1861-62 1862 1862-64 1864-65 1865-66 1866-67 1867-68 1868 1868-70 1870-71 1871-74 1874-76 1876-77 1877-80 1880-84 1884-87 1887-92 1892-94 1894-97 1897-1900

MjJano Cremona Catania Catanzaro Napoli Perugia Codogno Girgenti Palermo Pisa Roma Milano* Gaeta Livorno Genova Ivrea Bari Siena Palermo Girgenti Milano

fino al giugno 1872 Alessandro .Mieville

Emilio Manùdi Romolo Gasparini


I capi-musica Reggimento per Reggimento

1900-05 1905-09 1909-15

Gaeta Sassari Paùova

Carmine Jannello Carmine Jannello

"'Nel luglio 1872 va a concorso il posto di capo-musica

58° REGGIMENTO (Brigata Abruzzi) (1861) "Ex impetu gloria" 1861 1861 -62 1862-64 1864 1864-65 1865-66 1866-68 1868-69 1869-70 1870 7 1 1871 -73 1873-77 1877-80 1880-84 1884-87 1887-92 1892-94 1894-97 1897- 1900 1900-05 1905- l 1

Bergamo Cremona Cosenza Reggio Calabria Napoli Penigia Termini lmerese Palermo

1911 - 15

Paùova

Giuseppe Martcllini

T.ucca Roma

ViLerbo Roma Savona

Vercelli Bari Piscoia Girgenti Palermo

Raffaele Paone Raffaele Paonc Cesare Mantelli nel 1893 Cesare .Mnntelli

l\fonza

Alberto Baldi

Caserta Cagliari

nel 1906 Antonio Romeo; <lal 1908 Raffaele Luongo Raffade Luongo

155


Le bande musicali del Regio Esercito

156

59° REGGIMENTO (Brigata Calabria) (1861) ''Acriter in hostes" 1861 1861 186 1-62 1862 1862-63 1863 1863-65 1865-66 1866 1866 1866-68 1868-69 1869-72 1872-76 1876-77 1877-80 1880-84 1884-87 1887-93 1893-97 1897-1901 1901-07 1907-15

Brescia Modena Mirandola 1'vfodena Magnano Parma Bergamo Caserta Gaeta Napoli Codogno Palermo Girgenti Tc:nino Mantova Civitavecchia L'Aquila Livorno Vercelli Novara Monteleone Calabro Perugia Torino dal I 913 Pietro Carlo i\ghemo; Civitavecclùa dal ·1915 Samuele Pagano

60° REGGIMENTO (Brigata Calabria) ( 1861) "Con f ed e oltre la gh>r ia" 186}-62 1862-63 1863-66 1866 1866-68 1868-69 1869-73 1873-76 1876-77 1877-80 1880-84 1884-87 1887-93 1893-97 1897-1901 1901-07

Modena Parma Capua Napoli Palermo 'Lhpani Torino Civitavecchia Mantova Chietj Livorno Ivrea Novara Reggio Calabria Spoleto Torino

1907-15

Viterbo

Domenico Costa

Raffaele Coppola fino al 187 5 Raffaele Coppola)

t\fario Canino dal 1889 Giuseppe Manence Giuseppe Manente Giuseppe :t-.fanente Giuseppe Manence; dal 1905 Martino Pannocchia Martino Pannocchia


l capi-music({. Reggimento per Reggimento

157

Ino~ del 60_ reggimento fanteria di linea Tout t"I ~liae 11rl ,•incoto.

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158

Le bande musicali del Regio Esercito

61 ° REGGIMENTO (Brigata Sicilia) (1861) "Finchè rimanga un sol uomo" 1861 1861 -62 1862-63 1863-64 1864-66 1866-67 1867-69 1869-70 1870-71 1871-77 1877-80 1880-83 1883-84 1884-88 1888-95 1895-98 1898-1902 1902-09 1909-15

Napoli Salerno Pavia Brescia Reggio E milia Genova; Gaeta Terni Ro ma Cremona Salerno Palermo* Cuneo l;ossano Torino Trapani Padova Forlì Parma

Paolo Porzio Paolo Porzio; dal 1893 Paolo Battista Paolo Battista Michelangelo Dotti. ìvlichelangelo Docti Michelangelo Dotti

* Nell'agosto 1882 va a concorso il posto cli capo-musica

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I cc,pi-musica Reggùnento per Reggimento

62° REGGIMENTO (Brigata Sicilia) (1861) "Virtute supero" 1861 1861 -62 1862 1862-64 1864-67 1867-70 1870-71 1871 -74 1874-77 1877-80 1880-83 1883-88 1888-95 1895-98 1898-1902 1902-09 1909-15

Napoli Potenza Pavia Cremona Reggio Emilia Gaeta Roma Velletri Roma Salerno Palermo Alba Torino Palermo Padova Rimini Parma

Pasquale Quagliata

Lorenzo Mantelli Lorenw Mantelli Lorenzo Mantelli Lorenzo Mantelli Lorenzo Mantelli Alfredo Caso Alfredo Caso Alfredo Caso Alfredo Caso Girolamo Gaudino; nel 1914 in sede vacante il vicecapo-musica Michele Romano

63 ° REGGIMENTO (Brigata Cagliari) (1862) "Procedere, non recedere" 1862-63 1863 1863-65 1865-66 1866-68 1868-69 1869-70 1870-71 1871-73 1873-76 1876-78 1878-79 1879-84 1884-87 1887-93 1893-98 1898-1903 1903-08 1908-09 1909-15

Torino Genova Alessandria Genova Napoli Caserta Capua Tmola Ravenna Bologna Girgenti Messina !\'filano Pescara Parma* Genova Roma Novi.Ligure Ferrara Salerno

Andrea Guarneri Andrea Guarneri Andrea Guarncri .Andrea Guarneri

Giuseppe Sparano Giuseppe Colucci, dal 1892 Pietro Ti.nari Pietro Tinari Pietro Ti.nari Andrea Navarra Egidio Gra.ncsc

* Nel febbraio 1889 va a concorso il pos to cli capo-musica

.

y

159


Le bande musicali del Regio Esercito

160

64° REGGIMENTO (Brigata Cagliari) (1862) "Incrollabile fede, intrepidi cuori" 1862-63 1863-64 1864-65 1865-66 1866 1866-69 1869-70 1870-72 1872-75 1875-77 1877-79 1879-84 1884-87 1887-93 1893-98 1898-1902 1902-09 1909-15

Torino Genova Alessandria Genova Gaeta Napoli* Clùeti Ferrara Rimini Reggio Emilia Siracusa tvlilano** Poggia

Parma Savona Roma Tortona Salerno

fino al 1868 Alessandro Trebbi

Francesco Marino

Gerolamo Gauc.lino Gerolamo Gaudino Gerolamo Gaudino Gerolamo Gaudino Gerolamo Caudino 1909 e 1910 Gerolamo Caudino. Dal 1914 in sede vacante vice capo-musica Romano B.ianchini

* Nel maggio 1868 viene esplct,'\to il concorso per capo-musica; non essendo idonei i cinque concorrenti, viene ripenJto a setcembre

** Nel giugno 1883 va a concorso il posto di capo-musica

65° REGGIMENTO (Brigata Valtellina) (1862) ''Aspera quaero" 1862 1863-64 1864-66 186.6-67 1867-69 1869-70 1870-71 1871-74 1874-76 1876-77 1877-80 1880-84 1884-86 1886-92 1892-97 1897-99 1899-1903 1903-08 1908-1 5

Genova Alessandria Torino F.boli Aversa Napoli Cremona Milano Civitavecchia Livorno Siena Salerno Monteleone Calabro tvlilano Fano Chieti Verona Corno Cremona dal 1911 Antonio Spera Giuseppe Filippa


I capi-musica Reggimento per Reggimento

66° REGGIMENTO (Brigata Valtellina) (1862) "Osando vinco" 1862-64 1864-66 1866-69 1869-70 1870-71 1871-77 1877-80 1880-85 1885-87 1887-92 1892-1900 1900-04 1904-09 1909-15

Alessandria Torino Nocera Inferiore Maddaloni Bergamo Modena Viterbo Salerno Reggio Calabria Venezia Ascoli Piceno Verona Nfilano Reggio Emilia

Paolo Filippa Paolo Filippa Paolo Filippa Paolo Filippa

67° REGGIMENTO (Brigata Palermo) (1862) "Uhi gloria ibi sum" 1862 1862-65 1865-66 1866 1867-69 1869-70 1870-74 1874-77 1877-80 1880-83 1883-88 1888-89 1889-92 1892-1900 1900-08 1908-15

Torino Genova Siracusa Genova Catanzaro Verona Piacenza Salerno Napoli Chieti Verona Girgenti Messina Firenze Treviso Como

Angelo Montanari Pietro Bonferoni Pietro Bonferoni

Giuseppe Colucci Giuseppe Colucci Giuseppe Colucci

.

y

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Le bande musicali del Re,gio Esercito

68° REGGIMENTO (Brigata Palermo) (1862) "Omnium virtutibus aemulare" 1862 1862-63 1863-65 1865-66 1866 1866-69 1869-70 1870-74 1874-77 1877-80 1880-83 1883-88 1888-89 1889-92 1892-1900 1900-08 1908-15

Torino Genova Alessandria Catania Genova Reggio Calabria Verona Piacenza Salerno Napoli L'Aquila Verona Catania Messina Firenze Belluno J:vf.i.lano

Vincenzo D'Aloe Vincenzo D'Aloe Vincenzo D'Alòe Vincenzo D'Aloe Vincenzo D'Aloe Vincenzo D'Aloe

Domenico Ascolese Domenico Ascolcse Domenico Ascolcse Domenico Ascolese Giovanni Nocerino

69° REGGIMENTO (Brigata Ancona) (1862) "Ardente e tenace" 1862-63 1863-64 1864-65 1865 1865-66 1866-67 1867-69 1869 1869-70 1870-71 1871-76 1876-78 1878-79 1879-84

Alessandria Torino Genova Pale.t mo G irgenti Ferrara Peschiera Bologna Catanzaro Catania Livorno Ca] tanissetta Reggio Calabria Parma

1884-88 1888-89 1889-90 1890-92 1892-99 1899-1903 1903-09 1909- 11 1911 -15

Mantova Messina Girgenti; Caltanissetta Roma Vercelli Cesena Rimini Firenze

Antonio Gussoni 1\nto nio Gi.1ssoni Antonio G ussoni Antonio Gussoni , dal 1880 ,:\ lfonso Lattuca Alfonso Lattuca Alfonso Lattuca Alfonso Lattuca Alfonso Lattuca Alfonso Lattuca Alfonso La.ttuca dal 1914 Cesare .Mantelli c;iuseppe Bonaccorsi


I capi-musica Reggimento per Reggimento

70° REGGIMENTO (Brigata Ancona) (1862) "In arduis rebus virtus" 1862-63 1863-64 1864-65 1865-66 1866 1866-67 1867 1867-69 1869-71 1871 -76 1876-79 1879-84 1884-88 1888-89 1890-92 1892-99 1899-1903 1903-11 1911-15

1\lessandria* Torino Alessandria Trapani Palermo Vicenza Forlì Verona Reggio Calabria Livorno Gaeta Cremona Peschiera Messina Catania Roma Ivrea Ravenna Firen:t,c

Luigi Marengo Luigi Marengo Luigi Marengo Luigi Marengo Luigi Marengo Luigi Marengo Luigi J.\'1arengo Giovanni Pennacchio

* Nel novembre 1862 va a concorso il posto cli capo-musica

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164

Le bande musicali del Regio Esercito

71 ° REGGIMENTO (Brigata Pugile) (1862) "Ad summum" 1862-63 1863 1863-64 1864-65 1865-66 1866 1866 1866-67 1867-69 1869-70 1870-74 1874-78 1878-80 1881-83 1884-88 1888-97 1897-1 900 1900-08 1908-15

.Milano Bergamo Brescia Piacenza Reggio Emilia Modena Benevent Caserta Napoli Salerno Verona Venezia Foggia Bologna Cuneo Torino*

Leopoldo Ruffi Leopoldo Ruffi Leopoldo Ruffi" Leopoldo Ruffi Leopoldo Ruffi

Francesco De Divitiis Francesco De Divitiis

Eugenio Palazzi Eugenio Palazzi; dal 1894 Giova111ù Battista Toffolo Monteleone Calabro Giovanni Battista Toffolo Alessandria Giovanni Battista Toffolo Venezia Giovanni Battista Toffolo

* Nel gennaio 1894 va a concorso il posto di capo-musica

72° REGGIMENTO (Brigata Pugile) (1862) "Victoria nobis vita" 1862-63 1863-65 1865, 66 1866 1866' 1866-67 1867 1867-69 1869-70 1870-73 1873-75 1875-78 1878-80 1880-84 1884-88 1888-97 1897-1900 1900-08 1908-15

. J\,Wano Bergamo ' Piacenza Reggio Calabria Ferrara Cassino Capua Napoli Salerno Verona Padova Udine Pescara Bologna Cuneo Torino Reggio Calabria Alessandria Mantova

Arturo Diana Luigi Bufaletti Luigi Bufaletti dal 1909 al 1911 Angelo Castellani, poi Gennaro Ferraro


I capi-musica Reggimento per Reggimento

73° REGGIMENTO (Brigata Lombardia) (1871) In precedenza 3° Reggimento "Granatieri di Lombardia" ''Acerrimus hostibus" 1871-72 1872-74 1874-77 1877-79 1880-81 1881-84 1884-87 1887-92 1892-97 1897-1901 1901-11 1911-15

Siracusa Salerno Piacenza Alessandria Lecce Spoleto Novara Vercelli* Ivrea Messina Bergamo Alba

Achille Keller Achille Keller Achille Keller .Achille Keller dal 1890 Amedeo Amadei Amedeo Amadei Amedeo Amadei Amedeo Amadei Amedeo Arnadei

* Nel novembre 1889 va a çoncorso il posto <li capo-musica

74° REGGIMENTO (Brigata Lombardia) (1871) In precedenza 4° Reggimento "Granatieri cli Lombartlia" "Sempre avanti ad ogni costo" 1871-72 1872-73 1873-79 1879-81 1881-84 1884-87 1887-92 1892-97 1897-1901 1901 -11 1911 -15

Catania Genova Alessandria Gaeta Perugia Novara Ivrea Vercelli Siracusa Brescia

Bra

Generoso Risi Generoso Risi Generoso Risi Generoso Risi Generoso Risi fino al febbraio 1885 Generoso Risi

Arturo Rodriguez i\rn1to Rodriguez Art1uo Roclriguez

)ll:S JCA OEL ; ,o FA~T EHlA (Hl'i,g.n.l •' f.omh.m.ti.t .. )

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165


166

Le bande musicali del Regio Esercito

75° REGGIMENTO (Brigata Napoli) (1871) n precedenza 5° Reggimento "Granatieri di Napoli"

"Ignis in corde" 1871 1871 -72 1872-74 1874-76 1876-77 1877-81 1881-83 1883-85 1885-88 1888-96 1896-1900 1900-02 1902-04 1904-1 O 1910-15

Vicenza Padova Brescia Reggio Calabria Milano Novara Catania Palermo Venezia Padova Napoli Fossano Bra Genova Siracusa

Annibale Schettino

G iuseppe Cilmi

76° REGGIMENTO (Brigata Napoli) (1871) n precedenza 6° Reggimento "Granatieri di Napoli" "Con l'ardire la gloria" 1871-74 1874-76 1876-78 1878-81 1881-82 1882~83 1883-85 1885~88 1888-95 1895-99 1899-1903 1903-09 1909-1 5

Venezia Verona Cagliari . . J\.1ilano Caltanissetta Girgenti Palermo Udine Padova Napoli Alba Genova Messina

Pietro Musone fino al 1874 Pietro Musone, poi Antonio Lopez Antonio Lopez Antonio Lopez Antonio Lopez Antonio Lopez Antoiùo Lopez Antoiùo Lopez fino al 1893 Antonio Lopez dal 1897 Sebastiano Lo Faro Sebastiano Lo Faro Sebastiano Lo Faro Sebastiano Lo Faro


I capi-musica Reggimento per Reggimento

167

77° REGGIMENTO (Brigata Toscana) (1871) In precedenza 7° Reggimento "Granatieri di Toscana" "Tusci ab hostium grege legio vocati luporum" 1871-72 1872-74 1874-75 1875-77 1877-78 '1878-80 1880-82 1882-84 1884-87 '1887-91 1891-92 1892-99 1899-1903 1903-11 1911-15

Milano Ivrea Torino Lecce Bari Verona Peschiera Ì\-1ancova Parma Pescara* Fano Ravenna jyfjlano Bra Brescia

Giuseppe Vaninetù Giuseppe Vaninetti Giuseppe Vaninetti Giuseppe Vaninetti Giuseppe Vaninetti Giuseppe Vaninctti Giuseppe Van.i_nctti Giuseppe Van.inetti fino al 1884 Giuseppe Vaninetti

<lal 1897 Giovanni Pennacchio Giovanni Pennncchio Giovanni Pennncchio Giovanni Pascale

* Nell'agosto 1889 va a concorso il posto di capo-musica

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Le bande musicali del Regio Esercito

168

78° REGGIMENTO (Brigata Toscana) (1871) In precedenza 8° Reggimento "Granatieri di Toscana" "Tusci ab hostium grege legio vocati lujJorum" 1871-73 1873-75 1875-78 1878-79 1879-82 1882-84 1884-87 1887-92 1892-99 1899-1903 1903-11 1911-15

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Cuneo* Torino Bari Verona ìvfantova Peschiera Parma Foggia Ravenna Como Alba Bergamo

Pietro Fcroldi Pietro Feroldi Andrea Passaro

* Nel settembre 1872 va a çoncorso il posto di capo-rnusiça

79° REGGIMENTO (Brigata Roma) (1884) "Non.fortuna sed virtute" 1884-87 1887-90 1890-93 1893-98 1898-1902 1902-11 1911-15

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Roma Perugia Bari Tortona Salerno Udine Verona .

dal 1896 Gennaro Ascolese Gennaro Ascolese Gennaro Ascolese Gennaro Ascolese 1\lfonso ìVliglio

,.REGGl°MEN~O

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~NTE'Fi.lA- ·- . - .

Jslru;:10!/,e 81 ·'Can7burmi.


I capi-musica Reggimento per Reggimento

80° REGGIMENTO (Brigata Roma) (1884) "Nel nome di Roma" 1884-87 1887-90 1890-94 1894-98 1898"'-1903 1903-10 1910-11 19 11-15

Roma Spoleto Bari Novi Lig'Ure Salerno Venezia Conegliano Verona

Luigi Bottoli Luigi Boccoli Luigi Bottoli Luig i Bottoli Luig i Bottoli Luigi Bottoli Luigi Bottoli Luig i Bottoli

81 ° REGGIMENTO (Brigata Torino) (1884) "Fide ac virtu.le " 1884-88 1888-95 1895-96 1896-1901 1901 -03 1903-15

Torino Cuneo Caserta Potenza Ancona Roma

Nicola Lenti

Crescenzio Di Ì\finieUo (;iuseppe. Ciacci

.

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169


Le bande musicali del Regio Esercito

170

82° REGGIMENTO (Brigata Torino) (1884) "Credo e vinco" 1884-88 1888-95 1895-98 1898-1901 1901 -08 1908-15

Torino Ctineo Caserta Nocera Fano Roma

Giuseppe Massa Giuseppe Massà'. Giuseppe Massa Giuseppe Massa Giuseppe Massa, dal 1913 Giuseppe Ciacci

83° REGGIMENTO (Brigata Venezia) (1884) "Vi atque virtute" 1884-87 1887-93 1893-99 1899-1903 1903-09 1909- 15

Alessandria Tortona Catanzaro Genova Messina Pistoia

Giuseppe Trenta Giuseppe Trenta Giuseppe Trenta dal 1908 J\ntonio Romeo fino al 1912 Giuseppe Manente, poi Ugo Mattii

, JI. CA l 'O•) I U$lCA hl) t .\IU:SICA~TI FYl~t-:rT l\·1 oF.LL ·,.; ' ~r.r:r.1,\1 RSTO sc1•JiJIST 11' 1 0 1~:. 'l'P!Rl{l,:)1 o TÙn,, I.

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I cttpi-musica Reggimento per Reggi.mento

84° REGGIMENTO (Brigata Venezia) (1884) "Sempre immotafides" 1884-87 1887-93

i\lessandria Novi Ligure

1893-99 1899-1903

Lecce c;enova

1903-09 1909-15

Catania Pirenze

Torquato Rosignoli; nel 1893 Giuseppe Bonaccorsi Giuseppe Bonaccorsi fino al 1902 Giuseppe Bonaccorsi, poi Riccardo Evaristo Cesare Perotti Raffaele J\scolese

85° REGGIMENTO (Brigata Verona) (1884) "Combattere da prodi" 1884-87 1887-93 1893-97 1897-1900 1900-07 1907-15

Tortona ,Alessandria Cagliari Modena Novara 1"hpani

Giovanni Rizza Giova111ù Rizza Giovanni Rizza Giovamù Rizza Giovanni Rizza Giovanni Rizza

86° REGGTh1ENTO (Brigata Verona) (1884) "Forte e generoso" 1884-87 1887-93 1893-97 1897-98 1898-1900 1900-07 1908-15

Novi Ligure Alessandria Sassari Reggio Emilia Bologna Novara Palermo

i\ntonino Fagà Antonino Fagà i\ntonino Fagà i\ntonino Fagà Antonino l'agà fino al 1903 Antonino Fagà Pietro E rmenegildo

87° REGGIMENTO (Brigata Friuli) (1884) "Attacco, travolgo, vinco" 1884-87 1887-88 1888-91 1891-95 1895-98 1898-1902 1902-08 1908-1 3 1913-14 1914-15

Milano* Sassari Fano Ancona Padova Forlì Bari Siena J,ibia Siena ~

Nicola Lenti Giovanni Ilonnoli Giovanni Bonnoli Q iovanni Bonnoli G iovanni 13onnoli G iovanni Bonnoli Giovanni Bonnoli Giovanni Bonnoli

Ne l giugno '1 884 va a concorso il posto di capo-mt1sica

.

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Le bande musicali del Regio Esercito

172

88° REGGIMENTO (Brigata Friuli) (1884) "Fedele ed audace" 1884-86 1886-90 1890-95 1895-98 1898-1902 1902-08 1908-15

Mllano* Catanzaro A ncona Padova Rimini Padova T.ivorno

Giovanni Neri

* N el giugno

l 884 v:1 a n .inc:orso il pos to Ji capo -mosica

89° REGGIMENTO (Brigata Salet·no) (1884) "Non chiedo dove" 1884-87 1887-90 1890-94 1894-98 1898-1901 1901 -05 1905-08 1909-15

Uologna Modena Nocern Inferiore Brescia Bergamo Napoli Messina Genova

COI\P'O /IIUS l (:A I.K

89."

Francesco Barcone Francesco Barcone Francesco Barcone Francesco Barcone Francesco Barcone Francesco Barcone Francesco Barcone Antonio Spera; dal 1911 T,uigi Cirenei

ltlt(:r.urn::-.-ro l' ASTR ltlA ( 19H)) ICI OJI.GA:SI ZZ .\TO oor o Il. 't'fUl. ,U ,lOTO CAt.AU.O·SlC 1!t.o.


I capi-rnusic{I, Reggimento per Reggimento

90° REGGIMENTO (Brigata Salerno) (1884) "Vincere assueti" 1884-87 1888-91 1909-15

Bologna Bergamo Reggio E milia Genova

Sabato Antonio G iordano Sabato Antonio G iordano

l\fancano le memorie storiche del Reggimento <lel periodo 1891-19·1O.

91 ° REGGIMENTO (Brigata Basilicata) (1884) "Ubicumque victores" 1884-86 1886-90 1890-94 1894-1900 1900-07 1907-15

Napoli Salerno Reggio Calabria Novara Civitavecchia Torino

Salvatore D'Amato dal ·191 OAlfredo Caso

92° REGGIMENTO (Brigata Basilicata) (1884) ''Veni nec recedam" 1884-86 1886-90 1890-94 1894-1900 1900-1907 1907-15

Napoli Salerno Monteleone Calabro Giuseppe Cipriani Novara Viterbo Giuseppe Cipriani Torino Giuseppe Cipriani

93° REGGIMENTO (Brigata Messina) (1884) "Impetuosa messanensis legio" 1884-86 1886-88 1888-91 1891 -95 1895-99 1899-1903 1903-09 1909-15

Gaeta Firen%e Pisa Spc:i:ia Catania Roma Lecce A ncona

Pas(1Lrnle Napolitano Pasquale Napolitano Pas(1uale Napolitano Angelo Scalmana 1\ngelo Scalmana

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174

Le bande musicali del Regio Esercito

94° REGGIMENTO (Brigata Messina) (1884) "Impetuosa messanensis 'legio" 1884-87 1887-88 1888-91 1891 -96 1896-99 1899-1903 1903-09 1909-15

Lecce Firenze Spezia Pisa Messina Roma Catanzaro Fano

Ettore Ricci Ettore Ricci E ttore Ricci Ettore Ricci .Ettore Ricci fino al 1901 E ttore Ricci Giocondo Simone Edoardo Castrucci


T capi-musica Reggimento pel' Reggimento

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GRANATIERI 1 ° REGGIMENTO "Granatieri di Sardegna" (1659) '~mele guardie!" 1860-61 1861-62 1862-64 1864-67 1867-69 1869-71 1871-75 1875-77 1877-82 1882-84 1884-88 1888-92 1892-97 1897-98 1898-1902 1902-15

Napoli Firenze Siena Terni Udine Venezia Roma Velletri Genova Modena Livorno Firenze Chieti Parma Piacenza Roma

G iuseppe Malinconico

Angelo Montanari i\ngelo J\fontanari Angelo Montanari Angelo Montanari Angelo Montanari Giovanni Tarditi i'vlichele Zappalà

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176

Le bande musicali del Regio .Esercito

"Alla viola di Parma", canzone-marcia, versi di B. Zampiga, musica di Pietro Bonferoni. Parma: Tip. Bartoli, 1900. Eseguita la prima volta il 16 gennaio 1900 dalla banda del 2° Reggimento Granatieri in Parma, Piazza Garibaldi \

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I capi-musica Reggimento per Reggimento

2° REGGIMENTO "Granatieri di Sardegna" (1814) "A me le guardie!" 1860-61 1861-62 1862-63 1863-64 1864-66 1866 1866-68 1868-69 1869-71 1871-75 1875-77 1877-81 1881 -82 1882-84 1884-88 1888-92 1892-97 1897-1902

Firenze Napoli Siena Rieti Firenze Lodi Udine Treviso Venezia Roma Viterbo ·Genova Reggio E milia Ravenna Llvorno Firenze Foggia Parma

1902-15

Roma

Giuseppe Tutrinoli Giuseppe Tutrinoli G iuseppe Tutrinoli Giuseppe Tutrinoli Giuseppe Tutrinoli Piero Bonferoni Piero Bonferoni fino al 1901 Piero Bonferoni, poi Antonio Lotano ... Pasquale Napolitano; dal clic. 1912 Giuseppe Manente Nicolò Ricci

3° REGGIMENTO "Granatieri di Lombardia" (1859) ''Acerrimus hostibus" 1861 -64 1864-66 1866-67 1867-69 1869-70 1870-71

Napoli i'vlilano Venezia Bologna Modena Messina

Angelo Gnocchi Angelo Gnocchi

Giacomo Calascione Gaetano Valenza Nel 1871 divenne il 73° Reggimento Fanteria

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177


Le bande musicf.l.li del Regi-o Esercito

178

4 ° REGGIMENTO "Granatieri di Lombardia" (1859) "Sempre avanti ad ogni costo" 1861-62 1862-64 1864-66 1866 1866-67 1867-69 1869 1869-70 1870-72

Napoli E mpoli Milano, Venezia Treviso Bologna Ravenna Modena Catania

\Venceslao Zavertal \Xlenceslao Z avertal \Venceslao Zavèrtal \Venceslao Zavertal Wenceslao Zavertal

Generoso Risi Generoso Risi

Nel 1871 divenne il 74° Reggimento Fanteria

5° REGGIMENTO "Granatieri di Napoli" (1861) "Ignis in corde" 1861 1861 -62 1862-63 1863-65 1865 1865-66 1866-68 1868-69 1869-70 1870-71

Livorno Temi fiiren%e Ancona Napoli Firenze Padova Mantova Caserta Napoli

Giovanni Battista Frosali

Nel 1871 divenne il 75° Reggimento Fanteria

6° REGGIMENTO "Granatieri di Napoli" (1861) "Con l'ardire la gloria" 1861 1861-62 1862-64 1864-65 1865-66 1866 1866-69 1969-70 1870-71

Firenze Rieti Firenze Ancona Napo]j Firenze Padova Caserta Padova

Pietro Musone Pietro Musone Pietro Musone

Nel 1871 divenne il 76° Reggimento Fanteria


[ capi-musica Reggimento per Reggimento

7° REGGIMENTO "Granatieri di Toscana" (1862) "Tusci ab hostium grege legio vocati luporum" 1862-64 1864-66 1866 1866 1866-67 1867-69 1869-70 1870-71

Milano Napoli Caserta Milano Rieti Modena Llvorno i\fodena

Giuseppe Vaninetti Giuseppe Vaninetti Giuseppe Vaninetti

Nel 1871 dive nne il 77° Reggimento Panteria

8° REGGIMENTO "Granatieri di Toscana" (1862) "Tusci ab hostium grege legi<> vocati luporum" 1862-64 1864-66 1866 1866 1866-67 1867-68 1868-69 1868-70 1870-71

Milano Napoli Gaeta Genova Ternj Modena Reggio Emilia Palermo Cuneo

Nel 1871 divenne il 78° Reggimento Fanteria

V

179


180

Le bande musicali del Regio Esercito

Le divise dei Granatieri nel tempo. Nella seconda cartolina si noti il trombettiere e, dietro di lui, il tamburo maggiore.


PARTE TERZA

I CAPI-MUSICA

.

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182

Le bande musicali del Regio Esercito

Spigolando nei libri e nei giornali riportati in bibliografia, abbiamo tratto quelle note biografiche e artistiche che riguardano i capi-musica. Nessuno, dico nessuno di tutti i musicisti elencati - molti dei quali valenti - ùsulta citato nei recenti dizionari dei musicisti, mentre qualche scarsa notizia si poteva trovare in qualche pubblicazione fin verso gli anni Trenta del secolo scorso. Uo'ecce:r.ione fa lo studioso Marino Anesa che ha recentemente pubblicato una Discografia e un Dizionarioper la musica italiana per bandct, lavoro quest'ultimo cui l'autore è lieto di aver a suo tempo collaborato e al quale si è rifatto, ove possibile, in queste note biografiche. Buona parte delle immagini dei capi-musica sono state tratte dal giornale Musica del 1904, e sono state oggetto di accurato restauro a cura di Franco Filanci.


I capi-musica - Note biografiche

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Aghemo, Pietro Carlo (Moncalieri 1889 - Torino 1964). Studiò musica a Torino con Pagella, poi pianoforte e composizione con Palombi, Falchi e Respighi al Liceo musicale di S. Cecilia di Roma, dove nel 1916 si diplomò con Vessella in strumentazione per banda. Nel 1913 aveva vinto il concorso per capo-musica nel 59° Panteria, per passare nel 1915 al 51 °. Dal 1<> settembre 1920, a seguito di un concorso nel quale present ò una Fantc1sic1 sinjònica in 4 tempi di for ma ciclica i-spirata alla Passione di }lalia di Sem Benelli, su 14 concorrenti, di cui 5 non militari, divenne direttore della banda della Regia Marina (Musica, XIV, 1920, n. 17). Restò in servizio fino al 1954. Diede un notevole impulso ,ùla banda e la diresse in concerti in Italia e all'estero. Pu autore dì opere liriche, musica sinfonica, da camera, strumentale e per banda, di cui esistono anche incisioni (De Angclis; Galuppini).

Alari. Compose la 1\tlania d'ordinanza del Reggimento Granatieri Guardie, ridotto da Ermanno Cordero di Montezemolo.

Alessio, Luigi. Capo-musica del 43° Fanteria all'inizio della guerra mondiale, nel 1927 vide premiata dall'ecl.itore Belati una sua composizione per banda.

Alpigiano, Giovanni (Guglionesi 1876- Napoli 1954) . Intraprese gli studi musicali con il padre adottivo, il mus.icista Liborio Manente, ma soltanto nel 1927 si diplomò al Conservatorio di Napoli in strumentazione per banda. Sull'esempio del fratelLuigi Alessio lastro Giuseppe Manente nel 1895 si arruolò come musicante nella banda del 53° Fanteria; nel 1898 iniziò la carriera di direttore

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184

Le bande musicali del Regio Esercito

di banda nella Regia Marina (ma il suo nome non compare nel saggio di Gino Galuppini): imbarcato su navi ammiraglie, nel 1900 e 1901 partecipò alla spedizione in Cina, e a Shangai diresse in un concerto tuttè' le bande delle marine della coalizione. Nel luglio 1903 vinse il concorso per sottotenente capo-musica nel Regio Esercito e fu assegnato al 43° Fanteria di guarnigione a Parma. Postosi in aspettativa dal 1906 al 1908, soggiornò negli Stati Uniti dove diresse le bande cli Mariden e di Ne,v I laven. Rientrato in Italia, riprese sevizio con la banda del 14° Panteria a Foggia. Nel luglio 191.1 fece parte a .Montecatini 'lèrme della cornnùssione giudicatrice del concorso nazionale per bande assieme a Ruggero Leoncavallo, Giovanni Pennacclùo e Giuseppe Manente. Dal 1912 al 1918 diresse la banda del 13° Fanteria all'Aquila. Durante la. difesa sul Piave compose una Fantasia 1J1ilitare dedicata al duca d'Aosta che fu eseguita in prossimità del fronte assieme a un grande coro di guerra cantato dai soldati (iVlusica, 15 febbraio 1918). Dal 1919 al 1921 fu a capo della banda del presidio di Pola e pu bblicù con Camellini di Bologna una fantasia descrittiva, Guerre, 1915-17, dedicata al duca d'Aosta che gli fece dono di una spilla d'oro e lo insignì della Croce per merito di guerra e del titolo di cavaliere. Dopo lo scioglimento delle bande reggimentali, rimase a Pola come direttore dell'orchestra sinfonica. Dal 1925 si stabilì a Capri dove per anni diresse la banda comunale; nel 1939 fondò e diresse la banda dello spoletrj fìcio del Regio Esercì to a Torre A.nnun'/.i.ata, fì no alla sua distruzione per i bombardamenti. Dal 1941 al decesso collaborò a Napoli con la casa editrice Pucci. Fu autore cli 4 opere liriche, 2 operette, musica sinfonica, da camera, strumentale e per banda. Tra queste, su testi di Giuseppe Abate, compose Inno di gi,erra, la hri,gata Pinerolo sul Volkovniak, novemhre 1916 e nel 1917 la fantasia deserittiva Gli eroi del 13° Fanteria davanti r.z Doherdò, marcia di guerra (Altro Molise in internet).

Amadei, Amedeo (Loreto 1866 - Torino 1935). Figlio di Roberto, maestro di cappella della Casa cli Loreto, a sua volta di Pietro che lo aveva preceduto nello stesso incarico, si diplomò all'Accademia Filarmònica di 13ologna in composizione (1888) e in ·pianoforte (1889). Nel 1889 vinse il concorso per capo-musica del 73° Fanteria. Scrisse Musica per la ,ginnastica musicata. La casa editrice Lapini di Firenze pubblicò la mazurca Cecilia, che era stata premiata alla gara nazionale dell'anno 1896 (/ LI cronaca musicale, ottobre 1896). Nel 1906 vinse con Plectr11m il primo premio nel concorso per un Inno mandolinistico da eseguirsi a Como in occasione della gara internazionale di estudianti.ne, indetto dal periodico musicale li Plettro (V.Arte melodrarmnati'ca, 31 luglio 1908). Nel 1908 nella Biblioteca dei musicisti italiani della


I capi-musica - Note biognifìche

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Casa Editrice Musicale di Nlilano, pubblicò cwc1ue ballabili per pianoforte (Il Giornale dei musicisti, 1908). Nel 1908 ricevette una speciale menzione al concorso indetto dalla Casa E dizioni Musicali Italiane di Milano per due ballabili, una mazurk,'l e una polka (La Musica, 30 luglio 1908). Nel 1909 risultò vincitore al secondo concorso di composiY.ione indetto dalla rivista Il Plettro (La J\tfusica, 19 settembre 1909). Nel 1911 vinse su 43 concorrenti il concorso indetto dal giornale Lo spettacolo per musicare l'operetta di G. Dranetti La.favola della principessa (i.vf.ttsicct, 22 gennaio 1911) e subito dopo quello riservato ai militari per musicare l'inno dei Timtori (Arr et Lahor, giugno 1911, p. 456). F u inoltre autore di musica sinfonica, da camera, strumentale, sacra e per banda, nonché della colonna sonora per il film Fahiola; diresse la rivista Vita mandolinistica (1907-1 908) e fo attivo anche come pianista, direttore d'orchestra, di coro. La sua operetta in d ialetto piemontese Tl'ass maifait parei! nel 1921 rimase in carte llo ne al Teatro Rossini di Torino per 325 rappresentaY.ioni (De Ange]js; Schmidl; Sessa). La sua musica per strumenti a plettro è oggi largamente edita e l'esecuzione fa parte del repertorio di queste orchestre, di solisti e di duo per mandolino e chitarra. Un indizio della popolarita è data dalla circostanza che negli ultimi anni sono state pubblicate in Giappone non meno cli quindici sue composiY.io ni per lluesti strumenti.

Anloroso, Francesco (Salerno 1874 - Napoli 1916). Studiò al Conservatorio di Napoli trombone, pianoforte, armonia. A rruolato nel 50° Panteria di stanza a Bologna, studiò composizione con Giuseppe lVIartucci e nel 1903 vinse il concorso per sottotenente capo-musica del 24° Fanteria. Pu attivo come composito.re cli musica sinfonica, da camera, strumentale, per banda. Con il valzer I11resse vinse il concorso indetto nel 1908 dalla Casa E dizioni Musicali Italiane di Mi.lano (Ars et Labor, 1908, p. 674). Nel 1908 pubblicò a Napoli con l'editore Izzo la marcia rnilitare per banda Les fctmbotttinem:, (Ar., et Labor, novembre 1908, p. 684). Nel 1909 risultò vincitore al secondo concorso internazionale d i composizione indetto dalla rivista li Plettro di Milano (l'Vlttsica, 19 settembre 1909), premio che tornò a vincere nel febbraio 1911 co n il valzer Charme (Musica, 19 febbraio 1911), nel 191 2 co n Polaccct (lvfNsica, 16 giugno 1912) e ancora nel 1913 (Musica, 23 marzo 1913). Nel 19l 1 terminò la scena biblica in due parti li maledetto, che eseguì a Novara con la ba nda e un mese dopo fece udire al pianoforte, suonato da lui stesso, all'Istituto Hrera (M11sicc1, 2 luglio 1911). N el concorso del periodico A rte mandolinisticct di Genova ottenne due grandi diplo mi (Mt1sica, 23 dicembre 1911). Due sue composizioni per mandolino e chi tarra (Serenata spagnola e L.'inccmto di una sera) sono state incise recentemente in ccl. Scrisse anche l'opera Caino (lV!t,sica, 26 febbraio 1908), ma non sappiamo se fu eseguita.


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Le bande musicali del Regi,o Esercito

Antonini, Angelo, capo-musica del 18° Fanteria, fu autore di diverse composizioni per banda. Con la marcia militare Da Desenzano a Bresàa nel 1888 si segnalò al primo concorso per musica per banda bandito dall'editore Ricordi; lo stesso anno pubblicò il galop Avanti sempre, Savoiri! (Fi: Lapin.i)."

Artini Artino, capo-musica dei reggimenti 23° e 38° Fanteria, fu uno dei rnigliori allievi del maestro Archimede Montanelli, docente della scuola di musica di Carrara dal 1883 al 1893 (Compagno, p. 372). Compose marce e brùlabili per banda.

Ascolese, Domenico, capo-musica del 68° Fanteria era fratello di Raffaele del 4° e Gennaro del 79°. Autore di Artino Artini diverse composizioni per banda, assieme ai fratelli pubblicò Alhum etitreo per bandc,; Al campo di Asmctm; Sencgè; Coatit; Keren; In riva al mar Rosso; Kas.wla (C.i\il.1\il., 1Osettembre 1896). Dedicò al principe Vittorio Emanuele di Savoia, sposo con la principessa E lena, La 1'vfonteneg1ina, nuovo ballo di società su paxole di Carlo d'Aquino (FiJ·enze, ed. Pilade del Conte, 1898). Dal 1922 al 1938 djresse la banda di Costa Masnada, Como.

Ascolese, Gennaro, capo-musica del 79° Fanteria e fratello di Raffaele del 4° e di Domenico del 68° .. i\utore di diverse composizioni per banda, pubblicò la marcia Patria (Lapini, 1888) e assieme ai fratelli Album eritreo per banda; Al campo di Asmar-a; Senr!fe; Cqa(it, Keren; Tn riva al mar Rosso; Kassct!a (C.J\1.Af., 1Osettembre 1896),. N d 1898 partecipò con la banda al concorso di esecuzione de.ile musiche militari cli Torino, eseguendo al Teatro A.16eri le Scene pittoresche cli Massenet.

Ascolese, Raffaele (Catania 24 agosto 1855 - Erenze 19 dicembre 1923). F iglio di un uf6ciale dell'esercito borbonico, studiò composizione al Conservatorio cli Napoli: «Abbiamo letto varie composizioni del giovane professore di corno da ca.cci a sig. .Ascolesi; vi si nota più la spontaneità che l'arte. Essendo questo valoroso suonatore tanto bene disposto per la composizione, e di giovanissima età, perché non si dedica a più forti studi?» (La lVlusic(,/, 2 settembre 1876). In quegli anni aveva infatti composto alcuni ballabili (editi da Orlane.li cli Napoli) che venivano suonati con successo come intermezzi nei teatri napoletani. «Dopo un rigoroso concorsm> bandito nell'aprile 1877, su 21 concorrenti fo nom.inato capo-m usica


f capi-musiCt.t -

N ote biogmfi.che

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ciel 4° Fanteria (Napoli A4usicale, 5 luglio 1877). Esordì con la banda al G iardino Bellini di Catania la sera di domenica 23 settembre 1877. Particolare accoglienza ebbero la sua polka cantabile L'm~gellino e il valzer cantabile La Jionzia, eseguiti dalle primedonne nel carnevaJ.e 1878 al Teatro Comunale della città etnea. D opo lo spettacolo un corteo cli ammiratori accompagnò all'albergo la carrozza delle cantanti con la banda del 4° in testa, trattenendosi a suonare sotto i balconi sino all'una di notte (Rivista Tecttrctfe f\!Ie/odrammatica, 14 aprile 1878). Considerato uno dei migliori, nel 1882 su incarico del Comune di Roma provvide al riordino della Banda !Vlunicipale di Roma. Per speciali meriti artistici nel 1883 fu insignito della croce cli cavaliere della corona d'Italia. Ricevette dal i\!Iinistero della G uerra diverse incombenze: compose la l\1arcia d'ordinanzp del 4° e dell'84° Reggimento Fanteria (partiture: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, Archivio); la marcia militare Bri,gata Rave11nc1 (nel 1888), le marce d'ordinanza per i nuovi reggimenti d'artiglieria (1 888), e fu incaricato del riordino delle fanfare della cavalleria e delle musiche militari nella colonia Eritrea. Diresse li metronomo, pubblicazione di musiche p er banda. Il 16 ottobre 1888, in occasione della visita a Napoli dell'imperatore di Germania Guglielmo 11, diresse tutte le bande riunite del Corpo d'Armata nella sua fantasia militare descrittiva (Afosica, 16 luglio 1911 ). Nel marzo 1897 diresse un concerto all'Acquasola di Genova. 11centro dell'atte1wione fu l"'i\gape sacra" dal Parsifal: «J,a musica di \Vagner era interpretata degnamente e il pubblico ammirò e si entusiasmò per la strumentazione, la direzione e l'esecuzione del lavoro magistrale. Lode al maestro, dunc1ue, e lode a tutti quei bravi fìgliuolj del 4°>> (La cronaca musicale, anno II, n. 3) . Nella stessa località, nel luglio 1897 diresse un concerto affollatissimo di pubblico, in quanto nel programma era compreso l'intero terzo atto della Bohème. «L'istrumentazione e l'esecuzione furo no tanto perfette, ogni sfumatura e ogni piccolo accento furono talmente rilevati, che noi, suggestionati anche dal silenzio assoluto del pubblico che, come noi, ascoltava attento, abbiamo risen tita più l'impressione di essere in teatro che in giardino all'aperto, più di sentire un'orchestra che una banda» (La cronaccz musicale, anno II, n. 7). Nel 1898 partecipò con la banda al concorso di esecuzione delle musiche militari di Torino eseguendo al Teatro Scribe La cava/catcz delle valchirie di Wagner. ln occasione della Festa dello Statuto del 23 marzo 1899 un coro cli 500 militari, da lui istruito e diretto, cantò l'inno-marcia Alla bandiera del 4° R4f!,gime11to cli Fcmteria, che lo stesso aveva musicato su parole del capitano Nicola Maria Campolieti. L'editore Ricordi, che aveva pubblicato I' luno nella riduzione per canto e pianoforte (L1 cronaca musicctle, anno IJl, 1898, n. 6), ne fece omaggio di una copia a ognuno dei 500 esecutori. Seguì il coro dei L ombardi di Vercli e, come bis, il coro dei Pmitani di Bellini (G.M.M., 30 marzo e 6 aprile 1899). Jl 25 agosto 1900, in piazza del Popolo cli 1\scoli Piceno

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Le bande musicali del Regio Esercito

diresse con la banda in modo magistrale l'intera Tosca di Puccini (C.M.M., 30 agosto 1900). «Il 3 aprile 1904, la Banda del 4° Reggimento di Fanteria, diretta da Raffaele J\scolese, in piazza del Mercato a Firenze eseguì l'inno a Eghin lsicJ , musicato dall'imperatore Guglielmo che fu accolto da una fragorosa ova:r.ione; omaggio al geniale alleato ed ospite» (lVlusica e Musicisti, 15 maggio 1904, p. 318). li presidente della Repubb.lica Francese lo nominò Ufficiale dell'Accademia cli Francia (Ars et Libor, 1906, p. 844). Nel 1911 fu nominato dal re di Montenegro cavaliere dell'ordine di Danilo I (1Wttsica, 26 marzo 1911). Eguale onorificenza gli fu conferita dal re di Romania. Nel. giugno 1906, per i trent'anni di servizio, gli ufficiali del 4° Reggimento Panteria gli offrirono una grande medaglia d'oro, i sott'ufficiali una bacchetta d'avorio con la targa in oro, i musicanti una pergamena. Per la banda del suo reggimento compose la marcia Ricordo della banda del 4° .Fantetict (Firenze: Forlivesi, 1900, partitura) . Nella lunga carriera era stato maestro di molti giovani poi diventati capi-musica militari (A ,:r et Ltibor, gennaio 1907, p. 150). Dopo 33 anni di servizio lasciò la direzione della banda del 4° Fanteria. Tn occasione dell'ultimo concerto a Firenze gli fu donata una grande medaglia d'oro con l'effige di Guido Monaco con un ordine del giorno del colonnello comandante (Ar.r et Lc1bo1~ aprile 1910, p. 292, con fotografia del maestro e della medaglia). Essendo trasferito il 4° ad altra sede, passò alla direzione della banda dell'84° che era di stanza a Firenze. Nel novembre 1919 era ancora in servizio presso questa banda (Jtiando fu nominato cavaliere dell'ordine dei SS Maurizio e Lazzaro. Collaborò con l'editore Ricordi per strumentare le musiche delle sue collane. Compose sinfonie, musica vocale, sacra, per pianoforte e per banda (Orrù; Schm.idl). Pubblicò con l'editore Cottrau la mazurca Bella come ii sol d'aprile, dedicata all'imperatore del Brasile Don Pedro II, in visita in I talia. Precedentemente aveva presentato un'altra mazurca, Cri cri, al concorso Ri~cio di Napoli (Napoli 1'1J1,1sicale, 14 aprile 1877). Nel 1883 scrisse Savf!ia-WitteLrbctch, inno marcia s11 motivi della.fanfara e J\llarcia Reale italiana e dell'inno bavarese per le nozze del duca di Genova: con i ringraziamenti, ricevette un gioiello. Nello stesso anno dedicò Una visita in Italia alla regina J\faria Pia di. Portogallo, ottene ndo in dono una spilla di ametista contornata di brillanti. Nel 1888 dedicò all'imperatore di Germania Fantasia militare desaittiva per bande, efanfare in disMnza: Bivacco, Silenzio, A/ha, S v~glùi, Ad11nata, lvlarcia, Battaglia, Lamento deije,iti. Fu eseguita a Napoli il 16 ottobre da tutt~ le musiche riunite del X Corpo d'Armata. Nella graduatoria dei premiati al concorso internazionale CariUon di Laeken, Brnxelles, nel dicembre 1894, nella categoria musica per banda, armonia, ricevette una menzione onorevole (G.J\.1.A1, , dicembre 1894). Tre fratelli Ascolese erano capi-musica: Raffaele del 4° Fanteria; Domenico del 68°; Gennaro del 79°. Pubblicarono assieme Al/mm eiitreoper banda; A l campo di Asmara; Senajè; Coatit, Keren; In n·va al 11tar .Rosso; Ka.rsalc, (C.1\1.JÌtf.,, 1Osettembre 1896). L'11 marzo 1898 inviò al ComL1ne di Carrara la sua Fantasia militare per banda propone ndone l'acquisto: fu emesso il mandato di pagamento di 8 lire (Compagno, p. 124). Parte delle musiche si trovano presso la Biblioteca privata Traini di Permo. La sua mazurka L'Unione Sarda, scritta nel 1890 in occasione della nascita cieli'omonimo giornale, il 6 gennaio 1990 nelle manifestazioni per il centenario della fondazione fu eseguita in teatro, e fa ancora parte del repertorio


I capi-musica - Note biografi'che

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delle bande musicali cli Cagliari, mentre nel 1893, su parole del tenente Nicola Maria Campolieti, compose Addio alla Sctrd~gna (L'Unione Sarda, 5 gennaio 1990).

Avallone, Vincenzo, musicante nel 35° Fanteria, compose la sinfonia E ntrata in Napoli di S.i\l[. Umberto I il I 7 novenh,:e 1878.

Azzaroli, Alfredo (Appianano 1852 - Brescia 18 agosto 1892). Nel 1881 si diplomò in tromba al Conservatorio di Ivlilano. Capo-musica del 33° Fanteria, fu autore di alcune composizioni per banda.

Baffigo, Pompilio (1883 - 1940). Si diplomò al Liceo musicale di S. Cecilia cli Roma studiando con Alessandro Vessella. Nel 1913 era capo-musica del 18° fanteria. Un vecchio m usicante, Enrico Leone, nel libro Une, vita per la handa di Sergio Masciarelli ricordava: «Nel gennaio 1915 ero a Chieti, allievo musicante de.ila banda militare del 18° Fanteria. In un freddo mattino giungevo un po' tardi alla prova d'insieme, il maestro Pompilio Baffigo aveva appena iniziato la concertazione. Stavo per entrare in sala, ma mi fermai sul limitare della porta, colpito all'improvviso da un'onda sonora. Ero rimasto lì, immobile, q uasi incredulo... non avevo mai sentito una banda. suonare così l'lncompùi!a cli Schubert. Era un canto celestiale, tutti cantavano, i gravi, i flicorni, le ance delle diverse famiglie fuse nella dolcezn delle belle frasi: gli strumenti, nell'amalgama dei tempri, in un meraviglioso assieme, creavano un effetto inesprimibile a parole, mentre la sinfonia scorreva nelle sue stupende armonie». Dopo il 1 conflitto mondiale divenne direttore cli bande civili. Nel novembre 1922 a capo del Gran Concerto Città cli Chieti vinse il concorso tra le bande presenti al Convegno Bandistico di Roma, ricevendo la medaglia dorata offerta dal re. Fu autore di composizioni per banda e cli alcune per fisarmonica (J/ !Yfu.ricistct, 1938, n. 11-12, p. 220). (>

Balbi, Serafino (Pontedecimo, 1835 - ... , 1912). Nel 1852 si arruolò come clarinetto piccolo nella banda del 3° Fante.ria. Nel 1857, mentre il reggimento era cli guarnigione a Cagliari, suonò come violinista nell'orchestra del Teatro Civico (Orrù). Nel 1860 fu nominato capo-musica del 52° Fanteria cli nuova formazione. In un concerto dato al Teatro del Pavone di Perugia con le sue composizioni fece mettere in evidenza i suoi virt1.1osi solisti: vennero eseguite Variazioni per quc,rtino sul Carnevale di Venczja e una Fantasia per flauto e clarino sull'opera mia Padilla di Donizetti (Co,.riere dell'Umbria, 27 novembre 187 5). Dato il caloroso successo queste composizioni vennero ripetute in diverse occasioni. Dopo il congedo, dal 1883 al 1905 fu docente cli musica e direttore della banda di Città di Castello. Qui il 16 aprile 1893 rappresentò presso gli Accademici Illuminati la sua operetta La villeggialttrc1. Compose marce, ballabili e sinfonie per banda, tra cui la popolare Un saluto a Ctwliari (Sessa).

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Le bande musicali del Regio Esercito

Baldi, Alberto. Nel luglio 1898 diresse la banda del 58° Panteria al concorso di esecuzione delle musiche militari di Torino eseguendo al 1èatro Alfieri l'ouverture Sait! di Bazzini. Si conoscono alcune composizioni per banda.

Balletti, Domenico, capo-musica del 46° I;anteria. «Le bande musicali del 45° e 46° Fanteria gareggiano per offrire al pubblico nei loro concerti dei programmi attraenti per novità, per bellezza di musica e per esecuzione accurata. Fra tanto nobile gara quello che ci guadagna è sempre il pubblico che assiste numeroso e applaude i valenti esecutori» (G.1\1.i\tI., 11 giugno 1893). E ancora qualche giorno dopo: «Le bande militari del 45° e 46° Reggimento, hanno la virtù di mutare la vasta piazza Vittorio Emanuele [di Veronal in una sala di concerto per l'attenzione e l'entusiasmo col quale vengono sentiti gli svariati e scelti programmi. Preite (45°) ha fatto sentire il primo atto dei Pagliacci da lu.i maestrevolmente ridotto. Balletti ha esegi.ùto perfino l'intera opera Aida, inappuntabilmente. Maestri ed esecutori ebbero ovazioni a iosa» (C.1VI.i\1I., 23 luglio 1893). Nel 1898 con Ja banda partecipò al concorso di esecuzione delle musiche militari di Torino, eseguendo al Teatro Alfieri la 2° Rapsodia t11{gherese di Liszt.

Banchieri, Giovanni. Sergente vicecapo-musica del 92° Fanteria. Fu autore di musiche per banda: nel 1897 e nel 1898 due sue composiY-ioni f·urono premiate nei concorsi dell'editore Devasini, e nel 1912 in uno dell'editore Belati.

Barcone, Francesco (Sulmona 1849 - Messina 1908). Essendo suonatore in una banda militare di guarnigione a Parma, studiò contrappunto alla R. Scuola di musica dal 1876 al 1878. Nominato maestro di musica a Rapolano (Siena) lasciò l'esercito e la scuola. Nell'ottobre 1884 fu nominato capo-musica dell'89° Fanteria di nuova istituzione a Bologna. Di stanza a Messina, all'alba del 28 dicembre 1908, assieme a un grande numero di componenti la banda perse la vita nel terremoto che distrusse la città. Compose la J\;Jmria d'ordincmza dell'89° Reggimento Fanteria èlJartitura: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, Archivio) e fu autore di alcune composi7.ioni per banda.

Ba.risone, Secondo. Negli anni Settanta e Ottanta fu capo-musica clcll'8° Fanteria.

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Barreca, Domenico (Terranova, Reggio Calabria, '1848 - Catania 1922). Orfano dei genitori, studiò musica nel Real Orfanotrofio Provinciale della Prima Calabria Ultra di Reggio. Dimesso per limi ti di età, con tinuò nel paese natale con Achille Longo, padre di Alessandro. Nel 1871 si arruolò come band ista nel 21 ° Fanteria e tra il 1874 e il 1879 durante la permanenY.a ciel reggimento a Brescia si diplomò a j\filano in clarinetto e armonia. Dal 1878 diventò capo-musica del suo reggimento. Quando era a .rvlilano, data la riconosciuta competenza venne invitato a far parte della commissione giudicatrice delle 264 composizioni inviate nel 1888 alla prima edizione del concorso Ricordi per musica per banda. In pensione, dal 25 luglio 1893 fu nominato a chiamata diretta senza concorso per dirigere la Banda Municipale di Catania, posto che occupò per 27 anni, fino all'agosto 1920. Nel 1895 vinse la medaglia d'oro al raduno di bande a Roma in occasione delle manifestazioni per "Roma libera".


I capi-rnusic11 - Note biografiche

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Fu autore di diverse composizioni per banda (edite da Sciabilli, Devasini, Lapin.i, Rico rdi) e ne strument<ì alcune per .l'editore Ricordi (Agostino f orm ica. Il maestro Domenico Barreca, in RC(ge1ùts, X, 2007, n. 2, pp. 115-120) .

Barrochet, Luigi. Capo-musica del 18° Fanteria, nel 1888 diresse la banda di Germignaga e dal 1909 al 1918 quella d i Colnago. Collabo rò con Ricordi per la strumentazione di musiche per banda e fu autore di al.cune composizioni.

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Ba1·tolucci, E1·nesto. Nel 191 4 era capomusica del 10° Fanteria di stanza a Bari.

Battista, Paolo (Casarano 1868 - . . . l 915). D 'Andrea lo indica come Battisti. Studiò con Carmelo Preite e Alessandro Vessella. Fu anche fl autista e pianista. Nel 1893 su 40 aspiranti vinse il concorso per capo-musica del 61 ° FanErnesto Bartolucci teria. Le prove consistettero neD.a e laborazione cli una melodia di Durand contrappuntandola a 4 voci; in una riduzione per banda; nella composizione di 4 melodie per strume nrj diversi e .in una prova pratica di direzione. Passato alla direzione della banda del 18° fan teria, il 30 agosto 1900 in piana S.Marco a Venezia eseguì il terzo atto della Tosca. Fece parte della commissio ne giudicatrice del concorso bandito dall'ing. Roberto Maccaferri delle Terme di Cascina (Pisa) per una i\ilarcia 1ni/it11re. (L1/-frte melodraJ1JJ11atica, 7 giugno 1905). Il 4 luglio 1907 venne concesso che la banda del 18° Fanteria cli stanza a Pisa partecipasse all'accademia di ginnastica al Teatro Verdi di Car rara, «dietro pagamento del compenso, del .rimborso spese cli viaggio, de i diritti d'autore e del vitto». La banda cittadi na accolse gli ospiti alla stazione, poi c1uella militare eseguì davanti al comune Un salti/o a Cmrara composta dal maestro Batti.sta per l'occasione. Ringraziando per il caloroso saluto della folla, donò la partil1.1ra alla città. N e l gennaio 1908 fece omaggio aJJa banda della città della nuova marcia Cc11-r11ra (Compagno, pp. 164 e 168). Nel 1914 fo a capo della banda del. 1° Fanteria. All'inizio della guerra, mentre era al fronte venne avvisato anonimamente che la moglie aveva una relazione con un suo amico. Chiese un permesso e rientrò a casa a notte inoltrata; scopertoli sul fatto, fu ferito dall'amante de.ila mogLic, m orendo in ospedale due giorni dopo, i.l 5 luglio (D'.Andrea, pp. 201 -202). Il Conùre meridiontl!edi Lecce del 2 agosto 1915, cfando la no rjzia della morte, riportava che fu autore di musica vocale, inni, composizioni corali e per banda e che al.cune composi:t.ic.mi erano state premiate in concorsi a Venezia, Genova, Firenze e Bruxelles. Compose la 1vfctrcict d'ordinanza del 18° R~ggùnento Dmte,ia (partitura: Ro ma, Ufficio Storico dell'Esercito, Archivio). Pubbl icò

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Le bm1de musicali del Regio Esercito

la canzone Nu gua,glione n'ammorato, «musica scritta con brio e buon gusto» (G.M.M. , 6 agosto 1893).

Belati, Tito (1865 - 19 41). Nel 1890, a 25 anni, fu nominato direttore della banda dell'Unione Musicale Italiana di Lione. Ri- " entrato in Itali.a divenne capo-musica del 35° Fanteria, nel 1898 partecipò con la banda al concorso di esecuzione delle musiche militari di Torino eseguendo al Teatro Scribe l'ouverture Saul di Bazzini.. Nel 1900 fondò e diresse l'omonima casa editrice musicale che pubblicò soltanto repertorio bandistico, con sede prim a a Foggia e poi a Perugia, dedicandosi anche a fabbricare strumenti musicali. Fu autore di musica per banda. Mariano Barto.lucci compose la marcia In memoria di Tito Belati, di repertorio ancora a Trapani.

Bellini, Vittorio (Pistoia 1841 - 1921). Figlio del compositore Giuseppe, studiò con Teodulo Mabellini a Firenze e diventò pianista e suonatore di tromba. D iresse la banda del 56° Fanteria, poi, co ngedato, dalla fondazione ciel 28 maggio 1865 quella di Monsumanno dove, il 20 luglio 1879 diresse la 1Vlc1rcia Giusti che aveva composto per l'inaugurazione del mo nume.nto a Giuseppe G iusti. Per quarant'anni fu a capo· de.ila banda di Pistoia, dove diresse per quasi•cinquant'anni anche l'o,rchestra del teatro Manzoni e del Teatro Politeama, e dal 1882 fu anche docente di strumenti a fìato. Nel 1884 al Teatro l\fanzoni diresse la sua opera Il 1i"torno del/.'esule. Il 14 maggio 1899 diresse la banda in un concerto ricordo per Mabellini in cui presentò una sua composizione dedicata al maestro (Paradiso, pp. 174-17 5). La banda musicale di Mon sumanno Terme porta il suo nome e la città cli Pistoia gli ha intitolato una strada.

Benatti, Giovanni. Nel 1865 lo troviamo a Parma a capo della banda del 27° Fanteria.

Bernabei, Agoardo (Umbertide 1864 - ...). Figlio di Antonio, compositore di musica sacra, studiò composizione a FirenY.e con Teodulo Mabellini e pianoforte éÙ Liceo di Catania. A 19 anni lavorava come direttore d'orchestra. Nel 1884 vinse il concorso per capo-musica del 1° Fanteria, Congedato presto,


I capi-musica -

Note biognifiche

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nel 1888 fu direttore della banda di Trapani, nel 1891 di Velletri, nel 1896 cij Vicenza, poi di Padova e nel 1902 di Reggio Calabria. Qui diresse una scuola di musica fino al 1908, scampando al terremoto che distrusse la città, dove ritornò per pochi mesi nel 1919. Nel giugno 1904 aveva partecipato con scarsa fortuna al concorso per il posto di direttore della Scuola cli musica e della banda di Carrara. Nella domanda indicava che veniva da Rapolano (Siena). Nel 1906 fu chiamato a far parte della giuria al concorso internazionale di musica all'Esposizione di l'v1ilano. Fu autore di tma 1\1essa di requiem per Vittorio Emanuele II, di un Hommage à l'.A17néefrançaise, esegtùta il 12 novembre 1911 al Trocadero cli Parigi e che fu offerta dal I'vfinistero della Guerra italiano per l'acguisto delle bande militari francesi (Musica, 31 mar7.o 1912), e.li musica sacra, sinfonica, per canto e pianoforte, per banda. In memoria del terremoto di Reggio Calabria, nel 1909 pubblicò Serenata calabrese su versi del poeta G. Valentini (De Angclis; Pitarresi; Compagno, p. 152).

Berra, Luigi. Capo-musica del 4° Panteria, fu autore di alcune composi7.ioni per banda. Il 15 maggio 1895 il sindaco di Codogno scrisse al deputato Conti «perché si interessasse alla concessione della croce e.li cavaliere della corona d'Italia all'ex capo banda del 4° reggimento» (Coc.logno, Archivio Storico Comunale).

Bertolazzi, Filiberto (1855-1932). Capo-musica e.lei reggimenti 2° e 20° Fanteria, compose la ll.1arcia d'ordinanza del 12° Reggimento F0nteria (partitura: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, Arclùvio).

Bertoni, Stiffelio. Si diplomcì in composizione al Liceo musicale di S. Cecilia di Roma e nel 1909 vinse il concorso per sottotenente capo-musica nel 44° Fanteria. Si conosce una sua composizione per banda.

Bifermo. Antonio. La famiglia, proveniente da Co.rfù e stabilitasi a Catania (dove nacque), morì in un'eruzione dell'Etna. Cresciuto nel convitto di S. J\nto1ùo di Padova, studiò flauto al Conservatorio di .M ilano. Dopo un concerto, la regina Margherita gli Stiffelio Bertoni donò un flauto con le chiavi in oro. Fece il servi:t.io militare come suonatore nella banda del 57° Fanteria. «Domenica 29 maggio 1887, in un trattenimento musicale dato nella sala de!Ja R. Accademia dell'Aurora di Siena, ottenne un nuovo e meritato trionfo guel mago del flauto che è il Signor Antonio Bifermo, caporal-musica. Egli dette al Concerto del/11 Lucia di Rezzonico un'interprctaz~one della quale egli solo, io credo, possiede il segreto, e condusse in visibilio il pubblico colle sue prodigiose agilità e col suo canto che parte veramente d,ù cuore. È divenuto il beniamino anche del pubblico delle piazze per gli eleganti Capricci per ottavino che egli eseguisce in modo mirabile insieme al corpo di musica di cui fa parte; fra i vari pezzi piacgue specialmente uno scherzo di sua composi:t.ione, Melodie dei boschi, modello di buon gusto e di eleganza» (G.M.M., 5 giugno 1887, p. 180). Questa composi-

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Le bande musicali del Regio Esercito

zione, ed ita da Ricordi nel 1888, fu dedicata a Emilio Marnldi, capo-musica del suo reggimento. Ritornato in Grecia dopo il congedo, nel 1896, durante i primi giochi olintpici dell'era moderna, diresse la banda di Lefcada. Successivamente diresse la Filarmonica cli T ripoli, poi, ritornato in Grecia, suonò nelle maggiori orchestre. Cornpose l'operetta Frou-Frou, l'opel:a iVleiodia teatrale (non citata dal Sessa) e concerti per fl auto (.Emporium itctlo-el/enico in internet, 13 marzo 2007).

Bianchi. Negli anni Sessanta fu capo-musica del 33° Fanteria. Bolognesi, David (San C iovanni Valdarno 1855 - . . .). Capo-musica del 42° Fanteria, nel concorso indetto da Ricordi nel 1890 per un valzer per banda si classificò al primo postO su 44 lavori con Tentazioni. L'anno seguente su 45 concorrenti fo segnalato era i migliori per un Pezzo caratteristico. Nel 1893, essendo stato bandito il concorso per direttore della banda e dell'orchestra di San Remo con lo stipendio di 2.500 lire all'anno, lo vinse e dette le dimissioni dall'esercito. Qui rappresentò .la sua opera lirica in 2 atti Il pc1drone, che aveva ottenuto una menzione al concorso Steiner (San Remo, Teatro Principe Amedeo, 24 febbraio 1897). Nel maggio 1897 fu chiamato a far parte della commissione giudicatrice del concorso tra le bande del IV Corpo d'Armata che si tenne all'Act1uasola di Genova davanti a un pubblico strabocchevole (La cronaca 11111sicct!e, anno II, n. 5). Fu autore di composizioni per pianoforte e per banda e collaborò con l'editore Ricordi con la strumentazione di musiche per banda. (Schmidl, Dc .Angelis; Sessa).

Bonaccorsi, Giuseppe. Nativo di Catania, m usicante del 18° Fanteria, dal 1888 al 1891 st·udiò all'Istituto musicale di Bergamo. Nel 1892 su 27 concorrenti vinse il concorso per capo-musica dell'84° Fanteria, con una commissione di docenti del Conservatorio di f\,lilano. L'8 e 9 giugno 1893 ad r\.lessandria, al concorso nazionale. per bande, ottenne il premio di secondo grado e medaglia d'argento nella sezioi1e bande militari (C.M.1\il., 25 giugno 1893). Fu autore di alcune marce militari. ·

Bonavia, Giuseppe (Nii'.Y.a 1832 - Faenza 1886) . Capo-musica del 26° Fanteria di stanza a Lucca, diresse la banda e l'orchestra nella chiesa ivletropolitana nella funzione in memoria di:Giovanni Pacini (Boccherini, 12 febbraio 1868). Fu autore di alcune marce nùlitari.

Bonferoni, Pietro . Capo-musica del 67° Fanteria, 'poi del 2° Granatieri. «In c1uel periodo Parma ospitava anche le due eccellenti bande musicali del 1° reggimento Granatieri, diretta da Angelo JVfontanari e del 2° reggimento diretta dal Bonferoni. E fu per anni, con grande vantaggio della educazione musicale del nostro popolo, una nobilissima gara fra guei magnifici complessi bandistici» (Mario Ferrarini. Panna musicale otiocenh1sca. Parma: Battei, 1978, p. 150). Nel 1898 partecipò con la banda al concorso di esecm:ione delle musiche mili tari di Torino. Dal 1° giugno 1901 passò a dirigere la banda cittadina d i Pesaro; anche se l'organico era di soli 36 suonatori, la prima uscita dopo pochi giorni fo coronata dal successo. Il 14 maggio 1899 a Pistoia, nella cerimonia in memoria del maestro Teodulo !'vfabellini, venne eseguita la sua Atfarcùd\!lahd/ini (Paradiso, p. 175). Suisse composizioni per banda.


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Note biogmfiche

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Bonfi.glioli, Marco. Naro ad Alfonsine da farniglia di musicisti, clarinettista, studiò al Liceo M usicale di Bologna. Capo-musica del 51 ° Fanteria, in un concerto tenuto a Verona, dopo aver parlato degli altri pezzi in programma, il cronista si so ffermò su di una composi%ione di Celega: «La Maràa-Hacccmale veniva qui esegui ta per la prima volta, me ntre in origine ebbe la sua prima esecuzione alla Scala di 1filano, con grande successo. La banda del 51 ° eseguì questo pezzo mirabilmente, stante le cure grandi e la valentia superiore del maestro Bonfìglioli, che seppe interpr<::tarla nel miglior m odo, da meritarsi le maggiori lodi <lell'autore e quelle di tutto il pubblico» (G.M.M., 20 settembre 1891). Per un'altra composizio ne del 1897, vedi la nota sul capo-musica Angelo Cas tellani. Nel 1912, capo-musica del 35° Fanteria a Bologna, partecipò al concorso per dire ttore della banda municipale della città. Ritirò la domanda quando seppe che era richiesto il diploma di strumentazione per banda. J\ vuto esito negativo il concorso, il Municipio decise di chiamarlo egualmente a quel posto. Prima accettò, ma visto poi che erano tolti «ogni diritto alla stabilità, alla pensione e a qualsiaasi indennità», rinunciò alla nomina e rimase nell'Esercito (Mlfsica, 2l luglio 1912 e 23 febbraio 1913).

Boru1oli, Giovanni. Capo-musica deU'87° .ranreria di stan%a ad Ancona «ha finito di musicare una fantasia in un atto del nostro redattore Gian Raffac llini, dal titolo A more d'angelo. Dalla poesia del nostro redattore inspirata dal sublime e maggior poema del l\foore non parUamo perché non ci si accusi cli tenerezze familiari . lvfa è della musica del Bonnoli. Essa musica è guasi tutta di sguisita fattura; e a noi sembra anzi inspirata; un duetto e il finale commuovono e interessa no» (Vessillo delle Mr1rd1e, Macerata, feb braio 1895) . Compose la Marcia d'ordi11011za del/'87° Reggimento .FtJ!lleria (partitura: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, ArchiYio), musiche per banda e collaborò con l'editore Ricordi per la strumenta%ione di musiche per banda. cl 1898 la casa editrice Lapini dj .ri re nze pubbl icò la partitura per banda del Prel1tdio sinjònico, a seguito d i una gara nazionale (Lo cronaca 11111sicale, 1898, anno 111, n. 5) . N e l settembre 1924, in occasione della cena della vittoria al Palio di Siena, fu cantato sulle parole di Bruno Zalaf(i il suo fono della Co!itradc, della Chiocciola, che fu il primo tra quelli delle 17 contrade. Bono, Giuseppe, capo-musica del 37° Fanteria. Alcune sue composi%ioni per banda si trovano nella Casa della i\lusica di Parma (Vetro/Guardia

az).

Borea, Vincenzo, capo-musica del 1°fanteria.Nel luglio 1898 partecipò con la banda al concorso d i esecuzione delle musiche militari di 'forino, eseguendo l'ouverture Sa11I di Bazzini. Autore di composi%ioni per banda, collabo rò per la strumentazione dj musiche co n l'editore Ricordi.

Borghino, Camillo. Negli ani:i O ttanta lo troviamo capo-musica de l 15° Fanteria.

Botti, Cardenio (?vfagliano Sabina 1890 - ...) . Fu avviato alla musica nella Cappella papal<:: di Roma da don Lo renzo Perosi, poi studiò a S. Cecilia violino, cornposi%ione e strumentazione per banda. Dal l 914 fu capo-musica del 35° Fanteria. Ncl 192J, sciolte le bande musicali militari, fu attivo promorore del

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Le bande musicali del Regio Esercito

Convegno nazionale bandistico e fu nominato segretario dell'Associazione nazionale dei maestri di banda. Effettuando il suo maestro Vessella una tournée in Spagna con la banda di Roma, lo accompagnò e in -sua sostituzione diresse alcuni concerti. Vessella nel 1922 era stato invitato a Malta per organizzare la banda, e quando gli chiesero il nome di un direttore da nominare segnalò il Botti. Nell'aprile 1923 diventò direttore della Società Filarmonica La Valletta di Malta. Qui fu animatore di spettacoli e direttore di concerti sinfonici, diventando anche direttore stabile ciel Teatro Reale. Con la banda di Malta nel 1927 vinse il concorso bandistico cli Como. A Malta insegnò anche nell'istituto musicale, che aveva contribuito a fondare, e compose The Sliema I-Jymn, ancora eseguito. Diresse la rivista musicale La Vallette (De Angelis/ Appendice). Nel 1933 venne espulso da Malta in c.1uanto era in stretto contatto con gli irredentisti che volevano l'annessione dell'isola all'Italia. Nel 1936 fu nominato sovrintendente dei teatri Massimo e Politeama Garibaldi di Palermo, rimanendo in carica fino al 1940. Nel 1941, con il grado cli capitano, fu posto a capo del gruppo degli irredentisti maltesi che si preparavano a fare da guida allo sbarco, essendo in progetto l'invasione di Malta. Fu autore di composizioni sinfoniche, strumentali, liriche, per banda e collaborò con giornali musicali italiani spesso con articoli polemici (Musica, Il J.vfusicista, 1938, n. 11-12). Intorno al 1920 compose e diresse la commedia in un atto con danze Zingaresca al Teatro Comunale di Bologna, che fu pubblicata da Bongiovanni assieme ad altre musiche per pianoforte.

Bottoli, Luigi (... - Verona 1928). Capo-musica deJJ?80° Fanteria, dopo la grande guerra cfuesse bande civili. Pu autore cli composizioni per banda, tra le quali la marcia militare Addio a Roma (Lapini, 1888), composta in occasione del cambio di guarnigione.

Bozzelli, Michele (Castellammare cli Stabia 1854 - ...). Fratello e.li Giuseppe, clirettore d'orchestra, e di Vincenzo, capo-musica del 31 ° Fanteria, studiò al · Ila con Lauro Rossi.· Luigi Bottoli · cli S. p·1etro a "·1· Conservat0no l'v rue Nel 1877 vinse il concorso per capo-musica del 45° e a 23 anni fu prescelto dall'Accademia di S. Cecilia di Roma per scrivere la musica funebre per l'anniversario della morte cli re Carlo Alberto, eseguita il 28 luglio a Torino (Asmodeo, 20 luglio 1877). «Fu trovata stupenda, e fece molto onore al giovane compositore» (Napoli Musicale, 4 settembre 1877). Nella Messa cantò con successo un giovane tenore ancora sconosciuto, Francesco Tamagno (.La Musica, 20 agosto 1877).

Bozzelli, Vincenzo (Castellammare di Stabia 1857 - Fossano 1904). Fratello di l'vfichele, studiò musica prima a Napoli, poi a Torino con Carlo Pedrotti.


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Suonò il flau to nella banda del 31 ° Fanteria, di cui divenne in seguito direttore. In una cronaca da Palermo del 15 settembre si legge: «Col cambio di guarnigione, è venuto qui il 31 ° Reggimento di Fanteria, la cui banda, che ho avuto occasione di udire in queste sere scorse, mi è parsa una delle migliori cha vanti il nostro esercito. Ha guadagnato presto lu tee le simpatie del pubblico palermitano, cd è tutto dire» (GM.M., 22 settembre 1889). Compose l'opera 1 tlue zoccoletti, non rappresentata, musiche per pianoforte e per banda. Nel concorso indetto da Ricordi nel 1890 per un valzer per banda, si classificò al terzo posto su 44 lavori prc:;entati. Mo rì a Fossano nel maggio 1904 (M11sica e M"sicisti, 15 giugno 1904).

Bressan, Giovanni, capo-musica del 56° Fanteria, ottenne nel Concorso N azionale per bande de11'8 e 9 giugno 1893 ad Alessandria il premio di primo grado e la medaglia d'oro nella sezione bande militari (G.M.M., 25 giugno 1893). Fu compositore dj musiche per banda.

Brizzi, Enea (l sola del Giglio 1821 - Barberino di Mugello 1886). Studiò a Firenze tromba e composizione, cliventando un virtuoso dello strumento al serv izio della Cappella della corte granducale. Nel 1842 fu nominato "capo tromba" della fanfara dei Carabinieri e nel 1849 direttore della banda del battaglione dei Veliti Toscani. Dopo il 1859 entrò nel Regio Esercito e nel 1861 divenne capo-musica del 35° Panteria, dal quale dette le dimissioni il 30 aprile 1865 «e come sdegnando di vestire l'uniforme di capomusica, che in Toscana corrispondeva al grado d'ufficiale, per vestire quella cli sott'ufficiale, egli tornasse alla vita privata» (Il Teatro illustrato e la musica popolare, luglio 1886, n. 67). Diresse la banda della Guardia NaY.ionale di Firenze, nella quale si esibiva come solista di tromba, e provvide all'organizzazione di c.1uella di Livorno. Fu attivo anche in concerti all'estero. Nel 1865 fondò e diresse la Società Orchestrale Fiorentina Orfeo sul modello di quella viennese di Strauss. Musicò sulle parole di Angelo Brofferio La canzone di guerra del 1866. Nel necrologio si legge che era «perito cd applaudito suonatore e.li tro mba». (Paradiso, pp. 107-208). A detta ili Jsaia Billè e poi di altri, Rossiru e Mariani definivano Brizzi colui che Dio avrebbe cruamato per suonare la tromba nel giorno del giudizio universale: in verità l'autore fo Gaetano Donizetti, ma era riferito non a EneaBrizzi ma all'omonimo trombettista Gaetano Brizzi (Bo/~11a, 1804 - 8 luglio 1876). Le bande musicali dell'Isola del Giglio e la Filarmonica di Pratoveccruo si fregiano del suo nome.

Bruti, Vincenzo (San Ginesio 1831 - 1900). lndicato come "fiorentino", in quanto era stato allievo a Firenze prima dell'Accademia di Belle Arti, poi di vari professori di strumenti musicali e per composizione di Teodulo Mabellini. Nel 1855 suonava il contrabbasso e il trombone nel Teatro della Pergola dj Firenze e dal 1956 al 1859 diresse la banda e insegnò nella scuola di musica cli Fucecchio. Nel 1859 si arruolò come capo-musica nel 1° reggimento Caccia-

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Le b11r1de musicali del Regio Esercito

tori Toscani con i guaii prese parte alla seconda guerra d'indipendenza. Dal 1860 fu capo-musica del 34° Fanteria del Regio Esercito. Quando nel 1875 fu collocato in pensione «molte distinte persone, interpreti del sentimento dell'intera cittadinanza, vollero attestargli l'ammirazione guadagnatasi in CagLiari offrendogli una bacchetta d'ebano guarnita di fini lavori in argento. A tale dimostrazione egli corrispose collo scrivere una marcia, che volle intitolare Oma.gg/o a Ca,_glimi, e che fece eseguire dalla sua banda l'ultima volta che suonò sotto la sua direzione» (Orrù, p. 24). Ritornato al paese natale fu direttore della banda, poi dette le dimissioni in c.1uanto era stato eletto consigliere comunale, poi assessore, infine sindaco. Fu membro onorario di diverse accademie e società musicali. Compose le opere: 1Vlc1cco (Anesa scrive rappresentata nel 1865 a Trapani, la Corbo a Bologna), Adina ovvero le no:'(_ze in Pasque/la (libretto di Alfonso Leopardi, rappresentata il 18 agosto 1877 per l'inaugurazione del teatro della cittadina natale, poi a Cupramontana), La fidanzata (1878, inedita); nel 1863 si segnalò al concorso indetto da] Comune di Palermo per una sinfonia (Boccherini, 1863); scrisse inoltre musica sacra, da camera, strumentale, per banda (Corbo, p. 33-34, 63).

Bufaletti, Nicolò, capo-musica del 72° Fanteria . «Ieri sera in piazza V E . la banda militare, così egregiamente diretta dal bravo e solerte M0 cav. Bufaletti, ha svolto un programma assai attraente. Senza parlare dell'Inno al sole, il grandioso sguarcio strumentale e corale dell'I,ù, altre volte eseguito, notiamo il 3° atto della Tosca, una gustosa primizia per noi. Intorno all'ultima opera cli G. Puccini non è qui il rnso di discorrere. Diciamo solo che, secondo noi, terrà anch'essa degnamente la scena: perché, comunque l'irruenza tragica del libretto sopraffaccia, talvolta, come in c.1ualche punto del 2° e 3° atto, il musicista, è sempre un lavoro magistrale informato a vera teatralità e che contiene molte e reali bellezze. La riduzione per banda fatta dal M0 Bufaletti è pregevole lavoro per buono impasto armonico e chiarezza, come pregevole ne fu l'esecuzione. Accolga l'egregio maestro le nostre lodi; doveroso omaggio aUa sua costante operosità cd al suo affetto per l'arte» (Noti:?,ie di R<tggio [di Calabria], 22 Luglio 1900). Passò 11oi al 17° Fanteria rimanendo a Reggio Calabria.

Buonocore, Fe1·dinando: Nel 1881 vinse il concorso per capo-musica del 49° Fanteria, posto che occupò fino al 1904 guando chiese un anno di aspettativa per recarsi a Sorrento per dirige.re quella Scuola cli rnusic.Ì e riorclinare la banda cittadina (Piacenza, TI Piccolo, 1ì settembre 1904). Non ci risulta che poi avesse ripreso servi'.l.io. Scrisse per banda la marcia Cremona, quando il reggimento era di stru17.a in questa città, e a Piacenza il galop Un saluto a Pù1cenza; Canzonette napoletane, marcia popolare e lv1usica popolare.

Burgio, E1nanuele. Capo-musica del 3° Fanteria, nel 1898 partecipò con la banda al concorso di esecuzione delle musiche militari cli Torino, eseguendo al Teatro Scribe la Sinfonia in re, op. 16 cli Sgambati. Per la festa alla bandiera di nuova istituzione, compose «un pezzo sinfonico su motivi di varie Marcie del reggimento antiche e moderne e illuminato dalla 1vlarcù1 Reale>> (G.NI.M., 24 giugno 1894). I\lla Festa dello Stamto del 1899 un coro cli militari cantò a Genova un suo Inno composto per l'occasione. Scrisse la J\tlarcia d'ordinanzc, del 3° Reggi111ento


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fà11te1ia (partitura: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, Archivio).

Bussi, Antonio (Castelnuovo Scriv ia 1831 - Riposto 1891) . lni.zi.ò come bandista in uo .reggimento del Genio, per essere nomi.nato ne l 1866 capo -musi.ca del 49° Fanteria. Al congedo, nel 1881, si stabilì a Riposto, dove fu il direttore della banda. Fu compositore di musiche per banda (Orrù). Buzzino, Ottavio (forino 1844 - Novara 1886). D a giovane en trò come tromba in una banda militare, indi studiò a Genova e ad Alessandria. Nel 1869 fu nominato capo-musica del 5° reggimento di Artiglieria di Torino e nel 1870, allo scioglimento delle bande di arrjglieria e cavalleria, passò al 54° Fan teria di stanza a Modena (Sessa). Qui di.resse varie stagioni al Teatro Aliprandi (1877-1880), d ove nel marzo 1880 diresse la sua opera buffa in tre atti L'O,fimella di Gand (Recensione in G.kf.M., 21 marzo 1880). Nel giugno 1881 lasciò l'esercito e divenne diretton:: della banda di N ovara con l'incarico anche di vigilare sull'istruzione musicale degli strumenti a fiato nell'istituto musicale diretto da Antonio Cagnoni (G.M.M., luglio 1881). Morì mentre dirigeva un concetto in piazza. Compose romanze, baUabili per pianoforte e musiche per banda, tra cui una Fantasia militare.

Cabella, Francesco . Bri.gn.diere trombettiere dei Reali Carabinieri, nel 1862 fu incaricato di dirigere la neo costituita fa nfara d ella XlV Legione della Scuola Allievi Carabinieri di Torino. fu collocato in pensione per limiti di età nel 1886. Delle sue composizioni si rico rda la M.arda d'ordi1Ja11za dei C(Jrahinieri di Rof/la.

Cajoli, Luigi (Lastra a Signn 1865 - Ro ma 1938). Il. S febbraio 1887 per concorso fu nominato capo-fanfara della Legione Allievi Carabinieri di stanza a Ro ma, con il grado dì maresciallo d'alloggio. La formazione si distinse pur nella concorre nza che incontrava a Roma, e nel 1894 la fanfara, notevolmente ampliata, fu promossa a Musica (Giornct!e Militare Ujftci(J/e, 29 dicembre 1894). N el gennaio 1896 Cajo li fu promosso sottotenente. All'Esposizione di Torino dell'estate 1898, aUa quale e rano state invitate 93 bande rra italiane e straniere, si classificò al posto d'onore. Con la legge 17 luglio 1919, n. 51 5, fu inserito nell'organico degli ufficiali dell'Arma con il titolo di .Maestro di.rett o re di banda. Durante e dopo la prima guerra mondiale la banda rappresentù il Paese con esibizioni in Prancia e Ing hilterra e nel 1920 diventò Banda dell'Arma d ei Carabinieri. Nel 1922 fu uno dei promo tori del Convegno Nazionale Bandistico. lnsignito di numerose o norificenze, fu nominato a Roma accademico di Santa Cecilia. Dal 1° aprile 1925 fu collocato in pensione. Fu autore di composizioni e trascrizioni per banda.

Calascione, Giacomo (Jacopo) (MiJazzo ... - Venezia 1907). Capo-musica del 3° G ranati.eri.. Da bambino, trasferitasi la famiglia a Messina, studiò musica. Cessato il servizi.o militare fu nominato a Venezia di.rettore della banda cittadina.

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Le bande musicali del Regio Esercito

Per otto stagioni tra il 1876 al 1899 diresse la banda di palcoscenico al Teatro La Fenice (Girardi e Rossi). Morì mentre dirigeva un concerto della banda in piazza San Marco cli Venezia. I maestri Angelo Bianchi e Antonio Zoboli gli dedicarono un Pensiero.fimebre pubblicato in Il maestro di banda.

Can ino, Mario. Capo-musica del 60° Fanteiia. Compose musica sacra (un Tantum ergo fu pubblicato a Ivrea nel 1880) e ballabili. Canti, Antonio (Nlilano 1813 - ...). Fratello dell'eclitore musicale Giovanni, nel 1833 si cliplomò in oboe al Conservatorio e.li Jvlilano. Dopo aver diretto la banda del X battaglione Cacciatori, nel 1862 divenne capo-musica del 20° Fanteria. Compose musica per pianoforte, strumenti a fiato, per banda. Nel 1876 il suo numero d'opus era giunto a 403. Fu autore anche di studi e metodi per strumenti a fiato, pubbljcati dalle maggiori case editrici musicale milanesi.

Capuana La Russa, Giuseppe. Sergente musica, essendo in permesso il direttore della banda del 65° Fanteria, diresse il concerto in piazza della Scala a 1'1ilano, dando prova di «valentia indiscutibile, sicurezza, intuizione marcatissima, buon gusto ed esattena dei tempi» (G.M.1vf., 18 agosto 1889). Successivamente diventò capo-musica del 46° Fanteria. Si conosce una sua marcia.

Carini, Cesare (Torino 1841 - Brescia 1923). Figlio di Giuseppe, capomusica del 17° Fanteria, studiò pianoforte e clarinetto e da giovane lavorò ad Alessandria nel Teatro Municipale, nella Cappella del duomo e dal 1858 come solista nella banda della Guardia Nazionale. Studiò poi violino, contrabbasso e armonia con Felice Frasi. Nel 1860 fu nominato capo-musica del 47° Fanteria e tra le composizioni sono da rilevare la lvfarcia del 47° Rc,ggimento Fante1ia per le sfilate, l'Inno del 47° Reggimento Fanteria su testo di Robecchi e la Mania d'ordinanza del 47° Reggimento per banda e fanfara. «Ha concepito il progetto di formare una musica militare italiana da mandare a Parigi in occasione della prossima Esposizione Mondiale, col concorso dei musicisti militari d'Italia. Questo progetto ci pare degnissimo d'encomio e d'appoggio e7.iandio perché ripàrerebbe in parte ad uno sconcio avvenuto all'ultima Esposi,:ione ciel 1867 alla quale quasi tutte le nazioni europee, eccettuato l'Italia, inviarono una musica militare» (La ivlusica, 19 maggio 1878). La banda però non si formò in quanto a rappresentare la musica italiana fu inviata l'orchestra della Scala di i\lilano cliretta da Franco Faccio. Nel luglio 1882, di stanza a Gei1ova, diresse la banda al giardino dell'Acquasola, davanti a una immensa folla, nella sua grande fantasia militare Ventiquattr'ore al campo degli Inglesi a Messina. La composizione faceva riferimento al campo trincerato che gli Inglesi costruirono nel 1812 sulla costa dell'isola per impedire lo sbarco dell'armata di. .Murat: vi si accennavano anche gli avvenimenti siciliani dal 1812 al 1860, per mezzo di inni patriottici di quei tempi (G.M.M., 16 luglio 1882). Nel gennaio 1884 fu chiamato a far parte della commissione per la riforma delle musiche militari (La tmtsica popolare, febbraio 1884, n. 2). Si recò in Austria per studiare il funzionamento di quelle bande e la relazione fu pubblicata nel numero di dicembre in La Fanfare,. Si adoperò per l'adozione del cliapason unico e per il perfezionamento degli ottoni nelle bande militari. In quell'anno fu nominato cavaliere della corona d'Italia per speciali meriti artistici: era la prima volta che il Nlinistero della Guerra accordava tale


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riconoscimento a un capo-musica in attività di servizio (Orrù, p. 34). Di stanza a Sassari nel 1889, in occasione della distribuzione dei premi agli alunni delle scuole m unicipali diresse nel Politeama un coro di 1.200 ragazzi con l'accompagnamento deUa banda del 47° Fanteria. La musica era stata scritta da S.A. D e Perrari nel 1885 per il Municipio di Genova, su parole di P.A. VassaUo, ma essendo il compositore deceduto dopo averla appena abbozzata, fu affidata al Carini che la completò e fornì di una «accuratissima» strumentazione (C.M.M., 9 giugno 1889). N el 1890, sempre a Sassari, per la stessa ricorrenza mnsicò l'Inno pergli scolmi su parole di En rico Costa (Orrù, p. 163) . Posto in congedo nel 1892, diresse la banda municipale di Fermo e concertò spettacoli lirici. Fu autore di musiche sinfoniche, strumentali e per banda.

Carini, Giuseppe. Capo-musica del 17° Fanteria, padre di Cesare. Il 21 marzo 1861, per festeggiare la proclamazione del Regno d'Italia, al Teatro Comunale di Bologna venne eseguito un grande concerto al quale presero parte le bande dei Reggimenti 11 °, 12°, 17°, 18° di Fanteria e dei Cavalleggeri di Saluzzo. «Serata indimenticabile» (L'A rpc,, 25 marzo 1861).

Ca.rioni, Antonio. Capo-musica del 26° Fanteria, nel concorso per bande musicali militari che si renne a Genova in occasione delle Celebrazioni Colombiane del 1892 si classificò al terzo posto della prima categoria, dopo aver eseguito come pezzo d'ob bligo un sunto melodico dei Promessi sposi di Petrella e come pezzo scelto Lob1i1111i, danza greca da Les e1y11nes di Massenet (Secolo, 29-30 giugno 1892; li cajfaro, 2 lugbo 1892).

Casadonte, Giuseppe. Nel maggio 1909 fu tra j tre vincitori del concorso a 5 posti di capomusica e assegnato al 48° Fanteria a Catanzaro, dove rimase fino al 1913.

Casaretto, Gaetano, capo-musica del 38° Fanteria. «Stringiamo la mano al capo-musica del 38° Fanteria, oggi di stanza in Napoli, professor Casaretto. La Banda di quel reggimento, diretta dal detto maestro, è tra le migliori che conti il nostro Esercito. E ciò non solo a giudiGiuseppe Casadonte zio del pubblico in m assa, aUietato da' concenti di quel corpo m usicale ne' passati mesi estivi, sì ancora da tutti i musicisti della città nostra in grado di poter apprezzare l'artistica intelligenza del Direttore e de' suoi subordinato>(Napoli M11sicale, 26 ottobre 1872). «D omenica 31 agosto a sera, in piazza del Plebiscito a Napoli la Banda del 38° diretta dall'egregio capo-musica Casaretto esegtùva un programma di sei pezzi di musica che veramente ci fan venire l'acquolina in bocca. La marcia del cav. Krakamp, intitolata l'E sposizione ma,ittima, risultò di LlO effetto inatteso. Quel peno che a pianoforte si scolora tanto, messo p er banda acquista il novantanove per cento; ti pare tutt'altra cosa; i concetti acquistano una cinta marziale. [...J La strumenta:r.ione del Casaretto ha tab compattezze cli proporzioni armo niche che non si ravvisa la scarsezza degli strumenti onde sono formate le odierne bande reggim entali» (JVapoli M11sicale, 1Osettembre 1873) .

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Le bande musicali del Regio Esercito

Nell'autunno 1877 il reggimento cambiò cli stanza, lascia ndo una «graditissima memoria. [La bandal del Casaretto rimarchevole per vigoria, per accentuazione, e per espressione; esecutrice di maschie cd artistiche riduzioni dell'egregio capo-musica, che allietavano i mille e mille astanti che raccolti in piazza Plebiscito si pregiavano nel.l'essere indotti ad applaudirla con sinceri battimani>> (Napoli Musicale, 4 ottobre 1877). Il i'vlunicipio di Napoli lo nominò membro della commissione che doveva verificare la bontà degli strumenti musicali per la banda da acguistare dalla fabbrica dei fra telli Ruggiero. 1 cl 1878, a Capua, dopo trent'anni di servizio come capo-musica, lasciò il servizio. J'\Japo/i Mt1siu1/e dette la notizia con risalto e successivamente, il 30 maggio, con tutta la prima pagina, pubblicò il suo discorso di addio alla banda e al reggimento. Con il congedo gl.i venne conferita l'onorificen:t.a di cavaliere della Corona d'Italia, «molto ben concessa e guiderdone cli meriti artistici non effimeri» (Napoli J\rlttsicafe, 15 giugno 1878). Diverse sue trascrizioni e fantasie su opere di Verdi sono state recentemente incise in cd.

Casetti, Bernardino (San Pietro in Bagno 1848 - Perugia 1919). Studic') musica nel paese natale e nel 1866 si arruolò volontario nell 'l 1° ranteria. Dopo il congedo diresse bande in vari paesi e nel 1872 rientrò nell'Esercito come capo-musica del 15° fanteria di stanza a Perugia. «Buona esecuzione della l\farcia dell'Aida da parte del concerto militare. Lodi al biondo e bravo maestro» (Coniere dell'Umbria, 4 agosto 1873). Durante gli intermezzi degli spettacoli di prosa «successo del concerto del 15° reggimento di fanteria . Applausi al maestro Bernardino Casetti» che in tutti i programmi fu presente con un grande numero di sue composi7.ioni (Corriere dell'Umhria, 22 maggio 1874). Gli fu richiesto cli replicare in un successivo concerto la sua polka scherzo Le, Creola (Corriere dell'Umb1ia, 15 giugno 1874). N el 1882 fu nominato docente di strumenti a fiato nel Liceo .comunale.e clirettore della banda di Perugia. Nel 1885 partecipò al concorso per direttore della banda municipale e.li Roma, e si classificò secondo dopo Alessandro Vess·ella. Fu au tore cl.i musica da camera e per banda.

Caso, Alfredo (.. . - Bra 1943). Capo-musica del 62° Faateria, poi del 92°. Raccolse, trascrisse e c.liresse le musiche in occasione del grande torneo tenuto il 2 giugno 1892 a Torino per il secondo centenario del Piemonte Reale Cavalleria, e che forano pubblicate daU'eclitore Bianchi. Nel gennaio 1917, al pensionamento cli G iuseppe Vaninetti, fu nominato direttore della banda municipale di Torino. Compose la Afarda d'ordinanza del 62° Reggimento Fanteria (partitura: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, Archivio) e quella del 114°, ambedue incise nel 1984 dalla banda dell'Esercito diretta da Marino Bertoloni. Collaborò con trascrizioni per banda con la casa eclitrice Sonzogno. Diverse sue composii'..ioni per banda sono conservate nella Casa della Musica di Parma.

Castellani, Angelo (Nettuno 1862 - Marino 1949). i\ 18 anni si arruolò per poter studiare musica e fu destinato al 52° Panteria, frequentando il Liceo musicale di S. Cecilia cli Roma. Nel 1891 concorse al posto cli capo-musica del


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52° Fanteria e fu dichiarato vincitore. Assieme al collega I3o nfiglioli del 51°, trasferendosi la Brigata da Mantova ad altra sede, iJ 6 settembre 1897 si recò dal sindaco per il commiato: Castellani dedicò alla città la marcia Omaggio e addio a i\!Iantova_patriottica e I3onfiglioli La marcict d'addio, com poste per la circostanza (G .M.l\/1., 9 settembre 1897). Per poter rimanere a Mantova, nel 1899 passò a dirigere la banda del 20° Fanteria. Il 9 giugno «Piaz't'.a Lcona era gremita di pubblico più del solito e l'aspettativa immensa per udire la rid uzione per banda del maestro Castellani della Rismnzione di C,isto cli don Lorenzo Perosi. L'esecuzione fu più che perfetta, e l'arduo assunto del maestro Castellani fu coronato da clamorosi applausi e replicato il finale» (G.M.M;, 14 giugno 1900). Assieme a Vessella fu chiamato a fare parte della commissio ne per eleborare le proposte per la rifor ma tecnico ammin.istrarjva delle bande militari. Dopo il congedo, nel 1907 assunse la direzione del.la banda di Giarre. Fuggito dalla città a seguito del terremoto di Messina, dal 1909 al 1911 rientrò a dirigere a J:Vfantova la banda del 72° Fanteria. Nel 19 l O, a capo di questa banda, inserì in un concerto in piazza Cavallotti una sua ,Warcic1 1J1ilitare molto applaudita (Gazzetta di Mcmtova, 15 maggio 1910). Fu prescelto per riorganizzare le bande del corpo d'armata turco di Bagdad, ma dovette rinunciare per una temporanea indisposizione (Musica, 16 luglio 1911). Nel 1911 su dicci concorrenti vinse il concorso che prevedeva prove scritte e di esecuzione per direttore della banda municipale cli Novara. Fu prescelto dalla terna che annoverava Giuseppe Romano, capo-musica del 53°, e Cesare Perotti del 47°. D imessosi dall'esercito, il 6 agosto dette il primo concerto (i.\tfttsica, 16 luglio 1911). Rimase a Novara fi no al 1914. Dopo la prima guerra mondiale diresse le bande di Nettuno, Vigevano, e Abbiategrasso conseguendo afferma,:ioni in concorsi di esecuzione bandistica. Ancora a 85 anni rito rnò a dirigere quella di Nettuno. (B. l .a Paclula. Nettuno e i s1,1oi t1omini illustri. Nettuno: ed. Iacobelli, 1974). Nel 1906 fu premiato come terzo classificato al concorso della Casa Editrice Sonzogno per una marcia militare; i co ncorrenti erano 61 (Ars etLabo1~ settembre 1906, p. 843) . Nel 1907 al concorso per composizione bandistica Caril.lon di I3ruxelles vinse un primo e secondo premio, nel 1908 a Milano il premio della casa editrice J .a !Vlilano. Nel 1910 ricevette le congratulazio ni di 1fassenet per d ue composizio ni, Pastorale e Danza, edite da Lapin.i (Musica, 29 gennaio 19 10), m entre nel l 91 4 ricevette il primo premio al concorso rossiniano di Pesaro. Una strada di Nettuno è in6 tolata al suo nome.

Castn1cci, Edoardo, nato in provincia di Frosinone, si diplomò in strumentazione per banda al Liceo musicale S. Cecilia di Roma. Dal 1908 al J 911 diresse la banda di Alatri, poi fu capo-musica del 94° Panteria a Fano, dove fu attivo anche come direttoré d'orchestra al Teatro della Fortuna (l 919). Nel 1911 venne premiato a un concorso di composizione dell'editrice Belati. Compose la A1crma d'ordinanza del .59° e c1uella del/'89° R~ggimento Fanteria; adattatò e strumentò per piccola

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Le bande musicali del Regio Esercito

banda la Gran Marcict d'ordinanza del 1° Granatieri, di autore ignoto (partiture: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito,J\rdùvio). Fu autore di musiche per banda.

Ceccherini, Alfredo (Orbetello 1887 - Venezia 1966). Dal 1906 suonò come strumentista in bande del Regio Esercito e nel 1915 fu nominato capo-musica del 1° Fanteria. A Venezia studiò strumentazioòe per banda al Liceo musicale Benedetto Marcello con Carmelo Preite. Nel 1925 si diplomò a Parma anche in composizione (Piamonte e Vetro). Dopo la guer.ra, nel 1920 diresse la banda Felsinea di Bologna e altre della pn.rvincia; nel 1926 insegnò nell'istituto musicéÙe di Lendinara e diresse la banda; nel 1927 egualmente ad Ovada e a Gallarate; nel 1930 vinse il concorso per dirigere la banda di Siracusa. Dal 1933 al 1936 ebbe la direzione artistica musicale delle rappresentazioni classiche del Teatro Greco di Siracusa, cli Taormina e di Agrigento. Nel novembre 1936 vinse il concorso per direttore della banda musicale di Venezia, che diresse per 21 anni, e dallo stesso anno insegnò strumentazione per banda al Liceo musicale Benedetto 'Marcello fino al 1957 (Verardo). Nell'aprile 1949 rappresentò l'Italia al congresso internazionale di musica di Ginevra per discutere si.ùl'unifìcazione della partit ura bandistica e vi diresse due concerti, di cui uno alla radio. Nel 1958 si ritirò per ragioni cli salute Compose testi di canto corale per le scuole e musiche per orchestra, strumentali e per banda; molte di queste sono conservate alla Pondazione Levi di Venezia. Nel 1928 vinse con una composizione il concorso del Liceo musicale del Cairo. Il Circolo musicale di Orbetello è intitolato a lui e a Mestre una strada porta il suo nome.

Cerotti, Domenico. Capo-musica del 41 ° Fanteria, nel 1898 partecipò con la banda al concorso di esecuzione di musiche militari di Torino. Negli anni precedenti la g rande guerra era capo-musica del 42° Fanteria. Scrisse composizioni per banda.

Cesarini, Franc~sco (Pesaro 1844 - L'Aguila 1907). Studiò a Roma dove esordì come violinista, per dedicarsi poi alla direzione d'orchestra. Diventato capo-musica del 43° Fanteria, pur essendo il reggimento di guarnigione a Piaceoza, per i meriti artistici ottenne per la stagione di carnevale 1889-90 il libero ingr~sso al Teatro Regio di Parma. Al termine della carriera diresse la banda e la scuola di musica dell'Aquila. A nesa scrive che compose dei balii per i teatri di Roma e per il S. Carlos cli Lisbona. Non abbiamo elementi per Roma essendo generica l'indicazione, mentre dal libro di Moreau non ~i ha una conferma di guesti nel teatro portoghese. Fu autore di musiche orchestrali e per banda.

Cesario, Rosario (... - ... 1931). Nel 1897 fu caporale musica nel 94°, poi capo-musica ciel 20° Fanteria. Nel 1908 dedicò a Giacomo Puccini Primavera, SlÙte per orchestra in 4 tempi (lVlusica, 16 settembre 1908). Fu autore cli alcune composizioni per banda, una delle quali premjata al secondo concorso musicale Devasini.

Cherubini, Lodovico (Torino 1840 - 1909). Studiò con il padre e lo 7,io, strumentisti attivi a Cagliari, e fece parte come trombone della banda della Guà.rdia Nazionale e come violino nel


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Teatro di Cagliari. Intorno al 1857 si arruolò come musicante e nel 1861 passò ,Ù 49° di nuova formazione, dove l'anno seguente fu nominato capo-musica. Congedato nel 1866, nel 1868 fu nominato a Voghera insegnante di canto, strumenti a fiato e a corda della scuola di musica, direttore dell'orchestra del teatro e della banda che fondò nel 1870. Nella stagione lirica del carnevale 1871 diresse l'orchestra composta anche da 19 allievi che erano usciti dalla sua scuola (Maragliano). Dal 1875 fu attivo a Rovigo, poi a Pinerolo. Compose musica per banda (Orrù).

Chezzi. Nel 1914 fu nominato per concorso capo-musica nel 2° Fanteria.

Chibbaro, Angelo (Lercara Frìddi 1852 -To- r

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rino 1929). Studiò al Conservatorio di Palermo. Fu capo-musica del 34° Fanteria, per il c.1uale compose la 1\!larcia d'ordinanza del .34 ° R~ggimento Fante1ia. Nel 1915, dopo il congedo, diresse la Società Filarmonica di Fossano, città nella quale era stato di guarnigione. Nel concorso Ricordi 1891 per un Pezzo caratteristico per banda si segnalò tra i migliori su 45 concorrenti. Nel concorso provinciale per bande indetto dal Comune di Chiari nel 1892 fu invitato a far parte della giuria. Nel maggio 1910, per la commemorazione del cinquantenario dello sbarco cli Garibaldi, diresse a Palermo le otto bande reggimentali del XII Corpo d'i\rmata riunite nella sua Rapsodia ga1ibt1!dina. Collaboratore con l'editore Ricordi per la strumentazione, fu autore di due balli, composizioni. da camera, pianistiche e per banda.

Ciacci, Giuseppe (Gualdo Tadino 1878 - ... ). Nel 1897 ottenne al Liceo musicale e.li Pesaro la licenza in strumentazione per banda. Era stato alunno interno nella classe di Pietro Mascagni. (La cronaca musicale, anno II, n. 11 ). Nel 1899 consegLù anche il diploma di composizione. Capo-musica deW82° Panteria, rimase in servizio fino al 1928, passando poi a dirigere varie bande civili. Sì conosce, ec.lita da Belati, la marcia militare per banda B1igata Tonno, cui apparteneva 1'82° Fanteria.

Cilm.i, Giuseppe. A seguito cli concorso, nel clicembre 1906 venne nominato capo-musica del 49° Fanteria di stanza a Piacenza. Allo scoppio della prima guerra monc.liale era di stanza a Sira.cLlsa nel 75° Fanteria. Si conoscono alcune sue composizioni eseguite a Piacenza: i.I valzer Le tre duchesse; le marce Saluto a Piacenza, Da Roma a Nettuno e Marcia trionjàle.

Cipriani, Giuseppe (Fara Sabina 1857 c. - Torino 1915). Capo-musica del 92° Fanteria, nel 1898 partecipò con la banda al concorso cli esecuzione delle

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Le bande musicali del Regio Esercito

musiche militari cli Torino. Nel 1906 si diplomò al Liceo musicale di Pesaro in strumentazione per banda. Compose musica per banda.

Cirenei, Luigi (Castel del Piano Umbro 1881 - Roma 1947). Di famiglia di musicisti, studiò musica a Perugia, poi al LifeO musicale di Pesaro dove si diplomò in strumentazione per banda (1899) e 'in composi'.òone (1902), mentre a Genova conseguì il diploma cli. organo e canto corale (1911) . Quell'anno vinse il concorso per sottotenente capo-musica e fu assegnato all'89° Fanteria, dopo che aveva diretto complessi orchestrali, corali e bandistici civili. Sciolte la bande reggimentali, il 1° settembre 1921 fu nominato direttore deUa banda della polizia. Nel 1922 fu uno dei promotori del Convegno Nazionale Bandistico. Riammesso a domanda nell'arma di Fanteria, il 18 aprile 1924 fu destinato a dirigere la banda del Corpo d'Armata di Torino con il grado di tenente. Il 17 dicembre 1925 vinse il concorso pe.r direttore della banda dei Carabinieri e, ai sensi della legge 6 luglio 1940, fu nominato capitano. La carriera si protrasse fino al 1947. li suo nome è legato alla banda dei Carabinieri, per la (]uale nel f 929 compose la marcia d'ordinanza, La fedelissima. Pu au tore cli composizioni sinfoniche, sacre e per banda (De J\ngelis/Appendice). Si fregiano del suo nome due strade, a Perugia e a J:vlilano, una piaz1/.a a Castelfidardo e la banda musicale di Castel del Piano è intitolata a lui e al fratello fortunato, anche lui musicista. Nel 1981 il paese natale gli ba dedicato un monumento (Noti:àe in internet).

Coccorullo, Felice. Capo-musica del 51 ° Fanteria, compose la lvfarcia-serenc,ta atrxJlct1Jlbeaux, ispirate alle 011cttre mrm:hes /JtlX flamhea11:x: di Meyerbeer, pubblicate! in partitura dall'editore Giovan Gualberto Guidi di Firenze nel 1865 (Napoli JV/11.ricale, 1879). «In guesti ultimi giorni abbiamo avuto il piacere di sen tir suonare in piazza V. E . dal Concerto Cittadino e ìvlilitare tre composizioni di due bravi giovani, nostri concittadini, cioè: Un/iore ed una lagrima, valzer di Antonio Sarica e un l\,fc1zzolino di Rose,' mazurca e A S. AL Af.arghe1ita di Savoit1, marcia di Pietro Battaglia, la (1uale, quest'ultima, dedicata alla Regina è stata a lei inviata dal giovine autore. Tanto il valzer del Sarica che la composizione del Battaglia piacquero davvero, e i giovani dilettanti meritano i nostri più vivi complimenti. L'esecuzione da parte dei concerti è stata perfetta, e di guesta ne van lodati i maestri Sardei [e] Coccornllo» (No!.izje di Reggio fdi Calabria] ,J 2 D icembre 1880).

Coghi, Tommaso (Parma 1846 - Poviglio 1894). Allievo della Scuola cli musica annessa aUa banda municipale di Parma, fu capo-musica del 23° Fanteria. Dal 1886 fu direttore della banda cli. Novara e nel 1887 vinse i.I primo premio nella gara nazionale delle bande, svoltasi a Parma nel 1887. Nel 1892 era ancora in servizio. Fu autore di composizioni e trascrizioni per banda (Vetro/Diz).

Coltelli, Angiolo (San Pietro in Bagno 1855 - 1913). Jn.i1/.iÒ lo studio della musica con il padre Francesco, direttore di banda. Capo-musica del 9° Fanteria, quando negli anni 1883-1 885 fu cli guarnigione a Padova insegnò nel Liceo


I capi-musica -

Note biografiche

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musicale. Nel 1910, congedato, ritornò al paese natale dove, fino al decesso, diresse la banda. Virtuoso di cornetta, fu autore d i studi per (Juesto strumento e compose musiche per pianoforte e per banda.

Colucci, Giuseppe. Bandista nella musica del 67° Fanteria nel 1880, nel 1888 lo troviamo capo-musica del 63° Fanteria. Nel giugno 1892, al concorso per le bande m.iJitari di Genova cui partecipano quelle del 25°, 26°, 29°, 30°, 43°, 63° e 64° fanteria, si classificò al primo posto. Lo stesso anno passò alla guida della banda del 67° Fanteria. Nel 1929 d iresse la banda d i C ravedo na. Fu autore di composizioni per banda.

Commento, Felice. Nel 1887 partecipò al concorso per d irettore della banda di Acerra. Nell'agosto 1889, capo-musica del 2° Fanteria, scrisse una lvlaràa in occasione dell'inaugurazione a Lecce del monumento a Vittorio E manuele II (G.M. i\lf., 8 settembre 1889). Nel 1898 partecipò con la banda del 48° Fanteria al. concorso di esecuzione delle musiche militari cli Torino. Se.risse diverse composizioni per banda.

Conunento, Luigi. N el 1870, capo-n:msica del 7° Fanteria di stanza a Perugia, presentò nei concerti un no tevole numero d i sue composizioni o riginali. Dopo il congedo, diresse la banda di Reggio Calabr.ia (Pitarresi).

Conter, Sa1nuele. Capo-musica del 38° Fanteria. Si conosce una marcia per banda (edita da Muzzi nel 1882).

Conterno, Giacomo. Cenovese, capo-musica del 6° Fanteria, nella Strenna per l'anniversario di Garibaldi, racco lta di musica popolare, milita.re e da ballo di vari autori, edita nel 1861 dallo Stabilimento JVfusicale Partenopeo, pubblicò il valzer Un saluto ti Venezia, e La 1JICIJY:ÙJ com/e. Di guest'ultimo pezzo la Cazzetft.l Musicale di N ctpoli (dicembre 1861) scrisse: «facciamo i nostri complimenti al Concerno per la iniziativa di m arcie di simil genere: perché la musica molto influisce alJa educazione del soldato; ed il canto può conco rrere non poco ad alleviare le no je delle lunghe marce; e per mezzo del canto si possono ispirare sentimenti guerreschi ne' giovani soldati». Fu autore di diverse composizioni per banda. Ol tre a un Metodo progressivo per /'ins~gna111ento del hi11co/o di Fanterict e Rersaglie,i (edito da Ricordi), ed uno del dopjJio cornetto (ed ito da Canti), pubblicò con i tipi dello Stabilimento Musicale Partenopeo cli Teodo ro Cottrau un ) ·ratt11to d'istrumentazione e d'orchestrnzione, che «ripiana un vuoto in Italia» e che fu apprezzato eia Mercadante e da Pappalardo (Osservr1tore Piacentino, 18 maggio 1863). Trasferitosi il reggimento a Parma, pubblicò nuovamente il Trattato nella Lit. Magnaghi di Piacenza, dedicandolo al re. La Real Casa ne acc1uistò cingue copie e autorizzò l'autore a inviare a tutte le musiche reggimentali l'invito a sottoscrivere delle copie (Gazzetta Mf,/sicale di N1tpoli, 11 maggio 1862).

Coppola, Raffaele (Capua 1841 - Torino 191 O). D i origini poverissime, entrò nell'esercito come suonatore di flauto (Dizionario UTEI). Dopo qualche anno d iventò capo-musica ciel 12° Cavalleggeri di Saluzzo, e nel 1863 si segnalò


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Le bande musicali del Regio Esercito

al concorso per una sinfonia indetto dal Comune di Palermo (J3occherini, 1863). Passato a capo-musica del 60° Fanteria di stanza a Torino, pubblicò «la prima dispensa di un Jì·attato di !strumentazioneper banda ad uso dei tJtaesfti di bande civili e militari. Ogni dispensa, di 16 pagine in (Juarto a due colonne, costa 2 li_re» (C.M.Af., 16 febbraio 1873). La stessa rivista (24 aprile 1&73) scrisse che stava ultimando l'opera Demet,io (storia russa), su poesia dell'avv. Cattaneo. «Verrà rappresentata a Torino [Teatro Vittorio Emanuele, 1877] nel prossimo autunno eia valenti artisti» (Boccherini~ 30 giugno 1876). Nel 1875 gli venne affidata dal .l\!linistero dell'Istruzione la composi:àone del.l'annuale Jtiliessa in suffragio di re Cado Alberto, che il 28 luglio si celebrava nella chiesa metropolitana di Torino. L'incarico era onorevole, ma la retribuzione miserevole, in c1uanto con 900 lire l'autore doveva provvedere a tutto, compreso il pagamento dei cantanti (G.L'vl.lvl., 18 luglio 1875). «Il lavoro è stato elogiato peristi.le, per dottrina, per fantasia, per saggia interpretazione ed espressione del testo sacro, tanto che il compositore è stato fatto segno alle lodi di tutta la stampa, anzi gualche giornale propone che venga eseguita in qualche teatro a mo' accademico» (Napoli Musicale, 1° settembre 187 5). Dal 1875 al I 897 diresse la banda di Cremona. Qui, al Teatro Concordia, nella stagione cli aut1.mno 1884 rappresentò il melodramma serio Il Cid, di cui aveva scritto anche il libretto, e che ottenne nelle quattro rappresentazioni un magnifico concorso di pubblico (Santoro, p. 154). Al Teatro Vittorio E manuele cli Torino presentò nel 1905 l.'opera La fidanzate, di Corinto tratta da una ballata cli Goethe. Fu autore di un poema sinfonico, musica strumentale, religiosa e per banda.

Corrado, Luigi. Capo-musica del 55° Fanteria, diplomato in clarinetto al Conservatorio di .Milano, partecipò alla terza guerra d'indipendenza. Fu auto.re dell'opera seria Evelina (Casal Monferrato, Teatro Municip,ùe, 10 febbraio 1872) e della scena militare Il trova/or soldalo (Treviso, Team> Garibaldi, 1° aprile 1870). Scrisse musica varia, tra cui un iVl.inuetto per archi (Sessa) e una J\1essa a grami~ orchestra e voci eseguita a Siena per la compagnia dei SS. Nicola e Lucia. Nel gennaio 1895 concors'e con scarsa fortuna al posto di direttore della banda e clella Scuola di musica di Carrara (Compagno, p. 113), mentre Anesa scrive che fu·un otnonimo, come pure che ve ne era un altro attivo a Reggio Calabria, mentre fu il nostro che al concorso di Carrara allegò un attestato di servizio del sindaco di Reggio Calabria.

Cortellini, Gaetano. Capo musica del 14° fanteria, r.Ìdusse per banda l'Inno a S..i\lL V ittorio E manuele II, re d'Italia di Saverio Mercaclante, edito da Lucca nel maggio 1861, il guale ebbe vasta diffusione nei giorni della festa dello Statuto che veniva celebrata .la prima domenica di giugno di ogni anno.

Costa, Domenico. Capo-musica del 60° Fanteria, trovandosi nel 1865 in Terra cli Lavoro (att1.1ale provincia cli Caserta), fu decorato al valore civile per aver concorso durante un'alluvione a mettere in salvo (liverse persone (.Rivista Militare Italiana, 1893, II, p. 1325). Cotti, Massimiliano. Sottufficiale trombettiere del 25° Panteria, su testo di Manfredo Nanni compose a Venezia nel 1897 Canto di guerra per banda e coro, dedicandolo al suo reggimento.


I capi-musica - Note biogmjìche

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Cuccaro, Virgilio. Capo-musica dei reggimenrj 33°, 49° e 52° Fanteria, dopo il congedo, nel 1929 dirigeva la banda di Terranova Bracciolini. Fu autore di musica per strumenti a plettro e per banda. D'Alessandro. Nel 1888 lo troviamo capo-musica del 24° Fanteria a Reggio Calabria (Pitarresi).

D'Alessio, Carlo. Fu capo-musica nel 24° Fanteria. D'Aloe, Luigi (fvfacerata 1829 - 1900). Figlio di G iuseppe, flautista e direttore di banda, e fratello di Vincenzo, direttore d'orchestra, dopo aver iniziato gli studi con il padre, continuò con altri maestri, fra i quali Teodulo Mabel.lini. Diresse l.a banda di Montalto Marche, nel 1854 era capo-musica dell'artiglieria toscana, nel 1856 si sa cli alcuni concerti a Firenze - era un virtuoso di trombone - e dal 1860 divenne capo-musica del 40° Fanteria. Nel 1878 era a capo cli un corpo numeroso e composto da abili musicanti in quanto, essendo di stanza a Roma, doveva gareggiare con la famosa banda municipale (Orrù, p. 48). Dal 1879, data del congedo, cliresse la banda di Macerata: «È morto fieramente come visse: disdegnando l'intervento del prete. Nato il 24 febbraio 1829 partecipò alle campagne per l'inclipendenza d'Italia nel 1866 guale capo-musica ed en trò il 20 settembre 1870 in Roma alla testa del 5° [sù] Reggimento Fanteria. Egli fu provetto maestro e direttore di banda, lodato concertatore. La sua competenza musical.e era conosciuta ed apprezzata non solo nella città nostra ma anche in al.tre parti d'Italia. Fu anche chiamato a Firenze a far parte, cinque anni or sono, di una commissione esaminatrice musicale. Da ben 23 anni era direttore della nostra banda. Alla memoria dell'uomo integro, del patriota intemerato vada il nostro mesto e reverente saluto. Domani avranno luogo i funerali in forma puramente civile» (La Provincia maceratese, 22 dicembre 1900). Pubblicò con Ricor(li una .Fantasia jJer trombone epianeforte su motivi del Rigoletto (1853) e una romanza (1859). Fu autore di musica per banda. Molte sue composizioni si trovano nella Biblioteca Comunale di Macerata.

D'Aloe, Vincenzo (J:vfacerata 1837 -1vWano 1909). Fratello di Luigi, fu direttore della banda di Urbisaglia e, dal 1861, del 68° Fanteria. Dal 1871 f~ a capo della banda di Reggio Calabria e successivamente di altre citt à, tra cui Asci, dove fu anche insegnante di strumenti a nato (1875-1882). Qui nel 1878 diresse alcune opere nel Teatro Estivo. Nel 1896 fu maestro di cappella nelle chiese di Macerata. Compose l'operetta Trionjò d'amore (Pollenza, Teatro Comunale, 12 aprile 1890), la musica per il ballo fantasdco Vera di Cesare Talocchi, musica per banda (Sessa).

D'Amato, Salvatore. Capo-musica del 91 ° Fanteria, poi del 39°. La casa editrice Lapini di Firenze pubblicò il minuetto Sperar non nuoce, che era stato premiato alla gara nazionale dell'anno 1897. Pubblicò anche, a seguito della stessa gara, la gavotta Clelia (Lt1 cronaca

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Le bande musicali del Regio .tsercito

1111,sicctle, anno II, n. 5) . Nel 1898 partecipò con la banda del 91 ° al concorso cli esecuzione delle musiche militari di Torino eseguendo al Teatro Alfieri la Rapsodia ungherese di Liszt.

De Antoni, Carlo (Voghera 1817 - Broni 1888). Studiò medicina a Pavia ma, lasciata l'Università, si dette allo studio dellà'. musica. Nel 1849 fu nominato capo-musica del 5° Fanteria e partecipò alle guerre d'indipendenza (Sessa). Il 1° luglio 1873 «le signore ascolane chiedono che il concerto del 5° Reggimento di Fanteria, diretto dal maestro De Antoni, idolatrato dagli Ascolani, solito a esibirsi la domenica in Piazza del Popolo, si trasferisca ai Giardini pubblici» (Luna, p. 79). Quando nel 1874 fu collocato in pensione, venne nominato cavaliere cleJJa corona d'Italia (Orrù, p. 50). Diresse poi la banda di Mornico Losana in provincia di Pavia, dove fu anche consigliere comunale. Scrisse musica per banda e l'operetta.TI had1iere dipiaz;:z.a, che sarebbe stata rappresentata a Voghera nel 1885, notizia che non trova però conferma nel libro del Maragliano.

De Biase, Igino (Leonessa 1883 - Cervia 1955). Fu avviato alla musica dal padre e si diplomò al Liceo musicale di Bologna. Dopo aver fatto parte come musicante di bande militari, diventò vice maestro poi capo-musica del 28° Fanteria. Dal 1928 insegnò al.la scuola di musica cli Cervia. Compose musica di ogni genere, tra cui la marcia-inno Clo1ia al 28° R~ggùnento Fanteria.

De Divitiis, Francesco (Barletta 1841 - Lugano 1909). Capo-musica dell'i\lessandria Cavalleria, passò al 7·1° Fanteria cli stanza a Venezia. La G.1\tl.A.t. (10 maggio 1874) riportò che la sua era una delle migliori musiche militari italiane, merito del maestro, «un vero talento musicale, che era stato allievo di Mercadante» al Conservatorio di Napoli . Nell'estate la banda tenne al Lido guattro concerti alla settimana. Fu anche direttore di opere a Bergamo (Teatro Sociale, 1874), Pad<_>va (Teatro Garibaldi), L ugano (Teatro Sociale, 1877, dove accompagnò al pianoforte un concerto vocale nel 1878) , Lodi (Teatro Gaffurio/ Nel 1888 fu nominato organista della cattedrale di Lugano, città dove diresse la banda nel 1878 c·dal 1883 al 1909. Compose mt1sica per banda e collaborò come strumentato.re con l'editore Ricordi (Appolonia).

De Julio, Achille. Capo-musica del 40° Fanteria, era di stanza a Napoli allo scoppio della prima guerra mondiale.

Del Buono, Antonio. Musicante del 20° Fanteria, nel 1910 ne divenne il direttore. Del suo debutto di domenjca 9 o ttobre 191 O a Reggio Calabria leggiamo: <<Non e.i eravamo sbagliati tributando lodi alla Banda Nlilitare del 20° RegAchille de Julio gimento Fanteria al suo debutto nel giardino Umberto I. Domenica scorsa, infatti, abbiamo assistito ad un'esecuzione che confermò, ancora una volta, con quanti intendimenti artistici il M0 Del Buono concerti f...1. Il programma eseguito fu dei più belli, cd abbiamo gustato la Suite ddl'Adesienne del Bizet, il 4° atto del Rigo/etio e la Serenella Venezicmtm dello stesso Del Buono (Notizie di &ggio [di Calabria], 13 ottobre e 3 novembre 1910) .


I capi-musica - Note biografiche

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Della Giacoma, Carlo (Verona 1858 - Todi 1929). N el 18ì6 fu ammesso al Liceo musicale cli "fori no nella classe di violoncello di Carlo Casella, ma fu dimissionato per assenze. N el 1877 si arruolò come musicante nel 5° Fanteria e dal 1888 fu nominato capo-musica del 38° Fanteria. Per c1uesto reggimento com pose la marcia militare Le, brmdfrra del .38° Fanteria (edita da Lapin i). Nel 1889, mentre il reggimerntO era di sta nza a Livorno, l'avvocato anarchico Pietro Gori gli dette da musicare il libretto per ]'opera in tre atti B lhct. L'opera rimase incompiuta, ma in un concerto in piazza ne eseguì il primo atto con la sua banda. Nello stesso periodo Giovanni Pascoli gli chiese cli musicare il suo poemetto latino Vejcwùts, che non fu effettuato. N el 1892, per l'inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele II a Livorno, strumentò e di.resse la 1Vlarcia-lnno composta da 'fvfascagni. Congedato nel '1903, si stabili a Todi dove insegnò m usica all'lstituto musicale, diresse la banda e curò al Teatro Comunale l'allestimento cli opere, facendo conoscere la musica di \v'agner e di altri cornpositori stranieri. Per l'ostilità al regime fascista perse il posto, subì un'aggressio ne e la carcerazione. Si tolse la vita. Fu autore di musiche sinfoniche, da camera, vocali, strumentali e per banda, per la yuasi totalità rimaste inedite. Ridusse per banda varie opere, tra le quali Cavalleria rusticana e declicò a Mascagni la marcia Trionfo artistico. Fu autore di un lvietodo per clatinetto (edito nel 1998 Bellona, Santabaxbara), e di vari scritti musicali. A Todi c'è un centro studi intitolato a lui, che cura la pubblicazione e l'esecuzione delle sue musiche e che nel 1999 ha organizzato un convegno, i cui atti sono sraci pubblicati nel 2004. Dell'Aquila, Donato (Caserta 1850 - Como 1897) . Suonatore di ottavino, poi prima cornetta nella banda ciel 48° Fanteria, studiò armo nia con il fratell o Raffaele, capo-musica nello stesso reggimento. Si perfezionò poi al Liceo musicale di Venezia. Dal 1882 occupò il posto di capo-musica già del fratello. Fu autore cli musiche per banda (Orrù; Sessa).

Dell'Aquila, Raffaele. Era stato «discepolo della banda musicale di Caserta. Questa banda è diventata un vero collegio cli musica: essa ha dato all'arte [oltre al] maestro Dell'Aguila, capo-musica del 48° Fanteria il maestro Lopez, capomusica del ì 6° fanteria e Sebastiano Matacena, capo-musica del 37° Fanteria» (La Nfosicct, 6 gennai.o 1877). fu autore del melodramma in 4 atti Il conte di Mrmtecristo su libretto di Emilio Praga (ìV[ilano, Teatro D al Verme, 14 giugno 187 6). L'opera fu riproposta al Politeama Genovese 1'8 dicembre 1888 con i.I r.itolo Edmondo Dcmtès-. «TVfalgrado l'esigenza del pubblico che era accorso in folla enor me, quest'opera ottenne un com pleto successo dovuto all'elaborata fattura dello spartito, che valse ali' A.utore 17 chiamate al proscenio, alla lodevoUssima esecuzione vocale e all'accurata interpretazione dell'orchestra diretta dal DeU'Aguila stesso» (Frassoni; Sessa). Nel giugno 1904 partecipò con scarsa for tuna al concorso per il posto cli direttore della Scuola di musica e della banda di Carrara . Nella domanda indicò che era di Caserta (Compagno, p. 152).

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Le bande musicali del Regio Esercito

Del Lungo, Enrico. Dopo aver diretto la banda del 29° Fanteria, dal 1870 fondò e diresse la banda Umberto I dì Firenze che, evidentemente, ebbe breve esistenza in quanto l'anno dopo dirigeva c1uella dì Scarperia. Fu autore di composizioni per pianoforte edite dagli editori Ricordi, Canti e Paletti, e di musica per banda. N ella festa dello Statuto del "6 giugno 1863 a Brescia diresse la banda nel suo valzer Lo Statuto.

Del Prato. Nel 1863 era a Napoli capo-musica dell'8° Fanteria. Del Prete. Il 19 giugno 1896 la banda cittadina dì Carrara eseguì la sua marcia 67° Reggimento Fanteria (Compagno, p. 119).

D'Erastno, L. Fu capo-musica del 24° Fanteria. De Vittori, Achille. Capo-musica del 24° Fanteria, compose la Marcia d'ordinanza del 29° Reggimento Fanteria (partitura: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, Archivio). Nel concorso per bande musicali militari che si tenne a Genova in occasione delle Celebrazioni Colombiane del 1892 si classificò al secondo posto della seconda categoria, dopo aver eseguito come pezzo d'obbligo un sunto melodico dei Promessi sposi di Petrella e come pezzo scelto la sinfonia della Dinorah di Meyerbeer (Secolo, 29-30 giugno 1892; li ca/Jaro, 2 luglio 1892).

Diana, ~ r o (Bologna 1862 - 1926). Studiò al Liceo musicale della citt à natale composizione con Luigi Mancinelli, diplomandosi nel 1882. Fu capomusica dei reggimenti 72°, 6° e 11 ° Fanteria (fu autore della marcia militare Al 6° Fanteria), poi ·docente di canto nelle scuole normali. Dal bozzetto Vita militare di Edmondo De Amicis compose l'idillio lirico Carmela, che venne rap,presentato per due sere al Pol.iteama Mabellini di Pistoia. «Il maestro Diana ha avuto .campo cli rivelare io essa qualità non comuni dì compositore e d'artista». L'opera fu salutata da calorosi applausi . · (G.M.M., 23 febbraio e 13 aprile 1899). Il 23 dicembre 1907 fu nomin~to dal ministro Viganò per far parte della Commissione per studiare le moc.lifiche tematiche e amministrative da apportare all'ottlinamento delle musiche mifaari (Le, JÌ.tfusica, 22 gennaio 1908, n. 3). Compose anche l'opera comica La figlia adottiva (non eseguita), l'operetta goliardica Il do1JJatore (Perugia, CoUegio della Sapienza, 1887) e la cantata epica Ad astra (Chieti, Teatro JVfarrucino, 3 luglio 1904). Nel 1885 pubblicò Vaticinio, arietta per canto e pianoforte e Tristez::z.a, melodia per violino e pianoforte (La musica popolare, 15 febbnùo 1885). UnaSiefonia per banda fu premiata nel 1887 al concorso Bellini di Catania. Fu autore cli musica da camera, vocale e sacra (Sessa).


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Di Donato) Vincenzo. Negli anni Ottanta era capo-musica del 16° Fanteria di stanza a Napoli,

DiJanni) Albino, Capo-musica del 19° Fanteria. Il 20 agosto 1883 la regina «accettò il presente di una marcia scritta in omaggio alla nostra regina e alla regina del Portogallo e si è benignata inviargli un gioiello accompagnato da una lettera» fir mata dal cavaliere d'onore (La A1usica, 3 settembre 1883). Il 19 febbraio 1886 eseguì nel Teatro dei Rinnovati di Siena il suo coro trionfale Viv(J i/re per sol.i, coro, orchestra e banda (G] vf.1vl., 28 febbraio 1886). Qualche giorno dopo si esibì anche come direttore d'orchestra in sostituzione del titolare che si era dovuto assentare, Al concorso internazionale Carillon di Laeken, Bruxelles, nel dicembre 1894, nella categoria musica per banda, ricevette u na menzione onorevoJe (C.A1.i'v1., dicembre 1894). L'8 dicembre 1900, al Teatro Andreani di Mantova, «per iniziativa della Società Aiuto Fraterno, ebbe luogo a scopo benefico una serata musicale coronata da intervento di numeroso pubblico, f u molto applaudito il concerto mandolinistico, composto da elementi tutti militari e diretto dal maestro Di Janni, L'esecuzione fu inappuntabile» (C .M.i\11., 12 dicembre 1900). Autore di musica per banda, lavorò anche come strumentatore per l'editore Ricordi. Di Miniello) Crescenzio (lvfaddaloni 1861 - ... 1947). Studiò al Conservatorio di Napoli, diplomandosi in pianoforte e composizione. Iniziò la carri.era come pianista, per passare poi alla direzione di musiche militari nei reggimenti 16°, 48° e 81 °Fanteria.Collaborò con Alessandro Vessella per la riforma della bande militari, e fece parte dell'ufficio di consulenza presso il :Ministero della Guerra e della commissione presso l'Accademia di S. Cecilia che gestiva i concorsi per capo-musica. Dopo la prima guerra mondiale, in occasione della traslazione della salma del Milite Ignoto diresse il grandioso concerto nella basilica di At1uileia. Al congedo, dopo 50 anni di carriera militare, diresse diverse bande civili e si dedicò all'insegnamento del pianoforte a Roma negli anni Quaranta. Nel 1887 compose per il Teatro dell'Unione di Viterbo le musiche del ballo fantastico in 9 c1uadri I-lqydée del coreografo Polozzi, giudicato un trionfo e ripreso a Roma (featro Adriano, 9 marzo 1901) e a Torino (Teatro Vittorio E manuele). Nello stesso teatro di Viterbo il 14 marzo 1887 partecipò con la banda del 16° a uno spettacolo di beneficenza per le famiglie povere dei caduti a Dogali (Brannetti). Fu autore deJl'operetta Il sogno del soldato e del melologo La torre dei Dìavoli (Savona, Teatro Chiabrera, 1903) e di musica sinfonica, vocale, strumentale e per banda. Compose la Mania d'ordinanza del 16° R~ggimento F0nteria (partitura: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, Archivio). Nel 1922 fu uno dei promotori del Convegno N azionale Bandistico.

Di Rienzo, Concezio (Introdacqua 1887 - New York 1976). Si arruolò giovanissimo nel.le bande militari dell'esercito e studiò al Liceo musicale di S.

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Le bande musicali del Regio Esercito

Cecilia di Roma con J\lessandro Vessella, diplomandosi in strumentazione per banda al Conservatorio di musica di Napoli nel 1921 e in composizione nel 1926. Scrisse la 1v1ania d'ordinanza del 2° Reg~imento Fan1tuù1 (partitura: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, i\rchivio). Congedato nel 1927, ritornò al paese natio e diresse la banda dal 1928 al 1931. N el 19'31 vinse il concorso per dirigere la banda di Giarre, dove rimase fino al 1940. Nel 1947 ritornò ad Introdacc.1ua per dirigere la banda, con la q uale ebbe una intensa attività. Nel 1953 si stabili a J ersey City e diresse orchestre e elette lezioni. Rimase in America fino al decesso. Tl paese natale gli ha dedicato una strada (Ferri) .

Dotti, Michelangelo (Parma 1871 - Chiavari 1949). Studiò al Conservatorio di musica di Parma, e conseguì il diploma di composizione ne.1 1897 al Co nservatorio di J\I.Wano. Nel 1898 vinse il concorso per capo-musica della banda del 61. 0 Reggimen to d i Fanteria. Nell'estate 191(i, con la banda presidiaria diresse quattro concerti di beneficem'.a al Teatro Reinach di Parma. lei dopoguerra, con lo scioglimento delle bande reggimentali, si trasferì a Ch iavari dove diresse la banda. La documentazione della sua attività e le composi7.ioni, in prevalenza manoscritte, sono conservate presso la Fondazione Synthesis cli Genova. Compose Il delitto di Caino, scene tragiche per orchestra. e voce recitante SL1 te.sto di i'vlaramotti (1919); Co111J11enti n11,1sicali sulla saltttazione di Goffmdo Fanti, per pianoforte, violino, violoncello e voce recitante. Fu autore cli 38 foghe scritte in chiavi anrjche (1895), di pezzi strumentali, di arie per voce e pianoforte (L.1 stella dei mercctto, 1901, stornello toscano per soprano con cui nel 1906 vinse il concorso musicale del Circolo Fiorentino e che gli valse la pubblicazione), di musica per banda, con cui si aggiudicò il II premio al concorso di Imola per inni e marce; tra cui Un sai11to et! 61° Reggimento, marcia (Vetro/Diz). U n suo Q11intetlo, a cura di Claudio Paradiso, è stato edito recentemente (Parma: L'oca del Cairo, 2004). A Genova è stata costituita a suo nome L'E nscmblc .Michslangelo, gruppo di fiati che esegue Je sue composizioni. «Voriginalità di Dotti è lampante. È stato unò dei pochi compositori d i musica classica ad aver scritto anche per banda, però usando la strumenta:,:ione bandistica non con i soliti modi delle cori.1pagini di piazza, ma in chiave decisarnente orchestrale. In più, è uno dei pochissimi del suo temp0 a trattare il coro in forma monodica, come nella tradizio ne gregoriana» (Irene Castellini, in Gazzetta di Parma, 5 feb braio 2001). Ermenegildo, Francesco (l\lba 1850 - ...). Studiò composizione a Napoli e nel 187 6 vinse su 14 concorrenti il concorso per capo-musica del 32° Fanteria. Dopo 14 anni di servizio, vinse il concorso per direttore della banda musicale di Siracusa con la paga di 2.400 lire all'anno a decorrere dal 1° gennaio 1891. Rimase in servizio fino al 28 agosto 1917, giorno del collocamento a riposo per ragioni di salute. Fu nominato accademico di S. Cecilia (Loreto) e cavaliere della Corona d'Italia. Fu autore cli musica sinfonica e per banda. Nel concorso indetto ne l 1890 da Ricordi per un valzer per banda, si classificò al quarto posto su 44 lavori presentati. Al concorso internazionale Carillon di Laeken, Bruxelles, iJ 1<> ottobre 1893, ne lla categoria musica per banda, nella sezione "composizione libera" a una sua 011verti1re venne attribuita una "menzione


! capi-musica - Note biogr4ìche

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onorevolissima" (G.1\tl.Af., 5 novembre 1893). Nel d icembre 1899 fu incaricato di concertare diversi peY.zi per la banda di 1falta, tra ctù un oratorio cli Perosi.

Ermenegildo Pietro. Capo-musica del 86° .Fanteria di stanza a Palermo. Diresse là banda di Lecco dal 1926 al 1931, anno in cui passò a quella di Chiasso fino al 1943 quando, abitando a Milano, dovette sospendere l'attivi tà non potendo raggiungere la sede. Riprese nel 1946 e rimase in servizio fino al 1957. Fu autore cli composizioni per banda e pubblicò il saggio li J1Jae.rtro di banda (lviilano, Ricordi, 1958). Evaristo, Riccardo. Nativo di Olevano Romano, studiò musica a Pirenze. Capo-musica dell'84° Fante.ria, fu anche docente di musica. Compose musica vocale, strumentale e pe.r banda.

Fabbrini, Berna1·dino. Sergente del 36° Reggimento Fanteria, scrisse le parole dell'Inno alla bandiera de/}6° Reggimen/.o .Fanteria nel 44° anniversario della presa di Messina, datato L'Aquila, 13 marzo 1905.

Faccenda, Ottavio (i\fombaroccio 1908 - Bologna 1984). Compose la Mctrcia d'ordinanzcr del 28° Reggimento di Fcmte1ir1 Pavia che nel 1984 fu incisa in disco dalla banda dell'Esercito, diretta da Marino Bertoloni.

Facco, Anacleto (Cittadella 1860 o 1867 - Tesino 1930). Si diplomò in clarinetto all'Istituto musicale di Verona e per otto anni fu capo-musica del 17° fanteria. Successivamente suorn', il clarinetto in orchestre, per tre anni diresse l'orchestra del Teatro Guil.laume (poi Sociale) di Brescia e si ded icò all'insegnamento. Dal 1925 fu a capo della banda di Castel Tesino, che tenne con successo fino alla morte. Fu autore di musiche per banda. Fagà, Antonino (Pizzo cli Calab.ria 1854 - ...). Essendo sergente musica del 69° Fanteria di stanza a Parma, nel 1881 si iscrisse alla Regia s·cuola di musica, dopo che aveva già terminato gli studi dell'armonia. N el saggio finaJe di composizione dell'anno scolastico 1882-83 diresse nel Ridotto del Teatro Regio la sua Sinfonia in sol. Nell'istituto parmense si diplomò in composizione nel 1884 con lode e attestato di alunno emerito (Piamonte e Vetro). Nello stesso 1884 vinse il concorso per capo-musica dell'86° Fanteria. Ottenne il premio di primo grado e medaglia d'oro neUa sezione bande milita_ri al concorso nazionale dell'8 e 9 giugno 1893 ad Alessandria (G.i'vi.M., 25 giugno 1893). Nel l 903 vinse il concorso per direttore della banda di Casal :Monferrato. Fu autore di musiche per banda.

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Le bande musictdi del Regio Esercito

Farias, Zopito. Nato a Loreto Aprutino, studiò con Camillo De Nardis (De 1\ngelis). Dopo aver diretto la banda del paese natale, djvenne capo-musica del 32° Fanteria, continuando a studiare al Liceo musicale di Bologna" e a Napoli. Nel dopoguerra diresse nel 1922 la banda Regina Elena di Solofra, soppressa dopo un anno dal Municipio per restrizioni di bilancio, poi la banda di Manfredonia. Fu anche docente di musica: tra i suoi allievi è da ricordare Michele Corsaro che dopo la prima guerra mondiale fu capo-musica delle bande del 56° e 19° Fanteria. Compose musica per banda. Nella gara di composizione per banda indetto dalla casa editrice Lapini cli Fire nze, venne premiata la sua polka La fiafi,lla siciliana (La cronaca 1m1sicale, 20 gennaio 1897, p. 380), come pure ai concorsi Devasini del 1897 e 1898 (Nozze campeslli e Petit Pointu). Morì durante un concerto in piazza. Fata, Francesco (Fara San Martino 1863 - T'orino 1951). Diplomato a] Liceo musicale di Genova, fu musicante, poi capo-musica del 26° Fanteria. ll 3'\ lugl.io 1902, mentre il reggimento era al campo estivo a Castelpoggio, elette con la banda un applaudito concerto in piazza Alberica a Carrara. Dato il successo, venne ripetuto il 3 e 7 agosto (Compagno, p. 144). Congedato nel 1914 diresse varie bande civili. Compose musica per banda.

Feroldi, Pietro (Cremona 1879 - 1934) . Studiò nei Conservatori di Napoli e l'vlilano. Capo-musica nel 78° Fanteria, nel 1919 dirigeva la banda presidiaria di Brescia. Dopo lo scioglimento delle musiche militati diresse diverse bande civili ottenendo anche riconoscimenti in concorsi cli musica. Dal 1926 fu docente di strumenti a fìato al Liceo musicale di Bergamo. Fu autore di musica per banda, e nel 1926 una composizione venne premiata al I concorso internazipnale del.l'E studiantina Bergamasca. Una composizione per strumenti a plettro, Ouverhtre La1iana, nel 2006 è stata incisa in cd dall'orchestra "Città di Brescia".

Ferrarese, Silio (Alessandria d'Egitto 1887 - ... dopo il l 954). Di genitori italiani, a 18 anni si arruolò come solista di trombone nella banda del 3° Panteria diretta da Giuseppe Manente. Nel 1907 vinse il concorso come primo flicorno tenore nella banda del 78° diretta da Pietro Feroldi e nel contempo studiò armonia. Presentate le dimissioni, fìno al 1915 fu docente di strumenti a fiato nel Liceo musjcale di Padova. Durante la guerra diresse la banda del 57°, dal 1918 quella ciel Reggimento Mitraglieri di stanza a Brescia, e nello stesso anno poi, quella del 63° in Francia. Dopo il conflitto diresse bande civili. Fu compositore cli musica sinforùca e per banda.


I capi-musica -

Note biografiche

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Ferraci, Mario (Parma 1855 - Modena ...). Figlio di Mario, patriota che morì in carcere a Parma per aver attentato nel 1857 al colonnello Luigi Anvit.i, e fratello di Pio, famoso direttore d'orchestra, studiò armorùa alla Re&ria Scuola di musica di Panna e interruppe gli studi per arruolarsi come trombone nel 26° Fanteria. Nell'autunno 1883 concorse al posto di capo-musica del 22° Fanteria, riuscendo primo tra 12 concorrenti (Fra Diavolo, 7 dicembre 1883). Nel giugno 1897 partecipò al concorso delle bande militari del IV Corpo d'Armat·a che si tenne a Genova in occasione del I centenario della bandiera tricolore. Parteciparono quelle dei reggimenti di fanteria 3°, 4°, 21 °, 22°, 29°, 30°, 63°, 64°. Pezzo d'obbligo "La sfida" nell'opera Ettore Fieramosca cli Vincenzo femui La banda del 22° si aggiudicò il terzo premio (G.M.M., 3 giugno 1897). Il 13 febbraio 1898 a Piacenza, in una gremita piazza Cavalli, la Banda del 22° fanteria eseguì «con slancio e colorito il primo atto d'T,is di lvfascagni. Il pubblico ne apprezzò l'istrumentalc nutrito, la fresca, squisita vena melodica, vivamente approvando e applaudendo. Il maestro Mario Ferrari, che è fine e abile concertatore e direttore, riscosse generali meritate lodi per l'eccellente cd esatta esecuzione: la primizia fu gustatissima» (C.M.M., 16 febbraio 1899). Pochi mesi dopo eseguì la riduzione per banda dell'oratorio di don Lorenzo Pcrosi Lapassione di Ctùto. «La bella ed ispirata musica fu apprezzata. Pregevole la riduzione fatta dal maestro Mario Fcrrari e l'esecuzione» (C.M.M., 19 ::ipri te 1899). Nel 1908 era di stanza a Reggio Calabria e fu uno dei superstiti del terremoto che distrusse Messina e Reggio. t el 1911 e fino al 1913 fu a D erna durante la guerra di Libia, Restò nell'esercito fino al 1924, poi si trasferì a Modena dove per 16 anni fu consulente del Liceo musicale. Fu autore di muska per banda (Vctro/Diz). Ferraro, Gennaro. Vincitore del concorso nazionale per capo-musica, dal 1912 era capomusica del 72° Fanteria di stanza a Mantova.

Filippa, Giuseppe (Savigliano 1836 - Pesaro 1905). Figlio di Giacomo, virtuoso di violino, diventò direttore della banda della Guardia Nazionale, poi comunale di Pesaro. Nel 1865 era capo-musica del 4° Reggimento di Artiglieria a Piacenza, incli del 65° Fanteria. Dal 1883 al 1905 Gennaro Ferrara fu docente di tromba e congeneri al Liceo musicale di Pesaro e pubblicò diversi metodi e studi per questi strumenti, pubblicati dagli editori Lucca, Oc Giorgi e Muzzi. Nel 1888 al Liceo musicale cli Pesaro insegnò anche alla scuola serale per la banda cittadina. Nel 1870, per celebrare l'unificazione del Re&'110 d'ltalia compose Roma, gran marcia militare con


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Le bande musicali dei Regio Esercito

trombe e tamburi (Scardaccione, p. 22), la Mctreict d'ordinanza del 23° Reggimento Fanteria (partitura: Roma, Ufficio Storico dell' Esercito, Archivio) e fu autore di musiche per banda, tra cui una commossa Mr.mia jimebre per la traslc,zione della salma di Rossini da Parigi a Firenze. Fu auto.re di alcun.i metodi e studi per strumenti a fiato. Non meno di dodici sue composizioni per mandolino sono state recentemente edite in G iappone.

Filippa, Paolo (Piacenza 1868 - .. .). Diplomato in corno nel 1887 al Liceo musicale cittadino e in strumentazione per banda a Pesaro nel 1891, il 19 settembre 1895 era capo-musica del 6(1° Fanteria cli stanza ad Ascoli Piceno. «Per celebrare il 25° anniversario della Breccia di Porta Pia viene rappresentato al Ventidio la commedia Nessuno va al ca!llpo. La banda del 66° rallegra iJ pubblico con scelte melodie. Dopo il valzer suonato dalla banda militare viene recitato un prologo sul 20 settembre. Sul finire della commedia, S. Luciani, tramutato da abatino in soldato cli cavalleria, si rivolge al pubblico, gridando "Viva Roma intangibile". G li uomini si scoprono il capo, le donne si alzano in piedi, applaudendo calorosamente. Viene suonato .l'inno di Ga,ihaldi dalla banda militare» (I.una, p. 148). Compose la l\!larcit1 d'ordùzanzçt del 66° Reggitvento .Fanteria (partitura: Roma, Uffìcio Storico dell'Esercito, i\rchivio) . N el 1911, essendo il reggimento di guarnigione a Reggio E milia, diresse la banda della cittadina di Fornovo in provincia di Parma. In una lettera del 25 settembre chiese un compenso di 60 lire al muse e un comportamen to più disciplinato dei giovani allievi. Dopo il congedo diresse la banda di Varese. Pu autore di composizioni per banda.

Flavolii, Cesare. .Capo musica del 32° fanteria, poi del 33°. Il 2 giugno 189_5, festa dello Statuto, Vir solennizzare la prenùazione degli scolari meritevoli del Liceo di Castelvetrano fu eseguito un suo inno di circostanza su testo delJ'avv. .Francesco Tngogl ia.. Il 12 luglio 1901 presentò al Teatro della Lizza cli Siena il suo boY.zetto fantastico elegiaco in un atto Ancmke: il lavoro fu accolto con cordiali applausi (G.M.1W. , 19 luglio 1901). Fu autore cli composizioni pe.r banda.

Fogliardi, A. Dal 1876 fu capo-musica del 34° Fantef ia. Nel 1887 dirigeva la banda del lanificio Rossi .di Sclùo. Fu autore di ballabili per banda.

Forbek, Guglielmo (Parma 1847 - Brescia 1926). Studiò clarinetto alla Regia Scuola di musica di Parma dal 1860 al 1864. Dopo aver prestato servizio come strumentista e sottocapo musica nel 32° Fanteria, ne diventò capo-musica. Passò poi a Brescia, città nella t1uale insegncì canto nella scuola magistrale e fu ma.estro di cappella nella dùesa di S. Nazaro. Da.I 1879 al 1921 insegnò oboe, clarinetto e solfeggio all'Istituto musicale Venturi, svolse intensa attività come solista, direttore tli coro e diresse spettacoli d'opera al Teatro G uillaume (poi Sociale). Dette concerti come clarinettista, eseguendo musiche di notevole impegno artistico e culturale. Diresse la banda municipale dal 1883 al 1909 (con una parentesi dal 1902 al 1905) e con essa vinse tre premi al concorso internazionale di Torino del 1902. Scrisse composizioni per banda, tra ctù Coro


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e 111arcia gi1111astica per l'Ed11calo1io fe1ù1/e (Vetro/Diz). Una pinzzetta a Brescia è intitolata al suo nome.

Franceschlni, Ernesto (Crema 1837 - San Remo 1919). Di una famiglia di organari, srndiò nella città natale poi a ìVlilano con Alberto Mazzucato. Capo musica ciel 13° Fanteria, successivamente passò a dirigere la banda della G uardia Nazionale di Torino. Nd 1870 v inse il concorso per comporre la Messct di rer111iem annuaJe per Carlo Alberto. Compose l'o pera Ri11a (Torino, Teatro Vittorio Emanuele, 22 novembre 1873), il ctù preludio drammatico entrò nel repertorio della sua banda. Diresse poi la banda di t\cgui Terme e di San Remo. Nel 1888 vinse il concorso Ricordi con una Ftintasia, e c1uello del 1891 con un Notturno; al concorso internazionale Carillon di Laeken, Bruxelles, il 1° o ttobre 1893, nella sezione "composizione libera" per banda venne classificato al ter/.O posto con il preludio della Ri11a (G'.1\rf.M., 5 novembre 1893). Compose musica sacra, poemi sinfonici per banda e per orchestra, musica da camera (Sessa). Frosali, Giov anni Battista (... - 1924). Capo-musica del 5° Granatieri, fu un attivo compositore di musica di ogni genere. Tre sue marce funebri per banda fanno tuttora parte del reper torio eseguito nella proccssione dei J\tlisteri di Trapani (Rattesilllo di sangue, Po,iero piccino e una di cui non si conosce iJ titolo originale ed è indicata comeA Frosah) . Fu inoltre aurore di un Metodo perclminetlo (Portici: Puzzi), di 24 Studi (Firenze: Bratti), 12 Stt1di (Bologna: Pizzi, 1925), 6 Stlf{/i-capn'cci (Bologna: Trebbi), 14 St11di-cap1icci (Bo logna: Bianchi). Scrisse poi S11/la convenienza di istitnire imo speciale ù1seg11C1mento per i giovani cbe vogliono dediccmi c1/lc1 direzione delle bande rt1Jtsicali, in '~i-\tti dell'Accademia del l'Is1j ruto JVfusicale dj Firenze", 1894.

Gas parini, Ro1uolo. Capo-musica de l 57° Fanteria, nei primi giorni del luglio 1898 partecipò con la banda al concorso di esecuzione delle musiche militari di Torino. Nella roionda del Caffè Montemcrlo ai Giardini Pubblici di i\{ilano, il 14 luglio diresse un " brillante" programma: «Dell'atto terzo della Travictta e della .Fantasia sulla 'f3ohèmc il pubblico volle il bis» (G.1Vl.JÌ!l., 21 luglio 1898).

Gatti, Giacomo. Capo-musica del 27° ranceria, nel 1887 compose a Piacenza la marc.ia per banda Un saluto ai jJmtenti per l'Afrim. Gaudino , Gerolamo (Alife 1856 - ...). Ricoverato al R. Albergo dei Poveri di apoli, studiò musica nell'Istituto e ne uscì nel 1875 quando si arruolò come musicante nella banda del 44° Fanteria. cl 1876 si iscrisse in contrappunto alla Regia Scuola di Musica di Parma, e nel saggio finale del 1879 presentò una Si11.Jò11ic1 i11 111i. Si diplomò in contrappunto nel 1881 con 50/50, lode, e il titolo di allievo emerito (Piamonte e Vetro) . Nel concorso dj composi:1.ionc bandito dal Circolo Bellini cli Catania ricevette una menzione o norevole di 3° grado (G.M.M., gennaio 1882).


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Le bande musictdi del Regio Esercito

Nel 1888, capo musica del 64° Fanteria, compose la marcia militare .La bandiera cle/ 64° Fanteria (Fi: Lapini). Il 1O maggio 1890 diresse al Teatro Regio di Parma la banda nelle musiche del Afinestrone tragi-co111ico-1vimico-ciarlata11es(,"O-da11za11te, spettacolo della Pesta u niversitaria per l'irnberrettamento delle matricole. Nel concorso per bande musicali mjlitari che si tenne a Genox,a in occasione delle Celebrazioni Colombiane del 1892 si classificò al q uarto posto della prima categoria, dopo aver eseguito come pezzo d'obbligo un sunto melodico dei ProJ11essi Jposi di Petrella e come pezzo scelto la Fantasia 111.i/itare di Ponchielli (Secolo, 29-30 giugno 1892; Il c(!lfaro, 2 luglio 1892). Nel giugno 1897, in occasione del 1° centenario della bandiera tricolore, si tenne a Genova il concorso delle bande militari del lV Corpo d'Armata. Parteciparono c1uelle dei reggimenti di Fanteria 3°, 4°, 21 °, 22°, 29°, 30°, 63°, 64°. Pezzo d'obbligo "La sfida" nell'opera F,ttore Fiern111.oscacli Vincenzo Ferrari. La banda del 64° si aggiudicò il secondo premio (C}vl.M., 3 giugno 1897). N el 1898 partecipò con la banda al concorso di esecuzione del.le musiche militari di Torino. Nel primo decennio ciel Novecento prestò servi:::io nel 62° Fanteria. I l 23 dicembre 1907 fu nominato dal ministro Viganò per fare parte ciel.la Commissione per studiare le rnoclifiche tematiche e ammi1ùstrative da apportare all'orchnamento ciel.le musiche rn i.Litari (La iV.lttsica, 22 gennaio 1908, n. 3). Nel 1917 dirigeva la banda presidiaria cli Parma. Pubblicò un Tantum ei;go per tenore e coro a 3 parti con la casa editrice Van den Farendeerm di Roma (L, o-01u1ca musicale, anno VI, 1901, n. 9). Fu autore di musica per banda.

Genune, Francesco. Pece parte dell'orchestra del Teatro alla Scala come violinista. Fu capo-musica militare p er 16 anni nei reggimenti 43° e 50° Fanteria e scrisse la lvlania d'ordinanza del 5° R~?,_P;imento Frmterict (partitura: Roma, Ufficio Stori_co dell'Esercito, Archivio). In se,guito diresse le bande cli Dolo e di :Mirandola. Nel settembre 1882 concorse al posto di direttore della banda e della Scuola cli musica di Carrara e venne dichiarato all'unanimi tà vincitore su venrj concorrenti; t~a no n accettò in quanto il Municipio di Mirandola, per non perderlo, gli aumentò la paga di 200 lire annue (Compagno, p. 85) . Compose mpsiche pe r pianoforte e per banda.

Genovese, Francesco. Nativo di Baucina, fu capo-musica del 92° Fanteria. AJ termine della grande guena, ritornò nel paese natale dove fondò la banda musicale, che diresse fino a tutti gli a nni Sessanta.

Gerboni, Antonio (Genova 1848 - Torino 191 O). I)al 1860 al 1867 studiò clarinetto alla Regia Scuola di musica di Parma, ma non risL1lta tra i diplomati (Piamonte e Vetro). Nel 1867 si arruolò come primo clarinetto nel 26° Fanteria, del quale in seguito diventò capo-musica fino al pensionamento nel 1887. Compose musiche per pianoforte e banda.

Germani, Antonio. Capo-musica del 46° Fanteria, fu autore di alcune composizioni per banda.

Giaccio, G. Di questo capo-musica del 81 ° fanteria si conosce una marcia militare per banda.

Gianni, G. Compose la M.arC'Ì.(.t d'ordù1a11za de/55° Re,/J,.~il7lenio fanteria (partitura: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, i\rchivio).


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Giannone, Gioacchino. Sottotenente capo-musica del 50° Fanteria fino all'agosto 1902, morì a Piacenza il l ;) dicembre 1903 (Musica e Nlusicisti, gennaio 1904). Autore di musiche per banda (tra cui le marce B1igata Parma, La ritirata, Victotia, Da Roma a Bracdano, Il tamburino italùmo e molti baUabili), ne strumentò alcune per l'editore Ricordi.

Giocoli, Giuseppe. Strumentista nella banda, compose Rimembranze del 69° Reggimento Fcmteria.

Giordano Sabato, Antonio. Capo-musica del 90° fan teria, compose la Marcia d'ordinanza dei 90° Re,ggimento Fante,ia (partitura: Roma, Uffìcio Storico dell'Esercito, Archivio).

Giové, Fortunato. Capo-musica del 25° Fanteria, morì a Napoli nell'ottobre 18ì (i. Aveva Antonio Giordano Sabato composto musiche per banda.

Gnocchi, Angelo (Parma 1816 - Alghero 1896). Capo musica del 14° Fanteria dell'esercito piemontese, poi del 3° Granatieri, partecipò dal 1848 al 1866 a tutte le guerre di indipendenza. .Di.resse poi bande in Sardegna. Compose il melodramma semiserio Lucinda di Roccajo,te eseguito a Novara, Teatro Nuovo, nel maggio 1845, ripreso nel luglio 1864 al Giardino d'Inverno di Napoli (Sessa).

Gozzi, Costantino. Capo-musica del 12° Fanteria. Il 21 marzo 1861, per festeggi are la proclamazione del Regno d'Italia, in una "serata indimenticabile" al Teatro Comunale di Bologna venne eseguito un grande concerto al c.1uale presero parte le bande dei Reggimentj 11 °, 12°, 17°, 18° di Fanteria e e.lei Cavalleggeri di Saluzzo. Del programma facevano parte un V alzer e un Inno mi/itctre su parole di J,uigi i'v1ercantini musicati dal Gozzi. L'Inno fu cantato da un coro di 100 soldati. (L'A,pa, 25 marzo 1861). Si "ascrisse" come socio alla Società del Quartetto fondata a Napoli il 12 giugno 1862 (Cctzzetta 1\llusicale di Napoli, 3 agosto 1862) e il ;)O agosto 1864 al Circolo culturale-musicale Bonam.ici. A Napo.li compose il valzer Oelia e una 1Vlarcia militare. Strumentò per banda lddio protegge, l'Italia e il Re, inno composto dal flautista E manuele Krakamp su poesia di i\.lmerindo Spadetta. La Gazzella lvfusicale di Ncrpoli suggerì che diventasse l'inno nazionale, non essendocene ''legalmente" uno (2 febbraio 1862).

Gramegna, Giuseppe (Aversa 1822 - ...). Iniziò la carriera militare come strumentista nell'esercito napoletano. Studiò al Conservatorio di Napoli e nel 1861 fu nonù nato capo-musica del 50° Fanteria. Compose Canto militare del 50° Reggimento Brigata Parma, parole e.li Enrico Mamoli, edito da Canti (Vetro/Diz).

Granese, Egidio. Vincitore del concorso nazionale, dal 1909 fu capo-musica del 6;)° Fanteria di guarnigione a Salerno.

Egidio Granese


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Le bande musicali del Regio Esercito

Grasso, Francesco Paolo. Capo-musica del 10° Fanteria. Studiò con Pietro Platania. Compose e pubblicò romanze per voce e pianoforte, per pianoforte solo e musica per banda. i\nesa scrive che compose un'opera lirica, notizia non confermata dal Sessa. ',

Guarneri, Andrea (Pieve d'Olmi 1840 - .Milano 1899). Studiò violoncello al Conservatorio di Nlilano e a 22 anni diventò capo-musica del 63° Fanteria, con il quale partecipe·) alla terza guerra di indipendenza, e che diresse per dodici anni. Nel 1874 divenne il successore cli .Amilcare Ponchielli alla guida della banda comunale di Cremona e nel 1875 fu chiamato come insegnante di violoncello al Liceo musicale di Genova. Nel 1882 fu nominato direttore della banda municipale di Mii.ano e insegnante di strumenti a fiato nella Scuola civica musicale di Mii.a no, nonché di armonia al Conservatorio. Sotto la sua guida la banda di J\!lilaoo diventò una delle più ricercate d'Europa. Nel settembre 1888 fu invitato a fare parte della commissione giudicatrice del concorso per bande di Genova (1/Tea/.ro lll11s/.rato e la musica popolm·e, n. 94, ottobre 1888). «Molta folla domenica scorsa nel Castello Sforzesco e molti applausi alle tre bande riunite - Municipale, 9° e 10° Fanteria - alternativamente dirette dai signori maestri i\ndrea Guarneri ed Enrico Pinocchi» (C.Af.l\{, 30 giugno 1895). Nel maggio 1897 fu nella giuria del concorso tra le bande del TV Corpo cl'i\rmata che si tenne all'Ac(1uasola di Genova davanti a un pubblico strabocchevole. Diresse il concerto finale delle otto bande riunite (La trona(.'a nmsicale, anno II, n. 5). Compose il melodramma in 4 atti Gulnara su libretto di Luigi Gualtieri (Genova, Teatro Carlo Felice, 28 febbraio 1877); un poema sinfonico nell'anniversario delle Cinque Giornate di Jvlilano, eseguito al Castello Sforzesco (1898), l'opera Gismondo di Nfendrisio (non rappresentata), una sinfonia, musica varia (Sessa).

Gugliehnini, Ippolito. Pu capo-musica del 43° Fanteria. Nel concorso per bande musicali militar.i che si tenne a Genova in occasione delle Cclebrazior\i Colombiane del 1892 si classificò al primo posto della seconda categoria, dopo av,e r eseguito come pezzo d'obbligo un sunto melodico dei Promessi sposi di Petrella e come pezzo scelto la Sitifrmù1 in do di Jacopo Foroni (Secolo, 29-30 giugno 1892; Il cqjfaro, 2 lug~o 1892).

Gussoni, Antonio. lvlilanese, fu allievo di tromba del Conservatorio di .Milano, ma non completò gli studi. Fu capo-musica del 69° Fanteria e compose musiche per pianoforte e per banda. Janniello, Carmine. Nativo di Pagani, s diplomò in strumentazione per banda al Conservatorio di musica cli Napoli Capo-musica del 57° Fanteria, nel 1911 compose un Tnno militare per il cinq11cmtena1io dellajòndazìone della Brigata Ahruzzì per banda e coro, edito da Zanibon.


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Keller, Achille. Capo-musica del 73° Panteria. Nel carnevale 1867 aJ Teatro Regio di Parma fu l'autore, assieme a Giuseppe Garignani, del.la musica del ballo fan tastico Favi/fa del coreografo Francesco Razzani (i rappresentazioni). In un concerto ad Alessandria ottenne granr.le successo con la sua fantasia militare Brecàa di Porta Pia (C. lv!.i\!L, 5 novembre 1882). Pubblicò con la casa editrice Lucca «dei bellissimi valzer per cembalo e violino» (li mondo artistico, 23 gennaio 1870). Indicato come direttore della banda di Voghera, per una mazurca ottenne il diploma di alto onore al concorso indetto da Oreste Ruggeri di Pesaro (La cronaca 1m1sicale, novembre 1896).

Lamm.oglia, Luigi (Napoli? ... - N oto 1899). Dopo aver diretto musiche militari, dal 1884 al decesso diresse la banda di Noto. Compose musiche per banda.

Landriscina, Antonio (Trini tapoli 1885 - Bologna 197 4). Imparò a suonare il flicorno nella banda del paese natale, studiando nel contempo musica a Foggia. Rimasto orfano, s.i arruolò nella banda del 60° Fanteria, e nel 1909 era di stanza a V iterbo. Qui, essendo sergente-musica, fu autorizzato a fondare e dirigere la banda civica di Vit0rchiano, componendo un .inno dedicato al paese. Rimasto nell'esercito dopo la prima guerra mondiale, nel 1927 vinse il concorso per vicedirettore della banda presidiaria del V I Corpo d'.A.rmata di Bologna, di cui successivamente fu direttore, fìno al pensionamento. Nel 1944 fondò a Bologna la Banda Civica Rossini, poi diresse quella di Lizzano. Negli anni C.inguanta fondò, istnù e diresse fino a poco prima della morte la banda del carcere minorile di Bologna, che contò 75 dementi e che nel 1953 vinse a Trieste il concorso per bande giovanili. Compose musica per banda. (In i11tmMt affa voce)

La Rosa, Rosario. Già sergente musica del 12° Fanteria, nel 1905 divenne capo-musica del 31 ° Fanteria per passare poi al 16°, e infine al 4°. Nel 1911, mentre era di guarnigione in Libia, con il generale D'Ameglio compose la marcia militare L,. vitt01ia deffa Giuliana, che eseguì a Bengasi il 1° gennaio 1912 con grande successo. Il generale ne dette copia per farla pubblicare a Roma e il 2 giugno 1912, in occasione della festa dello Statuto, venne eseguita a Roma dalla banda municipale come marcia di G.B. Oilgemma, strumentata dal Vessella. Intanto il Vessella, proprietario dello stabi limento Margiotta, l'aveva pubblicata in diverse edizioni (per banda, per pianoforte, per violinc~ e pianoforte) dichiarando, alle contestazioni del La Rosa, che aveva ricevuto dal generale un semplice abboY.zo e che gues6 aveva voluto comparire come autore con l'anagram ma G.B. Oilgemma. Il Ministero della Guerra si dichiarò incompetente e la questione fu


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Le bande musicali del Regio Esercito

portata in tribunale tra il La Rosa e Vessella finendo poi, presumiamo, con un accomodamento, in tJuanto sulla stampa non si hanno più notizie (Nlusicct, dall'8 settembre 1912). Nel 1914 La Rosa era di stanza a Bengasi e leggiamo che ai suoi concerti «ogni domenica a Piazza del Re un folto pubblico di signore, ufficiali e notabili arabi vi assiste religiosamente applaudendo i programmi che, .rievocando con la nostra bella musica i ricordi della patria lo ntana, fanno sentire meno ai nostri prodi soldati il distacco dai loro cari» (i\l.fusica, 15 marzo 1914, p. 4). Dopo i.l congedo diresse la banda di .Mistretta. Si conoscono alcune composizioni per banda.

Lattuca, Affonso. Già sergente musica nel 57° Fanteria, fu nominato capomusica del 69° Fanteria. Nel programma di un concerto in Piazza Leona a Mantova inserì la sua mazurca RiJ11e1nbranze (Gazzetta di i'vlantova, 7 novembre 1885); in un altro la sua polka Per Bolo,gna (Gazzetta di Mantova, 8 o ttobre 1887). Nel 1888 compose la marcia 111.ilitare con fanfara Il So/f,na/e dd 69° Fa11te1ie1 (edita da Lapini). Il 14 maggio 1900 eseguì a Vercelli Lapassione di Ciisto di Perosi (G.lvl.M., 17 maggio 1900). Fu autore di composizioni per pianoforte, vocali e per banda. Lenti, Nicola. Capo-musica dell'87° Fanteria, o ttenne il premio di secondo grado e m edaglia d'argento nella sezione bande militari al concorso nazionale per bande dell'8 e 9 giugno 1893 ad Alessandria (G.Nl.iì1., 25 giugno 1893). Lenzi, Giovanni. Nel 1898 era capo-musica del 21 ° Fanteria. Direttore della banda di Aversa, nel marzo 191 O si classificc'l al primo posto nel concorso bandisrjco provinciale di Caserta. Si conosce la composizione per banda Roseo, premiata nel 1897 nella prima edizione del concorso musicale delleditore Devas.ini.

Lenci Cesi, Alfredo (Lecce 1878 - .. .). N ipote del famoso pianista Beniamino Cesi, studiò composizione con lo zio. Attivo come clarinettista, diresse a1 banda di. Nervi con la guale vinse nel 191 1 LI primo premio al concorso na%ionale d.i Genova. Nel 1912 ftinom.inato capo-musica del 47° Fanteria. Nel dopoguerra diresse diverse bande civili. Scrisse musica sinfonica, da camera, sacra, e per banda. Lizzi, Achille (Ierracina 1882 - ...). Mentre suonava nella banda dei Carabinieri è in quella comunale di Roma, studiava strumentazione per banda al Liceo musicale di S. Cecilia, dove si'tliplomò nel 1908. Nel 1909 vinse il concorso per capo-musica militare e fu assegnato al 15° Fanteria, restando in servizio fino al 1945. Nel 1937-38 insegnò strumentazione -'-,.,-.,--....,--.=~~per banda al Conservatorio di ivfilano. Diresse successivamente alcune bande civili. Fu autore di alcune composizioni per banda e incise alcuni dischi per la .Fonit e Lct voce delJ>ctdrone.

Lizzi, Virgilio (Terracina, 1883 -Agrigento, 1941). Fratello di Achille, studiò al Liceo musicale di S. Cecilia ru Roma violino, clarinetto e strumenta%ione per banda. E ntrò nel 1914 nell'esercito come capo-musica del 5° Fanteria di stanza ad Agrigento. «Alto e distinto, piccole lenti sul naso latino, i gesti accorti, severo e


1 capi-musica -

Note biografiche

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gentile, impartiva lezioni dj piano ed era attorniato da una numerosa schiera di allievi e allieve. Come compositore ha lasciato numerosi intermezzi, marce, brani pianistici, suites e poemi sinfonici. fu padre di ~lichele, illustre compositore, il più insigne musicista agrigentino». Dopo lo scioglimento delle bande reggimentali, rimase ad Agrigento come direttore della banda e insegnante. Compose musica per banda (13iondi, p. 15-16).

Lo Faro, Sebastiano. Dopo aver diretto le bande di Cerea e di Cles, dal 1897 fu nominato capo-musica del 76° Fanteria. Compose m usiche per banda.

Sebastiano Lo Faro

Lopez, Antonio (Napoli 1849 - . .. ). Studiò nell'Istituto musicale di Aversa; fin da bambino era staro «discepolo della banda musicale di Caserta. Questa banda è diventata un vero collegio di musica: essa ha dato all'arte anche il maestro Dcli' Aquila, capo-musica del 48° Fanteria e il maestro Lope1/., capomusica del 76° fanteria, e Sebastiano fvlatacena, capo-musica del 37° Fanteria» (La Musica, 6 gennaio 1877). Si arruolò come primo clarinetto nella musica del (> 0 Granatieri diretta da Pietro Musone. Studiò a Venezia e subentrò nella direzione del 6° G ranatieri, poi trasformato nel J 871 nel 76° Fanteria. Quando era di stanza a Ì\,filano Giovanni Ricordi scrisse: «l n occasione della festa dello Statuto abbiamo udito in piazza del Duomo la musica del 76° Reggimento di fanteria, diretta dal maestro Lopez, napolitano. Rimanemmo meravigliati per il brio, l'esatte1/.za dell'esecuzione, per l'eccellente istrumentazione dei pe1/.zi, per il buon g'Usto nella scella del programma, meravigJja che si accrebbe di assai osservando l'esiguo numero di componenti la banda» (G.1.\tf.lvf., 8 giugno 1879, p. 204). Nel 1881 diresse la banda in 64 apprezzati concerti nei recinti dell'Esposizione di Milano: venne premiato con la medaglia commemorativa. Nel 1885 il grand uca di MeckJenburg gli conferì una medaglia d'argento al merito (Orrù). Il 24 agosto 1889 fece parte della giuria del concorso bandistico di Adria (Casellati., p. 102) . In pensione dopo 18 anni di servizio miJ.itare, dal 1893 passò a dirigere la banda di Ca lcanissetta (Anesa/Di1/..).

Lo Re, Carmelo (Palermo 1866 - .. .). Studiò e si diplomò in pianoforte e composizione al Conservatorio di Palermo. Capo-musica del 52° Fanteria, nel dicembre 1895, indicato "di Roma", ottenne il secondo premio al concorso per un Prel1tdio a piccola orchestra, bandi to dalla P(,/les/rc, Music(./le di Asti. D omenica 22 dicembre le composi1/.ioni vennero presentate in un concerto pubblico e fu scritto che <<la sua musica è leggera, elegante e civeuuola, ma lascia l'impressione di reminiscen1/.c di altra musica, della Carmen, per esempio». Il pubblico, però, tlimostrò di g raclire più questa composizione che quella del primo classifìcato (G.1\lf.M_., 5 dicembre 1895 e 2 gennaio 1896).Dopo il congedo, dal 1896 vinse il concorso per l'insegnamento del pianoforte al Conservatorio di Palermo, fu attivo come organista della cattedrale della città e direttore d'orchestra. Compose musica sinfonica, vocale, pianistica e per banda (De Angelis/ Appendice). Pubblicò sulla C.M.i\11. del 14 luglio 1889 (pp. 454-456) un lungo

.

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Le br.mde rnusict.t!i del Regio Esercito

arrkolo S/,{!!'onlina111e11to delle jVJ.11siche Militmi in Itr1/ia, ribadendo concetti più volte ripetuti sulla trascuratezza in cui queste erano lasciate e sulla condizione non cer to felice dei capo-musica e dei musicanti. Nel settembre 1896, in una serie di articoli sull'argomento, comparve anche il suo Sempre s11/ verismo (C.M) \{, 8 settembre 1896). ,

Lorella, Emilio. Capo-musica del 31 ° Fanteria, compose musica per banda. Loschi, Enrico (Carpi 1866 - Castelfranco Veneto 1904). Fratello di Anacleto, direttore di bande civili, studiò nella scuola di musica della città natale e nel 1885 si arruolò come prima cornetta nel 64° Fanteria, studiando nel 1889 composizione a Parma; l'anno dopo fu nominato capo-musica (così il Sessa, ma ignoriamo in (1uale reggimento). Nello stesso 1890 accettò la nomina di maestro della Filarmo nica di Castelfranco Veneto. Compose l'azione lirico-drammatica Nozze! (Bologna, Teatro del Corso, 27 novembre, 1895), le opere j\;fimana e Consuelo (non rappresentate) , la scena romantica Visione (Carpi, Teatro Comunale, 2 settembre 1890), musica per orchestra, da camera, per banda.

Lotano, Antonio. Capo-musica del 2° Gra natieri, nel concerto vocale e istrumentalc a beneficio dell'ospedale dei bambini., in cui cantava Francesco Tamagno, eseguì al Teatro Regio di Parma ~ 4 giugno 1902 assieme all'orchestra la "Grande marcia d'incoronazione" dal Pro/etti di Giacomo Meyerbeer (Parma, Archivio Storico Comunale, Spettacoli).

Luongo, Raffaele. Studiò clarinetto, composizione, strumenta:,:ione per banda e nel 1908 vinse il concorso per capo-musica del 58° Panteria. Di stanza a Padova, fu attivo anche come direttore d'orchestra, definito- "intelligente e colto" (Musica, 16 giugno 1912). Nel dopoguerra, pur essendo sempre nell'esercito, in.s egnò strumentazione per banda al Liceo musicale di Verona e dal 1935 in quello di ·Bolzano, dove il suo reparto era stato trasferito. Fu autore di musica per banda.

Macchiotti, Giuseppe (Vercelli 1867 - Torino 191 O) . Studiò musica all'Ospizio di Carità di Vercelli e nel 1885 si arruolò come musicante. N el 1887 risultcì secondo al concorso per capo-musica del.la banda dei Carabinieri, successivamente passe') alla djrezione di bande di reggimenti cli ranteria (20°, poi 21°). N el 1906 si recò a New York. Fu autore cli musiche per banda e per mandolino. Sue composizioni per questo strumento sono state recentemente esegui te in G iappone al Mandoljn Museum.

Magnano. Capo-musica del 59° .Fanteria. Tn un intermezzo della Compagnia Trivelli al Teatro Regio di Parma si esibi la banda del 59° eseguendo «uno stupendo concerto musicale intitolato S0lfe1i11o composto dal :Maestro Capo-Banda Signor .Magnano. Le rimembranze di quella memoranda battaglia furono rese co n tanta verità dai co ncetti m usicali di questo bravo maestro che il pubblico


I c1.tpi-musica - Note biografiche

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proruppe in fragorosi applausi, lo chiamò all'onor del proscenio e si domandò la replica del concerto» (Gazzetta di Parma, 21 novembre 1862).

Maioli, Giuseppe. Già capo-musica del 37° Fanteria, istituì nell'ambito dell'.Associazione .La Fmte/!anza lV.[i/itare di Livorno una scuola di strumenù a fiato e una fanfara di fanciulli (Napoli Mttsicale, 19 luglio 1877). Malinconico, Giuseppe. Già capo-musica nell'esercito napoletano, all'unifica,:ione del Regno d'Italia passò a prestare servizio nel Regio Esercito. Capomusica del l O Reggimento Granatieri, fu autore di diverse composizioni per banda. Morì nel n:iaggio 1892.

Manasse Cavalieri, Giovanni, Capo-musica del 54° Fanteria, collaborò con .l'editore Ricordi e fu autore di musica per banda. Su parole di N. Corciano scrisse l'Inno del 54° Reggimento Fanteria (da una cai:tol.ina reggimentale) . Nel 1891 la sua composizione Spùito mi/ilare fu adottata in Svezia quale marcia reggimentale del Rqyal Svea Arttfleu Regiment.

Manente, Giuseppe (Morcone del Sannio 1868 - Roma 1941). Studiò con il padre, direttore della banda di Sorrento, poi al Conservatorio di Napoli tromba e cornposi?.ione, continuando al Conservatorio di Madrid e al Liceo musicale di S. Cecilia a Roma. Nel 1889 vinse il concorso per capo-musica del 60° Fanteria, passando poi al 3° (1905-1907), al 30°(1908), all'83° (nel 1909-191 O, per la ricostituzione dopo LI terremoto di Messina e Reggio Calabria in cui il reggimento era stato coinvolto), infine dal novembre 191 2 al 2° Granatieri. Nel maggio 1918 fu nominato dal i:vlinistero della Guerra ispettore dei corpi musicali mobil.itati. Con questa banda si recò anche a New York (1918), Parigi, Londra e Bruxelles (l 919). Congedato nel 1920 alla soppressione delle bande reggimentali, fu scelto dal Governo italiano per organizzare e dirigere la banda del re Fuad d'Egitto. Fu in questo paese dal 1922 al 1924 e vi compose musiche, diverse delle quau dedicate a personaggi locali, che pubblicò ad Alessandria e al Cairo. Rientrato in Italia, fu a capo della banda della Guardia cli Finanza di Roma (1925-1931). Successivamente fu a capo di bande civili e diresse stagioni d'opera. Fu direttore della casa editrice musicale Lapini di Firenze e collaborò con l'editore Ricordi come strumentatore per piccole bande delle opere cli Puccini e per grande banda del Trittico (De Angebs/ Appendice). l\temre prestava servizio a Pistoia, nel 1907 dedicò ai suoi giovanissimi allievi una ouverture, L, piccola handct. Il 23 dicembre 1907 fu nominato dal ministro Viganò per fare parte della Commissione per studiare le modi fiche tematiche e amministrative da apportare all'ordinamento delle musiche rnilitari (L{J Musica, 22 gennaio l 908). In un concerto a ivfontecatini dell'8 settembre 1910, ripetuto qualche giorno dopo a Pistoia, eseguì con la banda dell'83° Panteria la sua trascrizione dell'opera Paglictcci. Il maestro LeoncavaUo, pr~sente, espresse il suo vivo apprezzamen to (Afasica, 25 settembre 191 O). Diresse anche il mensile L'al7!ico dei nweshi e dei dilett{Jnfi di mt1sica che aveva sede a Perugia (Musica, 12 marzo 1911 ). Nel 1890 si segnalò nel concorso indetto da Ricordi per un valzer per banda. La casa editrice Lapini di rirenze pubblicc'l la sinfonia A ntico e moderno, che era stata premiata alla gara nazionale dell'anno 1896 (La cronaca mt1sicale, ottobre 1896). i\.ffermatosi nella stessa gara di due anni dopo, fo pubblicata 1Vla1"Cia hionfale (La


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Le btt.11.de musicali del Regio Esercito

cronaca musicale, anno III, 1898, n. 9). Con Ricordi pubblicò Due marce rel~giose per piccola banda (iVlmicct e Mmicistz~ 15 febbraio 1904, p. 8). Nel marzo 1906 al Teatro ... Manzoni cli Pistoia presentò il poemetto in un atto ivfarcia alla regata su li bretto di Marinetti (foaneU.i). Su 61 concorrenti si classificò secondo al. concorso de Ua Casa Editrice Sonzogno per una marcia militare (A n et L,bor, settembre 1906, p. 843). Nel 1908 ricevette una speciale menzione al concorso indetto dalla Casa Edizioni 1vfosicali Italiane di Milano con una mazurka (M11siC{J, 30 luglio 1908) e pubblicò con Lapini cli firenze la marcia per banda Pistoia (Ars et uhm; novembre 1908, p. 928). Nel 1909 fu tra i vincitori del secondo concorso di composizione della rivista I/ Plettro (L1 l'vlusica, 19 settembre 1909) e con una romanza edita dalla Casa Serra di Genova risultò vincitore al concorso cli composi:,:ione indetto dall'Associazione Genovese contro la Tubercolosi; vinse la medaglia d'oro e diploma nel concorso per una composizione per banda indetto nel 1909 dalla Stabilimento 'tlfosicale Verdi cli Torino (Musica, 8 maggio 1910). Nel 1910 pubblicò Frammenti musicali ad 11Sogù111c1stico nei reggimenti difante,ia di linea (Firem'. e: .Mjgnani) su incarico del f'Vfinistero della Cuerra, che lo adottò assieme alle Società ginnastiche (LVfttsica, 24 luglio 191O), come pure con Serenata ar Tevere vinse il concorso indetto dal giornale frugantino (Musica, 5 luglio 1914). Compose la Marcia d'ordinanza dei Reggimenti di Fanteria 20° (incisa nel 1984 dalla banda dell'Esercito diretta da Marino Bertoloni), 26° e del 58° (partiture: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, Archivio). Il suo lmio del Fincmziere è stato inciso dalla banda della Guardia di Pinanza. Una delle ul6me composizioni, l'operetta in tre atti su libretto e.li i\nton Menotti Buia Il paradùo dei cigni, edita a Firenze nel 1939, porta il numero di opus 446. Alcune sue composizioni per mandc~lino sono state incise recentemente in Giappone su cd, due pezzi sono stati incisi nel 2000 dalla Louisville Mandolin Orchestra, altre fanno parte del repertorio del Circolo Mandqlinistico E uterpe, due composizioni per fìati fanno parte del repertorio cieli' Associazione Culturale Controclùave di Roma, me ntre alcune marce sono ancora suonate a Trapani in occasione della process.ione dei mjsteri. A.lcune sue composizioni, tra le quali la marcia Principe di Piemonte, forono incise in disco dalla Banda Municipale di Jvlilano. (i\driano Amore. Gi11seppe i.V.{anente ne/. 60° anniversario della 111orte, in "J ,a Cittadella", Morcone, novembre 2001 , con l'elenco delle compos.i:,:ioni).

Mantelli, Cesare. Dal 1887 fu capo-musica in diversi reggime nti (21 °, 58°, 52°). Nel 1888 compose la polka brillante per banda U}Jùialità (Fi: J,api11i), pezzo di facile esecuzione e dalla larga diffusione. Si conosce un articolo, La decadenza delle banda, pubblicato in 1\ilttsùa, 26 febbraio 1908. Dal 1922 al 1924 diresse la banda di JVfontevarchi, poi quella di Montegonzi fino al 1936 (Montevarchi, pp. 153-158).


! capi-musica - Note biogr4iche

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Mantelli, Lo1·enzo. Capo-musica del reggimento Cavalleria Guide, allo scioglimento delle bande della Cavalleria, nel 1871 passò al 62° Panteria. Nel marzo 1883 inviò al sindaco di Carrara alcune sue composizioni per banda, proponendone l'acc.1uisto. Questi rispose che non esisteva in bilancio il capitolo di spesa (Compagno, p. 86). Nel gennaio 1884 fu chiamato a far parte della commissione per la riforma delle musiche militari (L, 11t1,sica popolar<?, febbraio 1884, n. 2) e nel settembre 1888 della commissione giudicatrice del concorso per bande di Genova (I/ Teatro Tflustrato e la musica popolare, o. 94, ottobre 1888). :tvlolt:e sue composizioni manoscritte si trovano nella Casa della Musica di Parma, tra cui, su parole di Nuti, la "canzone militare" 62° Reggimento B1igatct Sùilia, marcia al campo di istruzione. Maraldi, Emilio. Capo-musica del 57° Panteria di stanza a Siena, era molto app.r.ezzato dal pubblico anche per il virtuosismo del caporale musica della banda Antonio Bifermo (G.1\if.Nf., 5 giugno 1887, p. 180). Una composizione di questi, edita da Ricordi nel 1888, fu dedicata al suo capo-musica. Del Maraldi si conoscono due marce per banda.

Maranzoni, Giovanni. Capo-musica del 10° Fanteria di stanza a Padova, nel gennaio 1884 fo chiamato a far parte della commissione per la riforma delle musiche militari (La 1111,1.rìm popolare, febbraio 1884, n. 2). _Jet 1898 partecipò con la banda del 36° Fanteria al concorso di esecuzione delle musiche militari cli Torino. Fu il padre del famoso direttore d'orchestra del Metropolitan cli New York.

Marengo, Luigi. Capo-musica del 70° Fanteria, nel 1888 compose la marcia militare Un saluto a !V[essinct mentre era di stanza in questa città. Nel 1890, trovandosi cli stanza a Catania, partecipò al concorso per direttore della banda di Siracusa; la commissioni scrisse che aveva presentato qualche composizione musicale e diverse marce militari, che però non forono sufficienti per farlo preferire a Francesco Ermenegildo (Loreto).

Marino, Francesco. Capo-musica del (14° Fanteria. Si conoscono alcune composizioni per banda.

Martellini, Giuseppe. Nel 1864 era capo-musica del 58° Fanteria di stanza a Reggio Calabria.

Martinez, Francesco. Capo-musica del 43°, poi del 55° Fanteria, ottenne il premio di secondo grado e medaglia d'argento nella sezione bande militari al concorso nazionale per bande dell'8 e 9 giugno 1893 ad Alessandria (G.M.Ai., 25 giugno 1893). Fu auto.r.e di alcune musiche per banda, una delle quali, la sinfonia A more all'mte, fu p.r.emiata al secondo concorso musicale Devasini. Nel 1888 pubbkò la marcia militare Al mio Reggimento (Erenze: Lapini, 1888). Masani, Palmiro. Capo-musica del 30° Fanteria, fu autore di alcune marce per banda. Nella festa dello Statuto del 6 giugno 1863 diresse a Brescia la banda nella sua marcia 11 fracasso.

Martucci, Gaetano (Napoli 1827 - 1902). Giovanissimo, nel 1841 si arruolò come suonato.re di tromba nel corpo musicale del 4° Cacciatori Bersaglieri dell'esercito borbonico. Nel 1851 fu nominato sottocapo-fa nfara e nel 1853


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Le bande musicali del Regio Esercito

passò nell'11 ° Reggimento di linea Palermo di stanza a Capua. All'unificazione del Regno d'Italia passò come capo-musica nel Regio Esercito (ignoriamo in quale reggimento). Fu giubilato nel 18ì2. Fu il padre del famoso pianista e compositore Giuseppe, del (Juale fo il primo maestro (Folco Perrino. Giuseppe Martucci. N ovarn: Centro Studi i\ifartucciani, 1992, voi. 1, pp. 17-20).

Massa, Giuseppe. Capo-musica dell'82° Fanteria, al concorso nazionale per bande cli Alessandria dell' 8 e 9 giugno 1893 ottenne il premio cli primo grado e medaglia d'oro nella sezione bande militari (C.M.M., 25 giugno 1893). ll 26 febbraio 191 O diresse al Pincio di Roma un grandioso concerto wagneriano. F u autore di composizioni per pianoforte, romanze, musiche per banda . La casa editrice Lapini di Firenze pubblicò Danza abissina, che era stata premiata alla gara nazionale dell'anno 1896 (T LI cronaca musicale, ottobre 1896).

Masutto, Renzo (Treviso 1858 - 1926) . Figlio ciel noto musicologo Giovanni, studiò violino e pianoforte a Treviso e a Parma, composi'.àone a Venezia. Dal 1876 al 1878 insegnò violino alla Scuola popolare di musica di Venezia. Nel 1882 fu autore dell'operetta li 1itomo del cosc,itto, nel 1883 di Le grandi manovre, composizione descrittiva di. una giornata campale militare. Dopo una " brillante" sinfonia il pezzo era diviso in dieci "squarci": La_pa1te11za; L'accampamento; Cli

esploraton;· La marcia Jj'ot:'(_ata; Li sentinella del cam/JO; La 111r111ov1'r1 dell'art~glie,ia; La .fùcilata,· La.fazione; La rassegna; li 1itomo. La composizione fu trascritta dall'autore anche per banda. (G. Salvioli, in Archivio musicale, 15 luglio 1883). Poco prima di arruolarsi, compose una Jù?fonia in si bem. me1;g,g. ridotta per banda «con 12 righe, contiene gli strumenti che sono voluti dai regolamenti ministeriali 16 agosto 1884»; fu dedicata alle musiche del Regio Esercito (C .Af.1Vl., 26 luglio 1885) ed edita nel maggio 1885 da Devasini di Casale .Monferrato, editore che pubblicò diverse altre sue composizioni. La sinfonia ti.1 recensita favorevolmen te sia in Italia che in Cerma1ua, dove ne fu suggerita l'ado1/.ione per le bande deU'esercit0 tedesco (Fra Dictvolo, 2.7 febbraio 1885). Fece parte, molto applaudita, del programma del primo concerto che d iresse a Sassari con la banda del 25° f'ameria, d i 'cui nel.l'ottobre 1885 era stato nominato per concorso capo-musica (Fra Diavolo, 3 novembre 1885). Di stanza a Genova, nel settembre 1888 fu invitato a fare parte d eUa comm.issiorie giudicatrice del concorso per bande di Genova (li Teatro 1/lustrato e la nnnica popolare, n. 94, ottobre 1888). Nel 1888 compose le musiche per l'azione coreografica in un prologo e citÌ.(JUe atti I Drc,chenjeldr, rappresentata per 45 spettacoli per beneficienza al teatro posticcio Terpsithea in piazza Nuova; la musica fu anche ridotta per banda dall'autore. Nel 1891, sempre a Genova, presentò al Teatro Sociale Cristoforo Colombo l'operetta Dal detto alfr1tto comi tm ,gran tratto. In occasione delle Feste Colombiane fece eseguire una sua composizione commemorativa, il poema sinfonico in cinc1ue tempi per coro e banda Crùtoforo Colombo, dedicata al re (C.1.ì'1.M., 20 novembre 1892). La partitura autografa, che si trova con altre decine di sue composi1/.ÌOni nella Biblioteca Comunale di Treviso, porta la data 11 febbraio 1892. Nel concorso per bande musicali mili tari che si tenne a Genova in occasione delle Celebrazioni Colombiane del 1892 si classi ncò al ter'.t.o posto della seconda categoria, dopo aver eseguito come pezzo d'obbligo un sunto melodico dei P1'omessi sposi di Petrella e come pezzo scelto L'Arlesienne di M assenet (Secolo,


l mpi-mu.sica -

Note biografiche

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29-30 giugno 1892; li caflaro, 2 luglio 1892). Nell'estate 1900 a Pisa compose due stesure deUa Marcia-gùmastica (:\!igris, pp. 2578 e 2583). el febbraio 1901 si Lcnne al Teatro Nuovo di Pisa un concerto in commemorazione di Giuseppe Verdi nel quale la banda dd 25° Fanteria eseguì la sinfonia del Nahucco. Scrisse le musiche per il balletto M.011sie11r I ipes (1 893), composizioni sinfoniche, vocali da camera, pianistiche, per banda, tra le yuali la marcia militare 25° Ftmte,ia.

Matacena, Sebastiano. Nato nel 1854,il 20 maggio 1874 fu nominato capo11ìLtsica del 37° Fanteria, dopo che era stato «discepolo della banda musicale di Caserta. Questa banda è diventata un vero collegio di musica: essa ha dato all'arte anche il maestro Dell'Aquila, capo-musica del 48° Fanteria e il maestro Lopez, capo-musica del 76° Fameria» (lvlz1sicc1, 6 gennaio 1877) . Compose L'eroica d{fesa del quadrato a Villtifranca che dedicò al n:; assieme alle congratulazioni ricevette dal sovrano un gioiello co n le iniziali (C.M.M., 16 luglio 1882). Dopo il 1882 passò a dirigere la banda dei Reali Equipaggi della Regia Marina. Il Galuppini (p. 99) scrisse invece che conseguì questa nomina il 31 agosto 1879 e che dal 1874 era stato musirnnte nella Panteria di Marina. Nel 1888 compose la marcia militare .eco di Massa11a (Fi: Llpini). Il 28 novembre 1895 fu promosso sottotenente. Nel 1898 partecipò con la banda al concorso di esecuzione delle musiche militari di Torino. Cessò il servizio il 29 agosto 19·11. Fu autore di musiche per banda e incise alcuni dischi. Fu l'autore della M.arcia della .Marina, marcia d'ordinanza della Regia :Marina. Mattii, Ugo. Capo-musica dell'83° fanteria, dopo la grande guerra diresse la banda di Siena. Nel 1941 era rappresentante del Sindacato musicisti e artisti. Pu autore dj alcune marce: una 1\!Ia1-cia tJ1ilitc1re fu dedicata «Al mio carissimo maestro cav. 'l'v[arcino Pannocchia». Mattucci, Giacomo. Sergen te musica del 1° Granatieri, studiò composizione a Piacenza Ugo Mattii con il direttore del Liceo 1\ilusicale Primo Bandini. Prese provvisoriament e la dire:,,ione della banda a Piacenza quando i\ngelo Montanari passò alla direzione di quella del 50° fanteria. Compose le marce Ma,te e 1° Cra11atieJi (Li/)(1/tà, 23 marzo 1902).

Maurer, Carlo (Saluzm 181 7 - Torino ...). A dieci anni iniziò a suonare il piffero nelle bande militari , poi divenne musicante, e a 25 anni fu nomjnato capo-musica del 1° Fanteria. Nel 1867 fu collocato a riposo. Compose musica sinfonica, ballabili, marce per banda.

Merculiano , Bartolo111eo. Capo-musica del 7° Fanteria, compose arie per canto e pianoforte (editi da Vismara) e musiche per banda.

Mieville, Alessandro. Capo-musica del 57° Fanteria, morì nel giugno 1872. Mig lio, Alfonso . Di Napoli, già capo-musica ciel 79° Fanteria, il 21 marzo 1888 rappresentò in privato a Tv[cstre l'operetta La cantante (G.M.1vl., 1888, p. 470); nel 1991 , direttore della scuola di musica di Bassano del Grappa, Uno


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Le bande musicali del Regio Esercito

st11dente c1/l'osped11/e deipazzi (J3assano, Collegio Vinanti, febbraio 1891. G.M.M ., 1891, p. 843), e nel 1895, su libretto del dott. Vaccari, l'opera lirica in tre atti Nun:'(_iatel.la, una variazione di quella Cavalleria rusticana tanto alla moda (G.M.Nl., gennaio 1897. Bassano, Teatro Sociale, 28 giugno 1897).

' fin da bambino a servire Minin1i, Giovanni. (Genova 1803 - ...) Tni,,.iò nell'esercito. Nel 1834 fu nominato capo-musica del 13° Fanteria del Regno di Sardegna, e rimase in servizio fino ,Ù 1862, quando passò nel corpo dei Veterani con il grado di sottotenente. Compose musiche per banda (Orrù).

Misasi, Rosario (Catanzaro 1879 - Acquaviva delle Fonti 1951). Studiò violino, poi composizione a Napoli con Carmelo Preite. Nel 1904 vinse il concorso per capomusica e nel 191 O su incarico del Nfinistero della Guerrn fu inviato a Bagdad come ispettore per la riforma delle bande militari dell'esercito turco. Durante l'occupazione internazionale di Scutari, oltre a dirigere la banda militare italiana, .rappresentò due commedie da lui mLlsicate, e diresse una banda inglese nella SLla composizione sinfonica .TI battaglione ù~glese di Scutmi. Nel 1918 eseguì concerti orchestrali in Liguria. Collocato in pensione dopo la guerra, dal 1921 al 1949 diresse la banda di Acquaviva del.le Fonti, posto che lasciò al figlio, limitandosi alla sola scuola di musica. PLl autore di sonate per violino e pianoforte, inrii, marce e trascrizioni per banda. La banda di Acquaviva delle Fonti è intitolata al suo nome.

Mistichelli, Nicola. Capo-musica del 47° Fanteria, nel 1898 partecipò cori la banda al concorso di esecuzione delle musiche militari di Torino. Nel 1908 c~igeva da tre anni la banda di Terranova (Afr1sicc,, 15 novembre 1908).

Moldura, Luigi. Fu capo-musica del 46° Fanteria. Monaco, Lorenzo (Gencnia 1826- ... ). Musicante del 3° Fanteria, nel 1857 venne nominato capo-musica dello stesso reggimento. Rjmase in servizio fino al 1872, poi si stabilì a Bolzaneto, dove diresse la banda cittadina. Compose musica per banda (Orrù).

Montanari. Nella festa dello Statuto del 6 giugno 1863 a Brescia diresse la banda del 71° Panteria nella sua polka Gtro!ina. L'Orrù scrive invece che in quell'anno la banda del 71 ° era diretta da Leopoldo Ruffi. Montanari, Angelo (Bologna 1849 - 1921). Studiò al Liceo musicale cli Piacenza e suonò come primo dari netto nella banda del 67° Fanteria. Di questa fu capo-musica dal 1871 al 1874. II 6 ottobre 1873 compose la marcia m.il.itare L'ctllecmza, dedicata ''.Ai grandi che reggono le sorti delle potenze di Prussia, Austria e l talia", un'anticipazione della Triplice Alleanza tra gli stessi paesi che venne firmata il 20 maggio 1882 (Scardaccione, p. 24). hno al 1876 diresse la banda di Capodistria e l'orchestra della Società fìlarmonica, e dal 1876 la banda


I capi-musica - Note biogmjiche

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civica di Trieste. Anesa riporta che nel 1878 fu espulso dall'l mpero austriaco, in (1uanto al Politeama Rosseti aveva diretto l'Inno di C(/rihaldz; la notizia non trova con ferma nel libro di G uido Botteri e Vito Levi su l Politeama. Rientrato in 1calia, diresse la banda di Cuneo (1879- 1882), quella del 1° G ranatieri (1888-1903), del 50° fanteria (1904-1915). «In quel periodo Parma ospitava anche le due eccellenti bande musicali del 1° reggimento Granatieri, diretta da Angelo Montanari e del 1° reggimento diretta dal Bonferoni. E fu per anni, con grande vantaggio della educa%ione musicale del nostro popo lo, una nobi lissima gara fra quei magnifici complessi birndistici» (Mario Ferrarini. Par!lla 11111sicct!e o//oce11/esc({. Parma: Battei, 1978, p. 150). Nel 1892 portò la Banda Sociale Bresciana al concorso provinciale di Chiari e nel 1898 partecipò con la banda del 1° G ranatieri al concorso di esecuzione delle musiche militari di Torino. Collaborò come stnunenrntorc con l'editore Ricordi e compose ballabili, musica per mandolino e per banda (eseguì a Piacenza le marce e sposizione Univmale, Motivi popolari, Dalla vittoria di M.mula, e fantasie sulle opere S iheria <li Giordano, l\llejistojefe c\j Boito e altre. Tn occasione dell'applicazione del nuovo diapason, nel 1884 scrisse uno studjo, c<lito da Lapini, per ottenere la perfetta intonazione delle musiche. :Nd 1917 compose ed eseguì la marcia Aviazione.

Montevecchi, Guglielmo (Corinald o 1868 - l\•filano 1959). lniziò a st1.1diare;: con il parroco del paese e a 12 anni si iscrisse al J .icco musicale cli Pesaro, dove nel l 888 si diplomò in tromba e composizio ne con un premio per il suo lavoro 0111a/.,_~io a Rossini per soli, coro e orchestra. lniziò la carriera come direttore d'orchestra a Urbino, Forano della Chiana e forse a Torino. Nominato nel 1892 capo-musica del 44° Fanteria (passò poi all'8°), quando fu cli stan%a a Genova fece parte, assieme ai colleghi Burgio e i\scolese, della giuria del concorso per bande civili indetto in occasione dei fes teggiamenti per l'V lll centenario della traslazione delle ceneri di S. Giovanni Battista da Mira a Genova (G.M .M., 29 giugno 1899). Dopo il congedo cliresse diverse bande civili. Collaborò con gLi editori Ricordi, Sonzogno e Tedeschi per la strumen tazione, e compose musiche per strumenti a plettro e per banda.

Moranzoni, Giovann.i . Capo-musica del 36° Fanteria, nel 1884 fece parte della commissione per la riforma delle bande militari. :Nel luglio 1898 partecipò al concorso internazionale di musica dj Torino, eseguendo al Teatro i\l[ieri .l'ouverture Rirmzi di \X'agner. Collaborò come strumentatore con l'editore Ricor<li e compose musiche per banda.

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Le bande musimli del Regio .Hsercito

Mucci, Raniero (Campli 1888 - Nervi 1933). Nel maggio 1909 fu tra i tre vincitori del concorso a 5 posti di capo-musica e assegnato al 31 ° Fanteria. Quando fu di stanza a Napoli (1910-1915), insegnò strumentazione per banda~ al Liceo musicale Wagner. Nella città partenopea diresse nella villa comunale un grande concerto con un programma di musiche verdiane in occasione del centenario della nascita del ì'vfaestro (kfusica, 2 marzo 1913). Nel 1918 era direttore della banda presidiaria di Firenze e nel 1920, prima dello scioglimento delle bande militari, fu nominato cavaliere. Dopo il congedo diresse alcune bande civili in Piemonte. Dal 1927 al 1932 insegnò strumentazione per banda al J.iceo musicale di Torino. Il corso di strumentazione per banda era stato .istituito i.I 26 dicembre 1926 e fu abrogato il 13 agosto 1932. Nel libro di Basso non è però fatto i.I nome del docente. Scrisse le operette Circuito del nord (Roma, Teatro Quirino, 1916) e 1 sette pecCfJt~ assieme all'azione lirica L'oi"tl della liberazione (Pirer12e, i\nfiteatro di Boboli, 1918) poi ripresa con il titolo Il trionfo de/l'umanità (Pirenze, Teatro Verdi, 1919); Susetta, operetta in tre atti su libretto di Giorgio Bonnaccini (i\ncona, Teatro Vittorio E manuele, 30 ottobre 1922); Le cingallegre, operetta in tre atti su libretto di Giorgio Bonnaccini (Ancona, Società impiegati civili, aprile 1924); il poema sinfonico Dal Gran Scisso alla 1Vlctiellc1, musica sinfonica, marce e ballabili per banda. Sulla rivista S. Cecilia (1 929, n. 4) pubblicò l'articolo La hcmda moclema e la 111t1sica religiosa. La banda musicale di (ampli si fregia del suo nome.

Musone, Pietro (Casapulla 1847 - 1879). Fu avviato alla musica nella banda del paese natale, pol st1.1diò armonia a Napoli. Nel 1866 si arruolò nella banda del 6° Granatieri di stanza a Padova continuando lo studio dell'armonia a Venezia. Trasformato .il reggimento nel 76° Fanteria, ne diresse la banda fìno al 1874. Tornato a Caserta organizzò la banda e ne fu direttore. Su libretto di Enrico· Golisciani compose tre opere, rappresentate al Teatro Mercadante di Napoli: Camoens (18 sette111bre 1872, ripresa nel 1897 al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere); Wallenstein (19 agosto 1873); Gu-lo cli Bo1gogna (22 marzo 1876). Nel 2001 il suo Concertinofr.mtr1sir1 per clarinetto e orchestra è stato ridotto per clarinetw e pianoforte e pubblicato negli USA da Dantalian. Compose musica per banda. ]Vforì a 32 anni (Sessa).

Musso, Luigi (... 1862 c. - Savona 1904). Dopo aver studiato composizione al Conservatorio di Napoli, nel febbraio 1882 vinse il concorso per capo-musica (prestò servizio nei reggimenti di Fanteria 11°, 37° e 16°). Lo stesso anno, cambiando il reggimento sede cli guarnigione, compose Addio de/1'11° a Bergctt/10. A Casale Monferrato diresse la cantata che aveva composto in occasione dell'apertura dell'Esposizione Filosserica e delle industrie monferrine. «Bello il lavoro e buona l'esecuzione che ebbe applausi unanimi del pubblico scelto e numeroso» (C.M.M., 17 maggio 1900). Nel programma di un concerto in Piazza Cavalloni (già J .eona) a Mantova inserì una sua Marcia militare (Caz:tetta


i capi-musica - Note biografiche

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di j\1cmtov<J, 29 settembre 1901). Compose XX Settembre, marcia d'ordincmza del

37° Reggimento Fante,ia e Pace armate,, marcia d'ordinanz11 del 6} 0 (partiture: Roma, Ufficio Storico dell'E sercito, Archivio), oltre a brani sinfonici, composizioni vocau., per pianoforte, e per banda. La sua k farcia del 'Re,?,gimentv San lvforco è stata oggetto di diverse edizioni discografiche. Fu autore anche della Marcia d'onlinanzct del 13° R~egù11ento Caval/~1J,geri dd Mo1?/èrrato. Mentre con 1'11 ° Fanteria era di stanza a Trapani, nel 1892, vi compose la marcia Addio a 'frapani e una marcia funebre nota con il titolo di J beccamorti, ancora oggi eseguita da diverse bande per le occasioni e nella processione dei Misteri. ivforì a Savona nel maggio 1904 mentre era capo-musica del 16° Fanteria (l'Husica e lvf.ttsicùti, 15 giugno 1904, p. 161).

Nagliano. Risulta capo-musica del 18° Fanteria nel 1861 a Bologna. Napolitan o, Pasquale. Capo-musica a Pisa: «La banda del 93° Reggimento attira moltissima gente alla domenica nella piazza XX Settembre, e molta lode ne va al bravo maestro Sig. Pasquale Napolitano, il quale è altresì un egregio compositore» (C.lV!.M., 1° dicembre 1889). Il 15 luglio 1891, «avendo cambiato di guarnigione il 93° Reggimento di Fanteria, al bravo Pasquale Napolitano fu donato un elegante album con molte fìrme cd un bellissimo anello con brilla nti» (C.M_.lvi., 20 luglio 1891). In segno di gratitudine compose la marcia trionfale Saluto alla cittadi11a11za pùanc1. Fu autore anche della A1arcia d'ordinanza dei 93° .Fanteria. Agli inizi ciel N ovecento passò a dirigere la banda del 2° Granatieri. Tl 18 febbraio 1908, in occasione dell'anniversario della morte del duca i\ lberto Genovese e.li San Pietro, mecenate del reggimento, diresse a S. Maria degli Angeli a Roma la musica solenne, riportando le lodi della stampa. In guesto servizio si alternò con la banda del 1°Granatieri.Per il reggimento adattò e strumentò la Gm11 JÌ'farcia d'ordinanza, di autore ignoto e trascrisse per banda 1 PijJeri, ;\,farcia e Sveglia dei Cranatieti, motivi dell'anno 1775 (partiture: Roma, Uffìcio Storico dell'Esercito, Archivio). L'autore dedicò I Piffe1i al re, il quale passò la partitura all'imperatore cli Germania Guglielmo II che la fece eseguire dalle bande di Berlino; gui il sig. Parrhysius provvide all'edizione per la Germania pagando all'autore 200 marchi (i\!.lJ,1sica, 24 luglio 1910). Pu au tore cli composizioni per banda. Nella sessione estiva del 191O fu invitato a far parte della comm.issione degli esami di d iploma in strumentazione per banda al Conservatorio di musica di Napoli; la stampa lamentò la severità della cornmissione (l'Vl11Sica, 24 luglio 191O). Per i servizi effettuati in occasione della visita a Roma del granduca Boris di Russia venne .insignito dell'onorifìcenY.a di cavaliere di S. Stanislao (Musica, 5 novembre 1911). Morì nell'ottobre 1912 (Ars etLahor, novembre 1912, p. 937) e fu nominato al suo posto Giuseppe Manente, suscitando un coro di polemiche dato che il posto era molto ambito. Nel primo concerto che diresse al Pincio di Roma .Manente volle aprire il programma con 1 Pi/jèti, la famosa composizione di Napolitano (i\.fosica, 1° dicem bre 1912).

Nardelli, Liberato (Bracciano 1884 - Parma 1963) . Studiò con Alessandro Vessel la al Liceo musicale di S. Cecilia di Roma. Dal 1902 viveva a Parma, dove era stato alunno di Ildebrando Pizzetti. Vinciwrc di concorso nazionale, nel


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Le bande musicali del Regio Esercito

1914 era a capo della banda del 12° Fanteria. Dopo la guerra diresse le bande di Genova Voltri e di i\lassio (1928). Nel novembre 1920 al Teatro Reinach di Parma per due sere fu rappresentato il suo dramma lirico in 3 atti 2;yhia-2;y su libretto di G. Zarzuela (uno pseudonimo?) con un modesto successo. Alcu ne sue composizioni per banda furono pren:ùate nei concorsi dell'editore Belati.

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Nasalli Rocca, conte Saverio (Piacenza 1856 - Roma 1933). 1v1ilitare di carriera, aveva la passione per la musica e fu autore di alcune Liberato Narde/li composizioni. Negli anni tra il l 903 e il 1905, nei quali comandava il 40° Fanteria, compose la marcia per banda Ahmzzi (fVlilano: Ricordi) e M.al'Cia della 1,ittoria (Vetro/Diz). Tl 23 dicembre 1907 fu nominato dal minis tro per fare parte della commissione che doveva st11diare le modifiche tecniche e amministrative da apportare all'ordinamernto delle musiche mi.litari e di stendere il regolamento (M.usica, 22 gennaio 1908).

Nesti, Livio (Prato 1819 c. - ... ) . Direttore della banda di F ivinano e di Castelnuovo di Garfagnana, nel 1865 presentò domanda per essere nominato capo-musica del 35° Fanteria: non avendo avuto riscontro, concorse per clirettore della Scuola di musica e della banda di Carrara, risultando vincitore. Il 28 aprile 1865 ricevette la nomina dal reggimento con decorrenza 1° maggio. Rimase a Carrara fino al dicembre 1869 (Compagno, pp. 63-68). J\nesa scrive che durante il periodo carrarese fu anche capo-musica del 35° Fanteria.

Nini, Corrado. Diplomato in strumentazione per banda al Liceo niusicale cli Pesaro, nel 1891 diventò capo-musica del 7° Panteria. M Politeama ;osclli cli Cuneo si dette una serata di gala per raccogliere fondi pro alluvionati della provincia: il cl01i della serata era la Gmn scena epre,ghiem per soprano del maestro N ini. Cantò la signora .Attilia Marchesini Marzolini: fu un trionfo e dovette concedere il bis (C.1v1.A1., 10 dicembre 1896). Nel 1898 partecipò con la banda al concorso di esecuzione delle musiche militari di Torino. Presso il maestro Nini «trovansi vendibili, a prezzo conveniente, i 50 Salmi di Benedetto Marcello (prima edizione, Venezia, 1724) divisi in otto volcu:ni riJegati ed in ottimo stato. Dietro seria richiesta, si spedisce un volume per poterlo esamina.re» (C.l\1.M., 16 novembre 1899). In occasione delle Feste Centenarie Nli.Litari nel giugno 1901 venne eseguita a Cuneo una sua Cantata per coro, baritono, tenore, orchestra e banda. Collaborò con l'editore Ricordi per la strumentazione e compose musiche per banda.

Nocerino, Giovanni. Capo-musica del 68° Fanteria. Si conosce la sua iVl(lrcia per l'F:sercito Ita!ùmo.


I capi-musica -

Note biografiche

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Nunziati, A. Non si hanno notjzie. T ra le composizioni per banda vi è la JÌ![arcia d'ordinanza del 35° J{eggimento di Fanteria Livorno, edita da Lapini, che nel l 984 fu incisa in elisco dalla banda dell'Esercito diretta da J\lfarino Bertoloni. Oliv iei-i, Alessio (Cremona 1830 - 1867). Molti hanno erroneamente scritto che fosse nato a Cenova. Arruolato a 16 anni come musicante, nel 1852 diventò capo-musica del 2° fanteria., con il guale partecipò alle guerre d'indipendenza. Il 31 clicembre 1858 aveva presentato per la prima volta l'Inno cli guerra dei cacciatori delle Alpi, m usicato su testo di J,uigi Mercantini, quello che inizia con "Si scopron le tombe", divenuto popolarissimo e passato po.i alla storia come l'Inno di Garibaldi. Lo stesso Garibaldi gli aveva richiesto questa "canzone italiana". Un indizio dell'immediato grande successo è dato dal fatto che l'editore Ricordi lo mise in vendita nelle ecfo:ioni per banda, per orchestra, per cori e orchestra, per canto e pianoforte, per p.ianoforte solo, per pianofor te a 4 mani, per arpa, per flauto e chitarra, per flauto e pianoforte (G.M.AJ. , 13 ge nnaio 1861 e seguenti). L'Inno fu inciso anche dalla Banda Municipale di :tvlilano. Nel 1861, nella Strennaper l'ctnniversario di Garibaldi, raccolta di m usica popolare, militare e da ballo cli vari autori, edita nel 1861 a N apoli dallo Stabilimento Musicale Partenopeo, pubblicò il valzer 1vlenotto e la polka Jèresita (Gaz:z.etta J\,fttsicctle di Napoli, dicembre 1861). Nel 1866, ammalato di tubercolosi, lasciò l'esercito per dirigere la banda di Piacenza. Sotto i portici in piazza del Comune a Cremona vi è una lapide che lo commemora, strade intitolate a lui si trovano sia a Roma che a 1'v1ilano, me ntre a Brescia l'orchestra a plettro porta il suo nome. Orsini, Antonio (Napoli 1843 - ... ). Studiò a Napoli e iniziò la carriera come pianista e docente di armonia. Finita una serie di concerti a Londra e Parigi entrò nell'esercito come capo-musica del 54° Fan teria. Compose il melodramma Benvenuto Ce/lini su libretto di O doardo Ciani (Napoli, 1èatro Teatro del Fondo, fu un fiasco; ripresentata al Mercaclante, 3 maggio 1875, ebbe snccesso); l'opera buffa Lola, la bella cli Bacmmto, rappresentata in inglese (Londra, O lympic, 15 gennaio 1881); J burgravt~ dramma lirico in un prologo e 3 atti su Jjbretto di Cado D 'Ormeville (Roma, Teatro Costarv i, 10 dicembre 1881); una. Sinfonict a,gmnde orchestm (Napoli, Real Albergo dei Poveri) e scrisse diversi trattati didattjci (Sessa). La sna composizione A 1Mlio Sajji fa parte del repertorio della banda dell'Esercito diretta da Fulvio Creux. Il corpo bandistico di Castrocaro Terme è intitolato al suo nome.

0 1·so, Felice. Capitano del 10° Fanteria, nel 1915, per il 45° ann.iversario cli Castelfidardo, compose la musica dell'Inno alla gl01iosa bandiera del 10° IZeggit11ento .Fante,ia su parole cli J ,uigi Landi, capitano nello stesso reggimento.

Pagano, Samuele (Atina 1883 - 1972). Studiò al Conservatorio di Napoli e nel 1903 si diplomò in strumentazione per banda. D opo aver cliretto diverse bande civili, nel 1915 vinse il concorso per capo-musica del 59° Fanteria. Dopo la guerra diresse bande a Parigi e Londra e dette concerti strumentali all'estero.


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Le bande musicali del Regio Esercito

Nel 1912 fo premiato in uno dei concorsi di composizione della ditta Belati. Fece riduzioni e compose musiche per banda.

Pagnozzi, S. Compose la 1Vlarcù1 d'ordinanza del 17° R~ggimento Fanteria A.apli (partitura: Ra.m a, U fficìo Storico dell'Esercito, j \rchivio). Nel 1984 fo incisa in disco dalla banda dell'Esercito, diretta da Marino Bertoloni.

Palazzi, Eugenio (Trino Vercellese 1859 - 1940). Fu iniziato allo studio della musica dal fratello sacerdote e si diplomò nel 1886 in composizione al Conservatorio di .Milano: ebbe compagni Puccini e Mascagni. Capo-musica del 71 ° Fanteria, dopo il congedo diresse bande civili e fu organista e direttore d'orchestra. Compose l'opera La rupe degli aJ11a11ti, l'operetta Ai bagni di mare, musica sinfonica, sacra e per banda. L'inno Valore alpino è diventato la marcia d'ordinanza degli Alpini. I-la pubblicato con l'editore J .ucca un Metodo per bombardone (lV!ttsitr1 d'oggi, maggio 1940, p. 151).

Paleari, Angelo. Capo-musica dell'11 °Fanteria.Il 21 mar7.o 1861, per festeggiare la proclamazione del Regno d'Italia, in una "serata indimenticabile" al Teatro Comunale di Bologna venne eseguito un grande concerto al quale presero parte le bande dei Reggimenti 11 °, 12°, 17°, 18° di Fanteria e dei CavaJJeggeri di Saluzzo. Del programma fece parte un Coro militare musicato dal Paleari, che fu cantato da un coro di 100 soldati (L'A,pa, 25 mar%o 1861). Dal 1887 diresse la banda cli San Giovanni alla Castagna e dal 1897 cli Valmadrera. Compose lo scherzo comico Li toJ11hola (J ,ecco, Teatro Sociale, 15 febbraio 1892), operette, sinfonie, marce e ballabili per banda (Sessa).

Pannocclùa, Martino. Figlio di Pio, maestro della banda di Sarteano, nell'agosto 1901 vinse su 38 concorrenti il concorso per titoli ed esami presso l'J\ècadem ia di S. CeciLia per capo-musica nel 9° reggimento di .f:anteria (La documentazione del concorso si trova a Roma nell'archivio storico dell'Accademia). Dal 1905 passò al 60°. Nel dopoguerra diresse bande civili in Umbria. Compose musiche per struménti a plettro e per banda. Ugo Mattii, capo-musica del.1'83° Fanteria dedicò una 1\/farcia militare «.Al mio carissimo maestro cav. Martino Pannocchia>>.

Pansini, Edoardo. Capo-musica ciel 5° Fanteria, strumentò per banda la

fantasia 1111gherese di J. Burgmain [pseudonimo di Giulio Ricordi], che venne p ubblicata dallo stesso editore nella serie JV, 1891, della Bihlioleca dei Corpi di lvlusica Civili e 1\/lilitari. Quando il reggimento era cli guarnigione neUa ci ttà toscana, scrisse la marcia militare Siena (Ricordi, 1897). Nel 1900 strumentò per banda, sempre per conto di Ricordi, il secondo atto della Tosai di Puccini. Essendo il più anziano elci direttori delle bande militari di stanza a Napoli, diresse in piazza ciel Plebiscito, assieme al maestro Caravaglios, direttore della Banda Municipale, le bande riunite (le militari, la .Municipale, quelle del R. Albergo dei Poveri e del Riformatorio Vittorio E manuele II) in un grandioso


l capi-1nusica -

Note biografiche

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concerto commemorativo di Giuseppe Verdi. Assistettero più di 10.000 spettatori. Il concerto venne ripetuto in altre due occasioni (G.J.'vf.1\4., 28 febbraio 1901 e seg.). La Biblioteca Provinciale di Foggia, Fondo Bellucci, conserva diverse sue composizioni.

Paone, Raffaele. Allievo del Conservatorio di musica di Napoli, negli anni Ottanta era capo-musica del 58° Fanteria. Tn occasione della festa patronale di S. Giulia, fu eseguita una sua Messa nella cattedrale di Livorno.

Papa, Sebastiano. Capo-musica del 50° Fanteria, compose musica per banda.

Pa1·megiani, Gaetano. Capo-musica del 27° Fanteria, si conosce una Sinfonia origirnùe per banda, scritta nel 1896 mentre era di guarnigione a Bologna.

Gaetano Parmegiani

Pascale, Giovanni. Vincitore del. concorso nazionale, nel. 1911 fu nominato capo-musica del 77° Fanteria di stanza a Brescia.

Passaro, Andrea. Capo-musica del 78° Fante-

Giovanni Pasca/e

ria, scrisse assieme a Gtùllermo Cereceda l'operetta di successo La camjJctna del castello (Roma, Teatro Quirino, 1899), che poi girò tutti i teatri d'Italia (Sessa; Vetro/Reinach).

Pennacchio, Giovanni (Napoli 1878 - ìvlessina 1978) Studiò al Regio Albergo di Napoli e si diplomò come alunno esterno al Conservatorio. Nel 1897 diventò capo-musica del 77° Fanteria. Nel Caffè .ì'vfon temerlo ai Giardini Pubblici di Milano eseguì il terzo atto della Tosca. «Suscitando l'entusiasmo nel pubblico affollato; si dovette ripetere il pezzo. L'esecuzione fu ottima» (G.i'v!.M., 24 maggio 1900). Nella stessa piana Montemerlo diresse una fantasia che aveva composto su motivi della Tosca (G.Af.M., 23 maggio 1901). Tl 23 dicembre 1907 fu nominato dal ministro Viganò per fare parte della Commissione per studiare le modifiche tematiche e amministrative da apportare all'ordinamento delle musiche militari (Musica, 22 gennaio 1908, n. 3). Nel 1911 passò a dirigere la banda del 70° Fanteria a Firenze. Concluse la carriera militare dirigendo le bande presidiarie di Pistoia e di Arezzo. Collocato in pensione dopo la guerra, dal 1926 al 19 51 diresse la bah da musicale di Catania. Compose la Marcia d'ordinanza del/'1 1° Reggimento .Fanteria eAqttila Reale, marcia d'ordinanza del 77° Reggimento Fanteria (partiture: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, i\rclùvio) e la famosa M.arte, marcia d'ordinanza del 24° Reggimento Fan-


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Le bande musicali del Regio Esercito

teria Como (Ricordi, 1900); guest'ultima nel 1984 fu incisa in disco dalla banda dell'Esercito, diretta da Marino Bertoloni. Revisionò e strumentò Parata d'eroi di Francesco Paolo Neglia (Torino: A.ugusta, 1954, partitura). Nel 1914 con l'opera in 3 atti El'ika vinse il concorso indetto a Parma da Cleofonte Campanini, ma l'opera non fu rappresentata per lo scoppio della-gue.rra e, dopo di questa, porte·) a una causa con gli eredi del Campanini. La partitura, rimasta al Teatro Reinach andò perduta nel bombardamento del 1944 che distrusse il teatro. Al Potiteama Giacosa di Napoli, su libretto di Giovanni Bizzarri e Ruggero Leoncavallo, nel 1920 presentò l'opera Redenzione. Con Leoncavallo fu in amicizia e questi volle che al.la sua morte l'opera in un atto Edipo re, su libretto di Giovacchino Forzano, fosse terminata da lui (Chicago, Auditorium Theatre, 13 dicembre 1920. L'opera fu ripresa iJ 23 maggio 1970 al Teatro San Carlo di Napoli, di cui esiste l'incisione .in cd). Compose poi le musiche sulla fiaba musicale di Guido Chierici L'arcidic,volo (Firenze, Politeama, 24 maggio 1923), e l'operetta Il re dell'ana (Palermo, 1930). Fu autore di musica orchestrale, da camera, per banda. Dal 1903 al 1912 diresse la collana di musiche per banda dell'editore Sonzogno, poi passò con Ricordi per il quale strumentò per banda opere di Verdi. Fu autore anche di opere didattiche, di un manuale cli strumentazione per banda e di articoli su problemi bandistici. La banda dell'Aeronautica e guella della Guardia di Finanza hanno inciso la sua .1:-iantasia suU'.Adriana Lecouvreui· di Cilea, mentre <1uella dei Carabinieri la sua trascrizione dei Puritani di Bellini.

Perotti, Cesare. Si diplomò al Liceo musicale di Bologna in composizione, strumentazione per banda e musica corale. Dopo aver diretto della bande civili e aver insegnato canto alla scuola normale, nel 1884 diventò capo-musica militare e prestc'l servizio nei r~ggimenti 14°, 84° e 47°. Nel maggio 190.9 vinse il concorso per esame per maestro direttore della banda di Padova, e professore di strumentazione per banda in quel Liceo. Nel 1913 riorganizzò e diresse la banda municipale cli Reggio Calabria: assieme a (1uesto incarico, era tlirettore della scuola annes~a all'Orfanotrofio, docente nella scuola di strumenti a fiato, insegnante di canto nella scuola normale, e godeva cli un assegno per l'alloggio e la residenza disagiata (Afasica, 5 ottobre 1913) . E migrò poi a San Salvador come direttore di banda, di orchestra e del conservatorio cli musica. Ricopriva ancora questi incarichi nel 1947. Fu autore di musica per banda. Le sue 8 marce militari (edite da Lapini) ricevettero le congratulazioni anche da Massenet (ivlttsica, 22 gennaio 1908). Petrncci, Aleramo. Nel 1898 era capo-musica del 42° Fanteria, partecipò e.on la banda al concorso di esecuzione delle musiche militari di Torino eseguendo al Teatro Scribe l'ouverture Le pardon de Ploàiwel di :Meyerbeer. Nel 191 4 era capo-musica del 21°. Fu autore di musiche per banda.


I capi-musica - Note biografì.che

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Pettenati, Ernesto. Capo-musica del 20° Fanteria, dal 1878 passò a dirigere la banda di Potenza Picena. Compose musiche per banda.

Piacenza, Pasquale (Casal Monferrato 181 6 - Pistoia 1888) . Dopo qualche tempo che era e ntrato come flautista nella m usica del 3° Fanteria, fu nominato capo-musica. Nel 1861 era nel 19° Fanteria e si fece promowre dell'invito a t1.mi i capo-m usica del Regio Esercito cli comporre un pezzo dedicato al re, da pubblicare in un album (I ,a t'tlmct, 20 maggio 1861). Nel 1863- caso unico - fu nominato sottotenente. Venne collocato in congedo dal 186(1. «Quando era direttore della musica milita.re, t1.11t i si rallegravano con lui per iJ buon gusto nel ridurre per banda tutti i pezzi che gli venivano affidati. Ora occupa un distinto posto come compositore d'ope.re e balli» (F,uterpe, 28 aprile 1870). Fu per anni presidente della Società artistica musicale di mutuo soccorso. Nel 1871 diresse la banda e la scuola di musica di /\equi Terme e nel 1873 fu direttore d'orchestra della Compagnia cli operette Bergonzoni e J,upi (Vetrn/Reinach). Nel 1882 fu nom.inato direttore della banda di Novi J ,igure. Co mpose: l'opera 1/ trihmw/e sf{_w·eto (Cuneo, Teatro Civico, 1845); la commedia lirica )\1mimila (Venezia, Teatro Rossini, 17 dicembre 1856); Cipriano il sarto (Cenova, Teatro Apollo, 1O novembre 1857); il melodramma tragico in tre atti Nfo11aldesca (Torino, Teatro Vittorio Emanuele, 20 novembre 1867); il balletto TI regno deiie donne (forino, Teatro Vittorio E manuele, 24 gennaio 1870) e altri lavori non rappresentati. Compose anche un Requiem per basso epianqforte per il conte di Cavour (Sessa). Ritoccò per le scene ital.iane operette che girarono in un grande numero di teatri: Serafino ii mozzo di He.rvé (forino, Teatro Balbo, agosto I 870); 1_e donne gr11miere cli Suppé (Venezia, Teatro Apollo, 1873) ; 1Vlalatromba (forino, Teatro Balbo, settembre 187 3); lo scherzo comico-musicale Laperla del Senegal. (Vetro /Reinach).

Piergiorgi, Amilcare (fravo 1873 - Rapallo 1940). Studiò al J,iceo musicale cli Piacenza, diplornandos.i in tromba nel 1891. Dal 1903 fu capo-musica del 5° Fanteria, per passare nel 1908 al 25° di 6ri.iarnigione a Piacenza. Nel 1921 collaborò come critico musicale della rivista piacentina Il Fa/con. Nel 1924 si trasferì a Rapallo dove diresse la banda cittadina. Compose musica da camera, sacra e per banda (Vetro/Diz). Pi.nochi, Enrico. Capo-musica del 9° Fanteria di stanza a 1Jilano, fu oggetto dell'atten,:ionc della stampa musicale: «Anche le Bande militari, che sono ottime tutte e quattro, offrono adesso, mercé l'intell igenza dei loro direttori e l'amorevole cu.ra dei rispettivi colonnelli, dei programmi interessanti assai, sempre eseguiti con precisione estrema, in fatto cl.i meccanica specialmente. Udimmo un ultimo concerto della Banda del 9° Reggim ento, che è diretta dall'egregio maestro Pinochi, un dotto musicista della scuola toscana, allievo di Puccini, padre dell'auto.re di Manon» (G.i\il.M., 9 luglio 1893). (Nel 1895, vedi la nota sul capo-musica Andrea Guarneri). <<Il maestro Puccini e il cornm. Ricordi si recarono nella caserma di San Celso, dove ha sede il 9° Reggimento cli Fanteria, per udire un gran Pot-poimi della Manon Lescant; eseguito dal Corpo di musica del detto Reggimento, sotto la direzione del maestro -Pinochi.11 comm. Ricordi ed il maestro Puccini rimasero molto sodclisfatti della buona esecuzione e della scelta dei vari pezzi dell'opera, opportunamente combinati da l Pinochi nella


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Le b1.tr1de musicali del Regio Esercito

sua riduzione, per il che rivolsero vive parole di congratulazioni tanto al maestro, c1uamo ai musicanti» (G.1v1.M., 28 maggio 1896). Nel 1898 la casa editrice Lapini di Firen7.e, a seguito di una gara nazionale, gli pubblidl la partitura per banda del valzer Slanciamoti (L1 ffonaca musicale, anno JTT, n. 5) . Collaborò con l'editore Ricordi con la strumentazione di musiche per banda, delle yuali fo atrjvo compositore.

Pio, Giovanni (Genova 1822 - ... ). Entrò da bambino nell'esercito sardo come tamburino. Percorse la carriera. come bandista e nel 1870 fu nominato capo-musica del 3(>° Fanteria. Nel 1878 fu congedato. Si stabilì a Nizza 1farittima dove si dette aU'insegnamento. Compose musica per banda (Orrù).

Pontoglio, Cipriano (Grumello 1831 - ]Villano 1892). Studiò musica con il padre, poi a lvlilano e a Napoli. Si laureò in gimisprudenza e fece l'avvocato per qualche tempo. Diventò poi capo-musica del 32° Panteria, con il quale partecipò alla battaglia di Custoza. Apprezzato compositore, fu socio della Società del Quartetto di Firenze, fondata nel 1861 (Bocche1ini, 3 novembre 1864). Buon pianista, dette anche dei concerti. Dal 1876 fu direttore dell'IstitcLto musicale di la Spe7.ia, maestro di cappella a Breno, diretto.re della banda di Castel San Giovanni (1889-1890), poi aprì una scuola di musica a Milano. In occasio ne delle "faustissime" nozze tra il principe di Piemonte Umberto con la principessa Margherita di Savoia, il 6 maggio 1868 si dette a F.iren7.e una grande giostra di cavalieri. italiani. In omaggio alle nozze compose una FanMsia militare cli genere descrittivo, che dedicò agli sposi. «La dedica venne accettata, e il comando della Divisione di Firenze mise a disposizione del valente maestro tutte le cinque bande militari attuahnente nella capitale per eseguire la sua .fantasia durante le prossime feste». «L'effetto ottenuto da quel complesso di olb·e cento parti riuscì stupendo. Il maestro divise la fantasia in due parti: nella prima che incomincia con la sveglia militare, egli accennò ai, motivi più popolari delle diverse provincie quasi a signifìcare che tutta Italia era . rappresentata a]J.a fes ta; l'accenno all'inno dei Fratelli d'Italia in tempo larghissirr~o venne in terrotto da applausi; in seguito venne un inno religioso; poì ùnà gran marcia. La seconda parte era. formata da ballabili in tempi diversi. La folla accorsa numerosissirha in Piazza Pitti, applaudì fragorosamente» (Il Mondo artistico, 29 marzo e I Omaggio 1868), La casa editrice Lucca di Jvfilano pubblicò questa Fantasia nella riduzione per pianoforte' a 4 mani. Compose l'opera Limlmto Nialatesta (Pavia, Teatro Sociale, 14 febbraio 1857). «Alla fine di agosto si aprirà il Teatro Rossini [di Firenze], La prima opera sarà Febaldo Bnuato ossia L'assedio di Brescia del.l'avvocato Cipriano Pontoglio, capo-musica del 32° reggi.mento. Quest'opera venne già rappresentata con buon successo a Brescia (Ieatro Grande, 18 febbraio 1865). In seguito della stagione verrà pure posta in scena altra opera dello stesso autore composta espressamente per quelle scene, e questa porta per titolo Cli Ottimisti ed i Pessi111ùti. Il libretto è del noto Antonio Ghjslanzoni» (Boccherini, 15 agosto 1867). L'assedio di Brescia ebbe una «accoglienza del pubblico assai lusinghiera>>, mentre per l'altra opera vi fu )a rettifica che il Pontoglio era anche autore del libretto era lo stesso (Bocche1i11i, 7 settembre 1867). Questa fu presentata il 22 novembre sempre al Teatro


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Rossini con il titolo Don Prospero l'ottimista conseguendo caloroso successo. Al Teatro Pagliano di Firenze si rapprcscntè, l'opera nuova La schiava greca, che era stata già eseguita al Teatro Riccardi cli Bergamo il 1n settembre 1868. «Non piac(1ue» (Boccherini, 17 ottobre 1868). '-,'attività operistica proseguì sempre a Bergamo il 30 agosto 1872 con L, notte rii natale, su libretto di G iovanni Battista Paccagnoni e si concluse a J'viilano con il fiasco di E doardo Stttart, quattro atti di Antonio Ghislanzoni (Teatro Manzoni, 21 maggio 188ì), non essendo stata rappresentata 1'1andrago!a. fu autore delle musiche del famoso balletto R.offa (Roma, Teatro Apollo, 18 gennaio 1869, poi rappresentato in tutti i maggiori teatri), e Oscar; il re dei metri (Sessa) . Compose anche musiche per pianoforte, per banda, romanze.

Ponzio, Giovanni Battista. G ià capo-musica per trent'anni del 17° Reggimento cli Fanteria e diciotto del Corpo Musicale del Lanificio .Marzotto, morì a Schio il 12 agosto 1901.

Porcedda, Efisio (Cagliari 1843- ... ). Figlio cli Antioco, trombettista militare e del teatro cittadino, giovanissimo suonò nella banda della G uardia Nazionale di Cagliari e nel 1860 su arruolò nel 7° Fanteria. Virtuoso di tromba in concerti anche a teatro, nel novembre 1864 vinse il secondo premio nel concorso di esecuzione indetto a Napoli dal Circolo musicale Bonamici. Passò poi all'8° e nel 1876 venne congedato. Fu nominato docente di tromba all'Istituto musicale di La Spezia. Diventò poi capo-musica a bordo di una nave ammiraglia inglese. Compose musica per banda. (Orrù). Porto. Compose la 1\1.larcia d'ordinanza del 4 1° Rc/J,gimento Fante1it1 %1oclent!' (partitura: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, i\rchivio). N el 1984 fu incisa in disco dalla banda dell'Esercito, diretta da Marino Bertoloni.

Porzio, Paolo (Palermo 1862 - Torino 1835). Capo-musica ciel 61 ° Fanteria fino al 1893, anno in cui vinse con la sua banda un concorso bandistico a Grenoble. Lo stesso anno passò a dirigere la banda e la scuola di musica di Asti fino al 1903. Anesa scrive che diresse anche opere al Teatro Alfieri della ci ttà, notizia che non trova conferma nella cronologia redatta da Alfredo Giovine. Collaborò con l'editore Ricordi per la strumentazione e compose musiche per banda.

Pozzolini, Igino. Pisano, studiò al Liceo musicale di S. Cecilia di Roma. Cìià capo-musica del 36° Fanteria, dal 1920 al 1923 diresse la banda e la scuola di musica di Recanati. Nel febbraio 1922 diresse due opere (La trctviata e Tosca) al Teatro Rossini di Pesaro, ma il suo lavoro venne pesantemente criticato (l :cizione, 9 febbraio). Si trasferì quindi a Orvieto, dove diresse la banda per diversi anni. Fu «colto musicista e lodato compositore>>. Pubblicò con l'editore Ricordi la marcia caratteristica Valore italiano in quattro tempi: Un pensiero arabo; Ai nostri 11101ti; V ittotia; Apoteosi (./11:r et L1bor, novembre 1912).


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P1·ei te, Carmelo (Presicce 1866 - Milano 1952) . Studiò tromba e composizione al Conservatorio di Napoli, diplomandosi nel 1884. Lo stesso an no v inse il concorso per capo-musica del 45° Fanteria. Di stanza a Messina nel gennaio 1887 collaborò all'allestimento del JVlejislofele al Teatro Vittorio Emanuele: «11 Preite, bravo maestro militare, fu di moltissimo aiuto per l'andamento delle masse sul palcoscenico, specialmente nei cori del prologo» (G.M.M., 16 gennaio 1887). Il D'Andrea scrive che diresse anche c1uell'opern, essendosi ammalato il maestro Pomé. Nel 1892, di stanza a Verona, in occasione del consorso ippico tra ufficiali del 3° e 5° Corpo d'Armata e del torneo dato dal Reggimento Savoia Cavalleria, nell'anfiteatro romano colmo di pubblicio diresse con successo la sua Gran Mmc.ia trionfct!e (Il Secolo illustrato, 15 maggio 1892). «Le bande musicali del 45° e 46° Fanteria gareggiano per offrire al pubblico [di Verona] nei loro concerrj dei programmi attraenti per novità, per bellezza di musica e per esecuzione accurata. Fra tanto nobile gara <.1uello che ci guadagna è sempre il pubblico che assiste numeroso e applaude i valenti esecutori>> (G.M.lvI., 11 giugno 1893). E ancora qualche giorno dopo: «Le bande militari del 45° e 46° Reggimento, hanno la virtù di murare la vas ta piazza Vittorio Emanuele in una sala di concerto per l'attenzione e l'entusiasmo col c1uale vengono sentiti gli svariati e scelù programmi. Domenico Balletti (46°) ha eseguito perfino l'i ntera opera Aida, inappuntabilmente. Preite (45°) ha fatto sentire il primo atto dei Pap,fiacci da lui maestrevolmente ridotto. lvfaestri ed esecutori ebbero ovazioni a iosa>> (G.1'.{1\il., 23 luglio 1893) . i\ Verona, dove diresse le stagioni liriche dal 1895 al 1897, fece parte di un cenacolo di cui facevano parte anche il pittore Angelo Dell'Oca Bianca, i letterati Renato Simoni e Gino J\dan'li; le contessine I.abia, famose cantanti liriche. Durante il campo estivo a Castiglione delle Stiviere (1889 o 1890), su libretto del primo èhirinetto della banda, scrisse le musiche dell'operetta La spedizione dei coscritti in Aj,ica, che fu rnppresenta,ta dai soldati del reggimento. Nel 1895 Alberto Franchetti gli affidò la dire'.l.ione della sua opera Fior d'Alpe. Nel 1898 par tecipò con la banda al concorso cli esecuzione delle musiche rpiJitari di Torino. 11 19 giugno 1899, al Teatro Sociale di Biella, la banda del 45° cli stanza a Vercelli «elette nuove prove del proprio valore, veramente artistico». In t1uesta occasio ne Preite diresse anche l'Ouve,ture op. 27 di Felix Mendelssohn Bartbolcly che «fu gustata assai dall'affollatissimo uditorio» (G.lv1..iVL, 22 giugno 1899). Sempre al teatro di Vercelli diresse L, bohème che lo stesso Puccini gli aveva affidato. Don Lorenzo Perosi, dopo che il 14 aprile 1899 al Teatro Comunale di Bologna aveva diretto con lui l'oratorio La resmnzione di Ciirto, lo prescelse per dirigere una tournée con i suoi oratori. Il 24 settembre 1899, partendo il Reggimento per la nuova sede di Lecce, la banda eseguì a VerceU.i un applaudi tissimo concerto di addio. Anche a Lecce fu attivo come direttore d'orchestra e dal 1899 al 1901 diresse le sragioni liriche al Politeama Principe di Napoli. Dopo il regicidio, ricevette l'incarico del Comune cli J ,ecce di scrivere la Messa


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di nrq1,1iem per Umberto I. <(L'esecuzio ne ebbe luogo il 18 agosto nella chiesa comunale di S. I.rene e tutta la cittad inanza vi accorse all'annunzio della 1\tlessa del maestro Preite» (G.1vl.M. , 23 agosto 1900). La stessa Messa venne ripetuta il 12 settembre ad Andria dalla locale band.a comunale. Il 14 ottobre 1902 diresse con uno splendido successo al Teatro Vittorio Emanuele cli Torino il mistero lirico in un atto La tentazione di Gestì d i Carlo Corclara. Nel concorso bandito dal signo r ing. Roberto Maccaferri delle Terme di Cascina (Pisa) per una 1farcia militare, riuscì vincitore il maestro Preite, capo-musica del 45° Reggimento Fanteria» (lv!usica e Musicisti, 15 giugno l 905, p. 381 ) . «Il suo lavoro infatti è o riginale, elegante, accurato. Indovinatissimo. Sarà presto pubblicato per pianoforte» (L'Arte musicale, ì giugno l 905). Compose la Mania d'ordincmzct del 45 0 lZeggi111ento Fanteria (partitura: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, Archivio). Nel 1907 probabilmente insegnò strumentazione per banda al Conservatorio di musica d i Napoli: A lfio Pulvirenti infatti disse di essersi c\jplomato con il maestro Pre ite nel 1907 a Napoli in tJuesta disciplina. Alla fine del 1907 su 53 concorrenti vinse il concorso per direttore della banda comunale cli Venezia con giudizio unan.ime della commissione e dette il primo concerto il 14 maggio 1908 (An el .Lahor, marzo 1908) e dal 1909 al 1927 fo docente della cattedra di nuova istituzione d i strumentazio ne per banda al Liceo Civico musicale Benedetto Marcello di Vene,;ia (Verardo). N el 1913 Ermanno \v'olf Ferrnrilo volle direttore dell'orchestra per la rappresentazione dei Gioielli della l\Jladonna a Parigi- Durante la g uerra l 915-18 fu rich iamato in servizio, mentre il giovane figlio cadde in combattimento sul Carso, meri tando la medaglia d'argento alla memoria. Dopo la guerra riprese il servizio presso la banda di Venezia, con la guaJe nel 1927 trionfò all'Esposizione di Francoforte. Andato in pensione da Venezia, nel 1930 fu invitato dal Comune di Bologna a riorganizzare la banda, stessa cosa che fece a Gioia del Colle, dirigendola dal 1931 al 1934. Si stabili poi a Milano dove fu consulente alla Scala per la banda cli palcoscenico. Il 4 settembre 1937 diresse una banda per l'ultima volta: ciuella di Venezia e dovette bissare il Bolero cli Rave! (Sessa; D 'Andrea, pp. 233-236). Compose le musiche che accompagnavano un libro per bambini (Firenze: Bempornd, 1926); per una festa popola.te d i Verona, l'incoronazione nel "Baccanale dello Gnocco", nel 192ì musicò a 4 voci l'Inno alpapcì del Gnocco su parole di Berto Barbarani e Gianni Mon.icelli, che venne cantato nel!' Arena cli Verona. Scrisse Istmmentazione per banda: 105 esempi, 6 /.avole di musica, 40 il!t,stmzùmi (Milano: Hoepli, l 936). A J\llilano scrisse le musiche delle canY.oni le cui parole erano del tenore T ito Schipa. A Garda gli è stata in titolata una strada. Giorgio Silvestri ha pubblicato Cctrme/o Preite; ri.tmtto di i111111Nsùisla (Verona: Ed. di Vita Veronese, 1953). Recentemente la sua composizione corale b i muso ria rio 1111,1.ri è stata incisa in un ccl dal Coro "El Vesoto" di San Boriano di Verona.

Principe, G. Compose la A1arcia cl'òrdinanza del 42° Reggimento Fanteria (partitura: Roma, U fficio Storico dell'Esercito, Archivio).

Punturi, Girolamo (Bagnara Calabra 1844 c. - ... 1939) . lniziò la carriera militare come musicante nel 30° Fanteria, per diventarne nel 1879 capo musica. Nel concorso per bande musical i miljcari che si tenne a Genova in occasione

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delle Celebrazioni Colombiane del 1892 si classificò al primo posto della prima categoria, dopo aver eseguito come pezzo d'obbligo u n sunto melodico dei Promessi sposi di Petrella e come pezzo scelto Saul O uverture di Antonio Bazzinj (Secolo, 29-30 giugno 1892; Il ceffr11·0, 2 luglio 1892). Nel maggio 1897 partecipò al concorso delle bande militari del IV Corpo d~Armata che si tenne a Genova in occasione del 1° centenario della bandiera tricolore. Parteciparono (Juelle dei reggimenti di Fante.ria 3°, 4°, 21 °, 22°, 29°, 30°, 63°, 64°. Pezzo d'obbligo "La sfida" dall'opera l:.ttore Fierc1111usm di Vincenzo Ferrari. La banda del 30° si aggiudicò il quarto premio (G.M.M, 3 giugno 1897). Nel marzo 1918 fu messo a riposo per Limiti di età. D opo il congedo fu docente al Conservatorio di Napoli.

Quagliata, Pasquale. Capo-musica del 62° Fanteria, compose il valzer Le corse e lo dedicc', al sindaco d i Parma in occasione della Festa dello Statuto del 4 giugno 1865. Q uesti la inviò al capo-musica della banda della G uardia Nazionale perché lo eseguisse con il suo com plesso (partitura alla Casa della Musica di Parma) . La banda del 62° eseguì in quella festa anche la marcia 1\ifontecuore del suo maestro (Parma, Archivio Storico Comunale, Spetfctco/i, 186S).

Quintavalle, Nicola. Capo-musica del 15° Panteria, compose la ';1.1foràct d'ordinctnza del 15° Reggimento Fante,ia Q)artitura: Roma, U ffìcio Storico dell'Esercito, Archivio). Su parole del colonnello Angelo Schenoni, comandante del reggimento, scrisse la musica dell'Inno alla hcmdiera del 1.5° JZeggi111ento Fànteiia, datato Genova, 30 maggio 1907. Fu autore di marce e ballabiJj per banda.

Rapisarda, Sebastiano. Capo-musica del 14° f<anteria, nel 1898 partecipò al concorso di esecuzione delle musiche militari di Torino, eseguendo l' o uvert1.1re J<onig Stephan di Beethoven al Teatro Scribe. Dopo il congedo, nel maggio 1907 fu chiamato a far parte della commissione giudicatrice del grande concorso nazionale bandistico di Padova, diviso in due sezioni: fanfare e bande (Arse/. L~tbor, maggio 1907). Scrisse musica per banda e una composizione fu premiata al ·c oricorso dell'edito.re Belati nel 1931. Ricci, Etto1·e (Ravenna 1854 - Roma 1901). Cornista, suonò in varie orchestre dirette dal concittadino Angelo Mariani. Nel 1877 si diplomò in composizione al Conservatorio di Milano, città dove suonava al Teatro alla Scala. Fu attivo come sti:umcncista anche a Genova (Teatro Carlo Felice) e Bologna (Teatro Comunale). D al 1877 al 1879 insegnò "strumenti di ottone" al Liceo Benedetto Marcello di Venezia (Verardo, p. 267). Lasciato l'insegnamento e l'a ttività di concertista per ragioni di salute, si dedicò alla disezione d'orchestra, per passare nel 1884 a capo-musica del 94° Fanteria. Compose la l'Vlarcia d'onlincmza del 94° Reggimento Fantma (edita da Forlivesi). Pece parte della commissione per la riforma delle musiche militari, come pure fo nominato ispettore generale dei Corpi musicali del Regno. Nell'ottobre 1901 morì a Roma a 46 anni. Di stanza a Pisa: «Domenica scorsa, sulla piazza S. Nicola, la musica del 94° Fanteria eseguì benissimo alcune reminiscenze dell'opera l\,fct/a Pasqua del Gastaldon. La trascrizione per banda venne fatta eccellentemente dal bravissirno


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capo-musica maestro Ricci, che diresse con vigore e buon gusto. Assisteva al concerto numeroso pubblico, che accolse il pezzo con fragorosi applausi e salutò il maestro Gastaldon con ovazioni entusiastiche» (G.Nl.M., 6 dicembre 1891). Nel novembre 1882 si fece impresario e rappresentò al Teatro Mariani di Ravenna la sua opera 1'\Je/!t1, le cui rappresentazioni continuarono al Teatro .Alighieri per tre recite. «Nella prossima stagione cli carnevale, fra le opere che si daranno al nostro Teatro Alhambra fdi .tvlilano], avremo anche un'opera nuova del Signor Ettore Ricci, capo-musica nel 94° Reggimento a Pisa, intitolata Rm/ honr,> (G.M.M. , 2 dicembre 1894).11 libretto era del marchese Antonio Bianchi. Non essendo stata rappresentata a Milano, il 27 aprile 1895, con la direzione dell'auto.re, venne presentata al Regio Teatro Nuovo di Pisa con ottimo successo del numeroso pubblico. Se ne dettero tre recite. Il 2 maggio, ultima, neUa grande serata a bene6cio dell'autore, gli vennero offerti diversi regali, tra .i c1uali un anello con brillanti da parte cl.i una signora e un necessaire da scrivere da parte degli ufficiali del 94°. Compose la Preghiera in memoria di Umberto 1 sulle parole della regina Margherita (1900), liriche, musiche per banda (Sessa). A Trapani, nella processione dei I\,1isteri è ancora eseguita la sua rnarcìa Pace.

Ricci, Nicolò. Capo-musica del 2° Reggimento Granatieri. Dopo il congedo, nel 1882, diresse la banda di Crespano del Grappa. Fu autore di musiche per pianoforte e per banda.

Risi, Generoso. "Professore clarinettista" del 4° Granatieri, sull'esempio del suo capo-musica \\'.!enceslao Zavertal si iscrisse alla Società del Quartetto (Cc1zzettc1 j\111simle di NrJpoli, 7 settembre 1862). Dal 1869 al 1871, data dello scioglimento del reggimento, succedette al maestro boemo nella direzione della banda. Trasformato il 4° Granatieri nel 74° Fanteria rimase in servizio come capo-musica fino al 1884, anno in cui passò a dirigere la banda di Acireale, posto che tenne fino al 1895. Fu autore di musica per banda (tra cui un Addio a Citttnia quando il reggimento cambiò di guarnigione) e studi per strumenti a fiato (Duetti per corno ti cilindro) . La banda musicale di Acireale è inr.i tolara al suo nome e l'archivio conserva un notevole numero di sue composizioni.

Rizza, Giovanni (Caltanissetta 1858 - .. .). Studiò trombone e v ioloncello aJJ'Tstituto di Beneficenza di Cagliar.i ed entrò come bandista nel 64° Panteria. Mentre era di stanza a l'v.Wano continuò a studiare e nel 1884 fo nominato capomusica del 31 ° Fanteria e trasferito poi all'85° di nuova formazione. Ottenne il premio di primo grado e medaglia d'oro nella sezione bande militari al concorso nazionale per bande dell'8 e 9 giugno 1893 ad Alessandria (G .i\11.l\l( 25 giugno 1893; Orrù, p. 128). Di stanza a Cagliari nel 1897, in vista della prossima partenza del reggimento pe.r altra guarnigione, dedicò al sindaco della città una marcia eroica, Addio r1 Cagliati, esegtùta nelle uscite e molto applaudita (Orrù, p. 128). Compose la iÌ i[arcia c/ 01'{/inanzp del/'85° R<?ggimento Fante,ia (partitura: Roma, Ufficio Storico 1


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dell'Esercito, Archivio). A Modena è «lodevole una nuova Società di giovani coristi istruiti dal maestro Rizza, capo-musica dell'85° Fanteria)} (G.Af.l\{, 23 novembre 1899).

Rodriguez, Arturo. Capo-musica del 74° F~nteria, sposò l\faria Ermenegildo, figlia del maestro Prancesco Ermenegildo, già capo-musica militare e allora direttore della banda municipale di Siracusa (Musica e Musicisti, 15 novembre 1903, p. 967). Nel settembre 1905 fece parte della giuria del concorso bandistico di Brescia. Compose musica per banda, pezzi vocali e pianistici.

Roggero, Giovanni. Nel 1871 dirigeva la banda comunale di Ceriana. Diventato capo-musica del 35° Fanteria, di guarnigione a Napoli, «il 9 agosto Arturo Rodriguez .intrattenne .l'accorrente pubblico>> con l'esecuzione di due sue composizioni: una Sinfonia ed una Polka (Napoli Musicale, 8 settembre 1874). Compose musica da camera edita da Lucca e da Vismara.

Romano, Giuseppe. Capo-musica del 53° Fanteria, fu premiato nella gara nazionale per una partitura per banda nell'anno 1897-98 dalla casa editrice Lapini di Firenze, che pubblicò Ouverture (La cronctcct mmicale, anno III, 1898, n. 1O). Compose musica per banda e nel 1931 una composizione venne premiato al concorso dell'editore Belati.

Romano, Michele. Maresciallo, in sede vacante capo-musica del 62° Fanteria di stanza a Parma, nel 19 14 dirigeva nel çontempo la fanfara dell'orfanotrofio Vittorio Emanuele II, che concava 17 suonatori (Vetro/Diz).

Giuseppe Romano

Romeo, Antonio (Siderno 1863 - ... ). Studiò a Napoli pianoforte e composizione. Chiamato al servizio militare nella banda del 73° Fanteria, continuò gli studi dj strumentazione per banda con il capo-mu~ica .Amedeo Amadei. Terminato il servizio cli leva, studiò musica sacra con Pietro P.latania e i suoi lavori vennero eseguiti con successo. Nel contempo dirigeva la banda municipale di Casoria. Vinse poi i concorsi per la direzione delle bande di Lercara hiddi, Sant'Angelo cli Brolo e di Naso. Nel 1906 vinse il concorso a due posti di capomusica e fu assegnato al 58° Fanteria a Cagliari. NeJJ'agosto 1908 per ragioni di famiglia ottenne il trasferimento all'83° Fanteria di stanza a Messina, dove si salvò dal terremoto del 28 dicembre. Nel 1909 passò, sempre a Messina, al 3°, che fu attivo in concerti anche in provincia, a Reggio Calabria, Catanzaro e Catania. Nel primo concerto che eseguì a i\ifessina dopo il terremoto presentò la sua composizione Morta Messina . .. V iva Messina (l\llusica, 26 giugno 1910). <v:'\nima e vita della Banda, bisogna pur dirlo è il valoroso m 0 Romeo, il quale non solo sa trasfondere nei suoi musicanti la sua interpretazione dotta, scrupolosa e


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geniale, ma ha altre sì il gran merito di trascinare insieme musicami e pubblico per trasportarli in un aere puro e pieno cli godimento spirituale. Egli riesce meraviglioso per la sua prodigiosa memoria che gli consente cli poter dirigerè senza partitura dei programmi interi composti di pezzi abbastanza lunghi e difficili. Il 3° Reggimento Fa nteria deve essere orgoglioso d'avere a capo della sua Banda il maestro Romeo, il (}Uale nulla tralascia perché essa abbia un ricco repertorio di musica classica, lirica e operettistica sia antica che moderna» (Cazzetti, di 1\1essinc1 edelle Cct!ctbrie, 22 luglio ·1914). Della sua "ferrea memoria", in quanto dirigeva senza partitura, scrisse anche Musica (1 ° novembre 1914). Dal 1916 al 1918 diresse la banda presidiaria di Catania, Nel 1923, dopo !'abolizioni delle bande reggimentali, vinse per concorso uno dei dieci posti delle costituende musiche presidiarie di Corpo d'Armata e destinato al X di Palermo. Nel 1930 fu messo in pensione. Fu poi direttore della bande di Cardito e Caloria. Compose musica sacra e per banda, tra cui la marcia sinfonica Un pensiero al 1J1io reggimento (edito da Lapini, 1908), Inno di g1,1erra su parole del col. Gibelli dedicata al re e l'ouverture in due temi Libia (MNsica, 24 marzo 1912), romanze, ouvertures che pubblicò con Lapini, Comellini, Cocchi, Ricordi (Giovanni Russo. A ntonio R.011~eo. In "Siderno", notiziario dell'Amministrazione Comunale, n. 9, 1993, pp. 25-26).

Ronzani, C01·rado (Padova 1841 - . . . ). Studiò a Padova e tra il 1861 e il 1869 lo troviamo capo-musica del 23° Fanteria. Si dedicò poi alla dire:1.ione d'orchestra in Italia e all'estero. Nel carnevale 1888-89 diresse al Teatro Reale di Malta mentre ad Alessandria d'Egitto presentò anche due sue opere: Ulrico e :Manfredo e La strega. Compose romanze, marce e ballabili per pianoforte e musica per banda. Sue composizioni per banda si trovano nell'archivio della banda di Recanati.

Rossi, Giovanni. Maresciallo facente funzio ne in sede vacante di direttore della banda del 47° Fanteria di stanza a Roma, ricevette delle critiche feroci dal giornale J\l{usica (22 gennaio 1908, n. 3) per le stonature udite durante un concerto al Pincio. Tl giornale scrisse nel numero seguente che la colpa non era ascrivibile a lui, ma il comando sospese il servizio di piazza della banda. Subito fu trasferito al 4ì° il capo-musica Cesare Perotti. Rossi, Vincenzo, Capo-musica del 51 ° Fanteria, tra altre marce militari compose (}uella in onore del suo reggimento, Brigata Alpi . Nel primo decennio del Novecento troviamo un Vincenzo Rossi maestro della banda e docente della Scuola comunale di strumenti a .fìato.cli Guastalla (Vetro/Di:t.).

Rossignoli, Torquato. Dopo essere stato capo-musica dell'84° Fanteria, dal 1893 diresse la banda cli Novi Ligure. Si conosce una sua marcia per banda.

Rubc1·to, Paolo. Di origine abruzzese, fu capo-musica del 13° Fanteria. Essendo il reggimento al campo estivo a :Nlintu.rno, «nei tre concerti qui dati

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Le bande musicali del Regio Esercito

dalla m usica del 13° Panteria vennero inappuntabilmente eseguiti pezzi difficili, con buonissimi coloriti e affiatamento. Certe sfumature, certe interpretazio ni fatte con vero sentimento artistjco ne hanno in particolare colpito. Perciò ben volentieri diamo molta lode al maestro Ruberto il c.1mùe, nel breve volgere di tempo, seppe omogeneamente affiatare i disp'4;ati elementi che compongono per solito le nostre m usiche militari» (G.ivf.M., 17 giugno 1894). Nel 1898 partecipò con la banda al concorso di esecuzione delle musiche militari di Torino eseguendo al Teatro Scribe una fantasia sulla V alchùù1 di \Xiagner. Rimase in servizio fino al 1911, poi fino aJ 1915 diresse la banda di Rovereto. Compose musica per banda (Carlini e Zen.i).

Rubino, Salvatore. Nato a Ragusa, studiò musica fin da bambino. Si trasferì a Napoli poi a Roma per perfezionarsi .in composizione e strumentazione per banda. D iresse alcune bande civili e nel 1914 fu nominato capo-musica del 9° Fan teria di stanza a Bari, dove nel 1923 &resse la banda civica. _lel 1925 vinse il concorso per la banda del Corpo d' Armata di Rari e di ispettore per le m usiche militari. Fu attivo nelle istituzio ni musicali cittadine, dando vita agli .t\mici della Musica che tra il 1921 e il 1936 portarono a concerti con la partecipazione d i prestjgiosi inter preti. Con la banda militare dette per tre anni concer ti settimanali a Ra&o Bari. Nel 1946 dirigeva la banda di Castellana Grotte. Compose la 1Vfarcic1d'ordinanza dei Reggimenti di Fanteria 9°, 10°, 13°, 14°, 39°, 47°, 48° e al tri (partiture: Roma, U fficio Storico dell'Esercito, Archivio). Ricordi pubblicò 1OMarce l\ililitariper uso dei Reggimenti di Fanteria, Battctglioni Alpini, Battctglioni d'istruzione e Distretti Militt11i da eseguit:,i dcti tromhettie1i di ttnct compagnie,. Scrisse liriche per canto e pianoforte, musica sinfonica, da camera, per banda. Nel 1940 vinse il premio della Fondazio ne Vessella per una composizio ne originale e una t'n~scrizione per grande banda. Tra i suoi allievi di strumentazione per banda vi fu Vincenzo Borgia, poi d_irettore de.Ila banda dei Carabinieri.

Rudelli, Francesco (Gandino 1845 - 1916). i\ ven t'anni dava concerti di trom bone. Nel 1865 fece parte della musica del 30° Panteria e fece l'istruttore della fanfara di Racconigi . Anesa riporta che nel 1867 suorn> nel Nabt,cco al Teatro Regio di Bologna e che alla fine della rappresentazione ricevette i complimenti di Verdi, direttore della rappresen tazione. Non abbiamo elementi per co nfermare questa affermaY.ione, in q uanto a Bologna no n vi era un Teatro Regio, al Teatro Comunale que ll'anno non si dette nessun Nc1bt1c((), e siamo perplessi sull'affermazione che il direttore fosse Verdi. Essendo il reggimento a Venezia, ne profittò per studiare armonia. Venne promosso capo-musica del suo reggimento. Nel 1888, lasciato l'esercito, djresse la banda di Gandino fino al 1903. Compose musica per banda.

Ruffi, Leopoldo (Cagliari 1836 - .. . ). Dopo aver studiato clarinetto, si arruolò nell'esercito come suonatore di banda. Studiò armonia e venne nominato


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capo-musica del 71 ° Fanteria, dove rimase in servizio fino al 1866. Stabilitosi poi nella città natale, suonò come clarinettista e oboista nel teatro, nella cappella del duomo e nella banda cittadina. Compose messe per voci e orchestra e musiche per banda (Orrù).

Ruspantini, Angelo (1881 - 1983). Studiò con Alessandro Vessella e si diplomò al Liceo musicale di Santa Cecilia. Nel 1912 fu nominato capo-musica del 16° Fanteria. Nel 1913, con Seguidilla, fu tra i premiati al comcorso internazione della rivista Il Plettro di Milano (Musica, 23 marzo 1913). Dopo il congedo diresse il Concerto musicale Brancaccio, banda di San Gregorio da Sassola e negli anni Trenta la banda di Cisterna. Compose musiche per banda 1 e per strumenti a plettro.

Russo, Vito. Capo-musica del 2° Fanteria, nel luglio 1898 partecipò con la banda al concorso di esecuzione delle musiche militari di Torino, eseguendo al Teatro Alfieri Preludio e "Ridda" dell'opera Meftstefele di Boito.

Sala, Eugenio. Capo-musica del 7° Fanteria, si "ascrisse" come socio alla Società del Quartetto, fondata a Napoli il 12 giugno 1862 (Gaz:zettalvft.sicale di Napoli, 16 novembre 1862). Nel 1870 fondò e diresse la banda di Bolzaneto. Compose musica per banda. Sala, Marco (Milano 1842 - ...). Nel 1873 compose la Marcicz d'ordinanza del 7° Re,_ggimento Fanteria, di cui era capo-musica (partitura: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, Archivio).

Sangiorgi, Filippo (Roma 1831 - 1901). Studiò contrappunto con Pietro Raimondi e fu scritto (Schmidl) che fu capo-musica del 2° Fanteria. Successivamente fu direttore dell'Istituto musicale di Ferrara fino al 1888 (Sessa). Compose opere, che al tempo ebbero successo e vennero riprese in vari teatri: Lt mendicante, melodramma in tre atti, libretto cli Luigi Scalchi (Roma: Teatro Argentina, carnevale 1854), ripresa come Adelia (1,filano, Teatro Carcano, 29 ottobre 1885); E dmondo Kean, melodramma in tre atti, libretto di Luigi Scalchi (Roma: Teatro Argentina, 11 febbraio 1855); Il casino di campagna (Roma, Teatro Capranica, gennruo 1856); Iginia d'Asti~ dramma lirico in tre atti, suo libretto (Roma: Teatro Argentina, primavera 1862); Guisembe,;ga da Spoleto, libretto di Carlo D'Ormeville (Spoleto, Teatro Municipale, 6 settembre 1864); Giuseppe BaLramo, opera in un prologo e quattro atti, libretto cli Carlo D'Ormeville (1-fj.lano, Teatro Dal Verme, 22 novembre 1873); Diana di Chaver'!)1, dramma lirico in un prologo e tre atti, libretto di Carlo D'Ormeville (Roma: Teatro Argentina, autunno 1875); Orlando furioso (non rappresentato). I balli: li moro delle Antille (1865); Una dama di spirito (1875). Una MesstJ solenne (1853); la Messa di requiem per Cado Alberto (1871); l'iano Vll centenario della battaglia di Legnano; musica da camera (Rinakli).

Sardei, Antonio. Capo-musica del 51° Fanteria, dal 1875 diresse la banda municipale di Reggio Calabria. Nel 1876 fu probabilmente l'autore dell'operetta L'amore in cc,mpa.gna (Reggio Calabria, 1876). Dal 1888 al 1890 cliresse la banda di Giarrc. Nel 1892 dirigeva la banda cli Palaz7.olo sull'Oglio con la quale


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partecipò al concorso bandistico provincia.le di Chiari. Fu autore di musica per banda, tra cui Omaggio al re (Sessa).

Sardo, Giuseppe. Nel 1914 era capo-musica del 6° Fanteria di guarnigione a Palermo, ma distaccato a Tripoli. Scrisse musica per banda, tra cui, per le nozze nel 1896 del principe Vittorio Emanuele•con Elena, l\1.arcia solenne sopra

motivi della Marcia Reale Sarda e l'Inno del 1v.lontenegro. Satta, Francesco (Napoli 1882 - ... ). Studiò clarinetto e composizione all'Albergo dei Poveri cli N apoli e successivamente, m entre faceva il servizio militare, compì il corso di strumentazione per banda al Liceo musicale di Santa Cecilia cli Roma. N cl 1911 partecipò al concorso per 14 posti di capo-musica nel Regio Esercito, si classificò al terzo posto e fu assegnato al 9° Panteria. Successivamente passò al 46° Fanteria. Nell'agosto 1912, in occasione delle feste per il centenario della fondazione di Bar.i fece eseguire da un coro di 200 voci il suo lnno a Governolo. Compose musica per banda (De Angelis/ Appendice) .

Scalmana, Angelo (Vestone 1869 - 1951). Nel 1903 fu nominato capo-musica del 93° Fanteria. Dopo la guerra, nel 1923 riorganizzò la banda cli Vestone, della quale fu direttore e presidente fino al 1925, dando le dimissioni in quanto non poteva raggiungere i fini che si proponeva. Diresse successivam ente le bande di Oarfo è di Barghe. Compose musica sinfonica, inni, t'nusica per banda.

Sd1ettino, Annibale. Capo-musica del 75° Fa~1teria, .compose musica per banda e per Angelo Scalmana strumen6 a plettro. La marcia Principessa Letizia per mandolino è stata recentémente r.ipubblicata in Giappone.

Sessa, Pasquale (Varese-1816 - ... ). A 16 anni si arruolò come musicante di tromba. Dall'orchestra del Teatro alla Scala nel 1859 passò a capom usica del 1° Reggimento Zappatori. Quando vennero soppresse le bande del Genio, passò al 2° Fanteria. Dal 1873 al 1875 diresse la Pilarmonica di Lugano. Scrisse m arce e ballabili per banda.

Sibilla, Francesco Domenico, capo-musica nei reggimenti di fanteria 26° e 38°, fu a ut.ore di alcune con1posiY.ioni per pianoforte e per banda. Corrado Silvestri

Silvestri, Corrado. Dal 1908 fu capo-musica del 45° Fant.er.ia di stanza a Sassari.


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Simone, Giocondo (Casalciprano 1882- ... ). Iniziò da bambino a studiare il clarinetto e si diplomò al Liceo musicale di Pesaro. Dai primi anni del Novecento fu capo-musica del 94° Fanteria e dopo la grande guerra diresse bande civili. Compose musica sacra e per banda. Sisilla, Domen ico. Non abbiamo notizie. Del 1877 si conosce la composizione L'ultimo addio. Marcia jùnebre del 58° ReiJ!.,Ìmento di 1=.ante1ia. Spalla, Luigi (Pontecurone 1879 - Alessandria 1948). Nel 1907 si diplomò in strumentazione per banda al Liceo musicale <.li Pesaro e iniY-iò la carriera come direttore di bande civili. Nel 1914 risultò tra i vincitori ciel concorso a sei posti d.i capo-musica del Regio Esercito e nel <.licembre venne nominato nel 56° Panteria di stanY.a a Belluno (lVlusica, dicembre 1914). Dopo la grande guerra, sciolte le bande reggimentalj, riprese a dirigere bande civili. Compose delle marce.

Sparano, Giuseppe . Capo-musica del 63° Fanteria cli stanza a 1-'Iil.ano, nel gennaio 1884 fu chjarnato a far parte della commissione per la riforma delle musiche militari (La musica popolare, febbraio 1884, n. 2) . Nel 1887 compose la marcia mili tare Nozze d'argento del 63° Re/!,giJJ1ento hmteria (edito dal .apini). Nel 1892 dirigeva la Banda Bianca di San Severo. Compose musica per banda. Speciale, Atanasio. Maestro sottotenente del 49° Fanteria, sui versi del capitano Carnevale Arella compose S11voit1 Urrah!, canzone dd soldato del 24° Reggimento Fcmteria.

Spera, Antonio (Pizzo 1873 - ... ). Musicante

Atanasio Speciale

nell'esercito, conseguì il diploma di licenza normale di strumentazione per banda nel Liceo musicale di Pesaro nel 1899 (Li cronaca mt1sicctle, anno VI, 1901, n. 7). Nel 1902 fu nominato capo-musica del 37° Fanteria, e nel 1908 fu ch.iamato a Genova a riordinare la musica dell'89° Fanteria che era stata falcidiata dal terremoto di Messina. Nel novembre 1918, mentre era <.lirettore della banda presidiaria di Cremona, compose e diresse un suo corale drammatico A,~li alleati del dititto e della civiltà. Pur essendo in servizio in questa città, fu autorizzato al riordino della banda civica di Verona che era stata sciolta durante la guerra e la sua opera fu assai apprezzata. Nel dopoguerra diresse le bande civili di Pallanza e di Faenza.

Storaci Egidio (Napoli 1884 o 1885 - Torino 1957). Studiò a Napoli e clivenne capo-musica del 23° Panteria. Dopo la guerra, sciolte le bande reggimentali, si dedicò alla sonorizzazione dei film da muti a parlati e incise dischi di musiche per banda per la Parlophon. Per due anni diresse l'orchestra di operette e riviste


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Le bcmde musicali del Regio Esercito

della compagnia in cui soubrette era Isa Bluette, poi in.i%.iò a lavorare all'EIAR con orchestre cli musica leggera della radio. Con l'orchestra "Gaudiosa" fu uno dei primi a trasmettere musica piena di swing. Net 1933 musicò il p.rogramma cli grande successo cli Nizza e MorbeUi per bambini basato sulle imprese di Tùpolino, cui nel 1936 seguìrono i famosi 4 Moschettim~ una parodia dei 3 LV!oschettie,i di Dumas, abbinata al concorso con le figurine, programma che diventò ml fenomeno di costume, poi diventato un film. Rimase famosa la canzone lvii hanno rovinato le donne. Una sua composizione,. S'erenata i-eleste, scritta per i 4 Moschettieri, fo adattata in Giramondo e costituì il motivo che annunciava il telegiornale del programma nazionale che debuttò il 1O settembre 1952, poi TG 1, e che rimase in vigore fìno al 1998. Compose musica per strumenti a plettro, per banda e per film.

Stromei, Luigi. Compose Segnale e i\!Iarcù1 d'orclinrmzp del/'11 ° Reggimento Fanteria (partitura: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, Archivio).

Tarditi, Giovanni (Acqui Terme 1857 Roma 1935). Studiò a Pireme violino, flauto e composi%ione (con Mabellin.i) e iniziò giovanissimo a comporre. Nel 1879 fece il servizio militare nella banda del 73° Fanteria. Diventato capo-musica, diresse le bande dei reggimenrj cli Fanteria 12° e 37° e.per 32 anni quella del 1° Granatieri di stanza a Roma. Capo-musica del 12° Fanteria di stanza ·a Roma, «il JV.linistero della Guerra ha approvato ed adottato pe r l'Ésercito · un nuovo congegno denominato Volta-Foglio, inventato dal bravo e studiosissimo maestro Giovanni T'arditi, col quale vien fatto al suonatore d'un istrllmento per banda di voltare la pagina senza che abbia a perdere menomamente la continuata letl1.ua della musica eseguita. f... ] Noi aL1gu.riamo a questo chiarissimo maestro, che già conquistava al.lori colla sua splendida musica del Gran Torneo Storico per le nozze d'argento dei Sovrani [22 aprile 1893], che già con un primo congegno per tamburi riscuoteva il plauso generale, che l'intelligentissima opera sua solerte possa essere coronata di altro successo» (G.M.M., 18 febbraio 1894). Infatti, quando era capo-musica del 1 ° Granatieri, ideò un nuovo tipo di tamburo più grande dell'attuale e molto più leggero e sonoro con tiraggio speciale (Musica, 15 genmùo 1920). Diresse la banda del 1° Granatieri alternandosi con la banda del 2° Granatieri in occasione delle grandiose messe funebri che si tengono ogni anno nel mese di febbraio a Roma a seguito del legato per il duca Alberto Genovese, antico comandante del reggimento, e nella celebrazione del 1911 diresse anche una sua Apoteosi nel Venerdì Santo (lvfusica, 26 febbraio


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1911). Dette con la sua banda concerti anche all'estero (Belgio, Francia, Inghilterra, America, Russia, Cina,Ciappone, Turchia). Fu il. maestro dei trombettieri del re e direttore della Scuola m usicale di Santa Maria degli Angeli ..La casa editrice I.apini di Firenze pubblicò la fantasia caratteristica Savoia-Petrovic, che era stata scritta per le nozze dj Vittorio Emanuele con la principessa E lena di Montenegro e premiata alla gara nazionale dell'anno 1897. Così pure la marcia militare Arrivederà (La cronaca musicale, anno II, n. 1 e anno III, n. l ). Nel 1898 partecipò con la banda dell'80° fanteria al conco rso internazionale di esecuzione del.le musiche militari di Torino, eseguendo al Teatro Torinese la sua fantasia Lct,giomata di Bebè. Su parole di E. Col.isciani il 4 luglio 1907 eseguì per J.a prima volta il suo Inno (I Roma che pubblicò a Ro ma con la Litografia Carrocci (A1J e/. I Lthot; novembre 1908, p. 928). Ar.r e/. .Labor del marzo 1908 scrisse che il comm. G iovanni Tarditi aveva composto un inno per il nuovo corpo dei volontari ciclisti automobilisti, su parole del geo. Chiaria, comandante della Brigata A cqui. J ,a sua fama fece sì che la M usic School di Philadelphia gli concedette nel 1919 la presidenza onoraria. Durante il fascismo diresse per sette anni la Scuola musicale de i balilla in S. Pietro in Vincoli a Ro ma. Fu auto re di circa 400 composizioni, tra le quali 19 operette, musica sinfonica, da camera, per banda, di cui scrisse anche un metodo, per strumenti a plettro. Di recente una sua composizione per mandolino è stata nuovamente pubbbcata in Ciapponc.

Ti.nari, Pietro. Capo-musica del 61° Fanteria.1128 e 29 giugno 1892 si tenne a Genova il concorso tra le bande militari del IV Corpo d'Armata per festeggiare il centenario della scoperta cieli' America. Su sette complessi partecipanti, venne dichiarata vincitrice la banda del 63° Fanteria diretta da Pietro T inari. Tre anni dopo i concerti tenuti a Genova, venne citata la banda del 63° Fanteria, ma non si riportò il nome del capo-musica, in quanto il corrispondente ammetteva d'averlo dimenticato. «Esso pure m erita lode per l'ottimo affiatamento e per buoni istrumentisti; anche il repertorio contiene pezzi sceltissimi, e se la quantità di questi è minore [della banda del 4 ° diretta da Raffaele Asco lese], l'eccellenza dell'esecuzione dà risalto a quelli che vengono eseguitj con plauso del pubblico sempre numeroso anche in oggi che gran parte della cittadinanza preferisce il più "spira.bi! acre" della campagna» (G.M~M., 29 novembre 1895).Nel giugno 1897, in occasione del l centenario della bandiera tricolore, si tenne a Genova il conco.rso delle bande militari derIV Corpo d'Armata. Parteciparono quelle dei reggime nti di J-<anteria 3°, 4°, 21°, 22°, 29°, 30°, 63°, 64°. Pezzo l'obbligo "La sfida" del.l'opera Ettore Fiemmoscc, di Vincenzo f e.rrari. J.a banda del 63° si aggiudicò il primo premio (G.lvUv1., 3 giugno 1897). Nel 1898 partecipe) con la banda ,Ù concorso cli esecuzione delle musiche militari cli Torino, dove eseguì al Teatro Torinese La CtJV(J/cata delle Vtilk,irie di \Vagner.

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Le bande musiccdi del Regio Esercito

Toffolo. Capo-musica del 71 ° Fanteria. «La Musica del 71 ° Reggimento di Fanteria, che è fra le nostre migliori di stanza a Torino, ha esegi.ùto nei pubblici concerti domenicali il Canto ad A~gir, composizione di S.M. l'Imperatore di Germania; il maestro Toffolo, quantunque da poco tempo [dall'inizio del 1894] assumo alfa direzione di quella musica militarer e quantunque abbia dovuto superare difficoltà non lievi nella strumentazione del Canio, ha riscosso meritati applausi dal pubblico torinese. l· .. j Questa composizione dà a divedere come il giovane sovrano siasi ispirato al caposcuola della moderna musica tedesca. Il Canto ad A~ir fu strumentato per musica militare dal maestro R. Lehmann ciel I Reggimento Ussari della Guardia» (G.LV1.M., 6 gennaio 1895).

Torielli, Venanzio. Nel grande concerto dato ,Ù Teatro Alighieri di Ravenna «nella parte istrumentale ebbe segni della generale approva7.ione il signor Venam:io Torielli, flautista della Banda del 26° Fanteria qui stanziata» (L'.Arpa, 26 giugno 1862).

Toselli, Enrico (... - firenze, 1925). Capo-musica del 45° Fanteria, si conosce una sua composizione per banda dedicata a Nino Bi...x.io (De Ange]js/ Appendice).

Trebbi, Alessandro. J\bile suonatore di cornetta di Bologna, nel 1863 e 1864 fu direttore della banda di 1faandola. Nello stesso 1864 fu nominato capo-musica del 39° Fanteria e restò in ser vizio fino al 1868 nel 64° Fanteria. Accaden:uco filarmonico di Roma, tra il 1873 e il 1876 dette concerti alV1odena. Compose musica per banda e in una partitura del 1894 si c.1mùificava «cieco professore di cornetta».

Trenta, Giuseppe. Capo-musica dell'83° Fanteria, ottenne il prem.io di primo grado e medaglia d'oro nella sezione bande militari al concorso nazion,ùe per bande dell'8 e 9.giugno 1893 ad Alessandria (G.M.1\11., 25 giugno 1893). Compose la Mania d'ordinanza de/1'83° Rw!,iJ1Jento Fante1ia (partitura: Roma, ' U fficìo Storico dell'Esèfcito, Archivio), musica per banda e strumenti a plettro. Al concorso per una mazurca, indetto da Oreste Ruggeri di Pesaro, ottenne il diploma di alto onore (La cronaca musicale, novembre 1896).

Tutrinoli, Giuseppe. Nel '1874 era vice capo-musica del 62° Fanteria, in segi.1ito passò a dirigere la banda ciel 2° Granatieri. Nell'estate 1885 partì per l'Africa con la banda. Diverse sue composizioni si trovano a Parma nella Casa deUa Musica.

Vagliano. Capo-musica del 18° Fanteria. Il 21 marzo 1861, per festeggiare la proclamazione del Regno d'Itaba, in una serata "indimenticabile" al Teatro Comunale di Bologna venne eseguito un grande concerto al quale presero parte le bande dei Reggimenti 11 °, 12°, 17°, 18° di Fanteria e dei Cavalleggeri di Saluzzo. Del programma faceva parte La battaglia di San Martino, musicata dal Vag.b ano (L'Arpa, 25 marzo 1861). In una cronaca di Forlì abbiamo letto che quest,'l composizione, «onde ottenere tutto l'effetto», richiedeva «anche gli spari cli fucileria>) (Pasini).


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Valenza, Gaetano. Fu capo-musica del 3° Granaùeri. Valesio, Germano. Per circa vent'anni fu capo-musica del 40° Fanteria. Vanduzzi, Giovanni. Negli anni Sessanta fu capo-musica del 16° Fanteria; dopo il congedo diresse le bande musicali di Montegrimano, poi di Rimini. Fu autore di trascrizioni di opere, marce e ballabili per banda.

Vaninetti, Giuseppe (Napoli 1849 - Torino 1926). Studiò al Conservatorio di Napoli e si diplomò in corno e composizione. Nel 1867 vinse il concorso per capo-musica del 7° Granatieri, reggimento trasformato poi nel 77° Fanteria, e rimase in servizio 25 anni. Fu prescelto per comporre la ivlessa da requiem per Carlo Alberto, eseguita a Torino il 28 luglio 1878 (G.i\1.M., luglio 1878) . Fu «giudicata bellissima» (Napoli Mt1sicale, 5 settembre 1878). Compose la 1vlarcia d'ordinanza del/'88° R.e,.rfgimento Fanteria (partitura: Roma, Ufficio Storico dell'E sercito, Archivio). Dopo il congedo dall'Esercito nel 1884, diventò direttore della Banda di Lucera fino al 1891, quando vinse il concorso per direttore della Banda Municipale di Torino, con un orgarùco cli 62 elementi. E ra anche docente della Scuola popolare di strumenti a fiato (La ffOnaca musicale, anno Il, 1897, n. 11). Durantè l'Esposizione di Torino del 1898, per la quale compose la grande marcia trionfale Il cinquantenario dello Statuto, orgatùzzò il grande concerto nel quale suonarono 28 musiche militari assieme alla sua banda, per un totale di 1600 esecutori. Con la sua formazione dette concerti all'estero e fu attivo anche come direttore d'orchestra. Fu collocato in pensione il 31 dicembre 1916. Scrisse musica per pianoforte, per organo, da camera e sacra, molta della quale è conservata nella Civica Biblioteca musicale Della Corte di Torino (De Angelis).

Vannucci, Averardo (San Miniato 1837 - ... 1885). A 18 anni si arruolò nei Veliti Toscani, della cui banda diventò in se&>uito direttore, per passare poi capo-musica del 29° Fanteria. «La musica del marchese di S. Giacinto è molto apprezzata in Palermo. La Banda del 29° Reggimento suonò testé tre applauclitissimi pezzi al G iardino Inglese» (Nctpoli M11sicale, 23 gennaio 1872). «:t\1entre in un tutti ci fa senti.re la maschia robustezza della banda militare, nelle agilità ritrae la naturale leggere,:,:a tutta propria degli archi, e nelle armonie la maestosa grandiosità di cui fa pompa il re degli strumenti, l'organo nel religioso raccoglimento di un gran tempio. l i maestro Vannucci dimostra non solo di aver profonda conoscenza dell'arte fonica, ma di avere anche quel grande intuito di chi professa l'arte con vero amore e passione» (L'Avvenire di Sardegna, 25 settembre 1882). Fu anche scritto: «fale banda ha la rara specialità di eseguire musica del repertorio classico tedesco, con tale precisione da far ricordare le più brave bande austriache, che circolavano in Lombardia prima del 1859. Essa è diretta dal maestro Vannucci, che ritiensi il Mariani delle bande musicali militari» (La vmsica popolc,re, 2 novembre 1882). Nella sua banda aveva in organico sassofoni e clarinetti ·bassi, strumenti inusLlali nelle formazioni italiane. Congedato nel 1883, diventò direttore della banda, dell'orchestra e della scuola di musica di Cuneo.

Velia, Amedeo (Naro 1839 - Vibo Valentia 1923). Figlio cli un musicante, era fratello di Alfonso, musicante militare. Prestò servizio nel 54° Fanteria, con cui

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partecipò alle guerre del 1860 e 1866 meritando due medaglie al valore. Dopo essere stato capo-musica di banda militare, insegnò nell'orfanotrofio di Vibo Valentia. Compositore precocissimo, fu autore di marce, ballabili, musica sacra. i\ lui si deve lo stile musicale che ca.rat:terizza gran parte delle marce funebri del meridione. Una marcia funebre, Una lacrima s11l/c4 tomba di mia m(ldre, è tutt'ora famosa ed è stata utilizzata nel 1956 da De Sica nel film "Pane, amore e ... " e da Fellini nel 197 4 in "t\.marcord".

Venbacher, Antonio. Per più di vent'anni fu capo-musica del 53° Fanteria. Veneziani, Apollonio. Capo-musica del 44° Fanteria, pur essendo il reggimento di guarnigione a Piacenza, per i meriti artistici ottenne il libero ingresso al Teatro Regio di Parma per la stagione di carnevale 1889-90. Morì a Piacenza nel maggio 1892, dopo 43 anni di servi7.io.

Ventura. Fino alla metà degli anni Settanta fu capo-musica del 25° Fanteria. Vitaliti. Capo musica del 42° fanteria. Nel 1909 in un concerto a Genova «furono favorevolmente notati gli effetti del contrabbasso a corda adottati dal maestro Vitaliti nel magnifico Inno al sole di Mascagni» (Music(l, 25 ottobre 1909). Era in servizio nei prirni mesi del 191 O. Nel numero del 1Oaprile di quell'anno, A-fasica riporta che, non essendocene una municipale, si era costituita a Genova una banda che era diretta dal maestro Vitaliti, e che alla prima uscita conseguì un caloroso successo.

Vitelli Raffaele, capo-musica del 12° Fanteria, vinse con la marcia militare Augusta l{1,1e/ iJ primo concorso per musica per banda bandito dall'editore Rico.rch nel 1888. In (Juello indetto nel 1890 si segnalò per un valzer per banda. Nell'aprile 1898 al Teatro Tosdli di Cuneo, nel concerto a favore clell'ospi:.:.io marino e dell'asilo d'infanzia, diresse la banda dell'8° Reggimento di fanteria che suonò egregiamente l'ouverture del Smildi Bazzini, e una Panta.ria sttlla Cavalleria rusticana e sul Pap/iacci, riscuotendo calorosi applausi (G.iVJ.!Vl., 5 maggio 1898). Nell'estate 1898, partecipò al conco rso per bande all'E sposizione di l'orino vincendo, nella sezione .riser vata a quelle militari, il gran premio d'onore. ConcorS'ero 24. musiche eh Pa nte.ria, 2 di Grana6eri, 1 ciel Corpo Reali Equipaggi e 1 della Legione Allievi Carabinieri (G.i\!f.M. , 4 agosto 1898). Volta, Francesco. Capo-musica del 22° Fanteria, si uc\ ise il 25 luglio 1883. Zappalà, Michele. Fu capo-musica del 1° Granatieri di Sardegna. Dopo il servizio militare lo troviamo attivo come clirettore della banda di Vittoria. Compose musiche per banda. Zardini, Arturo (Pontebba 1869 - Udine 1923). Fu iniziato allo studio della cornetta dal maestro della banda del paese natio e nel 1888 si arruolò nella banda del 36° Fanteria. N el 1893 fu nominato sottocapo-musica. Dal 1894 al 1898, essendo di stanza ad ,\lessandria, studiò armonia nell'Istituto musicale della ci ttà e nell'agosto 1899 conseg ui al J ,iceo musicale di Pesaro il diploma di strumentazione per banda, continuando la carriera come sottufficiale e congedandosi nel 1902. Ritornato al paese natale, fu assunto dal Comune


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come impiegato all'anagrafe e maestro della banda, dando vita anche al Coro cli Po ntebba. Nel 1901 vinse la medaglia d'argento a un concorso di composizione cli Palermo con una serenata per archi. Fu autore cli apprezzatissimi canti friulani su versi cli autori locali (tra c1uesti il famos o Stelutù alpinis), liriche per voce e p.ianoforte, canti sacri, musiche per banda (tra cui la marcia Inno degli Ascmi, 1912). (Oltre a una ricca bibliografia friulana, Franco Colussi. Arturo Zardini: un sa!t1t 'e Ft1r!anie. Udine: .Edizioni Pizzicato, 1998).

Zavertal, Wenceslao Hugo (Polepy 1821 - Litomerice 1899). Di famiglia cli musicisti, studiò al Conservatorio di Praga. Clarinettista, dopo aver diretto la banda del 18° Reggimento Boemo di stanza a i\'1ilano dal 1845 al 1847, si recò a Barcellona dove fu maestro direttore al Teatro del Liceu e docente al Conservatorio di musica. Nel 1850 rientrò nell'esercito austriaco come Kapellmeister del 54° Fanteria di stanza prima a Milano poi a Vienna, e dal 1855 al 1859 del 49° Fanteria a Trieste. In questi anni fu critico musicale della rivista La Scena. Dopo la battaglia di Solferino (1859) il suo spirito am ante della libertà lo fece dimettere dall'esercito austriaco e nello stesso anno prese la cittadinanza italiana ed entrò nel Regio Esercito come capo-musica del 4° Granatieri, di stanza prima a Torino, poi a Napoli. Qui si ascrisse alla Società del Quartetto, attiva nell'esecuzione cli musica da cam era e strumentale (Gazzi?tta Musicale di Napoli, 17 agosto 1862). La Gazzetta Musicale di Napoli lo de6ni «lo Strauss delle ivfusiche militari italiane». Dal 1867 al 1870 diresse il Teatro di Treviso dove mise in scena assieme al figlio Ladislav un'opera buffa Tzta opur Scene del carneva/ de Treviso in dialetto trevigiano (Teatro Garibaldi, 28 maggio 1870; libretto edito da Luigi Priuli). All'inizio del 1870 fu nominato docente di strumenti a fiato al Liceo Comunale di l\fodena, dove diresse anche la musica della Guardia Nazionale. N el 1872 fu nominato direttore della Scuola subentrando a Sighicelli. N el 1875 raggiunse suo figlio a Glasgow, dove fece donazione alla biblioteca dell'Università della sua coUezione di autografi mozartiani. Nel 1895 si ritircì in patria a J ,itomerice. Su libretto di Piave scrisse l'opera Estella, e fu autore di composiY.io ni per orchestra e per banda (Sessa). Per Ricordi ridusse per canto e pianoforte l'opera 1 promessi Jposi di Amilcare Ponchielli. Dei s~guenti non si sono reperite ulteriori. notizie. Barbensi, Carlo. C:ipo-musica di 43 anni, morì nel novembre 1873. Barbi, Carlo. Di i\ Io<lena, <lirectore·<li bande militari, morì nel dicembre 1878 a 51 an111.

Cavalli, Francesco. Ha pubblicato musiche con Illanchi/G iuclic.i & Strada. Horn, Giuseppe. Capo musica <li una banda militare a Modena 6no al 1.863. LoscW, Enrico. Citato come capo-musica nel 1890. Massi, Ermete. Forse capo-musica <lell'82°. Vallini, Ernesto. Citato come capo-musica nel 1878.


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Le bande musictJJi del Regio Esercito

I capi-musica Indice dei nomi e relativi reparti

ACAMPORA Ciro, 17° AGHEMO Pietro Carlo, 51°, 59° ALESSIO Luigi, 43° ALPIGIANO Giovantù, 13°, 14°, 43° AiYft\DEJ Amedeo, 73° AMOROSO Francesco, 24° ANTONINI Angelo, 18° ARTINI i\rtino, 18°, 23°, 38° ASCOLESE Domerùco, 68° ASCOLESE Gennaro, 79° ASCOLESE Raffaele, 4°, 84° AUTUNNO Liborio, 35° AZZJ\ROLl Alfredo, 33°

BIRGHINO Camillo, 15° BOTTI Cardenio, 35° BOTTOLI Luigi, 80° BOZZELLI Michele, 45° BOZZELLI Vincenzo, 31 ° BRESSAN Giovanni, 56° BRIZZI Enea, 35° BRUTI Vincenzo, 34° BUFALETrI Nicolò, 17°, 72° BUONOCORE Ferdinando, 49° BURGIO Emanuele, 3° BUSSI Antonio, 49° BUZZINO Ottavio, 54°

BAFFIGO Pompilio, 18° BALBI Serafino, 52° BALDI Alberto, 58° BALLETTI Dometùco, 46° BARCONE Francesco, 89° BARISONE Secondo, 8° BARREC'\ Domenico, -21 ° BARROCHET Luigi, 18° BARTOLVCCI Ernesto, 1()0 BATTISTA Paolo, 1°, 18°, 61° BELATI Tito, 35° BELLINI Vittorio, 56° BENATTI Giovanni, 27° BERNABEI Agoardo, 1° BERRA Luigi, 4° BERTOL'\ZZI Filibert0, 2°, 20° BERTONI Stiffelio, 44° BIANCHI, 33° BIANCHINI Romano, 64° BOLOGNESI David, 42° BONACCORSI Giuseppe, 84° BONAVIA Giuseppe, 26° BONFE RONJ Pietro, 67°, 2° Gr BONFIGLIOLT l\farco, 51 °, 35° BONNOLI Giovantù, 87° BONO Giuseppe, 37° BOREA Vincenzo, 1°

Cr\BELLA Francesco, Carabinieri CAJOLI Luigi, Carabirùeri CALASCIONE Giacomo, 3° Gr CANINO Mario, 60° CANlì Antotùo, 20° CAPUANA LA.RUSSA Giuseppe, 46° CARINI Cesare, 47° CARINI Giuseppe, 17° CASADONTE Giuseppe, 19°, 48° CASARETTO Gaetano, 38° CASETTI Bernardino, 15° CASO Alfredo, 62°, 91 ° CASTELLANI Angelo, 20°, 52°, 72° CASTRUCCI Edoardo, 94° CECCHEIUNI Alfredo, 1° CE RUTTI Domerùco, 41°, 42° CESARINI Francesco, 43° CESARI O Rosario, 20° CHERUBINI Lodovico, 49° CHEZZI,2° CHIBBARO Angelo, 34° CIACCI Giuseppe, 81 °, 82° ClLMI Giuseppe, 49°, 75° CIPIUANI Giuseppe, 92° CIRENEI Luigi, 89° COCCORULLO Felice, 51 ° COGHI Tommaso, 23°


I capi-musica - Note biografiche COLTELLI Angiolo, 9° COLUCCI Giuseppe, 63°, 67° CONLMENTO Felice, 2°, 48° COi\llMENTO Luigi, 7° CONTER Samuele, 38° CONT.ERNO Giacomo, 6° COPPOLA Raffaele, 60° CORR/\DO Luigi, 55° CORTETJJNI Gaetano, 14° COST/\ Domenico, 60° CUCCARO Virgilio, 33°, 49°, 52° D'ALESSANDRO, 24° D 'ALESSIO Carlo, 24° D'ALOE Luigi, 40° D'ALOE Vincenzo, 68° D'AMATO Salvatore, 39°, 91° DE ANTONI Carlo, 5° D E BIASE Igino, 28° D E DIVITIIS hancesco, 71° DE GIROLAMO Luciano, 48° DE J ULlO Achille, 40° DEL BUONO Antonio, 20° DELLA GIACOìvL\ Carlo, 38° DELL'AQUILA Donato, 48° DELL'AQUILA Raffaele, 48° DEL LUNGO Enrico, 29° DEL PRATO, 8° D'ERASMO L., 24° DE VITIORJ Achille, 29° D IANA Arturo, 6°, 11°, 72° DI DONATO Vincenzo, 16° DI JANNI Albino, l 4 °, 19° DI MIN IELLO Crescenzio, 16°, 48°, 81° DOTfI lVlichelangdo, 61 ° ERMENEGILDO Francesco, 32° ERMENEGILDO Pietro, 86° EVARISTO Riccardo, 84° Fi\CCO Anacleto, 17° PAGA Antonino, 85° Fi\RIAS Zopito, 32° Fi\TA Francesco, 26° FEROLDI Pietro, 78° FERRJ\RI Mario, 22° FERRARO Gennaro, 72° FILIPPA Giuseppe, 65° FILIPPA Paolo, 66° FLAVON! Cesare, 32°, 33°

FOGLIAR.DI A., 34° FORBEK Guglielmo, 32° FRt\NCESCHINI Ernesto, 13° FROS.t\LI Giovanni Battista, 5° Gr GASPARI NI Romolo, 57° GATI'I Giacomo, 27° G/\UDINO Girolamo, 62°, 64° GRMMR Francesco, 43°, 50° GENOVESE Francesco, 92° GERI30NI Antonio, 26° G ERMJ\NI Antonio, 46° GIJ\CJNTO Giuseppe, 56° ( ;Jj\NNONE Gioacchino, 50° ( ;JORDANO Sabato Antonio, 90° GIOVÈ Fortunato, 25° GNOCCHI Angelo, 3° Gr GOZZI Costantino, 12° GRA1'v1EGNA Giuseppe, 50° GRANESE Egidio, 63° GRASSO Francesco Paolo, 10° GUARN ERl Andrea, 63° GUASTALDl SEGNI Donato, 55° GUGLIELMINI Ippolito, 43° C USSONI Antonio, 69° IORIO Giuseppe, 4° JANNELLO Carmine, 57° KELLER Achille, 73° LAMMOGLIA Luigi, 56° LA ROSA Rosario, 16°, 31° LATfUCA Alfonso, 69° LENI'I Nicola, 87° LEN Z TGiovanni, 21 ° LEUCI CESI Alfredo, 47° TJZZI Achille, 15° TJZZI Virgilio, 5° LO Fi\RO Sebastiano, 76° LOPEZ Antonio, 76°, 6° Gr LO RE Carmelo, 52° LORELLA Emilio, 31° LOTANO Antonio, 2° Gr LUONGO Raffaele, 58° lv1ACCHI0TII Giuseppe, 20°, 21° J\1AGNANO, 59° J\1AIOLI Giuseppe, 37°

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Le hande musicali del Regio Esercito

J:v1ALINCONTCO Giuseppe, 1° Gr IvlANASSE CAVALlElli Giovanni, 54° MA.NENTF Giuseppe, 60°, 3°, 30°, 83°, 2° G r j\L,\NTELLT Cesare, 21 °, 52°, 58° i\Ci-\NTET J ,T Lorenzo 62° M.ARAT,DT Emilio, 57° i\lJ-\RANZONJ Giovannj, 10° r-1.ARF.NGO Luigi, 70° M.ARTNO Francesco, 64° Mf\RTELL!Nl Giuseppe, 58° Mi\ RTTNEZ Francesco 43°, 55° Mi\Si\NJ Palmiro, 30° MASSA C~iuseppe, 82° MASUTTO Renzo, 25° ìvfATi\C:ENA Sebastiano, 37° ìvf1\TfEI Giovairni, 4·1° ivf,\Tfll Ugo, 83° I'vfAURER Cado, 1° MERCUUANO Bartolomeo, 7° Ml EVILLE Alessandro, 57° TvCTGUO Alfonso, 79° MlNlMl Giovanni, 13° MISASl Rosa rio, 41° M1ST1CHELLJ N icola, 47° MOLDUR.A. Luigi, 46° MONACO Lorenzo, 3° MONTAN1\IU !\ngelo, 50°, 67°, l O Gr IV10NTEVECCHT C"~uglielmo, 8°, 44° MOR.ANZON T G iovanni, 36° MUCCI Raniero, 31° MUSONE Pierro, 76° MUSSO Luigi, 11 °, 16°, 37°

PAONE Raffaele, 58° PASCALE Giovanni, 77° PAPA Sebastiano, 50° PARiv fEGIANT C~aetano, 27° PASSAR.O Andrea, 78° . ~ PENNACCHIO G iovanni, 70°, 77° PEROTI'T Cesare, 14°, 47°, 84° PETRUCCT Aleramo, 21°, 42° PETfEN ;\TT Ernesto, 20° PIACENZA Pas(1uale, 19° PIERGTORGI Amilcare, 5°, 25° PINOCHT Enrico, 9° PIO Giovanni, 36° PISTJ\T.OZZl, 55° PONTOc;uo Cipriano, 32° PONZTO C;iovanni Battista, 17° PORCEDDA Efisio, 7°, 8° PORZTO Paolo, 61 ° P07.7.0LIN1 Igino, 36° PRETTE Carrnelo, 45° PUNTU Rl Girolamo, 30° QUi\C;LIATA R., 62° Q UTNTAVALLE Nicola, 15°

OLIVIERI Alessio, 2° ORSINI Antonio, 54°

RAPISJ\RDA Sebastiano, 14° RlCCl Ettore, 94° RlCCl Nicolò, 2° G r RISI Generoso, 74°, 4° C~r lUZZA Giovanni, 31°, 85° ROD1UGUEZ Arturo, 74° ROGGERO Giovanni, 35° RO l'vL:\NO Giuseppe, 53° ROMJ-\NO Michele, 62° RO lvlEO Antonio, 3°, 58°, 83° RONZANI Corrado, 23° ROSSI Vincenw, 51° ROSSIGNOLI To,~uato, 84° RUBERTO Paolo, 13° RU BINO Salvatore, 9° R.UD.ELLI Francesco, 30° RUFFI Leopoldo, 71 ° RUSPANTINT Angelo, 16° RUSSO Vito, 2°

PAGANO Samuele, 59° PALAZZI E ugenio, 71 ° PALEART Angelo, 11° PANNOCCHÌA. Martino, 9°, 60° PANSINT Edoardo, 5°

SALA Eugenio, 7° SALA Marco, 7° SANGJORGI Filippo, 2° SARDEI Antonio, 51 ° SARDO Giuseppe, 6°

NAGLIANO, 18° NAPOLITANO Pasquale, 93°, 2°' Gr NARDELLJ Liberato, 12° NEIU Giovanni, 88° NESTI Livio, 35° NINI Corrado, 7° NOCEIUNO Giovanni, 68°


l capi-musica - Note biografiche SATTA Fr.ancesco, 9°, 46° SCALMANA Angelo, 93° SCHETTINO Annibale, 75° SENTSR Giovanni, 37° SESSA Pasquale, 2° SIBU ,LA Francesco, 26°, 38° SILVESTRl Corrado, 45° SIMONE Giocondo, 94° SJR/\CUSA Angelo 28° SPALLA Luigi, 56° SPARANO Giuseppe, 63° SPECIALE Atanasio, 49° SPERA Antonio, 37°, 65°, 89° STORACI Egidio, 23° TARD1TI Giovanni, 12°, 37°, 1° Gr T!Nr\IU Pietro, 63° TOF!òOLO, 71° TOSELLI Enrico, 45°

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T REBBI Alessandro, 39°, 64° TRENTA Giuseppe, 83° TUTRINOLI Giuseppe, 62°, 2° Gr VAGLIANO, 18° VALENZA Getano, 3° Gr VALESI O Germano, 40° VANDUZZ f Giovanni, 16° VANlNETII Giuseppe, 77°, 7° Gr VANNUCCI Averardo, 29° YENBACHER Antonio, 53° VE NEZIANI Apo Uonio, 44° VENTURA, 25° VlTALITI, 42° VITELLI Raffaele, 12° VOLTA Francesco, 22° Zr\PPALA Michele, 1° Gr ZAVE RTAT. Wenceslao, 4° Gr

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Le brinde rrmsicali del Regio Esercito

BIBLIOGRAFIA

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I capi-musica -

Note biografiche

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Le bande musicali dei Regio Esercito

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I capi-musica - Note biografiche

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Gaspare Nello Vetro [Vetro/Guardia Naz]. I/fondo musicale della llanda della G11ardia Nazionale di Parma. Parma: Comune di Parma: Archivio Storico del Teatro Regio, 1993 [Vetro/Reinach]. Teatro Reinach 1871-1944. Gli spettacoh· musicali: opere, concerti, operette. Panna: Comune di Parma. Archivio Storico del Teatro Regio, 1995 Anncly Zeni. Le Bande militari in ltaha. Di prossima pubblicazione

Riviste e giornali .Archivio ,m,stcale, Napoli, 1882-1884 L 'A1J>a, Bologna, 1861-1864 A rs et k1bor, Milano, 1906-1912 L'.A,te melodrammatica, lvfilano, 1904-1912 Ast11odeo, monito,· amministrativo dei teatri, Milano, 1873-1874, 1877-1880 Boccherini, Firenze, 1862-1882 Il Centemtrio verdiano, Parma, 1913 Cosmoramtt pittorico, ìvlilano, 1863-186 5 La Cronaca 11Jusicafe, Pesaro, 1896-1908 Don Marzio, l\1ilano, 1864-1872 L 'E1mlia, giornale democratico commerciale quotidiano, Parma, 1907-1908 Euterpe, ]\.filano, 1868-1871 La Fama, ]\filano, 1861 Fra Diavolo, Parma, 1883-1885 Gazzetta musicale di Milcmo [G.M.M}, Milano, 1861-1862, 1866-1901 Gazzetta musicale di Napoli, Napoli, 1861 -1868 li Giornale dei musicisti, ]\.filano, 1907-1909 Giornale Militare Ufficiale, Roma, 1870-1913 IMMS Tta!J Bulletin, Brescia, 1993-1994 Il Mondo artistico, lvfilano, 1867-70 Monitore dei teatri, Milano, 1872 Le Muse, ìvfilano, 1865-1866 1\rftl.,ica, Roma, 1907-1915 La Musica, Napoli, 1876-1878, 1883 Mt1sic11 d'oggi, Milano Musica e mtt.ricisti [Afi\tl], J\.1ilano, 1902-1905 La M11sica popolare, Milano, 1882-1885 Il Musicista, Roma, 1938-1941 Napoli musicale, Napoli, 1868-1881 La Paleslm musicale, .Milano, 1866-67, 1872 Ricordiana, j\;filano, 1955-1956 Rigoletto, 1-filano, 1863-1865 La Ri,umit(J musicale, Parma, 1909-191 1 Rivista Milit(Jre llaliana fR.M.l.], Torino-Roma, 1861-1899; 1901 -1908; 1911 -12913 Il Sof]ìetto, lvfilano, 1904-1905 T ,11 5j>into.fòlletto, i\.{ilano, 1861 Il Teah·o illustrato e la Musica j>opolare, l\!Iilano, 1886-1889


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Le bande musicali del Regio Esercito

Archivi e Biblioteche Fidenza, Biblioteca. Comunale Modena, Biblioteca dell'Accademia .tvlilitare Parma, Archivio Storico Comunale Parma, Biblioteca Palatina. Parma, Biblioteca Palatina, Sezione musicale presso il Conservatorio di musica Parma, Centro lnternazionale Ricerca Periodici Musicali Roma, Stato Maggiore dell'Esercito, Ufficio Storico, Archivio

Ringraziamenti Ai generali Franco Dell'Uomo e Giancarlo Raspa, al colonnello G ian Luigi Rinaldi, al capitano ( ;iovanni Fisichella e all'art-director Franco Filanci un ringraziamento particolare. I fanno fornito in varie forme collaborazione alla ricerca: Silvia Autieri, Fidenza. (Parma) Graziano Ballerini, Bologna Stefano Benedetto, Torino Vladimiro Bertazzoni, Mantova Maurizio Bignardelli, Velletri Marco Capra, Parmt1 Antonio Carlini, Trento Daria Cantarelli, Parma Teresa Chirico, Reggio Calabria Paola Ciarlantini, Recanati Clelia Ferrari, Parma 'fori Giordano, Catania Joris Grossi, Piacenza Luigi Imaghi, Baranzare (Nilla.no) Marta Mancini, Pesaro Marco Marèoncini, Genova Pippo Martelli, Lecce Federico Orsini, Tortoreto Lido (Teramo) Claudio Paradiso, Latina Giovanni Pasqualino, Catania Gaetano Piranesi, Reggio Calabria Bruno Rossi, Udine Angelica Tomaselli, Acireale Annely Zeni, Trento Amedeo Farina, Mantova, e Luigi .tvlalpeli, Parma, per aver messo a disposizione alcune immagini.


TAVOLE

I

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FANTERI A DI LINEA 1851

Capo Musica in gran tenuta. Tamburino in piccola tenuta.


Kepy, controspalline e cordoni di gran tenuta mod. 1851 per musicanti di fanteria (Museo N. d'Artiglieria Torino). Il Kepy è munito di pennacchio rosso stabilito per i reggime~~i di Granatieri.

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FANTER!AD!LJNEA 1884

Unformi dei musicami dijànteria ( 1884) I. 1ì1mburi110 di.fèmteria i11 tenwa da parata. li soldato non apparriene allo stato maggiore del reggimento a cui erano in 01ganico i musicanti infatti egli porw nella nappina il nwne1v della sua compa1:11ia inoltre la treccia lungo il bordo superiore del chepì è tutta rossa. 2. Furiere tcunburino maggiore del 72_0 Regg. Fanteria in tenuta da paraw. Il sollu/jiciale appartie,ie-a/lo stato maggiore del reggime/1/o come i11dicano le 11appi11e complewm.e11te rosse e le lettere S.M. sui controspallini, i musicwlli ejfe11ivi ave1•a110 anche le trecciole bianche e rosse lungo il bordo superiore del chepì; sull'avambraccio des/m sono applicati i gal/011cini della mfferma o di anzianità e poi sotto il tamburo ricamato i11 wgentfJ. 3. Capo musica difc111teria 1897 in grande w1if'orme. La carica di capo musica.fu istituita il 30 luglio 1879, questa è l'un(forme che il decreto prescrive ai nuovi so1t1(0ìciali come si vede molto simile al souotenente e con i disti111ivi di grado dei marescialli d'alloggio dei RRCC. 4. Grembiule per tmnlmrini. 5. Baudoliera di cuoio n(lfurale per tam/mm e a11ello li gancio. 6. Fregio da braccio per musicanti. per l'allievo è ricamato Ìlt rosso ed in argento per il musicw,te corpi caporali e se1;~e111i. 7. Sciabola dafa111eria mocl. 1843 i11 dow:io11e ai 11wsia1111i i11 grande uniforme. 8. Deuaxli del chepì da .fitriere mmica11te, la tren:iola /1111go il bordo superiore è in fìlato 01ge11to e seta msso. la trel'CÌa invece è quella prescritta per sottuj.Jìcia/i. 9. Sciabolo perfitrieri di fanteria con drago11a da musicanti. IO. Giberna speciale per 11msirnnti dijànteria è di cuoio lucido 11e1v con 1111111em del reggimento e cetra in pockfoml co11 l'1111if,m11e da campagna, la gibema era wperta di 1111a.fòderi11a di tela. 11. Pomo i11 w:,.:ento11e della canna da tamburino maggiore il capomle to111b11ri110 1111e1•0 una cm11w con pomo molto più semplice. 12. Particolare del chepì da rnpo 11111sirn. I J. Disti11tivi di grado per le maniche della giuhba del copo musirn. 14. Drago11a per gm11de unifòm1e del <'apo 11111sica. I 5. Spalline per gra11de 1111/fàrme del capo musica, la fìw1gia ho due giri di.fìlo d'argento ritorto e sollo un gim di cotone bianco. 16. !ferrei/o per la te11uta di servizio del cupo musica difanteria.


FANTERIA DI LINEA 1884

. I

y



12

.

'(


TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE (1879)

Istruzione sulla di,,i.w dei sot111fliciali rnpi musica. De11agli dei distintivi spffiali.


TAVOLA DEL DECRETO DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE - 16 AGOSTO 1884

ab

cd ef gh ci jd

= 0,328 = 0,2i0 = 0;102

= 0,1.90 = 0,09 · = 0,051. lm = 0,16

d_

• /4

·< ·- ·

=

./ J. Tromba Mod. 1884 'p er fanteria. 2. Ritorta bassa. 3. Pompa del pistone per la ritorta .bassa.

0,380

ac =,; 0,335 de .fb gh

e

= 0,400

=0,115 0,118 = /

1. Tromba Mod. i884.con ritorta bassa,per fanterie. .2. Tromba in fàper Corpi a cavallo. ·

/'


TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE · 16 AGOSTO 1884

...

Fig. 2

ab

= 0,38

ab

be

l, Fig. 3 Fig. I

Fig. i. Tambwv. Fig. 2. Bandoliera. Fig. 3. Piatfi.

= 0,370 = 0,26


TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE - 16 AGOSTO I 884

f:"ig. 3

àb be

Fig. I

Fif:. I. Gran Cassa. Fig. 2. Gran Cassa con col/iera e piatto applicato. Fig. 3. Ba/lente.

't

= 0,74 = 0,35


TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE - 16 AGOSTO 1884

...

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.~ ~'{r\··· - !--. ::1-:'

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7

s

.

-,

(:1

'I

I. Cassa da leggii. 2. Casse11a da lucemeuo. 3. Cartella. 4. Libretti. 5. Borsa da 11111sicm11e. 6. Copertura dello horso.

7. Sew1i di lui/o. 8. Cillghia per strumenti. 9. Borse pe r strnme111i. IO. Cuscinetlo per g1w1 cassa.


Le tavole in appendice sono tratte dai seguenti volumi editi dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito: - Dall'Armata Sarda ali' Esercii.o llaliano cl.i Stefano Ales con illustrazioni di Massimo Fiorentino, Roma I 990, pp. 362-365; - Le uniformi del Regio Esercito Italiano nel periodo umbertino di Giorgio Cantelli, Roma 2000, tomo secondo, pp. 177, 181-188.

S1ampa e allestimento Società Editrice Imago Media s .r.l. Dragoni (CE) - Te!. 0823 866710 www. i111ago111edia.it - info@imagomcclia.it

Finito di stampare nel mese di settembre 20 IO



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