9 minute read

L'ORA DEL FASCISMO !

Il fascismo, dei Fasci I taliani d i Combattimento; flato il 23 marzo 1919 in Milaqo, da non confondersi in alcun modo, nemmeno come derivazione cronologica e tanto meno politica, col Fascio di parlamentare memoria ai tempi della guerra; il fascismo, il tanto ocfoto, temuto, misconosciuto, calunniato fascismo è in u n periodo di rigoglioso sviluppo e di pro mettente focondità. Si può dire, senza cadere nella rettorica, che è l'ora del fascismo.

Ora psicologica. Molt i spiriti, che sono e vogliono rimane re liberi, e non g iudi care g li avven imenti con un a. priori, preconcetto, artefatto e quasi sempre putrefatto; molt i cervelli . e a nime inquiete che non p ossono tollerare i rigidìsmi dogmatici delle chiese, delle sette e dei partiti, affluiscono nei ranghi del fascismo, che non .è un partito, e fascia n ella si.ta organizzazione il massimo di libertà ai singoli e ai gruppi.

Advertisement

Ora politictJ. I vecch i pa rti t i stanno sfasciandosi e se non vorranno morire in un frazionamento all' infinito, dov ranno -e questo è i1 si ngolare p aradosso della situazione - diventa re « fascisti », cioè agg ruppamenti temporanei di uomini in vista del ·ragg iungimento di determinati mezzi Chi rag iona con obiettività deve convenire che g ran parte d ella critica fascista agli atteggiamenti de l Pa rti to Socialista è stata trionfa lmente confortata dagli avvenimenti. Ora il Pus è un calderone dove tutto si mesco la e s i rimescola, dai m assimalisti dell 'u ltima ora entrati nel Pus alla ricerca della loro fortuna politica e _p ersonale (ne conosciamo parecchi di questi signori!) ai pescicani che sperano - muniti di una tessera in regola co i pagamenti - di salvare le loro ricchezze. Ma all'i nfuo ri· dei vecchi partiti e dei nuovi, c'è t utta una massa ch e cerca dei nuclei attorno ai quali coagularsi. Potrà vivere, ad esempio, un partito del rinnovamenlo, che ha nel suo seno Francesco Coppola, quello che dirige Politica, e Salvemini, che sbava sull' UnitJ? L'on. Orano

!:ta bene n ei Fasci di Combattimento nei quali egli potrebbe trovare la mass ima lat jtudi ne pei suoi atteggiamenti, non già in un partito, sia pure ri nno\'atore, ma sempre pa rt ito. Anche buona. parte dei combat· tenti fi nirà nel fasci.smo. Questo movime nto si è già del ineato in Sici lia. I combattenti c he non vog liono irreggimentarsi in un partito, ma vo- gliono tuttavia agire in senso pç>litico, tro vano la loro sede naturale nei Fasci di Combattimento.

0fa erom;,mica. I Fasci di Combattimento non hanno ancora creato un movimento sindacale. Si sono stabiliti contatti con talune organizzazioni; a Trieste sono· sorte delle leghe di mèstiere aderenti ai F"asci, ma si tratta di in cominciamenti.. Non bisogna guardare all'avvenire con pessimismo. La situazione generale è favorevole a noi. Le masse operaie cominciano ad essere stanche del bagologismo m,y;simalista. I sintomi . di ciò non mancano. Il prestito -cosiddetto comun ista deve essere un mezzo disastro, se non si è ancora buttata fuori una cifra, dopo tre mesi dal Janciamcnto. Ma il totale della sottoscrizione pro Avant i! di Roma è particolarmente meschino. Diciottom ila lire, dopo un mese. Quale differenza dall'anno scorso! Aggiungete che l'!- sottoscrizione pro Umanità Nuova supera già quella d elrAvanti! e vi convincerete che, mentre una parte della massa - sfiducia ta - non si cura più di nulla, l'altra va verso l'anarchismo. Ma poiché l'ana rchismo non farà che vendere del fumo, esauritosi l'esperimento dd più rosso, .verrà l'ora ddl'organi:zzazione economica su direttive fasciste. Le qua li di rettive cosl sono delineate nel programma fondamentale dei Fasci:

« I Fasci manifestano !a loro simpatia ed il proposito di aiutare ogni iniziativa di quei gruppi di minoranza del proletariato che sanno armonizzare la difesa della d.1.sse ,oll'interesse della narione. E nei riguardi della tattica sinda· cale consigliano il proletariato di servirsi, senza predilezioni particolar~ e serua esclusivismi aprioristici, di tutte le forme di lotta e di conquista che assicurino lo sviluppo del!a collettività ed il benessere dei singoli produttori ».

Noi non sfamo a priori per la lotta di classe né per la cooperazione di classe. L'una e l'altra tattica d evono essere impiegate a seconda delle circostanze La cooperazione di classe s' impone quando si tratta di produrre ; la lotta di classe o di gruppi è inevitabile quando si tratta di dividere. Ma la lotta di classe non può spingersi fino ad assassina re la produzione.

Queste Je linee generali, che rinunciamo a sviluppare, lasciando tale fatica ai fascisti che ci leggono e ci comprendono. Quanto ai -postulati immediati, dopo aver precisato che:

« i. fascisti non sono e non possono essere contrari alle masse la.boriose, n~ alle loro giwte rivendicazioni, ma sono contrari alle infatuazioni che hanno ·preso certi gruppi operai e soprattutto alle speculazioni demagogiche che taluni partiti politici compiono s\lifa pelle degli operai », chiedono, fra l'altro :

1. una legislazione sociale aggiornata alle necessiti dei tempi nuovi;

2. una rapp resentanza dei !avocatori nel funzionamento dell'industria limitato nei riguardi del personale;

3. l'affidamento alle stesse organizzazioni p!oletarie (che n e siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie Ò servizi pubblici;

4. la formazione dèi Consigli nazionali tecnici del lavoro, costituiti dai rapp resentanti dell'industria, dell'agricoltura, dei trasporti, del lavoro intellettuale, dell'igiene sociale, delle comunicazioni, ecc., eletti dalle collettività professionali di meStiere con poteri legislativi ;

5. _ la sistemazione tecnica e morale dei grandi servizi pubblici, sottratti alla tardigrada burocrazia di Stato che Ii manda in rovina.

Nelle linee progra.:Omatiche generali e nei conseguenti postulati im· mediati e finalistici, c'è l'essenza del sindacalismo nazionale, che dovrà diventare il sindacalismo della classe operaia italiana, 1:. su questo terreno· che i fascisti debbono agire.

Dal 12 settembre ad oggi l'azione fascista è stata assorbita quasi completame nte dalla questione frnmana. Dalle elezioni, che furono fatte su piattaforma fiumana e dalmatica, all'esodo dei bambini; dalla sottoscrizione nazionale a centinaia di manifc5tazioni e azioni diverse, l'attività dei Fasci è stata tutta, diuturnamente, dedicata alla causa adriatica. Quando, fra non molto, questo capitolo deJla nostra storia sarà chiuso con Ja consacrazione dei diritti delrltalia vittoriosà, i Fasci intraprenderanno un' azione in grande stile per la risoluzione di alcuni problem i di politica interna e di politica internazion1le. Intanto occorre st ringere le file! · MUSSOLINI

Da li Popolo d' It.1/ù,, N 200, 21 :agosto 1920, Vll,

VARSAVIA E IL « PUS » TRIESTINO

C'è un giornale quotidiano, che si stampa a Trieste, che s'intitola il LavorttJore, organo della Fe derazione socialista della Venezia Giulia, e che è il più diffuso della regione, per via che fu il solo giornale tollerato dall'Austria durante la guerra. Questo foglio è ora diretto da Natalino Massimo Fovel, un campione del più sfrenato arrivismo scocciatore. Niente ha dato questo funambolo alla causa del socialismo: nemmeno un po' d'inchiostro. n entrato nel . socialismo semplicemente per far carriera politica. La sua impudenza giunse sino a proporre la riduzione da cinque a due anni del periodo necessario di tempo d'iscrizione al Partito per sali re a cariche pubbliche. Aveva fretta, Natalia.o! Il quale non è ancora deputato, nemmeno consigliere comunale, ma è già diret· tore del Lavora/ore, lautamente stipendiato. Va da sé, ch'egli, come tutt i i tesserati dell'ultima ora; è « massimalista di guerra».

Ci siamo molto divertiti a seguire il suo giornale in quest'ultima settimana. L'Avanti! è stato assai prudente. Ci sono in via San Damiano dei socialisti del vecchio stampo, che non si lasciano faci lmente trasportare dall'emballeme11I guerraiolo, sia pure rosso; e, salvo un articolo del povero Enrico Leone, che ha avuto lo stolr!,aco di rientrare in grembo a quella santa chiesa che lo fulminò tremendamente in altri ter1~pi, l'A vanti/ è stato çircospetto. Non così il lAv.araJore di Trieste. Seguiamolo giorno per giorno nella sua prodigiosa imbottitura di crani pro· letari. Domenica 15 agosto, il lAvoratore esce con un t itolo su sci colonne in prima pag ina, altisonante: La sconfitta della reazione europea Le trupp e roue entrano triotrfanti nelle prime vie di Varsavia. Le festose aaoglienze d ei lavoratori polacchi. La proclamazione dei <<_ Sovìèts » nella città. Le sentinelle avanzate de/l'lntna si affrettano a chiedere la pace.

Seguiva -un articolo di fondo in corsivo foveliano, che cominciava, tradizionalmente, cosl :

« Mt ntre noi scrivi amo; le truppe rosse entr~no in trionfo nelle prime vie di Varsavia. L'avvenimento assurge a tanta grandezza e importanza storic2. che il fatto militare, sebbene grandioso e sotto molti aspetti straordinario, ci lascia indifferenti, Sl, noi non celebriamo la caduta di Varsavia con quello spirito di revan<he e ostrogoto con cui durante l:i guerra capitalista furono celebrate la presa di Bruxelles o di Belgudo. I.a nostra esultanza, il nostro g iubilo per la vittoria trionfale dei compagni russi combattenti nelle armate di Tugacewslci, non ha nulla di impuro, nulla di quelle basse spl!'Culazioni sentimentali che for ma· rono l'orrore d egli spiriti nobili per tanti anni di guerra predatrice.,,.

E dopo una piuttosto prolissa serie di divagazioni sullo stesso tipo lilico-sentimentale-dìtirambico, concludeva:

« Per questo celebriamo il memorand o a_vvenimento della caduta di Va rsavia, per qu estì sentimenti di civiltà, dì umanità e di progresso esultiamo oggi con p un. g ioia e gridiamo dal profondo del cuore : "Viva la Russia dei S ovièu!" ~-

L'annuncio della presa o p iuttosto della non-presa di Varsavia, dete rminò a Trieste uno sciopero gen erale di esultanza! Curioso! È evidente che l e maestranze slovene festeggiavano la vittoria russa, mentre gli estremi sti italiani celebravano la v ittoiia rossa

:e noto che il socialismo triestino è plctorizzato da tutti gli elementi austriacanti, che entrano nel Pru a scopo di fa1·e Ja fo rca all'Italia Soltanto che la vittoria russa o rossa, con relativa presa di Varsavia, era un bl11ff. All'indomani, il Lavoratore è costretto a versare una prima doccia fredda sugli entusiasmi guerrieri del ·suo pubblico. La ma,uhette è meno sensazionale. Dopo la presa delle prime vie di V aruwia. L'esercito rouo si appresta di passaggio della Vistola. I russi entreranno, fra poco, a V .wsavia. Carino, quel « fra poco » !

Nel numero di martedl 17, sono scomparsi i titoli e i titoloni vittoriosi, Si parla soltanto di « pretese vittorie polacche» e di un'« avanzata rossa su tutti i fronti» .... N el Lavoratore della Sera, la scalmana gueuaiola è molto attenua~a. li titolo, pur essendo tendenzioso. dice abbastanza: Prime voci di pac.e da parte del Governo pola('cO

Nel suo numero di mercoledì mattina, il quotidiano pussista di Trieste appare ammosciato. La R11S1ia vittoriosa e l eale offre alla Po·.

Ionia una pace d'onore, dice neJ titolo . E nel sottotitolo: F11riosi co mbc111ime11ti dinanzi a Varsavia La ritirata strategica del giornale procede a gradi. Segue una nota ingarbugliatissima di fonc:!o per spiega re che Varsavia è. stata presa dai.... bollettini radiotelegrafici di Mosca, ma non dall'esercito russo. La cosa è leggermente diversa. Udite con quanta disinvoltura Natalino salta i fossi :

<! Comunque i russi - dice Natalino Fovdlo - trattano da vincitori su di un Governo imperialista che credette stohame,nte di poter assalire e manomettere la repubblica dei S01Jièu. Oggi i So111èu sono a V:1rs11via, neJJa c.1pitale di questo Governo fuggiasco.

« I dettagli, gli sbandieramenti, i saturnali per la presa di Varsavia, c'interessano relativamente.

« A noi interessa ·che la Rep ubblica gloriosa deg li operai di Russia non sia stata e non sfa conculcata.; a noi reca grande gioia ch e la Repubblica dei Sovi~tJ, in mezzo a gigantesche difficolt¼ , co ntro tutti ì Governi re,uionari del globo ter• r acqueo, abbia saputo spenar e le artni n elle mani della re.nione e o.sgi trionfi Jei suoi e dei nost ri nemici,

« Viva (a Repubblica d ei Sovi (Js ! * ·

M a fimpu denza piram idale dei pussisti triestinj è dorn mentata p er semp re nel manifesto lanciato alle masse, nel quale, a un certo punto , è detto:

«Lal!Qt'a/orif

« Noi, oggi, non es ultiamo per la vittoria militare; noi esultiamo per la vittoria della rivoluziooe Cada oggi, cada domani Varsavia, o non cada, non importa; la reazione è cad uta, è vinta. Basta !

« E! caJ u ta, è vinta per voi, spe<'i3.1mente per voi, soldati rossi del nostro grande esttcito di tribolo e d i libertà; per voi, nostri fra telli maggior i.

« A voi, d unq ue, il nostro ~Iute, la nostra rico'noscenza ».

Buffissimo ! Cada o n on cada! Ma che famo lì gì.ochì? Si scrivono articoloni e articolesse p er esaltar e la caduta di Varsavia e p o i, quando si ap pren de che Varsavia non è caduta, si ha la faccia tosta d ' infischia r· sene? Ma q uesto, m.io . illustre Natalino Favello, è la fa\•ola esopiana della volpe e de ll'uva!

In data 19 agosto, il L.worat.ore dimostra di avere. smaltita la sbot· nia, N on annuncia più la caduta avvenuta o p rossima di V arsavia: si limita a comunica re, senza soverchio lusso di titolo e sottotitolo, che « i r ussi avania.no in direzione di Lodz ».

Il sottot itolo è un capolavor o d i ambiguità e d i cretineria : La con· Jro f fciuiva polacca è. 1111 gioco- d i borsa? G li avven imenti ulteriori h anno risposto a questo interrogativo . Crediamo che l'abNcch iamento del p ro· leta riato . t riestino deve esser pr ofondo! I r isvegli dopo le sbornie sono particola rmente penosi ! la bocca è amara. Le ossa sembrano spezzat e !

Questa docum entaz ione ha uno scopo. Quello di dfmostra re quale opera di imbottimento e di pervertimento compia, t ra q uelle masse della Venezia Giulia, il q uotidiano pussista di Trieste. Per fo rtuna a Trieste ci sono p.:11ecchie migliaia di fascisti, diconsi parecchie migliaia d i fascist i, organizzati , inquadrati, pronti ad Ofi ni azione di di fesa e di offesa, L'incend io del Baikan è il capolavo ro del fasc ismo triestino

This article is from: