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LA MESSA DI CAPODANNO .................................................. pag

LA MESSA DI CAPODANNO

Il primo gennaio è giorno di festa e la Chiesa ci invita a partecipare alla Messa come in ogni domenica.

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È festa, ma non perché è il primo giorno dell’anno e si vuol chiedere una benedizione speciale per il nuovo anno; il motivo è che quel giorno chiude l’Ottava del Natale, come se la settimana che segue il Natale costituisse una sola solennità con il giorno di Natale.

Il canto d’inizio della Messa ribadisce quello che abbiamo celebrato a Natale: parla di pace, di gioia e anche di redenzione, quasi per invitarci a pensare già alla Pasqua, e perché il Natale, cioè la nascita del Figlio di Dio – dicevo – è in funzione della nostra redenzione.

Questo è il testo: «Oggi per noi dal cielo è discesa la vera pace; dai cieli su tutto il mondo stilla dolcezza. Oggi è spuntato il giorno di una redenzione nuova e di una gioia eterna, che adempie le promesse fatte nei secoli».

Delle letture mi preme sottolineare anche oggi l’epistola, Fil 2,6-11. Dice S. Paolo: il Verbo, che è sempre Dio, si fa uomo per noi. Non ci si stanca mai di richiamare questa verità. Inoltre anche l’epistola ci spinge ad intravvedere la Pasqua, la nostra redenzione. La novità del brano odierno è il “nome” , Gesù, datogli ufficialmente nel momento della circoncisione secondo la legge di Mosè. Sappiamo già che per gli antichi ebrei il nome indicava l’identità di una persona e talvolta anche la sua missione. Il nome “Gesù” significa “Dio salva”; quindi, un tal nome dato al Figlio di Maria indicava che Gesù, che è e rimane sempre Dio, sarebbe stato il salvatore del popolo, atteso da secoli.

Anche in questo caso riporto per intero il testo di S. Paolo: «Fratelli, abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra e ogni lingua proclami: “Gesù Cristo è Signore!”, a gloria di Dio Padre» (Fil 2, 5-11).

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