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SINCERITA E TARTUFERIA

N on c' è dunque più nessuno in questa Italia di commendatori incagoiati, di borghesi rammolliti, di sovversivi svertebrati e di maddaleni pentiti; non c'è dunque più nessuno che abbia il coraggio civil,e e fisico d i dire qu ale è 1a pura, la semplice, la genuina verità? C'è qualcuno ancora: Noi. Questo coro di depioraziolli - troppo unanime! - che si leva per il bi.; di Milano, fatto egregiamente a Roma, è sincero?

O, almeno, è ritenuto sincero d ai socialisti danneggiati? ·

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Noi, ad esemp io, da incorreggibili banditi come ci vantiamo di essere, abbì amo 1a cinica impude nza, noi, che non siamo né vili, né ipocriti, di proclamare alto e forte che non d eploriamo nulla , salvo la bastonata a quell'innocuo leguleio gradualista che risponde al nome dell' on. Modìgliani.

L'incendio dell'Avanti! romano è ritenuto da noi come una Jog ica e legittima rappresaglia contro i predicatori quotidiani della violenza. Di quale teppa si va parlando, quando fra la cosiddetta teppa c'è il capitano d egli arditi Enrico Viola, ferito tre volte e decorato di medaglia d'oro? Quella teppa vale più di tutti i commendatori Giordana dell'universo messi insjeme! Ma che cos'è questa commozione che ha preso giornalisti e deputati; che cosa sono questi pianti; queste invocazioni alla civiltà, alla moderaZione; e queste offerte di solidarietà professionale e giorn alistica? Ma sapete che la borg hesia polit icante fa veramente Schifo? O siamo dinanzi alla mani festazione d ella più vile ipocrisia o si tratta di gente in buona f ede, ma di co rta, dì cortissim a .memoria. •

Noi non dimentichiamo. Noi ricordiamo che l'organo del Partito Socialista Italiano è di tendenze· bolsceviche, quindi favorevole alla violenza, al terrore, alla soppressione di qualsiasi libertà, compresa , in primo luogo, quella di stampa. Noi ricordiamo che la campagna elettorale condotta dai socialisti fu un'orgia di inaudite violenze. E quel Giulietti, che ha schitarronato anchC lui la sua deplorazione, dovrebbe ricordare quel che capitò a Savona a due umili operai propagandisti del suo Partito, che era quello ora defunto del Lavoro. A Milano, solo i fascisti poterono tenere indisturbati i loro comiz! nelle pubbliche piazze, perché a « rovesciarli » i pussisti non ci sarebbero riusciti, nemmeno in centomila. Com'è obliviosa quest'Italia sdolcinata! Ottenuta la loro grande, nonché cartacea vittOria, qua]ç- cOntegno hanno t enuto p er mes i e mesi gli eletti de~ cosiddetto proletariato? Un contegno indecente da bordello e da osteria. Le cronache parlamentari di questi dieci mesi sono zeppe di scenate, schiamazzi, canti, pugilati. I deputati socialisti hanno costantemente sabotato 1a libertà di parola degli altri. La loro condotta è stata una continua scuola dì violenza e di sopraffazione. Questi socialisti, che se avessero avuto il senso della storia e l'intui· zione della grandezza dell'ora, avrebbero dovuto tenere it contegno a lto e solenne dei deputati del Terzo Stato al gioco della Pallacorda, h anno invece offerto uno spettacolo disgustante di bassezza e t rivial ità vinosa . e postribolare. ·

Che diffe renza c'è fra un a folla che brucia un giornale e i deputati socialisti che hanno praticamente tolto og ni. libertà di p arola ai deputati degli altri settori?

NeSsuna di ffer enza In ogni caso, le attenuanti sono per la foJJa. A che cosa ha giovato la deplorazione del liberalismo, che cred e di vivere in t empi di normalità, e della democrazia, che fa la bambocciona tra gli opposti colori? .

La deplorazione degli avversari è stata definita << ipocrita » in un bel titolo d ella prima pag ina dell'Avanti.' o dettata - quel che è peggio - dalla paura. Le deplorazion i del Governo sono state d efinite « cocco-, drillesche » e Giol itti è stato chiamato « manutengolo )) in un bel manifestane social-confederale. '8 inutile, cari stupidissimi borghesi, di lavare la testa al somaro con l'acqua di Parma.

Se domani, per un caso straordinario, crollassero le t ipografie di tutti i giornali, cred ete che l'Avanti.' vi darebbe l'ospita lità nella sua? Voi 1 credete, forse, colle vostre esibizion i, di compera rvi una palanca di considerazione da parte àeì socialisti? Noi siamo odiati dai socialisti - e ce ne vantiamo - come si odiano e si devono odia re i nem ici; ma voi fate schifo a i socialisti, schifo come la v iscida viglia~cheria e l'u ntuosa somioneria di cui date prova.

Noi siamo considerati come dei combattenti ostinati e inesorabili, coi quali bisogna giocare una partita estrema; voi siete considerati come dei tmcchisti che tentano di corrompere e di mistificare o di farsi inutj)m ente perdonare!

Nella seduta stessa in cui la Camera deplorò le violenze contro gli organi dell'opinione pubblica, quale contegno tennero i socialisti ? Un contegno d i sopraffazione. Ecco il resoconto d ell'Avanti! :

«." L'oratore (Federzoni) continua tra le vivaci internlZloni dell' cstrcma socia· lista, che g li lancia feroci invettive. Non g iunge a noi, fra a lti rumori, ·una sola paro la di q uello che egli dice » .

Sì tralta di un nazionalista; ma un deputato repubblicano, un vecchio galantuomo del buon stampo antico come l'on, Luigi ·oe Andreis, non può aprir bocca.

« Cerca di parlare anche l'on. D e Andreis - dice l'A van ti! - mii. è sepolto dalle urlate dei socialist,i ».

E tutto ciò avveniva durante una seduta in cui si deploravano le violenze della folla.

Ma fin itela una buona volta, commedianti del socialismo e tartufi <{ella borghesia ! Vi ·equivalete!

Mussolini

Da Il Popolo d'lta!ilJ, N 17:$, 23 luglio 1920, VII.

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