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IL MERAVIGLIOSO MOVIMENTO FASCISTA NELLA VENEZIA GIULIA
(Per Jele/0110 al Popolo d'Italia)
Nel quotidiano del pussismo t riestino, il Lavoratore, in data 22 settembre, in seconda pagina, a proposito del drammatico notturno trafugamento della salma della gu ardia regia Giu ffrida, ba rba ramente trucidato, mentre era solo ed ine rme, dalla canaglia pussist:i.-s lovena, si domanda e io ripeto: « n proprio il caso di chiedersi: che cosa ci sta a fare a Trieste una autorità. civile? Non sarebbe più d ecoroso per il comm. Mosconi fare fago tto e a ndarsene, dopo avere consegnato quel s imulacro di potere che egli detie ne a coloro che comandano dav vero nella Venezia Giulia?».
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E chi sono coloro che comandano davvero nella Venezia Giulia? Il Lavoratore non lo dice, perché gli brucia enormemente; ma nell'interrò~ ga tivo in sé, c'è il riconoscimento implicito, sintomatico e solenne che coloro che comandano nella Venezia Giulia sono i Fasci Italiani di Combattimento.
.Mentre in alcune plaghe d'Ital ia i Fasci di Combattimento sono appena una promessa o un cominciamento o una vigorosa affe rmazione di minora nza qualitativa, ch e non teme la maggioranza quantitatiYa, nella Venezia Giulia i Fasci sono l'elemento preponderante e domi n:inte della situ:izione politica locale. Non importa se b cosiddetta grande stampa si limita alla semplice cronaca deg li episodi che contraddistinguono la magnifica attività del Fascio triestino e non si prenda menomament e la p ena di studiare l'avven imento. Le rctic~nzc e le omission i non spostano di una linea il significato della realtà, La realtà è questa: il fascismo nella Venezia Giulia ha trovato un te rreno favorevolissimo al suo sviJuppo. Noi non imitiamo i preti rossi, i quali sbandierano le cifre e sintetizzano tutto il movimento; noi consideriamo il numero come un fattore importante, ma stimiamo di più la fede e l'audacia.
Di f ede e di coraggio non manca.no i fa.scisti triestini e lo h a nno d imostrato in parecchie occasioni. In quanto al numero, essi sono pa recchie migliaia fra uomini e donne. Le domande di adesione fioccano quo t idia namente e, quello che appare sin tomatico, sono in prevalenza d i elementi operai.
Acca~to all'attività politica del Fascio triestino, guidato dall'avv. Francesco Giunta, che ha dimostrato in questi mesi grandi qualità di energia e di intelligenza, e da altri ottimi dementi locali, come il Conforti e il Dompieri, c'è l'attività sindacale, cui si dedica con dilige nza e con passione l'amico Dagnino. li sindacalismo nazionale nella Venezia Giulia è oramai un fatto compiuto. Sono già migliàia e migliaia di lavora tori «autentici» che si sono raccolti nella Federazione giuliana dei sindacati _ economici nazionali. La recente gravissima crisi delle Sedi Riunite, che hanno confessato il li.asco piramidale dell'ultimo sciopero genefale politico, esp ellendo dagli otto a diecimila organizzati, è destinata ad ingrossare notevolmente b. massa dei bvoratori organizzati solidamente nei sindacati economici nazionali.
Pa~cchie leghe sono già form:ite, altre sono ·in fun zione, alcu ne sono in formazione, alcune cooperative funzionano già, altre sono in cantiere. Ed è anche ìn cantiere il progetto di un quotidiano fascista, a carattere nccessari:1.mente region:1.Ie; m,1 destinato ad una notevole diffusione, dato lo sviluppo prodigioso del fascismo, non solo nella città di Trieste, ma a Pola, a Gorizia, a Fiume e in altre mi nor i località, Dalle quattro città più importanti, il fascismo è già straripato nel contado e anche nei vil1:iggi all'interno. Dove c'è un italiano, c'è, almeno potenzialmente, un fascista. ·
La cronaca delle manifestazioni di Trieste e di Pola sta a. .fissare che attorno al fascismo va il consenso di tutti gli element i nazion:ili.
Come si spiega Il straordinari1 fortuna del movimento fa~ ista nella Venez ia Giulia? In un modo scmplicc. .ln questo terreno la lotta nazionale non è finita. Si è appcn:1 attenuata. Gli elementi ita liani sentono che la megalomania jugoslava non è morta e che una minaccia, sia pure non immediata, esist e ancora. D'alt ra parte il Pus qui è infinitamente più ignobile che nel resto d'Italia. .n un fatto che tutti gli elementi antiitali.1ni si sono irreggimentati alle Sedi Riunite. Il Pus, che altrove può rappresent.1re un pericolo di ordine sociale, qui rappresenta un pericolo di ordine naziona le, perché convoglia tutti gli austriacanti, tutti gli_slavi, tutti gli allogeni, i quali molto spesso m.1scherano con la. lotta di classe un rancore di razz.1, una rivalitl di nazione. Da. ffiolto tempo g li italiani di queste terre avvertirono l'esistenza di questo pericolo e il senso di disagio generale si acutizzò.· Ci voleva un gruppo di uomini che interpretasse questo stato d',nimo e lo utilizzasse. Sorse così il Fascio Triestino di Combatt imento. Dapprima i pussisti ci sche rzarono su, con quell 'aria. da grotteschi padreterni che li distingue ; poi capirono che la faccenda era seria. G fu un periodo di scontri più o meno cruenti, ma col provvidenziale incendio del Balkan a Trieste e del Narodrri Dom a Pola, la partita era decisa. I pussisti capirono che bisognava ritirarsi in buon ordine e da aJiora i fascisti tengono l e strade e le piazze senza contrasti di giorno e di notte.
In questi giorni tutte le disposiz ioni sono state prese per intensificare ed ingigantire i1 movìmento, ch e accenna già a dilag::i.re nelle terre del vecchio Veneto.
Può darsi che i fascisti della Venezia Giulia siano l'avvio ad un grande movimento di rinnovaz ione nazionale e costih.liscano le avanguardie generose e combattive dell'Italia che noi sogniamo e prepariamo.