5 minute read
PATRIA E FAZIONE
Se la composizione del nuovo ministero può essere - com'è certamente! - un indice delle direttive che seguirà e degli intendimenti con cui fu formato, non v 'è dubbio che i nomi dcl!a lista g iustificano l'agnost icismo nostro e dei fasci sti m ilanesi Giolitti, l'uomo della n eutralità nel 19 15, si circonda di molti uomini che furono co:n noi nelle battaglie dell 'inte rve nto e che, dopo l'armist izio, non ebbero mai i contorcimenti' penosi dei maddaleni pentiti. Se si vuole attribuire ancora un senso alle vecchie parole di neutralisti e ~i interventisti, si può stabi lire che il ministero Giolitti è piuttosto interven tista; non certo n eutralisla B isogna convincersi, però, che queste parole hanno oramai un senso retrospettivo. L' intervento è stato. La vittoria c'è stata Ora si tratta di realizza rla. Tra Nitti e Giolitti, quest'ultimo ha certamente attitudini per real izzarla. Un ministero dove al Tesoro c'C l'on. 1..feda; alla Giustizia l'on. Fera; alla Guerra l'on. Bonom i; al Lavoro Arturo Labriola, è un ministero che non si può condannare a prio,;, Si d eve attenderlo alla prova dei fatti.
Non v'è dubbio che qualitativamente - in fatto di uominiil nuo,•o min istero si presenta bene. I valori personali abbondano. lo Sforza ha una preparazione di plom:it ica che g li permette di affrontare immediatamente j problemi che interessano l'Itali a : l'Adriatico e Jc riparazioni. Tutti gli altri ministri h anno, nel complesso, le attitud ini tecniche e il vig ore mentale per affron tare la difficile situaz ione. La base su rui poggia il nuovo min istero è sufficentemente vasta per garan-. tirgli una discreta maggioranza. Finora p er l'opposizione s i sono pronunciati i socialisti, i cosiddetti rinnovato ri, coi quali finiranno per confondersi i dieci o dodici repubbl icani: un complesso di centottanta vot i, salvo gli squagliamenti inevitabili dei socialisti. Sosterranno, invece, il ministero Giolitti i popolari e le frazioni democratiche e costituzionali, con un complesso di voti che varia dai duecento ai duecentotrenta. 11 ministero ha dunque garantita la maggioran2a. Quanto al programma, l'attesa sarà breve. :E inutile riportarsi al discorso di Dronero del 13 ot tobre ed è anche insufficente rievocare la troppo sommaria intervista concessa recentemente d:1 G iolitti aila Tribmut. Il programma del nuovo mini stero non potrà ignorare le voci, gli interess i e la pas- sione del popolo italiano. ln materia di politica estera, il popolo italiano vuole risolta fa questione adriatica coll'applica.zione del patto di Londra e l'annessione di Fiume; vuole iniziare una politica di autonomia nei riguardi dei nostri Alleati; una politica di riavvicinamento nei confronti degli ex-nemici (con particolare attenzione all'Ungheria e alla Bulgaria); una politica dì contatto e d'intesa con tutti i popoli dell'Oriente europeo.
Advertisement
In materia di politica interna è urgente sistemare i muti.lati e i combattenti; spezzare Je tirannie dei gruppi in seno ai servizi pubblici; risolvere, insomma, il conAìtto d'autorità, affrontando, non eludendo, l'inevitabile necessaria battaglia; è urgente l'applicazione di rigorose misure li.scali, secondo ì postulati fascisti che contemplano la confisca dei sopraprofitti di guerra, la leva dei patrimoni, la tassazione d elle eredità; è urgente affrontare il problema delle case e queHo del caro-v iveri, combattendo la speculazione, ma sopratt utto togl iendo alle industrie, a i commerci, a lla vita economica Ja pesante, nonché collettivistica ba rdatura di guerra.
Questi, p er sommi capi, sono i problemi p resenti alla coscienza n azionale, in quest'ora c ritica della nostra storia. Noi non ci culliamo nell'attesa del miracolo. I compiti della ricostruzione post-bellica sono immensi.
Occorrono volontà di ferro e ostinata tenacia di propositi. In olt re, una fede - come la nostra - incrollabile nei destini d'Ita lia.
Mussolini
Da Il Pop olo d' Italia, N . 143, 16 giugno 1920, VU.
In Germania Elezioni E Crisi
Abbiamo, finalmente, il comp~to esatto dei voti riport:iti, dai partiti politici tedeschi scesi in lotta nelle recenti elezioni e il numero dei deputati e letti , Ll troviamo nel numero del 9 giugno del V orwaerls.
.:E. g ià stato detto, ed è vero, che queste el ezioni hanno schiacciato i partiti intermed i e rafforzato i partiti estremi, esclusi gli estremiss imi o comunisti spartachiani, che mandano due deputati al Reichstag ed hànno riportato un numero esiguo di voti. Alcuni confronti fra i risultati dell e elezioni del 1919 e q uell i del 1920, sono eloquenti e dispensano da lunghe postille illustrative.
I votanti furono 25 .719.067 . Nel 1919 il Partito Nazionale Popolare Tedesco riportò 2,739.196 voti cd ebbe 42 d eputati. Nel 1920 h:i. ottenuto 3.638.857 voti con 65 deputati. Aumento: un mil ione circa di vot i Per essere esatti 899.661.
Aumento notevolissimo, perché il Part ito Nazionale Popolare Tedesco è il Partito ch e r accoglie g ran parte degli elementi fautori dell'ancien régime !! il più destro fra i partiti di destra.
Il Partito Popolare Tedesco (D e11tuhe VQ/l:1par1e1) è un po' meno destro, ma è di tendenze conservatrici e non ama la repubblica. Anche questo P artito h a fatto un formidabile ba lzo innanzi.
Nel 1919 ebbe voti 1.1 06.408 e 21 deputati. Nel 1920 ha raccolto ben 3.456. 131 voti con 61 deputati. Aumento esatto: 2.349.723.
Il Centro, che corrisponde rebbe - in parte -al nostro Pipi, è stato sconfitto. , E si· capisce. Faceva pàrte della coalizione governa tiva .
Nel 1919 ebbe voti 5.368.804 con 88 deputati. Nel 1920 è disceso a 3.500.800 con 67 deputati. Un balzo all'indietro di due milioni di voti.
Un altro Partito della coalizione a ncora più duramente p rovato nella recente lotta è quello Democratico. Nel 19 19 raccolse 5.5 52 .936 vot i e mandò a Weimar 73 deputati. Nel 1920 è disceso a 2.152. 509 con 44 deputati
U na vera e propria disfatta elettora le ha riportato il Partito Socialista M aggioritario, che reggeva il timone della coalizione governativa. D a ll.112.450 voti con 16 3 deputati, ottenuti nel 1919, il Partitò, che ha. ~r organo il VorwaertJ, è precipitato a 5.531.157 voti con 110 deputati.
Il Partito che ha guadagnato il favore delle masse è sta.to quello dei socialisti indipendenti, che da 2.186.305 voti raccolti nel 1919 con 22 deputati è salito al doppio con 4,809.862 voti e 80 deputati.
Trascuriamo i Partiti minori, compresi i comunisti sovietisti, sui quali potremmo esercitare' la facile ironia che quei signori dell'Avanti! usa· rono contro i fascisti e tiriamo le somme.
I due Partiti socialisti organizzati_ hanno raccolto un totale di voti imponente: 9 ,941.000 voti.
I tre Partiti che chiameremo, e sono, borghesi - il Partito Nazionale Popolare Tedesco (Deutsche Natiomt!e Volk sparter), il Partito Popolare Tedesco (D eutuhe V olksp(lrle1), e il Centro - supera.no il totale dei voti socialisti, raggiungendo ben 10.595 .782 voti.
Se si aggiungono a questi i voti dei democratici, che sono in g ran parte borghesi, tepidamente repubblicani, i Partiti dell'ordine sono in maggioranza di due milioni di voti.
Il risultato delle elezioni t edesche ci mostra che la Germania non è bolscevica e non può essere bolscèvizzata, nemmeno pe[ disperazione. Poiché anche i maggioritari sono antì-bolsccvichi e fedeli al socialismo democratico, il totale dei suffragi anti-bolscevichi sale all'enorme cifra di D milioni di voti.
Si consideri, poi, che gli indipendenti sono divisi in tre tendenze, dì cui solo una è bolscevizzante e si vedrà come sia lecito afferma re che non c'è pericolo di assistere in Germania ad un:'applica zione _ di quello che Kautsky h :i. chiamato socialismo asiatico. La Germania è refrattaria al bolscevismo e non potrebbe essere altrimenti.
Quanto alla sìtuazione politica, dato l'atteggia.mento negativo degli indipendenti e dei maggioritari, un solo Governo è poss ibile: quello della coali2 ione borghese.
Né si deve escludere un altro appello alle urne, preceduto forse da qualche p111!ch.
M Ssolini
Da li Popolo d'Italia, N. 144, 17 giugno 1920, VII.