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INTIMAZIONE
Anni fa, G aetano Salvemini, l'immondo servitore di Trumbié, accusò Claudio T reves di essere massone. L'accusa era falsa. Ma Salvemini insisté sino a quando non fu clamorosamente svergognato. Aveva raccolto, non si sà come, un pettegolezzo da caffè e ne aveva fatto un capitolo di storia.
I signori Leone Caetani di Sermoneta e Antonio De Viti De Marco h anno affermato, per sottrarre il loro primo alla giusta penetrante e meritata lezione che gli avrei inflitta, che il sig. Salvemini « si è valso di altri docwncnti per fare la nota affermazione »; a\'ere cioè, io sottoscritto Benito Mussolini fu Alessandro, distolto ben 480.000 lire dal!a sottoscrizione pro-Fiume, a scopo di elezioni.
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Fuori i documentj! Questa è l'intimazione che ogni galantuomo mi riconoscerà in pieno diritto di fare.
Fuori subito i documenti, squadernati in faccia all'opinione pub· blica ! Se il Salvemini non ha g iornali a sua disposizione, mi mandi una copia dei documenti ed io prometto solennemente di stamparglieli sul mio giornale.
Attendo.
M USSOLINI
D a li Popolo d' Italia, N 196, 17 agosto 1920, V II
FINIS POLONIAE ?
Varsav ia è caduta o sta per cade re; l'esercito poJacco è battu to e dispe rso, sembra, almeno secondo i dispacci di fonte berlinese, ma non ancorà si attenua di un poco l'accanito furore del mondo cosiddetto proJetario occidentale contro la Polonia. Singolare, ingrato e pa radossale destino quello della Polonia. Quando, tre mesi oc sono, gli eserciti di Pilsuldski si spinsero nell'Ucraina , s ino a Kiew, e iniziarono una gue rra non di difesa nazionale, ma di conquista, il mondo p roletario, o · per essere più esatti quel qualche migliaio di fu nzionari o di ·apo· s tol i stipendiati che dicono « noi, mondo p roleta rio », non si commosse eccessivamente. Allora che si doveva protestare ed agire, nessuno si fece vivo. Quelle Trades Unioni inglesi che oggi agitano le fiaccole della rivolta ed abbandonano ad bestiaJ la Polonia, non s'accorsero deU'ava nzata polacca.... Si è dato a credere,-- per montare l'ambiente operaioche la Polonia sia governata da ferocissimi borghesi, assetati di sangue. Menzogna! Il Robotnik, _organo. del Partito Socialista Polacco, ha un bel p erdere il suo tempo a lanci.ire un_« appello ai compagni, in n ome del socialismo e della fratellanza internazionale del proletariato, perché si oppongano all'assass inio di cui è vittima la Polonia, assassinio che viene commesso da una pretesa rivoluzi one sociale che cova i germì di una contro-rivoluzione», l compagni deputati socialisti italiani rispondono con un freddo fin de n on recevoir e quanto all' Ava.nli!, d opo aver stampato l'appello, tratta d i traditori, di vendut i, di sch erani dell'Intesa coloro che l'hanno firmato! ~ppure, se questi socialisti polacchi hanno mandato l'appello all'Avanti!, gli è perché si ritengono ancora dei socialisti, mentre, in realtà, sembrano e sono vittime di un tragico equivoco. Socialisti possono dirsi soltanto coloro che accettano il verbo rivelato dal div ino redentore Lenin; tutti gli altri sono reprobi da condannare alle gemonie, anche se, per avventll.ra, vi è fra di loro quel Pilsuldski, fond ato re del Pa rtito Socialista Polacco!
Che cosa importa che il Dare dei socialisti p olacchi sia in campo a difendere la Polonia ? Che cosa importa che fra i feriti delle u ltime battaglie - f eriti da piombo bolscevico - ci sian o l'ex-m inistro agli Interni, il socialista Thueu s, il consigliere com unale socialista K olowka, il direttore del radicale Kflrjer Polski, Gielzynski, il noto scrittore e critico Chanowsk, ecc. ?
La Polonia non merita pietà, si risponde in occidente. Che cosa vale che il Presidente dei ministri sia un autentico contadino? La Polonia è il gendarme della contro- ri voluzione borghese, si proclama a Londra, a Parigi e i Milano. Tutti i socialisti polacchi si battono contro la Russia; del Partito Comunista stesso, una frazione si è schierata sul teneno della difesa naiionale; ma questo non turba la russofilia o sovieto61ia dell'occidente. Giunge notizia -che « il Comitato .internazionale d ella Croce Rossa è obbligato a deplorare con orrore la crudeltà e i mass.acri degli eserciti russi », ma i fogli socialisti e proletari scivolano su questi episodi della eterna barbarie guerresca, anche se i soldati Portano la stelletta rossa.
All'ostilità del mondo proletario, si aggiunge - perché la Polonia beva sino alla feccia il suo calice amaro - il cinismo del mondo po· litico inglese. Ah, quel Lloyd George, che butta a mare la Polonia, con . un semplice giro di frasi! Noi possiamo credere Che l'Inghilterra non fosse favorevole all'avventura ucraina, in cui, mesi sono, s'imbarcò la Polonia; ma ni ente fece per impedirfa. o per interromperla! Lasciò fare, Attese. Non si compromise.
Ebbene, o ra che la guérra polacca è diventata Una guerra di difesa non di privilegi sociali, ma dell'integrità nazionale; ora che socialisti e comunisti polacchi versano il loro sangue per difendere Varsavia; ora che tutto il mondo -e borghese e proletario, per opposte, ma convergenti ragioni - si accanisce bestialmente sui vinti, noi, che siamo stati contrari al blocco contro la Russia e contrari, in genere, a tutta la politica dell'Intesa in Russia e favo revoli· alla neutralità dell'Italia durante la guerra russo-polacca; noi sentiamo il bisogno di esprimere la nostra simpatia al popolo polacco, nella fiducia che sarà impedito lo scempio della Polonia e che si saprà - da chi deve -· salvaguardarne l'integrità territoriale e l'indipendenza politica !
Anche perché il regime polacco non è nemmeno da confrontare con quello di Lenin, regime che è_ e resta il più spaventosamente liberticida che abbia mai avuto la storia!
Il Nostro Dovere
La nuova situazione che sta elaborandosi in questi giorni a Fiume e d1e troverà 1a sua consacrazione nell'anniversario della entrata dei legionari, deve essere esaminata da un triplice punto di vista: nei riguardi di Fiume, nei riguardi dell'Italia, nei riguardi internazionali. Nei riguardi di Fiume poco c'è da dire. Noi ci auguriamo che ogni - anche lieve. - dissidio si componga e ehe il Consiglio nazionale si renda conto eh~ arbitro supremo della situ.:1.zione è D'Annunzio. Ma questo augurio sembra superfluo, poiché le ultime notizie fiumane permettono di credere che si r ealizzerà la magnì.fica unanimità che all'indomani della mar· cìa di Ronchi fuse in un'anima sola t utta l a ·popolazione di Fiume. Noi siamo oggi, come ieri, come domani, col Comandante. Abbiamo illimitata fiducia nel suo genio, nel suo eciuilibrato senso politico, nella sua ferrea indomabile tenacia. ll documento che pubblichiamo più oltre dimostra che una grande saggezza - fatt~ di senso pratico e di intuizioni ideali - guida le azioni del Comando. Ma la solidarietà con D ' Annunzio e coi suoi legionari; ma la solidarietà colla n uova forma di -reggimento di Fiume non deve limitarsi a platoniche attestazioni verbal i. Il compito dei fas cisti è (-biaro e sì può sintetizzare in questi paragra6:
1. agitarsi per imporre al Govemo d'Italia il riconoscimento diplomatico effettivo del nuovo Stato fiumano;
2. esigere dal Governo, immediatamente dopo questo riconoscimento, l'applicazione del patto di Londra e cioè confine al Nevoso e Dalmazia fr a Zara e Punta P1anca;
3 premere irresistibilmente sul Governo perché ottenga dalle altre potenze - Francia e Inghilter ra - il riconoscimento del fatto compiuto a Fiume.
Il momento è straordinariamente favorevole. La situazione generale , diplomatica dell'Italia è migliorata in q ueste ulti~1issime settimane, malgr:a,do la disgraziata avventura albanese. Il riconoscim_ento dell'indipendenza fiumana e 1':1pplicazione del patto di Londra non susciteranno difficoltà o complicazioni; Colla proclamazione e col riconoscimento dell' indipendenza di Fiume non sono più necessarie le r inunce fatrianc o dalmatiche. Il famoso ed ig nobile baratto fra Istria orientale e D al- mazia con Fiume non avrà più .ilcun anche lontanamente plausibile motivo. L'Italia non si anne'tte Fiume e non può . - perché umanamente impossibile - consegnarla alla Croazia; in primo luogo perché non le appartiene; in secondo luogo perché non si p uò pensare a un conflitto fra reparti' dell'esercito" italiano per il bel gusto di.... ~ga1are Fiume ai croati. t;; un programma di libertà, dì benessere e di. p acificaz ione fra le raZ:Ze e fra Je classi, quello che il Comandante prepara in questi ·giorni.
Applicato il patto di Londra, resta la questione Fiume-Croazia. Vuol dire che se i croati vorranno Fiume, lo dovranno conquistare armata mano Tutto fa credere · però che preferiranno intendersi con D 'Annunzio, il quale non ha nel suo programma violenze o sopraffazion i di ra22a e fa rà il possibile p er garantire il libero uso del por to ai trafficanti croati e non croati del retroterra.
Noi non ci facciamo illusioni soverchie circa l'atteggiamento del Governo di Roma. Temiamo forte che preferirà, piuttosto che coglie re l'attimo favorevole, tirare le cose in lungo; ad ogni modo spetta, in particolar modo, ai fas cisti il compito dì.agitare potentemente l'opin ione pubblica e di trascinare il Governo a quelle decisionì che oramai s'impongono. 1 postulati dell'agitazione fascista siano questi: solidarietà piena con D'Annunzio e ·aiuti materiali e morali · allo Stato fiumano che sta per sorgere; riconoscimento da parte del Governo del nuovo Stato e pressione perché l'Jtalia ottenga tale riconoscimento anche dalle altre potenze; infine , applicazione del patto di Londra, senza indugi e timori Avremo nel settembre, finalmente, dopo due anni, la nostra p ace· adriatica? MUSSOLINI
D a Il Popolo d'I1alù1, N. 198, 19 agosto 1920, V H.