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IL GREGGE NON PAGA....

La facce nda delle pensioni operaie ingrossa. I nostri lettori sanno g ià d i _che si tratta. Ne abbiamo diffusamente parlato l' altro giorno . Gli operai rifiutano di versate il loro èontributo, che, unitamente con quello dello Stato e dei datori di lavoro; dovrebbe costituire il fondo per le pensioni in caso d'invalidità e vecchiaia; In tesi di massima noi siamo favorevoli a questa legge Uno dei postulati fascisti d ice appunto: assicurazioni globali per gli operai, contadin i ed impiegat i contro la invalidità e la vecchiaia, con li mite d'età, però, abbassato dai sessantacinque anni ai sessanta o cinquantacinque e con g li altri emendamenti necessa ri a r en dere raz ionale e proficua la g rande riforma.

Si ricordi, sempre per valutare al giusto segno la gravità e la significazione dell'attuale insurrezione delle maestranze· operaie, che la legge ita liana è, malgrado le sue pecche, la migliore di quante siano state promulgate in tutti g li Stati del mondo, compresi quelli a costi· tuzione ultra-democratica; che detta legge fu voluta da lle orga ninazioni operaie, le quali,. a mezzo dei loro dirigenti, collaborarono alla riforma stessa ; che detta legge fu raccomandata alle masse dagli uomini rappresentativi di tutte le Fede razioni aderenti alla Confederazione Generale del Lavoro.

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M alg rado ciò, assistiamo al sabotaggio e all'annullamento prat ico deUa riforma I «capi», compromess i dalla loro opera ventennale e dal loro recente lauda.torio ma nifes to, si affannano ad «erud ire » le masse s ulla necessità di pagare ; ma le masse - trattandosi di pagare! - rispondono' ,picch e. A Milano s i è giunti a questo est remo: allo sciopero d i protesta, limitato, per ora, alle officine Bi anchi, 01a con « speranzielle » di un allarga.mento a tutte le maestranze.

Il dissidio fra confederali, socialisti e anarcosindacalisti, è clamoroso, insan.1.biJe. I primi giudicano la riforma come una grande con ~ quista; gli ultimi la bollano semplicemente come una truffa. E gli operai « pendono » da questa parte. annunciato, per dopodomani, un convegno confederale a Fire nze, allo scopo di dipanare questa imbrogliata matassa. Il dilemma si porrà in questi term ini: o rimang iarsi il manifesto e, in conseguenza, dimettersi; o in sistere e scendere in lotta contro i sabotatori. Vedremo.

Se noi gua rdassimo Ie cose d i questo basso mondo cogli occhia li d el cav comm. l u igi Ambrosin i, di rettore in pdrlibus del moralissimo Tempo, dovremmo lanciare u n g ri do d'alla rme o di st agione: « gare aux reqHiml ». « I n g uardia dai pescicani ! ». Che diet ro a questa nuova inqu ietudine delle masse, c he d ietro a questa vera e p ropria e ·para· dossale insu rrezione, la quale declina verso lo sciopero e q u ind i al disord ine, ci sia la lunga mano dei p escìcani ?

Può esser e. Ma, sino a quando non ci verrà d imostrato, noi daremo dell' att uale fenome no una spiegazione più logica, più semp lice, meno macchinosa, m eno romanzesca.

la verità è che la Co nfe derazione G enerale de l Lavoro paga oggi lo scotto della sua sudditanza al Partito Social ista. il Partito Socialista che h a « sv iato » le masse colla sua predicazione mass imalista Se i l signo r Gino Balde-si avesse avuto, un anno fa, il coraggio d i proporre g li «accorciamenti » di t iro ch'egli cons iglia oggi, la situa.zione sar ebbe dive rsa o per lo meno chiari ta. La verità è che le masse \'anno verso l'anarchismo. Che cos'è questa i nsofferenza p er tutto ciò che reca il t imbro statale? Questa i nsur rezione contro le p ensioni operaie è provocata dallo stesso stato d 'an imo _ ch e con d usse a lla ripulsa dell'ora legale : st ato d'a n imo squ isitamente a narchico.

N ella contingenza attuale gli anarchici h an no buon g iuoco: dite a degli italian i d i non paga re e non vi mancherà il successo. Noi seguiamo con m olta attenÌ ione, ma senza comp iacimento, lo svolg ersi d i questa tragi-comica fi nale. Le masse operaie offrono uno spettacolo pietoso : va nno da d estra a sinistra e viceversa ; si afferrano all'una o all'altra illusione; cercano ogni fut ile ramp ino a scopo di scioper ismo; ma è e videntè o ramai che q uesto baUo epilettico sboccherà i:3el caos e, conseguentemente, nella p iù du ra reazione.

Chi l' avrà voluta e imposta? Non noi!

M USSOLINJ

Da li Popofo d' I h1Iù1, N . 183, l agosto 1920, VII.

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