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Recensioni e segnalazioni
Sandro Menichelli Galassia islamica Le ragioni del terrore
Intermedia Edizioni Roma, 2019 pp. 188 euro 15
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È con piacere che mi accingo a recensire il libro del dottor Menichelli, poiché egli è un uomo delle istituzioni (Polizia di Stato) che ha potuto maturare «sul campo» le proprie esperienze, che poi lo hanno indotto a scrivere il presente libro. In particolare, l’esperienza professionale lo ha sospinto a investigare l’Islam con speciale riferimento al fenomeno terroristico. Questo dunque il motivo per cui la Rivista Marittima desidera dare attenzione al presente libro che pur essendo stato edito due anni fa, conserva freschezza e interesse per un pubblico che non necessariamente sia «addetto» ai lavori sulla civiltà islamica o sugli aspetti geopolitici di questa.
Per dare contezza al lettore, fornisco la struttura in breve della monografia, che si apre con una autorevolissima prefazione del Capo della Polizia, il prefetto Francesco Gabrielli (pp. 7-9). Segue quindi, come da prassi, una premessa dell’A. (pp. 11-20) che è di preludio a quattro capitoli di cui il volume si compone come segue. Il primo capitolo è intitolato «I mussulmani e gli islamisti: una galassia» (pp. 2182); il secondo reca come intestazione «Chi abbiamo di fronte» (pp. 83-118); il terzo ha per oggetto la «minaccia» (pp. 119-130) e, infine, il quarto capitolo si dedica a «La risposta» (pp. 131-162). Il volume termina con una «Conclusione» (pp. 163-172) cui seguono delle interessanti e utili appendici: un «Glossario» (dei termini arabi con traduzione italiana), (pp. 173-180) e quindi una bibliografia (pp. 181-186) e, infine, una «sitografia» (pp. 187-188).
Posso asserire che lo sforzo dell’A. è stato notevole e più che apprezzabile poiché riesce, con doti di chiarezza espositiva, a delirare la tematica attraverso un percorso in cui l’Islam non viene demonizzato o criticato bensì reso comprensibile anche per chi è digiuno. Quindi il primo pregio di tale lavoro è proprio questo, cioè la capacità di iniziare il lettore a quella che l’A. stesso definisce come una «galassia». Fatto ciò, l’A. riesce subito a entrare in media res, affrontando il grande tema di come il terrorismo si sia innescato in tale compagine religiosa e culturale e di come l’Islam stesso sia oggetto di tale intossicazione. L’A. prosegue quindi nei suoi sforzi, tratteggiando in modo analitico e puntuale come mai noi siamo diventati un obiettivo del terrorismo di matrice islamica. In perfetta sequenza logica, affronta il problema in Italia e quindi di come il nostro paese sia riuscito fino a ora ad arginare questo fenomeno.
Qui, anche tra le righe, si può comprendere come le nostre forze di polizia e di intelligence siano adeguate e preparate; ne è un esempio l’istituzione del Comitato di analisi strategica antiterrorismo. In poche parole, le azioni messe sul campo sembrano aver dato frutti, in quanto fino a oggi non vi è stato alcun attentato terroristico compiuto. Ma, secondo me, la parte ancora forse più interessante sono le conclusioni. L’A. qui parla senza mezzi termini di «sfida culturale» non già intesa come «superiorità» dell’Occidente sull’Islam, bensì come necessità assoluta di conoscere l’Islam e dialogare con i musulmani. Una vera e propria sfida questa «necessariamente lunga, complessa e faticosa» (p. 171) ma inevitabile e ineluttabile al fine di prevenire il tanto declamato Clash of Civilizations.
Pertanto non si può che convenire con quanto scritto, in Prefazione, dal prefetto Gabrielli, ovvero che tale volume è «una straordinaria bussola per muoversi nel presente e per aiutarci a comprendere la direzione da imboccare per la prevenzione dei fenomeni di radicalizzazione e l’integrazione delle comunità islamiche».
Alla luce di quanto esposto, si porgono i migliori complimenti e rallegramenti al dottor Menichelli per questo suo sforzo intellettuale così ben riuscito.
Danilo Ceccarelli Morolli