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Anderlini Gen.Z: spostare i confini dell’immaginabile
by Anderlini
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ANDERLINI GEN.Z: SOSTARE I CONFINI DELL’IMMAGINABILE
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Non è un mistero che Anderlini abbia la forza di produrre nuovo valore laddove era soli in potenza. Negli ultimi mesi Anderlini ha affrontato un profondo percorso di rebranding, che parte da un lungo processo di riorganizzazione aziendale e arriva con un restyle completo del logo.
In questo processo
di ricostruzione del marchio, spinta anche da una forte necessità legata ad attutire l’effetto Covid, è stata creata una linea di abbigliamento, la prima a marchio Anderlini.
Generazione Z, questo il nome della linea, è stata presentata il 23 maggio in una maestosa sfilata in una location tutt’altro che comune, i Musei Civici di Modena, al Palazzo dei Musei. La scelta del luogo è stata fondamentale per due ragioni: lo cultura, come lo sport, hanno subito fortemente la pandemia, che ha costretto questi settori a rallentare se non addiritutta a interrompere tutte le attività. Inoltre, era necessario creare un ponte tra due mondi: il vecchio e il nuovo, la tradizione e la modernità, la cultura e lo sport. Mondi solo apparentemente lontani, ma indissolubili, che hanno un legame di dipendenza gli uni dagli altri.
Il mondo dello sport - o almeno parte di esso - da anni lavora per emanciparsi ad agenzia educativa, non solo per il bacino di utenza che è in grado di aggregare, ma anche per i valori civili che è capace di trasmettere. La scelta di una location “ambiziosa” come quella dei Musei Civici si interseca esattamente qui: lo sport come cultura.
A tutto ciò si aggiunge un’altra sfida importante per il mondo
dello sport, che viene mutuata dal mondo imprenditoriale: la necessità di avviare nuovi rami di impresa per garantire sostenibilità economica alle società sportive, indipendentemente dalla forma giuridica che rivestono. In un’epoca in cui il Registro del Terzo Settore diventa operativo e la Riforma dello Sport incombe, il tema della sostenibilità economica diventa urgente e prioritario, nella consapevolezza che il costensto sociale ed economico è in continua evoluzione, a un ritmo più sostenuto che in passato, e che i pilastri su cui fondavano le società sportive non sono più così saldi, gli sponsor.
È quindi necessario accettare la sfida e spostare l’asticella dell’immaginabile un po’ più in là, mettendo in campo creatività e competenza. Sappiamo però che “competenza e professionalità” non sono parole che vanno spesso d’accordo con “sport”, che rimane ancora ancorato ai paradigmi tradizionali di gestione.
Anderlini ha rotto i paradigmi per la prima volta nel 1997. Forse è il caso di dire, che sono stati rotti nuovamente nel 2021.