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Che coraggio!

Che cosa mi ha spinto a scrivere alcune riflessioni sul Natale, che è un mistero ineffabile? Con quale competenza oso cimentarmi in un tal lavoro? Qualcuno dirà che occorre essere esperti in teologia o in qualche altro campo specifico del sapere ecclesiastico. È certamente augurabile, ma non è il mio caso. Sono un semplice sacerdote, anziano e senza specifiche competenze teologiche. Però ho vissuto i miei tanti, tanti anni di ministero sacerdotale con l’impegno di essere… “sacerdote”, cioè con il desiderio vivo di essere a servizio del popolo di Dio per quanto riguarda i rapporti con Dio. Così presenta il sacerdote la lettera agli ebrei: «Ex hominibus assumptus, pro hominibus costituitur in iis quae sunt ad Deum…». È un latino facile: il sacerdote è scelto tra gli uomini (quindi è anche lui un uomo come gli altri) e ha il compito di curare i rapporti del popolo di Dio per quanto riguarda i rapporti con Dio stesso.

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Nella mia lunga esperienza sacerdotale ho costatato tante volte che uno dei compiti fondamentali del sacerdote è quello di aiutare i fratelli a conoscere la Parola di Dio e aiutarli a viverla con discreto impegno. E ad amare la Chiesa vivendo la vita stessa della Chiesa, che è prima di tutto la liturgia.

Così è nato l’impegno a cui mi accingo.

Qui raccolgo alcune mie riflessioni a carattere educativo, per non dire di tipo didattico. Lo farò con semplicità e spero con chiarezza, col desiderio di aiutare qualche fratello o sorella a conoscere lo splendore della liturgia del Natale, insistendo sul mistero dell’Incarnazione, che è l’oggetto vero e fondamentale del Natale.

Se qualcuno vorrà leggere con frutto queste pagine, ritengo opportuno che le legga con animo aperto, con semplicità, senza la pretesa di trovarvi una profonda teologia del mistero dell’Incarnazione. Sarà però necessario invocare lo Spirito Santo, che abbiamo tutti dentro di noi grazie al Battesimo e che chiede di poter agire nella nostra vita.

Quale sarà il contenuto?

All’inizio ho messo una riflessione non direttamente sulla festa del Natale: mi sono soffermato a riflettere sul mistero della Incarnazione del Figlio di Dio, che è il vero oggetto di tutto il Tempo natalizio. Seguirà la presentazione dei tre momenti che costituiscono l’intero Tempo natalizio. L’ultimo sarà il commento alla solennità dell’Epifania e del Battesimo di Gesù con cui termina la celebrazione del Natale. Sarà mio impegno soffermarmi sul commento alle letture, che costituiscono l’ossatura della liturgia.

Buona lettura, soprattutto: fruttuose meditazioni!

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