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IL CONGRESSO REPUBBLICANO ])[ ANCONA

Incertezze E Contraddizioni

Si apre1 oggi, ad Ancona, il congresso nazionale del Partito Repubblicano Italiano. J1 momento scelto, posto fra la fine della grande agitazione metlllurgica e l'annuncio dell'adunata centrista di Reggio Emilia , per cui g ià così , ·iva è l'attesa nell'opinione pubblica, non è il p iù indicato per far convergere sul congresso repubblica no l'attenzione d el g rande pubblico. N oi fa remo eccezione, quantunque, in questi ultim i tempi, molti ufficiosi del repubblicanesimo, in ispecie quelli appartenenti alla tende nza cosiddetta «socia le», sono sta ti · tutt'altro che cortesi con noi ~ tt'altro che obiettivi nel giudicare l'oramai travolgente movimento .JSCISta,

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Le ragioni per le quali, malgrado le astrusità antifasciste di alcuni repubblicani, ci accingiamo a seguire co n attenzione e con simpatia ì1 congresso di Ancona, sono chiare e semplici. Noi non dimentichiamo, nonostante certi antipatici attcggbmenti maddalenistici di taluni ambienti ufficiali rep ubblicani, il magnifico contributo di fede e di sangue dato dà! Part ito Repubbli ca no alla causa dcl l"intervento. Noi non dimentichiamo che, appe na scoppiata la guerra nel 19 14, il Partito Repubblicano lanciò i l suo grido: « O sui campi di Borgogna o a Trento e Trieste!». Noi ricordiamo l'opera indefessa dei repubblicani per d eterminare l'intervento, conclusione logica d ella secolare lotta repubblicana cont ro gli Absburgo, e .sapp iamo che i repubblicani interventisti sono tutti interYenuti, si sono santamente battuti, si so no santamente immolati. 11 Partito Repubblicano ha dato mig liaia di volontari, professionisti e gente del popolo.

Accomunati fcaternaménte nell' intervento e nella guerra sino alla Yittoria, che cosa ci divide dal Part ito Repubbl icano, al quale, fra !"altro, riconosciamo il grande privilegio di essere « italiano » nella tradizione, nelle opere, nei martiri e nei maestri , nella dottrina e nell' an ima? Anzitutto la pregiudiziale. S chiaro che se noi foss imo preg iudizialmente repubblicani, cesseremmo subito d i essere fasci sti. Ma il fatto che noi non abbiamo nemmeno pregiud iziali monarchiche e siamo « tendeniialmente .» repubblicani, dovrebbe bastare a taluni repubblicani anti-fascis ti per correggere certi g iudizi avventati. Se do m ani gli eventi imponessero 1a repubblica, come soluzione necesS.l ria di determinati prob lemi, noi innalzeremmo tranquillamente band iera repubblicana. Un'altra. questione d divide ed è la questione della pace adriatica. le nostre idee in materia sono note e non vale la pena di ripeterle. Aggiung iamo però che non tutti i repubblicani italiani vilsoneggiano o socia!isteggia~o, com'è accaduto per l'Albania.

M~ la ragione che ha marcato il dissenso fra n oi e g li element i repubblicani è un'altra: da qualche tempo il Partito Repubblicano si è m esso a fare una specie di corte e di concorre nza al Pur. Anche il Partito Repubblicano corre« al più rosso» Ora noi ci rifiutiamo a questo gioco indegno. La concorrenza al PIIJ è inutile, è rovinosa. N oi ci rifiutiamo di piantare un'altra osteria, con p romessa di t rani a un franco al litro. J repubblicani dovrebbero persuadersi: t. che il Pus italiano non può soffrire i repubblicani e che perciò è indecoroso strofinarsi al medes imo P111 per pitoccare u na palanchetta di conside razione;

2. che per fare fa repubblica mazziniana in Jtalia bisogna schia ntare le ossa a l Pus, il quale o conser va la monarchia o vuole una repubblka liberticida, come quella di Lenin, non g ià la repubblica vaticinat:1. da Giuseppe Mazzini, repubbl ica di libertà, di armonia, di disciplina, piantata sopra una base di el evazione spirituale e mor:i.le. '

Finché i l Partito Repubblicano farà del bolscevismo, s ia pure a scartamento ridotto, non uscirà d alla crisi in cui si d ibatte. O repubblicani o bolscev ichi. O con Mazzini o col signor Uljanov. Chi vuole b. repubblica alla russa , ha il dovere di entrare nel Pus; chi vuole I.a repubblica all'italiana, h:1. il dovere di tornare a Mazzini. Questo il diss idio che sta dinanzi al congresso di Ancona.

Quanto a noi, fascisti, abbiamo il nostro sent iero tracciato e lo stiamo percorrendo con un'audacia che conta sulle proprie forze e non chiede niente a n essuno. Dopo questo p reambolo diamo la parola al nostro amico Ba2zi, un repubblicano che non d isdegna i contatti cogli abbo rriti, ma 'ìemprc più te1;1uti, fa scisti.

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