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UN MISERABILE E UN VIGLIACCO !

SALVEMINI RIFIUTA DI BATTERSr

(Per telefono al Popolo d'Italia)

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Roma., 13, notle.

R oma, 12 agoslo 1920, ou 18. - In una sala di Montecitorio, si sono r iuniti i signori Ulderico Mauolani e Luig i Siciliani, rappresentanti del sig Benito Mussolini, ed i signori Leone Caetani di Sermoneta ed Antonio D e Viti O c Marco, rappresentanti dell'on. Salvemini Gaetano. .

I uppresentanli del sig. Benito Mussolini hanno esibito un telegramma nel quale il s..ig Mussolini, giudicando l esive per il suo onore le affermazioni conte· nute nel discorso pronunziato alla Camera il giorno 7 corrente dall'on. Salvcmini, li incarica di ottenere una ritrattazione od una riparazione per le armi con ampio mandato. ·

I rappresentanti dell'on. Salvem.ini dichiarano che il loro primo è a disposizione del sig. Mussolini, avendo loro affidato ampio mandato.

I quattro rappresentanti d'accordo esaminano i termini della vertenza.

I rappresentanti deU'on. Salvemini osseryano che il fatto che ha dato luogo alla vertenza fa parte di una serie di numerosi altri fatti denunziati alla Ca~era per dimostrare quali sono i metodi dell'attuale governo di D'Annunzio a Fiume.

E però il fatto stesso ha anzitutto carattere politico ed obiettivo; che, nell' interesse pubblico e d i tutte le parti interessate, i rappresentanti dd l'on. Salvemini ritengo no che debba essere prima o accertato o dimostrato il falso, e non po· trebbe essere risolto con una preventiva personale riparazione cavalleresca

L'on. Salvemini no n intende trincerarsi dietro la immunità parlamentare, ma lascia a l sig Mussolini la scelta di seguire la via giudiziaria e quella del gù1ry p er l o accertamento o meno del fatto, Un' azione cavalleresca potrebbe seguire al risultato di tale indag ine preliminare.

I rappre:o;entanli del s ig. Mussolini osservano che l'affermazione dell'on. Salvemini, la quale segue il ricordo di altri fatti disonorevoli, attribuiti ad altre persone, se pur fatta con l'intenzione di censurare il governo attuale di Fiume, si concreta in una non equivoca accusa !atta al sig. Mussolini di aver sottratto 480.000 lire per scopo dive rso da queJlo voluto dagli oblatori della sottoscrizione. ti dunque l'attribuzione al sig. Mussolini di un fatto lesivo per il suo onore.

Rivendicano al sig. Mussolini il diritto già esercitato di scegliere la via miglio re per la tutela del suo onore e negano la possibilità, da parte sua, di assoggettarsi a nuovi g iuCfo.i intorno ad una accusa, che ha g ià avuto, notoriamente, decisiva smentita ·

Rinnovano la domanda di una ritrattazione o di una riparazione per Je armi. I rappresentanti ~ell'on. Salvcmin.i replicano che il lodo al qua le ·s i r iferiscono i rappresentanti dell'altra parte potrà essere prodotto come uno dei docu10 - XV, men ti, ma ad essi consta che !'on, Salvemini s i è valso di altri docunienti per fa re la nota affermazione e perciò contestano che, a llo stato degli atti, il sig. Mussolini possa scegliere la via cavalleresca.

I rappresentanti del sig. M ussolini prendono aito de lla dichiarazione, tendente a dimostrare la necessità di ulterio ri accertamenti, come q uella la quale pr ova che, anche ora, l'affermazione ddl'on Salvemin.i non ha neppure per lui un fondamento certo. Negano che il loro primo debba rinunziare al diritto d i una immed iata riparazione e ripetono la s udd etta domanda. ..

I r appresffilanti dell'on. Salvrmin i contestano la interpretaz.ion e tlata alle lo ro parole L'on. Salvemini ha i d ocumenti che gli davano diritto e g li imponevano il dovere della p ubblica denunzia, e, nell'asswnere la intera responsabilità, produce i documenti innanzi al magistrato o innanzi al giury, come sopra si è de1to.

I rappresentanti del sig. Mussolini d ichiarano che la richies ta a vversaria, in q uanto si traduce in una sospensione della richi<"sla soluzione cavalleresca, deve concretarsi nella domanda di un giury d ·onore, che, evide-ntemente, non può esser fatta dal sig. Mussolini, che è l'offeso.

J quattro rappresentanti d·accordo rimandano alle 11 di domani la discussione. Letto, confermato e sottoscritto

ULDER ICO M AZZOLANI - L UIGI S1crLIANI • L EON S CAllTANI DI SER, M ONf.TA - ANTONIO DE v,n D E M /\RCO

Rema, 13 agosJo 1920, Me 11. - In una sala di Montecitor io si sono riuniti i signori Ulderico Mazzo lani e Luig i Siciliani, rnppresentanti d el sig. Benito Mussolini, ed j signori Leone Caetani di Sermoneta cd Antonio De Viti De Ma rco, rappresentanti dell'on. Gaet~o Salvemini, i quali riprendono !°esame della verte nza.

I rap p'resentanti de ll'on. Salvcmini, riportandosi all' ultima dichi arazione della parte avversa, ritengono che la domanda debba partire dal sig. Mussolini, a cui hanno lasciato la scelta tra l a procedura g iudiziaria e que ll a d el gi11ry, a l solo scopo preliminare di appurare i fa tti

Una domanda che partisse ora dal loro rappresentato, potrebbe essere fraintesa come un' alternativa da lui chiesta per evitare l' azione cavalleresc;;'ciò che con trasta con le s ue in tenzioni già dichiar'ate.

Nondimeno, interpre tando la dich iarazione dei signori Mazzolani e Sici liani come rinunzia d el loro rappresentato a q uerelarsi innanzi il magistrato ordinario e come preferenza per la proced ura del gù,ry, j rappresentanti dell'on. Saivemini, senza p erdersi in sottigliezze procedurali, desiderosi che la luce sia fatta ne l più breve tempo possibile, prendono essi l'iniziativa di proporre un giury , innanzi a l quale si Proverà la verità dei fa tti e si svolgerà la procedura preliminare

I rappresentanti del s ig. Mussolini, riportandos i a ll'affermazione g ià fatta , che r an-usa mossa nuovamente da ll'on. Salvemini al sig. Mu"o lini fu già documenta lmente sm entita ( come risulta d a lle pubblicazioni contenute nel Popolo d' Italia d ei 17 d icembre 1919, del 13 e 18 febbraio 1920 e del 13 apfile 1920), si rifiutano di accogliere la proposta avversaria, considera ndo che essa esorbita dal man<lato ad èssi affidato; p rendoao atto che le domande del s ig. Mussolini con le àrmi non vengano accolte ; e ritengono che, per l oro con to, è ch iusa la vertenza cavallettSCa, restando al sig. Mussolini la piena libertà d i a zione, I rappresentanti d ell' on. Salvemini, avendo già ch.iarito in tutte le sue parti di d iritto .e di fatto il loro p unto di vista sulla questione, riservano a l loro rapp resentato ogni libertà di azione. l etto, confe rmato e sottoscritto

ULDERICO 11.\ZZOLANI • Li.HGI S!CI· LIANI • Ù ONE CAETANI DI SUMO· N.ETA • ANTONIO DE Vin D E MARCO

I RAPPRESE NTANTI DI MUSSOUNI RASSEGNANO IL MANDATO

Caro Mussolini, i n seguito al mand ato affidatoci, 'ci siamo recati da!l'on. Salvemini, il qua le h a nominato suoi rappresentanti gli onorevoli Leone Caetani di Sermoneta e Ant~ nio Dc Viti De Marco.

Adunatici ieri e oggi coi rappresentanti avversari, abb iamo forma lmrote d~ mandat o una ritrattazione o una riparazione per le armi.

Dai due verbali che vi t rasmettiamo apprenderete come e perché vi s ia stata negata la sodd isfazione a cui avevate e avete diritto.

Pertanto v i rassegnamo i l m andato, ringruiandovi della fid ucia in noi riposta e vi salutiam<_> cordialmente

Da questi lung hi verbali risulta per me e per chiunque non s ia accecato da preconcetti di pa rte che l'on Salvemini è un miserabile e un v igliacco, degno di essere - come sarà certamente - sputacchiato negli occhi da mc o dal primo fascista che avrà l' occasione d 'incontrarlo. Mise rabile. C~tui ha la faccia tosta d i affermare dal Parlamento che io ho sottratto ben 480.000 lire per le elezioni alla ~ ttoscrizione di Fiume, quando è stato documentato irrefutabilmente che .io non ho sottratto un centesimo; mentre posso documentare irrefutabilmente che ci ho rimesso del mio.

Il signor Salvemini fa dire ai suoi padrini che può documentare Ja sua affermazione.

A questo gest o di imp udenza, rispondo che il signor Sal\'emini non . riuscirà mai, dico ma i, a p rova re un fatto che non es iste e non è mai esistito

Io sfido non più a batters i il signo r Salvemini, poiché da quest'orec- chio u n coniglio dei suo stampo non ci sente; io lo sfido ad esibire Ja sua documentazione; a pubblicare sull'Unità, o su qualsiasi alt ro giornale, le prove ch e attestino come qualmente io abbia sottratto molto o poco denaro dalla sottroscri zione pro-Fiume. la verità è che il Salveminì, pur di schizzare un po' di ·fango della s ua perfida animaccia croata contro F iume e contro chi è solidale con Fiume. ha padato a vanvera, a orecchio, senza possedere null'altro all'infuori delle vaghe reminiscenzç di polemiche che rimontano a sette mesi fa.

Ma perché scomodare il tribunale? Pe rché rimettere la faccenda nelle mani di un giury? La questione è semplicissima: il signor Saivernini, senZil bisogno di diversivi, deve dimostrare davanti al supremo tribunale dell'opinione pubblica la f0ndatezza dell'accusa da lui lanciata contro di me. O io sono disonesto, o lui è uri infam issimo e vilissimo d iffamatore.

Con questo si spiega la tatt ica dilatoria dei suoi padrini1 i q uali hanno dimostrato d i essere. sofisti :lbbastanza nel coprire o attenuare la infinita mise ria mo rale del loro primo

La faccenda avrà un seguito. Il s ignor Sah•emini pagherà Io s-cotto che deve.

Ne prendiamo form ale impegno dinan~i al nostro pubblico.

Mussolin I

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