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ANCONA E BELGRADO
L'Ufficio Stampa di Zara ci man da le seguenti notizie sul contegno della stampa jugoslava:
« La stam pa jugoslava si abbandona c:on evidente compiacimento alla narrazione minuta ed in g ran parte fantas tica <lei famosi fa tti di Anrona, affennando, per i:sempio, che le vittime ascendono ad alcune migliaia, che il movimento , ir:ol11zion11rio si estende per ogni d ove in modo allarmante, che i moti, anziché cessare, si estendono e getta no l'I tali a in un mare di fuoco, che !,,jà si può dire: "finalmente la tan to attesa rivol uzione in Itali.a è scoppiata "
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« Li stamp a ex-austriaca coglie inoltre l'occasione per ammonire l'Ital ia dicendole che orma.i no n le è rimasta ch e un'ancora d i salvezza d i fronte a tanta rovina: Rin11ndare ml o g ni a1pirazione .111! mare A driatico, d alfAlbania a Triest e, da Go rb.ia 1ino .J/'IJonzo, altrimenti i giorni del regno sono contati. Gli stessi giornali conducono una grottesca campagna di denigrazione dell'Italia, sfruttando con ogni b;ilcanico espediente ogni discussion e alla Camera o il più piccolo incid ente per la partçnza delle t ruppe. Così ad esempio il g iornale Novi IJ1t del 6 corrente, il quale, dopo aver guazzato fra le esagerazion i e le menzogne, conclude, come del resto g ran parte della stampa jugoslava, con un chiaro g rido di guerra dicMdo che l'a llegorico cavallo dell'eroe nazionale serbo si sente li.n:tlmente pronto .i correre su Trieste e Gorizia per gettare la 1p,rd,1 nelle n<que dei/'JJon zo».
Che nel regno S, H. S. ci sia un violento rifermentare di passion i anti-italiane ·e un rigurgito di propositi aggressivi e g uerreschi contro d i noi, ci viene confermato da varie parti e, d'a ltronde, si spiega perfettamen te. QueUo che è accaduto in Albania ha il carattere, se non le proporzioni, di una seconda Caporetto militare dell'Italia. Le ripercussioni morali di ciò devono essere state disastrose per il prestig io dell'Italia in tutti i paesi bakanici. La realtà è che bande d ' insorti hanno rcspin'to gli italiani sin quasi in mare. La realtà è che gli italiani non hanno saputo liberare Valona dalla stretta immediata degli insorti , i quali accampano ancora a q uattro chilometri dalla città. L' interpretazione non del tutto illogica, che nei Balcani e dovunque si d à dei fatt i; è questa : u na. grande nazione come l'Italia ha capitolato davanti a. poche migliaia di uomini e ha consacrato questa sua capit0Iaz1one mandando un messo diplomatico speciale per trattare l' accordo cogli albanesi. Se poi questo accordo c'imporrà di sgombrare Valona, la scònfitta dell'Italia non potrà più essere vc!ata da eufemismi perché apparirà palese e completa a chiunque.
C'è di più e di peggio. L'Italia non h a potuto allargare il resp iro d i Valona, né spezzare il cerchio dell'assedio, perché non ha mandato rinforzi agli assediati e si è impegnata solennemente a non mandarne, abbandonando - fatto nuovo e inaudito n ella storia! - migliaia d i soldati italiani assediati al loro incerto destino. Né questo è t utto. Si è d ato al mondo l'impressione che" il Governo non mandav'a rinforzi in Albania, perché i soldati si rifiutava no di partire. T aluni episodi ÌSO· lati, come quelli di Ancona, Trieste, Brindisi e sopratt ut to la ignob ile cagnara dei socialisti1 h anno convalidato questa impressione sull'imp o· tenza del Governo nei riguardi dell' esercito.
Tracciato questo quadro. le SC?,lma.ne guerraiole jugoslave si comprendon o Nei circoli mil itari jug o slavi si fa questo rag ionamento: se poche migliaia di frrego1ari albanesi hanno ri buttato gl i italiani quasi in mare, la stessa cosa non succederebbe in Dalma:z.ia o in Istria se invece ch e da pochi irregolari gli i tal iani fossero attaccati da truppe re· golari serbe? L' episodio di Bistcrza è Sintomatico. I serbi credono fa . cil issimà la partita, poiché ,;_ grazie ai socialisti! - ritengono ch e il Governo non potrebbe mandare rinfo rzi e che in Italia tutta la stalla sovversiva comincerebbe a gridare il « Via dalla D almazia!», « Vià dal· l'Istria ! », o - perché rio? - il « Via da Udine o da Cividale!». Che la imbecillità demagogica del cosiddetto ridicolo sovversivismo italiano incoraggi l'imperialismo militarista degli jugoslavi_è u n fatto accertato e le voci della stampa S. H. S. non lasciano alcun dubbio in p roposito .
Per fo rtuna, per somma fortuna d' Italia, in Dalmazia c' è Milio e a Fiume c'è D'Annunz io! Se, domani, gli jugoslavi tentassero di ripete re l'aggressione deg l i a lbanesi, un appello di D' Annunzio alla gioventù italiana basterebbe p er far convergere sul confine minacciato forze sufficenti a sc~iantire l'aggressione. Ma se nuovo sangue sarà versato, lo d ovremo in g ran p arte ai filodrammatici dil ettanti del cos iddetto sovversivismo italiano. n Ancona che ha svegl iato Belgrado.