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« INDUSTRIE MECCANtCHE ED ELETTROMECCANIO-rn
« Le industrie meccaniche sono quelle che per la guerra si sono maggiormente sviluppate. Esse si sono ora trasformate allo sco po di impiegare le macchine che hanno servito alla p reparazione del materiale bel lico n ella costruzione degli apparecchi, degli istrumenti, delle macchine per la tecnica civile. Esse hanno an, che adottato una organizzazione moderna del lavoro, h anno applicato macchin e· u tensili più perfette e più veloci, allo scopo di aumentare la p roduzione, cbe sarebbe diminuita, per la riduzione delle ore d i lavoro da dieci ad otto.
« Le grandi officine, che, prima della guerra, costruivano i carri, i vagoni, le locomotive "è che, nel periodo bellico, hanno dovuto cambiare quasi completamente il tipo di produzione costruendo gli affus ti, le bombarde, i siluri, i cannoni ~d i mortai, sono oggi ritornate alle prime lavorazioni. Il Governo italiano ha infat ti ordinato migli aia. di vagoni, centina.ia di locomotive a vapore, loco· motori elcttriri; altre numerose domande sono ve'nute dalrestero e quindi fin. dustria meccanica d ei trasporti potrà lavorare in pieno per qualche anno. La elettrificazione di seimila chilometri di linee ferroviarie, decisa dal Governo, darà a questa industria e a tutte quelle che producono i materiali. accessori d el nuovo ingente lavoro .
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« La esecuzione dei nuovi numerosi i mpianti idroelettrici, già progettati, permette alle fabbrich e di turbine idrauliche di l avorare in pieno assieme alle officine meccaniche che costruiscono le tubazioni, i pali in f erro per l e linee e tutti gli organi accessori di un impianto idroelettrico. L'Italia si p repara anche ad esportare le turbine idi:auliche costruite nelle proprie officine; il loro rendimento elevato, la loro costrutlone ottima, Ja loro regolazione perfett a, la Jo.ro d urata, sono qualitl che i costruttori esteri non possono completamente van1are
« La. costrutione delle nuove centrali termo-elettriche, destinate alla razionale utilizzazione delle ligniti in prossimità delle miniere, richiederà la cost ruzione di caldaie, di turbine a vapore, di apparecchi di condensazione. T~tte le nuove centrali idro e ter moelettriche domandt-r:inno un impiego urgente di macchinario e materiale elettrico e quindi le offici ne elettromeccaniche italiane, oggi gi à in piena efficenu, dovranno intensificare la loro produzione.
Per dotare l'ltalia di una grande flotta naziona le si è aumentato il nume ro dei cantieri navali, e di quelli esist enti si è aumentata la potenzialità deJle officine e degli scali. Per cilare un esempio, solo a Venezia, in prossimità del nuovo g rande porto industriale d r:i Bottenighi, stanno sorgen do due grandiosi cantieri navali
« La costruzione dei motori a combustione interna, delle pompe, dei ventilatori, degli. organi di trasmissione del lavoro, degli ap parecchi di sollevamento, è stata pure alacremente ripresa per fa re fronte sia alle numefose richieste della Marina mercantile, sia aJJe domande che;- provengono dall°estero, sia a quelle delle industrie ,italiane che intendono rimodernare i loro impianti.
« l e numerose bonifiche, che si devono inizi are in molte regioni dell'I talia, richiederanno del macchi(l3rio speciale, sia per l a escavazione dei canali di scolo e di raccolta, sia per le centrali di sollevamento
« L"agricoltura, condotta in molte regioni con metodi primitivi, domanda alle fabbriche italiane di macchine agricole una ingente quantità di macchine per arare, per seminlre, per mietere e la trazione meccanica, onde le ind ustrie meccaniche italiane, se possono disporre in buone con<li2ioni delle materie prime necessarie, hanno anche qui un campo d'nione e di lavoro grandissimo.
« 1·industria dei truporti aer ei s ta attr aversando un periodo di raccolta e di studio per trasformare i concetti dell'Aviazione militare ed ~applicarli, modi. ficat i, a q uella civile, che ha speci ali esigenze di sicurezza e di economia
« In pieno lavoro è invece l'industria automobilistica, ,l'unica che durante la guerra abbia potuto esportare; le richieste di autocarri, di a utomobili da turismo e di lusso sono così ingenti, sia dall' inter no che da ll'estero, che le officine esistenti hanno la produzione impeg nata p er qualche a MO In questa industria cosi speciale, dove la meccanica deve accoppiarsi a ll' a rte, l'Italia riprende il primato che aveva prima della guerra, ed il rommerdo di esportazione in ta le ramo promette di arrivare a delle cifre molto elevate
• Intensamente ripresa è anche la costruzione delle biciclette e del1e molOd· elette, il cui impiego. nel ceto operaio italiano va estendendosi.
« Accanto alla grossa meccanica e alla meccanica media, si è sviluppat3. quella minuta e d i precisione. Le macchine, che, dura nte la guerra, hanno lavorato le spolette per proiettili, lavorano oggi in seri e gli apparecchi e gli strumenti elettrici, che prima venivano importati (contatori, amperometri, voltametri, chilowattornetri, ecc.); si hanno n umerosi tentat ivi per la costruzione dei giocattoli meccanici, per intensificare la costruzione delle macchine da cucire e da scrivere, per costruire gli apparc,:chi e gli ute nsili dell'economia domestica. E si può ricordare anche lo sviluppo preso dalla costruzione delle macchine-utensili di diverso tipo, degli attrezz..i necessari alfa ind ustria meccanica ed alle industrie affini
« Riassumendo, si può affermare che la i nd ustrfo. meccanica ita li ana, per la intelligente abilità delle proprie maestranze, sì prepara ad invertire completamente le condizioni dell'anteguerra, quando le i mportazioni erano come quantità e come valore superiori di molto alle espo rtazioni.
« L'INDUSTRIA ELETTRICA
« Tutto ciò che in fatto di macchine, di motori, di appa recchi, di ist rumenti, veniva, p rim a de lla guerra, importato, può oggi essere cost ruito in I talia . I tentativi effettuati durante la guer ra, g li o ttimi ris u ltati che se ne sono avuti, hanno spinto l'ind ustria italiana a produrre nei d ivcr.;i campi della e lettrot ecnica qua nto poteva essere necessario per le centra li id ro e termoelettriche, per le stazioni di trasformazione, pe-r quelle di utilizzazione, Ap parecchi telefon ici, telegrafici, d i segna lazione di comando, sono pure ottimamen te costruiti oggi nelle officine e let· tromeccaniche ita li ane. L'industria d ei cavi elettrici , che, duran te la guerra, a veva effettuato una grande esportazione nei paesi alleati , do tata di nuovi mezzi scientifici di ricerche e di esperienza, s i p repara a riprendere la posizione p revalente che aveva prima della guerr a, intensificand o la esportazione.
« Tutte le applicaz..ioni del riscaldamento elettrico, che, in relazione del costo eleva to d el carbone fossile importato, avranno una grande estensi one, trovano in Italia, costruiti da officine nazionali , g li apparecchi necessari. -
« la migliore garanzia del grande lavoro, che nel campo dell'ele ttrotecnica occuperà l'industria italiana, è data dalle n umerose domande di concessione d i n uovi imp ianti elettrici. E se, come g ià si è detto, si riflettesse che fino ad oggi la p otenza idraulica utilizzata non s upera il milione e mezzo di co.valli, men tre la d isponibilitl italiana è valutata, molto prudenzialmente, ad almeno cinque milioni, si intuisce quale messe di lavoro si debba eseguire per diversi anni e q uale nuovo favo ro sia altresi necessa rio p er la ucilizzaz.ione della energia elettrica generata, specialmente nei campi dell a chimica e de lla metallurgia.
Dall'energ ia elettrica prodott:1 nei nuovi impianti trarrà g rande prohtto anche l'agricoltura ilaliana, sia per tutte le operazioni meccaniche di tnsformazione dei prodotti ag ricoli, sia per la coltiva2ione del suolo ,ffettuata con macchine mosse elettricamente
« Una industria, che, prima della guena, non esisteva in Italia e che si è ora bene impianiata ed organinata, è quella dei magneti e deg li apparecchi di accens ione d ei motori a scoppio, la quale non solo soddisferà le nume rose domande de ll'interno, ma sarà in g rado di esportare i propri prodotti "·
L'ing. Bellwzo - e chi lo conosce lo sa - non è un uomo che scrive a casaccio. Egli è un competente in materia e vive ·intensamente la vita delle nostre industrie. La sua visione grandemente ott imista posa su dati di fatto, non su fantasie o speranze. Che il lavoro non debba mancare alle industrie dei traspo~ti, attorno alle qual i, poi, si costellano, in _ definitiva, quasi tutti i rami della produzione metallurg ica e meccanica, risulta da queste ovvie considerazioni. Per rimettere _ in piena efficenza il suo o rganismo ferroviario, e q uindi at to a soddisfare i bisog ni attuali e futuri, l'Italia ha bi sog no, per i p rossimi dieci ao nj, di almeno cinquemila locomotive e diecimila ca rri ferroviari tra nuovi o da riparare. Agg iungete tutto. il lavoro di riparazione del materiale fisso, raddoppiamento d i binari, nuove stazioni, ecc., ccc., e troverete che, a prescindere dal mercato esterno, dove gli « articoli » più ricercati sono sempre vag oni e locomotive, il mercato interno non mancherà di lavoro, Comunque, gli articoli dell'~ng. Belluzzo meritano una attenta attenzione. I.a F.1.0.M., lo ha d ichiarato reiteratamente, non desidera e non vuole lo sciopero. Altrettanto dovrebbero proporsi g li industriali e trovare quella linea mediana di conciliazione degli op posti interessi, che salva la continuità del lavoro e non getta nel turbamento la nazione.
Da Il Popolo d'llalia, N. 190, 10 agosto 1!>20, VII.