SCUOLA DI AGOPUNTURA TRADIZIONALE DELLA CITTÀ DI FIRENZE
Fondata nel 1980
CORSO DI AGOPUNTURA VETERINARIA
Materia di tesi: TRATTAMENTO IN MTC DI UN CANE AFFETTO DA ROTTURA BILATERALE DEL LCA DEL GINOCCHIO
Tesi di Laurea di: Dott.ssa SERENA CAPANNI
Relatore: Chiar.ma Prof.ssa OLIVIA LAMBRUSCHINI
Anno Accademico 2015/2016 Sessione II
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Alla mia Buddità, ai miei Maestri e al mio Amore
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“Decidete di essere il Sole. Allora non importa quali problemi si debbano affrontare, l'Alba arriverà sempre, il bel tempo tornerà sempre e la Primavera non mancherà mai di venire.”
[Daisaku Ikeda]
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INDICE
INTRODUZIONE 6
CAPITOLO 1: IL GINOCCHIO IN OCCIDENTE 9
1.1 Anatomia del ginocchio nel cane 9
1.1.1 Articolazione del ginocchio 9
1.1.2 Legamento crociato anteriore 12
CAPITOLO 2: BIOMECCANICA DEL GINOCCHIO 14
CAPITOLO 3: EZIOPATOGENESI DELLA ROTTURA DEL LCA 15
CAPITOLO 4: TERAPIA IN OCCIDENTE 17
4.1 Trattamento conservativo 17
4.2 Trattamento chirurgico 17
CAPITOLO 5: OTTICHE MEDICHE A CONFRONTO 19
CAPITOLO 6: IL GINOCCHIO IN ORIENTE 21
CAPITOLO 7: BI SINDROME 24
CAPITOLO 8: TERAPIA IN AGOPUNTURA 36
CAPITOLO 9: LA SPERIMENTAZIONE CLINICA 40
9.1 Scopi della ricerca 40
9.2 Caso clinico: “Bozzolo” 40
9.2.1 Esame clinico Occidentale 41 9.2.2 Schema clinico diagnostico in MTC 42 9.2.3 Materiali e metodi 45 9.2.4 Frequenza e durata dei trattamenti 46 9.2.5 Terapia agopunturale 47 9.3 Risultati 59
CAPITOLO 10: CONCLUSIONI 60
BIBLIOGRAFIA 61
RINGRAZIAMENTI 64
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INTRODUZIONE
Il desiderio di risposte alle tante domande che la vita professionale pone, mi ha permesso di orientare la mia attenzione verso metodiche terapeutiche alternative come l’Agopuntura, in quanto non sono più d'accordo con l'eccessiva dipendenza da protocolli terapeutici standardizzati, uguali per tutti, che agiscono sopprimendo i sintomi della malattia e non considerando le cause che l’hanno generata.
Da oltre 4 millenni, l'Agopuntura è una disciplina appartenente alla sfera della Medicina Tradizionale Cinese accanto a fitoterapia, massaggio e manipolazioni (Tuina), Moxibustione, dietoterapia e tecniche di rilassamento psicofisico (Qi Gong). Nel testo più antico dedicato a questa disciplina, il Neijing Suwen (I II sec. a.C.), si legge che l'Agopuntura non serve unicamente a curare le patologie conclamate, ma soprattutto a prevenirle, conservando la buona salute.
Questa metodica è stata impiegata nel corso dei secoli per curare le più svariate affezioni, ottenendo in molti casi risultati soddisfacenti. Anticamente, il peggior flagello dell'umanità erano le malattie infettive che determinavano la morte di milioni di persone; ma seppur in misura ridotta, anche le patologie algiche, soprattutto quelle osteo articolari, creavano non pochi problemi, causando una limitazione fisica al movimento del soggetto affetto. Con la scoperta e l'utilizzo della penicillina, avvenuta nel 1940, la Medicina Occidentale ha potuto riscattarsi nella lotta contro virus e batteri. Ciò ha portato a ottimi risultati nella terapia della maggior parte delle patologie infettive, attraverso la sintesi di farmaci antibatterici, antivirali e alla nascita della vaccinoterapia.
Tali risultati non sono però stati ottenuti nella cura delle patologie muscolo scheletriche, ad eccezione dell'approccio chirurgico che ha
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comunque un campo di applicazione ristretto.
I farmaci disponibili per le patologie osteo articolari (fans, corticosteroidi, oppiacei, etc) spesso non danno risultati soddisfacenti, presentando sia effetti collaterali a carico dell'apparato gastroenterico, delle cellule ematiche, del sistema immunitario e dei parenchi mi, sia costi terapeutici elevati. Attualmente, un corretto approccio agopunturale nelle patologie muscolo scheletriche può offrire notevoli vantaggi rispetto alla Medicina Occidentale, per la sua maggior efficacia, i suoi bassi costi e l’assenza di controindicazioni.
In relazione a quanto detto, ho indirizzato il mio interesse verso un paziente che, affetto da rottura bilaterale del legamento crociato anteriore, non poteva essere sottoposto all’intervento chirurgico, a causa dell’impossibilità da parte dei proprietari di fargli segui re un corretto post operatorio (il cane vive al 2° piano di una casa sita nel centro storico di Firenze).
L'utilizzo dell'Agopuntura in questo soggetto mi ha permesso di evitare di sottoporlo a inutili rischi per la sua salute, in quanto l’unica l'alternativa alla chirurgia, rimaneva la somministrazione di farmaci con le conseguenze sopraindicate.
Quindi, questo lavoro affronta l'impiego dell'Agopuntura in una delle più frequenti emergenze ortopediche, soprattutto del cane anziano: la rottura del legamento crociato anteriore. I danni a carico del legamento crociato anteriore possono esitare in una parziale o completa rottura dello stesso, con conseguente instabilità dell'articolazione, comparsa di zoppia e limitazione funzionale del movimento. Questa dinamica, spesso a causa di un banale meccanismo compensativo, rischia di coinvolgere anche l’arto sano sul quale il cane cerca di scaricare il peso. Questa patologia ortopedica viene
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tradizionalmente trattata, prevenendo l'eccessivo e anormale movimento cranio caudale della tibia, utilizzando tecniche chirurgiche che saranno trattate successivamente. I risultati di questo lavoro sono stati a dir poco entusiasmanti, non solo per me e la mia cliente, ma soprattutto per il paziente stesso che ha ottenuto una riabilitazione motoria soddisfacente , in seguito a stabilizzazione dell'articolazione, riduzione dell'infiammazione, dell'edema e ad un miglioramento della sua qualità di vita in generale. Inoltre, ci siamo accorti che durante tutto l’anno di terapia agopunturale, il cane non ha più manifestato le dermatopatie e i problemi gastro enterici dei quali soffriva abitualmente ad ogni cambio di stagione.
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CAPITOLO 1
IL GINOCCHIO IN OCCIDENTE
1.1 ANATOMIA DEL GINOCCHIO NEL CANE
1.1.1 Articolazione del ginocchio
L'articolazione del ginocchio (Articolato genus) o femoro tibio patellare, è una sinoviale composta; molto complessa, è costituita in realtà da due articolazioni strettamente solidali: l'articolazione femoro patellare (Articolato femoropatellaris) e l'articolazione femoro tibiale (Articolato femorotibialis).
La prima articolazione assicura i rapporti della rotula con la troclea del femore. La seconda oppone ai condili del femore, l'estremità prossimale della tibia. Le due articolazioni in realtà sono spesso descritte separatamente, ma hanno un funzionamento esattamente complementare, con connessioni strette, giungendo fino alla fusione, così da considerarle come un articolazione sinoviale composta. Quest'ultima è di tipo condiloideo o a cerniera imperfetta.
Le parti ossee che compongono la struttura del ginocchio sono il femore, la tibia, la rotula, la fibula e due ossa sesamoidi.
La fibula solidarizza con la tibia, ma nei mammiferi domestici non ha contatto diretto con il femore. Le superfici articolari sono quelle del femore e della troclea con i condili; della rotula, lì dove si oppone alla troclea femorale; infine della tibia che presenta, alla sua estremità prossimale, una superficie articolare chiamata “piatto tibiale” composta da condili tibiali, uno mediale e l’altro laterale. Le formazioni complementari sono composte da un apparato fibro cartilagineo patellare e da due voluminosi menischi (laterale e mediale) interposti tra i condili del femore e quelli della tibia.
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Questi sono indispensabili per fare corrispondere esattamente le strutture ossee elencate, poco corrispondenti.
I mezzi di unione:
• capsula articolare (Capsula articularis), costituita da un manicotti collocato attorno all'estremità distale del femore e dall'altra parte, attorno al piatto tibiale; la rotula è inserita nella sua faccia craniale.
• legamenti della rotula, composti dai legamenti femoro patellari e dal legamento patellare o rotuleo (laterale, mediale ed intermedio), con il suo corpo adiposo infra patellare.
• legamenti femoro tibiali, sono cinque.
• una membrana caudale, espansione fibrosa situata nella parte caudale della capsula articolare.
• legamenti collaterali, sono due e, a seconda della localizzazione, vengono nominati legamento collaterale laterale (fibulare) e legamento collaterale mediale (tibiale).
• legamenti crociati (Ligamenta cruciata genus), collocati nella fossa intercondiloidea del femore, terminano sull'eminenza inter condiloidea della tibia. Cordoniformi, adiacenti e inversamente obliqui, sono due, uno craniale e uno caudale.
• sinoviali, in numero di tre, comunicano tra loro, più o meno ampiamente e si dividono in sinovia femoro patellare, sinovia femoro tibiale laterale e mediale. Fanno parte di queste strutture, anche le borse sinoviali.
Queste sono presenti in prossimità dell’articolazione del ginocchio, sono situate sulle terminazioni tendine e facilitano lo scorrimento dei piani ossei sottostanti.
Altre sono sotto legamentose e sotto cutanee (Barone, 1994).
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Fig. 1: Articolazione del ginocchio, veduta laterale e mediale (Barone, Robert: Anatomia comparata dei mammiferi domestici, 1980. Edagricole)
Fig. 2: Articolazione del ginocchio, veduta laterale e mediale (Barone, Robert: Anatomia comparata dei mammiferi domestici, 1980. Edagricole)
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Fig. 3: Veduta prossimale dei menischi e delle inserzioni legamentose della tibia (Barone, Robert: Anatomia comparata dei mammiferi domestici, 1980. Edagricole)
1.1.2 Legamento crociato anteriore (LCA)
Il legamento crociato craniale (LCCr) o legamento crociato anteriore (LCA), prende origine dalla porzione mediale del condilo laterale del femore e si dirige disto cranialmente verso la tibia, dove termina a livello della porzione cranio mediale. Lʼinserzione femorale del legamento crociato ha una forma semi circolare, con un contorno convesso in direzione caudale e un limite anteriore di forma quasi conica.
Le due bande che formano il legamento crociato craniale sono quella cranio mediale e quella caudo laterale. Ha una forma spiralizzata, e quando il ginocchio si flette, il legamento si torce su se stesso.
In caso di flessione del ginocchio, si compie una rotazione interna della tibia, mentre in estensione la tibia tende a ruotare verso lʼesterno (lateralmente). Nel primo caso, i due crociati iniziano a torcersi e contengono la rotazione interna della tibia; minore è invece la limitazione
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della rotazione esterna in estensione, cui contribuisce il LCA assieme al legamento collaterale laterale.
Il crociato anteriore è completamente teso in estensione e si oppone proprio a questo tipo di forza. Eʼ costituito da due componenti: un fascio cranio mediale, più interno, con la funzione di limitare lo scorrimento in avanti della tibia rispetto al femore (definito “movimento del cassetto craniale”) ed un fascio caudo laterale, più esterno, che controlla il movimento di rotazione interna della tibia. Il movimento in direzione posteriore della tibia sul femore è controllato dal legamento crociato posteriore.
Il LCA, dunque, ha la funzione di:
• prevenire lo scivolamento in avanti della tibia;
• limitare lʼestensione eccessiva del ginocchio;
• limitare la rotazione interna della tibia sul femore (De Rooster et al., 2006)
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CAPITOLO
BIOMECCANICA DEL GINOCCHIO
Il ginocchio del cane è una complessa articolazione, la cui funzionalità e stabilità è resa possibile dallʼinterazione di legamenti, di grandi gruppi muscolari, di tessuti cartilaginei e di strutture ossee. Alcuni Autori ritengono che in questo sistema, il legamento crociato anteriore rivesta un ruolo di primo ordine (Butler, 1989).
Secondo Slocum et al. (1983), durante la fase di carico, si genera una grande forza compressiva tra il femore e il piatto tibiale.
Tale forza non si trasmette su superfici perpendicolari tra loro, ma su piani inclinati (il piatto tibiale sul quale si articola il femore è inclinato caudalmente).
Il carico ponderale tende quindi a far avanzare cranialmente la tibia. In un ginocchio stabile, questa forza viene compensata passivamente dal LCA e attivamente dai gruppi muscolari.
Lʼintensità di questa forza dipende da due fattori primari: il peso corporeo e lʼinclinazione del piatto tibiale (Griffon, 2010).
Sono stati condotti studi che hanno dimostrato come un’incompetenza del LCA, porti a un avanzamento della tibia nella fase di c arico ponderale e come non siano sufficienti le masse muscolari dellʼarto pelvico ad evitare questo avanzamento (Fetting et al., 2003).
Al legamento crociato posteriore è stato invece attribuito il ruolo di impedire una sublussazione caudale della tibia.
La letteratura è concorde nellʼattribuire al LCA la funzione principale di impedire la sub lussazione craniale della tibia e di limitare lʼintra rotazione della tibia sul femore (Shahar et al., 2006).
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EZIOPATOGENESI DELLA ROTTURA LCA
In Medicina Veterinaria, l’incompetenza del legamento crociato anteriore (LCA) è una delle patologie di più frequente riscontro nella pratica clinica (Griffon, 2010). Un deficit legamentoso aumenta l’instabilità articolare; questo porta a uno stato infiammatorio che a sua volta evoca fenomeni degenerativi e artrosici. Tutti questi fattori possono portare ad una grave limitazione dellʼattività motoria del soggetto.
Ad oggi, la rottura del legamento crociato anteriore viene considerata una patologia multifattoriale, (Innes et al., 2000) le cui cause sono:
• genetiche;
• malformazioni dell’arto posteriore;
• inclinazione del piatto tibiale;
• stile di vita sedentario;
• peso corporeo;
• mancata armonia nello sviluppo muscolare dell’arto posteriore;
• artrite linfocitica plasmocitaria.
Esiste una componente genetica, studiata da Wilke et al. (2006), che nella razza Terranova ha dimostrato l’esistenza di un genotipo associato alla rottura del LCA. Non è ben chiaro se l’aspetto genetico influenzi direttamente il legamento stesso oppure se ne guidi i fattori conformazionali. Sviluppi non corretti dell’apparato scheletrico dell’arto pelvico sono direttamente correlati a un aumento dell’incidenza di lesioni al LCA. Il ginocchio varo, al quale spesso sono associate altre patologie come la displasia dell’anca e l’intra rotazione tibiale, aumentano il grado di stress del crociato anteriore. Alla stessa maniera, anche l’intra rotazione tibiale aumenta lo stress legamentoso.
15 CAPITOLO 3
Ciò è dovuto al fatto che il quadricipite femorale, durante la sua contrazione, non è più in asse con la tibia, costringendola a un’intra rotazione forzata, con conseguente sofferenza del legamento crociato. Questa situazione è direttamente correlata con il grado di lussazione rotulea. L’inclinazione del piatto tibiale, è direttamente proporzionale alla forza di avanzamento tibiale; pertanto più è inclinato, più stress riceve il LCA. In letteratura è stata dimostrata l’associazione tra la rottura del crociato anteriore e un piatto tibiale molto inclinato, ma non il contrario. È stato invece sottolineato come un piatto tibiale molto inclinato, aumenta l’incidenza di rotture bilaterali del LCA.
Lo squilibrio muscolare (gastrocnemio e quadricipite femorale), con la preponderanza di un gruppo muscolare su di un
altro, può andare a modificare quelle che sono le intime forze in gioco a livello articolare, aumentando il carico sul comparto legamentoso.
Questo fattore, assieme a uno squilibrio vascolare locale e alla presenza di microtraumi, sono stati proposti come possibili fattori d’indebolimento dell’ultrastruttura legamentosa, che può sfociare in un suo deficit. Una degenerazione del legamento può anche essere conseguenza di una artrite linfocitica plasmocitaria, a livello intrarticolare. La reazione autoimmune può portare ad una alterazione ultra strutturale delle fibre collagene che compongono il LCA. Inoltre, non bisogna sottovalutare lo stato di nutrizione, BCS (Body Condition Score) del soggetto. Un incremento del peso corporeo, aumenta la forza con la quale il femore preme sulla tibia.
Questa, avanzando, accresce il carico a cui è sottoposto il crociato (Hayashi et al., 2003). Infine, il legamento crociato anteriore potrebbe essere lesionato da un trauma diretto, come un’intra rotazione della tibia ad arto flesso, situazione frequente nei cani sportivi o da caccia.
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CAPITOLO
TERAPIA IN OCCIDENTE
La rottura del LCA richiede generalmente un intervento chirurgico teso a stabilizzare il ginocchio e a contrastare la sub lussazione craniale della tibia. Nei cani di piccola taglia e nei gatti può essere accettabile anche un trattamento conservativo, ma anche in questi animali, se in sovrappeso, è necessaria la chirurgia
I trattamenti chirurgici si distinguono in due categorie, quelli che mirano alla ricostruzione del legamento con tecniche intra o extra capsulari e quelli biomeccanici che vanno a stabilizzare il ginocchio, pur in assenza del LCA, modificandone la distribuzione delle forze, come il TPLO e il TTA (Rayward et al., 2004).
4.1 TRATTAMENTO CONSERVATIVO
L’approccio conservativo, al fine di ridurre il dolore articolare, prevede rigoroso confinamento dell’animale, associato a cicli di terapia con FANS. La terapia conservativa può dare risultati accettabili in cani di peso corporeo inferiore ai 15 kg; mentre in pazienti di peso superiore, si è osservato un miglioramento clinico in appena il 20 % dei soggetti (Jandi, Schulman, 2007).
4.2 TRATTAMENTO CHIRURGICO
Nel corso degli anni sono state descritte diverse modalità di trattamento per stabilizzare l'articolazione del ginocchio, in seguito a rottura del legamento crociato anteriore. Tuttavia, ad oggi, le tecniche chirurgiche maggiormente utilizzate sono la TTA (tibial tuberosity advancement) e la TPLO (tibial plateau leveling osteotomy); limitando il trattamento
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chirurgico con metodiche extracapsulari, ai pazienti di piccola taglia, nei casi in cui non rientrino nei criteri di selezione di TTA e TPLO. Queste tecniche sono finalizzate a stabilizzare il ginocchio attraverso osteotomie in grado di modificarne la struttura, annullando la funzione stabilizzatrice del legamento crociato craniale che a questo punto non viene più ricostruito. Con la TPLO viene eseguito un taglio nella parte superiore della tibia (plateau tibiale), poi il plateau tibiale viene ruotato per cambiare l'angolo e viene fissata una piastra metallica per mantenere l'osso in posizione. Nel corso di diversi mesi, l'osso guarisce nella sua nuova posizione. Un parziale miglioramento può essere visto in pochi giorni, tuttavia, per il pieno recupero occorrono diversi mesi e un periodo di permanenza in gabbia è essenziale. Un più recente metodo chirurgico è chiamato TTA e, come la TPLO, permette al ginocchio di funzionare senza un legamento crociato. Con la TTA, attraverso un taglio lineare, si mobilita la tuberosità tibiale in modo da far avanzare cranialmente il tendine tibio rotuleo fino a creare un angolo di 90° con il piatto tibiale. In questo modo, le forze del ginocchio che presupponiamo essere parallele al tendine stesso, scaricano perpendicolarmente al piatto tibiale, senza generare scivolamento anteriore della tibia e quindi instabilità. La nuova posizione della tuberosità tibiale viene mantenuta da uno spessore (cage) e bloccata da una placca con viti e forchetta.
Nella procedura chirurgica tradizionale detta “intervento extracapsulare”, il legamento danneggiato viene rimosso e un filo robusto va a sostituire la funzione del legamento stesso.
Questa è una procedura relativamente rapida e semplice che può avere successo soprattutto in cani di media e piccola taglia. Il successo a lungo termine non è eccellente.
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CAPITOLO 5
OTTICHE MEDICHE A CONFRONTO
Mentre la Medicina Occidentale (MO) si addentra nel particolare della parte colpita e può eventualmente riconoscere concause organiche di origine costituzionale responsabili della debolezza dell’articolazione, la Medicina Tradizionale Cinese (MTC), medicina olistica, va oltre, e interpreta il problema articolare del ginocchio come l’aspetto probabilmente più eclatante, la “fronda”, di un’alterazione energetica globale coinvolgente Meridiani Principali e Secondari, Sangue, Energia e Liquidi; per cui ricerca sempre altri sintomi e segni extra articolari, sia organici che psichici, che nel loro complesso possano spiegare quale “radice” sia chiamata in causa nel determinismo di quella patologia. La Medicina Occidentale (MO) limitandosi al danno funzionale articolare, non indaga il lato psichico più di tanto; ansia, depressione, rabbia, frustrazione, sono viste solo come conseguenza nel tempo di un
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(L’albero della vita. Gustav Klimt, 1905-1909)
disagio cronico al quale non si riesce a trovare una soluzione (Cracolici F. e De Maria A., 2006). Nella MTC l’alterazione psichica è sempre presente, sin dall’inizio, in quanto la psiche è parte integrante dell’organo e quindi, inevitabilmente coinvolta in tutte le modificazioni energetiche che lo possono riguardare. Non solo, ma la MTC considera come possibile causa di una sintomatologia dolorosa del ginocchio, un’alterazione riguardante i “cinque sentimenti e le sette passioni”; le emozioni quando sono in eccesso e perdurano nel tempo, portano a un esaurimento del Qi del rispettivo organo: angoscia e paura esauriscono il Rene; collera frustrazioni e ansie esauriscono il Fegato; le preoccupazioni esauriscono la Milza; come logica conseguenza, questa alterazione energetica, coinvolgendo tutto l’organismo, va anche ad interessare le ginocchia; in questi casi la terapia sarà mirata , non tanto al trattamento dell’articolazione in sé, ma al riequilibrio dei sentimenti alterati (Cracolici F. e De Maria A., 2006).Altro punto importante di differenziazione tra le due ottiche mediche è “l’alimentazione”.
La MO tende a dare consigli di tipo restrittivo, solo nel caso che il paziente sia in soprappeso e quindi, vi sia un carico eccessivo sulle ginocchia; la MTC invece, vede le indicazioni alimentari come il naturale completamento di tutte quelle misure che debbono essere attivate per far sì che l’organismo riceva tutte le energie necessarie al proprio mantenimento; nel caso della gonartrosi, l’alimentazione sarà indirizzata a quei cibi che tonificano il Rene, il Riscaldatore medio (Milza e Stomaco) e il Fegato (Baccetti S., Baldesi M., 2007).
La MTC offre un trattamento globale che, assieme ai punti locali sul ginocchio, va a tonificare gli organi coinvolti nello sviluppo della malattia (Baccetti S., Baldesi M., 2007).
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CAPITOLO
IL GINOCCHIO IN ORIENTE
Sowen cap. 69 "… se vi è carenza di energia Acqua (inverno) nell'uomo, all'interno del suo corpo sono i Reni a essere colpiti; all'esterno sono le ginocchia, le ossa e la colonna vertebrale".
Le ginocchia sono definite: le “Colonne del Rene”. Esse costituiscono infatti, una robusta articolazione con funzione di sostegno. Il loro ruolo statico e dinamico interagisce con molti differenti fattori: anatomici e conformazionali.
Quando le ginocchia sono forti e salde significa che il Rene è in buona salute. Il Rene ha il dominio delle ossa e quindi, delle ginocchia; una patologia del ginocchio deve sempre fare pensare a un problema di Rene; classicamente, un deficit di Jing renale provoca un progressivo difetto di nutrizione ad ossa e midolli; ne consegue debolezza di gambe e ginocchia. Questo disordine è aggravato dallo sforzo, migliora con il riposo e va incontro a frequenti riacutizzazioni, come accade per lo più in pazienti anziani in caso di deficit costituzionali o acquisiti, e in particolare dopo malattie prolungate. Una carenza di Rene Yin si evidenzierà soprattutto con una prevalenza dello Yang, perdita di materia Yin (assottigliamento delle cartilagini) e quindi prevalenza dei fenomeni infiammatori con sviluppo di calore a livello locale e risalita dello Yang con associate insonnia, tinnito (acufene), bocca e gola secca, lingua rossa, polso fine rapido e superficiale, vampate di calore al volto; una carenza di Rene Yang porterà ad un ristagno e accumulo dello Yin, il quale si associerà a senso di freddo e debolezza alle ginocchia e alle estremità in genere, lingua pallida e ad un dolore più cupo e profondo. Calo della libido.
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Il Fegato può essere coinvolto quando il dolore al ginocchio artrosico proviene dalle strutture legamentose, vi è un’ipermobilità dell’articolazione con senso di instabilità e i tendini appaiono fragili. Questo perchè il Fegato governa i tendini e il loro trofismo dipende dal Sangue del Fegato. Se c'è un deficit di Fegato Yin, la debolezza nelle gambe e nelle ginocchia è accompagnata da rigidità lombo sacrale, crampi, unghie fragili, insonnia, eccessiva irritabilità, cefalea, vertigini, palpitazioni e altri sintomi relativi all’ascesa dello Yang non più trattenuto dallo Yin. Se c'è stasi di Qi di Fegato, alla gonalgia si associa un carattere teso e irritabile, dolori ai fianchi e al bacino; la stazione quadrupedale è difficoltosa, l' addome è disteso. Nella maggioranza dei casi, la gonartrosi corrisponde a una Sindrome Bi da freddo/umidità con sottostante quadro di vuoto, a carico del sistema Rene/Fegato. Infine, altro organo coinvolto nella patologia cronica del ginocchio è la Milza; la sua funzione è di trasformare e trasportare l'essenza alimentare per crescere e nutrire muscoli e carne; come è scritto al capitolo 29 del Sowen:
"… gli arti ricevono il Qi dallo stomaco, non direttamente, ma attraverso la Milza e solo allora possono ricevere il nutrimento; ora, se la Milza è malata, non possono circolare fluidi dallo stomaco e gli arti non sono capaci di ricevere l' energia dei liquidi e dei grani; la loro energia diventa progressivamente più debole; tendini, ossa, muscoli e carne rimangono tutti senza energia e perdono vitalità e divengono inutili...". In questo caso, la patologia delle ginocchia fa parte di un più ampio quadro caratterizzato, oltre che dalla bilateralità dell’artrosi, da deficit di forza ai quattro arti, astenia generale, tendenze ossessive, senso di pesantezza del corpo, diarrea, disappetenza, lingua gonfia e con impronte dentali.
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La Milza è anche il mantenimento della forma e quindi, tutte le deformazioni dei piatti articolari, l’osteofitosi, le cisti di Baker, le tumefazioni periarticolari, sono conseguenza di un suo deficit.
La patologia cronica del ginocchio può inoltre far parte di un più ampio quadro di sregolazione del metabolismo dei liquidi, specie per quanto riguarda la quota Yé; in questo caso, la patogenesi va cercata negli organi coinvolti nel metabolismo dei fluidi, ossia Milza, Rene e Polmone.
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CAPITOLO
BI SINDROME
La Bi Sindrome o Sindrome Ostruttiva Dolorosa definisce il dolore, l'infiammazione e l'intorpidimento di tendini, muscoli e articolazioni. Questi sintomi sono dati dall'invasione di fattori patogeni esterni quali: umidità, vento e freddo. Bi significa blocco, ostruzione, cioè un’interruzione nella circolazione del Qi e del S angue nei Meridiani, dovuta all’invasione di fattori patogeni esterni. Questa ostruzione determina dolore, infiammazione, irrigidime nto, intorpidimento tendineo, muscolare e articolare, rossore, gonfiore, senso di bruciore o dolore alle articolazioni, con limitazione funzionale dei movimenti.
L'invasione dei fattori climatici patogeni è causata da un precedente vuoto di Qi e Xue, da una debolezza dell’energia difensiva (Wei Qi) e nutritizia (Ying Qi) e, essendo lo spazio tra pelle e muscoli aperto, si permette al vento, al freddo e all’umidità di riempire questo vuoto.
Il Qi viene ostacolato e, non circolando, ristagna insieme allo Xue; entrambi si congelano e con il tempo insorge la Sindrome Ostruttiva Dolorosa. Quando la forza del Qi contrasta efficacemente la violenza dei fattori patogeni esterni, possiamo restare esposti anche a lungo questi ultimi, senza contrarre la sindrome; se invece la forza del Qi è temporaneamente inferiore alla potenza dei fattori patogeni, allora si sviluppa la sindrome. La Sindrome Ostruttiva Dolorosa, oltre che essere causata dall'esposizione ad agenti atmosferici avversi, può avere origine dal contatto con altri fattori sfavorevoli quali: giacere su superfici umide, camminare nell'acqua, vivere in un ambiente molto umido, freddo, etc. Altri fattori favorenti la sindrome possono essere: l'intensità dell'attività lavorativa, lo sforzo eccessivo, il movimento ripetuto continuamente.
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Solitamente, la Bi Sindrome è una situazione di pieno, esterna, nel fenomeno acuto, mentre diventa una condizione di vuoto nella fase cronica. L'aggressione dei fattori patogeni esterni può limitarsi alla superficie corporea e interessare unicamente l'apparato muscolo scheletrico oppure spingersi in profondità e coinvolgere gli Zang Fu, causando la cronicizzazione della patologia. L'eziologia della Bi Sindrome solitamente dipende da tre fattori patogeni esterni: vento, freddo e umidità; in alcuni casi, la presenza di calore interno da deficit di Yin, può dare un quadro clinico che presenta sintomi di calore, anche nella parte esterna dell'organismo. Ciascuno dei tre fattori climatici, inoltre, può evolvere e cronicizzarsi in disturbi caratterizzati da sintomi di calore.
In relazione alla classificazione si distinguono cinque tipi di SOD:
A. BI SINDROME DA VENTO O MIGRANTE
B. BI SINDROME DA UMIDITÀ O FISSA
C. BI SINDROME DA FREDDO O ALGICA
D. BI SINDROME DA CALORE
E. SINDROME OSTRUTTIVA DOLOROSA DELLE OSSA
Per quanto riguarda il trattamento, questo può essere suddiviso in due grandi categorie:
1. EZIOLOGICO o generale
2. SINTOMATICO o locale, con punti distali e punti locali
A. BI SINDROME DA VENTO O MIGRANTE (XING BI)
Il vento è definito l'elemento più dannoso, quasi sempre associato agli altri elementi sopracitati. Molti Autori definiscono il vento come semplicemente una variazione delle condizioni atmosferiche, più che il vento vero e proprio. Il corpo è più sensibile all'invasione del vento,
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quando le condizioni atmosferiche non sono tipiche di quella stagione, sia quando fa freddo, ma anche quando fa caldo, fuori stagione.
Può essere un vento esterno che attacca gli strati più superficiali del corpo e si combina facilmente con altri fattori patogeni (freddo, calore, umidità), facendoli penetrare all'interno, oppure un vento interno, derivante da disarmonie del Fegato.
SINTOMATOLOGIA:
• indolenzimento
• comparsa improvvisa
• dolori articolari migranti con impedimento funzionale
• insofferenza per il vento
• a volte brividi e febbre leggera
• colpiti soprattutto arti superiori, collo e nuca
• frequente in primavera
• ostruzione nasale, gonfiore viso, patologie apparato respiratorio/pelle
• lingua: induito bianco e sottile
• polso: superficiale, teso
In Medicina Occidentale, questa sindrome corrisponde alle patologie reumatiche con dolori migranti, limitazione funzionale ed evoluzione a poussée, ma anche alle prime fasi di una normale sindrome da raffreddamento.
TRATTAMENTO EZIOLOGICO:
la terapia consiste nell'espellere il vento, regolare la Wei Qi e la Ying Qi.
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PUNTI PER ESPELLERE IL VENTO:
GB 20 (Feng chi, stagno del vento)
GV 16 (Feng fu, palazzo del vento)
GV 14 (Da zhuì, grande vertebra)
BL 17 (Gè shù, punto shu del dorso del diaframma)
BL 18 (Gàn shu, punto shu del dorso del fegato)
TH 6 (Zhì gou, diramazione del canale di scolo)
GB 39 (Xuàn zhong, campana pendente)
B. BI SINDROME DA FREDDO (TONG BI)
Il freddo determina la stagnazione di Xue con la comparsa di dolori intensi e fissi agli arti, perchè contrae e blocca.
La sintomatologia si caratterizza per la violenza del dolore che colpisce gli arti, le articolazioni e i muscoli tipo “a coltellata”.
Il dolore è migliorato dal calore e peggiorato dal freddo. Se il dolore non è intenso, non è dovuto a una Sindrome Bi da freddo.
SINTOMATOLOGIA:
• prevale in inverno primavera
• forti artralgie a localizzazione fissa, in genere monolaterale
• dolore migliorato dal calore e peggiorato dall'esposizione al freddo
• limitazione funzionale della parte colpita
• lingua con induito bianco
• polso superficiale, teso, rallentato
In Medicina Occidentale, questa sindrome trova una corrispondenza con le patologie di tipo artrosico, ad evoluzione lenta, e con le discopatie, caratterizzate da insorgenza brusca e dolori lancinanti lungo la loro localizzazione.
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Tutti i dolori articolari, ben localizzati e privi di una componente flogistica ed edematosa, possono rientrare in questa sindrome comprendente molte affezioni muscolo scheletriche suscettibili di buona guarigione tramite Agopuntura.
TRATTAMENTO EZIOLOGICO:
• disperdere il freddo
• tonificare il Qi, lo Xue e lo Yang
PUNTI PER ESPELLERE IL FREDDO:
i seguenti punti rinforzano il Qi, lo Yang e muovono il Sangue, combattendo in tal modo il freddo.
È indicata la Moxa.
ST 36 (Zù san lì, tre miglia del piede)
CV 4 (Guan yuan, barriera dello yuan qi)
CV 6 (Qi hài, mare del qi)
BL 23 (Shèn shu, punto shu del dorso dei reni)
BL 10 (Tian zhu, colonna celeste)
SI 3 (Hòu xi, ruscello posteriore)
SI 6 (Yang lao, nutrire l'anziano)
Alcuni Autori (Quirico, 1998) trattano le Sindromi Bi da freddo nel seguente modo: CV 4, CV 6, ST 36, GV 14, rinforzando Qi e Sangue (indicata la Moxa). Nello specifico di quelle localizzate al ginocchio, altri (Cracolici F. e De Maria A., 2006) consigliano di effettuare un trattamento globale che, assieme a dei punti locali, vada a tonificare gli organi coinvolti nello sviluppo della malattia.
Si agisce quindi sui punti Shu del Dorso di Rene (BL 23), Milza (BL 20) e Fegato (BL 18) con la moxa, mentre con gli aghi si lavora sui meridiani
28
di Rene, Milza e Fegato, trattando i loro punti Yong e Yun o i loro punti di tonificazione KID 7, SP 2, LIV 8
Utile anche SP 6 (punto di riunione dei 3 meridiani Yin del basso), SP 10 e BL 17 (tonificano il Sangue). Oppure in base alla localizzazione del dolore (Cracolici F. e De Maria A., 2006).
C. BI SINDROME DA UMIDITÀ (ZUO BI)
Il fattore patogeno è l'umidità, Shi, che è un perverso, Yin, di natura torbida, collosa e stagnante. Rallenta la circolazione del Qi e del Sangue e appare una sensazione di pesantezza e inturgidimento.
SINTOMATOLOGIA:
• dolori muscolari e articolari relativamente fissi, localizzati preferenzialmente nella regione inferiore del corpo
• sensazione di pesantezza, mentre i muscoli sono irrigiditi e la zona affetta è sede di edema
• limitazione dei movimenti
• dolore attenuato dalla pressione e dal calore, peggiora con il tempo umido
• dolori cronici e sordi ad arti e articolazioni
• testa pesante e cefalea
• lingua con induito bianco e umido
• polso scivoloso, a volte lento (freddo) o rapido (calore)
L'umidità è generata da un deficit della Milza che provoca l'incompleta separazione del chiaro e del torbido con formazione di umidità interna.
Se l'umidità esterna o l'umidità calore attaccano il corpo con un sottostante deficit di Milza, la funzionalità di questo Zang sarà
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rapidamente compromessa. In Medicina Occidentale, la sintomatologia è sovrapponibile a quella delle forme artrosiche a localizzazione fissa e con facilità alla cronicizzazione, caratterizzate da dolori o indolenzimento con sensazione di pesantezza delle membra e impedimento motorio.
Si differenzia dal Bi da freddo per le caratteristiche meno lancinanti dell'algia, per il senso di intorpidimento e di appesantimento, l'edema dei tessuti e il gonfiore articolare.
TRATTAMENTO EZIOLOGICO:
• tonificare Milza e Stomaco
• risolvere l'umidità facendo circolare il Qi
PUNTI PER ESPELLERE L’UMIDITÀ:
SP 6 (San yin jiao, incrocio dei tre yin)
SP 9 (yin ling quàn, sorgente della collina degli yin)
GB 34 (Yang ling quan, fontana della collina dello yang)
ST 40 (Feng long, grossa protuberanza)
BL 20 (Pì shu, punto shu del dorso della milza)
CV 12 (Zhong wan, centro dell'epigastrio)
D. BI SINDROME DA CALORE (RE BI)
Ha origine da una qualsiasi delle tre sindromi precedenti, nel momento in cui il fattore patogeno esterno si trasforma in calore all'interno o quando esiste un vuoto di base dello Yin.
In tal caso, dovranno essere identificati e successivamente trattati gli Zang Fu alla base del deficit.
Ad esempio, il vuoto di Yin di Rene, tipico della sindrome climaterica, può favorire l'insorgenza di tali patologie nel periodo della menopausa, spesso caratterizzata da artralgie.
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SINTOMATOLOGIA:
• intenso dolore dell'articolazione, principalmente alla pressione, con segni di flogosi: rossore, calore e gonfiore, migliora con applicazioni fredde
• dolore che si attenua di giorno e cresce di notte
• limitazione funzionale
• nella forma acuta può essere presente febbre che non diminuisce con la sudorazione perchè è causata da umidità calore, in questa sindrome l'umidità è il fattore primario e il calore secondario
• polso scivoloso e rapido, a volte rapido e forte
• lingua con induito giallo, secco (vuoto di Yin) e appiccicoso (umidità)
In Medicina Occidentale, la sindrome da calore corrisponde al reumatismo articolare acuto, a poussée dell'artrite reumatoide, a tutti i quadri reumatologici con importante componente flogistica , tra cui la gotta acuta e altre artropatie con eziologia dismetabolica o autoimmune.
TRATTAMENTO EZIOLOGICO:
• purificare il calore
• promuovere la produzione di liquidi
PUNTI PER ESPELLERE IL CALORE:
GV 14 (Da zhuì, grande vertebra)
LI 4 (Hè gu, valle chiusa)
LI 11 (Qu chì, lago sulla curva)
LI 15 (Jian yù, osso della spalla)
ST 43 (Xiàn gu, valle che affonda)
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E. SINDROME OSTRUTTIVA DOLOROSA DELLE OSSA
Questa sindrome si manifesta solo nei casi cronici e ha origine da una qualsiasi delle quattro precedentemente elencate. L'ostruzione persistente delle articolazioni provoca la ritenzione di liquidi nel corpo dove si trasformano in Flegma, ostruendo ulteriormente le articolazioni e i Meridiani. Ciò determina ipotrofia muscolare, gonfiore e deformazione delle ossa. Colorito violaceo della zona periarticolare. Il dolore è violento e fisso, con impossibilità alla flessione estensione. A questo livello la malattia non si limita a colpire solo i muscoli, le articolazioni e i Meridiani, ma può raggiungere in profondità gli Zang Fu.
Un fattore importante nello sviluppo di questa sindrome è il vuoto di Fegato e Reni che aggrava la stasi di Qi e Sangue ed il nutrimento articolare.
Il Sangue del Fegato nutre i tendini e quando quest'organo è in vuoto, i tendini non sono più nutriti; ciò causa dolore e rigidità articolari.
I Reni nutrono le ossa e, quando sono in vuoto, l'iponutrizione causa accumulo di Flegma e si manifesta con gonfiore delle articolazioni.
L'ostruzione della circolazione di Qi, Sangue e Liquidi corporei causata dal Flegma, può dar origine a una stasi di Sangue che ostacola ancora di più la circolazione corretta nei Meridiani e causa altro dolore.
Spesso la stasi di Sangue è un fattore patogeno. Per esempio, se freddo e umidità invadono più volte una regione del corpo, provocano una stasi di Sangue cronica in quella zona. Come effetto, il dolore diventa più o meno costante e intenso. Inoltre, si ha una rigidità della parte interessata, imputabile al Sangue che ristagna, non nutre e umidifica i tendini.
Un'ulteriore classificazione della Bi Sindrome si basa sulla scuola dei 5 movimenti; forse il modo di vedere la Bi Sindrome più antico e rappresenta una lettura alla lettera del capitolo 43 del Suwen.
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Secondo questa visione, la penetrazione di un'energia esterna implica l'alterazione di uno dei 5 movimenti, alterazione facilmente evidenziabile attraverso la lesione di una o più corrispondenze del movimento stesso. I 5 movimenti regolano le relazioni tra macrocosmo e microcosmo, il macrocosmo ha il ruolo di sincronizzatore, in modo tale che tutti i microcosmi compiano lo stesso movimento nello stesso periodo. L'origine di una patologia esterna può risiedere sia nell'uomo che nel cosmo. Quando l'origine è nell'uomo, è causata dal fatto che uno dei suoi movimenti è in vuoto o in pieno e non può rispondere ai movimenti del cosmo, ai tronchi celesti e ai rami terrestri che sono normali. Quando l'origine è nel cosmo, i 5 movimenti dell'uomo sono normali ma l'energia del cosmo è anormale presentandosi in anticipo, in ritardo o in modo esagerato.
Se c'è una piccola perturbazione e l'uomo è in perfetto equilibrio energetico, non ci sarà patologia apparente, se invece c'è una forte perturbazione, l'uomo subisce una malattia, acuta se ben equilibrato, cronica se non è equilibrato. Secondo questa scuola, il Bi è una malattia sì legata a energie perverse esterne, ma queste non hanno una localizzazione fissa, bensì diffusa e determinata dalla perturbazione di uno dei 5 movimenti. Quando l'azione delle energie prevaricanti provoca un risentimento leggero a carico di uno dei 5 movimenti, si avrà una ripercussione sulle corrispondenze del movimento interessato. Ciò permetterà di distinguere un:
• Bi della pelle
• Bi della carne
• Bi dei muscoli
• Bi delle ossa
• Bi dei vasi
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Quando l'azione è molto più massiva e grave , si avrà una diffusione in profondità della malattia con interessamento viscerale e rispettivo:
• Bi del Polmone
• Bi della Milza
• Bi del Fegato
• Bi del Rene
• Bi del Cuore
La diagnosi si basa sull'individuazione dell'energia prevaricante e sull'interessamento di una o più corrispondenze all'interno del movimento energetico in causa.
I movimenti che più spesso sono colpiti sono: Acqua (ossa), Legno (tendini) e Terra (muscoli e sinovia) (Nguyen V.N., et al., 1984).
La terapia è indirizzata al riequilibrio del movimento perturbato e alla cancellazione dell'energia in causa con l'energia dominante nel Ciclo Ko.
Il Suwen dunque classifica la sindrome in base al tessuto colpito e individua il tessuto secondo il sintomo più evidente:
• stasi di sangue nella sindrome dei vasi
• rigidità nella sindrome dei tendini
• debolezza nella sindrome dei muscoli
• deformazione delle ossa nella sindrome delle ossa
• percezione del freddo nella sindrome della pelle
Il Suwen differenzia anche il gradiente di gravità della sindrome:
“quando la Sindrome Ostruttiva Dolorosa attacca gli organi interni causa la morte, quando è localizzata alle ossa o ai tendini diventa
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cronica, quando si insedia nei muscoli o nella pelle è facile da debellare”.
Per riassumere, si può dire che quando si ha di fronte un malato che si presenta per un fattore reumatico, la prima cosa che bisogna sapere è se questa sintomatologia è localizzata a livello delle ossa, dei tendini, dei legamenti oppure della carne.
In base a questo dobbiamo attribuire questo dolore ad un risentimento rispettivamente del movimento Acqua, Fegato o del movimento Terra e tale conferma ci deve essere rafforzata dalla turba di una o più corrispondenze di tale movimento.
Bisogna infine comprendere a quale energia patogena è legato il dolore, se freddo, vento o umidità.
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TERAPIA IN AGOPUNTURA
La finalità del trattamento è quella di espellere i fattori patogeni che hanno invaso i Meridiani ed eliminare la stasi di Sangue e di Q i. Primariamente il trattamento è volto a curare il Meridiano e solo secondariamente coinvolge gli Organi. Soltanto la terapia della sindrome cronica prevede il trattamento degli Organi interni.
Come regola generale, poiché tutti i fattori patogeni sono contemporaneamente presenti, la terapia deve necessariamente:
• espellere il vento, eliminare l'umidità disperdere il freddo Possiamo dividere il trattamento in due grandi categorie:
1. EZIOLOGICO o generale
2. SINTOMATICO o locale, con punti distali e punti locali
Nel trattamento eziologico, come ho già descritto precedentemente, se è una Sindrome Bi da vento bisogna cancellare il vento e tonificare il Sangue. Secondo lo Yi Zong Bi Du per trattare la Sindrome Ostruttiva Dolorosa da vento, si deve espellere per primo il vento, poi disperdere il freddo, eliminare l'umidità e nutrire il Sangue. Per eliminare il vento bisogna trattare il Sangue, se il Sangue è armonizzato, il vento è espulso.
I punti maggiormente utilizzati sono: GB 20, GV 16, GV 14, BL 17, BL
18, TH 6, GB 39.
Nella Sindrome Ostruttiva Dolorosa da freddo si deve eliminare il freddo, poi il vento, seccare l'umidità e tonificare il fuoco. Se il calore si muove, il freddo scompare e la circolazione migliorata fa scomparire il dolore.
I punti maggiormente utilizzati sono: ST 36, CV 4, CV 6, BL 23, BL 10,
6.
,
36 CAPITOLO 8
SI 3
SI
Nella Sindrome Ostruttiva Dolorosa da umidità si deve seccare l'umidità, eliminare il vento, disperdere il freddo e tonificare la M ilza.
Se la Terra è forte l'umidità scompare, se il Qi è forte non c'è intorpidimento.
I punti maggiormente utilizzati sono: SP 6, SP 9, GB 34, ST 40, BL 20, CV 12.
Tutto questo per dire che si devono eliminare tutti e tre i fattori patogeni esterni e solo dopo è necessario trattare anche gli organi interni. Quindi, se c'è vento trattare il Sangue, se c'è freddo tonificare il fuoco, se c'è umidità rafforzare la Milza.
La terapia della Sindrome Ostruttiva Dolorosa Cronica necessita di un approccio globale. Oltre ad eliminare i fattori patogeni, è basilare nutrire il Sangue, il Fegato e far circolare il Sangue.
Il trattamento si basa sulla scelta dei punti appartenenti a 5 gruppi:
• punti in base alla sindrome (vedi sopra)
• punti generali (punti scelti in base alla sindrome):
BL 17, tonifica il Sangue ed espelle il vento VG 14, tonifica lo Yang
BL 23, tonifica lo Yang
BL 20, tonifica la Milza
• punti locali (in base alla zona): collo: BL 10, GB 20 spalla: LI 15, TH 14 gomito: LI 11, TH 10, SI 8 carpo: TH 4, LI 5, SI 5, SI 4, PC 7 dita anteriori: TH3, LI 3, BAXIE zona lombare: BL 23, BL 24, BL 25, BL 26, GV 3 bacino: BL 27, BL 28, BL 32
37
anca: GB 29, GB 30 ginocchio: XIYAN, ST 35, ST 36, SP 9, SP 10, LIV 7, LIV 8, KID 10, GB 34, BL 40 garretto: SP 5, GB 40, ST 41, BL 60
dita posteriori: BAFENG, SP 3
A questo gruppo appartengono anche i punti Ah-Shi (punti dolenti), nella maggior parte dei casi coincidono con i punti classici, ma se si rilevano altri punti dolenti alla pressione, si trattano anche questi seppur fuori Meridiano.
• punti adiacenti: collo: GB 21, GV 14, BL 11 spalla: SI 9, SI 15, TH 13, TH 15, GB 21, LI 14 gomito: LI 13, LI 14 carpo: TH 5, LU 7 dita anteriori: TH 5 zona lombare: no punti adiacenti bacino: BL 23 anca: GB 31 ginocchio: SP 10, ST 34 garretto: KID 7, GB 34, ST 36 dita posteriori: SP 4, SP 9, ST 41, GB 34
• punti distali: sono punti al di sotto dei gomiti e delle ginocchia che trattano problemi localizzati nelle parti più distali dell'arto. Questi punti aprono il Meridiano, eliminano la stasi del Qi e dei fattori patogeni. Non è obbligatorio scegliere i punti distali dei Meridiani colpiti I principali punti distali in base ai Meridiani sono: Polmone: LU 7
Grosso Intestino: LI 4 Stomaco: ST 40
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Milza: SP 5
Cuore: HT 5
Piccolo Intestino: SI 3
Pericardio: PC 6
Triplice Riscaldatore: TH 5
Fegato: LIV 5
Vescicola Biliare: GB 41
Rene: KID 4
Vescica: BL 60
La scelta dei punti può essere decisa in base alla zona colpita: collo: GB39, SI 3, TH 5, TH 8, BL 60 spalla: TH 1, TH 5, LI 1, LI 4, LU 7, ST 38, BL 58 gomito: LI 1, LI 4, TH 5 carpo: ST 36, SP 5, GB 40 zona lombare: BL 40, BL 59, BL 60, BL 62 bacino: BL 40, BL 58 anca: GB 41, BL 62 ginocchio: SP 5, SI 5
39
CAPITOLO
LA SPERIMENTAZIONE CLINICA
9.1 SCOPI DELLA RICERCA
Lo scopo del presente lavoro è quello di verificare la validità dell'Agopuntura come metodo terapeutico conservativo nella gestione di un cane affetto da rottura del legamento crociato anteriore (LCA), laddove non si possa intervenire con la chirurgia, scelta terapeutica d’elezione. Inoltre si è cercato di dimostrare, se questo tipo di approccio possa sostituirsi completamente o solo parzialmente alle terapie conservative tradizionali che prevedono l’uso di farmaci, per quanto riguarda il controllo del dolore e del processo infiammatorio.
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9
9.2 CASO CLINICO: “BOZZOLO”
9.2.1 Esame clinico Occidentale
Anamnesi personale: Bozzolo, cane maschio, nato il 1 ottobre 2006, razza meticcio (incrocio tra una Labrador e un Terranova). Caratterialmente è molto socievole, aperto, giocherellone, attento, dominante con gli altri maschi. È cresciuto in una famiglia composta da una coppia con due figli maschi, ma attualmente i coniugi sono separati. Bozzolo vive durante il giorno con i figli della coppia; mentre passa la serata e i fine settimana con Silvia (“mamma”). Saltuariamente, vede anche Sandro (“babbo”), che per lavoro si è trasferito in un'altra città. Durante la sua vita ha avuto problemi di tipo gastroenterico, dermatologico, legati a un'intolleranza alimentare non identificata, risolta con un'alimentazione specifica che attualmente continua a seguire.
Si sospetta che la rottura parziale o totale del legamento crociato craniale del posteriore destro sia avvenuta nella primavera del 2011, ma al temp o non diagnosticata. Negli anni successivi ha presentato alcuni episodi di zoppia al posteriore destro, sempre controllati e superati con brevi cicli di antinfiammatorio non steroideo. Nell'estate del 2014, ha manifestato una dermatite pruriginosa e desquamativa, presentata al veterinario soltanto telefonicamente.
In visita, viene poi diagnosticata una DAP (dermatite allergica da pulci) che, dopo una serie di terapie antiparassitarie, antibiotiche e cortisoniche, si risolve.
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Anamnesi patologica: giunge alla mia osservazione nel Gennaio 2015, a causa di una zoppia di 4° grado localizzata al posteriore sinistro, con difficoltà a mantenere la stazione quadrupedale.
L'arto interessato si presentava caldo, tumefatto e dolente. Si rileva una positività alla prova del cassetto, al sit test e alla compressione tibiale.
Gli esami radiologici effettuati hanno poi confermato il sospetto clinico di rottura del legamento crociato craniale del ginocchio sinistro e documentato il quadro di artropatia degenerativa in corso.
Si scopre inoltre, una probabile pregressa rottura del legamento crociato destro. Il soggetto non è displasico, patologia che spesso è presente in questo tipo di cane. Non sono state eseguite altre indagini diagnostiche specifiche, come tac, risonanza e artroscopia. Ha seguito una terapia antinfiammatoria per 30 giorni, sospesa poi qualche giorno prima di iniziare le sedute di A gopuntura.
9.2.2 Schema clinico-diagnostico in MTC
(VALUTAZIONE SULLA 1° SEDUTA AVVENUTA IL 4 MARZO 2015)
NOME ANIMALE: Bozzolo.
SPECIE: Cane.
RAZZA: Meticcio, incrocio tra una Labrador e un Terranova. SESSO: Maschio, intero.
ETÀ: 9 anni (nato il 1 ottobre 2006).
A. ISPEZIONE
• ENERGIA MENTALE/SHEN
Il soggetto in esame ha un grande SHEN. È un cane molto allegro e socievole, ma allo stesso tempo è equilibrato e ubbidiente. Nonostante la patologia in corso, dimostra una grande disposizione all’essere trattato; seppur restando vigile, si fida del proprietario e
42
dell’agopuntore. Dopo l’applicazione degli aghi si addormenta.
Occhi: vitali e luminosi
Orecchie: attente e vigili.
Qualità dei movimenti: il corpo ha un buon tono muscolare e i movimenti sono piuttosto agili, nonostante la zoppia localizzata al ginocchio sinistro.
Eventuali turbe comportamentali: non presenti
• TINTA Addome/Ascelle/Muso/Orecchie/Sclera: sul pelo si rileva una lieve presenza di forfora.
• MORFOLOGIA
Esame della faccia (Fronte/Naso/Zigomi/Guance/Labbra): niente da rilevare.
Esame degli occhi (Palpebre/Commessure/Congiuntiva/Sclera/Iride/Pupilla): niente da rilevare.
Esame della lingua (Radice/Corpo/Margini/Punta/Morfologia generale): lingua pallida e leggermente gonfia.
Esame del naso: niente da rilevare.
Esame della bocca: niente da rilevare.
Esame dei denti: i denti sono bianchi come quelli di un cucciolo.
Esame degli arti: la parte mediale del ginocchio sinistro non sembra edematosa; buona tonicità muscolare di entrambi gli arti.
Esame delle unghie: niente da rilevare
Esame dei tessuti: niente da rilevare
Cute: il pelo è leggermente opaco, più ispido del solito e presenta un pò di forfora.
Mucose: rosee.
Eventuali essudati: non presenti.
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Tipologia del soggetto: prevalenza Terra (con alcune caratteristiche Legno).
B. AUSCULTAZIONE E OLFATTAZIONE
Voce: abbaia per salutare chi entra in casa e per comunicare i suoi bisogni.
Respiro: regolare
Vomito: non presente.
Singhiozzo: no.
Eruttazione: no.
Odore del corpo: leggermente dolciastro.
Bocca: niente da rilevare.
Naso: niente da rilevare.
Urine: niente da rilevare.
Feci: niente da rilevare.
Saliva: leggermente viscosa.
C. INTERROGATORIO
Luogo di origine: è nato in una famiglia di conoscenti.
Dietetica: alimentazione con dieta gastro intestinal (Royal Canin).
Comportamento psico-affettivo: è molto socievole, aperto, giocherellone, attento e soprattutto intelligente.
È irruento nei modi. Assume un umore e un comportamento più tranquillo quando è con Giulio; mentre diventa più vivace e agitato, quando è con Silvia (la madre di Giulio).
Nei confronti dei suoi simili, si dimostra aggressivo e dominante con i maschi; più tranquillo con le femmine.
Patologia (Stadio iniziale/Stadio evolutivo): il LCA sinistro è rotto da fine Gennaio 2015; il destro è rotto dal 2011, ma al tempo non è
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stato diagnosticato.
Freddo e calore: patologia da freddo/umidità.
Secrezioni: assenti.
Tronco e arti: zoppia di 1° grado localizzata al posteriore sinistro.
Feci (Diarrea/Costipazione): normali.
Urine (Aspetto/Quantità/Minzione): normali.
Alimentazione (Aumentata/Diminuita): normale
Torace e addome: niente da rilevare.
Sete (Aumentata/Diminuita/Temperatura dell’acqua): normale.
Orecchie (Udito): normale.
Apparato genitale: normale.
D. PALPAZIONE
Cute: leggermente seborroica.
Sfioramento: calore presente lungo il meridiano di Vescica, a livello di Shu del dorso di Diaframma, Fegato, Vescicola biliare, Milza, Stomaco e Rene
Compressione: dolorabilità della parte interessata (ginocchio sinistro) dal processo patologico.
Lesioni locali: lieve tumefazione del ginocchio sinistro.
E. PALPAZIONE DEI POLSI
Polso pieno a destra, a livello di barriera Milza/Stomaco
DIAGNOSI IN MTC
Bi Sindrome da freddo
9.2.3 Materiali e metodi
Si sono impiegati aghi bi metallici con diametro di 0,30 x 30 mm, 0,25 x
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30 mm, 0,25 x 13 mm, 0,20 x 15 mm, sterili, monouso.
La tecnica d'infissione è stata praticata senza mandrino. Dopo l'ottenimento del deqi, gli aghi sono stati mantenuti in sede 20 30 minuti senza ulteriori manipolazioni. La profondità d'infissione dell'ago è stata cercata, seguendo i canoni di riferimento del punto.
In alcune sedute è stata utilizzata la Moxa.
I punti di infissione non sono stati standardizzati e in ogni seduta si è cercato sempre di eseguire correttamente una valutazione energetica dell'animale, secondo i canoni della Medicina Tradizionale Cinese. Come ho già detto in precedenza, il freddo determina stagnazione del Sangue con la comparsa di dolori intensi e fissi agli arti perchè contrae e blocca. Il dolore è particolarmente violento, tipo “a coltellata”, è migliorato dal calore e peggiorato dal freddo.
Nella Sindrome Bi da freddo, secondo lo “Yi Zong Bi Du” si deve eliminare il freddo, poi il vento, seccare l’umidità e tonificare il calore. Se il calore si muove, il freddo scompare e la circolazione migliorata, fa scomparire il dolore. Quindi i punti che ho scelto servono principalmente a questo scopo, a disperdere il freddo, tonificare il Qi, il Sangue e lo Yang
9.2.4 Frequenza e durata dei trattamenti Sono state eseguite delle sedute settimanali dal 4 marzo al 7 aprile e quindicinali dal 7 aprile al 5 maggio. Dal 14 maggio al 26 mag gio sono state invece eseguite tre sedute ravvicinate, in seguito a un incidente avuto con un altro cane che ha comportato un aggravamento della sintomatologia. Dal 26 maggio al 1 luglio abbiamo ripreso con una cadenza ogni due settimane; mentre in agosto è stato eseguito un solo trattamento. Dal 2 settembre, sulla base della risposta del paziente, abbiamo deciso di mantenerci su una frequenza che prevede due trattamenti al mese. La durata di ogni seduta è di circa un'ora.
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Terapia agopunturale
SEDUTA
I SEDUTA 04/03/2015
PUNTI IMPIEGATI
GB 34 ST 36 ST 41 LIV 8 LU 5 BL 40 SP 9 GV 20
DESCRIZIONE DELLA SEDUTA
Il paziente accetta subito di buon grado l’inserimento degli aghi e dopo poco si abbandona alla seduta sdraiandosi su un lato.
47 9.2.5
SEDUTA
-
PUNTI IMPIEGATI
BL 17 BL 20 BL 21 CV 12 LIV 2 LIV 4 LIV 13 SP 10 ST 36 ST 38 ST 39
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II SEDUTA
10/03/2015
DESCRIZIONE DELLA SEDUTA
In questa seduta, all’ispezione si evidenzia un aumento della forfora. Alla palpazione, il cane presenta una differenza di temperatura tra la parte laterale del dorso e la parte dorsale che si presenta più calda.
Il calore profondo, patogeno fortemente Yang, tende a salire e distribuirsi al dorso, nell'uomo sale alla testa, ma nel cane a causa della stazione quadrupedale, tende a distribuirsi dorsalmente.
Il calore brucia, secca, asciuga ed è quindi causa di forfora.
È evidente che, sia una stasi di Qi di Fegato prolungata che una risalita dello Yang del Fegato, possa trasformarsi in fuoco di Fegato che insulta il Polmone.
Secondo la prospettiva dei Cinque Elementi, il Legno insulta il Metallo. La zoppia non è peggiorata.
Il polso è pieno, la lingua bianca e pallida.
Bozzolo ha terminato i fans da pochi giorni.
Si decide di utilizzare dei punti che, oltre ad avere un’azione locale volta a migliorare la zoppia, lavorano sul Fegato, purificandolo e tonificandolo (usando la Madre Acqua e lavorando sul Sangue); sul Polmone, tonificandolo e portando umidità (usando la Madre Terra).
È importante riattivare il Polmone, organo che distribuisce energia e liquidi, per portare Acqua negli strati superficiali, specialmente a pelle e mantello.
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Questa foto rivela la presenza di forfora sul pelo del cane.
III SEDUTA - 17/03/2015
IMPIEGATI
BL 20 BL 21 BL 23 BL 40 BL 52 GV 4 LIV 4 LIV 8 LIV 13 SP 4 SP 9 CV 12
DESCRIZIONE DELLA SEDUTA
In questa seduta ci accorgiamo che la forfora è sparita e che il pelo è notevolmente migliorato in lucentezza.
Il polso è pieno in tutte le sue posizioni, ad esclusione per la barriera sinistra, in concomitanza col Fegato. La lingua è sempre pallida.
In questa seduta si lavora anche sullo Yang del Rene e si introduce la Moxibustione su tutti gli Shu del dorso per almeno 10 15 minuti.
51 SEDUTA PUNTI
52
Notare la scomparsa della forfora dopo una settimana dall’ultimo trattamento.
SEDUTA PUNTI IMPIEGATI
GB 41 A SX (APRO DAI MAI)
IV SEDUTA - 24/03/2015
TH 5 A DX (CHIUDO DAI MAI) GB 26 GB 27 GB 28 GB 29 GB 30 BL 20 BL 21 BL 23 GV 4 ST 36 LU 5
DESCRIZIONE DELLA SEDUTA
Il cane risponde bene alla terapia, presentando un miglioramento generale delle sue condizioni, ma soprattutto della dolorabilità dell’arto interessato. È allegro e non assume farmaci ormai da 20 giorni.
Il polso è diverso dalla seduta precedente, è meno pieno e più profondo.
La lingua rivela ancora un deficit di Qi di M ilza.
Si decide di lavorare sulla Yuan Qi, su Milza/Stomaco e di rinforzare la Cintura del basso.
Si tratta quindi il Dai Mai, aprendo il sistema a sinistra (maschio) con il GB 41 e chiudendolo a destra con il TH 5.
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V SEDUTA - 31/03/2015
PUNTI IMPIEGATI
GB 29 GB 34 GB 44 SP 9 CV 12 CV 20 HT 7 HT 4 PC 6 BL 20 BL 21 BL 40
DESCRIZIONE DELLA SEDUTA
Il cane è stabile e attualmente la zoppia è visibile solo da un occhio esperto. Solo con il freddo e l’umidità, si nota un peggioramento.
Il polso è pieno e presenta una debolezza al pollice sinistro, in corrispondenza del Cuore. La lingua è finalmente meno pallida e gonfia, con la punta rosa.
FOLLOW UP DOPO UN MESE
Il cane ha risposto benissimo alle prime 8 sedute di Agopuntura, è stabile, la zoppia è veramente impercettibile e il dolore non si presenta quasi più, eccetto dopo passeggiate più lunghe. Tra l’8° e la 9° seduta il cane viene coinvolto in una rissa da un altro suo simile. Questo comporterà una recidiva della zoppia e un peggioramento della sintomatologia clinica.
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SEDUTA PUNTI IMPIEGATI
LIV 1 SP 1 KID 3 LIV 6 SP 8 GB 34
IX SEDUTA 14/05/2015
Quadro classico di Sindrome Bi
SP 9 (è il corrispettivo del 34 GB altro lato) BL 11 BL 18 BL 23 BL 40 BL 60 GV 4 LU 5
DESCRIZIONE DELLA SEDUTA
Il cane ha una zoppia visibile e marcata, di 3° grado.
Il ginocchio sinistro è caldo e dolente. Bozzolo ha l’aria triste e abbattuta.
Il polso è pieno e martellante.
La lingua color mattoncino, evidenzia una stasi di Qi e soprattutto di Sangue. Siamo di fronte a un classico quadro di Sindrome Bi, dal momento che l’evento traumatico è avvenuto un paio di giorni fa.
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FOLLOW UP DOPO LA 9° SEDUTA
La proprietaria ci mostra attraverso un video eseguito il giorno dopo la seduta, il miglioramento della zoppia del cane. Bozzolo comincia a appoggiare l’arto. Data la sintomatologia acuta, si decide di effettuare un’altra seduta a distanza di 4 giorni dall’ultima.
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SEDUTA PUNTI IMPIEGATI
CV 2 punto riunione Yin basso
CV 3 punto riunione Yin basso
BL 18 SHU DEL DORSO di Fegato, bil.
X SEDUTA 19/5/2015
Trattati Meridiani Tendino-Muscolari
LIV 6 TSRI omolaterale a sx (acuto)
LIV 1 TING omolaterale a sx (acuto)
LIV 3 SHU omolaterale a sx
LIV 4 KING omolaterale a sx
SI 7 LO controlaterale a dx
DESCRIZIONE DELLA SEDUTA
Il cane è migliorato del 70% in soli 4 giorni.
Il ginocchio sinistro è sempre caldo, ma meno dolente.
Bozzolo ha l’aria allegra.
Il polso è pieno e non martellante, come l’ultima volta.
La lingua è rosa, con la punta leggermente più scura. Oggi si lavora sui Meridiani Tendino Muscolari (Petri D., 2009), in particolare scelgo il Meridiano di Fegato (Meridiano Yin) dell’arto posteriore sinistro. L’arto sinistro interessato dal problema viene definito omo e il destro contro Sull’arto sinistro si trattano i punti Ting (volendo avrei potuto trattarlo anche come dolore cronico, agendo sul Ting controlaterale), Shu, King, Tsri; sul destro tratto il punto Lo secondo la legge 12/24 (per potenziare il trattamento). Agisco infine sui punti Riunione degli Yin del basso e sullo Shu del dorso di Fegato, bilateralmente Si applica un massaggio lineare della zona compresa tra i punti ST 9 e ST 12 , per ridurre in generale la tensione su tutti i Meridiani Tendino Muscolari. Dopo la seduta, il cane manifesta un apparente peggioramento della zoppia.
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FOLLOW UP DOPO UN MESE (18/06/2015)
Dopo alcuni giorni dalla decima seduta, Bozzolo ritorna ai risultati ottenuti con l’Agopuntura prima dell’incidente. La zoppia è impercettibile e il cane è allegro e vitale.
FOLLOW UP DOPO 3 MESI E MEZZO (30/09/2015)
Durante l’estate il soggetto ha sospeso l’Agopuntura per un mese. Bozzolo al rientro dalle vacanze presenta un peggioramento legato a una zoppia compensatoria a carico del posteriore destro; mentre il sinistro va bene. Inoltre, anche il pelo è peggiorato e si presenta più secco e opaco. Si decide pertanto di riprendere con una seduta settimanale fino al miglioramento clinico che avviene dopo 3 trattamenti. Alla luce di quanto riportato, decidiamo di mantenere per questo caso, una frequenza quindicinale delle sedute.
FOLLOW UP DOPO UN ANNO DI TERAPIA (02/03/2016)
Bozzolo sta bene e presenta dei lievi peggioramenti nella dolorabilità dell’arto, solamente quando esagera con l’attività fisica.
Lo Shen del cane è ottimo.
Nell’arco di 1 anno, il cane ci ha fatto preoccupare solamente una volta, quando, dopo una serie di ripetuti stress a carico dell’apparato muscolo scheletrico, ha manifestato una zoppia di 3° grado durata circa una decina di giorni. Durante tale periodo, ho trattato l’animale con meloxicam (0,2 mg/kg/die il 1° giorno, 0,1 mg/kg/die, i 6 giorni successivi) e ho cercato una soluzione con i proprietari per farlo operare da Guido Pisani.
In attesa della loro decisione, e dopo questo ciclo di antiinfiammatorio, si sono riprese le normali sedute di Agopuntura. Ancora una volta, la rapida risposta del cane ai trattamenti eseguiti, fa rimandare l’intervento
I proprietari sono consapevoli del fatto che la chirurgia sia la prima scelta
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terapeutica consigliatagli, ma a causa dell’abitazione in cui vivono, dei costi dell’intervento e di problemi organizzativi, al momento non possono optare per questa soluzione.
9.3 RISULTATI
Il soggetto trattato ha dimostrato un evidente beneficio dalla terapia agopunturale. Il miglioramento del quadro clinico è stato immediato ed eclatante, soprattutto nella rapida scomparsa della forfora (dopo la 3° seduta, 17/03/2015) e della zoppia manifestatasi in occasione dell’incidente con l’altro cane (14/05/2015).
Il controllo del dolore è stato raggiunto rapidamente con una riduzione della dolorabilità articolare del 50% dopo un solo trattamento e del 95% dopo 3 4 sedute di Agopuntura.
Si è poi evidenziato a livello sistemico, la “non insorgenza” di sintomi e patologie ricorrenti che solitamente si manifestavano ai cambi di stagione quali: prurito, diarrea, follicolite piotraumatica.
Mi sento infine di affermare che, nonostante la docilità del soggetto trattato, data la gravità e la cronicità della patologia trattata, l’Agopuntura abbia agito non soltanto sul corpo dell’animale, ma abbia lavorato anche sulla sua componente psichica, poichè durante tutto l’anno di terapia, il cane è sempre stato allegro, vitale e ben disposto a eseguire la terapia, addirittura addormentandosi durante i trattamenti. Questo ultimo aspetto ci conferma che con la terapia agopunturale, siamo riusciti a controllare, sia la dolorabilità della patologia indagata, sia a influenzare positivamente l’aspetto psichico del paziente, quando ancora il controllo del dolore non era stato raggiunto completamente.
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CAPITOLO 10 CONCLUSIONI
Lo scopo di questo lavoro era di verificare la validità dell'Agopuntura come metodo terapeutico conservativo nella gestione di un cane affetto da rottura del legamento crociato anteriore (LCA), eliminando il dolore e ottenendo un precoce appoggio dell'arto interessato dalla patologia, nonché la stabilizzazione dell'articolazione, in un soggetto che non poteva essere sottoposto a un intervento chirurgico. Il risultato è stato non solo il raggiungimento degli obiettivi sopra esposti, ma un miglioramento generale delle condizioni del soggetto trattato. Inoltre, tutto è avvenuto senza dover applicare particolari limitazioni al movimento del paziente
In definitiva, l'utilizzo dell'Agopuntura può migliorare lo stato energetico in un paziente con vitalità diminuita e risolvere, senza utilizzo di farmaci e senza effetti collaterali, i sintomi legati a una patologia come la rottura del legamento crociato craniale che provoca gravi limitazioni funzionali al soggetto colpito.
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RINGRAZIAMENTI
Questo momento è unico e credo che lo ricorderò per sempre. La fine di questa scuola è un nuovo inizio, una nuova primavera. Questo perchè quando ho iniziato questo percorso di studi, non avrei mai immaginato che al suo termine, oltre ad acquisire una specializzazione, avrei avuto anche una nuova visione del mondo che mi circonda. Abbracciare la Medicina Cinese è stata ed è un’esperienza rivoluzionaria, un arricchimento prezioso, non solo per l’intelletto, ma anche per lo spirito. Una sfida continua a superare i limiti che la mente m’ impone. Di questo le sono grata più di ogni altra cosa. Vorrei anche ringraziare tantissimo tutti i miei compagni di avventura: Chiara, Giuseppe, Vincenzo, Walter e Matilde, senza i quali non sarebbe stato lo stesso; la mia Maestra Olivia Lambruschini che mi ha permesso di capire da vicino come si lavora e mi ha aiutato veramente tanto, tenendomi per mano; i miei insegnanti di corso, in particolare Andrea Beni, Francesca Ambrosini e Ughetta Bertini; e infine, il mio dottore preferito, Franco Cracolici, senza il cui aiuto questo cammino probabilmente non sarebbe neanche potuto iniziare. Concludo ringraziando i miei sostenitori del cuore, soprattutto la mia famiglia, Alessandro, Mamma Anna, Babbo Piero e la famiglia di Bozzolo, Silvia, Giulio, Giovanni e Sandro. Grazie, grazie e ancora grazie!
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