Eterno Auriga - Settembre 2018

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SETTEMBRE 2018



Eterno Auriga Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità VERITÀ

RETTITUDINE

Settembre

PACE

2018

© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia

AMORE

NON VIOLENZA

“Dato che Swami parla, cammina e interagisce con voi, a volte pensate che Egli sia un essere umano comune. A causa dell’illusione causata da Maya, dimenticate che è Dio. Sebbene il Suo corpo sia simile al vostro, la visione interiore vi rivelerà la Sua Divinità. L’Amore nasconde la Sua Natura Divina.” SOMMARIO 4

Voi Siete una Parte Inseparabile di Dio Discorso di Bhagavan del 24 aprile 1997

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Congresso sui Valori Umani e Mondo Legale Cronaca Bhagavan Scrive per il Sanathana Sarathi (Leela Kaivalya Vahini) Vivere con la Divinità è Vera Educazione Rani Java

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Comprendere il Profondo Significato del Culto di Ganesh Messaggio di Bhagavan in occasione del Ganesh Chaturthi

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Grazia Divina Dottor C.N. Sundaresan

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Il Viaggio dall’Ignoranza all’Introspezione Lene Clausen Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca

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Un’Esperienza del Gioco Divino Chinna Katha

Veda Purusha Saptaha Jnana Yajna 2018 Con la grazia e le benedizioni di Bhagavan, ogni anno, nell’ambito delle celebrazioni di Dasara, che cominceranno a Prasanthi Nilayam il 13 ottobre 2018 e termineranno con il Poornahuti il 19 ottobre, giorno di Vijaya Dasami, viene condotto il Veda Purusha Saptaha Jnana Yajna per il benessere dell’umanità.


P A R O L A D E L L ’ AVAT A R

VOI SIETE UNA PARTE INSEPARABILE DI DIO L A R E S A T O TA L E È I L V E R O P R I N C I P I O

Incarnazioni dell’Amore Divino!

C

HE COSA DOVREMMO FARE per attraversare l’oceano del samsara (ciclo di nascita e morte)? Le pratiche spirituali come le austerità e lo studio delle Scritture non sono sufficienti. Dobbiamo servire i nostri simili, ma in servizio fatto superficialmente e senza amore non è grande abbastanza; bisogna fare servizio con il cuore pieno d’amore. In effetti, ogni nostra azione dovrebbe essere intrisa d’amore. Fate seva con amore Un devoto, di nome Devadhuta, era solito andare ogni giorno tra la gente, servire le persone dall’alba al tramonto e tornare a casa al cadere della notte. Egli faceva servizio altruistico con cuore amorevole per tutto il giorno. Vedendo questa sua natura divina, un giorno un messaggero di Dio andò a trovarlo. Arrivando a casa, Devadhuta vide la luce attraverso la finestra e fu sorpreso nel constatare che qualcuno fosse entrato prima di lui. Guardando più da vicino, vide il messaggero di Dio lì seduto e gli chiese attraverso la finestra: “Chi sei?” L’altro rispose: “Sono un messaggero mandato da Dio.” Devadhuta chiese ancora: “Che cosa stai scrivendo?”

“Scrivo i nomi delle persone che Dio ama.” “Il

mio

nome è sulla lista?” La risposta fu: “Non c’è.” Devadhuta entrò in casa, ma il messaggero era sparito. Il


giorno dopo, Devadhuta uscì per compiere il suo servizio altruistico senza aspettarsi alcun compenso; tornò a sera e vide la luce in casa. Vedendo il messaggero di Dio, gli chiese: “Che cosa stai scrivendo oggi?” “Oggi scrivo i nomi di coloro che amano Dio.” “Il mio nome è sulla lista?” Devadhuta

chiese

“No”, fu la risposta. Anche il terzo giorno Devadhuta fece servizio altruistico e tornò a sera, e pure questa volta vide la luce in casa e pensò che quel giorno il messaggero di Dio non avesse alcun lavoro da fare. Quando gli chiese che cosa stesse scrivendo, l’altro disse: “Sto scrivendo i nomi di coloro nel cui cuore Dio risiede e tramite i quali Dio agisce.” Devadhuta chiese ancora se il suo nome fosse sulla lista, al che il messaggero di Dio rispose: “Sì, c’è.” Noi possiamo immergerci in Dio soltanto per mezzo del seva colmo d’amore. La storia di Devadhuta mostra che il fatto che noi amiamo Dio o che Dio ci ami non è così importante; dovete capire che voi stessi siete Dio e che Dio è voi. Dio risiede nel vostro cuore Oggi, i sadhaka cercano di ottenere l’amore è la grazia di Dio. Amare Dio e ottenere il suo Amore è facile, ma noi dovremmo avere Dio nel cuore. Dov’è Dio? Dio non è nei templi, nelle residenze o nei luoghi sacri: è nel vostro cuore. Perché cercarLo altrove? Ognuno deve acquisire la fede certa nel fatto che Dio risiede nel suo cuore. Voi scrivete delle lettere agli amici, ai genitori, ai figli e ad altri; l’organizzazione postale segue una procedura: se una persona scrive una lettera, può ottenere dal destinatario la conferma della ricezione. Allo stesso modo, voi scrivete delle lettere di preghiera a Dio e le ponete nella cassetta Eterno Auriga

della Sua grazia, ma non ottenete una risposta; avete scritto varie volte, eppure non avete ricevuto alcuna risposta. Le vostre lettere non raggiungono Dio; perché? Perché pregate con il senso egoico di essere un devoto e non con la convinzione totale del fatto che voi e Dio siete uno. Voi dovreste essere assolutamente certi di essere una parte di Dio e del fatto che tra voi e Dio non c’è alcuna separazione. Dio è in voi e voi siete in Dio. Un devoto vero comprende di essere una parte inseparabile di Dio. Perché cantate i bhajan, ripetete il Nome di Dio e fate buone azioni? Voi fate queste cose per Dio che è in voi; dovete acquisire fede assoluta nel fatto che Dio è nel vostro cuore e che il Principio Divino si trova dovunque guardiate. “Io sono Brahman, il Principio Supremo”: dovete acquisire questo tipo di fede e fiducia incrollabili. Se pensate che Dio sia differente da voi, non avete una relazione stretta con Lui. Anche dire a Dio: “Tu sei mio”, non costituisce un atteggiamento corretto. Dovete dire: “Tu e io siamo uno.” C’è una sola Verità, non due. Al fine di fare questa esperienza dell’unicità, dovete comprenderne il significato e fare lo sforzo necessario. Anche se fate seva con amore e pregate sinceramente, non ottenete il risultato desiderato; perché? Perché il vostro cuore non è a posto. Voi pensate sempre che Dio sia differente da voi, ma voi siete Dio; acquisite una fede salda in questa verità. Ogni essere è Dio; abbiate questo sentimento espansivo. Le persone cantano i Veda e leggono le Scritture senza questa fede, per cui rimangono dove sono. Dicono una cosa e ne fanno un’altra, mentre dovrebbero mantenere le promesse fatte a Dio e dire consapevolmente: “Dio, io sono Te.” Obbedite ai Suoi comandi; non trasgrediteli in alcuna circostanza. Settembre 2018 5


Imprimete Dio indelebilmente nel cuore Un esempio: i residenti di Mathura pensavano di appartenere a Dio e di essere i parenti del Signore Krishna. Se pensiamo di appartenere a Dio, diventiamo differenti da Lui. Le gopi non pensavano così, pensavano che tra loro e Dio non vi fosse alcuna differenza. Comprendevano e pensavano: “Krishna, la Tua voce è sempre dolce; noi udiamo sempre le note del Tuo flauto. Tu sei sempre colmo di bellezza e le Tue parole sono come il nettare. Krishna, Tu sei il dolce Principio dell’Amore nei nostri cuori. Tu e noi siamo uno.” Un giorno, Uddhava portò un messaggio di Krishna alle gopi. Egli fu sorpreso della loro condizione, per cui tornò da Krishna e disse: “Le suocere le sgridano, i mariti le mettono in difficoltà, ma esse non hanno alcuna paura.” Se stampate un’immagine su un foglio, l’immagine e la carta diventano uno; in modo simile, un vero devoto non può essere separato da Dio. Imprimete indelebilmente l’immagine di Dio nel cuore e fate servizio col corpo. Dio risiede nel cuore. “Testa nella foresta e mani nella società.” Fate in modo che i vostri pensieri rimangano nella foresta e fate seva con le mani nella società. Voi ottenete la pace vera quando i pensieri sono intrisi di rinuncia. Per ottenere la pace, dovete avere fede salda in Dio. Dato che Swami parla, cammina e interagisce con voi, a volte pensate che Egli sia un essere umano comune. A causa dell’illusione causata da maya, dimenticate che è Dio. Sebbene il Suo corpo sia simile al vostro, la visione interiore vi rivelerà la Sua Divinità. L’Amore nasconde la Sua Natura Divina. Nonostante vediate e sperimentiate la verità 6 Settembre 2018

C’è una sola Verità, non due. Al fine di fare questa esperienza dell’unicità, dovete comprenderne il significato e fare lo sforzo necessario. Anche se fate seva con amore e pregate sinceramente, non ottenete il risultato desiderato; perché? Perché il vostro cuore non è a posto. Voi pensate sempre che Dio sia differente da voi, ma voi siete Dio; acquisite una fede salda in questa verità. Ogni essere è Dio; abbiate questo sentimento espansivo. Le persone cantano i Veda e leggono le Scritture senza questa fede, per cui rimangono dove sono. della Divinità di Swami, voi siete ingannati dalla mente. La mente è come una scimmia pazza, il corpo è come una bolla nell’acqua. Non seguite il corpo né la mente; seguite la coscienza che riflette il vero Principio Atmico. Se imprimete Dio indelebilmente nel cuore, tutto apparirà come Dio. Che cos’è la devozione? Per devozione si intende il dirigere la mente verso Dio e non l’esecuzione di rituali. Maya è come un’ombra. Fintantoché seguite l’ombra, essa rimarrà di fronte a voi. Che cosa dovete fare per eliminare l’ombra? Non seguitela; voltatevi dall’altra parte e guardate il sole: l’ombra cadrà dietro di voi. Finché seguite l’ombra, non potete godere della grazia di Dio; se seguite il sole, maya diverrà una marionetta nelle vostre mani. Per dominare maya, dovete smettere di seguirla e seguire invece il suo padrone. Molti problemi nascono dal fatto che voi vedete maya e ne godete. Dio è amore assoluto. Tvameva Matacha Pita Tvameva, Tvameva Bandhuscha Sakha Tvameva. Eterno Auriga


Tvameva Vidya Dravinam Tvameva, Tvameva Sarvam Mama Devadeva “O Signore! Tu solo sei mio padre, mia madre, l’amico, il parente, la saggezza e la ricchezza. Tu sei il mio tutto, il mio Dio, il mio unico Dio.” Molte persone dicono: “O Dio, Tu sei mia madre, mio padre, il parente e l’amico.” Questa preghiera dichiara che Dio è differente da voi; se chiamate Dio padre siete Suo figlio. Voi scrivete delle lettere agli amici, ai genitori, ai figli e ad altri; l’organizzazione postale segue una procedura: se una persona scrive una lettera, può ottenere dal destinatario la conferma della ricezione. Nello stesso modo, voi scrivete delle lettere di preghiera a Dio e le ponete nella cassetta della Sua grazia, ma non ottenete una risposta; avete scritto varie volte, eppure non avete ricevuto alcuna risposta. Le vostre lettere non raggiungono Dio; perché? Perché pregate con il senso egoico di essere un devoto e non con la convinzione totale del fatto che voi e Dio siete uno.

Se Lo chiamate amico siete Suo amico. Non dite così. Dite: “Dio! Tu sei me stesso.” Questa è la via più facile. Gesù disse dapprima: “Io sono il messaggero di Dio.” Quello era il primo passo. Poi disse: “Io sono il figlio di Dio.” Quando disse messaggero, tra Dio e Lui non c’era parentela, mentre, quando disse “figlio”, la relazione padrefiglio esisteva. Alla fine, Gesù raggiunse la Eterno Auriga

consapevolezza che espresse con “Tu e io siamo Uno, non c’è alcuna differenza”. Quello era lo Spirito Divino. Voi dovete raggiungere quello stato. Non accontentatevi di dvaita (dualismo) e di visishtadvaita (non dualismo qualificato). Dovete elevarvi al di sopra di essi. Pensare: “Io sono un devoto e Tu sei Dio” è dvaita, un atteggiamento improprio, che non va bene. Dovete essere così consapevoli da dire: “Tu e io siamo Uno, non c’è alcuna differenza. La consapevolezza in Te e in me è la stessa, non ce ne sono due.” Pensate di essere la Divinità.

L’affidamento totale ottiene la grazia di Dio La felicità che voi ottenete dal contatto con gli oggetti del mondo non è affatto felicità; per ottenere Ananda, dovete raggiungere l’unicità. L’arte (art) è fuori, il cuore (heart) è dentro. Il cuore rappresenta i sentimenti profondi; è sempre nel giusto, Settembre 2018 7


non può essere messo da parte o ignorato. Lavorare con sentimenti buoni dà sempre buoni risultati. In conclusione, l’affidamento totale è il vero principio. Da ciò che vedrete e udirete scaturirà soltanto amore perché all’interno c’è solamente amore. Una volta, durante una passeggiata nella foresta con Lakshmana e Sita, Rama si sedette dicendo di essere stanco e chiese al fratello di costruire una capanna nel luogo che ritenesse adatto. Lakshmana sedette e cominciò a piangere, al che Rama chiese: “Perché piangi? Che cosa è andato storto?” Lakshmana rispose: “Dopo aver dedicato tutto me stesso a Te, potrò mai avere delle preferenze personali? Io faccio tutto ciò che vuoi. Ho dedicato la mente, il corpo, i sensi e tutto a Te; dentro sono vuoto, non c’è niente di mio.” Lakshmana si era affidato completamente a Rama, il Quale disse: “Sì, questo è stato il Mio errore.” Se vi abbandonate in questo modo, Dio stesso viene e fa tutto il lavoro tramite voi concedendovi una grazia infinita. Voi non dovreste avere il sentimento di mio e tuo; dire mio, mio, mio è la causa del dolore. Tutto è maya. Quando non c’è mio o mente, voi sperimentate la pace e la beatitudine. Non abbiate il sentimento di mio; considerate tutto come il Principio dell’Amore. Voi siete tutti incarnazioni dell’Amore. Dio è Amore, l’Amore è Dio. Considerate la vita come un corso d’acqua o un fiume che scorre. Prendete l’esempio di un vaso pieno d’acqua e considerate il corpo come un vaso con molti buchi: se riempite questo vaso d’amore, da ogni buco uscirà soltanto amore. Così dalla bocca dovrebbe uscire soltanto amore. Le parole dovrebbero essere piene d’amore; per questa ragione uscirà soltanto amore. Solo amore uscirà dagli occhi e dalle orecchie, perché dentro c’è solo amore. Colmate il cuore dell’amore che non cambia in alcuna circostanza. Nel 8 Settembre 2018

cuore non deve esserci alcuna divisione, soltanto unità. Dio può darvi delle difficoltà: consideratele forme d’Amore. Tutto il mondo è colmo d’amore. Questa visione interiore è devozione. Una lampadina risplende quando la corrente positiva si combina con quella negativa, ma anche le potenti correnti saranno inutili se non avete una lampadina. Dovete collegare il positivo col negativo; l’individuo è il negativo e Dio è il positivo. Quando i due si uniscono, ottenete l’esperienza del Principio Atmico. Se dite: “Io sono l’Atma”, avete due parole: “io” e “Atma”. Questa è dualità. Una persona con mente duale è mezza cieca. Dite: “Io sono io, io sono io”: questo è vero non dualismo. L’uomo non è differente da Dio I mahavakya (grandi aforismi) dei Veda, cioè Aham Brahmasmi (Io sono Brahman), Prajnanam Brahma (Brahman è la Consapevolezza Suprema), Tat tvam asi (Quello tu sei) e Ayam Atma Brahma (Questo Sé è Brahman) conducono l’uomo sul sentiero dell’unità e della Divinità. Noi dobbiamo esaminare ed esplorare anche questo; alla fine sarà chiaro che tutto è Amore. L’Amore è Dio; esiste soltanto l’Amore. In fondo a un bicchiere d’acqua c’è dello zucchero; se bevete l’acqua, non sentite alcun sapore. Dio dice: “Individuo sciocco! Comprendi che i piaceri del mondo non hanno sapore.” Queste sono esperienze ottenute per mezzo della mente. Prendete un cucchiaio di buddhi, mettetelo nel bicchiere e agitatelo bene: lo zucchero si scioglie completamente e ora è nell’acqua sopra, sotto e dappertutto. Ciò che esiste è una sola Verità; in fondo al cuore c’è lo zucchero della Divinità, ma noi abbiamo riempito il cuore con l’acqua dei desideri delle cose del mondo. Se mischiamo lo zucchero della Divinità con l’acqua della Eterno Auriga


secolarità, tutto diventa Divinità senza distinzione. L’acqua diventa dolce; tra il mondo e la Divinità non c’è distinzione. Così, il corpo, la mente e l’Atma sono tre entità, ma noi dobbiamo combinarle in una. Senza Atma non c’è corpo. In una persona evoluta, la mente, la parola e l’azione sono concordi, manifestano l’amore vero. Pensare una cosa, dire qualcos’altro e fare qualcosa di ancora diverso è come avere dei fili che possono essere strappati facilmente; se i tre fili vengono intrecciati, diventano forti come una stoffa. Nel tessuto, la forza è data dall’unione dei fili; se la mente, buddhi e antaryamin (ordinatore interiore) sono all’unisono, è come l’immergersi di tutti i fiumi nell’oceano. Tutte le correnti individuali diventano l’oceano.

Incarnazioni dell’Amore! Qualunque cosa facciate, fatela con amore. Trasformate ogni parola in un mantra, ogni luogo in un tempio, e rendete sacro ogni pensiero. L’uomo non è diverso da Dio. Le persone pensano che l’anima individuale sia nuova e Dio sia antico; questa differenza è stata creata dalla scienza. La divisione dell’amore è scienza, lo spirito dell’amore è Dio. L’esperienza completa dell’amore è Dio. Fate tutte le azioni nella società con amore e soltanto con amore. Bhagavan termina il Discorso con il bhajan: “Prema Mudita Manase Kao...” - Discorso di Bhagavan tenuto nel Sai Shruti a Kodaikanal il 24 aprile 1997

Voi non siete il corpo che è destinato a perire. Siete l’Atma che non ha nascita né morte, né attaccamento di sorta. Raggiungerete l’immortalità una volta che avrete realizzato la vostra vera identità. Sarete liberi da ogni preoccupazione e desiderio. Potreste chiedere: “C’è qualcuno senza preoccupazioni e desideri?” Io sono il Me Stesso ideale in questo senso. Non ho assolutamente alcun desiderio. Tutto è nella Mia mano. Posso darvi tutto quello che chiedete. Tuttavia, non desiderate da Me cose materiali. – Baba

Eterno Auriga

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Cerimonia Inaugurale

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N NUMERO ENORME DI OLTRE 750 luminari del settore legale, inclusi i giudici della Corte Suprema e delle Alte Corti dell’India, è giunto a Prasanthi Nilayam per partecipare al Convegno su “I Valori Umani e il Mondo Legale” allestito dall’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva l’11 e il 12 agosto 2018. L’obiettivo principale di questo Convegno era di reiterare l’immenso significato dei Valori Umani nella professione legale ed evidenziare gli eterni Valori Umani di Verità, Rettitudine, Pace, Amore e Non violenza, i cinque princìpi che Bhagavan Sri Sathya Sai Baba ha definito i pilastri per la costruzione di una società morale. L’ospite principale era il Giudice Dipak Misra, Presidente della Corte Suprema indiana, che ha inaugurato il convegno alle 14 dell’11 agosto 2018 nell’Auditorium Poornachandra.

Il Giudice Dipak Misra, nel suo discorso inaugurale, ha ricordato ai partecipanti tre importanti princìpi: la divinità è umanità, il pensiero privo di agitazione mentale è spiritualità e il rimanere costantemente nel presente è moralità fisica ed economica.

Il Discorso inaugurale del Convegno tenuto dal Giudice Dipak Misra, Presidente della Corte Suprema dell’India.

Comunicando il programma dell’incontro, Sri Jatinder Cheema, Vicepresidente dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva, ha osservato che il sistema giudiziario indiano si è concentrato all’unisono sull’impegno di proteggere i diritti di tutti i cittadini e ha mantenuto intatto il tessuto sociale. Accogliendo i dignitari del Convegno, Sri SS Naganand, Fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust, nel suo discorso di benvenuto ha parlato della Vita e della 10 Settembre 2018

Missione Divina di Bhagavan Baba tesa a riscattare il mondo e ha messo in luce i Suoi insegnamenti che sintetizzano il messaggio delle religioni di tutto il mondo e che, in parole povere, sono “Ama Tutti, Servi Tutti” e “Aiuta sempre, Non Fare Mai del Male”.

Sottolineando l’eliminazione dell’ego come via per la pace, l’illustre oratore ha osservato: “Ci siamo tutti riuniti qui per imparare l’atto della resa.” Mettendo in luce l’importanza del Dharma per il benessere dell’umanità, ha affermato: “Il Dharma connota ciò che sostiene la società, mantiene l’ordine sociale e garantisce il benessere e il progresso dell’umanità.” Ha continuato condividendo il fatto che è necessario proteggere i Eterno Auriga


diritti umani esprimendo i valori umani. “Si dovrebbe godere dei propri diritti umani senza reprimere i diritti umani degli altri”, ha aggiunto. Condividendo una sentenza della Corte Suprema che delinea il concetto di dignità degli esseri umani, egli ha detto: “Il rispetto della vita è inseparabilmente associato alla dignità dell’essere umano che è fondamentalmente divino, non servile. La personalità umana è dotata di un infinito potenziale e sboccia quando viene sostenuta la dignità. Il sostentamento di tale dignità deve essere la massima preoccupazione di ogni anima sensibile.” In conclusione, ha ribadito che i valori umani sono una parte inseparabile della Costituzione e sono inclusi nella Costituzione indiana. Mentre terminava i 30 minuti del suo discorso, il pubblico di 1000 persone si è alzato in piedi per un’ovazione. I membri dello Sri Sathya Sai Central Trust si sono poi congratulati con lui. La sessione di apertura di questo Convegno, unico nel suo genere, si è conclusa con il canto dell’Inno Nazionale che tutti hanno seguito in piedi. Prima Sessione La prima sessione del Convegno, iniziata alle 15,20, dopo l’illuminante intervento del Giudice Capo della Corte Suprema dell’India, comprendeva una Tavola Rotonda su “Diritti Costituzionali e Valori Umani”. I relatori del dibattito erano: il Giudice Chandra Shekhar dell’Alta Corte di Delhi, la signora Pratibha M. Singh, Giudice dell’Alta Corte di Delhi, e K. Ramamoorthy, ex Giudice dell’Alta Corte di Delhi. Il presidente era il Giudice S.J. Mukhopadhaya, Presidente dell’NCLAT (National Company Law Tribunal) ed ex Giudice della Suprema Corte dell’India. I relatori hanno spiegato in dettaglio la rilevanza dei Valori Umani per i diritti costituzionali e hanno osservato che tali valori sono fondamentali per l’esistenza Eterno Auriga

La Tavola Rotonda su “Diritti Costituzionali e Valori Umani” nell’Auditorium Poornachandra.

umana e costituiscono il fondamento dei diritti costituzionali. Hanno poi affermato che i valori di Sathya, Dharma, Santhi, Prema e Ahimsa costituiscono la sintesi del messaggio di tutti i grandi Maestri di un tempo e hanno spiegato l’importanza di tenere questo particolare convegno a Puttaparthi, dimora di Bhagavan Sri Sathya Sai. Seconda Sessione La seconda sessione del Convegno si è svolta nel Sai Kulwant Hall e ha avuto inizio con le osservazioni iniziali di Sri Nimish Pandya, Presidente Panindiano dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva. Soffermandosi sul messaggio di Bhagavan, Sri Pandya ha osservato che Egli esortava tutti a trasformare se stessi per trasformare il mondo. L’Organizzazione Sri Sathya Sai è stata istituita da Bhagavan, ha aggiunto, per creare una piattaforma per servire l’umanità e trasformare il mondo attraverso lo strumento dei Valori Umani. È seguito il discorso principale del Convegno tenuto da Dalveer Bhandari, Giudice della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia. Oltre ai cinque Valori Umani enunciati da Bhagavan Baba, il Giudice Bhandari ha sottolineato l’importanza dell’eguaglianza e ha descritto come eminenti ex giudici, il Giudice P.N. Bhagwati e il Giudice V.R. Krishna Iyer, Settembre 2018

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dell’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore, ha ricevuto le congratulazioni. Nel suo breve discorso, la Giudice Venkatachaliah ha sottolineato che i giudici e gli avvocati dovrebbero praticare valori e spiritualità. Successivamente sono stati tenuti due illuminanti discorsi sull’argomento “Ruolo della Magistratura nella Promozione dei Valori Umani”. Il primo è stato di N. V. Ramana, Giudice della Corte Suprema dell’India che, ricordando le sue numerose visite a Puttaparthi, ha dichiarato come Baba avesse profeticamente affermato, quando le sue due figlie erano ancora molto giovani, che una sarebbe diventata un medico e l’altra un avvocato, e come oggi esse siano in effetti diventate un radiologo e un avvocato della Corte Suprema. Ha quindi riflettuto sul tema del giorno e ha dichiarato che i valori sono davvero i princìpi guida della vita e che l’istruzione e i valori sono, di fatto, le due facce della stessa medaglia. Riferendosi all’istruzione impartita nell’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore, ha aggiunto che essa è eccezionale e fuori del comune. Ha poi proseguito affermando che il principio di legalità è il Dharma e ha citato casi in cui, attraverso varie delibere come far rispettare il diritto al cibo, istituzionalizzare l’istruzione come diritto fondamentale, e così via, i tribunali abbiano sempre sostenuto i Valori Umani.

Il Discorso Principale del Giudice Dalveer Bhandari.

abbiano iniziato la tradizione del contenzioso di interesse pubblico. Lo scopo principale di questa iniziativa è garantire una significativa giustizia sociale ed economica per i poveri. Il Giudice Bhandari ha poi ricordato le sue visite a Puttaparthi per avere il Darshan di Bhagavan Baba, che iniziarono nel 1991. “Sono in debito con Baba per l’attenzione personale che mi ha riservato in quasi tutte le mie visite”, ha detto l’eminente giudice e ha continuato a condividere come, in ognuna di tali visite, Bhagavan lo stimolasse a lavorare per i poveri, gli oppressi e i derelitti, aggiungendo che i ricchi possono, in qualche modo, prendersi cura di se stessi, ma i poveri non hanno nessuno da cui andare. In conclusione, ha affermato che la magistratura è sopravvissuta per la fiducia del pubblico e che la giustificazione ultima della legge è stata trovata nelle sue considerazioni morali. Aggiungendo una nota personale, ha dichiarato che, per lui, fare giustizia è stato un viaggio alla scoperta della verità senza alcuna interferenza che potesse inquinare lo svolgimento della giustizia. Dopo questo, il Gruppo Bhajan di Prasanthi, composto da ex studenti di Bhagavan, ha presentato un bouquet di canzoni devozionali sui Valori Umani. In seguito si è tenuta una cerimonia di felicitazione, in cui il Giudice M.N. Venkatachaliah, ex Presidente della Corte Suprema dell’India ed ex Rettore 12 Settembre 2018

Il secondo discorso sull’argomento è stato tenuto dal Giudice Amitav Roy, ex Giudice della Corte Suprema dell’India. Soffermandosi sulla filosofia dei valori, egli ha affermato come essa sia davvero il fulcro di un giusto ordine sociale. Citando le Upanishad, ha affermato che “l’unità espansiva”, da sola, porterebbe a un mondo senza odio e che: “Nessuna legge in Eterno Auriga


nessuna parte del mondo, di qualsiasi tipo si tratti, è separata dal contenuto dei valori, dall’obbligo morale e dall’attinenza etica.” Terza Sessione La terza sessione della Convegno è iniziata alle 8,15 del 12 agosto 2018 con un sagace discorso di A.P. Misra, ex Giudice della Corte Suprema dell’India. Egli ha iniziato affermando come, chiunque sia giunto a Puttaparthi, sia stato santificato dalla sua sacralità. Ha poi continuato narrando molti esempi di come Bhagavan abbia toccato e trasformato la sua vita, e parlando delle miracolose guarigioni sperimentate nella sua famiglia per grazia di Baba. Sottolineando che la purezza della mente è la qualità essenziale di un giudice, egli ha raccontato come nei tempi precedenti, nella società indiana, fossero i saggi e i santi a svolgere questo compito. Ricordando i sentimenti espressi nel dibattito, ha ribadito la supremazia dello spirito sulle cose materiali e ha esortato tutti, specialmente quelli coinvolti nella professione legale, a perseverare costantemente nel rendere il loro viaggio verso il proprio Sé Interiore una priorità nella vita. Questo, ha affermato, assicurerebbe che la professione legale mantenga le sue purezza e dignità. L’intervento è stato seguito da una sessione di felicitazioni di oltre 65 giudici in carica e molti ex giudici che facevano parte di questo Convegno. Sono stati successivamente tenuti due discorsi sull’argomento “Dharma e Ruolo della Legge”. Il primo intervento della sessione mattutina è stato di Ravi Shankar Jha, Giudice dell’Alta Corte del Madhya Pradesh. Nella sua brillante presentazione di 30 minuti, egli ha magnificamente spiegato la distinzione tra sentimenti umani e valori umani. “Anche se la compassione, la gentilezza, la pietà ecc. sono grandi virtù, un giudice non può praticarle mentre siede alla Corte di Giustizia, dato che non può prendersi Eterno Auriga

il lusso di essere soggiogato da queste emozioni”, ha detto, aggiungendo: “Mentre la legge può essere compassionevole, il giudice non può interpretare la legge per renderla compassionevole”, ha detto. Il secondo discorso su questo argomento è stato tenuto dal giudice K. Kannan, Presidente del Railway Claims Tribunal, che ha iniziato dicendo che il principio di legalità è incluso nel Dharma. Enumerando tre importanti princìpi per la fraternità legale, egli ha detto per prima cosa che abbiamo bisogno di modelli che colmino la vita di Dharma; secondariamente che tutti nella professione legale dovrebbero aspirare all’autopurificazione e, in terzo luogo, che si deve fare riferimento al Veda Vidya o alle Scritture per trovare una guida sulla buona condotta. “Il Dharma è la connessione tra uomo e società”, ha aggiunto e ha detto: “Ognuno è un puntino nel continuum dell’attività umana e può comprendere il proprio valore solo realizzando ciò che ha fatto per la società.” Verso la fine del suo discorso, ha citato Bhagavan dicendo: “Il Dharma illumina l’uomo”, aggiungendo che, “in effetti, è ciò che protegge la società e assicura il benessere di tutti”. Il finale della sessione del mattino è stato il bellissimo Discorso di Bhagavan Baba, in cui Egli afferma che è il Dharma a sostenere il mondo e a legare l’intero universo in una cosa sola. Si deve obbedire al Dharma come si è obbedito alla propria madre, sottolinea Bhagavan, aggiungendo che la pace può germogliare nella società solo quando sono stati seminati i semi del Dharma. Al termine, l’illuminante messaggio di Baba esorta tutti: “Seguite il Maestro, che è la coscienza, e non predicate solo il Dharma, ma praticatelo.” Le ultime parole di Bhagavan sono: “L’unità di pensiero, parola e azione porterà alla purezza e, alla fine, condurrà l’uomo alla Divinità.” La terza sessione della Convegno si è Settembre 2018 13


conclusa con questa sublime nota la mattina del 12 agosto 2018. Quarta Sessione La quarta sessione del Convegno è iniziata nell’Auditorium Poornachandra alle 10,50 con una Tavola Rotonda su “Etica e Probità nella Professione Legale”. Il presidente era il Giustice T.B. Radhakrishnan, Presidente dell’Alta Corte dell’Andhra Pradesh e del Telangana.

professione legale e osservato che, come gli avvocati hanno un dovere nei confronti del cliente, della Corte, della controparte e della comunità, tutti hanno un dovere verso Dio. Questo è il modo di sostenere la verità e la giustizia nel mondo. Essi hanno detto che non è compito degli avvocati vincere la causa con qualsiasi mezzo, ma agire tenendo conto dei princìpi di etica e moralità. Essi inoltre ritengono che la magistratura abbia l’immensa responsabilità di assicurare il funzionamento della Costituzione e ribadito che la responsabilità per la pratica dei Valori Umani tra i professionisti legali sia più alta che per chiunque altro, in quanto la professione legale è una professione nobile. Cerimonia di Chiusura

La sessione di chiusura del Convegno si è svolta Uno spaccato dei delegati nell’Auditorium Poornachandra. nell’Auditorium Poornachandra, Gli altri relatori erano Ramasubramanian, dove si è tenuta una cerimonia di felicitazione Giudice dell’Alta Corte dell’Andhra Pradesh per tutti i delegati e sono state adottate le e del Telangana, il Giudice N. Kotiswar decisioni del Convegno. La sessione di Singh, dell’Alta Corte di Manipur, la chiusura, iniziata alle 12, è felicemente Giudice Sangita Dhingra Sehgal, dell’Alta terminata alle 12,50 con l’offerta dell’Arati. Corte di Delhi, e il Giudice Hari Shankar, dell’Alta Corte di Delhi. I partecipanti hanno sottolineato l’importanza dei valori nella

Quando rivolgete la mente a Dio, che pervade l’intero universo, essa sarà completamente colma di Dio e voi non vedrete le diverse forme e oggetti nel mondo. Se la mente è diretta verso gli oggetti del mondo, non riuscite a vedere la Divinità che pervade tutti gli oggetti. Dio è la causa e l’universo è l’effetto. La mancata comprensione di causa ed effetto si traduce in illusione. – Baba 14 Settembre 2018

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BHAGAVAN SCRIVE PER IL SANATHANA SARATHI

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UANDO BHAGAVAN SRI SATHYA SAI BABA FONDÒ LA RIVISTA Sanathana Sarathi, nel febbraio del 1958, iniziò anche a scrivere un articolo per esso ogni mese fin dal suo primo numero e continuò a scrivere senza interruzione fino all’ottobre del 1984. Tutti questi articoli furono scritti in sequenza perfetta, poiché erano stati pensati per essere redatti sotto forma di libri che furono poi chiamati serie Vahini. Per far conoscere ai nostri lettori come Bhagavan abbia scritto questi articoli, Ne riproduciamo i manoscritti, assieme alla loro traduzione, che costituivano il sedicesimo e ultimo libro della serie Vahini, intitolato “Leela Kaivalya Vahini” (Il Fiume del Divino Gioco Cosmico). L’articolo riportato in questa pubblicazione espone la profonda conoscenza vedica sotto forma di domande-risposte. Le successive pubblicazioni della rivista conterranno altri articoli del “Leela Kaivalya Vahini” sempre sotto forma di domande-risposte. Poiché Bhagavan Sri Sathya Sai Baba Stesso è il Veda Purusha e i Veda sono emersi da Lui, non può esserci autorità più grande per proporre i valori eterni e gli inestimabili insegnamenti dei Veda. I ricercatori che vogliono cogliere l’autorevole e autentico significato delle verità spirituali contenute in queste Scritture antichissime dovrebbero leggere e rileggere questi articoli. Eterno Auriga

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LEELA KAIVALYA VAHINI Sai Parla al Sadhaka Sadhaka - Tutti coloro che sono fedeli alla cultura indiana considerano i Veda fonti autorevoli per ogni aspetto della vita e asseriscono che essi sono le radici della loro fede. Che cosa significa esattamente Veda? Per quale motivo hanno acquisito tale importanza? Sai - Mio caro! Essendo nato in India, cioè in Bharat, glorificandoti di essere un Bharatiya, non sei consapevole di ciò che significa Veda! Ebbene, Veda è il nome di una profusione di conoscenza divina. I Veda insegnano la Verità che non può essere modificata o capovolta dal passare del tempo attraverso i tre stadi, passato, presente e futuro. Garantiscono benessere e felicità per i tre mondi, e conferiscono pace e sicurezza alla società umana. Raccolgono Parole costituenti la Verità, che sono state visualizzate dai saggi che avevano raggiunto la capacità di riceverle nella loro illuminata consapevolezza. In realtà, la Parola è il Soffio vero e proprio di Dio, la Persona Suprema. L’importanza unica dei Veda si basa su questo fatto. Sadhaka - Ma, nel campo della vita mondana, sul quotidiano palcoscenico materiale, quale luce ci si può aspettare dai Veda? Sai - Ogni essere che vive nel mondo si sforza di possedere ciò che desidera ed evitare ciò che non gli piace. Sappi che i Veda insegnano come avere successo in entrambi questi tentativi. Vale a dire che essi stabiliscono che cosa deve essere fatto e che cosa no. Quando si seguono queste prescrizioni e divieti, si può ottenere il bene ed evitare il male. I Veda riguardano tanto il materiale quanto lo spirituale, sia questo mondo sia l’aldilà. A dire il vero, tutta la vita è piena di Veda. Non si può che osservare le sue ingiunzioni. Veda deriva da ‘Vid’, che significa ‘sapere’. Quindi, Veda significa e include tutta la conoscenza, Jnana. L’uomo si distingue dagli altri animali grazie a Jnana, di cui è dotato. Se manca di Jnana, è solo una bestia, un Pashu. Sadhaka - Dicono che i Veda siano innumerevoli, infiniti (Ananta). Sono tutti assoluti depositari di Jnana? Sai - Ananto Vai Veda. I Veda sono infiniti. Nota però che, all’inizio, c’era solo un Veda. Successivamente è stato diviso in tre e successivamente in quattro. Sadhaka - Perché, dallo stato di unicità, è stato diviso in molti? Quale esigenza speciale è stata soddisfatta in tal modo? Sai - Dato che i Veda sono vasti e illimitati, per gli uomini comuni era difficile studiarli. Inoltre, ci sarebbe voluto un tempo infinito per completare lo studio. Coloro che desideravano imparare furono sopraffatti dalla paura. Quindi pochissimi hanno mostrato serietà nello studio dei Veda. Per questi motivi, è stato necessario fare qualcosa per rendere lo studio alla portata di tutti coloro che cercavano di imparare. I Rik o inni di lode, nei Veda, furono quindi separati dal resto e raggruppati sotto il titolo Rik-Samhita. Gli Yajus, o formule per i sacrifici, furono isolati e posti sotto il titolo Yajur-Samhita. I versi Sama (in grado di esser musicati) furono raggruppati sotto il titolo Sama-Samhita e gli Atharva Mantra (parole e formule magiche) furono raccolti sotto il titolo Atharva-Samhita. 18 Settembre 2018

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Rani Java

Sono stata molto fortunata che Swami mi abbia fatto realmente sperimentare i nove percorsi della Bhakti perché sentivo sempre parlare dei Leela del Signore da Madre Easwaramma. Inoltre, Swami mi ha insegnato a cantare i Bhajan a Brindavan, come praticare la meditazione, fare Japa e servirLo costantemente. Questo è il modo in cui crescevo nell’amore di Swami.

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N PRIMO LUOGO, VORREI PARLARE delle mie esperienze famigliari. Forse molti studenti possono aver conosciuto mio padre Sri L.C. Java che era chiamato lo zio del gelato. Ogni volta che veniva, gli studenti sapevano che sarebbe stato servito il gelato. Mia nonna era Smt. Gargi Devi che avviò la pasticceria qui a Prasanthi Nilayam. Mio fratello e io siamo stati molto fortunati ad aver trascorso ogni anno della nostra infanzia con Swami. Avevo appena cominciato a frequentare la scuola e avevo la possibilità di stare di più con Swami. Ringrazio mia madre per avermi portata a Parthi quasi ogni mese e, fino a oggi, ho seguito ciò che ella mi ha insegnato. Tutta la mia famiglia è stata davvero molto utile e tutti sono devoti di Swami. Swami: il Mio Miglior Amico Sono nata perfettamente sana, ma, all’età di quattro anni, ebbi la paralisi al lato destro del corpo causata dalla poliomielite. Swami era venuto a Mumbai nel 1960 e fu in casa di mio zio che Lo vide per la prima volta. Fin da bambina, fui attratta da Lui: era come un magnete che mi attirava. Eterno Auriga

I genitori dell’autrice con Bhagavan.

Swami riversò il Suo amore su di me e mi parlò. Sedevo in un angolo della sala e non riuscivo a muovermi. Dopo di ciò, mio padre volle che venissi operata perché ero completamente Settembre 2018 19


paralizzata. Egli era una persona prevalentemente di stile inglese e, per operarmi, fece venire dei medici dalla Svizzera. Sembra che i miei genitori mi abbiano detto che, da bambina, rifiutai di essere operata e chiesi loro di portarmi da Swami. A quei tempi, chiamavo Swami “Baba”. Mio padre era riluttante, ma mia madre disse che dovevamo accettare e mi portò da Swami. Sono molto grata al mio servitore che era un’anima davvero grande. Incontrammo Swami al Chitravathi ed egli mi “lanciò” ai piedi di Swami. Cominciai a piangere. Swami mi sollevò immediatamente dalla sabbia, materializzato dei dolci, me li diede e chiese al mio servitore: “Perché l’hai gettata sui Miei piedi?” La risposta di quell’anima nobile fu: “Swami, è completamente senza forze; è meglio che ella abbandoni la sua vita ai Tuoi Piedi Divini. È disabile. Che cosa farà? È un peso per la società, per la famiglia, per tutti.” Io gli sono grata perché mi portò all’amore e alle cure di Swami. Ero davvero senza forze. Anche per andare in bagno, dovevo far venire il medico. Non potevo fare nulla perché il lato destro del mio corpo era completamente paralizzato. Swami mi disse: “No, no”, e subito mi dette dei buffetti con grande amore. Più tardi, quando mia madre disse a Swami che avevamo bisogno delle Sue benedizioni per l’operazione, Egli disse: “No. Lei non può essere operata. Oggi le amputano una gamba, domani la mano destra, poi quella sinistra e la gamba sinistra, poi resterà solo con un arto. Non preoccuparti; niente operazioni.” Così, chiese a mia madre di telefonare a mio padre (in quei giorni il telefono era solo nell’ufficio postale) e dire che non sarei tornata a Bombay (Mumbai) per l’operazione. Mio padre si infuriò perché il medico era già arrivato in India. Finché il chirurgo non lasciò il suolo indiano, io restai a Puttaparthi con Swami. Una volta che il medico se ne fu andato, Swami ci dette il 20 Settembre 2018

permesso di tornare a Mumbai. Quando arrivammo, mio padre era molto arrabbiato, ma mia madre aveva una grande fiducia in Swami. Le sono grata, perché se non fosse stato per la sua decisione, non so che cosa sarei stata oggi. Immediatamente, mia madre disse: “È tutto a posto; ora che se n’è andato, perché sei così giù? Abbiamo consultato tantissimi medici; vedremo che cosa accadrà.” Da bambina, ho sempre avuto un grande desiderio di Swami. Quindi, mia madre mi portò di nuovo da Lui. In questo modo, andavo da Swami quasi ogni mese. Se ricordate, sul lato destro del Mandir, al primo piano, c’è la sala da pranzo di Swami. A quei tempi, eravamo autorizzati a salirvi con del cibo. Avendo questo problema, sono sempre stata l’ultima a salire. Appena arrivati da Swami, Egli rimandava tutti i bambini al piano sottostante, mentre a me diceva di aspettare. Mi dava da mangiare e, ogni giorno, applicava Vibhuti sulla mia gamba. Un giorno, disse: “Comincia a camminare a Parthi, non preoccuparti. Cadrai e ogni caduta ti farà sanguinare. Puttaparthi si bagnerà del tuo sangue. Avrai sangue fresco e starai bene.” Avevo piena fiducia in Swami e iniziai a camminare, cadere, camminare, cadere. Con il passare del tempo e con l’immenso amore di Swami, cominciai a camminare. Stavo studiando in un convento a Mumbai. La preside e gli insegnanti, sebbene fossero suore, rispettavano Swami perché vedevano un grande cambiamento in me. In quei giorni, il Mandir di Puttaparthi era in fase di ristrutturazione, quindi Swami risiedeva a Brindavan. Ci chiamava laggiù, e un giorno disse: “Java, quando c’è un lungo fine settimana, manda lei e suo fratello a Brindavan.” Così, io e mio fratello andavamo a Brindavan il venerdì, il sabato, la domenica e il lunedì, qualunque fosse la festività. Ricordo a malapena di aver trascorso Eterno Auriga


parte della mia infanzia con i miei genitori. Ricordo di averne trascorsa gran parte con Swami, con Sua madre Easwaramma, con Sua sorella e la Sua famiglia. Qualunque cosa volessi o qualunque cosa accadesse, facevo riferimento a Swami e non a mio padre. Egli era per me come un padre e un amico. Una volta disse: “Pakoda, tu non hai amici. Sarò Io il tuo migliore amico.” Risposi: “Sì, Swami.” Egli disse che qualunque cosa volessi, qualunque cosa pensassi dovevo dirglieLo. Quindi, fu una relazione molto divertente, perché potevo dirGli tutto quello che succedeva a scuola, quello che accadeva in famiglia perché Egli era il mio amico. Non mi sono mai resa conto né ho mai pensato che fosse Dio. Per me, Swami era il mio amico e fu così in quel periodo. Sul Sentiero della Devozione: dal 1960 al 1971 Ho diviso la mia vita in quattro fasi. La prima è stata quella della Bhakti Marga (la via della devozione) dal 1960 al 1971. In quel periodo, potei passare il mio tempo con Swami. Sono stata molto fortunata che Swami mi abbia fatto realmente sperimentare i nove percorsi della Bhakti perché sentivo sempre parlare dei Leela del Signore da Madre Easwaramma. Inoltre, Swami mi ha insegnato a cantare i Bhajan a Brindavan, come praticare la meditazione, fare Japa e servirLo costantemente. Questo è il modo in cui crescevo nell’amore di Swami. Mi insegnò personalmente il Kirtanam (il canto delle glorie del Signore), dato che ogni sera a Brindavan mi insegnava i Bhajan. Mi insegnò anche il Vishnusmaranam (il ricordo costante del Signore) mentre mi avviava al Japa e alla meditazione. Mi concesse anche il Padasevanam (servizio ai Piedi Divini), un compito che Swami permise a me, a mio fratello e a mia sorella, partecipando alle “interview” durante le quali Gli massaggiammo i piedi per molti anni. E Eterno Auriga

poi Archanam (l’adorazione costante del Signore), Vandanam (l’offerta dei nostri umili saluti al Signore), Dasyam (il servizio costante resoGli), Sakhyam (l’amicizia col Signore) e Atmanivedanam (la completa resa a Lui). Questo periodo dell’infanzia fu trascorsa nella Bhakti Marga (la via della devozione). Ho anche avuto il compito molto simpatico a Brindavan di scacciare le scimmie quando Swami andava a dormire. Stavo seduta al piano di sopra sulle scale e le allontavo in modo che Swami non fosse disturbato. Fu quindi un’infanzia giocosa, non sapendo che Egli è Dio. Io non l’ho mai capito. Mio padre mi sgridava. Era solito dirmi di rispettarLo, che Egli era Dio. Io dicevo: “No, è mio amico!” A quell’età, non ho mai saputo che cosa fosse Dio. Perciò, Swami diceva: “No, Java, lasciala stare. È ingenua. Lascia che sia com’è. Mi piace così.” Il tempo passava in questo modo gioioso. Easwaramma mi era molto affezionata. Ero solita stare con lei ed ella si prendeva molto cura di me come fossi sua figlia. Non ho mai avuto problemi con Swami, visto che ho avuto Easwaramma dalla mia parte. Sotto questo aspetto, sono stata molto fortunata e Easwaramma ha sempre preso le mie parti. Soleva dire a Swami: “Non sgridarla.” Quindi, questa era la relazione che ho condiviso con Swami a quell’età. È stato il periodo giocoso che ho avuto con Lui. Sul Sentiero della Spiritualità: dal 1972 al 1980 Nel 1972, quando fui cresciuta, Swami mi chiese di frequentare il Corso Estivo di Cultura e Spiritualità Indiane. Quella fu la prima volta che venni a conoscenza e presi coscienza della spiritualità, dei libri spirituali e di tutto il resto. Così, cominciai a leggere. La sete di questa conoscenza crebbe in me. Iniziai a leggere libri spirituali, le Scritture, le Upanishad, la Bhagavadgita, il Bhagavata, Settembre 2018 21


il Ramayana. Per me, il Corso Estivo fu una sorprendente rivelazione. Ero molto felice. Il Bhaja Govindam è stato per me un grande esempio da seguire, e sono contenta che la mia vita di oggi si basi su questo. Nel Corso Estivo, risultai al primo posto. Swami mi si avvicinò e disse: “Pakoda, tu sei Mia. Posso dare il premio a qualcun altro? Ti darò un premio personale.” Risposi: “Certo, Swami, non mi dispiace. Io sono Tua. Quindi, non voglio un premio.” La ragazza che ottenne il premio fu una studentessa di Mumbai che conoscevo molto bene. Dopodiché, il mese successivo ricorse l’anniversario della nostra fabbrica. Swami venne in fabbrica, e poi si recò a casa nostra per il pranzo e riposarsi. Quando venne a pranzo, disse: “Java, scatta una fotografia. La firmerò per tua figlia.” Quindi, prese la foto. Baba mi ha sempre chiamata Pakoda (fritellina), mai per nome. Quindi, chiese a Java: “Come si chiama?” Mio padre rispose: “Rani Lachman Java.” Swami disse: “No, non Lachman Java; solo Rani Java (regina Java).” Poi si voltò e scrisse “signorina Rani Java”. La cosa buffa di tutta la faccenda fu che quello scritto si dimostrò il suggello che non mi sarei mai sposata perché aveva scritto ‘signorina’ Rani Java. Swami pianifica tutto, ma ci vuole molto per capire qual è il Suo piano. Lo venni a sapere molto più tardi e poi compresi. Sono ancora la signorina Rani Java e sono molto felice di esserlo. La vita è mutata. Ho cambiato tutti i miei documenti in Rani Java tranne il passaporto e la scheda pan (scheda simile al bancomat - ndt). La mia vita è cambiata completamente perché Rani Lachman Java era un mondo di denaro e Rani Java è un mondo di spiritualità. Sono molto felice di aver preso questa decisione in quel momento.

anni ’80 venne trascorso solo ad acquisire conoscenze. Ho appreso la quantità di conoscenza che potevo acquisire. Mi ci è voluto tempo per ottenere tutta la conoscenza spirituale. E da quel periodo sono cambiata, quando cominciai a comprendere la Divinità e dissi: “Swami, mi dispiace tanto. Ti ho sempre trattato come un amico e mai come Dio. Ora ho capito che Tu sei Dio.” Accadde che, nel 1972, quando Swami materializzò il Jyoti Lingam, io ero presente. Sebbene mio padre non mi avesse dato il permesso, riuscii comunque a raggiungere Puttaparthi. Ricordo ancora che ero seduta lì, in quell’angolo, e Swami scese dal lato delle donne e disse: “Pakoda, guarda il Lingam. Riesci a vedere Jyoti (la luce) in esso?” Risposi: “Sì, Swami, posso vederla.” Egli continuò: “Vedi il colore?” Risposi: “Sì, Swami.” Mi benedisse e arrivò fino alla porta anteriore dell’Auditorium Poornachandra. Poi mi chiese di occuparmi del Lingam durante la notte e badare che nessuno si avvicinasse a esso sul palco. Rimasi pertanto lì da sola tutta la notte occupandomi del Jyoti Lingam. Il mattino, Swami scese di nuovo e disse: “Pakoda, dai un’occhiata al Lingam; guarda che il colore sta cambiando.” Così, lo guardai e risposi: “Sì, Swami, sta cambiando.” Egli continuò: “Ora è di un colore, ora di un altro?” Io dissi: “Sì, sta cambiando.” Sono stata molto fortunata a vedere il Lingam così da vicino. Poi Swami lo portò in giro e lo mostrò alla gente. (Continua nella prossima pubblicazione.)

– L’autrice, Consulente Amministrativo di professione, è un devota di vecchia data di Bhagavan

Quando Swami Materializzò il Jyoti Lingam Il periodo che va dagli anni ’70 agli 22 Settembre 2018

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M E S S A G G I O D I B H A G AVA N I N O C C A S I O N E D E L G A N E S H C H AT U RT H I

COMPRENDETE IL PROFONDO SIGNIFICATO DEL CULTO DI GANESH Nel Discorso pronunciato per il Ganesh Chaturthi il 25 agosto 1998, Bhagavan disse: “Nutrite amore stabile e incrollabile per Dio. Quell’Amore è Dio, quell’Amore è Ganapati, quell’Amore è tutto. Anche voi siete essenzialmente divini; quindi, consideratevi Dio. Dal punto di vista del corpo siete esseri umani, ma, dal punto di vista dell’Atma, siete effettivamente Dio.” N U T R I T E F E D E T O TA L E I N D I O

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L PRINCIPIO DI GANAPATI NON È ordinario: è la manifestazione effettiva delle varie forme di energia e intelligenza. La saggezza di Sarasvati è contenuta nel Suo ventre. Se, prima di intraprendere qualunque compito, noi offriamo riverenti omaggi a Vinayaka, non incontreremo alcun ostacolo. Gli studenti tengono i libri di fronte a Ganesh e Lo adorano in modo da ricevere una buona intelligenza. Non pregate mai Ganesh per cose futili

Le persone credono erroneamente che questo Paese tragga il nome dal fratello di Rama, Bharata; in realtà vi è contenuto il nome di Sarasvati, Dea dell’apprendimento. Il nome “Bharat” non deriva da alcun individuo; ma trae origine dalla Divinità. Infatti, la Dea Sarasvati è chiamata anche Bharati, il che indica la totalità. Nella parola Bharati, Bha sta per bhava (sentimenti), ra indica raga (motivo) e ta si riferisce a tala (ritmo). Tutti i concerti musicali cominciano con un canto di lode a Ganesh; Egli è di buon auspicio. La vera educazione infonde le seguenti qualità: le virtù, un buon intelletto, la verità, la devozione, la disciplina e il dovere. Vinayaka le concede tutte agli studenti. Come dovremmo pregare Ganesh? Non Eterno Auriga

dovremmo chiedere cose da poco, come posti di lavoro o altre cose inerenti al mondo, ma l’eliminazione degli ostacoli sul cammino. Dovremmo chiedere Ganesh Stesso. Se avete Ganapati al vostro fianco, diventate padroni di tutto. Oggi molti non comprendono il principio di Ganesh, e si attaccano alla forma esteriore; pochi sono coloro che cercano di comprenderNe il profondo significato. Noi celebriamo la nascita di Rama senza comprendere i Suoi Settembre 2018 23


ideali; se volete essere devoti di Rama, dovete impregnarvi delle Sue qualità. Se vi definite devoti di Krishna, dovete essere sempre contenti e sorridenti. Se volete essere devoti di Sai, dovete colmarvi d’amore e amare tutti. Le brocche sono soltanto argilla, i gioielli nient’altro che oro; in modo simile, tutte le azioni di Dio, che è l’incarnazione dell’Amore, sono piene d’Amore, il che non può essere misurato con una visione esteriore. Pertanto dovete avere fede totale in Lui. Soltanto l’Amore Divino è vero Il principio di Ganapati ha un profondo significato. La forma stessa è misteriosa. Nel Bhagavata, Vyasa dice che le storie di Dio sono misteriose, sacre e comprese soltanto dai saggi e dai santi. Tutto ciò che è relativo a Dio è misterioso. Qualunque cosa Egli faccia e dica è soffusa di significato sacro. Sainath ha parlato di una persona che andò all’estero in fretta sebbene Swami gli avesse detto di aspettare; là dovette attendere invano per molto tempo e infine tornare da Swami che gli chiese: “Perché sei andato via dopo che ti avevo detto di aspettare?” In ogni cosa che Swami dice o fa c’è un significato profondo, ma alcuni la prendono in modo scriteriato. Per esempio, quando cammino tra i devoti e qualcuno si alza per chiederMi qualcosa, Io posso dire: “Aspetta, aspetta; non avere fretta, siediti.” La persona considera il significato letterale e continua a star seduta lì anche dopo il darshan quando tutti gli altri devoti vanno via. Non dà ascolto alle richieste dei volontari e continua a sedere lì dicendo che Swami le ha detto di aspettare. Questa è un’interpretazione sciocca. Si deve agire a seconda del tempo, del luogo e della situazione. Le relazioni terrene non sono autentiche; in effetti non c’è nessuna madre, nessun padre, moglie o figli. Quello è soltanto amore terreno. Solamente l’Amore Divino è Amore vero. In 24 Settembre 2018

questo mondo ognuno sembra amare, ma non si tratta di amore vero. Comunque, i genitori amano sicuramente i figli, per cui, per quanto possibile, voi dovete dar loro soddisfazione e farli contenti. Non dobbiamo però mai dimenticare l’Amore di Dio che è immutabile ed eterno. Nutrite amore stabile e incrollabile per Dio. Quell’Amore è Dio, quell’Amore è Ganapati, quell’Amore è tutto. Anche voi siete essenzialmente divini; quindi consideratevi Dio. Dal punto di vista del corpo siete esseri umani, ma, dal punto di vista dell’Atma, siete effettivamente Dio. Di conseguenza, vivete con il sentimento di Aham Brahmasmi (Io sono Brahman). Una volta Rama chiese a Hanuman: “Tu come mi adori?” Hanuman rispose: “O Signore, fisicamente io sono il Tuo servitore e Tu sei il mio padrone. Mentalmente io sono una scintilla della Tua Divinità e, dal punto di vista Atmico, Tu e io siamo Uno.” I corpi sono diversi, ma l’Atma è lo stesso; alla fine tutti devono comprendere questa verità. La festività di Vighneshvara non è una ricorrenza comune. Tutte le facoltà e i poteri sono latenti in Lui. Pregare Ganapati soltanto oggi non è sufficiente; bisogna pregarLo ogni giorno. Noi dobbiamo pensare a Dio in ogni momento della vita e offrire tutte le azioni a Lui. Per esempio, voi mangiate una mela: la mangiate per soddisfazione della mela? No, la mangiate per soddisfazione vostra. Voi andate nel Mandir indossando un abito bianco. Non lo indossate per la soddisfazione dell’abito, ma per la vostra. Allo stesso modo, voi fate qualunque cosa per vostra soddisfazione e non per quella della cosa. Fate invece tutto per amore di Dio; ne otterrete il successo in tutto e raggiungerete lo stato di pace e beatitudine. Considerate ogni cosa divina. - Tratto dal Discorso di Bhagavan pronunciato in occasione di Ganesh Chaturthi il 25 agosto 1998 Eterno Auriga


FORUM DEGLI EX STUDENTI D O T TO R C. N. S U N D A R E S A N

GRAZIA DIVINA

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L COSMO È LA MANIFESTAZIONE visibile della gloria, del potere, della maestà e della grandezza di Dio. In una galassia ci sono milioni di stelle e milioni di galassie nel cosmo. Ogni stella è separata dalle altre da diverse centinaia di milioni di chilometri. Nella Bhagavadgita, si dice che questa distesa cosmica è solo un puntino della gloria divina. Bhagavan, in una delle Sue lettere agli studenti di Brindavan nei primi anni ’70, scrisse: “Voi avvertite la Mia presenza nelle cellule stesse del vostro corpo?” Dio ci fornisce ampie prove per essere consapevoli della Sua onnipresenza. Da ragazzo, ho avuto la fortuna di essere uno dei primi pochi studenti a essere inserito nel programma Bal Vihar del 1966. Qualche anno dopo, esso venne ufficialmente chiamato “Programma Bal Vikas”. Il nostro Centro Bal Vikas dello Sri Sathya Sai Seva Samithi di Ulsoor, Bengaluru, fu benedetto due volte dalla presenza fisica del Signore. I saldi legami spirituali a casa e il programma Bal Vikas sotto l’ispiratrice e amorevole guida dell’insegnante Bal Vikas Smt. Vasanthamma, mi hanno illuminato sulla meravigliosa e splendente bellezza della creazione di Dio. L’odissea dell’amore verso l’Amore era così iniziata; il seme era stato seminato e il sentiero era stato tracciato. Ho avuto la fortuna di assistere, come studente Bal Vikas, all’inaugurazione dello Sri Sathya Sai Arts and Science College a Whitefield il 9 giugno 1969. Ho fatto frequenti visite al sacro ambiente di Brindavan e sono stato benedetto in diverse occasioni con Darshan, Sparshan e Sambhashan Eterno Auriga

(visione, tocco e conversazione) di Bhagavan. Questo ha acceso in me il forte desiderio di essere alla presenza fisica di Colui che rivela la Sua effulgenza avvolgendo l’intero universo. Il primo passo verso questa impresa venne fatto dalla mia adesione al college. Per volere del Signore, dopo la laurea e il master, entrai nell’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore di Prasanthi Nilayam, come Primo Ricercatore nel Dipartimento di Chimica. Durante quel periodo, furono acquistati molti strumenti sofisticati per aumentarvi le attrezzature di ricerca. Dopo aver completato il programma di dottorato, entrai formalmente nella facoltà e divenni anche responsabile del Centro di Strumentazione Chimica.

Per il funzionamento di diversi strumenti sono necessari vari gas come idrogeno, ossigeno, argon e azoto. In una circostanza, allorché le scorte di questi gas si esaurirono, fu necessario un viaggio a Bengaluru per procurarsele. La sera del 5 agosto 1990, io e il mio collega, dottor K. Settembre 2018 25


Anil Kumar, sedevamo nella veranda di Prasanthi Mandir per avere le benedizioni del Signore prima di andare a Bengaluru il giorno successivo allo scopo di procurare le bombole di gas richieste. Dopo un po’, Bhagavan ci benedisse amorevolmente e poi iniziò a colloquiare al piano superiore del portico con un dei ministri dello Stato dell’Andhra. Durante il corso della Sua conversazione, disse: “Il dolore è un intervallo tra due piaceri.” Poi, fece cenno agli studenti di farsi avanti. Immediatamente, essi si precipitarono a occupare le posizioni migliori per poter vedere il Signore durante i Bhajan. Sedevo in una posizione da cui potevo avere una vista diretta sulla sala dei Bhajan. Purtroppo ero d’impedimento a molti ragazzi. Ciò fece sì che molti di essi inciampassero e cadessero. Qualcuno finì su di me. Il Signore, che osservava tutto, rispose con un dolce sorriso. Non sapevo, allora, che questo evento irrilevante avrebbe avuto un grande significato che si sarebbe evidenziato solo in seguito. Quella notte ebbi un sonno molto agitato. Dovevamo partire alle 4 del mattino, in modo da poter tornare da Bangalore per il Darshan del pomeriggio. Dal momento che l’autista del veicolo tornò da Dharmavaram verso le 4 del mattino, potemmo lasciare Prasanthi Nilayam solo verso le 5. Il susseguirsi di guasti al mezzo rovinarono il nostro viaggio e disturbarono il nostro programma. Nel corso del tragitto, il mio collega mi disse che aveva sognato Shirdi Baba seduto sul sedile posteriore del furgone. Gli risposi che era un buon segno, che ci rendeva consapevoli che Sai è sempre con noi. Raggiungemmo Bengaluru nel tardo pomeriggio. Il direttore dell’azienda stava per partire per una commissione urgente. Riuscimmo appena a firmare i documenti per ottenere bombole d’idrogeno e azoto. Le cinque bombole di gas appena acquistate, 26 Settembre 2018

che avevamo preso per riempirle dei diversi gas, non vennero accettate per futili motivi. Dovemmo sopportare un ostacolo dopo l’altro. Fu un segnale d’avvertimento per gli eventi a seguire? Sulla via del ritorno, facemmo appena in tempo ad acquistare ciò che ci occorreva per il lavoro di ricerca in un negozio di prodotti chimici che stava per chiudere. Sostanze chimiche altamente infiammabili e tossiche come acetonitrile, cloroformio, metanolo e benzene in bottiglie di vetro vennero collocate in una scatola di cartone senza l’adeguato imballaggio a causa della scarsità di tempo. Sebbene fosse già tardo pomeriggio, per mantenere la parola che avevo dato, cioè che avrei preso le cassette audio del Corso Estivo durante la mia visita a Bengaluru, mi precipitai a casa dei miei genitori per consegnarle. Mentre mi congedavo dopo aver ricevuto le loro benedizioni, mia madre applicò insolitamente Vibhuti sulla mia fronte. Riprendemmo il nostro viaggio sull’autostrada nazionale e procedemmo verso Chikkaballapur. Intorno alle 20,30 gli eventi accaduti rivelarono la protettrice attenzione divina. L’autista del furgone, che era già molto affaticato, accelerava cercando di raggiungere Prasanthi Nilayam il prima possibile. Ci fu un acquazzone e le luci si spensero. Il mio collega, che era seduto sul sedile anteriore, si sentiva assonnato, e mi chiese di sedermi davanti e di tenere d’occhio l’autista sottoposto a un gravoso impegno. Egli superò due veicoli pesanti e, mentre cercava di sorpassare un terzo camion con un pesante carico, le gomme slittarono e perse il controllo del veicolo. Nella carreggiata opposta della strada, c’era un pendio. Sopraffatto dalla paura, sterzò bruscamente il volante verso sinistra e improvvisamente il veicolo deviò di 90 gradi dalla direzione di marcia. Percependo qualche problema, il camionista aveva prontamente fermato il suo veicolo, Eterno Auriga


ma l’acume che il compassionevole Signore aveva dato al camionista in quel momento evitò che il camion si scontrasse con il furgone con conseguenze disastrose. L’autista balzò fuori dal mezzo che stava andando a gran velocità lungo il pendio dall’altra parte della strada. Ero completamente sveglio e la mia mente era saldamente concentrata su Sai, che era testimone silenzioso degli eventi che si stavano svolgendo. Il furgone senza conducente, che puntava direttamente verso un albero, deviò misteriosamente, evitando lo scontro frontale. Sbattei su e giù all’interno del veicolo e caddi come un fiore sul terreno riportando solo un livido molto lieve sulla testa e imbrattandomi i vestiti di olio nero. Non c’erano abitanti in giro e l’urto fra loro delle sette bombole creò un forte rumore. Arrivarono sul posto l’autista e l’addetto alle pulizie del camion con i riflettori. C’era una fotografia di Bhagavan, con le mani alzate in segno di benedizione, sul fondo del veicolo dove ero caduto disteso. Uscii attraverso il parabrezza completamente frantumato, che mi sembrò essere uno sportello. Con l’aiuto dell’autista e dell’addetto alle pulizie, rimossi le tre bombole che coprivano il dottor Anil Kumar. Il Signore permetterà forse ai Suoi figli di restare in quel miserabile stato? Immediatamente, due negozianti che stavano passando in una macchina piena di merci, si fermarono e riuscirono a crearvi abbastanza spazio per entrambi. Arrivammo a Prasanthi Nilayam verso mezzanotte e il dottor Anil Kumar, la cui schiena era leggermente contusa, venne portato al pronto soccorso dell’Ospedale Generale Sri Sathya Sai. Miracolosamente, quando il giorno seguente le cose nel furgone furono portate dal luogo dell’incidente a Prasanthi Nilayam, si scoprì che tutte le bottiglie di vetro contenenti sostanze chimiche tossiche e infiammabili erano intatte. Mi venne in mente un passaggio toccante scritto da don Eterno Auriga

Mario Mazzoleni nel suo libro “Un Sacerdote Incontra Sai Baba” che recita come segue: “Quando il Signore decide di prendere a cuore una creatura perché quella creatura Lo ha invocato nel momento del bisogno e gli ha chiesto delle benedizioni spirituali, tutto procede come da un piano magico e perfetto. La Divina Madre per difendere i Suoi amati figli trasforma tutti gli eventi a loro vantaggio in modi insondabili o, dovrei dire, a vantaggio della loro evoluzione spirituale.” Il giorno dopo il Signore, durante un colloquio, ci riferì l’intera sequenza degli eventi verificatisi. Chiese che cosa sarebbe successo se la bombola dell’idrogeno fosse esplosa a causa dell’impatto. Avrebbe devastato l’area creando un rumore assordante. Il Signore misericordioso disse: “Il vostro Sai Krishna vi ha protetto dal disastro.” Egli ha affermato: “Il dolore è un intervallo tra due piaceri.” A causa del dolore provocato dall’incidente, ora avevamo il piacere della vicinanza di Sai. La mia mente tornò alla conversazione della sera prima con il Signore nel portico. Credo fermamente che, per grazia e misericordia di Sai, il residuo karmico sia stato annullato dai ragazzi che inciampavano la sera prima, al posto delle bombole di gas di un metro e ottanta del 6 agosto. Arrendersi alla Sua Volontà è la gratitudine che si può offrire all’Amore. Si dice: “L’unica storia è la Sua gloria e l’unica gloria è la Sua storia.” Bhagavan, in uno dei Suoi Discorsi nei primi anni sessanta, disse: “Quando ascoltate la Mia storia, dimenticate quella del mondo e vivete solo nella Mia storia, finché non ce n’è una separata per voi da raccontare o vivere. Ebbene, rendervi senza storie è il piano della Mia storia.” – Tratto da: Hridaya Brindavan, 2005

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Effulgenza della Gloria Divina

IL VIAGGIO DALL’IGNORANZA ALL’INTROSPEZIONE Lene Clausen

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UTTO A UN TRATTO, EBBI DEL tempo a mia disposizione e decisi di impegnarmi in una costante meditazione. Andai allo scaffale della

La Chiamata di Sai Baba Un anno e mezzo dopo, nel febbraio del 1999, visitai di nuovo la “Libreria degli Ignoti” alla ricerca di un buon libro da leggere, quando improvvisamente mi affiorò alla mente il pensiero di Sai Baba. All’inizio lessi il libro di Murphet “Sai Baba Avatar”, seguito da “Sai Baba: Fonte di Luce, Amore e Beatitudine” di Jorgen Hovgaard e Kailash Kumar, che mi colpirono profondamente. Nel tempo che seguì, lessi tutti i libri su Sai Baba che potevo prendere in prestito dalla biblioteca e tutti i libri che riuscivo a comprare. Alcuni mesi dopo ebbi alcune esperienze interiori psichiche di Sai Baba, di un tipo che non avevo mai avuto prima. Al tavolo della colazione, improvvisamente vidi di fronte a me l’immagine di Sai Baba che è sulla copertina del libro sulla meditazione. Era come se mi chiamasse, dicendo: “Vieni!”

libreria, scorsi tutti i miei libri e trovai quello sulla meditazione della luce di Sai Baba che era rimasto lì per dieci anni. Lo lessi e mi piacque molto. Quindi cominciai a praticare di nuovo lo yoga e mi misi a meditare due volte al giorno seguendo la meditazione sulla luce. 28 Settembre 2018

Come detto, sono una persona molto franca e con i piedi per terra, che non ha mai avuto doti di chiaroveggenza o chiarudenza, né altri poteri psichici. Per questo motivo l’esperienza mi impressionò profondamente, ma, allo stesso tempo, ebbi un momento difficile credendo che io stessa potessi avere questo tipo di esperienza. È bene ricordare che ciò che avevo vissuto non era un sogno, ma una sorta di visione mentre ero completamente sveglia. Che fare, come esseri razionalmente pensanti, che per tutto il percorso scolastico Eterno Auriga


e il sistema educativo sono stati codificati con la convinzione che l’immagine del mondo data dalla scienza sia la verità e nient’altro che la verità, e dove tutto ciò che non sia scientificamente provato non appartenga al vero, ma alla categoria di avvenimenti religiosi soprannaturali, non seri e banali, che possono essere spiegati scientificamente come un’allucinazione della persona che ha prodotto le esperienze nella sua fantasia? Che altro potrebbe essere una spiegazione scientifica? Fortemente influenzata da questa prospettiva materialistica e scientifica, la visione non reale aveva vinto, facendomi concludere che le molte storie emozionanti che avevo letto sui miracoli di Sai Baba avevano semplicemente influenzato la mia immaginazione. Una settimana dopo, la visione si ripeté e pensai: “No! Ora sto impazzendo!” Passò un’altra settimana e accadde per la terza volta. Dopo questa terza volta l’impressione divenne così profonda che non potei più accantonarla come pura fantasia. Dovetti prenderla sul serio e trovare una spiegazione. Pensai di andare in India per vedere Sai Baba. Era l’aprile del 1999. La mia curiosità ebbe il sopravvento e prenotai il viaggio per dicembre, otto mesi dopo. Il viaggio comprendeva un po’ di tempo in una località balneare e dieci giorni da Sai Baba. Sole, sabbia e mare caldo non sono male da vivere a dicembre per chi viene dalla fredda Danimarca. Quando il viaggio venne prenotato, decisi di non pensare più alle tre visioni che avevo avuto e di considerarle semplicemente avvenimenti inspiegabili. Un paio di mesi dopo, ebbi un’esperienza che mi impressionò in modo indescrivibilmente profondo. Una mattina, nel mese di giugno, ebbi un’altra visione. Dopo colazione, stavo leggendo il giornale quando vidi Sai Baba come se io fossi seduta proprio di fronte a Lui. Egli era in piedi Eterno Auriga

nel mio salotto, mi guardò e disse: “Vieni! Abbiamo molto da fare!” Poi si girò e, molto rapidamente, se ne andò, lasciandomi con la sensazione che avrei certamente dovuto sbrigarmi e che per me era molto importante non essere in ritardo. Mi alzai in piedi e Gli corsi dietro il più velocemente possibile. Qui la visione cessò. Questa esperienza fu così eccezionale che ammutolii completamente. Ero emotivamente sbalordita e intellettualmente sconcertata. L’impressione fu così profonda che non pensai a nient’altro per tutto il giorno e anche durante la notte. Questa esperienza non poteva essere spiegata in modo normale e razionale. Si era inoltre profondamente insinuata in me la sensazione che fosse fondamentale reagire rapidamente, ma non avevo una spiegazione del perché avessi fatto quell’esperienza e quale ne fosse il significato. Queste erano due grandi domande senza risposta. Non vedevo l’ora arrivasse dicembre per vedere Sai Baba. Il giorno seguente chiamai la guida del viaggio e gli chiesi della sua imminente partenza per Puttaparthi. Doveva avvenire un mese dopo, nel luglio del 1999, e io partecipai a questo viaggio. Arrivare in India significava affrontare un vero e proprio tsunami di sensazioni. In realtà, ero ancora confusa su che cosa pensare e credere su tutto, sulle mie visioni a casa e specialmente su Sai Baba. Quando vivi in occidente, molte cose nei Paesi orientali, buddisti o indù, come l’India, appaiono estranee e molto strane. Ovunque ci sono moltissime persone, colori forti e musica ad alto volume. Per me significava sperimentare una cultura completamente nuova e diversa. Consideravo che l’atmosfera molto speciale dell’Ashram fosse il risultato del Darshan quando appare Sai Baba. La svolta avvenne una settimana e Settembre 2018 29


mezzo dopo, quando riuscii a consegnare una lettera a Baba. Arrivò e si fermò proprio di fronte a me. Lo guardai dritto negli occhi ed Egli mi guardò, ma i Suoi occhi non erano come al solito; erano come due raggi che sprigionavano una potente luce bianca. La luce era così forte che ebbi una perdita temporale di coscienza. Fu veramente una perdita di coscienza! Non ricordo di averGli consegnato la lettera, non ricordo assolutamente nulla. Dopo cinque o dieci secondi, quando tornai in me, non avevo più la lettera in mano.

fosse un danese. Il programma consisteva in musica scritta da compositori danesi. Nel preciso istante in cui entrammo nell’Ashram attraverso il cancello davanti alla statua di Ganesh, sentimmo il rumore di un tappo di champagne che salta, ed è così che inizia il pezzo musicale danese “The Champagne Gallop”. Era piuttosto insolito trovarsi in un villaggio nel sud dell’India e poi, all’improvviso, essere raggiunti dal preludio piuttosto singolare del ben noto brano danese “Champagne Gallop”. Avvertimmo che era un segno di benvenuto.

I giorni seguenti, ebbi alcuni importanti alti e bassi psicologici. Alcuni giorni ero piena di un’indescrivibile, incontenibile felicità; ridevo ad alta voce, senza una ragione apparente, se non una sensazione di pura gioia. Per le successive 24 ore potevo essere molto depressa, con le lacrime che mi rigavano le guance. Lentamente gli sbalzi d’umore diminuirono. Non avevo mai provato niente del genere. Che cos’era successo? Era come se Sai Baba avesse diviso il mio nucleo interiore in mille pezzi. La mia interiorità era diventata vulnerabile come una ferita aperta. Allo stesso tempo, sperimentai una travolgente felicità.

Dopo essere tornata in Danimarca, mi venne l’influenza e la febbre alta. Mi piaceva questa situazione perché, sdraiata a letto e sentendomi così fisicamente male, avevo la sensazione che il mio corpo, la mia mente, i miei sentimenti e i miei pensieri fossero in un posto, e “il mio nucleo interiore” in uno completamente diverso. Mi sentivo a pezzi e, anche se provavo fisicamente tanto disagio, come avviene quando si ha l’influenza, era semplicemente meraviglioso poter stare a letto e pensare a tutte le esperienze che avevo avuto alla vicinanza di Sai Baba. Durante la settimana seguente mi rimisi in piedi, a quel punto convinta che Sai Baba fosse entrato nella mia vita per restarvi.

Trasformata per Sempre Per una persona razionale come me, era tutto molto strano e impossibile da spiegare. Durante queste esperienze, fu bello stare nel gruppo con altri che avevano anch’essi esperienze strane e inspiegabili. Con loro, riuscivo a trovare un po’ di conforto; non ero ancora andata completamente fuori di testa. Assieme ad alcuni altri membri del gruppo ebbi un’esperienza divertente. Per la grande celebrazione del Guru Purnima, c’era un concerto nel salone Poornachandra. Eravamo usciti un po’ in ritardo dall’hotel dove eravamo alloggiati e non sapevamo che il direttore del concerto

30 Settembre 2018

L’incontro con Sai Baba mi ha trasformata per sempre. Non potrò mai più essere la stessa Lene. Mai prima d’ora avevo avuto, dentro di me, una sensazione di profonda pace, come accade ora dopo la mia visita a Baba. Non mi sento più sola. Questa profonda pace interiore e tranquillità è un grande sostegno, poiché mi aiuta a rimanere in equilibrio indipendentemente da ciò che accade intorno a me. Sai Baba è diventato la mia ancora interiore. – Estratto da “Journeys to Love” di Kirsten Pruzan Mikkelsen

Eterno Auriga

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FESTIVITÀ DEL GURU PURNIMA

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ROFONDO FERVORE DEVOZIONALE ha contrassegnato la celebrazione della sacra festa del Guru Purnima a Prasanthi Nilayam il 27 luglio 2018.

Il gruppo di studenti di Nadaswaram offre il proprio tributo musicale a Bhagavan.

Il programma è iniziato alle 8,30 con l’offerta delle fauste note del Nadaswaram e del Panchavadyam da parte di due gruppi di studenti dell’Istituto. Successivamente, essi hanno offerto omaggi musicali al loro Sadguru, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, sotto forma di “Guru Vandana” (adorazione del Guru) comprendente canzoni devozionali, Stotra e un numero di danza per esprimere la propria devozione e gratitudine a Bhagavan. Sono seguiti i discorsi di due eminenti oratori. Il primo è stato tenuto da Sri S.S. Naganand, Fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust, che ha parlato del vero significato della parola “Guru” e ha osservato che vero Guru è colui che rimuove l’oscurità dell’ignoranza dell’uomo e lo illumina per riconoscere la sua vera identità. Bhagavan, ha detto, era il Sadguru che ha esortato tutti a intraprendere la strada che porta a Dio. Il secondo oratore è stato Sri Nimish Pandya, Presidente Panindiano Eterno Auriga

dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva, il quale ha esortato i devoti a installare Bhagavan nel cuore e, quindi, a compiere tutte le azioni sotto la Sua guida. Sri Pandya ha spiegato alcune delle importanti iniziative dell’Organizzazione Sai. Ha poi annunciato i nomi dei vincitori della gara di componimento tenuta dall’Organizzazione Sai nell’ambito del programma Vidya Jyoti. I vincitori sono stati successivamente premiati con medaglie e diplomi. Ha fatto seguito il Discorso Divino di Bhagavan, in cui Egli afferma che tutto ciò che l’uomo vede nel mondo non è altro che Brahman. L’uomo, ha detto, deve riconoscere di essere l’incarnazione di Brahman, che è la sua vera identità. Il programma del pomeriggio è iniziato con un illuminante discorso del dottor Narendranath Reddy, Presidente del Prasanthi Council dell’Organizzazione Internazionale Sathya Sai, in cui egli ha approfondito il significato della celebrazione del Guru Purnima e ha sottolineato l’importanza di coltivare una salda fede, soffusa di puro amore per Dio, per raggiungere lo scopo della vita. L’ultima presentazione del programma è stata il concerto di musica classica carnatica della famosa musicista di Chennai, Vasudha Ravi. Iniziando con il canto di preghiera al Signore Ganesh, il cantante, coadiuvato da cantanti e musicisti di talento, ha offerto un riverente tributo musicale a Bhagavan Baba con coinvolgenti canzoni di musica carnatica che includevano “Gurulekha Etuvanti Guniki Teliyaga Podu” (nessuno, per quanto virtuoso, avrà la conoscenza senza la grazia di un Guru!), “Muddu Gare Settembre 2018 31


Yashoda Mungita Muthyamu Veedu” (Egli è la Perla del cortile di Yashoda che riversa Amore) e “Sri Ramachandra Saranam Prapasdyoti” (prendo rifugio in Rama). Sono seguiti i Bhajan terminati con l’Arati.

PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DEL TAMIL NADU Il 28 luglio 2018, nell’ambito del pellegrinaggio dei devoti del Tamil Nadu, i bambini Bal Vikas e i giovani dello Stato hanno presentato, nel Sai Kulwant Hall, una commedia.

Una scena della commedia “Sri Sathya Sai: Dio dell’Universalità”.

La recita, intitolata “Sri Sathya Sai: Dio dell’Universalità”, ha rappresentato, in dieci episodi distinti, alcune delle più belle storie dei tempi di Buddha e Gesù come venivano narrate da Bhagavan, oltre ad alcune delle storie più intense di trasformazione, seguendo la luminosa vita di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Il tema nobile e l’eccellente recitazione degli attori hanno fatto della commedia una suggestiva presentazione. Dopo i Bhajan, il programma per la serata si è concluso con l’Arati.

PROGRAMMA MUSICALE DEL GRUPPO EUROPEO DI PELLEGRINAGGIO Il 1° agosto 2018, il Gruppo Europeo di Pellegrinaggio, in rappresentanza di 22 Paesi dell’Organizzazione Internazionale 32 Settembre 2018

L’offerta di musica devozionale del Gruppo Europeo di Pellegrinaggio, comprendente 22 Paesi.

Sathya Sai, ha presentato, a Prasanthi Nilayam, un coinvolgente programma di musica devozionale.

Guidato dalla cantante di fama mondiale, Dana Gillespie, il gruppo di pellegrini ha eseguito vibranti e melodiosi canti che hanno avuto un effetto estasiante sul pubblico. Alcune delle canzoni eseguite erano: “Avevo Alcune Domande: Tu hai avuto la Risposta”, “Il Vero Amore è un’Arte”, “La Vita può essere un Percorso Infido, ma io non Scivolerò”, “Inizia il giorno con Amore”. Sono seguiri i Bhajan terminati con l’Arati.

PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DI TELANGANA, HARYANA E CHANDIGARH Dal 4 al 5 agosto e dal 7 all’8 agosto 2018, un gran numero di devoti è giunto a Prasanthi Nilayam dagli Stati di Telangana (distretto di Ranga Reddy), Haryana e Chandigarh per godere dell’atmosfera divina ivi presente e ha presentato una serie di programmi musicali e culturali. Il 4 agosto 2018, primo giorno del pellegrinaggio dei devoti del distretto di Ranga Reddy nel Telangana, i bambini Bal Vikas di questo distretto hanno presentato il balletto musicale “Paripurna Avatar Sri Sathya Sai” (Sai, l’Incarnazione completa) che comprendeva una serie di bellissime danze dei bambini dedicate al Signore Rama, a Sri Krishna e a Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Eterno Auriga


e l’energia divina dell’amore, che inizia con l’autotrasformazione, possa trasformare l’intero mondo come esemplificato da Bhagavan Baba nella Sua vita.

Il numero di danza dei bambini Bal Vikas del distretto Ranga Reddy nel Telangana.

Il secondo giorno del loro Parthi Yatra, 5 agosto 2018, i Giovani Sai del distretto, sia maschi sia femmine, hanno presentato un programma di musica devozionale, offrendo un sontuoso “banchetto” di melodie divine. I brani devozionali eseguiti includevano “Sai Charan Sathya Sai Charan” (i Piedi di Loto di Sai), “Sri Rama Charan Anita Madhuram” (sono così dolci i Piedi di Loto di Sri Rama) e “Iswar Sundar Roop” (la forma di Dio è bellissima). Il primo giorno del Parthi Yatra dei devoti di Haryana e Chandigarh, 7 agosto 2018, i bambini Bal Vikas di Shahabad Markanda (distretto di Kurukshetra) hanno presentato una commedia tematica dal titolo “Trasformare Se Stessi per Trasformare il Mondo”, che ha descritto, attraverso la storia di Vivek, esemplare Giovane Sai, come il cambiamento individuale porti al cambiamento del mondo,

La commedia tematica dei bambini Bal Vikas di Haryana e Chandigarh. Eterno Auriga

Il secondo programma intitolato “Sai Sur Sandhya” (una serata di canzoni dedicate a Sai), è stato offerto l’8 agosto dai Giovani Sai di Haryana e Chandigarh. Cominciando il loro brioso concerto con un canto di preghiera dedicata al Signore Ganesh, i cantanti e i musicisti hanno colmato l’intero ambiente di melodiosa musica, elevando tutti a un livello superiore con i loro canti devozionali che includevano “Krishna Tere Naina” (o Krishna, i Tuoi Occhi sono Affascinanti), il Qawali Sufi “Sai Ke Rang Rang Dini Odhini” (ho tinto la mia veste del colore di Sai) e una briosa canzone Punjabi. Sono seguiti i Bhajan guidati dalle Giovani Sai di Haryana e Chandigarh.

72° ANNIVERSARIO DELL’INDIPENDENZA DELL’INDIA Il 15 agosto 2018, ricorrenza del 72° anniversario dell’indipendenza dell’India, lo spirito di lotta per la libertà dell’India è balzato in primo piano quando gli studenti specializzandi del Campus di Prasanthi Nilayam dell’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore hanno messo in scena la commedia patriottica “Tiranga: una Canzone di Eroi non celebrati”. Raffigurando una serie di episodi di lotta per la libertà, la commedia ha mostrato la forza della cultura e dei valori dell’India che, il 15 agosto 1947, ha unito tutti gli indiani senza distinzione di casta, credo e religione, al fine di raggiungere l’obiettivo dell’Indipendenza. Dopo la recita, è stato proiettato un breve video di presentazione, raffigurante varie scene della lotta per la libertà dell’India, che ha aggiuno particolare intensità alla commedia. continua a pagina 35... Settembre 2018

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Chinna Katha

Un’Esperienza del Gioco Divino

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LCUNI DEI GOVERNANTI Mughal avevano grande rispetto per gli indù ed erano soliti promuovere l’amicizia tra le diverse fedi, senza mai ostacolare le pratiche religiose. Un sultano apparteneva a questa categoria, che una volta governava la regione di Brindavan e Mathura. Centinaia di migliaia di devoti visitavano Brindavan, situata sulle rive dello Yamuna, e traevano grande felicità nell’adorare Radha e Krishna. Un giorno, il re di Vijayanagar visitò lo Sri Krishna Mandir a Brindavan e si mise ad adorare Radha e Krishna con grande devozione. Quando il sultano venne a sapere della visita, pensò: “Moltissimi devoti visitano questo tempio. Persino il re di Vijayanagar è venuto. Quindi, deve esserci un grande potere associato a questo tempio.” Una notte il sultano, sotto mentite spoglie, fece una visita segreta al tempio di Radha Krishna. Vedendone chiuse le porte, gridò: “C’è nessuno dentro?” Immediatamente, una voce eterea provenne dall’interno del tempio: “Maharaja Govinda e Radha Rani.” Il sultano suppose: “Oh, all’interno deve risiedere un grande re assieme alla sua regina. Questi reali devono essere più grandi dei re di Vijayanagar.” La sua determinazione a vederli era così forte che, per non perdere l’occasione quando fossero usciti, rimase sul posto per tre notti senza preoccuparsi delle scomodità da affrontare! La quarta notte, Maharaja Govinda e Radha Rani uscirono con grande pompa e sfarzo. Fecero segno al sultano che li 34 Settembre 2018

aspettava di andare con loro. Il sultano rimase sbalordito del loro splendore, del loro abbigliamento e soprattutto dei loro occhi pieni d’amore, e li seguì in uno stato di stordimento. Radha e Krishna raggiunsero la riva del fiume Yamuna. Un buon numero di Gopala e Gopika (pastori e pastorelle) erano lì in piedi per salutarLi. Tutti cantavano canzoni melodiche mentre ballavano in estasi. Il sultano poteva vedere tutto questo chiaramente poiché era una notte illuminata dalla luna. Verso le quattro circa, prima dell’alba, Radha e Krishna tornarono al tempio anche se le porte erano chiuse. Poco prima di andarvi donarono al sultano un paio di braccialetti d’oro e gli dissero di tenerli al sicuro, poi scomparvero prima che il sultano potesse dire qualcosa. Alle cinque del mattino, un gruppo di sacerdoti arrivò come al solito per svolgere i mattutini servizi quotidiani alle Divinità. Il sultano era in piedi, muto come una statua, in uno stato di stupore.

Tornando al Tempio, Maharaja Govinda e Rada Rani donarono al sultano due braccialetti d’oro. Eterno Auriga


Guardando i braccialetti che brillavano nella sua mano, i sacerdoti si insospettirono e gli gridarono: “Ehi, chi sei? Che cos’hai in mano?” Il sultano rispose: “Signori! Proprio ora Radha Rani e Maharaja Govinda sono entrati nel tempio. Sono stato con loro per tutta la notte. Prima di entrare mi hanno dato questi braccialetti. Non so perché!” I sacerdoti non riuscivano a credere a ciò che diceva, perché la porta era chiusa e la serratura era intatta. Aprirono la porta, entrarono nel tempio e trovarono la statua di Krishna priva di braccialetti! Guardarono allora il sultano, che era lì in piedi con gli occhi chiusi e i braccialetti in mano. I sacerdoti pensarono che, se fosse stato davvero un

ladro, non sarebbe rimasto lì. Dopo aver considerato le circostanze, giunsero alla conclusione che questa persona doveva essere un grande devoto. Gli si rivolsero con grande rispetto e dissero: “Signore, perdonaci per la nostra durezza. Ci dispiace di aver sospettato di te senza motivo. Devi essere un grande devoto. Devi aver fatto grandi penitenze nella vita, altrimenti come avresti potuto ricevere questo dono proprio dalle mani di Sri Krishna?” Chi ha la forte determinazione di conoscere Dio e si sforza con piena fede di vederLo otterrà sicuramente la beatitudine della Sua grazia.

...continua da pagina 33

PROGRAMMA PER ESPRIMERE SOLIDARIETÀ ALLA POPOLAZIONE DEL KERALA COLPITA DALL’ALLUVIONE Nella sacra ricorrenza di Onam, il 24 agosto 2018 è stato organizzato nel Sai Kulwant Hall un programma per esprimere solidarietà alla gente del Kerala che sta subendo molte sofferenze a causa di inondazioni senza precedenti che hanno causato grande devastazione all’intero Stato. Il primo elemento del programma è stato il discorso del professor Mudigonda Veerabhadraiah, ex redattore del Sanathana Sarathi (in lingua Telugu) e professore onorario in pensione dell’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore. Parlando sul tema “Significato di Onam”, il dotto oratore ha osservato che Onam è una festività unica fra tutte le feste, in quanto ha insegnato all’uomo la via che porta alla liberazione abbandonando il proprio ego a Dio. In seguito, Sri G.S.R.C.V. Prasada Rao ha attirato l’attenzione del pubblico Eterno Auriga

sull’immenso danno causato dalle inondazioni nel Kerala e ha osservato che questo programma non è una celebrazione, ma, a tutti gli effetti, un incontro di preghiera per pregare Bhagavan di alleviare le sofferenze della popolazione di quello Stato. Ha poi fornito i dettagli delle operazioni di soccorso e recupero condotte dai volontari dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva e ha dato informazioni come lo Sri Sathya Sai Central Trust stia monitorando la fornitura di materiali di soccorso, ad esempio cibo, vestiti e altre necessità nelle aree colpite, e fornendo ogni aiuto all’Organizzazione Sai del Kerala per far fronte a questa difficile situazione. Il video di presentazione di un Discorso di Onam da parte di Bhagavan è stato l’ultimo elemento del programma. Nel Suo Discorso, Bhagavan ha ribadito l’importanza del sacrificio e della carità e ha sottolineato come Bali Chakravarthy abbia compiuto il più grande sacrificio offrendo se stesso a Dio, giunto da lui con la forma di Vamana. Sono seguiti i Bhajan, terminati con l’Arati. Settembre 2018 35


Data della pubblicazione 1° settembre 2018

Musica devozionale offerta dalla signora Vasudha Ravi al Guru Purnima.

Controllate i vostri Sensi e i Desideri Santificate la vostra vita sviluppando il controllo dei sensi. È solo perché le persone non hanno alcun controllo sui sensi e nessun limite ai desideri che ci sono molti disordini e agitazioni

Una scena della commedia “Tiranga: A Song of Unsung Heroes”.

nella società. Queste persone vagano liberamente nella società come animali. Non dovreste diventare animali. Ogni volta che nascono in voi dei pensieri malvagi, dovete ricordarvi che siete esseri umani e non animali.

– Baba

Musica devozionale offerta dai Giovani Sai di Haryana e Chandigarh.

E d i z i o n e I t a l i a n a d e l S a n a t h a n a S a r a t h i


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