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IN TEMA DI POLITICA ESTERA
11 fasdsmo gode fama di essere «imperialista». Questa accusa fa il paio coll'altra del «reazionarismo». Il fasc ismo è anti-rinunciatario, quando « rinunciare » significa umiliarsi e d iminuirsi. A paragrafi:
1. Jl fascismo non crede alla vitalità e ai pr inc ipi che isp irano 1a cos iddetta Società dclJe nazion i. In questa società le o.azioni n on sono affatto su di uri p iede di eguaglianza. 'S una specie di santa all eanza ddle nazioni plutocratiche di gruppo fran co-anglo-sas~ne per garantirs i - malgrado inevitabili urti di interesse -lo sfru ttamento della massima parte del mondo.
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2. ll fascismo non crede alle Internazionali rosse, che muo iono, si riproducono, si moltiplicano, tornano a morire. Si t.ratta di costru zioni artificiali e fo rmalistiche, che raccolgono piccole minoranze, in confronto alle masse di popolazioni, che, vivendo, muovendosi e prog redendo o regredendo, finiscono per determinare quegli spostamenti d ' inte ressi davanti ai quali vanno a pezzi le costruzioni internazionalistiche di p r ima, seconda, terza maniera,
3. Ii fascismo non crede alla immediata possibilità. del d isarmo universale. ·
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4. ll fascismo pensa ch e l'ltalia debba fare, nell'attuale p er iodo storico, una politica europea d i equilibrio e di concil iazione fr a le diverse _potenze,
Da queste premesse generali consegue che i Fa.sci Italiani di Combattimento chiedono: a) che il trattato di Versailles sia rivedqto e mod ificato in quelle parti che si appaJesano inapplicabili o 1a cl.li applicazione p uò essere fonte di odi formidabili e fomite di nuove guerre; b) l'app licazione effettiva del patto di Londra e l'annessione di Fiwne alJ' Jtal ia e la tutela degli italiani residenti nelle terre non comprese nel patto di Londra; ç) lo svincolamento graduale dell'Italia dal gruppo d elle n azioni plutocratiche occidentali, attraverso lo sviluppo delle nostre forze pro· duttive interne; d) il riavvicinamènto alle nazioni nemiche ( Austria , G erma nia,
Bulg aria, Turchia, Ungheria), ma con atteggiamento di dignità e tenendo fermo alle necessità supreme dei nostri confini settentrionali ed orientali; e) creazione ed intensificazione di relazioni amichevoli con tutti i popoli dell'Oriente, non esclusi quelli governati dai S()vihs, e del sud-Oriente europeo; f) rive ndicazione, nei riguardi coloniali, dei diritti e delle necessità della nazione,
TATI!CA E MEZZI D'AZIONE
Per la tattica da adottare in di fesa del programma sopra enunciato, i Fasci Italiani di Combattiment o mantengono il contatto e l'accordo, caso per caso, con tutti quei gruppi e partiti che si battono sullo stesso terreno di opposizione a.nti-demagogica, anti-burocratica, anti-plul ocratica e di creazione di tu tte le forze ricostrut trici del paese.
I Fasci non sono legalitari ad ogni costo, né ilkgalitari a p,riod. In tempi norinali, mezzi legali; ìn tempi anormali, mezzi adatti alle circostanzè Non predicano la viole nza per la viole nza. Ma resping ono ogni violenza passando al contrattacco.
Anche in materia elettorale i Fasci non hanno pregiudiziali astens ionistiche o elczionistiche: la loro partecipazione alle lotte elettorali è dettata da ragioni contingenti, non da motivi trascendenti.
Clii PUO DIVENTARE FASCISTA
Tutti coloro - uomini e donne - eh~ accettano le idee suesposte, possono iscrive rsi ai Fasci Italiani d i Combattimento.. Non è necessario cssère stato combattente. Sono accettati anche quelli che per rag ioni legittime non poterono partecipare alla guerra. :6 relativamente facile diventare fasc isti; è p iuttosto difficile riman ere, Occorre, p er essere fa. scisti, essere completamente sp regiud icati; occorre sapersi muovere, elasti· camente, nella realtà, adattandosi alla realtà e adattando la realtà ai nostri sforzi; occorre .se ntirsi nel sangue l'aristocrazia delle minoranze, che non cercano popolarità, leggera prima, pesantissima poi; che vanno contro corrente; che non hanno paura dei nomi e dispregiano i luoghi comuni.
11 fascismo è movimento, non è stasi. :e battaglia continua, non attesa infeconda, Il fascismo dicemmo già che non vuole « durare>> oltre il tempo strettamente necessario ad assolvere il compito prefissasi.
Rileggendo questo programma, chi potrà in buona fede dirci « rea:
2.iona ci », soltanto perché ci opponiamo alle tragicommedie di un Partito sedicent e rivoluzionario; perché ci opporremo a una dittatura d i nuovi politicanti, d ittatura non « dei » proletari, ma « sui » proletari; perché cons ideriamo la rivoluzione come un'elaborazione di nuove forze e di nuovi valori dal profondo, non g ià come un disfrenamento d' istinti e di egoismi precipitanti nella disintegrazione sociale, nella miseéia o nel caos?
Ma più che le nostre parole, sono i fatti che da due anni a questa parte danno matematicamente ragione ai fascisti. L'ora del fascismo è venuta!
Mussolini
Da Il Pop olo d' Italit:r, N 158, 3 luglio 1920, Vll.