Home, Building & City: la Fiera dell’integrazione tecnologica
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MAGAZINE N ° 56 MAY 2022
Fiera Milano, Rho 15-16-17 Novembre 2023
and new stories
INFO: Tel. +39 0444 543133 info@smartbuildingexpo.it www.smartbuildingexpo.it
MAGAZINE N°56 MAY 2022
Welcome to Smart Building Levante 12-13-14 maggio 2022 Fiera del Levante Bari
FIERA INTERNAZIONALE DELL’ INNOVAZIONE IMPIANTISTICA DEL MEDITERRANEO
È un Evento
Main Partner
Rise Up. Reimagine. Ignite the Future. ISE 2022 unisce e ispira i professionisti AV ad affrontare le sfide più avanzate con soluzioni innovative. Il futuro inizia a Barcellona. Fira de Barcelona | Gran Vía 10-13 maggio 2022
Partner
Nuove Date: 10-13 maggio
2022
Scopri di più iseurope.org Joining Forces
A joint venture partnership of
Info: Pentastudio Tel. +39 0444 543133 | info@smartbuildinglevante.it | www.smartbuildinglevante.it
11 maggio 2022 Politecnico di Bari - 12 maggio 2022 Fiera del Levante Bari
Politica economica
Biodiversità
Nuovi modelli economici
Formazione continua
Smart environment
Aumento del territorio
Geolocalizzazione
Smart people
Salute
Produttività
Trasporti sostenibili
Sicurezza dei cittadini
Flussi
Resilienza
Creatività
Integrazione internazionale
Ricerca e sviluppo
Smart economy
Attrattive territoriali
Coesione sociale Mobilità locale ed internazionale
Sviluppo sostenibile
Agricoltura urbana Protezione ambiente
Gestione sostenibile delle risorse
Imprenditorialità
Smart living
Tecnologia mobile
Mobilitazione dei cittadini
Lungomare di Bari
Governance
Opportunità di lavoro
Servizi pubblici e sociali
Sicurezza Innovazione sociale
Smart governance
Evento organizzato da
Azioni locali e partecipative
Nuovi strumenti di comunicazione
Infrastrutture culturali ed educative
Trasporto sostenibile
Smart mobility
Internet of Things
In collaborazione con
Programma Smart City Conference
Partner
Info: Pentastudio Tel. +39 0444 543133 | info@smartbuildinglevante.it | www.smartbuildingitalia.it/bari-smart-city-conference
CONNESSIONI MAGAZINE
Contents
N° 56 May 2022
@Refik_Anadol
Publisher Pentastudio S.r.l. Editor in Chief Luca Baldin lbaldin@pentastudio.it
p. 6 p. 22
Editorial Coordinator Chiara Benedettini c.benedettini@connessioni.biz Creative Director Graziella Pivato Graphic Design Monica Bassan
p. 14
Contributors Chiara Benedettini, Cecilia Chiappani, Matteo Fontana, Francesco Fogliazza, Concetta Cucchiarelli, Michele Fucci, Ilaria Rebecchi
p. 42
ADVERTISING Pentastudio S.r.l. Contrà Pedemuro San Biagio 83 36100 Vicenza Italy Tel. +39 0444 543133 info@pentastudio.it www.connessioni.biz www.pentastudio.it Connessioni Magazine publication is edited in Italy and abroad by Pentastudio S.r.l. (all rights reserved) President of Pentastudio S.r.l. Paolo Dalla Chiara The Connessioni Magazine publication is produced by the Pentastudio Editorial Group Contrà Pedemuro San Biagio, 83 36100 Vicenza Italy Printing Cartografica Toscana, Pescia (PT) Registrazione del Tribunale di Pesaro N. 540 del 09/10/2006 ©2022 Pentastudio S.r.l., tutti diritti riservati. Nessuna parte della pubblicazione può essere riprodotta in qualsiasi forma rielaborata con l'uso di sistemi elettronici senza l'autorizzazione dell'editore. Testi, fotografie e disegni: riproduzione vietata © Tutti i diritti di riproduzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, che non siano espressamente per fini personali o di studio sono riservati. Per qualsiasi altro genere di utilizzo è necessaria l'autorizzazione da parte di Pentastudio S.r.l.. Qualsiasi tipo di materiale inviato in redazione, anche se non pubblicato, non verrà in alcun modo restituito. Non si risponde per eventuali attribuzioni, fedeltà nei colori e notizie soggette a variazioni.
p. 32 p. 52
Issue 56 May 2022 p. 66
p. 70
p. 78
p.102
p.90
p. 84
p.108
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Editor’s Letter
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L’Auditorium dell’Izsler The Izsler Auditorium
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A Piacenza, storia e tecnologia a braccetto In Piacenza, history and technology go hand in hand
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Birra da gustare …… e da sentire Beer: both to taste and feel
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Videoconferenza senza pensieri Carefree Videoconferencing
Exhibo www.exhibo.it
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Il Signage che punta alla condivisione dei contenuti Signage that aims to share content
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Innovation Center di Fondazione CR Innovation Centre of the CR Foundation
Frenexport www.frenexport.it www.helviasystems.com www.soundsationmusic.com
Nuovi modelli dell’hospitality The new hospitality models
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Raccontare una nuova storia Telling a new story
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Frenexport Conoscenze distillate per il mondo delle installazioni fisse Distilled knowledge for the world of fixed installations
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Spazializzazione Audio per mondi virtuali Audio Spatalisation for virtual wordls
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NFT, Digital Signage e altre storie NFT, Digital Signage and other stories
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ISE 2022: stavolta ci siamo davvero! ISE 2022: this time we’re really there!
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Roma Innovation Hub 2022
B R A N D
L I S T
ATEN www.aten.com Adam Hall https://www.adamhall.com/ d&b audiotechnik www.dbaudio.com
Kramer Italia www.kramerproav.com Integrated Systems Europe www.iseurope.org Maxhub www.maxhub.com http://global.maxhub.com PPDS (Philips Professional Display Solutions) www.philips.it/p-m-pr/professionaldisplays Yamaha https://it.yamaha.com/it/products/proaudio/index.html
CONNESSIONI
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IL FUTURO È UNA LEARNING CITY Carnevale Maffè L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER LA DIAGNOSI E LA CURA Claudio Ronco SMART WORKING, UN BOOM CHE GENERA MERCATO Fiorella Crespi e Luciano Vescovi I MUSEI DEL POST COVID INVESTONO IN SICUREZZA E CREATIVITÀ Solima, Maffei, Manoli, Hruby
ROMA INNOVATION HUB CONVENTION NAZIONALE DELLE PROFESSIONI TECNICHE 8-9-10 SETTEMBRE 2022 ROMA PALAZZO DEI CONGRESSI TM
Roma Innovation Hub è un evento promosso dal Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati e dalla Rete delle Professioni Tecniche in collaborazione con Smart Building Italia. Un progetto nato per avviare un confronto tra i professionisti della progettazione, Governo e parti sociali sull’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a livello Nazionale e del New Green Deal a livello Europeo.
ENTE PROMOTORE
CNPI
CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITI INDUSTRIALI E DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATI
COORGANIZZATORE
IN COLLABORAZIONE CON
MEDIA PARTNER
agazine
Segreteria organizzativa Pentastudio Srl Contrà Pedemuro San Biagio 83 - 36100 Vicenza (VI) Tel. +39 0444 543133 events@pentastudio.it www.romainnovationhub.it
EDITOR'S LETTER Molti eventi in questo periodo richiedono perentoriamente la nostra attenzione e sembra surreale di fronte ad essi poter continuare a scrivere di mercato, tendenze e progetti. Le incertezze portate da una pandemia e poi da una guerra che sta poco a poco coinvolgendo – per il momento a livello di interessi – tutto il mondo, stanno aumentando: tuttavia crediamo che preservare e coltivare la cultura del lavoro, non solo come mezzo di sostentamento, ma come valore e garanzia di progresso della nostra collettività e del nostro Paese, sia un dovere. Un vero e proprio antidoto, un modo per contrastare le incertezze, e per far rimanere in vita i contesti nei quali operiamo, lavoriamo, viviamo. Ben venga quindi continuare a parlare delle fiere che ci attendono nelle prossime settimane, luoghi d’incontro e di scambi pacifici e profittevoli per tutti, com’erano gli antichi mercati lungo le principali vie di comunicazione. Non di meno vogliamo parlare di progetti che stiamo costruendo, di temi che tratteremo, con una proiezione sul futuro di cui tutti avvertiamo infinito bisogno per spingere il nostro sguardo oltre l’hic et nunc della quotidianità e dare respiro e prospettiva ai nostri pensieri e alle nostre azioni. Uno dei temi su cui stiamo focalizzando l’attenzione è quello dell’hospitality, su cui torneremo in più di una occasione durante il 2022. Un tema chiave, perché dopo due anni di chiusure il comparto del turismo ha cambiato connotati e guardato dalla prospettiva dell’Integrazione dei sistemi è uno tra i più importanti campi applicativi delle nuove tecnologie. Sarà proprio l’innovazione, infatti, a favorire la “ripartenza” delle realtà imprenditoriali che lavorano nel settore, anche proponendo formule innovative per convertire le imprese che più hanno sofferto durante la pandemia, tipicamente quelle delle grandi città turistiche. Il contributo che l’integrazione di sistemi può offrire al mondo dell’hospitality è al centro di AV Playground, il progetto di Connessioni in collaborazione con Ordini e Collegi professionali pensato per incentivare l’incontro tra i mondi delle tecnologie AV e della progettazione architettonica. La prossima tappa di AV Playgound sarà a Smart Building Levante a Bari dal 12 al 14 maggio, dove sarà possibile approfondire i valori e le potenzialità delle tecnologie integrate in hotel, locali, villaggi turistici. Ma sarà solo il primo assaggio per preparare il terreno: a settembre, infatti, saremo di nuovo a Bari per uno degli eventi, in presenza e da remoto, della Scuola permanente di AV Playground.
La nostra serie di incontri per Architetti e Progettisti, Facility e IT Manager durante i quali confrontarsi rispetto all’applicazione delle tecnologie integrate nei vari mercati verticali. Gli altri temi che affronteremo saranno le applicazioni Corporate, quelle in Musei e mostre, e la cosiddetta “domotica assistiva”, ovvero l’uso delle tecnologie come “ausilio” per garantire l’autosufficienza e l’assistenza a distanza a popolazioni dove l’aspettativa di vita si alza sempre più. Ma di hospitality parliamo anche nel numero che avete tra le mani: abbiamo intervistato l’Architetto Marco Casamonti dello Studio Archea di Firenze, che ha fatto parte del pool di progettisti del primo The Student Hotel d’Italia, una formula nuova che ibrida lo studentato con l’hotel, il co-working, l’ospitalità, la ristorazione, l’arte ma anche il commercio, dove, soprattutto, la tecnologia, invece di essere nascosta, può diventare un ingrediente caratterizzante: colorata, presente, bella e affascinante. E soprattutto utile.
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any events in this period peremptorily require our attention and it seems surreal to be able to continue writing about the market, trends and projects. The uncertainties brought about by the pandemic and then by the war that – for the moment- is involving the whole world, are increasing. However, we believe that preserving and cultivating the culture of work, not only as a means of livelihood, but as a value and guarantee of progress for our community and our country, it is a duty. A real antidote, a way to counteract uncertainties, and to keep the contexts in which we operate, work and live remain alive. We are therefore welcome to continue talking about the fairs that await us in the coming weeks, places of meeting and peaceful and profitable exchanges for all, as were the ancient markets along the main communication routes. Nonetheless we want to talk about the projects we are building, about the themes that we’ll cover, with a projection on the future that we all feel the infinite need to push our gaze beyond the here and now of everyday life and give breath and perspective to our thoughts and our actions. One of the themes on which we are focusing our attention is that of hospitality, to which we will return on more than one occasion during 2022. A key theme, because after two years of closures, the tourism sector has changed connotations and looked at from
Luca Baldin Direttore Responsabile
the perspective of System integration is one of the most important application fields of new technologies. In fact, it will be precisely innovation that will encourage the "restart" of the entrepreneurial realities working in the sector, also by proposing innovative formulas to convert the companies that have suffered most during the pandemic, typically those of large tourist cities. The contribution that system integration can offer to the world of hospitality is at the heart of AV Playground, the Connessioni project in collaboration with professional associations and colleges designed to encourage the encounter between the worlds of AV technologies and architectural design. The next stage of AV Playground will be at Smart Building Levante in Bari from 12 to 14 May, where it will be possible to deepen the values and potential of integrated technologies in hotels, clubs, tourist villages. But that will just be the first taste of preparing the ground: in September, in fact, we will be back in Bari for another event, in person and remotely, at the AV Playground permanent school. Our series of meetings for Architects and Designers, Facility and IT Managers will discuss the application of integrated technologies in the various vertical markets. The other topics that we will address will be Corporate applications, those in museums and exhibitions, and the so-called "assistive home automation", or the use of technologies as an "aid" to ensure self-sufficiency and remote assistance to populations where the life expectancy rises more and more. But we also talk about hospitality: we interviewed the Architect Marco Casamonti of Studio Archea in Florence, who was part of the pool of designers of the first The Student Hotel in Italy, a new formula that hybridises student residence with hotel, co-working, hospitality, catering, art but also commerce. Where, above all, technology, instead of being hidden, can become a characterising ingredient: colourful, present, beautiful, fascinating and above all, useful.
CONNESSIONI
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SCENARI
I NUOVI MODELLI DELL’HOSPITALITY The Student Hotel, la multi funzionalità per il futuro Chiara Benedettini
CONNESSIONI 6
Per parlare delle nuove tendenze dell’Hospitality, nelle quali le tecnologie hanno immancabilmente un ruolo, abbiamo preso come esempio The Student Hotel, uno dei primissimi esempi in Italia di accoglienza multi funzione, multi livello e aperto a 360°. Ne abbiamo parlato con lo Studio Archea che ne ha progettato il layout e seguito il cantiere
L
o Student Hotel di Firenze di Viale Lavagnini, a pochi passi dalla Stazione e allo stesso tempo dal centro Storico, è uno dei primissimi esempi in Italia di studentato che si ibrida con l’hotel, il co-working, l’ospitalità, la ristorazione, l’arte ma anche il commercio. Costruito dalla omonima start-up olandese attiva nel settore dell’hospitality dal 2012, TSH porta nel nostro Paese una nuova idea di ricettività alberghiera, una formula mista aperta sia agli studenti, che ai turisti italiani ed internazionali, che alla cittadinanza. L’hotel diventa luogo di incontro tra giovani universitari provenienti da tutti i continenti, i tanti turisti, professionisti, businessman che devono passare nel capoluogo toscano un periodo variabile dalle due notti ai dodici mesi, e i residenti.
TSH, un mood e una filosofia
É stato inaugurato nell’estate del 2018, dopo due soli anni di cantiere; a differenza di altri TSH del Nord Europa è stato impiantato in due edifici esistenti, un progetto di Poggi di metà ‘800, sotto la tutela della Soprintendenza, e l’adiacente palazzo degli anni ‘70. Il “mood” del TSH è comunque riconoscibile e ben preservato nonostante i vincoli architettonici: stile industriale, colori saturi, arredi di design, impianti tutti a vista, piccole chicche come il conta litri d’acqua multimediale nei bagni delle camere, per stimolare comportamenti eco virtuosi. Il tutto mischiato con l’arte (opere di street art campeggiano su diversi muri),
le altalene della grande hall di entrata, ma anche servizi ricettivi di alto livello come la piscina sul tetto, il bistrot del piano terra aperto a tutti, la palestra e naturalmente la grande area di co-working. Gli spazi comuni sono il cuore dell’hotel: ogni ospite, residente o di passaggio, è invitato a passare il minor tempo possibile in camera e a vivere gli spazi di incontro e socialità, dedicati allo studio, allo sport, al lavoro, al tempo libero e alla cultura. L’obiettivo è garantire all’ospite non soltanto una stanza nel centro storico di Firenze, ma proporgli un’esperienza unica: libertà, creatività, tanti incontri. il tutto magistralmente descritto dalla scritta sulla facciata dell’edificio: Everybody should like everybody. Il TSH ospita 390 camere di cui 200 sono dedicate agli ospiti di lungo periodo, che creano una solida base (la struttura è stata una delle pochissime rimaste aperte durante il lock down) e ai quali sono dedicati la cucina comune e grandi spazi dedicati al lavoro.
Dalla progettazione al cantiere
Abbiamo avuto l’opportunità, e naturalmente il piacere, di intervistare lo Studio Archea di Firenze, che ha fatto parte del pool di progettazione del TSH Lavagnini, insieme ad alcuni incaricati della società committente e Rizoma Architecture (di Bologna) che si è occupata dell’interior design. Lo Studio Archea, fondato nel 1988, è uno studio di progettazione nel quale collaCONNESSIONI
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SCENARI
borano 150 architetti, tra le sedi italiane (Firenze, Roma e Milano), estere (Tirana) e le società partner di Pechino, Dubai, San Paolo; i progetti spaziano dal paesaggio alla città, dall’edificio al design. Abbiamo così potuto approfondire la relazione tra il modello ibrido dei nuovi luoghi di accoglienza, le nuove tendenze dell’Hospitality e il contributo delle tecnologie con l’Architetto Gabriele Sestini – per cantiere, dettagli, progettazione – e con uno dei titolari dello Studio, l’Architetto Marco Casamonti, sul modello TSH e sul futuro dell’hospitality. Gabriele Sestini – Abbiamo iniziato a lavorare al progetto nel 2015, e inaugurato l’hotel nel 2018, in tempi molto veloci. Abbiamo fatto parte di uno staff misto, con architetti del committente e di Rizoma Architecture, perché TSH era ed è un format già esistente, con un suo stile e una sua logica, e la committenza aveva le idee chiare sul risultato finale. Il nostro lavoro è stato sul layout generale, la ristrutturazione degli edifici, lighting e impiantistica, compreso il lato tecnico amministrativo. L’edificio era abbandonato da alcuni anni, e gli ultimi interventi risalivano agli anni ‘70… quindi molto era da rifare. Non nascondo che ci sono stati momenti complessi: la proprietà non era abituata a lavorare su edifici esistenti ma su immobili nuovi o quasi, quindi poco avvezza alla selva di permessi e vincoli specialmente nella nostra città, e non è stato facile trovare la quadra con la disposizione degli spazi e il numero di camere richieste. Siamo stati un po’ più liberi nell’edificio più recente, dove infatti abbiamo potuto prevedere la piscina sul tetto, e recuperare degli spazi con alcune demolizioni. É stata una sfida molto stimolante, e il risultato parla da solo. CONNESSIONI 8
Gli spazi comuni sono il cuore dell’hotel: ogni ospite, residente o di passaggio, è invitato a passare il minor tempo possibile in camera e a vivere gli spazi di incontro e socialità, dedicati allo studio, allo sport, al lavoro, al tempo libero e alla cultura.
interpretiamo il lavoro ibrido, come sale multimediali, desk da affittare anche solo per un’ora ecc. Allo Student Hotel c’è anche un occhio alla scelta di materiali green e soluzioni di risparmio energetico, come la gestione delle camere tramite card. Oggi un luogo come TSH è molto attuale: con la pandemia ci siamo abituati agli ambienti di lavoro ibrido, a una dimensione di accoglienza diffusa… Col senno di poi il modello TSH ha veramente precorso i tempi: ben prima della pandemia ha portato a Firenze, e in Italia, un format innovativo e misto, tutt’ora un unicum per questa città. Sia i servizi alberghieri che della ristorazione, come quelli del co-working o dell’intrattenimento, sono concepiti per essere fruiti sia dagli ospiti dell’hotel che da chi è di passaggio, ma anche dai fiorentini. Il concept si basa proprio su questo incontro, incoraggiato dalla conformazione degli spazi: un luogo aperto a tutti 365 giorni l'anno, facendo una deviazione si può entrare e vedere il cortile, i graffiti, o sedersi per un caffé. Oggi sale e postazioni del co-working vanno a ruba e se avessimo allocato uno spazio doppio a questo servizio, sarebbe l’avremmo sicuramente riempito, mentre nel momento nel quale lo progettavamo ci interrogavamo su chi lo avrebbe potuto affittare in una città come questa. I tempi ci hanno anticipato. La tecnologia che ruolo ha al TSH? È stata pensata già nel progetto, o come un elemento aggiuntivo? Il concept di THS prevede che la tecnologia sia parte del progetto e che, insieme agli impianti, rimangano a vista: un aspetto interessante proprio per l’hotel di Firenze, perché per loro natura impianti e tecnologie hanno una presenza invasiva, e in un edificio storico creano un contrasto affascinante. Una richiesta che ci ha portato anche a fare una riflessione più generale su questi elementi che di solito si tende a nascondere in controsoffitti e muri, invece come in questo caso possono diventano un inrediente caratterizzante dell’arredo: la tecnologia diventa colorata, molto presente, bella e affascinante. O di aiuto nella gestione, come nel caso del check in automatizzato dove registrarsi in autonomia. Ovviamente la connessione veloce è disponibile in tutti gli ambienti, non solo quelli lavorativi, e nell’area co-working troviamo anche soluzioni per come oggi
Quale sviluppo si può immaginare per i format come TSH? Credo che a valle dell’esperienza Covid il modello si evolverà ancora, accogliendo magari nell’area working spazi adatti allo streaming, alle produzioni virtuali, per offrire quesi servizi che sempre più aziende ricercano sia per i propri eventi che per convention, riunioni e altro. Ogni volta che si lavora a un nuovo progetto si impara qualcosa… A maggior ragione in questo, perché il progetto è innovativo di per sé: abbiamo apprezzato la grande energia dei colleghi di TSH, e la capacità di pensare a soluzioni inedite. La loro mentalità è stimolante e sorprendente, lavorare con loro, che vengono da un contesto diverso dal nostro, ci costringeva a pensare fuori da quello che è il “lavoro di un architetto a Firenze”, passatemi il termine. Non sempre è fattibile ma comunque stimola a uscire dagli schemi.
I nuovi modelli dell’ospitalità
Con l’Architetto Marco Casamonti, co-fondatore e titolare dello Studio Archea, abbiamo parlato dell’evoluzione dei luoghi dell’accoglienza. C'è un grande interesse nel mondo del Real estate e degli investitori istituzionali per agli studentati, interpretati come un'opportunità: indubbiamente offrono la possibilità ai giovani di vivere e studiare in strutture organizzate con servizi, infrastrutture, evitando così di affittare alloggi talvolta anche in modo irregolare... quindi una presenza nuova e interessante. Dal punto di vista dell'architettura e del design è stata l'occasione per riqualificare intere parti di città: TSH era un enorme edificio per uffici abbandonato, oggi ed è un luogo pieno di vita. Dal suo punto di vista di professionista d’esperienza, cosa pensa dei nuovi spazi per l’ospitalità, di cui TSH è un ottimo esempio, ma ormai non il solo? La formula è interessante perché ibrida: non è solo studentato ma anche hotel, per cui agli ospiti residenti possono invitare amici, genitori e parenti che possono soggiornare nella stessa struttura. Si esce così dalla “gated community” di un hotel vero e proprio, fatto per essere chiuso verso l’esterno, per creare invece una comunità aperta che si mischia ulteriormente con chi va allo THS per lavorare, per andare in palestra o anche solo a pranzo. Gli spazi comuni sono pensati non per essere di uso esclusivo – anche quelli per i residenti, che hanno la cucina comune, le sale per la musica ecc. - ma per essere utilizzati da tutti. La fruizione di un servizio invece di averlo come proprietà esclusiva è un’altra tendenza molto evidente degli ultimi anni... Lo sharing delle auto è un esempio calzante: nella società di oggi è impensabile che tutti abbiano una automobile privata, considerando di usarla magari due volte a settimana. E la riflessione non è solo di carattere economico: non possiamo più permetterci di privatizzare lo spazio. Un’auto misura mediamente 10 mq e Firenze ha 200.000 automobili in movimento ogni giorno: sono 2 milioni di mq occupati per un uso privato. L'idea dello sharing è sicuramente vincente, e lo sharing dello spazio è proprio il carattere identitario di TSH, che può diCONNESSIONI
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SCENARI ventare coinvolgente e anche divertente, un modo diverso di vivere, un luogo ibrido complesso, come la società di oggi ,dove si incontrano persone diversissime tra loro. Secondo lei il modello dell'hotel classico non avrà più futuro? Faccio un altro esempio: è come quando pensavamo che le riviste digitali avrebbero soppiantato quelle di carta. C’è in corso un riassetto, la società contemporanea è complessa e lavora per addizione, non per sottrazione, quindi penso che invece ci saranno più addizioni e ibridazioni. Più le forme sono complesse e ibride e più diventano interessanti, per cui l’albergo tradizionale rimarrà – anche se magari ne verranno aperti meno – ma nasceranno nuove forme di coabitazione, coworking ecc. Ma forse questa è una tendenza di tutti gli edifici delle città... Sì, le stazioni diventano centri commerciali e ristoranti, i centri commerciali sono luoghi di aggregazione, la città deve essere un mixage di funzioni, perché la mono funzionalità funziona meno. Chi avrà la capacità di rendere flessibile e adattabile i propri immobili ed edifici avrà successo, perché la società va nella direzione di una maggiore complessità, anche dal punto di vista sociologico.
www.thestudenthotel.com/it/ https://www.thestudenthotel.com/it/ firenze-lavagnini/ www.archea.it
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La tecnologia, invece di essere nascosta, può diventare un ingrediente caratterizzante dell’arredo: colorata, presente, bella e affascinante
THE NEW HOSPITALITY MODELS
The Student Hotel, a multi-functionality for the future Chiara Benedettini
To talk about the new trends in hospitality, in which technologies invariably play a role, we have taken as an example The Student Hotel, one of the very first examples in Italy of multi-function, multi-level and 360 ° open hospitality. We talked about it with Studio Archea who designed the layout and followed the construction site
T
he Student Hotel in Florence in Viale Lavagnini, a few steps from the station and from the historic centre, is one of the very first examples in Italy of a student residence that is hybridised with a hotel, co-working, hospitality, catering , art and also commerce. Built by the Dutch start-up of the same name, active in the hospitality sector since 2012, TSH brings to our country a new idea of hotel accommodation, a mixed formula open to both students, Italian and international tourists, and citizens. The hotel becomes a meeting place for young university students from all continents, the many tourists, professionals, businessmen who have to spend a period ranging from two nights to twelve months in the Tuscan capital, and the residents.
TSH, a mood and a philosophy
It was inaugurated in the summer of 2018, after only two years of construction; Unlike other TSHs in Northern Europe, it was implanted in two existing buildings, a project by Poggi from the mid-1800s, under the protection of the Superintendency, and the adjacent building from the 1970s.
The "mood" of TSH is however recognisable and well preserved despite the architectural constraints: industrial style, saturated colours, designer furnishings, all visible systems, little gems such as the multimedia water meter in the bathrooms, to stimulate virtuous behaviour. All mixed with art (works of street art stand out on several walls), the swings of the large entrance hall, but also high-level accommodation services such as the rooftop swimming pool, the ground floor bistro open to all, the gym and of course the large co-working area. The communal areas are at the heart of the hotel: every guest, resident or passing through, is invited to spend as little time as possible in their room and instead encouraged more to experience the meeting and social spaces, dedicated to study, sport, work, leisure and culture. The goal is to guarantee the guest not only a room in the historic centre of Florence, but to offer them a unique experience: freedom, creativity and so much more. All masterfully inspired from the writing on the front of the building: Everybody should like everybody. The TSH houses 390 rooms, 200 of which are dedicated to long-term guests, which creCONNESSIONI
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SCENARI ate a solid base (the structure was one of the very few that remained open during the lock down) and to which the communal kitchen and large spaces are dedicated to work.
fact we could foresee the swimming pool on the roof, and recover some space with some demolitions. It was a very stimulating challenge, and the result speaks for itself.
From design to construction site
What role does technology play at TSH? Was it already thought of in the project, or as an additional element? The THS concept provides that the technology is part of the project and that, together with the systems, they remain visible: an interesting aspect specifically for the hotel in Florence, because by their nature, systems and technologies have an invasive presence, and in a historic building create a fascinating contrast. A request that also led us to make a more general reflection on these elements that usually tend to hide in false ceilings and walls, but as in this case they can become a characterising ingredient of the furniture: technology becomes colourful, very present, beautiful and charming. Or help with management, as in the case of the automated check-in where you can register independently. Obviously, the fast connection is available in all environments, not just the working ones, and in the co-working area we also find solutions for how we interpret hybrid work today, such as multimedia rooms, desks to rent even just for an hour, etc. At the Student Hotel there is also an eye on the choice of green materials and energy saving solutions, such as room management via card.
We had the opportunity, and of course the pleasure, of interviewing Studio Archea in Florence, which was part of the design pool of TSH Lavagnini, together with some representatives of the client company and Rizoma Architecture (of Bologna) who took care of the interior design. Studio Archea, founded in 1988, is a design studio in which 150 architects collaborate, including Italian (Florence, Rome and Milan), foreign (Tirana) offices and partner companies in Beijing, Dubai, San Paolo; the projects range from landscape to city, from building to design. In this way, we were able to deepen the relationship between the hybrid model of the new reception places, the new trends in Hospitality and the contribution of technologies with the Architect Gabriele Sestini - for construction site, details, design - and with one of the owners of the Studio, the Architect Marco Casamonti, on the TSH model and on the future of hospitality. Gabriele Sestini - We started working on the project in 2015, and inaugurated the hotel in 2018, very quickly. We were part of a mixed staff, with architects from the client and from Rizoma Architecture, because TSH was and is an already existing format, with its own style and logic, and the client had clear ideas about the final result. Our work was on the general layout, the renovation of the buildings, lighting and systems, including the technical and administrative side. The building had been abandoned for some years, and the last interventions dated back to the 1970s ... so much needed to be redone. I do not hide the fact that there were complex moments: the property was not used to working on existing buildings but on new or almost new properties, therefore not very accustomed to the forest of permits and constraints, especially in our city, and it was not easy to find the right balance with the layout of the spaces and the number of rooms required. We were a little freer in the newer building, where in
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Today a place like TSH is very on trend: with the pandemic we have become accustomed to hybrid work environments, to a widespread welcoming dimension ... In hindsight, the TSH model was truly ahead of its time: well before the pandemic it brought an innovative and mixed format to Florence and Italy, still unique for this city. Both hotel and restaurant services, such as those of co-working or entertainment, are designed to be enjoyed by both hotel guests and those passing through, but also by Florentines. The concept is based precisely on this meeting, encouraged by the conformation of the spaces: a place open to all 365 days a year, by making a detour you can enter and see the courtyard, the graffiti, or sit down for a coffee. Today co-working rooms and locations are selling like hot cakes and if we had allocated double space to this service, we
would certainly have filled it. When we planned it we were wondering who would actually rent it in a city like this? We had no idea what was coming. What development can you imagine for formats like TSH? I believe that downstream of the Covid experience, the model will evolve further, perhaps welcoming spaces in the working area suitable for streaming, virtual productions, to offer these services that more and more companies are looking for both for their own events and for conventions, meetings and more. Every time you work on a new project you learn something ... All the more so in this, because the project is innovative in itself: we appreciated the great energy of TSH colleagues, and the ability to think of new solutions. Their mentality is stimulating and surprising, working with them coming from a different context to ours, forced us to think outside the box of "work of an architect in Florence". It is not always feasible but is always a good idea to try and think outside the box.
Luogo: Firenze, Italia Committente: The Student Hotel Completamento: 2018 Superficie edificata: 23.000 m2 Progetto architettonico: Archea Associati Progetto degli interni: Rizoma Architetture Appaltatore principale: Inso Impianti: ESA engineering Fotografie di Sal Marston Photography Location: Florence, Italy Client: The Student Hotel Completion: 2018 Built area: 23,000 m2 Architectural project: Archea Associati Interior design: Rizoma Architectures Main Contractor: Inso Plants: ESA engineering Photographs by Sal Marston way of living, a complex hybrid place to meet people from all walks of life.
The new hospitality models
With the architect Marco Casamonti, co-founder and owner of Studio Archea, we talked about the evolution of hospitality places. There is great interest in the world of real estate and institutional investors for student residences, interpreted as an opportunity: they undoubtedly offer young people the opportunity to live and study in structures organised with services, infrastructures, thus avoiding renting in an irregular way... therefore a new and interesting presence. From the point of view of architecture and design it was an opportunity to redevelop entire parts of the city: TSH was a huge abandoned office building and now it’s a place full of life. From your point of view as an experienced professional, what do you think of the new spaces for hospitality, of which TSH is an excellent example, but now isn’t the only one? The formula is interesting because it is hybrid: it is not only a student residence but also a hotel, so resident guests can invite friends, parents and relatives who
can stay in the same structure. In this way, you leave the "gated community" of a real hotel, made to be closed to the outside, to create instead an open community that further mixes with those who go to the THS to work, to go to the gym or even just to lunch. The communal spaces are not meant to be for exclusive use – even those for residents, which have a communal kitchen, music rooms etc. are to be used by everyone. The use of a service instead of having it as an exclusive property is another very evident trend of recent years ... MC - Sharing of cars is a case in point: in today's society it is unthinkable that everyone has a private car, considering using it maybe twice a week. And the reflection is not only of an economic nature: we can no longer afford to privatise space. A car measures an average of 10 square metres and Florence has 200,000 cars moving every day: 2 million square metres are occupied for private use. The idea of sharing is certainly a winning one, and the sharing of space is precisely vibe of TSH, which can become engaging and even fun, a different
In your opinion, will the classic hotel model no longer have a future? I'll give you another example: it's like when we thought that digital magazines would supplant paper ones. A reorganisation is underway, contemporary society is complex and works by addition, not by subtraction, so I think instead there will be more additions and hybridsations. The more complex and hybrid the forms are, the more interesting they become, so the traditional hotel will remain – there’ll probably be less that open - but new forms of cohabitation, coworking, etc. will emerge. But perhaps this is a trend of all buildings in cities ... Yes, stations become shopping centres and restaurants, shopping centres become meeting places, the city must be a mix of functions, because mono functionality works less. Those who have the ability to make their properties and buildings flexible and adaptable will be successful, because society is moving in the direction of greater complexity, also from a sociological point of view. www.thestudenthotel.com/it/ https://www.thestudenthotel.com/it/ firenze-lavagnini/ www.archea.it CONNESSIONI
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SOLUZIONI
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (ISZLER) Bruno Ubertini di Brescia
L’AUDITORIUM DELL’IZSLER Gestione centralizzata ma flessibilità per uso ibrido Matteo Fontana
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (ISZLER) Bruno Ubertini, con sede a Brescia, ha recentemente rinnovato la dotazione tecnologica dell’Auditorium Gualandi. Dell’installazione si è occupata Omnya-Ekklesia, con una rivisitazione dell’impianto basata su prodotti ATEN
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doveva prestarsi tanto all’uso “classico” in presenza, quanto a quegli utilizzi “ibridi” che ormai, per via della pandemia, sembrano essersi imposti in moltissimi istituti scolastici e, più in generale, nelle aziende e nel mondo Corporate.
Un nuovo sistema più snello e agile
Alcune immagini dell'Auditorium Gualandi Some images of the Gualandi Auditorium
www.aten.eu www.izsler.it www.omnya.it
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posti a sedere più altri sei riservati ai relatori: è l’auditorium intitolato a Gianluigi Gualandi, storico professore dell’IZSLER Bruno Ubertini di Brescia, oggetto di un recente lavoro di rinnovamento tecnologico svolto da Omnya-Ekklesia. Il System Integrator si è aggiudicato la gara pubblica d’appalto grazie a un progetto caratterizzato da una certa parsimonia negli interventi di modifica all’impianto esistente e, al contempo, da un’elevata efficacia della nuova proposta. Infatti, se la principale richiesta del committente era la semplicità di utilizzo (per un impianto che non richiedesse figure tecniche dedicate per garantirne il funzionamento), una esigenza non secondaria riguardava la flessibilità dell’impianto, che
Il team di Omnya-Ekklesia è stato coordinato dal progettista e responsabile tecnico Mirco Bortoletto, che ci ha illustrato i termini di questo interessante lavoro, avviato a ottobre del 2021: “Il nuovo impianto doveva rispondere ad alcune precise esigenze del committente, in primis la possibilità di svolgere eventi con partecipanti sia in aula che da remoto, in modo interattivo e in streaming multipiattaforma. In sostanza avremmo dovuto gestire diverse sorgenti con più utenti in chiave multimediale, dando ai partecipanti la possibilità di condividere documenti con facilità di interazione reciproca, garantendo al personale che deve gestire l’aula una spiccata semplicità di utilizzo.” L’aula, come abbiamo detto, era già dotata di un sistema multimediale che prevedeva due videoproiettori e due schermi, con collegamenti VGA e gestione attraverso una matrice. Mirco Bortoletto sintetizza così il precedente sistema: “Era un impianto valido ma un po’ ‘chiuso’, all’interno del quale risultava difficile, ad esempio, integrare all’occorrenza un microfono in più o un device non originariamente previsto. Trattandosi di un’aula per formazione, nella quale si tengono spesso convegni, lezioni o conferenze, l’IZSLER ci ha chiesto una maggiore flessibilità e duttilità dell’impianto, in modo che potesse adattarsi a esigenze più varie o a configurazioni diverse degli eventi multimediali.” Flessibilità e duttilità sono due dei cardini del mondo ATEN, e Omnya-Ekklesia ha trovato in questo noto marchio la maggior parte delle soluzioni necessarie per l’aggiornamento dell’impianto. Ma andiamo con ordine. CONNESSIONI
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SOLUZIONI ferenze, è l’impianto audio: il progetto ha previsto un processore Bose EX-1280C, DSP di ultima generazione con 12 ingressi e 8 uscite, dotato altresì di funzione AEC (Acoustic Echo Canceller) e tecnologia ad architettura aperta.
Proiezione e impianto audio
Prima di entrare nel vivo del sistema per quanto riguarda la gestione dei segnali Audio e Video – interamente firmata ATEN – consentiteci un piccolo excursus sulla videoproiezione della sala: Omnya-Ekklesia ha ridotto gli originali due proiettori a uno solo, scegliendo il modello a tecnologia laser Optoma ZU-720T da 7.500 lumen, con risoluzione WUXGA 4K HDR, pensato per un funzionamento 24/7 e 3D Ready. Installato a soffitto e caratterizzato dalle funzioni PiP (Picture in Picture) e PbP (Picture by Picture), il proiettore permette la proiezione contemporanea di due sorgenti anche su schermi affiancati. Torneremo più avanti sull’utilità della app Tapcast già integrata nel proiettore che, peraltro, essendo un modello laser ovvero senza lampada, garantisce un funzionamento fino a 30.000 ore senza manutenzione. Quanto allo schermo, l’aula è stata dotata di un modello customizzato di 6 metri di lunghezza. Non meno importante, in un ambiente dedicato a convegni e con-
Schema dell'impianto dell'Auditorium Gualandi. The Gualandi Auditorium technical scheme
Tramite questa matrice audio vengono gestiti sia i cinque microfoni cablati (quattro sul tavolo relatori e uno sul podio) modello Omnya MC22302 con base touch luminosa (sviluppata direttamente da Omnya) che i due radiomicrofoni Omnya RM31450, previsti per eventuali relatori che abbiano necessità di muoversi nell’aula durante la conferenza. La diffusione sonora nell’ambiente è garantita da un sistema di diffusori Tannoy già presente (c’è stata soltanto la necessità di ridefinire i collegamenti). Il processore Bose EX-1280C è dotato anche di porta USB che consente il collegamento di un computer per gestire videoconferenze sulla base dei vari codec attualmente in uso (Microsoft Teams, Zoom, Skype, Google Meet, eccetera…). Vedremo più avanti perché questo collegamento è così importante: l’aula dis-
Amplificatore 1 Mic 1
Amplificatore Sub Mic 2
Mic 3
Mic 4
Traduzione
Mic 5
Registratore
VK2100
VM5808H
VE801T
VE801R
VE801T
VE801R
VE801T
VE801R
Projector
T1
VE801T
VE801R
VE801T
VE801R
T2
T3
VE801T
VE801R
VE801T
VE801R
KVM 39371 TX
KVM 39371 RX
Video Control
Hub
Server
VS184A
VC881
KVM / USB Audio Network Other Other
HDMI OUT HDMI IN AUDIO OUT 1 AUDIO OUT 2
Wireless KB&Mouse
PATCH PANEL
Other Project Name
ATEN INFOTECH NV
Customer
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Designer
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Approver
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This is a concept drawing not intended for installation but reference purposes only. It is the reseller's responsibility to check the design specs against the intended application. ATEN is not responsible for any misinterpretation of the information contained and subsequent shortcomings in the functionality of the design. The information contained is the exclusive property of ATEN International Co. LTD. All rights reserved.
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Date
000
2022-01-21
Version
V1.0
ATEN VM-5808H
pone infatti di una “regia” affidata a un computer fisso, postazione dalla quale si possono controllare tutte le funzionalità dell’ambiente.
ATEN: la “circolazione sanguigna” del sistema
Se il computer della “regia” è il fulcro dell’impianto e consente la gestione centralizzata degli eventi nella sala, come da richiesta del committente, si sa però che in questo tipo di installazioni la cosa più importante è che i segnali Audio e Video circolino, siano gestibili e instradabili con facilità. E qui arriva ATEN. Al centro del sistema Omnya-Ekklesia ha scelto infatti la matrice seamless 8 canali HDMI VM5808H, con funzionalità di scaling 8x8, per le caratteristiche della quale rimandiamo al box dedicato. Assieme ai sette extender ATEN VE801, questa matrice garantisce la distribuzione dei segnali tra l’aula e la regia, nel cui rack, e qui arriviamo alla parte più propriamente dedicata al controllo del sistema, è stato installato un processore ATEN VK2100. Questo processore consente, grazie a una semplice e intuitiva interfaccia grafica visualizzabile su tablet (un Lenovo Tab M10 FHD Plus fornito dall’integratore), di gestire con semplicità tutti gli apparati dell’aula, in modo che chiunque – anche personale non specializzato – possa avviare e realizzare
riunioni o conferenze nell’ambiente. L’aula, dunque, è a tutti gli effetti gestibile sia dal computer centrale in sala regia che dal più agile tablet messo a disposizione nell’aula stessa. Sul computer della regia (collegato tanto al processore audio Bose quanto alla matrice ATEN) sono disponibili tutti i software di videoconferenza più utilizzati, da Zoom a Teams. Quanto ai vantaggi del sistema di controllo ATEN VK2100, Mirco Bortoletto è stato molto chiaro: “Anzitutto il software è gratuito, e questo è già un punto a favore. In secondo luogo, è stato molto interessante utilizzare un sistema di controllo configurabile, che permette anche di scrivere i codici e di programmare direttamente le eventuali funzionalità aggiuntive necessarie. Questo offre all’integratore, quando necessario, la possibilità di implementare il sistema in modo specifico. Nel caso dell’aula Gualandi ho così potuto inserire alcune funzionalità specifiche nel sistema di controllo, questo prodotto ATEN ha una notevole flessibilità di utilizzo e si è rivelato molto indicato per le nostre esigenze.”
Un ambiente centralizzato e BYOD allo stesso tempo
Una delle richieste era la possibilità di avviare presentazioni direttamente dai device personali dei partecipanti, anche
VM5808H è una matrice seamless 8x8 basata su un’architettura FPGA che garantisce la continuità della trasmissione video, il controllo in tempo reale e la trasmissione stabile dei segnali. Integrando uno scaler, il modello ATEN VM5808H è in grado anche di convertire in modo semplice diverse risoluzioni in ingresso in varie opzioni di risoluzione in uscita, offrendo la migliore qualità possibile per i video e le immagini su tutti gli schermi e la massima flessibilità per il trattamento dei segnali. Il prodotto offre anche funzionalità videowall con un’interfaccia grafica web di semplice utilizzo che permette di creare 16 profili personalizzati in diversi layout di videowall. VM5808H è dunque una soluzione ideale per applicazioni che richiedono diversi schermi con più sorgenti HDMI da impostare in tempo reale. www.aten.eu
ATEN VM-5808H
VM5808H is an 8x8 seamless matrix based on an FPGA architecture that ensures continuity of video transmission, real-time control and stable transmission and signals. By integrating a scaler, the ATEN VM5808H is also capable of easily converting different input resolutions to various output resolution options, providing the best possible quality for video and images on all displays and maximum flexibility for signal processing. The product also offers videowall functionality with an easy-to-use graphic web interface that allows you to create 16 custom profiles in different videowall layouts. VM5808H is therefore an ideal solution for applications that require multiple displays with multiple HDMI sources to be set up in real time. www.aten.eu
CONNESSIONI
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SOLUZIONI
se il controllo centralizzato della sala non viene mai messo in discussione. La direzione dell’IZSLER Bruno Ubertini, infatti, ha preferito un ambiente nel quale gli eventi fossero controllabili e gestibili da una vera e propria “regia”, via computer. Sul tavolo relatori sono comunque state previste tre comode connessioni HDMI con monitor di controllo che permettono ai relatori stessi di collegare il proprio laptop. Questo perché mentre gli eventi di videoconferenza sono centralizzati, e per realizzarli occorre utilizzare il PC della regia munito di software ad hoc, in caso di conferenze o presentazioni ogni relatore può utilizzare anche il proprio device. E non solo via cavo: il videoproiettore Optoma di cui abbiamo già parlato dispone infatti di una interessante app nativa, alla quale abbiamo accennato in precedenza, che si chiama Tapcast e che permette di utilizzare anche via wireless il proprio dispositivo (laptop o smartphone) per avviare presentazioni in sala sfruttando direttamente il videoproiettore. Il “lato BYOD” della sala, dunque, è garantito dal solo videoproiettore, mentre il resto dell’infrastruttura resta a controllo centralizzato grazie al sistema ATEN VK2100. Il sistema è completato da una telecamera full HD V-61CL con zoom motorizzato 12x per la ripresa di relatori e pubblico, collegata via HDMI alla matrice ATEN per la gestione flessibile del segnale video e controllabile alternativamente con telecomando, via rete LAN accedendo all’apposita interfaccia web oppure con il sistema di controllo VK2100 utilizzando il protocollo ONVIF. L’attivazione automatica dell’audio, quando si mette in funzione la telecamera, e la sua compatibilità col protocollo RTMP permettono la trasmissione di una diretta via streaming attraverso varie piattaforme come Youtube Live, Facebook Live, Twitch eccetera. I protocolli supportati sono TCP/ IP, HTTP, RTSP, RTMP, Onvif, DHCP e Multicast. Realizzato nel mese di ottobre 2021, il rinnovato impianto dell’aula Gualandi dell’IZSLER Bruno Ubertini di Brescia è entrato immediatamente in funzione per realizzare conferenze e attività didattiche e di formazione. CONNESSIONI 1 8
IZSLER – Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e Emilia Romagna IZSLER opera a favore della salute pubblica e delle attività produttive del settore agro-alimentare nel rispetto dei valori etici, al fine dello sviluppo socio-economico del paese. A questo scopo si occupa di ricerca, supporto tecnico-scientifico e formazione, di accreditamento della qualità, di vigilanza e controllo della sanità animale e delle attività produttive primarie e di trasformazione. www.iszler.it
IZSLER - Experimental Zooprophylactic Institute of Lombardy and Emilia Romagna
IZSLER works in favour of public health and production activities in the agro-food sector in compliance with ethical values, for the purpose of the socio-economic development of the country. For this purpose it deals with research, technical-scientific support and training, quality accreditation, supervision and control of animal health and primary production and processing activities. www.iszler.it
The Experimental Zooprophylactic Institute of Lombardy and Emilia-Romagna (ISZLER) Bruno Ubertini, based in Brescia, has recently renovated the technological equipment of the Gualandi Auditorium. Omnya-Ekklesia took care of the installation, with a review of the system based on ATEN products
THE IZSLER AUDITORIUM Centralised management but flexibility for hybrid use Matteo Fontana
99 seats plus another six reserved for speakers: the auditorium named after Gianluigi Gualandi, historical professor of IZSLER Bruno Ubertini of Brescia, the subject of a recent technological renovation carried out by Omnya-Ekklesia. The System Integrator was awarded the public tender thanks to a project characterised by a certain parsimony in modifying the existing plant and, at the same time, by the high effectiveness of the new proposal. In fact, if the principal request of the client was the simplicity of use (for a system that did not require dedicated technical figures to guarantee its functioning), a non-secondary requirement concerned the flexibility of the system, which had to lend itself so much to "classic" use in person, with regard to those “hybrid” uses which by now, due to the pandemic, seem to have established themselves in many schools and, more generally, in companies and in the Corporate world.
A new leaner and more agile system
The Omnya-Ekklesia team was coordinated by the designer and technical manager Mirco Bortoletto, who illustrated the terms of this interesting work, started in October 2021: "The new plant had to respond to some specific needs of the client, first and foremost the possibility of carrying out events with participants both in the classroom and remotely, interactively and in multi-platform streaming. In essence, we would have had to manage different sources with multiple users in a multimedia key, giving participants the ability to share documents with ease of mutual interaction, guaranteeing the staff who must manage the classroom a remarkable ease of use." The classroom, as we have said, was already equipped with a multimedia system that included two video projectors and two screens, with VGA connections and management through a matrix. CONNESSIONI
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SOLUZIONI
Mirco Bortoletto summarises the previous system as follows: "It was a valid system but a little 'closed', inside. It was difficult to integrate an extra microphone or a device not originally foreseen if necessary. Since this is a training room, in which conventions, lectures or conferences are often held, the IZSLER asked us for greater flexibility and ductility of the system, so that it could adapt to the most varied needs or to different configurations of multimedia events." Flexibility and ductility are two of the cornerstones of the ATEN world, and Omnya-Ekklesia has found in this well-known brand most of the solutions necessary for updating the system. But let's do this in order.
Projection and audio system
Before getting to the heart of the system in regards to the management of Audio and Video signals - entirely signed by ATEN - allow us a small excursus on the video projection of the room: Omnya-Ekklesia has reduced the original two projectors to one, choosing the laser technology model Optoma ZU-720T 7,500 lumens, with WUXGA 4K HDR resolution, designed for 24/7 operation and 3D Ready. Installed on the ceiling and featuring PiP (Picture in Picture) and PbP (Picture by Picture) functions, the projector allows the CONNESSIONI 2 0
simultaneous projection of two sources even on side-by-side screens. We will return later to the utility of the Tapcast app already integrated into the projector which, moreover, being a laser model or without a lamp, guarantees operation up to 30,000 hours without maintenance. As for the screen, the classroom was equipped with a customised model of 6 metres in length. No less important, in an environment dedicated to conventions and conferences, is the audio system: the project included a Bose EX-1280C processor, latest generation DSP with 12 inputs and 8 outputs, also equipped with AEC (Acoustic Echo Canceller) and open architecture technology. Both the five wired microphones (four on the speakers' table and one on the podium) Omnya MC22302 model with luminous touch base (developed directly by Omnya) and the two Omnya RM31450 radio microphones, provided for any speakers who need to move, are managed through this audio matrix. in the classroom during the conference. The sound diffusion in the room is guaranteed by an already existing Tannoy speaker system (there was only the need to redefine the connections). The Bose EX-1280C processor is also equipped with a USB port that allows the
connection of a computer to manage video conferences based on the various codecs currently in use (Microsoft Teams, Zoom, Skype, Google Meet, etc...). We will see later why this connection is so important: the classroom has in fact a "direction" entrusted to a fixed computer, a workstation from which all the functions of the environment can be controlled.
ATEN: the "blood circulation" of the system
If the computer of the "control room" is the fulcrum of the system and allows the centralised management of events in the room, as requested by the client, however, we know that in this type of installation the most important thing is that the Audio and Video signals circulate, are easily manageable and routable. And this is where ATEN comes in. In fact, Omnya-Ekklesia has chosen the 8-channel HDMI VM-5808H seamless matrix at the centre of the system, with 8x8 scaling functionality, for the characteristics of which we refer to the dedicated box. Together with the seven ATEN VE801 extenders, this matrix ensures the distribution of signals between the classroom and the control room, in the rack, and here we come to the part more properly dedicated
to system control, an ATEN VK2100 processor has been installed. This processor allows, thanks to a simple and intuitive graphic interface that can be viewed on a tablet (a Lenovo Tab M10 FHD Plus provided by the integrator), to easily manage all the equipment in the classroom, so that anyone - even non-specialised personnel - can initiate and conduct meetings or conferences in the environment. The classroom, therefore, is in effect manageable both from the central computer in the control room and from the more agile tablet made available in the classroom itself. On the computer of the control room (connected both to the Bose audio processor and to the ATEN matrix) all the most used videoconferencing software, from Zoom to Teams are available. As for the advantages of the ATEN VK2100 control system, Mirco Bortoletto was very clear: “First of all, the software is free, which is already a plus. Secondly, it was very interesting to use a configurable control system, which also allows you to write the codes and directly programme any additional functions you need. This offers the integrator, when necessary, the ability to implement the system in a specific way. In the case of the Gualandi classroom, I was thus able to insert some specific features into the control system,
this ATEN product has considerable flexibility of use and has proved to be very suitable for our needs. "
A centralised environment BYOD at the same time
One of the requests was the possibility of starting presentations directly from the personal devices of the participants, even if the centralised control of the room is never questioned. The management of IZSLER Bruno Ubertini, in fact, preferred an environment in which events could be controlled and managed by a real "direction", via computer. However, three convenient HDMI connections with control monitors have been provided on the speakers' table, which allow the speakers themselves to connect their laptop. This is because while the videoconferencing events are centralised, to carry them out it’s still necessary to use the control room PC equipped with ad hoc software. In case of conferences or presentations each speaker can also use their own device. And not only via cable: the Optoma projector (which we have already talked about) has an interesting native app, of which we have mentioned previously, which is called Tapcast and which allows you to use your device (laptop or smartphone) via wireless
to start presentations in the room using the video projector directly. The "BYOD side" of the room, therefore, is guaranteed only by the video projector, while the rest of the infrastructure remains centrally controlled thanks to the ATEN VK2100 system. The system is completed by a full HD V-61CL camera with 12x motorised zoom for shooting speakers and audience, connected via HDMI to the ATEN matrix for flexible management of the video signal and alternatively controllable with remote control, via LAN by accessing the appropriate web interface or with the VK2100 control system using the ONVIF protocol. The automatic activation of the audio, when the camera is put into operation, and its compatibility with the RTMP protocol allow the transmission of a live stream via various platforms such as Youtube Live, Facebook Live, Twitch etc. The supported protocols are TCP / IP, HTTP, RTSP, RTMP, Onvif, DHCP and Multicast. Built in October 2021, the renewed layout of the Gualandi classroom of IZSLER Bruno Ubertini in Brescia immediately went into operation to carry out conferences and educational and training activities. www.aten.eu www.izsler.it www.omnya.it CONNESSIONI
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A PIACENZA, STORIA E TECNOLOGIA A BRACCETTO Un originale calendario dell’Avvento Matteo Fontana
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La storia ce la mette la location: piazza del Duomo di Piacenza, con l’edificio sacro che proprio quest’anno compie 900 anni e il Palazzo Vescovile, dalla raffinata architettura. Quanto alla tecnologia, ci ha pensato la sinergia tra Exhibo e Inside Information Technology, per un’installazione che ha portato letteralmente l’atmosfera del Natale in piazza: per tutti, ma con un occhio di riguardo ai bambini
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I
l calendario dell’Avvento, si sa, è una delle maggiori attrazioni natalizie, soprattutto per i più piccoli, che vivono la scoperta di quelle venticinque caselle, una per ogni giorno fino al Natale, come una festa che si estende su tutto l’arco di dicembre, il mese dell’attesa per antonomasia. Ecco perché l’idea di Inside Information Technology, sviluppata su richiesta della Diocesi di Piacenza, ha incontrato un grande successo: riproporre il calendario dell’Avvento in chiave squisitamente tecnologica grazie a un video mapping di 60x10 metri sulla facciata del Palazzo Vescovile, installazione che ha animato la piazza più centrale di Piacenza “colorandola” con il tono e il gusto del Natale, grazie al contributo essenziale di tanti video-artisti, della fornitura tecnologica firmata Exhibo (con proiettori Panasonic e microfonia Sennheiser) e della capacità progettuale (e visionaria) dell’architetto Manuel Ferrari, Direttore dei Beni Culturali della Diocesi di Piacenza.
Il progetto: un videomapping 3D che cambia ogni giorno
Ecco come Christian Sartori, responsabile della divisione AV di Inside Information Technology, l’azienda che si è occupata di realizzare l’impianto, introduce il progetto: “Di mapping su palazzi ormai ne sono stati fatti tanti” – ammette – “ma quello che
differenzia questo progetto da altri è che abbiamo fornito un iPad Pro da 13” a diversi artisti digitali che, spesso in tempo reale, lo usavano per disegnare i contenuti che andavano in proiezione, dando ciascuno la propria interpretazione del Natale e del calendario dell’Avvento. Tutti i contenuti, che fossero disegnati direttamente dagli artisti sulla facciata del Palazzo Vescovile oppure preparati da noi, in collaborazione con il visual designer Davide Morelli, erano originali e incentrati sul Natale e sull’Avvento. Inside ha seguito il progetto anche nella fase di apertura al pubblico, sera per sera, e non solo, come succede di solito, nella parte realizzativa e di assemblaggio. Questo è stato un progetto seguito a 360°, dall’ideazione allo smontaggio delle apparecchiature.” Smontaggio che – come vedremo più avanti – non ha riguardato tutte le strutture… Ma ci arriveremo! Per adesso raccontiamo passo passo come si è giunti a un’installazione tanto interessante e originale e, soprattutto, come sia stata realizzata dal punto di vista tecnico. Prima però Christian Sartori tiene a specificare un dettaglio importante: “Anche i bambini hanno potuto disegnare sulla facciata del Palazzo. Il Natale è una festa soprattutto infantile, ci sembrava giusto coinvolgere anche i più piccoli, e così certe
serate sono state dedicate ai bimbi e abbiamo dato loro la possibilità di interagire con la proiezione, di vedere i loro disegni comporsi sulla facciata del Palazzo Vescovile. È stato molto emozionante.”
Un mapping reinventato tutte le sere
In questo particolare Avvento tecnologico, un ruolo fondamentale l'hanno avuto i tre proiettori Panasonic PT-MZ880 da 8.000 lumen con ottica corta ET-ELW22 forniti da Exhibo. Si deve a loro, infatti, l’affascinante videomapping 3D che ha animato la facciata dell’antico Palazzo Vescovile per tutto il mese di dicembre 2021 e oltre, fino al giorno dell’Epifania. E qui, non c’è dubbio che la parola vada passata ad Alberto Fossati, Field Account Manager di Exhibo, che ha seguito questa fornitura: “Exhibo ha sempre creduto molto in questo progetto” – ci ha detto. “Fin dall’inizio ci siamo incaricati di organizzare una demo con il modello di proiettore scelto da Inside per rassicurare il committente, la Curia di Piacenza, circa la fattibilità dell’impianto. Ci sono voluti diversi mesi per arrivare all’approvazione del progetto, più che altro per via della necessità di occupare spazi in una piazza centralissima di Piacenza, sede peraltro di un mercato molto frequentato. CONNESSIONI
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SOLUZIONI
L’approvazione finale da parte della Curia e delle autorità per i Beni Culturali è arrivata molto a ridosso della data di inizio lavori, e il merito di Exhibo è stato di aver tenuto a disposizione i proiettori, credendo nella partenza del progetto. Di questi tempi, con il materiale spesso non disponibile a causa delle limitazioni dovute alla pandemia, averci creduto e aver tenuto ‘bloccati’ i proiettori è stato importante per consentire a Inside di rispettare i tempi previsti.”
www.insideonline.it www.exhibo.it http://business.panasonic.it www.diocesipiacenzabobbio.org
CONNESSIONI 2 6
Effettivamente, un calendario dell’Avvento non può aprirsi in ritardo! E, nonostante che l’idea di questa installazione risalisse ai mesi estivi, alla fine Christian Sartori e Inside hanno dovuto lavorare molto velocemente per la riuscita dell’impresa. Aggiunge Alberto Fossati: “Questa installazione è molto particolare, non si trattava di un semplice videomapping, ma di un mapping completamente interattivo, in cui la proiezione non era sempre la stessa ma veniva reinventata quasi ogni sera, con il coinvolgimento di professionisti del visual design nonché di bambini e spettatori.
Il sistema doveva essere, perciò, flessibile e semplice da utilizzare, sicuro e d’impatto dal punto di vista della resa visiva e sonora.” Sì, perché il sistema nel suo complesso prevedeva anche una parte audio, realizzata con microfoni Sennheiser EW-D 835 S e diffusori ECLER Ecmp12 con amplificatore serie GPA, distribuiti in tutta la piazza. Non solo i video possedevano un loro audio, che contribuiva all’efficacia e al fascino dell’installazione, ma doveva essere garantita anche la possibilità alle autorità ecclesiastiche della Diocesi di intervenire in determinate occasioni con voce o musica verso gli spettatori presenti in piazza. Dunque, servivano anche microfonia e diffusione audio!
Difficoltà affrontate e superate
“Si trattava di un mapping da esterno” – spiega Alberto Fossati. “I proiettori scelti però sono modelli indoor e, oltre a doverli montare su torri alte sei metri con un’angolazione, rispetto alla facciata del palazzo, non perfetta, Inside ha dovuto anche provvedere a ingegnerizzare un sistema
per coibentarli e proteggerli dal freddo e dall’umidità per tutta la durata dell’installazione.” Entriamo dunque nel vivo di questa impresa, che ci facciamo raccontare da chi è stato in prima linea tutto il tempo, Sartori di Inside Information Technology. “Certo non si può dire che sia stata un’impresa facile!”, esordisce. “Le maggiori difficoltà erano legate al posizionamento dei proiettori, che era vincolato. Piazza Duomo a Piacenza, infatti, è utilizzata per il mercato, quindi è spesso piena di bancarelle. Installare proiettori a sei metri di altezza senza disporre di molto spazio non è semplice! Non solo: non abbiamo nemmeno potuto installarli nei punti da noi indicati come ideali, sempre per il problema delle bancarelle. Ci è stato imposto di scegliere posizioni non perfette per la proiezione, coi proiettori molto fuori asse rispetto alla facciata del palazzo Vescovile, il che ha reso necessario un successivo lavoro di correzione digitale.” Molto interessante, in chiave tecnologica, anche la costruzione dei “case” per i proiettori, che senza protezione non avrebbero retto alle temperature, all’umidità e alle condizioni meteorologiche del mese di dicembre. “I case dei proiettori – prosegue Sartori - li abbiamo progettati e costruiti nel nostro laboratorio” – ci racconta. “Non avendo date certe per l’installazione, non abbiamo potuto ordinare modelli già pronti, così ci siamo cimentati anche in questo lavoro. Si tratta di case riscaldati e condizionati, montati sulle torri nella piazza e dotati di alimentazione mediante apposite linee aeree. È un lavoro di cui andiamo particolarmente fieri!”
“Visto che l’installazione per il Natale 2021 è riuscita molto bene” – ci dice Christian Sartori – “la Diocesi vorrebbe riproporla in estate, con contenuti diversi.” Per questo (come abbiamo anticipato in apertura di articolo) alcune strutture non sono state smontate, a partire dalle torri che hanno ospitato i proiettori, ancora in sede e pronte per essere riutilizzate nel cuore dell’estate per un’altra affascinante proiezione. A completamento del lavoro svolto, Christian Sartori ci ha parlato anche di un even-
to particolare, un concerto live, organizzato sulla terrazza del palazzo Vescovile e accompagnato da un’adeguata proiezione: “I musicisti si sono posizionati sul terrazzo e hanno suonato live” – ci racconta – “e noi abbiamo proiettato l’immagine del teatro, con tanto di attori, sulla facciata. Insomma, abbiamo costruito la scenografia del teatro attorno ai musicisti dal vivo con la tecnica del mapping, andando ad esaltare ancora una volta il carattere fortemente interattivo di questa installazione.”
Panasonic PT-MZ880 Si tratta di un videoproiettore per applicaizioni nel museale, nel corporate ed education con tecnologia Laser LCD, risoluzione WUXGA e compatibile con il 4K, e 8.000 lumen di luminosità. Compatto e leggero si adatta a ogni ambiente, anche grazie alla sua bassa rumorosità pari a 28 dB in uso normale, o 26 dB in Quiet Mode. Dispone di connettività completa tra cui segnaliamo porta LAN, connessione Digital Link (che permette trasmissioni senza perdite di dati fino a 150 m di distanza), ed è compatibile con 100Base-TX e 10BaseT. Dispone di regolamento geometrico dell’immagine e funzioni di edge blending. https://business.panasonic.it/sistemi-visuali/pt-mz880
Panasonic PT-MZ880 The projector i designed for museum, corporate and education applications; it includes Laser LCD technology, WUXGA resolution and compatibility with 4K, and 8,000 lumens brightness. Compact and lightweight it works in any environment, thanks to its low noise level of 28 dB in normal use, or 26 dB in Quiet Mode. It has full connectivity including LAN port, Digital Link connection (which allows lossless transmissions up to 150 m away), and is compatible with 100Base-TX and 10BaseT. It has geometric regulation of the image and edge blending functions. https://business.panasonic.it/sistemi-visuali/pt-mz880
Dall’Avvento ai 900 anni del Duomo di Piacenza
La collaborazione tra Inside Information Technology e la Curia di Piacenza era già ben avviata prima di questo affascinante calendario dell’Avvento: Sartori si era occupato di allestire il complesso e interessante Museo multimediale per la Madonna Sistina di Raffaello, e adesso è già al lavoro per i 900 anni del Duomo, un compleanno per il quale Inside è già stata incaricata di una nuova installazione, che dovrebbe essere pronta a inizio estate.
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IN PIACENZA, HISTORY AND TECHNOLOGY GO HAND IN HAND The story of the original Advent calendar Matteo Fontana
The history is in the location: Piazza del Duomo in Piacenza, with its sacred building that turns 900 this year and the Bishop's Palace, with its refined architecture. As for technology, the synergy between Exhibo and Inside Information Technology took care of it- an installation that literally brought Christmas spirit to the square: for everyone, but ultimately aimed at children.
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he Advent calendar, as we know, is one of the most exciting elements of Christmas, especially for the little ones, who experience the discovery of those twenty-five doors, one for each day until Christmas. It’s like a party that extends over the entirety of December, the month of waiting for excellence. This is why the idea of Inside Information Technology, developed at the request of the Diocese of Piacenza, was met with great success: re-proposing the Advent calendar in an exquisitely technological key thanks to a 60x10 metre video mapping on the facade of the Bishop's Palace. An installation that animated the most central square of Piacenza by "colouring it" with the tone and taste of Christmas, thanks to the essential contribution of many video-artists, the technological supply signed by Exhibo (with Panasonic projectors and Sennheiser microphones) and the design skills (and visionary) by the architect Manuel Ferrari, Director of Cultural Heritage of the Diocese of Piacenza.
The project: 3D video mapping that changes every day
Here is how Christian Sartori, head of the AV division of Inside, the company that took care of building the system, introduced the project: "Mapping onto buildings has been done by many" - he admits - "but what differentiates this project to others is that we provided a 13” iPad Pro to several digital artists who, often in real time, used it to design the contents that were being shown, each giving their own interpretation of Christmas and the Advent calendar. All the contents, whether designed directly by the artists on the facade of the Bishop's Palace or prepared by us, in collaboration with the visual designer Davide Morelli, were original and focused on Christmas and Advent. Inside also followed the project in the phase of opening to the public, night by night, and not only, as usually happens, in the construction and assembly part. This was a project followed at 360°, from the conception all the way to the disassembly of the equipment. " Dismantling which - as we will see later did not involve all the structures… But we
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will get there! For now, we’ll tell you step by step how we came to such an interesting and original installation and, above all, how it was created from a technical point of view. But first Christian Sartori is keen to specify an important detail: “Even the children were able to draw on the facade of the building. Christmas is above all a children's festivity, it seemed right to involve even the little ones, and so some evenings were dedicated to children and we gave them the opportunity to interact with the projection, to see their drawings composed on the facade of the Bishop's Palace. It was very emotional. "
A mapping reinvented every night
In this particularly technological Advent, the role of “Magi” goes right to three Panasonic PT-MZ880 8,000-lumen short throw projectors with ET-ELW22 short throw optics supplied by Exhibo. We owe them, in fact, the fascinating 3D video mapping that animated the facade of the ancient Bishop's Palace for the entire month of December 2021 and beyond, up to the day of the Epiphany. And here, there is no doubt that the word should be passed to Alberto Fossati, Exhibo's Field Account Manager, who followed this supply: "Exhibo has always believed a lot in this project" - he told us. "From the very beginning we took care of organising a demo with the projector model chosen by Inside to reassure the client, the Curia of Piacenza, about the feasibility of the system. It took several months to get the project approved, mostly due to the need to occupy spaces in a very central square in Piacenza, which is also the site of a very popular market. The final approval by the Curia and the authorities for Cultural Heritage came very close to the start date, and Exhibo's merit was for having kept the projectors available, believing in the project. These days, with the material often not available due to the limitations caused by the pandemic, believing in it and keeping the projectors 'blocked' was important to allow Inside to meet the deadlines." Indeed, an Advent calendar cannot be
opened late! And, despite the fact that the idea for this installation dates back to the summer months, in the end Christian Sartori and Inside they had to work very quickly for the success of the company. Alberto Fossati adds: "This installation is very particular, it was not simple video mapping, but completely interactive mapping, in which the projection was not always the same but was reinvented almost every evening, with the involvement of visual design professionals, as well as children and spectators. The system therefore had to be flexible and simple to use, safe and impactful from the point of view of visual and sound performance." Yes, because the system as a whole also included an audio part, made with Sennheiser EW-D 835 S microphones and ECLER Ecmp12 loudspeakers with amplifier GPA series, distributed throughout the square. Not only did the videos have their own audio, which contributed to the effectiveness and charm of the installation, but the
es, mounted on the towers in the square and powered by special overhead lines. It is a job we are particularly proud of!"
From Advent to the 900 years of the Piacenza Cathedral The collaboration between Inside Information Technology and the Curia of Piacenza was already well underway before this fascinating Advent calendar: Sartori had taken care of setting up the complex and interesting multimedia museum for Raphael's Sistine Madonna, and now he is already working on 900 years of the Duomo, a birthday for which Inside has already been entrusted with a new installation, which should be ready in early summer.
ecclesiastical authorities of the Diocese had to be guaranteed the possibility of intervening on certain occasions with voice or music towards the spectators present in the square. Therefore, microphones and audio diffusion were also needed.
Difficulties faced and overcome
“It was an external mapping” - explains Alberto Fossati. "The projectors chosen, however, are indoor models and, in addition to having to mount them on towers six meters high at an angle, with respect to the facade of the building, which is not perfect, Inside also had to engineer a system to insulate them and protect them from the cold and humidity for the entire duration of the installation." So let's get to the heart of this enterprise, which we let ourselves be told by those who have been at the forefront since the start, Sartori of Inside Information Technology. "Of course it can't be said that it was an easy task!", He begins. “The biggest difficulties were related to the positioning of the projectors, which was
constrained. Piazza Duomo in Piacenza, in fact, is used for a market, so it is often full of stalls. Installing projectors six meters high without having a lot of space is not easy! Not only that: we were not able to install them in the most ideal points, again due to the problem of the stalls being in the way. We were forced to choose positions that were not perfect for projection, with the projectors very off-axis with respect to the facade of the Episcopal palace, which led to subsequent digital correction work. " Also very interesting, from a technological point of view, is the construction of the "houses" for the projectors, which without protection would not have withstood the temperatures, humidity and weather conditions of December. “We designed and built the projector houses - continues Sartori - in our laboratory” - he tells us. "Not having certain dates for installation, we were unable to order ready-made models, so we also tried our hand at this job. These are heated and air-conditioned hous-
"Since the installation for Christmas 2021 went very well" - Christian Sartori tells us "the Diocese would like to propose it again in the summer, with different contents." For this reason (as we mentioned at the beginning of the article) some structures have not been dismantled, starting with the towers that housed the projectors, which are still in place and ready to be reused in the heart of summer for another fascinating projection. To complete the work, Christian Sartori also spoke to us about a particular event, a live concert, organised on the terrace of the Bishop's palace and accompanied by a projection: "The musicians positioned themselves on the terrace and played live" - he says to us - “and we projected the image of the theatre, complete with actors, on the facade. In short, we built the scenography of the theatre around the live musicians with the mapping technique, once again enhancing the highly interactive character of this installation. "
www.insideonline.it www.exhibo.it http://business.panasonic.it www.diocesipiacenzabobbio.org
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BIRRA DA GUSTARE… E DA SENTIRE Maria Cecilia Chiappani
Uno spazio dove assaggiare e acquistare le migliori birre del mondo, accompagnati dalla colonna sonora perfetta: ci pensa l’impianto audio interno ed esterno della Cervoiserie di Castres, nel Sud della Francia
www.lacervoiserie.com www.starmusic-81.com www.ld-systems.com www.adamhall.com
Una doppia user-experience, nello shop e nella birreria, con il sottofondo sonoro ideale CONNESSIONI 3 2
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a Cervoiserie è una birreria particolare: un po’ beer bar, un po’ negozio dove acquistare bottiglie accuratamente selezionate per una clientela esigente. In Francia se ne contano ben 30 filiali, alle quali si è recentemente unita la nuova apertura di Castres, nei pressi di Tolosa. Assecondando l’insolita idea di “portare tutte le birre del mondo in un solo posto” – così dicono gli ideatori del format – La Cervoiserie ha consolidato negli anni una user-experience apprezzata e l’ha trasferita anche nell’ampio locale del Sud della Francia, ricavato all’interno di un ex
capannone industriale. Chi varca la soglia può semplicemente scegliere se visitare il negozio e scoprire la storia e le caratteristiche di centinaia di prodotti tra birre, liquori e altre specialità in vendita, oppure accomodarsi ai tavoli della spaziosa area bar per ordinare dal menu e, magari, conversare con altri amanti di questa bevanda. In entrambi i casi, l’audio e l’acustica sono fondamentali. L’installazione di un articolato sistema LD Systems CURV 500 garantisce il sottofondo giusto al momento giusto.
La Cervoiserie: un concept particolare “Viaggiamo per il mondo... della birra. Riportiamo delle vere e proprie scoperte - si legge sul sito web della catena francese -. Uno dei momenti magici per chi apprezza le birre è quando si immergono le labbra in un marchio che si scopre per la prima volta. Questo momento è sempre magico, perché è l'incontro con un gusto totalmente nuovo. Se siamo sedotti da questo gusto, questo momento magico diventa un momento maestoso”. Partendo da questa motivazione, lo staff de La Cervoiserie gira il mondo alla ricerca di birre pregiate, poco conosciute e innovative, che si possono acquistare poi in negozio, dove si trovano circa 700 etichette (tra birre e liquori). C’è poi la possibilità di sostare nell’area bar: tutte le sedi del franchising possiedono infatti un bancone dedicato alla degustazione e alcuni tavoli alti con sgabelli. https://lacervoiserie.com/
La Cervoiserie: a unique concept “We travel the world ... of beer. We report some real discoveries - we read the French website chain. One of the most magical moments for anyone who appreciates beer is when you first taste a new brand of beer. This moment is always magical, because you’re experiencing a totally new taste. If you’re then seduced by this taste, this magical moment becomes a majestic moment and stays with you.” Inspired by those moments, the staff of La Cervoiserie travel the world in search of fine, under-the-radar and innovative beers, which can then be purchased in the shop, where there are about 700 labels (both beers and spirits). There’s also the possibility to stop in the bar area that all the franchising locations have, grab a stool and get tasting. https://lacervoiserie.com/
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Fare audio in birreria
Come nasce il progetto? La location non era semplice, date le ampie dimensioni da coprire. Ai System Integrator di Star Music responsabili dell’installazione, in accordo con i proprietari del locale, serviva un sistema PA molto compatto, dal design discreto, che fosse anche economicamente accessibile: la serie CURV 500 era la risposta ideale. "Abbiamo integrato soluzioni LD Systems per diversi anni e siamo convinti, anche grazie ai feedback di clienti di diversi settori, della qualità del suono e dell'affidabilità di queste tecnologie - spiega Max Ruzafa, amministratore delegato di Star Music -. Per la nuova Cervoiserie di Castres non abbiamo avuto dubbi, in quanto oltre alle prestazioni si puntava sulle caratteristiche estetiche e su un utilizzo semplice e flessibile”. Gli integratori hanno dunque optato per cinque array CURV 500, distribuiti nell'ampio capannone, ciascuno con un satellite CURV 500 D SAT duplex e un satellite singolo S2 array. Due array aggiuntivi, composti entrambi da due S2, forniscono invece il rinforzo sonoro esterno per la piccola terrazza. A completare la spinta necessaria nella gamma delle basse frequenze, tre subwoofer da installazione CURV 500 iSUB posizionati sulle pareti della birreria. Il sistema audio completo viene infine pilotato da due CONNESSIONI 3 4
Qualità del suono, estetica e flessibilità del sistema erano i requisiti chiave da soddisfare amplificatori CURV 500 iAMP con DSP a 4 canali in classe D.
Dal controllo smart all’acustica
Sul fronte del controllo dell’impianto audio, il team di Star Music ha scelto di integrare anche un sistema wireless U305 HHD con trasmettitore portatile, sempre firmato LD Systems, così come un mixer a rack ZONE 624 a 4 zone per regolare comodamente i livelli di volume in ogni area – in questo caso all’interno e sulla terrazza - in base alle necessità applicative. L’audio a questo punto era garantito, ma c’era un ultimo aspetto, non indifferente, da considerare. “Il problema principale di queste birrerie francesi è l'acustica – ci racconta Fabrice Dayan, sales representative South West of France e product specialist Light Technology di Adam Hall -, poiché spesso gli edifici integrano, a livello strutturale, dei pannelli in acciaio. Diventa quindi prioritario anche limitare il tempo di riverbero e installare pannel-
li acustici onde evitare il classico ‘effetto cattedrale’, impossibile da gestire”. Così, i proprietari de La Cervoiserie hanno potuto inaugurare e avviare la propria attività certi di un sistema sonoro all’avanguardia, e senza grande impegno per il personale. Tra i titolari, infatti, c’è anche un musicista che conosce bene le soluzioni PA: questo ha permesso a tutti i membri dello staff di essere operativi, e formati, in tempi brevissimi.
Main installed equipments 05 x LD Systems CURV 500 D SAT Duplex Satellites 09 x LD Systems CURV 500 S2 Array Satellites 03 x LD Systems CURV 500 iSUB Installation Subwoofers 02 x LD Systems CURV 500 iAMP 4-Kanal Class-D Installation Power Amplifier 01 x LD Systems U305 HHD Wireless System with handheld microphone 01 x LD Systems ZONE 624 19’’ 4-Zone-Mixer
BEER: BOTH TO TASTE AND FEEL A space where you can taste and buy the best beers in the world, accompanied by the perfect soundtrack: the internal and external audio system of the Cervoiserie in Castres, in the South of France, takes care of it Maria Cecilia Chiappani
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SERIE CURV 500
Il sistema brevettato CURV 500 di LD Systems è un array portatile con tecnologia WaveAhead, che garantisce qualità audio ad alta definizione e pressione acustica ideale. La copertura verticale e orizzontale estesa rende anche il sistema completamente scalabile, mentre la struttura in alluminio unibody dei satelliti array CURV 500 è fondamentale in ottica di prestazioni. Il comfort “all in one” è dato anche dal mixer a 4 canali, integrato nell’array, provvisto di un’area dedicata agli effetti digitali, e dalla tecnologia senza fili Bluetooth. Gli integratori e gli utenti possono inoltre possibile scegliere tra 3 set per l’utilizzo del sistema in mobilità e fisso, contraddistinti da peso ridotto e dispersione sonora ampia. L’adattatore plug & play SmartLink, infine, consente diversi tipi di montaggio.
CURV 500 SERIES
LD Systems' patented CURV 500 is a portable array with WaveAhead technology, delivering high-definition audio quality and ideal sound pressure. The extended vertical and horizontal coverage also makes the system fully scalable, while the unibody aluminium construction of the CURV 500 array satellites is critical for performance. The "all in one" comfort is also given by the 4-channel mixer, integrated into the array, equipped with an area dedicated to digital effects, and by Bluetooth wireless technology. The integrators and users can also choose between 3 sets for the use of the system in mobility and fixed, characterised by low weight and wide sound dispersion. Finally, the SmartLink plug & play adapter allows different types of assembly. https://www.ld-systems.com/it/ serie/serie-curv-500/
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A double user experience, in the shop and in the brewery, with the ideal background sound
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a Cervoiserie is a unique brewery: a little beer bar/ shop where you can buy carefully selected bottles suited to a demanding clientele. In France there are 30 branches, which have recently been joined by the new opening in Castres, near Toulouse. Following the unusual idea of "bringing all the beers in the world to one place" - so say the creators- La Cervoiserie has consolidated over the years an appreciated user-experience and has also transferred it to the large restaurant in the South of France, housed in a former industrial warehouse. Those who cross the threshold can simply choose whether to visit the shop and
Sound quality, aesthetics and system flexibility were the key requirements that needed to be met
The integrators therefore opted for five CURV 500 arrays, distributed in the large warehouse, each with a CURV 500 D SAT duplex satellite and a single S2 array satellite. Two additional arrays, both composed of two S2s, provide external sound reinforcement for the small terrace. To complete the necessary boost in the low frequency range, three CURV 500 iSUB installation subwoofers were positioned on the walls of the brewery. The complete audio system is finally driven by two CURV 500 iAMP amplifiers with 4-channel class D DSP.
From smart control to acoustics
discover the history and characteristics of hundreds of products including beers, spirits and other specialties on sale, or sit at the tables in the spacious bar area to order from the menu and, perhaps, chat with other beer lovers. In both cases, audio and acoustics are essential. The installation of an articulated LD Systems CURV 500 system guarantees the right substrate at the right time.
Creating audio in the brewery
How was the project born? The location was not easy, given the large dimensions that needed to be covered. The Star Mu-
sic System Integrators responsible for the installation, in agreement with the owners of the venue, needed a very compact PA system, with a discreet design, as well as being affordable: the CURV 500 series was the perfect solution. "We have integrated LD Systems solutions for several years and we are convinced, also thanks to the feedback from customers from various sectors, of the sound quality and reliability of these technologies ”explains Max Ruzafa, CEO of Star Music. “ We had no doubts when it came to the new Cervoiserie of Castres, as in addition to performance, the focus was on aesthetic characteristics and on simple and flexible use.”
On the audio system control front, the Star Music team has also chosen to integrate a U305 HHD wireless system with portable transmitter, also by LD Systems, as well as a 4-zone ZONE 624 rack mixer to conveniently adjust the levels of volume in each area - in this case inside and on the terrace - according to application needs. The audio was guaranteed at this point, but there was one last aspect, not indifferent, to consider. “The main problem of these French breweries is the acoustics” says Fabrice Dayan, sales representative South West of France and product specialist Light Technology at Adam Hall, “since the buildings often integrate steel panels on a structural level. Therefore, limiting the reverberation time and installing acoustic panels is also a priority in order to avoid the classic 'cathedral effect', impossible to manage.” Thus, the owners of La Cervoiserie were able to inaugurate and start their own business certain of an avant-garde sound system, and without great commitment to the staff. In fact, among the owners there is also a musician who knows PA solutions well: this has allowed all staff members to be operational and trained in a very short time. CONNESSIONI
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Semplicità e qualità video per una importante realtà istituzionale
VIDEOCONFERENZA SENZA PENSIERI Francesco Fogliazza
Alle volte accade: un capitolato che prevede soluzioni un po’ datate viene aggiornato grazie ai consigli del System Integrator e all’evidente miglioramento portato dalle tecnologie più attuali. Ecco quanto accaduto a Roma, per il rinnovamento di una sala riunioni di grande eleganza e alto profilo
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uesta storia inizia dalla necessità del committente, in questo caso un cliente di alto profilo istituzionale di cui non è possibile fornire i dettagli, di rinnovare la propria sala riunioni, dove regolarmente si svolgono meeting in presenza e a distanza. La sala, già equipaggiata con un impianto prevalentemente analogico, era oggetto anche di un capitolato che aveva come punti fermi l’affidabilità totale del sistema, qualità video e ca-
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pacità di integrarsi in un ambiente di grande pregio, ma anche la necessità di rendere più semplice e intuitiva la gestione delle videoconferenze, sia in caso di fruizione in autonomia da parte dei partecipanti, per riunioni più ristrette, che quando è prevista la presenza di un’assistenza tecnica in regia. La commessa è stata assegnata Audiotime, azienda specializzata in installazioni fisse e soluzioni di automazione domestica,
e già in rapporto di conoscenza e fiducia con il committente. Gianni Ferlizzi, Project Manager di Audiotime, ci ha raccontato: “Abbiamo operato su un sistema già esistente, nel quale abbiamo implementato soluzioni più attuali convertendo l’impianto a una impostazione digitale. Esisteva già un capitolato che comprendeva soluzioni che ci sono sembrate migliorabili e al cliente abbiamo appunto suggerito di abbracciare un ulteriore cambiamento, che avrebbe mantenuto anche il sistema aggiornato sul lungo periodo. Non è stato facile, e in questo ci è stato di aiuto il rapporto di fiducia precedentemente instaurato e il supporto dello staff tecnico di Prase Media Technologies, che ha fornito la maggior parte dei prodotti ma soprattutto un sostanziale aiuto nella scelta di quelli giusti e sul corretto impiego. Per esempio, abbiamo scelto l’accoppiata della telecamera Maxhub con risoluzione 4K, 60 fps e zoom da 12x con il sistema di puntamento Arec, in modo che la telecamera sia sempre orientata verso l’oratore, senza perdite di qualità. Infine, abbiamo inserito anche un sistema di automazione in modo da fornire all’utente una interfaccia semplicissima con solo pulsanti per l’accensione e il volume.”
Soluzioni prescelte e allestimento
Dopo un adeguamento anche delle infrastrutture, l’impianto per la videoconferenza è stato allestito con display 4K LG Electronics della notevole dimensione di 75” e 86” della serie UH5, un Conference System Shure DIS con 15 basi e microfoni a collo d’oca da utilizzare in modalità Presidente o Delegato, una piccola dotazione di microfoni a mano e headshet wireless sempre di Shure per poter intervenire anche senza essere seduti al tavolo; tutta la dotazione di microfoni è connessa in serie al sistema di controllo, con una interfaccia gestibile sia dal Presidente che dalla regia di sala. Il sistema è supportato da una piattaforma audio e video Tesira Biamp, necessaria per l’instradamento e processamento dei segnali, ovvero per lavorare e inviare l’audio ai diffusori e il segnale video, quello locale e/o quello in entrata da eventuali partecipanti da remoto, verso i monitor. La ripresa video è curata da telecamere Maxhub UC P20 con risoluzione 4K, eleganti nel design e di facile installazione: il loro posizionamento ha seguito la forma della stanza, e ne
Maxhub UC P20
Si tratta di una telecamera professionale per videoconferenza, pensata per offrire alta qualità video e praticità. Utilizza un sensore CMOS da 8.51 megapixel, offre risoluzione 4K a 60 fps, zoom ottico a 12x; la tecnologia DNR 2D e 3D offre inoltre qualità nell’immagine anche in condizioni di scarsa luminosità. Pan +/-170° e Tilt +/- 30° offrono grande ampiezza di ripresa e i 255 preset di posizionamento semplificano la ripresa offrendo l’angolazione più giusta per ogni applicazione. La movimentazione è molto silenziosa. Dispone di una porta RJ45 (supporta PoE), due porte HDMI 2.0, tre USB 3.0 e una RS 232 per il collegamento con sistemi di automazione. https://www.maxhub.com/en/ucp20
Maxhub UC P20
It is a professional video conferencing camera, designed to offer high video quality and practicality. Uses an 8.51 megapixel CMOS sensor, offers 4K resolution at 60 fps, 12x optical zoom; the 2D and 3D DNR technology also offers image quality even in low light conditions. Pan +/- 170 ° and Tilt +/- 30 ° offer great shooting range and the 255 positioning pre-sets simplified shooting by offering the right angle for each application. Handling is silent. It has one RJ45 port (supports PoE), two HDMI 2.0 ports, three USB 3.0 and one RS 232 for connection with automation systems. https://www.maxhub.com/en/ucp20
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Main installed equipments 1 Shure Conference System central unit DIS-CCU-E 15 Conference Unit + Gooseneck Microphone DIS GM425/C M + MXC605 1 wireless receiver for microphones sono state posizionate cinque di cui due per ogni lato lungo e una di fronte alla postazione del Presidente. Un sistema di auto puntamento Arec è stato aggiunto per inquadrare automaticamente la persona che sta parlando, evitando di perdere qualità video e che si creino movimenti bruschi nel passaggio tra uno speaker e l’altro. La diffusione audio prevede quattro speaker a due vie in-wall incassati nelle pareti lunghe, un amplificatore a otto canali. Nel caso di eventuali problemi di connessione, di audio o correzioni di esposizione delle videocamere, è stata comunque allestita una regia di controllo dove personale di assistenza può intervenire manualmente senza interrompere o limitare i controlli gestiti dagli utenti in conferenza. Gianni Ferlizzi ci ha spiegato: “La sala opera tramite automatismi preimpostati, per facilitare gli utenti ed evitare la presenza costante di un tecnico; in ogni caso l’intervento in manuale non necessariamente disabilita l’automatismo: se necessario, per esempio, ritoccare l’inquadratura di una delle due telecamere interfacciate con un joystick, il tecnico di sala può intervenire manualmente, per poi comunque ritornare in automatico alla posizione iniziale a fine conferenza.” L’integrazione tra i prodotti e tra questi e il sistema di controllo Crestron non ha presentato problemi, assicura Ferlizzi. “Lo scopo della sala era la semplicità, un obiettivo raggiunto – conferma Ferlizzi – e anche a livello di integrazione tra i prodotti, e tra questi e il sistema di controllo Crestron non abbiamo avuto problemi. I partecipanti alla riunione entrano, toccano il touch e la sala va in modalità conference. Con la grafica siamo riusciti a offrire la funzionalità in: tasto d’avvio, tasto di spegnimento, mute, volume up, volume down... e la sala è attiva”. In conclusione, il committente è rimasto pienamente soddisfatto delle potenzialità che questa installazione è in grado di offrire, definendosi anche sorpreso da come attrezzature video di natura analogica si possano adattare per fornire servizi completamente digitali. https://audiotimesrl.it
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2 wireless bodypack + lavalier Shure SLXD1-J53 + WL184 2 Wireless handheld microphone Shure SLXD2/SM58 1 Switch Atlona AT-HDR-H2H-88MA 1 Digital Mixer 1 Digital amplifier Powersoft DS-4CU 4 2-ways in wall speakers 5 4K PTZ Camera, 12X optical zoom Maxhub UC P20 1 4K Video Mixer, with 4 HDMI inputs and 1 HDMI output, USB & RJ45 Ethernet interface 1 4K TV Monitor 75” with BaseT-to-HDMI receiver, LG UH5 1 4K TV Monitor 86” with BaseT-to-HDMI receiver, LG UH5
Simplicity and video quality for an important institutional reality
CAREFREE VIDEOCONFERENCING Francesco Fogliazza
Sometimes it happens: a specification that includes somewhat outdated solutions is updated thanks to the advice of the System Integrator and the obvious improvement brought about by the most current technologies. This is what happened in Rome, for the renovation of a meeting room of great elegance and a high profile.
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his story begins with the client's need (in this case a high-profile institutional client whose details we can’t provide) to renovate his meeting room, where meetings are regularly held in person and remotely. The room, already equipped with a predominantly analogue system, needed a completely reliable system, top video quality and the ability to integrate into an environment of great value. It was also requested to make it easier to manage videoconferences in an intuitive way, both in the case of autonomous use by the participants, for smaller meetings, and when the presence of technical assistance in the direction is required. The order was awarded by Audiotime, a company specialising in fixed installations and home automation solutions, and already in a relationship of knowledge and trust with the client. Gianni Ferlizzi, Audiotime Project Manager, told us: "We worked on an existing system, in which we implemented more current solutions by converting the system to a digital setting. There was already a specification that included solutions that we thought could be improved and we suggested to the customer to embrace a further change, which would also keep the system updated in the long term. It was not easy, and in this we were helped by the relationship of trust previously established and the support of the technical staff of Prase Media Technologies, who provided most of the products but above all were a substantial help in choosing the right ones and on the correct use. For example, we chose the combination of the Maxhub camera with 4K resolution, 60 fps and 12x zoom with the Arec pointing system, so that
the camera is always oriented towards the speaker, without loss of quality. Finally, we have also included an automation system in order to provide the user with a very simple interface with only buttons for power and volume. "
Selected solutions and set-up
After an adaptation of the infrastructures, the videoconferencing system was set up with a 4K LG Electronics display of the considerable size of 75" and 86" of the UH5 series, a Conference System Shure DIS with 15 bases and gooseneck microphones, and a small set of hand-held microphones and wireless headsets by Shure in President or Delegate mode to ensure anyone to be able to speak even without being seated at the table. The entire set of microphones is connected in series to the control system, with an interface that can be managed by both the President and the room director. The system is supported by a Tesira Biamp audio and video platform, necessary for the routing and processing of signals, i.e. to work and send the audio to the speakers and the video signal, the local one and / or the incoming signal from any remote participants, towards the monitors. Video shooting is handled by Maxhub UC P20 cameras with 4K resolution, elegant in design and easy to install: their positioning followed the shape of the room, and five of them were positioned, two for each long side and one in front of the position of the President. An Arec self-pointing system has been added to automatically frame the person who is speaking, avoiding losing video quality and creating sudden movements in the transition from one speaker to
another. The audio diffusion includes four two-way in-wall speakers embedded in the long walls and an eight-channel amplifier. In the event of any connection problems, a control room has in any case been set up where assistance personnel can intervene manually without interrupting or limiting the controls managed by the users in the conference. Gianni Ferlizzi explained to us: “The room operates through pre-set automatisms, to facilitate users and avoid the constant presence of a technician. In any case, manual intervention does not necessarily disable the automation: if necessary, for example, to retouch the shot of one of the two cameras interfaced with a joystick, the room technician can intervene manually, and then return automatically to the starting position at the end of the conference." The integration between the products and the Crestron control system did not present any problems, assures Ferlizzi. “The purpose of the room was simplicity, goal achieved - confirms Ferlizzi - and also in terms of integration between the products, and between these and the Crestron control system we had no problems. Meeting participants walk in, tap touch, and the room goes into conference mode. With the graphics we were able to offer the functionality in: start button, shutdown button, mute, volume up, volume down ... and the room is active.” In conclusion, the client was fully satisfied with the potential that this installation is able to offer, also defining himself surprised by how analogue video equipment can be adapted to provide completely digital services. https://audiotimesrl.it
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Sistema di videoconferenza Philips-Jabra nella Sala degli Orologi Philips-Jabra video conferencing system in the Hall of Clocks
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IL SIGNAGE CHE PUNTA ALLA CONDIVISIONE DEI CONTENUTI
Citizen Watch Italy rinnova le sale riunioni della sede milanese Francesco Fogliazza
Luminosità, qualità video e semplicità di gestione, sono le parole chiave di questa installazione di digital signage firmata Visivart e Philips e realizzata per rendere le videoconferenze più smart e favorire lo scambio di contenuti.
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utto nasce da una campagna di sensibilizzazione di Visivart sulle opportunità e i benefici del lavoro ibrido e delle sale riunioni multimediali, ci spiega Giulio Benedetti, account dell’azienda friulana: “Ovviamente lo spunto viene dai cambiamenti legati ai nuovi modi di lavorare dettati dalla pandemia, ma quello è solo il punto di partenza - Ormai le aziende hanno capito che la multimedialità è un trend obbligatorio, e in molti stanno rinnovando gli ambienti di lavoro anche a prescindere dalla situazione sanitaria.” È così accaduto che l’ufficio di Pozzo d’Adda (in provincia di Milano) di Citizen Watch, storico brand internazionale dell’orologeria e pioniere per le tecnologie innovative del settore, abbia ricevuto una delle comunicazioni di Visivart e l’abbia trovata interessante, tanto che l’Amministratore Delegato in prima persona ha invitato Benedetti in sede per una demo.
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Una demo promettente List of installed devices 4x Philips 55BDL4007X Videowall Display 1x CRD50 - Android OPS Player 1x Philips 55BDL3550Q Display 2x Philips 75BDL3550Q Display 4x CRD72 - Interact software activation license 3x CRD61 - HDMI Interact Transmitter 1x Jabra Speak 750 - Hands-free device with full duplex audio 1x Jabra PanaCast 50 - Video bar, camera, microphones and speakers
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E la demo andò bene. Con il supporto tecnico-commerciale di Marco Guandalini, Sales Manager PPDS Philips professional displays, Benedetti ha così presentato su richiesta di Citizen Watch una prima ipotesi di rinnovo per la sala oggetto dell’intervento: una meeting room grande e molto luminosa, con ampie superfici in vetro che rendevano difficile la corretta visione dei contenuti, e dove si trovava già un primo impianto, molto semplice, per la videoconferenza. La soluzione proposta da Visivart e Philips si è concentrata così sulla luminosità e qualità visiva degli schermi, e sul rendere ottimale e più facile l’uso degli stessi con l’integrazione di applicativi per la gestione e la condivisione dei contenuti. “Dal primo incontro, ha aggiunto Giulio Benedetti - è poi proseguito il rapporto con il cliente, che, positivamente colpito
dal progetto e dalle soluzioni proposte, ha deciso di rinnovare altre sale della sede commerciale Citizen: in particolare, uno spazio conference per accogliere platee numerose, un’elegante board room molto luminosa, una sala dedicata ai prodotti Citizen e una seconda sala riunioni più piccola”. Per le installazioni, sono stati scelti i display videowall Philips della serie X-Line, capaci di fornire luminosità di 700 cd/m2 e un rapporto di contrasto 1.200:1, e quelli di grande formato della serie Q-Line, a cui è collegato PPDS Interact, un software interattivo per attività di screen sharing e controllo remoto di dispositivi mobili e display, utile per gestire e connettere in wireless allo schermo principale i device che sono parte dell’installazione, oltre a quelli dei partecipanti alle riunioni, permettendo così di avviare velocemente sessioni di collaborazione in presenza e da remoto.
La Sala degli Orologi con il display 75" Philips Q-Line The Hall of Clocks with Philips 75" Q-Line display
Dalla parte del committente
Citizen Watch Italy ha affidato a Visivart a metà del 2021 un progetto per rinnovare le sale riunioni della propria sede commerciale, già dotata di strumenti per la collaborazione, e migliorarne le prestazioni. Ecco, le ragioni delle scelte fatte e i risultati ottenuti nelle parole di Salvatore Scordino, Divisione IT di Citizen Watch Italy: Quali le esigenze e i risultati ottenuti? Avevamo la necessità di allestire le sale della nostra nuova sede con soluzioni di presentazione dinamiche, non cablate e con monitor di ultima generazione. Dopo l’installazione e la configurazione, e grazie alla semplicità d’utilizzo delle soluzioni integrate, le sale sono state utilizzate per meeting, videoconferenze ed eventi di vario genere, con un positivo incremento e ottimizzazione di tempi e qualità. Come sono utilizzati gli apparati installati? Abbiamo utilmente impiegato la sala principale, sfruttando le potenzialità del videowall, per ospitare i nostri agenti di vendita e tenere corsi di formazione; e anche la sala più piccola per la videoconferenza è molto funzionale grazie alla connettività wireless. Con il dongle dell’app PPDS Interact, le persone interne ed esterne all’azienda ora possono condividere il proprio dispositivo personale sugli schermi principali senza dover collegare cavi. Questa funzione, che ci consente di condividere fino a quattro schermi in contemporanea, senza l’installazione di applicazioni esterne sul device, ma con il solo utilizzo della rete wi-fi, oltre a limitare la necessità di lunghi cablaggi, facilita lo svolgimento di riunioni e meeting aziendali, garantendone la sicurezza informatica.
On client’s side
La soluzione Interact comprende anche il dongle, un “pulsante” da collegare via USB / HDMI al dispositivo mobile esterno, che consente con un click una connessione al display veloce e semplice, senza password e senza la necessità di entrare sulla rete aziendale, e la trasmissione sul display dei contenuti video e audio – presentazioni, filmati, documenti ecc. – di ospiti o partecipanti esterni. L’assenza di software o driver da installare per il collegamento dei dongle è stata molto gradita da Citizen, in particolare, Salvatore Scordino della Divisione IT che ha seguito direttamente progettazione e lavori di installazione, ha commentato: “La soluzione Interact è subito piaciuta, e ha fatto la differenza rispetto ad altre proposte ricevute da Citizen, per la possibilità di condividere velocemente lo schermo con gli altri device senza dover collegare cavi e predisporre nuovi cablaggi – Inoltre, dopo alcuni mesi ormai di utilizzo dei nuovi sistemi di vide-
Citizen Watch Italy entrusted Visivart with a project in mid-2021 to renovate the meeting rooms of its sales office, already equipped with tools for collaboration, and improve their performance. Here are the reasons for the choices made and the results obtained in the words of Salvatore Scordino, IT Division of Citizen Watch Italy: What are the needs and the results obtained? We needed to set up the rooms of our new headquarters with dynamic presentation solutions, not wired and with the latest generation monitors. After installation and configuration, and thanks to the ease of use of the integrated solutions, the rooms were used for meetings, video conferences and various kinds of events, with a positive increase and optimisation of time and quality. How are the installed devices used? We used the main room, exploiting the potential of the videowall, to host our sales agents and hold training courses; and even the smallest room for video conferencing is very functional thanks to wireless connectivity. With the PPDS Interact dongle app, people inside and outside the company can now share their personal device on main screens without having to connect cables. This function allows us to share up to four screens at the same time, without installing external applications on the device, just needing a Wi-Fi connection. This limits the need for long cabling and facilitates business meetings, ensuring IT security.
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Huddle room con display 55" Philips Q-Line e dongle Interact The huddle room with Philips 55" Q-Line display and Interact dongle
oconferenza, gli utenti sono divenuti più esigenti in termini di qualità video e audio, tanto che il management dell’azienda non li reputa più un benefit ma un elemento imprescindibile per poter lavorare meglio e aumentare la produttività.”
Da una a quattro sale
Visivart ha avviato la presentazione dei progetti per l’allestimento delle nuove sale nella primavera del 2021, i lavori sono poi iniziati a settembre e completati, non senza qualche rallentamento operativo dovuto alla pandemia, a fine novembre. Per la sala più grande sono state seguite le intenzioni del cliente di predisporre un videowall ad alto impatto, installando una soluzione 2x2 con display Philips della serie X-Line da 55 pollici con cornice di soli 0,9 mm di spessore, che grazie al sottilissimo profilo preservano al meglio l’integrità dei contenuti, infatti, sul punto di giunzione interno, la cornice totale di 1,8 mm è del tutto o quasi impercettibile a una distanza anche di pochi metri. I contenuti video sui quattro display sono processati attraverso un modulo CRD50, integrato tramite slot OPS, che consente di aggiungere al videowall la potenza e le funzioni del sistema operativo Android, e di trasformare l’installazione nel punto focale della sala, dove presentazioni e contenuti sono mostrati ai presenti in occasione di meeting ed eventi commerciali con numerosi partecipanti. Nella sala piccola più piccola, date le di-
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mensioni ridotte, è stato installato un solo display da 55 pollici della serie Q-Line, integrato con l’applicativo PPDS Interact per la condivisione wireless dei contenuti da dispositivi mobili. Le sale showroom e degli orologi, dove troviamo immagini di vecchie e nuove collezioni Citizen, e foto di ieri e oggi dell’azienda, presentano una configurazione ibrida hardware / software con display Philips di grande formato da 75 pollici della serie Q-Line, anch’essi equipaggiati per l’utilizzo del software Interact e dei relativi dongle, per assistere al meglio gli utenti anche durante videoconferenze multi-screen. Sull’integrazione di Interact, Giulio Benedetti ha precisato: “Una funzione che tra le altre ha maggiormente suscitato l’interesse del cliente è stata proprio la possibilità di condividere sul display principale fino a quattro schermi desktop contemporaneamente, con appunto la visualizzazione monitor suddivisa in quattro parti singole.” Per la ripresa dei relatori, e in generale di quanto avviene in sala, la soluzione AV è completata da un sistema di videoconferenza Jabra che comprende doppio microfono integrato, diffusori e soundbar che assicurano una piena compatibilità con i dispositivi Philips installati e un livello ottimale di ascolto, sia ai partecipanti presenti, che a quelli da remoto. A chiudere l’intervento, con l’obiettivo raggiunto di soddisfare la necessità di
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ottenere riunioni più smart, presentazioni veloci e meeting funzionali, anche l’infrastruttura delle sale è stata organizzata con un sistema di impianti indipendenti che, seppur collegati alla rete aziendale, hanno ognuno un punto autonomo di collegamento e gestione dei segnali.
PPDS Philips professional displays: solution provider
Il progetto Citizen Watch Italy, sviluppato da Visivart e Philips con la prospettiva di fornire al cliente un supporto totale nella scelta di soluzioni corporate e sistemi integrati di digital signage, offre anche la possibilità di evidenziare l’evoluzione in corso della divisione Philips professional displays verso i nuovi orizzonti degli applicativi PPDS. L’obiettivo del brand è creare le condizioni per rispondere in maniera sempre più organica a un mercato in divenire che richiede soluzioni complete da ogni punto di vista, dal prodotto all’assistenza al cliente, e che si raggiunge in tutte le sue fasi, solo in alleanza con partner e clienti. “Oggi ci presentiamo al mercato non solo come produttore leader di hardware - ha dichiarato Marco Guandalini, ma come un partner capace di offrire soluzioni complessive e di valore rispetto alle diverse fasi di progetto, e intendiamo farlo con un approccio che agevoli la collaborazione con rivenditori e system integrator e il dialogo con tutti i principali player del settore AV professionale.”
Philips X-Line
È la serie display professionale Philips per installazioni videowall, con cornici ultra sottili da 1,8 bezel-to-bezel, risoluzione Full HD, formato 55 pollici e luminosità di 700 cd/m2 per garantire una visibilità ottimale e colori nitidi da ogni angolazione. La qualità dell'immagine può essere gestita con le impostazioni di temperatura colore e calibrazione avanzata della gamma cromatica, mentre il Tiling Mode consente di supportare anche contenuti 4k. In più, i display X-Line possono ricevere sullo slot OPS integrato e già dotato delle necessarie connessioni, un modulo opzionale CRD50 per ottenere, senza cablaggi aggiuntivi, la capacità di elaborazione di Android. www.ppds.com/it-it/display-solutions/videowalls/x-line
Philips X-Line
It is the display profes series Philips solution for videowall installations, with ultra-thin 1.8 bezel-to-bezel bezels, Full HD resolution, 55-inch format and 700 cd / m2 brightness to ensure optimal visibility and crisp colours from all angles. Image quality can be managed with colour temperature settings and advanced colour gamut calibration, while Tiling Mode also supports 4k content. In addition, the X-Line displays can receive an optional CRD50 module on the integrated OPS slot, already equipped with the necessary connections, to obtain, without additional wiring, the processing capacity of Android. www.ppds.com/it-it/display-solutions/videowalls/x-line
www.ppds.com www.visivart.it www.citizen.it
La Sala Conferenze con display videowall 2x2 Philips X-Line The Conference Room with Philips X-Line 2x2 videowall display
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Brightness, video quality and ease of management are the keywords of this digital signage installation by Visivart and Philips and was created to make videoconferences smarter and facilitate the exchange of content.
SIGNAGE THAT AIMS TO SHARE CONTENT Citizen Watch Italy renovates the meeting rooms of the Milan office Francesco Fogliazza
La sala riunioni principale con il display 75" Philips Q-Line The main meeting room with Philips 75" Q-Line display
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verything stems from a Visivart awareness campaign on the opportunities and benefits of hybrid work and multimedia meeting rooms, explains Giulio Benedetti, account of the Friulian company: "Obviously the inspiration comes from the changes linked to the new ways of working dictated by the pandemic, but that was only the starting point - By now companies have understood that multimedia is an obligatory trend, and many are renovating their work environments even regardless of the health situation." It so happened that the office in Pozzo d'Adda (in the province of Milan) of Citizen Watch, the historic international watchmaking brand and pioneer for innovative technologies in the sector, received one of Visivart's communications and found it interesting. So much so that the CEO personally invited Benedetti to the office for a demo.
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A promising demo
And the demo went well. With the technical-commercial support of Marco Guandalini, Sales Manager PPDS Philips professional displays, Benedetti thus presented at the request of Citizen Watch a first hypothesis of renewal for the room subject to the intervention: a large and very bright meeting room, with large surfaces in glass that made it difficult to correctly view the contents, and where there was already a very simple first system for videoconferencing. The solution proposed by Visivart and Philips thus focused on the brightness and visual quality of the screens, and on making their use optimal and easier with the integration of applications for managing and sharing content. "From the first meeting, added Giulio Benedetti - the relationship with the customer continued, who, positively impressed by the project and the solutions proposed, decided
to renovate other rooms of the Citizen sales office: in particular, a conference space to accommodate audiences. An elegant and very bright board room, a room dedicated to Citizen products and a second smaller meeting room.” For the installations, Philips videowall displays of the X-Line series were chosen, capable of providing brightness of 700 cd / m2 and a 1,200: 1 contrast ratio, and the large format ones of the Q-Line series, which is connected to PPDS Interact, an interactive software for screen sharing and remote control of mobile devices and displays, useful for managing and wirelessly connecting the devices that are part of the installation to the main screen, as well as those of the participants in meetings, thus allowing to quickly initiate face-to-face and remote collaboration sessions. The Interact solution also includes the dongle, a "button" to be connected via USB / HDMI to the external mobile device, which allows a quick and simple connection to the display with a click, without a password and without the need to enter the company network, and the transmission of video and audio content on the display - presentations, films, documents, etc. - of guests or external participants. The absence of software or drivers to install for connecting the dongles was very welcome by Citizen, in particular, Salvatore Scordino of the IT Division who directly followed the design and installation work, commented: "The Interact solution was immediately appreciated, and made the difference compared to other proposals received by Citizen, for the ability to quickly share the screen with other devices without having to connect cables and prepare new wiring - Furthermore, after a few months of using the new videoconferencing systems, users have become more demanding in terms of video and audio quality, so much so that the company's management no longer considers them a benefit but an essential element to be able to work better and increase productivity. "
From one to four rooms
Visivart started the presentation of the projects for the preparation of the new rooms in the spring of 2021, the works then began in September and completed, not without some operational slowdown due
to the pandemic, at the end of November. For the largest room, the customer's intentions were followed to prepare a high-impact videowall, installing a 2x2 solution with a 55-inch Philips X-Line series display with a frame of only 0.9 mm thick, which thanks to the very thin profile perfectly preserve the integrity of the contents, in fact, on the internal junction point, the total frame of 1.8 mm is completely or almost imperceptible even at a distance of a few metres. The displays are processed through a CRD50 module, integrated via the OPS slot, which allows the power and functions of the Android operating system to be added to the videowall, and to transform the installation into the focal point of the room, where presentations and contents are shown to those present on the occasion of meetings and commercial events with numerous participants. In the smallest room, given its small size, a single 55-inch display from the Q-Line series was installed, integrated with the PPDS Interact application for wireless sharing of content from mobile devices. The showroom and watch rooms, where we find images of old and new Citizen collections, and company photos from the past and today, present a hybrid hardware / software configuration with large-format 75-inch Philips display of the Q-Line series, they are also equipped for the use of the Interact software and related dongles, to better assist users even during multi-screen videoconferences. On the integration of Interact, Giulio Benedetti specified: "One function that among others raised the customer's interest most was the ability to share up to four desktop screens at the same time on the main display, with the monitor display divided into four single parts. " For the recording of speakers, and in general what happens in the room, the AV solution is completed by a Jabra videoconferencing system that includes dual integrated microphones, speakers and sound bars that ensure full compatibility with the Philips devices installed and an optimal level of listening, both for the participants present in person and to those attending remotely. To close the intervention, with the goal
achieved of satisfying the need for smarter meetings, quick presentations and functional meetings, the infrastructure of the rooms was also organised with a system of independent systems which, although connected to the company network, each have an autonomous connection and signal management point.
PPDS, a solution provider
The Citizen Watch Italy project, developed by Visivart and Philips with the aim of providing the customer with total support in the choice of corporate solutions and integrated digital signage systems, also offers the possibility of highlighting the ongoing evolution of the Philips professional displays division towards the new horizons of PPDS applications. The brand's goal is to create the conditions to respond in an increasingly organic way to an evolving market that requires complete solutions from every point of view, from the product to customer assistance, and which can only be reached in all its phases in alliance with partners and customers. "Today we present ourselves to the market not only as a leading hardware manufacturer - said Marco Guandalini, but as a partner capable of offering comprehensive and valuable solutions with respect to the different project phases, and we intend to do so with an approach that facilitates collaboration with resellers and system integrator and dialogue with all the main players in the professional AV sector. " www.ppds.com www.visivart.it www.citizen.it
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INNOVATION CENTER DI FONDAZIONE CR Tra passato e futuro, tra AV e IP Chiara Benedettini e Matteo Fontana
Situato a Firenze in una location storica conosciuta come Granai dell’Abbondanza, in cui Cosimo III de’ Medici conservava le scorte di cereali per i periodi di carestia, l’Innovation Center di Fondazione Cassa di Risparmio ospita la sede di Nana Bianca – noto incubatore di startup. Un hub lavorativo che mette a disposizione un auditorium, diverse sale conferenza, spazi di condivisione e di incontro oltre a un bar e un ristorante, e che in poco tempo è divenuto un punto nevralgico della vita sociale e lavorativa del Capoluogo toscano, e non solo
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MAIN INSTALLED EQUIPMENT Floor: Basement Capacità: 250 Persone 3 Epson EB-L1510U Laser LCD videoprojector 3 ScreenInt Major, motorised screen 350x219 cm 3 Euromet Arakno mount 3 Atlona AT-HDR-EX-70 extender 3 Muxlab 500759 extender 1 Atlona AT-UHD-PRO3-66M video matrix 1 Balckmagic ATEM Production Studio 4K video mixer 2 Tannoy DVS8W audio speaker 150 W 4 Tannoy DVS6W audio speaker 100 W 1 Lab Gruppen large 10:4 amplifier 1 TEC-1 Tesira Biamp Volume control 1 Muxlab 500028-2PK audio transmitter 2 Shure BLX1288E/P31-M17 radio microphones
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ana Bianca è una di quelle società che si definiscono “incubatrici di startup”, caratterizzata da un’alta profilazione tecnologica. In pratica, essa mette a disposizione la propria esperienza per aiutare chi ha idee innovative a trasformarle in tech company di successo, ovvero in quelle che potrebbero essere le aziende-guida del prossimo futuro. Come lavora Nana Bianca? Semplice: intercettando e anticipando i trend di mercato, identificando i settori a più alta crescita e interesse tecnologico e concentrandosi in particolare sul mondo dell’Ad-Tech, con la formazione di team che vengono poi guidati passo passo attraverso le tappe realizzative delle loro idee. Si respirano dunque innovazione e futuro nella sede di Nana Bianca, ed è affascinante pensare che questa sede, che si trova nel cuore di Firenze, occupa in realtà una location storica ricca di passato, come se la società intendesse raccordare tutti i “tempi” nella propria casa, facendo sentire a chiunque entri il soffio stesso del Tempo e, con esso, tutte le possibilità che riserva il futuro.
Digital Signage, a realizzare il progetto a fine 2021, dunque al culmine dei due anni di pandemia, periodo che difficilmente potremo dimenticare. Come ci conferma Michele Fucci, Project Engineer e Direttore Lavori per conto di Copyworld, la lentezza nella gestazione e nello sviluppo del progetto è da attribuire in parte proprio alla pandemia: “Il Covid con le problematiche ad esso connesse” – ci ha detto – “ha rallentato i lavori e ha causato un ritardo di almeno 7-8 mesi per il loro completamento.” Ma questo non è andato a detrimento della qualità del lavoro. Anzi, si può dire che la lunga gestazione abbia portato ad affinare le idee e a migliorare determinati aspetti di un impianto indubbiamente complesso e stratificato, basato sulla ricerca di un perfetto equilibrio tra AV tradizionale e IP. Ci racconta ancora Michele Fucci: “La ristrutturazione del Granaio dell’Abbondanza e l’allestimento attuale sono stati finanziati dalla Cassa di Risparmio di Firenze e nascono da un’idea di Nana Bianca, incubatore di startup i cui fondatori vengono dal mondo dell’Information Technology. Con tante professionalità in campo, dall’architettura alla system integration, il risultato è molto eclettico e rispetta in una certa misura queste diverse impostazioni di pensiero, che io mi sono occupato di uniformare e tenere insieme in un unico progetto.” L’idea si può riassumere dunque, semplificando all’estremo, in questo modo: una location storica di Firenze riprende vita grazie al dialogo tra due modalità spesso in contrasto di intendere la tecnologia, l’Audio Video e l’IP.
Una location storica di Firenze riprende vita grazie al dialogo tra due modalità spesso in contrasto di intendere la tecnologia: l’Audio Video e l’IP
8.000 mq di storia e futuro
Ci troviamo nel quartiere di San Frediano in Oltrarno, a pochi minuti dalla stazione di Santa Maria Novella, in pieno centro di Firenze. I Granai dell’Abbondanza sono una straordinaria location che risale ai tempi di Cosimo III de’ Medici, e che offre complessivamente 8.000 mq di spazi. Oggetto di un recentissimo processo di rigenerazione, l’ex-granaio è diventato un nuovo polo d’innovazione votato a una sorta di “Rinascimento digitale”. È nella filosofia di Nana Bianca, infatti, contribuire allo sviluppo del tessuto digitale nazionale, e l’idea è servirsi di un ecosistema di co-working avanzato, dove persone e società possano collaborare e dare vita ai propri progetti, anche attraverso un proficuo processo di condivisione e contaminazione delle idee. Ecco perché l’ambiente di co-working costruito presso i Granai dell’Abbondanza è studiato nei dettagli con tutta la tecnologia che occorre, e con tutta la facilità di utilizzo necessaria non solo a far raggiungere gli obiettivi ma anche a stimolare le idee e la collaborazione. Insomma, un ambiente dinamico e accessibile, pensato all’interno di un edificio storico per i player del futuro e per le imprese di domani, in un “anello temporale” tra i più affascinanti che Firenze – città nella quale il passato si respira ad ogni angolo – possa offrire.
Il progetto
L’idea di ristrutturare l’antico granaio e di dotarlo delle più moderne tecnologie di condivisione e collaborazione nasce alcuni anni fa, e subisce – nel corso del tempo – diverse evoluzioni, passando attraverso tentativi e sperimentazioni prima di approdare alla forma attuale. Alla fine, è Copyworld, azienda specializzata in system integration, insieme a Matteo Ulivi, specializzato in
Un Rinascimento all’insegna dell’equilibrio
“Il luogo era ridotto a un rudere”, racconta Michele Fucci. “È stato usato per molto tempo come caserma, e nel momento in cui è stato dismesso era un ambiente militare, caratterizzato da una scarsa estetica e da una spiccata funzionalità. Ma siamo in una posizione bellissima, a San Frediano, e lo studio di Architettura e Ingegneria Baracchi e Galzigni ha saputo valorizzare i diversi aspetti di questa location, senza snaturarla e anzi esaltandone le caratteristiche con le giuste tecnologie, con interventi architettonici ispirati al minimalismo e alla semplicità delle linee e con un allestimento complessivamente rispettoso dell’ambiente e della sua nuova funzionalità: un hub culturale e sociale, un luogo di lavoro e studio, per incontri ed eventi anche nazionali, ad esempio la manifestazione Italian Startup.” Le caratteristiche essenziali dell’architettura del nuovo co-working sono infatti la leggerezza, la valorizzazione di particolari aspetti estetici e un concept generale basato sull’eleganza e la semplicità degli ambienti, che devono essere principalmente funzionali al loro utilizzo. L’intenzione è che l’hub così costruito diventi, nelle parole di Fucci, “un ecosistema che tenderà a sostenersi da solo, con eventi e servizi alle aziende.” Il piano terra della location è dominato dal Digital Signage, le
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Alcune delle sale dedicate al co-working Some of the co-working areas
informazioni, gestite da un server Magic Info, vengono visualizzate su una serie di monitor Samsung. In ossequio all’idea di rispettare l’architettura di base della location, la tecnologia è stata concentrata perlopiù in una regia e in un vano tecnico che si trovano al piano interrato, con dei passaggi dedicati ai cablaggi audio, video e controllo.
videoproiezioni eccetera. Fulcro del progetto, un auditorium da 250 posti pensato in chiave BYOD, dove è possibile realizzare una videoconferenza in pochi minuti, controllando le telecamere e la registrazione attraverso un sistema dedicato, con videoproiezione firmata Epson. Il tocco architettonico originale consiste nella struttura di americane, un rig dipinto di bianco, quasi invisibile, che supporta la parte tecnologica e di illuminazione della sala, nonché cablaggi e telecamere, tutto connesso al già citato vano tecnologico e alla regia. Una soluzione utile considerando anche il soffitto piuttosto basso. Come sistema di controllo si è optato per il marchio Atlona per la parte di automazione, accensione e spegnimento dell’auditorium, nonché per il routing. L’auditorium è fruibile tanto dai tecnici quanto da personale non specializzato grazie ai due touch screen, uno basico a disposizione degli utenti in sala e uno più avanzato, montato nel locale regia, pensato per i tecnici, perché possano sfruttare le caratteristiche più avanzate dello spazio. Ci spiega Michele Fucci: “L’auditorium comprende tre sale meeting controllabili da un’unica regia. In ogni sala, rispettando la nostra idea originaria di semplicità e pulizia, ci sono soltanto un apparato di controllo a parete e i microfoni: tutte le connessioni
La tecnologia, deve azzerare le distanze, non aumentarle né tantomeno rappresentare una barriera
“L’idea – spiega sempre Michele Fucci – era alleggerire il tutto e realizzare una tecnologia facilmente utilizzabile dall’utente, immediata e accessibile. Abbiamo puntato sui contenuti grazie all’integrazione di tecnologie tradizionali in ambito Audio e Video e a una tecnologia di trasporto basata su Ethernet. L’obiettivo era dare modo a chi aveva una formazione IP di collaborare con la parte Audio e Video, trovando un piano comune. La chiave è proprio la coesistenza di IP e Audio Video.”
Auditorium e sale meeting
La location offre due piani dedicati al co-working, oltre al piano terra pensato per gli eventi, con tanto di ristorazione e bar, spazi di incontro, studio e lavoro. A completamento, è prevista anche una parte esterna per DJ set, eventi all’aperto, conferenze, CONNESSIONI 5 6
sono celate, e la gestione è demandata a due Core audio, un Tesira Biamp Forté, ottimo per facilità di gestione e automazione, e un routing classico, perché l’auditorium non serve solo a conferenze multimediali ma anche alla realizzazione di eventi. Volevamo multifunzionalità e accessibilità anche per figure prive di un background tecnico, perché potessero usare le sale facilmente. La tecnologia, a mio avviso, deve azzerare le distanze, non aumentarle né tantomeno rappresentare una barriera. La scelta di avere un DSP che fungesse da audio server e permettesse all’utenza non specializzata di utilizzare le meeting room in maniera autonoma – conclude Fucci – si è integrata con la necessità di gestire questi ambienti anche in modo professionale per eventi più complessi. La struttura è flessibile e si presta a nuove funzionalità, con un’evoluzione già in corso e upgrade continui. Qui si va oltre le aspettative, ad esempio è già previsto il potenziamento dell’impianto audio dell’auditorium, anche in considerazione del fatto che con la fine della pandemia gli ambienti potranno aspirare a capienze maggiori.” La struttura prevede anche, ai piani superiori, alcune sale meeting più piccole a disposizione di aziende o clienti che abbiano bisogno di ambienti per presentazioni o riunioni, anche ibride, da remoto e in presenza. Ogni sala è infatti dotata di un sistema di videoconferenza. Nelle sale sono stati installati dei pannelli di
n° 8 MEETING ROOM (Small/Medium) Co-working Floor : 1 e 2 Capienza : 6/8 people. 1 Monitor 55” Samsung QM55R, 4K UHD + Magic Info 1 Logitech Meetup All-in-one videoconference bar n° 1 MEETING ROOM (Large) Floor : 1 Ufficio Nana-Bianca Capienza : 10/12 people. 1 Monitor 75” Samsung QM75R, 4K UHD + Magic Info 1 Logitech Meetup All-in-one videoconference bar
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controllo Biamp Tec-1, per gestire i volumi e richiamare preset differenti a seconda del caso d’uso. Disponibili anche dei comodi controlli touch screen su tablet Android.
Audio e Video: tra Biamp, Midas e… Dante
I Granai sono proprio un luogo versatile: al pianterreno l’impianto audio della struttura può essere utilizzato per musica di sottofondo oppure per amplificare sorgenti come il videowall; sono stati anche previsti alcuni punti di insert dedicati, cioè dove è possibile collegare ‘al volo’ dei radiomicrofoni gestibili dal pannello di controllo Biamp e utilizzabili a piacimento, sempre nell’ottica della massima flessibilità. L’intero impianto è basato sul protocollo di trasporto dell’audio digitale Dante, tanto che – conferma Michele Fucci – la percentuale di cablaggio analogico del sistema è bassissima, perlopiù è IP e Ethernet, il che rende possibile portare il segnale in qualunque punto del complesso, per ampliare la diffusione. Per la regia tecnica abbiamo usato prodotti Midas pensati per un’utenza specializzata (anche, all’occorrenza, per i service esterni che affittassero la location). Si tratta di apparecchiature che permettono un routing avanzato. Tutte le sale meeting, peraltro, possono essere messe in connessione, onde ampliare le potenzialità dell’impianto.” E per quanto riguarda il lato EVAC? “Si tratta di un impianto a sé stante” – puntualizza Fucci. “Attraverso la programmazione su Biamp abbiamo provveduto a un interfacciamento che permette, in condizioni di emergenza, di spegnere gli impianti e di dare priorità assoluta all’EVAC che, per quanto mi riguarda, al di là delle prestazioni, deve essere soprattutto un impianto utile e affidabile.” Riprendiamo infine in esame la già citata architettura di Digital Signage, realizzata con il server Magic Info di Samsung e costituita da monitor LED Samsung da 55” distribuiti su tutto il pianterreno e dal videowall dell’area bar, nonché dai monitor Stretch Samsung posizionati all’esterno. Ci spiega Michele Fucci: “Gli architetti avevano progettato fin dall’inizio il posizionamento dei punti di cartellonistica digitale e di informazione. Magic Info è un ecosistema che rende accessibile, con delle dashboard molto semplici, una tecnologia che fino a pochi anni fa era appannaggio esclusivo dei programmatori.” Insomma, tutto è a portata di mano negli ex-Granai dell’Abbondanza, nei quali l’abbondanza di derrate alimentari è stata sostituita dalla disponibilità di tecnologia. Perché Firenze, poggiando su un passato tanto glorioso, è una città da sempre votata al futuro. Altrimenti – è tautologico – non potrebbe fregiarsi di un passato così straordinario…
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Mersive Pod Solstice Gen3 (Byod SP-8100)
Si tratta di un sistema di gestione per sale riunioni che permette la condivisione del desktop o di un numero illimitato di finestre sullo schermo della sala, tramite rete Ethernet o WiFi. Tutti gli utenti possono controllare i contenuti condivisi sullo schermo e modificarne il layout. Compatibile con touchscreen, permette lo streaming audio e video 4K continuo e sincronizzato. Consente di definire welcome screen customizzabile, con supporto testo scorrevole e RSS e link a pagine HTML5 per funzionalità di Digital Signage Questa versione viene commercializzata con licenza software inclusa per per massimo 4 utenti contemporanei, dispone una porta HDMI2.0 e una HDMI1.4 entrambe con supporto audio 7.1, un ingresso HDMI1.4b, due porte USB3.0 e una porta USB-C, WiFi Dual Band 802.11ac, porta Gigabit Ethernet su RJ45 con alimentazione PoE+. www.mersive.com
Mersive Pod Solstice Gen3 (Byod SP-8100)
It’s a management system for meeting rooms that allows sharing of the desktop or an unlimited number of windows on the screen, via Ethernet or WiFi network. All users can control the shared content on the screen and change its layout. Compatible with touchscreen, it allows continuous and synchronised 4K audio and video streaming. It allows you to define customisable welcome screens, with scrolling text and RSS support and links to HTML5 pages for Digital Signage functionality. This version is marketed with software license included for up to 4 simultaneous users, has one HDMI2.0 and one HDMI1.4 port both with 7.1 audio support, one HDMI1.4b input, two USB3.0 ports and one USB-C port, 802.11ac Dual Band WiFi, Gigabit Ethernet port on RJ45 with PoE + power supply. www.mersive.com
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Located in Florence in the historic location known as Granai dell'Abbondanza, where Cosimo III de Medici kept stocks of cereals for periods of famine, the Cassa di Risparmio Foundation Innovation Centre houses the headquarters of Nana Bianca - a well-known start-up incubator. A business hub that offers an Auditorium, several conference rooms, sharing and meeting spaces as well as a bar and a restaurant, and which in a short time has become a focal point of the social and working life of the Tuscan capital, and beyond
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INNOVATION CENTRE OF THE CR FOUNDATION
Between the past and the future, between AV and IP Chiara Benedettini and Matteo Fontana
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SOLUZIONI
Michele Fucci, Project Engineer e direttore del cantiere per conto di Copyworld Michele Fucci, Project Engineer and Works Manager on behalfof Copyworld
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ana Bianca is one of those companies that define themselves as "start-up incubators", characterised by a high technological profiling. In practice, it makes its experience available to help those with innovative ideas to transform them into successful tech companies, that is, into what could be the leading companies of the near future. How does Nana Bianca work? Simple: intercepting and anticipating market trends, identifying the sectors with the highest growth and technological interest and focusing in particular on the world of Ad-Tech, with the formation of teams that are then guided step by step through the stages of realisation of their ideas.
We are located in the district of San Frediano in Oltrarno, a few minutes from the Santa Maria Novella station, in the heart of Florence. The Granaries of Abundance is an extraordinary location that dates back to the times of Cosimo III de Medici, and which offers a total of 8000 square metres of space. Subject to a very recent regeneration process, the former granary has become a new innovation pole devoted to a sort of "digital Renaissance". It is in Nana Bianca's philosophy, in fact, to contribute to the development of the national digital fabric, and the idea is to use an advanced co-working ecosystem, where people and companies can collaborate and give life to their projects, also through a profitable process of sharing and contamination of ideas.
A historic location in Florence comes back to life thanks to the dialogue between two often conflicting ways of understanding technology: Audio Video and IP
So, innovation and the future are consumed at the Nana Bianca headquarters, and it is fascinating to think that these headquarters, located in the heart of Florence, actually occupy a historical location rich with history, as if the company intended to link all "times" into its home, making everyone feel the very breath of Time and, with it, all the possibilities that the future holds.
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8000 square metres of history and the future
This is why the co-working environment built at the Granai dell'Abbondanza is studied in detail with all the technology needed, and with all the ease of use necessary not only to achieve goals but also to stimulate ideas and cooperation.
In short, a dynamic and accessible environment, designed inside a historic building for the players of the future and for the companies of tomorrow, in one of the most fascinating "time rings" that Florence - a city where the past is present at every corner - can offer.
The project
The idea of renovating the old granary and equipping it with the most modern technologies for sharing and collaboration was born a few years ago, and has undergone - over time - various evolutions, passing through attempts and experiments before reaching its current form. In the end, it is Copyworld, a company specialising in system integration, together with Matteo Ulivi, specialised in Digital Signage, that carries out the project at the end of 2021, therefore at the height of the two years of the pandemic, a period that we will hardly be able to forget. As Michele Fucci, Project Engineer and Works Manager on behalf of Copyworld confirms, the slowness in the gestation and development of the project is partly attributable to the pandemic: "Covid with the problems connected to it" - he told us - " slowed down the works and caused a delay of at least 7-8 months for their completion." But this did not detract from the quality of the work. Indeed, it can be said that the long gestation has led
Digital Signage bar / landings / basement / entrance hallway 10 Monitor 55” Samsung QM75R 4K UHD + Magic Info 4 Monitor 13” Samsung QB13R 3 Monitor 37" Stretched Samsung SH37F 1 Samsung Magic Info platform, Premium License Server VIDEOWALL Ground Floor bar / restaurant 10 Monitor 55” Samsung UD55E-B 4K UHD + Magic Inf 4 Monitor 55” Samsung QM55R 4K UHD + Magic Inf 1 Samsung Magic Info platform, Premium License Server AUDIO DIFFUSION Ground Floor bar / restaurant 6 Pendant diffusers Soundtube RS500I-BK 1 TEC-1 Tesira Biamp Volume control 1 Dante wall-socket Attero tech/QSC, Dante/AES67 wall plate 4 in (XLR), 2 out (Phoenix) 1 DSP/Audio Server Biamp Tesira Forte’ DAN 1 Apart Revamp 4 120T amplifier 1 Bluesound B400S Network Player 1 NAS Synology RackStation RS 819 1 Atlona conrtrol system
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SOLUZIONI to refine ideas and improve certain aspects of an undoubtedly complex and stratified system, based on the search for a perfect balance between traditional AV and IP. Michele Fucci tells us again: "The renovation of the Granaio dell'Abbondanza and the current setting up were financed by the Cassa di Risparmio di Firenze and were born from an idea of Nana Bianca, a start-up incubator whose founders come from the world of Information Technology. With so many professional skills in the field, from architecture to system integration, the result is very eclectic and to a certain extent respects these different approaches to thinking, which I have taken care of standardising and keeping together in a single project. " The idea can therefore be summarised, simplifying to the extreme, in this way: a historic location in Florence comes back to life thanks to the dialogue between two often conflicting ways of intending and technology, Audio Video and IP.
A Renaissance in the name of balance
“The place was reduced to ruin”, says Michele Fucci. “It was used for a long time as a barracks, and when it was decommissioned, it was a military environment, characterised by poor aesthetics and a strong functionality. But we are in a beautiful position, in San Frediano, and the architecture and engineering studio Baracchi e Galzigni has been able to enhance the different aspects of this location, without distorting it and even enhancing its characteristics with the right technologies, with architectural interventions inspired by minimalism and to the simplicity of the lines and with an overall setting that respects the environment and its new functionality: a cultural and social hub, a place of work and study, for meetings and even national events, such as the Italian Startup event. " The essential characteristics of the architecture of the new co-working spaces are in fact lightness, the enhancement of particular aesthetic aspects and a general concept based on the elegance and simplicity of the environments, which must be mainly functional to their use. The intention is that the hub built becomes, in Fucci's words, "an ecosystem that will tend to sustain itself, with events and services for companies." The ground floor of the location is dominated by Digital Signage, the information, managed by a Magic Info server, is displayed on a series of Samsung monitors. In accordance with the idea of respecting the basic architecture of the location, the technology was mostly concentrated in a control room and in a technical room located in the basement, with passages dedicated to audio, video and control wiring. "The idea - explains Michele Fucci - was to lighten everything and create a technology that can be immediate, accessible and easy to use. We focused on content thanks to the integration of traditional audio and video technologies and an Ethernet-based transport technology. The goal was to allow those with IP training to collaborate with the Audio and Video part, finding a common plan. The key is precisely the coexistence of IP and Audio Video. "
restaurant and bar, meeting spaces and spaces for study and work. To complete it all, an external part is also provided for DJ sets, outdoor events, conferences, video projections, etc. At the heart of the project, a 250-seat auditorium designed in a BYOD key, in which it is possible to create a video conference in a few minutes, controlling the cameras and recording through a dedicated system, with Epson video projection. The original architectural touch consists of the Americane structure, a rig painted in white, almost invisible, which supports almost the entire technological and lighting part of the room, as well as cabling and cameras, all connected to the aforementioned technological compartment and direction. A useful solution also considering the rather low ceiling. As a control system, the Atlona brand was chosen for the automation, switching part of the auditorium on and off, as well as for routing. The auditorium can be used by both technicians and non-specialised personnel thanks to the two touch screens, a basic one available for users in the room and a more advanced one, mounted in the control room, designed for technicians, so that they can take advantage of the most advanced features of the space. Michele Fucci explains to us: "The auditorium includes three meeting rooms that can be controlled by a single direction. In each room, respecting our original idea of simplicity and cleanliness, there’s only a wall control device and the microphones: all the connections are hidden, and the management is entrusted to two audio cores, a Tesira Biamp Forté, excellent for ease management and automation, and a classic routing, because the auditorium is not only used for multimedia conferences but also for the realisation of events. We wanted multifunctionality and accessibility even for people without a technical background, so that they could use the rooms easily. In my opinion, technology must eliminate distances, not increase them or create a barrier. The choice of having a DSP that acts as an audio server and allows non-specialised users to use the meeting rooms independently - concludes Fucci - has been integrated with the need to manage these environments even professionally for more complex events. The structure is flexible and lends itself to new features, with an evolution already underway and that continuously upgrades. Here we go beyond expectations, for example, the enhancement of the audio system in the auditorium is already planned, in consideration of the fact that with the end of the pandemic the environments will be able to cater to larger capacities." The structure also provides, on the upper floors, some smaller meeting rooms available to companies or customers who need a space for presentations or meetings, either hybrid, remotely or in person. Each room is equipped with a videoconferencing system. Biamp Tec-1 control panels have been installed in the rooms to manage volumes and recall different pre-sets depending on the use. Convenient touch screen controls are also available on Android tablets.
The Innovation centre connects all "times" in one's home, making everyone who enters the breath of Time and, with it, all the possibilities that the future holds
Auditorium and meeting rooms
The location offers two floors dedicated to co-working, in addition to the ground floor designed for events, complete with a
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Audio and Video: between Biamp, Midas and… Dante
The Granaries is a really versatile place: on the ground floor the audio system of the structure can be used for background music
CORTE ESTERNA Ground Floor 1 Epson EB-L1070 Laser LCD videoprojector 1 Protetta V-RAIN 10K cover 1 ScreenInt Major, motorised screen 450x281 cm 1 Mersive Byod SP-8100 Pod Solstice gen3 1 Atlona AT-HDVS-150-KIT video matrix 1 K-array Pinnacle-KR402 audio diffusion system 1 Biamp Tesira Forte’ DAN AI DSP/Audio Server 1 Biamp TEC-1 Tesira Volume control 1 Muxlab 500028-2PK audio transmitter 2 Shure SLX4E + SLX2/BETA58 radio microphones Lighting 2 Chauvet Par RGB 2 Chauvet RBG 1 Chauvet DJ DATASTREAM-4 controller 1 ART-NET Eurolite DMX Node 1 interface
or to amplify sources such as the video wall; some dedicated insert points have also been provided, where it is possible to connect 'on the fly' radio microphones that can be managed from the Biamp control panel and can be used at will, always with a view for maximum flexibility. The entire system is based on the Dante digital audio transport protocol, so much so that confirms Michele Fucci - the percentage of analogue cabling of the system is very low, mostly IP and Ethernet, which makes it possible to carry the signal anywhere in the complex, to widen the diffusion. For the technical direction we used Midas products designed for specialised users (also, if necessary, for external) rental companies when the location is rented allow advanced routing. All the meeting rooms, however, can be connected, in order to expand the potential of the system."
And what about the EVAC side?
“It is a system in its own right” - Fucci points out. "Through programming on Biamp we have provided an interface that allows, in emergency conditions, to switch off the systems and to give absolute priority to EVAC which, as far as I'm concerned, beyond performance, must above all be a useful and reliable system." Finally, let's look again at the aforementioned Digital Signage architecture, created with the Samsung Magic Info server and consisting of 55" Samsung LED monitors distributed across the ground floor and the videowall of the bar area, as well as the Samsung Stretch monitors positioned externally. Michele Fucci explains to us: "From the very beginning, the architects had planned the positioning of the digital signage and information points. Magic Info is an ecosystem that, with very simple dashboards, makes a technology accessible, one that until a few years ago was the exclusive prerogative of programmers. " In short, everything is close at hand in the former Granaries of Abundance, where the abundance of food has been replaced by the availability of technology. Because Florence, based on its
CONFERENCE ROOM Floor: Basement Capacity: 25/30 people 1 Epson EB-L1510U Laser LCD videoprojector 1 ScreenInt Flat screen with screen 300x187 cm 1 Euromet Arakno mount 1 Mersive Byod SP-810 1 Atlona AT-HDVS-150-KIT video matrix 2 Tannoy DVS8W audio speaker 150 W 4 Tannoy DVS6W audio speaker 100 W 1 Lab Gruppen large 10:4 amplifier 1 Biamp TEC-1 Tesira Volume control 1 Muxlab 500028-2PK audio transmitter 2 Shure BLX1288E/P31-M17 radio microphones MEETING ROOM Floor: Basement Capacity: 15/20 people 1 Samsung 82" 82QER 1 Atlona AT-HDVS-150-KIT video matrix 4 Tannoy DVS6W audio speaker 100 W 1 Lab Gruppen large 10:4 amplifier 1 TEC-1 Tesira Biamp Volume control 1 Muxlab 500028-2PK audio transmitter 2 Shure BLX1288E/P31-M17 radio microphones MEETING ROOM Floor: Basement Capacity: 10/15 people 1 Samsung 82" QM75R + Magic Info 1 Atlona AT-HDVS-150-KIT video matrix
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INCONTRI
RACCONTARE UNA NUOVA STORIA Kramer al giro di boa Maria Cecilia Chiappani
E Chiara Borlini, Marketing, Communication and Business Development Kramer Italia
La sfida (difficile) era coniugare la forte tradizione identitaria impressa dalla famiglia Kramer con l’evoluzione tecnologica, il nuovo assetto strategico e il desiderio di crescere, ma anche di rilanciare l’immagine dell’azienda, della nuova proprietà. Missione compiuta? Per la Responsabile M&C italiana di Kramer Electronics Chiara Borlini sì, e non è ancora finita
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sattamente un anno fa si apriva un altro capitolo, per Kramer Electronics. Il ritiro ad aprile 2021 dello storico fondatore, Joseph Kramer, e l’acquisizione da parte della società israeliana Fortissimo Capital Fund della quota di maggioranza dell’azienda non hanno rappresentato un semplice momento di “passaggio del testimone”. Il cambiamento ha portato con sé nuove idee, strategie e opportunità per ampliare la presenza delle tecnologie AV professionali di Kramer in tutti i mercati globali di riferimento. Questo fermento ha raggiunto, naturalmente, anche l’attività di Kramer in Italia: abbiamo ripercorso le tappe di questa trasformazione insieme a Chiara Borlini, Marketing, Communication and Business Development di Kramer Italia, che ci ha anche raccontato, in anteprima, qualche dettaglio di questo cambiamento “tout-court”. Ripercorriamo le tappe dell'evoluzione. Cosa è avvenuto dopo il cambio di proprietà, con il passaggio a una grande realtà finanziaria? Per come l’abbiamo conosciuta fino al 2021, Kramer aveva un grande punto di forza: il carattere e la qualità del marchio – e naturalmente dei suoi prodotti - costruiti con grande dedizione dai titolari della famiglia Kramer. La nuova proprietà ha riconosciuto questo valore, abbracciando al contempo un’esigenza che tutti noi avvertivamo da tempo. Quella di aprire un dialogo con gli End User professionali, ovvero i decisori che guidano la domanda delle soluzioni AV professionali. Ciò non
significa superare il rapporto con i System Integrator, che restano il nostro unico canale di riferimento, ma anzi stare dalla loro parte. L’etica aziendale e commerciale di Kramer ha sempre puntato, e punterà ancora, sulla valorizzazione dei professionisti del settore. La possibilità di ascoltare la voce degli utenti finali e di rispondere alle loro esigenze reali ci permetterà di farlo con maggiore efficacia, offrendo agli integratori servizi più completi e utile a sviluppare progetti di successo. Oggi, dopo un primo anno di analisi del modello di business precedente e di grandi investimenti in R&D per aggiornare l’offerta tecnologica, è dunque giunta l’ora di attuare una strategia nuova, orientata a includere tutti gli attori della filiera AV in una catena “circolare” e non più lineare. La transizione ha portato anche alla nomina di una nuova dirigenza EMEA. Quali sono i risvolti strategici per la vostra presenza in Italia? L’aria di rinnovamento, in realtà, ha toccato tutti i livelli dell’organizzazione, a cominciare dall’headquarter di Kramer, recentemente spostato da Gerusalemme a Tel Aviv. La scelta di espandere il team esecutivo tramite subsidiary regionali strategiche rientra poi nel progressivo processo di decentralizzazione dalla sede israeliana, volto a supportare i management locali e a rafforzare la già accennata operatività “customer centric”. La nuova sede EMEA si trova ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, e segue tutte le attività che riguardano direttamente il mercato italiano, ritenuto molto
strategico. Lì troviamo i nostri principali riferimenti, dalla direzione commerciale, marketing, fino alle HR. Il rinnovamento passa anche dell'identità del marchio e da una forte presenza digitale. Ci racconti le progettualità in tal senso? La tecnologia Kramer vuole diventare il punto di connessione tra il mondo fisico e quello digitale. Ovvero la risposta ideale a quel “phisidigi world”, o mondo ibrido, che appartiene alla generazione ibrida (H Gen). Ecco perché sul fronte della comunicazione la nuova dirigenza ha scelto un approccio olistico, incentrato su contenuti di valore e non solo sulla promozione del prodotto. Alla base, l’idea di raccontare in modo trasparente i notevoli sforzi di Ricerca e Sviluppo messi in atto nell’ultimo anno e di esprimere le potenzialità applicative delle nostre soluzioni AV. Mi soffermo in particolare sull’evoluzione del marketing digitale, in quanto componente fondamentale della mia carriera professionale. Ho accolto con particolare entusiasmo la volontà di investire su questo tipo di presenza, e in particolare su LinkedIn, mettendoci a disposizione formazione e contenuti efficaci. Negli ultimi mesi abbiamo anche partecipato a eventi online per progettisti, architetti, dirigenti scolastici e altre figure chiave per parlare di tecnologia AV negli ambienti ibridi. Un’altra novità molto significativa, sulla quale non posso ancora soffermarmi, riguarda il rebranding completo del marchio. Le news non mancano anche sul fronte interno, in tema di Diversity & Inclusion e parità di genere. Le differenze culturali tra i tanti colleghi nelle filiali Kramer di tutto il mondo vengono infatti viste come punto di forza per crescere e dare valore all’azienda. Questa visione si sta traducendo in progetti pensati per connettere i collaboratori di tutto il mondo. Il progetto K-Talks, per esempio, ci consente di condividere pareri, idee ed esperienze, avvicinandoci virtualmente a realtà finora molto lontane. Il calendario di appuntamenti in lingua inglese dedicati al personale tratta ogni volta un tema diverso, raccogliendo i suggerimenti che provengono dai dipendenti stessi. Non meno importanti le evoluzioni di prodotto, soprattutto nell’ambito della collaboration "ibrida". Quali sono le principali innovazioni introdotte? Il nostro obiettivo, ora, è fornire soluzioni
Attuare una strategia nuova, orientata a includere tutti gli attori della filiera AV in una catena “circolare” e non più lineare intelligenti che migliorino collaborazione fisico-digitale. È stato dunque fondamentale completare il catalogo con tecnologie in grado di salvaguardare il coinvolgimento delle persone nelle riunioni e nelle classi “ibride”. Tutti i partecipanti, in presenza o meno, devono infatti avere le stesse opportunità di comprensione, condivisione e interazione, potendo gestire il tutto in modo semplice. Per questo le soluzioni Kramer coprono sia l’AV tradizionale sia l’AV over IP, ma anche le UCC (Unified Communication and Collaboration), le soluzioni wireless e il controllo avanzato. Rientra in quest’ottica l’acquisizione di UC Workspace, che offre tecnologie multi-piattaforma per riunioni, lezioni ed eventi ibridi. Kramer ha sempre puntato su Education e Corporate: i cambiamenti innescati dalla pandemia hanno portato altri settori applicativi di riferimento? Insieme al settore educativo e alle realtà aziendali, si affacciano con rilevanza il Government&Military e l’Hospitality. Quest’ultimo riguarda in particolare il contesto italiano delle strutture ricettive e turistiche che vogliono offrire ai propri ospiti le tecnologie giuste per la nuova era del lavoro da remoto. Ci siamo già mossi in questo ambito con alcune installazioni in una nota catena alberghiera, mentre siamo stati contattati da alcuni Golf Club che vogliono migliorare i servizi business dedicati ai soci. www.kramerav.com
Il nuovo logo rappresenta il concetto di fusione, il nuovo mondo PhisiDigi Kramer's new logo, which refers to the concept of fusion: the new PhisiDigi world
Collaboration ibrida per tutti
La nuova linea di prodotti per la collaboration di Kramer comprende telecamere, una communication bar e un vivavoce. Dispositivi progettati per spazi diversi, da piccole sale riunioni a grandi aule e auditorium, capaci di garantire a tutti i partecipanti, sia nella stanza sia connessi da remoto, esperienze AV coinvolgenti. Le principali novità sono:
K-Speak: microfono compatto con ripresa audio omnidirezionale a 360° ideale per stanze di qualsiasi dimensione dove è necessaria una copertura audio aggiuntiva. K-Bar: communication bar video e audio all-in-one per favorire la collaborazione tra partecipanti in luoghi di piccole e medie dimensioni, risparmiando spazio e cavi. K-180Mini: telecamera panoramica a parete 4K intelligente con microfono integrato, che cattura video su un campo visivo di 180°, progettata per piccole stanze e sale riunioni.
K-CamHD: telecamera PTZ HD professionale per un'acquisizione video versatile e una visione chiara di tutte le aree di riunione, ideale per spazi di medie dimensioni ma anche sale consiliari, aule e auditorium. K-Cam4K: telecamera PTZ ultra-HD per video di alta qualità in grandi spazi che mette a fuoco ogni riunione, con acquisizione video ad altissima definizione; supporta configurazioni avanzate ed è ideale anche in grandi spazi educativi.
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Hybrid collaboration for everyone
Kramer's new line of collaboration products includes cameras, a communication bar and a speakerphone. Devices designed for different spaces, from small meeting rooms to large classrooms and auditoriums, capable of guaranteeing immersive AV experiences for all participants, both those in the room and remotely connected.
TELLING
A NEW STORY Kramer at the turning point Maria Cecilia Chiappani
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The main innovations are: K-Speak: Compact microphone with 360 ° omnidirectional audio pickup ideal for rooms of any size where additional audio coverage is required.
K-Bar: all-in-one video and audio communication bar to facilitate collaboration between participants in small and medium-sized venues, saving space and cables.
K-180Mini: Intelligent 4K panoramic wall camera with built-in microphone, capturing video over a 180 ° field of view, designed for small rooms and meeting rooms. K-CamHD: professional HD PTZ camera for versatile video capture and a clear view of all meeting areas, ideal for medium-sized spaces but also boardrooms, classrooms and auditoriums. K-Cam4K: Ultra-HD PTZ camera for high-quality video in large spaces that brings every meeting into focus, with ultra-high definition video capture; supports advanced configurations and is also ideal in large educational spaces.
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The (difficult) challenge was to combine the strong identity tradition imprinted by the Kramer family with technological evolution, the new strategic structure and the desire to grow, but also to relaunch the image of the company, of the new ownership. Mission accomplished? For the Italian Marketing & Communication Manager of Kramer Electronics, Chiara Borlini, yes, but it's not over yet
xactly one year ago another chapter opened for Kramer Electronics. The withdrawal in April 2021 of the historic founder, Joseph Kramer, and the acquisition by the Israeli company Fortissimo Capital Fund of the majority stake in the company did not represent a simple moment of "passing the baton". The change has brought with it new ideas, strategies and opportunities to expand the presence of Kramer's professional AV technologies in all of the reference global markets. This ferment has naturally also reached Kramer's activity in Italy: we retraced the stages of this transformation together with Chiara Borlini, Marketing, Communication and Business Development of Kramer Electronics Italia, who also told us, in preview, some details of this “tout-court” change. Let's retrace the stages of evolution. What happened after the change of ownership, with the transition to a large financial reality? As we knew it until 2021, Kramer had a great strength: the character and quality of the brand - and of course its products built with great dedication by the owners of the Kramer family. The new owner has recognised this value, while at the same time embracing a need that we have all felt for some time. Which is that of opening a dialogue with professional End Users, as they are the decision makers who drive the demand for professional AV solutions. This does not mean overcoming the relationship with the System Integrators, who remain our only reference channel, but rather being on their side. Kramer's business and commercial ethics has always aimed, and will continue to focus, on the enhancement of professionals in the sector. The ability to listen to the voice of end users and respond to their real needs will allow us to do so more effectively, offering integrators more
Alcune immagini della nuova showroom di Kramer Italia Some images of the Kramer Italia new showroom
complete and useful services to develop successful projects. Today, after the first year of analysis of the previous business model and large investments in R&D to update the technological offer, it is therefore time to implement a new strategy, aimed at including all the players in the AV supply chain in a chain. "Circular" and no longer linear.
Gen). This is why on the communication front the new management has chosen a holistic approach, focused on valuable content and not just on product promotion. At the base, it’s the idea of transparently describing the considerable Research and Development efforts implemented over the last year and expressing the application potential of our AV solutions.
The transition also led to the appointment of a new EMEA management. What are the strategic implications for your presence in Italy? The air of renewal has actually touched all levels of the organisation, starting with the Kramer headquarters, recently moved from Jerusalem to Tel Aviv. The decision to expand the executive team through strategic regional subsidiaries is also part of the progressive decentralisation process from the Israeli headquarters, aimed at supporting local management and strengthening the aforementioned "customer centric" operations. The new EMEA office is located in Amsterdam, in the Netherlands, and follows all the activities that directly concern the Italian market, which is considered to be very strategic. There we find our main references, from sales management, marketing, to HR.
I focus in particular on the evolution of digital marketing, as a fundamental component of my professional career. I welcomed with particular enthusiasm the desire to invest in this type of presence, and in particular on LinkedIn, providing us with training and effective content. Over the past few months we have also attended online events for designers, architects, school leaders and other key figures to talk about AV technology in hybrid environments. Another very significant novelty, which I cannot dwell on yet, concerns the complete rebranding of the brand.
The renewal also involves the brand identity and a strong digital presence. Can you tell us about your projects in these areas? Kramer technology wants to become the connection point between the physical and digital world. That is the ideal response to that "phisidigi world", or hybrid world, which belongs to the hybrid generation (H
There is also no shortage of news on the domestic front, on the subject of Diversity & Inclusion and gender equality. The cultural differences between the many colleagues in Kramer branches around the world are in fact seen as a strength to grow and add value to the company. This vision is translating into projects designed to connect collaborators from all over the world. The K-Talks project, for example, allows us to share opinions, ideas and experiences, virtually bringing us closer to realities so far away. The calendar of appointments in English dedicated to staff deals with a different theme each time, collecting suggestions that come from the employees themselves.
Product evolutions are no less important, especially in the context of "hybrid" collaboration. What are the main innovations introduced? Our goal now is to provide intelligent solutions that enhance physical-digital collaboration. It was therefore essential to complete the catalogue with technologies capable of safeguarding the involvement of people in meetings and "hybrid" classes. All participants, whether or not they are present, must in fact have the same opportunities for understanding, sharing and interacting, being able to manage everything in a simple way. For this reason, Kramer solutions cover both traditional AV and AV over IP, but also UCC (Unified Communication and Collaboration), wireless solutions and advanced control. Part of this is the acquisition of UC Workspace, which offers multi-platform technologies for meetings, lectures and hybrid events. Kramer has always focused on Education and Corporate: have the changes triggered by the pandemic brought other reference application sectors? Along with the educational sector and business realities, Government & Military and Hospitality are prominent. The latter concerns in particular the Italian context of accommodation and tourist facilities that want to offer their guests the right technologies for the new era of remote work. We have already moved in this area with some installations in a well-known hotel chain, while we have been contacted by some Golf Clubs who want to improve the business services dedicated to members. www.kramerav.com CONNESSIONI
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INCONTRI
FRENEXPORT Distribuzione e produzione, le due facce della stessa passione per il suono Chiara Benedettini
Frenexport, nata nel 1976 dalla commercializzazione di strumenti musicali, è oggi un’azienda di distribuzione e produzione di soluzioni audio – e da poco anche Lighting e Video – che ha saputo reinventarsi più e più volte nella sua lunga storia, mantenendo un trend di crescita continuo. Per conoscerla meglio potrete incontrarla a ISE il prossimo maggio allo stand 7M900, ma nel frattempo potrete leggere questa intervista con Romano Frenquelli, Vice Presidente dell’azienda e referente dell’area professionale CONNESSIONI 70
altre dovettero cambiare business; Frenexport seppe trasformarsi in importatore e i clienti diventarono fornitori. Negli anni duemila siamo entrati in azienda io e mio fratello, portando le competenze maturate negli studi in campo economico e IT.
Il fondatore di Frenexport Bruno Frenquelli, oggi Presidente, con i figli Romano (a sinistra) e Daniele (a destra), che guidano oggi l’azienda, insieme ad alcuni collaboratori Frenexport founder Bruno Frenquelli, now Chairman, with his sons Romano (left) and Daniele (right), who run the company today, together with some of the employees
N
el caso di Frenexport, alcuni numeri possono spiegare al volo le caratteristiche dell’azienda: è stata fondata nel 1976 a Recanati, in provincia di Macerata, commercializza tre marchi proprietari e ne distribuisce altri otto di vendor internazionali, ha 1.500 partner commerciali in tutto il mondo, processa oltre 16.000 ordini all’anno – nel giro di 24/48 ore – e dispone di uno stock permanente di oltre 10.000 articoli. Ma è incontrando le persone che si comprende appieno lo spirito: è quello che abbiamo fatto andando a intervistare direttamente Romano Frenquelli, Vice Presidente di Frenexport, negli uffici contigui allo stabilimento che ospita anche laboratori, sale per test di prodotto e dimostrazioni, e un grande magazzino verticale con – per inciso – un’area già convertita a magazzino automatizzato. Romano Frenquelli – Frenexport è stata fondata da mio padre: dopo l’esperienza come direttore di un’azienda che produceva organi elettrici, decise di avviare una propria realtà di esportazione di strumenti musicali. All’epoca questa zona delle Marche centrali costituiva un distretto del settore musicale con più di 500 aziende, un humus straordinario per crescere una realtà imprenditoriale di settore. Avevamo clienti in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Asia, e noi offrivamo un servizio “one source” per moltissimi marchi locali. La prima crisi del distretto coincise con l’arrivo del “chip”: i produttori locali non furono più in grado di reggere la concorrenza dei giapponesi, molte aziende chiusero e le
A quando risale il primo brand proprietario? Da alcuni anni distribuivamo già prodotti nostri, ma nel 2004 abbiamo sentito l’esigenza di avere un brand, dapprima marchiando prodotti generici, che poi abbiamo nel tempo personalizzato e cui abbiamo dato una identità. Così abbiamo affianchiamo i nostri marchi Soundsation (Music retail, nato nel 2004), Helvia (commercial audio, del 2018) e CentoLight (show lighting, lanciato nel 2020) alle linee Pioneer per Dj e pro audio, Hill Audio, Void, senza dimenticare Takstar, Lewitt, Nux e il nuovo marchio di K-array, Kgear nata dall’esperienza dell’azienda in soluzioni miniaturizzate e di alto profilo ma più essenziale, dedicata a un pubblico più ampio. Ora il nostro obiettivo è far conoscere i nostri marchi, e specialmente CentoLight, nato appena prima della pandemia e che per questa ragione ha avuto poche opportunità di farsi vedere. Come gestite la compresenza di marchi di versi su aree di mercato contigue? Ogni nuova distribuzione o produzione è stata riflettuta e valutata perché non andasse a sovrapporsi ai marchi già in casa, vegliando così a escludere ogni competizione tra la distribuzione e la produzione, creando anzi una correlazione positiva. Marchi proprietari e distribuiti sono tutti distanti tra loro e complementari, così per esempio un cliente con budget controllati può scegliere le nostre linee Helvia, mentre per applicazioni di alta gamma abbiamo Void. Le vostre linee di prodotti proprietari come sono state concepite, e come si posizionano nel mercato? Il progetto è stato sviluppato internamente, partendo dagli spunti che anche i nostri partner produttivi ci hanno dato, e colmando gli spazi vuoti tra i vari brand già a catalogo, cercando quindi di costruire una offerta organica e completa per ogni diversa esigenza dei clienti. CONNESSIONI
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INCONTRI
Frenexport inoltre è sul mercato da molto tempo e ha fatto tesoro della sua esperienza per posizionamento, listino e distribuzione. Dove e come avete impostato la produzione dei prodotti dei marchi proprietari? Acquistiamo materiali e componenti dall’Asia, come altri, ma ci appoggiamo molto anche alla produzione locale, ancora presente come eredità del vecchio distretto musicale. Per esempio lavoriamo con un ottimo verniciatore della zona, o con fornitori di servizi. In casa abbiamo alcune lavorazioni legate all’assemblaggio, naturalmente tutta la filiera di test del prodotto, prima che venga commercializzato, e il magazzino. Abbiamo anche un secondo stock a Camerano, ad alcuni km da qui, per lo più per i prodotti in distribuzione. La pandemia, e ora la guerra, hanno reso più difficile l’approvvigionamento di materiali e componenti, in altri casi i prezzi delle medesime forniture sono raddoppiati: come state fronteggiando queste difficoltà? Non è una situazione semplice: noi tutti costruttori stiamo cercando strade alternative per utilizzare materiali di cui c’è meno richiesta, differenziare i fornitori e i processi produttivi, fare accordi che ci garantiscano continuità. Abbiamo provato a sostituire l’alluminio con il manganese, per esempio, ma per alcune forniture non c’è ancora un’alternativa valida, e questo influisce sulla disponibilità e sui listini. C’è anche un altro aspetto che preoccupa: l’inflazione che sappiamo già dovremo fronteggiare nei prossimi mesi, sperando che non si modifichi la domanda. Infatti, se il lavoro è urgente o essenziale, gli acquisti di materiale vengono fatti comunque anche se il costo è più alto, quando invece il budget è la prima delle voci del progetto, è possibile che gli acquisti vengano ridotti o addirittura che il progetto venga annullato. Come gestite la distribuzione nelle due vesti di produttori e distributori? Siamo presenti sul territorio italiano tramite i nostri agenti per le linee pro, ma anche grazie a una rete di rental company e punti vendita sul territorio. Per i nostri marchi puntiamo invece al mercato internazionale con distributori locali, e per CentoLight e Helvia, che sono più recenti, ci siCONNESSIONI 72
amo appoggiati sulla rete già strutturata per Soundsation. Siamo molto conosciuti nell’Europa dell’Est, all’epoca della creazione della creazione delle repubbliche ex URSS abbiamo puntato su quei territori e siamo riusciti a mantenere le posizioni anche all’arrivo degli altri marchi. Siamo presenti anche in Medio Oriente, in Argentina, un po’ meno in Asia, il nostro prossimo obiettivo. Quando i distributori di Soundsation non sono interessati ai nuovi marchi, oppure semplicemente non coprono il mercato adatto per loro, proseguiamo nella ricerca del partner giusto. E per l’assistenza come siete strutturati? Assistiamo il cliente sia nelle fasi di acquisto, sia in fase di progetto e anche dopo la vendita: abbiamo product specialist interni e un ufficio tecnico che può supportarli nei progetti più complessi, ci fa sempre piacere essere coinvolti nel dietro le quinte per trovare insieme la soluzione migliore. Per i nostri marchi deleghiamo l’assistenza
tecnica di prodotto ai distributori, poi se il problema non viene risolto subentriamo noi. Per ora abbiamo parlato di suono e un po’ di illuminazione, il video non vi tenta? La politica di divenire un unico interlocutore per tutte le esigenze del mondo audio la stiamo cercando di ampliare anche al mondo del video, appoggiandoci a costruttori in Cina che abbiamo potuto selezionare con cura grazie alle relazioni di lunga data che intratteniamo con alcune aziende del posto. Nel catalogo di Helvia abbiamo inserito anche dei LED wall di varie misure e pixel pitch dagli 1.8 dei “poster” da interni ai 3.91 mm dei moduli componibili, per applicazioni indoor e outdoor. Non è un settore semplice, sia perché l’offerta dei costruttori è molto ampia ed è essenziale orientarsi, e collocare poi correttamente il prodotto nella distribuzione e nella giusta fascia di mercato, ma anche perché i marchi sono ormai tantissimi, e non è facile farsi riconoscere ed emergere, e convincere il cliente della bontà del proprio prodotto.
Alcuni prodotti del marchio Soundsation esposti in fiera Some Soundsation branded products, exhibited in a past show
E qual è la fascia di mercato che avete scelto? Quella più vicina a noi e coerente con il nostro business, ovvero prodotti per i nostri clienti del settore rental AV che ci chiedevano soluzioni resistenti, facili da montare e smontare e affidabili, ma siamo sempre più presenti anche nelle applicazioni signage nel retail, con prodotti dotati di risoluzione maggiore. Abbiamo anche cercato di offrire un supporto per la gestione dei contenuti, i clienti che si rivolgono a noi possono così trovare sia l’hardware sia il software. Per questo abbiamo una partnership di tipo tecnico e commerciale con il marchio cinese Novastar, che propone schede elettroniche, processori e controller e che ha anche una sede in Olanda, con la quale siamo in contatto per il supporto tecnico. Ma possiamo anche suggerire vari partner commerciali per creare e gestire contenuti digitali… sappiamo tutti, infatti, che questo aspetto è la base di partenza di ogni network di Digital Signage. A livello interno come siete strutturati? Mio padre Bruno è tutt’ora Presidente e si occupa solo di gestione generale, io mi sono dedicato all’area professionale mentre mio fratello Daniele di occupa dell’area retail. Lo staff interno è composto dai Product Manager concentrati sullo sviluppo dei prodotti, dagli incaricati del supporto tecnico dedicato al pre sales, e dai commerciali, coordinali da un Sales Manager. In passato abbiamo avuto anche un Sales Manager per l’estero, ora andato in pensione. Stiamo ampliando l’organico e abbiamo deciso di puntare su giovani appena usciti dal percorso di studio, per crescere insieme. E naturalmente sarete a ISE… Nonostante i cambiamenti di data abbiamo mantenuto l’impegno, la fiera ci darà l’opportunità di presentare meglio al mercato Helvia e specialmente CentoLight, uscita nel 2020 proprio a ridosso della pandemia, e che si merita un lancio vero e proprio. Naturalmente esporremo anche la linea Soundsense. Aspettiamo i visitatori allo stand 7M900 nel padiglione 7 appunto, con le nostre line up, per conoscerci, parlare di mercato e bere magari un caffè insieme. A presto quindi!
Frenexport
L’azienda ha oltre 45 anni di esperienza nell'industria musicale, oggi il suo core business consiste nella produzione e distribuzione di prodotti MI, Audio Proequipment, Lighting e Djgear. Grazie all'iniziativa del suo management e alla competenza del suo staff, è cresciuta costantemente ed è guidata dalla seconda generazione di imprenditori e dipendenti. La sua storia inizia a Recanati (Centro Italia) nel 1976 quando Bruno Frenquelli, dopo diversi anni di esperienza maturata nel settore musicale come Export Manager, decide di mettersi in proprio supportato dalla moglie Rita. Fin dall'inizio l’azienda si propone con una forte prospettiva internazionale, pur conservando l'eccezionale patrimonio musicale marchigiano. La svolta di Frenexport è arrivata negli anni '80, importando prodotti musicali e distribuendoli nel mercato interno, l'azienda si è poi focalizzata sul pro audio, come distributore e produttore, e oggi i sta sviluppando anche nei settori Lighting e Video. Ha tre marchi proprietari: Soundsation (music retail, nato nel 2004), Helvia (commercial audio, del 2018) e CentoLight (show lighting, lanciato nel 2020) che affiancano i nove marchi in distribuzione. La crescita ha richiesto un cambio di status giuridico nel 2005, successivamente nel 2011 è divenuta una Società per Azioni. Oggi il consiglio direttivo è composto da Bruno Frenquelli (Presidente) e dai figli Romano Frenquelli (Vicepresidente) e Daniele Frenquelli (Direttore Generale).
Frenexport
The company has over 45 years of experience in the music industry, today its core business consists of the production and distribution of MI, Audio Proequipment, Lighting and Djgear products. Thanks to the initiative of its management and the competence of its staff, it has grown steadily and is led by the second generation of entrepreneurs and employees. Its story begins in Recanati (Central Italy) in 1976 when Bruno Frenquelli, after several years of experience in the music sector as Export Manager, decides to set up on his own, supported by his wife Rita. From the beginning, the company has a strong international perspective, while retaining the exceptional musical heritage of the Marches. The turning point of Frenexport came in the 80s, importing musical products and distributing them across the domestic market, the company then focused on pro audio, as a distributor and producer, and today is also developing in the Lighting and Video sectors. It has three proprietary brands: Soundsation (music retail, born in 2004), Helvia (commercial audio, from 2018) and CentoLight (show lighting, launched in 2020) which flank the nine brands in distribution. This growth required a change of legal status in 2005, then in 2011 it became a joint stock company. Today the board of directors is made up of Bruno Frenquelli (President) and his sons Romano Frenquelli (Vice President) and Daniele Frenquelli (General Manager). www.frenexport.it www.helviasystems.com www.soundsationmusic.com
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FRENEXPORT Distribution and production, two sides of the same passion for sound Chiara Benedettini
Frenexport, born in 1976 from the distribution of musical instruments, is today a distribution and production company of audio solutions - and recently also Lighting and Video - which has been able to reinvent itself over and over again in its long history, maintaining a continuous trend growth. Romano Frenquelli, the Vice President of Frenexport and contact person for the professional area will be at the ISE in May on stand 7M900, but for now you can read this interview with her.
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n the case of Frenexport, some numbers can explain the characteristics of the company on the fly: it was founded in 1976 in Recanati, in the province of Macerata, it markets three proprietary brands and distributes eight other international vendors, has 1500 commercial partners around the world, processes over 16,000 orders per year - within 24/48 hours - and has a permanent stock of over 10,000 items.
The first crisis in the district coincided with the arrival of the "chip": local producers were no longer able to withstand the competition of the Japanese, many companies closed and others had to change their business; Frenexport was able to transform itself into an importer and customers became suppliers. In the 2000s, my brother and I joined the company, bringing our skills gained in economics and IT studies.
But it is by meeting people that we fully understand the spirit: this is what we did by going to directly interview Romano Frenquelli, Vice President of Frenexport, in the offices adjacent to the plant which also houses laboratories, rooms for product tests and demonstrations, and a large vertical warehouse with - incidentally - an area already converted into an automated warehouse.
When did the first proprietary brand date from? We’d already been distributing our own products for some years, but in 2004 we felt the need to have a brand, first by branding generic products, which we then customised over time and gave an identity. So we have alongside our brands Soundsation (Music retail, born in 2004), Helvia (commercial audio, from 2018) and CentoLight (show lighting, launched in 2020) to the Pioneer lines for Dj and pro audio, Hill Audio, Void, without forgetting Takstar, Lewitt, Nux and the new K-array brand, Kgear born from the company's experience in miniaturised and high-profile but more essential solutions, dedicated to a wider audience.
Romano Frenquelli - Frenexport was founded by my father: after his experience as director of a company that produced electric organs, he decided to start his own company for exporting musical instruments. At the time, this area of the central Marche was a district of the music sector with more than 500 companies, an extraordinary humus for growing an entrepreneurial reality in the sector. We had customers all over the world, from the United States to Asia, and we offered a "one source" service for many local brands.
Now our goal is to make our brands known, and especially CentoLight, which was born just before the pandemic and which for this reason has had few opportunities to be seen.
Il magazzino nella sede di Frenexport The warehouse at the Frenexport headquarters
How do you manage the coexistence of different brands in contiguous market areas? Each new distribution or production has been reflected and evaluated so that it does not overlap the brands already in house, thus taking care to exclude any competition between distribution and production, creating a positive correlation. Proprietary and distributed brands are all distant from each other and complementary, so for example a client with controlled budgets can choose our Helvia lines, while for high-end applications we have Void. How were your proprietary product lines conceived and how do they position themselves in the market? The project was developed internally, starting with the ideas that our production partners gave us, and filling the gaps between the various brands already in the catalogue, thus trying to build an organic and complete offer for every different customer need. Furthermore, Frenexport has been on the market for a long time and has made use of its experience in positioning, price list and distribution.
Where and how did you set up the production of proprietary brands? We buy materials and components from Asia, like others, but we also rely heavily on local production, still present as a legacy of the old music district. For example, we work with an excellent painter in the area, and with service providers. At home we have some processes related to assembly, naturally the entire product testing chain, before it is marketed, and the warehouse. We also have a second stock in Camerano, a few kilometres from here, mostly for the products in distribution. The pandemic, and now the war, have made the procurement of materials and components even more difficult, in some cases the prices of supplies have doubled: how are you coping with these difficulties? It’s not a simple situation: all of us builders are looking for alternative ways to use materials that are less in demand, differentiate suppliers and production processes, make agreements that guarantee continuity. We tried to replace aluminium with manganese, for example, but for some supplies CONNESSIONI
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there is not yet a valid alternative, and this affects availability and price lists. There’s also another aspect that worries us: the inflation that we already know we’ll have to face in the coming months, we’re hoping that demand will not change due to this. In fact, if the work is urgent or essential, the material purchases are made regardless, even if the cost is higher. However when the budget is the first item of the project, it’s possible that purchases are reduced or even that the project is fully cancelled. How do you manage the distribution as producers and distributors? We are present on Italian territory through our agents for the pro lines, but also thanks to a network of rental companies and points of sale in the area. For our brands, we focus on the international market with local distributors, and for CentoLight and Helvia, which are more recent, we have relied on the network already structured for Soundsation. We are well known in Eastern Europe, at the time of the creation of the republics of the former USSR we focused on those territories and managed to maintain our positions even when the other brands arrived. We are also present in the Middle East, in Argentina, a little less in Asia, which is our next goal. When Soundsation distributors are not interested in new brands, or simply do not cover the right market for them, we continue to search for the right partner. And how are you structured for assistance? We assist the customer in the purchase phase, the project phase and also after the sale: we have internal product specialists and a technical office that can support them in the most complex projects, we always like to be involved behind the scenes to find the best solution together.
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For our brands, we delegate product technical assistance to distributors, then if the problem is not resolved, we take over. We’ve now talked about sound and a bit about lighting, does video tempt you? We’re trying to extend the policy of becoming a single interlocutor for all the needs of the audio world to the world of video, relying on manufacturers in China that we have been able to carefully select thanks to the long-standing relationships we have with some companies there. In the Helvia catalogue we have also included LED walls of various sizes and pixel pitches from 1.8mm for indoor “posters” to 3.91mm for modular modules, for indoor and outdoor applications. It’s not a simple sector, both because the offer of manufacturers is extremely wide and it’s essential to place oneself, and then place the product correctly in the distribution and in the right market segment. But also because there are now so many brands, and it’s not easy to emerge and be recognised, and to convince the customer of the quality of your product. And what is the market segment you have chosen? The one closest to us and consistent with our business, which is products for our customers in the AV rental sector who asked us for resistant, easy to assemble and disassemble and reliable solutions, but we are also increasingly present in signage applications in retail, with products with higher resolution. We have also tried to offer support for content management, so customers who come to us can find both the hardware and the software. This is why we have a technical and commercial partnership with the Chinese brand Novastar, which offers electronic boards, processors and controllers and who also have an office in the Netherlands, with which we are in contact for technical support.
We can also suggest various commercial partners to create and manage digital content… we all know, in fact, that this aspect is the starting point of every Digital Signage network. How are you structured internally? My father Bruno is still President and deals with general management, I have dedicated myself to the professional area while my brother Daniele is in charge of the retail area. The internal staff is made up of Product Managers focused on product development, those in charge of technical support dedicated to pre-sales, and the sales staff, coordinated by a Sales Manager. In the past we also had a Sales Manager for abroad, now retired. We are expanding the workforce and have decided to focus on young people just out of their studies, to grow together. And of course you will be at ISE ... Despite the changes in the dates we have stuck to our commitment, the fair will give us the opportunity to better present Helvia and especially CentoLight to the market, which was released in 2020 just before the pandemic, and which deserves a proper launch. Of course we’ll also exhibit the Soundsense line. We’ll be waiting for visitors at stand 7M900 in hall 7, with our line ups, to get to know each other, talk about the market and grab have a coffee together. See you then! www.frenexport.it www.helviasystems.com www.soundsationmusic.com
I marchi proprietari Soundsation
Prodotti concepiti da un talentuoso team italiano di esperti musicisti e ingegneri audio, che lavorano insieme dal 2005 per creare prodotti di alto valore per M.I., Pro Audio, Show Lighting e Dj's. www.soundsationmusic.com
HELVIA
Marchio dedicato alla sempre crescente richiesta di sistemi integrati audio-video da parte dei mercati internazionali, già seguiti da decenni nei settori MI Pro-Audio, DJ e Lighting. A testimonianza del profondo legame tra il marchio, Frenexport e l’identità culturale della zona, il marchio Helvia prende il nome da un'antica colonia romana - Helvia Recina - sorta intorno al III secolo a.C. nell'area dove attualmente ha sede l’azienda. Helvia propone tecnologie audio/video integrate, accessibili a tutti gli operatori e utenti. www.helviasystems.com/en/
CentoLight
Marchio tutto italiano che propone al mercato internazionale prodotti con cura dei dettagli e funzionalità. Partendo dalla lunga esperienza di Frenexport, CentoLight pone le sue solide basi per aiutare i light-designer e i professionisti dello spettacolo a dare forma alle loro creazioni. www.frenexport.it
Proprietary brands Soundsation
Products conceived by a talented Italian team of expert musicians and audio engineers, who have been working together since 2005 to create high value products for M.I., Pro Audio, Show Lighting and Dj's. www.soundsationmusic.com
HELVIA
Brand dedicated to the ever-growing demand for integrated audio-video systems from international markets, already followed for decades in the MI Pro-Audio, DJ and Lighting sectors. As evidence of the profound link between the brand, Frenexport and the cultural identity of the area, the Helvia brand takes its name from an ancient Roman colony - Helvia Recina - built around the third century BC. in the area where the company is currently based. Helvia offers integrated audio / video technologies, accessible to all operators and users. www.helviasystems.com/en/
CentoLight
An all-Italian brand that offers the international market products with attention to detail and functionality. Starting from the long experience of Frenexport, CentoLight lays its solid foundations to help light-designers and show business professionals to shape their creations. www.frenexport.it
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CONOSCENZE DISTILLATE PER IL MONDO DELLE INSTALLAZIONI FISSE Comunicare l’impatto di un audio premium sul business dei clienti Chiara Benedettini
www.dbaudio.com
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Con la progressiva crescita del mercato delle installazioni fisse, d&b audiotechnik ha ri-orientato le proprie strategie per rispondere al meglio alle necessità di questo mercato, e la filiale italiana è impegnata nel creare una cultura che veda l’audio di alto profilo come un contributo concreto alla crescita del business dei propri clienti
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d&b
audiotechnik è presente sulla scena internazionale da 40 anni: nata per rispondere alle esigenze del settore rental con proposte di alto profilo, ha percorso questa strada con passione e costante ricerca. Negli ultimi anni, tuttavia, il mercato Install sta dimostrando un grande potenziale, e anche l’azienda tedesca ha voluto essere presente con una propria proposta, portando anche in questo settore la competenza maturata in anni di continua ricerca. In Italia questo cammino, iniziato più lentamente, è stato imboccato con decisione negli ultimi mesi insieme a una serie di cambiamenti: Alessandro Bertoni, Responsabile Vendite di d&b audiotechnik Italia, in una interessante intervista ci ha raccontato le evoluzioni in atto a seguito delle nuove tendenze di mercato. “L’azienda, e di conseguenza la sussidiaria italiana – spiega – sono storicamente legate al mercato dell’audio pro, oggi però la progressiva focalizzazione sul mercato delle installazioni ci richiede anche una rinnovata strategia distributiva che io e il mio collega Davide Carlotti, referente della formazione tecnica, stiamo realizzando insieme al nuovo Amministratore Delegato delle filiali italiana e iberica, Christian Orcin Torner”. d&b audiotechnick sta cambiando fisionomia... La nostra struttura è stata pensata per seguire le necessità del mondo rental, e per molti anni ha funzionato efficacemente; ora che il mercato Install sta fornendo sempre più spunti, e che negli anni scorsi grazie ai nostri partner abbiamo completato commesse interessanti, abbiamo capito sempre meglio le esigenze e abitudini di questo settore, e anche la necessità di cambiare il nostro approccio per essere meglio raggiungibili. Ovviamente sono aumentate anche le linee di prodotto dedicate. Quali sono le strategie per “accorciare le distanze”? d&b vanta rapporti di collaborazione pluriennali sul territorio, a testimonianza non solo della bontà delle proprie soluzioni ma anche della qualità dello scambio instaurato. Infatti, se si osserva su una cartina la collocazione dei nostri sistemi, si vede che gli utilizzatori, piccoli e grandi, sono disseminati in tutto il territorio, mentre le installazioni non sono ugualmente ben dis-
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tribuite. Per essere meglio raggiungibili e valorizzare le caratteristiche e competenze dei nostri Partner abbiamo quindi inaugurato tre profili: i Sales Partner storici, ancora più focalizzati sul rapporto con le rental company; gli Installation Partner, System Integrator rivolti al mondo dei progetti che propongono i nostri sistemi integrandoli in installazioni complesse; infine i Mobile Partner, ovvero rental company con un profilo particolare, con le quali esiste un rapporto di reciprocità e lavoro comune su soluzioni e progetti, che porta scambio e valore. Che tipo di lavoro stai facendo con gli Installation Partner? Con loro lavoro per presentare d&b come referente per soluzioni audio di livello premium. A differenza del settore pro, infatti, dove l’audio di qualità è sovente parte del progetto, nel mercato delle installazioni non è sempre una richiesta, e non si comprende che invece può essere un elemento fondamentale del business, con anche la positiva ricaduta di aumentare la fidelizzazione: capire l’esigenza del cliente non comporta solo rispondere a una specifica, ma trovare la soluzione migliore. La consapevolezza dell’impatto di una soluzione premium sul business del cliente finale è un processo comunicativo che stiamo sviluppando insieme, e questo penso sia la parte più interessante della partnership. Tutte le conoscenze di d&b sono state distillate per il mondo Install e questo è un risultato interessante, indiretto, della specializzazione dei canali di distribuzione. Mi occupo inoltre di fare da tramite tra le competenze interne all’azienda e i nostri partner, in modo che abbiano sempre più strumenti per sviluppare il mercato e, a loro volta, trasferire questa conoscenza ai loro stessi clienti. Le vostre recenti partecipazioni a eventi e fiere fanno parte delle nuove strategie? Esattamente. Abbiamo sentito l’esigenza di supportare i nostri partner partecipando con loro a eventi sul territorio dove però siano loro in prima linea. Abbiamo quindi deciso di sostenere il progetto AV Playground dedicato al mondo dell’Integrazione di Sistemi all’interno di Smart Building Expo di novembre 2021 a Milano, fornendo le nostre soluzioni per l’area esperienziale e formativa. Siamo poi
stati presenti al MIR di Rimini dal 27 al 29 marzo, per raccontare la nuova struttura di d&b audiotechnik Italia e dove abbiamo proposto in demo live, con il Quartetto Cherubini, l’applicazione del Soundscape per ricreare una camera acustica virtuale. Un’importante apertura al mondo dei teatri e della produzione musicale che il pubblico ha molto apprezzato. Quali soluzioni avete presentato in queste occasioni? A Milano abbiamo portato il 44S, un diffusore di piccole dimensioni associato al subwoofer compatto B8, ribattezzato scherzosamente “scatola da stivali” per la sua forma e dimensioni. Avevamo anche l’R90, controllo remoto touch per gestire l’impianto che si era rivelato perfetto per le applicazioni di sound reinforcement per l’area seminari di AV Playground. E a Rimini? Al MIR, siamo stati presenti anche per raccontare il “nuovo corso” dell’ufficio italiano, e infatti alcuni nostri Partner hanno avuto un ruolo importante anche nella preparazione delle attività: BH Audio e Musical Box rent hanno realizzato l’installazione dimostrativa live del Soundscape, utilizzato come camera acustica, con la presenza del Quartetto Cherubini. Credo che con questa applicazione abbiamo aperto un nuovo corso, che potrà avere un impatto decisivo nell’economia di un teatro o festival, o per il mondo della produzione, che desiderano ricevere un artista o ensemble ma non dispongono delle condizioni tecniche. E il pubblico ha molto apprezzato. Abbiamo poi portato l’XSL, il più piccolo e l’ultimo nato della serie SL, sistemi cardioidi con cabinet nella parte alta. Abbiamo anche ripresentato la Serie A, dato che il lancio era avvenuto poco prima dell’arrivo del Covid e non ha avuto molte occasioni di esprimersi: si tratta di un “augmented array”, ispirato alla realtà aumentata: è un array curvilineo con angolo variabile di accoppiamento, particolare che, a differenza di soluzioni analoghe di altri merchi con angolo di accoppiamento fisso, permette di “tagliare” la copertura dell’array in maniera sartoriale e ottenere ciò che solo acusticamente non si potrebbe realizzare. Può sembrare una semplice implementazione, ma è in realtà una tecnologia molto raffinata frutto di ricerche altrettanto sofisticate.
La consapevolezza dell’impatto di una soluzione premium sul business del cliente finale è un processo comunicativo che stiamo sviluppando insieme ai nostri partner
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INCONTRI
DISTILLED KNOWLEDGE FOR THE WORLD OF FIXED INSTALLATIONS
Communicating the impact of premium audio on customers' business Chiara Benedettini
With the progressive growth of the fixed installation market, d&b audiotechnik has re-oriented its strategies, and the Italian branch is also committed to creating a culture that sees high-profile audio as a concrete contribution to the growth of its customers' business CONNESSIONI 8 2
d&b
audiotechnik has been present on the international scene for 40 years: created to meet the needs of the rental sector with high-profile proposals, it has followed this path with passion and constant research. In recent years, however, the Install market is showing great potential, and the German company also wanted to be present with its own proposal, bringing the expertise gained through years of continuous research to this sector as well. In Italy, this path, which began more slowly, has been decisively embarked on in recent months along with a series of changes: Alessandro Bertoni, Sales Manager of d&b audiotechnik Italia, in an interesting interview, told us about the evolutions taking place following the new
trends market. "The company, and consequently the Italian subsidiary - he explains - are historically linked to the audio pro market, but today the progressive focus on the installation market also requires a renewed distribution strategy that my colleague Davide Carlotti and I, contact person of technical training, are carrying out together with the new CEO of the Italian and Iberian branches, Christian Orcin Torner.” d&b audiotechnick is changing its face ... Our structure has been designed to follow the needs of the rental world, and for many years it has worked effectively; now that the Install market is providing more and more ideas, and that in recent years thanks to our partners we have completed
interesting orders, we have increasingly understood the needs and habits of this sector, and also the need to change our approach to be better reachable. Obviously, the dedicated product lines have also increased. What are the strategies for "shortening distances"? d&b boasts multi-year collaboration relationships in the area, testifying not only to the quality of its solutions but also to the quality of the exchange established. In fact, if we look at the location of our systems on a map, we see that the users, small and large, are scattered throughout the territory, while the installations are not equally well distributed. In order to be more accessible and to enhance the characteristics and skills of our Partners, we have therefore inaugurated three profiles: historical Sales Partners, even more focused on the relationship with rental companies; the Installation Partners, System Integrators aimed at the world of projects that propose our systems by integrating them in complex installations; finally, the Mobile Partners, or rental companies with a particular profile, with whom there is a relationship of reciprocity and common work on solutions and projects, which brings exchange and value. What kind of work are you doing with Installation Partners? With them I work to present d&b as a point of reference for premium level audio solutions. Unlike the pro sector, in fact, where quality audio is often part of the project, in the installation market it is not always a request, and it is not understood that instead it can be a fundamental element of the business, with the positive impact of increase loyalty: understanding the customer's need does not only involve responding to a specification, but finding the best solution. Awareness of the impact of a premium solution on the end customer's business is a communication process that we are developing together, and I think this is the most interesting part of the partnership. All d&b's knowledge has been distilled for the Install world and this is an interesting, indirect result of the specialisation of distribution channels.
I also work as an intermediary between the internal skills of the company and our partners, so that they have more and more tools to develop the market and, in turn, transfer this knowledge to their own customers. Is your recent participation in events and fairs part of the new strategies? Exactly right. We felt the need to support our partners by participating with them in local events where they are at the forefront. We therefore decided to support the AV Playground project dedicated to the world of Systems Integration within the Smart Building Expo in November 2021 in Milan, providing our solutions for the experiential and training area. We were then present at MIR in Rimini from 27 to 29 March, to talk about the new structure of d&b audio technik Italia and where we proposed in live demo, with the Quartetto Cherubini, the application of Soundscape to recreate a virtual acoustic chamber. An important opening to the world of theatres and music production that the public greatly appreciated. What solutions did you present on these occasions? We brought the 44S to Milan, a small speaker associated with the compact B8 subwoofer, jokingly renamed “boot box” due to its shape and size. We also had the R90, a touch remote control to manage the system which proved to be perfect for sound reinforcement applications for the AV Playground seminar area.
And in Rimini? At MIR, we were also present to talk about the "new course" of the Italian office, and in fact some of our Partners also played an important role in the preparation of the activities: BH Audio and Musical Box rent created the live demonstration installation of the Soundscape, used as an acoustic chamber, with the presence of the Quartetto Cherubini. I believe that with this application we have opened a new course, which could have a decisive impact in the economy of a theatre or festival, or for the world of production, which wish to receive an artist or ensemble but do not have the technical conditions. And the audience appreciated it very much. We then brought the XSL, the smallest and latest addition to the SL series, cardioid systems with cabinets in the upper part. We also reintroduced Serie A, given that the launch took place shortly before the arrival of Covid and did not have many opportunities to express itself: it is an "augmented array", inspired by augmented reality: it is a curvilinear array with variable angle of coupling, a detail that, unlike similar solutions of other brands with fixed coupling angle, allows to “cut” the coverage of the array in a tailor-made way and obtain what could not be achieved only acoustically. It may seem like a simple implementation, but it is actually a very refined technology resulting from equally sophisticated research. www.dbaudio.com
CONNESSIONI
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PAZIALIZZAZION
SOLUZIONI
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AUDIO PER MONDI VIRTUALI Non più solo una ipotesi Concetta Cucchiarelli
L’importanza di creare spazi che favoriscano e migliorino l’ascolto e la comunicazione non è più percepita soltanto per quel che riguarda gli ambienti fisici, ma anche per quelli virtuali. Anche se riguardano modi diversi, i meccanismi cognitivo-percettivi coinvolti restano gli stessi
N
on appena la necessità di incontrarsi online si è estesa dalla sfera personale (parenti ed amici) a quella lavorativa, durante questi due anni, una tendenza su tutte ha preso il sopravvento: eliminare lo sfondo dei nostri ambienti, “scontornare”, per utilizzare un termine tipografico, tutto quello che non fa parte direttamente della nostra persona (intesa come voce e immagine). Così abbiamo imparato a usare background immaginari oppure a sfocare lo sfondo in modo che la nostra stanza da letto, la nostra cucina sparissero, rimpiazzati da una morbida e indefinita texture. La stessa cosa è successa per l’audio. La maggior parte delle piattaforme di meeting online hanno svi-
luppato sistemi per filtrare il rumore di sottofondo per rimuoverlo come qualcosa di non voluto, in parte inutile e potenzialmente dannoso. Un esempio su tutti, Zoom consente di sopprimere il rumore di fondo, e si può addirittura scegliere il livello di cancellazione, basso in caso di deboli suoni di sottofondo, medio per suoni come le ventole del computer e rumori di oggetti vicini al microfono, alto per suoni come cani che abbaiano. Si può scegliere anche di continuare a sentire la nostra musica preferita: l’algoritmo di soppressione viene bypassato dalla scheda audio che continua a funzionare e inviarci le nostre tracce. CONNESSIONI
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TECNOLOGIA
L’ambiente che arricchisce
La possibilità di eliminare facilmente tutto ciò che non è voce ha contribuito a creare quelle immagini aliene fuori dal tempo e dallo spazio che ci siamo abituati a vedere dall’altra parte dello schermo. Tuttavia, qualcuno ha cominciato a capire l’importanza dell’ambiente non solo in termini di miglioramento dell’esperienza di ascolto, ma di arricchimento e completamento dell’esperienza dello stare insieme e del comunicare da remoto. Questo approccio ha portato a ridefinire cosa si intende per rumore nelle comunicazione online: è corretto definire rumore semplicemente tutto quello che non è voce? Oppure lo si può considerare qualcosa che non solo riesce a facilitare la comprensione, ma anche a definire una identità, un proprio essere nello spazio, a completare l’esperienza arricchendola anche degli elementi che ad una prima analisi non sembrano utili, o sembrano non costituire parte della scena con la quale si interagisce? Avere un’idea dello spazio in cui la persona parla non serve solo a migliorare la conversazione e a rendere i partecipanti più intellegibili, ma anche a far sentire i partecipanti più presenti e coinvolti, a creare conversazioni più naturali e, come abbiamo visto nel numero 54 di Connessioni, a ridurre la fatica cognitiva della comprensione (conosciuta ormai come Zoom Fatigue). A questi elementi alcune aziende lungimiranti hanno aggiunto la possibilità di migliorare aspetti tecnici ritenuti critici per
la qualità e l’intelligibilità della conversazione, come gli effetti di distorsione del segnale e di ducking (quell’effetto per cui la voce di una persona che parla provoca l’abbassamento del volume delle altre voci, rendendone impossibile la loro comprensione) a cui pian piano ci siamo abituati. CONNESSIONI 8 6
L’esperienza delle aziende Nella comunicazione online è corretto definire rumore semplicemente tutto quello che non è voce?
Foto di Paul Henri Degrande da Pixabay
High Fidelity (www.highfidelity.com), per esempio, ha puntato a migliorare la qualità dell’audio con due soluzioni: la prima è il Local Spatializer, un codice in C++ che spazializza automaticamente ogni stream audio proveniente da qualsiasi applicazione in uso dall’utente, rendendolo indipendente dall'interfaccia utente della stessa. Questo codice permette di eliminare distorsioni e rendere il segnale più naturale e stabile. La seconda è lo Spatial Audio API e SDK, che permette di aggiungere una chat vocale immersiva, di alta qualità e in tempo reale, ad ogni web app. Le stesse soluzioni che Clubhouse (www. clubhouse.com), il primo social network basato sulla voce, ha deciso di integrare nella sua app. Per un social in cui l’audio è la componente fondamentale, era imprescindibile puntare a una esperienza di ascolto gratificante, realistica e naturale. Ma anche altri soggetti stanno cambiando prospettiva, attribuendo maggiore importanza alla qualità della dimensione acustica. Oltre a Clubhouse e High Fidelity, infatti, anche social media non esclusivamente audio hanno introdotto tool per spazializzare il suono: è nato così Facebook360 (www.facebook.com/Facebook360/), un software per produrre audio spa-
zializzato per video a 360 gradi e VR. Fornisce plugin per le workstation audio più diffuse, un player sincronizzato per la riproduzione di video a 360 gradi, e una serie di strumenti per creare e pubblicare audio spazializzato in diversi formati. Anche dal mondo dei servizi di streaming musicale arrivano segnali di attenzione alla spazializzazione: Apple ha lanciato Spatial Audio per tutti i sottoscrittori di Apple Music, in collaborazione con Dolby Atmos. Così tutti gli Air Pods, headphone Beatscon Chip H1 o W1 riprodurranno automaticamente le tracce Dolby Atmos senza dover cambiare abbonamento. In più Apple Music e Dolby hanno previsto sia di raddoppiare il numero di studi di produzione abilitati alla creazione di tracce in Dolby Atmos nei maggiori mercati, che di investire nella realizzazione di programmi educativi volti ad aiutare gli artisti indipendenti a creare la loro musica immersiva. Insomma, dopo quasi due anni di comunicazioni online, le tendenze sembrano molto chiare: • sempre più aziende hanno riconosciuto l’importanza di investire per rendere l’ascolto un’esperienza più completa ed immersiva; • i mercati interessati da questa rivoluzione non sono più solo legati al gaming e VR, ma sempre di più e sempre più diversificati; • sempre più utenti saranno in grado di fruire ma anche di creare autonomamente contenuti audio spazializzati e che offrano un ascolto più ricco.
www.highfidelity.com www.clubhouse.com www.facebook.com/Facebook360/ support.apple.com/it-it/HT212182 CONNESSIONI
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TECNOLOGIA
AUDIO SPATIALISATION FOR VIRTUAL WORLDS No longer just a hypothesis Concetta Cucchiarelli
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The importance of creating spaces that encourage and improve listening and communication is no longer only relevant to physical environments, but also for virtual ones. Even if in different ways, the cognitive-perceptual mechanisms involved remain the same.
The environment is important not only in terms of improving the listening experience but of enriching and completing the experience itself.
A
s soon as the need to meet online extended from the personal sphere (relatives and friends) to the work one, one trend has taken over all: eliminate the background of our environments, "cut out", to use a typographical term, everything that is not directly part of our person (understood as voice and image). So, we learned to use imaginary backgrounds or to blur the background so that our bedroom, our kitchen, disappeared, replaced by a soft and indefinite texture. The same thing happened for audio. Most online meeting platforms have developed systems for filtering background noise to remove it as something unwanted, partly useless and potentially harmful. An example above all, Zoom allows you to suppress background noise, and you can even choose the level of cancellation, low in case of faint background sounds, medium for sounds like computer fans and noises of objects close to the microphone, high for sounds like barking dogs. You can also choose to continue listening to your favourite music: the suppression algorithm is bypassed by the sound card which continues to work and sends tracks to us.
The environment that enriches
The ability to easily eliminate all that is not speech has helped to create those alien images out of time and space that we are used to seeing on the other side of the screen. However, someone has begun to understand the importance of the environment not only in terms of improving the listening experience, but of enriching and completing the experience of being together and communicating remotely. This approach has led to redefining what is meant by noise in online communication: is it correct to define noise simply as everything that is not voice? Or can it be considered something that not only manages to facilitate understanding, but also to define an identity, one's own being in space, to complete the experience by enriching it with elements that at first analysis do not seem useful, or do not seem to constitute part of the scene you interact with?
Having an idea of the space in which the person is speaking not only serves to improve the conversation and make the participants more intelligible, but also to make the participants feel more present and engaged, to create more natural conversations and, as we have seen in issue 54 of Connessioni, to reduce cognitive fatigue (now known as Zoom Fatigue). To these elements some far-sighted companies have added the possibility of improving technical aspects considered critical for the quality and intelligibility of the conversation, such as the effects of signal distortion and ducking (that effect by which the voice of a person speaking causes the lowering of the volume of the other voices, making it impossible to understand them) to which we gradually got used to.
In online communication, is it correct to define noise simply as everything that is not a voice? The experience of companies
High Fidelity (www.highfidelity.com), for example, aimed to improve the audio quality with two solutions: the first is the Local Spatialiser, a code in C ++ that automatically spatialises every audio stream coming from any application in use by the user, making it independent of the same user interface. This code allows you to eliminate distortions and make the signal more natural and stable. The second is the Spatial Audio API and SDK, which allows you to add immersive, high-quality, real-time voice chat to any web app. The same solutions that Clubhouse (www. clubhouse.com), the first voice-based social network, has decided to integrate into its app. For social media where audio is the fundamental component, it was essential to aim for a rewarding, realistic and natural listening experience.
But other subjects are also changing perspective, giving greater importance to the quality of the acoustic dimension. In addition to Clubhouse and High Fidelity, in fact, social media (not exclusively audio) have also introduced tools to spatialise the sound: this is how Facebook360 (https:// www.facebook.com/Facebook360/) was born, a software for producing spatialised audio for video 360 degrees and VR. It provides plugins for popular audio workstations, a synchronised player for 360-degree video playback, and a set of tools for creating and publishing spatialised audio in various formats. Also from the world of musical streaming services, there are signs of attention to spatialisation: Apple has launched Spatial Audio for all Apple Music subscribers, in collaboration with Dolby Atmos. Thus all Air Pods, Beatscon Chip H1 or W1 headphones will automatically play Dolby Atmos tracks without having to change subscription. In addition, Apple Music and Dolby have both planned to double the number of production studios enabled to create Dolby Atmos tracks in major markets, and to invest in the creation of educational programmes aimed at helping independent artists to create their immersive music. In short, after almost two years of online communications, the trends seem very clear: • more and more companies have recognised the importance of investing to make listening a more complete and immersive experience; • the markets affected by this revolution are no longer linked only to gaming and VR, but more and more and diversified; • more and more users will be able to enjoy but also to autonomously create spatialised audio content that offers richer listening.
www.highfidelity.com www.clubhouse.com https://www.facebook.com/Facebook360/ support.apple.com/it-it/HT212182 CONNESSIONI
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*** Le immagini a corredo di questo articolo ritraggono opere d’arte generate da algoritmi *** The images accompanying this article depict works of art generated by algorithms
@Desperate Ape Wife, Queen
CONNESSIONI 9 0
NFT,
DIGITAL SIGNAGE E ALTRE STORIE Michele Fucci, WhatWeAre Interactive Studio
Da un anno a questa parte sentiamo sempre più parlare di una sigla che viene menzionata nei contesti artistici con entusiasmo, e a volte con ironia: NFT. Cosa sono e cosa possono fare? E soprattutto cosa c’entrano con arte e tecnologia
Cerchiamo scoprire di più sulle opportunità e sui limiti di una tecnologia tanto rivoluzionaria quanto controversa, che sta radicalmente destrutturando la professione dell’artista multimediale e di tutte le figure professionali legate alla cultura e alle tecnologie digitali.
NFT, questo (s)conosciuto
Un NFT, acronimo di Token Non Fungibile, è un asset digitale che vive su una blockchain, una tecnologia che circa 10 anni fa ha dato origine al mondo delle criptovalute, che oggi hanno un loro mercato
finanziario e possono essere acquistate, vendute o semplicemente conservate in un wallet (portafoglio digitale). Gli NFT spesso assumono la forma di opere d'arte digitali, ma possono anche essere fotografie, musica, video, tweet, meme o qualsiasi tipo di file facilmente riproducibile. Possono in poche parole essere considerati come un certificato di proprietà registrato su un database distribuito su piu’ nodi presenti in rete (computer o data center), dove sono archiviate tutte le informazioni legate all’opera (autore, data di creazione ecc..) senza contenere necessariamente l’opera CONNESSIONI
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TECNOLOGIA
@Refik_Anadol
in sè come dato digitale, ma semplicemente facendo riferimento ad essa attraverso la verifica di un particolare codice detto hash. L’hash tiene traccia delle vendite in modo che risulti possibile registrare i passaggi di mano dell'hash stesso fino al suo creatore, quindi dimostrandone il possesso. Questo meccanismo fornisce una prova di autenticità e, al contempo, di proprietà dell'opera. L’opera quindi non è fisicamente posseduta dall’autore o dal compratore, ma è fruibile digitalmente attraverso un riproduttore di file digitali, un monitor, un sistema audio, uno smartphone o altro.
NFT e Digital Signage
Il business relativo agli NFT ha richiamato l’attenzione di diversi produttori legati al mercato del Digital Signage, che vedono in questa tecnologia una importante opportunità soprattutto in relazione al crescente
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interesse per il fenomeno dell’arte digitale come investimento da parte degli utenti finali, secondo un criterio di “mass adoption”. Infatti, un sondaggio condotto nel 2021 dall’azienda Yodek.com rivela che la maggior parte delle aziende prenderebbe sicuramente in considerazione l'acquisto di opere d'arte NFT da esporre nelle proprie organizzazioni. In particolare, quasi il 27% dei partecipanti ha affermato che investirebbe in arte NFT se potesse acquistare pezzi di alta qualità o in edizione limitata. Allo stesso modo, quasi il 23% acquisterebbe arte NFT se sapesse che è un buon investimento. Inoltre, quasi il 21% ha affermato che l'arte NFT costituisce un'opzione interessante, ma richiederebbe una piattaforma centrale in cui le aziende possano acquistarla senza problemi. Ci sono quindi tutti i presupposti perché questo fenomeno diventi molto di più di una “bolla speculativa”, e che si assesti come un
mercato di asset digitali allo stesso modo delle cryptovalute. Non a caso molti Cambi dedicati alle valute digitali propongono sempre più spesso ai loro investitori anche NFT, tra questi Crypto.com e Binance, veri e propri colossi del settore che si affiancano ai più “tradizionali” marketplace dedicati solo al collezionismo, tra cui OpenSea, Mintable, Rarible, Super Rare e Blackdove. Quest’ultimo, già galleria di opere digitali, ha appena stretto un importante accordo con LG Electronics che ha integrato in alcuni dei suoi monitor dei visualizzatori di opere NFT attraverso accesso diretto alle collezioni, o meglio ai wallet digitali di collezionisti e gallerie.
@Priptopunk
NFT, contenuto e supporto
Ed è questo forse, per noi professionisti dell AV, un passaggio molto importante: il rapporto tra digital signage e NFT. Un altro importante esempio è CrownTV, produttore francese di Digital Signage che permette di visualizzare il catalogo di OpenSea sui suoi dispositivi, o ancora TokenFrame che produce monitor espressamente dedicati all'esposizione portando gli NTF dal dominio digitale a quello “fisico”. Dal file alla cornice potremmo dire, idea non nuovissima e già in parte esplorata da Samsung nella serie di monitor “The Frame”.
@ Studio Lago_Helmut koller
Chiariamo il concetto con un esempio: abbiamo un monitor 8K (o anche un ledwall) dotato di raffinate tecnologie di ottimizzazione e riproduzione di spazi colore molto più estesi rispetto alla maggior parte dei segnali che tradizionalmente riproduciamo (“tradizionalmente” vorrebbe dire per almeno 80-90% delle applicazioni a cui siamo abituati). Arriviamo così al concetto di coincidenza tra opera e mezzo, ovvero il supporto: la messa a punto del mezzo ideale per visualizzare le opere d’arte digitali, concepite espressamente con strumenti di creazione dove le caratteristiche tecniche del contenuto hanno anche valore espressivo. E, come disse qualcuno: “il medium è il messaggio” [McLuhan 1967]. Ecco trovata la formula (forse) per giustificare ulteriormente il gap tecnologico tra contenuto (arte digitale) e contenitore (digital signage) e il gioco è fatto. CONNESSIONI
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TECNOLOGIA
Il concetto di tela digitale
Molti artisti digitali stanno esplorando le potenzialità di queste tele digitali (canvas) ad altissime prestazioni. Si pensi ad esempio alle opere di Refik Anadol (https://opensea.io/collection/ refik-anadol) o di Pak, Beeble, Xcopy, le cui quotazioni sono nell’ordine di centinaia di migliaia di dollari. O di collettivi come CryptoPunk, tra i primi a lanciare una collezione di opere dal sapore 8bit – con grafica pixelata alla Minecraft - che hanno portato il fenomeno dal 2017 ad oggi a volumi e valori di mercato oltre ogni aspettativa. Anche se come in questo caso si tratta di semplici e brutte “figurine collezionabili” (https://opensea.io/ collection/crytopunksunleashed). Il discorso è in definitiva piuttosto controverso e, forse, anche non molto simpatico ad alcuni (alcuni addirittura accusano gli NFT di poter diventare un modo per riciclare denaro… questa però è un altra storia.) ma resta un dato di fatto. NFT, tele digitali ecc. sono una realtà con cui anche noi addetti al settore dovremo sempre più spesso’ confrontarci, perchè ben presto ci troveremo ad allestire spazi e contesti dove questa tecnologia verrà utilizzata. Se poi pensiamo a tutto il mondo del Web 3.0, dal Metaverso all’AI (Artificial Intelligence) di cui l’NFT diventerà un vettore, allora siamo certi che non potremmo fare a meno di considerare già oggi di investire in competenze sull’argomento. Proprio queste ultime sono le “altre storie” a cui faccio riferimento nel titolo perché il dialogo è appena cominciato e il business anche. Buon NFT e mal di testa a tutti e a presto… www.crypto.com
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Un museo ricreato nel metaverso A museum recreated in the metaverse
www.binance.com www.yodek.com www.opensea.io https://mintable.app https://rarible.com https://blackdove.com
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LG e Blackdove, partnership nel segno dell’arte digitale L’obiettivo dichiarato della partnership tra LG e Blackdove è accrescere la quantità e la varietà dell’arte disponibile e renderla più accessibile. anche grazie ai display LED di LG, vere e proprie “tavolozze” a disposizione delle idee di arte digitale immersiva. L’arte digitale sta infatti crescendo sempre di più a livello globale e, grazie alle soluzioni di digital signage di LG e all’integrazione tra il software e le opere curate dalla galleria d’arte digitale di Blackdove e dalla piattaforma NFT, per gli artisti sarà possibile avere a disposizione strumenti di primo livello. I display LG risultano adatti per le installazioni artistiche, soprattutto in contesti come lobby aziendali, gallerie, residenze di lusso e innumerevoli altri ambienti pubblici. Sono dotati di risoluzione da Full HD (1.920 x 1.080) a 8K (7.680 x 4.320) e il software di Blackdove può essere integrato alle soluzioni LG LED signage tra cui LG MAGNIT, LG LED Bloc, LED All-in-One e fine-pitch LED per offrire un’ampia selezione di asset artistici digitali. Il team di Blackdove seleziona con cura le opere di artisti contemporanei come Jonathan McCabe, Kenneth Wayne, Meghan Cheng, Franck Lefebvre e Jamie Scott. www.lg.com/it blackdove.com
LG and Blackdove, a partnership in the name of digital art The stated goal of the partnership between LG and Blackdove is to increase the quantity and variety of available art and to make it more accessible. Also, thanks to LG's LED displays, real “palettes” are available for immersive digital art ideas. Digital art is in fact growing more and more globally and, thanks to LG's digital signage solutions and the integration between the software and the works curated by the Blackdove digital art gallery and the NFT platform, it will be possible for artists to have first-level tools available. LG displays are suitable for art installations, especially in contexts such as corporate lobbies, galleries, luxury residences and countless other public environments. They feature resolution from Full HD (1,920 x 1,080) to 8K (7,680 x 4,320) and Blackdove's software can be integrated with LG LED signage solutions including LG MAGNIT, LG LED Bloc, LED All-in-One and fine- pitch LED to offer a wide selection of digital art assets. The Blackdove team carefully selects the works of contemporary artists such as Jonathan McCabe, Kenneth Wayne, Meghan Cheng, Franck Lefebvre and Jamie Scott. www.lg.com/it blackdove.com
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For a year now we’ve been hearing more and more about an acronym that’s mentioned in artistic contexts with enthusiasm, and sometimes with irony: NFT. What are they and what can they do? And above all, what do they have to do with art and technology?
NFT, DIGITAL SIGNAGE AND OTHER STORIES Michele Fucci, WhatWeAre Interactive Studio
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@Refik_Anadol
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Le aziende dimostrano sempre più interesse per l’acquisto di opere digitali Companies are showing more and more interest in purchasing digital works
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In this article we'll seek to find out more about the opportunities and limits of a technology that is as revolutionary as it is controversial, which is radically deconstructing the profession of the multimedia artist and of all professionals related to culture and digital technologies.
NFT, the (un) known
An NFT, acronym for Non-Fungible Token, is a digital asset that lives on a blockchain, a technology that about 10 years ago gave rise to the world of cryptocurrencies, which today have their own financial market and can be bought, sold or simply stored in a digital wallet. NFTs often take the form of digital artwork, but they can also be photographs, music, videos, tweets, memes, or any type of easily playable file. In a nutshell, they can be considered as a certificate of ownership registered on a database distributed over several nodes on the network (computer or data centre), where all the information related to the work is stored (author, date of creation, etc.) without necessarily containing the work itself as digital data, but simply by referring to it by verifying a particular code called hash. The hash keeps track of sales so that it is possible to record the handover of the hash itself up to its creator, thus demonstrating ownership. This mechanism provides proof of authenticity and, at the same time, ownership of the work. The work is therefore not physically owned by the author or the buyer, but can be used digitally through a digital file player, a monitor, an audio system, a smartphone or other.
NFT and Digital Signage
The NFT business has attracted the attention of several producers linked to the Digital Signage market, who see this technology as an important opportunity especially in relation to the growing interest in the phenomenon of digital art as an investment CONNESSIONI 1 0 0
by end users, according a "mass adoption" criterion. In fact, a survey conducted in 2021 by the company Yodek.com reveals that most companies would certainly consider purchasing NFT artworks to display in their organisations. Notably, nearly 27% of attendees said they would invest in NFT art if they could purchase high-quality or limited-edition pieces. Likewise, nearly 23% would buy NFT art if they knew it was a good investment. Additionally, nearly 21% said NFT art is an attractive option, but would require a central platform where businesses can purchase it seamlessly. There are therefore all the prerequisites for this phenomenon to become much more than a "speculative bubble", and to settle as a digital asset market in the same way as cryptocurrencies.
It is no coincidence that many exchanges dedicated to digital currencies are increasingly also offering their investors NFTs, including Crypto.com and Binance, real giants in the sector that flank the more "traditional" marketplaces dedicated only to collecting, including OpenSea, Mintable, Rarible, Super Rare and Blackdove. The latter, formerly a gallery of digital works, has just entered into an important agreement with LG Electronics which has integrated NFT viewers of works into some of its monitors through direct access to the collections, or rather to the digital wallets of collectors and galleries.
NFT, content and support
And this is perhaps, for us AV professionals, a very important step: the relationship between digital signage and NFT. Another important example is CrownTV, a French producer of Digital Signage which allows you to view the OpenSea catalogue on its devices, or TokenFrame which produces monitors specifically dedicated to exposure, bringing NFTs from the digital to the “physical” domain. From file to frame we could say, not a brand-new idea and already partially explored by Samsung in the “The Frame” series of monitors. Let's clarify the concept with an example: we have an 8K monitor (or even a LED wall) equipped with refined technologies
Un museo ricreato nel metaverso A museum recreated in the metaverse
for optimising and reproducing colour spaces that are much larger than most of the signals we traditionally reproduce ("traditionally" would mean at least 8090% of the applications we are used to). Thus we arrive at the concept of coincidence between work and medium, or the support: the development of the ideal medium for displaying digital works of art, expressly conceived with creation tools where the technical characteristics of the content have also expressive value. And, as someone said: "the medium is the message" [McLuhan 1967]. Here is the formula (perhaps) to further justify the technological gap between content (digital art) and container (digital signage) and that's it.
The concept of digital canvas
Many digital artists are exploring the potential of these high performance digi-
tal canvases. Consider, for example, the works of Refik Anadol (https://opensea. io/collection/refik-anadol) or Pak, Beeble, Xcopy, whose prices are in the hundreds of thousands of dollars. Or of collectives such as CryptoPunk, among the first to launch a collection of works with an 8bit flavour - with pixelated graphics like Minecraft - which have brought the phenomenon from 2017 to today to volumes and market values beyond all expectations. Even if, as in this case, they are simple and ugly "collectible stickers" (https://opensea.io/ collection/crytopunksunleashed).
too will have to deal more and more often, because soon we will find ourselves setting up spaces and contexts where this technology will be used. If we then think of the whole world of Web 3.0, from the Metaverse to AI (Artificial Intelligence) of which the NFT will become a vector, then surely we can’t help but consider investing in skills on the subject today. These are the “other stories” I refer to in the title because the dialogue has just begun and the business too. Happy NFT-ing and headache to all and see you soon ...
The conversation is ultimately rather controversial and, perhaps, not very sympathetic to some (some even accuse NFTs of being able to become a way to launder money ... but this is another story.) But it remains a fact. NFT, digital tele etc. they are a reality with which we in the sector
www.crypto.com www.binance.com www.yodek.com www.opensea.io https://mintable.app https://rarible.com https://blackdove.com
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EVENTI
ISE 2022:
stavolta ci siamo davvero! Chiara Benedettini e Maria Cecilia Chiappani
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La prima edizione post pandemia spostata in un luogo diverso da Amsterdam va in scena alla Fira de Barcelona dal 10 al 13 maggio, e naturalmente sarà molto più che una semplice “reunion” della comunità AV internazionale. Ne abbiamo parlato direttamente con il padrone di casa Mike Blackman
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uante cose sono cambiate nelle tecnologie, nelle aziende, nei professionisti e nei clienti finali del mondo AV in due anni? Certo, in mezzo c’è stata l’edizione ibrida di ISE Live & Digital del 2021, ottimo compromesso per restare comunque in contatto. Ma per la ripartenza vera, quella che tutti aspettavano compresi noi di Connessioni, abbiamo dovuto superare anche lo scoglio dell’ultimo slittamento delle date da febbraio a maggio 2022. Ma ormai ci siamo, ci prepariamo a vivere un Integrated Systems Europe del “new normal”, nella nuova casa di Barcellona, con tutti gli accorgimenti e le regole di sicurezza necessarie, in presenza e con tante aziende italiane. Sarà sicuramente una fiera diversa da quella visitata finora, ma le anticipazioni sul programma confermano il fermento che c’è dietro ogni mercato e settore applicativo coinvolto.
Tecnology Zone, eventi e novità
Anzitutto tornano le Technology Zone, dedicate a sei temi ben precisi: Audio (Hall 7), Digital Signage & DooH (Hall 6), Multi-Technology (Halls 3 & 5) Lighting & Staging (Hall 7) Residential & Smart Building (Hall 2) e Unified Communications & Education Technology (Hall 2). Nei padiglioni 3 e 5 troviamo anche gli espositori di punta di ISE, insieme alle aziende di natura multi-tecnologica difficilmente incanalabili in una singola zona. Il tutto unito a un ampio calendario di incontri e convegni che impegneranno i visitatori quasi ogni giorno: la Smart Building Conference del 9 maggio, il Control Room Summit e lo Smart Workplace Summit del 10 maggio, il Digital Signage Summit e il Digital Learning Summit dell’11 maggio, il Superyacht Technology Summit e il Live Events Summit del 12 maggio.
Novità di quest’anno, la concomitanza di ISE con IOT Solutions World Congress (IOTSWC), evento internazionale dedicato alle tecnologie che stanno trasformando l’industria. Si crea cosí un ecosistema del tutto inedito tra AV e IoT per la digitalizzazione di diversi settori. Completiamo il quadro di questa edizione di ISE con la nostra “tradizionale” intervista al Managing Director di Integrated Systems Events, Mike Blackman. Un'edizione speciale in un anno speciale. L'esperienza ibrida dell'anno scorso è stata utile per questa edizione 2022? L'anno scorso era importante combinare aspetti live e digitali, in modo che tutti potessero avere l'opportunità di partecipare, indipendentemente dalle restrizioni ai viaggi in vigore in quel momento. Quest'anno la situazione è migliorata e siamo entusiasti di tornare a una fiera in presenza a Barcellona, per riconnetterci con l'industria AV e “sperimentare” la tecnologia e i momenti di networking. Una novità del 2022 è RISE Live - notiziario di 30 minuti disponibile online per evidenziare le attività di ogni giorno a ISE. Tra i target principali di ISE ci sono ora gli utenti finali professionali, quali attività sono dedicate a questo gruppo di visitatori? C’è molto da conoscere e da provare per gli utenti finali professionali all'interno della fiera. Le sei zone tecnologiche dedicate raggruppano gli espositori e facilitano la “navigazione” dei padiglioni. Ma c’è di più: i visitatori potranno partecipare all'ISE Sound Xperience, presso il complesso Eventos Filmax Cinema Gran Via, a poche centinaia di metri dalla Hall 5. Il cinema ospita una serie di spazi audio integrati in modo unico da alcuni importanti marchi del settore, tra cui Martin Audio, L-Acoustics e Adamson. Dotate dei più recenti processori audio Dolby digital cinema surround e di proiettori Barco di fascia alta, le sale variano per dimensioni e offrono esperienza davvero sorprendenti. Sul fronte degli eventi dal vivo, la Live Events Arena nel padiglione 7 mostra le ultime novità dal settore, con demo di prodotto da 15 minuti e un utile spazio dedicato al networking. Per la collaboration c’è invece la la Discovery Zone in Congress Square. Con espositori tra cui DronePixel by Ehang, Convergent Design, StreamIt, Imago, PlaceOS e altri, qui si trovano
giovani aziende innovative e prestigiosi PLC. Al suo debutto nel padiglione 6 di ISE 2022 ecco anche la Retail Experience/ Digital Signage Avenue. Una caratteristica multi-applicazione dello show floor che riunisce una selezione di tecnologie all’avanguardia per digital signage e DooH. ISE a maggio cambierà secondo lei il ritmo commerciale per le aziende? Lo spostamento di ISE 2022 da febbraio a maggio ha permesso alle aziende di organizzarsi al meglio per la fiera ed è stata una decisione cruciale, visto il progressivo allentamento delle restrizioni di viaggio in tutto il mondo. Torneremo tuttavia alle nostre date originarie di febbraio nel 2023. Indipendentemente da quando si svolge la fiera, ISE offre a tutti noi la possibilità di ritrovarci - per ispirarci a vicenda, per ricollegarci e per fare affari. Abbiamo lavorato duramente per definire un programma dall’ampia gamma di opportunità in termini di spazio espositivo, conferenze e formazione, senza dimenticare il networking e l’incontro. Abbiamo notato che la maggior parte delle proposte educative provengono quest'anno da ISE, mentre in passato sono state proposte anche dai partner. Qual è la ragione di questa scelta? Il nostro programma facilita ai visitatori la scelta dell'evento al quale partecipare. Oltre alle conferenze ISE, lavoriamo anche con i partner: per esempio il Live Events Summit è frutto della collaborazione con la rivista di settore TPi e tocca le tendenze che andranno a impattare le esperienze future di artisti e pubblico. Le esigenze che portano le aziende a esporre in una fiera sono cambiate con la pandemia o sono le stesse di "prima"? Il potere della conversazione di persona non va sottovalutato. Le fiere sono insostituibili momenti di incontro, che uniscono tantissime persone di tutto il mondo in un'esperienza che non può essere replicata con le videochiamate, tema evidenziato da molti negli ultimi anni. In generale, rimangono una destinazione commerciale chiave per creare connessioni e generare contatti. ISE 2022 vuole farlo in modo eccellente, permettendo a tutta la community AV di fare rete, condurre affari ma anche per divertirsi, altro fattore importante in questo periodo ancora difficile. www.iseurope.org CONNESSIONI
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EVENTI
EVENTI A ISE
EVENTS AT ISE
Un breve riepilogo degli eventi da non perdere, a insidacabile giudizio della Redazione di Connessioni
A brief summary of the events not to be missed, according to the unquestionable judgment of the editorial staff at Connessioni
Quest’anno ISE ha deciso di dare la sua impronta a molte delle Conferences previste. Accanto ai format ormai “classici”, come Smart Building Conference che si svolgerà il giorno prima della fiera (il cui tema centrale sarà la sostenibilità, insieme alla sicurezza intesa anche come salute), il Digital Signage Summit, tra best practice, tendenze di mercato e tecnologie in crescita (prevista per l’11 maggio), e il Digital Learning Summit (più recente, previsto sempre per l’11, nel pomeriggio), quest’anno avremo alcune novità:
This year ISE has decided to make its mark at many of the planned conferences. Alongside the now "classic" formats, such as the Smart Building Conference which will take place the day before the fair (whose central theme will be sustainability, together with health and safety), the Digital Signage Summit, including best practices, market trends and growing technologies (scheduled for 11 May), and the Digital Learning Summit (the most recent, also scheduled for 11 May, in the afternoon), this year we’ll have some news:
• Control Rooms Summit – 10 maggio, ore 10,30 – 14,30 L’evoluzione delle control room negli ultimi anni, la loro progettazione • Smart Workplace Summit – 10 maggio, ore 15,00 – 19,00 Su tre temi principali: il lavoro “ibrido” che migliora l'esperienza dei dipendenti, il ruolo dei facility manager, il contributo dell’AV nei luoghi di lavoro • Superyacht event – 12 maggio, ore 10,30 – 14,30 Tutto focalizzato sulle tecnologie per gli yacht di lusso, proporrà relatori di rilevanza mondiale, demo pratiche e workshop sul tema
• Control Rooms Summit - 10 May, 10.30 am - 2.30 pm The evolution of control rooms in recent years, their design • Smart Workplace Summit - May 10, 3.00 pm - 7.00 pm On three main themes: "hybrid" work that improves the employee experience, the role of facility managers, the contribution of AV in the workplace • Superyacht event - 12 May, 10.30 am - 2.30 pm All focused on technologies for luxury yachts, it will offer world-class speakers, practical demos and workshops on the subject
Ovviamente, saranno da tenere sott’occhio anche le proposte di AVIXA e Cedia che, come di consueto, proporranno seminari, corsi ed esami per le certificazioni.
Obviously, the proposals of AVIXA and Cedia are also worth keeping your eye on. As usual, they will offer seminars, courses and exams for certifications.
Anche se non prettamente formativi segnaliamo anche:
Although not purely educational, we’ll also point out:
- ISE Sound Experience Presso Eventos Filmax Cinema Gran Via, poco distante dalla Fiera, una esposizione in più sale di diversa dimensione del Dolby Digital Cinema e proiettori Barco, per una esperienza top - Open Innovation Challenge Matchmaking tra chi cerca soluzioni e chi le può suggerire, in sette categorie: eventi dal vivo; trasmissione e creazione di contenuti; edifici residenziali e intelligenti; hotel e ospitalità; Digital Signage e DOOH; Unified Communications e tecnologia per la formazione; audio. - AV Experience Zone Esposizione di progetti AV eseguiti in modo impeccabile insieme alle testimonianze dei clienti, presentate dai professionisti più talentuosi ed esperti del settore. (In Spagnolo).
- ISE Sound Experience At Eventos Filmax Cinema Gran Via, not far from the Fair, an exhibition in several rooms of different sizes of Dolby Digital Cinema and Barco projectors, for a top experience - Open Innovation Challenge Matchmaking between those looking for solutions and those who can provide them, in seven categories: live events; transmission and creation of content; residential and smart buildings; hotel and hospitality; Digital Signage and DOOH; Unified Communications and Training Technology; audio. - AV Experience Zone Display of flawlessly executed AV projects alongside customer testimonials, presented by the most talented and experienced professionals in the industry. (In Spanish).
www.iseurope.org
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ISE 2022: this time we’re really there! Chiara Benedettini e Maria Cecilia Chiappani
Moved from February to late spring, the first post-pandemic edition in a location other than the historic location in Amsterdam is staged at the Fira de Barcelona from 10 to 13 May, and of course it will be much more than a simple "reunion" of the international AV community. We talked about it directly with Mike Blackman
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ow many things have changed in the technologies, companies, professionals and end customers of the AV world in two years? Of course, in between there was the hybrid edition of ISE Live & Digital in 2021, an excellent compromise for staying in touch. But for the real restart, the one that everyone was waiting for including us at Connessioni, we also had to overcome the obstacle of the last postponement of the dates from February to May 2022. But now we are preparing to experience a “new normal” Integrated Systems Europe, in its new home in Barcelona, with all the necessary precautions and safety rules, in person and with many Italian companies. It will certainly be a different fair from the ones visited so far, but the previews of the programme confirm the excitement behind every market and application sector involved.
Technology Zone, events and news
First of all, the Technology Zones are back, dedicated to six specific themes: Audio (Hall 7), Digital Signage & DooH (Hall 6), Multi-Technology (Halls 3 & 5) Lighting & Staging (Hall 7) Residential & Smart Building (Hall 2) and Unified Communications & Education Technology (Hall 2).
In halls 3 and 5 we also find the leading exhibitors of ISE, together with companies of a multi-technological nature that are difficult to channel into a single area. All this combined with an extensive calendar of meetings and conferences that will engage visitors almost every day: the Smart Building Conference on May 9, the Control Room Summit and the Smart Workplace Summit on May 10, the Digital Signage Summit and the Digital Learning Summit on 11 May, the Superyacht Technology Summit and the Live Events Summit on 12 May. New this year, ISE coincides with the IOT Solutions World Congress (IOTSWC), an international event dedicated to the technologies that are transforming the industry. This creates a completely new ecosystem between AV and IoT for the digitisation of different sectors. We complete the picture of this edition of ISE with our “traditional” interview with the Managing Director of Integrated Systems Events, Mike Blackman. It’s going to be a special edition in a special year; will last year’s hybrid experience be useful in some way for the 2022 edition? Last year it was important for us to combine live and digital aspects so that everyone could have the opportunity to join, whateCONNESSIONI
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EVENTI
ver the travel restrictions that were in place then. This year, as the various restrictions are now being removed, we’re excited to get back to an in-person show in Barcelona to reconnect with the AV industry and experience the technology and networking that we’ve all missed. A new addition to our plans for 2022 is RISE LIVE - a 30-minute news show which will be available online highlighting the day’s activities. More details will be revealed soon, but we cannot wait to get back to doing business in person in Barcelona. One of the main targets for ISE is now professional end users, what activities will be available this year for this group of visitors? There’s plenty for professional end users to experience on the show floor this year, and visitors will find it easy to navigate through the venue. There are six dedicated Technology Zones that group together exhibitors in major technology areas. We’re also excited to introduce a host of new features to impress visitors each day of the show, for example the ISE Sound Xperience will take place at the Eventos Filmax Cinema Gran Via complex, a few hundred metres away from Hall 5. The cinema will host a number of uniquely configured audio spaces allowing leading brands, including Martin Audio, L-Acoustics and Adamson, to present a realistic representation of their latest technologies. Equipped with the latest Dolby digital cinema surround sound processors and high-end Barco projectors, the rooms range from in size from large-scale spaces to more intimate venues. For those interested in the worlds of audio and live events, the Live Events Arena in Hall 7 has been specially created to augment the visitor experience. As well as the latest solutions for the sector, the arena stage will host 15-minute product demonstrations to provide a more detailed understanding of the latest technologies. A dedicated networking space will also be available. Visitors looking to unearth new technology and identify opportunities for collaboration should head to the Discovery Zone in Congress Square. Featuring exhibitors including CONNESSIONI 1 0 6
DronePixel by Ehang, Convergent Design, StreamIt, Imago, PlaceOS and more, the Discovery Zone will host everything from young ground-breaking companies to prestigious PLCs. Making its debut in Hall 6 at ISE 2022 will be the Retail Experience/Digital Signage Avenue. This multi-application show floor feature will bring together and present a selection of the world’s leading digital signage and DooH technologies. Visitors will be able to experience state-ofthe art digital signage in action and find out how it is being used extensively for advertising and information delivery. In your opinion, will ISE being in May change anything for the companies that exhibit? I mean that before, ISE took place at the beginning of the year and now it’s taking place in the middle, will it change the commercial rhythm for companies? ISE 2022’s move from February to May this year has allowed companies more time to prepare for the show and has been crucial for attendance due to the relaxing of travel restrictions around the world. We will be returning to our original February dates in 2023. No matter when the show takes place, ISE offers a chance for us all to get back together – to inspire each other, to reconnect and to do business. We have worked hard to put together a programme that delivers on the show floor, in the conference and education programme, and with lots of networking and meeting opportunities. We notice that most of the education proposals this year come from ISE, when in the past there have also been proposals from partners. What’s the reason for this? We have developed our conference programme to be easier for visitors to choose which event to attend, that matches their particular areas of interest. As well as the ISE Conferences, we do also work with partners for example the Live Events Summit which is produced in association with live events industry magazine TPi and will cover the world of pro audio, touching upon the industry trends that will impact on what artists and audiences are likely to see in the future.
Have the reasons that result in companies exhibiting in a show changed due to the pandemic era or are they the same as “before”? The power of in-person conversation is not to be underestimated. Tradeshows are brilliant for bringing people together for an experience that can’t be replicated over video calls, which is something that has really been highlighted over the past few years. In general, tradeshows do remain a key business destination to create connections and generate leads. ISE 2022 will provide an excellent destination to network, conduct business but also to have fun with others, which is a really important factor now more so than ever. www.iseurope.org
No matter when the show takes place, ISE offers a chance for us all to get back together, to inspire each other, to reconnect and to do business
InAVation Awards 10 maggio Maritime Museum Un altro grande classico di ISE, gli Award promossi da InAVate, la cui serata di gala è uno degli appuntamenti “mondani” più attesi di ISE, tra musica e drinks che certo non mancheranno neanche in tempo di pandemia. E dove, per inciso, molte aziende e professionisti italiani sono stati premiati negli anni. Molte le categorie in lizza, all’interno di due grandi gruppi: Progetti e Persone, Tecnologia. Tra i finalisti segnaliamo Sangalli tecnologie per la categoria Visitor Attraction, Powersoft per l’Applied Technology, Euromet nella categoria Accessories ed RCF in quella Loudspeaker. www.inavationawards.com
InAVation Awards May 10 Maritime Museum Another great classic of ISE, the Awards promoted by InAVate, whose gala evening is one of the most anticipated "social" events of ISE, lots of music and drinks to make up for all the lost time thanks to the pandemic. And where, incidentally, many Italian companies and professionals have been awarded over the years. There are many categories in contention, within two large groups: Projects and People, Technology. Among the finalists we point out Sangalli technologies for the Visitor Attraction category, Powersoft for Applied Technology, Euromet in the Accessories category and RCF in the Loudspeaker category. www.inavationawards.com
CONNESSIONI
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EVENTI
ROMA INNOVATION HUB 2022 Ilaria Rebecchi
L’evento principe per le professioni tecniche d’Italia: Green Deal, PNRR e il rapporto tra progettazione e istituzioni
Palazzo dei Congressi, Roma
L
a prima grande convention nazionale delle Professioni Tecniche si chiama Roma Innovation Hub, un evento promosso del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati con Rete delle Professioni Tecniche e Smart Building Italia. L’evento, in programma dall’8 al 10 settembre 2022 al Palazzo dei Congressi di Roma, nasce per riflettere sugli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a livello nazionale, e del New Green Deal dell’Unione europea. L’appuntamento vuole così mettere a fuoco con i grandi protagonisti della progettazione e delle istituzioni il target del raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione imposti dall’Europa tra 2030 e 2050.
TM
CONNESSIONI 1 0 8
La convention
Roma ospiterà una tre giorni di idee e confronto per definire il ruolo delle professioni tecniche nei diversi ambiti della conversione green dell’economia, della sostenibilità e della digitalizzazione, con il ruolo delle competenze tecniche divenuto sempre più centrale. Una serie di meeting, convegni, sessioni plenarie e workshop animeranno la Convention che sarà anche teatro dell’esposizione delle più innovative soluzioni tecnologiche e d’avanguardia grazie alla partecipazione dei principali player del settore su scala internazionale. Come delineato da Giovanni Esposito Presidente del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati: “Per dare senso all’ambizioso programma che il Governo vuole portare a compimento attraverso il PNRR servirà il contributo concreto e strategico delle professioni tecniche, le cui competenze possono essere funzionali alla realizzazione dei tanti progetti che si andranno a definire. Come professionisti siamo di fronte all’opportunità di farci interpreti di quella transizione verde e spinta digitale del Paese da tempo invocata Giovanni Esposito ma, nello stesso tempo, abbiamo la grande responsabilità di veicolare un nuovo approccio culturale che orienti verso una rinnovata partnership i diversi attori coinvolti nei processi di definizione delle proposte e di realizzazione degli interventi. È la ragione che ci porterà a Roma in una grande convention delle Professioni Tecniche, la prima del suo genere, dove ci confronteremo con tutti gli stakeholeders e presenteremo loro il nostro libro bianco sugli obiettivi ambiziosi che attraverso il PNRR ci siamo posti come Paese”.
Focus
Dalla digitalizzazione all’innovazione, competitività, cultura e turismo. E ancora, la rivoluzione verde e transizione ecologica nelle infrastrutture per una mobilità sostenibile, dell’istruzione e della ricerca, tra coesione e inclusione e particolare attenzione alla sfera della salute. Il programma del Governo, con le tempistiche e gli obiettivi prefissati dall’Europa, impone un ruolo attivo e strategico da parte di professionisti quali periti industriali, ingegneri, progettisti, geometri, ma anche geologi, tecnologi alimentari, chimici, fisici e periti agrari. E così a Roma Innovation Hub saranno protagonisti mezzo milione di progettisti italiani, elemento fondante e funzionale alla realizzazione dei progetti in programma, ed interpreti della transizione verde e della spinta digitale del Paese, e della diffusione di un nuovo approccio culturale.
I quattro temi della convention
Smart City e Smart Land
Smart Mobility
Smart City Smart Land La città di domani, in cui ogni edificio dialoga con gli altri e tutto è finalizzato alla sostenibilità, al benessere e all’efficientamento energetico in favore del singolo cittadino e della comunità. E il territorio, nel quale i progetti di sviluppo sono basati sull’utilizzo di tecnologie innovative e sull’ottimizzazione delle risorse.
Il PNRR punta a 6 milioni di vetture elettriche entro 8 anni, pare che nel 2035 l’Europa dirà stop alle auto a benzina, candidandosi a diventare il più grande mercato dell’auto elettrica. Una sfida da non perdere in un Paese che ha ancora molto lavoro da fare anche sul fronte infrastrutturale.
Smart Building
Smart Services
Gli edifici non sono più unicamente dei semplici contenitori, ma macchine complesse in prima fila nella nostra società. E quello del Building, tra applicazioni, tecnologie e normative, è un ruolo basilare nel delineare un futuro a target zero emissioni, grazie alla più efficiente interazione tra privato e pubblico.
Il futuro passerà attraverso una serie di servizi erogati in anticipo agli stessi problemi e alle esigenze del cliente, grazie a tecnologie che favoriscano l’elaborazione di una grande quantità di dati utili ad un intervento tempestivo, efficace e ottimizzato in termini di sforzi e costi per la comunità.
Apollodoro di Damasco 2022 Nell’ambito della prima edizione di Roma Innovation Hub, verrà assegnato il premio “Apollodoro di Damasco”, riservato a un professionista di caratura internazionale distintosi nell’arco della sua carriera grazie per un approccio innovativo e sostenibile al proprio lavoro, con importanti ricadute positive sul suo ambito professionale.
CONNESSIONI
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EVENTI
I protagonisti
40.000
160.000
95.000
240.000
PERITI INDUSTRIALI
ARCHITETTI
GEOMETRI
INGEGNERI
20.000 DOTTORI AGRONOMI DOTTORI FORESTALI
Mezzo milione di Professionisti Tecnici italiani provenienti dai maggiori ordini professionali italiani, riuniti grazie alla Rete delle Professioni Tecniche:
• Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali laureati
• Consiglio Nazionale Ingegneri • Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
• Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati
• Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici
• Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali
• Consiglio Nazionale dei Geologi • Collegio Nazionale dei Periti Agrari e Periti Agrari laureati
• Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari
www.romainnovationhub.it
CONNESSIONI 1 1 0
9.000 CHIMICI E FISICI
15.000 PERITI AGRARI
1.800
15.000
TECNOLOGI ALIMENTARI
GEOLOGI
TM
8-9-10 September 2022 Palazzo dei Congressi, Roma The main event for technical professions in Italy: Green Deal, PNRR and the relationship between planning and institutions
T
he first major national convention of technical professions is called Rome Innovation Hub, an event promoted by the National Council of Industrial Experts and Graduated Industrial Experts with Network of Technical Professions and Smart Building Italy. The event, scheduled from 8 to 10 September 2022 at the Palazzo dei Congressi in Rome, was created to reflect on the objectives of the National Recovery and Resilience Plan at national level, and the New Green Deal of the European Union. The appointment thus aims to focus on the target of achieving the decarbonisation goals imposed by Europe between 2030 and 2050 with the great protagonists of design and institutions.
that will be defined. As professionals we are faced with the opportunity to become interpreters of that green transition and digital push of the country that has long been invoked but, at the same time, we have the great responsibility of conveying a new cultural approach that directs the various actors involved in the processes of definition of proposals and implementation of interventions. This is the reason that will take us to Rome at a great convention of technical professions, the first of its kind, where we will meet with all the stakeholders and present them with our white paper on the ambitious objectives that we have set ourselves as a country through the PNRR.”
The convention
Focus
Rome will host three days of ideas and discussions to define the role of technical professions in the various areas of green conversion of the economy, sustainability and digitalisation, with the role of technical skills becoming increasingly central. A series of meetings, conferences, plenary sessions and workshops will animate the Convention which will also be the setting for the display of the most innovative technological and cutting-edge solutions thanks to the participation of the main players in the sector on an international scale. As outlined by Giovanni Esposito - President of the National Council of Industrial Experts and Graduated Industrial Experts: "To give meaning to the ambitious program that the government wants to carry out through the NRP, the concrete and strategic contribution of the technical professions will be needed, whose skills can be functional to the realisation of the many projects
From digitisation to innovation, competitiveness, culture and tourism. And again, the green revolution and ecological transition in infrastructures for sustainable mobility, education and research, between cohesion and inclusion and particular attention to the health sphere. The government program, with the timing and objectives set by Europe, requires professionals such as industrial experts, engineers, designers, surveyors, but also geologists, food technologists, chemists, physicists and agricultural experts to play an active and strategic role. And so at the Rome Innovation Hub will be the protagonists of half a million Italian designers, a fundamental and functional element for the realisation of the planned projects, and interpreters of the green transition and the digital drive of the country, and the dissemination of a new cultural approach. CONNESSIONI
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EVENTI
The protagonists
4 themes Smart City and Smart Land The city of tomorrow, in which each building communicates with the others and everything is aimed at sustainability, wellbeing and energy efficiency in favour of the individual citizen and the community. And the territory, in which development projects are based on the use of innovative technologies and the optimisation of resources.
Smart Building Buildings are no longer just simple containers, but complex machines at the forefront of our society. And that of the Building, between applications, technologies and regulations, is a fundamental role in outlining a future with zero emissions targets, thanks to the more efficient interaction between private and public, territories and cities, government and institutions.
Smart Mobility The PNRR is aiming for 6 million electric cars within 8 years, it seems that in 2035 Europe will say no to petrol-driven cars, putting itself forward to become the largest electric car market.
Smart Services The future will pass through a series of services provided in advance to the same problems and needs of the customer, thanks to technologies that favour the processing of a large amount of data useful for a timely intervention, effective and optimised in terms of efforts and costs for the community.
40,000 xperts, 160,000 chitects, 95,000 surveyors and 240,000 engineers Half a million Italian technical professionals from the major Italian professional associations, gathered thanks to the Network of Technical Professions:
• National Council of Industrial Experts and Graduate Industrial Experts • National Council of Engineers • National Council of Architects, Planners, Landscape Architects and Conservators • National Council of Surveyors and Graduated Surveyors • National Federation of the Orders of Chemists and Physicists • Council of the National Order of Agronomists and Foresters • National Council of Geologists • National College of Agricultural Experts and Graduated Agricultural Experts • Council of the National Order of Food Technologists
www.romainnovationhub.it
Apollodoro of Damascus 2022 As part of the first edition of the Rome Innovation Hub, the "Apollodorus of Damascus" prize will be awarded, reserved for an international professional who distinguished himself throughout his career thanks to an innovative and sustainable approach to his work, with important positive effects on its professional ambit.
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Welcome to Smart Building Levante 12-13-14 maggio 2022 Fiera del Levante Bari
FIERA INTERNAZIONALE DELL’ INNOVAZIONE IMPIANTISTICA DEL MEDITERRANEO
È un Evento
Main Partner
Rise Up. Reimagine. Ignite the Future. ISE 2022 unisce e ispira i professionisti AV ad affrontare le sfide più avanzate con soluzioni innovative. Il futuro inizia a Barcellona. Fira de Barcelona | Gran Vía 10-13 maggio 2022
Partner
Nuove Date: 10-13 maggio
2022
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Home, Building & City: la Fiera dell’integrazione tecnologica
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MAGAZINE N ° 56 MAY 2022
Fiera Milano, Rho 15-16-17 Novembre 2023
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